donar gioie e pene; / e chi lo contraria / o ver lui move
o ver lui move intenza, / ispesso lo convene / d'affanno far diporto.
/ per sé o per voler che giù lo scorge. scala del paradiso, 155
di vostra ascensione. non percuota solamente lo stupefatto intelletto questo alto mistero, ma
rienzo, 80: allora messere stefano lo vegliardo mosse una questione. boccaccio,
la corona d'imperio dalla casa d'austria lo farebbe e moverebbe ogni prattica.
vertù da cielo / come 'l sol lo splendore, / che là s'apprende più
splendore, / che là s'apprende più lo suo giare; camminare, incedere, compiere
grado ai camminare, di sposubietto, lo quale essa non muove, però che nulla
movimenti. -in partic.: dimostra lo proprio subietto, ma suppone quello. car
questa anima sensibile e sdegnosa di cui lo ringrazio contro qualcuno con intenzioni ostili, partire
esser traditi e volsonsi indietro; e portoronsene lo spor stata mossa non per
7-25: io mi trovo mal sodisfatto per lo scandalo, che veggio nascere ne'popoli
qualche discorso più ameno, come riuscirebbe se lo facesse altri che io. magalotti,
, iv-1-6: l'ansia dell'aspettazione lo pungeva così acutamente ch'egli aveva bisogno
e forzano a muoversi contra il vento lo struzzo, che non vola, ma corre
. -sbrigarsi, affrettarsi (per lo più in espressioni incidentali imper. ed
muove movimento o più movimenti, per lo più perl'amore dela carne, ora noi
donna amore / come nel sol lo raggio e in ciel la stella; /
/ e d'aere azzurro e d'òr lo circonfuse. montale, 1-67: upupa
, / aligero folletto, e tu lo ignori. -accennare o compiere un
quando si prova, / par che tosto lo stomaco si muova / a far l'
-essere disturbato nelle funzioni fisiologiche; sentire lo stimolo di liberarsi degli escrementi (il
la tua vita di poco mangiare e lo tuo palato sia mosso per fame e non
tristano, 281: a ciò va pensando lo re scolastica); incominciare a
, 12-29: così prendemmo via giù per lo scarco / di quelle pietre, che
moviensi / sotto i miei piedi per lo novo carco. idem, inf.,
un soffio di vento o una mano leggiera lo sospingesse. -sostant.
apparve... / un lume per lo mar venir sì ratto, / che
vita già stata tanto, che ne lo suo tempo lo cielo stellato era mosso
stata tanto, che ne lo suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte
secondo che la stella si muove per lo suo epiciclo; l'altro, secondo
epiciclo; l'altro, secondo che lo epiciclo si muove con tutto il cielo
cielo igualmente con quello del sole; lo terzo, secondo che tutto quello cielo
che tutto quello cielo si muove seguendo lo movimento de la stellata spera, da
del peso che porta sopra, tanto più lo tengono sicuro dalli scogli e dalle rovine
liquefarsi. cellini, 534: come lo smalto comincia a muovere, non lo
lo smalto comincia a muovere, non lo lasciare scorrere affatto. idem, 573:
diffondersi, fu chi considerò poter per lo contrario av venire. gemelli
, i-189: de l'offeso brama / lo mio desir che tal ordine servi /
insegnato / ch'io non porria divisare lo bene. dante, vita nuova,
una fonte sonora (un suono, unamente lo stesso motivo (un particolare architetvoce).
, che hanno una costola nel mezzo per lo lungo, et altre due, che
/ clare è le soe unde plui de lo sol lucento. chiaro davanzati, 1-8
non potevano stare e si facessero ritoccare lo zazzerino, rinfrescare le onde. piovene,
un po'perverso. -perché perverso non lo capisco. -si, non vedi come
ma tonde violenti de'soldati nella incalza lo spinsero a terra e fu morto.
pesante della folla volteggiavano alcune sgualdrine che lo invitavano fissandolo con le pupille scure.
di scritti o di libri (per lo più dedicati a uno stesso argomento).
tristezza, più densa, le traversò lo spirito. b. croce, iii-27-175:
cui l'uomo si dibatte e che lo insidiano moralmente o materialmente (e anche
suo male è stato appunto la contemplazione, lo studio della scienza, e il rimedio
torbida ma possente efficacia... scuote lo spirito del lettore e propaga tonda del
/ l'attinge quindi e nel cervel lo sgorga. i. piccati, 1-423:
portata di mano un bottone sul muro lo toccò facendo sprizzare un'onda luminosa che
]: 'lunghezza d'onda 'dicesi lo spazio che il moto ondulatorio percorre nel
terreni destinati alla coltivazione, attuata con lo scavo di fosse poco profonde e col
, decisamente. delminio, i-299: lo sciolto dir de la purgata vena, /
la via la testa / bianca, e lo sguardo al suol fisso rimane.
, perché o ^ ni poco che lo istrumento [per livellare] si muova
di sostanze, di vegetali, per lo più mobile e oscillante, considerata nei
si muovono e si spostano, per lo più in fasi successive e in modo
del carso. anche i francesi dicono con lo stesso significato 'vague ', e
.: sbalzo assai marcato, e per lo più improvviso, di temperatura: rialzo
mezzogiorno, e una larga ondata di sole lo invadeva in quel punto. verga,
carissimo, che sparse a tal derata / lo sangue dilectis- simo. bacchelli, 3-102
e lasciava andare un'ondata d'ingiurie che lo coprivano da capo a piedi. pascoli
situazione singola e particolare (ma per lo più preceduta e seguita da altre analoghe
iii-875: il toscano gli teneva a bada lo stomaco, il 'corriere della sera
il panno e a provarglielo addosso. lo svolgeva a grandi ondate, glielo aggiustava
una toga. 13. per lo più al plur. motivo ornamentale,
vetro fatto in lavoro con le mollette e lo rinfuocoli a ragione, acciò faccia marezzi
. landolfi, 2-85: sicché se prima lo sentiva inarcarsi e vacillare, a ondate
. ondaiàccia. pascoli, 1-701: lo immagini la delizia d'un grosso campanone
tempestoso. buti, 3-726: lo mare co le sue mutazioni et undazioni
genera né si propaga se non per lo tremito del corpo sonoro e per le
, / fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno, / là onde 'nvidia
carducci, iii-19-28: é già dove lo mettereste voi cotesto trono? a versailles
», / vener li disse, e lo baciò nel volto. caro, 1-590
idem, par., 10-127: lo corpo ond'ella [anima] fu cacciata
. -a indicare il dipartirsi, lo svolgersi da una base di appoggio o
l'arenosa riva: / la solitaria casa lo richiude, / d'umanitade e di
non era la calla onde saline / lo duca mio, e io appresso, soli
degli uomini, e da quella parte onde lo vede più debole e più acconcio a
più debole e più acconcio a cadere lo combatte. guido da pisa, 1-97:
, onde induce marco lombardo che biasima lo indiscreto reggimento di pastori della chiesa di
, 9: avenne che là unde lo cavalieri mi menava in sua compagnia cusì
che per pentimento non si aumili: lo quale male tra 'sovrani è contato,
bestie ed unde è l'acqua e lo foco. boccaccio, dee., 2-8
641: tu m'ài feruto / de lo dardo de l'auro, ond'ò
da palermo, 166: dolci è lo male ond'omo aspetta bene! dante,
esser conviene un termine da onde / lo suo contrario più passar non lassi. g
gaetano e non achille; d'onde lo conoscesti? ti fu raccomandato da buoni
vorria / onde mi nasce che sforza lo core, / e ove sede in me
quali. re giovanni, 87: lo re marco era 'nganato / perché 'n
e tristan se ne godia / de lo bel riso rosato / ch'isaotta blond'avia
: cusì, donna d'amore, / lo meo gran sospirare / vi porria certa
. guido delle colonne, 81: lo spirito chi aggio, und'eo mi
und'eo mi sporto, / credo lo vostro sia, / che nel meo petto
. pietro da bascapè, v-189-201: lo pan avrà con gran sudore, /
interrogativa indiretta. anonimo, i-585: lo core è sempre giudicato / da gli
/ da gli occhi che gli mostrali lo piacere / onde lo mena [amor]
occhi che gli mostrali lo piacere / onde lo mena [amor] tene e distringe
nobile donna di corona degna / per lo valor unde siete fornita. ritmo cassinese,
, 1-3-116: priego... che lo tolga [il veleno], /
, i-575: d'uno amoroso foco / lo meo cor è sì priso, /
dicerò... in quale guisa lo core meo e la mente s'alegra,
è primero, / e poi l'arte lo segue e lo dirima: / e
e poi l'arte lo segue e lo dirima: / e. ssa più d'
/ ond'io a lui: « lo strazio e 'l grande scempio / che fece
ac- uista la perdonanza de'peccati per lo ammendamento e'vizi, onde è scritto
che ognuno di noi debba imbrandir soltanto lo scudiscio del suo cavallo e in tal
in egitto, ma la donna non lo lasciò. ondeché moise... scolpitte
, / unde che tutto '1 popol lo seguiva. machiavelli, 15: dalla quale
15: dalla quale impresa el re lo fece desistere. onde che il duca deliberò
e maraviglia d'isole dipinte / da lo smeraldo di perpetui mirti. carducci,
7. movimento ritmico e armonioso, per lo più sensuale o lascivo, del corpo
snodisi molle. 8. lo svolazzare in ampie e fluenti pieghe di
14. figur. andamento (per lo più fluente e armonioso) di un
così dilettevole e nella grandezza e maestà lo rende pari alla prosa. cesarotti,
composte nella mente del petrarca, quando lo sopraggiunse la morte, sono rappresentate al
. tenca, 1-189: è questo lo studio che nell'incertezza e nell'ondeggiamento
provvidenza negli ondeggiamenti delle umane vicende, lo credono mostruoso! gioia, lv-402:
non ricevere le scosse dell'ondeggiamento che lo circonda, si lusingasse di colpir sempre
amicis, xii-93: gli occhi e lo spirito... si riposano nella
. f. frugoni, 2-210: chi lo vede varcare senza guida il guado,
più palpitando di timore o di gioia lo siegue con le pupille ondeggianti, e
., 51: entrò in mare, lo qual mare è infame per fabulosi mostri
5-2-153: il cibo, che per lo troppo bere nello stomaco ondeggia, non
il balcone e i due telamoni che lo sorreggevano ondeggiavano lentamente, come se all'
crin d'auro / scherzon nel petto per lo vento avverso: / la vesta ondeggia
guisa di serpe,... lo divide. lengueglia, 1-282: non ondeggiavano
nìmici con sì gran furore che fecero lo squadrone della fanteria amica ondeggiare. alfieri
da siena, 73: significa il mare lo stato dell'inci- pienti, il quale
. f. achillini, 183: lo 'nge- gno sempre come il mare ondeggia
volgar.], 18-43: per lo nome del 'mare 'noi non dobbiamo
8-23: or che intenderemo noi per lo nome del mare, se non i
ed acciocché il fuso delle ruote non lo scantoni, si farà spuntato con una
partic. germanica), raffigurato per lo più come una graziosa fanciulla, spesso
, iii-83: con l'una man reggea lo strascico / del manto sinuoso e d'
, de l'ondoso impero / sostener più lo scetro io non son degno / s'
senza chi per quelle ondose vie / lo guidi? poerio, 3-740: in
, cominciò ad esalare nella frescura notturna lo scalpito dei suoi ritmi ondosi. calvino,
rivolto al re sommo e pietoso / lo prega ch'ornai dia / alla procella
in certe rapide gioconde riprese, forse lo scatto, il prensile riporre della memoria.
da'molli / ondulamenti de'colli / lo specchio del trasimeno. moretti, iv-417
rigide il cane. ojetti, ii-555: lo spirito è helene timig, ammantata d'
successione di rilievi e avvallamenti, per lo più larghi e tondeggianti (un
i-1118: verde è quasi ancora lo scenario ondulato delle colline di fronte
al poco lume sembra alluminio. teodoro lo percorre con lo sguardo e s'accorge
sembra alluminio. teodoro lo percorre con lo sguardo e s'accorge che attraverso i
a un valore medio, ma conserva sempre lo stesso segno; pulsante (una grandezza
lanosa e morbida, ed è usato per lo più in stoffe per abiti femminili.
il più solito nei terremoti e per lo più da oriente verso occidente andava.
. moto ondoso, fluttuazione (per lo più lieve) di uno specchio d'
da parer di piombo, fiottava sotto lo scafo con una ondulazione uguale e liscia
quella ondulazione della persona così seducente sotto lo scialle. 3. conformazione di
per lo più tondeggianti e poco elevati. -in senso
, in cui la grandezza mantiene sempre lo stesso segno. - anche: onda
ogni. iacopone, lxxxiii-493: pianga lo sole, pianga la luna, /
essere vivo, e dallo arrabiato infortunio lo infelice corpo onerato. onerazióne,
licenziare il colono dal fondo, quando lo giudicava opportuno, veniva infirmato e menomato
2. dir. e econ. per lo più al plur. oneri bancari:
cui si deve ottemperare, in connessione con lo svolgimento di una determinata attività economica,
. 3. stor. per lo più al plur. oneri pubblici:
possesso) l'obbligo di effettuare, per lo più perpetuamente, determinate prestazioni periodiche
possibilità di affrancazione in ogni caso; lo stesso istituto, d'altra parte,
del beneficiante o di un terzo; lo stesso obbligo che da tale clausola sorge
l'atto giuridico è nullo); lo stesso comportamento che per legge è necessario
europa liberale. pirandello, 5-289: lo costringevano a contrar debiti onerosissimi. banfi
e col velo grosso, e semplicemente lo portava. = forma femm.
come questa è bellezza d'onestade, così lo suo contrario è turpezza e menomanza de
: onestà è mantenimento d'onore, lo quale onore è premio in questa vita de
, / che fare il gran signore e lo smargiasso / a forza d'ignominie e
, o nella vita sociale inonesti; lo strettissimo necessario per non aver taccia di
veg- giamo li cattivi malnati che pongono lo studio loro in azzimare la loro persona
machiavelli, 1-vii-234: se la onestà lo consente, vi preghiamo che voi fermiate
vi preghiamo che voi fermiate una volta lo animo e siate contenti stare queti a
levare gli occhi, né di rispondere a lo suo saluto. idem, xxxiii-4:
di giusto riguardo, di misura (per lo più nell'espressione per onestà).
onestà e perché quelli che teneano allora lo stato già dubitavano di loro stato e
: se non che l'onestà non lo patisce, gli nominerei; ma, per
bianco, colla pacata lucentezza dei piatti, lo scintillamento discreto dei bicchieri, la pulita
da un consiglio elettivo, costituito per lo più da otto membri (detti ufficiali
onestamente, ritorna in beneficio di chi lo fa. bacchelli, 1-iii-40: giovanni
quando vai alla comunione, va con lo capo scoperto, onestissimamente. ariosto,
che faccia a gran parte dell'altre lo star disonestamente. poliziano, 2-92:
guardia a due cavalieri franciosi che onestamente lo teneano per la casa. donato degli
del decimo secolo, e poi saladino lo rese illustre. 4. ant
praticando con cesare qualche modo di onestare lo accordo. g. bentivoglio, ii-49:
o indicare enfaticamente eccessiva generosità, per lo più nell'uso colloquiale come formula di
chiaro davanzati, ii-16: l'onesto schifa lo pecar talduca d'orléans in modo che
preser -per sineddoche, per lo più nell'uso retorico o vazione
immaginarselo con la fronte alta, con lo sguardo sicuro, col petto rilevato, con
sicuro, col petto rilevato, con lo scilinguagnolo ben sciolto. leopardi, v-58:
. manzoni, v-2-179: lo prego di più di sapermi indicare,
-in senso generico: buono (per lo più in espressione bonariamente vocativa).
suda la calva onesta fronte / or su lo smalto roggio or su 'l bulino.
, esatti, onesti ma senza luce e lo slancio degli italiani degli stessi secoli.
fiore, 93-2: i'sì vo per lo mondo predicando / e dimostrando di far
alla favella onesta, / dai piedi lo squadrò fino alla testa. 3.
della propria dignità sociale o anche morale e lo mostra nei rapporti con gli altri
così ricca e nobile, di volontà de lo 'mperadore mandò a lei oneste donne
donna di cu'io innamorai appresso lo primo amore fu la bellissima e
la bellissima e onestissima figlia de lo imperadore de lo universo, a
bellissima e onestissima figlia de lo imperadore de lo universo, a la quale pittagora
di intesadante, conv., iv-xxv-9: lo pudico e nobile uomo mai non
che doveva sposarsi tra poco, tobia lo picchiava attraverso la tavola.
e donna onesta, la seconda dava lo stile a cui anche le antiche prostitute si
, unite a dolcezza e leggiadria (lo sguardo, l'aspetto, la figura
fisica). romoli, 360: lo essercizio del corpo è una onesta fatica
non ti rendo, / se non lo far: ché la dimanda onesta / si
che è il suo bene, è lo onesto. castiglione, 454: alcuni [
che è necessario o bastevole (per lo più sotto forma di invito, moderdi
non per significanza il covre alquanto, lo dipintor di ghirlanda e non manto.
. mattioli [dioscoride], 57: lo olio, che si cava dalle olive
landino [plinio], 585: lo aparine da alcuno è detto omphacocarpon
. domenichi [plinio], 27-5: lo apparine è da alcuni chiamato onfacocarpo
e nel madagascar; sono per lo più arbusti rampicanti o volubili, con
asportazione dell'ombelico; viene per lo più eseguito nella cura radicale delle ernie
alcune forme parassite devastano la radice, lo stipite e le foglie delle palme
riguarda l'ombelico o le affezioni che lo colpiscono. = voce dotta,
v.]: 'onfalòfima ': lo stesso che 'onfalocele *.
v.]: 'onfalonco ': lo stesso che 'onfalo cele '
informe, priva di circolazione, per lo più attaccata sul cordone ombelicale o sulla
a forma di pinza, usato per lo schiacciamento del cordone ombelicale.
, e in sul collo sopra ai panni lo tinse, dicendo: domattino cognoscerò colui
, e partissi. idem, iii-89: lo conte astolfo facta venire carta et ongosto
onica e galbano di buono odore e lo incenso lucidissimo. = voce dotta,
delle sue dita, nell'atto di versare lo zucchero. savinio, 269: nella
, è in ital. adoperato per lo più al femm. (il masch.
sf. divinazione praticata nell'antichità con lo sfregamento di fuliggine o, anche,
provocano l'ispessimento o l'assottigliamento, lo scoloramento e l'opacità.
alcuni animali e, in partic., lo zoccolo degli equini, che risulta solcato
« se deo m'aì », dis lo lion, / « questa è grande
narcolessia caratterizzata da allucinazioni ipnagogiche, per lo più visive, insorgenti nello stato di
541: poi la onerocritica, dove è lo interpretar de'sogni. salvini, 39-iv-42
v. l: 'oniromanzia ': lo stesso che 'onirocrizia '. papini
. v.]: 'oniroscopia ': lo stesso che onirocrizia. = voce dotta
consistenti in ramificazioni tubolari; sono per lo più terrestri e vivono in luoghi umidi
sogni caccia via. ibidem, 204: lo smalto era d'onix e calcedoni.
sereno e omne tempo, / per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
e vertuti in onne parte / con lo piacer di lor vincono amore. mantuano dannato
iacopone, 1-47-48: po'che deo à lo meo 'velie ', posses- sor
, / c'ha reposato el core ne lo divino amore. laudario urbinate, lxxxiii-552
dello scibile. dossi, iv-302: lo scozzese giacomo crichton... fu di
: non è né anco vero, come lo fanno vedere il cardinal bellarmino e 'l
omninamente tale alogiamento e quando non ge lo das- sessene se lo torria per vigore
quando non ge lo das- sessene se lo torria per vigore de le patente avea.
importanti segreti per via della donna che lo accompagna nella quieta solitudine del letto e
con risi o con pianti, omnino lo vuole ottenere. = voce dotta,
essere contrastato; atto a raggiungere interamente lo scopo, a vincere qualsiasi resistenza.
iii-1-274: la vita degli occhi è lo sguardo, questa cosa indicibile, più espressiva
baleno, innumerevole, onnipossente: insomma lo 'sguardo '. b. croce
/ se no a contemplar la fa$a e lo bel viso / de deo onnipotente,
volgar., ii-89: io sono lo vostro iddio onnipotente. s. bernardo volgar
. bernardo volgar., 3-171: lo spirito sancto è artefice onnipotente, il quale
veggiono. pulci, 14-25: il popol lo voleva incoronare, / ma rinaldo non
nondimeno [la vittoria], quanto a lo aiuto di quel signore onnipotentissimo
padri: e questo vi giuro per lo nome mio onnipotente. s. agostino
di dio l'angelo né il padre né lo spirito santo: ma il figliuolo di
, tuo è il regno, tu vinci lo invincibile, tu leghi l'onnipotente.
che tutto può ravviva / più fecondo lo stuol de'servi suoi, / e direi
: iddio. iacopone, 1-21-16: lo 'ntelletto egnorante iura fideli- tade, /
mamiani, 10-ii-173: forma [lo spazio] nullapiù che un segno e
tende inconsciamente a tornare e che più lo scalda con la sua onnipresenza misteriosa.
poter strappare a dio gli attributi che più lo fanno invidioso: fonnisapienza e l'onnipotenza
: essendo dio onnipotente ed omnisciente, lo creò perfetto. carducci, iii-26-23: diò
o redatto in modo da racchiudere tutto lo scibile umano (un'opera di consultazione)
affacciò 'l signore, / e cercò con lo sguardo onniveggente / i divi effetti del
nell'orare che gli avversari con invidioso nome lo chiamavano re dei giudici.
dee solamente orare iddio per parole, ma lo dee l'uomo servire. graf,
stumato cogli uomini, che per lo travaglio, ch'egli ha sofferto,
d'ora, né contento del minuto, lo ritrova sino a uno scrupolo secondo.
del male. -che dura lo spazio di un'ora soltanto o per
si devono compiere talune operazioni, per lo più di carattere pubblico o collettivo;
determinata. d'annunzio, iv-2-258: lo strepito [dello starnuto], in
lume della lucerna furtiva, spesso interrompevo lo sgobbo per seguire il gocciolìo di tre
lavabo. ojetti, 1-50: si chiude lo sciopero dei metallurgici di milano? bisogna
consistere nel conservare nel miglior modo possibile lo spirito e le forze vitali di sua
oriani, x-1-188: se potessi dimenticare lo spettacolo di quella vita orgo
o contradica ad alcuna sua sentenza o lo tocchi per nesun verso. ariosto,
provarlo un uomo rigorista e orgoglioso. lo psicologo come lui altro non è che un
dero, / poi che 'n bailìa avesti lo mio core. dante, xxxv-4:
, / poi che 'n bailia avesti lo mio core. niccolò del rosso, vii-454
orgoiosa e bella quanto sai, / alumagli lo core, ché si adurni / cum
riva, xxxv-1-675: tu guardi inverse lo ce con faza orgo- liosa; /
portamento, /... à lo stuol che combattea, già timoroso, /
in inverno per piogge ed in primavera per lo scioglimento delle nevi. -spesso
del suo vicino svanimento, sgomenterebbe chi lo riguarda. -roboante. baldini
, 18-23: l'orgoglioso palazzone dove lo zio ambrogino abitava coi suoi nipoti era chiamato
come farsi da soli una camera orgonica? lo spiega un libro 'proibito 'di
che l'individuo accumula nell'ambiente che lo circonda e poi scarica in diverse attività
salmasio, che porta un lessico antico che lo chiama oricalco... l'oricalco
mi permetto di accordarmi con quelli che lo traducono semplicemente 'rame ', ossia rame
noto, un bellissimo color rosso fiammante che lo avvicina all'oro. pascoli, 1058
. angiolieri, xxxv-11-383: lassar vo'lo trovare de becchina, / dante alighieri
e costanzo augusti furono i primi che lo partirono. -india o indie orientali',
del mondo è un palagio d'amore, lo quale hae quattro bellissime faccie e in
, una nazione: e, per lo più, il punto di riferimento è dato
rimaneva scoperto) come, diremo, lo zendado d'una danzatrice orientale, o
/ ca, s'este orientale, / lo zafiro assai più vale, /
degli uomini. bettinelli, 3-401: lo stile che dicesi orientale in poesia non è
. -scuola orientale: dove è coltivato lo studio delle lingue e della cultura dell'
, 51: quale sia questa lingua ce lo disse apostolo zeno, cioè un gergo
l'insieme delle discipline che trattano scientificamente lo studio del mondo orientale (africa nord-orientale
del giornalismo moderno. 2. lo stabilire con esattezza o con approssimazione la
campagna a lui sconosciuta, la nebbia lo avvolse così da lasciarlo senza nemmeno una
prima informazione su una disciplina (per lo più in forma di manuale).
riconosce se stesso e le persone che lo circondano; orientazione. = nome d'
-valere a determinare una decisione, costituire lo stimolo per un'azione. e
e. cecchi, 5-370: lo spirito umanistico che pervade la pagina sempre
mezzogiorno a settentrione. -che volge lo sguardo in una direzione. sbarbaro,
vento contrario. garibaldi, 1-139: lo yacht era orientato, i boccaporti chiusi
ago magnetico, che serve per orientare lo strumento secondo il meridiano. =
orientare. orientazióne, sf. lo stabilire una direzione rispetto ai punti
del mezzo cielo, acciò ch'egli disegna lo mezzodì e lo mezzo cielo, ed
acciò ch'egli disegna lo mezzodì e lo mezzo cielo, ed è difinitore del cielo
di quella d'occidente, e divide lo cielo in quattro. dante, purg
dante, purg., 1-20: lo bel pianeto che d'amar conforta / faceva
il dì variamente si distingue: babiloni lo fanno dall'uno oriente all'altro, gli
oriente. caro, 1-800: riconobbe lo stuol che d'oriente / addusse de
negro figlio. erbolario volgare, 3-15: lo za- frano è caldo e secco nel
condizione o di una situazione, destinata per lo più a uno sviluppo positivo o,
bibbia volgar., viii-338: questo dice lo signore delli eserciti: ecco l'uomo
signore delli eserciti: ecco l'uomo lo cui nome si chiama l'oriente, e
, e sotto lui nascerà ed edificherà lo tempio al signore. segneri, i-173
d'un vento occidental dolce conforto / lo qual... /...
b. pitti, 1-61: lo re fecie spiegare una bandiera che la
gli orifizi del corpo, quando non lo si consentirebbe neanche a una belva?
overo longo la extremità del quale è lo orificio: el qual si chiama ano cioè
, 23: le donne grasse hanno lo orificio della matrice tropo stretto e così se
. er boiario volgar., 1-126: lo suo fiore [dello squinanto] è
il condannato col laccio, che non lo stringe più di quello porta il peso del
porta il peso del corpo, e poi lo lasciano pendere insino che muoia. casalicchio
pende. capellano volgar., i-251: lo disciogliere di questa quistione pende più d'
l'avevano portato arsane e lui, pendente lo svenimento. siri, xii-904: pendente
. tensini, 1-1-18: i parapetti per lo più hanno il pendere alla campagna.
, ii-464: se non era che lo 'scarco 'delle pietre faceva un rialzo
carico). pantera, 1-77: lo stivarlo [il vascello] non è altro
; i parenti e gli amici che lo accompagnavano non lasciarono di notare che.
su un pendio particolarmente scosceso (per lo più con riferimento ad animali al pascolo
decidere fra due o più alternative (per lo più in relazione con un compì,
pende in pagonazzo, / e chi lo porta, merita corona. / quanto
color de le carni loro penda alquanto a lo olivastro. mattio franzesi, xxvi-3-112:
, una foresta: e indica per lo più pericolo, minaccia). s
che le sue piante / d'adornarsi a lo specchio appaion vaghe. dottori, 3-70
] guidò menelao, a cui pende lo onore della vendetta per cui cagione mossa
dalla bac (una pagina, per lo più di giornale, dal punto di chetta
volgar., ii-1 (13): lo qua vaio... davanti a la
volgar. [tommaseo]: disse lo re mennone ad achille: ahi traditore vituperato
grifon l'aperte braccia tende, / lo stringe al collo, e gran pezzo
lui: se devo fare altro me lo commetta. g. b. andreini,
con intimo trasporto (ed è per lo più connessa un'idea di dipendenza affettiva
di un monte; versante (per lo più al plur.). - anche
per cui scosse dianzi ogni pendice / lo vostro regno, che da sé lo
lo vostro regno, che da sé lo sgombra. g. villani, 10-151:
rena giù sen giva quello. / lo fondo suo ed ambo le pendici / fat-
. -dirupo, voragine. lo indovinello, lvii-36: più non t'impacciare
voler saper altra radice. / se non lo fai, mi vedrai git- tare /
/ m'à misso la testa a lo pendino. = var. di
rosa, 546: « como fui a lo pendino de lo castiello, fui priso
: « como fui a lo pendino de lo castiello, fui priso de catalane »
il gran disfacimento delle nevi, per lo declive de'monti e per lo dolce pendìo
per lo declive de'monti e per lo dolce pendìo delle pianure. parini,
il pendio che ha l'uomo e lo incurvarsi ch'ei fa del continuo verso
ii-329: schivando il tono declamatorio e lo inorpellato stile del bettinelli, il gozzi
che inclinano sempre), non se lo staccan più. \ ediz. 1827 (
che hanno proprio il pendìo) non ne lo vogliono più staccare].
del disordine. carducci, ii-10-51: lo ha fatto sostare sul pendio della colpa.
attraente che non vi ha chi non lo percorra in un tratto e vi si precipiti
istituzioni e della compagine sociale o per lo sviluppo di un movimento. solaro della
il difetto cioè di precisione cronologica; lo scambio dei fatti diversi relativi a una
-concatenazione di un ragionamento (per lo più difficile da seguire).
le fortezze,... per lo pendio che loro si dà e per sostenere
piagge. pratesi, 5-464: quel canto lo invitò subito a saltar la siepe e
. cecchi, 24-12: sentendo svertare per lo meglio / presi il pendìo. lippi
: né io dico questo adesso, come lo scrivo nelli libri della vera vita,
: 'fare il pendoio 'è lo stesso che * fare l'altalena ',
che * fare l'altalena ', e lo noto qui perché vo'fare una distinzione
tavolo (e in tale caso è per lo più ricoperto da una campana di vetro
del pendolo. bacchetti, 1-258: lo lisciava, avendo perfino smesso quel suo
regolari di fenomeni o di circostanze per lo più contrastanti, opposte. bacchetti
viaggi di andata e ritorno. -per lo più sostant. moravia, 13-82:
., e con canapa od ortica lo appende al biforcamento d'un picciolo ramo
asse fisso, non baricentrico, per lo più orizzontale, e sottoposto esclusiva- mente
ma soltanto comunitaria. 6. lo scorrere del tempo della vita in modo
, consistente in un movimento oscillatorio che lo scalatore, assicurato con la corda di
cristallo, un qualche pendolùccio, e subito lo accompagna coll'occhio. -acer.
fantastico palcoscenico, mi si parò davanti lo scenario indimenticabile della vai di greve.
10 lassano producere noce, ma lo tagliano alla mità e li dano uno
certo pendore e la mattina e la sera lo intaccano con un cortello. ulloa [
non v'è, disse in suo cor lo stolto. /... i
pioggia in fila, pendule, lucenti su lo sfondo plumbeo del cielo. vendita,
v.]: 'peneide ': lo stesso che 'peneio '. = voce
(e il termine è usato per lo più al plur.).
pome, / fa da re con lo scettro. cantini, 28-31-17: almeno all'
uso appositivo. dossi, 3-16: lo stesso celebre penetrabuchi whatdye- callum (l'
e di sacralità). - per lo più al plur. fr.
fu che una nuova libecciata di profferte lo raggiunse dai penetrali del salotto.
. ant. che consente di penetrare con lo sguardo. bufi, 3-52:
... per li quali trapassa lo splendore del primo mobile. -che
, neutro so- stant. (per lo più al plur. penetralia), deriv
moltitudine volante / impediva la vista e lo splendore: / ché la luce divina è
aere, penetrante per le orecchie e per lo cervello e per lo sangue sino all'
orecchie e per lo cervello e per lo sangue sino all'anima. -atto
indagare e scoprire (una persona, lo sguardo). castiglione, 430:
permea, che pervade l'animo, che lo conquista (un sentimento, una sensazione
, vivido, brillante (l'ingegno, lo spirito). brignole sale, 2-165
così penetranti. tenca, 1-150: lo scherno s'aguzza e si fa più
dopo aver gettato via gli strali, additando lo stesso oro per lo più penetrante,
strali, additando lo stesso oro per lo più penetrante, potente ed efficace in amore
. rime antiche [crusca]: lo strale d'amor con penetranza / passa
, fra un gruppo di persone, per lo più a fatica, superando ostacoli o
4. infiltrarsi, internarsi per lo più lentamente e a poco a poco
il colpo alquanto, / per mezzo lo fendea come una canna; / ma penetra
che nel ventre pe netrò lo stocco. gemelli careri, 1-v-39: il
il brac cio, me lo strinse al polso, così da farmi penetrar
il petto fieri, e, reggendo lo sguardo nel mio, nessuno tremi quando
nuotar il cibo nello stomaco e non lo lascian posare; vero è che, po'
. fausto da longiano, iv-21: lo intelletto... con la sottigliezza penetra
11-77: non penetrando punto ne poco lo sguardo della speculazione dentro alle dense tenebre
, 8-1-99: gl'idioti non possono per lo rintuzzato agume del loro intelletto penetrare tanto
porterebbe, credo, benignamente lo officio e la pietà. dell'
si era fatto catolico, ché tale lo riputavano senza penetrare più a dentro,
11. giungere a vedere con lo sguardo (o anche, per estens
, penètri / quant'è possibil per lo suo fulgore. boccaccio, ii-1-26: per
con sì veloci penne / che in van lo seguiria lampo o saetta, / e
mente o nel cuore in modo per lo più irresistibile, tanto da suscitare sensazioni
: l'adulazione, la prevenzione, lo spirito di partito non penetreranno mai nel
regione, a un ambiente, per lo più di difficile accesso; farvi ingresso
gnoli, 1-193: sospende l'ali lo stuolo / de'colombi sovra la pietra /
a. tiepolo, lii-5-211: per lo poco numero della gente non può sperare
ch'altri ha adosso, / entra lo spirto e par eh'un succhio
e tinte. 19. occupare lo spazio o il volume di un altro
: è vero che, desiderando lo amante, oltra questa unione spirituale,
e non si potendo questa fare per lo non esser possibile che i corpi penetrin l'
altro. -pitt. colmare illusoriamente lo spazio nella dimensione della profondità in virtù
è raro, tosto [il fulgure] lo penetra e rimane il vino ne la
fiamma, / se d'ogni intorno lo penètra e accende / il gran pianeta
se stesso non potria più sostentarsi, lo sostenta poi lei e lo mantiene in
sostentarsi, lo sostenta poi lei e lo mantiene in piedi. g. del papa
quattrocento, lxiv-71: ochi da penetrare lo diamante. savonarola, 13-16: qual
fenderlo e penetrarlo, nondimeno al fine lo divide e lo fende pure. scaino,
, nondimeno al fine lo divide e lo fende pure. scaino, xcii-n-305: i
larghezza della figura, inabile, per lo suo poco peso, a fendere e
affetti viziosi e strani alcuna volta te lo soleva trapassare e commuovere? malpigli,
hanno penetrato la povertà, la nudità e lo sprezzo del mondo? -persuadere
angoscioso. 24. superare con lo sguardo; fissare e discernere dentro o
nel seno / l'immensa gioia (i'lo confesso) e temo / che la
. selva, 5-proem.: quando lo studioso, penetrando il tesoro della sapienza
quel che si chiama il male ma lo penetra, lo qualifica e lo afferma per
chiama il male ma lo penetra, lo qualifica e lo afferma per quel che è
ma lo penetra, lo qualifica e lo afferma per quel che è nella sua
rispetto il parlamento di parigi, che lo aveva ben penetrato in ogni sua parte
cavare utile dalle ruine dei genovesi, lo credettero instrumento molto opportuno pel loro importantissimo
: prossimano allui [al fuoco] è lo spirito, il quale e greci et
la sommità de'poggi, se ben lo aere vi è più sottile e per tal
la buona.. acuto (lo sguardo). oldoni, vii-723
miei la prima mossa, / che a lo spirto mancò sua miglior possa / e
, pungente. aretino, iv-5-306: lo stile di voi ora è mansueto e
che vi si è introdotto (per lo più a fatica). pazzi
non mai penetrate, la cui immensità lo avea percosso nelle descrizioni di chateaubriand.
, ritornati di servitù in libertà, non lo furono già per via di lumi e
da un sentimento o dalla situazione che lo determina; colpito nel fondo dell'animo
penetrato della causa sacrosanta del dovere che lo spingeva. soffici, v-1-591: non mancare
orenzo delle colombe, 1-i-193: sai che lo amore non è terminato da luogo o
transforma l'una in l'altro, cioè lo amante nella cosa amata, e fa
antichi espressero la stabilità in catone, lo studio in socrate, la penetrazione in pit-
come un altro profeta: dicono che lo stesso re della non ordinaria sua penetrazione
della biblioteca e della chiesa, sotto lo sguardo d'un uomo ligio al governo
nel volgo dei medici, ma non lo è già la mirabile facoltà di quei
, del violento: cose delle quali lo stesso vico possedeva la predilezione, ma
carbonio (e si dice penetrazione efficace lo spessore dello strato avente durezza pari o
lancellotti, 1-71: né importi che molti lo saettino, s'a niuna saetta è
mi insospettì. temei che maconnen ci avesse lo zampino e volesse, per ogni evento
con valore aggett.): che ha lo scopo o l'intento di espiare i
13-126: pace volli con dio in su lo stremo / de la mia vita;
mia vita; e ancor non sarebbe / lo mio dover per penitenza scemo, /
suo proprio volere, la pazienza, lo staccamento dalle cose del mondo, la
che sapevano già a che veniva, lo ricevettero con molta accoglienza, mostrandogli tutto
capitoli della bagliva di galatina, 263: lo quale credenzieri possa notare e scrivere citatorie
donna prega il cavalieri / a messer lo conte un messo sia mandato, / e
indugiare a ricorrervi, gli ostacoli che lo impediscono, la contrizione e la confessione
mi puoi. straparola, 12-5: passato lo anno della penitenza rimase contento e pieno
gli si aggiunse compagno in barca, lo confessò, lo assolse, e per
aggiunse compagno in barca, lo confessò, lo assolse, e per penitenza lo sgravò
, lo assolse, e per penitenza lo sgravò de'trenta paoli per elemosina.
poi che del fallo ò penitenza, / lo vostro amor c'avea vi radomando.
, e degna reputasse la figliuola per lo suo fallo d'ogni crudel penitenza.
sua scienzia, / o per strenger lo incanto oltra misura, / ebbe il
altro riparo. spinelli, lxiv-19: arde lo core e more de disio: /
, 19-89: mandò i suoi messi pregando lo detto severo che incontanente venisse a lui
guittone, 121-2: se solamente de lo meo peccato / portassi penetenza, non
poi che passa stagione; / ma lo meo ricco dev'esser laudato / però
, per me l'oro non è, lo vedo, / (disse la bestia
anonimo, i-462: o dio, chi lo mi 'ntenza / mora di mala lanza
toc- cora con vessi dice: -tu lo dèi pur aver veduto quel giovano che
l'alto dio volse eira penetenzia / venisse lo fiolo al vechio in prexenzia. ariosto
germanici; nel sec. x, con lo sviluppo della teologia sacramentaria, la penitenza
ordiniamo che li cherici sopra roficio, lo quale sono tenuti di dire, dica
5. che ha la funzione e lo scopo di correggere moralmente il detenuto e
. -sm. carcere che persegue lo scopo suddetto. boccardo, 1-397:
f fra giordano [crusca]: lo penitenziarono in un anno di digiuno.
e lagrime chiese penitenza e battesimo. lo prete era pieno della grazia di dio e
in toscana, 14-3-402: non possa lo speziale mandar via nessuno, né meno pigliarne
uniti d'america. nievo, 1-vi-251: lo pregai a tacere se non voleva morire
2-213: al centro erano le donne con lo scrivano e uno sciancato, calzolaio in
(un ecclesiastico). - per lo più sm.: penitenziere. giovanni
il paradiso. aretino, 20-268: me lo ha detto il penetenzieri quando mi diede
sopra ai meriti del libro, ma lo portai al penitenziero maggiore, acciò lui
giù dell'altezza. romoli, 221: lo struzzo ha le penne come uccello,
velocità che pareva fussi una penna, e lo pose da una banda di esso coro
, leggier come una penna, / lo racchiuse. -in una figura allegorica
con sì veloci penne / che in van lo seguiria lampo o saetta. c.
sei questo signor mi tenne, / lo qual bretagna con risole arcade / ritornar fece
denaro] alla moglie e per penne per lo letto suo. boccaccio, 9-139:
. c. bartolì, 2-99: lo ago [della bussola] si fa di
628: ridisegnai con la penna e con lo inchiostro con tutta quella pulitezza che al
: avvicinatomi pian piano mi parve udire lo scricchiolio d'una penna d'acciaio.
1260: non s'ode intorno che lo scricchio della / penna veloce. di giacomo
xviii-3-311: vi era [nel museo] lo scheletro dell'orangoutan, due ritratti fatti
due primi [avvertimenti] è chiarissimo lo sbaglio di penna da me preso.
di prestare un pocolino / a questa penna lo stancato dito. idem, inf.
/ però salta la penna e non lo scrivo; / ché l'imagine nostra
per consolarmi. delfico, ii-73: lo spirito di partito, la prevenzione, la
vale che esercita professione in cui si richiede lo scrivere. papini, x-1-563: la
di penna maestra per ciò che risguarda lo stile. botta, 5-246: quanto di
-penna d'oca: scrittore, per lo più anziano, legato a metodi e
e superati. cameroni, 53: lo misero [rovani] in non cale,
roppe [la lancia] alla penna de lo scudo / del fiero conte, che
di ciliegio. 22. per lo più al plur. tipo di pasta alimentare
. biringuccio, 2-94: questo sarà lo scavo sotto l'orlo qual si chiama
con le penne, quale usano in lo mare. nannini [olao magno],
la penna in mano: scrivere (per lo più con una certa perizia e bravura
noi o come gli ebrei, ma per lo lungo da capo insino a'piedi menano
di penna: essere scritto (per lo più senza la necessaria cura e meditazione
>enne mastre? ghirardi, 17: lo so anch'io che gli cavarai
le penne maestre. verga, 3-21: lo zio crocifisso strillava come se gli strappassero
furie: sputa veleno contro colui che lo ingiuria; intinge la penna nel fiele
. bacchetti, 1-i-429: il suo cognome lo lasceremo nella penna, perché al
a diventar buoni a qualche cosa: se lo cerca, troverà anche un podere più
rostro / s'avventa contro lei che lo sostenne, / e rinovando al crudo
tema o un argomento di scrittura (per lo più in modo casuale o incidentale)
chiaro davanzati, 385: per te lo dico, novo canzonerò, / che
le penne del notaro / e vai furando lo detto stranero. -voce e
evolversi e maturare, però conserva sempre lo stesso carattere e le stesse tendenze.
uccide più la penna che la spada: lo scrivere in modo incauto o avventato,
il terren laberinto, un'arcibella cosa lo svollazzar come un ron- don per l'
, 20-131: a cinque ore di notte lo mandai a comprarmi un pennacchietto per la
del pavone] colori che avevano tutto lo splendore dell'iride e le mille varietà
fregio ornamentale. algarotti, 1-vii-247: lo sguscio che è in luogo di gola
sottile, molto lunga; i peduncoli per lo più capillari. è comune ne'luoghi
sono grossi come tordi, hanno lo capo piccolo con lo becco lungo; le
, hanno lo capo piccolo con lo becco lungo; le sue gambe
suo studio letterario con infinita cura e lo aveva affidato alle sollecitudini, allo strofinone
frasi che si voltano indietro a guardare lo strascico della propria veste, concetti secondari
pennaruoli. dottori, 1-275: segue poi lo stendardo di teoio, / dov'è
scrivere. -cannuccia appuntita, per lo più di legno, alla cui estremità
capacità creativa, e ottenendo, per lo più, risultati mediocri. imbriani,
marito e per sovrano quel musico sfiatato o lo scas- sinator di cembali o l'imbratta
e sottili degli uccelli, per lo più ricoperte dalle penne più grandi e
« guardi, s'apre a scatto, lo pigli lei, a me neanche i
, costituito da una cannuccia, per lo più di plastica, la cui punta è
, in maniera mediocre e, per lo più, con l'unico fine di trarne
, un 'pennarulo ', come lo chiamava ferdinando. p. longhi,
arde su noi come pennata vampa / lo spirito di dio sospeso a volo.
cariteo, 380: preser la via de lo stellato claustro / i pennati destrier,
. cavalca, 20-154: venia lo suo padre a visitarlo,...
chi fila a poco a poco tira giù lo lino o la stoppa tanto che fa
lino o la stoppa tanto che fa lo filo, et a filo a filo tira
filo tira giù da la rocca tutto lo pennecchio e la roccata. poliziano, 1-677
picche / con pennecchi di stoppa / lo saettiamo a forza di balestro. viani
non s'aprendesse al suo pennecchio, lo fuoco e. lla rabbia del frate
serva di questo mio originale, e dio lo voglia, perché almeno sarà a dover
così penneggiati. idem, 81: lo spazio che è fra l'una porta e
il giudizio, nel caso di rubens è lo stesso banale compiacimento per una ahimè irreparabile
per una ahimè irreparabile agevolezza pennellaia che lo trasporta. = deriv. da pennello1
6. sport. eseguire, per lo più in un gioco di squadra,
, espressione, particolare descrittivo, per lo più di notevole efficacia e intensità (
di primavera / pennellata di cielo per lo sfondo / è fatta dell'elettrica attesa /
medicamentose effettuata mediante un pennello, per lo più nei processi flogistici della mucosa orale
, oralmente o per scritto, per lo più in maniera rapida e vivace;
non saprei, eureta, con parole pennelleggiarti lo incendio di che quella notte arsero le
rappresentato oralmente o per scritto, per lo più con tratti vivaci e rapidi.
di cartone, o incastrato nella latta: lo adoperano i doratori per distender l'oro
anche, artificiali), disposti per lo più secondo una sezione circolare e fissati
e dànnosi a intendere assai meglio con lo stilo e col pennello che con le
negli angoli e nella cupola garreggia con lo scalpello. l. pascoli, i-64
tanto almen col pennello che gli bastasse per lo vitto e pel vestito. de dominici
l'uno spiegato i suoi sensi con lo scarpello e pennello, l'altro con la
padre generale] il suo pennello ne lo scudellino, del colore, umiliatolo prima con
, del colore, umiliatolo prima con lo sputo [la monaca], lo facea
lo sputo [la monaca], lo facea torcere ne la guisa che si
di questi canti essenziali o interposti presentano lo stile istesso, perché attribuir a pittori
travicello! de amicis, xii-38: lo chiamava 'tempesta ', e il soprannome gli
suo bel piede, il giorno che se lo vide calzato, a pennello, con
, se appena sapevi fare, te lo rigiravi tutto intorno al dito mignolo..
che ne dite? » chiedeva compiaciuto lo zio indicando la bellezza della nipote. «
stesso per l'eccellente studio con cui lo dipinse, avendo uguagliati i più valenti
il lucco, trattare il pennello e lo scarpello la penna e la squadra.
mano piglierai il tuo penel- lino e lo imbratterai con quell'acqua di dragante. de
detti, pennelli e insegne dintorno intorno per lo numero di sessanta, di drappi
. pucci, cent., 48-38: lo 'mperador per mar ne venne a pisa
4. disus. penna, per lo più lunga e sottile, usata come
bot. genere di graminacee, per lo più spontanee nelle regioni tropicali, con
corpo quando è stiptico, diremo per lo presente che una cura de peniti, anco
ar. fsniol, da fànidau 'raffinare lo zucchero '; cfr. fr. pènide
pende o fibre, acciò che cinga lo stomaco. = voce di area
f. f. frugoni, 3-i-126: lo sventollare de'pennoncelli, che co'variati
piume del pennoncello del mio elmetto con lo scudo,... accendeva il furore
brettine dei cavalli. baldini, i-667: lo spettacolo ha quasi esclusivamente carattere di festa
: enrico tirava con tutta la sua forza lo straglio e inveiva contro il pennoncino come
di un reparto militare, recando per lo più lo stemma e l'impresa di chi
reparto militare, recando per lo più lo stemma e l'impresa di chi comandava
che te scamparò la vita. dise lo donzello: -ell'è quello lo qualle
. dise lo donzello: -ell'è quello lo qualle è sotto quello penone. pulci
suo pennon condotta / con non minor fierezza lo seguiva. v. borghini, 4-204
pato, che io voglio esser sotto lo vostro penone e essere uno de li xii
per tempo de romore o novità: e lo decto offizio sieno mille per terzo.
, poi da lui pennuto e per lo mondo volante stimolati, potevano vivere sicuri
, 152: non vola mai così leggier lo strale / d'arabo arcier con la
8. sm. uccello (per lo più al plur.). boccaccio
intorno alla sua sepoltura; e fatto lo esequio, parve che avesse ale pennute
e, grazie al signore, ce lo lesse 'tutto 'e male; senza
tonalità di passaggio fra il chiaro e lo scuro; massa o oggetto che appare
e quel vostro calore d'affetto che lo fanno ricordare con tanta soavità nella penombra
gadda conti, 2-114: nunziata, udendo lo scalpiccio dei passi ignudi sulla scala,
avvertendo pena fìsica o spirituale (per lo piu intensa e durevole); fra angustie
(5): per le ferie de lo corpo guarì de le ferie de la
e ardando penosamenti per le puniture de lo corpo de fora, amortà lo fogo chi
de lo corpo de fora, amortà lo fogo chi inlicitamenti ardea dentro. meditazione
giordano [crusca]: più che penosissimamente lo flagellarono. carducci, iii-io-179: dante
rime puramente dottrinali, se l'esiglio non lo avesse penosamente messo per una via nuova
parire. iacopone, 3-32: da lo 'nferno riscatela questa veste penosa; /
riscatela questa veste penosa; / tesseola lo diavolo de pili de spinosa. francesco da
assai lungi dagli studi, usa egli per lo più immagini sensibili e particolari delle cose
si avvicinò a lorenzo e... lo salutò con una cordialità che parve costargli
mila appestati... tale fu lo spettacolo che riempì a un tratto la vista
dell'essere che si può dire sia lo stesso uomo, in generale, e quella
. pensiero amoroso) che porta per lo più con sé affanno, preoccupazione,
/ tanto mi dà baldanza, / lo meo core ch'è stato 'n sua magione
pensagióne / talor dava pavento / a lo disio dov'era. -indugio
, se sì sottilmente vo- lemo guardare lo vero, quella passione non nasce d'alcuna
una pensamale, e nin, poveretto, lo stesso, se ha parlato sul
anonimo, i-583: io non voglio lasciar lo mio bene / per nullo pensamento che
trasfigurazione mi giunse uno pensamento forte, lo quale poco si partia da me,
a una penna senza che ti sovvenga lo scrivere. algarotti, 1-viii-46: tale
amor è, che tacente fa tornare / lo ben parlante, e lo muto parlare
tornare / lo ben parlante, e lo muto parlare. / donqua, s'amore
pensamento. chiaro davanzati, xli-16: lo core e 'l pensamento, / ogne
poi ch'elli àe tutto questo trovato per lo suo pensamento, sì comincia lo suo
per lo suo pensamento, sì comincia lo suo lavorio. giamboni, 8-ii-318:
due parti. chiaro davanzati, 108-1: lo pensamento -fa salire amore / come lo
lo pensamento -fa salire amore / come lo fiato ch'accende lo foco. bartolomeo
salire amore / come lo fiato ch'accende lo foco. bartolomeo da s. c
spingo più oltre i miei pensamenti. porto lo sguardo sopra i molli costumi in atene
li vene allo animo naturalmente ed occultamente lo pensamento e la opinione di quella maestà
a spiegarci mille suoi pensamenti se non lo avessi interrotto. algarotti, 1-ix-176:
compita, e non serà smarruto / lo mio acquistar per folle pensamento. chiaro davanzati
di nulla altra cosa ho pensamento / che lo tornare, quando sia quella ora /
quando sia quella ora / ch'io raquisti lo tempo c'ho perduto / e metta
cosa che vi è nociva, non lo fate affermando o negando per via di
la facultà vostra, ma guidati da lo appetito che vi tira senza pensamento alcuno
così repentinamente..., dentro lo reame adiongono sospizione, respecti e pensamenti
. aretino, v-1-653: la subitezza de lo accidente e non il pensamento de la
ne la generosità de le brigate che lo servono. roffia, 545: per
/ la doglia o '1 marrimento, / lo danno e '1 pensamento / e l'
pene / che la gente sostene / lo giorno e 'l mese e l'anno /
li martir che per vu'sento / che lo me'coro 0 messo in du'volire
per el seguito grande ha di populi lo qual dà gran pensamento a questo turco.
e e anonimo, i-605: lo gran valor di voi, donna sovrana,
di voi, donna sovrana, / lo cor mi sana -d'ogne pensamento. monte
/ la voglia che mi stringe e lo talento, / ch'io no. l
far dovean gloria suprema ed arte / lo straziarsi a vicenda? -con litote
, 51: il linguaggio e lo stile della 'morale cattolica '...
il resultato di tutto ciò è ordinariamente lo scandalo. il pubblico, preso di petto
sapere che più ampi sono li termini de lo 'ngegno a pensare che a parlare
'grandi / di questa vita mirar ne lo speglio / in che, prima che
sa esprimere il suo concetto, non lo possiede: tutt'al più presume o spera
rasti, / prendesti il foco 'nanti a lo sprendore: / se
qui, che per vostra bieltate / lo face, come voi, vista cangiare:
suo albergo... ancora disse lo 'nfermo ke neuna line pia- cea.
paletto, per picchiare, e se lo sente tentennare in mano, schiodato e sconficcato
d'aquino, 97: nullo core no lo penseria / ched 10 pensando fosse sì
mal fac- cendo, o per negligenzia lo bene che dovea fare non fac- cendo
dono della grazia il pensar dirittamente e lo spiegarsi a dovere. alfieri, iii-
del medio evo. borgese, 1-16: lo conduceva su e giù lungo la spalliera
intendere. anonimo, i-483: lo mio valor pensare / non porria,
io non sento l'essere, ma lo penso. b. croce, i-3-102:
croce, i-3-102: nel procedere teoretico lo spirito s'impossessa dell'oggetto e lo fa
teoretico lo spirito s'impossessa dell'oggetto e lo fa suo pensandolo, cioè universalizzandolo.
volgar., vii-553: questo dice lo signore iddio: in quel dì saliranno le
in quel dì saliranno le parole sopra lo tuo cuore e penserai pessimo pensiero. 5
di cui vi aressi potere fidare, lo parer dell'anima, dotto della iscrezione
. giacomo aa lentini, 4: lo meo namoramento / non pò par ir
ditto, / ca, sì com'eo lo sento, / cor no lo pen-
com'eo lo sento, / cor no lo pen- zaria né diria lingua. anonimo
lingua. anonimo, i-497: donna, lo fino amore / m'à tutto sì
voi amare; / non pò pensar lo core / altro c'amore acceso /
grande, in tanto che il cuore non lo può pensare. aretino, v-1-911:
di noi due: o il vostro ne lo esser pur vero ciò che di me
-anche: intendere qualcosa così come altri lo prova; comprendere esattamente il pensiero,
cotai cose, ciascheduno per se stesso lo può pensare, che abbia punto le
ornai: / le rote larghe, e lo scender sia poco; / pensa la
1-vii-237: io sarei uno di quegli che lo giudicherei partito da pensarlo, e forse
gran preio, / se non pure lo peio; / e per ciò sì combatti
dorma, / che. cco. lo core i'penso a voi e veglio,
e veglio, / mirandomi tuttora ne lo speglio / che 'nnanzi mi tenete e ne
dolente, / quando, da sezzo, lo ti penserai. dante, purg.,
vèr cristo ti crucciasti, / o se lo biaste- masti. g. gozzi,
pensiero; predisporre mentalmente una materia, lo sviluppo che avrà, lo schema che
una materia, lo sviluppo che avrà, lo schema che s'intende imporle; aver
tanto soave, / che mi tramuta lo color nel viso. idem, purg.
donna poco savia, senza pensare che se lo scolare saputa avesse nigromantia per sé adoperata
(come epiteto): l'ignaro, lo sprovveduto. aretino, 20-184:
pensato. moravia, 22-v: accettai lo stesso senza pensarci troppo su, trasportato dalla
introdotto dalla prep. di, per lo più a connotare la peculiare intenzione o
, 3-2 (12): ricorsi a lo solingo luogo d'una mia camera,
20-39: ilarione... per lo diserto discorreva sempre, orando e pensando
entrando in altro, la concludo con lo essortarvi a pensar meno che potete nei
quando la croce pigliao / certo no lo mi pensai, / quelli che tanto m'
v'amonisco che da voi partiate / lo vostro amor, ma solo lo disire
/ lo vostro amor, ma solo lo disire / del frutto, che più aver
/ del frutto, che più aver no lo pensate, / perch'io fallar più
/ perch'io fallar più voglia a lo mio sire / né voi a vostra
più amano, con molto riposo si lo godono altri eredi che non lo pensavano.
si lo godono altri eredi che non lo pensavano. a. f. doni,
dice che verrà quando meno tu te lo pensi. muratori, iii-254: non mancheranno
peggio. calandra, 1-170: quando lo penso partito, filippo si mutò e discese
cavalcanti, i-151: io non pensava che lo cor giammai / avesse di sospir tormento
? ci dan poi dentro quando meno se lo pensano. che ti pensi? che
di discrezione e non ritiene sua lingua per lo freno di ragione, elli cade leggiermente
/ l'amor mi prese di lui; lo tuo danagio pensasti. dante, conv
mano propria incendere, perché fallato avea lo colpo che per liberare roma pensato avea
tempi l'uomo ed il poema, non lo direi più né pure in un ditirambo
comportamento di altri, i motivi che lo determinano). -in partic.:
/ ed aggio amato, e so che lo pensate, / e di questo son
loro. carletti, 174: così se lo credono li cinesi, pensandosi che questa
signora cranford... qual era lo stato di harris, come pensasse su un
passiamo così tacendo fosse pensato che noi lo seguissimo senza cagione. pigafetta,
granne dolore. incontenente pensao tradimento de lo fratre. sercambi, 2-i-224: sentendosi
l'universo / sentisse amor, per lo qual è chi creda / più volte il
/ tal ch'io pensai co'miei toccar lo fondo / de la mia gloria e
considerazioni, avendo ben presente nell'azione lo scopo per cui si agisce; predisporre
e, per inopia di parlari, lo spirito tutto impiegato a pensare di spiegarsi,
9. intr. per lo più in relaz. con una prop.
precisa necessità concreta, soddisfarla (per lo più in espressioni marcatamente idiomatiche).
proprio destino ultraterreno (e, per lo più in forma esclamativa, costituisce un
. uguccione da lodi, xxxv-1-608: lo piu de la 5ente voi aver guadagnar
è chi pensi al meschino, chi lo curi, chi lo corregga. muratori,
al meschino, chi lo curi, chi lo corregga. muratori, 7-iv-28: parerà
, 215: amor mi fa sovente / lo meo core pensare, / dàmi pene
bibbia volgar., viii-240: questo dice lo signore: ecco io penso male sopra
matto! -biagio? che fa? -domandò lo scossi. -mah, una ne fa
sola: un giudizio negativo trova per lo più rispondenza nella realtà. manzoni
per lasciare / la tenuta / de lo meo dolce penzare. pier della vigna
in una concordanza, / che tegnono lo corpo in lor podere, / le quali
in lor podere, / le quali segnoregiano lo core: / piacere e pensare e
e non ò bene: / tant'è lo meo pensare / ch'io gioi non
si guardi di tre vizi che tosto lo farebbero traboccare di suo ardimento e cadere
l'ha fatta? bacchelli, 1-ii-307: lo chiamarono, e presero a fargli i
verghe d'oro e parimente d'accordo lo ricolsero; poi fecero disegno di portarlo
è di parlare pensatamente per far credere lo suo detto. guittone, i-24-26:
bembo, iii-75: altro non è lo scrivere che parlare pensatamente. muzio,
leggi furono pensatamente fatte e ordinate per lo detto bavaro e per lo suo maculato
e ordinate per lo detto bavaro e per lo suo maculato consiglio. atti del primo
pensatamente l'errore ed i traviamenti, lo faccia altresì con modestia verace.
: fallo pensativo, perché, quando io lo carico, egli ha del pensativo molto
cittade. mare amoroso, 114: lo parlar, tuttora anzi pensato, / saggio
parte di quelli che depongono l'obolo, lo si potrebbe formulare forse così: «
: a modo d'avverbio. 'lo fece pensato. parla, scrive pensato '
si spenda, / ché a poco vien lo tempo della corsa / con accidenti non
: è solito di intervenire che, mentre lo scalco serve, manca qualche cosa non
/ d'essere meritato; / e poi lo suo pensato / non à compita la
cuito e l'operato: / fo breve lo pensato e longa operazione. bonichi,
? urato, / an? i lo fa per soa libera vogla. sercambi,
: la moltitudine sollevata, attraversato improvvisamente lo stretto, gli venne sopra alla non
: la volontà, la memoria e lo 'ntelletto. la volontà costrigne la memoria ch'
formare quello che si proffera, dando lo 'ntelletto alla memoria, a ciò
a ciò che quindi si formi; ma lo sguardo del pensatore dà allo 'ntelletto
stico delle nazioni che è lo stile. pirandello, 8-398: il
., possiede un metodo intellettuale che lo pone in grado di affrontare svariate materie
: che riguarda il pensiero, che lo determina, che lo produce (una facoltà
pensiero, che lo determina, che lo produce (una facoltà spirituale).
parere, il divario che corre tra lo sviluppo intero della facoltà pensatrice e l'
fatuo. barbaro, 5-129: lo scambio dei cervelli tra me e
dell'uomo, e di per sé lo distingue dal resto degli esseri animati.
: tanto sono vostro fedelmente, / lo core e l'arma e tutto lo penzero
/ lo core e l'arma e tutto lo penzero, / che non son meo
non calendoi del cielo: ché se lo corpo gli è fatto ritto, ingonbiscie lo
lo corpo gli è fatto ritto, ingonbiscie lo spirito e l'entelletto e tutto el
, ii-157: prego ch'attenda / lo tuo penserò a l'usanza de'buoni.
dante, conv., ii-vu-4: lo pensiero è propio atto de la ragione
/ e ghigne 'l tempo che perder lo face, / che 'n tutti suoi
in su la favola d'isopo / lo mio pensier per la presente rissa,
vivanda venne, ma egli, per lo maleficio da lui commesso nel pensiero impedito
con gli occhi, / col pensier tutto lo contempla e mira. n.
proprio oggetto ma, vertendovi intorno, lo caratterizza ed esprime; e a quello
ne afferma l'identità con l'oggetto, lo identifica con l'autocoscienza creatrice e,
quanto attività produttiva e prodotto insieme, lo indica come essenza e verità di ogni
* la facoltà di ragionare 'o lo 'spirito 'ha creato unità e può
è esso intelletto, essa era quando lo mondo fece. rosmini, ix-
girolamo volgar., 1-3: tu amerai lo tuo signore iddio di tutto lo tuo
amerai lo tuo signore iddio di tutto lo tuo cuore e di tutto lo tuo
di tutto lo tuo cuore e di tutto lo tuo pensieri e di tutta la tua
d'un nido di scorpioni, quando lo riguardo dall'alto del mio pensiero rischiarato
. guido delle colonne, 80: lo disio c'ò lo cor m'abranca,
colonne, 80: lo disio c'ò lo cor m'abranca, / crescemi volontate
d'uno fermo penserò, / che lo piacier mantene, / desianza mi vene.
van penseri, / come ti po lo mal tanto abellire? dante, par.
più corpulenti. gioia, 1-i-272: lo spirito umano è la somma de'ensieri
suo venire. intelligenza, 5: lo primo pensier che nel cor sona /
2-36: questo è quel fuoco per lo cui furore si commetteno gli adulteri,
male un cor sgomenta / più che lo stesso male offender suole. parini, 853
a ri guardare col pensiero lo difetto umano intorno al detto errore.
, / per tema non traluca / lo mio penser di fuor sì che si scopra
un pensiero, 10 sapevamo prima che lo dicessero gli editori francesi.
compagnetto da prato, 229: per lo marito c'ò rio / l'amor m'
, /... / ca per lo suo lacerare / tal penser'ò eo no
.. / eo son ben certo che lo lor penzero, / e l'ovra
amore fosse perfetto, molta battaglia intra lo pensiero del suo nutrimento e quello che
; e al pensiero seguì senza indugio lo scellerato effetto. sacchetti, 50: folle
giordano per la galleria del riccardi, lo prese larghissimo. l. pascoli, i-17
cercava francesco esprimere ne'suoi nudi tutto lo studio de'suoi anatomizzati contorni, e
pensiero che avesse la gioventù loro era lo studio di sì fatte novelle. di leo
più amano, con molto riposo si lo godono altri eredi che non lo pensavano
si lo godono altri eredi che non lo pensavano. minerbetti, lxi-180: d'assediar
. rugieri d'amici, xvii-19-2: lo mio core si stava / in gram
/ sì gran pensier ne cresce a lo coragio. maestro francesco, xlviii-56: lo
lo coragio. maestro francesco, xlviii-56: lo vostro partimento, dolze spene, /
pensiero m'ha lasciato, / clrognora lo meo core a voi ne vene /
ben te fora grande doglia / se lo tempo te mancasse. castiglione, 212
a voi, madonna mia; / lo reo penserò sì forte m'attassa / che
come che varie cose gli andasser per lo pensiero di doversi fare, pur vedendo
: che cosa ti va ora per lo pensiero, che oltre il tuo costume sì
i-504: bella, poi che tallio / lo vostro gaio core, / d'altro
si nobil destriere. / se me lo doni, per lo iddio macone, /
. / se me lo doni, per lo iddio macone, / tu mi trarrai
, 80: ecco apunto amerigo: io lo voglio cavare di pensiero, ché credo
, allora la sua sazietà medesima sì lo stringe. boccaccio, i-162: dolce amico
sono in pensiere tanto che ne perdono quasi lo sonno e 'l cibo. cesarotti,
tavola ritonda, 1-40: lo re non si ricordava della reina eliabella
dei pensieri per sereni! io, se lo vuoi, non lo vedrò che quello
! io, se lo vuoi, non lo vedrò che quello che occorre per restare
in mente una persona senza che questa lo esprima. -levare un pensiero: non
tranquillo. dessi, 6-38: me lo hai detto tu che sei andata da quella
o giacomo da lentini, 439: lo suo bel visagio, / ch'è d'
, 10-151: tante sono le pene de lo 'nferno che l'anime che vi sono
mia vertute ch'io potisse / distringer lo mio cor, ch'è su'signore,
creditori, gli pregava poi che non ne lo cavassino, dicendo che fuor di prigione
.. non tengo poco pensiero de lo sdegno e de la imputazion vostra.
caccia, xxxv-1-357: sembianza ch'a lo cor mi ripresenta, / madonna,
in mente, gli sembra prezioso, e lo imbandisce con molta pompa e grande cerimonia
pensierosissimo). assorto in pensieri, per lo più seri, gravi o, anche
f. f. frugoni, vii-580: lo stabile che posseggo d'im- prestito è
einaudi, 1-569: nella valle padana lo scivolamento vuol dire innalzamento del livello del
un mobile, uno scaffale, per lo più costituente parte di una serie)
al vantaggio della pensionabilità, si contrappone lo svantaggio della tassazione ed anche quello della
egli ha prestata l'opera sua, per lo più in pubblico impiego: e se
no; appena venga il momento buono lo pensioneremo... il nostro deputato l'
in ambito internazionale). - per lo più sm. (femm. -a)
regno uno re suo pensionàrio, e'ne lo trasse, per mettervi uno che potessi
m'accusasse al governo sardo, o lo stesso governo finse ch'io tramavo rivoluzioni
pensionati in maniche di camicia, per lo più, che passavano i pomeriggi con
pensionati altre scuole intermedie atte a fornir lo spirito delle altre cognizioni preliminari all'ulteriore
parte del beneficiario, una somma che lo libera dal dovere della corresponsione vitalizia.
un onorario al medico, altavvocato, lo stipendio all'impiegato, una pensione al
altro che uno de'mezzi coi quali lo stato corrisponde i propri impiegati. lo
lo stato corrisponde i propri impiegati. lo stato corrisponde gl'impiegati con stipendi e
. 9. organizzazione, per lo più gestita come impresa e avente sede
in cui una clientela fissa e, per lo più, modesta, riceve dietro compenso
soldati, 2-148: la signora calandra lo aveva preso a pensione non per interesse,
pratesi, 5-358: rimasto cieco per lo scoppio duna mina alle cave, chiedeva
cessato il rapporto di lavoro o che lo stato concede a determinate categorie di cittadini
-che rivela o esprime pensosità (lo sguardo). saluzzo roero, 3-i-12
compito, impegno, lavoro letterario per lo più imposto, faticoso e ingrato (e
a penso qualcuno: imporgli, per lo più come punizione, un lavoro supplementare.
landolfi, 11-64: la sua donna maggiore lo aveva di recente messo a penso.
avv. restando assorto in pensieri per lo più gravi, malinconici o dolorosi;
chi è profondamente assorto in pensieri per lo più gravi, malinconici o dolorosi. -
essa la maneggia come il pasticcere lo zucchero filato. pioverle, 1-92: avevo
qualcosa. beltramelli, iii-149: ella lo vide scomparire nella lontananza grande, come
nostra / che faciavam noi imsembra / lo cor me 'n sta pensoso. garibo,
per vui donna tutte l'ore / lo meo core sta pensoso. giacomino pugliese,
187: non ch'io fallasse lo suo fino amore, / con gioi si
amore, / con gioi si dipartisse lo mio core / per altra donna, ond'
rinchiuso. compiuta donzella, xxxv-1-435: lo padre mio mi fa stare pensosa, /
giovane stava pensoso; vide passare per lo cammino gente che pareva assai nobile,
pensosa / che vegna per veder morir lo core. dante, vita nuova, 40-9
rimirando lui, / né, per lo foco, in là più m'appressai.
non posa. 2. per lo più in relazione con un compì, di
esser con doglia pensoso, / che lo mio core ismarisse: / com'io
mio core ismarisse: / com'io lo sento dottoso! dante, xx-87: io
, facendo più bianca la vela che lo solcava. 3. per estens
gravità di pensieri o assorta riflessività (lo sguardo, il volto, oppure un
. odo delle colonne, 92: lo pensoso adastiamento / degiate, donna,
da una stella a cinque punte, per lo più accompagnata da altri simboli o
pentaculi. varthema, 130: lo sacerdote qual voi far el sacrificio..
: -ben avete in ordine il pentàculo e lo spergolo? - il tutto è apparecchiato
16-iii-72: que'barbari van dicendo e lo costumano ancora che, per preservarsi da
un fiore a cinque petali. esistono per lo iù nello stato di fossili..
esemplari. esistono specie fossili di cui lo scheletro comprende oltre a 150 pezzi.
quindici sillabe (un verso). -per lo più sostant. bontempi,
ei l le fragole. i greci lo chiamano pentapete, camezolo overo pentafilio.
che ha come pianta un poligono, per lo più regolare, con cinque lati (
l'angulo pentagonico, e simile per lo lato s'à la corda de l'angulo
b. c. d. e. lo quale vogliamo partire in 2 parte eguale
linea f. g. d. parte lo penctagonio... e meneremo la
linea del'f. b. che parterà lo pentagonio a. b. c.
, 3-1-1984], 4: dopo che lo ha suggerito anche il pentagono [il
un poligono con cinque lati, per lo più regolare (un edificio, una
è cristallo di rocca, e la natura lo foggia pentagono, che meglio non potrebbe
città pentagona talora, quando meno se lo aspetta, riserba delle improvvisate al pellegrino che
e in cristallografia indica forme che ripetono lo schema di tale poliedro).
sm. letter. altro titolo de 'lo cunto de li cunti *, raccolta
nell'elegia e nell'epigramma, per lo più preceduto dall'esametro con il quale
conv., iv-vii-14: la figura de lo quadrangulo sta sopra lo triangulo,
figura de lo quadrangulo sta sopra lo triangulo, e lo pentàngulo, cioè la
sta sopra lo triangulo, e lo pentàngulo, cioè la figura che
ha cinque canti, sta sopra lo quadrangulo: e così la sen
ei fa le fragole. i greci lo chiamano pentàpete, camezolo overo pentafilio.
iii-22-21: il crispi, il nicotera, lo zanardelli, il cairoli, il baccarini
sillabe (un verso). -per lo più sostant.: verso di cinque
suddivise in cinque articoli, colori per lo più vivaci e metallici e odore sgradevole
tutte le pasque del'anno, cioè per lo natale, per befanie, per resurrexio
il che si fece quando mandò cristo lo spirito suo sopra gli apostoli. magri
zova a le postieme... e lo so oio zova a la pentigene e
; / e. ss'io son lo contraro, averne male / in simil guisa
solo deducibile da un atto che lo implica). bonagiunta, xxxv-1-274
paura nasce un pentimento del fallo, lo quale ha in sé una amaritudine che
ma fu traditore, e il mondo lo conosce tale. faldella, i-5-248:
.., allora il pentimento inutile lo agitò così forte ch'egli fu sul punto
, pèntre), intr. per lo più con la particella pronom. [mi
dolendo, / che non acompie mai lo lor volere: / da poi ch'è
ma non ci pentiamo, se non ce lo dà lui, il pentire. d'
, madonna mia, / credendo aver lo meo / compiuto piacimento, / pentedomende
ch'om di lei aggia, sì lo fa pentere / d'ogni ria voglia,
lei secondo l'ordine del tempo passato, lo mio cuore cominciò dolorosamente a pentere de
mio cuore cominciò dolorosamente a pentere de lo desiderio a cui sì vilmente s'avea
anonimo, i-523: s'a fatto valesse lo pentere, / lo mio volere -in
s'a fatto valesse lo pentere, / lo mio volere -in zo condanneria, /
perita / sia, che mi varà poi lo pentere? dante, purg.,
ma non ci pentiamo, se non ce lo dà lui, il pentire.
ch'avere inteso al cuoio e a lo spago / ora vorrebbe, ma tardi si
danno. amari, 1-2-153: smorzava ciò lo zelo di giacomo, ch'era cominciato
una buona bestemmia, « o chi lo farà non se ne pentirà, perché non
tina che pigli marito, / se tu lo pigli, te ne pentirai. pirandello,
ii-296: fin amor mi conforta / e lo cor m'intalenta, / madonna,
io innamorai. simintendi, 1-54: lo padre si pentò avere giurato. boccaccio
di quel ch'egli ha fatto, lo mostra l'ordine invariato che servano tutte
spaventate per la pena, né ricredute per lo pentere delle compagne. gualdo priorato,
tien damaggio, / ma di presente lo ne fa pentére. di costanzo, 1-45
fare e pentere è molto meglio che lo starsi e pentirsi. -il pentirsi
e di evitarla per ^ avvenire (per lo più in relazione con un compì,
. verga, 8-123: che non lo suonate mezzogiorno?... la
953: il calice chiamava pentola, lo quale calice lo detto imperadore avea fatto fare
calice chiamava pentola, lo quale calice lo detto imperadore avea fatto fare a la
del limitare. -recipiente, per lo più di grosse dimensioni, usato,
la pentola, ma il bibliotecario monnier lo ha mandato in anticipo a me,
gli promette metà dei fichisecchi ec. lo benda in modo che ci veda. e
attacca alle ansole e s'adopera per lo più negli assalti, gettandola gli assediati
, / ché il divora e tu lo portavate, / si può dir, quasi
verga, i-221: lui quel nomaccio se lo meritava proprio, ché aveva la pentola
5: quel che m pentola bolle ben lo saccio. g. m.
schiuma; e per metafora ha quasi lo stesso significato del precedente. -soffiare
indicare, nel rapporto fra due persone, lo stato di inferiorità del più debole.
di alcune regioni per ottenere, per lo più mediante percussione con bastoni, suoni
marina, il colascione, le nacchere, lo scaccia- pensieri, la pentolàccia. fagiuoli
. pentola di dimensioni ridotte, per lo più fornita di un unico manico e
recatosi in collo quel picciol pentolino, lo portava a'lavoratori della campagna. c.
430: un pentolino / già lo sfamava il dì di pasqua, ed
lorenzo de'medici, ii-237: chi lo perde [il tempo], come
comparir non tarda, / quand'ella fa lo staccio o il pentolino. note al
al malmantile, 3-69: dicendo 'fa lo staccio 'e 'il pentolino '
: 'quando il pentolin bolle, non lo stuzzicare '. accademia senese degli intronati
, di forma cilindrica e panciuto, per lo più di terracotta. -anche:
viani, 19-210: un pentolo sopra lo stollo di un pagliaio incendiato.
da pentoso e altre sostanze (per lo più basi purini- che o pirimidini nella
uno cappone cotto e in una tovaglia lo 'nvolse. = var. tose
.. 'pentestemone ': lo stesso che pentastemone. = voce
letizia. guido da pisa, 1-101: lo populo, avendo penuria d'acqua e
, i-341: ebbe sete... lo popolo per la penuria dell'acqua.
penuria del piombo gli costringeva a consumar lo stagno de'cittadini in fabbricar le pallottole de'
questo adiviene per la penuria e per lo partimento delle materie delle tentazioni. sanudo
e coi dolori delle piaghe corrette er lo corso che mena allo cielo. beicari,
, ii-289: in tal modo accaderà che lo stato enuriante trovi il proprio utile
quanto allo allogamento del genero marcello, lo tolse appunto ai suoi modesti traffici,
il mondo sa la lunga prigionia a cui lo dannava, ma forse una causa più
avesse, ma il mondo ignora come lo lasciasse penuriare così anco nei giorni di favore
. chiara, 1-87: a ciò che lo dì della penuriosa refezione e lo dì
che lo dì della penuriosa refezione e lo dì dell'acerba mortificazione, mo l'
e scaturendone altre nel circonvicino paese, lo rendono in alcune parti inacessibile, in
intorno è tenuta ferma sotto il braccio e lo stame filato si fa correre attorno al
ancora nella poltrona a sdraio in cui lo aveva conficcato la levatrice. il suo
degli scolari più negligenti e pigri che lo ascoltava con le mani in tasca e
, catuna con sei palmenta, per lo comune molto bene edificate, e ancora
. v.]: 'penzoli ': lo stesso che brazzetti... 'penzolo'
istizza, e di tempo in tempo lo lasciava oscillare penzolone per aria, tutta
, nome che gli si conviene per lo corpo suo grande e grosso come una botte