.. un uomo che accusa in virgilio lo sguaiato libertinaggio di enea. del giudice
republi- canismo. pratesi, 5-387: lo zio arciprete, uomo tutto di chiesa,
di frenarsi, di contenere l'ira, lo sdegno, l'insofferenza; pazienza.
la tolleranza da sua madre, pazientemente lo sopporta senza mai dir parola di risentimento.
autorità, a comportamenti (tenuti per lo più da gruppi sociali minoritari) contrastanti
stor. riconoscimento pratico (e dettato per lo più, almeno nei primi tempi,
vigs. fr. crispi, 77: lo spirito d'indipendenza religiosa agitò talmente la
patti ai latini che potettono pazientemente tollerare lo impeno loro. g. bentivoglio,
milioni -né scriverò linea senza ripeterlo - lo straniero in casa e lo tolleriamo. d'
ripeterlo - lo straniero in casa e lo tolleriamo. d'annunzio, v-3-623:
di spigo che di zibetto gli animali che lo fanno; e acconciatovi tovaglini, piatti
tre persone sì pulitamente che non te lo potrei dire. = dimin.
e messer josep trovava la tascneta de lo pan, e messer ihu prende prestamenti
prestamenti la toagiora bianchissima e desteixela su lo fen denanti a iosep e a la
tovagliolini di rensa, metti in punto lo stagno, i coltelli e le forchette d'
. -tovagliolo di carta, per lo più di piccole dimensioni, usato nei
collo dei bambini (ed è per lo più di materiale impermeabile o di tessuto assorbente
di spugna e certi dolci morbidi con lo zibibbo che ci mandava mia madre.
prese sulla tavola un tozzo di pane, lo mangiò lentamente. -accatta tozzi:
iron., ricca, lauta, per lo più nell'espressione tozzo di pane)
la coda vengan teneri, quanto almeno lo posson venire. allora con tozzi si
rocca / e il filo torcean con lo sputo, / e poi lo accoccavan sul
torcean con lo sputo, / e poi lo accoccavan sul fuso, / e i
.. / ed altre tenean lo scaldino. 6. ant.
son ben tozolate le spalle voi non lo credete, or non sapete, che gente
quel loco? per mia fé che lo proverete. g. argoli, 342:
/ et in un canto a pianger lo ridusse / come in caso simil parte
, iii-6-13: un bassorilievo... lo figura leggente in cattedra nel costume del
mare m'appàxterò. -per indicare lo spazio che separa due luoghi e,
neve fa 'llumare, / ed incende tra lo ghiaccio; / quell'è lo foco
incende tra lo ghiaccio; / quell'è lo foco d'amore / c'arde lo
lo foco d'amore / c'arde lo fino amadore / quando elio non à sollaccio
sollaccio. novellino, xxviii-820: stando lo 'mperadore un giorno tra questi savi,
perduta gente. simintendi, 1-19: lo lupo nuota traile pecore. -ant
un pron. pers., è per lo più seguito dalla prep. di).
: il matrimonio è inoltre proibito tra lo zio e la nipote, la zia ed
tra loro invidia, però che ciascuno raggiugne lo fine del suo desiderio. donini,
vi staia d'orgo a trenta denari lo staio, monta quindici soldi; e sei
staia di spelda, contiate vinti denari lo staio, monta sete soldi tra l'orgo
v soldi e iiii denari e mezzo lo stai del grano: e monta, tra
10-iii-45: 1 tedeschi allora tra per lo mancamento delle vettovaglie, che disagevolmente erano
fen una girivolta incerco yheri- co per lo prumar dì e tomon tuti a le lor
o la trabacca che fosse, secretamente lo fece sapere alla donna, raccomandandoli le
vetturino balzando dal suo sedile e spalancando lo sportello... stava in disparte
rosso. pea, 8-11: mai lo avevo veduto un bambino iniziarsi nell'andare da
l. pulci, 6-38: morgante non lo stima una farfalla, / ed apaccogli
5-16: orlando del destrieri vegliantico / per lo gran colpo in sul collo traballa.
impresa). pea, 3-128: lo sciopero era infatti durato poco, ma per
nel suo iniziale schema giovanile... lo facesse traballare? volponi, 9-138:
, 2-34: nell'aria l'aggira e lo traballa / il vento, come penna
e gravi burrasche che per 14 giorni lo agitarono e trabalzarono dal tirreno alltonio.
, lungo il mio astruso cammino, lo trabalzo, dalla rupe nel torrente.
qui » che fa prò al furore che lo trabalza in barca con ridersi di se
napoli... denunciò il patto che lo legava ai tre despoti del settentrione,
il palazzo ducale, e cinquecento trabanti lo custodivano. bacchetti, 13-312: emin
casa, udendo 'l schioppo, / quella lo lassa, che piu noi conbatte;
troppo, / si che de leve lo mondo trabatte. 4. intr
ma tanto si trabatte che incontra chi lo aiuta. 5. darsi da fare
del fratello, tuo, e non vedi lo trabe nell'occhio tuo? cesariano,
fr. colonna, 3-23: faceva lo epistylio overo trabe recto continuo, ma
io vedo sempre esser stato in roma lo uso de la purpura, ma, essendo
seppellirai gli onori della patria? » lo sgridava ausonio, suo concive e cliente
fare; e l'uomo, apresso lo traboccamento de'rei angioli. muzio, 2-128
si rivoltano spontaneamente, naturalmente, con lo stesso traboccamento impulsivo e fisiologico che di
era un odore di memorie. e lo riconobbi avanti d'essermi accorto delle foglie
quali subsidevano le perpolite helice magiore, lo illigamento trabeo et di phrygio et
trabiccolo. bacchetti, 1-i-317: aveva preso lo scaldaletto di rame col trabiccolo, chiamati
sboccata famigliarità prete e suora, e lo colmava di braci. 3.
un vastissimo traboccamento di mare, per lo quale olanda e zelanda patirono sovra tutte
- satollo di cibo (lo stomaco, il ventre). boccaccio
peccaminoso). fra giordano 7-105: lo odio di dio è grandissimo che. ttha
fuori dagli orli (un materiale per lo più liquido). -anche in un
dagli orli il materiale sovrabbondante, per lo più liquido (un recipiente).
5-ii-597: alzò gli occhi al fienile, lo vide traboccare di foraggio.
... / la foia e lo fusto -tronca come rasor, / o voia
: / se fa de voti, non lo adimandare. / ecco da canto
lambertazzi e geremei, xxxv-i-872: tebaldel- lo è dentro cum la soa scorta / e
aperti i quali da'loro facili margini già lo avevan visto traboccare e diffondersi.
l'animo del re addolorato, che lo fece traboccare da quelli di un risentimento
che già traboco, ché ne vien lo scolmo: / in tutte parti già il
7: mi fé fortuna trabuccare e rompere lo collo e. llassare lo mio onore
e rompere lo collo e. llassare lo mio onore per venire a onta e a
traboccherà la morte in sempiterno; e lo signore iddio torrà via la lacrima d'ogni
via la lacrima d'ogni faccia; e lo vituperio del popolo suo torrà via dall'
guardi di tre vizii, che tosto lo farebbero traboccare di suo ardimento e cadere
: seguendo con le spade, colpirono lo sventurato guasparri, e a terra dalla tor
anonimo romano, 1-17: li bolognesi traboccavano lo sterco dentro dello castiello e valestravano.
né, per fargli mutare strada, lo traboccherebbero ogni tanto nei precipizi.
. 5. passato, per lo più repentinamente e improvvisamente a una condizione
barberino, ii-161: passava sicuro su per lo. traboc chello e quello
chello e quello ch'avea lo 'ngegno in punto, lo fé volgere,
quello ch'avea lo 'ngegno in punto, lo fé volgere, e cadde bosolino in
ardir de accostante a casa mia, ve lo confido con segretezza, in t'un
congegno che solleva il braccio o che lo libera dai sostegni per farlo scendere e
ch'ella fu là, mandò fuori lo spirito. = dal provenz. ant
o ostacolo materiale al cammino, per lo più nascosto e difficile da individuare e
limiti del giusto o del conveniente far lo spione segreto, trapelò nella grazia del crudelorincipe
i-49: questa dichiarazione mi espone, ben lo so, al pericolo di essere più
). fuoriuscita di una sostanza, per lo più liquida, da un recipiente;
per i campi e fosse fognate per dare lo sfogamento alle acque. legislazione medicea (
, più basso dell'argine bf per lo scolo del trabocco, a discrezione del
silvestro, 317: cascò... lo traboco, ad ser nicolò d'agnilo
e la gobba e la concavità sua, lo spirito naturale, l'oppilazion del fegato
: pochi... posson sentire che lo spettacolo di un uomo famoso che sopravvive
sociale, anche, personale, per lo più già critica; decadimento, rovina
notevolmente vantaggioso. guittone, 1-46: lo andare in romeaggio èe trabuono, ma non
. [crusca]: disse che per lo rimo consiglio, che gli parea trabuono
mi dànno il milanese, se voi me lo date io passo dall'altra parte (
baretti, i-413: dopo d'aver corso lo spazio di forse trenta trabucchi, e
di ciò 'mprimera -fora tracangiata, / adimostrando lo dolor che spera / e luc'e
bonagiunta, 650: né sa che lo foco aia in sé calore / vedendolo
ismerato; / ché, se provato avesse lo suo ardore, / ben li parria
246): riempito paftro bicchiere, lo tracannò in un sorso. pascoli, 1399
.. (di alcuni) per lo tracannato vino l'anima è morta f.
20-98: innanzi ch'e'si spiccassero, lo fece restar tracapace che il nostro padrone
fuoco dell'artiglieria o con brevi incursioni per lo più al fine di bloccare l'offensiva
, 1-1-41: l'epigrafi etnische sono per lo più incise in tufo o in altre
crusca]: distruggerete voi la repubblica per lo tracciamento e per la guida di pubblio
. lasciare un segno, un'impronta per lo più a sviluppo lineare su una superficie
traccia il solco ma è la spada che lo difende'. 3. per estens
scrivere. - anche: disegnare, per lo più in modo veloce e schematico;
. figur. esporre, descrivere, per lo più in modo sintetico, con immediatezza
bartolomeo che pur vede che il duca lo va tracciando, dubita di qualche stratagemma.
in carpenteria, graffietto usato per tracciare lo spessore desiderato sul dorso di una tavola
forte, giù per il solco tracciato, lo stipite della palma. 3
, anche, disegnato, tratteggiato, per lo più in modo sommario, approssimato.
non perdersi, ma si arriva sempre e lo stesso da qualche parte.
stato italiani nei dieci mesi che corsero tra lo scoppio della guerra e la partecipazione dell'
sgrana una stecca fissa nel fondo; lo strumento che nei giorni della settimana di passione
sostant. (e al plur. per lo più indica la popolazione stessa).
ai polmon ramificato, / questo retto a lo stomaco discende. c. gozzi,
cronica che colpisce la trachea interessando per lo più anche la laringe, là faringe
parete anteriore della trachea effettuato, per lo più dalla base del collo, per
nell'asia subtropicale e coltivato, per lo più per scopi ornamentali, nell'europa meridionale
», n-x-1987], 71: anche lo scrittore renzo paris si rassegna alla società
fargli vomitare il morto, e così lo cacciarono via nudo e crudo.
anima. -vomitare l'anima, lo spirito: morire fra orribili spasmi,
che 'l ditator trafisse, / cassio lo spirto vomitando disse: / « ferro di
solamente, ma in vomito fu provocato lo stomaco. crescenzi volgar., 5-6:
male. alfieri, 1-139: cominciò con lo dar di stomaco per ben trentasei ore
. erbolario volgare, 1-143: bevendo lo aceto dove questo [il serpillo]
del vico / le rosse urine e lo sterco, / spezzò il suo ultimo dente
dell'« avanti! », di fare lo sparafucile contro i comunisti, di ridurre
scala, in due de'quali egli lo chiama per derisione 'vopisco'. vopisco in latino
l'incendio vorace: il vento impetuoso lo favoriva. onofri 3-105: tu sai che
. la famiglia e il comune contro lo stato vorace e tiranno. -che
la bocca, i tratti somatici, lo sguardo o, anche, un comportamento)
principe glielo prese avidamente dalle mani e lo mangiò con tanta voracità, che i medici
). profondo baratro nel terreno per lo più causato da un intenso movimento tellurico
. figur. ciò che costituisce, per lo più in un bilancio pubblico, una
che assorbe, che permette il deflusso e lo smaltimento di una massa liquida.
de roma, gessia una die de lo vordèllo e titus lo vide gessire.
gessia una die de lo vordèllo e titus lo vide gessire. = var.
persona. cassieri, 1-148: aprì lo sportello, la prese in braccio come
! ». pascoli, 630: ognuno lo sapea, nel cielo / e nella
il rauco sonno, in sogno / lo vedean fare un grande arco cadendo, /
folto e più rumoroso. il vortice attrasse lo spettatore. d'annunzio, iv-1-904:
di mal caduco. i suoi prossimi lo circondarono, lo trassero fuori del vortice.
. i suoi prossimi lo circondarono, lo trassero fuori del vortice. c.
fra i vortici di quella fiamma che lo avrebbe forse fra non molto distrutto,
una corrente fluida, che si origina per lo più da ostacoli frapposti sul percorso della
, lavoro e bisogni continui che ignorano lo speculatore e il circolo vorticoso dell'affare.
una notevole tensione interiore (un'opera, lo stile). b. croce,
., 15 (264): se lo conoscessi, vossignoria vede bene che non
parterimo, et presalie quale nui advemo de lo vostru et nostra sientia, né da
così mi dice », / e addita'lo; « e quest'altro è quel-
/ per cui iscosse dianzi ogne pendice / lo vostro regno, che da sé lo
lo vostro regno, che da sé lo sgombra ». idem, purg.,
. -anche in una chiusa epistolare (per lo più riferito a una singola persona)
devotamente ke vui per deo e per lo vostro onore segundo la vostra forga ch'
cessi, al brunire degli orinali, a lo accendere de le candele.
ambiente delle masserizie, delle merci che lo occupano (anche con un provvedimento di
ordinato è, che li rectori e lo camarlengo sieno tenuti di fare vo- tiare
. privare un animale delle interiora, per lo più per usi culinari. beicari
: la donna., pigliando il pesce lo cominciò a purgare, e votandolo,
signoril tavola, e si cuociono per lo più arrosto senza votarli. -sbudellare
amor, che m'à priso / a lo core tanto coralemente, / mi distringe
i-1079: quando un bimbo è malato, lo votano a san francesco: quando risana
a san francesco: quando risana, lo vestono da monacello. 2.
casa del padre mio, sarà a me lo signore mio in dio ». s
g. villani, iv-9-85: minacciato per lo bargello de la persona se non votasse
le grida, le percosse alla figlia lo vuotavano e sembravano restituirgli la pace.
alessandro magno volgar., 68: quando lo nilo, ciò è il fiume del
timore. pirandello, ii-1-552: ce lo facciamo tutti, il male, a vicenda
alcun tempo della presenza d'amore. non lo vedeano più i mortali far nido dentro
o esitazioni. arici, iv-368: lo cesari venne a votarsi il gozzo coll'amico
quando al votatore fosse impossibile a far lo voto primo o la commutazione, elli è
di mestola, ma di latta per lo più, che adoprano i bottegai per prendere
centrale (e al plur. indica per lo più la popolazione stessa).
1-50: il resto del mio concetto, lo intenderai dalla presente portatrice, qual te
de quello che la desidera, mediante lo adiuto del nostro signor dio et il bono
propiziando con taurino sangue, / per lo dolce marito agli immortali / s'ei ritornasse
iii-685: l'autore, veggendo in universale lo paradiso,... così ricreava
.: giudizio critico, per lo più favorevole, espresso nei confronti di un
loro. lanzi, iv-82: per legittimo lo han riconosciuto moltissimi intelligenti di pitture,
di un partecipante a un concorso, per lo più attraverso punteggi o numeri.
uomini. massaia, i-57: seguitando lo stesso torrente, quasi sempre fra mezzo
sudi, / per veder gonfio comparir lo striglia / o chi batteva alle vulcanie
. v.]: 'vulcanista': è lo scienziato il quale ritiene che i crateri
, inquieto; fervido di idee per lo più contrastanti (la mente).
italia a lui fu madre. essa lo fece / del suo granito dentro i suoi
suoi vulcani. / per tre millenni lo portò nel grembo. d'annunzio, v-1-409
illudere da'cortigiani. essi vi dipingeranno lo stato queto al di dentro, sicuro
1-220: il primo plotone, appena scoppiato lo shrapnel, a un cenno del capitano
vulnera, mi brucia a fondo e non lo so perdonare. 3.
mensa sua. maconi, ii-7: lo salvatore apparse a loro tutto vulnerato e sanguinoso
poi considerate tutto il corpo vulnerato: lo quale, come profetò isaia di lui,
di falconeria volgar., i-1-112: quando lo tuo falcone o tuo uccello sie vulnerato
e libera de'medesimi forti. lo, il quale dagli antichi era aborrito e
bibbia volgar. i-150: e vedendo lo signore che lia gli di-vulneratóre, agg.
s. v.]: 'vulvare': lo stesso che 'vulvario'. piccola en
questo gentil mughetto / il piaga e lo vulno, e guarda che non toccasse acqua
maestro alberto [tommaseo]: dello quale lo vulture divo ferenza'.
divo ferenza'. ra lo fegato a sua pena. masuccio, 29
pozzi. periodici popolari, ii-70: lo vorrei che qualche letteratone, che la
sci- loppi e vota-speciere, indebolendo lo stomaco della buona gente, preparavano a
., ii-33 (3): comengà lo covergio de lo dito vaselo a sospendese
(3): comengà lo covergio de lo dito vaselo a sospendese per folio chi
trasportata ne'nostri paesi, che fa per lo più un fusto solo, sottile e
). guicciardini, 2-1-264: guastali lo stare lungamente alla campagna, non avendo
. privo di qualsiasi forma di materia (lo spazio, in partic. nella concezione
finali terminate computare non si vorrebbe lo spazio vuoto che passa tra l'una
cieco (l'occhio); inespressivo (lo sguardo). scalvini, 1-30:
, iv-xni-12: se voto camminatore entrasse ne lo cammino, dinanzi a li ladroni canterebbe
21. locuz. -a, con lo stomaco vuoto: a digiuno. romoli
. / e sarà questa volta con lo stomaco vuoto / o forse mi daranno /
. -avere la pancia vuota, avere lo stomaco vuoto: non avere mangiato,
, 6-45: credono fermamente gli uomini lo spazio essere interminato, ciò posto,
con una espansione successiva ed indefinita, lo spazio rimarrà un vuoto infinito. d'
gli passò davanti, e senza dubbio lo vide, ma era come se vedesse il
inchiostro. 6. recipiente (per lo più bottiglia o altro contenitore -tubo a
-vuoto a rendere, contenitore, per lo più di vetro, che deve essere
. cacherano di bricherasio, 1-353: lo smercio de'loro prodotti ristretto alla capitale
20. filos. nella filosofia atomistica, lo spazio privo di materia postulato per spiegare
ai più per amico tenevalo, non lo vedendo mai, né col senno né colla
, 2-112: rimase immobile, con lo sguardo perduto nel vuoto. -orrore
fiamma, 1-145: non avea, chi lo potesse saziare, perché il vuoto non
viva, evviva come esclamazione di esultanza (lo stesso segno capovolto indica abbasso).
dandosi prontamente a conoscere, avrebbe precipitto lo scioglimento del duetto con una di quelle cabalette
di tale autore; che ne evoca lo spirito e lo stile, con particolare riferimento
; che ne evoca lo spirito e lo stile, con particolare riferimento al romanzo
quanto giorni non lavorativi e disponibili per lo svago; fine settimana. moretti
soldati, 6-254: l'addio alla romagna lo diamo alla trattoria noti...
. econ. sistema sociale in cui lo stato garantisce a tutti i cittadini un
ad ottenerla, pensava al suicidio e lo tentava. wertherizzare [verterizzàre]
(vig), sm. (per lo più invar.; plur. anche
non significa nulla; benché vi sia chi lo tiene per proprio di qualche ladrone di
d'italia, difendere il vino e chi lo beve contro la birra i birrai i
o alla sua opera; che ne evoca lo stile, il linguaggio.
[wigwam], sm. (per lo più invar.; plur. an
tale autore; che ne evoca lo stile, il linguaggio, le storie e
. f. winchester { 1810-1880) che lo produsse per primo. winckelmanniano
iozite) è rarissimo e solo eccezionalmente lo si può trovare sotto forma di minuti
firenzuola, 17: appresso vi fu aggiunto lo 'x', avente forza di 'c'
. dieronli fiorini xv, perché tradisse lo imperadore e ribellassi la terra. s.
,., è riuscito a costringere lo straniero (lo xenon) a combinarsi fugacemente
è riuscito a costringere lo straniero (lo xenon) a combinarsi fugacemente con l'
il re, o (come lo chiamano in quel paese) il xeque di
la stampa [15-ix-1982], iii: lo xero africano compie balzi verticali in elevazione
. tommaseo, n- 114: lo xifio dell'osso inflessibile, e la torpedine
sapere [15-iv-1946], 91: lo xilene viene fornito all'impianto a mezzo
, am- idui gli stiraci, lo amigdalato beenzui, il ponderabile zilaloè.
xiloaloè, di suavitate inenarrabile, quale nondeporta lo acephalo nilo. tramater [s. v
piedi, e il brivido continuo che lo scuote trasforma la sua dentatura in un
), sm. mus. chi suona lo xilofono. linati, 20-100: tutti
solvente della paraffina; il più usato è lo xilolo. xilologìa (silologìa)
g. soderini, ii-397: lo xilon, che alcuni gossipion lo chiamano,
ii-397: lo xilon, che alcuni gossipion lo chiamano, è un'erba piccola in
, sm. chim. pentoside in cui lo zucchero è lo xilosio. xilosio
. pentoside in cui lo zucchero è lo xilosio. xilosio, sm. chim
legno utilizzati per l'identificazione botanica e lo studio tecnologico dei legnami.
temporario euripo. cesariano, 1-103: lo xisto in appelazione greca è un portico
lettera. aretino, 20-107: non lo aresti colto fuora dalla avemaria in là
impaurito degli spa- gnuoli, dubitando che lo imbasciatore non gli fesse fare un xse
firenzuola, 18: il toscano non usa lo y, ma sì la z (avenga
tra la u e la y che lo più delle volte se mette l'una per
deriv. da [tó] yacht 'praticare lo sport velico'. yachtsman [jòtsmen
. invar. marin. chi pratica lo yachting o, anche, è proprietario di
: tra gli animali, importantissimo è lo yak, grosso bovino a pelo lungo,
, sm. e f. (per lo più invar.; plur. an
standard: avvolgifiocco harchen per lo yankee (optional per la nel taoismo,
punto di vista strategico, e lo sfruttamento della cultura degli dine marsupiali
. martino, 14-108: lo yoga esprime infatti nel modo più radicale
ma all'anno civile). me per lo sfruttamento massimo delle leggi fisiche e fisiologi =
o, in senso generico, chi pratica lo yoga, sia come smo nello yemen
panzini, iv-754: 'yoghin': chi pratica lo yoga. e. de martino,
morselli, 4-138: quanto al miracolo, lo si ammette, e a malincuore,
messo alle strette, credo che salverei solo lo yeti. di marmellata e di
, 5-19: la sua lingua madre era lo yiddisch, ma parlava in casa lo yogurt
era lo yiddisch, ma parlava in casa lo yogurt. anche tedesco. yohimbe
], 326: 'yo-yo': lo stesso che jo-jo (v.).
, sm. e f. (per lo più invar.; plur. an
manifesto », 21-iii-1986], 9: lo 'yuppismo'è una categoria dello spirito prima
qua. latini, i-953: lo terzo corre in zae, / e 'l
ci è la suola, i guardoli, lo scappino, il calcagno, le aste
ciò è la suola, i guardoli, lo scappino, il calcagno, le aste
, 1-488: con qualche altra zacchera lo screzio della giustificazione e delle opere buone
alterno. pazzi, xxvi-3-355: lo spedalingo ha dato de'piè in terra,
storia di stefano, 2-9: vedendo lo serpente, quelo livriero fino / corse
gli rammentò che nei pressi c'era lo scarico di immondizie. -ondata
il tino, quando ne esce forte lo zampillo. settembrini [luciano], iii-3-
2. impastato, aromatizzato o colorato con lo zafferano. imbriani, 4-139: dalla
assai. erbolario volgare, 3-15: lo zafrano è caldo e secco nel primo grado
stimmi essiccati di tale pianta, per lo più trasformati in una polvere di colore
essa [scodella] sarà stato disciolto lo zafferano in polvere, vivace, incomparabile
macinati del fiore. piovene, 8-115: lo zafferano in ramiscelli gialli pulverolenti da macinare
la bile l'aveva fatto diventare giallo come lo zafferano. -che ha un
la tovaglia poi nel mezzo e per lo lungo era divisata di fioretti porporini, di
, 12: s'este orientale, / lo zafiro assai più vale, / ed
, colorò le gemme / il rubin lo smeraldo e lo zaffiro. berchet, 136
gemme / il rubin lo smeraldo e lo zaffiro. berchet, 136: in castiglia
fosso o di un canale d'acqua, lo chiude ermeticamente. sermini, 89:
. cicognani, v-2-211: così, con lo zaffo ancora nella ferita, le ovatte
4. persona piccola e grassottella (per lo più nell'espressione zaffo da botte)
. 11. locuz. cavare lo zaffo: dire tutto ciò che si sa
addosso e gli trovarono una pistollacorta, onde lo condussero prigione a titolo di non sapere chi
. anonimo romano, 53: lo secunno aiutorio fu lo re de navar-
romano, 53: lo secunno aiutorio fu lo re de navar- ra con quello de
con capei lungi, che volavano per lo vento. c. gonzaga, 18-82:
zagagliata a scipion,... che lo fe'cader per terra. varchi,
di un popolo forse è uno solo. lo ritrovate qui in sardegna anche nei tappeti
, molte ascondono e fingono che per lo naso là andaro. 2.
. (e al plur. per lo più indica la scuola teologica stessa)
, sm. zaino di piccole dimensioni per lo più di tela o di materiali sintetici
, con le medaglie sul petto e lo zainetto dietro le spalle. tondelli, i-58
pastori. trattati antichi [cruscai: lo tengono riposto in qualche zainetto, fatto
gorgon la testa, e intorno ricorreagli / lo zaino, miracolo a vedere, /
535: un pastorei frattanto / lo zaino a tergo ed una lassa in
. -borsa di fattura simile, per lo più di dimensioni più piccole, usata
[carmine] dòdo a scuola, lo guardava inoltrarsi nel vasto parco delle suore,
suore,... sulle spalle lo zaino rosso. 2. milit zaino
nella forma unita): comando per lo più impartito all'inizio di una marcia.
-zaino in terra: comando impartito per lo più al termine di una marcia
parecchi al vostro intelletto; non ponete lo zaino al vostro sentimento. 4
sostant. (e al plur. per lo più indica la popolazione stessa).
(e al plur. indica per lo più la popolazione stessa). zairita
sostant. (e al plur. per lo più indica la setta stessa).
poterlo avere / che s'io non lo de morte farò stallo. s. degli
17-158: 'zalloppola': tra gli aretini vale lo stesso che zolla di terra.
niccolò del rosso, 40-8: e per lo bene ch'i'voglo ad anna, /
anna, / e se no mora lo mio runcino, / e s'y no
.. uno strano e gran zambel- lo, col diavolo. 2.
.. i turchi in loro lingua lo chiamano jamurluk donde e nata la voce zamberlucco
geogr. che riguarda, che concerne lo stato africano dello zambia; che è proprio
fiori maschi d'annunzio, v-2-383: lo sguazzalotro servizievole m'introduse femmine hanno la
quelli che pco l'usa, sì lava lo stomaco, classe cicadine, comprendente specie tropicali
o da le zambracche si viene, ben lo so bene. latti, 6-143:
. d'annunzio, v-2-387: lungamente lo spintria spezialetto avea cercato di persuaderlo,
del cuoco] rende men brutta / lo esser zambracco ubriaco, tardo e lento /
proverò a riscrivere tutta la vita non dico lo stesso libro, ma la stessa pagina
5. figur. ingerenza, influenza per lo più indebita in questioni, faccende,
manoscrit to; ei me lo dà; non ci vedo alcuna zampa di
. qualcuno si levava il cappello e andrea lo garriva: « vagli a leccar le
-209: « fermo con quelle zampacce » lo sgridò zampata. la madre. 6
altri le scosse / chiome si spande per lo mobil dorso. n. e l
l. santa paulina, i-i: se lo castigherete [il puledro], tanto
,... a pesticciarlo con lo zoccolo. = denom. da zampa1
quasi saltellando (un animale, per lo più di piccole dimensioni). - anche
era un piacere. viani, 13-396: lo recapitava alle case una vecchietta nanerottola,
di zampa1. zampettio, sm. lo zampettare rapido e continuo (per lo
lo zampettare rapido e continuo (per lo più riferito ad animali piccoli o alquanto agili
, prese una delle zampe anteriori e tagliò lo zampetto, come se uno tagliasse una
del vitello o dell'agnello, per lo più lessata. tommaseo [
conciata in modo tale da servire per lo più come spazzolino per spolverare superfici delicate
brillavano sul piano di cristallo: novissimo lo zampetto di lepre di cui la gente ignora
ricco di estro e di vivacità espressiva (lo stile di un autore).
a gambe larghe e dopo un poco lo sentii che zampillava. nino soffocò una
, ecc. zampillìo, sm. lo zampillare continuo e persistente di un sottile
fra gidio [crusca]: per lo continuo zampillio del sangue. papini,
una fontana, ecc. e che per lo più si innalza alquanto per ricadere formando
vive di zampilli. pratolini, 5-37: lo zampillo cadeva nella conchiglia su cui la
sia sempre lirico il nudrimento, e vivo lo zampillo del dire. -vigore
due zampine rosee si liberano convulse, lo scopino della coda emerge
suole avvicinarsi a una culla per strappare lo zucchero dalla zampina del pronipote, e s'
2. figur. intromissione, ingerenza per lo più indebita e subdola in una faccenda
per volgerla a proprio vantaggio (per lo più nell'espressione mettere lo zampino).
vantaggio (per lo più nell'espressione mettere lo zampino). -anche: ciò che
, 190: dentro ci si vedeva chiaro lo zampino di persone bene informate. manzoni
11 (193): ci ha messo lo zampino quel frate in quest'affare.
ii-4-187: dici bene che vi sia lo zampino di doro. moretti, i-367:
, van- nelli. ci ho messo lo zampino anch'io per questa serata d'onore
tra me: giurerei che c'è lo zampino di medardo. -partecipazione marginale
. 6. locuz. -metterci lo zampino il diavolo-, andare sorto o
uno zampino il diavolo? -mettere lo, uno zampino addosso a qualcuno: esercitarvi
uno zampino addosso. -mettere lo zampino a qualcosa: prenderlo, impadronirsene.
va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino: v. gatta1, n
canne / di tanto pronto al suon lo risomiglio / che il figliuol di quello che
si puose a sedere apresso di lei: lo culo li zampogna con quella puzza.
c. varese, 1-61: era egli lo zampognatore della montagna, personaggio di un'
cavallo, con questo leofantato zampone batto lo smaltato pavimento reale, strido, spumo
: noi t'avevamo invitato a mangiare lo zampone, che tu non venisti a mangiare
pasolini, 3-119: andò sotto con lo zampone e lo scarpello, mentre tommaso
3-119: andò sotto con lo zampone e lo scarpello, mentre tommaso gli faceva un
p cavalca, 20-227: giunse lo fante con una zana di pane. savonarola
era, e sentendolo forte dormire, lo presono et misollo in una zana con
figurato la primavera, la state, lo autunno et il verno. c. bartoli
1-65: la forma di queste serre per lo più dovrebbe essere in angolo o arcuata
zanardel- liana, non fu lasciato discendere lo scuro temporale di cocca- pieller, ond'
dante, inf, 19-45: lo buon maestro ancor de la sua anca /
zanca. idem, inf, 34-79: lo duca, con fatica e con angoscia
, la fragilità fuggitiva del ciclista, lo buttano alla zanella. -nelle stalle
e di alcune spe mato lo zanfoncino. cie di pesci del
marza. paganino bonafè, xxxvii-165: lo sexto [modo di innestare le viti
, non so se questo mio scritto te lo intenderai. m. membré, io
. membré, io: in ne lo qual locco ha uno fontego chiamato carvassarà e
i salumai mettono in molle il baccalà, lo stoccafisso. soffici, v-2-227: sbrigava
, il male accorto mulato corse e lo prese per un piede: onde la fiera
cicognani, 2-163: lo zoticaccio con una zannata: dàgli!:
il sugo inondando dalla dolce ferita tutto lo imbrodolò ed egli non sapeva più come
qualche sgraziato, elle mi fanno venire lo sfinimento della morte. tasso, n-iii-678:
: eh non è tempo di far più lo zanni. 4. prov.
zanni. aleandro, 1-54: lo stigliani inducendo il zanni a dire nel
estati lontane, / t'era accanto, lo sai, / là nel paese dove
d'involti, e un letto con lo zanzariere. zanzarìfugo, agg.
capacità di generalizzare le tensioni a tutto lo stato. in una dichiarazione inviata al quotidiano
. (e al plur. indica per lo più laavrà cominciato a porla in opra,
la diritta del da una lama per lo più trapezoidale o triangolare fis
che né con zappe né con mannare lo potevano rompere. biringuccio, 1-33:
mia moglie avrebbe gridato anco lei per lo stesso verso; e siccome io l'aveva
italia fu da quelli cacciato, e rimase lo uno quarto... e per ogne
e nel fare il lavoro più minuto. lo chiamano zappetto. a. mandirola,
spinetta zappaménto, sm. agric. lo zappare, zappatura. / s'
tozzetti, 12-10-322: li roncheggi, e lo zappaménto de'castagneti sembrano la principale cagione
che è manco fatica assai il zappare, lo arrare, il seminare, che non
mal grado / e quasi a male stento lo comporto. -scavare la terra. -
simil. percuotere e raspare il terreno con lo zoccolo (un cavallo, un toro
gli diede una zappata sulla testa, e lo stese morto in terra. calvino,
sorrise a denti stretti. « ve lo dichiaro io », insistette paco.
e 'stamutiglia'dai tabaccali si prende per lo stesso; né io saprei trovarne l'origine
da zappare. zappatura1, sf. lo zappare; lavorazione del terreno con la
di cesare, 128: più li danneggiava lo fuoco che altra cosa, ch'
la moglie. zappettatura, sf. lo zappettare; rimozione dello strato superficiale di
zappa, il zappetto, il rastel- lo. roseo, iii-289: il marretto [
e nel fare il lavoro più minuto. lo chiamano zappetto. lastri, ii-83:
. smuovere a fondo un terreno con lo zappone. - per estens.: dissodare
, agg. lavorato a fondo con lo zappone; dissodato. - anche sostant.
covo, quel ciavatta, quel quarra, lo sanno maneggiare proprio da maestri lo zappone
, lo sanno maneggiare proprio da maestri lo zappone! li conosco, gli uliveti
, 218: gli uomini, abbrancato lo zappone, uscivano per cercare chi, a
: il regno è ereditario: passa per lo più a primogeniti o a chi il
o a chi il monarca tra i secondogeniti lo destinasse. che però con tanti speciosi
903: piccolo / padre, sai che lo impedisce, / zar, la tua
vedi come è prezioso il tempo! or lo giuoca a zara! ariosto, sat
. sonnino, 1-i-274: l'autocrazia e lo zarismo presuppongono un 'superuomo'(ossia la
dei rapporti tra i borbone di napoli e lo zarismo è tutto un aspetto della storia
, xii-2-379: in voi, amore, lo nome ha falluto, / sì come
cred'esser veuto / peggio se ne ritrova lo denaro. antonio da ferrara, 8
, / de non zugar al zoco de lo zaro. 2. locuz.
dove men liberale e men santo fosse lo scopo. guerrazzi 4-803: penso che trattandosi
, quando non si aspetterà, verrà lo suo fracasso. e spezzerassi, come la
(v.), che riproduce lo spagn. zarabottana (zarabotana),
in- fiature, è segnio che sera lo male che si chiama zarda. folengo,
ferocia dei cosacchi knuttatori di mugicchi e lo spavento delle deportazioni in siberia.
russo. gnoli 1-200: 'è nato lo zarevic'. a pietroburgo tuona il cannone
erede al trono! arbasino, 7-481: lo zarevic non tende la mano verso la
la rovina. quarantotti gambini, 10-180: lo zar e la zanna hanno lasciato all'
caffè, la zarzuéla e la corrida lo spagnolo ^ accontenta di ben poco. montale
non è destretto, ni rinchiuso zage / lo spirito chìà libero volere. matazone da
tere, e i quali no po avere lo dito officio, diga xii patrenostri per
è solamente quella figura che se potè con lo dito dimostrare. 2- agg.
naturalmente inserto lume de rasone, per lo quale lume in li soi atti sia
è solamente quella figura che se potè con lo dito dimostrare. -qualsivoglia. anonimo
farà bisogno, e per mare colle zatte lo arrecheremo in loppe; ma a te
in francia i protettori di luigi napoleone lo dicono non barca, ma zattera, e
dicono non barca, ma zattera, e lo zatteraio dov'è? zatterante, sm
ferro, a fondo piatto, usato per lo sbarco delle truppe fino alla prima guerra
, in uso negli anni settanta (per lo più al plur.).
. -con riferimento alle pietre, per lo più racchiuse in una rete o una
zavorraménto, sm. marin. lo zavorrare un'imbarcazione. dizionario
s. v.]: 'zavorramento': lo zavorrare. = nome d'azione
si mettano per via solo dopo aver zavorrato lo stomaco con una minestra potente e solida
. il 'periodo glaciale', poi, lo zavorrava senza misericordia. = denom.
da zavorrare. zavorratura, sf. lo zavorrare. - in senso concreto:
[luciano], iii-i- 191: lo metteggiavano per le moltissime anella che portava,
3. ant. parrucca (per lo più nell'espressione zazzera posticcia).
volta, e ne la polve / lo travolga e nel sangue. c. gozzi
perché ha perso i capelli mentre tu lo ricordi zazzeruto? ». -sostant
. loria, 5-30: andrea e lo zazzeruto eran più spettatori che attori.
romolo] cintasi la veste e inghirladatosi lo zazzeruto capo di alloro. cicognani, v-1-358
cultura. vittorini, 5-265: lo zdanovismo non è che oscurantismo. s.
l'ideologia come ai vecchi tempi, lo zdanovismo appena corretto che avrebbe permeato le
quale fu regalado al vescovo e questo lo mandò in portugallo al re. a.
mettere il basto. bacchetti, 14-231: lo struzzo disse d'avere il collo della
class, equifera 'cavalla selvaggia', attraverso lo spagn. zebra (nel 1207);
zebrato. 5. sm. per lo più al plur. i giocatori della squadra
si crederebbe nuovo di zecca, se lo stile non ci dicesse che oggi di tali
. lastri, vi-223: qualche volta lo zoppare [delle pecore] dipende dalle zecche
e pria gli zeffiri spirando / per lo vano de'calami palustri i insegnar co'
neve del verno e cui mondi / lo zefiro estivo. montale, 1-123: aggotti
ma in massa anco, ha per lo piu qualche poco di rame in sé
). aretino, 20-231: lo scolare accenna colui che n'è mezzano,
xvnii di dicienbre per zecoli e pannolino per lo segio 600 de la camera.
il rame, ma incorporandosi seco, lo augumenta assai di peso. =
e di tutta la sua casa, lo farò più che volentieri » risponde il buono
e d'argento donati al tempio, lo vedremo fra poco. cesari, 1-2-245:
libazioni. bacchelli, 12-145: « tu lo conosci meglio di me: che essere
[s. v.]: fa lo zelantone per ingrazionirsi. è uno degli
volontà di dio, poi che tu lo sai... quarto, zelare nel
e nelle onore di dio e per lo suo amore non potere sofferire di vedere
6: ho sire in cortexia / dime lo tuo nome e non me lo zelare
dime lo tuo nome e non me lo zelare, / perché l'è un zentil
el zello e conza la carne entro lo vaso là che tu voi che la staga
lauro e miti suso questo zillo e colla lo gillo e zafarano con stamegna.
ridotte a dei cenci nemmeno buoni per lo stracciarolo. = voce di area centro-merid
cavalca, iv-22: accesi di pazzo zelo lo prencipe de'sacerdo ti,
, iii-51: si stese la cura e lo zelo dei conservatori della nostra città
fosse il suo padrone, e lo serviva con lo zelo con cui si serve
padrone, e lo serviva con lo zelo con cui si serve il padrone che
: qui venni per l'amore e per lo zelo / del sofolcleo coturno. ascoli
, in una spinta medesima, con lo zelo del vero e del buono. b
che l'inghilterra avesse scemato o perduto lo zelo per gl'ideali, rivoltasi tutta alla
. niccolini, i-377: v'ingannò lo zelo / pel vostro prence.
trono e tutto el dominato / e lo patriarcato, - ché tanto su è menato
tanto credito presso gli apostoli, ch'essi lo crearono 'provveditore generale della società de
e fervore. pavese, 10-42: lo zelo l'ha reso ben magro / tra
volgar., 145: considera ora lo signore così orante e considera lo suo
considera ora lo signore così orante e considera lo suo zelo alla salute delpanime. pulci
anima umana, de le quali fa menzione lo filosofo ne la sua rettorica, cioè
per due cagioni: la prima, perché lo vedeva zeloso al ben fare. s
si gnore e zelote: lo nome suo è iddio amatore.
legno con la polvere dele pome engranade cura lo pa- nericio dele dede.
restoro, 1-23: in quel luogo averemo lo polo sopra capo al dritto, per
capo al dritto, per punto, lo quale è chiamato dalli savi zenith. ottimo
, sebbene il sole non avesse ancora raggiunto lo zenith, appariva già scuro. calvino
più i punti cardinali, anzi neppure lo zenit e il nadir. -in un
giardino erano fiorite e curate; ma lo zampillo della fontana saliva diritto fino a
'la figlia di jorio', rappresentano lo zenit dell'opera d'annunziana.
e perché erano involte in un zendalo, lo diede a madonna macaria, che le
volto la maschera, e poistrappatomi di testa lo zendado, mi gittò con la schiena attraverso
la morte e i funerali della nonna segnarono lo zenit della vivacità in casa mastinu.
sua ammirazione per il tatto di tancredi raggiunse lo zenit. 3. locuz.
. 3. locuz. fra lo zenit e il nadir, in tutto il
altezze sulporizzonte. -circolo massimo passante per lo zenit e il nadir. -distanza zenitale-
. -stella zenitale, stella passante per lo zenit e che dunque presenta declinazione identica
ant. in ginocchio, ginocchioni (per lo più nell'espressione in zenocchioni).
denanzi dal ministro seda in zenochiuni, lo quale coreza quello de tuti i deffeti
: ho sire, in cortexia / dime lo tuo nome e non me lo zelare
/ dime lo tuo nome e non me lo zelare, / perché l'è un
ne le montagne di questa città nasce lo rebarbero e zezebe in grande abondanza.
infermiera di broccaindosso, mi piace per lo zénzero che ha. = yoce dotta
cavour, viii-246: ora, lo ripeto, in una delle due fabbriche
. brancati [plinio], q-18: lo coracino in egipto se chiama 'zeo'
1-iii-161: questa [terra] per lo più è frammista di pezzi di granito,
legno o di altro materiale usato per lo più per otturare fessure o, inserito sotto
, tanto che bastò a mettervi sotto lo strascino, e restò così validamente fermata
crocchi della gente, nella zeppaia, lo adorano. = denv. da zeppo1
s. v.]: 'zeppamente': lo zeppare. = nome d'azione da
buonarroti il giovane, 9-552: riguardo lo sgomino, e veggo a un tratto
treno di livorno in seconda classe: lo scompartimento zeppo. soldati, v-444:
il popolo è più zeppo, / lo rota d'una frombola in maniera.
quando si è finito di leggerle per lo più ne sappiamo come prima.
blocco di legno, ceppo (per lo più con riferimento ai blocchi di legno
non era possibile l'aprire senza spezzare lo spaghetto e senza la caduta del grosso
una sottile correggia di cuoio che termina con lo 'zeppolone', un corto bastoncino di
. come passar via il tempo, lo consumano tutto in zerbinerie e in illeciti
zerbino1, sm. tappetino di forma per lo più rettan golare, costituito
s. v.]: 'zerbino': lo stesso ma meno spregiativo di 'frustino'
e aspettarmi. la chiave è sotto lo zerbino. = dall'ar. zirby
teniamo ora il ritratto di uno zerbinotto con lo spillo nella cravatta. calvino, 2-91
sperando aver triumpho, / queli zercando inter lo gorfo / chi menazavan zercà lor.
senza eredi, recatano il suo e lo mete in san marco. =
di quel matremonio / che fato aveva lo suo padre caro. / al gioveneto non
/ è questo, che à fato lo mio paro? ». =
ragioni per le quali la zerla, ossia lo scambio delle opere,...
sf. marin. cavo sottile usato per lo più per legare e chiudere le vele
la cifra, il segno grafico che lo rappresenta. s. bernardino da
nell'aritmetica più né il dieci né lo zero! e. cecchi, 8-63:
il torlo è stato messo dentro, con lo zucchero e lo zibibbo intrisi insieme alla
messo dentro, con lo zucchero e lo zibibbo intrisi insieme alla farina zero zero.
'salvum me fac', con furia, se lo mise nel zero, poi lo cavò
se lo mise nel zero, poi lo cavò, e lo ripose nel quadro,
zero, poi lo cavò, e lo ripose nel quadro, e poi nel tondo
ibidem, 176: la nobiltà è come lo zero. ibidem, 359: zero
la vittoria. -spaccare, squartare lo zero-, eseguire i calcoli con estrema
accettarli a chius'occhi, perché squarterebbe lo zero. -sparare a zero:
a zig-zag della lettera z (e per lo più nella locuz. a zeta,
statuti dell arte della seta, 16: lo iscerre ha due modi,...
vero pur con la consapevolezza che non lo si può mai attingere pienamente. - per
fosse zia. ottimo, i-510: lo fanciullo lo quale in lei aveva generato giove
. ottimo, i-510: lo fanciullo lo quale in lei aveva generato giove, vivo
posta, restando i quattro ferri e lo sperone a come nella figura si vede.
, brogliaccio che raccoglie in maniera per lo più disordinata o secondo un ordine strettamente
vostra signoria è intero non ne dubiti, lo riporterò salvo. f. f.
, l'oro grezzo, l'avorio, lo zibetto e la gomma rabica. -come
vender anche potevo i confortini, / lo zibibbo i sommommoli, i ballotti. de
: inzuppavo il biscotto nel vino e lo succhiavo come una cosa prelibata, a volte
bianco, zibibbo. fa 13 gradi. lo si comincia a bere in febbraio.
un cane sospetto... fuon lo strumento... zich! zich!
prodotto in modo rapido e deciso, per lo più con un oggetto tagliente.
sarebbe detto uno spietato, implacabile zifo- lo, ma l'uomo forse nemmen s'addava
scrittura convenzionale e segreto, adottato per lo più in diplomazia o nei dispacci militari.
che niuno zifratamente gli ha detto, lo saprà infallibilmente col sentir tutti.
due strappi o due tagli, per lo più su un materiale leggero.
di persone. pazzi, xxvi-3-355: lo spedalingo ha dato de'piè in terra,
(e al plur. indica per lo più la popolazione stessa).
rappresenta tale fiore stilizzato, usata per lo più come decorazione di stoffe.
zitadin sertanamente; / nato in ravena fo lo fresco zilio. ponzela gaia, 4
1-iii-257: domineddio o la natura (è lo stesso) provvide, da principio,
il villano deza aver per vieto / lo pan de la mistura / con la
le specie più diffuse si possono citare lo zigolo della lapponia, lo zigolo delle
possono citare lo zigolo della lapponia, lo zigolo delle nevi, lo zigolo
, lo zigolo delle nevi, lo zigolo giallo, lo zigolo minore, lo
nevi, lo zigolo giallo, lo zigolo minore, lo zigolo muciatto,
lo zigolo giallo, lo zigolo minore, lo zigolo muciatto, = voce dotta
, il fanello, il calenzuolo, / lo zigolo, il frusone, il raperino
uomo e ne ha tanti di fiera, lo sguardo, il pelame, gli zigomi,
di due filamenti miceliani, differenti durante lo sviluppo dei 'mucòa'. = voce dotta
una superficie liscia. pratolini, 10-373: lo vidi conferire col signor panini e togliersi
di vedere razzi, fili lucenti e lo zighe-zaghe dei fulmini. buzzati, 3-201:
e una incredibile allegria afferrò johnny e lo fece ridere in silenzio ma con una pienezza
il ronzio di un insetto (per lo più in forme iterate). marinetti
lui e la molie e familia / servia lo vechio padre, come è dovere;
chiara zilia, / per caro padre lo ebe a tenere. -var.
o, come propriamente si chiama, per lo 'zillo'che di continuo ripetono. bazzero
di pelliccia. fogazzaro, 5-457: lo zio piero, chiuso nel suo zimarrone grigio
la diastasi del lievito, che trasforma lo zucchero di canna in gli- cosi.
allettamento, lusinga ingannevole, volta per lo più a deridere, a schernire qualcuno
, con cui torci celli con lo zimbello. - per lo più assol.
celli con lo zimbello. - per lo più assol. guinizelli [crusca
compagno, non possono conoscere la causa che lo ha messo in moto.
figur. lusingare, allettare qualcuno, per lo più con l'intento di raggirarlo o
. 4. intr. usare lo zimbello, per attirare gli uccelli.
sf. ant. richiamo effettuato con lo zimbello. tommaseo [s. v
o anche -óra). che usa lo zimbello negli appostamenti di caccia e in
), sf. richiamo effettuato con lo zimbello. fra giordano [redi]
asticella o corda a cui è fissato lo zimbello. tramater [s. v
di caccia e di uccellagione, consistente per lo più in un uccello vivo legato con
, 14 (255): divenne lo zimbello della brigata. collodi, 572:
io confonderò il tuo orgoglio, rendendoti lo zimbello de'tuoi stessi sudditi. montale,
. 7. sacchetto pieno per lo più di cenere, cenci o segatura
, aglio, prezzemolo, usata per lo più nella preparazione di piatti di pesce
fra giordano [redi]: lo cuocono in zimino e in fricassea.
3. lusinga, allettamento, per lo più messo in opera per indurre altri
fusse un ottimo fratello; / e quasi lo tentò di parentado, / e così
influenza spesso negativa sulle persone, per lo più a vantaggio di altri.
drappello. -prova, cimento, per lo più arduo e difficile. muratori,
l e forme dado per ofizio a vardar lo zimituorio e lo inclostro dentro da li
dado per ofizio a vardar lo zimituorio e lo inclostro dentro da li frari, corno
recinto da un'alta e rigida stuoia, lo zimmile che custodiva il frumento color di
zimasi) e cpépto 'produco'. porto sempre lo zinale. c. e. gadda,
del pepe, come molti credono, benché lo somigli nel sapore.
fatti. salvini 39-vi-145: il grembiule, lo zinale, pure dal lat 'sinus',
, a. i-292: massimina, lo zinale legato attorno i fianchi, stava
di zinco. lessona, 1575: lo zinco metallico... si discioglie pure
cui si estrae zinco dai minerali che lo contengono, o in cui si esegue
nel sistema esagonale e si presenta per lo più in masse compatte di colore giallo
duttile che, mescolato col rame rosso, lo cangia in rame giallo o in ottone
ferro nella franclinite; si ottiene bruciando lo zinco all'aria e si forma in questo
raspìo delle zampine di quel canarino su lo zinco dal fondo. vittorini, 2-176
de la radice appunto, e de lo stelo; / che chi tropp'alto di
, di quel bruno dorato che ricorda lo splendore delle arabe, breve e nerboruta di
. (e al plur. indica per lo più la popolazione stessa).
, che nell'osteria si ritrovava: negava lo zingaro di non aver mai avuto zecchin
storia di stefano, 5-5: lo bon pastore lo peraro disexe / e
di stefano, 5-5: lo bon pastore lo peraro disexe / e cazò mano al
quel zingiaro amazò palexe; / epoi se lo portò a caza tuto isnelo. / e
questo fexe: / chi sta in pericolo lo dano sia d'elo. =
come per es. l'alpinia, lo zenzero e la curcuma. lessona
, 1052: disse il comune: « lo tenemo, come / da pic- col
can spesso si ten zinglare, / e lo terremo, poi ch'è dntto nostro
la sella il solito arcione, egli lo portava attaccato alla centura; la qual
il ronzio dei maggiolini sulle zinnie, lo schiocco dei superstiti merli delle pinete.
del rosso, vii-529 (73-11): lo suo vicario ni conten de
conten de / di scorticare lo zusto per zìntula = var. di
'zinzinare, bere a zinzinr; lo stesso che bere a piccoli sorsi.
di area centro-merid., è per lo più usata quando è seguita da un nome
non c'è mestiere più bello che fare lo zio d'america. -zio sam
. i quali, vedendolo indinerato, lo invitarono de zucare. d. vernerò,
ritrovava con la faccia contro il comodo e lo zipeppe in braccio, non ne andò
{ zìpolo). ant. chiudere con lo zipolo. n. monaci [
fermando il piede sulla stanga per regolare lo zipolo dell'acqua, « che cosa canta
metallo a benzina, di forma per lo più rettangolare e con coperchio ribaltabile.
, ventre. nomi, 4-46: lo picchia il vecchio leggermente / sopra la
, xiii-38: perché degg'io farmi bucar lo zirbo / e delle carni mie far
la paglia, staccia il grano e lo versa nel sacco, tutto in una volta
si confortavano d'una vitalità primaverile, lo avevano colto così, un po'nell'
20: quel mattino il vecchio aperse lo sportello ab'avema, ne seguì il volo
gabbia per zirlare. tommaseo, 2-iii-411: lo dicono i cuculi sui monti, e
, e le pernici sui poggi; / lo dice e lo zirlo dall'alto sui
pernici sui poggi; / lo dice e lo zirlo dall'alto sui cleftici appostamenti.
misere uve fanno e sufficienti tralci per lo seguente anno non producono, e quest'è
nei ricevimenti nuziali (ed è usato per lo più al plur. o nell'espressione
'napoletane'o 'zite'o 'vermicelli'è lo stesso tipo di pasta lunga ('zita'o
zitella, / che troppo colmo paiavi lo staio. goldoni, xi-625: sono
di forma allungata, zito (per lo più al plur.). e
: 'napoletane'o 'zite'o 'vermicelli'è lo stesso tipo di pasta lunga ('zita'o
giacomo da lentini, 54: lo meo cor s'asigura / pensando tal
. g. cavalcanti, xxxv-ii-491: lo vostro presio fino / in giò si
). baldini, 12-170: lo stesso nome di sofronia al nostro orecchio
, sm. uomo non sposato, per lo più attempato (e ha valore iron
anello, gioia! dunque tu hai lo 'zito. 3. gastron.
allungata e tubolare (ed è usato per lo più al plur.). 4
a marito -de castetate ornata, / lo tuo marito è zito - e tu te
i 'domani'senza nomi e programmi; lo stesso se, di venerdì, avesse trovato
. g. averani, iii-166: lo zito, la cervogia e 'l camo,
zittire. zittìo, sm. lo zittire, in partic. per invitare al
. de pisis, 1-242: io sentivo lo scalpiccio degli attori e i zittii del
al silenzio, far tacere, per lo più con sibili sordi oppure con parole o
: 'zittire uno': intimargli di tacere. lo dicono specialmente di cantanti, ai quali
fatto il sibilo di disapprovazione. 'lo zittirono perché stonava'. nievo, 375:
. nievo, 375: vi fu lo sciagurato che cominciò a zittire, a intimar
: se peppino si ribella, assunta lo zittisce. tomizza, 3-11: papà diceva
essere ridotta a calcina e il roz lo zittiva. 2. intr.
che già quel vascello (fosse per lo percuotimento de'ghiacci distaccatisi, o per
. 3. intr. per lo più con la particella pronom. tacere,
, e fattoglielo finir con prestezza, lo mise zitto zitto in sull'altare. baretti
vide sgombro il luogo, volò su per lo scalone. pirandello, 8-246: don
strada. ma zitto assolutamente; non lo dica a nessuno. codemo, 122:
lamento, obiezione o protesta (per lo più in espressioni negative). m
bolore e schiumalo beni, e poi lo meti in uno vasse e lassallo refredare
ogni veneno, / che 'nvestigato avea lo spirto rio. savonarola 7-i-48: io avevo
, finge di prender del fmmento, lo passa di mano in mano;..
del giardino... c'era rimasto lo scheletro di un zizzolo secco e spoglio
amore veramente / che in un guardar conquide lo coragio / e per ingegno lo fa
conquide lo coragio / e per ingegno lo fa star dolente / e per orgoglio mena
il core? / rispondo: chi lo 'msagna. guercio da montesanto, vii-333 (
: brigano li mulinali / per rapire lo furmento, / io me tengo per contento
/ per che viva in diporto / lo core inamorato. lauda, v-514-161:
famiglia zoarcidi, a cui appartiene lo zoarces viviparus, che vi
ne banchetti, / preso ch'era lo stecco, / gridava ognun / or venga
. fatti di spagna, 824: dice lo cunto che zà molti tempi passati carlo
con sarasini e, corno uno zocollaro, lo qualle vegniva del regnarne del re del
paese lagunare aveva, e io ben presso lo vidi, una delicatezza inconsueta e pareva
. che ha forma di zoccolo (per lo più con riferimento alle unghie di alcuni
iii-41: i cavalli passarono... lo zoccolìo s'allontanò. montale,
di attimi, / resto si sentirà lo zoccolìo dei suoi cavalli / e poi qualcuno
drappello di uomini e di bestie e lo zoccolìo dei muli resta a lungo sospeso nell'
plastica; in passato apparteneva per lo più all'abbigliamento dei contadini e di alcuni
non ci dare occasione d'adoperare lo scarpe, che ben vi avve-
xiii-90: uno dei cavalli raschiava con lo zoccolo l'asfalto. calvino, 3-49:
5-65: lascia così un poco scoperto lo zoccolo della colonna. savinio, 10-266
stessa periferia... a chi ricordi lo zoccolo a banco continuo di palazzo strozzi
una stanza verniciata con un colore per lo più scuro o rivestita con una striscia
intomo le pareti. soldati, 2-514: lo zoccolo alle pareti, di intonaco lucido
si è presentato dicendo che la ditta lo aveva mandato per dipingere lo zoccolo della
la ditta lo aveva mandato per dipingere lo zoccolo della camera da letto.
tiziano. salvini, 41-167: non lo disce uno zoccolo, lo dice platone.
41-167: non lo disce uno zoccolo, lo dice platone. guerrazzi, 9-ii-100:
m'ingegnerò di portare altrui in nave per lo piovoso. bandello, 1-40 (i-466
guccio imbratta, porca o balena, come lo vogliamo appellare l'averebbe perduta seco.
, soliti ad andare in zoccoli per lo asciutto, rimanevan frigidi e scorgendo e
stando in un paese di cuccagna / lo vilipende, e non lo stima un zoccolo
cuccagna / lo vilipende, e non lo stima un zoccolo. -parlare in
. savinio, 10-226: la sposa lo aspetta sulla soglia, alta sugli zoccoletti
che è relativo, proprio o concerne lo zodiaco o i simboli con cui vengono
delle dodici parti in cui è suddiviso lo zodiaco, ognuna delle quali è caratterizzata da
cammin vecchio. fazio, v-1-25: lo zodico dèi / in tutto imagi- nar
bene e non gli paressero vere: lo zodiaco... la via lattea.
casa pingerli il corso del sole per lo zodiaco, o quando si eclissa la
d'èrcole: ma ha girato per tutto lo zodiaco umano: la virtù come il
di pianeta, che pare in cielo sotto lo zodiaco curso, lo quale se clama
pare in cielo sotto lo zodiaco curso, lo quale se clama ancora lo signo de
curso, lo quale se clama ancora lo signo de li gemini. fiamma, 187
nul'altra cosa che nui sapiamo, zioè lo cielo empireo e l'angelica natura e
cielo empireo e l'angelica natura e lo tempo e la prima materia che se
deo che in l'anema et in lo corpo puritae sia observà, ordene- mo
9. erbolario volgare, 1-56: lo elleboro bianco si è caldo e secco nel
/ ke multi n'à fato desviare / lo zogo de la buschaga a lo''
dona, el cantar soave / che per lo petto me mise la voce, /
loco di cochin trovai un zoielier, qual lo chiamavano mistro piero venezian.
. critico aspro e severo e, per lo più, ingiusto. castelvetro
. rime anonime, xxxvii-201: è lo geloso è pien de gelosia / senga
bate la dona mia: / che lo posa prender la para- lasia / tal
, zoioxa, / come soleva vedere lo tuo visazo. boiardo, ii-i-i: giopalpando
. una, accese uno zolfanello, me lo accostò. pratolini, 2-545: co
. persona molto alta e magra (per lo più con tura, la zolfatura, li
molti si pratica la zol lo, è un sacco di mestoli'.
il silice excutere importanza, per lo più negativi. p. petrocchi
. giuliani, ii-429: dacché lo zolfo serve a medicare le viti,
questo dove si cava e si lavora lo zolfo. zolfaia è nel targioni tozzetti.
, zolfaro), sm. chi estrae lo zolfo e lo 8. locuz. -accendersi
, sm. chi estrae lo zolfo e lo 8. locuz. -accendersi come uno zolfanello
: 'zolfaio': colui che cava e depura lo zolfo. è stuparich, 1-148: era
. ne o grotte, donde si ricava lo zolfo; e quelle tane, che mandanudo
. prov. delfico, i-259: lo zolfo abbonda specialmente nel terreo di
aroventisce; ma per amore di ciò movendola lo; che ha colore giallo intenso con sfumature
prese uno zolfino lungo mezzo braccio, lo cacciò nella brace del caminetto e accese il
mattioli [dioscoride], 707: lo ottimo solfo è quello che, per non
. bibbia volgar., i-97: lo signore piovve sopra sodoma e gomorra solfo
aretino, 20-267: 1 dragoni de lo inferno, vi divoraranno l'anima,
e le foglie marce, o quando dava lo zolfo alla spalliera delle prugne regina.
, ii-8-99: tu sai bene, tu lo sai, feroce bella, quanto io
volte gli uccidi che sopra vi volavano per lo gran puzzo cadevano morti.
compatta che si stacca dal terreno quando lo si lavora con l'aratro o con un
la tua santa- lena / giù per lo colto tra le dure zolle /..
morto, ove una serie di erbose zolle lo permettono. pascoli, 45: qualche
agricolo, appezzamento, podere (per lo più al plur.). marignolle
mirmidoni intorno ad achille. e lo rampogna. lippi, 1-40: con quel
gagliardamente; e a poco a poco sì lo stimolarono pensiero. che
, e condannato / ne che quasi lo disfece. pananti, ii-123: il babbo
polluce alle pugna col cesto, te lo tartassava, tonfanava, zombava, conciava
le rene / e con la frusta lo zombò ben bene. bandi, 2-iii-179:
lui, dove sbatacchierà me, non lo so né manco io. =
, gli diede una buona zombata e lo mandò a scuola. = deriv.
s. v.]: 'zombatura': lo zombare. tommaseo [s. v.
-anche: il cadavere stesso cui lo spirito ha ridato vita. radiocorriere tv
il dolore strinse allora in una morsa lo stomaco. 2. avventarsi contro
m. mari, 175: ce lo pareva sempre, 'na bestia: ve basti
a zone; il ventre scoperto mostrava lo stampo di un precedente costume normale.
per la libera circolazione degli abitanti e lo scambio di merci e servizi. -zona
12 miglia marine dalla costa, in cui lo stato può applicare speciali misure di vigilanza
ii-12-19: la rievocazione che solo ha per lo spiritoumano valore, vigore ed effettualità, è
, 12-135: è con il nascere e lo svilupparsi delle disuguaglianze che il carattere obbligatorio
, i-6-65: similemente ancora si disegna / lo mondo tutto e parte in cinque zone
ché a modo di fascie o cinture lo circondano e cingono. n. villani
dell'incontro, accadendo inoltre clamorosamente che lo stesso giocatore facesse vincere la nostra nazionale
cintura che cinge il corpo, per lo più ai fianchi. domenico da prato
andare, / si 'l don de lo temore no la zona. = denom
dalla cintola, in su, secondo lo schema dell'* annunciata'di antonello a
come maifredi, sacchi, catursi, lo stesso erikson. g. mura [«
60 miliardi per il restyling e messo lo zonista maifredi al posto di zoff.
: chi fa del ser cappocchia per lo senno e del 'quamquam'per lettera,
e là, senza meta, per lo più trascorrendo oziosamente il tempo. varchi
meta, andare qua e là, per lo più trascorrendo oziosamente il tempo.
e. cecchi, 6-282: forse lo zoo ideale non esiste e non può
. allevamento di piccoli animali, per lo più per fini alimentari. migliorini [
mccxcvii, ma può essere, che lo zooforo fosse fatto posteriormente. algarotti,
licenza. il zoforo o il fregio lo ha dato assai più alto che non converrebbe
ramo della biologia che ha per oggetto lo studio degli animali in tutte le loro manifestazioni
di bestia, certo il suo primogenito lo avrebbe ricevuto in regalo: tanto era egli
. stoppani, 1-589: il geologo, lo storico della terra, lascia al paesista
o un 300 sulla stessa faccia, lo sperpero dello zum, coi suoi obbiettivi
parte dell'onomastica che ha per oggetto lo studio dei nomi di animale.
una rapida successione di immagini fotografiche mediante lo zooprassiscopio. = voce dotta, comp
delle scienze fisiche in toscana, 14-1-282: lo stenone, o da per sé,
hoepli, 1-i-1109: apparecchi precursori furono lo zootropico (giocattolo portante sopra un disco girevole
le cause d'esclusiva la claudicazione e lo strabismo; i fautori del despota d'exibo
. lustri, vi-223: qualche volta lo zoppare [delle pecore] dipende dalle zecche
soffici, 6-91: quando ci fu lo scoppio della polveriera non fece a tempo a
da zoppo. zoppicaménto, sm. lo zoppicare, l'essere zoppo. morgagni
ottenebrato; vaneggiare, delirare (per lo più nell'espressione zoppicare di cervello) '
iii-165: la disgrazia però si è che lo stesso idenam in fine, vedendo che
metterlo in compagnia di qualche epigramma che lo sostiene dove zoppica e gli fa trovare grazia
e vedevano quivi il zoppo risanato, che lo conoscevano prima, perché stava tutto dì
ogni mio membro. cesari, 6-376: lo zoppo mandava al cielo le strida altissime
vulcano. batacchi, i-io: già per lo zoppo nume onta e dispetto / sente
podestà sulla striscia lastricata nell'aia, lo sentirono fermarsi e girare i piedi alla
per simil. traballante, instabile, per lo più perché provvisto di gambe di lunghezza
, tra cinquanta. cicognani, 3-62: lo scrittoio non era più il vecchio bugigattolo
per tatto di moneta, non assordi con lo strepito delle sue rime zoppe. algarotti
edifìcio). bottari, 5-54: lo stesso era seguito al brunellesco, ora che
cassola, 5-119: « taccini, lo ballerebbe un valzerino? » con lei a
in checchessia, si dice: 'e'lo piglia a piè zoppo... 'costui
. guadagnali, 1-i-29: chi può con lo zoppo camminare, / senza che impari
. ibidem, 358: tanto cammina lo zoppo quanto lo sciancato. 17
358: tanto cammina lo zoppo quanto lo sciancato. 17. dimin.
una grazia, anzi un benefizio, egli lo zoppétto, permettendogli di stampare le loro
alla banca del mai! » disse lo zoppacelo malnato. -zoppettucciàccio.
egregio spirto e de boni costumi, lo fece a lo italico modo vestire pulitamente
e de boni costumi, lo fece a lo italico modo vestire pulitamente de cipone,
-anche sostant (e al plur. per lo più indica la popolazione stessa).
: la sua timidezza rustica... lo fecero dai più ritenere come zotico e
certi zoticoni nel letto una moglie con lo stomacoso umidore del filato, co'segni del
questo paese? se non servono a togliere lo zoticu me, a che
una fiata in pugnia uno visconte, lo quale si era zovene et era molto belo
dal tosco. idem, 346: faceva lo stesso discorso e bevi un altro
partic. di un moscone (per lo più in forma iter.).
suo fido caze, e a sé lo chiamone. = var. di giubbone
degli zucchini, cucinati interi, per lo più fritti, dopo essere stati immersi
, 3-52: trasse dal lo lo qual ancora si dimanda zucca alessandrina e
3-52: trasse dal lo lo qual ancora si dimanda zucca alessandrina e tolendola
'pepo, pyriformis'. zucca a pera, lo. lomazzi, 4-ii-41: la suprema parte
bianco, che è un po'zucca. lo correggo con lo zuc chero
è un po'zucca. lo correggo con lo zuc chero.
semi e poi seccato e usato per lo più per portare con sé acqua, vino
di vino. -galleggiante formato per lo più da una coppia di frutti di
trovarsi a proda; / che se lo sprazzo in tal modo ha a durare,
. testa, capo (e ha per lo più valore scherz.).
, di cultura, di capacità (per lo più nelle espressioni zucca al vento,
un argomento, su una questione, per lo più inutilmente. zannoni, 5-29
specie d'argumento cornuto, con cui chi lo proponeva avesse sempre la scappatoia per l'
fargli onore / il miglior modo che lo stare in zucca, / ancora quando il
addolcire un cibo o una bevanda con lo zucchero. giov. fiorio, 1-462
zuccarato, zucherato). addolcito con lo zucchero (una bevanda, un cibo
] era allora il più dolce zuccherel- lo del mondo. 2. agg
usato per contenere e portare in tavola lo zucchero. -con meton.: quantità
. v.]: 'zuccheriero': concernente lo zucchero e la sua produzione: 'industria
stabilimenti della recente nostra industria di fabbricare lo zucchero dalla barbabietole. einaudi, 388
sapeva inserirvi,... diventava lo zuccherino col quale s'inghiotte la medicina.
più o meno secondo il gusto di chi lo beve. magalotti, 9-2-139: in
candito. a. cocchi, 5-2-122: lo zucchero è naturai prodotto delle piante,
narra che il padre suo continuamente adoperava lo zucchero sulle vivande non solo, ma anche
nel vino. foscolo, xv-373: lo stomaco si risentì questa notte, e peggio
e propriamente su tutto il caffè, lo zuccaro, le spezierie e l'indaco che
carta (anche con valore aggetta per lo più nell'espressione color carta da zucchero)
xxxv-ii-312: zucchero rosato / si dà a lo 'nfermato. balducci pegolotti, i-298:
balducci pegolotti, i-298: zucchero candi, lo zucchero rosato, lo zucchero violato.
: zucchero candi, lo zucchero rosato, lo zucchero violato. crescenzi volgar.,
elettuario. erbolario volgare, 1-114: lo zuccaro rosato vale allo vomito con acqua
. angiolieri, xxxv-ii-383: lassar vo'lo trovare de becchina, / dante alighieri
addosso gli occhioni di bue, quasi lo vedesse allora per la prima volta.
e. gadda, 12-44: con tutto lo zucchero de'suoi discorsi certe sguardate velenose
zucchero de'suoi discorsi certe sguardate velenose lo tradivano, che non potevano certo sfuggire
/ in braccio: parraw'ei caro lo 'ntingolo? -miele e zucchero: v
12. locuz. -addolcire la pillola con lo zucchero-, attenuare la spiacevolezza di una
il tonisi, pure addolcendo la pillola con lo zucchero di molte lodi, dichiarò all'
più immatura di lui. -avere lo zucchero in bocca: esprimersi in modo dolce
bocca il zuccaro abbia. -avere lo zucchero o gli zuccheri nelle urine, essere
essere diabetico. -avere preparato lo zucchero per la tosse, premunirsi 4.
riguardo ci vagliamo degli asini. -colare lo zucchero, traboccare lo zucchero alla caldaia:
asini. -colare lo zucchero, traboccare lo zucchero alla caldaia: esservi grande abbondanza
il zucchero alla caldaia. -con lo zucchero in bocca: in uno stato d'
in bocca. -essere, piovere lo zucchero sulle fragole, v. fragola,
n. 5. -mettere a qualcuno lo zucchero in bocca: allettarlo, stimolarlo
bocca sì presto? -non discernere lo zucchero dal fiele, non riuscire a
246: le medicine amare si cuopron con lo zucchero. proverbi toscani, 269:
che non si stende più che per lo palato. bergantini, 469: alcune [
x-154: già mia man squarcia / lo zuccheroso seno [del fico] / scopre
yana di cui gli argentini sono ghiottissimi. lo piglian così: mettono l'erba macinata
: dentro una fastosa vetrina, splende lo zucchetto di seta rossa del venerabile cardinale
ridavano dietro gli occhiali nel viso magro-morbido sotto lo zucchetto di porpora. 2
faccia gialla di vecchio malato, sotto lo zucchetto azzurro. 3. ant
angiò... si metteva a tracollo lo zucchetto dell'acqua. 6. a
zuccone. zucconaménto, sm. lo zucconare; il rasare a zero i
marito radeva alla sposa il capo ed ella lo radeva a lui: così, come
capo grande, e di colui che lo ha. 3. con valore aggett
occhio bircio. baldi, i-i83: lo sdentato pasquin vedendo, ride / zuccon
: nell'affare del complimento scambiato tra lo scotto e il manzoni gl'italiani hanno superato
i convalescenti coi vestiti grezzi dell'ospedale, lo zuccotto in capo, appoggiati alle ringhiere
semi-freddo, la torta-gelato, la cassata, lo zuccotto. 3. ant.
: perciò quanto prima ne spunta alcuno, lo svellono: del fiore a firenze.
con lo zuco-zuco e la viola. b. croce
, 7-59: mal dare e mal tener lo mondo pulcro / ha tolto loro,
truppa, con spargimento di sangue: lo stato di quelle provincie è tale che
parti la zuffa col nemico, tanto lo trattennero a bada, che fu fra quel
. calvino, 3-51: il moro lo incalzava con attacchi sempre più dappresso,
messe a fare un altro volume, e lo battezzò 'discordia degli autori vulgari'. chiabrera
di scintille, una gara di splendori occupa lo stretto corridoio di fuoco vivo e morto
a tali rispettabili discussioni e differenze che lo riguardavano da vicino, remo opponeva una
nem- men capire fino a qual punto lo riguardassero quelle zuffettine domestiche.
zuffare (gufare), intr. per lo più con la particella pronom. fare
zufolaménto (zufolaménto), sm. lo zufolare; zufolio, fischio.
intr. (zùgolo). suonare lo zufolo; modulare melodie con lo zufolo
suonare lo zufolo; modulare melodie con lo zufolo. - anche: fischiare, fischiettare
allor che fori alcun si mette. lo indovinello, lvii-42: non far sì presto
i-23-180: vada pur su e giù per lo stanzino / fischiando, e meglio poi
tavola sulla quale ripasserò il fossato come lo avrò passato nell'uscire. gozzano,
a coro fra il gracchiare delle mulacchie, lo zufolare dei merli, il tubare delle
. minturno, 301: allo 'ncontro lo 's'con più strido seguita che non
di cola di rienzo, 106: chi lo mira, chi li tocca...
mira, chi li tocca... lo capo,... grande è
capo,... grande è lo zuffolare, grande è lo rumore.
grande è lo zuffolare, grande è lo rumore. -celebrare, esaltare qualcosa
zufolaro, sm. region. chi suona lo zufolo; zufola- tore. ungaretti
o fischio pro dotto con lo zufolo. -anche: fischiata di disprezzo e
, agg. suonato, eseguito con lo zufolo. 2. per
e pirallide la nemica mia; e tu lo sapevi. d. martelli, 146
fanfani, i-194: 'zufolìo': lo zufolare ripetuto e continuo. de roberto
il silenzio che tu avresti udito anco lo zufolio della zanzara. de roberto, 3-82
guerrazzi, 2-96: non persuadevano il sonno lo zufolio del vento pel sartiame, il
: tu mi meni pel villaggio / per lo naso come el bufolo; / tu
5. sibilo, fischio. lo indovinello, lvii-41: e1 donzello messe
differenza tra una cadenza di caffariello e lo zufolo d'un merlo. ungaretti, xi-139
d'orribile voce ripercotendo l'aere, sì lo sforza di rimbombare con somiglianti boci.
pascoli, i-741: echeggia nella valle lo zufolo del vento primaverile; passa tra
mestola. 7. locuz. -avere lo zufolo negli orecchi: avere la sensazione
modo peregrino, / ti sent'io lo zufolétto, / io ne provo un tal
, / de non zugar al zoco de lo zaro. 2. per
135: or si vene uno zomo che lo visconte si stava in caxia e tiegniva
casia e quando la fu zonta in curie lo marito tosto li corse sopra e comenza
e comenza a zugar con elo, e lo visconte con eia; onde che con
fece tante buffonerie, che le muse ve lo lasciarono stare. a. f.
avvolta attorno a un bastoncino e per lo più spalmata di miele. g.
lxxxviii-i-201: mangio pan ch'ogni vii can lo sprezza; / el vin par distillato
che mi par bello assai, e lo chiamano qui zulfichiàr, avaro, o
(e al plur. indica per lo più tale popolazione).
una ripresa cinematografica o televisiva, usando lo zoom. - anche tr.
. inquadratura o ripresa effettuata con lo zoom. migliorini [s. v
per la banda stessa. 'quando passa lo zunnene, tutti s'affacciano alle finestre
finestre. vanno dietro a'soldati quando senton lo zunnene. sentiva da lontano lo zunnene
senton lo zunnene. sentiva da lontano lo zunnene della banda'. pratesi, 5-401:
che accompagna il canto solenne, o lo zunnene della banda. pascarella, 2-241
! 2. locuz. suonare lo zunnene addosso a qualcuno: percuoterlo brutalmente
s. v.]: 'sonar lo zunnene addosso a uno': percuoterlo senza
rispondi presto; perché io devo suonare lo zunnene agli associati, e mi importa sapere
di venezia over in le citade a lo imperio veneto sottoposte potessero portare zuponi senza
cacio aprono il pranzo; la zuppa lo chiude, precisamente all'opposto dell'usanza
« questo è il celebre pesce con lo zucchero. » « queste sono le
: una zuppa di latte che non gonfiava lo stomaco e lasciava il pensiero lucido e
.]: questo cantuccino di pan fresco lo voglio zuppare in un bichieretto di vino
gadda, 13-248: il capitano è sempre lo stesso, zuppatóre di prima classe e
calda, se può, chiudendo infine lo stomaco con una zuppétta di vino buono
recipiente alquanto grande e panciuto, per lo più munito di coperchio, che si
forma or tonda, or ovale, per lo più con piede e con coperchio.
s. v.]: la pioggia lo ha sorpreso che non aveva ombrello;
stavano cercando di riempir d'acqua, e lo tirarono su zuppo. -in
che cadeva a terra;... lo stillicidio sul terreno zuppo. ossessionante insistenza
/ del nord! quest'anno tarderà lo sgelo! ». cicognani, 1-122:
alcuna. la venexiana, xxi-ii-519: io lo expectarò e stàrò parato, cun mie
castitate / e perpetua continenzia, / ben lo fanno in toa presenzia; / ma
/ de non zugar al zeco de lo zaro. bonfadini, 16: vi dico
sanseverino, 68: fu mandato in terra lo patrone zurato de la galea.
. vedi zurlare. -cavare lo zurlo di capo a qualcuno-, farlo stare
e l'altre membra del vecchio, lo cominciò a sollecitare, cne desse effetto al
fiorentino, i-mit zummbet questo semplice alcuni lo interpretano per zedovaria, et non è vero
sm. dottrina religiosa iranica connessa con lo zoroastrismo, basata sulla conciliazione fra il
ante comenza / che per soverchio zustizia lo teme: / unde zustizia conven ch'
tutti a una sagra, e lo zuzzerellone si persuase che la molinara ce
che il culto divino si racconciasse: ma lo sospese, e confortò tutti a lasciare
il 30 ci sarà spazio anche per lo zydeco di chubby carrier, la musica dei