. g. giudici, 11-71: lo squilibrio è fra / l'abnorme nerboruta
; nulla le faceva più sospettare che lo squilibrio della sua mente durasse. comisso,
dal freddo che cresceva ogni giorno e lo squilibrio dei sensi per non vedere mai il
risultando uno squilibrio nella circolazione, allora lo stato è obbligato di saldare i suoi
essi. rosmini, 3-182: quando lo squilibrio fra la proprietà ed il p
alla conservazione delle repubbliche e ad impedire lo squilibrio dei poteri. leoni, 678
cui il suo apostolato si confondesse con lo spirito di contraddizione e con l'irrequietezza dell'
. e letter. campana, per lo più di piccole dimensioni e con un suono
giornata. leopardi, 11-29: odi per lo sereno un suon di squilla. idem
.. /... che lo novo peregrin d'amore / punge, se
[rezasco], 713: sia tenuto lo vagellaio di levarsi la nocte, da
la squilla innanti. sacchetti, 84-118: lo parente, che di fuori aspettava come
; ed è propriamente quello che per lo più si mette al collo degli animali da
(e, in partic., lo stannito di sodio si usa nel processo
ci sono metalli amici e metalli nemici. lo stagno era un amico: non solo
la stampa [28-ix-1988], 21: lo stanozololo, l'ormone anabolizzante trovato nelle
la repubblica-olimpiadi [27-ix-1988], 1: lo stano- zolol, il farmaco le cui
stante dalla mano diritta di dio che lo confortava. g. villani, iv-
riscalda e con quel caldo aiuta a maturar lo letame. carducci, iii-3-175: corre
terreno). novellino, xxviii-836: lo dio d'amore ne fece nobilissimo mandarlo
e severa disciplina, onde molti, per lo più poveri e male stanti, deliberarono
. leopardi, i-98: fratanto tutto lo stato era nello sgomento più grave per raccostarsi
, xxviii-869: poco stante due cari compagni lo trovàro. -a, per
non può far difese, / anzi lo fa ruir 'n un brieve stante. bandello
napoli e negò, il perché roana lo licenziò. i. pitti, 2-33:
informa il suo suggetto, / e lo spirto dà vita a quel formato / in
les- seps si recasse a roma e lo screzio componesse per guisa che i re
trombe da alzar l'acqua, si alza lo stantufo s per mezzo del vette inflesso
nella melma fra gli ontani, sentii lo stantuffo del treno. -in espressioni
stanga, il randello, il pistone, lo stantuffo. 3. nel calcio
(plur. ant anche -t). lo stare, il trattenersi in un luogo
-alloggio temporaneo in casa d'altri, per lo più come ospite, o in un
vi possan meglio. -spazio per lo svolgimento di una festa. t.
anima povera, teme el fuoco, teme lo inferno orribile. castelvetro, 8-2-270:
per novo calle a peregrina stanza / verrà lo spirto mio. grafi 5-1173: commilitoni
/ che intorno a dio degli angeli lo stuolo / suol far la su ne la
acqua. caro, 5-186: ha [lo scoglio] ne l'asciutto una pianura
minore volgar., 150: era alto lo ditto tempio puro de cubiti xx per
xx per fi'allo primo tabulato, sopra lo quale era la secunda stanzia, la
per fi'allo secundo tabulato, sopra lo quale era la terza stantia.
destinata esclusivamente a una persona (per lo più in relazione con un agg.
noi discesi in questo mondo sensibile, lo trovammo diviso in due grandissime stanze: de
le sue stanze interne aperte, / e lo spirto pregando è fatto roco, /
/ che, solo, in vita mantener lo può. alfien, 1-66: qui,
e anche la persona o l'animo che lo conserva in sé). boccaccio
maria vergine. cesari, iii-620: lo spirito santo, amor sostanziale del padre
a fare,... / lo qual de numero di stanzie ha stabelito,
di stanzie ha stabelito, / segondo come lo compositor prende partito. ariosto, viii-351
quartiere, in partic. invernale (per lo più al plur.).
oltre. siri, viii- 762: lo stile della lettera indicava una grande propensione
viaggio per udine ove aveva allora sua stanza lo stato maggiore dell'esercito francese. ungaretti
carlo, fittiziamente, per fare isbigottire lo re carlo e sua gente, feciono venire
dove possi del suo mestiero a casa lo artefice lavorare. foscolo, xiv-378:
.). leoni, 58: lo [il tommaseo] aveva trovato indurito dal
., 3 (44): lo fece entrar con sé nello studio.
, sottufficiali e graduati professionisti e per lo più anche di un nucleo di truppe che
confronti aveva il pensiero politico liberaldemocratico che lo considera un pericoloso strumento in mano a
, 2-505: induce stazio, che significa lo intelletto, ch'è cosa stanziale et
non mai si condoni o rimetta senza lo stanziamento o partito approvato dal magistrato.
superbia si rovina nello 'nferno, secondo lo stanziamento della legge evangelica. -limitazione
niccolò di domenico giugni, in cui disse lo stanziamento. a. manetti, 2-49
stanziò la prima paga, de'danari de lo 'mperatore feciono uno stanziamento di ducati 12
presentato alla camera un apposito progetto per lo stanziamento della somma necessaria, la quale
consiglieri e com'eglino stanziano di far lo fatto e la risposta. rustico,
: chi è questa lonza, or lo sacciate: / paniccia egli è: che
non obstante in qualunque loco se trovasse lo prefato conte, non essendo guerra,
in ogni pieve un commissario di cui lo ufficio consiste nel levare e istruire le
(femm. -trice). che dispone lo stanziamento di una somma di denaro per
si accordano infine su un verbo, sempre lo stesso da qua- rant'anni: stanziare
vasari [zibaldone], 5-47: lo stanzino... ha da servire per
l'acre pugna. foscolo, xiv-125: lo stanzino ov'io mi sono trovato con
razzi, 6-68: nascoso ch'io ebbi lo scolare in uno stanzinac- cio che è
cui vengono tenuti gli uccelli, per lo più a coppie, per la riproduzione.
riferisce allo stapedio o alle terapie che lo riguardano. g. rossi [
si riferisce al muscolo che riporta indietro lo stapedio e provoca il rilassamento della membrana
intervento che consiste nel rendere nuovamente mobile lo stapedio ossificato e anchilosato.
1636). stappaménto, sm. lo stappare una bottiglia, in partic.
. fenoglio, 5-i-1350: avevano preferito lo spaccio comune e facevano stappare gazzose.
l'astuccio [della cocaina] e lo porse a bianco. 2.
o un oggetto bucherellato da ciò che lo tiene chiuso. di attrici di varietà
allato. stappatura, sf. lo stappare una bottiglia. = nome
stappare. stappo, sm. lo stappare una bottiglia. dossi,
. scorrevano tutta l'europa per farne lo spaccio. = deriv. da stapula
nimici, con grandi grida dicea e pregava lo re e 'capitani della schiera non
5-i-519: i fascisti raddoppiarono, e stavolta lo stesero, le sue lunghe, magre
suo al- bitrio rimise l'andare e lo stare. alfieri, 7-144: vorrei che
nostri al comparire dei francesi gl'intimassero lo stare; l'oudinot negò.
altro, fissarsi (gli occhi, lo sguardo). cino, cxxxviii-1-3:
erta montana /... / per lo scheggiato calle / precipitando a valle,
vicinanza, aspettando che il padre cristoforo lo venisse a chiamare. deledaa, iii-294
iii-ix-6: la figura, la grandezza, lo numero, lo movimento e lo stare
figura, la grandezza, lo numero, lo movimento e lo stare fermo..
, lo numero, lo movimento e lo stare fermo... sensibili comuni si
arti che si fanno sedendo e stando per lo più son delle donne, come tessere
era riposta e veduto di avere per lo fuggire degli uccelli le fatiche di quel giorno
chiaro davanzati, xxxvii-34: donna, lo 'namorare / natura have del foco,
nuccoli, vii-700 (7-8): ma'lo beccaste quel dolore amaro, / el
ti fo senza dimostro! / ma per lo star, dico, d'un paternostro
farla (e può denotare, per lo più in forma negativa, la superfluità,
. b. davanzati, ii-87: lo starti ora a dormire e lasciare imbrattare e
, e dove potrà spende offizi, lo farà, e se ben vede qualche
: la maggior faccenda che io abbia è lo starmi. foscolo, vi-247: dissento
novellino, 56 (89): lo scoiaio, per paura di dare il prezzo
. c. levi, 3-181: non lo toccherò, lo voglio solo vedere:
levi, 3-181: non lo toccherò, lo voglio solo vedere: è mio figlio
-drizzarsi sul capo (i capelli, per lo spavento, l'orrore, ecc.
atra casa in sua fermega, caìte lo solar in lo qua preve florencio stava e
in sua fermega, caìte lo solar in lo qua preve florencio stava e ociselo.
, 1-viii-220: né per lui mancò che lo stato de'medici non stessi, el
, / che tra 'l brando e lo scudo entra sul petto. / grosso l'
. tu dici, orazio, gittò lo scudo:... dunque orazio è
in picciol fascio io lego, / ma lo scrive sennuccio ed è da starsi /
su i canti di san francesco e lo accettò pur egli come de'primi poeti italiani
il farsi strada coll'armi proprie, che lo stare alle speranze di buonaparte.
stanno ». vittorini, iv-23: lo sa che a camminare non ci sto.
osservare un patto, sottostare alle clausole che lo compongono; dare attuazione a una promessa
necessaria per costruire un elemento architettonico o lo scafo di una nave. vasari,
un tempo in legno, ora per lo più in alluminio o in leghe leggere,
vettura. -nella bicicletta, struttura per lo più a configurazione triangolare, composta da
aperto ». pratolini, 2-254: lo ritrovò appoggiato al telaio della bicicletta; fumava
telaio della bicicletta; fumava. aveva lo sguardo risentito. calvino, 22-101: lui
vita sentì, attraverso la stoffa, lo scarno telaio delle ossa. -
., tipo di antenna direttiva (per lo più nell'espressione antenna a telaio)
a. f. doni, 10-118: lo stampatore ha bisogno di madre, di
i ponzoni che sono nel telaio, poi lo risserra, ritorna guidar il carro alla
un'opera dal telaio: interromperla, per lo più per dedicarsi ad altro di più
, 141: sgancia il maiale, se lo carica sulle spalle, e tela.
, 9-1017: d'un tratto lei lo scostò: « dartela! tela!
conosco soltanto il finale della bohème. lo trasmettevano alla tele avanti di un famoso reai
dollari spende quest'anno l'esercito americano per lo studio delle telearmi guidate...
interessati fanno le offerte collegandosi telefonicamente con lo studio televisivo. = comp. da
ecc.; il sistema tecnico che lo consente. l'astrofilo [giugno
. per estens. (e, per lo più, al plur.): programma
osservando costantemente il campo operatorio attraverso lo schermo televisivo, esegue le diverse manovre
assieme a un paio di pettegolezzi che lo riguardano. = denom. da telecinesi
a una o più stampanti, per lo più sotto il controllo di un elaboratore
esigenza di rispettare le attese degli spettatori, lo avevano fatto scadere nel 'poncif.
dotato di un piccolo schermo, che qualcuno lo sta cercando telefonicamente. rapporto censis
aveva intanto preso l'elenco telefonico, lo sfogliò, cercò, lesse: « roccella
assegnazione dei telefoni all'industria privata, lo stato divise la rete telefonica nazionale in
: 'telefonista': di uomo, per lo più, chi negli uffizi in grande o
comunicazioni telefoniche. di donna, per lo più, chi negli uffìzi de'telefoni,
veneziano; per poi cercare subito / lo sgabuzzino delle telefoniste, / le tue amiche
già andato in camera sua, chi lo vuole?, disse la voce della telefonista
. dalla televisione e concepito per lo più come facente parte di una serie
tra quei miei piccoli amici senza parola, lo gna- folio, il telefio, il
. e. gadda, 6-203: telefonarono lo zio. vollero informare lo zio:
6-203: telefonarono lo zio. vollero informare lo zio: la camilla era ^ convocata'
un gettone schizza dalla buchetta e lo colpisce tra gli occhi. s. ballestra
spesse volte gli ospiti in sala lo mettono sotto [il conduttore televisi
vo], gli rubano tutto lo spazio; e anche i telefonatori si appro
i radiatori. luzi, 3-14: lo squillo del telefono nella casa deserta / dà
con altoparlante. -con meton.: lo squillo emesso da tale apparecchio. arbasino
ed evitare così, per quanto possibile, lo scoppio di un conflitto. -telefono
ad alta voce l'espressione, per lo più curiosamente alterata. 8. dimin
così denominati dal nascere le specie che lo compongono su i tronchi, o su i
. no, questo brutto neologismo, non lo abbiamo inventato noi...,
lui per provvedere ai mezzi d'impedire lo sbandamento delle forze suddette. tronconi,
specialisti. borgese, i-m: tu lo vedi già l'avvocato filippo rubò che
mare / non conforta i tuoi crucci su lo scalo / né ti riporta dove più
del giudice, 2-90: per fare passare lo scafo lungo la strada hanno dovuto spostare
navigazione commerciale... se vostra eccellenza lo impiegasse fra i commessi dell'arsenale,
dispositivo che permette tale operazione, per lo più emettendo radioonde. =
la stampa », 5-i-1991]: ve lo immaginate piero chiambretti... primo
di roma e dell'italia. poiché lo schema del gioco è quello del viaggio -la
cui le curve vengono eseguite portando avanti lo sci esterno sul quale grava il peso
ginocchio della gamba interna fino a sfiorare lo sci. s. ruud [
telemark o kristiania. soldati, 7-98: lo sfrigolio di un telemark sulla neve vicina
dialoghi e scarso numero di azioni, per lo più relazioni familiari e sentimentali di
2. per estens. vicenda (per lo più sentimentale o politica) interminabile e
o informazioni terapeutiche a distanza, per lo più nei casi di pazienti che
distanza di un punto, usata per lo più per misurazioni astronomiche.
pesci detti anche ossei, perché hanno lo scheletro osseo. g. minelli [«
di un teleosteo nel quale siasi arrestato lo sviluppo. = voce dotta, lai
: telepredica... don mazzi lo vediamo anche il giorno festivo celebrare la
estens.: personaggio pubblico che usa lo schermo televisivo per lasciare messaggi morali o
pubblicizzato attraverso il mezzo televisivo, per lo più con brevi inserti all'interno di
o politica attraverso la televisione, per lo più attuata con brevi inserti presentati nel
22: per le sue valutazioni, lo specialista oggi si serve di una lastra chiamata
dalla sorgente dei raggi, usata per lo più per la teleradiografia del cuore e del
telerìa1, sf. tessuto confezionato per lo più con armatura a tela. -anche
rivendita in cui vengono venduti (per lo più al plur. come insegna di
4g$ (1474), 8: e lo detto gio- vencho promette...
di piccoli centri urbani, attuato per lo più sfruttando il vapore in eccesso prodotto
tela e applicata sul muro, per lo più in serie con altre, con la
romano et di federico barbarossa imperator che lo perseguitava. c. carrà, 381:
sm. sceneggiato televisivo a puntate per lo più tratto e adattato da un'opera narrativa
telesceneggiato, sm. sceneggiato televisivo per lo più tratto e adattato da un'opera
era già in uso nel 1954 per indicare lo schermo di un apparecchio fantascientifico (come
5-483: tali suoi titoli... lo ponevano a un'altezza quasi siderea di
invisibili a occhio nudo, usato per lo più in astronomia per l'osservazione di
del telescopio cassegrain, in cui tra lo specchio primario e quello secondario, viene
altri. -telescopio solare, adatto per lo studio del sole. - telescopio orbitale o
l'osservatorio dell'intelletto, che sostiene lo spirito umano, il telescopio della filosofia
una piccola costellazione meridionale, posta fra lo scorpione e il sagittario. = voce
in codice telegrafico alla macchina ricevente che lo decodifica e lo stampa su un nastro
alla macchina ricevente che lo decodifica e lo stampa su un nastro di carta (anche
professionale, a tipo industriale, con lo stesso programma della scuola di stato. prezzolini
tramite segnali elettrici o radioelettrici che hanno lo scopo in genere di indicare l'avvenuto
fotografia alla gelatina bicromata la uale con lo spessore della gelatina, proporzionale all'intensità
cui molti avevano paura; la teletrasmissione lo presenta al pubblico come testimone, in
quelle due larghe giarrettiere rosee appese presso lo specchio ovale. -con meton.
. 2. abito, per lo più di uso femminile e alquanto elegante
. (ed al plur. designa per lo più la popolazione stessa).
più caldamente poi i pedanti di non lo tacciare né di bello spirito, né di
scorrono uno o più carrelli, usato per lo spostamento di minerali e altri materiali.
questa concitazione dicono satirion. così crategin lo chiamano e telìconon, delle quali il
. domenichi [plinio], 26-10: lo chiamano orategi, e teligono, perché
quelle parti che, cucite insieme per lo lungo, compongono un lenzuolo, una
robusto e rinforzato ai lati, per lo più rotondo, usato dai vigili del
roncisvalle, 4-7: olivier guarda e vide lo gran telo / de'saracini e lor
nemico s'infisse, e dalla biga / lo spiombò. pavese, 3-152: mi
altra parte, / grave alla terra per lo mortai gelo. dnsillo, 2-39:
con organizzazione cellulare complessa, per lo più formata da eterocromatina. = voce
di grandi dimensioni e di materiale per lo più impermeabile, usato per riparare dagli
lunghe sulla tolda, tengon tra i denti lo spago e in mano il coltello o
anche, il lavoro, per lo più di concetto, o l'attività di
rimettersi al telonio durante le vacanze, riprendere lo studio della matematica con un valente ripetitore
2. agg. che presenta lo sviluppo di un ciuffo di ciglia nella
la stampa [13-iv-1983], iii: lo scattare all'indietro è un'astuta manovra
presi questo psalmo, io volevo pigliare lo evangelio che correva della epifania e mai
vuol servir a dio, non volga lo sguardo a'parenti'. questo fu il tema
: la malattia degli occhi... lo minaccia sempre e impedisce dal rimandarlo professore
costituiscono la trama del dramma, seguendone lo sviluppo con particolar cura. c.
/ ed in far lode sem- priè lo mio core / voglioso, e ne costringe
/ valore / non aggio, ché sento lo cor partire. dante, purg.
da siena, 73: significa il mare lo stato dell'incipienti, il quale stato
non frena / temenza; che 'l desio lo sferza e sprona. c. dati
). anonimo romano, 1-96: lo suo ire era temerario, senza utile,
mai. ira, tristezze e furore lo menavano. campofregoso, 1-24: de la
: giudicavano temerario e precipitosopartito il far pericolare lo stato della francia all'incerto esito d'
felice fine. d'annunzio, v-1-154: lo stormo di cavalieri sia anch'esso armato
doveva essere appostato quel biagio, e lo dissi a doro che nemmeno mi ascoltava
cosa soggetta, al postutto vana voce lo giudico. varchi, 22-77: egli non
che mi conven dire, / ca lo troppo tacire / noce manta stagione; /
inver lor s'avventa, / fanno lo schermo perché 'l mar si fuggia.
temere, più temerebbe di venire a lo raggio del sole che non farebbe la
da lentini, 24: e s'eo lo dico, temo molto piui / non
tutti ti temeranno, e così terrai lo reame e la corona. fiore [
336: il principe tiranno, secondo lo descrive macchiavelli, non vive cne per sé
tosto di quell'aver sazio / per lo qual non temesti torre a inganno / la
spaventòe. anonimo romano, 1-49: io lo colpo per partire la testa dello re
la testa dello re in doi parte. lo re, temenno e trentanno, subito
: « non temere, ch'io lo risusciterò ». dante, inf, 8-104
di qualche cosa faccia molte cose, quando lo da far temere della sua vita.
: perché conosciate la temerità ser lo giudice, il quale era sì geloso che
o profana temerità, o somma pazzia, lo idsia chi possa attribuirmi la temerità di
temibili fate, no, soavi ninfe, lo giuro: / ella è volata fuori
innervosisce, e sgualcisce il trasparente, lo getta nel cestino, poi cala sul tavolo
che la borgia stessa avesse fatto uccidere lo strozzi o per gelosia o per timore,
grave, ma temibilissima una congestione per lo 'shock'del capitombolo. cassola, 2-300:
non è necessario, non ha nome che lo faccia differente dal genere. gioberti,
: nel continuo tempellamento del papa, per lo suo aiuto, e ne'parenti del
a te piace, e secondo che lo vuoi fare grosso o picciolo, e falla
. fondo della botte (e anche lo sportello del fondo anteriore della botte).
i-323: pochi momenti dopo non udì lo stridulo battolìo della temprila che chiamava le
. tavola ritonda, 1-392: lo maggior dolore ch'egli avea, si era
de'patronati col signor cardinal barberino perché lo trovai di cosi buona tempera che mi
rialzare il marito... essa lo difende contro tutti, non ha parole che
. magalotti, 21-44: preparato così lo strumento, si porti a piè di
e mischianza aggradevole d'umori che lo allegri, ma non lo svaghi, lo
che lo allegri, ma non lo svaghi, lo fissi, ma noi confonda
lo allegri, ma non lo svaghi, lo fissi, ma noi confonda. ortes,
molla, muovono e vivificano quell'oriuo- lo. 9. agric. condizione
mutar la natura della pianta, siccome per lo letame e per lo temperamento d'esso
, siccome per lo letame e per lo temperamento d'esso. mattioli [dioscoriae]
il temperamento di niccodemi resta indeciso tra lo scherzo di 'acidalia'e la goffa serietà
non insulta mai cicerone, ma non lo nomina mai: con si fatto temperamento
un componimento o un genere letterario, lo stile). muratori, 5-i-133:
l'uomo non si disperi, iddio dona lo spirito della fortezza, sicché la temperanza
l'animo coll'astinenza, che di gravare lo stomaco colla nodritura. goldoni, xiii-407
un diritto. simintendi, 3-109: lo ingegno è quello che bisogna al nostro
un altro giustissimo, temperatissimo il terzo, lo quarto di vero fortissimo. l.
: tipo di associazione, diffusa per lo più negli stati uniti e in inghilterra,
di versi. muratori, 5-ii-330: lo stil maturo,... dipingendo le
dà la misura e la temperanza, lo tiene al di sopra del contenuto e
teoriche manzoniane sulla lingua e bonghiane su lo stile. -disposizione ordinata, proporzionata di
dela terra, posaro quello loco per lo più temperato. simintendi, 1-62:
acque [temperie aquarum], si spogliò lo tenero corpo del delicato vestimento. donato
ciel di bel sereno adorno; e lo faccia del sol nascere ombrata, / sì
di tale virtù cardinale, ed è per lo più rappresentata da una giovane scalza.
temperala con l'oglio comune e ungi lo luogo e guarirà. tebaldeo, disp.
bii del vin, comadre, -e no lo temperare, / ché, se lo
lo temperare, / ché, se lo vin è forte, - la testa fa
di una coperta co'i manichi, che lo balza fino al cielo? lancellotti,
ora deventato destemperatissimo vevitore, sumamente usava lo vino. ad onne ora confettava e
non ce servava ordine né tiempo. temperava lo grieco collo flaiano, la malvascia colla
imola volgar., ii-238: manomise lo medico suo servo, ch'aveva temperato
medico suo servo, ch'aveva temperato lo veleno meno nocivo prudentemente e scientemente.
il soave del vostro esser ottimo con lo acuto de l'avertenza e accostandovi a l'
tira, temperare la vittoria, rizare lo nemico suo da ch'è caduto e crescerlo
no fa marci le fruite e temperan lo fogo e lo caìor de 'l sol.
le fruite e temperan lo fogo e lo caìor de 'l sol. gaiucci [g
comune è senno e filosofia grande temperare lo pianto e le lagrime, così della
corregga sulle bozze il suo articolo e lo temperi. -calmare, tranquillizzare una
a molto che per temperare il fegato stemperan lo stomaco. -risolvere un disturbo
quando vuole temperare il ferro, sì lo scalda e tiene nell'acqua fredda, che
e tiene nell'acqua fredda, che subito lo spegne. burchiello, 85: tempero
una penna, senza che ti sovvenga lo scrivere, perocché il fine per cui
per cui fu temperata la penna è lo scrivere. foscolo, xvii-101: ho
. e. gadda, 11-32: me lo portavano (il mate) in ufficio
; /... / lassar lo ponto per temperar, / cavaler per done
talmente che non vi è alcuno che lo giudichi collerico. grazzini, 4-308:
temperarsi dall'ingiurie e dagl'improperi, per lo più alieni dalla contesa. metastasio,
e di unico ristoro agli spiriti di chi lo bèe temperatamente. 18. locuz
: quando el dise melane cose, profera lo so dito temperadamente, cum ponti e
presa una stecca, prima assai temperatamente lo 'ncominciò [il mulo] a battere
le tenebre delle fallaci affezioni, possi cognoscere lo splendore della luce verace. erbolario volgare
luce verace. erbolario volgare, 1-58: lo ebulo si è di complessione calda e
di virtù temperativa per modo che per lo suo temperamento ristrigne le membra dissolute.
con un'altra sostanza o liquido per lo più per attenuarne le caratteristiche precipue;
luogo, un ambiente), per lo più a causa dei favorevoli fenomeni mete-
che sia sopra la terra, emperciò che lo die li è d'ogne tempo uguale
elucidano volgar., no: tuto lo tempo era come primavera temperado. felice
balia, era alla chiesa, e lo malvagio ipocrita con fuoco temperato apprese la
nostri deboli lumi, si rimaneva abbagliati lo stesso appena la fiammella a petrolio splendeva
storia di stefano, 9-35: poi lo gastaldo a la donzela ebe a dare
in mano ben temperata le pose per lo verso che pigliare si doveva. soderini,
di filosafi, vi-268: ottaviano agosto fue lo secondo im- peradore, più forte in
. agostini, 5-4-72: su l'elmo lo percosse sia aguzzo in foggia di
f. m. zanotti, 1-6-104: lo stil mezzano, che temperato ancora suol
gli umili. cesarotti, 1-xl-129: lo stile della tragedia nella locuzione e nel
quanto se n'è di sopra detto ve lo torrà indubitamente. g. b.
temperata; perché la calda fa infermar lo stomaco. erbolario volgare, 7-84:
stomaco. erbolario volgare, 7-84: lo capreto... è de complessione temperata
dell'uomo, 1-15: non fosse [lo stomaco] ben disposto, né ben
ben disposto, né ben temperato, sì lo conoscerai per questi segni, cioè ispesso
scagliasi sul fanciullo e con un temperatorio lo uccide. = dal lat.
. simintendi, 1-162: dicesi che lo temperatóre de'veloci cavalli niuna cosa vide
, 2-169: o temperatóre della lenza, lo quale nascondi lo pendente amo nella piccola
temperatóre della lenza, lo quale nascondi lo pendente amo nella piccola esca, così ti
nella piccola esca, così ti sia sempre lo mare pacifico. 2.
iii-28-349: delle persecuzioni e dei dolori / lo confortarono / l'amicizia di g.
, / la stima di tutti che lo conobbero / temperatóre di parti savissimo / in
2. fis. grandezza fisica che definisce lo stato termico di un corpo dal punto
del quale la luce da questo emessa ha lo stesso spettro di emissione della sorgente luminosa
, intento alla temperatura, può con lo stesso atto voler il caldo e 'l freddo
d'annunzio, iv-1-638: tomo e lo vedo in questo stato. sentilo: è
salito l'entusiasmo di dumas, prega lo scrittore di cambiar aria. piovene, 15-39
di quella volta... c'era lo stesso grado di luce a investire il
scannelli, 89: ciò potrà facilmente conoscere lo studioso ogni volta che venga ad osservare
prendere il purgare della tragedia come altresì lo prendono i medici... non purga
acuta, / l'invidia mor e lo stupor isviene, / e in estasi per
costituito da una o più lame per lo più mobili e talvolta da una limetta
unicamente... sono... lo stile, o sia tira le linee
il lapis. borgese, 1-324: lo odiava quando, iniziando l'interrogatorio, aguzzava
odiava quando, iniziando l'interrogatorio, aguzzava lo sguardo con una visibile meccanica della
angiolieri, 406: ma io faraggio come lo sparvero, / ch'a lo incominciamento
faraggio come lo sparvero, / ch'a lo incominciamento è dubitoso / quanto è co
che i suoi in nulla guisa non lo potevano tenere. -atmosfera chiassosa, attività
crudele, / che se'n dovria scavezzar lo cielo, /... /
di isidoro minore volgar., 157: lo prefato romolo socto lo campitollio stando appresso
, 157: lo prefato romolo socto lo campitollio stando appresso d'una palude, venne
. marco polo volgar., 3-320: lo re alau fece sì grande maraviglia di
20: mandò toste a fare guastare lo nobilissimo tempio de aminone; il quale
bandello, 1-34 (i-427): essendo lo stomaco alquanto del soverchio peso alleggerito,
guido delle colonne, 80: e lo disio c'ò lo cor m'abranca,
, 80: e lo disio c'ò lo cor m'abranca, / crescemi volontate
gran lunga. monti, x-4-68: lo sguardo tuo non passa / dentro il mio
, né mira la tempesta / che lo sconvolge tutto. tommaseo, 11-130:
iv-xxvm-3: ella [l'anima] benedice lo cammino che ha fatto, però chi
i-201: fiorio forte spaventato, sì per lo fiero aspetto dello spiato e sì perché
tempesta: per indicare che si teme lo scoppiare di liti o sfuriate. -intendersi
travaglio deltanimo, profondo tormento interiore per lo più causato da un violento contrasto di
ii-380: nel core aggio un foco / lo quale me consuma, / tenemi in
. chiaro davanzali, xxvi-1: quando lo mar tempesta, / per natura che
natura che gli ène, / de lo suo tempestare gitta l'onda. fatti di
colpi; accanirsi strenuamente contro qualcuno per lo più in un combattimento; accalcarsi intorno
fracasso, che non è uomo che aspettare lo voglia. in poco d'ora gli
campo. maraviglia si fa per chi lo vede così tempestare. ariosto, 41-91:
crudele che nulla altra fiera salvatica, lo suo cuore non fina di tempestare come
all'assedio e x anni tempestasse per lo mare, tu lettore il sai bene.
; / s'i'fosse vento, lo tempesterei. maestro alberto, 159: niun
, i-52: uno gigante fortissimo, lo quale se clamava anteo, chisto hercules tanto
quale se clamava anteo, chisto hercules tanto lo tempestao, avendo contencione co. lluy
, avendo contencione co. lluy, che lo sospese da terra e recipiolo inde la
recipiolo inde la sua fortissima brazia e poy lo trabuccao in terra e occiselo. b
or conosco che 1'è spiacimento / lo mio adomandamento / per soverchia richesta.
calvino, 1-209: il capo del servizio lo tempestò di domande. -colmare
di questi lumaconi, che tutto dì lo fanno tempestare quelle maledette corde. betteioni,
la stellata spada / a voi ferocemente lo travaglia: / tempestata de tali a la
ippone regio. anguillara, 14-195: per lo mar n'andammo sparsi / tempestati dal
stelle. tarchetti, 6-i-433: io lo vedeva attraverso quelle volte annerite dell'atrio
queste grosse [salamandre] hanno per lo più la pancia tempestata di macchie d'un
bontempelli, ii-963: presi a percorrere con lo sguardo lentamente l'ampio tratto di collina
peccaor / si è le grame voxe, lo plang e lo rumor: / ilio è
è le grame voxe, lo plang e lo rumor: / ilio è sì grand
stremirio e e sì grand crior, / lo tron e 'l tempesterio non farav tal
... le prime nubi di sabbia lo investirono. socchiuse gli occhi, intese
di tempo, perché, aspettandosi più tempestivamente lo stendardo in firenze, si sarebbe voluto
le tempestive finte, i lungimiranti calcoli, lo conducevano ad avvolgere l'avversario come in
sole, / piaggia, monte0 giardin che lo nutrichi; / e spiegan tempestive egual la
delle colonne volgar., i-61: venendo lo principio de la nocte, tempestosamente aspectava
mare, quando il set- tantrionale aquilone lo ripercuote colle schiumose onde fra siila e
tempesta). cavalca, 20-98: lo nimico vedendosi confuso sparve come vento tempestoso
. giacomo da lentini, iii-14: lo vostr'amor che m'ave / in
delle colonne volgar., 1-218: lo core suo dovea stare frezuso e tempestuso,
tempia premendo lento, senza scampo, lo scatto. -in espressioni iperb.
a gridargli addosso senza nominarlo, ma lo descriveva come dire un briccone, tempie grosse
tetto. sercambi, 2-i-111: lo prete montato in sul tetto, monna soffia
assai prospero e cominciò a pisciare sopra lo 'ndivino. = dal lai tempia
uncinate, che arpionano il tessuto e lo tendono tirandolo verso l'esterno.
papa] prendere tutti i tempieri per lo universo mondo e staggire tutte le loro
mali costumi che corrompono li animi, non lo tennono degno d'uno piccolo tempierello?
una struttura abbastanza varia, caratterizzata per lo più da un pronao sviluppato fra le
riempio facto antiqua- mente in nomo de lo dio venus. cronaca di isidoro minore volgar
xxviii-806: se salamone li gravò in fare lo tempio, e tu li graverai in
onni canto / gìanu ad offeriri a lo tempio santo, / de lo grandi onori
offeriri a lo tempio santo, / de lo grandi onori k'avea tanto. giuseppe
, che 'l cuore umano è tenpio de lo spirito sancto. s. caterina da
, cioè il generale... e lo speziale, dove saranno le diverse specie
della chiesa e dello stato (per lo più nell'espressione ordine del tempio)
tutta l'ossatura piena di carne sono per lo più stolidi. imbriani, 6-163:
le 'inquartate'. mio cugino, appunto, lo bucò con una 'inquartata'netta, al
. (e al plur. indica per lo più l'ordine nel suo complesso).
. 2. rivolgere, indirizzare lo sguardo. fazio, iv-22-4: l'
1'affermarsi dello spirito scientifico moderno favoriscono lo sviluppo di una concezione puramente fisica e
. idem, conv., iv-ii-6: lo tempo, secondo che dice aristotile nel
; / la fede l'annodò, tempo lo strinse. pascoli, 464: il
scritture de li astrologi, vuole di tempo lo suo [di saturno] cerchio.
vaso minore di sotto e in modo lo scompartivano che all'altro nascimento n'ebono
formica da sorbo; e questo ce lo dimostra el luminare del tempo in signo
meno precisi, caratterizzato da particolarità che lo isolano in una successione cronologica e corrispondente
qualche tempo, parve che a un tratto lo soverchiasse. pascoli, 16: allora
5-3: se colla stessa velocità viene trascorso lo spazio nel tempo t, e lo
lo spazio nel tempo t, e lo spazio l nel tempo h equabilmente, saranno
melanconici e flematici avessino tanta forza ne lo tempo dell'aurora. foscolo, vi-666:
sp., 27 (402): lo stampato lo sapeva leggere, mettendoci il
, 27 (402): lo stampato lo sapeva leggere, mettendoci il suo tempo
impiego, di un servizio, per lo più prefissata e stabilita per legge. -
cincinnato, fatto dittatore e tolto da lo aratro, e dopo lo tempo de l'
e tolto da lo aratro, e dopo lo tempo de l'officio, spontaneamente quello
l'officio, spontaneamente quello rifiutando a lo arare essere ritornato. boccaccio, iv-156
no una fià in la setemana, goè lo vegniri o lo sabao, per reverencia
in la setemana, goè lo vegniri o lo sabao, per reverencia de la vercene
bibbia volgar., i-257: compiuto lo tempo del pianto, favellò iosef alla
che, nel secondo tempo, invertendosi lo schieramento delle squadre sul campo, la juventus
« dammi la moglie mia, imperciò che lo tempo è compiuto, acciò ch'io
1903), per evitare che si muti lo stato di fatto. d'annunzio,
a sottostare a gravissimi sacrifizi per ottenere che lo siano dai convogli speciali. carducci,
arbitrio e al cospetto d'una feminella per lo cui amore era afflitto. nardi,
pestilenza. 15. stagione (per lo più con un agg. che ne specifica
., i-231: tiempo era intando che lo sole stava inde lo circolo de lo
era intando che lo sole stava inde lo circolo de lo signo celestiale zodiaco, zoè
lo sole stava inde lo circolo de lo signo celestiale zodiaco, zoè quando li
. anonimo, i-619: riguardando ne lo vostro aspetto, / come fantino ch'
casa una donna di tempo, che lo provedeva nelle sue nicistà. a.
novellino, xxviii-805: così ti manda lo nostro signore, cheper li meriti della bontà
tuo tempo, ma per la colpa tua lo torrà al figliuolo. dante, inf
la vita. crudeli, 2-192: per lo to amor m'ha presa fantasia /
g. cavalcanti, 1-xi-9: per lo folle tempo che m'ha giunto, /
doveva essere ormai prossimo alla cinquantina eppure lo scatto, la precisione, l'eleganza
dei suoi tempi d'oro, quando lo consideravano uno dei due o tre primi
storici, sociali, culturali o economici che lo caratterizzano o che si ritengono precipui e
presente con connotazione di nostalgia e per lo più con uso enfatico). l
o portare a termine un'opera (per lo più in una costruzione perifrastica e in
, ii-551: certe volte pensa [lo scrittore] che non riesce più a scrivere
funzionando, permettono di misurare e indicare lo scorrere degli istanti. galileo, 8-vii-171
violinista nell'atto d'improvvisare, mentre egli lo accompagnava al pianoforte... temendo
squillante, con temperamento; e lei lo suonava spostando il busto in avanti,
brav'uomo gli aveva procurato la branda e lo aveva chiuso in questa aula del conservatorio
o sfagliatrici, f temprò la pioggia lo stridor di luglio / spuntarono radici / dal
ca stanchi erano e come se posavano, lo spirito e. lla vita li abannonava
fu tutto a un tempo, e lo aventarsi a quello. piccolomini, 10-330:
magone! avete buon tempo, ve lo dico io. -avere avuto il
possiede. sydrac otrantino, 260: lo folle omo che ha poco calore o
l'omo guardare, cà ilio hae avuto lo suo tempo e vole l'altrui.
: ei può sperare che col tempo ei lo re- sttuisca nel principato suo. guicciardini
risoluzione di non dar loro tempo per lo sbarco e si diede a perfezionare la
: io non credetti certo fallo fare / lo giorno ch'io merzede adimandai / voi
creatura che ilio non senta... lo sole e la luna e le stelle
sole e la luna e le stelle lo senteno, ché tucto tempo in lueco loro
: la mattina per tempo salio in sue lo pergamo, e cominciò questa sua canzonetta
me che fosse d'aspettare tempo, lo quale seco porta la fine d'ogni desiderio
preso tempo, mise la mano per lo rotto dell'asse e pigliò il fondo delle
conv., iii-ix-9: di questa pupilla lo spirito visivo, che si continua da
messe le coma a la buona memoria de lo andato a porta inferi un tempo prima
. gadda, 20-5: del resto, lo sapete bene anche voi: in tempo
tempicello qualche cosa a suo servigio e non lo mi scorderò. spallanzani, 4-iv-169:
obbligava tutti rigorosamente al magro, compreso lo scomunicatore del papa, di venerdì,
dèe aggiungere ozio, non quello per lo quale isvanisce la virtù, ma quello per
quale isvanisce la virtù, ma quello per lo quale si riconforta; perché 'l primo
eziandio a'pigri è da schifare, lo secondo a'solleciti è da considerare, acciocché
regge, ii-38: si pensa che lo spazio abbia undici dimensioni, una temporale
. elucidano volgar., 92: lo quarto dì fé deo lo dì temporale,
, 92: lo quarto dì fé deo lo dì temporale, zoè lo sole e
fé deo lo dì temporale, zoè lo sole e la luna e le stelle in
sole e la luna e le stelle in lo sovranno elemento, zoè in
lo fogo. gelli, 15-i-149: cominciò a
... attribuire a una somma generosità lo stimare più la gloria e reputazione sua
la chiesa ti rende questa compagna, non lo fa per procurarti una consolazione temporale e
si chiamasse virtù. e ciò testimonierà lo amore temporale e spirituale. 8
. a. paoletti, 20: lo chiama, e lo costituisce suo luogotenente,
, 20: lo chiama, e lo costituisce suo luogotenente, e viceré nel tem-
in temporale / e noi da. llui lo prosediamo in fio. idem, xvii-78
il voler mio, / di perseguire lo vostro piacere / e non tardar già lungo
chiaro davanzati, liii-51: com'a lo ciervo avene / voria che m'avenisse
vi dominano, la temperie storica che lo caratterizza. rainerio da perugia volgar.
nello studio, parve un gatto quando lo gettano nella gabbia di un leone. bonsanti
in un'apostro fe che lo fece restare come una statua. brancati,
gli obbliga a qualche cura di temporalità, lo facciano, ma sospirando. gioberti,
are. temporalizzazióne, sf. lo stabilire un lasso di tempo per l'
terrena e le sue manifestazioni (per lo più in contrapposizione a spiritualmente).
corona de'monaci, io: per lo 'nperadore e per tutti li re e
quando deve essere e serotina quando richiede lo tempo; la plenitudine della ricolta annuale
dante, conv., iv-ii-10: ecco lo agricola aspetta lo prezioso frutto de la
., iv-ii-10: ecco lo agricola aspetta lo prezioso frutto de la terra, pazientemente
terra, pazientemente sostenendo infino che riceva lo temporaneo e lo serotino. p. petrocchi
sostenendo infino che riceva lo temporaneo e lo serotino. p. petrocchi [s.
temporaneo', presso gli idraulici, vale lo stesso che torrente. = voce dotta
, le speranze, i timori, lo sdegno, ^ ambizione, ed altri divertimenti
chiesi il permesso al presidente, che me lo concesse. cavour, v-236: prendono
leggi volanti o temporarie, essendo per lo più promosse per occasioni particolari. memorie
partic.: in un'azione bellica rimandare lo scontro in campo aperto col proposito di
reguardo in questa sua pratica, perché lo fa per temporezare. giorgio dati, 1-191
partic.: controllare il nemico, evitando lo scontro aperto, col proposito di logorarne
nelle leggi era poco da confidare, lo pregai molto instantemente che e'volesse far prigione
. de roberto, 434: prevedendo che lo zio avrebbe seguito fino all'ultimo la
prefissati consentendo l'entrata in funzione o lo spegnimento automatico di apparecchi o l'esecuzione
sona. 3. lo sfumare di un colore nell'altro. -anche
/ avessen « donna, perché sì lo stempre ». idem, par.,
, 1-142: il politecnico, che lo laureò ingegnere, è stato molto importante
intende in due modi, cioè o con lo schizzare, o col lavorare a scraffio
fazio, ii-23-22: de'quattro l'un lo serve del taglieri; / l'altro
la siciliana. stuparich, 4-174: lo slataper invece, da latino e da anima
specchio beato, e io gustava / lo mio, temprando col dolce l'acerbo
/ dove a temprar l'arsura il piè lo scorge. aleardi, 1-54: non
calda, che l'obliga a dormir su lo strame, ed a temprar l'ambiente
, o sfagliatrici, / temprò la pioggia lo stridor di luglio. montale [hudson
stempre / nel suo magior furor fugir lo puoi / con non gir fora infin che
dura a la sua penna tempra, / lo villanello a cui la roba manca,
un galant'uomo a certi, che lo riprendevano d'aver mal temprato un'orologio:
sua man temprava. savinio, 3-109: lo avevo visto temprare il lapis con cura
/ di comprender la strada / che per lo mezo vada. -trattenersi, non
tutto s'abbandona; / e quel porge lo scudo, ch'era d'osso,
gelo / l'anima, in sella lo levò. -di animali.
primavere. -figur. raffinato (lo stile). fagiuoli, ii-18:
, che colti abbiamo / là dove a lo spirar de l'aure temprate / gioconda
dante, par., 18-68: per lo candor de la temprata stella.
trasportati nabucodonosor, suo padre, del tempio lo qual fu in ierusalem. alberti,
con quel forte liquore, che agita lo spirito e lo colma di un passeggero
forte liquore, che agita lo spirito e lo colma di un passeggero temulento piacere,
l'aceto, il castoro, e lo spirito di sale ammoniaco. = voce
fa presa. bacchetti, 1-ii-390: lo scaletto malaugurato non voleva spiantarsi dal fango
e limoni / e qualche spezieria se ce lo vuoi, / e fa bollire il
... in van procaccia / trame lo strale, or con la dotta mano
i giudici. loredano, 1-15: lo imprigiona con affetti così tenaci, che si
forse un mio lavoro sì doppio / tra lo stil de'moderni e 'l sermon prisco
, e non dandone secondo che richiede lo stato, e la magnificenza delli loro signori
moro, i-72: se ben bene esamineremo lo scioglimento de'metalli e degli escrementi del
. pananti, ii-345: gli uomini per lo più non riescono nei loro tentativi perché
, cioè la tenacità la quale per lo pugno chiuso s'intende. cassiano volgar.
e oggetti vari (ed è usato per lo più al plur.). navigazione
venne uno mal vecchio barbuto in su lo lido del mare e recava in mano
bianco afferrò con le tanaglie; / e lo domò col maglio e col martello.
29-6: nel collo / con man lo stringe a guisa di tanaglia. buonarroti il
, prendeva il materiale dalla stiva e lo rovesciava nei vagoni che entrano negli stabilimenti
a'corpi. anonimo romano, 12: lo corazzare fu tena- gliato per fiorenza con
-scala a tenaglia: quella usata per lo più in edifici di carattere monumentale costituita
abbondio, col volto, e con lo sguardo di chi ha in bocca le tanaglie
dio non vuole, ma il cuore lo sento fra due tanaglie. -tirato
fiorio e biancofiore, 8: lo re felice dice alli pagani, / alli
, oltre alla sfinitezza del digiuno e lo sconquasso di quel brutto momento, era
piccola tenaglia o pinza, usata per lo più per lavori di precisione (per lo
lo più per lavori di precisione (per lo più al plur.).
altro giorno aveva minacciato di ricorrere perché lo stracciare gli scontrini, in segno di controllo
tenaglia, piuretta (ed è per lo più usato al plur.).
2-13: ritiene la soccorrenza e sana lo tenasmóne. crescenzi volgar., 6-81:
tenasmóne, qual è volontà de mover lo corpo, lo perfumo fatto de acqua dove
è volontà de mover lo corpo, lo perfumo fatto de acqua dove è cotto questa
sorta di persone. patini, 744: lo spazio per cui si stendeva la grande
doccia o da vasca: quella, per lo più di materiale plastico, che ripara
uando si dirizzerà le tende d'alloggiare, lo leveranno. odorico a pordenone volgar.
windsurf, tendalini, acquascooter, nonché lo stato di usura. = dimin.
messa in opera; ed è usato per lo più al plur.).
bolognese: « l'ho molto caro, lo vedrò volentieri ». al che soggiunse
di conoscerlo, e amar lo, anche le ha data / d'intelletto
che se cessasse ogn'altro moto, che lo spinge altrove, egli andrebbe dirittamente
sociologia descrive ed enumera impassibile e minuziosa lo sterminato formicaio umano. = deriv.
un dolce laccio / per mettere in sdiaccio lo mio stato. dante, infi,
negromanti, e altri come congiurati contra lo imperadore. cristoforo armeno, 1-277: essendo
tuono a una corda; l'una è lo sconciarla, l'altra il tenderla più
il descritto tripode. cantoni, 751: lo mise a tendere moltissimi canapi destinati a
ragno. bestiario moralizzato, 1-99: lo ragnio, per la sua sangacitade,
tendeva il suo padiglione achille, quivi lo tendeva ulisse. andrea da barberino, ii-275
/ sì no. lle parve pena lo scoccare, / e per la balestriera il
non si difende. guidiccioni, 5-30: lo strai, che 'n sorte ebb'io
. melosio, 2-81: ecco adatto lo strale, e tendo l'arco oh che
un arco, se alcuno per forza lo tenda. cesarotti, 1-xiv-99: ma alessandro
delle colonne volgar., i-147: allora lo re agamennone commandao e fece tendiare li
incontra da la parte de li grieci lo re merion davante ad uno paviglyone tendiato
parte onde stavano li grieci tendiati co lo exiercito loro, e parea che con quella
, tese il fascio dei fiori, lo depose su i piedi congiunti e avvolti nella
gli orecchi alle fessure della porta, e lo sentono a piangere e singhiozzare. manzoni
-tendere il ciglio, la vista, lo sguardo: guardare molto attentamente, fissare
rallentato. guerrazzi, 6-100: aguzzate lo sguardo... tendete le ciglia
verone in fior la vergine, e tende lo sguardo, / e i verni passati
. panfilo volgar., 61: lo entano tende li soi arguaiti en cascun
non per l'effetto, cioè per lo fine, a che alcuni villani amanti tendono
saranno sempre sovrani. mazzini, 1-132: lo sviluppo ordinato di tutte le facoltà umane
. invar. tess. elemento, per lo più di plastica, che si inserisce
i capelli aderenti alle tempie (per lo più nell'espressione capelli a tendina)
6. inform. finestra a sviluppo per lo più verticale che compare sullo schermo dei
. tendinétta. sbarbaro, 6-101: lo troverai [l'amico] nella taverna che
angoli acuti. monti, 14-556: lo colse il fatai ferro / alla vertebra estrema
, 5-260: un di loro fuggendo lo colpì vigliaccamente d'una palla nel tendine
accollate e aderenti al sunominato raggio osseo; lo che indica la poca solidità del membro
non figgono alle cervici / dei cavalli lo sguardo. / governano ordigni più snelli
opera si trovi, e nemmeno gli altri lo sanno. perché l'albero dei filosofi
-fissazione tendinea: intervento chirurgico avente lo scopo di fissare un tendine su un osso
tre diversi luoghi cingono l'esofago e lo fortificano esternamente, e con espansioni tendinose
ovidio volgar., 6-508: elio sentì lo tendido arco de hyleo. = forma
dell'attico ci sta il superàttico, o lo stenditoio della biancheria di cui usufruiscono a
formata da una intelaiatura metallica, per lo più a pianta circolare, e da una
non ne rimaneva [del camion] che lo scheletro. il tendone era scomparso,
sf. tenda piccola e sottile, per lo più applicata all'intemo delle finestre.
, già tenebrata, si malifica per lo sopravenente splendore retto, contrario alle tenebre
: grande tenebre e scurità furen per tut lo mond. bibbia volgar., ix-449
. alberti, iii: mentre che lo [studioso] s'avolgerà fra quelle tenebre
: brucia [il pensiero], aove lo conduce? e prossima / la vista
le tenebre del peccato sotterrò e nascose lo splendor della sua virtù. s. maria
. il dolore non potè ucciderlo; lo uccise la fame. ma è verso fitto
pure giudicato che molto a proposito fusse lo scrivere per benefizio di chi vuol leggere.
congiure di chi fra le tenebre macchina lo sconvolgimento, che quelle svelate di chi
scarsi resti del poeta erotico, due lo gridano preda di straziante passione di lussuria
gli rapina l'animo a tradimento e lo sfibra. -offuscare la fama,
popilla, già tenebrata, si malifica per lo sopravenente splendore retto, contrario alle tenebre
: tenebrato nel viso, tolse dal taschino lo sfumino: così celeste com'era sembrò
buio accentuato; ambiente, spazio per lo più del tutto riparato da una sorgente
e nobile, cioè l'angelo: nondimeno lo privò del cielo e mandòlo in tanta
volsela sprezar per sua follia; / lo cademento fo pericoloso, / la luce fo
che vanno perdendo nella tenebria del presente lo splendore... del passato.
cupo, inquietante, oscuramente minaccioso (lo sguardo, un'espressione del volto).
in tutto il mondo, aventi per lo più abitudini notturne, fra cui molto
cucina. de pisis, -26: lo penso là, dentro la chiesa abbandonata fra
, / gran paura eria'doctori / lo suo nome ricordato. 4.
voltamente di testa. donde el seme de lo omo essendo retenuto oltra al debito tempo
. scala del paradiso, 140: lo stallo, e l'abitazione di quello luogo
. ariosto, 45-20: la femina crudel lo fece porre, / incatenato e
tormenti sono. beicari, 6-45: lo condusse in un luogo tenebroso e puzzolente
de'medici, 11-264: obum- bra lo intelletto di una tenebrosa ignoranzia. muratori,
pianto di san pietro, 9: lo qual fe'santo pietro grazioso / nel
. bestiario moralizzato, 1-95: così lo peccatore è decepto / en cui luxoriosa fiamma
tristezza, anche incupimento, tetraggine (lo sguardo, il viso, l'aspetto
dirò tragica e tenebrosa, ma per lo meno inquietante. -che arreca angoscia
pizza,... [verga] lo chiamava il tenebroso, il cospiratore.
tenebrose; ed è troppo necessario che lo siano, quando s'impiegano i denari del
); debole (la vista, lo sguardo). -anche con riferimento ad
7 d'acqua in 7 1 / 2 lo fondo e sabione e ben tegnente.
saldatura. parini, 664: non lo fece egli di colori impiastricciati con colla
finiti forse da due mesi, e per lo più il picante). soggetto è
luce che portasti, / colla quale lo mondo alluminasti; / lo tuo parlar provato
colla quale lo mondo alluminasti; / lo tuo parlar provato / tra'l'uomo
/ d'ogni graverà alloro / che non lo tuo tesoro. 11. che
che i soldati seguano unitamente il capitano e lo stendardo, facendo bruttissima vista una compagnia
, 7-17: forse, chi sa, lo zio manlio era anche di più;
madonna, agiate provedenza, / che lo 'ndugiar che fate, più non sia;
dice che si vuole bullire, e toli lo tenerame del petto e la forcella e
: pigliato il frutto nelle braccia, teneramente lo bac- ciò. tasso, 12-12:
, vivamente. novellino, xxvii-817: lo 'mperadore li le comandò molto teneramente
seguitare. tavola ritonda, 1-195: lo re e ghedino e isolda prie-
vedendosi tanto teneramente pregare, sìe lo fae loro certo e manifesto. bibbiena,
, r-iv-35: a che tien per lo crin (spettacol fiero!) / teschio
anche assol. novellino, xxviii-815: lo re, per non rimanere scoperto,
convulsa! pea, 5-63: irregolare è lo scheletro, che tien su le viti
e tignandolo el patriarca de costantinopoli sovra lo baptexemo, vene una grande luxe e spiandore
. l. contarmi, lii-4-67: lo invitò a tenere a battesimo l'ultimo figliuolo
ardente bocca e le menne / de lo petto le cercai, / fra le mie
voi sappiate ched ella tutta notte sì lo tenea in braccio e basciavalo tutta fiata,
m'insogno? fenoglio, 1-i-1947: già lo teneva, lo spostava nello spazio libero
fenoglio, 1-i-1947: già lo teneva, lo spostava nello spazio libero e spostandolo ballava
se non fosse uno che 'l tenne per lo braccio. dante, inf, 31-88
: egli è un pazzo., lo sentite? / ci conviene scappare. /
. emanuelli, i-260: l'albergatore non lo lasciava, lo teneva contro il muro
: l'albergatore non lo lasciava, lo teneva contro il muro. -sport
sua forza. sercambi, 1-i-386: lo spenditore... speronando il cavallo,
. speronando il cavallo, per forza lo malandrino non potéo il cavallo tenere. successi
: onorata contessa, per non inciampare ne lo errore di quelli che, avendo figliuole
qualcuno: intrattenerlo in chiacchiere, per lo più in modo inopportuno o inconcludente o
pistoiesi, 2-196: con buone parole lo teneano sì che non fece novità nessuna.
legame di matrimonio, che in lunga etade lo tegna. fazio, 4-1-31: né
m'è più potente che la pagura de lo mare. f. d'ambra,
basso profondo la signora renò « chi lo può tenere quando vede qualcuno in pericolo.
gli gorgoglia dentro e gli fa sussultare lo stomaco. calvino, 1-486: guardava
le labbra come stesse tenendo a freno lo scatto di violenza che l'aveva preso e
preso e riuscisse a stemperarlo, con lo scrollar del capo cui s'abbandonava.
dolorosi, preoccupazioni, dubbi (per lo più nella locuz. tener lontano)
.). beniviem, 109: lo non so se le mura della città di
di qualunche odore tu vuoi; ella lo riserba e tiello in sé. delminio,
335: il ferro converso in vetro tiene lo umore radicale e non si lassa più
la cottura, che abbraccia e riempie lo stomaco, che quando si mette in catana
; né alcuno settatore di vizii, perché lo stomaco suo è pieno d'omori venenosi
bocca dalle mammelle di quella persona che lo dà, e ha origine detto latte
piliccione bellissimo di dossi di vaio, lo malandrino, che quello ha veduto, disse
intinte le labbra nel suo bicchiere, e lo tenne un po'sulla coperta, ché
sulla coperta, ché a momenti se lo versava sulle dita diafane e molli.
un fatto o un avvenimento (per lo più negativo) si svolga o si mantenga
, iii-37 (40): tegnando lo brago drito cum la spà sua, no
brago drito cum la spà sua, no lo poea piegar. aretino, v-i-
nello studio, sebbene capisse che mary lo avrebbe aspettato molte ore vegliando e tenendosi
, 1-291: la notte non tengono per lo più in un tal freddo il capo
/ questo rosaio / per benedetto; lo tenemmo intatto / come una roba di
lucchesi, 74: tu mi deresti dare lo vino quando tue tieni aperto e vendi
25. mantenere unito, compatto (per lo più nella lo- -tenere
11-915: né pria tenne de'piè salde lo piante, / che d'arco,
22. rivolgere, indirizzare o mantenere fisso lo sguardo o gli occhi in una direzione
lassù, acciò che 'n essa dovesse tenere lo core e procaciarliadvenire. dante, purg.
, 2-135: s'accorse che quella lo portava abilmente benché egli non volesse, verso
persone. bestiario moralizzato, 1-75: venne lo spirito sancto / per lo filiolo cristo
: venne lo spirito sancto / per lo filiolo cristo en veritade / lo quale ene
per lo filiolo cristo en veritade / lo quale ene petra virtuosamente / ke lega
da una fonte comune. ed è che lo scrittore non sa tener insieme nel suo
. brancati, 4-65: muoio se me lo tengo nello stomaco: mi somigli a
buonarroti il giovane, i-249: chi tien lo scilinguagnolo nascosto, / né el cava
, custodire impresso nella memoria (per lo più nelle locuz. tenere a,
a memoria il vostro nome, che me lo possiate dire a bocca. g.
buono, / e però sappi ch'io lo tengo a mente. misasi, 4-44
, ii-31: credo che 'n ciel se lo terrebbe a iato, / dov'è
impeto de'nimici e tenessegli da lungi con lo incendio delle case che gli erano appresso
anduces- se pecore, capre, in lo territorio de sancto pietro tenesseli per tre
: giannino saltò in piedi. stefano lo seguì vivamente con gli occhi. « che
e cavalli. tavola ritonda, 1-2: lo re utar pandagron teniva gran corte e
. trattare una persona in un modo per lo più adeguato e gentile. - anche
. santa e del podere / lo vogliate tenere. 402: adesso arrivo a
fidel famoso uomo e massimamente mosso per lo suo ingegno, -avere qualcuno in simpatia o
si ritraeva del piano pea, 1-204: lo teneva in odio.
dante, par., 20-87: lo benedetto segno mi rispuose / per non
ii-380: nel core aggio un foco / lo quale me consuma, / tenemi in
e cattivi. pea, 11-26: lo tenevo lontano da confidenze. -tenere
o continuare a far vivere (per lo più nella locuz. tener vivo, in
cola di rienzo, 100: allora lasciò lo prefetto, perché non era sano de
de la persona, e tenne per staggio lo figlio. cellini, i-iii (260
donna col viso cleri, / e lo mostero vènnonci e rennomi comfleri; / per
. / con teco stao la sera e lo matino: / besongne ch'io ti
annunzio, iv-1-859: appariva nelle sue parole lo strano sgomento che lo teneva, quasi
nelle sue parole lo strano sgomento che lo teneva, quasi egli avesse avuto dallo spettacolo
quello che facesse. il nuovo problema lo teneva. -gravare (il sonno
in quei cinque minuti il sonno della stanchezza lo tenne. -mantenere in uno stato
chiabrera, i-i-ii: in quegli anni lo prese una febbre e dopo due anni lo
lo prese una febbre e dopo due anni lo percosse un'altr, la qual sette
percosse un'altr, la qual sette mesi lo tenne senza sanità. fenoglio, 5-i-621
. fenoglio, 5-i-621: l'emicrania lo teneva, e forse qualcosa di misteriosamente
a'demoni molto e a catuno che vole lo danno e l'onta vostra, ché
ancora utile in futuro), per lo più con cura e con sollecitudine.
8-167: la ricchezza dell'oggetto rendeva difficile lo stato delle cose. non conveniva tener
. « indovina chi glielo manda? lo prenda ». « tu l'hai colto
telo ». « no, davvero, lo prenda, donna noemi ». jahier,
, 7-58: mal dare e mal tenere lo mondo pulcro / ha tolto loro.
congregazione dell'indice... è andato lo scappi in nome mio a far offìzio
mando questo primo tomo, e letto che lo avrà le farò tenere anche il secondo
presentato, offerto o donato (per lo più nella forma deh'imp. come
la madre. « screanzato! » lo schiaffo risonò forte. -in relazione
« il papa mi tocca e me lo tegno ». beatrice del sera, 228
chi l'ha brutto il naso se lo tegna. faldella, i-4-85: il mio
così ten questa mena; / e chi lo 'nvita a cena, / terrebe ben
'nvita a cena, / terrebe ben lo 'nvito. novellino, xxviii-847: tennero lo
lo 'nvito. novellino, xxviii-847: tennero lo 'nvi- to, e pranzare assai cattivamente
gaia, 26: miser galvano ben tene lo invito, / e al castelo con
: / credo ch'alio spedai terre'lo 'nvito. ariosto, 31-27: non bisognò
pregar molto / che t cortese baron tenne lo 'nvito. gioberti, 238: oggi
/ ma quantumqu'a deu petite / tuttu lo 'm balia tenete. guittone,
(o anche un oggetto), per lo più con continuità, in modo duraturo
ri- qega tegna, / q'a lo dì de la morte ie vaia una castegna
volgar., ii-96: li cartaginesi tennono lo destro corno e li numidi lo sinistro
tennono lo destro corno e li numidi lo sinistro. boterò, 9-27: si compartono
, che in questi ultimi tempi tenne lo spazio di un mese intero e qualche
occorre, signor, ch'io ve lo dichi / che fra tutti gli uccelli ch'
compagni, 2-8: pensai, per lo uficio ch'io tenea e per la buona
, 19-102: se non fosse ch'ancor lo mi vieta / la reverenza de le
l'autorità, il governo. - tenere lo scettro: detenere il potere regale.
e come, / e so di lor lo nome. novellino, xxviii-818: il
principato con difficultà, ma con facilità lo tengano. astolfi, 1-17: diocleziano imperatore
quegli essere prìncipi e re che solamente tengon lo scettro, né quegli che da confusa
guasto: / gli antichi etruschi un dì lo coltivamo, / e tenne imperio glonoso
polizia (o anche eversiva), mediante lo schieramento di truppe o di uomini in
alberto, 6: in quello tempo teneva lo 'mperiod'oriente zenone. boccaccio, viii-2-124:
coloro che in rodi tengono al presente lo stato avessero forze proprie per sostenersi, non
volgar., 173: già fu per lo re uterpandragon, alla san giovanni,
dibatterne nel corso di una riunione, per lo più pubblica o ufficiale. novellino
un'udienza; amministrare la giustizia (per lo più nella locuz. tenere ragione)
. -conservare con precisione, per lo più per scritto, il computo di
cella avedutasi, a du'altre monache lo mostrò, tenendo ragionamento d'acusarle alla
quale averà la detta paura, non lo vorrà tenere, né lo terrà. g
paura, non lo vorrà tenere, né lo terrà. g. m.
: in tante cose vostra signoria mi mostra lo amore che mi porta, e la
pisa, 1-97: deve... lo prelato,... tra peccato
è minore e deve aiscer- nere tra lo buono e lo rio e non tenere parte
deve aiscer- nere tra lo buono e lo rio e non tenere parte. savonarola,
sostenere le opinioni di qualcuno (per lo più in opposizione ad altri).
guerra fuori, ma le congiure dentro lo stato mai non cessavano, gli sbanditi essendo
anonimo, i-583: io non voglio lasciar lo mio bene / per nullo pensamento che
-porre effettivamente in atto le prospettive, per lo più positive, lasciate presagire (e
parecchie volte il colonnello, ne sfuggì lo sguardo e non gli chiese la licenza di
, i-25: salutata la donna, dèe lo maschio temperato silenzio tenere e vedere se
silenzio. pirandello, ii-2-1209: tutti lo guardano sospesi e smarriti, seguitando a
solitario e rinchiuso in una cella, lo quale, secondoché si diceva, trent'anni
di tener la voce quanto a chi lo suona piace. a. brunetti,
/ sì che poi sappi sol tener lo guado. paganino bonafè, xxxvii-96: voglio
, al ravo materno, e si terrà lo stesso ordine rimontando la linea ascendentale.
, che tu non hai fatto per lo tempo passato. giorgio dati, 1-72:
condotta, un modo di agire, per lo più in vista del raggiungimento di uno
argento de 9 leghe 1 / 2, lo voglo redure ad 7 leghe. domando
: passando per uno cammino, lungo lo quale sen già uno rivo chiaro molto,
di dire, che io cominciai a pensare lo modo ch'io tenesse. s.
un'impressione, uno stimolo, per lo più a luogo, in modo durevole
. francesco da barberino, 351: lo fallo di ciascuna donna universalmente dispiace a'
quello, che ancora un pochetto de lo stordito teneva, diligentemente a domandare come
, ch'i'ho signore, / cioè lo cor, da cui mi vien tenere
malagevole che tener l'amistade insino a lo stremo die de la vita. boccaccio
in volgare pisano del duecento, 509: lo sesto pesso pos- sto in quelle confine
massaia, i-24: i consoli generali e lo stesso mons. delegato tengono casa in
formale dei fiorentini, puntando addirittura verso lo spazio luminoso di quei secentisti olandesi. gianminiatelli
che quello che tengo la mattina per lo più la sera muto. alfieri,
e non trovai mai filosofo valente che lo tenesse. tassoni, xvi-488: vogliono alcuni
da lentini, 3: po lasso lo meo core! / ch'è 'n tanta
io pene porto lungiamente, / no lo mi tengno a danno, / anzi mi
mi sforzo on- gnora di servire / lo bianco fiore auliso. guinizzélli, xxxv-ii-
! / perc'ongn'om parla per lo suo penserò. vita di s. petronio
davanzati, ii-18: s'inganna chi lo scialaquatore tiene per liberale. gemelli careri,
se una donna partorisce due gemelli, lo tengono per augurio e pronostico di grandissimo
voluto da ogni nazione, che ciascuna lo desiderava per capo, e tutte facevano a
benché ci sia differenza d'anni, lo tengo come un fratello; come a un
me teglio / che s'eo avesse lo regno. caro, 12-i-63: a me
costui ritornare in questo mondo: per lo che si tenne a tristo partito. pellico
sia cosa che-1 bono amigo scia meglo ka lo reo parente, la vostra amistade voglo
voglo tenere cara, cognoscando inutile essere lo stranio parentado. latini, i-85: ad
. latini, i-85: ad ogn'altro lo nego, / ed a voi faccio
/ ed a voi faccio prego / che lo tegniate caro / e che ne siate
(464): io che me lo tenevo per certissimo con gran desiderio aspettavo
, là dove s'intriga / inde- lo mondo: guerra e lite e briga /
! 96. intr. per lo più con la particella pronom. aggrapparsi,
a gridare, tanto che fui aiutato con lo battello. jahier, 141: a
di un circo / prima o dopo lo spettacolo / e guardo / il passaggio quieto
.: reggersi sulle gambe, per lo più a fatica, a stento; non
-anche in contesti iperb., per lo più in frasi negative o di signi
risiedere, dimorare, alloggiare, per lo più provvisoriamente) in un luogo o
o a quelle della maggioranza (per lo più in relazione con un compì, di
di qualcuno (nell'uso moderno per lo più senza la parti- cella pronom.
terra. intelligenza, 154: tutto lo 'nfemo è in guerra scomunato; / e
di coloro che trovano incomprensibile, e lo detestano, il poeta, quanto da
loro parlamento? novellino, xxviii-806: lo stottissimo roboam si tenne al giovane consiglio
essere reciprocamente connesso, interdipendente (per lo più nella locuz. tutto si tiene
, un obbligo). - per lo più nella dittologia sinonimica valere e tenere.
abbisognasse che dispesa si convenisse fare per lo comune dell'arte de la lana da c
: caduto il traditore in questo cimbel- lo e da le sue irregolate passioni accecato,
aveva però toccato i ventiquattro anni quando io lo conobbi, teneva ancora del fanciullo,
per primo e fa da guida; percorrere lo stesso cammino tenuto da altri; allontanarsi
, ch'è piccola e grossa, con lo sforzo evidente di tenergli dietro.
occhio cerviero / gli tenne appresso e lo raggiunse. nievo, 732: uno squadrone
è meglio dare e maseo]: per lo nome delle membra noi dovemo intendere la
per la mutazione de l'aere e per lo rifredarsi: -più vale un tieni
tenerezza della fibra sua. ante per lo cielo. -fragilità di un tessuto
non piglierò... d'alcuno tenere lo quale darò in de la città..
: prese la spada e. pporsela per lo tenere a galeotto. pegno della
sistenza tenera, morbida o soffice (per lo più con rife solidale partecipazione
del padre e della madre, chi smenticarà lo amore della moglie, che tenerezza di
trevertini. p. neri, 1-vi-12: lo zecchino veneziano, selda, 26: girfalco
a qualche tempo l'alta corte di giustizia lo condannò per le troppe tenerezze usate con
giogne questo cibo nello stomaco, che per lo desiderio e fame de l'anime s'
tutta la tenerezza di racine e tutto lo spirito di voltaire. -gradevolezza di
. vasari, i-144: si piglia lo stucco che sia non sodo sodo né tenero
e però tenero, nel lungo percuotere sopra lo scarpello di acciaio di dura tempera,
spine aspettar non dovete; più non lo maneggiarete, ché non vi pungano, mercé
vette si purghi diligentemente da'vermicelli con lo stropicciare e stri- gnere delle mani e
. r. longhi, 140: lo stile tenero, il 'wicher stil'del gotico
un tenero figlio; se dio me lo conserva, egli non resterà certo in roma
, quanto gli è necessario per tutto lo spazio della vita. s. maffei,
g. villani, iv-10-82: essendo rinnovato lo stato in firenze, per la signoria
noi veggiamo che al detto signore legato pare lo stato suo tenero, per la forza
i-m-211: so bene che... lo esser vostro con questa maestà è tenero
magno volgar.], 16-52: per lo nome de'pupilli non dobbiamo intendere,
: quando vai per requisire non faresti lo schizzinoso e il tenero ed il superiore,
dolcezza sempre nuova e profonda, e lo agitano colle più pure commozioni. g
(un atteggiamento, un gesto, lo sguardo, il linguaggio, la parola)
pochi sommi uomini, che per lo più tenerissimi esser non sogliono dei
pianti / del vezzoso fanciullo, / indi lo tolse e seco lo condusse. foscolo
fanciullo, / indi lo tolse e seco lo condusse. foscolo, 1-290: o
ioadde si prostra a'piedi di ioas e lo riconosce re di giuda. goldoni,
pindemonte, iii-161: conobbe a maraviglia lo spolveriniambedue quelle molle così possenti a muover l'
avvegnaché numerosa e felice, ma bensì lo squarcio patetico e sublime di dante, in
ripiena di dispetto, / perché non lo consolo almen con un viglietto? / farlo
. bencivenni [crusca]: per lo teneróre de'membri, che volentieri si
tenerume del naso, dove per avventura lo colse. -in partic.:
hanno il tenerume pel merlo, per lo storno, per la tortora, pel cagnolino
, aguzzarono l'ingegno, come tuttora lo aguzzano. -profluvio di espressioni amorevoli o
a orinare o a evacuare, per lo più con espulsione di feci mucose o
cruda o contenente cisticerchi ancora vitali, lo scolice si fissa alla parete intestinale e
cesariano, 1-65: la attitudine de lo epistilio si è uno modulo con la
e chiamansi pesci piani, e sono lo stramazzo,... la soglia
reperimento di proglottidi nelle feci e per lo più provoca disturbi intestinali, dolori addominali
en tenimente. bonavia, 381: comprai lo sottoscritto terreno dal sottoscritto a dì x
colonne volgar., i-133: bene è lo viro che la isola de cecilia go
li signoria de li grieci e de lo tenemiento de grecia. 2.
de troia e de roma, v-159-84: lo re commandao a li soi e disse
da fabbricati rurali; tenuta, per lo più di grande estensione, che può
campo, terreno da coltivare, per lo più concesso in affitto, a colonia,
esca e il cui contatto fa scendere lo sportello. carena, 2-192: 'tenitoio'
ordinamenti di giustizia, 2-346: messer lo capitano abbia ed avere debbia pieno arbitrio
. ca'da mosto, 1-178: lo porto de lagusta non è bon tegnidor,
. in pochi mesi studio il greco e lo scavo dell'asbesto e una tenitura commerciale
tenóne, sm. incavo di sezione per lo più quadrata o rettangolare, ricavato
le cerimonie. ma voi pure fate lo stesso con me né più né meno,
iacopone, 1-78-128: a le laude de lo signore / eo ditto t'aio questo
a me sercambi, 22: mandato lo re costanzo per suoi maestri e strologi
quai cose... saranno tenuti per lo tenore et vigore del presente capitolo.
: sotto la porta stava monsignore / con lo spruzzetto in man da l'acqua santa
sacchetti, 225-10: alcun'ora con lo spetezzare [l'asino] li facea
obbligata a seguire il moto della cassa e lo trasmette al corpo ad esso appeso.
un vapore in relazione ah'ambiente che lo contiene, a una determinata temperatura (
tensione muscolare, un po'per lo sforzo compiuto... s'aggricciava come
vere cause sono la declinante salute 0 lo stato di continua tensione con la boite radiofonica
.: rialzo dei prezzi, dovuto per lo più a una veloce e consistente circolazione
1844)], 414: tensione esprime lo sforzo continuo che fa l'elettrico per
medicina moderna si è resa conto che lo stato tensivo è una piaga che va curata
faloppiane, sicché introdotto per essi forami lo stile, ei passa nelle tube. algarotti
face, / e'ilo mantene e va'lo sormon- tanno. bartolomeo da s.
, che tenta- menti sono de'cherici lo spesso andare a femmine. leggenda di
, 311: tutto il male avviene per lo tentamento del diavolo. -tentazione consistente
ne'tentamenti infausti della fuga, che lo rendeva reo senza speranza di salute. mamiani
, 1-225: perché, dunque, lo dimonio tentare volse la femmina prima che
far bene, alora il demonio più lo tenta. bellori, i-195: il barocci
molta pecunia, ed adimandava in compera lo spirito santo in tal modo, che chiunque
la mano in capo, ricevesse lo spirito santo. segneri, i-466: se
affinché manchi in ultimo sotto il peso, lo tenta di presunzione. -sostant
chi egli vince di questo vizio, leggermente lo fa cadere poi negli altri. s
: se dio patì che 'l diavol lo tentassi, / ti voi scruciar, se
2-24: viene bonifacio con lucia, che lo contrista, tentandolo di paciencia per la
per la borsa. fagiuoli, ii-46: lo tentò / di gola, andando per
esopo volgar., 6-73: ardisce lo asino tentar lo porco salvagio con lascivo
., 6-73: ardisce lo asino tentar lo porco salvagio con lascivo riso. bembo
. l'angustia de la carne lo fava monto solicito in oracium. guazzo,
talora la sua eru dizione lo tenta a fare più citazioni di quello che
risposta la moglie già caldamente che mai lo cominciò a tentare, e di tal
donato degli albanzani, i-133: volse navigare lo mare oceano, ed apparecchiò i navigli
muovendosi nel breve recinto, tentano invano lo scatto originario della zampa, quando il
senza dubbio andato, e l'imperadore lo bramava, tentando appresso sua santità che
, lii-5-384: forse tenteranno che il pontefice lo elegga imperatore di tutta spagna, e
quanta ad imaginar, non ardirei / lo minimo tentar di sua delizia. s.
di tentare ogni mezzo per scoprire chi fosse lo sconosciuto che mi aveva indirizzato quel biglietto
farete cierti: però che potrebbe essere tale lo stato della cosa, che a noi
disparte e sospirando / va d'ettore lo spettro insanguinato, / che il cener freddo
suoi baci / e del suo pianto lo riscalda ancora. arici, ii-9: tentò
se li è caduta la chiave de lo scrigno. martello, i-2-200: ogni altro
porta; cercare di aprire, per lo più con forza e difficoltà, un mobile
dee., 8-7 (1-iv-716): lo scolar cattivello... più volte
più volte tentò l'uscio se aprir lo potesse. edo, 5-18: fa'donche
dell'arca il solido coperchio / e lo mosse, e con ambedue le mani,
sfuggirla: mi condanna / s'io lo tento anche un ciottolo / róso sul
.. sia tentata la piaga con lo spincillo, cioè ago di piombo,
, i-73: giacomo scrisse quelle canzoni con lo stesso animo con cui tre o quattro
del prigioniero. bernari, 6-136: lo straniero dopo due tentativi finalmente era riuscito
l'altro sesso. 3. lo sperimentare qualcosa; pratica sperimentale. g
marcio e di catrame che la circondava lo tiravano pericolosaciò che lasciò scritto landolfo seniore
., ii-2 (1): vene lo tentaor, e una oseleta, picena
nostro che, trasformato in un romitello, lo saluta con la lingua e inchina co'
a farne il primo giro, suonando lo strumento fatato. benni, 12-60:
. usato per sondare, rilevare misure (lo scandaglio). monti, x-2-184:
temptazióne diabolica. lacopone, 7-47: lo diavolo ce reca -mala tentazione: / «
giovanni d'uno solitario molto perfetto, lo quale... cominciò a sentire tentazione
, che in quegli ultimi giorni tanto lo avevano molestato. -tentazione di gesù
, cioè di non ragionevile signoria, quando lo diavolo li promise tutti li reami del
il diavolo tentar il salvator nostro, lo assaltò nel diserto con la tentazione della
demonio. -tentazione d'iddio: lo sfidarlo a dare all'uomo le prove
il dene di questo povero popolo, e lo lasciò sulla perversa e miserabile via
del paletto, per picchiare, e se lo sente tentennare in mano, schiodato e
/ che col primo boccon fia ch'io lo 'ngoi. carena, 2-60: '
, quanto all'essere / ricco, io lo so; ma 4. trovarsi in
, / sì che a voler né men lo posso fare. -in un contesto
una decisione, ad agire (per lo più sostant.). -anche in posizione
la paternità de la reverenzia di messer lo predicatore voltarsi a le loro signorie dicendogli:
, ecc. nievo, 1-672: lo vedeva lui che il busillis era nel dare
. in un luogo oscuro, e saggiando lo spazio, il terreno davanti a sé
evitare eventuali ostacoli o impedimenti (per lo più nell'espressione a tentoni).
la torma, / viene all'uscio e lo spinge, e quel gli cede: /
della paglia. fenoglio, 5-i-669: lo sentirono allontanarsi tentoni nel corridoio, bestemmiando
/ dando spesso di cozo / per lo veder ch'è mozo. forteguerri, vii-10-35
noi troviam sempre la incertezza medesima, e lo stesso andare tentoni. rosmini, 5-2-613
volgar., i-161: iacob avea isteso lo tabernacolo. allora [laban].
in quello medesimo monte di galaad puose lo tentorio. boiardo, 1-245: la
potente... gli antichi medici lo chiamano specillo radio, e radiolo, ma
, espertore, esploratore, o esploratorio, lo nominano i veneziani stilo. =
acqua celeste. arici, iii-89: pria lo steril colle / e la terra difficile
. leoni, 735: e più lo esigeva il mio fisico, letteralmente disfatto da
spirituale ciò che fa il predicatore, lo scrittore il consigliatore con suscitar nella fantasia
, fra cui quella che allac- cerà lo stomaco all'ansa del tenue, non è
dall'apice, dirò così, muovon lo spirito, e si chiamano 'tenui'.
351: gli eoli sostituivano l'wnéya e lo frapponevano ad altre voci, e cambiando
ad altre voci, e cambiando talvolta lo spirito aspro nel tenue, raddolcivano così
luoghi e temperato e tenue è lo stile delle scritture. summo, 1-iii-561:
la grandissima ed austera penitenza sua, lo corpo venne a tanta tenuità, che nella
alla quantità di cibo che può contenere lo stomaco. m. palmieri, 2-6-10
4. vasto possedimento rurale, per lo più composto da più poderi e talora
-stor. possedimento fondiario, per lo più tipico dell'italia centrale nel medioevo
cittadino privato con annessa casa signorile per lo più fortificata. -per estens.:
promise, e giurò d'osservare / lo 'mperador, po'prese la tenuta, /
), ec. bufi, 2-284: lo ditto capitano avea preso tutte le tenute
soprapponga più runa all'altra come per lo passato. 5. l'avere
, l'impugnare con le mani o lo stringere fra le braccia in modo da trattenere
in quella sua tenuta di lusso, lo faceva sembrare più debole e più giovane.
ch'eo so vostra tenuta, / poi lo meo cor non muta / di far