che guadagna in quello tempo che osserverà lo voto. b. pitti, 1-38:
compera e vendita, o guadagnare per lo rischio e a provvedimento. boccalini,
: queste gazzettacce... per lo più contengon cose inventate a capriccio di chi
addivenne che ella, siccome ingrata, lo dì della festa sua non gli rendea onore
ma gli sumministra. e qui medesimamente lo conferma ei con l'arte del guadagnare,
migliorare, progredire (ed è per lo più in relazione con un compì,
sanità e de la speranza, che lo facciamo salvo fra pochi giorni. i.
questo tanto guadagnare di libertà quando tu lo disleghi. bruno, 3-47: non men
un soldo al gioco delle bocce (lo lasciavo sempre guadagnare), egli infilò la
rompere. 6. raggiungere (per lo più con sforzo). - anche
i-71: i fanti ordinò parte entrassero per lo piano ne'boschi, parte guadagnassero
483: scuopre appena la fulgida fronte / lo sol ridente sul fresco orizzonte, /
dei monti. -penetrare (con lo sguardo). baldini, 3-101:
a nina in sommo fastidio, come per lo più veggi amo avvenire in questi amori
arà potere. castiglione, 420: perché lo avere molti innamorati ad esse par testimonio
biandronni guadagnò finalmente il suo vento, e lo insaccò a piene vele. dopo alcune
: tanto è il desir che di veder lo 'ncalza, / ch'ai cielo aspira
al corpo dove vi piacerà, che lo venite aver guadagnato. marino, 20-227
sava che era ancora a tempo a evitare lo scandalo: poteva fingersi malato e non
v. piccati, 142: per lo più il primo discopritore della verità non
della squadra del battitore stesso. — per lo più nelle locuz. andare in guadagnata
-fare la guadagnata in fallo: fallire lo scopo. -mandare la palla in guadagnata
che sossopra vola / girando, per lo branco di vitelle, / tanto oltre
parentado. leonardo, 2-444: non disprezzate lo ottenuto come utile, profitto o compenso
. non volle che tu mi vedessi lo regno di italia con la spada in mano
, 150: non essendo anco venuto lo commissario dela 111. ma s
: altresì come il pescatore, che aguata lo pesce al gran filo o allo ciglilo
alla rete, ovvero in alcuna maniera egli lo può prendere, e gittarlo fuori dell'
bicchier di vino rimaneva guadagnatore e sì lo bevea, e questo fare alla mora
che si predichi al popolo, che non lo crede- rebbono: anzi direbbono che fosse
, i quali eziamdio essendoci apparecchiati per lo guadagnevole convertimento di molti, e pertanto
fitto economico. -in senso concreto (per lo più al plur.): occasione
in ciascuna rocca uno, e per lo guadagno non teneano li pedoni che doveano
f. degli atti, 97: lo potestà per guadagno de moneta se tornò
; compenso, utile, profitto. -per lo più al plur.: risparmi.
fornisce tutta la contrada: di questo sale lo re n'hae grande guadagno. caro
per adempiere quello che de'dare per lo fornimento de la parte ch'à verso
, 380: doglio quando più miro / lo guadagno che perdo. giamboni, 4-508
mondo. cavalca, 21-74: per lo guadagno della pazienza l'uomo ogni suo debito
fatica). cavalca, 16-2-82: lo digiuno è freno al monaco contro al
truovasi dilettare in disordinati desideri, come lo cavallo di guadagno verso le giumente.
suo maraviglioso lume. -essere più lo scapito che il guadagno; non corrispondere
: al fine de'conti è più lo scapito del guadagno. -essere qualcosa
/ qualcun non avverranne, / se lo ponga a guadagno. manzoni, fermo
. albertano volgar., ii-82: lo sozzo guadagno fuggi, come danno.
garanzia per un debito, prestata per lo più, in nome collettivo, dai
nome collettivo, dai parenti di chi lo contraeva; vadia. -in senso generico
tu dei a colui che sì nasconde / lo suo primo perché, che non li
proprie cose, / guidi l'altrui per lo sicuro guado? ariosto, 2-1:
e pericoloso che le secche di barberia e lo stretto di scilla e cariddi. nannini
animo a quel gran passo, dove lo troveremo noi? 6. locuz
: guadando. compagni, 3-25: lo imperadore, tegnendo la via verso milano
fondo, e un'uomo a cavallo lo passa francamente a guado. verga, i-271
vene sue facendo guado, / morir lo fa con mille morti a ghiado.
/ sì che poi sappi sol tener lo guado. simintendi, 1-106: avea cadmo
, per tastare il guado, / lo 'mperador venne in quel di savoia. boccaccio
la radice a fittone, fusiforme; lo stelo diritto, liscio, molto ramoso
mattioli [dioscoride], 691: lo indico, che per lo più s'adopera
691: lo indico, che per lo più s'adopera da i dipintori, quantunque
in questo mezzo tempo, per lo mare largamente guadoso, che, levatosi un
era un odore di memorie. e lo riconobbi avanti d'essermi accorto delle foglie
spirituali antiche, 48: debbesi tollerare lo frate che patisce la 'nfertà della carne,
vento, / ch'eccoti l'antimonio lo combatte / e gli rivolta il cibo
s'investe e s'infervora / per lo ben, per l'onor de'servi e
infestanti: erbe o piante, per lo più parassite, inutili o nocive, che
del dì, quando si moveva, lo assaltavano, e per tutto il cammino lo
lo assaltavano, e per tutto il cammino lo infestavano. guicciardini, 13-iv-116: se
il quale, con tutto che molto lo infestassero l'artiglierie di dentro,
fatta nuova in italia, contro turno che lo infestava. mannelli, 173: poi
imperadore galieno... e tenne lo 'mperio assai tempo, e fu cattivo uomo
. e. cecchi, 6-300: [lo] stile coloniale spagnolo...
6-20: la febbre... acremente lo infestava. varchi, 18-2-137: dicendo
, abbattersi con violenza (e per lo più recando danni e guasti: un
barbe infesta. ramusio, i-n: lo accortar della vista avviene, perché que'
e tormentavano lui con la 'nvidia, lo quale era uomo sanza macula e sanza
e preselo in protezione contro a qualunque lo volessi offendere. malvezzi, 5-42: presso
oltraggiato l'autore di queste lettere, lo persuadono a ristamparle. -molestare, infastidire
vai? ché non dimori / ne lo tuo dolce albergo, e chi te infesta
ch'era stato la prima origine di tutto lo scandalo, non lasciava di venire presso
d'ascoli, 3591: sì dolce è lo savere, che mi dèi perdonar se
giov. cavalcanti, 182: indussero lo sciocco figliuolo a infestare il padre a
serdini, 1-13: ahi, dinebbiate lo 'ntelletto turbe, / pensando in quello
raffrenato il corso suo cosa alcuna quanto lo essersi conosciuto, i settatori di questa
, / l'uno all'altro additandolo, lo scuopre. tesauro, 3-617: come
fu composta, / che sempre più lo fruga e lo molesta / per far
, / che sempre più lo fruga e lo molesta / per far danari, né
regina inci fue così morta e sepolta, lo luoco infestoso così mo medesimo si chiama
fagiuoli, iv-7: l'ira e lo sdegno, ch'è il più acuto telo
le scole, e spinge la filosofia verso lo spinosismo. gioberti, 12-ii-255: la
infettato i nostri stessi tipografi. spingono lo zelo fino a sostituire con parole vereconde
sì indegnamente infetti. fogazzaro, 13-27: lo vedeva già piombare, se il signor
.. non incontrandosi nel preservativo che lo rintuzzi, se ne passa ad infettarle
apprezza. aretino, ii-232: lo intendere... come questa sera prossima
assol. campanella, 1086: per lo più vogliono vergine in ascendente; ma
core, dove son pervenuti, e lo riscaldano e fannolo a sé simile ed atto
8. intr. (per lo più con la particella pronom.).
anni fu colpito da una malattia infettiva che lo lasciò poi sempre di salute malferma.
la scarlattina c'era la guerra, lo portarono all'ospedale, lo misero in
la guerra, lo portarono all'ospedale, lo misero in ima camerata di soldati.
terra; e poi fu infetta che lo lucifero colla sua setta cadde e ruinò:
: sendo l'aria infetta, subito lo spirito s'aggrava, diventa languido e
calice infetto di veleno al santo giuliano, lo ricevette il santo uomo, e per
infetti e contaminati, e se riguarda ne lo specchio, il lascia d'alcuna picciola
: quando il fiato puzza, ordinariamente lo stomaco è infetto. monti, x-3-
della infetta scabbia... fieramente lo premeva. g. rucellai, 745:
38-20: so preso d'iracundia con tra lo mio defetto; / la pace mustra
l'arte è infetta e guasta d'eresia lo sapete quanto e meglio di me.
sua cesarea maestà a dare ed infeudare lo stato di milano a qualche persona fuor
territorio a un altro: ed esprime lo stato di soggezione in cui, praticamente
il titolo distinto di conte di pavia lo aggiunsero i successori, per essere quella
s'appiccasse per la veduta e per lo toccamento. dalla croce, v-37:
buti, 3-545: la carne umana scura lo intelletto o suo veneno; cioè sua
carnalità nostra e da la nostra infezione per lo peccato del primo parente. bernardino da
di curarle è di fare florido e rispettato lo stato..., che è
: anziché infiacchirlo [la ricchezza] lo aveva mantenuto in un continuo stato energetico
la pineta... ma il caldo lo infiacchiva. 2. figur.
5. intr. (per lo più con la particella pronom.).
guardia di roma. e, per lo contrario, rimanersi tra le legioni o cavalli
: in un lampo di genio decide lo scrittore fin troppo noto di far qualcosa perlo
e po metesse sovra el corpo de lo idrupico, smenuisse la infìaxon de lo
lo idrupico, smenuisse la infìaxon de lo idrupico. fascicolo di medicina in volgare,
: questa sorta di sugo, ove lo esamini / bene sul suo principio,
latte, poco fa concreto, e per lo / glutine, che accompagnalo, infiammabile
della lava] il mio bastone e lo ritrassi tosto acceso e involto in certe
4. sm. (per lo più al plur.). materiale suscettibile
lustro che per sé non avea, lo converte in acciaio. bicchierai, 113:
alcuni fuggivano per le case, ma per lo infiam- mamento del fuoco l'uno gittava
non proveranno infìammaménto veruno laddove i reprobi lo sentiranno atrocissimo. 2. figur
, incendiare. giamboni, 8-i-53: lo tempio di salomone ne fu allora arso
volgar., viii-379: ecco che lo dì verrà, acceso quasi come uno camino
malvagi- tade saranno la stipa; e lo dì che verrà sì li infiammerà,
dice lo signore delli eserciti, e non lascerà loro
già per su'arti / non t'infiammi lo core. rinaldo d'aquino, in
/ ché dal corpo mi levao / lo core e dedilo a vui. petrarca,
infiammato. poesie bolognesi, v-338-31: lo so amor m'enflamma / sì che n'
porto. guido da pisa, 1-221: lo spirito di dio infiammò gedeone. dominici
, 51-8: li mei pover discipuli per lo monno mannai, / de lo spirito
per lo monno mannai, / de lo spirito santo lor coraio enfiammai. petrarca
di scuola per l'architettura civile e lo infiammavano a cose maggiori. botta,
ascoltatore in una particolare direzione, e lo ha indotto a perdonare, a vendicare,
iii-389: la compassione che mi desta lo stato del misero amico infelice, mi
'che gli gemeva in petto, e lo infiammava, la sera che venne a
guazzo, 1-8: molte volte con lo studio del contradire e con lo sforzarsi
con lo studio del contradire e con lo sforzarsi di far prevalere la sua opinione si
cospargere di liquore una vivanda, per lo più un dolce, e darvi fuoco.
fuoco. 10. intr. per lo più con la particella pronom. prendere
: non arrivavano a spingere troppo avanti lo scherzo, perché vedevano il suo sguardo
desiderio. pucciandone, 351: entra lo cor mi 'ntrao con tal dolzore /
cor mi 'ntrao con tal dolzore / lo primo isguardo di voi, donna mia,
., io-7 (449): per lo foco, ond'io tutta m'infiamo
dal tergo s'infiammò, non da lo sguardo; / ché, quando amor ferìo
moravia, xi-370: subito si infiammò, lo capii dal suo viso turbato.
..., riguardando antenore per lo traverso, con viso crespo che cotali
volgar., ii-167: filippo, vedendo lo suo figliuolo più spesso essere con li
. ungaretti, xi-168: non ve lo starò a descrivere [il tempio]
meridiano. g. bassani, 4-147: lo guardavo; e di colpo, 11
uom volonteroso di bere, e per lo estremo caldo infiammato, potesse meglio la
gran sicuranza amor m'ha miso / in lo suo gran valore, / a cui
che fai l'anima languire / e struggere lo cor di te infiammato, /.
solo infiammati / son nel piacer de lo spirito santo, / letizian del suo ordine
, eccitazione, odio, ira (lo sguardo, gli occhi). boiardo
, avrai due uomini che il greco lo sanno; ma, senza insegnarti la
essa [la febbre] e per lo spasimo che queirinfiammato e duro tumore gli
. bencivenni, 5-38: vale [lo psilio] alle posteme calde, e
affannata. 2. intr. per lo più con la particella pronom. gonfiarsi
andò poi a ramengo a liquefarsi, lo scorpione delle panzane che non se ne andranno
/ liquore infiasca e tura e star lo lascia / in tal confino, alle sue
; il quale, quando uno non lo passa, e non l'ammette, si
vino, e chi comprava di fuori lo riceveva di quivi, e quando era
consiste nel travasare un liquido (per lo più il vino) in fiaschi.
, 5-15: deh! vergognisi adonqua lo superbo et infelice peccatore et tema che è
dino da firenze [tommaseo]: per lo sudare si genera inflazione di gambe,
bandello, 4-10 (ii-709): lo sdegno e la còlerà che la donna
terra, e poi fu infetta che lo lucifero colla sua setta cadde e minò:
omo se devria en femena enfiare: / lo cor à felonissimo, asai plui che
so si infida! firenzuola, 392: lo infido mìrmece tutto allegro...
? niccolini, 2-1-5: spento alcun lo dice, / e nelle braccia d'una
, 4-300: soavità infida, egli lo sentiva mentre andava godendola. -che
il covo de'tuoi sogni io ben lo so. / ondeggiante di canape è
l ferro, sia maggior diletto che lo star servendo dame? f. f.
prima strage che farà il lupo, lo infierirà di vantaggio ed accenderà in lui la
il collo, intronfia il petto, turba lo spirito. -medie. infiammare,
dannati infelici? alfieri, 6-142: lo uscire e il trarci di sì fatta fogna
anche sdegno, ira (il viso, lo sguardo). bersezio, 2-119:
... / che suol talora infievolir lo stomaco. muratori, 6-302: ogni
sua ragione, perché egli ferì lo suo avversario, dice altri suoi argomenti
teodorico re de'goti... lo stato de'romani e dello 'mperio molto infie-
nemico. 3. intr. per lo più con la particella pronom. diventare
). giamboni, 8-ii-166: lo settimo ufficio è ad andare al primo
neve. chiabrera, 1-3-43: poi su lo scudo sanguinoso inchina / i membri a
infievolite. fiacchi, 238: già lo stelo infievolito innante / riprende or lena;
. dati, 11-73: stanca per lo viaggio, infievolita per lo dolore, s'
stanca per lo viaggio, infievolita per lo dolore, s'assise sopra un masso
le viscere, minuzzarono il restante, lo infissero negli schidioni, lo cossero acconciamente
restante, lo infissero negli schidioni, lo cossero acconciamente e levarono ogni cosa.
solo invisibile, infigurabile, ineffabile, lo spartirono in tanti iddìi di vario nome e
la ruzzola, la trottola: avvolgervi lo spago intorno per tirarla e farla girare.
]: 'infilare la ruzzola'; avvolgere lo spago attorno alla ruzzola per iscagliarla. così
oro schietto color di ginestra / che lo possa infilare un bel ditino. govoni,
braccetto. pratesi, 1-137: ella lo prese per la mano, infilò dall'altro
pratolini, 10-298: germana, te lo dico io, quando benito se ne
arnese, / infilo dritto dritto lo stradone / che mena a pisa. ric
montano, 237: i due lo videro infilar di carriera il tinello,.
. 7. figur. seguire con lo sguardo. pioverle, 7-309: da
vergognavo tanto che, giunto all'albergo lo nascondevo perché non fosse veduto dalla cameriera
vastità, molto buio; il maestrale lo pigliava d'infilata, fischiava tra le frasche
-prendere l'infilata: prendere l'avvio, lo slancio. - anche al figur.
o una corda o un'asticciola che lo attraversa (un oggetto forato: in
pretende / con quella infilatura, che lo annodi? 2. raro.
sette casi, egualmente strani, su lo stesso argomento. infìlettare, tr.
, 3-24: il cinismo... lo credo la più infilosofìca, la più
. infiltrare, intr. (per lo più con la particella pronom.)
cattivo un tossico, qualche cosa che lo bruciava e lo prostrava al peggio del
tossico, qualche cosa che lo bruciava e lo prostrava al peggio del solleone. deledda
sospetti, furtivamente; inserirsi, per lo più indebitamente, in un ambiente,
in un luogo; inserimento, per lo più indebito, in un gruppo,
. cecchi, 24-25: io piglio lo / stocco di ferro, e com'un
tanto l'infilzare... quanto lo sbalzare d'ardoni l'avversario.
fa le sue vendette, / s'altri lo infilza ed egli infilza altrui, /
terzo, infilzandosi da se stesso per lo gran buio improvvisamente in quel coltello, si
in quel coltello, si passò per lo petto da banda a banda. caro,
nel suo giardino..., me lo infilzai nell'occhiello del mio frack e
esporre, scrivere di seguito (per lo più con sfilze di parole, sequele
2-xi-327: eh, con quest'impeto lo dici? luca, luca, tu t'
1-593: compose una infilzata di versi che lo dipingevano [il tiranno] un semideo
. montale, 6-273: la geldra però lo attendeva / per il presentat-arm: stracolmi
il tiro fatto al suo povero padrone non lo poteva passare affatto sotto silenzio; e
, multiplica il denominato del secondo per lo denominante del primo. 7.
sommo, esso cielo di marte è lo quinto, esso è lo mezzo di tutti
di marte è lo quinto, esso è lo mezzo di tutti. idem, par
più perfetta dell'altra, acciò che lo intelletto nostro, da la cognizione delle infime
infime classi dei viventi, il nuovo, lo strano, il meraviglioso, sembrò in
ch'egli esperimentasse l'aderenza materiale con lo strato infimo della sua razza, con quello
e 'l piccinino e 'l carmagnola e lo sforza di contado erano o d'
8. retor. umile, basso (lo stile, nella classi- cificazione della retorica
non è altro che modo di dire, lo quale si divide in tre specie,
. aprosio, 1-134: si divide [lo stile] in infimo, mezzano e
circonciso non che nato, / ti sia lo infante. redi, 16-ii-91: da
pascoli, i-545: durò per secoli lo scroscio terribile delle acque e il terribile
viene alle mani e che paghiamo per messer lo re nostro segnore della balia d'alvernia
propria infingardaggine. moravia, xiii-135: lo vide alzare le spalle, con espressione
, 11-64: se tu pensi male, lo spirito santo fuggirà da te infingardo e
quell'altro / che standogli alle spalle lo sospinge; / e ad imboccarlo di
mi date. costo, 1-266: lo infingardo servidore, cenato c'aveva,
.. io credo, il cielo me lo perdoni, che noi altri infingardi saremmo
in terreno secco e sterile, e per lo contrario infingarde e pigre se in terreno
operoso. c. bini, 1-66: lo scetticismo è il sistema degl'infingardi.
... la mano neghittosa a lo scrivere. c. dati, 4-90:
a pararlo era infingardo, / te lo infilzava come un beccafico. -di
infingardi, che non hanno né pure lo spasimo drammatico del dolore. calvino,
, enfègnere), intr. per lo più con la particella pronom. (
le piazze e nelle botteghe, attribuendomi lo star cheto e l'infingere di non sentire
; formarsi un'opinione erronea. -per lo più in relazione con una prop.
tutto ciò che mi ributta esteticamente io lo odio. fogazzaro, 5-45: egli
. fra giordano [tommaseo]: lo infignere pare peccato; ché dire e
passionatissimo, la vista degli umani difetti lo accende di collera e non sa infingersi:
: non faceano cose notabile, salvo lo prode guerrieri liccardo, lo quale non
notabile, salvo lo prode guerrieri liccardo, lo quale non se imfegneva. fazio,
, l'amleto della monarchia. io lo dissi l'italo amleto; per questo
-rifl. (ed è per lo più in relazione con un compì,
egli tuttavia con le parole e con lo infingersi prudente copriva di maniera che non
di carità volse essere quella che di medico lo provvedesse. castelvetro, 4-246: se
s. c., 28-4-6: quando lo 'nfignitore alcune virtù prende per ipocrisia
stoltezza è l'infingimento, siccome per lo contrario di saviezza la sincerità. carducci
in tanto tempo con quanto egli ascende lo spazio d'una picca all'insù, basta
.. che non v'è pensiero che lo possa comprendere. -periodo lunghissimo (
da tagliarla con ferro e con tutto lo tuo ingegno, è massima- mente per
se medesimo infinitamente, e li altri lo intendono finito, per non potere intendare
sustanzia infinita, se egli operassi secondo lo impeto della sua natura, bisogneria dire
con moto lentissimo, che prolunga infinitamente lo spavento. 2. continuamente, incessantemente
avesse pietà e gli comandasse, che lo troverebbe prontissimo ad ogni suo servigio,
maffei, 7-138: io lodo infinitamente lo studio vostro di compiacervi dell'esame de'
straordinariamente, indicibilmente, eccezionalmente (per lo più in relazione con un agg.
verità intorno a qualche punto, quando lo chiudo e ne 10 ripongo, mi
simili e contrarie; come il tempo e lo spazio si somigliano e dissimigliano.
infiniti è la potenzialità del mondo e lo schema di esso. le curve innumerabili
, i-474: ah, il disgraziato lo sapeva bene, lo sapeva, che non
ah, il disgraziato lo sapeva bene, lo sapeva, che non se ne pagavano
ne pagavano di vincite, che raramente; lo conosceva bene il terribile ingranaggio per cui
determinato passaggio al limite ha per limite lo zero. i. riccati,
diventare, così rozzo e volgare come lo prese hegel per metterlo a fondamento del
. f. giambullari, 2-1-84: lo infinitivo, da alcuni detto verbo infinito,
il tempo, un periodo). -per lo più con valore iperbolico. guido
mal accorta / gente ne abusa, e lo calpesta ardita, / e, quasi
or entra [la nave] ne lo stretto e passa il corto / varco
diciamo infinito. leopardi, iii-253: lo stadio da correre è infinito; e io
avesse il raggio infinito, come lo ha di fatti la curva di superficie omogenea
volesse citar qui tutti coloro che insegnaron lo stesso. pinde- monte, iii-66:
l'arismetrica: che l'occhio de lo 'ntelletto noi può mirare; però che 'l
1'aggiungere o levare quantità finita è lo stesso che aggiungere o levare nulla.
e costa sulla schiena, che lo fece procumbere giù mezzo rovescio e grondante
dalla placenta il funicolo umbilicale che ve lo lega. pananti, ii-365: una
: qui sì se forma un amore de lo envesibile dio: / l'alma non
rio; / miraeoi se vede enfenito: lo 'nfemo se fa celestìo, / prorompe
io abbia in sommo pregio quel vocabolario e lo stimi degno, com'è, d'
a lui danno quegli stessi accademici che lo formano. g. gozzi, i-11-174
che esprime il processo verbale astratto, cioè lo stato o l'azione, senza determinazione
vedere, il correre, l'andare, lo stare 'dissero ad ogni ora.
6-1-280: se l'uomo aiuta chi non lo disserve, misericordia è; ma chi
limite, smisuratamente, straordinariamente (per lo più con valore iperbolico).
colui che volse il sesto / a lo stremo del mondo, e dentro ad
iii- 12-69: con la partizione e lo sminuzzamento all'infinito dei carichi pubblici voluto
e 'l duca mio, / su per lo scoglio infino in su l'altr'arco
(e in questo caso ha per lo più valore pleonastico o intensivo).
confortar me. machiavelli, 11-1-361: lo indirizziamo a te, perché facci..
giamboni, 8-ii-189: infìno a qui lo conto ha divisato di due parti primiere
qui è un anno / ch'io lo sapevo. magalotti, 9-1-90: io mi
altro avviso. grazzini, 2-24: lo fecero mettere in camera principale sopra il letto
e inviti poco e stretto; / ma lo fanno oggi infino a'contadini. grazzini
laudatore / ch'io sapesse avanzare / lo suo gran pregio infino oltra misura.
noglia. sermini, 429: tanto lo infinocchia e dà a intendere / ch'
quegli, che non vuol ch'ei lo 'nfinocchi, / ed è la parte sua
malmantile, 7-14: 'non vuol ch'ei lo 'nfinocchi', non vuol che colle chiacchiere
'nfinocchi', non vuol che colle chiacchiere lo ritenga dal bere. moniglia,
mente ho pinta, / e covro lo desio di tale infinta, / ch'altri
. monte, xxxv-1-458: ancora adduce lo mezzo e 'l prencipio, / d'
amo seguir suo piacimento / sì che lo forzo meo sempre 'l savere / in
xxviii-643: tutta fiata voi sì accompagnerete lo ree, dinfin a tanto ch'egli
non è colpa del nome cristiano se lo infìnto religioso è in vizio. castelvetro
braccia accoglie / dell'uomo il corpo e lo si stringe al seno. filicaia,
giovanni, il quale con infìnto amore lo sorreggeva. 3. che non
arte gentil volgerlo in giro / talor lo veggio, e con infinto brando / ferir
bambino su un cavallo bianco infioccato, lo seguono uomini armati di fucili. cicognani
. infiochire, intr. per lo più con la particella pronom. {
attenuarsi, diminuire (la luce, lo splendore). papini, 27-1171:
di ribellione, e come al solito lo riconosceva impotente. infiocinare, tr
toma ', ragionando di cotale infìoraménto, lo chiamò riso de prati.
li sacri tempi, a chi lo infiora, / non usi o mostri almen
giorno. -intr. per lo più con la particella pronom. fiorire
caldi nidi, / a cantar per lo bosco che s'infiora. sannazaro, iv-245
ornamenti, onde s'infiora / quaggiù lo spirto. milizia, iii-24: il
di roma. -intr. per lo più con la particella pronom. dante
egli nel core / s'appiglia e lo consuma. butti, 92: egli
[s. v.]: infiorare lo stile d'elegantuzze colte qua e là
/ chi qua, chi là per lo pratel s'infiora. 15. prendere
tommaseo [s. v.]: lo stile del bartoli è infiorato più che
. infiorentinire, intr. per lo più con la particella pronom. (
, illeggiadrirsi. savinio, 1-72: lo vidi andar sul tetto / e poi guardar
). infiscalire, intr. per lo più con la particella pronom. {
, ma, pure infischiandosene, se lo sentono ogni tanto tra carne e pelle,
inchiodato. beicari, 3-3-192: rimase lo stecco infisso nel piede. g
1-449: il condannato poteva tenerlo [lo sportello] aperto o chiuso a piacere
interno di un vocabolo, e per lo più della sua radice, come elemento
uno, e impedire el medico che no lo medichi, la piaga infistolisce e fagli
male, e 'nfistolisce, / né lo guarre'poi 'l suolo e la chiesa.
infitta / ora si frange, e tu lo senti ai rombi / delle tempie vanir
2. per estens. fissato (lo sguardo). bonsanti, 4-272:
svolta / pian piano un canto e lo pianta; seguiva / quegli infizioso e gestiva
inflato e caldo, / disse a lo scalco che portar dovesse / la nova tazza
col morso;... e lo xifio dell'osso inflessibile, e la torpedine
tuffa in mare con un coltello e lo attacca, e lo uccide facilmente. moravia
un coltello e lo attacca, e lo uccide facilmente. moravia, ix-
: avendo paolo, in orazione istando, lo spirito mandato a dio, lo corpo
, lo spirito mandato a dio, lo corpo era così rimaso inflessibile. boccaccio
gli adescamenti sì schivo, il raggirator infernale lo circonvenne con incalzi più costringenti. monti
fredda, inflessibile. cicognani, v-1-256: lo zio era un parlatore caldo, immaginoso
testa per segno d'umiltà m'hanno aperto lo sportel solo, m'inflegetonto. g
tenacità inflessibile. serao, i-474: lo conosceva bene il terribile ingranaggio per cui
, tenace ostinazione, severità implacabile (lo sguardo, la voce, l'atteggiamento)
incisivo e talvolta secco, difficile sempre lo stile, o parli o scriva; uniformità
e congiunti con inflessibile contrazione, per lo più dal versarvi sopra molta acqua fredda
giudizio. assarino, 2-ii-22: lo star troppo sulle inflessibilità era un dar
: la stessa inflessibilità di carattere, lo stesso rigore negli affari, la stessa
fatta fatica, com'è a sostenere lo cielo, e... sostennelo inflessibilmente
un'inflessione di smarrimento negli occhi, lo guardò tuttavia fieramente. landolfi, 2-50:
. — intr. (per lo più con la particella pronom.),
con queltarmonia che par fatta per accogliere lo sfarzo e la soavità indicibili dell'alba
. figur. sottoporre a mutamenti (per lo più lievissimi e impercettibili); adattare
inflettere. — intr. per lo più con la particella pronom. tommaseo
dovevo: ai colpi / d'oggi lo so, se di laggiù s'inflette /
10 esilio, la servitù, conciossiacosaché per lo più siano sì inflitte che per niuna
il pensiero gpinflig- gevano prediche moralistiche e lo avrebbero voluto saggio e moderato come loro
benvenuto da imola volgar., ii-56: lo caldo del meriggio e lo sole e
ii-56: lo caldo del meriggio e lo sole e la fatica e la fame e
come ostetrici de'secoli, parzializando per lo più ne'parti del loro genio,
: l'aver l'architetto preferito per lo sbocco il fiume lambro,...
aveva fatto sorgere per necessità di resistenza lo studio e l'amore della nativa favella
propizie: e si può dire anzi che lo corruppero, o, almeno, lo
lo corruppero, o, almeno, lo immobilizzarono. 3. destino avverso
se voi altri stampatori e librai non lo rinnovaste di tempo in tempo, facendo
e a tante male influenze, che lo consumerebbero in un secolo e forse meno
amicizie con gli ammogliati, essendo per lo più le mogli gelose dell'impero e
visconti venosta, 263: l'arciduca lo fece chiamare offrendogli un'alta influenza nella
perduta influenza. carducci, iii-19-8: lo slavismo interdirà all'alemagna ogni sogno di
venutaci di francia... -sì, lo so. / -è mia moglie.
e cagione. muratori, 6-25: lo stesso corpo, coi suoi movimenti,
mio giornale va cangiando forma, perché lo cominciai con l'idea di notare gli
. c. ferrari, 184: mentre lo sguardo suo fissa vasi pieno d'ammirazione
influènzo). indurre qualcuno (per lo più suo malgrado) a pensare, a
sia meno atto ad influenzare, e lo cerchi meno. b. croce, iii-32-56
non era mai stato in mare; non lo aveva nemmeno veduto) stupì; si
senza dubbio. palazzeschi, 3-210: lo guardavo esasperando la mia natura che a
calorico influisca anche nella vita de'vegetabili lo dimostrano abbastanza i poggetti delle nostre terme
f. corsini, 2-18: tale era lo stato della monarchia quando n'entrò al
girolamo da siena, i-123: dilatato lo sono del santo desiderio, tali spirituali
sia tolto, del quale se faccia lo gargarismo e la influxione de la gola
de la gola se consumerà, spizialmente se lo fiore de quella è polverizato e posto
certa passione. landino, 108: lo influxo celeste non repugna alla divina providenzia
al mio cantar iocondo, / sì che lo influsso vostro ora mi vaglia, /
che sono bene dispo- site a ricevere lo influsso, lo ricevono senza dubbio.
dispo- site a ricevere lo influsso, lo ricevono senza dubbio. castiglione, 533
di vita. lemene, ii-85: lo influsso divin, che tesser diede / al
al contatto e influsso del filo conduttore lo scudo tuttavia unito al suo piatto e combaciante
coscienza. covoni, 8-37: è lo stesso influsso ignoto, /...
vedrai abbandonarti. aretino, v-1-747: lo accidente de la morte ci può bene
ispegnere il senso de la vita, ma lo influsso che ci vieta il goderci in
, indisposizione. campofregoso, 4-17: lo influxo in noi vien molte volte /
buti, 2-395: anco [lo intelletto] è attivo in quanto fa
: la terra si farà rossa per lo infocaménto di molti giorni, e le pietre
si vedeva l'interiore di esso matraccio per lo infuocaménto che lo investiva.
di esso matraccio per lo infuocaménto che lo investiva. 2. per estens
villani, 2-35: bolliva nelli animi loro lo infoca- mento dell'izza ch'aveano presa
infocare. — intr. per lo più con la particella pronom. donato
, accostatela a un termometro, e lo vedrete segnare il caldo che riceve da
che riceve da essa per raggiamento attraverso lo spazio. -intr. per lo più
attraverso lo spazio. -intr. per lo più con la particella pronom. bandello
essendo fusibile, qual è il piombo o lo stagno, si fonderà, ed il
la nuca. -intr. per lo più con la particella pronom. leonardo
che al cenno / t'infocò de lo specchio ambe le gote. papini,
gli s'infuocò il viso di tutto lo sdegno che aveva represso. 6.
l'adirato e 'l furioso... lo vedete drizzare il pelo, infocar gli
amore di cristo. -intr. per lo più con la particella pronom. cavalca
e giù dei carrozzoni... imitava lo spaventoso precipitarsi di un mostro infuocato.
afa insopportabile, nell'alito ardente che lo lambiva come fiato di belva.
ambiente). aretino, 10-49: lo spazzo infuocato da la frequenza de i
, 3-91: dopo essere stato cavato lo spirito dal vetriolo, rimane come un
eccitazione, turbamento (l'occhio, lo sguardo). mercati, 74:
« ora fa conto che tu sie lo sposo e io la sposa novella: bene
stizza i gran tronconi / gittavan via de lo spezzato cerro. balbo, ii-232:
la sua bellezza fa meravigliar qualunque persona lo mira, è pigro picciolo e d'infuocato
colpo e infoderato il brando, / lo cinge al fianco. salvini, 22-223:
il pastorei s'invoglia, / a lo spirar di placid'aura i'veggio, /
intagliazióne, sf. ant. lo sbocciare di gemme, naio,
fatto d'arme delle infoiate (io lo dirò pure!) non pensavo ad altro
xxxv-n-302: ira fa smarrire, / lo savio infollire. anonimo, i-542:
confonde / quella per cui son miso a lo morire, / ché ben d'amor
si li miei occhi, che menar lo core / a la battaglia, ove l'
). infoltire, intr. per lo più con la particella pronom. (
intenda biado infondacato..., lo quale alcuna persona recollie overo riceve di
achillini, 145: piglio storace liquido e lo infondo / per dui dì in acqua
miracoli. g. gozzi, i-14-113: lo stesso giardiniere mi diede ad annasare una
olio e vino, acciocché le fedite per lo vino tossono mordiate e per l'olio
della moglie. leonardo, 2-500: lo spirito levifica quella quantità dell'aria nella
.. per la sua grande misericordia infunde lo spi- ritu santo in noi. francesco
/ di queste ninfe avrete al fin lo 'mpero / non più crudo e severo.
corpo d'adamo prima d'insuf- fiargli lo spirito della vita non l'aveva data anima
pria che più innanzi ardito varche / lo stil che non conobbe mai parnaso, /
per vie placidissime una veemente persuasione che lo inclina alla onestà, [la temperanza]
inclina alla onestà, [la temperanza] lo rende quieto e pien di riposo.
fatica,... / se offeso lo vedrà dal lato destro, / la
se non l'amore del bene, lo sdegno del male. de sanctis, 11-345
infondono l'oro e l'argento, lo mettono in un grisolo lungo e rotondo,
,... e fattolo asciugare lo mettono nel fuogo. = voce
tu vedrai che l'uccello non prende lo pasto ed ae li occhi grossi,
: « state in là, mentr'io lo 'nforco ». cennini, 93
come brunissi, va'brunendo su per lo profferitico. cesari, i-427: o buono
. guerrazzi, 1-826: una palla lo ferì nei reni, ed egli tracollando
senz'altro; si rappicca col ronzino: lo inforca; e bat- tealo come avrebbe
. montare a cavalcioni un veicolo (per lo più a due ruote).
gli occhiali,... e aguzzando lo sguardo disotto alle lenti e gettandosi un
figlio pudico, e non fors'anco / lo sposo ancor di primo pelo; infine
. viani, 10-176: gli accattarotti lo avrebbero volentieri inforcato per fargli vedere di
d'amor ci sta remota / per lo raggio lucente che la 'nforca / sì di
, i-165: i cavalli che lungamente per lo suo amoroso dolore avevano negligente riposo avuto
sono, in molte maniere di voci lo distinguono e informano, come in parole
informaro: de le quali l'una fu lo proprio amore di me medesimo, lo
lo proprio amore di me medesimo, lo quale è principio di tutti li altri
trattato delle virtù, 59: lo spirito ed il corpo nell'uomo sono in
, 1-227: riporterò in prima tutto lo sfogo che si faceva in contrario dalli signori
informa el suo subietto, / e lo spirto dà vita a quel formato / in
per sé o per voler che più lo scorge. petrarca, 7-6: è sì
ciò sia cosa che immortale convegna essere lo rivelante, o corporeo o incorporeo che
da informatore immediato debba proporzione avere a lo informatore, e da lo mortale a
proporzione avere a lo informatore, e da lo mortale a 10 immortale nulla sia proporzione
si informa a quelle impressioni esterne che lo hanno colpito nei primi anni della vita.
uno speciale distintivo (ed è per lo più seguito da un compì, di
potrebbe [il demonio] di subito informare lo 'ntelletto dell'uomo d'alcuna abituale
dante, conv., ii-xm-15: lo cielo del sole si può comparare a
quello ch'io chiamo qui amore, lo quale ne la mia mente informava continue
osservavano ogni momento i moti del mare, lo stato del cielo, i punti
quello che domandasse allo senato di roma lo regno del padre. tasso, 5-79:
: coagulato che sia il latte, lo rompono con un bastone diritto, che
si possono. campanella, 5-75: lo spirito animale sta nel corpo..
di senno, seguita nel suo parlare lo stimolo della ragione. nannini [olao
, uomo di fibre delicatissime, come lo sono ordinariamente i greci, e informato
ci eserciteremo nelle lettere sacre: da lo studio delle quali nascerà in noi una
spiana la strada al mormoratore, ovvero lo stuzzica con interrogazioni, ovvero gli fa
ciò sia cosa che immortale convegna essere lo rivelante, o corporeo o incorporeo che
da informatore immediato debba proporzione avere a lo informatore, e da lo mortale a
avere a lo informatore, e da lo mortale a lo immortale nulla sia proporzione.
informatore, e da lo mortale a lo immortale nulla sia proporzione. campanella,
chiama un informatore, gli salterebbono addosso e lo condurrebbono in prigione. ferd. martini
, sensitiva o intellettiva; atto che lo determina nella sua natura, che lo
lo determina nella sua natura, che lo fa passare dalla potenza all'atto.
erbe e de li fiori, e altrimenti lo verno. s. agostino volgar
247: rallegrarsi, gode, dilettasi veramente lo spirito, ciò è l'anima dell'
non tutte le cose dalle quali paté lo spirito sente nell'animale, ma quelle
non farsi per informazione in modo che lo spirito s'abbi a trasmutare nella sostanza
, ma che « la maledetta cunizza lo trasse di nuovo nel primo errore ».
o potenziale (e si pratica mediante lo spionaggio e il controspionaggio, la censura
accedere il pubblico per avere notizie che lo interessino. -anche: nelle banche,
.., dopo lunga istruzione, lo riempi di speranze e di promesse grandissime,
ambasciadori chiamavano 4 informazione', che per lo più era d'una facciata: e la
prima materia, cioè il cielo empireo, lo quale incontinente fu pieno di angeli,
, lascio vostre signorie, pregando quelle lo abbiano ad aiutare in tutte le sue
che formata. filangieri, i-77: lo stato informe della legislazione della maggior parte
in seno alla natura, e quindi lo accompagna dalla più informe società di mano
alfieri, iii-1-19: costui vede per lo più gli infiniti abusi dello informe suo
, e a lettere di fuoco / lo dichiari e risplenda come un croco /
nel cervello come un informicolaménto, e lo spirito assalito dalle febbri lente ma continue
. papini, x-2-565: l'arteriosclerosi lo minaccia (ha informicolamenti e vertigini)
ha informicolamenti e vertigini) ma soprattutto lo intristisce. = comp. da in-con
. redi, 16-iv-49: appena lo toccai e lo strinsi con la mano
redi, 16-iv-49: appena lo toccai e lo strinsi con la mano, che mi
): se i fornai strillassero, non lo domandate. in il popolo
divorare. angiolieri, 148-2: stando lo baldovino dentro un prato, / dell'
rasciutto, / e insomma tal che tu lo contentasti. 8. intr.
2-16: la vita e la faccia e lo stomaco s'attanagliano con tante canfore,
. inforsare, intr. per lo più con la particella pronom. (
, 17-8: or... fortuna lo mio stato inforsa, / e mi
/ anzi per certo, bench'io te lo inforno. aretino, iv-3-104: la
per infortificabile e del tutto imperfetto, lo vedo al presente... ridotto a
che era molto forte, ed anco lo infortirono più. = denom. da
de'suoi infortunati casi, così cominciò lo suo dire. boccaccio, dee.,
ma per quello, di che fu piagato lo egitto. biondo, xlv-210: fu
si verifica indipendentemente dalla volontà e per lo più d'improvviso; danno inaspettato.
. attribuito a petrarca, xlvii-163: lo infortunio mio, che pur si sforza
legale e assicurativa che ha per oggetto lo studio dell'invalidità causata da infortuni sul
. alighieri, 169: il montone e lo scorpio / con infortuno storpio / si
i'vidi i marosi sì 'nforzare / per lo vento a provenza che ventava, /
... via tosto, acciò no lo lasci crescere e inforzare contro di te
... posti sopra l'aceto stretto lo fanno tanto più inforzare e tanto più
/ e 'nforzo il canto presso a lo finire / e stando gaio torno dismaruto.
bagniare sovente in aqua freda, per lo calore fievole ch'è dentro il corpo inforzare
l'animo,... come lo studio della santa scrittura. bencivenni,
[la lussuria] e nodriscono altresì come lo scarne e la grascia che inforza e
. equicola, 345: l'amore lo sforza che deggia cantare come è innamorato
l'asprezze, in guerra, perché lo muovono ad ira contro il nemico e
presente per fede inluminata ed inforzata per lo dono d'intendimento. -
corrotto, può fare del male a chi lo beva. lastri, ii-37:
la mente intende la legge, quando lo inforzato dice: « in colui che
fa testamento, di quel tempo nel quale lo testamento fa, sanitade di mente,
monachi, 37: hanno per nulla lo 'nforzato e 'l codico. /
voglio con altro infuscare il cervello e lo 'ntelletto, e però con l'aiuto di
. 3. intr. per lo più con la particella pronom. diventare
altrui, così dentro m'infosco / per lo novello in me commesso oltraggio. varano
. tommaseo, 18-i-1013: nell'invidia lo spirito del re sempre più s'infoscava
una persona, il suo aspetto, lo sguardo). savinio, 211:
una fossa, in una buca (per lo più con riferimento a usi agricoli)
guittone [crusca): il grano lo infossano subito che lo hanno cavato dall'
): il grano lo infossano subito che lo hanno cavato dall'aia e bene rasciutto
tenebrose e infossate. palazzeschi, 1-449: lo infossaménto, sm. l'infossare
ippocratica, l'infossamento degli occhi, lo smagrimento infossatura, sf. letter. incavo
dentro. malispini, 96: come lo stuolo fue alquanto infra mare, e
, e messo a piene vele, lo 'mperatore federigo fece segretamente volgere sua galea
con lungo / ed alto plauso universal lo accoglie, / come quell'un che,
gli archibusi e i pifferi, / lo svizzer fiero. algarotti, 1-ix-328:
: t ond'io a lui: lo strazio, e 'l grande scempio »,
è obbligato proseguire il noleggio, né lo avvisi infra il tempo accordato a sbrigarlo.
. cantari, 65: infra quel tempo lo mise a studiare / con un maestro
sofferite, / ben vi dovrite -infra lo cor doliri / de'mie'martiri.
e l'allegranza, / la voglia e lo talento, / che 'nfra lo mio
e lo talento, / che 'nfra lo mio cor sento, / m'ha messo
i'ne saria gaudente / a tuto lo mio vivente, /... /
novellino, 1 (6): quando lo nostro signore gesù cristo parlava umanamente con
bibbia volgar., vi-530: forse che lo artefice savio scelse lo legno infracidabile;
: forse che lo artefice savio scelse lo legno infracidabile; e cercherà e domanderà come
. casini, ii-551: benedice chi lo privò di un dito, affine di preservarlo
simintendi, 3-223: qualunque corpo infracida per lo tempo o per lo caldo. bibbia
corpo infracida per lo tempo o per lo caldo. bibbia volgar., ii-31:
-sostant. passavanti, 66: lo 'nfracidare dell'ossa significa lo dolore intimo
, 66: lo 'nfracidare dell'ossa significa lo dolore intimo, che ammolla la durezza
9-125: quell'angelo... toccò lo nerbo della coscia di iacob e fello
. m. cecchi, 1-1-18: lo stiacca mio parente ha tolto moglie; ed
vi-6 (70): il tagliare e lo incendere che fa il medico a coloro
spesso d'infradiciarsi: non solo quando lo sorprendeva la pioggia, ma anche nella
sebbene quattro volte e sei gli sprazzi lo infradiciassero fino alla camicia,...
un altro? mercati, 42: lo arei più caro di voi, che a
la pioggia sull'isola; ma io uscivo lo stesso ogni mattina, e certe volte
gli spiriti infraliscono e vengon meno: per lo quale infra- limento si mortificano le membra
. redi, 16-iv-210: le vipere per lo bagnamento della saliva non infralirono mica,
per gli anni di giorno in giorno lo ingegno. -perdere potenza politica o
gettandosi sul nostro corpo infralito da vecchiezza lo sbranarono. 2. figur.
; che ha perso acutezza e vivacità (lo spirito, le facoltà intellettuali).
onesto da bologna, lxv-4-39: è tornato lo meo corpo a vita / e la
medie. processo infiammatorio acuto, per lo più suppurativo, del tessuto mascellare della
, benché in di molti luoghi anche lo scherzo inframmesso faccia veemenza, come nelle
p. f. giambullari, 2-132: lo inframmesso, da'latini chiamato 4 interiectio
altro ragionamento, la quale apertamente dimostra lo affetto de l'animo di chi favella.
). che si intromette, per lo più in modo inopportuno, in ogni
offerere a dio inframmettentemente addomesticandosi, quando lo ri-le nostre orazioni, molte fantasie importunamente si
personalità. parola conciliatrice; e non lo faceste. nievo, 21: i giu
spolverizzino dentro ad un piatto (come lo chiamano) di pietra, affinché l'olio
le mani e l'ha infranta: / lo rivela anche al buio. 2
sotto ai calci accolto / l'infranser, lo pigiar, lo trascinaro / e l'
accolto / l'infranser, lo pigiar, lo trascinaro / e l'ancisero alfine.
lettiga portata da quattro uomini, e lo condusse prima in calecut, e di
uomo come il gargiolli con un provvedimento che lo infrangerebbe per tutta la vita.
infrante tutte le regole del poema: lo chiamarono poeta capriccioso. pascoli, i-912
giamboni, 10-97: fue sì grande lo stroscio per la fossa ch'era cava
ch'era cava e profonda e per lo destriere che adosso le [la superbia
infragnerà; e sopra chi ella caderà, lo sminuzzerà. 9. figur. colmarsi
, 2-193: ri mango a vedere lo spettacolo orrendo del mare infuriato che si
si sostiene. campailla, 9-70: lo strai, che cava nube scocca,
: la rottura della porta significa appunto lo infrangiménto di quella necessità. b. croce
: [l'] incubo... lo tiraneggiò di una francia meditante d'accordo
, tasso, 7-40: già spezzato lo scudo e telmo infranto / e forato
popolo adunava. misasi, 7-i-56: risuonò lo scalpitio di un cavallo e un crepitio
: il bello è... che lo strettoio afferra / l'ulive infrante,
riavuto / il piede avea, né riaver lo puote / se non ismosso, e
/ se non ismosso, e de lo star che tanto / gli fece il destrier
incrocciandogli le gambe medesime così infrante, lo raddrizzano di maniera che pare se ne stia
, 4-i-81: piacque [a me] lo scandalo / dei dommi infranti / in
tra l'olio, tra l'ulive e lo 'nfrantoio. landino [plinio],
frutto / assai più tosto, e lo 'nfrantoio usare / che fa dolce olio.
, i tinelli, i tinacci, lo strettoio, l'infrantoio, i mastelli.
. infrantume, sm. (per lo più al plur.). disus.
giuseppe degli aromatari, 59: dee esser lo stile seguito, concatenato,
t'infrasco. sermini, 395: tanto lo sfrascava che necessario era con l'amico
. esopo volgar., 118: lo cervio temette dei cacciatori e fuggiva;
coma grandi infrascarono pella selva sì che lo allacciarono, e li cani giunsono e
autorevole sbandì per sempre dalle sue orecchie lo scherzo, quando s'offeriva men che
: infra la volta de la stanza e lo spazzo, fanno uno infrascato di frasche
324: farfarello è interpretato da lo imolese cianciatore e infrascatóre; costume peculiarissimo
quando la cannella sarà ben situata, empirà lo schizzetto d'acqua d'orzo, e
. cassola, 2-324: la moglie lo teneva d'occhio; disse all'infer-
quel tempo (ed è usata per lo più scherz. e con valore iperbolico
il prete nella messa; e lo dicono di tempo iperbolicamente più o meno
p. f. giambullari, 394: lo ostinatissimo peccato tuo non merita in un
ch'anco inimica / la natura e lo spirto, ed impossente / l'uomo
99: la vera e principal cagione che lo trasportasse a somigliante risoluzione fu quella degli
d'intimorirlo e di farselo soggetto, e lo innasprì e inimicò. foscolo, iv-467
.., voialtri molinari il pane ve lo siete inimicato. -rifl. recipr
m. villani [tommaseo]: veggendo lo stolto popolo... per levità
l'ira e l'odio, e mescola lo inimichevole sangue alle lagrime de'nimici.
confronti della gioventù, in modo per lo più professionale e istituzionale (cioè stabilmente
, cioè del profitto, espressa per lo più numericamente mediante voti. - anche
essa tutti gli elementi teorici e pratici per lo studio del problema sono affiorati in modo
privato... insegnamento libero, lo contrappongono all'ufficiale, ma...
scòle professionali. idem, vi-3-153: lo stato ha l'obbligo di conservarli in
di questa vita, non saprebbe tenere lo buono cammino, se da li suoi
trovò uno guidatore verso il giorno, per lo qui insegniamento egli fue inviato. buti
fue inviato. buti, 2-283: insegnò lo marito, lo quale insegnamento fu cagione
, 2-283: insegnò lo marito, lo quale insegnamento fu cagione de la sua morte
prenda porto là ove si riposa / lo meo core a lo vostro insegnamento.
ove si riposa / lo meo core a lo vostro insegnamento. ruggerone da palermo o
lxiii-58: tant'è la gioia, lo preso e la piacenza, / la 'ntendenza
la 'ntendenza -e l'onore, / e lo valore, -e 'l fino 'nsegnamento,
'l fino insegnamento / àn movimento -de lo seno intero, / und'à piò dirittura
, / und'à piò dirittura / lo gran cognossimento, / da nodrimento -o da
quero. chiaro davanzati, xxvii-67: lo dolze acorda- mento /...
di fra paolo sarpi e dell'anonimo che lo segue da più di due secoli?
dai temperini dei miei predecessori (per lo più invettive contro il corpo insegnante)
ciò che c'è nell'alunno, aiutare lo sviluppo; non ha nulla di nuovo
: quello c'a me non sappo altrui lo 'nsegno, / tal bene non
con la sua santa bocca, tutto lo aveva insegnato e detto per lo sviscerato
, tutto lo aveva insegnato e detto per lo sviscerato amore che ci porta. giannone
ove le dita / dee posar su lo spinetto. casalicchio, 513:
collegio da lui detto trilingue, per lo studio delle lingue greca, latina e italiana
): il centro della scuola è lo scolaro, non il maestro.
la terra e seminocci... lo primo grano. pulci, 2-11: or
: or l'error veggio, ed emendar lo spero, / ch'i'son del
.. c'insegna di provvedere per lo tempo futuro. canteo, 228: la
bel secreto. pallavicino, 1-325: lo stesso maestro, insegnandogli la risposta,
due altri monisteri di monache, ce lo insegna un diploma di arnolfo, re di
insegnato molte cose; scriveva giulia, e lo terrò come un memento.
persona, segnarla a dito (per lo più con l'intenzione di metterla in
... avvenne che la moglie assilla lo 'nsegnò e manifestò, onde convenne
a chi sapeva dove era e non lo insegnava. c. malespini, ii-6-18:
per dio, se ttu sai / lo camino, or lo m'insegna, /
ttu sai / lo camino, or lo m'insegna, / ch'io non soe
e non possa a mala pena riavere lo spirito per la secchezza della canna, è
conveniente... insegnar alle donne lo amore. c. campana, iii-227:
felice, dee godere cadaun altro ancora lo stesso diritto. leopardi, iii-197:
ciò ch'ella non era stata per lo innanzi mai, un'arte insegnata.
rettor., 5-9: orator, cioè lo parlatore, è uomo buono e bene
buono e bene insegnato di dire, lo quale usa piena e perfetta eloquenzia nelle
che avea dato loro la voce e lo 'ngegno acconcio acciò fare. 7
nemico del cammino al ciel gradito; / lo insegnator di tutti i vizi istessi /
non si riesce a seguire (neppure con lo sguardo o con la mente);
al fine d'inseguire armati (per lo più irregolari) non appartenenti allo stato
). rincorrere, seguire, per lo più con accanimento, cercando di superare
zoppa, ate la vecchia, / che lo inseguiva con stridente lena, / veloce
risposta adatta, andava smarrendo sempre più lo spirito. 3. assillare,
putride / de la feral caienna / lo insegua: e, spettri lividi /
sentiva ancora le risate di ester, che lo inseguivano beffardamente. moretti, ii-114:
non avendo più dove riposarsi in tutto lo spazio della vita, non perciò vien meno
) intensifica i propri sforzi per eliminare lo svantaggio nei confronti dei concorrenti. -in
in mezzo a una pianura, per lo più in zone desertiche o sub- desertiche
, 5-50: ma allora com'è che lo si accende sempre fuori dai coltivi?
quattro solchi; più angusto e di tre lo vuole il popone. -in
igienico composto da materiale assorbente (per lo più paglia o foglie secche),
da seta. -in partic.: lo strato delle foglie di gelso rosicchiate e
formato dai minerali non utilizzabili, per lo più di tipo litoide, che accompagnano
si posa sul fondo del recipiente che lo contiene. -per estens., anche
altre sono favole: però che con lo letto suo, ciò che si mettesse guasterebbe
. marin. struttura di travi per reggere lo scafo di una nave durante la costruzione
m. savonarola, 26: quando vidi lo infirmo debile, fa che non se
letto: distendervisi, coricarvisi, per lo più per sonno o per malattia;
cielo d'alcamo, 176: a lo letto ne gimo a la bon'ura,
deliberò d'entrare nel bagno fatto per lo marchese, e poi cenare e andarsi
(o trovarvisi) insieme, per lo più per fare l'amore. tavola
mai, e poi mai! neanche glie lo avesse comandato l'arciprete. soldati,
preda a molesto nervosismo, dovuto per lo più a insonnia, a malessere fisico,
capo, mi fece dare mille volte per lo letto. ariosto, 23-122: sospira
svegliarlo e farlo alzare improvvisamente, per lo più a ora insolita. m
braccia de le sue donzelle: le quali lo portarono a giacere. -fare,
nella necessità di stare a letto (per lo più per malattia). ariosto
che fra l'uno male e l'altro lo tengono nel letto, e lo fanno
l'altro lo tengono nel letto, e lo fanno dolorosissimo. baldinucci, 9-xvii-69:
per grande ch'e'si fosse, non lo teneva fermo in letto, partito che
un cavallo al disotto del ginocchio, lo obbligò al letto per alcuni giorni.
3-231: accusò me ch'io volli corrompere lo letto di mio padre. boccaccio,
, 1-ii-203: il risveglio... lo fece saltar fuori dal letto prima che
prima che le-sue stesse abitudini mattiniere ve lo invitassero. -senza letto né tetto
nanna, buoni. montale, 3-73: lo vidi steso sul suo lettino di scapolo
dirli. aretino, 13-96: ne lo avicinarsi il fine de la sua fine,
di nero. de pisis, 3-257: lo vedeva bello, con occhi chiari,
confonderai la mente del lettore e più lo removerai dalla cognizione della cosa descritta.
governante e lettrice del giovane marchese, lo ricordava bene. 2. membro
dante, conv., ii-1-5: lo terzo senso si chiama morale, e
questi tempi. vendramin, lii-n-172: lo studio che si teneva in torino è
in bologna... si cominciò lo studio delle leggi,... ecco
degli ordini. carducci, iii-7-191: lo studio nei primi anni del secolo decimoterzo
, insegna una lingua straniera (per lo più la propria) collaborando con l'
, 7-ii-8: e1 secondo è lo ordine del lettore, che ha ad instituire
chiese, e sè tali erano che lo meritassero o lo potessero, dopo que'
e sè tali erano che lo meritassero o lo potessero, dopo que'primi gradi di
lettore d'un animoso editore. colui lo lesse e lo restituì all'editore sconsigliandogli
animoso editore. colui lo lesse e lo restituì all'editore sconsigliandogli la traduzione e
letto misero; lettino d'ospedale (per lo più montato su rotelle).
essendo tali che vi si può riporre dentro lo strapon- tino e stendervelo anco sopra,
gracili e malati,... per lo più per loro indisposizione si dimorarono fra
trentotto anni in que'vizi stessi che lo avean confinato in quel suo lettùccio, senza
tutti i fogli un acido che fece rifiorire lo scritto, ma che necessariamente abbruciò le
apieno, / forse aggra- vavan ne lo suo salire. leti, 5-i-63: questo
molta lettura, e giudica bene per lo più delle cose. giordani, xiv-20:
evitare le occasioni »; qui, lo stesso dà alle fiamme le « perniciose
poco all'instaurazione delle dottrine religiose, lo stabilire al dì d'oggi in ogni ateneo
: la lettura misurata intende a separare lo studio della durata delle note da quello della
alcuni il falangio falangite e altri lo chiamano leucacanta. produce due over
cioè candidissima. butti, 69: lo zàppoli era apparso accanto a una bellissima
: l'idropisìa chiamasi 'cellulare', per lo più nell'integumento comune sparsa con tumore
e stagnanti nelle cellule del grasso, lo che forma la pallidezza. tramater [
(cheirantus cheiri), con fiori per lo più di colore bianco, ma anche
. * leucoio purpureo ', per lo più porta i fiori rossi cremisi, ma
infiammatoria del midollo spinale, localizzata per lo più nella sostanza bianca.
possono dare origine a ulcerazioni e favorire lo sviluppo di tumori maligni. =
e formazione di placche biancastre; per lo più ha sede nella bocca, sulla
accrescere il numero dei globuli bianchi con lo scopo di aumentare la resistenza di chi
anche come pietra preziosa, ma per lo più sfruttata per usi tecnici per l'
naturale. citolini, 234: ne lo special de'bifidi sarà... la
parte bassa e piazzato davanti al pilota che lo impugna per manovrare il timone di profondità
con movimento dall'avanti all'indietro e lo 4 svergolamento 'con movimento laterale.
quanto è più carco, / e più lo sforzan martinelli e lieve. tassoni,
5. chirurg. strumento, per lo più ad asta piatta, usato per
maggiore quanto maggiore è la distanza fra lo specchio e la scala. 9
seggiolone dov'era il curato e lo mosse alquanto come per dargli la
sensuale. -darsi la leva: darsi lo slancio, far forza.
non andasse fallito per opera, per lo meno inconsulta, dei soliti agitatori, i
cavalcature an- davan dietro dietro, con lo stesso passo; onde seguiva che,
. / taci tu, che or lo vo'mettere a leva. i. nelli
costringerlo a sollevarsi a volo, per lo più aizzandogli contro i cani. tommaseo
flotta, ecc.), per lo più per una determinata guerra, spedizione
, 4-253: avverto inoltre esser in sustanza lo stesso, se le leve si facciano
gli altri, un medico, per lo più militare (detto comunemente medico o
, il consiglio di leva. -anche: lo stesso edificio o locale in cui esso
di giorno in giorno la mia chiamata. lo rivedo alla porta dell'ufficio di leva
cui, peraltro, si provvede per lo più d'ufficio). -in senso stretto
nel '6o il consiglio appunto di leva lo aveva giudicato esente da tale obbligo come
il cavallo non sia della leva di chi lo monta. pavese, 5-151: nelle
: io sono di leva. fiorella lo sa; ma non sa che ho tirato
invar. tipogr. operaio, per lo più apprendista, che, presso una macchina
g. villani, 7-7o: lo re carlo non era garzone che si
. bibbia volgar., vi-430: lo sole si è oscurato nel suo levamento
3-18: così ha fatto il sole lo suo levamento in 180 luoghi diversi.
provvedenza non tenendo ordine di schiere per lo subito e improvviso levamento di campo,
ammollire la durezza della traslazione nascente per lo più della perfezione non arrendevole della cosa
che 'l primo cantone sia volto contra lo sole levante. intelligenza, 61: la
pisa, 1-13: con due facce lo depingeano [giano]... a
... a significare... lo levante e lo ponente. leonardo,
significare... lo levante e lo ponente. leonardo, 2-684: faenza sta
[fra le iaspidi] che somiglia lo smeraldo. tasso, 18-52: questo
, 1-3-3: euro si pone / per lo levante, e noto in- contamente /
di levante. rettori, 59: la lo vede venire in casa da eutropio,
a levante o a ponente, che lo stesso assortimento di vasi nella stessa notte
2. tipo di pianelle, per lo più rosse, che erano confezionate nel
del carretto, 4-14: la pizzica de lo stizzoso e del levantino.
che attinge il vetro allo stato plastico e lo distribuisce su un piano, dove,
di tivoli, 643: chi accatt'a lo mercato sa che vaglia, / chi
levato il signore, incominciò a dire lo paternostro insieme col cherico e col principe
., iii-m-8: stringendo quello [lo gigante] e levatolo da la terra,
sanza lasciarlo a la terra ricongiungere, che lo vinse per soperchio e uccise. idem
molti anni, si sforzano di salire lo lungo monte. boccaccio, dee.
mezo e, levandolo in alto, lo gettò giù per le scale. bandello,
: poiché... le ancelle lo ebbero lavato e unto con olio,.
e unto con olio,... lo stesso achille levandolo lo pose sul letto
... lo stesso achille levandolo lo pose sul letto. manzoni, pr.
dal cuscino. -intr. per lo più con la particella pronom. cielo
/ levati suso e vattene, tornaci a lo matino. anonimo, i-616: eo
da poi che cade giuso, / lo leofante, ch'è di gran possanza,
, / mentre che gli altri co lo lor gridare / vegnon, che levan
nibbio rapace. -intr. per lo più con la particella pronom. inghilfredi
particella pronom. inghilfredi, 389: lo leofante null'omo riprenda, / se,
luogo all'altro. -intr. per lo più con la particella pronom. giacomo
. dante, inf., 24-8: lo villanello, a cui la roba manca
nicissitade, udì quel povero piangere per lo gran freddo che sostenea il corpo.
corpo. intelligenza, n: levasi a lo matin la donna mia, / ch'
e lieva. -intr. per lo più con la particella pronom.
445: vorria, come leone / lo figlio in sua nazione / face di morte
49: disse: enea, priego lo nostro signore giesù cristo che ti sani
pietro e paolo, 55: incontanente lo morto si levò suso e gittossi alli
quell'aguglia,... sopra lo cui altare tu hai spesse volte levata
volgar., 9-31: avviene sovente per lo soperchio peso fuor di misura posto addosso
-sollevare (le spalle: per lo più in segno di indifferenza, di
ne vedo il lampo / e n'intendo lo scoppio e sento il colpo. arici
, giù per il solco tracciato, lo stipite della palma. -dirigere verso l'
francesco da barberino, iii-140: tenga per lo mar alto / e diverse levi alto
. bibbia volgar., vii-27: levate lo segno di sion; confortatevi, e
e non istate; però ch'io adduco lo male d'aquilone, e grande contrizione
nembo che spumeggia / finché la piana lo riassorbe. -intr. per lo
lo riassorbe. -intr. per lo più con la particella pronom. dante
: levasi de la rena d'etiopia / lo vento peregrin che l'aere turba,
pisa, 1-306: li troiani come videro lo pulverino levare, chiuseno le porte.
(222): zeffiro era levato per lo sole che al ponente s'avvicinava.
: quante volte la battaglia ricomincioe, lo corvo levandosi impediva la faccia del gallo
odore. 7. dirigere (lo sguardo, il volto, il capo)
saggio le minaccie non à schifo, / lo folle a le ben grandi leva il
ogni cadimento non viene se non per lo levare del capo. cesari, i-647
voce. 8. emettere per lo più con grande intensità (suoni,
scalpore per la presa di bonifazio ve lo potete figurare. mar radi, 24
collo a paolo, l'abbracciavano e lo baciavano trafitti di infinito dolore. di
, i-2651: tu non pensi come / lo spregio ch'è levato / sì possa
né pur che mai s'amorti / lo blasmo, chi che 'l porti. cavalca
, ii-369: questa oltracotante risposta levò lo sdegno dei faggiolani. bocchelli, 1-i-459
visione passati due anni, si levò lo pessimo errore degli arriani. idem, 20-37
, 103: ella ampiò di molti onori lo regno delle amazzoni e levò in tanto
pensò faticosa cosa poterle torre per battaglia lo suo schezzale. d. bartoli,
quando è sottoposta, a colui sopra lo quale essa prima si levava. 5.
e sei porta fuori delle cose terrene, lo leva in cielo, piomba con esso
finge l'autore, per mostrare che lo intelletto e la ragione umana non si può
tanto levare che possa adiungere a comprendere lo fine dell'ascendi- mento della vergine maria
come fratelli. -intr. per lo più con la particella pronom. dante
farlo condurre, ad castrocaro, donde lo leveranno e'vetturali di v. s.
chiedeva il suo fagotto delle scanzie acciò lo consegnassi a certo vetturale, quale poi
/ dicendo: -il tempo reo non lo consente. varthema, 236: chiamorono
, se bene non gli successe, lo scoperse nondimeno giudizioso inventore la machina,
batista a mostrargli 11 sito, che lo possa levar giusto. vasari, 598:
di svezia dal signor di santomano, lo miniò con questi colori a'plenipotentiari al
: a guisa di bravo ingegnerò considera lo steliini dalle maggiori altezze il sottoposto paese
possente / che piaccia a lei di confermar lo livro /... / e
: circa li conti con batista, lo avere levato le partite farà facilità nel
, del mese di iugno; e lo seguente anno fo levata la moneta. vasari
più da presso a sedere, raddoppiò lo scherzare. aretino, 1-20: levate
che se all'iniquo fariseo somiglia / lo vedremo al levar della tovaglia. e
è questo altro a fare che levare lo drappo di su l'altare e coprire lo
lo drappo di su l'altare e coprire lo ladro la sua mensa? cavalca,
piantai po'bem dirinado / in suxo lo lado che è tagliado. boccaccio,
ecc.); estrarre (per lo più con un certo sforzo). -anche
/ ché dal corpo mi levao / lo core e dedilo a vui. dalla croce
zavaitini, i-182: signore, castigami, lo merito, leva le unghie ai miei
-impedire (l'illuminazione); attutire (lo splendore). b. de'rossi
/ und'ardo corno cera, / levastimi lo riso. a. pucci, cent
, render chiara la vista, confortare lo stomaco. f. m. zanotti,
- soggiunse con malizia -e non se lo può levare neppure col rasoio!
12-58: il papa voleva che per lo nostro comune si levas- sono certi iniqui
tozzetti, 9-266: fu stimato bene lo smettere quest'usanza, e si levò fino
li ghibillini de tode secretamente per levare lo amerino da tale obli- gazione. g
gli aveva pubblicamente detto che la corte lo teneva in concetto di poltrone, e ch'
: volendo, con tutta reverenza e a lo principe e al filosofo portando, la
opera di quello savio guerriero che combatte lo castello da uno lato per levare la
levato n'hai il coperchio: cioè lo quale m'ài aperto la verità e
ài aperto la verità e levato su lo coperchio che la tenea serrata et appiattata.
: io mi lanciai al sicario, e lo seguitai buona pezza di strada, ma
, alzando i bastoni e le ombrelle, lo spinsero verso la porta della bottega.
operazioni. cronichetta lucchese, xxviii-904: lo imperadore si levoe da melano, e
. pucci, cent., 49-15: lo 'mperador veggendosi mancare / la gente,
santità di nostro signore ad fare andare lo signor conte ad le stanzie sue di
ussireno fuora. -intr. per lo più con la particella pronom. imbarcarsi
. canonico marzimedici, se dio ce lo levasse, essendo egli un vero esemplare
a duolo,... dalla camara lo portarono fin su la porta dalla casa
su la porta dalla casa; quindi lo levarono i gentiluomini venturieri e i capitani
si allontani da un'altra, per lo più al fine di tenerla presso di
che sia vicioso e maligno, subito che lo conosca, se ne levi, per
. gozzi; i-26- 43: veggo per lo più la natura essere quasi a suo
le pesa. — intr. per lo più con la particella pronom. desistere
a pistoia per amba- sciadori a pregare lo comune che si levasse dal trattato che
i gran negozi senza mai levarsi da lo esercizio de gli altri studi. tasso
di languore / e sano e salvo lo sbalzi fuor dal letto. tortora,
senza danari. -intr. per lo più con la particella pronom. compagni
, 127: quando madonna cia udio lo rumore, e seppe che si levava
il capo venezia dalla laguna, raccogliere lo scettro e l'impero d'italia,
foresta, e tanto ciercaro che levaro lo porco, il quale cominciò a soffiare e
e boscaglie, jovine, 2-175: lo seguivano due cani della masseria di campocarrino
levavano una lepre. -intr. per lo più con la particella pronom. uscire
.. « per far levare la selvaggina lo è ». 66. nel
assol. leonardo, 26: ancora lo scultore x se fa di terra o
duro. ariosto, 198: amor lo sa, che all'intagliar di quello /
(una figura). - per lo più sostant. baldinucci, 82:
e di prudenza in quella nazione e lo feceno loro capo de la rebellione.
sarebbe levato a scacciare con armi improvvisate lo straniero e i despoti indigeni. jahier
porre, / necessità di rima fe'lo sbaglio. 79. locuz. -fare
al figur. guittone, xlviii-135: lo glorioso dio, nome invocato, /
invasato dalla bile di giovenale, che mena lo staffile a due mani, e dove
, 1-69 (i-14): ma ne lo scontro il duca d'inghilterra / levò
prometto che 'l farà, ed io ne lo levarò senza danno. -levare
). sacchetti, 230-44: ciascuno lo guardava per maraviglia. li suoi compagni
, per poter fare buona levata per lo dì seguente, per calumare verso bologna
17-2-37: v'aggiunse egli di più lo starsi fuor della porta di quella nostra casa
/ e ià non pensa la rascione de lo scotto a la levata. salvini,
ritirata. cronichetta lucchese, xxviii-904: lo imperatore federigo fece oste a melano.
melano, sì funno isconfitti e vinto lo carroccio di melano, e rimaseno molti
pregioni. g. villani, 9-48: lo 'mpera- dore con sua oste si partì
cassette postali per il successivo inoltro (per lo più con riferimento all'ora del prelevamento
fosse in punto di partire in fra lo spazio d'un'ora. dizionario militare [
ché quel suo oro non si vede e lo vuole per sé. muratori, 5-ii-225
questa levata, si immagini che io lo voglio castigare. -fare una levata di
una gran levata di cappello, e lo mise, con molti complimenti, fuori dell'
: alzarsi di buon mattino, per lo più malvolentieri. tommaseo [s.
il sesto [caso], che non lo hanno i greci, chiamarono i latini
dal togliere o levar via, come io lo imparai da 'l maestro. =
2. teso verso l'alto, per lo più in atteggiamento di benedizione, di
verso un oggetto elevato (il volto, lo sguardo, gli occhi: anche in
levato, e fiso riguardai / per conoscer lo loco dov'io fossi. idem,
. (375): estimava io che lo 'mpe- tuoso vento e ardente della invidia
così consumata la ruggine, e per lo fuoco dell'amore fatta lieve, stupita e
, né molto lontano, perché per lo più levata si vede ove si ferma
109: fomiti de vic- tualie per lo andare e tornare, videlicet di quelli pani
. algarotti, 1-vii-180: co'propri occhi lo avranno visto incidere il ponte di rialto
l'insuperabil valor delle machine, per lo cui ministero, non che ordinari pesi
levatura ed impeto giovenile, con isdegno lo biasimavano che si fosse posto ad impresa
egli non si vuol dire, ma lo 'ntendimento mio è l'agnolo gabriello. n
le donne sdegnosissime naturalmente, e ne lo sdegnarsi aver tanto picciola levatura quanto nel
grande, si perde, se non lo si sovviene la fortuna. -di facile
cristoforo armeno, 41: sono per lo più le donne di plcciol levatura dal
* soldato di marina ', attraverso lo spagn. leventec; cfr. gr.
, pensa per che modo e'lo dice; perocché se lo dice per
che modo e'lo dice; perocché se lo dice per lievezza, è poco
v-15: maledicano lei coloro che maledicono lo dì, i quali sono apparecchiati di suscitare
nilo. 2. figur. lo stato autoritario o totalitario. -più genericamente
autoritario o totalitario. -più genericamente: lo stato in quanto potere (virtualmente o
), in cui si sostiene che lo stato, e per esso il sovrano,
alleggerire. leonardo, 2-500: lo spirito levifica quella quantità dell'aria nella
centro d'esso mondo e 'l moto veloce lo levifica sopra esso centro.
leonardo, 2-499: elli [lo spirito] levifica quella quantità dell'aria
superficie ruvida; spianare, polire (per lo più mediante appositi macchinari e con mole
storia, la privò di quel pittoresco e lo attenuò e levigò nella stessa guisa adoperata
rotondità di un pomo ne denota talvolta lo scarso sapore. stuparich, 5-58:
ginocchio di buon remo attrito / contra lo scalmo. govoni, 828: o
ii-2-343: talvolta il male è dove men lo crederesti per soverchio di gentilezza esteriore.
; rifinito con somma (e per lo più eccessiva) cura (un'opera letteraria
nelle cassule delle articolazioni giunge a distruggere lo spazio destinato al movimento degli ossi,
riesce a conciliare., l'accademismo e lo stile della jugend, la brutalità e
venire lavorate, per renderne (per lo più mediante un apposito attrezzo detto lisciapietre
diceva che a loro si conveniva più lo sacerdozio che ad aaron. bibbia volgar.
rossi sulla faccia smunta... lo segue, correndo come ima papera,
leggenda aurea volgar., 1600: lo 'ncenso hae in sé leggerezza ovvero vertude
la lievitade sua che si perdè per lo peccato, e altre cose si ristoreranno;
m. villani, 8-67: veggendo lo stolto popolo armato e per levità d'
dei primi tempi della terza repubblica con lo stesso brio e la stessa levità di tocco
le apparenze, il peso più grave lo sento sul mio cuore. boriili, 5-188
oliva, 40: non perdonò lo sdegno onnipotente di dio, irritato per
luoche. proverbia pseudoiacoponici, 108: lo cuczo abagia all'omo, lo leverero caccia
: lo cuczo abagia all'omo, lo leverero caccia. leonardo, 2-166:
una carena. d'arzo, 9: lo staffiere... adesso stava tenendo
lèzzio), sm. (usato per lo più al plur.; ant.
estens.: periodo di tempo (per lo più un'ora) durante il quale
di dargli una lezione, il modo lo si può sempre studiare. -fare la
'il maestro dà lezione ', lo scolaro non la 'dà *, la
la danno a suon di busse. 'lo scolaro prende lezione ', non *
; ma certe lezioni il professore, lo scrittore le vende. d'annunzio, iv-1-505
, * perciò truova modo che su per lo tetto tu venghi ista notte di qua
': o il maestro stesso o lo scolaro, a mente. borghese, 1-110
gli ho dato sulla prima una lezioncella che lo ha subitamente ammansato meco. carducci,
. dessi, 7-139: -perché non lo portiamo in darsena e gli diamo una lezioncina
. b. pitti, 1-104: lo re e 'l suo consiglio feciono lezione d'
lezioni, atteggiarsi a maestro (per lo più con ridicolo sussiego).
, 1-iv-366: di questa medesima scuola era lo epicureo mecenate, i cui modi,
contro a colui il quale, per lo stemperato amore della novità, avea di
un componimento di varietà e novità, lo rendono per la loro moltiplicità cattivo e
porò campare / se non m'aiuta lo viso lazioso / per cui piango e sospiro
/ lasciammo il muro e gimmo in ver'lo mezzo / per un sentier ch'a
suo lezzo', cioè sua puzza e lo lezzo che uscia del settimo cerchio. betussi
-in partic.: graveolenza (per lo più dovuta alla trasudazione) che emana
... cancellandone i confini per lo gran lezzo che mena. siri, 156
lui ne vegna lezzo. / che per lo tuo difetto sente e vede / il
con la sua face accesa / ir lo spirto divino e, ovunque trova / esca
saprà di lezzo, / ché durlindana lo tagliò pel mezzo. -provocare antipatia
dall'uomo atterrato un respiro spesso e lo circonda un alone di caldo lezzoso,
nei quali oggi si usano al sing. lo e al plur. gli).
disviati, / che n'escon de lo cor, che trovan meno, / non
. carta rossanese, v-9-30: a lo vallone de li caniteli,..
le due forme eran distinte come il e lo, per esempio e li
... viceversa l'uso di lo e gli dinanzi a s impura non era
savere / se 'l ciel li addolcia o lo 'nfemo li attosca. tasso, 12-62
/ parlan tutti: fratelli li dice / lo straniero: il comune lignaggio / a
iii-156-6: soffrir non posson li occhi lo splendore, / né 'l cor po'stare
non esser men belli, / né lo profondo inferno li riceve, / ch'
* si '. ed è tal pronome lo stesso interamente che * li 'avanti
giacomo da lentini, 5: lo non poter mi turba, / com'om