oblivioso uso degli alcool, non ottengono lo scopo. -in relazione con una prop
gl'infanti, / ché la madre lo inibia. / e si spassano giuocando
. croce, 1-2- 294: lo scetticismo,... inibendosi le affermazioni
le aveva inibito una subitanea ribellione, lo stupore aveva sopraffatto l'offesa.
di una funzione o l'accrescimento e lo sviluppo di un organo o dell'intero
chiesa ed orazione: / questo è lo stato del buon popolone, / che aspetta
l'animo dirizzando con sollicitudine per adempiere lo inquetevole appetito. = deriv.
vivacità, il desiderio di cose nuove, lo sprezzo de'pericoli e l'inquietezza dell'
landino [plinio], 628: lo sterco caprino legato a collo in panno
, il color, l'occhio, lo aspetto: /... / inqueti
di ritornare a firenze, e mai lo potè ottenere, per essere di natura
trasparire inquietudine, apprensione o sdegno (lo sguardo, il volto, una parola
inquieto sguardo / cerca patròclo, e lo ravvisa in mezzo / gli accumulati corpi
., io (175): alzato lo sguardo alla faccia del padre,.
nella voce. landolfi, 2-86: lo fissava a lungo in silenzio, a
con inquietudine gelosa. luzi, 2-9: lo fisso... nei suoi occhi
g. ferrari, 539: se lo evocate [giannone] sciolti dalle minute
, iii-227: egitto... per lo peccato fu percosso da dio di piaga
e in posizione di dipendenza, per lo più anche personale, nei confronti del
cognoscerano e crederano che sieno utili per lo decto ospitale, sempre osservando ragione a tutti
5-11: percioché i ladri domestici per lo adietro con molta minor pena si punivano
, lordato, sporcato. -per lo più al figur.: contaminato, corrotto
: a fronte di gente che o non lo considerava o lo tollerava o lo aizzava
gente che o non lo considerava o lo tollerava o lo aizzava, sentendosi, nel
non lo considerava o lo tollerava o lo aizzava, sentendosi, nel pieno possesso
. 3. figur. inquisitorio (lo sguardo). bonsanti, 4-442:
arte dei vinattieri, 1-101: messere lo esecutore degli ordinamenti della giustizia presente.
. guido da pisa, 1-261: lo re ulisse... sempre andò
tommaso di silvestro, 271-2: lo detto conte pandaro... aviva
3. intr. indagare (per lo più con spirito fiscale) su qualcuno
generico: inquisitorio (una persona, lo sguardo, un atteggiamento, ecc.)
fuor di sé, mentre il giudice lo studiava fingendo di cercare un fascicolo nei
a partire dal xiii secolo, per lo più in qualità di giudice straordinario e
g. villani, 12-58: lo 'nquisitore sdegnato... scomunicò i
fra michele, 54: il vescovo e lo inquisitore m'à mandato qui, ch'
. penetrante, indagatore, inquisitorio (lo sguardo, un atteggiamento, ecc.)
narici. carducci, iii-15-411: per lo sfregio avuto nel caso del padre cimino,
oriani, x-17-169: il suo sguardo lo respingeva sempre con quella fissità inquisitoriale,
, n. 3). -per lo più al figur.: tipico,
severamente indagatore, indiscreto, sospettoso (lo sguardo, un atteggiamento). bocchelli
, v-406: perché credete voi che lo stagirita siasi con tal lustro illustrato nell'
benvenuto da imola volgar., ii-158: lo senato diliberoe che si facesse inquisizione delli
o statali) ai quali era affidato lo svolgimento di tale attività; ufficio,
l. bruni, lxx-104: lo studio suo principale fu poesia, ma
poteva, e mandava innanzi il re. lo in- roccarsi non era cosa da
(per lo più col proposito di mettere a tacere
condurre una vita appartata (e per lo più meschina e soffocante); dedicarsi
vivere in colonia (e, per lo più, in africa). betti
intera vita sia perfettamente conscio dei motivi che lo guidano. -lasciarsi coinvolgere,
ideologiche. 6. intr. per lo più con la particella pronom. coprirsi
: ora quest'arginare fu troppo, lo zwyn s'insabbiò, la sua foce non
conduce una vita appartata (e per lo più meschina e soffocante). -in
vivere in colonia (e, per lo più, in africa); che
a sorvegliare la macchina sabbiatrice che applica lo smeriglio agli astucci per fiammiferi; ruvidatore
dodeci. p. fortini, i-353: lo sciaurato, invaghitosi di lei, pensò
un involucro artificiale la carne (per lo più di maiale) appositamente tritata,
incassare. bersezio, 11-67: lo speziale alzò le spalle, insaccò il
, viii-2-189: talvolta, non potendo lo stomaco, sostenere il soperchio,.
hai pieno il saco, e tu lo rinsachi perché ve ne capi più:
. 13. intr. per lo più con la particella pronom. rifugiarsi
limitato, in una strada (e per lo più con rapidità e destrezza);
certe casucciacce, / la brava serva te lo pedinava. manzoni, pr. sp
come farfalle v'accorrono: e mentre lo stan mirando, da se stessi incautamente s'
dormir qui. -e 'l dirlo, lo spogliarsi e l'insaccar giù, fu tutto
cavità). calvino, 7-145: lo spazio era fatto in... modo
o salsicce (la carne, per lo più di maiale). -sostant.:
sacchi di ogni tipo con sostanze, per lo più di piccola pezzatura o in polvere
a macchina, carne tritata, per lo più suina, negli appositi budelli o
estens. appropriarsi, guadagnare (per lo più in modo abile e illecito)
in sacris '. massaia, x-164: lo aiutavano efficacemente, se non nel ministero
unto. giusti, 2-41: lo spagnolo mi portò malissimo: / m'in-
amare. ricettario fiorentino, 76: lo insalare serve alla preparazione delle medicine,
della terra fallisse, di che sarebbe lo mondo insalato? dominici, 2-8:
lunga lista d'arena che dallo stagno lo ricide, e con esso poscia per varii
e dipoi con una pietra etiopica acutissima lo tagliavano intorno a'fianchi, e.
fianchi, e... poi lo ricuciano, e fatto questo, l'insalavano
di erbe commestibili e verdure condite per lo più con olio, aceto e sale
cosa;... legna per lo fuoco, tavole, matre, vernecate,
vari ingredienti che si condiscono, per lo più, con olio, aceto,
: composta di frutti di mare per lo più crudi. -insalata di pesce:
mangiano in insalata o fritti; senza essere lo stesso, il sapore ricorda i funghi
fondo a forma di catino, per lo più di porcellana o di vetro, in
di nasi tagliati e insalati, perché lo portasse all'imperatore. -per estens
colla dolcie combatte, le foci per lo paese montano per contrario corso. guido
'nsalato né sciocco. aretino, 20-178: lo inter- tenere con quella certa ciarla,
differente da quella figliuola mia ammaestrata da lo scozzonato procedere de'cortigiani, la insalata
, come fuoco di dio: cioè, lo dono del timore, umiliando il cuore
, umiliando il cuore;... lo dono della fortezza, insaldandolo e provando
di dar la salda ai panni lini. lo stesso che 'stiratora'. periodici popolari
gli spelazzini / ciascun vorrebbe doventar lo scrocchi; / però non vo'che tu
donne corrotte, il governo vacillante, lo straniero prepotente, il clima insalubre.
; che non viene salutato. -per lo più nella locuz. scherz. insalutato
sercambi, i-327: vedendo ciò lo re d'ungaria, volendo mectere in
morso di serpe, benché insanabile, lo sanano. bembo, 10-viii-14: non
, mortifero. savonarola, 7-ii-77: lo aspide è animale venenoso e ha veneno
de la fiamma ne trasse, e lo raccolse, / in arido fomento; e
, tristezza profonda (la voce, lo sguardo, l'aspetto).
tra così cari uffici alza languente / lo sguardo alquanto il cavaliero e mira / la
repente / si disacerba il duol che lo martira. fagiuoli, xii-106: amor,
seduzione). goldoni, xii-120: lo so ch'io non merito / sì grato
. 12. che ha perso lo slancio creativo; privo di vitalità,
ha abbattute le forze e sconocchiato affatto lo spirito: onde non può non essere
tutti siamo fiondi che languidamente caschiamo ne lo autunno. f. f. frugoni,
cuore a'mantovani di scaricare, anzi per lo spazio d'una parte della notte languidamente
intervalli misurati, levando di sul piatto lo sguardo ceruleo, si mise a supplicare
mi hai baciato tanto. -con lo sguardo spento, velato. brusoni,
generali. cesarotti, 1-ix-161: circa lo scudo d'euripilo abbiamo mostrato altrove che
assarino, 6-138: antioco, fissando languidamente lo sguardo ne gli occhi della sua vita
loredano, 5-226: venere, ne lo scender di carretta, / sovra la madre
. r. zeno, li-7-148: lo lasciai con la ciera molto languidetta. boldoni
estens. velato, spento, offuscato (lo sguardo, l'occhio).
se qualche povero malcapitato bussava alla canonica lo rimandava con una voce languidetta dicendo:
avuto bisogno di qualche cosa per riconfortarsi lo stomaco -per quanto, il rosolio metteva
. lottini, 18: suol per lo più viver dilicato accompagnarsi con languidezza e
. giraldi cinzio, i-208: come lo spargerle [le sentenze] per la
forza che aita a dar l'anima e lo spirito al componimento, così vi dà
languido sostenuto dai lati da due che lo reggono. fagiuoli, i-145: mi levai
e incontanente il ventricolo destro, che lo riceve tutto languido, lo spinge con
, che lo riceve tutto languido, lo spinge con forza fino nelle arterie capillari
languido e pigro, non avendo chi lo stuzzichi col ricercar la sua dottrina e
: sendo l'aria infetta, subito lo spirito s'aggrava, diventa languido e
velenosi stecchi, / ch'io provo per lo petto e per li fianchi. crescenzi
rosa, che cada / languida su lo stelo / aspettando dal ciel vital rugiada
; che esprime un sentimento (per lo più amoroso) struggente, straziante.
; spento, appannato (rocchio, lo sguardo). petrarca, iii-2-62:
: aveva [la gatta] fatto lo sguardo più dolce, gli occhi più
par che le chiocciole / su per lo viso e per lo petto andatemi /
chiocciole / su per lo viso e per lo petto andatemi / sieno tutta la notte
quell'umore di cui alcune sentono solamente lo spargimento eccita di certo, quando lo produce
lo spargimento eccita di certo, quando lo produce, un trasporto molto più languido
affetto, che se quello è languido per lo mio poco potere, questo certo è
poco potere, questo certo è vivacissimo per lo mio molto volere. campanella, 5-148
dell'orazione, sarebbe molto noiosa e sarebbe lo stile languido. caro, i-112:
. fioretti, 2-5-204: i versi per lo più sono languidi, e nel fine
meno vive e meno sensibili di quello che lo siano le idee che naturalmente si presentano
amico di guido il cortona, e lo criticava in firenze nulla meno che in roma
.. campagna povera ma sontuosa per lo scialo di colori che autunno vi fa.
che ella infrigidisce il cuore e languire fa lo spirito e il capo crollare e fa
ammalarsi gravemente; soffrire di infermità per lo più lunghe e pericolose; essere straziato
. per estens. annebbiarsi, appannarsi (lo sguardo). tasso, 9-86
estranea ai discorsi di guido e fiorenza, lo ravvivò. calandra, 330: quando
carducci, iii-i- 396: su per lo cielo langue ogni stella. graf, 5-613
arterie debba venir meno, o per lo manco enormemente languire. bettini, 146:
sicilia i franchi, / e languirà lo sdegno, e non saranno / le tue
impera ed altra langue, / seguendo lo giudicio di costei, / che è occulto
: ben doveva languire, / veggendo lo meo sire / me non guardare.
rosa, che cada / languida su lo stelo / aspettando dal ciel vital rugiada,
: la rimembranza mi fa disiare / e lo disio mi fece languire. folco di
mio, l'anima mia languisce per lo tuo amore, ella è innamorata di
va'ti de l'amore, / perché lo fai? non te ne puoi bla-
egli più asavorato / e di dolzore lo ben più compito. iacopone, 90-9
vo'seguire: / quanto el segnor lo batte più cocente, / se '1 chiama
/ e'toma; e mette in gioia lo languire. storia dei santi barlaam e
, e tutti quegli della sua terra per lo loro languire furono sanati per lo lavamento
per lo loro languire furono sanati per lo lavamento delle fonti, e così del
sospiri e le mie rime / e lo spesso languir degli occhi miei / chieder poteano
poi madonna misfisi, / mio è lo danagio ed ogni languire. neri de'visdomini
. malattia, indisposizione, infermità (per lo più lunga, ma non particolarmente grave
levi di languore / e sano e salvo lo sbalzi for dal letto. redi,
11-109: così la mente universale diffusa per lo creato all'ascendere della notte ingemma il
di un circo / prima o dopo lo spettacolo / e guardo / il passaggio
-per antonomasia. edmondo dai languori: lo scrittore edmondo de amicis (per il
l'anima] possedè roma e tutto lo sanato: / e questo sanatore sì
/ amor, la gloria toa e lo to onore; / ogni altra cosa
, astraendo il soggetto da ciò che lo circonda, lo trasporta idealmente e sentimentalmente
soggetto da ciò che lo circonda, lo trasporta idealmente e sentimentalmente in un mondo
dotato di un'acuta, e per lo più morbosa, sensibilità; proclive alla
: la vecchiezza... indebolisce lo cuore e fa langura allo spirito. tavola
dice ch'è di cava [lo elettro],... demonstrato lo
lo elettro],... demonstrato lo chiama lincurio e dice che si
linci... alcuni altri lo chiamarono langurio e che in italia sono bestie
[plinio], 791: alcuni altri lo chiamarono [l'elettro] langurio
: filemone dice ch'è [lo elettro] di cava e che in scizia
elettro;... demontrato lo chiama lincurio e dice che si
languido e bianco. alcuni altri lo chiamarono langurio. = deriv.
capro o cerbiatto, a le scarmigliate che lo faranno a pezzi. = voce dotta
non che alcuno l'ammazzi, ogniuno lo fuggie e nessuno gli favella, ma
agnelli e di fanciulli, / per lo più si veggon, com'è stile.
quando ieri siamo andati da lui per lo sciopero dei lanieri. lanìfero,
al lanificio. bandello, ii-1028: per lo mezzo d'amor già si trovaro /
ad altri, a poco prezzo e per lo più nel contado. cantini,
. livio volgar., 4-321: lo spettacolo gladiatorio non fu di quella generazione
/ sulla vetta; e il gregge lanoso lo segue / senza guida.
troppo avviluppato ostello, / con le punte lo spino a lei rapìo / molti bei
gran foglie lanose a terra, e lo stelo diritto all'aria, e le
sistema di linneo. le lantane sono per lo più frutici o arboscelli originarii deh'
una struttura metallica, di forma per lo più cilindrica o prismatica, con pareti
, né lasciar vede il lume, che lo nemico non ti nocesse. tommaseo [
sorda, come per incanto, illuminò lo speco ove immobili e silenziosi stavano i
di carta pieghettata e variopinta, per lo più usata per luminarie. m.
sorpresa. queste lanterne si ponevano per lo più sopra lunghi pali, si piantavano
sociale, infiammate concioni, lanterne magiche per lo svago, confessioni di anime travagliate,
dell'intera cupola); ha per lo più la forma schematica di un cilindro
piano della lanterna. pirandello, 5-279: lo scrivo qua, nella chiesetta sconsacrata,
orizzontale, nel cui centro è impiantato lo stile del valico, e i cui
bembo. -andare senza lanterna per lo piovoso e per vasciutto: compiere,
avvezza a quell'ore senza lanterna andar per lo piovoso e forse anco per l'asciutto
saranno sempre sconcerti, e l'affliggersene è lo stesso che andar mendicando i travagli e
un cadavere in un lenzuolo, e lo portavano via con una lanternina e una
chiamino, ogni due mesi, per lo comune di firenze lo infrascritto novero di
due mesi, per lo comune di firenze lo infrascritto novero di messi e di lantemieri
incontro a benvenuto, la sua fantasia lo cercava certo per le strade del paese
lampioncino di carta pieghettata e variopinta per lo più usato per luminarie. biringuccio,
un lanternino cieco, accorso per richiudere lo sportello del treno da cui sono stato
, 1-x-369: la bronzina, per lo cui foro entrano i raggi del sole,
-in partic.: grossa lanterna per lo più ornata riccamente e sorretta dal basso
di carta pieghettata e variopinta, per lo più usato per luminarie. lubrano,
anonimo genovese, xxxv-1-72: lantor no-è lo miga lento: / ma sempre lo
lo miga lento: / ma sempre lo vego prender / in guardà-se e in
è come la lanuggine, la quale lo vento estolle. selva, 2-150: altro
, iv-54: ottobre,... lo fingono... giovanetto di prima
gioventù lanuginosa, i modi composti, lo sguardo magnifico, convocarono uditori e conciliarono
iniquo / ne'duri staggi e se lo rompa o schiacci, / di sopra i
i ferri ed anche per obliquo / lo fascian bene di lanuti stracci.
ho visto spesso che i lanzichenecchi del giornalismo lo svaligiano e ci fan sopra i loro
van quati lanzi / con la balestra o lo scoppietto, a soldo. sanudo,
suo bambino, cullandolo sulle braccia, mostrandogli lo scudo marmoreo infìsso al sommo dell'arco
leocrazia... tale è di presente lo stato di alcune città degli svizzeri,
cosa, sicché, quindi (per lo più con valore conclusivo).
/ sì gran pensier ne cresce a lo coragio. anonimo, 486: truona
amoroso, 263: fèr del becco a lo suo petto tanto / che sangue cade
: io ho sempre sentito dire che lo amore è indivisibile; laonde egli aviene
quale, di cui (e ha per lo più valore relativo, interrogativo o consecutivo
sé di bona canoscenza, / la'nde lo servidor non è perdente. laudario urbinate
dicere aggio audito / assai si lauda lo buon cominzato, / ma pur la fine
girolamo volgar., 1-10: là ove lo dritto uomo pecca, tutta la sua
dinanzi da dio; e là ove lo peccatore si converte e fa dirittura,
. ernia della parte addominale, per lo più conseguente a interventi chirurgici.
semeiotica chirurgica, documentazione fotografica (per lo più a colori), ricavabile nel
laparotomia. bonsanti, 3-i-144: lo minacciava una triste morte, una gelida
bianca e di picciola radice. e nostri lo chiamano romice, altri lapazio can termo
al di fuori, gialla internamente; lo stelo alquanto rosso, scanalato, ramoso nella
affidavano i lavori di scultura (per lo più decorativa e architettonica) che integravano
di gesù cristo! il ricevere per lo servigio rendutogli e per la fedeltà nel
die tertia del mese, fu per lo nome di cristo lapidato da'giudei.
e or con una altra, su per lo mugnone infino alla porta a san gallo
di stefano, 13-2: uno prete, lo quale iera mato, / la statoa
ricchezza de'sua frutti, ogni omo lo lapidava. n. villani, i-1-59:
. a. cattaneo, i-265: lo so io, diceva la noce, che
di lui sassate a due mani e lo lapida di più con villanie più dure
vedessero alla nostra testa una fantasima con lo scettro e la corona. grafi 5-704
quale è incisa. pirandello, 7-577: lo stil lapidario non vuole interpunzioni.
ma incisivo e pregnante; sentenzioso (lo stile caratteristico delle iscrizioni su lapide o
loro vertude, dapoi che non erano per lo 'mperadore conosciute, tolse uno suo carissimo
chi gli è d'intorno indebilire; / lo lapidaro prova n'ha renduta. boccaccio
: sono un uomo esposto, voi lo sapete; un pover uomo lapidato di calunnie
prima, che io mordessi il commento e lo riprendessi, lapidato e offeso. tommaseo
la quale lapidazione fu san paolo, lo quale era chiamato saulo. vasari,
o di altro materiale, per lo più recante un'iscrizione in memoria del
molto letterato. pascarella, 1-230: lo sguardo m'andava insistentemente sulla altissima torre
: la lapida parlerà a chi non lo conobbe; e a noi parlerà sempre la
lapida appiè d'uno bellissimo monte, lo quale era quasi tutto sasso. lastri
di quell'aura seminale, e mediante lo spirito lapidifico, quasi identificato con essa
lapillare1, intr. (per lo più con la particella pronom.)
19-129: un pavimento lucido traspare, / lo qual vaghezza al vago sito accresce,
di un lapis. savinio, 393: lo avevo visto temprare il lapis con cura
cieli e de le più potenti stelle, lo oro potabile a lo spirito et anima
potenti stelle, lo oro potabile a lo spirito et anima de le cose, e
lapi e formiche animali che sanza munigione per lo verno perirebbono, à dato la natura
marinetti, 2-iii-76: il presente appetito archibugia lo spazio con lappamenti di cani medioevali.
così paura di lui; che non lo slegavano neanche per dargli da mangiare.
o stuzzicati per un cibo (per lo più nella locuz. fare la gola
o al vello degli animali (come lo xanthium strumarium, varctium lappa:
subito, / che non par che lo aresti pruno o lapola. serafino aquilano,
ma fragili: e però dicendosi 'non lo stimo una lappola ', s'intende
lappola ', s'intende 'non lo stimo punto '. moniglia, 1-
. làppora), sf. (per lo più al plur.). tose
tommaseo [s. v.]: lo sbirciai a traverso alle lappole degli occhi
pagano, i-xxiii: per natura lo stupido lapponese uguaglia l'ingegnoso greco?
parola, cioè xàtrrouxei;, esprime] lo strepito che fanno i cani bevendo:
. girolamo da siena, i-58: lo laqueo 4 venantium 'si è la
al culto dei lari, consistente per lo più in un tempietto o un'edicola
cristo adorare... et alessandro lo tenea dipinto nel suo larario (che
troglia. zoccolo, 1-129: necessario è lo sbirro non meno che il cancelliere;
.]: 4 lardaiuolo ', lo stesso che pizzicagnolo. = deriv
, gli stantuffi, le valvole. lo stesso che 4 ingrassare, ungere '.
. -ingrossare, rinforzare (per lo più a scopo protettivo).
4 lardare una baderna ': è lo stesso modo di rinforzo fatto ad una baderna
prese delle lezioni per imparare a lardellare lo stufato. betocchi, 7-136: sul
citazioni, frasi, vocaboli, per lo più ricercati o astrusi (uno scritto,
carne al fuoco, chieda che tu lo lardelli con certi allarmati perché che ti
dal quale potesse sperare qualche soccorso. lo ruppe e ne uscì fuori un pasticcio di
. cantù, 2-237: aveano riprovato lo scrivere di carlo botta appunto perché lardellato
livornese di origine francese, che promosse lo sviluppo dell'industria boracifera toscana.
, e per ciò avanzano nel preparare lo strutto. tommaseo [s. v.
, staccata dall'animale, viene per lo più salata e affumicata per costituire alimento
togli finocchio bianco trito minuto, e poi lo fa'friggere con poco di bianco di
vendè il grano ragionevole a lire 4 lo staio; pur non ci si getta
la gatta al lardo che vi lascia lo zampino: v. gatta1, n.
v-165-245: primamente [romolo] trovao lo lardo e facelo fare. et una die
die gio in albam civitate e co lo lardo occise amulio suo zio, e
amulio suo zio, e fece rennere lo regno ad munitorem suo avo.
lare, sm. (per lo più al plur. i lari).
cagione dei bivi e trivi, era facile lo sbagliare, erano posti i lari viali
2. figur. letter. lo spirito della famiglia, degli antenati;
: 'tornare a'suoi lari ': lo dicono la gente colta famigliarmente anco per
entom. farfalla diurna, diffusa per lo più nei boschi di betulla, con ali
ch'è ottima cosa il contentare e lo ubbidire il signore. pallavicino, 10-i-55
: qui si piglia avarizia largamente per lo immoderato amore d'avere, che comprende
631: in questo mentre che lo argento si strugge, metterai la tua
una giusta tragedia,... e lo stile sia stretto e robusto, si
fa bisogno, e per questo modo lo spirito immondo confuso si partirà da te
, poiché tu vuoi ch'io te lo dica sì largamente. -senza esitazione
fallo, / ch'i'saccio bene che lo 'ntrare è largo. / da poi
iacopone, 18-15: puoi che vene a lo morire, li parenti fo venire;
: ben è ver che ti largàr lo pegno / di che potrai l'anima salvare
se mi credi, in più luoghi lo larga. 7. rendere più
ben vedo che questo mio discorrere fra lo storico, l'apologetico ed il politico
animo [ovidio e il marino] lo trasfusero ne'loro versi. niccolini,
la stanza maggiore, ch'io chiamerò lo stanzone; ma largheggiate, e non
panello è un po'larghetto: / se lo porta, il perderà. banti,
del largo, che costituisce, per lo più, il secondo movimento di una
onde sapemo che a la più gente lo sole pare di larghezza, nel diametro,
spende. guittone, i-37-22: prodico lo su'strugie, poi necessità lo costringie
prodico lo su'strugie, poi necessità lo costringie l'altrui occupare. pone ad anburo
l'altrui occupare. pone ad anburo lo freno di largéssa; cioè tenere e dare
! idem, par., 5-19: lo maggior don che dio per sua larghezza
scarso frutto, o a chi ve lo gettò non fruttano: ma l'opera de'
. botta, 6-i-10: ogni cosa per lo contrario neh'america inglese riguardava ad una
cose permette al nimico nostro, in alcune lo ritiene: in alcune cose gli dà
alcune cose gli dà larghezza, in alcune lo rifrena. dominici, 1-92: pure
., iv-1-8: se quanta rena volve lo mare turbato dal vento, se quante
largito 'amnistia 'alle truppe che lo avevano fondato. fogazzaro, 12-x-245:
gira / d'ogni terreno germe e lo nudrisce.. ant. permettere
volgar., 176 (251): lo re sì le avea largito ch'ella
sue intrecciate in mano, / non lo largir, che si farà lontano.
da quello eterno monte, / non lo bagna talor, come la state.
lume è là sù che visibile face / lo creatore a quella creatura / che solo
largo che lungo: per indicare, per lo più scherz., una persona alquanto
/ le rote lar- che, e lo scender sia poco; / pensa la nova
su vasti tratti (l'occhio, lo sguardo). berni, 51-3 (
fino dell'usuale e ha, per lo più, peso e circonferenza maggiore delle
peso o in lega, di questo lo maestro o maestri neuno ristauro dimandare possano
ariosa e ampia disposizione degli elementi che lo costituiscono (un quadro, una pittura
chiaro. milizia, iii-168: 'largo'è lo stesso che grande, ed è contrario
modo ella fa effetto, e chiama lo spettatore, il quale da lungi non vede
piano e largo,... [lo stile di pascal] ha bellezze d'
buti, 3-573: l'autore parla secondo lo largo parlare del li omini e dichiaralo
24-91: la larga ploia / de lo spirito santo, ch'è diffusa / in
: da qualche tempo noto in m. lo spuntare di qualche leggera somiglianza intellettuale e
: coll'andar vestito riccamente, con lo spendere largo e con l'avere in
volesse. niccolini, 2-2-7: popolar, lo sai, / è quella stirpe onde
non perché così fussi la verità, me lo fece ridire dal cardinal de loreno,
e vertuti in onne parte / con lo piacer di lor vincono amore. armannino,
egli, che ti viene a torre lo tuo, ti truova più largo e volontario
a luogo e a tempo, tale che lo largo non noccia a sè né ad
36. marin. mare largo (per lo più largo, sm.):
, agostino si impadroniva dei remi e lo spingeva al largo. pavese, 7-148
: io vidi per le cose e per lo fondo / piena la pietra livida di
pur nella selva, i quali per lo largo della barca arrivano da uno de'
posta accanto, / ch'apparia per lo largo di tre cubiti, / e nel
: il largo è stato stimato molto per lo gran lavoro di arte, e.
4 si faccia largo '; ma per lo più s'intende 4 allontaniamoci da'pericoli'
b. corsini, 9-68: appunto lo colpì su 'l pettigone / ond'ei cadè
latini, i-1423: molto più risplende / lo poco chi lo spende / tosto e
: molto più risplende / lo poco chi lo spende / tosto e a larga mano
così alla larga. carducci, ii-7-204: lo interrogai alla larga: che cosa ne
, 1-i-208: un calafato più anziano lo riconobbe, e non rispose subito alla
: e sebbene un codazzo di monelli lo seguisse in perpetuità scandendo burlescamente in suo
pochi dì fu condennato in lire mille per lo primo delitto, e in altre mille
delitto, e in altre mille per lo cavalcare largo. -da largo,
.. che uomini ha intorno che lo consigliano, e a quello che sono volti
guerrier ferrata mazza, / e rompendo lo stuol calcato e folto, / la rota
dante, conv., i-vii-13: lo latino l'averebbe [le canzoni]
ghilesi e altri, e qui averebbe passato lo loro comandamento; che contra loro volere
particolare. sercambi, iii-150: lo comune di firenza, avendo perduto tale
fallo, / ch'e'sacio bene che lo 'ntrare è largo. lippi, 3-40:
allontanarsi, ritirarsi, fuggire, per lo più frettolosamente o in modo furtivo,
bene fuori alla larga; riscaldano dentro lo corpo del letame, e vedemolo umare.
mi si conviene, senza che tu me lo ricordi. -a pena lo farà egli
tu me lo ricordi. -a pena lo farà egli così; o che largaccio.
catarrale della laringe che si manifesta, per lo più nelle ore notturne, nei bambini
specialista delle malattie della laringe (e per lo più anche specialista delle malattie del naso
successivo sviluppo, dr è passato per lo più a r: cfr. già
schiatta pallavillani, xvii-648-7: vorìa faciessi come lo larone, / di ciò che fura
: talvolta mi si accendeva nel petto lo strano e tormentoso desiderio di vedere e ragionare
, subito sparve. idem, 22-19: lo fa con diaboliche sue larve / parer
la paura! manzini, 12-66: con lo sguardo, giuliana la scartò, la
, 10-168: i bombardamenti della guerra lo hanno risparmiato... questa larva
et amorose feste /... / lo amante ne la amata si transveste,
8-383: sul vuoto che tra poco lo avrebbe inghiottito campeggiavano, come larve di
, / facendol gir carpon, seco lo rape. caro, 16-4: ahi,
gli s'appresenta / sotto orribil larve e lo sgomenta. baldi, ii-114: un
subire una serie di trasformazioni per raggiungere lo stato adulto. -larva esacanta: v
nell'attenzione con cui il suo circolo lo ascoltava, sorse, accanto...
emettono tutti i bambini e che sono lo stato larvale del linguaggio. piovene,
mal corrisposto. soldati, 2-505: lo aveva provocato accusandolo larvatamente di nasconderle qualche
larvato sì ch'alcuno / più non lo riconosca. guerrazzi, 7-56: una persona
di violenta passione turbata la mente, miri lo specchio, e vedrà di che stranie
in tale significato il termine è per lo più usato al plur. o nell'espressione
berretto, passeggiavano su e giù per lo stradale. 3. portafoglio.
... / e pure udendol lo giudicherete / un lasagnóne senza un gran di
, pigramente. cantù, 1-206: lo tenea, quand'era possibile, in casa
di * lasco ', il guglielmotti lo dice vivo tra i marinai. (la
(la crusca [iv impressione] lo registra, nel senso morale). termine
da s. c., 20-1-5: lo secondo [ozio] a'solli- citi
sturbato); chi fa lo schizzinoso, il difficile, il riservato
di brienne, detenuto al louvre, lo munì d'un lasciapassare alle linee,
gentiluomo ci ha lasciati; il che lo dico con grandissimo dolore. tasso, 14-79
si partio sconsolata / poi che lassò lo core / a la battaglia ove madonna è
sorga, / si sta; né chi lo scorga / v'è se no amor,
, grande e strano augello, / lo porta via con tal prestezza d'ale,
lvii-583: ma io non voglio lasciar lo mio bene / per nullo pensamento che
vii-41: 10 avevo un fidanzato, lo dovevo sposare. mi lasciò per andarsene
intima. -rifl. (per lo più con uso recipr.).
di un anno, ma avevano avuto lo stesso il tempo di lasciarsi e di far
e cacciati via e sono dispersi per lo mondo. cavalca, 6-1-40: infino che
? romanzo di tristano, 200: lascerete lo grande camino e prenderete uno istretto sentiere
e capita a pochi di loro di mietere lo stesso grano che hanno seminato.
: tutti i baroni pugliesi, i quali lo re avea presi alla battaglia, fece
, 10-4: allora si tolga [lo sparviere], e portisi al luogo da
merle e simiglianti. bellincioni, i-226: lo sparviere / e '1 can si
iii-m-8: [ercole] stringendo quello [lo gigante] e levatolo da la terra
e levatolo da la terra, tanto lo tenne sanza lasciarlo a la terra ricongiungere
lasciarlo a la terra ricongiungere, che lo vinse per soperchio e uccise. boccaccio
gioie piagente, / c'agiano divisato lo colore, / ben va cercando qual più
quello strale / che l'arco de lo essilio pria saetta. pagliaresi, xliii-136:
, 79: ancor che l'aigua per lo foco lassi / la sua grande freddura
[le lenzuola] 203 bucati, lo lascieranno. s. maria maddalena de'
! / poco ch'indugio ancor, lo spirto mio / queste membra lasciava, e
il povero giovannetti sotto la gola e lo lasciò sul colpo. -deporre (un
10 parlar c'hai fatto, tu lassarai lo vino, / né a pranzo né
tesoro / che s'acquistò piangendo ne lo essilio / di babillòn, ove si
175: se quisso non arcomplimi -lassone lo cantare. matazone da caligano, xxxv-1-792
10 mi mossi al volgare comento e lasciai lo latino. idem, par.,
lungo maneggiarli... gli aveva stemperato lo stomaco che non poteva né mangiar né
lasciare la visita. don vincenzo invece lo trattenne. -di animali. maestro
, / ma non lasciava già però lo crai / e a riguardo sempre comigliau.
pria /... / ciò che lo mio intelletto non comprende. idem,
materia. -non trattare più (per lo più provvisoriamente) di un personaggio,
. angiolieri, 135-1: lassar vo'lo trovare di becchina, / dante alighieri
si mise davvero a letto, dove lo lasceremo. 10. deporre una
guido da pisa, 1-8: hanno lasciato lo esercizio deh'arme e non curano più
per aver tormento. ibidem, i-573: lo primo flor gioioso... /
, 26-242: quanto al guelfismo, come lo chiama il padre, io non lo
lo chiama il padre, io non lo lascio più. baine, iii-72: federico
iacopone, 12-49: frate, lassa lo peccato, che te ce mena traenno
va, e quivi m'abbandona / lo dolce padre. idem, inf.,
. giacomo da lentini, 32: lo meo core eo l'aio lassato /
apollonio di tiro volgar., 49: lo mio padre mi mandò nella cittade di
tutta vostra. iacopone, 3-69: lo mantello aritollote per tutto esto vernato, /
vernato, / le calzamenta lassale per lo folle cuitato. g. cavalcanti,
pegno le sue maniglie all'oste per lo prezzo della digraziata merenda. metastasio,
bonafè, xxxvii-109: a quelli lasso lo pensiero / che sano l'arte et
/ di me cura lassando e de lo stato / al fratei, ch'egli amò
nella ricchezza e nel potere, purché non lo siamo nella virtù. alfieri, 7-137
. montano, 275: la sua perplessità lo trasse in molte considerazioni, di cui
il nimico dimonio, ma iddio non lo lascia. boccaccio, iv- 161
baciargli la mano, sua maestà non lo lasciò. -assol. dante,
pensava diversamente, dicendo di voler fare lo scultore, non il fabbricatore di statue
averne tanto desiderio [della giovane] lo conosce, e che sa che del più
nella fantasia / come se ricordassi io lo ripenso. -assol.
nel mondo. verdinois, 91: lo stesso umorismo era così pepato da lasciare
un colpo di pistolotto, che non lo ha colpito. 28. suscitare
, la quale, lasciandogli negli occhi lo spavento del suo orribile aspetto, gli si
30. impartire ordini (da eseguirsi per lo più in successione di tempo);
latini, 3-66: d'ogni temenza lo traesti, per oste lo conoscesti,
d'ogni temenza lo traesti, per oste lo conoscesti, del suo reame lo lasciasti
oste lo conoscesti, del suo reame lo lasciasti re. iacopone, 9-12:
1-27: si volse a retro a rimirar lo passo / che non lasciò già mai
pure di pelle di rangi- fero, lo vanno lasciando librato egualmente in aria. botta
ogni oltraggio. panzini, ii-83: lo lasciò freddo cadavere entro la carrozza.
e pianti. maestro francesco, 304: lo vostro partimento, dolze spene, /
dell'« inganno » dell'altra volta, lo lasciò in asso. -con riferimento
2-45: a non romper sogello nato lo figlio bello, / lassanno 'l suo
da palermo o federico ii, 426: lo reo penserò sì forte m'attassa,
a benvogliente, / secondo el modo de lo tuo parlare, / intendendolo pur simplicemente
., 30 (523): se lo dico,... che lei si
de'poveri e lassassesi ardere dal fuoco lo corpo suo, non per carità, cioè
leggenda aurea volgar., 1495: allora lo 'mpera- dore, mosso ad ira contra
adriani, ii-74: lasciava trasportarsi per lo più all'ira e all'ostinazione.
si pronunci su qualcosa (astenendosi, per lo più, dal fare, dal giudicare
non è ora,... lo lasceremo indagare a chi è curioso di tali
donna non creo che partire / potesse lo mio cor di sua possanza, /
', voce di comando, per lo più ai timonieri ed ai macchinisti. '
! 41. intr. per lo più con la particella pronom. diventare
tormentati (lasciando adietro le nostre istorie) lo testimonia cornelio tacito. machiavelli, 1-viii-172
va la gatta al lardo che vi lascia lo zampino: v. gatta1, n
, per la dota sua e per lo lascio che ile fece. sacchetti, 47-24
de le fìlgliuole di ceo, per lo lascio del bene, xi fiorini d'
atene un tesoro, ma per seguire lo stil moderno, che sa più conto di
, sm. disposizione testamentaria, per lo più in forma di legato, con cui
si attribuisce a un soggetto (per lo più un ente morale) una somma
testamento di una somma o bene (per lo più a scopo filantropico, benefico,
. con lusso e sfarzo, accompagnati per lo più da immodestia, da procacità,
, il quale le più volte lascivamente lo basia. n. franco, 7-215:
di amarsi. idem, 1-26: colui lo quale studia d'andar correndo più vicino
. idem, 3-23: fornito che fo lo disinare, erasma, emola d'amoroso
, per dimostrare ch'egli venia per lo cibo dell'uomo, il quale era diventato
amata senza lascivia o sensualità, io lo credo un supposto impossibile. fantoni,
di stranezze; / il letto, lo spedale, le puttane, / il verde
/ e ti profumi! -e tu lo servi sempre / in lascivie conviti e bevimenti
non men da ridere è il vedere che lo stigliano, il quale compose rime così
avo, e con sudore e fatica lo aiutavo ad ampliare el patrimonio e le
quella sua illustre magnificenza, talora pieghi lo stile verso la semplicità del tragico,
sia dentro nell'adone qualche lasciviétta, lo confesso; ma quanto vi è di lascivo
che dimostra, che esprime lascivia (lo sguardo, l'atteggiamento, la condotta)
incatenare, / per gran lascività, lo mie intelletto. antonio da ferrara,
animali. cavalca, ii-242: per lo vitello, animale lascivio, è assomigliato
/ turge il sangue ne'lombi e lo sospinge / ad accoppiarsi. d'annunzio,
falsa legge [di maometto], per lo vizio lascivo e largo della carnalità e
, / chi qua chi là, per lo terren fecondo / li muta, altri
landino, 49: fu ancora mezano chi lo scripse [il libro]: perché
scannelli, 60: nella femmina ritroverà lo studioso coscie, gambe e braccia con
: torpor d'àttimi lascivi / fra lo spirito e il senso. -sostant
quello effeminato lascivo che hanno coloro che lo parlono. -molle, estenuante (
. compiaciuto, soddisfatto (gli occhi, lo sguardo). aretino, vi-107
dell'altro o rispetto ad esso. così lo stantuffo rispetto alle pareti interne del cilindro
o dell'infrarosso (e indica per lo più un apparecchio capace di produrre un
dalle radici della pianta, e che vuoisi lo stesso che l'assa fetida.
, isterica, vulneraria e carminativa. lo stesso che laserpizio. = voce
della radice, come pure n'è vestito lo scapo o piede che porta la fioritura
dispera / rivolto al cacciator, come lo preghi / che gli rallenti ornai la
parini, 535: un pastorei frattanto / lo zaino a tergo ed una lassa in
le mani sulle ginocchia, lassamente, lo guardava fisso, con un qualcosa sulla
sì noioso, / che par mi sfaccia lo corpo e lo core, / sento
/ che par mi sfaccia lo corpo e lo core, / sento sì, che
lassezza dello stomaco e la secchezza e lo strignimento del ventre che 'l mio desiderio
pren deva il torace, lo vinceva a poco a poco come un sopore
, non permetterà ad alcuno di rinnovare lo scandalo dei lassisti e probabilisti. gioberti
a smarrimenti. pascoli, ii-1102: lo stato di dante nella selva oscura.
. bencivenni, 5-24: e1 confortare lo stomaco debole sono tre reggimenti. il
perseguire un intento, tanto più facilmente lo sorprendevano la lassitudine e la sfiducia. de
e fiacca. ariosto, 46-26: lo ritrovar che senza cibo stato / era tre
ed eglino fieno stanchi e lassi per lo cammino; i quali per ragione debbono essere
disgustato, sazio (ed è per lo più seguito da un compì, o da
, lasso doloroso, / prendere parte de lo vostro regno, / più ch'io
insieme e vomitava e denti, / lo portaro a le navi. metastasio, 1-ii-40
è troppo meglio * lasso ', per lo parlar figurato, dell'esser lui al
, 25-37: ahimè lasso, dov'è lo savere / e lo pregio e 'l
, dov'è lo savere / e lo pregio e 'l valore e la franchezza?
cavalcanti, i-258: come m'invita lo meo cor d'amare, / lasso,
lassa isven- turata! / ov'è lo mio signor, che io nollo sento?
giacomo da lentini, 3: po lasso lo meo core! / ch'è '
porto / e or vogliono collare. vassene lo più gente / in terra d'oltramare
: 0 me lascio dolente, ca lo tempo passato / male eo l'ho
male eo l'ho usato en vèr lo creatore. chiaro davanzali, 8-44: lo
lo creatore. chiaro davanzali, 8-44: lo mio greve follore, / lassa me
otterrà; ma intanto non per questo lo scrittore deve essere lasso o triviale.
patrona morta, che gli avea lasciato per lo maritar di sua figliuola. =
lasciammo il muro, e gimmo inver'lo mezzo / per un sentier ch'a una
iddio gli faccia misericordia / e sì lo conduca in tanta gloria, / lassù
uomo cristiano... avere sempre lo occhio saldo lassù a dio e non
occhio saldo lassù a dio e non lo spiccare da lui. ariosto, 34-74:
alto, dalla parte superiore (per lo più in sostituzione di un compì, di
con le rene al muro, adattatosi lo stormento al petto, porse il viso in
invidia quel ch'è maraviglia, / lo quale vizio regna ov'è paraggio.
generale che nei paesi del nord significa lo stesso che carico pieno o intero del
di case. d'annunzio, iv-1-330: lo stridore d'una lama d'acciaio a
., 34 (604): se lo passaron [il fiasco] dall'uno all'
fino a uno che, votatolo, lo prese per il collo, e gli
gli fece fare un mulinello, e lo scagliò a fracassarsi sulle lastre, gridando
2. pietra lavorata, per lo più ardesia, impiegata per la copertura
poteva tenerlo aperto o chiuso a piacere [lo sportello], di dentro eravi infissa
dell'inferriata e riuscì ad aggrapparsi. lo vedevo, un po'sfocato, nella lastra
questa, e che ordiniate che il navicellaio lo consegni alla lastra a andrea della stufa
[s. v.]: * lo conoscono sin le lastre ', di
scarpe). proverbi toscani, 331: lo scorpione dorme sotto ogni lastra. ibidem
continuate, ma sono di lastrette per lo più rettangole, come mattoni o
xvi-8: dunque ormai lastri / vostro cor lo cammin per seguitare / lo suo sommo
vostro cor lo cammin per seguitare / lo suo sommo poder, se v'ha sì
voce usata da quelli orafi che lavorano lo smalto, e vale spianare essi lavori smaltati
e perché così stesse, gli antichi romani lo lastricavano di pietroni quadri di travertino.
... non si potette mai coprir lo pavimento..., anzi,
spazzo, che tanto era vile, lo sostenne. g. barbaro, ii-102:
le crestaine si stringevano al seno o lo scialle o la mantiglia, e si reggevano
solido, resistente alla fatica, tu lo vedi, muratore, terrazziere, '
strada guasto, chiamò il bargello e lo pregò che da sua parte dicesse ai
lastrico. serao, i-488: -impiegati lo stipendio, fa un debito, -non
essere come il vischio, che non lo tocca uccello, che non vi lasci piuma
solamente dell'ultimo un poco volerne per lo tempo vedere, ché altra volta più
vitale) senza essere palese, per lo più in modo sotterraneo, segreto.
estetica. rifiutano ogni colloquio di sguardi con lo spettatore; mentre gli dànno così minutamente
in secondo e terzo grado, e lo zio e la zia,...
aggira un ostacolo centrale, formato per lo più dalla punta della lingua, e
gugliemini, 222: quanto maggiore è lo spazio che ha l'acqua per espandersi lateralmente
febbraio 1929 fra la santa sede e lo stato italiano, con i quali si poneva
romana e si regolavano le relazioni fra lo stato e la chiesa cattolica in italia.
scrivere in latercoli di terra cotta, lo accenna plinio. -per estens. piastra
anonimo senese, 32: inmantenente lo fece sedere la- tesso lui, e
latibulo / materno uscì, e se lo sai tu, dimmelo. -forellino
bot. chim. liquido, per lo più denso e vischioso, di colore biancastro
, o per dir meglio cucito per lo lungo sulla parte davanti delle loro tuniche
, 1-i-601: il discepolo di sorel lo vedrebbe volentieri in senato. ma da questo
le foglie con lamina espansa e per lo più caduche (quercia, castagno,
dieci ettari ed in altre zone non lo si è con mille. bocchelli, 9-428
1-ii-418: vasti latifondi, industriali per lo più soltanto di nome, di fatto
... e fossi per is volger lo co'piedi: 'pedibus firmis':
dante, conv., i-vii-8: lo latino, sanza lo comandamento di questo
., i-vii-8: lo latino, sanza lo comandamento di questo signore, avrebbe esposite
bene le stritture latinamente scritte -che non lo fa lo volgare in parte alcuna.
stritture latinamente scritte -che non lo fa lo volgare in parte alcuna. ser giovanni
il corso studioso della gioventù, per lo meno dai dodici anni sino a sedici.
compera per ischiavo un libero, o lo sostiene, o lo vende come tale
un libero, o lo sostiene, o lo vende come tale. -
affermando che ciò che si dicesse per lo avvenire ne la maniera de'sopra detti,
latino; latinista. — per lo più sostant. marino, v-22:
360: per lui io rimasi sempre lo scolaretto dalle orecchie spenzolate, e il latinante
in quel dì, a quest'ora lo vedrei biascicare i latinetti. =
andrea da barberino, 1-8: lo re agolante il dì apresso chiamò suo
un innovare né la lingua poetica né lo stile né la forma: le son ciarpe
è diffuso in tutte le pagine, e lo esprimono i latinismi della elocuzione, più
lotta con l'imitazione italiana e con lo spirito gallese puro al tempo di francesco primo
, 1-104: piacque al maggior segno lo stile e l'ordine della latinità al
fosse possibile che potesse così bene intendere lo stile e i termini particolari della dataria,
concatenata con uno stile e frase per lo più barbara. lami, 1-2-462: pure
etti, 2-76: la forza degli sdruccioli lo ha fatto latinizzare e storpiare qualche parola
. così ho deciso, per quanto lo riguardava, di latinizzare il nome.
... conservativo, aveva lo scopo di latinizzare i goti più presto
: arnaldo fraccaroli ha corretto ibsen, lo ha reso piacevole e amabile, lo
lo ha reso piacevole e amabile, lo ha latinizzato. -intr. con
europea vorrebbero salvarla loro ma, se lo potessero, non lo farebbero odiando la
loro ma, se lo potessero, non lo farebbero odiando la polonia più di quanto
è stata un continuo sforzo per riasserire lo spirito germanico e liberare il dramma dalla
1-187: dopo fauno, che fu lo quarto re d'italia, regnò uno suo
vita nova, 25-6 (90): lo primo che cominciò a dire sì come
sangue gentile. stuparich, 4-174: lo slataper,... da latino
destava in lui: un po'come lo strano fascino della sfolgorante nipote dell'altra
vulgare nel fatto de le turbe, che lo guastano con gli oprobrii de i peccati
dona o semprebene, 434: come lo giorno quand'è dal maitino / darò
travaglio della mia persona, ma per lo dettato, che è alto e latino forte
. anonimo, i-584: ma se lo core avesse in mia balìa, /
tua dotrina, / tal argomento porti fra lo petto: / ché vói prender d'
mettere ali: / da ogni man lo volgeva latino. -maneggevole; scorrevole
dante, cono., i-vi-10: lo latino non ha conversazione con tanti in
con tanti in alcuna lingua con quanti ha lo volgare di quella, al quale tutti
, i-xi-14: al suo tempo biasimavano lo latino romano e commendavano la grammatica greca
promesso il latino. — per lo più al plur. esercitazioni didattiche per
in quanto con esso io entrai ne lo latino e con esso mi fu mostrato
e con esso mi fu mostrato: lo quale latino poi mi fu via a più
: e però disse iddio: io sono lo iddio sabaot, cioè da dire in
, cioè da dire in latino: lo iddio dell'oste e delle battaglie.
loco è termasse chiamato, / secondo lo latin de li romani. fazio, 1-7-31
macchia fiorisce il pan porcino, / lo scolaro i suoi divi ozi lasciando /
ii-303: quando appar l'aulente fiore / lo tempo dolze e serino, / gli
... santo augustino, quanto fece lo libro * de civitate dei '.
facesse scorta, / priegai per grazia de lo tuo latino, / che ti conduca
sì di là da porta, / per lo dritto cammino, / che tu truovi
tal latini: / tutti i sacheti aora lo vodava. pulci, 3-4: poi
, i-284: se la mala fortuna lo facesse fare un falso latino, metterebbe
la visita. capisco il latino e lo prego di dispensarmene occupato com'egli è in
: chi è latino di bocca, per lo più è anche latino di mano]
.]: questo è latinorum, non lo potete intendere. panzini, iv-366:
latinùccio, sm. (per lo più al plur.: latinucci).
4 latinuccio ': quella composizioncella che lo scolaro principiante mette in latino traducendo dalla
. -fare i latinucci: incominciare lo studio del latino; eseguirne i primi
questa pianta effetti afrodisiaci e perché ha lo stendardo diritto, rotondo e maggiore delle
dov'è. carducci, ii-n-175: io lo rifugiai per quattro mesi in casa mia
casa mia latitante di fronte alla polizia che lo ricercava. capuana, 15-142: la
. latitànzia), sf. letter. lo stare nascosto; occultamento.
gelli, 15-ii-552: la latitanzia o vero lo ascondimento delle forme. papini, i-iioi
: le regole della prospettiva mostrano solamente lo scortare della longitudine, e non quelle
piramide. d'annunzio, iv-2-147: lo scudo della testuggine crebbe in latitudine e
senza contradizione alcuna, il pozzo della latitudine lo nominò isaacco, dicendo: qua sì
il sole al suo tramonto, per lo stesso si faccia passare il quinto cerchio
, territorio; spazio (considerati per lo più in rapporto con la loro distanza
in oriente perché il suo spirito indefesso lo spinge a tracciare la restaurazione coll'ampiezza
non si dovesse profittarne, e dannosa quando lo si volesse. cavour, vi-175:
). dante, vi-3: lo meo serventi core / vi raccomandi amor,
muro; ma lodovico (notate bene) lo strisciava col lato destro. de pisis
ventre, del quale colei mandò fuori lo stame; ed è fatta ragnolo, e
uguccione da lodi, v-151-168: poi lo ferì dal destro lato / d'una
destro lato / d'una lanza per lo costato, / sì q'el n'ensì
., 16-112: ei si volse inver'lo destro lato, / e alquanto di
per termo, vide due angeli che lo compagnavano, l'uno dal lato ritto
l corpo dimori in altro lato, / lo cor con voi sogioma tuttavia. boccaccio
14-599: ma via più miserabile è lo stato / di quei che son rinchiusi entro
mio lato: / voi pur me lo togliete spesso spesso. iacopo
/ e che del tutto il cibo non lo impedia. aretino, 20-335: io
luogo de la predica dal rettore de lo studio; e quando il papa cavalca
luogo qualche giorno avanti, e segnavano lo spazio del luogo che pigliavano, con
molti lati / da li scrittor de lo spirito santo, / e tu te n'
spiegare i diversi movimenti delle onde lacuali, lo statista si limita ad osservarli dai lati
lato guelfo. intelligenza, 154: tutto lo 'nferno è 'n guerra scomunato; /
. pucci, cent., 67-38: lo 'mperadore... /...
le due facce alle quali dà origine lo smembramento (reso possibile dal principio dell'
20. arald. linea che delimita lo scudo. -in partic.: le
è amato ed ama in posa / lo mondo à da lo suo lato. gallo
in posa / lo mondo à da lo suo lato. gallo da pisa, 324
alta donna dal suo lato, / che lo vii omo fa esser pregiato / e
vii omo fa esser pregiato / e lo mutolo torna in parlamento. giov.
] costà o poco o assai, lo facciate; se già non avessi di
: da parte sua; per quanto lo riguarda; per quanto spetta a lui
casa, e una disposizione che assicurasse lo sposo dal lato dei fratelli.
un saetta: / appunto nell'orecchio lo 'ncartava [il porco]; / dall'
ora luce da un altro, secondo che lo sole la vede. petrarca, 264-122
con quello strozzato ancora in mano / lo giro a tondo; e mi faccio far
prego ch'en alcun lato / facci stufar lo mio gravoso ardore. -in
anonimo, xvii-499-6: l'alegreza e lo mio bene / con voi insemble vene
arti marmoree. pulci, 17-31: lo ho parenti, amici in ogni lato.
si buttarono sopra in due, uno lo colpi malamente e lo fece rotolare di
in due, uno lo colpi malamente e lo fece rotolare di lato.
lungo èe miglia ottanta, e per lo lato èe miglia dugento. 2
anche latòmia), sf. (per lo più al plur.:
i-xvi-19: ellezzione è sempre fatta per lo comune profitto, la qual cosa,
da un cane mordace: la fame lo fa ire volonteroso a mangiare, il
mangiare, il sospetto del latrante cane lo ritiene a freno. peri, 12-
luce nell'alto, il parini ce lo mostra dibattuto e risoluto nel cuor suo
che chiede prepotentemente cibi o bevande (lo stomaco, l'intestino). compagnia
vari segugi; / dolce è l'udir lo strepito e il rimbombo / or de'
guerra, e, quando può, lo scanna; / e più che, sendo
al merlo,... erano lo spasso di tutti, perché, oltre al
: del marito di sua figlia insanguinato lo veggio... ma ornai questa fetida
hanno sapore alquanto astringente e adoperavansi per lo passato contro l'epilessia e le affezioni esantematiche
ingombro, il che è quanto dire, lo sacrifica. perciò il sacrificio s'estende
adori iddio padre e il figliolo e lo spirito santo, si chiama adorazione di latria
specie d'adorazione con che s'adora lo stesso cristo, e però con ado-
afa e l'odore dei dormitori, lo stillicidiio ossessivo delle latrine irrorate da un eterno
latrina. jahier, 74: lo introduceva in camera: finestra su corte
altri, e noi stessi procuras- semo lo utile loro e la vergogna nostra.
i-22-23: la rovina di qua nasce e lo scempio, / onde sfrenato marzial furore
comandando che illi in questa cità et in lo contà da mo'inanzo no se làsono
di tale materiale, di forma per lo più cilindrica o parallelepipeda. - anche
giù per la strada si sente già lo struscio delle granate degli spazzini; poi
iii-178: i fanciulli sono lamentosi per lo fastidio che reca a loro l'apparire
uova e di zafferano, che i contadini lo mattino del corpus domini portano in arezzo
,... la lattaiola te lo annacqua, il pollaiolo ti rifila dei pulcini
simintendi, 2-56: trae la cangetica tigre lo lattante vitello d'alcuna cerbia per le
picciol figlio / ch'ai faretrato arder lo rassomiglio. -assol. testi
: piagne la giuvenca quando vede ammazzare lo vitello ch'ella hae lattato. livio volgar
di questa balia che ha fatto crescere lo spirito, è stato el nuovo testamento;
gli conduce e lieti e contenti tutto lo spazio di questa vita gli conserva e
prender vigore. biondi, 1-i-169: lo fecero cavalcare [il principe] ad aire
e i suoi gentiluomini, accortisi che lo lattavano di speranze, se n'andarono
che egli imprenda di quelli costumi per lo lattarsi del suo pessimo sangue. 7
lattava, per la sete e per lo difetto dell'acque, delle quali le madri
di esse [rape], ma per lo più sono bianche lattate. d.
quando la madre vuole levare dalla poppa lo figliuolo pone alcuna cosa amara sopra la
la poppa, sicché poi, volendo lo fanciullo succiare lo latte, trovando
, sicché poi, volendo lo fanciullo succiare lo latte, trovando in prima l'
terracotta stagnata di caltagirone. -questo non lo scordo mai. il vino è il latte
mandrietta di discepoli seminiziati o, per lo meno, un discepolo fedele al quale
termine, senza specificazione, indica per lo più il latte vaccino, sottoposto a trattamento
loro secondo la diversità degli animali che lo fanno. guarini, 205: oh bella
latte preme / e 'n giro accolto poi lo stringe insieme. pacichelli, 2-75:
16. ant. via lattea (per lo più nella locuz. via, strada
fatto venire più balie egizie per darli lo latte e a tutte quante [mosè]
linguaggio, o istillato col latte o con lo studio acquistato. -levare,
latte, la madre di questa giovane lo recò a frate marino. crescenzi volgar
ut pontica ', quasi nera per lo luogo che ha a dar quel colore;
primo ritrovatore delle vene lattee sparse per lo mesenterio. michelini, i-342: questo
7. bot. maturazione lattea: lo stadio di maturazione dei cereali nel quale
intuì il benefico effetto dapprima soggettivamente e lo constatò poscia oggettivamente verificando la diminuzione
si consumano) latte, latticini e per lo più anche altri prodotti, come dolciumi
branca, / con cui de'letterini lo stuol corrivo abbranca. monti, i-309
. d'annunzio, iv-2-834: sotto lo sforzo dei remi il legno guizzò,
zanzariere, roseo e nudo come mamma lo fece, una specie di giovine colosso
: nudrisconsi [gli olandesi] per lo più di latticini e di pescagione, abbondandone
prodotto, ha un'azione stimolante per lo sviluppo della flora intestinale acidofila antagonista di
lattièra1, sf. recipiente, per lo più a forma di piccola brocca,
che col capo in seno, per lo torcer de'lor colli, paiono anche
levandosi a un tratto in piedi contro lo sfondo lattiginoso dello schermo, un tale della
lattodótto, sm. conduttura tubolare, per lo più di materia plastica, installata nelle
mezzo tubo, da adattarvi dentro lo spiedo con l'arrosto quando è al fuoco
. pirandello, 6-211: subito altri lo avevano scaraventato con un nuovo urtone alle
riposo per dodici ore, quindi misurando lo strato delle impurità depositate sul fondo.
pietro ispano volgar., 3-41: purghisi lo 'nfermo con iiij lattovari che purgano li
a modo di lattovaro, per li frati lo mandò al detto infermo. boccaccio,
. sercambi, 1-i-337: monna cicogna lo giorno malinconosa non apparìo la u'persona
1-ii-750: avendosi la donna fornita per lo giorno e dato l'ordine per li
... quel prezioso lattovaro che lo spirito egro cura e conforta.
lattuga. g. gozzi, i-14-113: lo stesso giardiniere mi diede ad annasare una
anche alla fine del secolo xviii) lo sparato della camicia o i polsi dell'
caso spiacevole che colpisce proprio chi se lo merita. tommaseo [s. v
arte di sanare il mal dell'unghie o lo lattume dei fanciulli e lassassero la cura
la prudenza del galant'uomo bene intesa lo fa laudabilmente operare secondo il tempo, e
: l'om disavanza ed infama / lo laudaménto a paragon provato. storia di fra
sposa, udendo queste cose, rende lo scambio allo sposo, e sentendo ancora
laudare / ed asembrarli la rosa e lo giglio. dante, vita nuova, 21-3
e ben vestito. ora è laudato lo infermo e tribolato. intelligenza, 27
co li brondi cavelli inanellati, / lo tien ne la corona per bellezza,
cura delle anime che tutti li popolani assai lo laudavano. machiavelli, 1-i-24: è
; e sempre, quando li uomini lo fanno che possano, saranno laudati, o
/ poi che passa stagione; / ma lo meo ricco dev'esser laudato / però
tanto giudera / v'ha fatta devenir lo meo laudare. 2. glorificare
tucte le tue creature / spezialmente messor lo frate sole, / lo quale ioma
spezialmente messor lo frate sole, / lo quale ioma et allumini per lui. ritmo
canta in ispirito e lauda dio con lo intelletto puro e netto. petrarca, 275-12
chiaro davanzati, xvi-66: assai si lauda lo buon comin- zato. anonimo, i-597
più assai lodato da la gente / lo don ch'è fatto al pover vergognoso,
e valore. inghilfredi, 383: lo frutto lauda 'l fior quand'è stasione.
chiaro davanzati, 16-67: assai si lauda lo buon cominzato, / ma pur la
laudato / col dir sincero e con lo stil purgato. -sostant.
laudatore / ch'io sapesse avanzare / lo suo gran pregio infino oltra misura.
[è de vecchi] tesser sospettoso, lo essere avaro, fastidioso, laudatore de'
cosa è al postutto biasimevole a chi lo fae: e però lascio cotale trattato
spirituale di intonazione popolare, composta per lo più in lingua volgare, che ebbe
che neuno sia scripto in questa compagnia, lo quale non fosse scripto nella compagnia delle
, dicendo che con lei iddio cominciò lo mondo e spezialmente lo movimento del cielo
lei iddio cominciò lo mondo e spezialmente lo movimento del cielo. capitoli della compagnia
petrarca, 270-88: il sedere, e lo star, che spesso altrui / poser
di quelle caca-sotto che non le basta lo animo di pisciare nel letto e dire:
. m. zanotti, 1-4-158: quantunque lo sdegnoso meriti laude, in quanto ama
constituite, se la mutazione de'tempi lo ricerca, così intorno la quantità del
consenso del padrone, overo che questo non lo potesse negare. leggi, bandi e
, l'orfano, l'artista, / lo scalzo, il cordigliere e 'l cenobita
: greve mi sembra, donna, a lo ver dire, / che lingua d'
sai che dio è eternale; e'diede lo regno allo tuo laulo e non lo
lo regno allo tuo laulo e non lo cognobbe, e perciò mangiò lo fieno
e non lo cognobbe, e perciò mangiò lo fieno corno le bestie.
tra li anacoreti della sua laura, lo mandò in altro monastero governato da teotisto
le ditte specie, e poi toi lo pesse e conzalo in lo vasello. sanudo
e poi toi lo pesse e conzalo in lo vasello. sanudo, xlviii- 71
mettevano d'accordo a stampare, per lo più a spese del dedicatario, una grossa
: quella 'fine di illusioni'recherà per lo meno il vantaggio non ispregevole di porre termine
la laurea e di creare poeti; poi lo concessero ai re loro vassalli, e
la laurea, da napoli a roma lo potesse condurre. = voce dotta
v-1-353: il laurear de i poeti e lo spronar de 1 cavalieri han giocata la
della vita, quando, intermesso affatto lo scriver latino, fu tutto a correggere
, in padova spesso, e per lo più in medicina. nievo, 236:
poeta laureato della regina, i lords lo accettano fra di loro, i borghesi
accettano fra di loro, i borghesi lo venerano. b. croce, ii-8-212:
f. frugoni, 111-315: risero saporitamente lo spartano e l'atico a questa musica
delle malattie, 1-30: sia inunto lo stomaco con olio laurino e con olio di
: fassi ancora nelle fornaci dello argento lo spohdio chiamato lauriòte. = voce dotta
era uno bello albero d'orbaco, lo quale in latino si chiama lauro.
6-vi-21: l'olezzo dei fiori, lo splendore che, anco nel verno, gittano
] si dice convertita in lauro: lo quale arboro è odorifero e sempre verde,
trionfo. aretino, ii-17: prima che lo facci colcare in esso, gli lava
', dimora degli antichi monaci; lo stesso che eremo. = var.
di cui possiedono eziandio il sapore, lo che proviene dall'acido idrocianico che contengono.
strano. l. pascoli, ii-300: lo fecero, così alla madonna degli angeli
tre o quattro e più convitati, ma lo stivarne in un letto più di quattro
un lauto banchetto un uomo che ha lo stomaco rovinato. 2. ricco
lautissima d'una casa editrice romana che lo impegnava per una collaborazione assidua ed esclusiva
delle colonne volgar. [tommaseo]: lo sangue delli uomini e delli cavalli uccisi
farina di mandorle, ec., lo spazzolino per l'ugne, quello per i
e vi scopre un piccolo lavabo con lo specchio ovale a piè del letto.
. p. fortini, ii-78: misser lo pedante non guastava le parole del prete
a banco. galileo, 5-221: io lo dico, e l'ho detto mille volte
spiritalmente odori. pascoli, 984: lo accompagnava il suono del lavacro / del
immersione in acqua, contenente, per lo più, materie detergenti. -anche:
, alla quale segue la precipitazione con lo zinco e la raffinazione. 3.
carrozzeria dell'automobile, che viene per lo più eseguita mediante appositi impianti dotati di
duro, rosso, nericcio e per lo più turchino... si adopera
montale, 1-85: dissipa tu se lo vuoi / questa debole vita che si
legno o di metallo, costituito per lo più da un treppiede che sorregge un
, 434: così come detto è per lo la- vamento drento di questa rugiada,
dentro per grazia, invisibilemente si cognosce lo lavaménto di fuori, che si vede
macchia di questa bugia non andasse tosto per lo lavaménto della benedizione paternale. ottimo,
, 3-49: in poche parole, [lo zio] voleva ch'io mi scambiassi
più debile virtù. soderini, ii-365: lo spigo e quello spigo che si domanda
, ad intervalli, casucce, abitate per lo più da lavandai. nievo, 532
46: cadenzato dalla gora viene / lo sciabordare delle lavandare / con tonfi spessi
, 6-2-224: 4 erba di lavandai 'lo chiama, cioè di lavoratori e conciatori
maleducata, volgare, sguaiata (per lo più al femm.). della
la lavanda [lavandula officinalis) e lo spigo [lavandula latifolia); è coltivata
, con i panni a mollo, perché lo sciacallo si faceva il bucato da solo
ii-919: per amor di dio, non lo si chiamasse poligrafo. gli si facesse
gli si facesse qualsiasi accusa, ma non lo si chiamasse poligrafo, cioè lavapiatti,
, sm. invar. recipiente, per lo più di metallo smaltato o di maiolica
sesso, per pareggiarsi nel sudicio: se lo risente nelle mani quel sudiciume a furia
, il viso e le mani) per lo più con acqua e sapone.
per porco. firenzuola, 202: lo menai a lavare, dove io lavandolo di
correndo con tortissimi giri, si mescola con lo istro. monti, x-1-118: poi
del grappa, lavava il paesaggio e lo rendeva pulito e lucente come un gioiello
373: se... lo dicesse a mogliama, tutta l'acqua del
piangendo il male che ha fatto, non lo rifà da capo. passavanti, 87
; il quale vedendo da lungi, gridò lo 'ndemo- niato e disse: ben ne
da ogni piccolo spruzzo dell'imputato difetto, lo lava però pienamente dalla sozza macchia di
, i-2652: tu non pensi come / lo spregio ch'è levato / sì possa
né pur che mai s'amorti / lo blasmo, chi che 'l porti. bandello
quella sciagurata! tarchetti, 6-ii-509: voi lo avete offeso nell'onore, per il
qualcosa che preoccupa, opprime, ingombra lo spirito; riscattarsi. de sanctis,
un liquore per risciacquarsi, e poi lo rigetta. a denotar che il male
male apposto ad altri, il maledico ve lo appone di suo. capuana, 3-175
monto bon: / che se sol perde lo savom / de lavar testa asenina.
tenuta stagna disposta sul ponte per impedire lo scorrimento dell'acqua entrata dalle cubie.
, e quasi sempre meritata, per lo più di superiore a inferiore. dalla
: sottoporla a un lavaggio (per lo più superficiale e frettoloso). manzoni
.. ha virtù lava- tiva per lo sugo delle rose, e virtù saldativa per
lavativo o non sa la lezione, lo piglio per un orecchio come un coniglio e
piglio per un orecchio come un coniglio e lo sbacchio nel muro. palazzeschi, i-430
immersione prolungata in acqua, mescolata per lo più con sostanze detersive; reso pulito
mise a sedere. buti, 2-756: lo nostro autore finge... come
orazione con le mani lavate, ma con lo spirito sporco? bacchelli, 1-i-499:
la mente); puro, limpido (lo sguardo). a. mazza
per attutare la sete; e dassi per lo più agli infermi. targioni tozzetti,
come un panno lavato (pallida per lo più di turbamento d'animo).
-anche: la vasca stessa (per lo più lunga e stretta, di pietra
depurazione di gas mediante lavaggio, per lo più impiegato per il gas illuminante.
che tanto odore rendette, che chiunque lo toccò non potette per gran tempo,
un cantaro et andando ad sella, lo implio de lavatura et presentolo al patrone
ii-7: molto si dilettavano di adornare lo corpo con loro lisci ed altre lavature
lavéggio, / né ben dimora sul taglier lo sale. paganino bonafè, xxxvii-175:
e metterla al fuoco, e voltar lo schidione, e far la cucina egli stesso
. 2. vaso, per lo più di terra cotta, con manico
472: * lavetta ': lo stesso che cassa o carro da cannone.
. stuparich, 1-239: mi sveglia lo schianto pauroso d'una granata e faccio
schegge s'abbatte sul mio ricovero e lo fa in parte crollare. -terreno franato
di un materiale, del quale si calcola lo sforzo tangenziale sull'utensile (indice di
lavorante di lana al maestro tommaso, perché lo curi d'alcuno difetto. naddo,
si sentì lavorar tuttavia il nemico con lo scalpello nella placca alla porta di sant'
rimasta sull'aia e li segue / con lo sguardo. 3. dipingere.
olio. 4. eseguire lavori per lo più di carattere artistico o artigianale valendosi
ch'assai lavori invano / quei che lo serve umano. pulci, 25-169:
mano. b. croce, iii-27-71: lo spirito pubblico [in inghilterra] si
ancora, dopo che la giustizia di dio lo ha colpito a morte, oggi ancora
diligentemente come fedelmente e divotamente lavorano per lo signore loro con pianto e con suspiri
signore loro con pianto e con suspiri lo meglio ch'elle sanno. mazzini,
interiormente. fra giordano, 2-197: lo spirito santo è reggitore di tutti e
, la fabbrica, la bottega, lo studio dell'avvocato lavorano quand'hanno affari,
un certo senso, il tempo lavora come lo spirito, del quale costituisce il tessuto
lavorar l'acqua procuri, / che far lo può qual fu già cigno e achille
vittoria,... l'adultera moglie lo confortò che egli si vestisse le vestimenta
né ad impigrirsi. forteguerri, ii-280: lo tuo ingegno ancora è scabro e rude
... / da per sé lo lavora di sua mano. castri, i-202
albero, una piantagione); curarne lo sviluppo e la produzione. palladio volgar
pirandello, ii-1-326: vedrai come ce lo lavoreremo, questo signor medico.
la puta, e fosse cessato lo spauracchio del motto « chi non lavora
-rimescolare, mettere sossopra. fretta compromette lo svolgimento e il risultato gadda conti,
l: * lavora di bastone ', lo maneggia zione agricola; coltivo.
è con palagio ed altre case, per lo siconto proprio, esercitare una libera professione
vasari, i-458: si partì [lo stamina] da antonio vini- vignate
è un mezzo nomento e di sezio, lo rendè lavoratio da molte migliaia orare.
, iv-441: se ne stava per lo più in campagna, / dove mio padre
spesso con maestria e perizia, per lo più nell'ambito di attività artigianali o
e di cui uno scampolo era servito per lo stipite della chiesa, per i gradini
ed elle entrorono per la biada e per lo grano, e ogni cosa arsono in
per tutta la quaresima magiore e per lo ad vento e ne ili dì di dominica
. chi svolge un'attività manuale, per lo più alle dipendenze di altri (nelle
di tipo paternalistico e si usa per lo più nelle espressioni buon lavoratore, gran
, / e suono la staffetta e lo sveglione. imitazione di cristo, i-36-5:
. tanara, 2-393: su'colli lo coprono [il frumento seminato] con
o da recente lavoratura,... lo coprono con l'erpico dentato. targioni
la corte de medexina, in lo logo lo quale è dito canedo, xxvj
de medexina, in lo logo lo quale è dito canedo, xxvj tor
, ed accumulandolo alla inferiore, che lo ridurrebbe quasi in piano. 3
lavorazione: grafico che serve a riprodurre lo sviluppo di una lavorazione industriale e dei
che regge il pezzo da lavorare e lo tiene fermo per un tempo prefissato o
. e letter. lavoro, per lo più leggero e poco impegnativo, diretto alla
operosità. iacopone, 52-33: lo falso elencato sì m'ha morto e
/ d'onne mio lavoréccio me fo perdir lo frutto: / maiur dolor che
che, com'è ben naturale, lo spirito di associazione incominci ad insinuarsi negli
per lo contrario non trovando più la facilità del lavorerio
mezzo il tempo di seminare, quando lo littore trovò nel suo lavorerio quel venerabile
occupazione; fatica; attività produttiva, per lo più prolungata. vita di
monte. giustino volgar., 31: lo egitto... non si può
, mangiare alla stessa tavola, dormire sotto lo stesso tetto, spesso lavorare agli stessi
dell'artigianato o dell'industria, per lo più di pregio; manufatto.
: sulla ripa del lavoriero, che è lo specchio d'acqua dove anguille e muggini
sm. ant. lavoro (per lo più gravoso, faticoso).
ch'elli àe tutto questo trovato per lo suo pensamento, sì comincia 10 suo
e di muri, e lasciò voto lo spazio che chiamato era pomerio,.
strade erano pure mato- nate, per lo quale lavorio la cittade ne divenne più netta
il giovane fosse in parte che uscir lo vedesse fuori. d. sestini, 102
esce da tali scuole con lode o per lo manco riceve testimonianza di assiduità e buona
e domandatori de le condizioni onorevoli de lo rege. testi fiorentini, 98: disfece
un frate solitario alla città per vendere lo lavorìo ch'aveva fatto, avvenne che
, attrezzo. machiavelli, 1-vi-439: lo erpice è un lavorio di legno quadro
e d'argento che si consuma dentro lo stesso regno. guerrazzi, 10-604:
fattura; procedimento e metodo, per lo più molto accurato, con cui un
cappella è oggetto in vero maraviglioso per lo tabemacol d'argento, in forma di
? che affari le occupano? quale è lo scopo di questo strano lavorio?
biologico, fisiologico o morboso, per lo più lento e prolungato, che si svolge
attività psico-fisica o intellettuale dell'uomo per lo più seguendo una determinata tecnica; oggetto
ricco, 211: or vegio ben che lo vostro colore / di vetro è fermamenti
ché sanno sagiamenti / li mastri contrafare lo lavore. dante, conv., iv-xxx-2
vederete poi dal lavoro, quando io lo manderò. temanza, 82: un uomo
, ornamento. brasca, 47: lo pavimento de la corte, sive saligato,
quale è eseguita un'opera (per lo più con riferimento all'oreficeria, all'intarsio
lavoro e de richeza satisfanno tanto a lo mio occhio che serria impossibile più.
montava, / e lo suo amore tuto li donava. / compiuto
li donava. / compiuto ch'ebe lo so dolze lavoro, / la dama el
attività lavorativa che preferisce, senza che lo stato possa obbligarla o (salvo le
dietro retribuzione in misura prestabilita e per lo più fìssa (lavoro subordinato, in
una determinata categoria economica, e ha lo scopo di stabilire una normativa generale valida
col proprio datore di lavoro e ha lo scopo di instaurare fra di essi il
di previdenza e assistenza sociale), lo sviluppo della regolamentazione del lavoro (specie
di lavoro: stabile occupazione, (per lo più) alle dipendenze di un datore
raggruppante numerosi paesi), che ha lo scopo di promuovere la giustizia sociale tutelando
vettore spostamento; lavoro che fa compiere lo spostamento. -lavoro esterno o interno:
di lavoro. -sul lavoro: durante lo svolgimento di esso. e
fa dei lavorini coi trucioli, con lo spago, lavorini di tutti i generi.
non saccio ch'eo dice: / lo meo lavoro spica - e poi no 'ngrana
a cose di scarsa importanza, per lo più senza impegno e interesse o senza con
americano j. lawrence smith, che lo scoprì. lawsone (pron.
un germe superiore, il pistillo persistente; lo stimma solcato, la bacca secca,
quindi prese bravamente a girovagare. come lo videro i tribuni, gli corsero sopra.
le grida e le acclamazioni della plebe lo spinsero lungo la riva, sino al
fosse eccezionalmente agitato durante l'occupazione, lo avrebbero messo un'altra volta nel lazzaretto
di san lazzaro a parigi, con lo scopo di evangelizzare i contadini (e tale
va da sé '. es. io lo presi in casa che andava da sé dal
la contessa del palchetto a sinistra se lo mangiava cogli occhi dicevano. di giacomo,
. -come epiteto scherzoso (per lo più rivolto familiarmente ai bambini).
lurido dell'anima e del corpo; lo sconcio delle vie e delli uomini, il
fondo, un cane amantissimo di quello lo scoprì al seto. = deriv
dies magna et amara valde ', lo che si canta nell'assoluzione del morto,
qualche volta con sale, ma per lo più i suoi lazzi sono volgari, freddi
pirandello, 8-336: le due donne lo seguirono, e tutto il popolo si mosse
e al gesto / risponde. poi lo vince anche nei lazzi. moravia, ii-
proprio per me, mannaggia, / lo tenevate in serbo. pascoli, 69:
sapore agro mescolato con l'acerbo, per lo che si trasporta con buona somiglianza a
cielo d'alcamo, 70: menami a lo mosteri / e sposami davanti da
redi, 16-i-4: un tal vino / lo destino / per le dame di parigi
, i-755: [la cameriera] lo portò via, il capo, le braccia
., 33-58: ambo le man per lo dolor mi morsi. poliziano, 1-570
tutte le stelle. beccari, xxx-4-314: lo vuo'tener con ambedue le mani.
, e, con la mano che lo tiene, si batte l'involtino sul dorso
-posto prima un numerale (per lo più con uso pleonastico o enfatico)