quanto alla sustanzia, e però non lo conoscevano. p. f. giambullari,
. m. cecchi, 283: chi lo disse aveva appunto effigie / d'un
l'accora / e sempre di paura lo trafigge? lorenzo de'medici, i-170:
o. rucellai, 2-2-14-300: se tutto lo specchio fosse di quelle gocciole ripieno,
non guasta gli umori, non ve lo nego. de lemene, i-367:
. mattioli [dioscoride], 561: lo efemero, il qual chiamano alcuni iride
. montale, 1-85: dissipa tu se lo vuoi / questa debole vita che si
anche sostant. salvini, 6-60: lo stesso [plutarco] nella vita di galba
xix). efflusso, sm. lo sgorgare, lo scorrere, il riversarsi
efflusso, sm. lo sgorgare, lo scorrere, il riversarsi (di un
conca fu perfezionata a poco a poco; lo scontro delle porte si fece ad angolo
esplorando, ove più vivo / con lo spesso odorar sentia l'effluvio / de'
verri, i-13: gli effluvi filosofici per lo più trapelano malgrado le avvertenze. foscolo
tardo. 3. disus. lo sprigionarsi di minutissime particelle (o anche
cangiano in flati. magalotti, 20-87: lo strofinare, che si fa all'ambra
manifestare, rivelare, provare (per lo più con grande evidenza) le proprie
effondeva e si calmava negli studi e lo tenne contemplativo e tranquillo fino alla più tarda
acuti suffume- ranno: fa'adunque che lo infermo sudi nel bagno o al vapore
luminosa che li circonfondeva e, con lo sguardo, ne traboccava. -figur
a te, sciolto da'languidi / tedi lo spirito, e anelo / del vital
accen- dessono l'incenso, e portassono lo efod, cioè vestimento lino. f
. b. croce, ii-2-175: lo stesso carattere ebbero i due re di sparta
persona del genero. gramsci, iv-45: lo stato piemontese avrebbe voluto essere l'egemone
notazione scherzosa) indica una persona (per lo più una donna) che ispira o
[crusca]: l'egestione, cioè lo sterco, poca e secca, e
[ègide, ègi), sf. lo scudo (o anche la corazza)
. caro, 12-iii-214: minerva con lo scudo, o con l'asta e con
'gli attribuisce l'egide che fu lo scudo di minerva con la testa di
l'egi d'oro; acciò non lo stracciasse / chi 'l trascinava. f.
si fa; schermo, baluardo (per lo più nella locuz. sotto vegida)
, i-198: io con l'egida mia lo ricopersi / e dissi: questo vii
egida): 1 egida ', lo scudo (o corazza) di minerva (
higra * emigrazione, fuga ', attraverso lo spagn. hegira. egirina
dell'egitto; egiziano (ed è per lo più riferito all'antico egitto faraonico)
ma per quello di che fu piagato lo egitto, ed in memoria di loro
partire in corteo sullo stesso ritmo con lo stesso passo. 2. zool
proviene dall'egitto (ed è per lo più riferito all'egitto antico). -in
2. sm. (per lo più al plur.). abitante,
e ha ottime carni, che, per lo più, si consumano affumicate.
di sogg., con le forme atone lo per l'oggetto e gli per il
1-12: come alla donna egli drizzò lo sguardo, / riconobbe, quantunque di lontano
ed è il popolo fiorentino, che lo mette anche dove non va: qui
dee., 10-8 (464): lo 'nganno il quale ella ed eglino da
semplicità villesca e pastorale, e seguire lo spirito che lo chiamava a cose maggiori.
pastorale, e seguire lo spirito che lo chiamava a cose maggiori. marino, i-n
era nevrotico, impulsivo, egocentrico, e lo avrebbe segnato tra gli elementi non produttivi
saba, i-104: i poeti (questo lo sanno tutti) sono « egocentrici
il bene eudemonolo- gico del proprio individuo lo dimanda. leopardi, ii-369: l'
, 3-180: egregio è colui che passa lo modo degli altri. l. ghiberti
nervi che l'egresso, cioè più facile lo scaricarsi de'nervi che il caricarsi.
/ una fiancata pronta del tallone / lo rimise a galoppo su la pesta.
estremi congedi agro martire, / e lo spavento del tartareo flutto. 2.
il famiglio / di frateimo. io lo vo che serva a tavola. / eh
... ehm... sarebbe lo stesso che fare quel matrimonio. de
). iacopone, 12-34: lo peccato sì fa a l'alma la ferita
, tr. { eiaculo). emettere lo sperma. -per estens.:
. -per estens.: soddisfare lo stimolo sessuale. -per lo più assol
: soddisfare lo stimolo sessuale. -per lo più assol. pavese, 8-60:
cui, nell'apparato genitale maschile, lo sperma viene convogliato verso l'esterno.
si chiamano eiaculatori, si portavano per lo traverso alle vesciche del seme.
liquido o al vapore o al gas che lo attraversa un'elevata velocità.
canzone, 4: el ciel che segue lo vostro valore, / gentili creature che
che voi sete, / mi tragge ne lo stato ov'io mi trovo. petrarca
-che con voi pareggiasse, / chi lo mondo cercasse -quant'el dura. chiaro davanzali
forma reale. giannotti, 2-2-416: lo stilo è toscano puro, non molto
be'versi italiani: ed il presto non lo argomento già dai versi, che pur
provveduta di un paio di gatti per lo meno. gramsci, 207: mi dispiaceva
di cui non iscorgeva né l'opportunità né lo scopo, pur ammirando il modo di
conserva un carattere eroico e primordiale che lo distingue da ogni altro.
, uno scritto, ecc.); lo sviluppare, il dar forma a un
distaccandosi da lor medesimi, o per lo sforzo de'venti, o per tonde che
raccolta delle olive, la produzione e lo smercio di olio e dei sottoprodotti.
tanto con le non bene intese arti lo disegnavano, che la stolta moltitudine gridava
farmi considerare qual filosofo, e come lo scrittore del settentrione ha cercato di dipingermi
tempo. -come soprannome (e per lo più di artisti o di persone originali
animal divegna fante, cioè parlante lo feto che è nel ventre de
/ tu doni e tolli come fa lo fante. latini, i-2262: in una
della corte dei mercanti, 37: lo notaio... e li misuratori de'
occulta virtù che aspirava a manifestarsi, lo prepose a cento fanti di leggera armatura
. la pace al fante. or ora lo sbanco. la pace al fante.
in via nuova, per cui gli amici lo chiamavano il fante di bastoni. pirandello
fantisini sanza grande riprensione de'baroni, lo diede a quella bàlia medesima che lo
lo diede a quella bàlia medesima che lo governasse fino alla sera. manzoni,
faceva lor mestiere, la mattina per lo fresco si messere in viaggio. tasso
in cera, / e 'mmantinente lo suo cor ched era / come di cera
xxxv-1-916: soca i è, e mal lo fai l'om che ci cabba /
dalla divisione del guyeux entra arditamente per lo letto del fiume. pascoli, 1278:
esercitano la stessa attività (e per lo più ha intenzione iron.).
, né alcuno / v'era che lo conoscesse, famigli o fantesche, per
dipartir dalla fantina, / in altra parte lo voglio mandare. boccaccio, iii-1-128:
bonvesin da la riva, v-459-29: lo fantinet alexio a scola fo mandao
veramente, / che crede fermamenti / pigliar lo sole ne ragua splendienti. malispini,
tratto di casa, e i genitori lo lasciarono presto orfano. viani, 10-228:
, a forza di raccontare ad altri lo strazio della sua vedovanza, ella ha divorato
del giro della cappanna e la siepe che lo circonda è tutto compartito in pilastretti quadri
recitato in modo ch'io stesso che lo avevo meditato e scritto e riletto non
canaglia! palazzeschi, i-489: quando lo congedarono dall'ospedale dopo sei mesi di degenza
, che è la prima età, è lo spazio della nascita del fantolino, fino
. bubbone. sercambi, i-206: lo dì di santa maria, in mccclxxi,
pagato che non fosse lui che me lo dicesse, per potergli credere interamente.
piombo. cestoni, 153: dio lo voglia, lei mi ha fatto ridere nel
ebete, il porco beato, / lo spensierato, ed altri farabutti, / fanno
oscuro, salta su, appena la ventura lo chiama, e si dà..
a far l'altezzoso, il dispregiatore, lo spaccamontagne. moravia, xi-212: dicevano
è incinta, e che suo padre lo sa... dicevano che sei un
pirata, corsaro, predone '. è lo stesso etimo di filibustiere (v.
fanno il nido centinaia di passeri, e lo chiamano il faraglione degli uccelli. govoni
lucia è sicura da voi: ve lo dico io povero frate; e in quanto
faraone / dal duro cuore, e lo mandò coi segni / del suo giudicio
si usava in antico, è quasi lo stesso di quello che costumasi ancora in
grandioso; esageratamente sfarzoso (e per lo più vi è connessa una notazione spregiativa
. fr. colonna, 2-307: lo interscalpizio venustamente era stipato pienamente di materia
e'convien ch'i'me ne empia lo bolino. 3. letter.
di nozioni, di dottrine, per lo più eccessive, sovrabbondanti. serra,
avuto una fardata, / che lo tenne balordo più d'un mese. note
. grosso involto da portare, per lo più, sulle spalle; fagotto,
ancor quivi tutto in un fardello, / lo ricondusse a campi, ove la moglie
, dei quali fatto un fardello se lo caricò sulla testa, e lieta della sua
seneca volgar., 3-93: per lo cammino di questa vita pericolosa e piena
la via. lippi, 4-21: lo spirto e il corpo in un fardello /
camera vuota. con quante cautele, lo deposi a terra! frocchia,
il cristo scendeva coi piedi a toccare lo schienale di una vecchia poltrona di vacchetta
una pena più acuta, che se lo vedessi soffrire d'un vero dolore.
mando un tardetto di grofani, perché lo riparta tra voi e certi altri.
uno il quale è detto fardo, per lo quale le femmine si dipingono vermiglie o
e fardi donneschi, la salumeria e lo spumante. de pisis, 135: non
dico, / se non c'a lo nemico / che m'à tolta madonna,
ca tu m'ài namorata; / a lo cor m'ài lanzata, / sì ca
arresta, / semplici e quete, e lo 'mperché non sanno. boccaccio, dee
e l'altro a fare, / per lo perfetto luogo onde si preme. gelli
mai dicesse il contrario a questo, fare'lo per paura della morte. pulci,
mi rilieva me che colui che mi offende lo facci per ignoranza e non per malignità
la mia tristezza come della pasta fa lo spianatoio, come del mattone fa il
è detto -ch'elio face: / per lo reo tempo ride, / sperando che
ride, / sperando che poi pera / lo laido aire che vide: i da
che faccia a gran parte dell'altre lo star disonestamente. castiglione, 239:
diventare uno altro, sono pochi che lo facessino. lemene, xxx-5-227:
potranno farlo col velo, il mazzolino, lo scatto della fotografia al lampo di magnesio
: non fa scienza, / senza lo ritenere, avere inteso. gelli, 6-256
è detto -ch'elio face: / per lo reo tempo ride, / sperando che
ride, / sperando che poi pera / lo laido 'aire 'che vide.
e doni, secondo che, per lo tempo passato, hanno fatto molti valenti uomini
. giusti, i-405: vorrebbero che lo scrittore facesse a miccino nelle parti de'
si dà il chinino, ma non lo vogliono prendere. -in proposizioni interrogative
tu sapessi quel c'ha fatto e detto lo spirito della mia maddalena, tu ti
che innanzi che egli [iddio] lo creasse [l'universo], egli avesse
il ciel sparso di stelle, / lo qual divida pur tacque da tacque ».
: nostro signore o iddio, è lo stesso, quando ebbe fatto il mondo
sciagura d'egitto? perché voi non lo sapevate che le donne fanno i figlioli
al parto. fagiuoli, 1-2-388: lo sapete voi che la cagna frettolosa fa
germini la terra, erba verde facendo lo seme, ed il legno pomifero facendo frutto
53-53: facea erba nella vigna per lo bue nostro. g. mo
busini, 1-188: vestito da contadino, lo mandò fuori a guisa di certi contadini
storico, si imprime nel racconto e lo spiega in capitoli di narrazione e in atti
solco, disegnato prima con una regola lo spazio. crescenzi volgar., 1-8
da mettere sulla conocchia, e con lo spiedo arroventato fanno buchi al piffero di canna
si faccia uno ciero buono e orrevole, lo quale si debbia offerere per sancta maria
fa il difrige, la pomfolige, lo spodio, la cadmia, il litargiro.
detti a fare il panciotto perché me lo tenesse a pesci a: disse di farlo
semplici e composti che debbe saper fare lo speziale. soderini, ii-55: usasi [
faggio danzi corra voli, / maria, lo staccio! siamo soli al mondo:
, 6-90: gli gnocchi li faccio lo stesso; il galletto anche. e anche
mestiere a così fatta vivanda, sanza lo quale da loro non potrebbe esser mangiata.
traffico. giamboni, 7-33: per lo banditore si comandi quale compagnia in prima
il pizzi cagnolo, e lo speziale et il mereiaio, in somma e'
una sua figliuola ancella, mosso per lo dolore della libertade e per la vergogna del
: pare volesse farsi soldato, ma lo ritenne il patire di mal caduco.
e domandatori de le condizioni onorevoli de lo rege. l. ghiberti, xv-328:
un fanciullo addosso a un altro, lo percuote con la sferza. a.
è già colà dov'è sepolto / lo corpo dentro al qual io facea ombra.
/ allor ch'i'vi rimiro, lo meo core / tén, com'ho detto
non sorride più. pea, 7-106: lo divorerebbe in un boccone, quel frutto
scintille. sbarbaro, 1-189: lo vedo far fumo come sotto la lente la
, ii-428: benedirete il buio; come lo benedicono certe teste che presumono di guidarci
8-i-222: fuggono [le api] per lo fumo, e raunansi per suono di
vuole ingannare gli uccelli, e mentre che lo stormento fae dolce verso, tradisce gli
senza posa. pea, 8-129: lo scoppio del fulmine, s'intende,
, faceva quel verso. -volgere lo sguardo. lanciare occhiate. rinaldo d'
potesse, come stando, / compier lo meo coraggio, / farea questo passaggio
17-32: diece passi femmo in su lo stremo, / per ben cessar la rena
cimiere inargentate, / e par che lo leon prender vogliate, / per firenze entro
a fare il verno; il quale per lo fornimento avea diliberato di fare nelle
i cinesi. -aspettare, per lo più oziando o bighellonando, che arrivi
desiderio. chiaro davanzali, 27-6: lo lunicomo, che si prende / a
/ quando l'ha preso al cacciator lo rende, / ed el ne face
. rinaldo d'aquino, io7: lo 'mperadore con pace / tutto lo mondo
: lo 'mperadore con pace / tutto lo mondo mantenne, / ed a meve guerra
1-102: aaron passò di questa vita lo primo dì d'agosto, avendo egli
che egli fu insù questo monte, lo populo lo pianse trenta giorni. e per
fu insù questo monte, lo populo lo pianse trenta giorni. e per questo
questi che tengano el grano ascosto che dio lo faccia guastare. caro, 6-558:
pestilenza e da prodigi astrette, / lo raccorranno, e con solenne rito / gli
e quando là, due che per lo più sono frati, ma spesso anche preti
122: or avenne un giorno che lo re d'ungaria suo padre fece una
tetra. giusti, 3-54: fu tanto lo stupore che gli si dipinse sul viso
si dipinse sul viso, che tutti lo notammo, e cominciammo, ognuno tra
lui, francesco, è o fa lo sciocco? lui se n'accorge, secondo
ii-21: se debbo fartene il carattere, lo credo un uomo a sé, malinconico
solo discorsi, eppure il gusto ce lo siamo cavato. -intavolare una conversazione
oste sopra; di che fattone con lo conte alberto passata, fu per esso
latini, i-84: ad ogn'altro lo nego, / ed a voi faccio
ed a voi faccio prego / che lo tegniate caro / e che ne siate avaro
di questione molto pericoloso, e poi lo confuta con inconseguenti princìpi. manzoni,
. elegia giudeo-italiana, xxxv-1-40: così lo 'nfanti stava da canto: / facia
di me, che io piangea, per lo pianto che vedeano fare a questa.
forte uomo. e l'autore fae lo nome; da colui elle sono dette
giardino] avea dintorno da sé e per lo mezzo in assai parti vie ampissime,
: come furono quivi giunti, feciono lo segnale ordinato, acciocché quelli dentro,
che doveano dare loro l'entrata, lo vedessono. pulci, 24-87: carlo si
amistade. ma elli è amico per lo nome solo. petrarca, i-3-152: or
testamento, di quel tempo nel quale lo testamento fa, sanitade di mente,
piede. grazzini, 4-81: ma per lo sangue di tutti i martiri, che
divorziato tre volte e forse un matrimonio lo ha fatto per pubblicità. -ottenere il
, 1-18: il fare giustizia, diceano lo facea per tirannia. molti diceano di
fece processo, esaminando testimoni, e lo mandò al governatore di malaca. davila
faranno giustizia? ». « e lo speri? ». « io non credo
re. andrea da barberino, 1-45: lo re carlo aveva mandato per tutti li
di nuovo con grosso stipendio, e lo fece sopra i conii della sua zecca
. g. villani, 2-18: lo 'mperio... lasciò al figliuolo,
d'esta noi, si guerria / lo core e l'alma mia. dante,
si fe'discepolo, che non segue lo maestro. boccaccio, dee., 1-2
s. c., 4-3-4: sapere lo bene e non farlo non appartiene a
principio le fu duro scopare e dare lo straccio in terra, così alla presenza di
non conoscono il male, e pure lo fanno. sacchetti, 116-29: -se'tu
non dovea innamorarmi di don alonso, lo confesso, lo accordo: ma ora il
di don alonso, lo confesso, lo accordo: ma ora il male è fatto
fatto, né fia possibile che me lo stacchi dal cuore. giusti, 3-80:
, / che fece il saggio di tutto lo stuolo. aretino, 8-288: così
ricco o rosso da messina, 432: lo grande valore e lo pregio amoroso /
, 432: lo grande valore e lo pregio amoroso / ch'è 'n voi,
fami pauroso. bonagiunta, lxiii-82: lo foco lo 'ncende e fallo fello,
pauroso. bonagiunta, lxiii-82: lo foco lo 'ncende e fallo fello, / ché
fallo fello, / ché no è gioco lo foco tocare. guittone, i-3-125:
(e in questa forma assume per lo più un valore causativo). monte
, / ch'altro consiglio, ben lo vi protesto, / non vi si può
diverse le bontadi e li doni per lo concorrimento de la cosa che riceve. idem
. chi è negligente per temperamento, lo sarà in perpetuo. nievo, 1-171
saggio. bibbia volgar., viii-146: lo profeta èssi fatto lacciuolo di rovina sopra
. guido delle colonne, 3-36: lo sole è alto, si face filmerà,
il mormorio si fe'parole: / -ben lo sappiamo: un pover uomo tu se'
tarquinio. bonichi, ix-297: per lo sofisticare è guasto il mondo; / fansi
stava, colle sue orazioni combatteva per lo suo popolo, e colle sue riposate mani
tal fretta si muove, / come lo vede, che ben mostra aperta /
rime toscane, è il suono o lo strepito per così dire de le consonanti
o riuscire a ottenere il passaggio, lo spazio di cui si ha bisogno; aprirsi
e fa sua dimora tra voi, non lo rimproverate ma sia tra voi come se
). bisticci, 3-78: era lo 'ngegno suo divino; avendo a studiare
parmigiano; ma se il suo temperamento lo porta a vivere lontano dalla baraonda,
poco piacere. tasso, n-ii-368: lo spenditore avrà compro da mangiare e 'l
di fare ch'egli fosse veduto vigorosamente lo nimico fedire, o in sul muro
/ e ch'abbia tempo che l'annel lo copra. l. bellini, ii-no:
561: io t'amo pel freddo e lo stento, / l'insonnia, il
un borsaiuolo, non ebbe appena tra mano lo zecchino, che fattolo sonare sul tavolato
: come elli sarà guarito, ella lo farà accomiatare del reame di comovaglia, e
c'entro? e tu, chi te lo fa fare? montale, 2-31:
sbollire quell'odio. il duca non se lo fece dire due volte, e andò
6: se di meve trabagliti, follia lo ti fa fare. guittone, xv-29
. dante, purg., i-20: lo bel pianeta che d'amar conforta /
fierezza un naso aquilino e corto, che lo faceva assomigliare, vagamente, a un
, verrà sperciare, / c'allumenare farrà lo mio petto. sacchetti, 54-75:
avere il coraggio (ed è per lo più usato nella forma interrogativa).
e risposta. cicognani, 3-5: tra lo zio e la mamma facevano a chi
meno. tavola ritonda, 1-143: lo re disse perché egli facea di spegnere
infinito sostantivato di un verbo, ha lo stesso significato del verbo, a cui
79: nulla a te giova lo amonir ch'io facio, / ché distor
bisognava in alcuna cosa, chi lo voleva consigliare, farsi dalla lunga.
. o massinissa antico, / per lo tuo scipione e per costei, / cominciai
assiderata, e fattasi all'ortolano, lo richiese della limosina per la povera vecchia
rella, dicendogli io, doman notte lo farai venti non ti bastano dieci.
pronom. anonimo guelfo, v-330-1: lo nome a voi si facie, ser
non mangia possa bere un bicchiere. lo chiama ubriaco. ma a noi che
/ se ne porìan far due, ben lo vedete: / così è fatta magra
galee e con esse si mise su per lo fiume. bibbia volgar., iv-594
'n mente, / di canno ti vististi lo 'ntaiuto, / bella, da quello
bembo, 2-40: facendo freddo per lo vento di tramontana, che ancor traeva
borsa sciolta, / e non ti paia lo spender amaro. tasso, aminta,
e andando per li segreti liti, lo dio del mare ebbe a fare di
me la feci col cameriere dell'albergo e lo condussi sul discorso del '31, quando
aiuto, lui la trasformò in arbore lo quale si chiamò lauro. sacchetti, 16-61
121: fra tutti, fai fai, lo rimettiamo in piedi e l'awiamo per
dello sgabello. « gli avete dato lo sgabello rotto! » esclama..
fatto d'occhio al buttafuori, mise lo strumento alla ganascia, e accennò che
conoscono chiaramente che fanno male e pur lo fanno. fr. sassetti,
ii-42: amor, poi sostenere / de lo mal me non fai, / no
e far bene, e vorrei che lo sapessero i giornali che ci fanno fretta
1-71: quando carlo vidde tur- pino lo domandò: « come la fa gherardo?
molto meglio il farla ad altri, che lo aspettar che altri la faccia a te
): beatissimo padre, se voi lo liberate, egli ve ne farà delle maggiori
voler metter fine a cosa ch'è per lo più tediosa. chi nelle faccende e
la dovevano far male, e per lo più digiunare, i poverelli. -farne
di tutti colori, ma io non lo sapevo. pavese, 4-40: si rideva
la fece sotto, e, gittato via lo scudo, diede a gambe. bernari
-lascia fare a me, che molto lo so ben fare. boccaccio, dee.
cellini, 1-114 (265): allora lo pregai questo missere andrea che fussi contento
ed è espressione che si usa, per lo più, per rassicurare una persona e
novellino, 1-27: non parea che lo saladino sapesse fare senza lui, tanto
di questa tua ancilla, la quale per lo tuo amore mi serve, non posso
, mi sa che ci starebbero lo stesso anche se avessero a disposizione le
dante, inf., 24-11: lo villanello a cui la roba manca,
, certamente, con qualche pretesto evangelico, lo tenne tranquillo. 63.
disfare; chi fa il carro, lo sa disfare; la troppa fretta,
doria, 1-35: assai vai meglio lo no incomenzare, / ca, poi
no incomenzare, / ca, poi lo fare, -non vai ripentanza. fra giordano
del disiderato amore sempre conserverà in me lo proponimento del ben fare. savonarola,
e scimitarra e lancia, / che lo fecer morir giovine in francia! caro
grande pietrone; ma dopo / ve lo ripose, così come porre coperchio a
alcun tempo della presenza d'amore. non lo vedeano più i mortali far nido dentro
e gli amor più lusinghieri / fra lo stuolo faretrato / per seguaci e per guerrieri
finge l'uom non vederla, ella lo chiama, / e gli batte la man
, più grandi se asciutti (per lo più al plur.). 10
tito? sbarbaro, 1-250: eccolo, lo jonio -cui mi tendevo stanotte dal treno
tendevo stanotte dal treno; e non lo speravo così! una gittata, un
(e quel che attrae s'intende per lo più come pericoloso e nocivo).
. pulci, 6-38: morgante non lo stima una farfalla / ed appiccogli una
conservato un ricordo abbastanza simpatico perché me lo ricordavo studiosissimo, e mi pareva che
; così chiamatolo una volta da parte lo riprese dicendogli: « figliuol mio, abbi
[luciano], iii-2-332: non lo dico io cotesto: ma poco fa
. -i). nuotatore che pratica lo stile a farfalla (cfr. farfalla,
cuore d'ingannare i toscani e per lo tevere tornare a roma? perché ha più
. farfécchia, sf. (per lo più al plur.). ant.
, / in qual so', co lo vitto ferato / a li scotitori, che
per ben minestrare / la farfìata de lo bono farfione. = dall'abr
, / in qual so', co lo vitto ferato / a li scotitori, che
per ben minestrare / la farfìata de lo bono farfione. = da un
, -va sull'albero dove s'è fermato lo sciame, ma attento a non muoverlo
gatta, perch'era satolla, non lo prese. g. villani, 12-73:
che si ottengono macinando carne (per lo più di infima qualità) essiccata o
per supplemento la si fondi in su lo augumentare le gabelle o'pregi della farina.
venturi... fatto più manifesto lo sbaglio di quella benedetta tramoggia, che
compito suo (e si usa per lo più in frasi negative). bandello
corda, crocifisso e boia! per lo zio! me l'ha fatta sul grilletto
tieri pane dell'altrui farina. - e lo re, pur ridendo, disse:
, non essere innocente (e per lo più con notazione ironica). pulci
fare a me, / che io ve lo farò con li mia incanti / riuscir
anche di quelle varie scienze armato per lo schermo. egli però, che sol appena
cavalcarono a monte sacco, ed ivi per lo comune vi era castellano nanni di deo
io noi vo'dire, / io non lo direi mai) / 'n una
1-69: in meno che non lo dico, ci trovammo tutti nel cospetto del
palma il fior della farina, lo fiuta, lo lecca, lo gusta,
della farina, lo fiuta, lo lecca, lo gusta, lo trova ottimo
farina, lo fiuta, lo lecca, lo gusta, lo trova ottimo e
fiuta, lo lecca, lo gusta, lo trova ottimo e gli mette il
padrone il grido / né del carro lo strido, / nella stalla gli apprestan
4. specie di polenta, per lo più di forma sottile e circolare,
quando una nuova spruz- zaglia di neve lo infagotta [il fantoccio] e gli occhi
seria chi l'occidesse, / ca lo monno è en tal porto / ca li
. dante, inf., 27-85: lo principe de'novi farisei, / avendo
vestita di pietate umile, / passa lo cielo allo eccelso signore, / sì che
scuole serali. d'annunzio, v-2-233: lo sguazzalotto poi, con una successione bene
: passando dinanzi alla farmacia vide lo speziale ed il notaro tutti inferraiuolati che
estate o inverno, andava a prender lo zio canonico in chiesa, dopo i
veder sgocciolare l'acqua lungo i vetri, lo zio colla sottana raccolta fra le gambe
, i-449: [il violino] è lo strumento che più fruga ne'precordi a
fruga ne'precordi a mettere in esaltazione lo spirito. non era dunque codesto il
: il dottore prese con ambe le mani lo sgabello, lo sollevò, lo rimise
con ambe le mani lo sgabello, lo sollevò, lo rimise accanto a lei.
mani lo sgabello, lo sollevò, lo rimise accanto a lei. -si rimetta a
propria composizione, onde i farmacopoli defraudati lo denunciarono come falsificatore ai consoli della città
, i-277: farmacopoli a noi diam lo sciloppo / ben spesse volte che noi stessi
machiavelli, 1-vi-405: stamani in chiesa io lo vagheggiai un pezzo... parvemi
favella, come avviene molte volte, lo diciamo 'farneticare'. diodati [bibbia],
[ediz. 1827 (561): lo stillato di tutto ciò che gli uomini
lasciava travolgere da una suggestione malefica che lo spingeva a farneticare sogni di libertà,
, e più ferventemente, e incontanente lo rimenò al letto suo sano e guarito
tua / forse, e a digiuno te lo tracannasti, / sicché tratto tu sei
d'andar cercando le pietre nere giù per lo mugnone. a. pucci,
pucci, cent., 89-68: per lo meglio, usciam di tal farnetico,
vaneggiante. fra giordano, 5-425: lo 'nfermo può essere farnetico e non conosce
altri ci era un gran farnetico, lo quale ogni notte faceva sì gran pazzie,
: no è, in fortuna, -tuttavia lo faro, e presso a notte vene
). - in partic.: lo stretto di messina. boccaccio, 1-vi-385
che mescola disordinatamente cose diverse (per lo più al figur.).
triticum monococcum; il prodotto serve per lo più alla confezione di minestre o alla
preparazione di dietetici; gli antichi romani lo abbrustolivano o riducevano in farina per
nutrimento e, misto col sale, lo adoperavano come offerta nei sacrifici.
farsa1, sf. componimento teatrale, per lo più breve, inteso essenzialmente a far
appunto e le mascelle; / sì che lo rase, e non toccò la pelle
forese, vi-1-253 (4-14): a lo spedale a pinti ha'riparare; /
, 258: diedi per una farsata per lo letto de'fanti s. in,
senza maniche, ed era per lo più imbottito di ovatta; oggi è
2. veste corta, per lo più di cuoio, che i cavalieri
barros], 2-176: i mori che lo navigano [il mar rosso] dividono
fascetta per fasciarle gli occhi, acciocché lo incanto vaglia. forteguerri, 26-49:
, ma si può dire che non lo portasse: usava una fascetta bassa che
fascetti di spine legati, e per lo mezzo di ciascuno fascétto per lo lungo
e per lo mezzo di ciascuno fascétto per lo lungo era una stanga, la quale
dei documenti logori, ingialliti, legati con lo spago. deledda, i-158: aveva
collo. guerrazzi, 5-80: lo vide comparire indi a poco vestito di
tre dì, fece le fasce che lo tenevano legato macchiate dal fracido della carne
, e per la fascia del petto averete lo ciliccio. marino, 1-134: di
verri, i-30: una cerulea veste lo ricopriva sino al ginocchio, annodata con
notte le fasce del braccio, per lo quale si era tratto sangue. b.
l'umano dalle fasce teologiche nelle quali lo aveva stretto il medio evo.
profonda del muscolo trasverso dell'addome e lo isola dagli organi profondi. o.
diversi luoghi cingono l'esofago, e lo fortificano esternamente. 10. archit.
, e così un'altra di sopra che lo ricinga in cambio di cornice. baldinucci
costruzione o strumento, di forma per lo più cilindrica, avvolto intorno a una
viola o del violino che ne segna lo spessore laterale e, poggiata sull'orlo
-lo spessore di gomma che avvolge lo scheletro dei pneumatici, e sul quale
iii-115: vedevilo sputacchiato, e non lo potevi forbire. vedevilo ferito e non
potevi forbire. vedevilo ferito e non lo potevi fasciare. folgore da san gimignano,
le battiture il volto enfiato e livido, lo acconciarono disteso sopra una tavola nel mezzo
possibile. jovine, 2-242: pietro udì lo strappo secco di una stoffa. la
vitale era leso. boine, ii-89: lo fece sedere su di un tronco abbattuto
io dico, il corpo fascia / da lo bellico in giù di fiondi c'hanno
: con sospiri e lacrime camina / lungo lo stagno che le mura fascia. della
imbacuccò nel mantello, si fasciò con lo scialle e la sciarpa, s'inguantò
con begli drappi di seta, accioché lo loro fiato non andasse nelle vivande del
quella gente insomma che si affatica per lo sviluppo e la manutenzione della propria fasciatura
', nuovo giornale o, com'egli lo chiama, * foglio 'letterario,
il primo quaderno, o, com'egli lo chiama, 'fascicolo'. tommaseo, 1-78
la copertina arancione piegato in due e lo deponeva su una mensola. cicognani,
, 19-440: fascicolo di mirra mi è lo diletto mio, e voglio che dimori
giaceva, e stette ad aspettare che lo amante venisse. -figur. legame
gli orecchi trovato adito al cuore, lo trovaron per gli occhi, adoprando una
suggestivi (per es., mediante lo sguardo o fissando un oggetto brillante)
la tiene immobile aggrappata al balcone sotto lo sguardo scintillante della sua nemica. tozzi
sottile e allungata), riuniti e per lo più legati insieme in modo da poter
trovarono un fascio di lettere; e lo menavano in gabbia. nievo, 660
: in alcuno fascio di panni lini lo quale comprano [li mercatanti] lo quale
lo quale comprano [li mercatanti] lo quale fie centosepte, e da quinde
. figur. quantità, congerie (per lo più varia, diversa, abbastanza confusa
vengano raunando insieme i princìpi e si afferri lo spirito di tutto il sistema, ei
. peso, carico, fardello. -per lo più al figur.: gravezza,
un fine comune, raggiungibile, per lo più, con azione rivoluzionaria. -anche
di parole. de sanctis, 7-389: lo stato libero è fascio di tutte le
co'mangani nel dificio mal fatto, lo mandaro in fascio. rovani, ii-60:
: 1 fascioni ', in toscana, lo stesso che copertone (per biciclette,
unificazione europea, i padroni dell'occidente lo vedrebbero volentieri risorgere come custode e secondino
allo stile bancario si è sovrapposto più tardi lo stile fascista, con i suoi sventramenti
. fascisticaménte, avv. secondo lo spirito e i modi del fascismo (
dei fascisti (e vi è per lo più connessa una notazione spregiativa).
campailla, 3-26: interrogar volea, ma lo proviene, / e siegue quell'astrologo
silenzio fu un po'più scandaloso che non lo siano mai state le tacite fasi della
il numero di parametri necessari per definirne lo stato. = voce dotta, gr
loro riscatto. faldella, 6-246: lo aveva ritenuto in casa sua quale fasservizi.
della stessa frequenza (ed è per lo più usato per misurare il fattore
con un laccio (e si tratta per lo più di prodotti vegetali, quali
che si sforzi e piaccia a lei lo bene andare aconcia, e, se ghirlanda
della stirpe vitellesca e gran capitano, lo menava seco in ungaria, se ne tornava
ascosa: / con essa quel gigante lo legava, /... / così
a colui solamente dee essere bai- lito lo govemamento, che per sua bontade vale al
gran fastello d'ogni cosa, se lo potranno stringere. baldini, i-312:
mando in scrito, / e no fastidiare lo me'dicto: / pregote che tu
dall'ultimo mare si porta quello che lo stomaco per delizie guasto appena riceve.
desiderando l'uomo che vengano, per lo fastidio delle cose presenti, sempre
urlare a gara col treno, e lo feci in modo così spropositato che quelle
bella, se ti guardi / dentro lo specchio mai d'alcuna fonte, /
bestia. redi, 16-ix-287: lodo sommamente lo aver tralasciate a coloro che le vogliono
infiammazione pruriginosa di zone della pelle per lo sfregamento degli indumenti o per la presenza
: i fanciulli sono lamentosi per lo fastidio che reca a loro l'apparire di
vetro, 129: priemila tanto che lo detto azzurro n'esca fuori, e lo
lo detto azzurro n'esca fuori, e lo fastidio rimarrà nella pezza. s.
non gli dia molto fastidio e lo lasci attendere alla sua industria e non lo
lo lasci attendere alla sua industria e non lo tiri per forza di casa o
messo tanto fastidio, che a pena lo ho potuto consolare. [sostituito da
fin a tanto che vi uscirà per lo naso e che vi tornerà in fastidio.
noi lungamente distendiamo, a fastidio recheremo lo nostro uditore. 11. prov
avrebbe avuto sembiante di disprezzo, e lo scusarsi di sconoscenza o di fastidiosaggine
secche di bar beria e lo stretto di scilla e cariddi. caro,
un foro arrabbiato e col sovente tradir lo spogliato cliente. guerrazzi, 6-199: l'
si converte in fastidioso notrimento, così lo studio sanza desiderio guasta la memoria col
, e che per ciò fa voltare lo stomaco. parini, giorno, i-853:
che dal lavoro / amore o gelosia lo spinga a casa; / né tal
che egli è molto geloso: / lo cuor vuol tutto questo amor gioioso. /
, vii- 429: tu fabbricasti lo tuo bordello in capo d'ogni via,
fatta come meretrice fastidiosa, che augumenta lo prezzo, ma come femina d'adulterio
femina d'adulterio, la quale sopra lo suo merito mena 11 strani. f
, fastidioso in estimare li suoi beni, lo quale non avea perdonato allo accusato coriolano
coriolano, fu costretto di pregare umilmente lo sbandito. cellini, 1-104 (242)
e le bevande (una persona, lo stomaco). bartolomeo da s.
altrui palato, né odor molesto che lo fastidisse, né di ciò alcun sospetto.
ordinato svolgimento di un'azione (per lo più di guerra). baldini,
calore. 5. ostacolare lo sviluppo, la crescita (di una
nascosto, induttivo di tristizia, per lo quale vien l'uomo in tedio di se
confermare definitivamente l'opinione di coloro che lo dicono esaurito e che fastidiscono nel suo
esaurito e che fastidiscono nel suo scrivere lo sfruttamento meccanico e interessato di una maniera
. soderini, ii-344: et avendo lo stomaco fastidito da'cibi, questa
e anche con la sua mano ugnendo lo risaldòe, e sanollo perfettamente.
faccie dell'edificio, il diritto, lo scurzo, edificio rotondo, ovale, quadrato
la grandezza dell'animo suo, per lo miracolo del quale nome gli altri mortali
meglio se, arrivato al fastigio, lo zaharoff non si fosse addirittura messo in testa
la sua grande magnificenza e ricchezza e lo fasto della sua potenza. frezzi, ii-19-26
colei è vana, orgogliosa, come lo dimostra il fasto di cui si circonda
lusso. d'annunzio, v-3-165: lo spocchione, tutto dato alla crapula e
ornate di sapienzia e prudenzia umana per lo fasto della eloquenzia enfiano di vanità e
andati in molta intemperanza di stile per lo fasto d'alcuni autori che credevano la
fastochiara, ru- fìana, pollastriera, lo balto in terra. = cfr.
critica liberare dall'enorme peso estraneo che lo cela e lo sforma. 4.
enorme peso estraneo che lo cela e lo sforma. 4. con atteggiamento di
fregi / [i cavalli] sdegnan lo sprone al fianco e l'uom sul dorso
/ con l'argenteo color si trae lo sguardo. arici, ii-152: gli
posta, riuscivano a far sì che lo specchio di ogni cosa notabile degli altri stati
perché una ferita riportata nelle battaglie zoppicar lo faceva, la generosa madre gridò ch'
un gran vecchio selvatico, mala fata lo porti, mi accoglie col bastone alzato.
e gittarono uno stecco di legno in lo fuoco e disseno: tanto viva questo
la fata ocira / si sente de lo dio, c'ha chiuso in petto.
le terre che guardano gli liti, trovoe lo fatale nascimento del fiume esero. ugurgieri
gli dei penati); che determina lo svolgersi dei fati (stelle, pianeti)
la ruota della fortuna, il fuso o lo stame delle parche, ecc.)
grido sepolcrale colaggiù in fondo della vallea lo mandasse la strige: perché quello non era
gran paese che s'innalza oltre lo stretto, e andò di mano in mano
drizza. / come l'asta fatai lo scudo tocca, / coi piedi al cielo
voglia. d'annunzio, i-392: vide lo stelo e vide anche l'anello;
vide anche l'anello; / e lo stei ne 'l cerchietto / pareva il dito
ariosto, 15-87: tenendo quel capo per lo naso, / dietro e dinanzi lo
lo naso, / dietro e dinanzi lo dischioma tutto. / trovò tra gli altri
zolla e incenerita, / ancor leva lo sguardo / sospettoso alla vetta / fatai,
enea per fatai guida fu menato a vedere lo inferno. nardi, 301: ne
in se- natum venit ', e lo incontri ad ogni passo. e quest'uomo
[dante] la vita / che per lo mar de l'essere si volve /
turpitudini umane, in verità mi prende lo sdegno d'essere un uomo vivo,
ci aspettavamo ad ogni istante d'udir lo scoppio e di saltar nelle nuvole.
è sì amico di dio / che lo lascia dar legge / a la instabil fortuna
altro meleagro; / e questa tien lo stizzo che fataro / le tre, quando
, e diegli tra l'elmo e lo 'sbergo, e levògli la testa dallo
incontrò nell'ombra delle foreste native, lo tiene nel suo cerchio fatato. buzzati
la porta in palma di mano! lo sa come dice? la velia à
fosse che troia si potesse defendere, lo tuo braccio è assai sofficiente a defenderla
se'fatata ». fazio, iii-12-11: lo primo porto e 'l primo paese /
nostra, cioè l'umido radicale e lo caldo naturale. boccaccio, i-81: o
agio di vedere il suo tesoro, per lo quale, come neve al sole struggere
e meschina, / la fatica, lo stento ed il sudore / riempiono il
18-174: la fatica unita al piacere lo sminuisce, perché la fatica è un
logorio. cellini, 3-145: così lo feci [il modello] di gesso,
ha sofferto agitato da quell'uragano che lo ha sfrondato o scalzato. -scappa
, conv., iii-xiii-ii: ripensando lo loro difetto, dopo lo desiderio de
iii-xiii-ii: ripensando lo loro difetto, dopo lo desiderio de la perfezione, caggiono in
dante, inf., 2-3: lo giorno se n'andava, e l'aere
2-135: allor rizzossi agamennon, stringendo / lo scettro, esimia di vulcan fatica.
b. davanzali, ii-470: come lo scolpir in marmo le dodici fatiche d'èrcole
... è una vera fatica erculea lo scrivere. 6. il frutto
bibbia volgar., v-468: cerchi lo usuraro ogni sua sostanza; e li estranei
l'organo visivo, cioè l'occhio, lo quale per infertade e per fatica si
. savonarola, iii-12: io prédico per lo onor suo [di dio],
; / ché dello scudo nell'orlo lo tocca / quegli a fatica, che
animai ragionevole; ma e'basta che tu lo veda operare... perché tu
pensiero di noè, che per ricompensarlo lo fece vivere altri dugento anni, ché anche
nostra ricchezza. linati, 8-67: lo vedevi gironzare intorno a gente faticante come
sopportare la fatica, che regge bene lo sforzo; forte, robusto (anche con
gniare sovente in aqua freda, per lo calore fievole ch'è dentro il corpo
è la storia, essendo evidente che lo storico non ha molto da studiare e
a dare loro riposo, dicendo per lo evangelio: « venite a me, voi
squassare, percuotere, battere (per lo più con valore iperbolico e con riferimento
, iv-372: chi vuole di più se lo deve faticare. 15. usare
gli pareva avere, non poteva raccogliere lo spirito a formare intera la parola alla
aveva di presente in verso quella maestà lo manterrebbe sempre. 4.
danaio, prezzo del faticato giorno, per lo quale ricevere l'anima va. luca
e, trottar sui viali... lo sperereste? chéh! era sempre al
. agostino volgar., 2-54: lo medicamento della fame è il cibo,
medicamento della sete è il bere, e lo medicamento della faticazióne è il sonno.
e d'ogni speranza,... lo sciagurato fu posto ad un altro genere
bibbia volgar., v-28: come lo servo desidera l'ombra, e si
desidera l'ombra, e si come lo mercenario aspetta la fine del lavorìo suo,
se vuole imparare il francese o lo spagnolo o l'italiano, deve prima affannarsi
antichi monumenti. foscolo, vii-74: io lo confesso: ampia è l'arena ch'
dietro a lei, ch'a vero onor lo scorse, / scelse da destra il
occulte vie, pensa benedetto, non lo ha condotto iddio dalle logge di praglia
dalle logge di praglia, dove jeanne lo ha tentato e vinto, a questa
ignorata la data fatidica, avrebbe incorso lo sdegno della lupacchioli. = voce
dentro al mio, / come nell'occhio lo sguardo. ungaretti, ii-109: in
figliuola, pensi tu sola di rimuovere lo fato, che non si puote vincere?
? pirandello, 5 * 345 = lo amava e lo stimava per la bontà
, 5 * 345 = lo amava e lo stimava per la bontà dell'animo,
ginocchia che le vennono meno, tenne lo volto non pauroso infino agli ultimi fati
: dagli occhi languidi stillando / per lo volto ferin lagrime umane, / piangea
-portare i fati di qualcuno: essere lo strumento mediante cui si compie il suo
, se le circostanze saranno favorevoli, lo permetteranno. carducci, ii-1-104: e
, genere, tipo (e per lo più è usato nelle locuz.: di
/ nella mente, che s'io lo riscontrassi / per la via, credermi
volgar., 69 (90): lo gran signore di signori, che coblay
chiabrera, 363: sì fattamente per lo ciel si volse / nella stagion che cosmo
con essa la mano di un uomo, lo scottò in maniera tale che lasciò nella
] a tutto sovrasta sì fattamente, che lo spirito umano, per quanto s'innalzi
, 2-235: dunque se cristo morì per lo peccato, e il peccato fu cagione
; connotati (e si usa per lo più al plur.). giacomo
/ le soe adornate fatteze, / lo bel viso e l'ornamento, / e
maraviglia: / le suoi belle fatteze lo pensier m'assuttiglia. compagni, 3-21
volto, che nel suo ridere rallegra chiunque lo guarda. marino, vii-155: quanto
, nascoste da una grandissima gualdrappa che lo copriva dalle orecchie alla coda. papini,
quella presenza fisica. quasi cercava con lo sguardo dove fosse fattibile, lì per
degli amici cresceva a vista d'occhio dopo lo smascheramento. carducci, ii-8-102:
se ben il cardinale esso ancora non lo teneva per fattibile. romagnosi, 10-139:
, per l'origine e signif., lo spagn. hechizo * fattura ')
livio volgar. [crusca]: lo latino era grande e fatticcio, e
frugoniano, solido, nerboruto, fatticcio, lo stile fiorisce di rubizzo vigore, nei
del fratellone (non fratellino come voi lo chiamate, ch'egli è alto e fatticcióne
. ricci, i-400: doppo de sepolto lo fecero cavar fuora un'altra volta,
, e che fanno perfetti noi stessi e lo appetito nostro, dirizzandolo verso il bene
giordano, 5-141: l'altro modo per lo quale le cose le quali noi non
dite avere recato (che non me lo potete mostrare, ma sì altre cose fattive
: sembrami... che tutto per lo più ridur si voglia ad un fattizio
: il popolo nelle altre isole sente lo spirito greco; ma in corfù questo è
fatto, / veggio in alagna entrar lo fiordaliso / e nel vicario suo cristo esser
sicché quand'era l'ora di pagare lo scotto, la principessa si pentiva delle
figliuol di dio in potenza, secondo lo spirito della santità, per risurrezion da'morti
sono ben fatte, coprì la nuvola lo tabernacolo della testimonianza, e la gloria
. guarini, 141: a mezzo de lo speco, / ch'è di forma
dante, inf., 14-14: lo spazzo era una rena arida e spessa
fine. soderini, iii-276: subito lo farai palare con buon palo grosso e
fatto a ciò, perché i venti non lo possino far crollare o dimenare. g
gagliana venne a giorno fatto, che lo zio cosimo aveva il viso acceso e la
2-52: perché tardi? nel pino lo scoiattolo / batte la coda a torcia
me lei poi fero tale, che lo mio beneplacito fu contento a disposarsi a
afferrò con le tanaglie; / e lo domò col maglio e col martello.
e qualche volta questo significato nemmeno più lo si scopre, sopraffatto com'è da certa
risultare possibile, facile, agevole (lo svolgersi di un fatto, il verificarsi di
compì, di specificazione (seguito per lo più da una prop. relativa)
che gli sta a cuore, che lo riguarda in particolare (è per lo
che lo riguarda in particolare (è per lo più al plur., con un
ch'assai ti dissi: -non toccar lo foco! - / ma mie parole 'n
far tollare. cavalca, 19-173: andando lo beatissimo agapito al predetto giustiniano imperatore per
stato in francia di nome, io lo sono stato di fatti. ho regnato
persuade, / perch'a lor modo lo 'ntelletto attuia; / ma tosto fier li
'l consiglio dimandar tu dia: / propon lo fatto in pria / e non mostrar
. verga, i-203: io te lo ripeterò così come l'ho raccolto pei viottoli
sospirone di tasca quel caro zecchino, lo sporse al barcaiuolo soggiungendo che su quella
è aggrappata e che ha finito con lo starvi a suo agio. 7
dimostra ch'egli per isperanza di merito lo seguitava. simintendi, 3-189: o iddei
a tutti quelli de numidia placea molto lo fatto de iugurta. bonichi, 20
gran cane, che per nulla ragione lo voleva loro dare commiato. g
di tali ingiurie cento persone, ora lo sanno mille. cassola, 2-313:
, 4-530: non contenti dello aver sottomesso lo stato d. bartoli, 10-179: principi
lxiii-72: qual om è laldatore / de lo figura è sparita dal terrazzino. su'
raggiungere un fine, corno sta lo fatto tuo? », / e tu
pensa splende in la intelligenza de lo cielo / deo creator, più
oltra 'l cielo, / lo ciel vogliendo, a lui ubidir tole,
le sue sustanzie, e fusse erede lo ispedale di santa maria nuova di firenze.
, dove va? gobetti, 1-127: lo sviluppo degli eventi ha dimostrato che i
tentasse alcuna cosa contro a reggimento; lo esecutore ha balìa di fatto solamente contro
suocero del sassone... sopra lo stato di gheldria. -con uso attributivo
fatto. giannone, 2-i-212: sostenne parimente lo stesso sentimento, comprovandolo con infinite prove
canonico di fatto. tommaseo, 3-i-21: lo scritto da lei cortesemente inviatomi, troppo
fra giordano, 3-229: l'anima, lo 'ntelletto è di questa natura che ciocch'
.. e dicoti più, che se lo 'ntendimento fusse ben forte al pensiero,
e, posto che sì, io sarò lo incolpato, non tu. -io ti
. m. cecchi, 165: lo comperai già da piccol putto / a tripoli
, 743: o dio, e'non lo sa se non chi 'l pruova,
novellino, 2 (11): lodò lo 'mperadore, e disse che era molto
. latini, i-345: poi lo suo intendimento / mettendo a compimento
mettendo a compimento, / sì lo produsse in fatto. d. bartoli,
gloria del mondo, acciò che per lo fatto di costui ne possa molti ingannare,
ingannare, a cui dica di fare lo somigliante. 5. caterina da siena,
quell'epoca sventurata non abbia a concitare lo sdegno di ogni buon veneziano, che
ammalato [d'amore], non lo sono mai, e per questo solo fatto
sul fatto a rubar frasche, e lo conciò per le feste dalle legnate. pavese
: quel goffo non era prosciolto e lo mandavano a casa soltanto per fargliela e
, che si trovò nel fatto, e lo scrisse. -uomo da fatti:
patto. forteguerri, iv-173: pur pur lo soffro perché son parole: / ma
parole: la loquacità è incompatibile con lo spirito d'iniziativa. p
aver fatto ad altri provare assai volte lo stesso piacere. -peggior. fattàccio
, / tra l'olio tra ulive e lo 'nfrantoio. palladio volgar., i-20
stanza dove si tiene il frantoio e lo strettoio per la fabbricazione dell'olio, deve
d. bartoli, 7-3-122: per lo tutto poter che in ciò avea,
. aretino, ii-125: io lodo lo splendor de la mia salute, e
, 238-1: ragione mosse ed amor lo fattore, / che, noi creando,
che con gli angeli beati / fossi lo spirto al suo fattor converso, /
eroi, seggio romito, / ove lo spirto al suo fattore unito / se
a un mio fattore che te lo dia. b. davanzali, i-77:
istannovi più fattori e iscri- vani per lo soldano a custodia di questo giardino, e
fattore, ch'è persona spedita, lo faremo, consigliandocene voi. sagredo, 155
effetto. romagnosi, 10-n: seguendo lo sviluppamento dei fattori economici, si trova
vita nuova, 29 (98): lo tre è fattore per se medesimo del
ire in chianti ti giovasse: / lo spedai v'ha de'beni. / no'
. serristori, conc., ii-166: lo stabilimento agrario sarà situato in campagna.
di muscato] convenne con alcuni americani che lo aiutassero all'impresa, a patto di
). iacopone, 88-100: lo spirito santo hali ad ispirare [i
], 37 (649): lo passò [il giorno] tutto al coperto
sensali posti per la corte, e lo disimbarcava,... dipoi li discaricava
sue fatture, e poi perché l'affetto lo muove di vederci perfetti. tasso,
da barberino, i-215: pregaronlo per lo paternale amore e per amore di tutti
guido da pisa, 1-349: volgendosi per lo campo vide dui grandi baroni troiani di
per la strada spaventa il calabrese, che lo crede una fattura. serao, i-1081
1-166: a teatro ad annetta importava meno lo spettacolo sulla scena che quello in platea
pagati a fattura, sono disposti per lo più a lavorare eccessivamente, e a
/ s'hanno unto da sua posta lo stivale. g. m. cecchi,
trattare una sostanza; adulterarla (per lo più fraudolentemente). magalotti,
e pretensioso quanto il falso barolo che lo aveva preceduto. 2. per
, 84: come molti dicono, che lo faccino per fatturie o incantesimi.
avea prima e poi era fatturo / per lo regno mortai ch'a lui soggiace,
; profetavano in baal, e ingannavano lo mio populo d'israel. de luca,
narrati in lode de'mortali, deriva lo scherno contro a molti difetti, segnatamente
1-102: per questo gli sopravviene che lo spirito si diparte, onde nascono in lui
apparvero fatue nuvolette, che ne fiorivano lo spalto, quasi un mazzo di bioccoli
/ nuove sempre aure gradite / con lo spesso / respirar. panni, giorno
ojetti, i-72: brasini... lo fa sedere a capo tavola dalla parte
, il mondo degli « esteti », lo sa chi ci ha bazzicato. cotesta
d'annunzio, i-61: tu sei lo spirito / lieto degli uomini; sei
poteano cassare le predette decretale e no lo fecero. cammelli, 259: esser
al sorgere nel neofita di idee che lo ebbero fautore. = voce dotta
porci di quest'erba, vien loro lo spasimo, ma sapendo loro il rimedio
terzo di una fava, e poi lo pianto, con tanto suo furore, che
perciocché la nera vogliamo si pigli per lo voto affermativo, e importi il sì,
sì, e la fava bianca per lo negativo, e importi il no; il
si provvede. pananti, i-312: lo zio, giunto a saper ch'io fo
tutto fava, tutt'è fava: è lo stesso, è tut- t'uno.
non dovrebbero saper questo modo d'interpretar lo squittino; perché altrimenti giocherebbero a rovescio
., 7-5 (178): messer lo geloso s'avea messe alcune petruzze in
, iii-171: donna, cui fe'lo ciel povera e bella, / con fioca
riuscire più ad articolare parola (per lo stupore, per la gioia, per
siniuri, s'eo fabello, / lo bostru audire comprilo. giacomo da lentini,
favellari. iacopone, 3-61: per lo parlar c'hai fatto, tu lassarai lo
lo parlar c'hai fatto, tu lassarai lo vino, /... / si
ciò dovessi avere commesso fallo, per lo quale mi mettesse a sì fatta strettezza
giordano, 1-190: gli fu veduto visibilmente lo spirito santo in ispezie d'una colomba
ridusse a tale, ch'altra persona non lo serviva de la rea femina, né
laude. la spagna, 21-32: lo imperador con favelar cortese / dimandò orlando
vien ripreso, suole a colui che lo riprende, rispondere: chi favella erra
, dicitore, conversatore, che, per lo più, sa esprimersi in modo piacevole
degli antichi favellatori, compongono il parlare e lo stile ottimo. leopardi, v-494:
che l'uomo favelli, e la natura lo 'nsegna all'uomo; ma la
. arrighetto, 221: per lo favellio delle genti è dilettevole il dì,
delle genti è dilettevole il dì, e lo spesso leggere menoma le mie pene.
simintendi, 1-64: feton allora vide lo mondo acceso da ogni parte, e non
prese a due mani chiarenza, e gittò lo scudo dopo le spalle, e diegli
ridutte; /... / quanto lo corpo e le mie membra foro /
. motivo, cagione, incentivo (per lo più insignificante, di poco conto)
/... i e ne lo specchio mirerete un'altra, / direte sospirando
tutto arda / di faville cocenti per lo scorno. 4. virtù,
aiutate dal fiato del maestro, illuminino lo intelletto suo. giraldi cinzio, 5-8
dietro il banco. questa brava persona lo guardava e riguardava stupidamente, poi ecco
31: li accise faville spisso spisso percotendo lo dolente core, facea dal propie vene
core, facea dal propie vene abandonare lo robicondo sangue, sì che manifesti signali
robicondo sangue, sì che manifesti signali lo livido vulto demostrava. bembo, 1-20
da barberino, 1-242: allora troiano gittò lo scudo dopo le spalle, e prese
barberino, ii-270: di rei la loda lo va- lentre in villa, / lor
cellette di cera, di forma per lo più esagonale, costruite verticalmente nell'interno
: hannomi li nimici circundato come tape lo favo del mele, ma nel nome di
certe api sono ordinate ad andare per lo fiore del mele e certe a fare i
dentro ai loro favi lasciano imperfetto perire lo incominciato mele. marino, 7-154:
ne la piena / tazza dove la bocca lo disfiora. vittorini, 2-102: una
era in su la favola d'isopo / lo mio pensier, per la presente rissa
e che ercole, avvedutosi di questo, lo levò in alto, e discostollo dalla
cassoni] dinanzi si facevano erano per lo più di favole tolte da ovidio e
sono favole. buti, 3-776: lo nostro autore finge come beatrice, seguendo la
eccoliti udire nocchieri, che navicavano per lo fiume con grande impeto. savonarola,
isnel- lesi, una favola, e lo resterà, nel tempo, senza averlo
pagamento o altro premio, / lo farebbe a voi donne. della casa,
il fatto ci rappresenta. chiamo favola lo intrecciamento di quel negozio; costume quello
subito si dà nella favola o per lo meno nel poco verisimile. -dare
me faccendo una favola già con alcuno per lo modo che più gli è piaciuto,
altri tordi, disse ai compagni che lo faceva per pietà, al che uno
posto fine al suo favoleggiare, e fileta lo lodava d'aver con sua favola pòrto
favoleggiare un che diverso da quello che lo circonda! levi, 1-129: i briganti
2. la disciplina che ha per oggetto lo studio delle favole. favolistico,
detto de'fanciulli che dicono che caino per lo peccato del fraticidio con una incarica di
antichissimi. fracchia, 654: chi lo vede sempre così svagato dietro i suoi
con suoi dolci sussurretti par quasi che lo inviti al canto. baretti, 1-10:
alla riputazion del grecismo di quel che lo fosse allora l'occidente che usciva appena
alla spada, e cominciò a colpire lo sventurato giusto; e così dai compagni
resia d'ario, sì cominciò a conturbare lo stato de la chiesa e a minacciare
fue morto. colombini, 131: misser lo vescovo molto vi benedisse, e portavi
allusioni appassionate a persone o a partiti, lo pongo da canto; né il pubblico
la coperta invidia del dittatore e per lo favore del maestro de'cavalieri, che
per la copia de'vapori, così per lo favore acquistato ne l'età giovenile sogliono
capo del mondo, cioè roma, lo favore della fortuna gli esaltò e magnificogli.
-condizione particolarmente vantaggiosa e atta ad agevolare lo svolgersi di una certa azione o impresa
, i-34: li sabini, per lo pericolo di tanto uomo, si sostennono;
; e elli ripreso l'animo per lo favore e grido de'suoi, scampoe.
questa cagione e'[il papa] lo sollecita [il duca valentino] al partire
segnalato favore che mi volle fare lo zio architetto, che mi dovè albergare
comparti / e del buon genitor siegui lo stile, / fra'suoi gran pregi umile
partito, non rimase vinto; per lo che un'altra volta propose ch'egli fosse
.. / però che andasse ver lo suo diletto / la sposa di colui ch'
rasori, conc., i-19: lo studio dell'elettricità ebbe tanto favore e
qualcosa. borghini, i-iv-4-306: chi lo scrisse [l'urbano], o chi
[l'urbano], o chi lo mandò fuora sotto questo nome [del boccaccio
l'ombrello. per favore, me lo prestereste l'ombrello vostro? fracchia,
a chi di loro li pare che lo meriti, in modo che spesso hanno qualche
e porgergli favore, acciocché il male lo alleggerisse, lo spirito suo che divinissimo era
, acciocché il male lo alleggerisse, lo spirito suo che divinissimo era, conoscendo
aretino, 11-199: dico che ne lo avvedersi gli scribi ed i sacerdoti,
uno utile che potea far le fica a lo onore, si diedero a cotal traffico
con ingiusta parzialità, avvantaggiare chi non lo merita, aiutare con mezzi illeciti (
qualcuno o qualcosa, consentire l'esito o lo svolgimento felice di un'azione, di
il virtuoso. 2. favorire lo sviluppo, la continuazione, la persistenza
che avere ingenerato così grande uomo: lo quale essente signore delle cose, o
al seme], ciò favoreggiale a avere lo spirito. gemelli careri, 2-ii-262:
1-73: trovando la materia disposta per lo bisogno del re e della reina, e
momento all'altro tornassero i carabinieri e lo arrestassero come favoreggiatore di banditi. c
degli albizzi, i-54: nostro signore messer lo papa ane conchiusa e fermata con lo
lo papa ane conchiusa e fermata con lo nostro commune una alta e graziosa concordia
, v-335: in seguito più volte lo ricattai nella stessa maniera; accusandolo di
la mia professione; e sempre ottenni lo stesso risultato favorevole ai miei desideri e
rivolgea dal cielo al franco duce / lo sguardo favorevole e giocondo. marino,
come i predecessori, né come ce lo presentano gli storici dediti a'nemici di lui
, favorivano i iudei: per- cioché lo spavento di mardocheo era caduto sopra loro.
e favorivano gli altri potentati d'italia lo stato di... massimiliano, ancora
grandi, che prima reggevano, teneva lo stato con una balìa. lorenzino, 206
partito de'principi di borbone, ve lo avrebbe, mentre viveva, senza molta
od avversandola [la guerra], lo ammetteva; ma ora, giustificazioni od
obbiezioni o anche definizioni della guerra, lo impazientivano come superflue e improprie: non c'
per conseguente, diradi l'uso, o lo dismetta spesso per alcun tempo. sarpi
ch'ella stessa favorisca coteste indisposizioni con lo studio e con le vigilie, che sono
l'incendio vorace: il vento impetuoso lo favoriva. alfieri, 1-104: notte,
sua copservazione. verga, 2-46: lo zio bartolomeo si fregava le mani guardando il
comportata nel modo più saggio, con lo scopo di non favorire illusioni, di
riprove di deduzioni tradottesi in atto, lo favorivano in questa sua sicurezza.
di costui; e quanto la fortuna lo ha favorito! tasso, 11iii- 798
compiace di voler favorirmi, io ringraziandola lo starò con impazienza attendendo. g.
: animosamente addimandò a sua maestà che lo favorisse di proporgli un soggetto. redi
..., or questo è lo studio loro. metastasio, i-64: deve
le viste di favorirlo, tanto che lo conduchi alla mazza, e poi lascialo
luigi lissi avesse indotto con la violenza lo zio a favorirlo, e questo è già
importanza ». che il diavolo se lo porti! io sono puntuale. banti
l'economia per imbandire a quei ghiotti -tutti lo sono in questa città -un pranzo grasso
buio? - tanto la bocca si trova lo stesso, - rispose l'uomo.
sol da la ragione, / contro lo 'ngegno e forza lor un pezzo / tenesti
ed importante, che i rispetti che lo movevano, non dovessero essere conferiti ad
favore di un potente (detto per lo più di ministri o di cortigiani)
venili, ma gl'importanti consigli di tutto lo stato suo. tasso, 11-iii-1112:
ad un ministro favorito del re: lo fece; fu accolto con singolare benevolenza
85): privato, chi non lo sapesse, era il termine in uso,
suo favorito cavallo chiamato ruggieri, glie lo donò. redi, 16-i-26: vara vara
ed oziosa, è il cavalcare e lanciare lo zarit, specie di giavellotto di legno
favorita, eh? sarpi, i-2-78: lo presero e condussero pregione in torre di
. fogazzaro, 1-401: sto leggendo lo scritto del mùller... da
diligentissima promovitrice. gioberti, 1-iii-586: lo stesso autore espone altresì i danni
e la falsa scuola e i falsi ideali lo fazionarono. = deriv. dal fr
trova chil o mandi giù. -non lo dice egli sì chiaro? le discordie
). -in partic. (per lo più al plur.): fattezze,
, 22 (46): -ditemi -disse lo 'mperadore, -di che fazione e di
l'angoscia e la paura che per lo petto le si volgevano e per la mente
e filemone il quale, siccome per lo favore e per la fazione fu
preferito più volte a menandro, così per lo più sano giudicio fu collocato nel secondo
ribellione e fazione; e se troppi lo seguiteranno, sarà guerra. g. bentivoglio
i troni? piovene, 5-87: lo spettacolo della scala è un avvenimento pubblico
a nostra fazione di corpo, ma lo volto loro ànno facto a maniera di cane
. comisso, 1-12: se tu lo vedessi te n'entusiasmeresti subito. sembra
segneri, iv-156: questa sfrenata licenza sia lo stipendio che si conferisce a i seguaci
pagnate d'amichevoli conforti... lo induseno a mitigare il suo recevuto affanno
calice. 2. pezzuola, per lo più di seta e vivacemente colorata,
. a indicare la persona stessa che lo porta. pratolini, 1-12: il
, indumenti 0 altri oggetti (per lo più legando le cocche per poter trasportare
faccioletto per portarlo a casa, quando lo aperse, credè d'averlo perduto, tanto
tracolla. soffici, ii-180: ora lo vedevo..., il braccio sinistro
gadda, 5-48: un grido giocondo, lo sventolio d'un fazzoletto, un cenno
per impedirsi di piangere; non riuscendovi, lo strappò a più riprese, rabbiosamente.
. e letter. fazzoletto (per lo più quello che si mette intorno al
siena a dì 18 di feraio per lo tuo minimo et inutile fratello, d'ogni
la testa; / una vii fevra en lo leto te zeta, / de dì
polso e lesione delle funzioni, accompagnato per lo più da un sommo calore. i
ha febbre, non ha dolori che lo tormentino, ma si strugge ogni giorno
designano vari tipi di malattie febbrili per lo più infettive. -febbre cerebrale: quella
concreto: miasma; putredine che favorisce lo sviluppo di germi e parassiti. de
la febbre delle vive ricordanze, dall'altra lo spavento della vecchiaia, dovrei essere una
corsa, gara per la scoperta e lo sfruttamento di giacimenti d'oro, che ebbe
accascia / sotterra, d'ogni cosa lo dispoglia, / e le ricchezze lui,
e della mia mala complessione, ché lo stomaco mio è freddissimo e umidissimo, era
una febbricina quasi continua, ma sopratutto lo stomaco molto disconcio con una sete perpetua
, / benché sia di quel buono, lo battezzi / per una febbrerella catarrale.
gli tremavano. aveva una febbraccia che non lo lasciava mai, presa nelle risaie.
; lucido, mobile, inquieto (lo sguardo). di giacomo, i-633
-per simil. gioberti, i-157: lo scisma morale che divide i soprani dai
di troppo febbricoso per calor abusato che lo portava ineluttabilmente verso lo sfacelo del suo
calor abusato che lo portava ineluttabilmente verso lo sfacelo del suo frettoloso edificio di poesia
acqua cotta il calor febbrile refrigerano, e lo sboglienta- mento e l'enfiamento dello stomaco
, con visi scarni e febrili, fra lo stupore e lo sgomento del popolo.
scarni e febrili, fra lo stupore e lo sgomento del popolo. c. bini
potrebbe essere la loro capitale, e lo è davvero, la capitale della miseria,
della luce che nell'altra mente genera lo scorrere delle parole. 4.
cicognani, 13-32: piacevole per lei lo sferruzzare: le dava calma: le
tettuccio,... da cui ottenne lo scarico d'una quantità prodigiosa di materie
. dopo che l'ha purificato [lo sperma] con attraizione de le feccie melanconiche
le feccie melanconiche, l'ingrossa e lo rifà viscoso e ventoso. equicola, 228
cavalca, ii-63: al diavolo vogliono dare lo fiore della gioventù, e a dio
quale hai bevuto della mano del signore lo calice della sua ira; e bevesti insino
è il tempo dell'autunno, / è lo scialbo indomani della festa, / la
feccia dentro. 6. per lo più al plur. escremento. giamboni
quale che la prima digestione che fa lo stomaco la natura separa all'incorropto nutrimento
spina fecciaia e ponendo di sopra per lo cocchiume, lascisi: e il secondo
non una gran cloaca di acque per lo più torbide e fecciose, che scendono da'
qual proporzione ha il corpo feccioso con lo spirito semplice? il misurato con l'infinito
sciem- pità: ma pensate che non lo fo per mostrar di saper più di
quello non mi vien lode alcuna; ma lo fo solamente per istomaco della puzza,
questa vostra fecciosa grammatica, e per lo tanto fastidio che ne date alla gente
di pochi soldi. forteguerri, 15-104: lo scricca intanto con olio pietrino / (
. bibbia volgar., i-533: lo vitello e lo becco, che furono
volgar., i-533: lo vitello e lo becco, che furono sacrificati per lo
lo becco, che furono sacrificati per lo peccato, e delli quali lo sangue fu
sacrificati per lo peccato, e delli quali lo sangue fu posto nel santuario per finire
. che ha la virtù di determinare lo sviluppo del germe di un animale o
tr. [fecóndo). determinare lo sviluppo del germe di un animale o
impiega giornalmente l'aratro o di soverchio lo feconda co i letami, non sa
prudenza altresì feconda la mente, riceve lo splendore del raggio divino, e asconde il
e sarà d'alimento al fuoco che lo infiamma. monti, i-35: io
è avvenuta l'unione dell'ovulo con lo spermatozoo maschile. -anche: dell'ovulo
bacio / nella stessa corolla, che lo stimma / fecondato dal polline fraterno,
come, nelle spermofite, l'impollinazione, lo sviluppo del budello pollinico e la sua
condizioni favorevoli per la nascita o per lo sviluppo di una corrente di pensiero,
d'una letteratura nazionale, non direi lo stesso. d'annunzio, iv-2-574:
d'amabile fecundità, la qual generasti lo figliuolo dell'altissimo, e all'
dell'altissimo, e all'omo perduto parturisti lo salvatore. davila, 19:
mente che de'figliuoli del re niuno lo rassomigliava nelle fattezze. carducci,
grano e, a una a una, lo spargevano su la sposa, pronunziando una
suo per la vii condizione, almeno più lo tur- bassino per la fecondità loro.
... vissuto in continuo timore che lo zio non morisse abbastanza in tempo e
, perché non è feconda / come lo stato delle coniugate. beicari, 1-17
talamo fecondo, e così porga / lo stesso amore lo stesso / pacifico imeneo
, e così porga / lo stesso amore lo stesso / pacifico imeneo fausti gli augurii
... da quella tal cosa che lo rende fecondo,... si
4-29: la terra diviene feconda per lo aere. crescenzi volgar., 4-8
! panzini, iii-301: un fulmine lo colpì [il cipresso]; eppure con
. marino, 1-1: te, lo cui raggio lucido e fecondo / serena il
, 15: deh! vergognisi adonqua lo superbo et infelice peccatore e tema che è
di lanciare un aquilone. esce e lo lancia, ed è grido che si alza
alza da lui, e il ragazzo lo porta per le sfere con filo lungo che
con caritade e con devoto zelo / lo venne ammaestrando ne la fede. campanella,
. iacopone, 52-19: tant'era lo fervore de la primera fede, / occidennone
, era della perfida fede ariana, lo quale al tempo del re totila per zelo
dio e di s. pietro apostolo lo potesse guarire. bibbia volgar., x-389
, 12 (57): madonna, lo suo core è stato / con sì
cino, iv-177 (45-5): lo mio cor... /..
fede quanto il fiorir della rosa e quanto lo schianto del fulmine la gioia? d'
e se la cacciavano in seno tra lo scapolare e la lama aguzza di campobasso
disse e giurò che se ella lo avesse voluto per suo sposo, sarebbe stato
promesse e gli amori; e che lo scettro / a un tocco sol fa inaridir
in buona fede / sull'asse ereditario / lo scrupoloso erede / ci fa l'anniversario
. tasso, 1-3-35: s'hai de lo scudo ricovrar desire, / io,
egli udisse la voce mia, lasciommi lo vestire che tenea e fuggie fuori.
adunque in argomento di fede, ritenuto lo panno, mostroe al marito ritornando a casa
., 224: m'ha innarrata [lo sposo] con l'anello de la
buona fede e sensa malizia e fraude lo mio officio del consulato bene, sollicitamente
che 'l maggio spiacimento, / che lo meo cor sostene, / è quel,
2-51: marte che 'n lei tenea lo sguardo fiso, / avido di litigio e
. novellino [crusca]: se prima lo serviva a fede, lo servì poi
se prima lo serviva a fede, lo servì poi molto meglio. dante, par
per acquistar col nostro sangue fede / a lo sfrenato lor furor ardente, / ecco
. varchi, 7-377: ma chi lo testimonia più chiaramente, e a chi si
, e sotto pretesto d'amistade chiude lo difetto de la inimistade. marco polo volgar
, e darà loro fede, io lo disperderò del popolo suo. lancia,
io le 'l diè, piangendo a lo commiato. storie pistoiesi, 2-32: fatti
, levando il piede ritto, sì lo puose in mano a santo francesco.
, / uomo di dio, tu lo vedesti, il vide / il mondo,
il miracolo non fa fede a chi lo vede, se lume interiore consimile non
che alcun possa comprendere / che lo sappiate. -la mia fede ti obbligo
cotesti capitani non piccola compassione, veggendo lo stento, il pericolo e'disagi maravigliosi
che i nostri b... lo trattano da dannato. -mancare di fede
può obbligare soltanto i primi uomini che lo han prestato, mai peraltro potrà astringere
, folta e canuta, o vuoi per lo grave ed assennato aspetto, meriteranno tutta
la fede di cristo, e per essa lo santo spirito, e fatti in sua
5-118: gli oratori napoletani... lo pregarono ch'egli accettasse in fede la
-eh! mi pare un imbroglio. -ve lo giuro sulla mia fede. carducci,
fede. carducci, 11-3-308: al crescimbeni lo diè un frate di quella famiglia,
un frate di quella famiglia, ed egli lo pubblicò su la costui fede.
del cassinese. baldini, i-581: lo stesso manzoni, sulla fede del vocabolario
noi gli avremmo negata ogni fede quando lo avessimo udito da uno di quegli uomini
a una data persona (la quale per lo più non aveva capacità di ricevere per
quello tutti o poco meno occuparonsi, e lo glossarono e interpretarono a gara, onde
ciò che dovrebbe essere la speranza e lo scopo di tutte, e che con
e chiaro come io dai miei maggiori lo ricevei? 2. agg.
gravato dal testatore di un fedecommesso che lo obbliga a trasmettere, 1 beni ereditari
, mette sottosopra / l'archivio, lo riscontra a filza a filza / ci
designata dallo stesso testatore e che per lo più è un discendente dell'erede istituito
ne gli toccò più di ml; per lo concio ebbe con filippo, che valsono
qua si sente da fededegni come per lo comune perugino si cerca d'avere l'
un'abitudine (e oggi è per lo più seguito da un compì, di termine
era figliuolo d'una donna fedele, ma lo padre era pagano. g. villani
degna vendetta. tasso, 20-35: lo sposo fedel, che di lei teme,
48: allora catilina aperse e dichiarò lo intendimento suo, e disse che ciò
incaute,... / ben lo veggo, vi spiace, v'offende /
recollo. chiaro davanzati, xxxvi-11: lo meo cor disia / a voi, dolze
volta sofferse che amore mi reggesse sanza lo fedele consiglio de la ragione. petrarca,
anche il relatore, il narratore, lo scrittore); sincero, veridico,
apportator destina. beccaria, i-220; ora lo stile per quanto fedele rappresentatore egli sia
non chiamerai già mendace l'occhio o lo specchio, se non comprende il sole
di nuovo una fortezza, essendo stata per lo passato quella terra fedelissimo ricetto de'sollevati
mio gioiello manoscritto nella cassetta dove me lo soleva preziosamente custodire: ed, oh
restorazione -e refetto. compagni, 3-23: lo imperadore del cielo providde e mandò nella
qui e quando là, due che per lo più sono frati, ma spesso anche
la terza ragione per la quale vuole lo spirito santo e comanda che tue abbi
propuosi di fare uno sonetto, ne lo quale io salutasse tutti li fedeli d'amore
ai suoi fedeli, che sostenevano sempre lo stesso programma: o ai suoi avversarii che
neo sulla gota, e nella destra lo scacciamosche di carta. fedelini (
novella, / moveti e vanne a lo palese, / e vanne a la
il nome di dio uno e trino, lo gittò in mare. ojetti, ti-147
si appropriassero il latte mio, ma lo portassero fedelmente, diedi loro una vacca
d'aiuto a chi fedelmente di core lo domanda. 4. in modo conforme
, di natura stabile e, per lo più, esclusiva, caratterizzato da reciproca
pur d'una vile cosa discordante, non lo riceverebbe per fedele. guittone, i-26-5
.. molto amore e fedalità per lo passato tempo ànno mostrato alli passati nostri
, fiorenza, che è rimembrare / lo grande stato c la tua franchitate, /
nel progresso sarà fatta qualche opposizione, lo consideraremo. pallavicino, 7-295: voi me
era nei voti degli spettatori che gremivano lo stadio. comisso, 1-173: mi espose
, sf. il federarsi. - per lo più in senso concreto: stato federale
o di categorie affini, costituita per lo più su base nazionale (e costituisce un
fascista antemarcia e i dirigenti della federazione lo spinsero a sfidare a duello il conte.
disputare, anche subito se la federazione lo vuole, il prossimo campionato.
fedina2, sf. (per lo più al plur.). lunghe
uno coltello a messer oddo arrighi per lo braccio, e villanamente il fedio.
stelle si spengono e la luce / elettrica lo fiede nel cervello. -assol.
: fedendolo della spada, poco dannò lo scudo di quello. ariosto, cinque canti
briglia il paladino fiede, / e lo riversa sì che de l'elmetto /
or, dissi, è tempo ch'io lo fieda; / così sprono il cavallo
fosse, e pali ficcare, e lo scudo ben reggere, ed i colpi schifare
. latini volgar., i-76: tutto lo mondo lo grida, che voi volete
., i-76: tutto lo mondo lo grida, che voi volete mettere e sapete
. intelligenza, 90: quando cesar lo vide immantenente / fedì 'l cavallo ai fianchi
tri- st'occhie folte / de lacrimar lo dolor che me fède. ariosto,
fondo de la rosa,... lo quale grado, * fiede '