davanzali, ii-18: s'inganna chi lo scialacquatore tiene per liberale. sa gittar via
: talvolta la pompa de'palazzi, lo splendore degli addobbi, il brulichio e
avvenne di volere egli arare, così lo vinceva un'ebbrezza di operosità lieve e
/ intrava per l'udire e per lo viso. rapisardi, vi-805: spumeggi altrui
/ per salvar me peccatore site messo a lo morire. g. sacchetti,
chiarità della mente e la pace e lo gaudio dello spirito santo? arici, ii-269
poi mi risento, la luce, lo spazio, l'assaggio della comunione divina
opere grandi turbavano la sua anima e lo costringevano a interrompere la lettura. linati
g. c. croce, 301: lo ebrio e cotto dal vino non riguarda
d'altrui maledicono, né rapaci possederanno lo regno del cielo. ammirato, 1-155
dorma non può imitarsi meglio, vedendosi lo abbandonamento delle membra ebbre, e la
ed amore degli altri due figliuoli che lo ricuoprono, con bellissime attitudini. arici,
gregorio magno volgar., xxi-576: lo quale, villano scontrando, incontanente come
potea. de roberto, 2-161: lo tratteneva tuttavia... il terrore di
quella dall'ebbro imperadore alcuna volta addomandò lo 'mperio romano in premio della sua lussuria
riflessioni sull'ode e sulla poesia, lo scritto sulla abolizione dei gesuiti in francia furono
ebdomadario m'imbattei invece un giorno con lo scrittore max jacob e con pablo picasso,
: la base di guadagno, per lo scrittore americano di romanzi, è forse
) che si manifesta nei giovani per lo più nel periodo della pubertà (ed
foglie intere, fiori regolari (per lo più dioici), frutti carnosi (bacche
e se non che 'l suo lume a lo estremo ebe, / forse era il
due volte, e che tosto e sempre lo saranno, sono ebeti al tutto e
(un atteggiamento, il volto, lo sguardo): sciocco, vano,
trova nulla di meglio a dirle che lo scrupolo piuttosto ebete del proprio futuro genero
come una lumaca che sbavi e con lo stesso friggìo, e la bava straboccava.
che minacciava di vanir nell'ebetismo, lo spinse fuori della camera mortuaria, lo
lo spinse fuori della camera mortuaria, lo sforzò a recarsi dalla figlia. =
violenta agitazione di un liquido (per lo più per effetto del calore o di
ebullizione alterava la tintura suddetta, né lo zinco muriatico. pecchio, corte.,
petulante e plebeo cantore, com'esso lo chiamava, era il voto supremo della sua
sa ebraico; ma io / so che lo conoscete, e son un matto.
ogni nazione. segneri, ii-467: lo scellerato caifasso... parlò, non
linguista potrebbe riscontrare fra l'italiano e lo spagnolo -sia pure quello ebraizzato di salonicco
ebrea. -sostant. (per lo più al plur.): con riferimento
di catalogo: lacerai il contratto, e lo mandai al diavolo. d'alberti,
. viani, 4-65: il pane lo portava agli stabbioli della ruche un vecchietto
, 1-62: ebria- vano senza misericordia lo spirito vostro col suo. -rifl
che pigli vendetta de'suoi nimici; lo coltello divorerà, e sazierassi ed ebrierassi del
volgar., 1-42: ancora dei ischifare lo consilio di coloro, che sono ebri
il senno, fa venire infermitadi, ingrossa lo ingegno, accende alla lussuria, non
8-258: l'odor misto delle vivande lo vinse: n'ebbe quasi un'ebbrietà
vita nuova, 15 (64): lo viso mostra lo color del core,
15 (64): lo viso mostra lo color del core, / che tramortendo
politico. e. cecchi, 5-274: lo dicevano con una fede distrutta e miserabile
e regnarono della schiatta di david sopra lo trono suo (lo trono si è
di david sopra lo trono suo (lo trono si è sedia reale) e li
e son corso a far lezione, vuoto lo stomaco e il cervello, e ridondante
fiume della tua volontà, e inebria lo mio cuore della temperata ebrietade del tuo
tra le ebrietà mistiche del chiostro, ei lo depose grandiosamente nella instituzione del consiglio grande
, sm. apparecchio usato per misurare lo stato o il grado di ebrietà di una
, spuma ebriosa dell'amore, bevve lo spumante liquore della vite. bontempelli, 19-87
trattato delle mascalcie, 1-97: lava bene lo luogo del male, e
tempie intorno. monti, x-2-297: lo volle [questo ramo] il dio d'
il dio d'ar- cadia, e lo prepose / agli ebuli sanguigni ed ai corimbi
della densità del tessuto osseo, che lo fa rassomigliare all'avorio (e può
che eccede, che supera (per lo più con l'oggetto espresso).
michelemmà 'ha davvero il carattere e lo stile popolari. ma, osserva il polidori
offende la virtù visiva / di luce lo visibile eccedente. p. verri, 1-ii-38
. bencivenni [crusca1]: quando lo dolore eccedentemente si fae sentire. libro
lodi all'uno ed all'altro, né lo fa eccedere nel biasimo. pirandello,
, e per questo non è prezzo che lo possa ricomperare. giov. cavalcanti,
26 (93): volendo ripigliare lo stile de la sua loda, propuosi di
, in una professione: ed è per lo più costruito con la particella in)
letterati insigni (ed è usato per lo più al superi.). francesco
con li quali procedette la divina provedenza ne lo romano imperio. cicerone volgar.,
perocché il primo è cosa d'eccellenzia, lo secondo di bassezza. dante, purg
cortese / mentre ch'io vissi, per lo gran disio / dell'eccellenza ove mio
: l'indole de'veronesi è per lo più vivacissima, ed atta a riuscire in
converti. ottimo, iii-348: come lo informasse della sua futura schiatta e della
dante, purg., 33-65: dorme lo 'ngegno tuo, se non estima /
fronzuto bosso, e con puntate foglie lo eccelso pino carico di durissimi frutti.
cavalca, iv-36: poi salamone ci edificoe lo tempio; non che iddio eccelso abiti
con mano, com'egli mostra per lo profeta. bibbia volgar., v-271:
e in questo caso viene usato per lo più al plur.). bibbia
terra, / dal sommo ciel verrà lo eccelso a noi, / e fermerà concilio
, potente, magnifico (ed è per lo più titolo onorifico attribuito a sovrani,
egli stesso innestò nel suo idealismo italiano lo fa più singolare e originale.
contenute una nell'altra, non hanno però lo stesso centro. 2. per
arila, 180: 'luogo eccentrico 'lo fan valere per * lontano, appartato
per le orbite sue gobbe / per lo eccentrico, il dì, come far suole
, obiettare, opporre (ed è per lo più termine giuridico). - anche
cittelli. rigatini, 1-65: 'eccepire', lo dicono oggi i legali per 'dare
liberalmente pagati a fattura, sono disposti per lo più a lavorare eccessivamente, e a
tiene molto olio, tantoché quei re negri lo cavano e 10 stimano eccessivamente, come
i-22: se taluno dimandasse perché non lo stesso fluido elettrico trascorra egli, mobilissimo
sempre più. svevo, 1-91: lo seguiva giacomo col volto da adolescente serio,
per eccesso di zelo teneva rivolto anche lo sguardo. alvaro, 9-358: un
, peccato. iacopone, 80-71: lo corpo s'ha redutto a suo servito,
escesso fuori della sua parrocchia, per lo quale fosse scomunicato: in questo caso conviene
vada a farsi prosciogliere al prelato, che lo scomunicò. boccaccio, vii-195: con
cresceria tanto, / che faria stolto per lo troppo eccesso. gelli, i-148:
. gelli, i-148: sentono solamente lo eccesso, o il mancamento di quelle
, e quello sfogo gli fece bene, lo calmò. passato l'eccesso della disperazione
: colui che volse il sesto / a lo stremo del mondo, e dentro ad
. bibbia volgar., viii-611: lo eccesso della vita di antioco, chiamato
truovate e tuttavia si truovano, per lo più sopra i monti... le
giuso sì debiano dare un corbello per lo fatto del comune. plutarco volgar. [
gola [della violenza] non eccettuo lo imperadore e manco e preti, la
dagna in quello tempo che osserverà lo voto. giov. cavalcanti, 7
ed istrettissima vita quel frate, né lo speziale eccettua- mento de'solenni dì,
non è della legge civile semplicemente, ma lo è primieramente della naturale, alla quale
alla quale essendo obbligati gli uomini, lo sono anche i sovrani per questo che son
bisogno non preveduto e non evitabile ve lo costringa. leopardi, i-1187: quello scolare
e pene particolarmente severe, applicate per lo più con una procedura speciale e sommaria
chiunque di riconoscere l'usura seduta dietro lo sportello, che dice: -possiamo intanto
sgrassato, un pesce, se lo si fosse trovato al mercato, eccezionale,
retto. -agg. (per lo più nell'espressione linea elica).
sporgere emettere (ed è per lo più usato soltanto all'inf. e alla
in sul quale era la città u'era lo studio de la teoria delle scienzie,
a più corone di squame, per lo più di colore giallo-oro, lucenti,
mattioli [dioscoride], 534: lo elicriso, il qual chiamano alcuni crisantemo
mobile sul piano c g, che lo sorregge, secondo la perpendicolare b a
questo timore a quel felice entusiasmo che lo porterebbe al grande, e la forza
forza di esso o si estingua o per lo meno si elida, cosicché si pieghi
etica dice, / un abito eligente / lo qual dimora in mezzo solamente, /
cose sarebbero andate a posto... lo stile si sarebbe poi raffermato; ogni
un elemento che va eliminato, -e lo disse con tale durezza che fausto per
1882 il palmieri, a napoli, ottenne lo stesso spettro studiando una eruzione del vesuvio
, 1-515: tra le pietre verdeggianti sono lo smeraldo, il diaspro il verde,
. cannocchiale costruito in modo da consentire lo studio del sole senza offendere la vista
imbriani, 2-47: la fonderia lo arricchiva di continuo di nuovi tipi.
portandolo addosso con certi incanti, chi lo porta non è veduto. domenichi [
vaso d'acqua con reflessione sanguigna muta lo splendore del sole che a quella viene,
de l'acqua riceve il sole come lo specchio e vedevisi dentro quando il sole
raimondi, 3-228: bisogna considerare lo studio, anticipatore di cinquan
1-283: poi [la sibilla] lo menò [enea] in uno loco di
la necropoli più antica e maggiore che lo circonda un dolce limbo, un eliso
, se ce l'hai. te lo pago, sai! morante, 2-367:
onde, traendone di ciascuno, dirò lo spirito e l'elisire, gran libri di
, se nella coscienza non gli si rinnovi lo stesso culto di un'arte superiore all'
con due valve, di alcune specie lo scapo è guarnito di guaine od integumenti
sola cosa nel mondo, e chi lo sente non ha che un sospiro nel petto
e il potere di rendere invisibile chi lo portava addosso).
ed allungali vita, / e strugge lo veleno e caccia via, /.
, 1-515: tra le pietre verdeggianti sono lo smeraldo, il diaspro,..
: in quella parte là o'noi volgemo lo cielo, noi la chiamamo occidente,
me. leopardi, 15-80: per lo diletto / nome di giovanezza e la perduta
« lei sa che questo le rimette sempre lo stomaco ». [ediz. 1827
ella sa che questo le racconcia sempre lo stomaco »]. nievo, 1-524:
mattioli [dioscoride], 607: lo elleboro nero si chiama melampodio: perciò
diventate furiose. ricettario fiorentino, i-b-iii: lo eie- boro diciamo esserne di dua ragioni
barbareschi. dioscoride italiano, 4-147: lo elleboro bianco ha le foglie simili alla
dal gr. éxaépopoc (anche con lo spirito dolce: è-): pianta d'
aveva già fallito alla missione di universalizzare lo spirito ellenico. b. croce,
pensarsi dell'ecerinide,... lo disse un dotto ellenizzante e insieme discreto
(sec. xvii), ingl. lo hellenize (1613). ellenizzato (
, ànno elle tosto la gioia e lo dolore, che imantanente credono e discredono
gran sicuranza amor m'ha miso / in lo suo gran valore, / a cui
qualsiasi albero di alto fusto (per lo più quercia) sulla quale si abbarbica
. baldi, 527: [lo] nota, nel suo libro delle linee
cavi che descrivendo una mezza ellissi, lo trattenevano [il ponte] da pilone
degli affetti; o vaglia a fissar lo spirito sopra un'idea dominante, o a
ho chiaro in breve e discoperto / lo genesi, l'esodo e il levitico /
, per frate foco, / per lo quale enn'allumini la nocte: / ed
pronom. (col valore di 'lo '). guittone, i-14-262:
. guittone, i-14-262: vole ciascuno lo ben suo propio e...
pendea nella camera aguto, / e per lo petto si volle con elio / dare
el, egli (e l'art. lo). ellòbidi, sm. plur
pregiato, da identificarsi secondo alcuni con lo storione, secondo altri con l'aringa.
squame arrovescio:... alcuni lo chiamano elope. m. adriani, 3-5-465
comune a tutti i pesci, eccettuandone lo ellope, che, corno raccontano,
spada al fianco, e in braccio avea lo scudo. tasso, 2-38: la
col nasale diritto. ojetti, i-297: lo trovammo solo [il soldato],
cesa- rino è più grande: ormai lo si vede uscire col cappello sugli occhi
. ornamento esterno dell'arme posto sopra lo scudo, di varia foggia e posizione,
, 11-450: si reputa comunemente che lo stile sia la veste del pensiero:
poco, potendosi così di leggieri confondersi lo stile o con la forma o con l'
, che vostra signoria mi mandò, lo voglio veder con comodo, e poi le
e. gadda, 14: lo sfolgorio dei lampadari avvolse di luce le più
con quella gli appunta la medaglia, lo ha distinto sopra tutti. elogista,
falsitade. testi non toscani, 148: lo confortarne ben e consigliamo ch'el si
due di lungi d'una elongazione e lo terzo di più longazione, di drieto dalla
appresso dice che in ciascheduno specchio apparirà lo lume del doppierò equale in luce,
appellato tropico iemale; perciocché quando lo sole tocca quello per la sua elongazione,
, v-124: tra gli altri principali fu lo eloquentissimo ulisse. g. morelli,
, la maraviglia, la compassione, lo sdegno: e ciò lo rende eloquente.
compassione, lo sdegno: e ciò lo rende eloquente. serra, iii-82:
e della erudizione; ambedue fondati sopra lo studio delle lingue antiche, che forniscono
banda il detto, cogli elsi della spada lo spinse in terra. tasso, 2-93
. gamerra, 17-73: chi non lo scorre, non conosce o crede /
piacevole ed utile elucubrazione a meglio intendere lo spirito umano. nievo, 1-14: quella
citazioni e cifre si accavallavano. pochi lo seguivano ormai. in quelle elucubrazioni,
mentre a ri trarla / pongo industre lo sguardo, ecco m'elude, / e
telletti è atta a formare lo stile, tanto il patriziato arti-
superficie, dove le condizioni di pendio lo permettono e dove per condizioni climatiche non
funghi ascomiceti, che comprende funghi per lo più crescenti sul terreno dei boschi (
tuoi elzeviriani francesi alla biblioteca comunale, lo credo possibilissimo. idem, iii-30-86:
,... / se mi vaglia lo sforzo onde fu macro / per molt'
emana da cotesto dipinto, che chiunque lo contempli, mosso dalla evidenza del caso
la prevenne: - risparmiatevi la fatica, lo so già. -filos. produrre
emanare un decreto dal senato, per lo quale erano da roma e dall'italia
ella, nella sua positura da sirena, lo fissava sempre senza parlare. cagna,
più e più sempre crescendo da per tutto lo zelo di raccoglierle, di pubblicarle.
necessità dell'effetto rispetto alla causa che lo produce; dalla continuità fra causa ed
ha raggiunto una certa età (per lo più diciotto anni) la capacità di agire
: il sassone attendeva ad emancep- pare lo spirito umano conversando col diavolo ed insultando
: l'industrialismo, che aveva inventato lo schiavo per salvare il prigioniero, lo emancipa
inventato lo schiavo per salvare il prigioniero, lo emancipa per perfezionarlo. pascoli, i-299
un grande tranquillo onesto popolo d'uguali; lo crea senza scosse, lo conserva senza
uguali; lo crea senza scosse, lo conserva senza violenza; ima rivoluzione fatta
amministrazione. targioni tozzetti, 12-11-381: lo statuto obbligava il padre a dividere tutte le
politiche. cattaneo, iii-1-282: lo straniero inesperto crede sempre imminente l'eruzione
di aarau..., l'inghilterra lo adottò inconsciamente colla dissoluzione del parlamento irlandese
, dove così poco v'era per lo innanzi conosciuto che lo chiamavano il fànfani
poco v'era per lo innanzi conosciuto che lo chiamavano il fànfani, il vocabolario ebbe
landino [plinio], 36-20: lo ematite si trova nelle minere et arso
struttura e di funzionamento degli organi che lo producono. d'a iberti,
nella cavità della salpinge, prodotta per lo più da ritenzione di sangue dalla mestruazione
s'avviava all'embarcadero, certissimo ch'io lo seguiva. = voce spagn.
nazionale o straniera) effettuato, per lo più in tempo di guerra, dall'autorità
sottofamiglia emberizinae (e comprende uccelli come lo zigolo, l'ortolano, il migliarino
di palude, la passera di palude, lo strillozzo, ecc.).
meraviglioso sorriso: distendendosi,... lo riducevano puro disegno, leggero, sfumato
alcuni giovani pittori tedeschi suoi amici lo pregarono di dipinger per loro un qua
li emblici sono delle medicine che confortano lo stomaco, il cuore, il fegato e
a cui il vaso (arteria per lo più) è destinato, con conseguenze pericolosissime
garzoni, 1-103: l'anno lunare è lo spazio di dodici lunazioni neltanno commune e
iv-219: 'embolo', corpo solido (per lo più, coangulo sanguigno) onde è
disposizione di elementi o di oggetti secondo lo schema degli embrici di un tetto.
scanalature su la faccia superiore per agevolare lo scolo delle acque. sono munite di incastri
dell'invasatura e stringe al di sotto lo scafo; trinca d'invasatura. d'
[la cassa da morto] anche lo zoppino che sonava a messa cogli embrici,
. coperto da embrici; ricoperto secondo lo schema usato per gli embrici di un
biol. parte della biologia che studia lo sviluppo e la differenziazione dell'embrione.
individuale di esso nell'attitudine che ha lo spirito a ripigliare e ricompor l'organismo
per cui essi popoli si distinguono, e lo stabilimento di molti seggi di cultura.
biol. parte della biologia che studia lo sviluppo dell'essere vivente a cominciare dalla
alberti, 344: 4 embriologia trattato sopra lo stato del feto nel seno materno.
è nel corpo della madre, tiene lo capo inverso lo capo della madre e li
della madre, tiene lo capo inverso lo capo della madre e li piedi inverso
a formare guglie cristalline, è composto per lo più d'embrioni di esse guglie.
il germe, l'embrione dello stato: lo stato è la pianta, ricca d'
. figur. persona che ha appena iniziato lo sviluppo della propria personalità, senza alcuna
di bene, sono a vuoto severi o lo giudicano. -mera parvenza,
questo l'uomo: n'è soltanto lo scheletro, o l'embrione. =
. disus. medicamento liquido, per lo più costituito da sostanze oleose, applicato
. guerrazzi, iv-26: romolo punì lo adulterio con la morte; in odio
; e son tali che, fatto lo errore, sono manco emendabili. groto
eu- menio nelli sacramenti, che non lo aveva ordinato egli. 2.
lezione congetturale. leopardi, 331: lo scopritore dell'inno a nettuno...
letterario); perfezionare, raffinare (lo stile, il modo di esprimersi);
d. bartoli, 40-ii-12: [lo chiamò] a riformare il calendario cinese
mi tengo alla loro correzione e lasso lo mio fallo. pulci, 26-118: se
, tutto in ima sola volta glie lo versano adosso. fed. della valle
roma e li onori; sì come fu lo numero de'senatori e de'pretori e
di calimala, 3-401: ufficiali per lo comune di firenze diputati sopra approvare e
emendativo, agg. che ha lo scopo e la capacità di emendare,
oggimai famoso. -perfezionato, purificato (lo stile, la lingua). d
fu d'uopo che io... lo facessi stradare per gli studi e cominciar
poeta. -censura, critica (per lo più severa). - anche:
di calimala, 5-402: ufficiali per lo comune di firenze diputati sopra approvare e 'mpro-
riparazione. giamboni, 8-i-99: egli lo vinse, e feceli fare l'emendo
succede, che accade in modo per lo più inopinato e imprevisto; che si manifesta
; circostanza imprevista e inopinata (per lo più di una certa gravità);
caso fortuito, circostanza imprevista (per lo più di una certa gravità); avvenimento
, funzionari in grado di avere lo zelo che debbon mostrare. alvaro, 13-312
salire, alzarsi, sollevarsi (per lo più con movimento rapido e improvviso,
più. carducci, iii-6-105: dopo lo splendore del trecento, nel quattrocento non
nella facoltà di lettere di bologna chi lo propose a dottore collegiato emerito: io
mille fiorini con tale che per giudizio universale lo aveva giuntato, avendo reputazione di baro
. gadda, 472: c'era davvero lo zio ginecologo, il taumaturgo della moltiplicazione
novello fè qui tanto rumore, / lo vedi pur languire in sì brevi ore
di occultamento. barotti, 42: lo scoprimento de'satelliti di giove deb- besi
monti, x-3-445: signor del mondo lo saluta, e digli: / italia
assorbire calore'. imbriani, 1-129: lo stesso parlare più forte, emettendo più
camino emetteva pallido fumo. -emettere lo spirito, l'estremo alito, l'ultimo
fu. ugolini, 143: troverai 'emettere lo spirito'nel volgarizzamento dello * stabat mater
, vomitare. giusti, iii-279: lo spurgo che era bianco viscido e spumoso
natura vi si assuefa, e non lo stima più di qualunque ordinario alimento.
d'un soavissimo emetico. mi sconvolse lo stomaco. bocchelli, 10-74: se
hanno a senso mio bene incarnato / lo scopo dell'ufficio e l'arti vere.
mio gioiello manoscritto nella cassetta dove me lo soleva preziosamente custodire: ed, oh
secolo o giù di lì, mille altri lo ripetono fiorettandolo e guastandolo; finché viene
', quella parte emicicloidale e per lo più a volta che termina la chiesa dietro
sf. medie. cefalalgia, per lo più limitata a una metà del capo
cose, dal curar le facende publiche e lo scrivere in fuori, e suole questo
firmi tà che noiar ti possono, lo spasimo, l'epilepsia, la plereusi,
eccovi, o mio costa, lo stato morale del foscolo; di fisico non
d'origine in un paese straniero (per lo più in cerca di lavoro o per
di origine in altro paese (per lo più in cerca di lavoro o per motivi
/ che nulla non ha più che lo distingua, / se vuol tirarsi innanzi passo
emigrati politici. de sanctis, 7-97: lo rividi a torino. un caffè che
, segnatamente in padova, e per lo più in medicina. manzoni, pr
. 2. in senso generico: lo spostarsi da un luogo all'altro;
(propria degli insetti che non presentano lo stadio di ninfosi, passando direttamente dallo
d'este (non eminentissimo, badi lo scrittore dell'» ordine »: un
eminenza delle stesse alpi inaccessibili e per lo discosceso giogo dell'italico appennino discesero le
dato un altro esemplare, perché io lo presenti in suo nome al serenissimo signor
, come 3 contiene 2, che lo contiene una volta tutto a punto,
trattato di pace, v-203-7: per lo comandamento de lo signore califfo grande et
pace, v-203-7: per lo comandamento de lo signore califfo grande et alto, per
dante, 53-19: passa il mare [lo vento], onde conduce copia /
p. f. giambullari, 1-31: lo orizonte è un altro cerchio, che
superficie là di sota / sì che lo emisperio lo mirasse, / essendo sì leggero
di sota / sì che lo emisperio lo mirasse, / essendo sì leggero,
leggero, avria festa / voltando ne lo mezzo de la rota / in ver di
il mezzo di uno tondo; e però lo cielo à due emisperi, l'uno
rosari. c. bartoli, 1-377: lo emissario chiamo io quel luogo destinato,
. guglielmini, 60: il luogo per lo quale escono tacque [di un lago
quale parola si vesta del grido, lo sfogo si trova nell'emissione di voce
: il complesso delle operazioni con cui lo stato, deliberato un prestito pubblico,
pubblico, offrendoli in vendita (per lo più attraverso gli istituti bancari).
in mano che il bisogno della stampa lo richiedeva, sì che in fin di vent'
il foro alla data, 13, e lo strappo a la fermata, il torraccio
numero quasi infinito de'meriti della fede lo impoverisce, secondo quello emistichio: 4
fastidiosa di tutte le febbri si è lo emitriteo. targioni tozzctti, 11-2-511: l'
emìttero, sm. entom. per lo più al plur. emltteri: ordine
trachinone, dotato di proprietà purgative per lo più drastiche, presente libero o sotto forma
, temperature eccessive: si manifesta per lo più in forma parossistica, e l'accesso
abdomine. c. mei, 62: lo scioglimento e la cura di tutte le
. c. gozzi, i-54: lo stato mio attendeva la sacra unzione,
sanità, i-191: l'emorrogie per lo più si fanno in tutti que'siti che
. emorròide, sf. per lo più al plur. emorròidi. medie
del corpo. idem, 2-1523: lo emorroo e parimente la emorroa...
sperma contenente sangue, dovuta per lo più a infiammazione delle vescicole seminali.
medicina si designa l'operazione di frenare lo scolo del sangue. c. e.
poco abbondante; se abbondante, per lo svuotamento è necessario ricorrere all'aspirazione o
qualche vaso dei polmoni, accompagnato per lo più da tosse. colletta, iv-259
2-15: giulio apre la bocca; lo fa quasi distrattamente, ma la sua
ma la sua voce è emozionata e lo tradisce. emozióne, sf.
chiamasi invidia. alfieri, i-57: lo amai con furore [questo cavallo],
[questo cavallo], e non me lo rammento mai senza una vivissima emozione.
in fronzoli il proprio io, e lo imboccano tuttavia di sentimenti e d'* emozioni
emozione. svevo, 1-273: la madre lo aveva chiamato con un grido in cui
mattioli [dioscoride], 636: lo empetro, il quale chiamano alcuni facoide
. bencivenni [cmsca]: lo empiema è quel malore quando nella
o suppurazione di quegli stessi tumori, come lo sputo sanguigno, la vomica polmonare,
e venerabili, ch'essendo sovr'esse fondato lo stabilimento della nostra fede, sia empietà
la carità, la quale le dà lo spirito. = deriv. da
, 4-2-9 * 9: debbesi lasciare lo empimento de'consigli e 'l dono
e 'l dono delle limosine per lo scandolo? scala del paradiso, 19:
sieno chiamati empi, imperò che per lo errore della mala dottrina sono dalla verità
sua legge? sercambi, iii-114: lo re che ciò vede sta cheto coh'animo
d'empia fortuna. mamiani, 1-40: lo colpìa di tema / l'ostinata al
dell'ultimo giudicio fia tenuta ragione per lo giusto e per lo empio. caro
tenuta ragione per lo giusto e per lo empio. caro, i-158: un furioso
matteo da san miniato, 1-367: lo mio intelletto fora infermo e macro
tolomei, vi-n-24 (4-4): su lo letto mi stava l'altra sera /
pur mettere in sacco rotto? tu non lo puoi empiere; sicché è una vanitade
(284): empì il bicchiere, lo prese con una mano...
sua materia. muratori, 5-ii-198: per lo contrario gl'ingegni filosofici colla felicità delpintelletto
0 rumori che si diffondono per tutto lo spazio circostante. ugurgieri, i-611
non offendere il silenzio ch'empiva penosamente lo stanzone. 3. ant.
481): in mentre che il duca lo vedeva, e'mi fu detto che
; e se bene il detto giorgino lo voleva empiere di quelle sue cicalate,
/ ritornate alle vostre bandiere: / lo straniero discende: egli è qui.
che è dolce e acro, / lo mio intelletto fora infermo e macro /
terra, significa la avarizia, perché lo avaro sempre vorrebbe mangiare e empiersi di
/ il vecchio bevitor. / piombar lo vide, lento / empiersi e sparir giù
che molti di costoro, di cui lo sciocco volgo si maraviglia, riceveno de la
altri stroppiandosi le giunture, altri guastandosi lo stomaco, o nervi, o le reni
riproducono semplicemente il mondo poetico, ma lo integrano, empiono le lacune.
, 1-43: al cui arrivo ognun per lo
ricordandosi che ancora due ore e mezzo lo separavano dal pranzo, si chiedeva se avesse
bile viscida e i suoi calcoli, lo spirito di terebintina è ottimo; ma egli
della genuina idealità dell'em- pirica, lo avevano condotto semplicisticamente a... fantasticare
viene, è sempre gravissimo e sempre lo stesso: la mancanza, cioè, di
l'empirico non ha che sensazioni, lo scettico non crede neanche a queste.
e a tentativi inferiori, al materialismo dopo lo spiritualismo, alla metafisica dopo il criticismo
, ii-533: trattasi di diffondere in tutto lo stato persone istruite e che si scostino
empito sopra il ponte di valenza che lo mandò tutto in fracasso. pascoli,
da s. c., 11-9-10: lo leggere della divina scrittura conferma ne'buoni
ei riconoscesse questo caso, e frenasse lo émpito di manlio. g. stampa,
gangheri le porte del tempio, per lo grande empito. machiavelli, 752
la rabbia concetta nel dolore, e lo empito della disperazione mista co 'l furore
., i-vii-n: che non fosse stato lo latino empitóre del comandamento del suo signore
12-i-227: non dico già così, de lo scrivere in borra, che così chiamo
, 1-66: la carta straccia serve per lo più ai mercanti a uso da involtare
di merci. -nell'antichità, tanto lo scalo, quanto ogni città (per
scalo, quanto ogni città (per lo più marittima) centro del commercio e
ogni color. bartolini, 15-245: lo studio, dove dipingo ed incido, è
casuari, che per l'aspetto ricorda lo struzzo; ha zampe lunghe, con
: notte amica, ch'emulando / lo splendore aureo-diurno, / vai girando /
libera, può imitare il genio e lo spirito di qualsivoglia altra lingua, e di
papa] mandato cavalli a raggiugnerlo, lo fece prigione a san vito. pallavicino
tempi, gli esempi così frequenti, lo spettacolo per dir così, continuo della violenza
un sarcasmo bene azzeccato destò in lui lo spirito dell'emulazione; giocò a denti stretti
umido della terra, e incorporato che lo si abbia, già più non gli
, / il mal che in fin lo guarirebbe un soldo, / nulla da
una certa densità al miscuglio stesso e lo rende generalmente torbido, opaco o traslucido
. rajberti, 2-66: tra me e lo speziale, combinammo un boccale di candidissima
il volle destinato ad una vita lunga, lo aveva emunto d'ogni umore superfluo,
ozio stringe, / né di gloria lo sproh sente, che 'l punge! /
al fin su 'l doloroso / passo lo vinse; e pia la morte accorse.
parlar fece mai frutto, / quivi far lo dovea. = voce dotta, lat
cfr. il gr. dnojjujcraetv con lo stesso significato, e anche il lat.
vuotasi alli emuntori suoi, come quando per lo palato, e nare, e orecchie
del discorso per un'altra (per lo più l'aggettivo in luogo dell'avverbio)
e senza averlo a scusare, come fa lo interpetre moderno, il quale dice ch'
], 275: al medesimo s'adopera lo enante. questa è uva di vite
. mattioli [dioscoride], 464: lo enante ha frondi simili alla pastinaca:
simmetria nelle forme). -cristall.: lo stesso caso presentato da due forme cristalline
angolo verso destra, e l'altro lo fa ruotare dallo stesso angolo verso sinistra.
che ogni canto si stesse, cioè lo diatonico, il cromatico e l'enarmonico.
2. nella musica moderna (per lo più nell'espressione cambiamento enarmonico):
chi tu cerchi, se non me lo enarri prima? carducci, iii-10-96:
: tipo di pittura opaca per lo più murale (ma applicabile anche alla
che la moglie fosse stata assalita, per lo meno, da una encefalite fulminante.
specifico del * manuale d'epit- tetoper lo più nella forma enchiridion: cfr. fr
vescovi per interrogarli sul nuovo dogma, lo definì alteramente di propria autorità. b
4 pascendi '(1907), lo estirpò e gettò al fuoco. -per
nobilissima eloquenza, nelle quali si invoca lo 'spirito di sacrifizio ', il '
natio, gli spiriti scettici... lo pigliano in burletta; alla quale egli
ristretto: opera che raccoglie, per lo più secondo l'ordine alfabetico, le nozioni
più estesa. sbarbaro, 5-87: lo scrissi da studente in lode d'un libro
[i giovani] il buon senso e lo spirito, due qualità che valgono per
vedere, ciò non basta a costoro che lo vogliono [l'averani] la manna
. v.]: tumori encistici sono lo steatomo, il mediceride, ec.
« figlio di papà » perché il professore lo aveva solennemente encomiato e portato ad esempio
tumulto trovare un encomiatore... che lo spacciasse per un nume ito a prendere
di iambi e di endecasillabi; narrerò lo fatto in modo che la presente e la
l'irrozzimento dei tempi, si gode lo spettacolo di una civiltà divenuta endemica,
esclusivamente su un determinato territorio, che lo caratterizza, che ne determina l'aspetto
davano il buono grano a soldi venticinque lo staio. muratori, 7-iii-216: endica.
provvista. -anche: incetta (per lo più nella locuz. far endica).
(endocarpo), sm. bot. lo strato più interno del pericarpio.
. endocisti, sf. biol. lo strato interno dello zoecio dei briozoi (
derivati. 2. bot. lo strato cellulare più interno della corteccia primaria
sede abnorme (e si manifesta per lo più a carico degli organi genitali)
la divisione nucleare (e avviene per lo più all'interno del nucleo senza dissolvimento
rata del globulo rosso, connessa con lo stroma plasma (v.)
: quasi fa'scoppiare la vela per lo gran vento che tutt'ora l'empie e
, sono essenzialmente energetici e valgono per lo meno come i pittori e i poeti,
ricchezza,... anziché infiacchirlo lo aveva mantenuto in un continuo stato energetico
fiducia; i secondi, energetici, lo sforzo dei garretti, e star ben attenti
di energia si diè a notare verso lo scoglio bianco. d'annunzio,
l'energia delle masse doveva spezzarsi contro lo spirito conciliante dei capi. pavese,
lavoratori, ecc.) e, per lo più, organizzate per il raggiungimento di
e la nessuna energia per gli affari lo obbligano ad essere ligio del ministro,
, secondando qualunque inclinazione di lui e lo rendono riservato e segreto. romagnosi,
. tasso, 12-401: stando che lo stile sia un istru- mento co 'l
e di energia. soffici, v-2-702: lo sciopero dei minatori del galles..
sia individuo. mamiani, 5-419: lo animo nostro, il quale vien riputato in
se anche l'anima umana — tu me lo dici, me lo hai insegnato cento
umana — tu me lo dici, me lo hai insegnato cento volte -è soltanto energia
due brune pupille favella con tanta energia lo sguardo amoroso. moneti, 64: con
3-560: era grasso e grosso e quando lo conobbi stava facendo con grande energia una
imperioso, altero (un gesto, lo sguardo, la voce); sicuro,
bocca di una capitale mal prevenuta per lo stile, per la semplicità, e quel
copia abbondevole nei corpi animali, [lo spirito d'aceto] vi opererà non altramente
da un nucleo e dal citoplasma che lo circonda subendone l'influenza fisiologica (ed
e solenne contesa. imbriani, 2-57: lo stato caduto in mano d'energumeni,
.. noi ed enfasi e significazione lo nomineremo. consiste questa figura in dinotare
elaborazione pratica della lotta politica da cui lo stato scaturisce. 2. esageratamente
conquistatore nella sua corsa distruggi tri ce, lo hanno paragonato all'ala cocente del vento
: è folle el malato, / che lo dolor de l'enfertà sua forte /
invelenì la ferita / la resipola trista lo colse /... / e nell'
, 4-19: se [le uve] lo stomaco trovano di mali umori e cibi
g. p. maffei, 3-229: lo aveva incitato alla perfezione e non alla
si sentono, sì è piccolo ed ingannevole lo pericolo di loro puntura: l'enfiamento
pericolo di loro puntura: l'enfiamento dimostra lo morso, e nell'enfiatura medesima non
carne e diletto di savori s'ingenera lo enfiamento, e molte infermi tadi sono
, e distrugge il senno, e consuma lo intelletto, e corrompe il sangue,
il sangue, turba gli occhi, indebolisce lo spirito, enfia la lingua, guasta
. andrea da barberino, 4-1139: per lo grande colpo noiò pure el drago,
le tue mammelle sono enfiate, e lo tuo pelo hae germinato; ed eri ignuda
e si ingrossano e enfiano, e lo vento poi la rompe, e l'acqua
sopra molta terra e a noi toglie lo chiarore del sole. simintendi, 1-25:
e 'l fango e'molli pantani enfiaro per lo caldo. fatti di cesare, 82
. fatti di cesare, 82: lo mare enfiò sì forte che tonde toccaro
medesimo mese di marzo è da farsi lo cavamento delle compiute vigne innanzi che le
3. figur. (per lo più nel linguaggio ascetico). ant
per modo d'orgoglio / enfiasti unque lo scoglio, / sì che 'l tuo creatore
darsi arie, pavoneggiarsi. statura giusta, lo corpo macchiato e sozzo, li capelli
belli, gli occhi infermi e deboli, lo collo grasso, perché insuperbisci? pelle
principe è umile, e tu superbio. lo capo umile e il spera.
careri, 2-i-326: da questa per lo vento delle consolazioni; né non enfia di
dal temperamento dell'aria, credo per lo vento della ricchezza e del fumo dell'onore
forte che per poco che non gli crepò lo cuore. enfiati, zampe levate, gengive
: dolore simintendi, 3-27: lo mare nella notte cominciò a cre
enfiate e fumide. simintendi, 3-220: lo fiato della bocca suole fare dicellini,
tutta laceventare enfiata la vescica o vero lo disteso cuoio della rata, livida e
beltà quivi 3. figur. (per lo più nel linguaggio ascetico). mirava
che hai fatto? pirandello, 6-547: lo guardai essendo enfiati del senno carnale. petrarca
, 235: l'altra cosa è lo apparire superbo ed enfiato: il che non
si sentono, sì è piccolo ed ingannevole lo pericolo di loro puntura: l'enfiamento
pericolo di loro puntura: l'enfiamento dimostra lo morso, e nell'enfiatura medesima non
libro di sydrach, 326: quando lo corpo si travaglia, quella enfiatura non
gote, mentre sonava il flauto, lo franse. -sollevamento. -in senso
partito, e volgendolo e ravolgendolo, lo trovarono tutto enfio e nero come corbo.
luoghi nel favellare e propriissima per esprimere lo stato della cosa enfiata o sia l'
al proprietario un canone periodico (per lo più annuale) in denaro o in
). componimento breve e conciso, per lo più in forma poetica, col
dottrina o quel pensiero ch'eglino per lo studio e per l'acutezza loro dovrebbero intendere
: ecco il neutono che ha sciolto lo enimma, e in aiuto se ne viene
della tariffa doganale; ma questo non lo disse. d'annunzio, iii-1-1112:
enimma che lasciassero fuori il corpo e con lo spirito solamente entrassero. mascardi, 1-30
a coloro a'quali l'incognito autore lo aveva indiritto. nievo, 687
/ già s'avvicina la sera: / lo sai, figliolo, ch'è tardi
e dal tema di * tengo per lo sprone simile a una frusta).
, che si chiama magno enison, lo quale è confetto di legno aloè e di
et en libri se dise, / de lo stranio penserò ch'eie en cor se
en cor se fese / d'enivriar lo pare, e con si giaser lo fese
enivriar lo pare, e con si giaser lo fese. = cfr. fr
, l'ettagono, l'ottagono, lo enagono, il decagono e gli altri.
[plinio], 27-9: lo enneàfilo ha nove foglie lunghe et è di
buon prò che si fa altrui ed è lo stesso che 4 in buon'ora
nome dalla sua forma di testicolo. lo stesso che enor 4
guerra, e la famiglia umana / lo riceve e l'applaude. onofri, 11-141
una cinquantina di copie da esitare, lo farei. ma la distanza è sì
di metalli. soffici, ii-168: lo spettacolo dello sperpero enorme che si compieva
e il lusso enorme e del vestir lo sfoggio. de amicis, i-850:
. tozzi, iii- 52: lo scritturale di un notaio che aveva finito allora
essendo il suo figliuol molto cresciuto / lo starsi gli pareva cosa enorme. masuccio,
quel diffetto tanto enorme, esse non lo commettano. paleotti, l-11-285: il
altre simili parole con la z e lo gridan per grand'errore, per enorme peccato
, ii-26: indebolendo il corpo infiacchivano lo spirito e riuscivano ad avere una generazione
l'ermafrodito] non debba essere ordinato per lo difetto ed enormitade. 2
valore, di pregio di questo passo lo lascia sempre più nudo e terrificante,
del 4per il 'in luogo di 4per lo 'o di 4pel ', e lo
lo 'o di 4pel ', e lo scandalo dell'4 il zelo 'per
dell'4 il zelo 'per 4 lo zelo ', e l'enormità del 4
un taxi al posteggio... pensi lo troverò? ». « forse,
spicati o racemosi, per lo più con quattro petali, quattro od
, / che non oda 'l gridato -de lo suo mor- ganato. =
essere che esiste soltanto nella mente che lo pensa (e può avere fondamento nella
p. f. giambullari, xxvii-8-11: lo universo è un instrumento temperatissimo, nel
dichiarai. gelli, 15-ii-575: essendo lo essere uno effetto universalissimo, e che si
.. tra la materia prima e lo primo motore. a. f. doni
s. v.]: 'enterite', lo stesso che 4 enteri- tide '.
sieroso nel sacco erniario (provocata per lo più da peritonite erniaria).
vivono nascosti nelle sabbie marine, per lo più a non grande profondità; hanno
. esempio d'un sillogismo entico: lo spirito, essendo vita per essenza è
m'aveggio che quegli argomenti di bellezza lo convinsero e quegli entimemi di luce non
il costume de * logici, cioè hanno lo esser loro tanto debole che sono stati
uomo produce, togliendolo agli individui che lo spirito del mondo di volta in volta delega
rampolla nel piemonte, incline a vedere lo stato non come un'entità lontana,
presolo per il bavero della giacca, lo alzò come un niente sugli astanti e gridò
corpo morale l'entità giuridica, può lo stato vietando che molte persone esercitino diritti
? vallisneri, i-34: poco dopo lo vidi [il formicone] azzannato dalle
di solito unicellulare pluri- nucleato, per lo più parassiti di insetti, raramente di
e poi li mise uno coltello per lo strozzile. li sergenti lo presero per
uno coltello per lo strozzile. li sergenti lo presero per le coma e miserlo ginocchióni
miserlo ginocchióni; e poi trasse airone lo coltello, e non esci sangue veruno,
, se non nerissimo veleno: poi lo fece aprire dentro, e trovò l'en-
e trovò l'en- teraglie nere e lo fiele fracido e sbigottito molto. sbarbaro,
grandioso / caratter nero scrisse, / se lo portava intorno glorioso, / con le
la sa: chi gli vedesse / lo 'ntragno eh! che parole discrete! terenzi
, e, con la mano che lo tiene, si batte rinvoltino sul dorso dell'
de morso, / el ge manjaria lo cor dentro lo corpo. pietro da bascapé
/ el ge manjaria lo cor dentro lo corpo. pietro da bascapé, v-189-212
casa si coceranno volei le penne e lo enterame anche. = deriv. dal
. simintendi, 1-188: sotto lo gialato monte atalanta è una valle sicura
quasi come un ponte non fermo, lo cui entramento è lo ventre della madre
ponte non fermo, lo cui entramento è lo ventre della madre e lo cui uscimento
entramento è lo ventre della madre e lo cui uscimento è la morte di lui medesimo
, iii-2-346: tu, o giove, lo dici uomo entrante e persuasivo. soffici
velluti, 263: poi dopo questo lo 'mperadore si partì all'entrante di settembre
venne in quel luogo, dov'era caduto lo ferro, e prese di mano del
, e prese di mano del goto lo manico e misselo nel lago, e incontanente
e misselo nel lago, e incontanente lo ferro di profondo dell'acqua tornò e entrò
, zitti zitti; arrivarono all'uscio, lo spinsero adagino adagino; cheti e chinati
avventurato ad entrare. landolfi, 2-7: lo zio, in maniche di camicia e
mare che io v'ho contato si chiama lo mare di geluchelan (ghel o ghelan
a questa etade quattro cose, necessarie a lo entrare ne la cittade del bene vivere
dalla sera i in cui v'entrò lo sciame dei tuoi pensieri / e vi sostò
che peccassono vidono idio in paradiso. lo diavolo ebe grande invidia di ciò, ch'
eseguisca questo disegno di fabbrica; ma lo spazio di cui disporrei è troppo poco:
se 'mmente, / di canno ti vististi lo 'ntaiuto, i bella, da quello
d'entrarmi in seno, / sì lo mi tien sempre sereno, / occhi amorosi
contenti ognuno al luogo suo, e lo inferiore non cerca d'entrare nel luogo del
ne fanno professione. verga, 3-32: lo zio crocifisso si stringeva nelle spalle,
signora mia? -voi non c'entrate, lo so, -riprese la morlacchi. buzzati
iv-1-8: entrai a riguardare col pensiero lo difetto umano intorno al detto errore. g
si credette esser ricca, e per lo grande debito in che entrò per riscattarle
bibbia volgar., iv-412: désti loro lo pane dal cielo nella fame loro,
un po'malato da alcuni anni. lo sono stato un po'sempre, e da
po'sempre, e da qualche anno lo sono un po'di più. dicono sia
a udire / quanto le fu da lo scudier risposto; / il qual poi l'
p. f. giambullari, 421: lo fece entrar sotto il letto, vietandogli
quel vetro intorno intorno in modo che lo spazio aperto all'entrata dell'aria fosse
entrata della porta. manzoni, 416: lo vedevano presentarsi alle porte di roma,
riesce l'entrata di questo sonetto per lo buon uso deh'aforismo d'ippocrate.
l'attore inizia il dialogo scenico o lo riprende dopo una lunga pausa. -in
-per simil. (e per lo più vi è connessa una notazione ironica
alcuna parte... la fama lo tiene; e hassi eletto il luogo nella
il quale podere... egli me lo vendeva per entrata; la quale il
la loro origine e natura, che lo stato e gli altri enti pubblici si
, tasse, ecc.) che lo stato impone, in forza del suo
avendo intorno una turba di creditori che lo aspettavano e ritenevano, fra'quali erano
: costoro tutti di concordia mandarono per lo loro consorto che già s'avea messo a
cento da rinaldo di messer maso, per lo commune di perugia; e così sono
vien che povertà si porga / a lo ritomador, ch'a l'entra- dore
nannini [olao magno], 305: lo tùrino di maniera, che questi animali
, 11-43: vuol poi trame / lo strale, e resta il ferro entro la
un attimo eterno, e gli occhi lo guardavano diritto entro i suoi occhi,
cino, 114: ora sen esce lo spirito mio / donde avìa un pensier
sole è alto, e dà per lo mugnone entro. chiaibrera, 65: mosse
, / entro in quel punto che lo suo valore / vi trasse a riguardar quel
spesso in unione con altri avverbi che lo rafforzano, come là, qua, qui
possenti e rapide onde, / ma lo spirto ch'iv'entro si nasconde / non
, 139: come dell'acqua risplende lo volto di colui che vi guarda entro
. dante, inf., 33-96: lo pianto stesso lì pianger non lascia,
un occhietto giallo, il quale era lo zecchino, e dà del gomito al
poi, senza tardare, / per lo deserto nel vedemmo gire / e andò molto
, quando tra'cittadini era discordia per lo rifare delli oficii, o per altro.
15-165: amava tutto ugualmente, tutto lo commuoveva, l'ultimo scritto che leggeva lo
lo commuoveva, l'ultimo scritto che leggeva lo entusiasmava, e non aveva una sola
slacciò l'accappatoio, entusiasmata, e lo sbandierò in alto agitandosi. entusiasmo,
i greci, l'ispirazione divina, lo stato di esaltazione che essa produce (
filosofi); la via per raggiungere lo stato finale della visione perfetta, l'estasi
entusiasmo, che creatore e divino rende lo spirito..., voi non produrrete
o di lui si impossessa, e lo muove all'opera e par quasi gliela
). che prova entusiasmo (e lo manifesta, lo esprime con esaltata commozione
che prova entusiasmo (e lo manifesta, lo esprime con esaltata commozione); proclive
b. fioretti, 1-5-109: adunque lo entusiasmo, se sia soprannaturale, sarà
secondo il merito soltanto quando i milanesi lo ebbero entusiasticamente applaudito. deledda, iv-355
che potesse essere la sola estrusione o lo scacciamento scambievole degli elementi, cioè che
cisti) nettamente circoscritto nei tessuti che lo circondano. d'annunzio, v-1-361:
a una a una e mi scarpella lo sterno. un'altra... sembra
, cioè che la desertoro, e scorticoro lo mio fico; enudandolo lo spoglioro;
e scorticoro lo mio fico; enudandolo lo spoglioro; li suoi rami diventarono bianchi.
: potrebbe [il malato] chiudere lo stomaco con un poco di conserva di
? ecco la questione: enunciarla è lo stesso che scioglierla. b. croce,
sonora la risata di princivalle, quando lo smarazzacucco enunciò che nessuno avrebbe più neanche
di'pure che gli è desso [lo spirito profetico]. bar etti, 1-302
nominati eretici. baldinucci, 2-3-86: lo strumento della fondazione [della cappella]
tommaseo [s. v.]: lo disse enunziativamente, senza né asseverare
i-153: toccano... per lo più questi temi chiari ai bimbetti delle
singolarità da muovere il riso non che lo stupore. c. e. gadda
revolte le reni e le spalle enverso lo cielo. rainardo e lesengrino, v-442-191
trasformazioni di sostanze organiche in altre per lo più meno complesse (tali sostanze di cui
moriraio eo? / no, ma lo core meo / more spesso e più forte
cisti marnosi; i resti fossili rivelano lo sviluppo di una flora a carattere tropicale
/ gli è satollo di vento: or lo martella, / e 'l dabbudà su
con tanta rabbia e veleno che e lo sdruce, e lo squarcia, e le
e veleno che e lo sdruce, e lo squarcia, e le minugia e l'
il protonema è ridotto e transitorio e lo sporofito è pure ridotto e molto semplice
le infirmità che noiar ti possono, lo spasimo, l'epilepsia, la plereusi,
mai vino, conserva le faville, che lo riscaldano, dell'ipocondria epatica. redi
anno giudaico, ovvero lunare, è lo spazio del tempo nel quale si congiungono
rende l'uomo schiavo dei codici, lo induce dall'altro a frodarne l'intendimento colle
enverso oriente da uno suo grande cerchio, lo quale è chiamato deferente, e ciascheduno
.. porta un altro cerchiecto, lo quale è chiamato epiciclo. dante,
medesima in esso cielo si volge; lo cerchio de la quale li astrologi chiamano epiciclo
, par., 8-3: solea creder lo mondo in suo periclo / che la
: hai tu [s. geltrude] lo scanno / là nel quarto epiciclo e
il centro, il coraggio v'ha lo steccato, la bellezza v'ha l'epiciclo
finire estenuata la poesia, o per lo meno la poesia epica e drammatica e
drammatica. -figur. epica tromba: lo stile epico (in quanto è stile
, 1-975: nella epica parla anco per lo più il poeta, descrive, narra
la materia, la struttura compositiva, lo stile, ispirazione). tasso,
'epicrisi', giudizio con cui, considerato lo stato di persona affetta da malattia, si
affine alla docimasia, tendente a definire lo stato di cittadinanza e i relativi diritti
il disordinato, ma cercano il tranquillo e lo scelto. di brente, conc
i due estremi partiti della filosofia; lo stoico che imponeva per legge sacra ad ogni
azione, arrostendo, frigendo, voltando lo spiedo. borsieri, conc., ii-188
né santi. burchiello, 42: lo stendardo era un spazzaforno, / significando
: a compenso di qualunque difetto, lo spirito epicureo del defunto prete aveva dotato
. bartoli, 26-37: i tanti che lo si accolgono in casa, vivendo chi
del rosso, vii-535 (79-10): lo secondo dìe o ver lo terzo,
): lo secondo dìe o ver lo terzo, / si scoperse la lucana epidìmia
di quella specie di febbre maligna per lo più mortale, che nei libri di
buttate giù armi. a che prò'? lo sa iddio. v'è una vera
canonaci, -nel porto di rodi, / lo schifo è amarrato. / saltate pur
di ferraguto. verga, 1-340: lo tenni stretto fra le mie braccia,
foglia di fico! una formidabile fischiata lo accolse.
: manasse s'era dato a fare lo zelatore dell'amicizia e dell'amor platonico,
la sua alterità, la qualità che lo accomuna ai piaceri degli altri. perché
retor. frase sentenziosa, per lo più enfatica, con cui si conclude
dall'umbilico e insino all'affossatura sotto lo sterno. = voce dotta,
a le fauci, e l'esofago lo inghiotte. vallisneri, i-249: non viene
.]: 4 epigonàtide '. lo stesso che 4 epigonato *.
che la poesia nasca dalla privazione, lo appoggia anche il fatto che la poesia greca
, epigra fista (per lo più con intenzione scherz. e spreg.
dante, mi spaventa..., lo scriver epigrafi mi grava, e non
gnoli, 41: padri che da lo squallido / oblìo de'monumenti / mostrate invan
! '. bocchelli, 12-250: lo portò a una taverna rustica e misera,
illustri. de roberto, 27: lo stile epigrafico tiene al sommo grado del
e sfilo spuntar della diurna fiamma / lo tornò il destin sopra la fonte / dove
lo stile vibrato e racchiuso in un breve giro
breve giro di parole è quello che lo caratterizza. giusti, 4-i-43: ligii
stiche dell'epigramma (la forma, lo stile, il genere; anche
francesi, a'quali, secondoché osservò lo stesso voltaire, troppo vanno a grado
foscolo, xviii-302: innanzi ch'ella me lo vaticinasse, io mi ero apparecchiato a
lensia, cioè male caduco, togli lo corno polverizzato e bevilo. bencivenni [
infirmi tà che nominar si possono, lo spasimo, l'epilepsia, la plereusi,
la senape con l'aceto] e conforta lo stomaco e aiuta gli epilentici e sana
nei quali palpitava quell'aura epilettica onde lo sguardo si esprime singolarmente tra il terrore
si esprime singolarmente tra il terrore e lo spasimo. 3. figur.
. la logica propria del filosofare che lo hegel aveva creata, la dialettica, e
nella tragedia ibseniana? — l'episodio — lo dice pure l'autore, che intitola
essere questo: l'autore, fondato lo stato perfetto in cima agli alberi e
grado eminente, le qualità, per lo più rare e preziose, della propria
landino [plinio], 590: lo epimedio ha non grande gambo con foglie
[dio- scoride], 511: lo epimedio produce il suo fusto non troppo
dalla terra. altri botanici han dato lo stesso nome ad un genere di piante a
ubidiva, per tema di non perder lo stato, diede ne le mani di tuo
; poiché giulio polluce nella propria forma lo descrive in uno de'suoi libri indiritto
libri indiritto a commodo imperatore, e lo chiama episciro, così dicendo: t
a'loro re, quando essi per lo contrario odiano lo stato monarchico. buonafede
, quando essi per lo contrario odiano lo stato monarchico. buonafede, 1-i-219:
qualità e prerogative che richiamano (per lo più in tono scherzoso) la dignità
del vescovo, vedal presbiterianismo, che lo affida a un gruppo scovado. di
gra dal congregazionalismo, che lo affida a un gruppo nito rosso.
un a botte, pietre con lo scarpello, cupo d'ombra: àdito al
', dal gr. episcopato, lo quale fo de toscolana. e. cecchi
fronte a undi un vescovo. sepalo (lo stame); che cresce sul sepalo.
ottica di ogantichi medici, di cui lo scopo era conciliare i principiigetti opachi ottenuta con
e massimamente i moderni) hanno per lo più studiato di farvi nascere incidenti episodici,
overo interi dei cori, che così lo diffinisce aristotele: cioè, l'episodio nelle
racchiudevano un episodio romantico: una donna lo aveva amato, lo aveva tradito,
: una donna lo aveva amato, lo aveva tradito, poi era tornata a lui
quale una proprietà ereditabile può ostacolare lo svi luppo di una proprietà
sopra gli quali [capitelli] iaceva lo epistilio overo trabe recto continuo. fr
nell'isola di corinto: fa restare lo vasello di bollire e affredda molto tacque:
splendente, nondimeno monstra le imagini come lo specchio. la esperienzia che sia questa
epìstula), sf. scritto, per lo più di carattere familiare, che serve
cristo nel cuore, che spesso spesso lo ricordava; e in cento epistole, che
questa lingua mi piacciono sommamente, nondimeno lo stile dell'orazione sopra tutti gli altri
latini e di tutti coloro che usono lo suo alfabeto, [l'autore]
un brano della sacra scrittura, per lo più di una delle lettere di san
il vangelo? -nossignore. il vangelo lo canta il diacono; il suddiacono canta l'
notificazione. giamboni, 7-48: per lo giudicio e disponimento dello imperadore e per
nel commercio epistolare abbia avuto parte anche lo squilibrio della salute. monti, iii-215:
tal che l'adito or serra, ora lo schiude. poleni, 19:
che augusto diede ad alcuni ufficiali per lo più cittadini romani, incaricandoli d'invigilare
alle cose future? pulci, 28-109: lo epitàfio diceva brevissimo: / « il
. io vorrei dimenticarlo e che tutti lo dimenticassero. ojetti, i-202: sai
che starien meglio, il ciel me lo perdoni, / ne le nozze che
nel cui vigore giulio cesare scaligero colloca lo stato della favola, da lui chiamato '
stelo. non guardo quel fiore ma lo penso. soldati, 2-394: era già
'capezzolo '(per la pelle che lo ricopre); cfr. fr.
ed epitemi. targioni pozzetti, 2-156: lo stesso dicasi degli epitemi, o come
; far uso di epiteti (per lo più in senso deteriore).
p. f. giambullari, 2-334: lo epiteto, da'greci èrd&exov e da'
tutti gli epiteti per cui va radioso lo spirito santo. moravia, ii-102:
varie parti del corpo, io era fatto lo scherno continuo dei compagni, che mi
], 570: alcuni dicono che lo epitimo sanza radice ha similitudine di sottile
mattioli [dioscoride], 632: lo epitimo è il fiore del timo più duro
di un'opera dottrinale (ed è per lo più titolo di un libro).
farmac. ant. preparato, per lo più in forma di decozione aromatica,
luminose alle quali non avrebbe potuto giungere lo scrittore mezzano. leopardi, v-550:
, letteraria, ecc.); lo spazio di tempo che intercorre fra due
che ordinariamente si distingue da quelli che lo precedono o che lo seguono per differenze
da quelli che lo precedono o che lo seguono per differenze più o meno notevoli
simultanea (dico simultanea nell'effetto, poiché lo è sempre nell'atto causante) o
gelli, 15-i-39: questi due modi de lo imitare, se bene ei rappresentano amendue
... certo è, che lo epopeio descriverà lui e narrerà di tal maniera
maniera le azioni sue, ch'ei lo rappresenterà di tal sorte a l'immaginativa
ai due lati del rostro per proteggere lo scafo. tramater [s. v
egli fosse il terzo console: epperò lo citarono m. duilio e c. sicinio
ci prestano plausibile sussidio; epperò tutto lo sforzo di questa impresa eseguita dai fonditori
individuo isolato, cioè avulso dalla realtà che lo genera e che egli genera, sarebbe
, tuttavia. cantoni, 250: lo sposo, sceltole, poco prima di morire
realtà conta per qualche cosa, se lo spirito umano è indivisibile, se le società
con la psicologia degli individui (e certamente lo hanno), non è possibile che
giori, e perché per lo più son sette, alcuni l'hanno chiamata
, sf. medie. piccolo tumore per lo più fibrosarcomatoso, che si sviluppa dall'
bencivenni [crusca] •. per mitigare lo dolore della epu- lide è molto buono
una gocciola di acqua, come dice lo evangelio di ieri di quel ricco epulone
non lascia mai di fare a chi lo trovi a mangiare, quand'anche questo
.). bocchelli, 9-104: lo stabilimento odierno fu fondato dal granduca leopoldo
ferro ». piovene, 5-490: lo zolfo siciliano si trova in falde irregolari,
del papato, difendeva il cristianesimo e lo epurava, proponeva e stringeva alleanze a
: qualche indisciplinato più frettoloso degli altri lo urtava, ed egli allora invocava «
citazioni superflue. cesarotti, ii-404: lo stile è sempre animato con giuste proporzioni e
a la natura, ne la quale è lo principio di quelle [connaturali passioni]
e che nella continuazion del moto non lo riduca all'equabilità. manfredi, 4-6-169:
, appena in 22 anni e mezzo lo compirebbe. gugliélmini, 70:
c, col quale correrebbe equabilmente per lo piano c f. v. ficcati,
col giusto, e per tal guisa raggiunge lo scopo di diffondere equamente, sicuramente e
che non vuole troppo, anzi tiene lo mezo. maestro alberto, 4:
estreme. boccaccio, 1-vi-556: egli [lo zodiaco] si leva dal cerchio chiamato
: faremo un cerchio, e porremlo per lo mezzo di questo corpo; e dividerà
ogni dì più ricolma, e per lo contrario intorno ai poli sempre più deprimendosi
così ha questa picciola [speretta] lo cerchio equatore. -equatore magnetico terrestre
dante, conv., ii-m-15: quanto lo cielo più è presso al cerchio equatore
cioè si consolida e strigne, e per lo secco si rimuove l'umido dal suo
stessa quantità d'oro fino vaglia sempre lo stesso numero di lire in ogni moneta
dati veri (e anche la quantità definiscono lo stato fisico di una determinata che bisogna
di tre compagnie, e quelle per lo più di 40 equestri, con il tromba
, che proclo e gli altri greci lo chiamano io7) p. ep [a
: parallelo. buti, 2-91: lo trattato della spera dice che tra l'uno
testa è china nello sforzo di equilibrare lo zaino... e gronda, ma
, xviii-3-361: calmato dopo tanti anni lo spirito di partito, equilibrate dopo tanti
equilibrare le fazioni, e di stabilire lo stato in repubblica sotto l'autorità di leone
avanti. de marchi, ii-28: ve lo aveva portato, più che un pensiero
tenterebbero di divorarsi a vicenda, e già lo fanno, per ristabilire l'equilibrio,
di assicurare le cose accostandosi a chi lo può difendere. algarotti, 1-451:
gobetti, 1-39: per depretis e per lo stesso giolitti, che pure ha mente
enti, 2-91: poi è lo terzo cerchio che si chiama equinoziale,
equinoziale [orologio], ma non lo sanno bene collocare conforme ai luoghi dove
sanno bene collocare conforme ai luoghi dove lo pongono. -che si trova presso l'
un circolo imaginato nel cielo, che lo cinge tutto da levante a ponente, ugualmente
notte ventiquattr'ore, tal volta ha lo die le quindici ore, e la notte
ha la notte le sedici, e lo die le otto, secondo che cresce
otto, secondo che cresce e menoma lo die e la notte: e chiamansi ore
chiamano sono una cosa; però che essendo lo dì equale de la notte, conviene
, cioè in quel segmento, per lo quale passa il sole, quando dai segni
della sua vita si trovasse poco sopra lo equinozio, pure era costretto ad usare
orientati che hanno la stessa direzione e lo stesso verso. = voce dotta
arila, 193: 'equipaggiamento'. il tommaseo lo registrò, ma soggiunse: « non
può più vincere colla precisione delle manovre lo sforzo del turbine. d'annunzio,
5. carrozza per lo più lussuosa (e anche i cavalli
aver l'uomo nella forza molti animali che lo superono e vincono, e nella fraude
e nella fraude nessuno, non solamente che lo equipari, ma sappia o possa imitarlo
ammazzar di nascosto un barone, per lo che altrettanto se ne pagavano. cattaneo,
. attributo di enunciati diversi che hanno lo stesso valore di verità (nella logica)
due proposizioni sono equipollenti, quando esprimono lo stesso giudizio con diversi vocaboli, o
le circostanze. carducci, iii-27-276: lo avrebbe proposto a professore ordinario della cattedra
il rapporto fra enunciati diversi che hanno lo stesso valore di verità. genovesi,
ogni punto della quale il potenziale ha lo stesso valore. = voce dotta,
, monoico o più comunemente dioico; lo sporofito ha caule articolato, semplice o
impossibilità immaginarie. carducci, iii-25-186: lo difesi di nuovo in altro processo disciplinare,
magno volgar.], 16-30: per lo nome della 'equità 'che intenderemo
e che saranno suttili che passerebbe per lo muro sanza romperlo; queste non son
impone al cavallo una particolare tenuta e lo svolgimento di speciali esercizi. -equitazione naturale
agg. mus. ant. che ha lo stesso 2. bot. attributo
con la quale, se non assicurar lo stato loro, avessero almeno potuto vivere
dote equivalente. -che ha lo stesso significato. cesarotti, i-95:
; terzio, con le buone opere renderli lo equivalente. guicciardini, ix-145: a'
fatti con francia; a'quali tutti dette lo equivalente o in danari o in stati
la stessa area o, rispettivamente, lo stesso volume. c. e.
con affermare o negare una verità, lo fa equivalentemente la volontà, con volere
si equivalgono. 2. avere lo stesso significato. manni, i-125:
uomini avere il libero arbitrio, ma lo dà agl'irrazionali altresì, colà in quel
tardo aequivocàre, propriamente 4 chiamare con lo stesso nome più cose '; cfr.
. buti, 3-770: quando lo vocabulo è uno e le significazioni siano
corpo del sole non è caldo, ma lo scaldare che 'l fa, nasce dalla
sogliono dire sinonimi più vocaboli che hanno lo stesso significato: e si suol dire
significato: e si suol dire equivoco lo stesso vocabolo applicato a cose diverse,
verri, i-314: quelle donne che innalzano lo stendardo della virtù e sembrano portare la
deledda, i-618: una passione equivoca lo spingeva; amore verso la padrona,
di prospettive), doppio senso (per lo più licenzioso); diversità di significati
o l'altro che vogliano essere, lo son senza equivoco. palazzeschi, 7-120:
, a spartirsi le prede. me lo fa pensare la bilancia, simbolo di giustizia
mare fu un ricovero di pirati, lo sapete. -sostant. equità.
e satiro, che restò vivo, lo vendicò. = voce dotta,
: ogni pianta la quale non piantò lo padre mio, fia eradicata. paleotti,
di essere proibita, perché, per lo abuso di molti, da quella tutto dì
suoi piccoli calabresi,... lo tenga a dieta di latte e vegetali,
? il medico? l'ingegnere come lo zio? non si preoccupava. una
gesù] aprì la bocca, anzi lo erario dove è rinchiuso il tesoro della
, di combinazioni. cesarotti, i-12: lo spirito reso più sagace e più riflessivo
fondata o ampliata. -scherz. per lo più col senso di patrimonio, sostanze
ch'aprirebbe l'erario, cioè lo luogo ove si teneva la pecunia,
consistenti, mai legnosi; sono per lo più annue o bienni, e non
erbe e de li fiori, e altrimenti lo verno. libro di sydrach, 193
gran quantità di fiori e d'erbe odorifere lo coper- sono. caro, i-263:
, con la quale essi si purgano lo stomaco. -erba cannella: calamo aromatico
crescenzi volgar., 10-28: è lo scarpello uno strumento fatto con due archi
il quale quando prender vogliono, per lo collo si stringono. -erba colombina
tozzetti, ii-525: 'erba da funghi'. lo stesso che 'nepitella '; ed
, famiglia delle leguminose, che ha lo stelo fruticoso, angolato, con rami
... et imperò i lavoratori lo chiamano erba lupa, per divorarsi egli
imperocché ella ritiene la creatura e fortifica lo spirito vitale. -erba saetta:
come è grande la potenzia dell'erbe, lo quale sono mutato da quelle. boccaccio
per condirle. 4. (per lo più al plur.). ortaggi
polpe crude. 5. (per lo più al plur.). erbaccia,
frumento sì che, disparte agguardando, lo frumento non pare, e perdesi lo
lo frumento non pare, e perdesi lo frutto finalmente. crescenzi volgar., 4-16
guaìme pe'loro cavalli, per risparmiare lo strame che hanno in munizione.
tal falzonata a don ateon, che lo manderebbe a l'erba. berni, 44-10
: facea erba nella vigna per lo bue nostro. buonarroti il giovane, 10-881
11-164: se voi, madre, non lo avete informato, sulle donne che si
insalata. -filo d'erba: lo stelo. -non spuntare, non crescere
o in qualsivoglia altra materia che facesse lo stesso effetto del tabacco, ec.
i-405: accresceva con questo vano assegnamento lo spendio: fondeva le facol- tadi antiche
cantiche. palazzeschi, 3-277: tutti lo temevano e ammiravano come una celebrità di
di filologi. soffici, iii-50: lo sfaldamento di quel nostro gruppetto di scrittori
, / ché ogn'erba si conosce per lo seme. -sentire crescer l'erba
modo e chi in un altro, descazzano lo caldo della fastidiosissima estate. segneri,
, ortaggio (ed è usato per lo più al plur.).
la casa, facendone suoli spianati per lo giardino, e coprendola d'ogni maniera
libro che descrive le piante (per lo più medicinali) e le loro virtù.
dolce vena / delle vote ghirlande ambian lo spetro; / e frodi all'altrui danno
sione dei verdi orti con lo scintillio nero della terra irri
c. e. gadda, 10-49: lo scandalo... venne a galla.
gratissimo. d'annunzio, iv-2-522: lo vedo ancóra in arnese di erborista, col
il terreno. 2. (per lo più al plur.). erba saporita
che trotta laggiù rasente il muro, lo chiamo e gli fischietto, così tanto
figur. esageratamente gagliardo, vigoroso (lo stile di un letterato o di un artista
di upa cosa (e ha per lo più un uso iperbolico). ariosto
prendere per le spalle questo piccino e te lo metto fuori, -disse l'uomo erculeo
fisica, sia spirituale: e ha per lo più un uso iperbolico).
brancoli, ii-12: rimanendo abbagliante come lo era alle dodici, il sole accennava misteriosamente
nonno da cui, famigliar culto / lo spergiuro eredasti. = deriv.
essendo erede, si comporta come se lo fosse (possedendo il patrimonio ereditario,
, mia madre è ancora ricca, e lo nominerà erede universale: siatene certo.
, 3-246: il suo figliuolo agusto, lo quale erede del nome del padre,
proprio figliuolo ed erede del trono, e lo chiamò sempre lasagnone. carducci, 712
andrà al primogenito: è vero che non lo poteva soffrire, ma è il capo
iacopone, 52-20: tant'era lo fervore de la primera fede, /
pene ognuno è erede: / non lo condanna ignoranza e impotenza, / ma
è menato preso? veramente se voi lo ne lasciate menare, voi e le
gli sono state inimiche, e come lo stato va per successione, così si conserva
, cadde in tal melanconia, che lo ridusse in breve a fil di morte.
vino. e. cecchi, 7-66: lo sentivano [l'ippopotamo] sbuffare e
ferita appena alla punta d'un'ala, lo guardava da terra coi suoi occhi distanti
tempo, pover'uomo, che non lo vedo più, che mi struggo di fargli
come ciascuna arte e officio umano da lo imperiale è a certi termini limitato,
soffiare, e quante volte si muove per lo tre- muoto, puote finire queste caverne
equicola, 109: finisce [venere] lo spazio del zodiaco in cento quaranta otto
di qua le occorre qualcosa, alla buona lo avvisi, e qui finiscon tutte le
finisce la messa. pascoli, i-125: lo leggevo, finite le scuole e chiusi
finirebbe in politica, questo è a dire lo governamento de la cità, ch'è
oh tu se'discredente: / per lo ciel, per la terra / mille volte
, 19-190: non essendo ancora finito lo settimo anno, fu presa la detta
le coperte intorno al corpo, perché lo riprendeva un gran freddo. -cadere
ma non si finisce con la carne. lo terzo, che è congiunto a carne
: era sì grande la tempesta e lo scavallare degli cavalieri e 'l percuotere degli cavagli
cavalieri e 'l percuotere degli cavagli e lo scontrare degli scudi, che pareva che 'l
la barca se ne infuocava tanto che lo starvi dentro, struggendosi in sudore e
cadere, imbattersi (e regge per lo più un compì, o un avv.
di capo di queste quattro giornate finisce lo reame di crema e trovasi la città
, e da cui in verità comincia lo spirito, noi non esisteremmo, e il
saperne un cavallo che, galoppando, lo trova dove crede che finiscano tutti i
al color del vino, innanzi che lo gusti [l'ametisto], finisce in
un compì, predicativo e indica per lo più un esito materialmente o moralmente non
su malaticcio e anemico, diventava come lo zio, com'era stato il nonno.
. bartoli, 40-ii-17: comperatosi per lo viver di casa un pezzo di non so
cecchi, 2-33: s'era introdotto [lo scimmiotto] in un gruppo di visitatori
soggetto a una determinata conseguenza (per lo più dannosa o sgradita). panigarola
risolversi a un determinato atto (per lo più dannoso o sconveniente). botta
fu finita la musica. -finire lo spettacolo: sopraggiungere l'ora della morte
ti diranno d'uscire ché per te lo spettacolo è finito, saluta sottovoce i
fate morire. settembrini, 1-13: lo volevo intonare sempre io il rosario per farlo
3-5-11: non si domanda a'cristiani lo cominciare, ma 'l finire. paolo mal
ma bene finio. di juda si loda lo cominciare, e biasimasi la fine del
altri glie decìa: * pénsate de lo finire! ', / e quello se
c., 30-9-2: siati a memoria lo finire tuo e lascia di tenere nimistade
aspetto pace / da lei sul punto de lo meo finire. bianco da siena,
conclusione. bonagiunta, lxiii-57: lo suo risguardare gaio e gente,
... ie più per lo parlare suo piacente / 'nnamora tutta gente
un colpo della invisibile mano di dio ferì lo scelerato poeta, e 'l batté quivi
pieno compimento. varchi, 7-452: lo chiamarono [dio] massimamente infinito,
; e il finito, perfezione; però lo chiamarono massimamente finito, o più tosto
della finità di questi spiriti, dalla quale lo spirito universale, lo spirito del mondo
, dalla quale lo spirito universale, lo spirito del mondo, come illimitato si produce
muta loco. gioberti, 1-iv-460: lo stesso ente infinito si piace nella manifestazione;
dittatore, venendo i franciosi, non lo crearono. casti, ii6- 121:
. linati, 30- 228: lo si scorgeva [il pino gigantesco],
allora in ariete, nel quale quando lo sole è, esce con migliore corso:
; la qual cosa non è quando lo sole esce di virgine et entra in
[s. v.]: 'finitivo lo stato della questione', a determinare quello
, e paionci molto belli, gli quali lo fabbro considera e limali e odegli lodare
finita di quella casa, e che egli lo ritenne per sé, e lo rinunziò
egli lo ritenne per sé, e lo rinunziò al figliuolo innanzi la morte? de
8-327: se dopo avermi ascoltato crederete lo stesso, a dispetto dei miei propositi
li fossero recate, de le quali vestia lo suo corpo finito ne l'ultima vecchiezza
noto suono del suo salire; se lo vide come un'apparizioné dinanzi. allora
sì come ciascuna arte e officio umano da lo imperiale è a certi termini limitato,
e il finito, perfezione; però lo chiamarono massimamente finito, o più tosto
dire taluno che l'unità divisa per lo infinito non divenga altrimenti un nulla affatto
esprimere il crollare di ogni speranza, lo svanire di ogni illusione). berni
: se punto / si accorge che io lo cerchi, ella è finita, /
, che tremava solo per lui, se lo vide tornare ferito, che si strascinava
deci sione, e per lo più con modi bruschi, a una si
lippi, 6-15: nella neve si fa lo stesso giuoco; / che tuoni
d'arte, il significato definitivo lo dà chi le accoglie o le rifiuta.
orazio. b. croce, iii-25-266: lo scrupolo della forma, e della finitura
tatto del finire, fine. lo dicono in toscana. 'buona finizione di
restringe il suo essere, finizzandosi, né lo restringe, passando dal pensiero all'azione
, in fi, ed è presente per lo più nella locuz. prepositiva fino
xxviii-377: noi comen- zamo da lo primo omo fi alla citate de roma corno
: né fin quel dì dal capo gli lo sciolse [telmo] / che
si faccia uno ciero buono e orrevole, lo quale si debbia offerere per sancta
in cui si trovava (per lo più nella locuz. prepo
. fogazzaro, 7-i 1: carlino lo aveva ben detto fin da principio, il
torri e grandi palaza, / e lo bando già pe onni plaza: / «
altresì tutto 'l mondo / dal ciel fin lo profondo / è di quattro alimenti /
, / battaglia dura troppo fin a lo consumare. redi, 16-v-404: passeggi
libresco era esclusivo in lui: esso lo spingeva a passeggiare per le cascine con
stesso giorno si era sposato e la moglie lo aspettava in casa. 4
disadorno ad ada e a guido, lo vuotò lentamente fino all'ultima goccia.
ma con ognuno poiché fino ai sassi lo piangono. 7. avv.
alla tomba, alle funeree bende / fermar lo sguardo di costanza pieno. nievo,
. anonimo veneziano, lxvi-1-91: toi lo fiore del fenochio non serato, po'
quella maniera che farebbe il latte a chi lo digestisse. ricettario fiorentino, i-b-i:
poi come 'l finocchio. - / io lo pregai che alquanto rimanessi; / e
la sua battaglia, se e'cristiani non lo venissino assalire. varchi, 18-1-271:
bonagiunta monaco, xii-i * 339: oramai lo mio core, che stava in gran
. diodati, 4-57: tu sei lo dio, ch'adoro senza finta, /
da quel terribile giuoco d'armi e lo stesso barconi non potè che ammirare,
, giudicando che con finta di santità lo volesse ingannare. g. bentivoglio, 4-768
, per carità! bocchelli, 5-142: lo trovò che aveva finito di far colazione
, e si mette a voltare per finta lo strame dei buoi. -sotto
nipote fa; e questa allora lo fa per costringerla a comprenderlo e a
ora vo'tacere per buon rispetto, e lo domanderemo fintamente simpliciano. =
capo quello che avesse più ingegno e tutti lo favoreggiassero e lo portassero in alto,
più ingegno e tutti lo favoreggiassero e lo portassero in alto, finoattantoché non fosse
finte dagli altri, che 'l padre lo diseredò, e la madre rinunziò volontariamente
ammiri, l'occhio / non abbassi, lo guardi con fierezza, / come un
dimari, 3-84: gli uomini per lo più son finti nell'amore, ma nell'
dei finti apparati. bocchelli, 1-288: lo studio era lussuoso, di finto noce
giraldi cinzio, intr., 3-1783: lo ci possono mostrare gli amori finti di
che fanno a quelle imagini finte dentro lo specchio, avrebbe un solazzo mirabile per
prendi vendetta. campanella, i-162: lo prega [dio] per gli epiteti
latmio bosco. serra, ii-74: lo stesso motivo accolse e adoperò il petrarca
il petrarca nei 'trionfi ': lo stesso, se bene le figure, che
de roberto, 65: la ribellione, lo sdegno e l'odio scatenatisi nell'animo
però disegna de l'affanno / che lo distrugge alleggierir chi l'ama, /
tempi suoi superstiziosi,... tutto lo scibile infine avviluppando, [dante]
.., sono stati alcuni i quali lo negarono, e tennero che non fosse
che volevano darsi. papini, 20-457: lo manda legato a cajafa perché si dia
diletto e onore possa alla nostra patria esser lo studio e la cultura d'una illustre
chiesa militante. romagnosi, 3-75: lo stato di società naturale di eguali è
. lanzi, iii-277: sono per lo più finzioni allegoriche, ove intervengono sfingi
volta la legge..., per lo meno, che sgombri le finzioni giuridiche