un doppio cappio di nastro, per lo più riccamente ricamato, con cui ornavasi l'
con un peso su le spalle, e lo mettevano su l'uno o l'altro
madre si pensassero che fossi io che lo mettessi su; ché questo non può
mezzo a un milione di mosche che se lo mangiava vivo. fr occhia, 246
a cotale fio chezza usa lo sugo tratto dalla regolizia. = deriv
20-198: quando m'accorsi ch'era lo svegliarino, cacciai la testa sotto le
le coperte per lasciarlo finire. di là lo sentivo, fioco, infinitamente lontano.
'l brando striscia, / che lo facea fischiar come una biscia, /
pronte, / com'io discemo per lo fioco lume. boccaccio, viii-1-250:
viii-1-250: « com'io discemo per lo fioco lume », cioè per lo
lo fioco lume », cioè per lo non chiare lume; percioché, sì come
). tasso, 1-9-27: a lo sguardo fioco / s'offerse il vacillar
pien di dolor, vogli scamparne / lo spirito mio già stracco, vinto e
. alfieri, 8-94: ma per lo pianger lungo, io son sì fioco,
buzzati, 1-270: nessuna specifica sofferenza lo tormentava. le energie complessive però si
non vedestù colui / che 'n su lo core mi tenea la mano, / quando
ragazzi per lanciare piccoli proiettili (per lo più i sassi): è formata da
/ sarà ferita nello lato manco / per lo peccato vii, di nuova fionga.
che offrono i loro fiori per le strade lo facessero per il loro piacere, per
fiorame, sm. (per lo più al plur., fiorami).
due primi, aiutarono il padre, e lo imitarono di poi ne'temi a lui
. guerrazzi, iii-87: tu lo miravi svolazzante per tutti i banchi
, 1328: il fioraliso, ch'ha lo stelo / sottile, porta il fiore
il fatto, / veggio in alagna intrar lo fiordaliso, / e nel vicario suo
e profonda, insinuantesi fra coste per lo più rocciose e scoscese, che non
petali, che formano la corolla) per lo più vivacemente colorate e profumate per attirare
olio; e quello che esce per lo picciuolo, è latte. castri, 1-4-172
. miracole de roma, xxviii-429: lo celo era de rame et adomato de'
* il maladetto fiore ', cioè lo fiorino dell'oro, nel quale è
quale è da l'uno lato formato lo giglio e dall'altro santo ioanni batista
avvenire bollato, per usarsi in tutto lo stato, il fante di quadri. bocchelli
l'altro per aciero, / cioè lo fior del ferro che si sprima / per
piacevoli son quasi il fiore, così lo indurre o aiutare il suo principe al
t'hai in terra, / per che lo mondo non amo, né voglio.
, in fatto di lingua, di tutto lo stato papalino. monti, x-3-272:
, / a quella c'à in pregione lo mio core. rinaldo d'aquino o
fiore. chiaro davanzali, ii-353: lo mio core, /... '
dei torti / non ce ne sono, lo posso asserire. settembrini [luciano]
fiore di galantuomo, che cominciò con lo scagliare il primo sasso a napoleone giacente,
mi ristrinse / l'animo ad avvisar lo maggior foco. buti, 3-541: o
tuo si raccese l'amore / per lo cui caldo nell'ettema pace / così è
esprimere in queste due righe quale io lo provo nella più viva parte del cuore
19-420: se alcuna volta tu sentissi lo tuo corpicello sospirare e desiderare lo fiore
tu sentissi lo tuo corpicello sospirare e desiderare lo fiore e la vanità dell'adolescenza per
preso,... subito prendi arditamente lo scudo della fede. petrarca, 268-39
così avea salvo, / come se lo portò del materno alvo. anguillara, 2-154
valentie e doni, secondo che, per lo tempo passato, hanno fatto molti valenti
-fiore mortuario: elogio funebre (per lo più con intenzione iron.).
conformarvi innumerabili voci articolate diverse, per lo che vi abbisognò fior d'ingegno.
dei preti. cassieri, 62: lo sai... che sulla riviera adriatica
, o di solfo sublimato, che è lo stesso, presa con tre once d'
a fior di labbro: -è inutile! lo sposerò! bocchelli, 5-32: giorgio
4-77: monaco, studia di compiere lo edificio, che hai cominciato. se tu
me tanta balìa / ch'io de lo su'valore / possa comprender ne la mente
circostanza, chi ha fior di senno lo dica. baldini, 5-100: ella aveva
1 disagi, te le miserie, lo quale te pensi essere beato, e
iniziative, d'innovazioni (la cultura, lo studio, un'industria, ecc.
che non si potrebbe supporre, fiorente lo studio della lingua greca, e non pochi
dei fiorentini, secondo l'usanza, lo stile fiorentino; in lingua fiorentina.
parte del fiume, un profondo fossato lo separava dalla strada; e, qui dentro
, quanto pare a molti sciocchi, lo scrivere con leggiadria, con forza e
quantità trascurabile (ed è usato per lo più in prop. negative).
tu ti stimi amico? -i'non lo so; che dichin d'essere,
? cattaneo, i-1-57: si lagnerebbe [lo spassionato osservatore] che riescano [i
, 6-209: se andassi dal portinaio e lo pregassi di citofonare di sopra? sì
d'indaco con biacca pura, su per lo campo, temperata con colla; e
grande polverìa. orlandi, 8: lo gran piacer ch'i'porto immaginato /
fogliazióne, sf. bot. lo sbocciare delle gemme, l'espandersi delle
passi da noi e di cui udivamo lo scroscio ed il chioccolio. moravia, vii-376
gazzettiere, giornalista (e contiene per lo più una sfumatura di spregio e di
venti (notizie, informazioni, per lo più false o infondate).
vale anche foglio a stampa, per lo più anonimo, mandato in giro, e
di carta di vario formato (per lo più rettangolare), di colore generalmente
. pavese, 7-81: qualche soldo lo feci negoziando la musica. avevo in
* amministrazione postale. profumato, lo stesso carattere elegante con cui un ra
26: va'col taglio fregando su per lo foglio 6. dir. finanz
manifestino (che si distribuisce, per lo più, a mano); volantino
zona poco men che semicircolare, per lo più di carta, talora di seta,
di carte / non era assottigliato ancor lo 'ngegno. bembo, 1-19: per modo
fosse maggiore. zanella, i-n7: lo stame attenua / della lucerna, /
esemplari di un unico valore (per lo più da 50 a 100) distribuito
', nuovo giornale o, com'egli lo chiama, 'foglio 'letterario,
il primo quaderno, o, com'egli lo chiama, * fascicolo '.
spropositata, benché il foglio della pasta lo avessi fatto molto grosso, per adoprare
arrendersi. velluti, 215: sapiendo lo 'mperadore che v'era, mandò per
bianco, e vuole ch'io governi per lo avenire a mio senno ogni cosa.
foglio: scrivervi su (e ha per lo più una sfumatura di ironia).
, 1-577: carezzavano insieme con lo sguardo quel fogliolino rosa che pochini riponeva
palladio volgar., 4-19: se lo vuogli coglier per serbare [il cedro
., né fare frutto, / veder lo male più che 'l ben saglire.
fógna, sf. canale per lo più sotterraneo e in muratura, ma
città ch'andava in arno e chiamavasi lo scheraggio. nuovi testi fiorentini,
di lui e del f. quando murai lo muro da la via nuova e la
b. davanzali, ii-447: per lo contrario apizio, chiamato da plinio fogna
de'vasi, per cui si dà lo scolo al soverchio umido. 5
grande emissario o gran commissario, come lo chiamano in segno di profondo disprezzo le donnine
. v.]: * fognaruola 'lo dicono i contadini del fiorentino per quella
data si prolungasse bene dieci anni per lo fognaménto facilissimo di un x. pascoli
giustizia in faccia, / e poi fognar lo staio e intaccar l'oncia. salvini
buco coperto da un coccio che permetta lo scolo dell'acqua ed eviti la dispersione
'drainage 'dei terreni... lo diciamo in buona lingua 'fognatura'. pea
che soffia a raffiche violente, per lo più accompagnato da nevischio. tommaseo
impulso libidinoso; desiderio prepotente di soddisfare lo stimolo dei sensi. -anche: soddisfacimento
a pistoia, / il mal del fianco lo cacciò nel letto. f.
a livorno mena, / vidi talora lo stallon foioso. carducci, ii-18-40: non
quelle conchiglie? oh se ella me lo negasse, io vorrei mandarlene tre,
con dita lobate lateralmente, becco per lo più bianco, che si protende come
vive, in grandi stormi, per lo più nell'acqua (paludi, stagni
. - folaga crestata: vive per lo più nel madagascar, in africa e
: si pascono [gli astori] per lo più di anitre... e
, esaltino l'argento vivo, o lo deprimano. imperocché poche folate basterebbono ad
, premendo o sollevando l'aria che lo sostiene. targioni tozzetti, 11-1-332: il
posata, / come se il diavol lo facesse apposta, / ecco uno sbuffo,
di vento. -in partic.: lo spostamento d'aria provocato da una persona
infila a testa bassa nella macchina, lo investe una folata d'afa mescolata con
carducci, 662: la persona gentil ne lo spir- tale / fulgor de gl'inni
governa e folce. passeroni, ii-3-33: lo studio... / ci folce
me folcisse, / nel suo patre lo vedisse, ne l'etterna claritate.
, ne ricerca le origini, ne segue lo svolgimento e le compara e confronta fra
rispondervi... perché, forse non lo sapevate, in gioventù ho studiato filologia
regionale] non è diventato folclore, lo portano in piena sincerità,
popolari (un'opera d'arte, lo stile di uno scrittore). gramsci
: poi gli scalpelli,... lo smalto, il boraciere, la borace
ha da la luna il nome e lo splendore. cesarotti, ii-228: or
, che intimorisce, che raggela (lo sguardo). guarini, 85:
era apparsa la signora... lo sguardo folgorante dentro le orbite nere,
grande delle onde... con lo strepito dei tuoni e il folgorar de'
il risplendere viene senza percossa; ma per lo nome della folgore si dà ad intendere
della folgore si dà ad intendere insiememente lo splendore colla percossa. cantari cavallereschi,
folgorava d'intorno. ariosto, 10-109: lo dà [l'anello] aa angelica
il re, quasi conquiso, / frenò lo sdegno, e placò il fer sembiante
. carducci, iii18- 251: descrive lo spirito dei fratelli bandiera... impersonarsi
figur. mandare lampi, essere luminoso (lo sguardo, gli occhi).
-volgere rapidamente (gli occhi, lo sguardo). g. f.
che intenti fan soggiorno. -esprimere con lo sguardo (sdegno, ira, ecc.
paura, terrore, ecc.) con lo sguardo o l'espressione del volto.
luisa. -che stai dicendo! -zio nini lo folgorò con un'occhiata.
13. colpire i sensi o lo spirito provocando profonda impressione; attirare l'
chino, vacillante, sotto un pensiero che lo folgora. pirandello, 6-358: la
sopra il selmi, gli aveva come folgorato lo spirito. sbarbaro, 1-259: con
/ d'amor nuovo riguardo; / lo qual senza ritardo / mostrarla fè di
e folgorata, com'è essuta quella de lo mio filliuolo sanza niuna offesa?
. e. gadda, 389: descrivere lo spavento e i cocci di quella figurazione
solca improvvisamente il cielo, scaricandosi per lo più a terra, con effetti terrificanti
a lui l'amor, / e lo strepito de l'armi / e il furor
efficacia sul campo di battaglia (per lo più nelle locuz. folgore di guerra
colpire, per ferire l'animo, lo spirito di qualcuno (la lingua,
timore, che raggela (gli occhi, lo sguardo). trattati antichi [crusca
un lumicino. ed ecco il sol lo invase, / lo travolse in un
ed ecco il sol lo invase, / lo travolse in un gran folgorio d'astro
. per estens. luminoso, lampeggiante (lo sguardo). l. quirini
annunzio, iv-2-612: anche una volta lo attraeva la folla vera, l'immensa
. ottimo, i-95: anzi che lo stomaco abbi smaltito l'uno cibo,
numero, in gran quantità (e per lo più disordinatamente, confusamente). -
prese riguardando / io non posso quetar lo suo folàggio. anonimo, i-513:
. bibbia volgar., vii-241: lo follatore dell'uva non canterà più la
: ogn'omo ch'ama de'amar lo so onore / e de la donna che
è vanità. tavola ritonda, 1-255: lo re domanda i pastori chi era quello
rispuosono che questi si era uno folle, lo quale usava alcuna fiata con loro.
di dolor vien folle, / tal passione lo afflige e lo travaglia. d'annunzio
folle, / tal passione lo afflige e lo travaglia. d'annunzio, i-237:
-che è proprio di chi è pazzo (lo sguardo, un gesto, ecc.
albertano volgar., 1-39: prima ischiferai lo consiglio de'folli, perciò ch'e
, par., 8-2: solea creder lo mondo in suo periclo / che la
caggia la tua santalena / giù per lo colto tra le dure zolle / e vegna
inghilfredi, 4-10: eo veo saglir lo non sagio in montanza / e sovrastar li
. libro di sydrac, 153: lo re domanda: è buono a rispondere a
partia coragio, / né mancav'a lo fino piacimento, / mentre non vidi in
vidi in ella folle usagio, / lo qual l'avea cangiato lo talento.
, / lo qual l'avea cangiato lo talento. -ant. imprudente.
9. prov. -loda il folle e lo farai correre: lo sciocco si lascia
-loda il folle e lo farai correre: lo sciocco si lascia facilmente illudere dalle lodi
io sono a lasciare / lo mal che mi stringìa. cino, iii-13-36
/ non sì che follegiasse, / ben lo si puote fare, / ma noi
bibbia, follemente si persuadono che in tra lo spazio di mille anni dovrà apparire nel
6: se di meve trabagliti, follia lo ti fa fare. guittone, xxiv-32
che tu sarai la serpe, io lo spinoso; / che 'l misse un tratto
in- nanzi a gli occhi gli sostien lo specchio. / quanto in terra si
sicché quand'era l'ora di pagare lo scotto, la principessa si pentiva delle
follie, per tanto / de'star lo vostro cor non disdegnoso, / ché
amante insano / dir ch'un guardo lo ferì. metastasilo, i-26: ah!
francesco. pirandello, 7-779: se lo vide davanti inginocchiato dinanzi la balaustrata,
i-185: altrevolte, èccolo, con lo sguardo smarrito, dimandare a follìa quello
sia licito solo a chi porta lo abito, o lo cordone, o le
chi porta lo abito, o lo cordone, o le larghe e,.
vallisneri, iii-455: 'siliqua'. è lo stesso, appresso gli agricoltori, che
visibile, a forma di sacco, per lo più semplice, talvolta lobulato, provvisto
denso, insipido,... e lo versano poi nell'uretra. s.
. guglielmotti, 716: 'follicolo', lo stesso che 'ascoma'. così detto
promuove, nella donna, la maturazione e lo scoppio del follicolo di graaf e stimola
xxxv-1-325: tua scritta, intesi bene lo tinore; / cono scitore
intendanza. chiaro davanzali, viii-43: lo mio greve follore, / lassa me dolorosa
. calca, folla, ressa (per lo più confusa). - anche:
: io ho pigliato uno ucellone per lo becco, coverto de folta piuma, che
parte che può passare in gloriosa rassegna lo sterminio compiuto da folte schiere di falsificazioni,
stipate le gallerie. alvaro, 9-98: lo ricordavo un paese folto, girato su
, 344: né de dì in casa lo averla possuto recevere, per la contrata
tanto mi parve più bella e lucente per lo folto riflettere de'raggi che mai noi
, preoccupazioni, sentimenti, passioni (lo spirito, un discorso, un contegno
. medie. applicazione umida (per lo più calda o tiepida) sulla parte sofferente
medicamenti. redi, 16-v-295: acciocché lo stomaco possa con più vigore obbedire alla
vigore obbedire alla forza di cotali medicamenti, lo sollecita per di fuora con fornente caldissime
. applicare un fomento, un impacco per lo più caldo, a una parte del
o una parte del corpo, per lo più a scopo terapeutico. baldelli,
baldelli, 4-100: perché i medici lo volsero con olio caldo fomentare, messo
, il bue e l'asinelio, che lo fomentavano col fiato loro? soderini,
, / che in l'esca con carezze lo fumenta, / fin che appicciato il
'l mondo / fece di nulla e lo fomenta e serba. segneri, iii-3-182:
papa... diffida del re, lo denunzia, lo costringe a dichia- rarglisi
. diffida del re, lo denunzia, lo costringe a dichia- rarglisi nemico, fomenta
, fomenta contro di lui le ribellioni, lo gitta in braccio all'imperatore, invoca
... tirare a sua divozione lo stato di perugia: però si credeva che
inasprire, esasperare (un sentimento per lo più violento, un'inclinazione per lo
lo più violento, un'inclinazione per lo più malvagia, ecc.).
s'ama non estingue l'amore, ma lo fomenta. muratori, 4-107: l'
e più il fa simile a chi lo creò. cuoco, 2-i-68: il germe
un ameno foglio periodico, di cui lo scopo è soltanto di fomentare la curiosità
la pelle, che par che nasca per lo mangiar de'cibi salsi indigesti e sia
che ha dato origine al mal e lo fomenta e l'accresce ogni dì più.
toglie la doglia delle intestine; anche lo sugo d'amaglosa tiepido, fomentato, incontanente
applicazione sulla parte malata di impacchi per lo più umidi e caldi; fomento.
pietro ispano volgar., 2-38: lo fomento di cocitura di malva o
de la fiamma ne trasse, e lo raccolse / in arido fomento. vico,
(a inclinazioni o a condizioni per lo più immorali, dannose, o anche
gliosa per lo fomento che giornalmente ricevono dalla generosità de'
viver di prima, senza aver per lo più maggior fomite di peccare dei pensieri
, sf. ant. borsa (per lo più per tenervi danaro).
: logodaio, uno di marsilia, lo quale sapeva molto di fonda, vidde
fundacaio u sia albergatore u qualunque altro lo quale quello officio del fondacaio facia u
a pisa troverò ora u per innansi, lo saramento, sì come in del breve
rendete s. 1 per barile per lo fondacato e scharicatura. = deriv
quello che tommaso avea fatto, sì lo rinchiuse nel fondaccio de la prigione.
quelle supplichevoli parole], punto acutamente lo scrupolo religioso, giunsero a svegliare la
a dì 13 scrissi a perugia a monsignor lo legato, a pippo e al fondaco
. d'annunzio, v-1-369: quando lo impastoiavo con le belle pastoie intrecciate di
. g. villani, 6-53: lo re, per cagione del fiorino e per
visdomini, 1: questo si è lo capitolari© de li visdomini del fontego di todeschi
in questa città i fontici,, che lo ricevono dalle parti di trento, ed
di trento, ed a molte città lo trasmettono. algarotti, 3-207: il
napoli, e può tela portare per tutto lo regno ove gli piace, in terra
luoghi è chiamato dogana, tenuta per lo comune o per lo signor della terra,
dogana, tenuta per lo comune o per lo signor della terra, le portano.
petrosi, li gammari in molli; in lo inverno sequitano li liti caldi, in
quella [la piazza del duomo], lo scenario dei portici settentrionali né l'obliquo
(ii-70): un dì, andando lo sconsolato amante a piè per la via
, sopra la quale si edifica; lo strato di terra su cui si coltiva.
dante, conv., iv-iv-i: lo fondamento radicale de la imperiale maiestade,
radicale de la imperiale maiestade, secondo lo vero, è la necessità de la
non sarebbono. guicciardini, 101: lo stato de'medici, che era essoso allo
, da sola, in casa mia. lo impediva il costume, antichissimo e assoluto
torri e grandi palaza, / e lo bando già pe onni plaza: / «
: sopra l'etimologia non si può per lo più fare fondamento, se non debole
fassi un'altra. machiavelli, 278: lo ho fatto per rispondervi e dimostrarvi che
della chiesa, elesse delle turbe che lo seguivano, dodici, che il chiamò
il massico, il falerno, lo statano, il caleno, il fondano,
le basi, gettare le fondamenta (per lo più in una fossa appositamente scavata)
/ nel fondamento, allora si dispone / lo loco che dal ciel non si divide
piedi in basso centro, / là lo condusse la sua fede poca. sacchetti,
poi si fonda, / in pugno prese lo schedone avaccio. leonardo, 2-103:
tutta la città. -marin. gettare lo scandaglio. - anche assol. giovanni
giornale letterario in italia: fondato, lo lascerò ad altri che avrà più tempo,
, / s'altro tempo non dà lo clizio dio / che raccolta d'applausi
volgar., vii-550: farò con loro lo patto di pace, e sarà patto
l'unità morale: ella decade se non lo fa, e io mi velerò gli
. può obbligare soltanto i primi uomini che lo han prestato. slataper, 2-51:
si deposita in fondo al recipiente che lo contiene; posatura, fondiglio; feccia
là dal canale. / l'aspetto, lo spio! 4. superficie (
gli esercizi militari...; e lo fa così bene e con tanta disinvoltura
discorrere fedelmente e fondatamente) mai non lo venne a ricevere. = comp
b. croce, i-1-515: lo schleiermacher ebbe... l'accorgimento
edificato. de rosa, v-590-7: lo napoletano ei nato a la meglio provincia
ei nato a la meglio provincia de lo mundo, perché napole sta fundata in
di studiare, fondati sulla falsissima prevenzione che lo studio non sia per noi. fiacchi
assai sicuro. lottini, 198: quando lo stato della città è debolmente fondato,
-assiduo, diligente, proficuo (lo studio). leopardi, 1-681:
storica. carducci, iii-23-326: come lo shakespeare, per l'influsso delle sue
. edil. in senso concreto e per lo più al plur.: le strutture
sia privata. machiavelli, 737: lo studio di parigi è pagato delle entrate
= deriv. da fondo2; cfr. lo spagn. fondear, portogh.
gettar l'ancora 'e hondear * gettare lo scandaglio '. fondèlla, sf
rattoppo che vi si trova (per lo più al plur.). bartolini
menta glaciale. bacchelli, 4-228: lo trovai io [il tonno], rinvenuto
strano il conchiudere quanto inutili e per lo più occultamente nocivi sieno tanti rimedi caldi
, e lor confonde, / che lo stagno e l'argento in un condensa.
bibbia volgar., vii-55: questo dice lo signore iddio delli esèrciti: ecco io
statue, cannoni o altri lavori per lo più di bronzo. - anche assol.
è dubbio che il fondere artiglierie, e lo stampare libri e l'immagini (delle
o dei pistoni, nei cilindri, per lo più per insufficiente lubrificazione.
come quelle che fondono il sangue e lo necessitano a disciorsi da'propri sieri. d'
che la pietra, di più giù che lo spazio di sotterra, fondere in sé
con l'alone di luce della porta lo fondeva nella notte. -ant. ammontare
occhi fondono, / non vide mover mai lo avaro carcere / di quelle inique dee
. giacomo da dentini, 14-147: lo core m'abonda, / e de
/ e sì dolcemente fonda / come lo fino or che fonda. trattato dei cinque
metalli, i quali fonderono tutti insieme per lo gran calore. biringuccio, 1-42:
fuoco. galileo, 3-3-217: se lo specchio sarà grande e se la materia sarà
fusibile, qual è il piombo e lo stagno, si fonderà. magalotti,
te bu, come più austero, [lo zucchero] si mette a fondere nella
. -di un motore, surriscaldarsi per lo più per insufficiente lubrificazione, in modo
perpetuo movimento, si fonde nella luce che lo inonda. sbarbaro, 1-274: ancora
disfece il nostro ministero della guerra, lo stato maggiore, l'artiglieria, il genio
con qualche rilevatezza, l'intagliatura fa lo stesso con qualche profondità; ma la
sapevo di quanto avesser cresciuto o diminuito lo scanno, le piene e le tempeste
prime parole [di cristo] hanno lo stesso accento dell'ul- time: la
; vi deposita la merce, non lo spirito della civiltà, o se
fondina1, sf. custodia, per lo più di cuoio o di tela
stampa sulla copertina dei libri per riempire lo spazio non occupato dai fregi e per
articolo di fondo di un quotidiano; chi lo scrive abitualmente. = deriv
fatti di cesare, 130: logodano, lo buono fondatore, quelli faceva maravillie:
, cioè rombolatori, li quali tutto lo quarto dì vennono a cesare a ruspina.
giace è troppo fondo / la pietra che lo copre è troppo dura. morante,
penetrante o espressivo (l'occhio, lo sguardo di una persona). rovani
, che faccia a chi non ben lo riguarda quasi mostra di morato. campana
molto velocemente, nella sua povera testa. lo si arguiva dal fondo torpore nel quale
fondo, un cane amantissimo di quello lo scoprì al seto. proverbi toscani,
al sommo d'acque; / grieve è lo scudo, e quella pietra grieve.
cicognani, 9-48: io sono, lo sai, un essere molto chiaro:
/ che presso avea, disparve per lo foco, / come per l'acqua
saliva a galla da un fondo torbo: lo stesso fondo da cui esalava la smania
stanza appartata, in cattive condizioni (per lo più al piano terreno). -in
morte e sepoltura. ariosto, 45-20: lo fece porre / incatenato e mani e
dalla croce, ii-40: volendo [lo stomaco] mandar fuori la materia per
à gente che portano una ispina sotto lo fondo delle natiche, lunga d'uno
. la parte di un liquido (per lo più la meno pura) che rimane
impeto / di rumorosa frana, / per lo scheggiato calle / precipitando a valle,
., 3-2: è da guardare che lo smalto dove si pone [il grano
arpa. d'annunzio, v-1-391: lo strumento fu danneggiato nel fondo ma non
da colore mezzano fra il chiaro e lo scuro, fa che, unendosi insieme
amico mio, giovinotto di moda, lo trovai vestito da capo alle piante di certa
commetteva con certe vite, le quali lo tenevano fortissimo. -parte incavata delle
1-236: preferisco godermi sino in fondo lo spettacolo che senza saperlo egli mi dedica
cicognani, 9-16: risalì poi con lo sguardo alle stelle che scintillanti, a
, ch'io pensai co'miei toccar lo fondo / della mia grazia e del
del mio paradiso. buti, 3-339: lo vedere umano, innanti
non è sì grande: non può lo vedere umano vedere lo fondo della sapienzia
: non può lo vedere umano vedere lo fondo della sapienzia divina, perché lo
lo fondo della sapienzia divina, perché lo vedere umano è terminato, e la
che sia nel mondo / ed è ben lo fondo / del ben che l'uom
, spogliato delle forme in cui lo rivestiva la vecchia generazione. -disposizione
nebulosa / tanto che, per ficcar lo viso a fondo, / io non
a dar fondo sotto l'isola per lo spazio d'otto giorni continui, ché mai
la lettera, fondo è del mondo lo centro della terra; e descriver fondo a
parte più remota (e ha per lo più valore attributivo). collodi,
o giunto all'ultime ore / e lo stato di carlo fussi al fondo.
de troia e de roma, xxviii-409: lo carbonaro che fece fare scipio era cupo
innocenti pastori. abba, 1-71: lo vidi rannicchiato in fondo alla carrozza,
a quella sofferenza, c'era, ora lo vedo chiaramente, un sottilissimo, esasperato
trapunta e scamparolla, se non, lo peso de l'asbergo l'avarebbe portato
, / poi che fortuna nel fondo lo tiene. -tenersi al fondo:
-toccare, trovare fondo: toccare (con lo scandaglio) il fondo del mare
, 958: da certi giorni in qua lo scandaglio, come sai, tocca fondo
chi vuol fare / merli o trovar lo fondo a la scodella. -trovare
/ ma di fortuna ò avuto / colmo lo staio in prencipio e 'n fenita.
successori, / le dette in sempiterno lo spedale. v. borghini, 1-1-335:
al comune (e su cui, per lo più, gli abitanti del comune in
questi due ultimi casi il termine è per lo più usato al plurale). -fondi
insospettate memorie. 4. per lo più al plur. somma raccolta da un
lo più di pubblico interesse o, comunque,
del restante patrimonio del soggetto (per lo più una persona giuridica, pubblica o
totalità dei paesi non comunisti, con lo scopo di promuovere la cooperazione monetaria internazionale
., iv-413: quando si ebbeno fatto lo vitello fonduto,... nientedimeno
-fonetica storica: quella che studia lo sviluppo storico dei suoni nelle varie
più o meno costanti) che regolano lo svolgimento storico e l'adattamento dei suoni
dottrina o scienza dei suoni. lo stesso che * acustica '.
s. v.]: 'fonico', lo stesso che 'acustico'. 2.
, 'istoria 'il libro che lo racconta ». senonché aldo bartoli..
sono installati altoparlanti (ed è usata per lo più a scopo propagandistico o pubblicitario
, iii-ix-9: di questa pupilla lo spirito visivo, che si continua da
era la vite, il vendemiatore, lo strettoio e la fontana del vino.
in genere da una vasca, per lo più decorata con motivi scultorei o architettonici
croce, ii-13-262: si purga [lo spirito] e diventa degno di salire al
quella a forma di colonnina, per lo più in ghisa, che viene collocata
2. presa d'acqua, per lo più a scopo irriguo, che si
d'acqua in muratura che serve per lo più come abbeveratoio o lavatoio (ed è
: del suo sangue nacque colle penne lo fuggevole cavallo pegaso, e la fonte nata
abbeveratoio. inghilfredi, 380: stringe lo core e gronda / lo viso di
380: stringe lo core e gronda / lo viso di condutto / dell'aigua che
. non la sapete la fonte? è lo abeveratoio de'cavalli, e dove si
in voi tutto giace, / e lo fin pregio messo v'ha corona, /
-come attributo di dio (ed è per lo più seguito da un compì, di
ondeggiar del santo rio ', cioè lo parlare della santa teologia,..
... 'ch'uscì del fonte lo qual rio uscitte dalla fonte viva,
lume eterno per amore, tanto più lo intelletto è illuminato da lui per cognoscimento
, 8-214: così d'un fonte lo tuo sangue e 'l mio / traggon principio
se converse. 10. per lo più al plur. libro, documento,
che, aspirando alla gloria del colorito, lo cercarono a que'fonti a'quali lo
lo cercarono a que'fonti a'quali lo aveva attinto il maestro, e viaggiarono
un'altra lettera gli fu scritta, e lo so da buona fonte, perché gliela
il suo figlioccio clemente ogni giorno. lo aveva tenuto al fonte. adesso, il
fonte ', in quanto il cauterio consentiva lo scolo degli umori. fontina,
comune di due specie di uccelli, lo stiaccino e la sterpazzola. 2
. parini, 408: irato ha questi lo stidione in mano / per foracchiare la
il foracchiare; insieme di fori per lo più piccoli e molto vicini l'uno all'
avvi un ponte di barche, per lo quale passano i soldati a foraggiare.
foraggiare, il corso a'viveri e lo avanzarsi ad altre imprese. carducci,
de i foraggieri. tesauro, 1-126: lo spazio intergiacente fra 'l ponte e la
. 3. foraggiamento (per lo più con riferimento agli eserciti del passato
... / m'avea mostrato per lo suo forame / più lune già,
il fantino che latta si diletta sopra lo stretto ovvero forame dell'aspido e nella
forame più del bisogno largo per lui, lo impicciolisce. allegri, n: se
straparola, 6-4: minutamente orinò per lo forame de l'ago, che pur
terra cadere se prima non era per lo forame passata. berni, 156: sono
animale. fra giordano, 3-18: lo 'ntendimento e la volontà,..
: l'altro serpente si chiama emorois, lo quale quando morde l'uomo, gli
morde l'uomo, gli fa uscire tutto lo sangue per li forami del corpo,
come sono gli occhi, gli orecchi, lo naso, la bocca e gli altri
sottile, et se li sospigne con lo schizzetto nella verga per i forami dei meati
asino, e menollo a siena, e lo fece comperare a due mercatanti cento ducati
da cui escono pseudopodi lunghi e sottili; lo scheletro o guscio forma una o più
i parrochi, confessori e vicari lo rompimento delle lancie grandissimo romore si leva
gesuita di tre cotte, gli mandasse facendo lo gnorri, con e col suo
gli omeri iscoperti, ispaventati i nemici per lo = deriv. da foraneo. pericolo
il mio cor forando, / costringi che lo spirto for ne vada / con ogni
, 3-2: è da guardare, che lo smalto dove si pone [il grano
tuono. mi pare, che nemmeno lo spazio sarebbe assai per un rimbombo e
6. figur. penetrare con lo sguardo (anche con valore iperbolico)
quando la nebbia si dissipa, / lo sguardo a poco a poco raffigura / ciò
2-201: aspettò che l'impiegato aprisse lo sportello, si fece timbrare il biglietto
dilettanti di agricoltura... spesso lo vedono accadere [il nascere dopo molti
acuminate che i salumieri usano per saggiare lo stato di conservazione delle carni insaccate.
di vino, forata, ostinata- mente lo riteneva. marino, 10-268: ecco che
391: combattendo da disperato, dopo lo avere uccisi e feriti molti avversari,
cantate, / agine pietate, ca lo cor sì ha forato. 7
amendue li testicoli, sì che pone lo ritto dall'uno lato e lo manco
che pone lo ritto dall'uno lato e lo manco dall'altro, e viene per
manco dall'altro, e viene per lo mezzo del forato della verga. trattato
fora la spalla, in luogo ove è lo nervo, e metti lo oglio per
luogo ove è lo nervo, e metti lo oglio per lo forato, e poi
nervo, e metti lo oglio per lo forato, e poi tira soavemente la spalla
, fòrvice), sf. (per lo più al plur.: le forbici
e l'indice della mano per manovrare lo strumento. francesco da barberino, 34
cucite / abbia ricco sartor che in su lo scudo / mostri intrecciato a forbici eleganti
tempo gli va dintorno colla forbice e lo consuma. govoni, 636: come forbici
-per simil. cesoie (e per lo più quelle usate nel giardinaggio e nell'
, 2-174: non si sente che lo scatto ritmico delle forbici da potare.
, usata per spegnere le candele stringendo lo stoppino fra la punta e la spatola
suo giusto peso. -mitol. lo strumento con cui le mitiche parche recidevano
67: il lor colore è per lo più un verdegiallo... fuorché
un angolo acuto in modo da dividere lo schieramento dei nemici, disperderne le forze
sulle pareti di estrema difficoltà, poiché lo scalatore può sempre essere sostenuto da una
. per indicare stupore o disappunto per lo più nei confronti di una persona che
un di voi nelle forbice, noi non lo tosiamo a modo nostro. tassoni,
ch'ella arà fatta; e se lo fai, tu le accendi da capo lo
lo fai, tu le accendi da capo lo fuoco al cuore di mal fare,
l. bellini, 5-1-150: metti lo scheletro in un modo, e mettilo
non ci è mai stato verso che lo scheletro voglia star mai ritto. -fare
inconveniente non ne seguì... per lo pericolo
amici da buon tempo... lo avevano condotto in queste forbici. caro
. class. forfex -icis, per lo più al plur. forfìces 4 cesoie,
che le svolazzavano sul collo, e lo recise. moravia, 14-107: un
potentissimo e arcipotente re,... lo fece suo forbiculàrio e spenditore.
... / l'arrota intorno e lo forbisce in cima, / applicando al
ti fa nessun prode; e però lo senno e lo modo temperi lo tuo
nessun prode; e però lo senno e lo modo temperi lo tuo pianto: forbiti
e però lo senno e lo modo temperi lo tuo pianto: forbiti gli occhi delle
scudiere... forbiva e conciava lo buono destriere di tristano. crescenzi volgar.
più appropriato; raffinare, perfezionare (lo stile, la lingua, ecc.)
giusti, 2-329: satirico chiarissimo, lo stile / vorrai forbire, e colla dotta
. purificare, mondare (l'animo, lo spirito, ecc.); cancellare
. aretino, 17-29: recatasi con lo ignudo delle ginocchia tenere, nel forbito
, raffinato, appropriato, curato (lo stile, il linguaggio, un'opera d'
, opulento. dottori, 1-290: lo fè conte e cavaliere, / e lo
lo fè conte e cavaliere, / e lo investì di schio, terra forbita.
aretino, ii-125: io lodo lo splendor de la mia salute, e
atto del forbire, e anche lo stato della cosa forbita. =
le mascella, e massimamente quando messer lo frate forbottava maestre manente. buonarroti il
essere un galante ser notaio cotestui che lo forbottava così a proposito. obizzo, 7-27
, paglia, foraggio, fatto per lo più con un ramo biforcato (o anche
, perché indugiava d'entrare, sì lo sospinsono dentro subitamente. -pertica o
è appeso il capestro (ant. per lo più al plur.). malispini
v-3-146: una notte e due dì lo lasciò pendere dalle forche, sì che la
: il brigadiere fece chiamare nanni; lo minacciò sin della galera e della forca
non so che, che udiva a lo entrare et a lo uscire del piuolo simigliante
che udiva a lo entrare et a lo uscire del piuolo simigliante a quel tof
. 12. figur. vacanza che lo scolaro o lo studente si prende marinando
. figur. vacanza che lo scolaro o lo studente si prende marinando la scuola (
si prende marinando la scuola (per lo più nella locuz. tose, fare
sua ostinazione, e che per ciò non lo cacci a le forche. - no'
forcaiolismo letterario, di quanto gli altri critici lo sono. = deriv. da
, e preso il forcale, toglieva pianamente lo strame putrido dalla lettiera. bocchelli,
putrido dalla lettiera. bocchelli, 9-395: lo sciopero dei lavoranti salariati li aveva costretti
essercito d'uomini da piè, che lo conducono un gran cammino, e quelli
un gran cammino, e quelli che lo portano [il sale] hanno due forcate
non era la calla onde saline / lo duca mio. b. de'rossi,
e radice forcate in tre parti, lo seme giallo e verde. fr. martini
uno uomo vecchio, 10 quale teneva lo viso verso roma, e le spalle verso
fòrce, sf. (per lo più al plur.: le forci;
s'appon di dì in die, / lo tempo va dintorno con le force.
baldi, i-25: opra avanti a lo specchio e spugna e force, / vanne
o come organo di macchine avente per lo più la funzione di sostenere alberi,
nelle fazioni. cattaneo, iii-1-56: lo stesso avvenne del fucile, che fu
rastrellino del colisse, fra'quali passa lo spirale per regolar l'oriuolo.
amendue li testicoli, sì che pone lo ritto dall'uno lato e lo manco
che pone lo ritto dall'uno lato e lo manco dall'altro, e viene per
manco dall'altro, e viene per lo mezzo del forato della verga; e
forato della verga; e passa per lo mezzo del bellico, e viene segando per
la forcella traeva fuori, il sacerdote lo prendeva per sé. 7. pialla
i quali, per essere incavati, fanno lo sguscio. 8. punto d'
, sorta di scalmo biforco, per lo più di metallo forbito, che, infilato
piccolo buco, che una forcelletta di spine lo tura. buzzati, 3-116: tocca
persone, sì pulitamente, che non te lo potrei dire. grazzini, 4-323:
grazzini, 4-323: metti in punto lo stagno, i coltelli e le forchette
d'argento o d'oro, e se lo mettono in bocca con esse. gemelli
forchétto, sm. piccola forca per lo più a due punte; asta
pentola un primo pezzo di carne e lo tese ad uno dei ragazzi che subito l'
mollette, la paletta, la forzina, lo scher- maglio. -asta che
greti e tutte l'occulte forcine che lo sostentano in aria. 2.
nel combattere appuntavano in terra per appoggiare lo schioppo sopra la inforcatura della medesima e
odorose date replicatamente alle mani, come lo rendeva necessario il non usarsi le forcine
poco profonda. fucini, 18: lo vidi puntare il forcino con furia vertiginosa
. fatti di cesare, 180: lo petto aveva grosso e spesso, la
bifido (la coda, la lingua o lo zoccolo di un animale).
veloce. d'annunzio, iv-2-835: lo sorprendono addormentato su un banco di sabbia
aperse per le spalle / fin giù dove lo stomaco è forcuto. -per estens
giudiziaria (l'eloquenza, l'oratoria, lo stile). sarpi, vi-2-19:
colonna infame, 736: mentre poi lo riconducevano in carcere, si fermò, dicendo
caggia la tua santalena / giù per lo cólto tra le dure zolle / e vegna
campagna lento lento / su per lo suol che d'ogni parte oliva. poli
un po'goffi -ma degli alberi lo stesso. soldati, i-41: foreste
avrebbe voluto piangere; la foresta della vita lo circondava da tutte le parti, intricata
platani frondosi, accompagna con forestale maestà lo sterile corso di questo fiume.
stabilite dallo stato per l'utilizzazione e lo sfruttamento delle foreste del territorio nazionale;
di conflitto con le guardie forestali che lo avevano sorpreso nel bosco a tirare a una
-che concerne l'uso e lo sfruttamento delle foreste (un regolamento)
forestereggianti sia magnifica si deono intendere per lo più, e non sempre.
credo, che voi crediate che per lo essare io foristiera in questa città che
borgomastro regio e della giustizia, e per lo più è fora- stiere, cioè d'
altro emisfero. carena, 1-253: lo stipettaio fa stipi e altri lavori gentili,
ho divorato con un prò da rimettermi lo stomaco, ributtato oramai delle turpi e
in questa lingua alzarsi a bella gloria, lo può... né mai con
si debbono le lingue forestiere apprendere per lo bisogno. leopardi, ii-n: restano anche
andatura e a'suoi abbigliamenti, non lo averei giudicato mai secre- tario del grave
in casa forastiero, voglio che ella lo raccolga con buonissimo viso. tasso,
passaggio. tavola ritonda, 1-213: lo signore che possedeva la contrada, vi
, rido de'forestieri, quando ne lo smontar di gondola escono per la poppa
tommaseo, i-316: il buon giovanetto me lo disse piangendo... allora conobbi
fòrfice1 (/ òrfece; per lo più al plur. fòrfici, f
quale è detta calcolo, il quale lo serafino avea tolto dell'altare colla fòrfice
intendendo] il male condensato nutrimento per lo quale non lucidi ma invetriati, e
e spesso di vituperosa forfore divennero per lo viso macchiati. -pustoletta,
balducci pegolotti, iii-330: quando lo detto vaxello è pieno d'acqua,
vaxello è pieno d'acqua, alluma lo fuoco alla forgia tua co'carboni.
. abito, capo di vestiario (per lo più al singolare). - anche
. figur. educare, formare (per lo più mediante una severa disciplina).
generazione che ho forgiato »: mentre lui lo aveva « forgiato » o per più
brevettata che non si stacca dalle canne con lo smontaggio dell'arma, mentre bascula e
vita a qualcosa; educatore (per lo più severo, intransigente). montale
, 1-18: grida la guardia a lo stranier: chi sia, / onde vegna
o delle malattie, sarebbe meno irragionevole lo spavento. monti, x-3-282: chi
leonardo, 2-163: il sole, per lo eclipsi, rimane in forma lunare.
giamboni, 7-11: i quali e per lo volto e per gli occhi e per
che colui che ama è allato a lo impazare e alienare. machiavelli,
forme apresso di sé ne ritenea, lo publicasse e facesse chiaro e noto. da
di ghiaia,... e con lo sguardo fisso alla forma generosa dei suoi
tolle al corpo la bel- leza e lo colore, / e la forma è sì
la forma, la innocenza sua non lo potè dalla furia della moltitudine salvare.
crudeli per la forma e gravi per lo olore, e per la grandezza ispaventevoli.
sole. pancrazi, 2-169: una volpe lo vide e volendo per sé quel bel
dare. guarini, 141: è [lo speco] di forma assai lunga e
ch'elio mira. cavalca, 9-31: lo spirito della fornicazione... mettevagli
, 3-76: conosce ella brunel come lo vede, / di cui la forma avea
della polvere della terra, e formò lo corpo, e poi vi mise l'
di quest'uomo,... e lo chiamerò animale forma di dio. buommattei
meno secondo la forma in cui ve lo aveva mandato io, la qual forma è
bibbia volgar., vii-509: questo dice lo signore iddio: dispergerò le forme delli
della madonna dell'impruneta, 1-8: volle lo spirito santo... che delle
colla più esatta forma del vitto, lo scelgo della miglior complessione, e nella più
complessione, e nella più dolce stagione lo faccio coabitare con un ammalato di vaiuolo
amore. sei curiosa della sua storia, lo capisco. ma il mio amore non
di misere bassezze, / ove sol lo sparir ristora il danno. ciro di pers
non si ministrasse ai fedeli, che lo dimandavano, era cosa... barbara
di violenta passione turbata la mente miri lo specchio, e vedrà di che stranie forme
forma, del resto, che non lo impegnava a niente. alvaro, 14-152:
(es.: la proprietà) e lo caratterizzano secondo determinati criteri e princìpi;
caratterizzano secondo determinati criteri e princìpi; lo stesso istituto sociale così regolato e caratterizzato
sue così investigatrici e crude contro chi lo stato insidiava, appena bastavano per salvarla
operazione, connaturale ad essi, cioè lo movimento di quello cielo, pieno d'
del detto cielo uno ardore virtuoso per lo quale le anime di qua giuso s'
sangue, ed acqua; l'acqua per lo battesmo santo che è dato a'cristiani
e, ricevendo quella del vizio, lo fanno divenir pessimo. vico, 336:
perfezione. serra, 1-86: poi lo scrupolo di coscienza divenne abitudine, diletto
ristoro, vii-2-4 (188): lo ciclo colla sua virtude à en se
agente, cioè di colui che guida lo strumento. togli, verbigrazia, la sega
di cui egli è forma, che tale lo fa esser veramente qual si domanda.
, l'informe, l'incolore, lo spirituale. alvaro, 7-113: la pittura
, cioè la sua anima, che lo conduce sì come cagione propria, riceva
vero esser suo per la forma sostanziale che lo possiede. -natura divina. -forma
dante, conv., iv-xxi-5: lo intelletto possibile... potenzialmente in
del tempo costituiscono la natura della sensibilità. lo spazio e il tempo, sebbene sieno
spaventoso lei non ci metterà malanimo lei lo farà sovrappensiero ma per me è spaventoso ogni
., non sono dunque forme libere che lo scrittore possa adoperare a sua voglia,
latini vogar., i-75: per fare lo 'nsegnamento più chiaro e più aperto vorrae
'nsegnamento più chiaro e più aperto vorrae lo mastro in questa partita iscrivere una picciula
i-153: toccano... per lo più questi temi chiari ai bimbetti delle prime
tu non abbia le tavolette di cera e lo stilo. 25. metr. disposizione
dilicati, i quali quanto più vi affisano lo sguardo, tanto più ne intendono la
notaio, e fu allora errore il non lo cavare in forma valida. redi,
, de le quali può cognoscere messere lo capitano per la forma de li statuti.
iii-699: non avrebbe che a mandarmi lo stato della famiglia in forma autentica.
una enfiatura e callosità di carne sopra lo piede. 29. biol. particolare
e 'l fango e'molli enfiaro lo abondevou semi nel
tuo argento bene strutto, e così lo getta nelle dette forme, perché vien meglio
dentro ai giomelli che servivan da forme lo zolfo bruciato che vi colava lento.
nella forma. -modello, per lo più di legno, entro il quale,
berni, 45: tornava al pugno [lo sparviere], ch'era una bellezza
ripien di panbollito, / (pur lo dirò) la forma del cappello. p
calzature (ed è composta, per lo più, da due pezzi che consentono,
strin- gonlo co '1 quaglio, e lo pongono in alcune gran forme di legname
82: d'ogni oportuna cosa sì ben lo fornì, che non un palazzo,
. boiardo, 2-1-22: lì si vedea lo astrologo prudente, / qual del suo
/ perché il suo raggio in forma lo conduce. -dare forma o una
l'uomo deifica ogni forza ignota che lo spaventa, e personifica co teste forze
boccaccio, v-47: prima darò per lo tuo effetto, forma nel ragionare al
acqua, i quali, allargandovisi, lo arabescavano con figure e mostri mutevoli, a
schizzato l'abbozzo, il montanelli se lo portò a casa e lo stese in buona
montanelli se lo portò a casa e lo stese in buona forma. -in forma
quantumqu'a deu petite, / tuttu lo 'm balia tenete, / et em quella
nominare, almeno per la forma, lo stato, il tiranno anch'egli dirà,
. serao, i-1092: esercita per lo più una professione di lusso, rammenda
portafogli un biglietto da cinquecento e me lo diede. protestai, per la forma,
insieme di modo che possono riempire lo spazio senza lasciarvi il vuoto. stigliarti
lasciarvi il vuoto. stigliarti, ii-275: lo stampadore avea sì gran fretta del mio
a essere formato, plasmabilità (per lo più al figur. con riferimento a
), sf. recipiente, per lo più di vetro o metallo con coperchio,
formaggio in bocca, e la golpe lo vide, e pensò di volerlo. a
v. reggiano. 2. per lo più al plur. qualità, tipo di
: viene bonifacio con lucia, che lo contrista, tentandolo di pacienza per la
in minutissime briciole (ed è per lo più riferito al formaggio grana).
gelli, 15-93: ha adunque il tempo lo esser suo materiale nel cielo.
nel cielo... e lo esser suo formale nello intelletto ovvero nella
cene! fino allora le sue amorose lo avevano lasciato nel pacifico possesso di tutte
esteriore; apparente (ed è per lo più in relazione o idealmente contrapposto a
grandi e molti; vi potess'egli riuscire lo scoprirgli tutti, avvertirgli e correggerli.
, reale. diodati, 1-113: lo spargimento del sangue e l'offerta del
per avvertirti che ne miei racconti per lo più mi son valso del di lui stile
una scorza di noce e che l'inchiostro lo facci un tizzone di cucina.
differisce in nulla da uno sano, per lo meno nell'ambito di quei metodi di
loro, ma in sé stesse; onde lo hegel definì cotesta logica e inevitabile degenerazione
proprio e caratteristico del diritto, che lo distingue dagli altri tipi di esperienze sociali
crusca]: nella giustizia umana, se lo processo fu fatto colle necessarie formalità,
può essere qualche sotterfugio di tempo per lo reo; ma nella giustizia divina non
di minutaglie. tecchi, 9-89: lo zio arriva all'albergo che son quasi le
non sono esattamente le sue, venga lo stesso. 2. tr. disus
/ come pregiata bestia, e per lo stesso / bertuccion formalmente appellar fallo,
libro di sentenze, 1-28: lo mondo si è... formaménto
della scarpa (ed è usato per lo più al plur.).
. angiolieri, xxxv-1-391: dio no lo dovea già consentire, / che tanta
altrettante poltroncine. pascoli, i-41: lo studio deve togliere le scorie al puro
in fantasia qualch'altro modo, per lo quale potessero i raggi coll'unirsi formare angolo
. bibbia volgar., i-29: lo signore iddio avea piantato in verità il
d'icario, che abitava a fere con lo sposo eumélo. -portare in grembo;
testa o giacomo da lentini, 410: lo fin piacimento, / da. cui
cui l'amor discende, / solo vista lo prende / ed il cor lo nodrisce
vista lo prende / ed il cor lo nodrisce / sì che dentro s'acrisce /
a noi paiono buoni, benché non lo sieno che relativamente, è un'opinione
nasce di simil piacere, / dentro lo cor si posa / formando di disio nova
femmina ch'avea nome merla, la quale lo nemico gli ridusse alla memoria e forinogliene
naturali, / che ponessero a ciò lo 'ntendimento, / e sopra la quistion
tutti essendo, agevole sarebbe a ciascuno lo usar con le straniere nazioni. chiabrera
una parola, perché sfuggito all'organismo che lo formò. pavese, i-48: se
razione fluidi versi, o lo straordinario valore di altissimi poemi, ottengono
algarotti, 1-356: tale essendo ancora lo stato delle lettere in francia, non
, a completezza, a maturità (lo stile). -anche intr. con
3-324: cominciò a buon'ora a formare lo stile, a comporre. savonarola,
d'aria. cesarotti, i-12: lo spirito reso più sagace e più riflessivo
vedere in bassano. fra le cose che lo distinguono non è la meno singolare che
non è la meno singolare che chi lo formò, e lo possedè, può
meno singolare che chi lo formò, e lo possedè, può dirsi con esatta proprietà
finir giammai di rimoverne quella tela che lo ricuopre? magalotti, 21-159: con
, il viso in alcuna parte assai lo somiglia, perché dopo la sua vita
io sarei morto mentre ho visto esalargli lo illustre spirito e nel formargli del volto
: alcuni vogliono che... per lo pericolo a cui egli si espone di
pulito;... il quattrocento per lo più è formatèllo.
solo, e uom non io, far lo potea. landolfi, 8-56: sovrasta
s. bargagli, 24: cotanto aveva lo 'nsolito bellico furore indurate le menti ed
. bianco da siena, 171: lo splendor che da lui [cristo] procede
medesima forma:... così lo intelletto che ha la fede formata e quello
ragione dell'uomo, ma eranci per lo peccato troppo ottenebrati. ariosto, 10-47
. caro, 8-1015: in cima de lo scudo il campidoglio / era formato e
., ii-382: questi tre tomi hanno lo stesso formato degli antecedenti. leopardi,
terra e che fa quella; egli è lo suo formatore e non creò quella invano
da quel lungo passeggio su l'acque lo spirito formatore. d'annunzio, v-2-12
suo famigliare il formator de le corti che lo scrittor de le comedie. pallavicino,
tra il tuo letto e il mio. lo comperammo da un formatore di gessi.
che fu preso un satiro dormente come lo figurano i formatori d'imagini e pittori.
del metallo fuso; la forma stessa, lo stampo. biringuccio, 1-76:
segno ultimo della perfezione, non fa lo stesso nella formazione degl'individui. de
dietro gli spettri delle nebulose, quando lo stesso mistero è sotto agli occhi nostri
vicariato. de sanctis, ii-15-353: lo stesso lavoro si farà nella maggioranza dove
noi, sparsi, siamo gittati per lo grande pelago. bibbia volgar., i-331
bibbia volgar., i-331: soffiò lo spirito tuo [o signore] e coprì
tutte allora fiorite sì grande odore per lo giardin [le viti] rendevano.
grandi di verno. cavalca, i-222: lo trovarono nella predetta chiesa istare in orazione
libro detta cura dette febbri, 9: lo modo di ciò conoscere si è quando
molto si rallegrò, vedendo che iddio lo visitava co'suoi doni. lottini,
volgar., i-214: in tutto lo mondo la fame fue grande. cellini,
guidando a grande velocità, ma non lo trovavo. -molto lungo e, per
trovavo. -molto lungo e, per lo più, faticoso (un viaggio)
: penarono due anni a giugnere per lo gran viaggio e mali tempi. ariosto,
: molti. giamboni, 7-70: lo imperadore, colui ch'è scaltrito e
è sì grande, / per tuto lo mar se spande. storia de troia
. lacopone, 73-39: puoi che lo 'ntelletto è preso de la granne esmesuranza
cielo, forte, grande e terribile, lo quale osservi il patto e la misericordia
dante, par., 17-71: lo primo tuo refugio e 'l primo ostello /
volgar., iv-557: allora eliachim, lo grande sacerdote del signore, circuì tutto
6-78: gli anziani elessono di loro lo spedito di porte san piero, uomo
difficile farsi pagare il conto, e lo è per le grandi sarte; il cui
/ pervenire in gran loco, / se lo sape avanzare / moltipricar lo poco -c'
/ se lo sape avanzare / moltipricar lo poco -c'à quistato. latini, i-571
: vedrai. alvaro, 10-9: lo snobismo domina la vita romana ugualmente nella
, fiorenza, che è rimembrare / lo grande stato e la tua franchiate,
. piovene, 5-511: « se lo sapesse... » mi diceva un
palmi, e non toccava la pietra per lo volere del nostro signore. e questa
19: è grande dubbio che per lo troppo indugio non ci fia serrata la
., viii-226: li nocchieri per lo grande pericolo [della tempesta] eb-
: era grasso e grosso e quando lo conobbi stava facendo con grande energia una
corno l'amor m'à priso / inver lo grande orgoglio / che voi, bella
utilità sia un amico fedele, io lo provo al presente: e nel vero
questa. d. bartoli, 40-ii-206: lo studiar matematica, se non solo a'
. miracoli della madonna, i-165-3: lo 'mperadore le diede sì grande che lo
lo 'mperadore le diede sì grande che lo fece cadere in terra. -sontuosamente
a madonna tormentare / mi fai come lo mare / quando di gran tempesta /.
galileo, 1-1-150: bisogna anco che lo strumento sia eccellente, e che mostri
là e di qua rosseggia la terra per lo sparto sangue. bisticci, 3-427:
. serra, i-69: tale è lo scrittore; a cui le qualità e le
. c. bartoli, 3-94: lo dio stupore, come valente nelle arti
g. cavalcanti, i-125: lo vostro pregio fino / in gio'si
quel grande che non par che curi / lo 'ncendio e giace dispettoso e torto,
, quando andavo a scuola, che lo scrivesse sui quaderni con ti lungo!
grandi / di questa vita miran ne lo speglio / in che, prima che pensi
altra contrada europea. grafi, 135: lo smisurato organo... / ancor
pisa, gaeta, napoli, amalfi non lo erano di nome, ma di fatto
maestro del verismo si perde, ma lo scrittore grandeggia. -con riferimento a concetti
concetti astratti. menzini, ii-172: lo stile che grandeggia e che è pieno
222: messere, non è esaltato lo cuor mio, né sono elati gli occhi
i-328: quando istese moisè la mano sopra lo mare, tolse quello lo signore,
mano sopra lo mare, tolse quello lo signore, soffiando lo vento grandemente tutta
, tolse quello lo signore, soffiando lo vento grandemente tutta quella notte; e
vento grandemente tutta quella notte; e lo mare tomoe in secco, e divise sono
dentro, e non avendo dipoi uscita, lo fanno gonfiare e tumultuare grandemente.
, 3-120: a ciò serviva grandemente lo stabile di giovan pietro vieusseux, ove
: certo l'amico avaro, / come lo giocolare, / mi loda grandemente,
libro di sydrac, 513: lo sagrificio di quello del potente sarà più alzato
è la figura, la grandezza, lo numero, lo movimento e lo stare fermo
, la grandezza, lo numero, lo movimento e lo stare fermo, che
grandezza, lo numero, lo movimento e lo stare fermo, che sensibili comuni si
, 794: quelli edifizii che per lo splendore e grandezza loro non pote- vono
trattato di pace, v-204-55: che lo fondaco lo quale este in tunithi,
di pace, v-204-55: che lo fondaco lo quale este in tunithi, lo quale
fondaco lo quale este in tunithi, lo quale dio mantegna, debbia a loro
essere cresciuto et ampliato secondo la grandessa de lo fondaco de li genovesi. maestro alberto
della cittade fue di venti miglia per lo lungo e altrettanto per lo largo.
miglia per lo lungo e altrettanto per lo largo. marco polo volgar., 131
ad essere difesa. foscolo, xiv-285: lo farebbe [il ritratto] grande quanto
la grandezza del quadro mi pare che lo permetterebbe. d'annunzio, iv-2-284:
e non fosse stato grande, non lo chiamava « bello » colui che con proprietà
a organi o membri determinati, per lo più molto sviluppati. g. villani
sono truovate e tuttavia si truovano, per lo più sopra i monti,..
per la grandezza del corpo e per lo spaventamento della boce e per la novità
chi considererà la facciata d'inanzi, lo vedrà [l'edificio] levato da terra
di muricioli, tanto che quello sfogo lo faccia uscir da terra con grandezza, e
atterrano le case? dunque è da temere lo male quando è in moltitudine,
. libro di sydrac, 249: lo sole piglia del verno altro camino,
bei proemi cicerone essaltava cesare, tosto che lo vidde al sommo de la grandezza;
: faceva contemplare a tutti che ne lo chiedevano, e anche agli altri, «
dato il mondo, e alle quali lo zazzara fantasticava giorno e notte. -come
tu pensasti fare inganno; or per lo nostro onore a te perdonanza concediamo,
un piccolo pugno in un occhio che lo obbligherà a rimaner a genova per due buoni
grandezi remembrando, / e mo pe lo mundu vao gattivandu. 13.
egli portava ancora il berretto, soltanto lo portava di seta nera, era la
la grandezza morale dell'antico suicidio e lo rende sublime. montano, 102:
, 7-i-218: ad alcuni se gli appresenta lo stato e el governo e onore della
ogne ricchezza: / donòmi senza noia lo più bello; / pertanto non si bassa
tutti sapeano meno di lui, venne lo sciocco in pensiero di così avanzare tutti
decimoquinto stette modello di grandezza, come lo furono raffaello nel decimosesto, e il
.. ti pigliavi sì gran piacere de lo udirgli favellare, parendoti che e'si
il lettore con la soverchia bellezza e lo umilino al confronto che egli faccia con
-grandezza analogica: sistema di grandezze per lo più fornite da circuiti di un calcolatore
. v.]: 'grandezza', lo stesso che quantità, ed è tutto ciò
lettere di dichiarazione che ha ricevuto! lei lo fa per grandezzata, e non s'
pace da certaldo, 13: veduto lo conte... molto di sua grandigia
181: vostra grandigia... per lo diritto nome è detta superbia. segneri
il molle euripide? leopardi, i-1202: lo stesso effetto e la stessa natura si
spagnuola scaricando folta grandine d'ar- chibugiate lo veniva ad attaccare per fianco. m.
. gli ingannati, xxi-1-242: lo sciolsi dinanzi [il giovinetto]:
tose. pasta da brodo, per lo più con uovo, i cui chicchi sono
le ebrietà mistiche del chiostro, ei lo depose grandiosamente nella instituzione del consiglio grande
più apertamente e grandiosamente si impigliò dipoi lo hegel; cioè nell'ammettere che le
bocchelli, 13-547: - non lo sanno tutti che io con ima mano
petr., 123: dante mira per lo più al grande ed al grandioso,
ho... su la mia anima lo splendore dei destini grandiosi e tristi.
landolfi, 3-45: difficoltà troppo grandiosa per lo spirito umano, che ripete le sue
, in vece di uccidere socrate, lo avesse fatto sedere pubblicamente in mezzo agli
1-3-3: da voi mi stringe tanto lo disire / e lo talento e lo coral
voi mi stringe tanto lo disire / e lo talento e lo coral amore, /
tanto lo disire / e lo talento e lo coral amore, / che non affieno
di voler grandire / e d'innorar lo vostro gentil core. cicerone volgar.,
là', dicono i fiorentini; e lo dicono tuttavia, benché il granduca non ci
, le tra dizioni, lo stile, le leggi di un granducato.
: l'aspirante granduomo, come egli lo chiama. savinio, 10-277: era
nell'uva,... non lo guastare, però che è benedizione. crescenzi
, acciò non ritornino in padellotto, che lo fariano sfondare, e mandar male tutto
della nostra vita. 5. per lo più al plur. testicoli. fiore
i bisogni variano secondo la condizione e lo stato. proverbi toscani, 67:
-a granello a granello s'empie lo staio e si fa il monte:
a granello a granello s'empie lo staio e si fa il monte,
e va'col taglio fregando su per lo foglio tinto, leggiermente, acciò che levi
8: gioia... per lo più di color paonazzo, del color dell'
ragguardevole; per lungo tempo (per lo più in frasi negative).
, perché alle otto e mezza in punto lo si lasciava per intonare il rosario.
un salame e co'denti e colle granfie lo teneva stretto. -per estens. unghia
le tue granfie ed hai solo / lo scrupolo del tarlo / che ha roso
. ciò che non potè granfia di leone lo potè dente di topo: talvolta i
non valse a fare granfia di leone lo potè dente di topo. 5
abbazie e villaggi rurali che portano tuttora lo stesso nome. statuto dello spedale di
nessuno frate posto a le grande de lo spedale possa né debbia dare o donare
, fabbricato rurale di montagna, per lo più isolato e generalmente a forma di
: qualche rugiada d'agosto... lo fa granire [il miglio].
pascoli, 175: il grano già facea lo stocco. / anzi graniva; ch'
granire, / sì come fior che vento lo disvia. guazzalatri, ix-1007: o
rovescio gli diè tanto granito, / che lo scudo gli aperse un braccio grosso.
elissi,... coi gradini e lo zoccolo in granito di baveno.
ii-230: strofinava sul granito del focolare lo zolfanello. -per simil. e
di vetro (attualmente è sostituita per lo più dalla sabbiatrice). =
lastra di metallo o di vetro con lo scopo di prepararla per successive operazioni,
. (101): occi! ben lo diceva io; vatti con dio;
da altri. 'gran- mercé 'lo diciamo anche a chi ci profferisce checchessia,
chi ci profferisce checchessia, ancorché non lo accettiamo, ringraziandolo con tal parola.
244: il grano rincarò soldi dieci lo staio. mattioli [dioscoride],
ma con la sua veste di paglia che lo copre. baruffaci, xxx-1-67: varrone
: il turchesco frumento... altri lo chiamano grano d'india. genovesi,
granello. ariosto, 446: quando lo battezzar non dovea essere / sale al
piccolissima. ittone, vii-104: de lo mal tuo non ho grano un pesato.
1-134: 'grano ', piastretta per lo più di rame, che s'incastra
: tanto è cercare migliore orazione che lo * pater noster ', quanto cercare miglior
col male. cavalca, ii-193: lo nimico dello uomo, cioè il demonio,
dossi, 793: un granino d'ingegno lo ha e lo mostra. bocchelli,
: un granino d'ingegno lo ha e lo mostra. bocchelli, 3-209: quei
granone. imbriani, 2-90: ricavava lo spirito e dalle vinacce, al tempo della
biringuccio, i-115: è [lo stagno] come l'acciaro, per
al figur. marinetti, 2-i-871: lo scricciolìo cresceva, granulando il silenzio.
, granulandosi / di pagliettata brina, lo splendore / acquistava del marmo lavorato.
granulite, sf. (per lo più al plur. granuliti).
e grappe. 5. per lo più al plur. veter. ant.
/ audace, e dalla fronte glie lo strappa. salvini, 16-335: ettor grappando
dì per quel ciuffetto, / te lo strappo di netto. cesareo, 312:
. tommaso di silvestro, 263-31: lo detto asino glie se voltò con la
di piante, e non obbliga chi lo coltiva a invadere l'aiuola del suo
che il primo cominciava a lavorare. lo buttò giù come l'altro di un fiato
si rivolse e prese il cavallo per lo freno e dandoli di grappo lo tirò
cavallo per lo freno e dandoli di grappo lo tirò a terra della sella. moscoli
gran piatto, / che rotolando, lo qual stava attento, / gli diè di
come un gatto. aretino, 1-29: lo scalare delle mura e lo sconficcar delle
1-29: lo scalare delle mura e lo sconficcar delle casse per opra dei ladri publici
foglie a punto a croce scendono giù per lo schienale, traversano il sedile, serrano
-insieme di oggetti o di elementi per lo più della stessa specie, disposti gli
, qua e là strappata e con lo strambello pendente, in cui le mosche
assai incerta (e annoverati per lo più fra gli idrozoi),
asino. pascoli, 1044: lo condurremo [il cristo]...
operaia, un magazzino cooperativo, come lo chiamano, per evitare la carezza delle
. de rosa, 560: lo signore... èi tenuto de tre
la riva, v-458-204: le man pos lo convivio per poc fi lavae; /
lussuria], e nodriscono altresì come lo scarne e la grascia che inforza e
la grassa, / pigliando via per lo camin de spine. a. cattaneo,
alla mensa e non ismagriscono mai con lo studio. cantù, 15: ogni settimana
sfasciato qualche dì si lascia; / chi lo sfasciasse allora, e non è grascia
tommaseo]: deggiamo sollecitamente pensare corno lo nostro esercito... in questi
., 1-6 (102): tanto lo spaurì, che il buon uomo per
bientina [rezasco, 496]: visto lo statuto dei grascieri...,
dei grascieri..., [lo] approvano e confermano. siri, x-119
buti, ii-558: tale desiderio adimpiuto grassa lo corpo e dimagra l'anima.
non è tenuto in alcun pregio: lo paragonano ad un parasito e chiamano l'uno
427): il bassilico, sì per lo lungo e continuo studio, sì per
. libro di sentenze, 1-50: lo 'nvidioso dimagra sempre del- l'altrui grassezza
. davanzali, i-194: prese a celebrare lo spettacolo degli accoltellanti, e fece di
il perché questa grassezza non la impedisce lo accettare il metallo, anzi l'accetta
16-18: tu sarai pur sempre per me lo spirituale detersore al quale dovrò ricorrere
e anche 'segnare e pronunciare con lo spirito aspro ', perciò 4 aspirare una
, perché egli grasso e giovanotto non lo sentiva. goldoni, iv-19: se
de'più il grasso, cioè, lo straricco divorarsi il povero magro e scarno
. crescenzi volgar., 11-17: lo innestare ne'grandi arbori, ne'quali
. mattioli [dioscoride], 516: lo echio... ha le
a catuno due. savonarola, 8-ii-260: lo ulivo è arbore molto grassa, e
per sorte avverrà, che un dì lo assaggi [il vino] / dentro a'
colla ciottola in man farà miracoli / lo splendor di milano il savio maggi. banti
un gran fracasso. boterò, 67: lo stato d'un cittadino grasso era sopra
degli appalti] / che fa grasso lo sbirro e la spia. d'annunzio,
grandi cittadini e 'l popolo grasso vedendo lo sfrenato furore del minuto popolo cominciarono a
boccalini, i-35: quelli che hanno seminato lo studio delle leggi, ordinariamente hanno avuto
libertà. l. frescobaldi, 2-35: lo egitto è lo più grasso paese del
. frescobaldi, 2-35: lo egitto è lo più grasso paese del mondo. alberti
. francesco da barberino, 234: lo troppo rado lavare a chi ha grassa
in geladina. savinio, 2-16: volgendo lo sguardo al passato si misurerà, per
tra l'aristocratico segno di picasso e lo spessore plebeo di tanta pittura grassa.
persona); torpido, ottuso (lo spirito, l'intelligenza). alunno
..., ma né pure compreso lo spirito (e questa è colpa delle
. -madornale, grossolano (per lo più nella locuz. grassa ignoranza)
catarrali nell'albero respiratorio (quindi per lo più accompagnata da espettorazione).
spirito aspro. castelvetro, 4-326: lo spirito... quando è magro si
fatto un grasso negozio, quando egli lo fece più grasso di loro.
e sì divino, / che se lo provi, ti parrà migliore / ch'un
santa caterina de'ricci, 199: lo desidero che li stia grassino, ma
., 2-75: sì come comparte / lo grasso e 'l magro un corpo,
sì aconciamente, che tutte nel viso de lo abbate scaturi rono, e
diodati, 4-35: scoppian lor fuori per lo grasso gli occhi. gitisti, ii-153
grassume, sm. grasso animale (per lo più cotto e usato come condimento)
e chiaro. magalotti, 19-49: non lo levar di su la sua vinaccia
anonimo, ix-557: qual esso fu lo malo cristiano / che mi furò la
da sbarrette metalliche verticali e orizzontali per lo più intersecate fra di loro, che
metallo o di legno) che chiude lo sportello del confessionale. a. f
. buti, 3-118: col fuoco lo fe'arrostire [santo lorenzo] in
e li ministri colle forche del ferro lo stringeano. pagliaresi, 133: [lorenzo
. 7. traliccio, per lo più metallico, collocato in un corso
a guisa pur di sei stanghe per lo traverso. 9. agric.
padre della patria il popolo insieme col senato lo salutò. bisticci, 3-43: il
gratèlla, sf. piccola grata per lo più costituita da rete metanica.
, iii-418: tagliato in fette sottili, lo mettono [il delfino] ad arrostir
.): piccola grata che chiude lo sportello del confessionale. casti, i-1-285
2. ant. grata che chiude lo sportello del confessionale. forteguerri,
senza guardarvi: pareva preoccupato. lei lo vide pel finestrino a graticciata.
canne o vimini intessuti, per lo più sostenuta da telai di legno,
paghericcio. iacopone, 3-35: ecco lo letto: pòsate, iace en esto
riportati a graticcio sul capo, che lo allunghino in modo da farlo comparire una
metallo o legno traforato, che chiude lo sportello del confessionale. bandello, 2-9
corda a una zampa di dietro e lo mandò dentro. viani, 4-130:
, in questa ferrea graticola, / lo stentar tanto a torto mi rincresce.
o sbarre metalliche parallele (e per lo più sorretto da piccoli piedi) su
la graticola con il pepe e con lo aceto rosato se io non me ne vendico
: quivi si fa la tuzia e lo spodio, e dirovvi come. egli hanno
graticolétta. cellini, 623: io lo avevo congegnato drento di modo che io
dalle mani della madre l'innocente e lo riduceva ignoto, è sotto il crocione
visiera dell'elmo da torneo posta sopra lo scudo). graticolato2, sm.
graticolalo stradale: quello che risulta dallaficarselo, lo feciono senatore, e il papa lo investì
, lo feciono senatore, e il papa lo investì del mente risposto a questa singoiar
aveva creati e ai quali aveva fatto aumentare lo stipendio, o concedere gratificazioni, o
pagato un premio a chi ne estrae e lo trasporta a'forestieri? quell'atto è
un favore, per un servizio (per lo più, con sovvenzione in danaro)
non è colpa de'milanesi se per lo passato vennero troppo largamente gratificati di bonarietà:
jovine, 2-101: l'odio di cui lo gratificavano i preti della nobile chiesa collegiata
: ora guarda santo laurenzo arrostito lo mezzo, stando sur la gratiglia
: tu sai che è mio costume lo spedir gratis il più ch'io posso.
, 2-268: il caffè azeglio non lo sapevo, e m'ha dolcemente lusingato,
a voi che sete i finiti ne lo stato d'innocenza. m. villani,
lui, dimettendo le vecchie ingiurie per lo nuovo bene. boccaccio, dee.,
la propria convenienza. labriola, 1-88: lo sforzo di rimeritare l'amore che gli
in grande, e di ciò per lo falso consiglio di tue genti se'poco
. d'annunzio, iii-1-101: quando lo sforzo del suo pensiero gli faceva dolere la
esserti perpetua congiuncta. bisticci, 3-181: lo richiesi che gli prestassi liberamente alla fede
gli fu grato. castiglione, 42: lo esser voi gratissimo universalmente alle donne è
belli / modi, con cui sì lo incatena e stringe. muratori, 5-i-274:
., iii-297: offerirò al mio signore lo olocausto grato. paolo da certaldo,
quale presentando il libro allo imperadore, lo imperadore l'ebbe gratissimo. alfieri,
specie di vocazione alla cortesia... lo rendesse grato a tutti.
benevolenza. giraldi cinzio, xxi-1-1023: lo mi fe'preporre [il prologo]
1-44-26: in amore ho fermato / lo meo volere e 'l grato. dante,
/ e dar come sforzato / perde lo don e 'l grato. iacopone, 85-5
/ per suo servire a grato / de lo suo fino amore, al meo paraggio
core. m. villani, 9-105: lo re di francia per mostrare sua magnificenza
à tanto in grato, / perché lo 'ndugio non è dilettoso. gelli, 4-2-86
gelli, 4-2-86: 'quanto io lo abbia in grato ', cioè mi sia
. mostacci, 145: amor, lo tempo che non m'era a grato
m'era a grato / mi tolse lo cantare. stefano protonotaro, 134: di
. boiardo, 2-21-41: lor pur lo impicaranno a tuo mal grato. annotazioni
f. doni, 369: credo che lo faccia per rispetto vostro più che per
son messo in queste lettere a far lo storico ed alquanto ancora del critico,
grattare, raschiare '); cfr. lo stesso calco nello spagn. rasgacielo
fuoco [il metallo dorato], e lo spengono in orina di maschio, o
maschio, o aceto, o vino, lo grattabugiano pulitamente. carena, 1-96:
la pelle con le unghie, per lo più per far cessare un prurito. -anche
la fronte [al toro], ora lo pigliava per le come, ora lo
lo pigliava per le come, ora lo lisciava tutto quanto. sacchetti, 331:
o anche per stuzzicarlo e dargli noia, lo lasciava fare, da muletto prudente e
che pare encote- cata: / corno lo can ch'ha 'l raspo, le man
sonare, che fa nel suo grattare / lo vecchio delombato, corno arco piegato.
discrezione. g. gozzi, 3-3-270: lo scoprirsi il capo e il grattarsi,
essi continuava a grattare in terra con lo zoccolo. vittorini, 1-18: galline
il ventre'; cioè li feci strofinar lo ventre, strascicandolo... al fondo
per togliersi il prurito (con riferimento per lo più agli animali e in partic.
superficie servendosi di uno strumento, per lo più per staccarne qualche parte o qualche
togli una agulella e gratta su per lo contorno della testa. borelli, 23
poi ti tocca stare inginocchiata a grattare con lo straccio e ti rompi la schiena.
flaiano, 2-176: il nuovo cibo lo fa diventare mansueto, si lascia persino
uno strumento, un meccanismo, per lo più con riferimento al cattivo uso del cambio
adempie, / in quanto non vi attuti lo dispendio / la lepre che vi fa
le grattasse a dove le prudeva, lo trovò che tutto penzoso si posava sopra
, di modo che se 10 te lo dessi, tu ti attenderesti a grattare il
eleganti e d'esercizii accademici, e se lo vengono quasi grattando, anco attraverso agli
xxi-1-361: dubito che messer giannino non lo vorrà accettare, com'egli ha fatto sempre
.. è un atto solito farsi per lo più dalle donne e da'fanciulli quando
concole o cappe sante, così mondo lo grattano con certe pietre aspre e con grattaruole
a sacco i pollai, uscire per lo straforo, per cui s'introdussero, trovando
. redi, 16-ix- 61: lo tormentano ancora due piaghe sordide ostinate,
ostinate, e aperte dalle grattature sopra lo stinco della gamba sinistra. -piccola
, sm. strumento d'acciaio, per lo più di forma triangolare, usato dagli
il turpe mercato, è mancare per lo meno di carità, di solidarietà umana
mi volessi dare: e questo io lo dissi pensando di gratuirmi alquanto.
senza alcun diritto da parte di chi lo ottiene (per lo più nel linguaggio
da parte di chi lo ottiene (per lo più nel linguaggio teologico, con riferimento
ella in bocca di un servo renda lo stile ricercato, e che il lei
complimentoso del saluto..., lo cangiò nel sorriderle soavemente. carducci,