no n'e degno de nome ma lo sourenome se po dir ferrostomo. loredano,
frase tornita, graziosa, placida come lo spirito di colei che l'aveva dettata.
; giro; cerchia. -anche: lo spazio racchiuso da tale perimetro; oggetto
sole. sydrac otrantino, 220: lo fueco si è del sole et allo sole
spinto. altresì comu nui vidimu, ca lo sole fa lu so tomo et ad
ogni dì sempre facendo el fosso e lo stecato tomo la terra. f
muove a tomo a tomo alla terra per lo influsso o movimento della luna.
fronte. anonimo, i-522: e lo die che mi sta ascosa / non mi
mi par veder chiarore, / però lo mio cor non posa / di pianger lo
lo mio cor non posa / di pianger lo nostro amore / tomo a la gente
carne molle che se chiama naso / supra lo schifo et al girar di tomo,
e fior dipinta e d'erba; / lo inanellato crin dall'aura testa / scende
: se uno avesse a dipingere omero, lo dovrebbe figurare vecchio e cieco, condotto
tesser io andato a tomo, e lo star molte volte indisposto, è facil cosa
nocte andavi a tomo / per trovare lo tuo segnore. -aggirarsi furtivamente.
andò nel diserto sopra uno monte, lo quale era lì presso quattro miglia, o
e là saltella, / vid'io lo minotauro far cotale. masuccio, 275:
. pavese, 1-63: le ragazze lo prendevano in giro, perfino mi- liota
mugghia come il bue, e per questo lo chiamano toro. 8. zool
vedere ch'egli non ha né provato lo intento, né risposto al ve- rato
amico, un mio allievo e seguace. lo dicono i carabinieri e il parroco,
uccidono che due tori, si chiude lo spettacolo con dei fuochi d'artificio;
altro. ho detto un poeta e lo mantengo. cagna, 3-36: non vuol
ed il braccio di colui, che lo tocca. d'annunzio, v-1-309: lungo
ché né prima né poscia procedette / lo discorrer di dio sovra que- st'acque
simile se, in un paese, lo sguardo potesse scorgere... il rospo
assoluto in quelle torpide giornate di ottobre lo assaliva con una forza inaudita.
mano ed il braccio di colui che lo tocca, = dal fr.
d'ascoli, 315: delli primi raggi lo bel corpo / pinge paura ne li
leggero torpore e a poco a poco lo abbandonava la coscienza del luogo e del
: se i vincoli non hanno per lo passato cagionata la carestia frequentemente da noi
. gli instromenti come il gnomone, lo sciotario, il torquétto del monteregio.
torri e grandi palaza, / e lo bando già pe onni plaza: / «
provvista di campana e orologio (per lo più nell'espressione torre civica o comunale)
. citolini, 464: dipoi sarà lo adoprar torri portatili, testudini e lepodi.
, infuo prima per octo ore in lo axeto, e poi quello torefare e pistare
e torreggiante / si vide entrar lo sprezzator gigante. vittorelli, ii-24: gli
. folla, moltitudine di persone, per lo più caotica e tumultuante. -in partic
lettere meno indegne del suo giudicio, lo farò molto volentieri. leti, 4-387:
», 6-vi-86], 9: lo stesso torrente di automobili che da così
tenocrate dice che spesse volte e fiumi torrenti lo conducono [il topazio]. caro
nel discendere per lo più a piedi torrenti impetuosi,
torrentizio: blocco roccioso trasportato (per lo più) in pianura o nel fondovalle dalle
stampa », 20-vii-1986], 1: lo stato italiano, produttore torrentizio di leggi
reposà in lu solar d'una torreta de lo monester. sanudo, x-706: dii
7. milit. struttura, per lo più corazzata, armata con mitragliatrici o
il cannoncino sporgeva fuor della torretta, lo sportello della torretta era aperto, tutto
del palco, ed è posta per lo più su ciascuno dei lati del boccascena.
in una vaschetta piena di mercurio; lo spazio del tubo in cui non si
. sm. torretta, per lo più sviluppata verticalmente. - anche:
alcun di gregge. montano, 1-77: lo vedono quegli ignari come un mondo mezzo
palazzo, e vedendosi tal segno i torrigiani lo devono riferire agli ill. mi signori
. torre di dimensioni imponenti, per lo più merlata, e a pianta circolare,
[tommaseo]: maria maddalena, per lo ardore della fede che in cristo aveva
. di lino o di tela, per lo più arrotolata (anche per indicare una
. uguccione da lodi, xxxv-i-605: lo torsel è malvasio et à rea voltura
il torsello degli spilletti, per appuntarmi lo sciugatoio in capo. biundi, 86
. essere il torsello di qualcuno: esserne lo zimbello, l'oggetto di scherno.
è il torsello di qualcheduno; ghioldi lo era di tutti, fra i molti,
dei proverbio. infatti essi sfogavano sopra lo sfortunato il loro vinagro. = dal
: si dimostra inoltre ottimo attrezzo per lo sci estremo, dove la sua morbidezza longitudinale
che causa un dolore acuto dovuto per lo più al disturbo circolatorio che ne è
verifica nel corpo dei molluschi gasteropodi durante lo sviluppo larvale. 11. ant.
i dolorosi movimenti, li quali per lo soperchio cibo già di diverse torsioni lor
a quegli che degnamente erano eletti per lo papa tenere né coltivare, faccenao forze e
a spese del turco; sicché oramai lo ha sfogliato come un torzo di cavolo.
alighieri, cxxxvi-209: guarda [saracin] lo capo e 'l torso / qui de
si potrebbe dire che, completandolo, lo riduca a meno e lo faccia in parte
completandolo, lo riduca a meno e lo faccia in parte scomparire? 5
preparazione simile, ma salata, per lo più confezionata o farcita con verdure,
cameriere. tavola ritonda, 1-34: lo re meliadus fé fare un gran mangiare,
di un paese, ecc. (per lo più nelle espressioni fare, dividere la
chi mangia la torta del comune, paga lo scotto in piazza. ibidem, 308
gli vai, poi ch'è preso, lo scibbia, / né torta
, / com'a tagliuola di- stiensi lo toppo. paganino bonafè, xxxvii-no: se
mento. / alor le torte e lo male occultato / si cominci a scoprire
occidente in oriente, non dirittamente contra lo movimento diurno, cioè del die e
o distorto; contrariabrodo (e per lo più è usato al plur.).
consuma asciutto con diversi condimenti (e per lo più è usato al plur.)
, zucca, ecc. (e per lo più è usato al plur.).
. negozio di vendita di torte dolci per lo più con annesso un laboratorio artigianale in
arte della seta, 11: sappi che lo stufare s'usa per due cose: la
farina di mais che si consuma per lo più farcita con pezzi di carni o
abitanti mangiano tortillas di maiz... lo bagnano prima con acqua e poi lo
lo bagnano prima con acqua e poi lo macinano su d'una pietra, come
bronzini grandi a scagioni dorati e bianchi con lo manico tor- tiglato da pè. g
v-113: andai attorno la gabbia a trovar lo sportello, ma era tortigliato e ritortigliato
quali regge il cupolino rotondo, che lo coperchia. = deriv. da tortigliare
3. contenitore di forma cilindrica, per lo più di vetro, usato per conservare
di impurità. interezza (e per lo più molto ampia e capiente in par-persona di
dispiacere. massonio, lxvi-2-145: essendo lo stomaco il primo vaso che dalla bocca
sommo grado doti, virtù, per lo più spirituali. -anche: persona eletta
: se re dopo lui fosse rimaso / lo giovanetto che retro a lui siede,
il corpo animale, o più tosto lo tessono e formano. c. e.
è la stessa e i liquidi hanno lo stesso peso specifico, questi si portano
le valli, ascese rapidoalle cime, con lo slancio fatale e facile d'un liquido entro
le strade di capua sono larghe, per lo più dritte, ma mal lastricate ad
che s'instaura fra due stati, onde lo stato vassallo ha capo investito e riconosciuto
). tavola ritonda, 1-19: lo re, intendendo le parole, disse che-
non si partirà da oste, se prima lo re meliadus non gli giura suo vassallaggio
vassallagio. c. ghiberti, 268: lo cor dat'ò in tenuta / e sono
ulloa [guevara], iv-146: lo spirito santo dichiara il modo che si
ridurre in condizione di vassallo. -per lo più al figur.: assoggettare, asservire
chi ama dio, conviene che ami lo amico e lo inimico, però che noi
, conviene che ami lo amico e lo inimico, però che noi siamo tutti
paese uno di questi vassalloni; e non lo apostrofo così tanto per lui, che
vaso. castiglione, iii-5: lo fornì [il palazzo],..
. lapo da castiglionchio, 95: lo imperadore federico per suo senno essendogli venuta
in fastidio quello vassellamento del quale allora lo consolo non si vergo- gnoe?
perde tempo. vasari, ii-355: porto lo schifo, o vogliam dire vassoio pieno
tenca, 1-232: non era facile rinvenir lo scrittore, che, sollevato oltre il
critici, abbracciasse con occhio da filosofo lo sviluppo dell'arte italiana e ne segnasse il
. struggersi. inghilfredi, 382: lo mio buon dir s'avasta, / va
[vigna] così vasta intrando, lo santissimo bonefacio grande gracie rendè a dee
143: questo principe di sogno, se lo vogliamo considerare in riguardo della vastezza dello
vassalli... certo è, che lo dobbiamo tenere per un principe grande.
f. visdomini, 22: non lo [mondo] fece anco vasto e smisurato
ambiguo o sfuggente ma sereno, diretto (lo sguardo). d'annunzio, iv-2-137
che sente altamente (una persona, lo spirito); ispirato a tale atteggiamento
, 1-vii-418: la tua passata vita, lo animo tuo vasto, non contento mai
tutti i loro tiri tendono ad ampliare lo stato. colletta, i-207: per ambizioni
nel vasto, mi fu dimostrato che lo strettissimo labbro su cui io giaceva impediva
roma; il complesso dei palazzi pontifici; lo stato sovrano sede del papato.
vaticano, l'antaldino, il bartoliniano, lo stuardiano,... sono citati
che ne gioiva / e de'presaghi aruspici lo stuolo, / vaticinando aventuroso stato,
vaticina. -anche: che ispira vaticini (lo spirito profetico). foscolo
, della medicina e del saettare con lo strale. 3. per estens
primo poeta d'italia se pure non lo è già a quest'ora. mazzini,
(vattelappésca), avv. chissà chi lo sa, chi può saperlo (ed
de la selva un picciol fiumicello, / lo cui rossore ancor mi raccapriccia. sercambi
'della tarpea di roma 've stava tutto lo tesoro di roma'. narrasi che li romani
indicare qualcosa a qualcuno, per attirare lo sguardo e l'attenzione dell'interlocutore o
: ve'che non par che luca / lo raggio da sinistra a quel di sotto
ve', ti- baldello, tu sai lo gran dalmago / che e'ghibilini z'àm
. vi assume con i pron. atoni lo, la, li e con la
dee., 1-9 (1-iv-81): lo ancora, con un'altra assai brieve
assai brieve [novella], ve lo intendo dimostrare. pulci, 19-32: io
io. ungaretti, xi-168: non ve lo starò a descrivere [il tempio]
perché la minacciava della mia dimenticanza ove lo avesse abbandonato. 2. in
in posizione proclitica con i pron. atoni lo, la, li, le e
progressivo delle funzioni vitali. -anche: lo stato fisico e psichico che tale età
uomo. costo, 1-574: l'abbate lo mandò ad un mercato là vicino a
meco, e letti duecento versi, lo ripongo sotto il guanciale e mi ci addormento
rello si starà in casa; non lo vedi, non sai se è in nicissità
dio / non fosse già inventato, lo inventerebbe lui, / tanto gli viene a
toccasse la vecchiezza, le astinenze e lo studio, avevano tramutate ed offuscate alquanto
amicis, xll-m: fissarono... lo sguardo su quel garofano e su quel
essersi partito magro e spunto, noi lo domandavamo il vecchino. fagiuoli, xv-136:
. allegri, 234: e serrando lo spaccio, / prego il ciel che vi
agni -el monumento gasù / a lo so tocamento -vivo e san leva su.
. loredano, 1-125: i virtuosi per lo più sono vecchi: perché la virtù
avea: poni la mano tua sotto lo fianco mio. arbasino, 221: ma
moglie del figlio, che ha assunto lo stesso titolo). g. michiel
216: item avemo dal ventura mugnaio per lo molino staia di biada per l'ano
pulci, 17-45: con l'altro braccio lo scudo apparecchia / per riparare; e
'n tal modo s'aiuta, / ché lo schermire era l'arte sua vecchia.
d'assenzio. soldati, i-257: lo stesso vino. solo, quell'altro è
più nuovo e integro, ma, per lo più, logorato, intaccato, spezzato
libertà, lontano al vecchio / anch'io lo scolareggiai. segneri, iii-1-148: il
: due assassini del vecchio della montagna lo avevano spento: si credè per mandato
avanzata 0 della generazione precedente (per lo più con una connotazione affettiva).
quali tutti avevano el turribulo che davano lo incenso. f. f. frugoni,
1459) [rezasco], 6-965: lo dicto officio de quarantaquattro abia balìa contro
chiama il vecchio, e gli antichi lo chiamavano mallo, cioè martellino. giuliani,
. muratori, 7-v-39: fanno poscia lo stesso due di quelle venerande vecchie.
vecchia. tommaseo, lxxix-iii-117: carlo rosmini lo zio, erudito alla vecchia più che
torinesi non han senso comune in letteratura lo so di vecchio, e n'è una
e ispirazione, o anche copiarne pedissequamente lo stile; plagiarle. tasso, 12-447
, il vecchio l'ammazza e il giovane lo risana. 30. dimin.
niente voleva. voleva compagnia. non lo vedi com'è? è sempre stato
.. faceva nella mente della sciagurata che lo sentiva in quel momento, un'impressione
storia di stefano, 6-6: galder lo volio quel nobel giovenetto / pur al
nobel giovenetto / pur al despeto de lo mio vechióne. / gran pecato, madre
parapetto addormenta to? / lo sposo dell'aurora egli è.
perché il cavallo era vec- chito, lo comperò per buon mercato. =
,... vecchiuzzo, vecchiarel- lo? salvini, 26-7: e tu,
di moda. carrer, 2-609: lo studiare a notte alta è vecchiume. tommaseo
per segarla per pastura, ma per lo seme ricogliere, la veccia si semina.
la cera arreccia, / e ben disceme lo gran de la veccia.
. ricettario fiorentino, 52: lo orobo, ovvero ervo, è quello che
ad assodarsi, s'ha da cibargli entro lo stallaggio con citiso, o medica,
crusca; o se il prezzo de'viveri lo permetta, con farina d'orzo o
il veccione o guscione dell'idea che è lo inane vocabulo viene introitato in anima,
pallino da caccia di grandi dimensioni (per lo più al plur.). -
), talora, anche, con lo enclitico. véce { vice)
bibbia volgar., i-276: disse lo signore a lui: chi fece la bocca
bocca dell'uomo, ovvero chi fabbrica lo muto e lo sordo, e il vedente
uomo, ovvero chi fabbrica lo muto e lo sordo, e il vedente e il
e s'argomenta / di vedere eclissar lo sole un poco, / che, per
documenti commerciali lucchesi, ii-293: confessò lo dicto ceccon c'à avuto dai dicti cecio
: vidi co'miei occhi discendere sopra lui lo spirito santo in vece di colomba.
nelle condizioni della signorina, avrei desiderato lo stesso. e la signorina nelle mie veci
, / vece in firenza per messer lo duca; / ch'egli, o suo
marito de la moglie di lui ne lo studio proprio, mentre corse a staffetta
, lxxxviii-ii-449: con lussuria avere in man lo speglio / e viver con vivande,
in tua vece. pirandello, 8-182: lo ritrovò lì aperto, tra le foglie
inni, il più antico e importante; lo yajurzveda, delle formule sacrificali; il
mio vedente / di ciascuno animale / e lo bene e lo male.
ciascuno animale / e lo bene e lo male. vedére1 (ant.
la vista, scorgere, avvistare per lo più casualmente. -anche: osservare, guardare
, prol., 7: quasi infra lo mar tempestoso miso, reguardando inderé,
mar tempestoso miso, reguardando inderé, vegando lo porto, sospiro. vangeli volgar.
volgar., i-171: io viddi lo signore a faccia a faccia, e fatta
della terra che vedrebbe il sole, lo vedrebbe perpetuamente tutto lucido. -dominare
giuliani, i-9: -dunque il pane lo pagherete caro? -di molto! e ancora
debbo dire sinceramente la mia impressione, lo spettacolo che vidi non mi entusiasmò soverchiamente
3. scorrere, leggere per lo più velocemente un testo, un giornale
veneziani, 15: enperò el pò veer lo scrito en lo me'quaemo e s'
: enperò el pò veer lo scrito en lo me'quaemo e s'el m'en
.; notare, accorgersi (per lo più in relazione con un compì,
mentre sta compiendo un'azione (per lo più in relazione con il compì, predic
la loro dolore, imperciò che vedeano lo loro signore e maestro così vilemente essere
accoglierlo in un certo modo (per lo più nell'espressione vedere bene, di
immediatamente. giamboni, 8-ii-405: lo signore si dèe costringere molto a berni,
e fuor di giudicio, e non lo vuol fare, la voglio veder per via
. 16. intr. per lo più con la particella pronom. incontrarsi
compiere un'azione, tentare (per lo più in relazione con la prop. finale
percepirsi in un determinato stato (per lo più in relazione a una prop. subord
, 21-175: andiamo nell'ascensore, lo fermiamo tra due piani... e
che proprio quell'anno vedesse la luce lo scrittore che poi -vedremo! lo
lo scrittore che poi -vedremo! lo vedremo! vedranno! vedrete: per tergiversare
, non hai nulla, eh? ora lo vedremo se non hai nulla! d'
c. arrighi, 3-103: « lo spero bene! » interruppe il marito con
son sempre povero; il pane me lo son guadagnato col mio sudore: anco
. e non mettere pe'casi di altri lo stato suo a pericolo.
. aretino, 20-296: io che lo veggo e non lo veggo, lo conforto
20-296: io che lo veggo e non lo veggo, lo conforto dicendogli: «
che lo veggo e non lo veggo, lo conforto dicendogli: « adunque vostra signoria
scenario; immagine, aspetto (per lo più nell'espressione fare o non fare
vedere). anonimo, i-472: lo diletto vedire, / po'ch'ilio non
somma pena di danno, cioè perdere lo vedere d'iddio. 2.
. carducci, iiì-7-297: chi volga attorno lo sguardo al monte e alla valle,
nel muro di una fornace per controllare lo stato di cottura dei vasi.
4-9: l'agnello, spaventato per lo vedimento del lupo, e per la paura
a dietro, che quei corridori se lo avessero fatto a tirarlo innanzi; e,
capo -veio 'l divin sacramento; / lo preite me mustra a l'altare: -pane
(b) -io: acciò ch'a lo signor di valimento / non falla vedimento
. albertano volgar., 59: lo stendimento è vedimento della ve- ritade,
è vedimento della ve- ritade, e lo provvedimento è uno conoscimento presente e che
conv., iv-xxvm-15: vedova fatta -per lo quale vedovaggio si significa lo senio -tornò
fatta -per lo quale vedovaggio si significa lo senio -tornò marzia dal principio del suo
condizione di un'istituzione rimasta priva, per lo più per causa di morte, di
un organo. pindemonte, 1-102: lo scaltro ulisse / dell'unic'occhio vedovò
filosofi, zascuno eguale / parlò a lo inperator in tal maniera: / zerto a
ha perduto una persona cara, per lo più un congiunto, a causa della sua
marito, sì che più volte bramasse lo stato del vedovado prima. vedovèlla
. vedoèlla, viduèlla). vedova per lo più giovane e graziosa (con una
iacopone, 43-204: le dune, odenno lo maritamento, / cur- gono con granne
escita m'è scontra -ragevoleza, / lo mio fervore - sì ha nichilato.
di lutto (una veste, per lo più nera o di foggia austera).
non fece bene alla vedova'. per lo nome della 'vedova'noi dobbiamo intendere l'
-privo della persona che in genere lo occupa (un giaciglio). -in
questa canzone paia rimanere più vedova dopo lo suo fine, la dividerò prima che
questa morte tolle al corpo la bellezza e lo colore, / e la forma è
-immagine, aspetto, apparenza (per lo più nell'espressione fare bella veduta)
un punto di riferimento particolare, per lo più sopraelevato, panorama; paesaggio,
con caratteri realistici scorci panoramici, per lo più città, borghi rurali, che
.. ci viene fatto di pensare se lo storico dell'arte non avrebbe da rendere
, posizione ideologica, mentalità (per lo più è usato al plur.)
dante, par., 2-115: lo ciel seguente, c'ha tante vedute,
tuttavia, additatomi nella piazza da chi lo conosceva. gnoli, lx-254: entravano intanto
. inghilfredi, 382: veo saglir lo non sagio in montanza / e sovrastar
avessino a passare uno fiume pericoloso per lo veemente corso, questo è il modo
, che i belli ingegni sogliono per lo più essere furiosi e veementi. collenuccio,
veemente e passionato. -acceso (lo sguardo). albertazzi, 90:
stile). panigarola, 3-ii-194: lo stile delle scritture, è anche veemente
e aspro. cesarotti, 1-ii-82: lo stile è sempre rapido, veemente,
più che l'appetisce e piu veementemente lo seguita e la volontà sta in mezzo intra
se uguaglino il soggetto, che quando lo uguagliassero, non mancherebbe loro né grandiosità
il grande sviluppo superficiale e, per lo più, per la mancanza di mobilità e
vegetalizzare, mineralizzare, elettrizzare o liquefare lo stile', facendo lo vivere
liquefare lo stile', facendo lo vivere della vita stessa della materia. manifesti
èuti, 2-314: incominciando debilmente a vegetare lo corpo, con quelli [umori]
natura d'ogni creatura del mondo: lo essere cogli elementi... il
questa potenza a prender nutrimento, per lo quale tesser nostro si conserva e aumenta
chiude il poro della vegetazione, per lo quale suga dall'arbore. lastri,
. ascoli, 33: dobbiam patire che lo straniero noti come la patria di dante
di altri organismi animali, forza vitale che lo pervade. -ant.: vita vegetativa
. r. sacchetti, 1-441: lo zio bastiano riappiccò un discorso interrotto all'
una nuova tensione razionale -che rompa con lo scheletro della vecchia - (e per
turbato, ebbe una balena la quale lo accolse entro di sé; e dopo tre
di sé; e dopo tre giorni interi lo vomitò vivo e vegeto in su l'
no,... dio in istante lo tornò sano, vegeto, vigoroso.
. bacchelli, 2-xix-194: il centenario lo troverà libro vegeto e fresco di rigogliosa
. tommaseo, 11-196: basta evitare lo scontro ed il cozzo di certi nomi
animo); vivido, intenso (lo slancio vitale). cesarotti, 1-xli-112
« più che altro, è calibrare lo sterzo », fa la donnona, che
ciascuno arditissimo ora co l'urtar de lo scudo, ora col colpire della spada
è raro, tosto [il fulgure] lo penetra e rimane il vino ne ìa veggia
gozzi, i-13-80: timore e lunghe veglie lo ave
nuovo formando, e con tal moto lo va rompendo. cesari, 6-106: credo
. 2. festa, per lo più danzante, che si protrae fino a
della tortura. carducci, iii-21-252: lo sciagurato fu... tenuto per dieci
. cattaneo, 111-335: questo è lo scopo, che tiene sempre in veglia le
continuarla troppo indiscretamente. pratesi, 5-19: lo mandavano al diavolo, rimproverandolo che egli
. scala del paradiso, 283: lo monaco vegghiante è nimico della fornicazione,
di polizia, di servizio quella notte, lo ascoltava allibito. -con riferimento
quella provocòe a sonno e a morbidezze lo duca vegghiantis- simo e l'essercito asprissimo
occhi ti recami vegliantemente e con sollicito pensiero lo dì veghiante, vigliante-, superi,
. uomo di età molto avanzata, per lo più di aspetto autorevole e venerando.
età avanzata. schioppi, 8: lo marito è lordo, inbuffalato, vegliardo.
s'io viglio -o sonno piglio, / lo mio cor non insonna. dante,
. dante, conv., iii-i-i: lo quale amore poi,... di
sognando abbiamo un familiare esempio; e lo proviamo anche in parte vegliando. leopardi,
di vegghiare e la quantità delle bagascie lo ridussero a pigliare costumi stranieri. algarotti
valere. latini volgar., i-70. lo signore de amare suoi subietti di grande
e siate licenziati. -tenere lo sguardo su dio (un'anima beata)
preoccupazione, un ricordo); insidiare lo spirito con tentazioni. boccaccio, viii-1-186
animo del principe, ma di onorare ancora lo stato e la città sua, quanto
è adunque da maravigliare se per accrescere lo imperio di roma et a guardarlo, è
in pericolo di vita; la figliuola lo vegliò per dieci notti, gli prestò
uomo di tempo... io lo salutai e dimandai quel che esso faceva:
iii-173: ove immota ella giace amor lo porta; / le compagne che vegliano
7-42: ora nessuno ride e scherza. lo abbiamo seppellito ieri sera. lo abbiamo
. lo abbiamo seppellito ieri sera. lo abbiamo ripescato nel canale, lo abbiamo
sera. lo abbiamo ripescato nel canale, lo abbiamo spogliato, rivestito, vegliato,
una vicenda, di un accordo o lo svolgimento di un'operazione (anche in
non è vegliata, e quand'anche lo fosse, sarebbe perfettamente inutile.
al lago. serao, 1-20: tutto lo intervallo fra quei due giorni non era
greci. petrarca volgar., 25: lo exercito romano sollicito e veglievole.
-tris (v. vel lo 1). veglioncino, sm
si prolunga fino a tarda notte e per lo più si svolge in un locale pubblico
, agg. relativo ai veicoli (per lo più con riguardo ai veicoli a motore
mezzo meccanico adibito al trasporto, per lo più su strada, di persone,
cingoli che ne impediscono l'affondamento o lo slittamento (con partic. riferimento a
4. figur. ciò che favorisce lo sviluppo, la diffusione da un luogo
innumerevoli effetti da lui operati ma per lo strumento e il veicolo d'un agente finito
remi e vela / e travagli a lo meo cor e non spera. poliziano,
, sebbene il sole non avesse ancora raggiunto lo zenith, appariva già scuro: una
medici, 190: 'sport della vela': lo sport praticato con varitipi di barche a vela
camicia). cicognani, 3-6: lo sparato della camicia strabuzzante e il solino
ingegno. pascoli, i-190: dante, lo scultore d'anime, comprende michelangelo;
, e la carne non impugni contra lo spirito. -a piena, a tutta
, e là ove dovereste riposare, per lo impeto del vento rompete, e perdete
nascita,... quando ah'improwiso lo sportello si aperse. 2
sopra a quelli di gabbia (per lo più al plur.). - anche
stoppa la lana la pece il sevo lo sparto. 2. chi progetta
velame1, sm. tessuto finissimo per lo più di seta o lino. -anche
, ii-372: innanzi alla faccia postosi lo sudario, cioè velame da trasfigurarsi, salie
appiattò e occultò la sua divinità sotto lo velame dell'umanità. s. caterina
., 33-27: m'avea mostrato per lo suo forame / più
un velo o un tessuto, per lo più leggero e rado, una parte del
, i-160: l'autore rende attento lo lettore a ficcare lo intelletto a quello che
autore rende attento lo lettore a ficcare lo intelletto a quello che si finge e
, e alcuni altri, non pure lo scusano [omero] ma il lodano ancora
dante, purg., 15-122: lo duca mio, che mi potea vedere /
dante, purg., 1-21: lo bel pianeto che d'amar conforta / faceva
, che allora che più splende, / lo veli alcuna nube d'improvviso. carducci
. 5. nascondere, per lo più in modo subdolo o ambiguo,
mancamento di parola con la francia se lo notificavano a thuillerie. metastasio, 1-ii-186:
aria d'originale, e a velare lo studio. giacosa, 1-1060: non so
. 8. pitt. coprire lo strato già asciutto di una pittura con
velo. 10. intr. per lo più con la particella pronom. ricoprirsi
15. assumere colori per lo più soffusi, colorarsi di tinte sfumate
fisica o psicologica (gli occhi, lo sguardo). s. bonaventura volgar
deposita su una superficie, prodotta per lo più dalla polvere e dall'umidità bechi
, porto tutto acconcio al bisogno, per lo brieve tragitto che in una velata di
che pur sempre ebbe l'attrattiva per lo soggiorno di tante nazioni di là da'
usato per fissare su- perfici, per lo strappo o distacco di affreschi e per il
ove credo sia, / ed 10 veggio lo suo bel viso adorno / velato,
condotta al talamo col volto velato; quando lo scopre, è già invecchiata. pavese
dante, conv., il-xm-ii: lo cielo di mercurio si può comparare a
insieme ai calici imbullettati di rubini, lo riscaldava e raccendeva senza volgarizzarlo nella robustezza
e con certe velature, più che lo stesso colorito che per gli sbattimenti che
abeti. baldini, 14-114: ce lo vediamo arrivare incontro da tutte le parti
arboscelli, non discoprendone la cagione, lo credettero un turbine di vento: ma
che spezza la deliziosa traiettoria -parabola non lo diciamo apposta -che da caracciolo a cavallino
piloto particolare: di diù attraverseranno per lo stretto del mar rosso, che sono una
bacchetti, 2-xxiii-259: non veniva per fare lo scienziato, anzi, per riposarsi nei
. idem, iv-2-1075: imaginarono di varcare lo spazio in un solo veleggio fino al
lunedì andò a velegnare e carriò tucto lo dì. = var. abr.
, dei bagni e dei sudoriferi che lo lasciavano sfinito. pirandello, 8-447: comprese
vuol bene, che questa mostra di non lo credere, ma ghigna e fa due
l'avrà in corpo, e sopra qualcheduno lo vorrà sfogare. -andare in
livio volgar. [tommaseo]: allora lo perì velenosamente, che colla spada lo
lo perì velenosamente, che colla spada lo passò per mezzo del cuore. =
: l'autore pon qui la spezie per lo genere, volendo che per 'idra's'
: venuto dappoi il tempo del fuggire lo tanto a nostra natura nemico e velenoso ozio
tanto velenose che attossicherebbono un uomo con lo sputargli addosso. pea, 8-39:
, anche, grave depravazione morale (lo sguardo, il sorriso). burchiello
veletta. soldati, iii-165: la nonna lo attendeva nell'anticamera, vestita per uscire
si gode da un luogo, per lo più elevato. berni, 57-13 (
fino sul gange e sull'hoang-ha, lo farebbero sempre con più spesa e più tempo
2. carta sottilissima, per lo più usata per confezionare oggetti delicati o
contro il velista statunitense dennis conner, lo skipper di 'stars and stripes'che ha
due ali (ed è usato per lo più al plur.).
iacopone, 59-24: puoi che deo ha lo mio velie, / possessor d'onne
comune: aspirazione ambiziosa, che per lo più appare superiore alle capa
letteratura la vivacità, la disinvoltura, lo stile... della nostra gente
12-79: 1 muscoli risveglia intercostali / lo stimolo degli aliti ferventi: / col
quei fruscii indistinti gli vellicavano i sensi e lo sopivano. govoni, 6-38: ah
da vellicare. vèllico, sm. lo sfiorare delicatamente, il solleticare una parte
in tal maniera sopra la testa che lo partìo per mezzo dallo capo allo vellico
e suvvi 1 aureo vello, / per lo ual poi ianson si fé bifolco.
artigli / ch'a più alto leon trasser lo vello. lorenzo de'medici, i-276
attenzione su una determinata persona, per lo più in tono di scherno (anche
spegneva 11 colore del mattone salso ma lo vellutava, ma lo rendeva quasi manevole
del mattone salso ma lo vellutava, ma lo rendeva quasi manevole. bacchetti, 9-412
, profondo, sensuale (gli occhi, lo sguardo). ghislanzoni, 16-137:
qua or là i ricchi oggetti che lo circondavano. 7. morbido,
s. v.]: 'vellutatura': lo disse il targioni a significare lo stato
: lo disse il targioni a significare lo stato di una superficie che è coperta di
finitura superficiale di alcuni tessuti che ha lo scopo di produrre succedanei del velluto.
varietà di velluto leggero (oggi per lo più prodotto con fibre sintetiche).
rosso così sfacciato, e lei se lo mette sempre. 3. bot
sono i detti danari... per lo costo di quattro pezze di velluti che
gli occhi); profondo (lo sguardo). ghislanzoni, 18-152:
di monsignor di baiosa... ma lo vorrebbe di velluto e tale qual saprà
, per gli urti de la turba che lo spigne, al domine che dà le
vita nuova, 23-26 (104): lo immaginar fallace / mi condusse a veder
tradizionale copre il capo ed è per lo più lungo sino a terra. cantoni
velo / che veder non mi lascia lo mio errore, / e me sviluppa dal
bonvesin da la riva, 47: lo sole se scurì e le airo fu inbrunito
e le airo fu inbrunito; / lo terremoto apresso sì grande e sì complito /
apresso sì grande e sì complito / ke lo vello del tempio grande in doe parte
stella d'amor ci sta remota / per lo raggio lucente che la 'nforca / sì
al giudizio. botta, 5-444: lo spavento è mal consigliera, perché fa
, né arici sappia giammai quanto mi costa lo zelo dell'onor suo. pasolini,
vidi già dritto e veloce / correr lo mar per tutto suo cammino, / perire
sguardo, e negra nube 7 parea lo scudo in procelloso nembo. -dato
rivi grandi si convenne, / ver lo fiume reai tanto veloce / si minò,
la battuta strata medesma me condusse a lo 'ntrare de un fulto e orrido bosco.
inquieto (gli occhi); sfuggente (lo sguardo). cecco d'ascoli,
figura grossi, / occhi veloci con lo sbatter fermo, / son matti e falsi
; con andatura energica e risoveicolo. lo sostituì il velocipede. luta;
5): e gunite l'exercito de lo diretti e a distanza.
distanza. dito conte velecementi a lo fiume chi se iama vultomo, co-
li cavali e bate. li per pasar lo fiume. s. agostino volgar.
penetratami nel cuore, tutto in un momento lo accese. -con pulsazioni affrettate.
. velocitade), sf. rapporto fra lo spazio percorso e il tempo impiegato a
data dal limite del rapporto intercorrente tra lo spazio percorso dal punto in un intervallo
capacità tutto abbraccia. 5. lo scorrere rapido del tempo; l'impressione soggettiva
pareto, 666: la dipendenza tra lo stato sociale e la prosperità economica non
né fa la vivezza e la velocità e lo strep- pito di questo, né la
. -velocità commerciale: rapporto fra lo spazio che deve percorrere un mezzo di
corso di un fiume si ritarda per lo limo che porta, imperciocché più tosto si
alle competizioni ciclistiche; è costruita per lo più in cemento o in legno,
simile a quello che permette di eseguire lo stesso esercizio fisico di chi va in
furia / de'corridor fumanti; / e lo sbandarsi e il rapido / redir dei
un condottiero o con gesù cristo o lo spirito santo, ecc.; simbolegge-
monte feltro di romagna, per ritòrre lo stato al papa, che (secondo dante
che attor- niangli la base, e lo dimostrano / quel che alla corte in mezzo
2-98: si rimboccava un pantalone, e lo rialzava fino al ginocchio, per mostrare
vedono uscire fuori degli ovari, sono per lo più due rametti di vene spermatiche,
2. per estens. sangue (per lo più al plur.). -anche
, essenziale. pucciandone, lxiii-187: lo fermo intendimento, ched eo aggio,
che quei che da me più creder lo sente, / ne sa altrettanto quanto 'l
core, entro ogni vena, / lo scellerato giudice tremava. gozzano, ii-345:
4. per simil. rigagnolo, per lo più sotterraneo, di acqua sorgiva;
5. galleria, cunicolo che può consentire lo scorrimento di acque o la fuoriuscita di
agg. o con un compì, che lo indica, in partic. nella locuz
chitarra, vi-ii-187 (7-5): entro lo mezzo v'abbia una isoletta, /
compendio dell'antico testamento [tommaseo]: lo quale [nembrothj cominciò ad essere uomo
e i nodi del legno, che uno lo scambiava proprio per noce. 2
lettera ammonitrice, che al lahoz diresse lo championnet da conegliano, i° vendemmiale a
figlia più grande; vende, per lo stesso scopo, la bambina in fasce.
potrò farlo mai, né il padre lo vorrebbe. carducci, iii-2-373: meglio trascorrer
offerte di un padrone d'industria, lo trovano pronto a vendersi. -in
fatto che ha scelto i suoi collaboratori secondo lo stomaco, e non secondo il cervello
garzo, xxxv-ii-303: caro si vende / lo dono che si prende. g.
bambini e anziani; è oggi per lo più sostituita da un risarcimento alla famiglia
'verga con cui l'affrancatore toccava lo schiavo che doveva essere posto in
gran vendicamiento, e non de sparagnare lo sangue de la mia persona.
soperchiala -c'avesse patuta, / pagar lo banno -non era en usianza / e
più la vendicanza / po che mancato lo vostro ardimento. l. bellini, 6-163
la sua memoria facendo vendetta di chi lo ha offeso, gli ha arrecato danno
offeso, gli ha arrecato danno o lo ha ucciso. novellino, xxviii-839
ucciso. novellino, xxviii-839: lo re si vergognò e cominciò a vendicare
: e il nostro morto / ce lo riprendiamo / alla patria lo riportiamo. /
morto / ce lo riprendiamo / alla patria lo riportiamo. / uno per uno /
per uno / bomba alla mano / e lo vendichiamo. 2. riscattare un
danno, morale o materiale, per lo più della stessa gravità alla persona, alla
, vii-211: bruto valente / che vendicò lo stupro di lucrezia. amabile di continenzia
continuo sclaciare e quel vendicarsi di chi lo bastona? 10. dare il
un fastidio o un danno patito (per lo più in relazione con il compì,
, in fine l'amore di cardina lo ritraeva dalla crudeltà dirizzata verso marmoreo,
vinti. 2. che costituisce lo strumento, il mezzo per infliggere vendette
vendicativa: pena inflitta a scopo per lo più punitivo, consistente nella rimozione o sospensione
vendifumo. foscolo, i-448: un lo dicea nabobo, altri chirurgo: / e
così non si hanno anco per disonorati lo scarpinello, il vendilupini, lo sportaruolo?
disonorati lo scarpinello, il vendilupini, lo sportaruolo? = comp. dall'
: hec est e sonno le vendite e lo peso de larasso in hermenia. g
: quelli si inquietavano e minacciavano, lo trattavano di venditore di fumo. =
bibbia volgar., ì-578: se lo forestiere o lo peregrino arricchisse fra voi
., ì-578: se lo forestiere o lo peregrino arricchisse fra voi, e alcuno
bonavia, 148: lo terreno della pergola dinanzi, come tiene
uccidesse in quel puleggio platone, o almeno lo vendesse perché danno non ne riceverebbe il
governatori, ufficiali ed altri provvisionati, lo stipendio di dodici galere e delle guardie
, - sì stetti dritta; / or lo reposo -m'ha presa e sconfitta,
era grandissimo peccato et incargo de tuto lo reame, patire che questa pessima femena
dosi relativamente piccole, provoca effetti per lo più letali. giamboni,
podere di malfare, se non toccasse lo sangue dell'uomo; e quando il tocca
. iacopone, 6-8: pon a lo tuo gusto un frino, -ca 'l soverchio
et onta. ig dona. / lo serpent venenoso -el cor porta grand ira:
, 455: guardando basilisco venenoso / lo so isguardare face l'om perire. leonardo
più caro né più veneraoile, per lo quale tu possi essere chiamato. della casa
bacchetti, 9-374: la scoperta e lo scavo del tempio di apollo e dello speco
grande rispetto, stima e deferenza, per lo più in considerazione dell'età; onorabilità
riceve, e venerabilmente conserva, per lo spirito santo diventa accetta, e graziosa
e la materia e l'artificio / lo facean prezioso e venerando. marchetti, 5-60
in coro. de marchi, ii-739: lo zio mauro si offrì di presentarla all'
p. e giambullari, 355: lo coronarono [arrigo] appresso non secondo
quello che per noi fa, cioè giudicare lo diritto, voler lo bene, venerare
, cioè giudicare lo diritto, voler lo bene, venerare le cose divine. boccaccio
col padre, e l'ubbidisca e lo veneri, e dia quei saggi di sé
. albertano volgar., ii-12: lo giusto vive della fede; e intendo
a forma dei di lei venerati ordini, lo scultore francesco carradori la rende informato di
dare un nuovo modello a noi, se lo vogliam conoscere, e per rispetto degli
ossequio e deferenza verso qualcuno (per lo più per la posizione sociale che ricopre
maggiori facciamo reverenza, o in umiliare lo corpo o ne'reggimenti, o nelle
, che si nutre per qualcuno (per lo più in relazione all'età, alle
beethoven gli incute venerazione, in wagner lo infastidisce il teorizzatore. -accesa
il sabato prossimo giambertaldo, vicario per lo re carlo in toscana, con alquanti suoi
una fià in la setemana, zoè lo vegnirì e lo sabao. matasala, v-72-145
la setemana, zoè lo vegnirì e lo sabao. matasala, v-72-145: item xii
: se venisse in venardì, sì è lo verno temperato e la state ria.
state ria. lauda bergamasca, 68: lo spirto so al dé'partir
la giungo qui, e qui ne fo lo strazio che vederai. sacchetti, 48-152
venerdì santo, il capitano generale mandò lo schiavo, che era lo interprete nostro,
capitano generale mandò lo schiavo, che era lo interprete nostro, in terra in uno
ciò ragiona. anguillara, 71: tal lo splendor venereo, almo, divino,
pazzo. d'annunzio, iv-2-15: lo chiamavano cincinnato; dicevano pure che gli
sogliono per queste due cose, per lo cibo e per venere, essere ferocissimi.
stilistico di un testo letterario (per lo più al plur.). lomazzi
2-116: nomano saturno il piombo, giove lo stagno, marte il ferro, sole
animali). ugurgieri, 180: lo minotauro è ine dipinto, mista generazione
poteva avere, ogni sua facultà donato lo arebbe. -che ha tono seducente (
la dimandavano venerea e per questo lei sollicita lo modo e concipe con carezze e amore
fare del veneto e del lombardo su lo specchio del latino e del francese una lingua
opinione e moltivoleano difender quello che era sotto lo imperio veneto e non più avanti,
e non più avanti, altri volevano difender lo stato di milano. alfieri, xlv-2-253
emigrato pel trattato di campoformio, serve lo stato italiano sino dal 1796. carducci
per adietro riame de giove, possessione a lo presente de'veneziani. guerra di volterra
ma in partic. il ducato, lo zecchino, per anton. anche sostant.
in muratori, cxiv-44-351]: 40 cappelluti lo ànno da accompagnare sin che durerà la
. viani, 4-77: quello che lo fece trasecolare fu un palloncino alla veneziana
e lucidate) tessere di marmo, per lo più in modo da formare un disegno
abbassava, proprio in quel momento, lo stoino alla veneziana sul gran sole del piazzale
far giù facilmente da un venezianotto che lo sapesse fare. = dal lat
e figurativa veneziana (un'opera, lo stile). carducci, iii-14-213:
, / che 'l libro di giacomino / lo dica per rimembranza, / amore.
in partic. non grave (per lo più in quanto concessa da dio)
mosè] la venia del populo per lo peccato, che aviano commesso del vitolo.
domandiamo venia. guicciardini, iii-211: lo supplicava a concedere ad alfonso da esti
: è veniàbile il tuo male, se lo palesi. = voce dotta,
voler non sale, / e da lo veniale tu sola emmaculata. bartolomeo da s
l'altro veniale;... lo veniale si è quello, che quando l'
dal volume licenzioso del decamerone, e lo scrivere latinamente di cose cristiane con forme
spirituali e temporali, che furono oltra lo venimento del
o con un compì, che indica lo scopo del movimento (e nell'uso
sei vegnui. storie pistoiesi, 1-193: lo conte ne venne con la detta gente
vennero a una acqua, la quale per lo distruggere della nieve lo giorno era assai
la quale per lo distruggere della nieve lo giorno era assai grossa e torba. m
). lauda bergamasca, 66: lo primo gaudio molto bel: / dal cel
. anonimo, i-514: non vene lo mio core in disperanza, / ancor
onore / e a bon fine de lo so regimento: / ché, se dal
a tanto che la reina morì per lo puzzo. pallavicino, 1-437: per comprender
le voglie. gemelli careri, 1-iii-103: lo gran duca di toscana,..
). restoro, 8-17: stando lo sole nelli segni, nelli quali noi ave-
intelligenza, 70: ipodromio si è lo loco undecimo, / là dove vegnon
! bonfadini, 14: venne novelle che lo re s'aproximava alla sua citade o
: d'uno fermo penserò, / che lo piacer mantene, / desianza mi vene
cortesia, caro sole, perché sempre fai lo stesso viaggio ogni anno, senza che
è pane davvero... così lo seminano in questo paese? e non si
1578: or venne il dì che lo 'mperadore disse che volea fare ragione a'
bibbia volgar., vii-464: questo dice lo signore iddio: questa è la città
: lucia è sicura da voi; ve lo dico io povero frate; in quanto
antonio fontanesi è prezioso per noi e lo sarà per i venturi. -essere
. latini, i-972: ristora lo danno / che l'egitto sostene, /
predicativo: diventare, farsi (per lo più secondo la corrispondenza denominale: venir
/ e più e più entrava gir lo raggio / de l'alta luce che da
questo bronzo... alcuni con olio lo fanno venire nero, altri con l'
venire nero, altri con l'aceto lo fanno verde. g. f. morosini
. calandra, 4-89: t'annoio? lo comprendo, vengo al punto.
ne la seconda [parte] manifesto lo stato del cuore per essemplo del viso;
dea andò cercando per la figliuola; lo mondo venne meno alla cercante. chiabrera
la carne in palpito e pelo, / lo scalpello meccanico / tutto scintille / che
durare molto per ciò stesso che violento. lo dicono nel valdamo di sopra.
tommaso di silvestro, 175: tutto lo dì piovette e la notte se levò
i marosi sì 'nforzare / per lo vento a provenza che ventava. testi fiorentini
giunsero, ventava forte e cominciava far piacere lo stare presso al fuoco.
tommaseo]: quello malvagio spirito, lo quale venta nelli nostri cuori le fiamme delli
ventarole. 3. ventola, per lo più di forma tondeggiante, che veniva
vicario di dio parve capire alla rovescia lo intendimento del suo padrone, però che una
7. rapida diffusione e affermazione, per lo più di breve durata, di una
cavolo. / e se a ciò lo vorren tórre la volta, / che noi
lascia piovere, così l'uomo, lo qual ode mal volentieri villania d'altrui,
silvestro, 97: io iovedì trasse lo vento tramontano, ciò è ven- tacolo
sostant. buti, 1-106: pone lo tremuoto e il venteggiare... e
. sottoposto all'azione del vento, per lo più debolmente (le fronde di un
ventello d'ovo, e distempera con lo zaffarano. = dal lat. vitellum
numerazione romana xx, che oggi per lo più indica il corrispondente numero ordinale).
alla signoria vostra », soggiungendo: « lo imbasciadore di spagna, prega quella,
, al muro, il comò con lo specchio e coi ninnoli?...
. girolamo volgar., 1-20: lo venti grado di questa santa iscala si è
boccaccio, viii-3-153: e, secondo dice lo scrittore di questa istoria, questo fu
la rovina d'ungheria, se non lo sbattere delle mani de'tedeschi dietro a lui
, 5-661: come allor che di zefiro lo spiro / disperde per le sacre aie
. colpire con un soffio d'aria per lo più lieve e piacevolmente rinfrescante. -
brezza. bergantini, 213: sagacissima lo stesso / stile divise, e lasciò
in molte parti / aperto; e lo guemì d'otricoletti / e fistulette,
bibbia volgar., viii-68: vidi lo montone ventilare con le corna...
una ventola azionata da un motore per lo più elettrico il cui movimento crea e
pietre bucherellate, e messe a contrasto porta lo spiraglio da quella parte dove più soffiano
venti costanti e di moderata intensità; lo spirare del vento. a.
mani in avanti, e il bagnino lo sventola coi due capi posteriori fino al perfetto
intestinali. boccamazza, i-1-479: quando lo ucello ha egestione ventilo- sa molificaio dentro
buoi, senza che quell'anima che lo pensò, costasse alla materia più della ventimillesima
ecc. in misura esatta o, per lo più, approssimativa. -a ventine-,
valeva venti soldi e recava sul diritto lo stemma dell'isola sorretto da due geni
intorno allo stipite un monticel di pietre per lo fatto del ventipiòvolo. 2
nella numerazione romana xxiv (che oggi per lo più indica il corrispondente numerale ordinale)
nella numerazione romana xxvii, che per lo più indica il corrispondente numerale ordinale)
stato e di molte aziende private riscuotono lo stipendio. - per estens.:
stipendio. - per estens.: lo stipendio stesso. pigafetta,
la volse fare in sabato, perché era lo giorno suo devoto), ne la
nella numerazione romana xxiii (che oggi per lo più indica il corrispondente numerale ordinale)
e che intendeva di lasciare dopo di sé lo stato della casa de'medici di tal
: aria, brezza leggera che soffia per lo più continuamente; corrente d'aria.
altera incrina dolce vento, / e lo diamante rompe a tutte l'ore / de
rompe a tutte l'ore / de lacreme lo molle scendi- mento. idem, ix-3
rami e il rovesciare le sue foglie inverso lo av
tal edificio allotta; / poi per lo vento mi ristrinsi retro / al duca mio
nonn a fermamente, / se non come lo vento. dante, par., 17-
rota del timone, senza mai distogliere lo sguardo dalla bussola illuminata dalla lampadina nella
condizione di navigazione particolarmente favorevole (per lo più nelle locuz. andare col vento in
favorevole, prospero, fecondo (per lo più in espressioni come col vento in
volgar., 30: considera ancora se lo infermo fa vento senza suono. lapidario
de l'aguglia salissi / su per lo collo, come fosse bugio. p.
5. boria, alterigia vanagloria (per lo più nell'espressione pieno di vento)
care l'uomo superbo o quando per lo vento della superbia perde il reame del cielo
3-106: ecco l'uomo svegliarsi, dentro lo stesso sogno, con le sue viscere
/ piacciavi porre giù l'odio e lo sdegno, venti contrari a la vita serena
., 1-5-160: or chi sa se lo spirito dell'uomo sale su in cielo
uomo sale su in cielo, e lo spirito della bestia discende giù in terra?
rame (detto il boccalare) che lo porta al forno. per il ferraccio
, / e non le scusa non veder lo danno. fagiuoli, xi-156: di
il pretore ci si dà del tu. lo conobbi a orbetello quando la mia famiglia
il vento per qualcuno: cambiare, per lo più in meglio, le condizioni,
fuoco dei fornelli o dei caminetti e per lo più costituito da un'impugnatura di legno
. 3. paralume, per lo più per lampade di piccole dimensioni.
9. idraul. paratoia, per lo più a funzionamento automatico, costituita da
porte della terra; uccisi e mandai lo mio populo disperso; e però non
da me uno singolare esemplare di nobiltà, lo quale è uno dono spirituale e perpetuo
. ventolìo, sm. letter. lo spirare del vento. nievo, 463
adriatico, un ultimo sforzo di poesia lo faceva risorgere da quel profondo abbattimento.
il ventolino tra mano, si pavoneggiavano fra lo stormo aggraziato delle zitelle.
: se sforza [il polipo] con lo suo strengere e sucalo con certe soe
e sucalo con certe soe ventose e con lo multo sucare lo tira in giù.
soe ventose e con lo multo sucare lo tira in giù. e. cecchi,
vipera nel fonte,... ne lo cavò sano, essendo prima tutto gonfio
ant. e letter. presenza, per lo più eccessiva e patologica, di aria
dell'uomo, 1-13: non fosse [lo stomaco] ben disposto, né ben
ben disposto, né ben temperato, sì lo conoscerai per questi segni, cioè ispesse
il vento. serpetro, 239: avendo lo stomaco freddo, pativa di ventosità.
, primavera umida, autunno ventoso, lo grano né vile né caro, puoco vino
de le feccie melanconiche, l'ingrossa e lo rifà viscoso e ventoso.
). cavalca, vii-12: come lo stomaco ventoso perde l'appetito, così
ore. 7. che provoca lo sviluppo di gas intestinali; che induce
sono ventosi, e 'l cascio grava lo stomaco. s. agostino volgar.,
nelle carceri di san lazzaro, dove lo chénier era chiuso il 17 ventoso anno due
ventràglia), sf. ventre, per lo più prominente e dilatato (e può
se di metà la tumida ventraglia / per lo cacar non si diminuisce. pascoli,
qualche palla ferendolo nella grande aorta ventrale lo aveva di certo concio a quel modo.
in basso, rivolto verso l'asticella. lo stile contrario, cioè il salto di
in essa contenuti, in partic. lo stomaco, l'intestino, sia la
, / sì che nel ventre penetrò lo stocco, / d'un fiero colpo di
. mattioli [dioscoride], 434: lo euphorbio... è pianta piena
matrice,... e che cosa lo spinga fori del corpo della madre e
tuo si raccese l'amore, / per lo cui caldo ne l'ettema pace /
, basta alzare il ginocchio, e lo colpisci al basso ventre. 4
. un giorno, insieme al sole che lo saluta mentre risale dal ventre della terra
x-1-828: quasi tutto il mio tempo lo passavo giù nel ventre della nave,
il sangue venoso dall'atrio destro e lo sospinge nell'arteria polmonare, mentre il
il sangue arterioso dall'atrio sinistro e lo sospinge nell'arteria aorta).
dissero: « se so'sparati met lo stromento a dieci corde, eguale a un
dèose molto vino a bevere et a servire lo ventre et a losuria. boccaccio,
, o altra bestia [il bue] lo caccia, egli scioglie lo suo ventre
bue] lo caccia, egli scioglie lo suo ventre, e gittasi da dietro una
voi qe l'omo -plui li bata lo ventre; / en soa fulia se pensa
; / en soa fulia se pensa -no lo savrà la gente. monosini, 279
la gente. monosini, 279: lo stomaco digiuno / non faregia cibo alcuno.
tagliati a pezzi, son laudati per lo lor collo e per la ventresca. deledda
nel gozzo dell'acqua tante volte che lo votate, cavategli solo le budella e
campanella, 4-344: dentro quest'ovo lo spirito chiuso del seme viscoso fece con
che gli sopr'abonda il sangue, se lo cavano delli ventrini delle gambe e
ventripotente: tutt'altro, un nonnulla lo riempie. soffici, v-2- 242
c. e. gadda, 15-38: lo sporgimento di quel suo prolassato e incinturato
5-79: con un mandritto nel ventróne / lo mandava a galoppo da plutone.
si chiama marzolino, che la donna che lo preme sia fresca di mani e non
carogne d'animali, di gatti per lo piu. 3. che sporge
del cervello e per i nervi sensibili occupa lo spirito animale e così in un subito
il mangime che era restato nei ventrigli lo buttava fuori nell'orto ai piccioni.
e letter. le interiora dell'uomo, lo stomaco e gli intestini (anche con
ventriloquo. arbasino, 23-120: me lo vedo sempre lì davanti, l'autore
mar giunge in altura; / poi vèn lo tempo torto, / tempesta e grande
; e messer gualtieri con riverente atto lo pigli per li panni da basso, venendoli
compagnia alle volte. foscolo, iv-310: lo sfortunato si scuote dalle funeste sue cure
non feràe / lontana di- moransa / lo core meo, che tanta pena dura:
5. corso futuro della vita, per lo più atteso con ansia o con speranza
mandava a dire. guidiccioni, 4-29: lo ricetterò in casa, finché venga qualche
tommaso di silvestro, 355: recordo come lo martedì di carnasciale, che fu a
erano usciti fuore, e per accrescere lo spavento avevano scaricato da lontano a ventura
sé oltre misura. / or à lo cor cangiata: / saciate, sem'è
d'om che guarda punto / a lo gioco, quando li dadi volta.
al servizio di uno stato, per lo più straniero, 0 di un sovrano
, iii-107: con questa alterazione che lo infermo riceve, cercando il rimedio per il
dovendo occultarsi più che sia possibile, lo variano quasi sempre. panni, 637:
fatto concorre la superiore approvazione, io terrò lo stesso modo pel venturo mese ove per
correr, li-4-331: per comprendere intieramente lo stato di quegli affari, e per
quivi si potrebbe bene venturosamente trattare con lo popolo,., perciocché nullo avea potere
, xvii-19-37: canzonetta mia gioiosa / per lo ben eh'amor comanda / partiti e
eh'amor comanda / partiti e vanne a lo rengno; / saluta la bona venturosa
letter. grazia, eleganza, per lo più femminile, che connota in partic.
/ di sé, quasi dicendo a chi lo mira: / simbol son io della
dunque a quisti nostri bagni, aoppo lo assumpto disenare, come uomo benigno e
venuta sua. pirandello, 8-1094: lo scossi gli spiegò allora la ragione della
comincia a veder le rondini. altri lo domandano orinthia, settantun dì dopo la bruma
venuta, e la presenza sua? lo splendore. vasari, 4-i-33: sì come
de gran guerra de'romani, con lo re pirro venuto in italia. casalicchio,
che ha raggiunto una determinata età (per lo più accompagnato dall'indicazione degli anni)
. determinata quantità di denaro, per lo più scarsa. a. casotti
. (e al plur. indica per lo più la popolazione stessa).
ante, infi, 16-62: lascio lo fele e vo per dolci pomi / promessi
dolci pomi / promessi a me per lo verace duca. ariosto, 30-49: i
verace amore / inmantenente a voi mando lo meo, / core perché vi degia
sottile, / che d'ogni cosa tragge lo verace. 5. che possiede
propria nazionalità (ed è attualmente per lo più usato in area merid.).
, non alterato (un prodotto, per lo piu alimentare). -vongola
/ che lume fia tra 'l vero e lo nelle piante del genere veratro, con proprietà
scripta manent': le parole volano e lo scritto rimane. = propr. 'le
egli avea di me, perciò che io lo volea verberare, se n'era fuggito
tutto il mare nostro / come quando lo vèrberan le forti / ale dell'ostro.
ella fosse. bacchetti, 1-iii-661: lo lasciarono verberato e ammaccato bene. 2
, rettor., 64-22: verbigrazia: lo sponitore avea propensato di fare questo libro
di fare questo libro, ma per negligenzia lo intralasciava. cavalca, 21-23: la
discorso o testo prolisso ridondante e per lo più incoerente o privo di senso.
del resto, è da notare che lo ripubblicai, senza mutarvi verbo e senza
specchio beato, e io gustava / lo mio, temprando col dolce l'acerbo.
interiore, cioè dell'affermazione che fa lo spirito di un reale, la quale è
un verbo divino, ma questo verbo lo descrivono piuttosto come un complesso di idee
gesù cristo, il messaggio cristiano (per lo più in espressioni come verbo di dio
significa moto vicino a una cosa e per lo verso della sua lunghezza.
ne. battaglia il suono altier lo sfida, / non vuol più de l'
mettermi a passo conspecialmente al participio, con lo stesso accusativo dell'oggetto lui, che un
cose fra nui più verbosamente da astana lo intenderai. = comp. di verboso
parlare o a scrivere molto, per lo più dilungandosi in modo noioso e inopportuno;
sovvenire la franca contea e per assicurare lo stato di milano questa via e questo
d'ambedue, allora è migliore per lo patrone. = var. ant
porta. buti, 2-213: finge lo nostro autore che l'angiulo aprisse con
l'angiulo aprisse con le chiavi lo verchióne de la porta del purgatorio.
tonalità brune e marroni o nerastre, per lo più considerate poco gradevoli. -anche con
queste isole se trova gingero; noi lo mangiamo verde, come pane. erbolario
. novellino, vi-98: andando lo 'mperadore federigo a una caccia con veste
livio volgar., 2-98: per lo vapore e per lo fumo e per lo
, 2-98: per lo vapore e per lo fumo e per lo scoppiare del verde
lo vapore e per lo fumo e per lo scoppiare del verde legname spaventò sì gl'
con meno di forza e di pena passarono lo steccato e il fosso ne'campi de'
. per una condizione patologica, per lo stato avanzato dell'età o anche per
m. savonarola, 23: quando lo infirmo è di faza de morto, zoè
niccolò del rosso, 220-9: unde lo spirito, che me tien verde,
mi riga, / non domando altro che lo sperar mio / il qual mi tien
stato, e più realmente vive di quando lo erano nel senso che tutti intendono.
dei progetti che prevedono investimenti statali per lo sviluppo dell'agricoltura. - rivoluzione verde-
poco può luttare. leonardo, 2-461: lo azzurro si sparge sopra il giallo e
la sua prima scorza è grossa come lo verde de le nostre noci. tasso,
, 177: tra le pietre verdeggianti sarà lo smeraldo, il diaspro, il verde
possibile all'espugnazione del luogo, né lo abbandonarono fin tanto, che f'ebbero
verde. fenoglio, 1-i-1489: ora lo impegnava piana, un ragazzo dell'alto
ancora alcune volte, benché al fianco per lo più allacciar si sogliono) con lacci
, 177: tra le pietre verdeggianti sarà lo smeraldo, il diaspro, il verde
2. per estens. propizio per lo sviluppo della vegetazione (un periodo eli
più la virilità, la quale è lo stagionato sugo dell'uomo maturo.
con tal diletto, / che verdegiar lo fa d'ogni stagione / che l'astro
tocchino, senza altro male, e lo lasciano così notare nel vino. nomi,
burchiello, 7: e voi, messer lo giudice de'nuovi / confalo- nier del
di rame e di ottone, costituita per lo più da carbonato basico di rame.
bella, di pui / c'a lo verdero / ti vidi in primero. setto
ingannato. / che'l veglio a lo 'mprimero / lo tene indei verdero / e
che'l veglio a lo 'mprimero / lo tene indei verdero / e fa. i
ardente musicomane circondato da tenori baritoni ma lo rovescia la risacca dei giovani che inebriando
vedere, e messer vìeri andando per lo suo posticcio, il quale credea essere
verdigna di musco, / e tiene lo sguardo corrusco su tutto il suo popolo
c'era pericolo che strisciasse delle verdine, lo conoscevano abbastanza a genova e fuori di
mia erba d'inverno - no perde lo so verdor. trattati antichi, 103:
so verdor. trattati antichi, 103: lo smeraldo sormonta tutto verdore. tesauro,
un bel flumo ge cór, / lo qual è circundao -de molto gran verdor,
. libro di sydrach, 43: lo verdore degli alberi è negli occhi. spallanzani
di sydrac, 375: li giovani ànno lo cervello netto e chiaro e pieno di
. anonimo, i-573: e 'nfra lo core mio / la porto e la disio
e la disio, / membrando come lo fresco verdore / per fina gioia mi de'
fresco verdore / per fina gioia mi de'lo primo fiore. = dal
viene dalla terra d'india; e lo suo colore è verdùccio. vaccari gioia,
alla franzese / pur vi fu chi lo seppe, e se ne rise.
floresse, scicomo fae l'arbore in lo mese d'aprile, che monstra lo bello
in lo mese d'aprile, che monstra lo bello maio e la fresca verdura guinizelli
quali [fiori] invano cercherai in lo tempo di verno, conciossiacosa che loro
paura nasce un pentimento del fallo; lo quale ha in sé un'amaritudine, che
dame vereconde. bacchelli, 13-409: lo vorreste, per non comparire ritroso, lo
lo vorreste, per non comparire ritroso, lo vorreste sfacciato e impronto; e per
non esser troppo verecondo e casto, lo vorreste licenzioso e lussurioso? -per
: conobbi il 'fiasco'e conobbi anche lo scandalo, poiché il romanzo era candido,
li occhi casti, perché li occhi sono lo maggior segno che sia de la castità
abbastanza per dire, a francesco che lo guardava con una sorta di rattristata e
nuove maniere; chi come uomo vile lo vuol dare alle verghe, chi come
tiro. ammaestramenti, 164: lo nobile cavallo coll'ombra della verga si
raggira quando fischia la verga e punge lo sprone. -correggiato. manzoni
. guido da pisa, 1-292: lo cervio così ferito con la verga nelli
2. ramoscello, ramo per lo più giovane e sottile; vermena.
nella tasca destra... il ragazzo lo cavò fuori per tagliare una verga da
3. scettro o bastone, per lo più di materiale prezioso, in quanto
potere politico e di governo; chi lo detiene. bartolomeo da s. c
tolta la verga regale di iuda e lo duca delli fianchi suoi, intanto che venga
su faraone / dal duro cuore e lo mandò coi segni / del suo giudicio,
. per simil. asta o sbarra per lo più usata come strumento o come elemento
verga del geometra, la sesta, lo squadrante, l'archipendolo, il piombo,
archipendolo, il piombo, la riga, lo stilo. 17. tess
a righe più o meno sottili per lo più di colori diversi (un tessuto,
] / cum le verzelle inflagellato, / lo santo sangue in tera caze, /
vergella, e diguazzandosi il sangue, per lo mescolamento dell'aria, vivo e vago
verga, latin, 'virgula', e per lo membro virile, latino 'penis'.
innesto. paganino bonafè, xxxvii-164: lo tergo [modo di innestare le viti
g. m. cecchi, i-150: lo conosciamo e siam li suoi vergai,
tutti suoi. redi, 16-vii-16: per lo meno nello stato presente sono il capo
razione di vergate non la scansate, lo capite anche voi. vergatino,
sottile con sottili strisce filigranate, usata per lo più nelle macchine per scrivere alternata a
2. listato con righe per lo più di diversi colori (una stoffa
ke fecie guiduccio e la fia e lo skolaio vergati di state. balducci pegolotti
crini; / di sangue col baston lo vergo e macchio / tolsili i suoi figliuol
. palazzeschi, 4-129: preso bene lo slancio, le aveva vergato una tale stangata
: solitario alighiero, a te dimando / lo stilo, onde vergastiil tuo volume / che
t'impone, e prezzo / ne fia lo scampo di tuo padre. 6
. sm. stoffa a righe, per lo più di diversi colori. - anche
forma: / francesco nel supplicio de cristo lo trasforma; / em- prese quella norma
burla. grazzini, 406: ma lo fai sol come perduto uccello, / piacendoti
2. ant. battere la lana con lo scamato. -anche as- sol.
per mestiere, batteva la lana con lo scamato. statuto dell'università e arte
ant. chi batteva la lana con lo scamato, vergheggiatóre. citolini,
uomo) che ha conservato l'illibatezza per lo più per motivi religiosi.
reziosa così cara a dio, come lo tempio del corpo verginale a • io
essere chi egli era... lo salutò e verginalmente abbracciollo. faldella, i-5-172
di colei che partorì virginalmente cristo me lo concedesse. = comp. di
le lampade accese, non meritarono entrar con lo sposo alle nozze. rosmini, 5-1-254
di fiammiferi. accende il cero e lo posa lì. -ardere e sgocciolare: bella
castità; suora, monaca (per lo più al plur.). s
anello zodiacale. restoro, 2: lo gemini e la vergine e l'acquario.
riconfortano le vigne, le quali per lo calor del dì sono faticate, avendo patito
chi poi ne ha sofferta una sola, lo chiamano 'pestello'; e chi punta 'vergine'
bocca di gente del popolo, vergine per lo più di adula zione e
carne umana. 3. religiosa per lo più giovane che ha pronunciato il voto
il maglio con elementi che ne permettono lo scorrimento. carena, 1-229: 'maglio'
di puntazza, e in molti colpi lo affonda nel terreno. = dimin
: o sposa dell'agnello, / per lo qual rifiutasti / l'umano sposo ed
romitaggio, meglio ch'io e voi non lo potremo notomiz- zare colla penna.
una verginità e loro, le spie, lo usavano come specchietto per le allodole.
, la rinuncia ai rapporti sessuali, lo stato di castità. giamboni,
prudentissimi vecchi, che han sempre fatto lo zio e i verginoni senza rammarico.
pensa bene, / più tosto a non lo fare. castelvetro, 8-1-98: si
o che reca disonore, discredito a chi lo compie (anche nella forma superi)
è appresso di loro il mentire: e lo essere mentito è oltraggio capitale. cantari
buon lettore, è vergogna a chi lo crebbe. / parlava come un vivo ed
5. gli organi genitali (per lo più al plur.). cavalca
vergogne. scala del paradiso, 191: lo principio di questo beato renunziamento della malizia
vergonzare), intr. per lo più con la particella pronom. (
mei. / tal guiderdone osservar suol lo ingrato. monti, 10-146: ma quanto
. storia di stefano, 3-13: lo mio fido averi amaistrato vui / ch'el
primo collerico. berchet, 1-164: per lo più siede vergognoso, col capo sulle
cominciai a pensare di lei sì con tutto lo vergognoso cuore. giraldi cinzio, i-36
rivela imbarazzo, soggezione, timore (lo sguardo, l'aspetto, il modo di
di estrema e umiliante indigenza (per lo più nell'espressione povero vergognoso).
modestia, pudicizia (il viso, lo sguardo, l'atteggiamento). fatti
270: poi ch'è sì vergognoso / lo stato ch'eo sostegno, / a
voi già le faceste; / e dice lo godiate per suo amore. descrizione del
fondo è una rete di seta, per lo più argentina, con l'opera ricamata
modo che d'incenso ed entrando per lo naso ai frate giovanni, di tanta
: io, conoscendo l'indole e lo zelo di quella gioia di vescovo, posso
. -anche: che prevede in modo corretto lo svolgersi di una vicenda o l'esito
commovente, sopratutto perché -quanto ai fatti per lo meno -è veridica. 2
3. controllo clinico operato per accertare lo stato di salute di una persona.
governo effettuato dai responsabili dei partiti che lo sostengono. n. sabbatucci, 193
ciò pare, che faccia sicura fede lo schiarimento, e quasi direi verificamento, che
l'avevo profetato ad oreste e su te lo verifico. -in relazione con una
che aspettavasi. sbarbaro, 1-239: lo sguardo va da sé a verificare se è
prima dico esser prova leggerissima, che lo stile di terenzio ci verifichi la qualità
sicuro dal pericolo se non colui, che lo teme. rebora, 3-i- 497
la regolarità di determinati procedimenti, per lo più di revisione di documenti, di
colla letteratura verista. pasolini, 9-29: lo stesso populi smo, innestato
-in verità di dio: formula per lo più introduttiva con cui si invoca dio
un'affermazione o un giudizio, per lo più precedente, espresso con eccessiva franchezza
che è conforme alla realtà (per lo più in relazione con un compì, di
libertade. -in espressioni enfatiche per lo più accompagnate da un agg. con
avervi scritto se non di raro per lo passato. 8. dir.
3. che riproduce esattamente le immagini (lo specchio). parini, 359:
ne imita, ne riproduce o ne ricorda lo stile. linati, 13-17: se
mio, l'insegnamento dei goncourt (per lo stile) nello stesso modo libero e
un'imprecazione. carducci, ii-6-185: lo mandai a farsi {...,
sforza, 138: dà a bevere a lo paziente contra questo di- fecto a digiuno
in questa vita? si, inferno per lo verme della coscienza: che rode,
legislatore. foscolo, xiv-331: te lo ripeto; quel verme non ha nulla da
va in traccia di qualche commedia che lo renda illustre. svevo, 5'173
plinio], 9-41: in simil modo lo squatro e lo rombo, standono nascosti
9-41: in simil modo lo squatro e lo rombo, standono nascosti, moveno le
dimentica di nessuno, neppure del vermicciuo- lo che calpestiamo passando. -vermiccioluzzo.
bianco da siena, 55: termini tu lo stermino / con tuo parole matte,
sappia di rose, / mi rovescia lo stomaco. piovene, 14-116: la passione
una pianta legnosa, in partic. per lo più intorno ai cercini di un taglio
ei non potesse dire nella vermena, lo mostrasse nelle barbe. 3.
vainole, la verruca, il terminto, lo schiro, le vitiligini, i nei
. podiani, n: io ve lo tomo a dir (signora) il vermicello
più larga, che si cucina per lo più asciutta e si condisce con vari sughi
vari sughi e salse (e per lo più è usato al plur.).
vermiculus (v. verm ico lo). vermicida, agg.
74: per un crivello largamente pertugiato lo fanno, spremendolo, trapassare nell'acqua fredda
acqua fredda a mo di vermicelli e lo vendono chiamandolo stirace vermicolare. anonimo [
che, per la disposizione degli elementi che lo costituiscono, assume l'aspetto di un
.. e se saranno rossi come lo vermicolo io li farò come lana bianca.
vermicolo io li farò come lana bianca. lo vermicolo si è quello di che si
v.]: 'vermifugo'... lo stesso che 'antelmintico'. tommaseo [s
rolge, per la terra e per lo sabione del suo letto, che è vermiglia
al mercato dei pesci / a lavarci lo sguardo: ce n'era d'argento,
vermeglio e bianco, niun tartaresco / pareggiar lo porria. storia di stefano, 11-4
/ e le labra vermiglia / e lo naso afilato / e lo dente argentato.
/ e lo naso afilato / e lo dente argentato. chiaro davanzati, xxxviii-31
salvini, 39-iv-114: paragona quivi medesimo lo stagliata la nera bile / che tale
. xiv, 51: fa'che funghi lo corpo colla erba verminaca e senza fallo
si dice fu di papa bonifazio e noi lo troviamo di galeno, e vale ad
dei visceri più profondi di napoli e lo sgomento sconfinato del suo cielo, gettano
. a. viviani, 236: lo scorcio del 1914 determinò anche la fine
, fu nei mesi di precida, lo scoprirmi non so se più curioso o pietoso
: 'vermina', cioè fa vermi, ut lo prisutto vermina, e 'vermini': li
ue sorte di vermini, che lo divorano. settembrini [luciano],
vermini: andare in putrefazione, provocando lo sviluppo di tali organismi. balducci pegolotti
putride e verminose, vini, dio lo sa come fatti, biscotto da marinari,
battoli, 17-2-31: gli mettea veramente sossopra lo stomada un grosso gotto / del suo
. idem, 858: e se ella lo fa nettare [il vestito] a
uomo, ch'egli era, per lo sforzo, trasse una correggia solenne, un
/ ch'e'non prendesse d'india lo cammino. angiolieri, vi-312 (17-8)
, gli altri alunni delle vergini muse lo proseguivano di molto rispettosa deferenza.
di umidità, in modo da anticipare lo sviluppo della pianta che ne nascerà
italia. machiavelli, 1-ii-474: non farei lo steccato, se già io non volessi
cisterna; / e forse pare ancor lo corpo suso / de l'ombra che di
e rasi- gnuol vernare / d'amor lo cor m'afina. inghilfredi, 378:
lucer luna, né stelle, / devria lo sol freddare e non
né giubbarello. bembo, 10-vi-316: per lo tanto e così lungo secco ai questa
iacopone, 3-34: or attenne lo premio -de questo c'hai pensato:
-de questo c'hai pensato: / lo mantello ari tollote - per tutto esto vernato
idem, 1-7-68: or attende a lo premio -de questo ch'ài pensato: /
premio -de questo ch'ài pensato: / lo mantello ari tòllote - per tutto esto
4. trucco, belletto, per lo più eccessivo. onesto da bologna,
che somenta in lidi / e pon lo so culur senga vernige / qualunque crede che
persona, le sue sembianze, per lo più in quanto dissimulano i veri sentimenti
sostanza. -conoscenza superficiale, per lo più apparente, di una disciplina.
risoluta operò che su 'l luogo stesso lo pregassero di non muovere di venezia fino a
. forma espressiva, stilistica o retorica per lo più forbita e ricercata o contrapposta al
, e quando il canile fu pronto lo verniciò di verde. -sostant.
guisa da renderlo passabile, e forse lo improvvisava lì su due piedi, era
imbellettati e verniciati di umanità, è lo stesso che impoverire nella scontentezza e sbattere
.]: 'vemiere': regolo, per lo più metallico, scorrevole lungo una linea
lungo una linea divisa in parti eguali, lo zero del quale serve d'indice dello
aucello c'arditanza -lascia stare: / quando lo verno vede sol venire / ben mette
per naturale consiglio provvede la state per lo verno. ghirardacci, 3-166: fu il
invernale. padula, 374: lo stallatico vernotico che si fa nell'ovile,
che morto son, convien menarlo / per lo 'nfemo qua giù di giro in giro
/ che seppe con bugia giudiziosa / lo scandal prevenir d'un fatto -vero.
di jerusalem. -vera perfezione-, lo stato ultraterreno delle anime dei beati.
4. che esprime fedelmente la realtà, lo stato autentico di qualcosa, veridico (
a vui sì corno a se- gnore lo quale ène vero consiglio agl'amisi e seguro
e la detrazione, hanno la residenza per lo più nelle bocche de gl'invidi.
ne esistono... depositate, come lo fu questa, in mani illibate, ed
, / sì che poi sappi sol tener lo guado. petrarca, 128-15: vedi
xxxv-ii-517: elli mi conta sì d'amor lo vero, / ched ogni sua virtù
barba crespa e il color bruno per lo caldo e per lo fummo che è là
il color bruno per lo caldo e per lo fummo che è là giù? fioretti,
il detto de'poeti e astrolagi, è lo dio de'lavoratori, ma più vero
e '1 quale, a voler dir lo vero, / fu stabilita per lo loco
lo vero, / fu stabilita per lo loco santo / u'siede il successor del
m'à la dogla / silvaggio, a lo ver dire, più che fera. boiardo
nuda gurù, ed egli a vero dire lo manteneva con soddisfazione. -a
per me gli è vero ci fu anche lo spiedo da girare; ma perdono anche
, 4-7: fiso riguardai / per conoscer lo loco dov'io fossi. / vero
dicono sempre il vero; ma non lo dicono tutto intero. ibidem, 119:
verone. pulci, 27-245: carlo lo prese in quella furia pazza, / e
pazza, / e d'un veron lo gittò in su la piazza. ariosto,
dante si riconciliasse dopo l'insulto, lo diffamano... per adulare con
r. longhi, 1-i-1-250: lo stesso preti pensò che senza impianto veronesiano
verosimile. giamboni, 8-ii-326: lo verisimigliante argomento è quella cosa che è
. -in partic.: il darsi, lo svolgersi, nella finzione drammatica o letteraria
così ha la bugia verisimiglianza, ch'ella lo tien per certo. piccolomini, 10-180
po'più del verosimile, forse, lo schema tainiano del io agosto e della conquista
perché verisimilmente non riceverà la lettera, lo avverto per mezzo vostro, che mio
/ e 'l cervio corre e su lo monte sale; / e dietro i can
una saetta: / appunto nell'orecchio lo 'ncartava; / dall'altro lato passò la
ciascuna delle papule che si sviluppano per lo più sulle mani, sulle dita e
papille... sono escrescenze per lo più convesse che si ritrovano sopra tutte
grosse verruche della pelle, ma non lo feci per il fatuo timore che dalla
la terra porosa sfriggere e sfaldarsi e lo sfangare via di centinaia di formiche rosse
partecipanti della balestra e del verruto, lo tastavano [cola di rienzo] lo
, lo tastavano [cola di rienzo] lo palpavano traverso la guamacca, per sollazzo
sp., 33 (568): lo butta a giacere e lo tien lì,
568): lo butta a giacere e lo tien lì, gridando, con un