volò sulla parte superiore del gesuita, lo squilibrò, rovesciollo. moravia, 26-12:
e molto duramente soffrire; e tu lo sai. hai anche un poco squilibrata la
. 6. intr. per lo più con la particella pronom. pendere
restano sempre le stigmate nel cervello. per lo più è uno squilibrato.
inquieta, un instabile equilibrio psichico (lo sguardo, il modo di comportarsi o
equilibrata proporzione fra i diversi elementi che lo compongono (un sistema, una situazione
johnny anche per il rush della corsa e lo squilibrio sul sentiero dimorante le stendeva le
, xi-125: come una formica con addosso lo squilibrio delle provviste, il treno si
sp., 27 (462): lo stampato lo sapeva leggere, mettendoci il
, 27 (462): lo stampato lo sapeva leggere, mettendoci il suo tempo
leggere, mettendoci il suo tempo: lo scritto è un altro par di maniche.
2-i-507: prima di uscir per sempre, lo spada volse lo sguardo attorno, e
di uscir per sempre, lo spada volse lo sguardo attorno, e per quella stampata
le falde nel romanticismo; i seguaci lo battezzarono romantico e forse egli stesso vi
goldoni partì per firenze e concluse con lo stampatore paperini il contratto per una nuova
: s'incammina a dormir, ma qui lo voglio, / se non si regge
per la stampa di tessuti o per lo stampaggio di materie plastiche o di metalli.
stampìglia, sf. timbro, per lo più di metallo o di gomma intagliata
marchio, impronta, bollo, per lo più impresso con tale timbro. manzoni
tobino, 5-125: anseimo cerca nella cartella lo stampiglio do ve si dice
stampino': dicesi del lavoro fatto con lo stampino, che è un pezzo ai carta
di arancione, e sopra, con lo stampino, mazzi di fiori rossi come le
iii-402: pigliano il 'crayon'delle labbra e lo passano su lo stampino, e poi
'crayon'delle labbra e lo passano su lo stampino, e poi, dopo che hanno
che hanno fatto questa operazione, applicano lo stampino alle labbra. -con meton
figura e al panneggiato? -perdere lo stampino-, non potere più riprodurre individui
il loro padre ne abbia / perduto lo stampino. = dimin. di stampo
perché le stampite de'provenzali erano per lo più scompartite in tante stanze o strofe
: se gli due s'incontrano insieme, lo prode uomo del bosco si difende valorosamente
uomo del bosco si difende valorosamente; e lo prode uomo della città, che spesse
2. modello, neltindustria moderna per lo più di acciaio temperato, con cui
valore aggett.): che serve per lo stampaggio di materiali metallici o plastici.
o anche un disegno in rilievo, per lo più mediante pressione, all'impasto,
collo stampo delli cialdoni e collo staccio lo carica di farina. 4.
di varie forme e dimensioni, per lo più metallico, spesso con disegni a incavo
contenuta. 5. sagoma, per lo più di cartone o di latta, usata
e ornate di rustici fregi fatti con lo stampo di cartone.
6. venat. sagoma per lo più di legno o di lamiera verniciata
. dossi, ii-49: si udì lo stampo di un piede e una tinnula voce
a zone; il ventre scoperto mostrava lo stampo di un precedente costume normale.
identità di carattere o comportamento, per lo più con intento spreg.).
altro che permaloso. -essersi perduto lo stampo di qualcuno-, essere completamente scomparso
. dei galantuomini si era già perso lo stampo. 14. tipo di
evento che ne rivela l'origine o lo classifica in un determinato ambito. panorama
maurizio pellegrini... passava, con lo stampo della sua pacata bontà sul viso
guerrazzi, differentissimi di situazione, trovi lo stesso stile, lo stesso stampo, un
di situazione, trovi lo stesso stile, lo stesso stampo, un continuo ripetere e
il tipo fonetico, tipo morfologico e lo stampo sintattico del linguaggio di firenze si
, letti tutti. calvino, 13-15: lo stampo delle favole più remote: il
incontri con belve e incantesimi, resta lo schema insostituibile di tutte le storie umane
-ant. liberare una favo dalle api che lo occupano. stigliani, 2-262: se
agli indigeni, quasi irreperibile. / lo stanai, tornai pieno di notizie, /
. < >. intr. per lo più con la particella pronom. uscire
, 52- 21: tant'era lo fervore -de la primera fede, / occidennone
l'ingegno, e 'l sempre vaneggiar lo irrita / indarno. borgese, 1-17:
ad onorar del gran torquato / indarno lo scalpel stancano i marmi. -invocare
appo un secolo scorso non fia che me lo neghi. alfieri, 1-246: bramo
basti non stancarla con richiedere dalla medesima lo stesso prodotto troppo replicate volte.
stancarlo. 7. intr. per lo più con la particella pronom. perdere
anonimo, i-525: non so che lo saccia, / per ciò a meve non
, né riman nel corso: / lo ver cernisce, com'ciascuno è corso!
pregherete per lui! non ve stancare lo specchio: mirarvisi in continuazione.
esser bello e ben formato più stancar lo specchio, tormentar la chioma, far venir
. guido delle colonne, 80: lo disio c'ò lo cor m'abranca,
colonne, 80: lo disio c'ò lo cor m'abranca, / cre- scemi
pace di quella, desidero con tutto lo cuore di riposare l'animo stancato e terminare
di riposare l'animo stancato e terminare lo tempo che m'è dato. periodici popolari
quai ne l'avido sen muova pensieri / lo indomabile un dì gallo feroce / e
signoria re verendissima; ma lo veggo male satisfatto per el conto di questi
de'franzesi, o da volere con lo stangheggiarci (e di questo più dubito
cuoco economico [gherardini]: quando [lo zucchero] sarà alla detta cottura,
alla detta cottura, uno col mestolo lo stancheggi bene e un altro tutto in
della capacità di resistenza fisica, per lo più dovuta a un viaggio, a uno
dilettevoli. bonghi, 1-92: ora lo studio de'classici produce stanchezza di mente
stanchezza di mente e invece d'improntare lo spirito d'un suggello qualunque, lo
improntare lo spirito d'un suggello qualunque, lo lascia come una cera molle, pronto
scrittura. b. croce, ii-13-213: lo stesso goethe non credeva al 'mistero',
: confessa l'autore la stanchità sua e lo conforto che li diede virgilio. fenoglio
, 1-v-8: per difension qual vuol prenda lo scudo; / troverà. llo,
conv., iii-iii-7: tutte volte che lo gigante anteo era stanco, e elli
anteo era stanco, e elli ponea lo suo corpo sopra la terra disteso o
in picciol corso mi parièno stanchi / lo padre e 'figli, e con l'
al mare. foscolo, iv-362: lo stanco agricoltore li siegue appoggiato al suo
brazo stanco te ferirò; / perché lo tempo si è curto, ben presto
si è curto, ben presto io lo farò. tolomei, xxxvi-48: fermati:
più che mai è vèr ciò restio / lo mio intelletto che m'à confonauto,
1-1-198: stanca e aflita / de lo gran tormento. dante, xlvii-10:
! il disilluso della vita, / lo stanco della vita, con me venga /
occhi il dolce bianco, / per cui lo mio desir mai non fie stanco.
e 'l più stanco pensier par che lo scalai. onofiri, 11-45: si sciolgono
applauso). montale, 3-74: lo stanco applauso che partì da un luogo
o una sequenza di azioni (per lo più in espressioni negative).
ingegno, / amor, et a lo stile stanco e frale. de jennaro,
con lume vermiglio / guidare in calma lo stanco naviglio. graf 5-71: io lo
lo stanco naviglio. graf 5-71: io lo vidi [il vascello fantasma],
[il vascello fantasma], io lo vidi! i cupi abissi / venia premendo
). iacopone, 24-147: stanco lo iorno -giamene a letto, / pensava
senza colpir languida e stanca / ferì lo scudo e lo percosse a pena.
languida e stanca / ferì lo scudo e lo percosse a pena. d'annunzio,
sie 'n vece di parole: / « lo spirto è pronto, ma la carne
ad una mostra. buzzati, 6-191: lo trovano seduto a uno stand degli elettrodomestici
si dimeni non incresperà mai per un attimo lo standard piatto e anonimo di tutta la
serrata subito la porta a stanga, lo strascinammo pema e io disopra, e hollo
testa del figliolo la stanga dell'uscio, lo minacciava feroce come una tigre.
.., e sopra a questo porranno lo copritore di cuoio verde; e dopo
cun manare e cun vanghe: / lo corpo g'emplo tuto de plaghe molto grande
in circa a sessanta libbre, e lo gittai in sul migliaccio dentro alla fornacie,
avendolo infilzato in una stanga due uomini se lo recano in spalla. cantoni,
che venne loro sotto le mani, lo fecero traboccare di roba, infilarono la
, 10-60: altre villule, dov'è lo spigoluc- cio più in fuora, si
di ferro acuminate, ma aveva mal calcolato lo slancio e le stanghe di ferro gli
et ordinamo che, infra xv dì entrante lo mese di febbraio, sieno tenuti li
fermando il piede sulla stanga per regolare lo zipolo dell'acqua, « che cosa
forme, che esse sole veramente beatificano lo spirito estetico: l'unità, l'armonia
animali l'uno dall'altro, delimitando lo spazio a disposizione di ognuno.
pertica per addestrare i falconi. fa lo re artù dimoro, / ha nella sala
, 2-106: poi prese il brettone lo sparviere e i cani, e quando lo
lo sparviere e i cani, e quando lo togliea alla stanga, vide pendere un
al falcone, gli levaste il cappello, lo avventaste contro il colombo, poi agitando
di ferro concavi da cui era costituito lo strumento di tortura noto come dado o
sellino e le stanghe rotti e legati con lo spago, lui sospirò e gli altri
fra due contendenti per separarli e impedirne lo scontro. muzio, 7-247:
due corsieri e la union di italia lo assecurerìa. consulte e pratiche della repubblica
-anche assol. cavalca, 19-235: lo... vescovo ariano vantossi d'entrare
. tommaso di silvestro, 36: lo detto luca..., volendo voltare
sopra gli occhi, e, preso bene lo slancio, le aveva vergato una tale
. v.]: 'dare stangata': lo stesso che 'dare cartacce'. 10.
svincolare il pezzo noce-cane e a consentirne lo scatto. 2. sbarretta che,
. m. cecchi, 20-11: i'lo viddi serrar l'uscio a stanghetta /
e poco quella notte ormito, per lo qual duolo pare che il capo sia sprangato
la stanghettina e si mise a passeggiare su lo scendiletto. = dimin.
tirò così fatto colpo sul capo che lo stordì di maniera ch'ei parea morto
l'al- zapè, e le monache lo serravano con lo stango.
zapè, e le monache lo serravano con lo stango. = masch.
sceverate con convenevoli spazi, che per lo mezzo delle dette schiere passino tutta la salmeria
persona di statura molto alta e, per lo più, di corporatura robusta.
da una capsula contenente numerosi semi per lo più ricoperti da lunghi peli; comprende
. stor. accusa segreta, per lo più anonima, che in età comunale si
. « questo ci profetizzi? » e lo tam- buraron ben bene.
non voleano bene ad uno, incontanente lo tamburavano e procedevano addosso e costui sia
ironie taglienti e aggressive con cui lei lo aveva assalito durante il ritorno. la stampa
. letto, tamburellava monotonamente con lo stesso aito sopra la tambureggiare, intr
] sono tutti crollati giù tambureggiando contro lo zinco. -pulsare freneticamente (il
destra un tamburellio su la gamba destra, lo stesso tamburellio la sinistra su la gamba
un tamborino. nomi, 4-84: lo fa provocare a solo a solo / a
veneziani, 28: item li dè per lo tanburladór grossi xn. = nome d'
tanbor. testi veneziani, 29: ancora lo tanburlo grossi xjj. dante, in
accorda con esso in cantare, sì corno lo flauto co lo tamboro. bibbia volgar
in cantare, sì corno lo flauto co lo tamboro. bibbia volgar., vii-155
di spagna, 843: per tuto lo campo se sona a coma e tamburli.
il feretro arriva, quando il re lo saluta, quando rullano i tamburi, ecco
di monteaperto, xxviii-946: come fu levato lo sole, così incominciò a sonare uno
macchine di forma generalmente cilindrica e per lo più ruotante intorno al proprio asse.
e raltro tamburo nel palagio di messer lo difensore in luogo piuvico ed aperto; ne'
bur, né esser preso / per lo bargello senza colpa alcuna. guicciardini,
[rezasco], 1261: aprire lo detto tamburo u vero soppidiano per avere la
: tu mi meni pel villaggio / per lo naso come el bufolo; / tu
farebbe anco più piacere, molto più che lo pa ^ ai lì sul tamburo.
esperte mani dell'uomo di scienza; che lo rigirò, tambussò, pizzicò. p
l'orecchio sulla schiena, e poi lo tambussa tutto e gli mette il termometro.
. nievo, 60: troppo lo occupava il versar da bere a monsignore,
versar da bere a monsignore, o lo slacciargli il tovagliolo e dargli delle gran tambussate
di parigi ai tempi di robespierre, lo squarcia era una delle sue lanze spezzate.
vinti milia perzone pericolaro nella rotta. lo carroccio tame a bologna tornao. anonimo,
tamen poteranno de facili recuminore male che lo esservi cesare, tamen per se stesso è
alle letture. erbolario volgare, 1-135: lo suo odore [del sambuco],
del sambuco], abenché faci doler lo capo, tamen ancora leva lo dolor
faci doler lo capo, tamen ancora leva lo dolor fatto da flegma.
o arbustivo con foglie piccolissime e per lo più squa- miformi e con fiori,
sm. region. setaccio, per lo più costituito da un panno di tessuto
; gli argomenti del canto sono per lo più amorosi o legati alla vita quotidiana
marin. disus. dado, per lo più di bronzo, usato per fissare perni
2. ant. sostegno girevole, per lo più di metallo usato anche per i
avv. neppure, nemmeno (per lo più preceduto dalla negazione né o da
non se vole obedire, ma fare lo debito, né tampoco se vole multe volte
2. per simil. chiusura, per lo più provvisoria ed effettuata rapidamente con un
o in acciaio, la muratura, per lo più costruita a cassa vuota talora coibentata
idrofilo o la garza), per lo più sterile e talora opportunamente medicato;
anche l'esame eseguito su esso, per lo più nell'espressione fare il tampone)
tampone). -tappo auricolare, per lo più di ovatta. calvino, 12-128
2. rimedio di fortuna, per lo più consistente in una massa compressa di
126: prendevo a caso un timbro, lo appoggiavo a un tampone violetto, cercavo
misura o regolamentazione provvisoria, varata per lo più per cercare di porre temporaneo rimedio
acido debole, al fine di poter usare lo stesso bagno più volte con costanza di
. pistola o fucile) e, per lo più iter., di una raffica
della natura degli animali, xxviii-305: lo savio cacciatore... vasene a
non s'apendesse al suo pennecchio, lo fuoco e. lla rabbia del frate in
la diminuzione della temperatura interna, prova lo stato di morte. = voce
tecniche e delle nozioni volte ad accertare lo stato di morte. = voce
la stampa » 27-iv-1983], iii: lo depongo a terra [il topolino]
tanno 'namoràstiti, -tu iu- da lo traìto, / corno si fosse porpore,
: / via, per saggio, lo tanfana e lo spazza. = alter
, per saggio, lo tanfana e lo spazza. = alter, di tonfanare
ell'è molto vecchia, e per lo tanfo che vi è dentro, non posso
. invar. etnol. coprisesso per lo più femminile in uso presso varie popolazioni
2. tipo di mutandina per lo più femminile, diffusosi a partire dal
sf. numism. ant. moneta per lo più di argento coniata a goa e
gli andasse a cercare alcuna vettovaglia, per lo che gli diedero quattro tanghe. sassetti
un valore tangentale con il problema quale lo impostiamo noi di sfuggita oggi.
tributare di buona voglia il tangente per lo pubblico bisogno. i. lori [
tangente. carducci, iii-22-439: impossibile lo scorporo d'una somma dal tangente dell'
ha agevolato la riuscita con metodi per lo più illeciti o da chi ha minacciato di
tangente non segue più l'appalto ma lo precede. m. l. salvadori [
di corruzione a partire dal 1992; lo scalpore, la risonanza che tali eventi ebbero
pagamento di tangenti ai partiti politici; lo scandalo che ne è derivato, esploso nel
3. strada, via tangenziale (per lo più tangenziale, sf.):
mi diede e disse « oil. mal lo fai! » cicerchia, xliii-371:
onda fremente l'impeto rinforza; / or lo travol- ve e lo solleva in alto
; / or lo travol- ve e lo solleva in alto, / or l'aspro
, / or l'aspro letto a tangere lo sforza. -intaccare, rovinare.
, 12: io per lungo uso disusai lo primo / amor carnale: non tangio
talvolta usato con connotazione scherz. e per lo più in espressioni negative).
ringrazio della benevolenza sua e delle espansioni contro lo zoppo, la cui bizza non mi
. francesco da barberino, i-156: lo quarto molti tange / exce- der troppo
zoticone (e il termine è per lo più usato, con connotazione spreg.
tatto, sarà verisimil- mente creduta per lo reai senso del tangibile. montale, 15-694
tango? e chi balla un tango? lo balliamo noi. 2. figur
oland. tange 'tenaglie'; cfr. lo spagn. tangón. tangorecettóre,
con le lettere suso del re, qual lo chiamano lari o tanqua. =
e tannaco e cornelio celso in latino lo chiama pellecio e murallio. domenichi [
altri tannaco. e celso in latino lo chiama pdicio e mu- ralio.
tannd'ì 'studioso, insegnante', per lo più usato nella forma plur. tannà'im
una sostanza naturale o sintetica, per lo più nell'espressione agente o sostanza tannante
1910], 148: proprio nel vino lo dovete prendere [quel medicinale]?
e gradevolmente aspro (un vino per lo più rosso). a. piccinardi
, o per se stesse, o per lo strano modo con cui sono appiastricciate,
bellissima sospesa sul suo capo. - per lo più in espressioni comparai ariosto
: poi che il mio bel camil non lo frequenta, / non mi può un
1-1-238: pensando aver sì mar perduo / lo spacio a lui concevuo, / e
da un agg. indef. e per lo più in relazione con un compì.
lazzi gli scimmiotti. idem, iii-147: lo caricava quasi a ogni tantino. guerrazzi
dare il puleggio al mamiani, e tuttavia lo teneva. collodi, 366: baciò
366: baciò mille volte l'anello, lo messe sotto il capezzale, e ogni
di non esser visto da nessuno, lo tirava fuori per guardarlo. palazzeschi, 10-124
giacomo da lentini, 3: oi lasso lo meo core! ch'è 'n tanta
! forse a tanto strazio / cadde lo spirto anelo, / e disperò. tommaseo
, xcvi-71: i'non vo'per lo mio amore / che tu caggi in tanto
calamita... si trova per lo piu nel mare indiano e vi è in
così pleonastico. cavalca, 20-245: lo tempo si turbò e venne sì gran piova
capitoli della bagliva di galatina, 242: lo debiano condennare a tanta pena, quanto
condennare a tanta pena, quanto ascende lo debito principale. ariosto, 1-53:
qe? a tegna, / q'a lo dì de la morte -ie vaia una castegna
: tanti sun li zenoexi / e per lo mondo sì destexi, / che un'
: ora si è detto: quale è lo sviluppo degli argini? è di tanti
dante, conv., i-vi-10: lo latino non ha conversazione con tanti in
tanti in alcuna lingua con quanti ha lo volgare di quella, al quale tutti
già qui. magalotti, 9-2-188: lo « spettatore »... da principio
^. preceduto da un numero e per lo più al plur., per indicare
33: cavallo v'è che nasce ne lo mare, / ed è di color
. -azione di questo genere, per lo più riprovevole. carducci, ii-14-68:
donna che mai nella sua consuetudine con quelpuomo lo aveva creduto capace di tanto.
tanto ch'un fanciullo e un servo lo condannarono a morte. r. roselli,
dalle sarte di paese. -misura per lo più cospicua o comunque ben rilevabile;
xxxv-i-23: lu core de alesiu santu / lo non recepia né tantu / de questo
. -in espressioni enfatiche, per lo più con riferimento a una parte del
più temperato. 21. per lo più preceduto dall'art. indeterm. somma
l'altro: e ogni uno mette per lo suo un tanto. m. dandolo
.. /... / io lo pur conterò. tasso, 2-82: tanto
della destra malato, tanto da impedirmi lo scrivere. borgese, 1-121: tanto
grasso era tanto esmesuratamente che pareva votticiello lo sio ventre. g. rucellai, 9-154
. svevo, 6-10: se io lo avessi saputo avrei forse potuto impedire che
dante, conv., i-i-19: se lo convivio non fosse tanto splendido quanto conviene
al tempo di foscolo e di cuoco lo stile, o all'uso di goethe,
e secondo che l'arte mia dimostra, lo tuo figliuolo non sarà nel tuo regno
mazzeo di ricco, 209: de lo meo male, ch'è tanto amoroso,
, ma tanto vedemmo che su per lo monte con una donna n'andava.
è solo mia / la colpa -e non lo dico, sa, / tanto per
esita, ma poi tant'è mi porta lo stesso 1 giornali. calvino, 12-104
va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. tanto va la mosca al
foi a tant / k'el ye mandà lo spirto sant dante, purg., 16-41
s'asegura / alcuno ucello, tanto ke lo prende. boccaccio, dee.,
li piace di darmi tormento / ed io lo? ato con gran pacienza, /
cavour, vii-186: questo in verità non lo credo, e lo credo poi tanto
questo in verità non lo credo, e lo credo poi tanto meno dopo la modificazione
in qualche modo; almeno, per lo meno. foscolo, xxi-334:
questa sola... tantosto lo porterà seco di là da lete. monti
entra nel po col suo gran colmo, lo ingolfa e nella parte superiore e nella
delle filippine e del giappone, attraverso lo spagn. tapinaménte, avv. ant
che il tuo fratello non vada più per lo mondo tapinando, perciocché assai è stato
sconfitti, ch'andare più tapinando per lo mondo. boccaccio, dee., 2-6
anni che io sono andato tapinando per lo mondo, muna altra cosa aspettando che questa
, che andate tapinando e piangendo per lo mondo per amore e ora fate gabbe
qua e chi là, tapinando per lo mondo, e celando essere di maganza.
: portommi il vento / in su lo scoglio ond'io vo tapinando. bresciani,
siccome cieco vado tapinando, / verso lo 'nfemo prendendo la via; / co'più
diventò cieco, toltegli le armi, lo abbandonarono mendico a tapinare sulla pubblica via
envito. 'ora sapesse ov'el- lo è gito! cavalca, 20-325: come
tapini. guido da pisa, 1-335: lo re menelao, per la qual moglie
, tristo e tapino ne va per lo mondo. leggenda della rema rosana, 35
provereste qual fosse l'andare tapini per lo mondo, come a me converrà provare.
lombardia nobili ciptadini, / che per lo mondo si vanno taupini. cantare di madama
, male so'condutta / em manu de lo nemicu ke m'ao strutta ».
tozzo con coda corta e pelame per lo più brunastro. = voce dotta
. g. manganelli, 19-22: lo si supponga animale di qualche materiata dignità
di savoia, oltre alle tappe per lo passaggio dell'esercito; provigioni di monizioni,
in un armigero ridotto in tale arnese lo scrupolo e l'orgoglio di quelle insegne,
mandar uno di buon'ora, che lo aspetti dove le strade si dividono, e
dove le strade si dividono, e ce lo avvìi quassù; e così, quando
di un fenovetro fuso dal forno, lo introduce in apposito stampo e lo dimeno,
forno, lo introduce in apposito stampo e lo dimeno, di uno sviluppo storico,
rimpaginazione. necessaria quandoun 'pezzo'non copre completamente lo spazio riservatogli. 3. piccolo orecchino
all'istante »... - disse lo zoppo fissando i ragazzi. = comp
empiono di polvere da fuoco, e lo tappano con tappo di legno forte. paoletti
paltra dell'abbottonatura in modo da tappare lo spiffero. -serrare una porta,
? 'e se rivolti il cappello e lo tappi colla tesa, non basta ancora
doveva dirli ad un commessario che te lo tappava in prigione. -seppellire
buchi, tradiva la fiducia di chi lo faceva lavorare. 5. rifl
dal d. e. i. che lo attesta in oudin. tappato1
del piano inclinato, o ciò che è lo stesso, della vite, riflettendo per
tommaseo [s. v.]: lo scanso da una parte, tàppete, lo
lo scanso da una parte, tàppete, lo rintop- po dall'altra.
onomat.; il salvini (v-3-4-11) lo ricollega al gr. tù ^ ctcd
, le tappeta). drappo, per lo più quadrangolare (rettangolare o quadrato)
, e quindi alquanto spessi, per lo più pelosi, di vario materiale (
, i-56: e cossi insembla miscate, lo re, ia- sone et hercules co
co la loro famiglia, sì montare suso lo palazo riale, ove erano camere multo
riale. anonimo romano, 1-43: tutto lo palmento della sala era copierto de tappiti
del tempio, il che comandò loro che lo facessero stando in piè, e non
paone. savarese, 161: a giorno lo specchio dell'acqua era coperto da un
un pugno. luzi, ii-516: lo fissa, maledetta occhiata, / lì al
, con ampiezza totale, per tutto lo spazio disponibile. bernari, 5-224:
-umiliare. pratolini, i-121: chi lo reggeva, bob, l'indomani? aveva
affrontarlo, esaminarlo, considerarlo attentamente per lo più fra persone, in una riunione
debito ha baldone, / e ch'e'lo vuol pagare in sul tappeto.
gli venne impedita da graviaccidenti apopletici, che lo condussero finalmente alla morte. -rimettere
tape- zarie molto riche, e dove lo imperatore aveva a mangiare si fece uno
contesto metaforico. tornielli, 501: lo paradiso in men d'un baleno / fu
per molto tempo -oltre all'edera che lo tapezzava - il castello era pure nascosto dalle
era pure nascosto dalle eiante gigantesche che lo circondavano. sbarbaro, 1-222:
l. pascoli, i-318: aveva lo studio pieno di rare cose, abitava una
chos', dai pantaloni larghi, con lo scudiscio, avvolti nei 'pon- chos',
pigafetta, 4-92: per avere promesso lo re al capitanio da farsi cristiano,
sostituisce la spoletta quando non si vuole lo scoppio del proietto sul bersaglio. -tappo
l'innesco su cui va a battere lo spillo della spoletta. 6. embriol
attacco a baionetta e di valvola per lo sfogo del vapore in eccesso, chiude
antichi, desueti (la prosa, lo stile). baldini, 19-187:
. pratolini, 10-314: il via lo dette un tappétto del romito, un
. dial. potare una pianta limitandone lo sviluppo. p petrocchi [s.
sotto o foglie o alcuna altra cosa che lo riceva netto. mattioli [dioscoride
per seta. pigafetta, 4-138: luni lo re ne mandò setecento e norantauno carili
le 'lascite'. cavour, iii-119: lo stabilire la tara dietro la natura della mercanzia
! anche per definizione! non come lo spinterogeno, che si può anche riparare
e ne fece ricevuta per 35 il resto lo lasciò di tara. -riduzione
facesse una tara alle cattive cose che lo sfratato avesse potuto dire sul suo conto
garza, il rossello, il tarabuso, lo sparviere. f. cetti, i-ii-274:
d. e. i. (che lo attesta in oudin).
. marzocchi, ii-240: ma, arrivato lo sposo e vestitasi, in quel tarafùglio
statuti dell'università di bisceglie, 88: lo comparatore di questo dazio abbia da exigere
quali... evvi chi soffre lo stesso male senza essere stato altrimenti ferito da
la contessa del palchetto a sinistra se lo mangiava cogli occhi. serao, i-826:
. seguito, appendice, giunta, per lo più in quanto considerati lunghi e noiosi
quali vengono a fare la tarantinarchia, cioè lo squadrone degli arcieri a cavallo, che
-figur. persona malefica, perfida (per lo più con riferimento a una donna)
. smania rabbiosa, eccitazione frenetica (per lo più nelle locuz. avere la tarantola
pasqua'. diceva a beatus: « lo v'apparecchio qua e voi ve ne
taratàn), inter. per riprodurre lo squillo della tromba. - anche sm.
gadda, 6-237: la sùbita erezione e lo scotimento e del collo e del capo
, ed è vero, e questo lo scriverò nel mio trattato al punto in cui
in pericolo. parve che una subita frenesia lo prendesse, come tarantolato. linati,
logico tarare la bilancia in modo che lo zero corrisponda a un carico di x bobine
podestà o notaio o qual di loro per lo tempo fosse sia tenuto di prestare loro
rodano, a marsiglia o a tolone, lo spettro crea panico più che diurno,
. roccia dolomitica screziata, usata per lo più come pietra ornamentale. = dal
natura », 20-vii-1884], 37: lo strumento oltre all'importanza teorica, ci
arsenale. de rosa, 573: lo re fece santa chiara, lo castiello de
573: lo re fece santa chiara, lo castiello de san- t'eramo, e
scender tardamente, sì che s'ausi lo senso dell'odorato al tristo fiato. mattioli
maestro rinuccino, 2-iii-10: per te lo dico, amico, ché lo '
per te lo dico, amico, ché lo 'ntende, / che non dimori
troppo tardaménto, / ca doppio vai lo don che non s'atende. cassiano volgar
gran deligenzia pensavasello in suo core commo lo potesse mettere a. ffine senza tardamiento.
lanza / e fammi trangosciare / sì lo core, moragio / se più faccio tardanza
, v-334-4: mia nova danga, a lo mio 'mor verace / salutai da mia
il chiaro fiume... / per lo gran lago senza fondo, ad arte
. giraldi cinzia, i-208: come lo sporgerle [le sentenze] per la
forza che aita a dar l'anima e lo spirito al componimento, così vi dà
'l cosseno senga tardanga, / e sì lo mangono in gran rixaglia. tavola ritonda
/ giugnendo poi mandò senza tardanza / lo re prigione a la sua bella manza.
trovando il velo sanguinoso, sperando per lo suo tardare tisbe avere tanto aspettato che
muoversi lentamente o troppo lentamente, per lo più rimanendo indietro o attardato o rallentando
di quanto è opportuno; attardarsi, per lo più prolungando quanto si sta facendo o
-anche: indugiare, esitare, per lo più per incertezza o per timore.
2-52: perché tardi? nel pino lo scoiattolo / batte la coda a torcia sulla
, e da quella degli imperiali, per lo difetto del denaro. -sopraggiungere
(488): io solamente per lo mio investigamento trovai che pur solamente per
mio investigamento trovai che pur solamente per lo palladio si tardava la presura della cittade.
corri e la gente non ti tardi lo incominciato viaggio. lorenzo de'medici,
: quando ben puoi fare, / non lo tardare. proverbia pseudoiacoponici, 113:
pseudoiacoponici, 113: spesse volte è utile lo du- bio tardare. monosini, 224
. giamboni, 8-ii-m: lo savio non peggiora di riposare, anzi
il campione non tardato né indubbitato per lo cadimento più agro toma alla battaglia, e
e siavi a grato / di preveder lo mio cor che non péra.
dante, conv., ii-xm-28: lo cielo di saturno hae due proprie- tadi
, 126: sia adunque il modo in lo tuo parlare in cinque cose, cioè
/ che già fora a le fosse / lo corpo morto: non tardi, per
: fo bexogno k'el vegnesse in lo tempo complido, quando no era tropo
, perché tardi o per tempo, / lo sconterà. vico, 4-i-25: appruova
. gobetti, i-40: trasportava tardi lo studio sulla tela definitiva, da più
fagiuoli, xi-9: se il bisogno lo costringe e vuole, / ch'egli esca
è tardi e riposar t'invita / lo sposo impaziente / che ride dolcemente / e
vicini, prima di esservi entrato, lo seppero. misasi, 44: in sul
pur, perché tarai o per tempo / lo sconterà! » 6.
loro intelletto nel riandare cose già per lo più sapute e non rilevanti da sapersi,
svantagio quella tardità di razionicio che per lo più si osserva fra i viventi nelle artiche
profezie di lui, savonarola, ma che lo sbigottisce un poco la tardità nell'avverarsi
-nato successivamente alla stagione più adatta per lo sviluppo (un animale d'allevamento).
si verifica troppo tardi (e per lo più risulta vano e inefficace).
globode la luna, quando '1 fole / lo chiaro raggio ch'allumar lo suole,
'1 fole / lo chiaro raggio ch'allumar lo suole, / così distanza togliendomi il
antichi nel primo pianeta e da lui lo detto pianeta fu appellato saturno...
e questo pianeta pena molto a fare lo suo corso, onde è tardo a modo
di vecchio. ugurgieri, 176: lo navigio corre per via sicura, non più
veloce. s. maffei, 10-iii-80: lo strepito è ordinariamente sette otto secondi più
con tardi / sciolto m'andava per lo tenpo vago, / com'uomo incerto di
tardi, quei miei silenzi imbambolati, lo stesso bisogno di affetto e di comunione
. dante, infi, 11-10: lo nostro scender conviene esser tardo, /
. -che percepisce a fatica per lo stupore, per la meraviglia (gli
bello sguardo / accusa di pigrizia, e lo riprende. -che ha uno sviluppo
gravità, serietà, pacatezza, serenità (lo sguardo, un gesto).
opportuno, necessario o desiderabile rivelandosi per lo più inutile (un comportamento, un
405): le paghe venivano per lo più tarde, a conto, a spizzico
. pareva quasi che leon battista alberti lo avesse voluto nascondere agli occhi profani,
che dopo pio verrete, / quando lo sguardo attonito / indietro volgerete, / oh
noi avemo tropo tardo clamada galatea a lo nostro aiotorio. dante, par.,
r. da sanseverino, 102: su lo tardo se partirono dicti peregrini da monte
pseudoiacofionici, 115: legero è lo destrugere, tardo lo edificare. pontano,
115: legero è lo destrugere, tardo lo edificare. pontano, 1-51: tardo
non vuol più rischiare di trovarsi a rifare lo sforzo che ha sempre ben presente di
, nomi, sigle, fregi per lo più con funzione di riconoscimento, di
di immatricolazione ed altre sigle speciali indicanti lo stato e la comunità europea (ed
piazza del duomo. cassola, 5-147: lo guardai tutto il tempo, convinto che
agli incroci della via stessa (per lo più nell'espressione targa stradale).
, in un ente, ecc. per lo più al termine di una carriera.
, ecc., in uso per lo più nei tornei nel tardo medioevo e nel
fatti di spagna, 819: possa stracore lo vegio della montagna, lo quale portava
possa stracore lo vegio della montagna, lo quale portava una tarca con tre prede preziose
, stemma o motivo decorativo, per lo più inserito in una cartella, di
ginevra. una saab verde, con lo spoiler dietro, la targa è di zurigo
negar fede, attraverso il pretesto e lo schermo dei testi targumici, rabbinici,
li. ricordi pisani, 121: lo dubro i dacerai pesa terì iiii e grana
a mastro aniello / e con quisto coirtelo lo fereva. documenti diplomatici milanesi, iii-403
. 2. l'ammontare, per lo più espresso in una percentuale del valore
, del papa che non crepa, de lo imperadore che fa miracoli, e del
. turbolo, 1-i-225: sappiasi che lo scudo d'oro napolitano dev'essere di
memoriale, il giornale, il quaderno, lo scontro, l'inventario, la tarifa
inglese ufficiale che tutti potranno consultare se lo vogliono. = dall'ar.
se tiene conto l'argento vivo, anzi lo tarla, lo guasta e lo fora
l'argento vivo, anzi lo tarla, lo guasta e lo fora, e se
anzi lo tarla, lo guasta e lo fora, e se si accosta a quelli
, 51-82: tra 'qua', dice lo scritto, che non tarla, /
barbango, lii-14-157: mette paura a chi lo guarda in faccia ed ha la faccia
. voi. tirassegni e ruberie fan lo stesso, nella vostra mentalità tarlata »
volgar., i-1-96: quando voi bagnare lo falcone, abie cura e guardia che
falcone, abie cura e guardia che non lo pogni suso legno mar- cido né tarlènto
legno. domenichi [plinioj, 15-7: lo olio vecchio ancora è utile a molti
panni e tuttavia si tingono, sia lo stesso che la 'tignuola'o il 'tarlo'.
, 6-106: un libro a chi lo tiene / chiuso, e ai tarli il
qualcosa il poetare. arpino, 13-15: lo scricchiolio si ripetè. « sentito?
8-203: il tarlo di troppi disinganni lo aveva roso dentro, tutto; all'
lxxv-220: vinceranno [i miei occhi] lo sconsolato tarlo del tempo.
ima chiostra, / vide bion che lo guatava storto, / dicendo: ah come
o tardi non resiste più e te lo lascia vedere. -voglia, uzzolo
una merce. montanari, ii-326: lo stesso può considerarsi ne'tintori che.
: una puttana, che non ha lo animo se non al denaio, non conosce
né obligo né disobligo; e avendo lo amore che ha il tarlo, tanto gli
le tue granfie ed hai solo / lo scrupolo del tarlo / che ha roso il
diatessaron volgar., 44: non fate lo vostro tesauro in terra, ove che
ove che le tarme e la rugine lo consumi e guastano et ove li laroni
consumi e guastano et ove li laroni lo furano e cavano, ma tesaurigate em gielo
. fiore di virtù, 1-23: siccome lo vermine consuma il legno, e le
g. manganelli, 11-78: attendono lo sposo, da secoli si tarma lo splendore
attendono lo sposo, da secoli si tarma lo splendore di una veste nuziale.
vi-711: il cieco della certosa me lo ricordo bene come se lo vedessi ancora
della certosa me lo ricordo bene come se lo vedessi ancora. più che basso egli
[guevara], iv-7: riprendo medesimamente lo eccesso che per cagione della grande moltiplicazion
legno marcio. -per simil. lo sfarinarsi in cenere del ceppo nel camino
non domandano in tavola? -non lo so certo. il desinare è all'ordine
tarocchi. fogazzaro, 5-230: lo zio tacque un poco e poi pronunciò una
che lui per singulare nel dipingere, ne lo iscolpire e ne lo edificare. citolini
dipingere, ne lo iscolpire e ne lo edificare. citolini, 482: coi terrocchi
. a bologna). - per lo più al plur. ariosto, vi-269
mano qualche tarocco, al momento buono lo giocherò. 2. per estens
ted. tarock (nel 1756), lo spagn. taroqui, tingi, tarot,
sottile e polpa succosa, priva per lo più di semi, di colore arancione e
e che da taluni vien considerato come lo stipite del cavallo domestico. vive nelle
cicognani, 1-201: vuoi sapere chi è lo sposo di quella cutréttola scodata dell'amalia
. i., in maniera dubitativa, lo mette in relazione con l'etimo di
quando e'vola loro in grembo, lo vogliono o tarpare o legare. -estirpare
: vollono [i prìncipi] non torre lo stato al papa ma tar- parllo e
il 'burlesque'; o 'burlesk', come lo scrivono americanamente. e l'attenuazione,
vivace. bacchelli, 2-xxiii-485: che lo [l'ideale liberale] tarpasse e lo
lo [l'ideale liberale] tarpasse e lo inceppasse... ottimismo- di classi
tarpati i vanni al mio disio, / lo glorioso tuo fratei cantiamo, / che
la man ritta con mille signorie vostre, lo conduceva al palagio. sederini, iv-341
. caro, 5-396: ecco da lo scoglio con grand'arte / e con moltafatica
capacità, possibilità o poteri, per lo più eccessivi, frustrato nelle proprie aspirazioni
colle del campidoglio, capitolino (per lo più nelle espressioni rupe o rocca tarpea
tarpea per difensione del tempio e guardava lo eccelso campidoglio. b. davanzati, i-222
. -lamine tarsali: quelle che costituiscono lo scheletro fibroso ed elastico delle palpe
anni (mentre negli aduti è per lo più conseguenza di un'infiammazione artritica)
o ragionamento costituito da un accostamento per lo più artificioso, confuso, privo di
di mano a un bastone, e po'lo tarsia. = denom. da
, 1-2-33: tutto d'incise gemme era lo scritto, / tarsiato a caratteri d'
2. letter. che imita lo stile proprio degli oratori e dei poeti
salvini, 6-100: quelli adunque che imitavano lo stile de'tarsesi, o oratori o
fr. tarsier (nome con il quale lo zoologo francese buffon ha designato tale genere
-lamina fibrosa molto resistente che costituisce lo scheletro di ogni palpebra a cui dà
maggior parte di tarso (o quarzo come lo chiamano i litologi tedeschi). spallanzani
cesariano, 1-124: ma è terra corno lo tarso del vino: seu co
: 'tartaglia': dicesi anche, e per lo più in senso disprezzativo, a chi
io- 74: quando parlò, lo fece con una scioltezza nuova, malgradoil tartagliamento
in modo stentato una lingua, per lo più straniera (in partic. come
: era gimberuso e ventroso, e, lo peio che avesse, era tanto tardo
cantie elli portasse altro, debia pagar lo tartanato. = deriv. da
cupo. di breme, 49: lo spavento mi formico in tutte tossa, inorridii
esalta il fiore, / producendo nel vin lo spirto ardente; / e, a
vermeglio e bianco, niun tartaresco / pareggiar lo porria, ch'è nuovo e fresco
fresco / cotante volte appar, quant'om lo vede. boccaccio, viii-2-232: 'con
enfia intorno. a quel medesimo vale lo sterco dell'uomo polverizzato e mischiato col
, 12-3-7]: l'acqua per lo maggior impeto che ha nel pendio facilmente s'
per porpora! luzi, ii-561: lo scriba tartaro s'imbroglia con le sue carte
so il turco e il vandalo; / lo svevo e il tartaro / so ancor
slavi sudditi a'turchi, che così lo nominano anco ne'canti), 'tartaro'comincia
, iii-1-24: già la folgore stride e lo sprofonda [ercole] nel tartaro.
, quali in di lui biasimo. chi lo fece salire in parnaso, chi lo
lo fece salire in parnaso, chi lo cacciò nel tartaro. = voce dotta
in inghilterra con del guado; i tintori lo impiegano, e con buon successo;
mydas o tartaruga verde), per lo più per la preparazione di minestre o
scudo osseo di tale animale (per lo più della specie tartaruga embricata), che
dalla tarda antichità la tartaruga spesso rappresentava lo spirito delle tenebre; secondo altri,
con polluce alle pugna col cesto, te lo tarrisalire al lai taxàre 'pungere, mordere'
). nizione. calvino, 14-70: lo splendore delle tartine di salmone 'tartassare'
. c. malespini, 1-29-82: lo so che tu ed il tuo padrone mi
chi è questa signora, / che così lo tartassa? e questi muto. alfieri
ragione. bandi, 1-i-66: 1 papi lo [celimi] tartassarono. betteioni,
? con che torrente e impeto difend'egli lo nostro secolo? con quanta e varia
essere aggavignato dalla necessità, e non lo era, prese a tartassare, dio lo
lo era, prese a tartassare, dio lo perdoni, il beato padre, ma
, il beato padre, ma ei lo fece per non perdere credito presso i
incomodi che mi tartassano, e metti lo sdegno che mi bolle dentro e pensa come
uggia; è proprio il male che lo tartassa a quel modo. loria,
molto tartassato ed è gran tempo che lo scherzo non ha passato la gola.
e tartassato da cupido, dio ve lo dica per me. -ant. posseduto
un involucro di pasta morbida, per lo più di forma rotonda, guarnito di
furbi si senton sbasire / se alluzzano lo schivo o, i zaffarani / che gli
, 9-xii-1989], 18: chi ce lo mostra acido che si ottiene attraverso
spontaneamente i tartufi o se ne favorisce lo sviluppo piantandovi giovani querce, pioppi,
, agg. che favorisce la produzione o lo sviluppo dei tartufi (un albero,
(un terreno); che ne favorisce lo sviluppo (un albero).
capitale del tartufo bianco italiano. alba lo mette in scatola, lo esporta, lo
italiano. alba lo mette in scatola, lo esporta, lo celebra in feste annuali
lo mette in scatola, lo esporta, lo celebra in feste annuali. arbasino,
, il popone, il cocomero, lo sparagio. 2. per simil
a far querciuolo: 7 e poi lo piglia, e in tasca se rimpiatta,
trecento, 126: hoc tuber id est lo tartuofano. documenti -perugini, ii-40:
, taruckha, taruja), attraverso lo spagn. taruga. tarullo,
tracolla. iacopone, 55-19: lo ceston sì sta fornito: - fette de
ceston sì sta fornito: - fette de lo dì transito, / cepolla per appetito
manco. d'azeglio, 2-79: quando lo lascio, prende una tasca di tela
tasca; / allor sana come lasca / lo volea lasciar fuggire. canti carnascialeschi,
tasca di sassarelli e quando il babbo lo portò via cogli altri, di mano
un vezzo di cristallo]; / lo porto nella tasca sempre, e voglio /
ho in tasca! pirandello, 8-1086: lo scherzo è bello, ma non deve
quelli che vi sono e quelli che per lo tempo avvenire saranno del detto ufficio degli
infin ch'ei casca, / a tirar lo spaghetto del zimbello; / ché non
, desiderato pietri venne a tanto, che lo pigliai in tasca. carducci, iii-5-106
e indiscreto quanto denaro possiede e come lo spende. sciascia, 8-61: c'
toscani, 49: l'ultimo vestito ce lo fanno senza tasche. ibidem, 267
e pregiato per bibliofili, sia, per lo più, del tipo economico, oggi
legatura. algarotti, 1-x-343: lo sbalzìo della carrozza, libro tascabile,
govoni, 250: non poteri fare lo spazzino? / andare / di paese in
26: montella dal dischetto pareggia. lo stesso bomber tascabile ha poi sulla coscienza
, 789: gulizia, il siciliano, lo trovò nell'ultimo ricovero, inginocchiato dinanzi
126: diogene fue filosofo. e per lo grande freddo usava uno mantelletto d'un
: messer josep trovava la taschéta de lo pan, e messer ihu prende prestamenti la
prestamenti la toagiora bianchissima e desteixela su lo fen denanti a iosep e a la mayre
; / tutta moneta ria -lassa ne lo taschétto, / la bona tutta ha scelto
interna e nascosta di indumenti, per lo più maschili, quali giacche e cappotti.
, 1-9: piegò il foglio e se lo mise nel taschino della camicia. del
nel taschino della camicia il film-badge e lo ha passato a epstein. -con uso
uso del tabacco) / che così leva lo spasimo / di guardar, nel bollor
. mattioli [dioscoride], 656: lo omphacio è il succo dell'uva tasia
taxe o vero logiamenti per ducento cavalli in lo dominio suo. g. r.
tipo di imposizione tributaria (e per lo più è usato al plur.)
., 1-29: una tassa, dice lo conto ch'era pregna, e andava
di conife re diffuse per lo più nell'emisfero boreale i cui generi
aghiformi o squamiformi; sono, per lo più dioiche, con fiori maschili solitari
non eran sempre tassati e, quando lo erano, venivano tassati separatamente. foscolo
e mercanti. verga, 8-410: lui lo mettevano in capo lista, lo tassavano
lui lo mettevano in capo lista, lo tassavano il doppio degli altri. b.
alla decima parte del loro tempo; perché lo impiegassero a di lui servizio.
mandare un cornerò a posta; per lo quale essi deputati si sono tassati quaranta ducati
guglielmotti, 1807: 'tassatóre'... lo stesso che calcatoio. = nome
; facta in prima la tassagióne per lo decto officiale. m. villani, iii-9-110
lisi tasselli di un gioco che finisce con lo stancare. bertolucci, garette estere
. ant. occupare un luogo, per lo più a lungo fondo supremamente astratti, i
rotondi toccandosi contiguamente lasciano qualche spazio, lo riempiono quelli con tasselli dell'istesso pane a
fosse semplice, nel foro e ve lo fermo con una punta o tasselletto incollato.
, si frangano più facilmente; per lo che si soprapongono ad un tassello quadro di
ne ricorda la poetica, il linguaggio, lo stile. galileo, 5-69:
un russo? e perché. come lo sai? ce ne sono millecinquecento fra
gatto lupesco, xxxv-ii-292: sì vi vidi lo tigro e 'l tasso / e una
come la donnola, la talpa, lo spinoso, il tasso. stoppani, 1-380
orso, il tasso, il castoro, lo scoiattolo, ecc., son gente
via è inchinevole, piena di nebbie per lo mortale tasso, la quale mena alle
. e. i.) o con lo slavo tisù (secondo il d. e
: importo, percentualmente espresso (per lo più con riferimento alla durata di un
). cavour, i-500: lo stato non trovava a far mutui se non
cinque per cento. troppo? non lo dire, il tasso corrente è del sette
di incudine, di piccoli pezzi per lo più a sezione circolare, soprattutto in
ispano volgar., 2-20: item cuoci lo tassobarbasso in acqua, e fanne fomento
. ricettario romanesco, 158: agi lo tasso barbasso... secalo e
sue gran foglie lanose a terra, e lo stelo diritto all'aria, e le
americane. g. d'amico tolata per lo più imbevuto di unguento e applicato a
della botanica, il cui scopo si è lo studio dei vari trovi la tasta e un
, dormiglione. sta di bambagia che lo tura come la cera d'ulisse, percepisce
ciaricorda la poetica, il linguaggio, lo stile. scheduno mantengo un orciuolo / mi
metti questa (e, anche, lo studio e la definizione esatta dei princìpi
piante, delle regole che debbono determinare lo stabilimento punta trapana, e porta fuori della
di scrittore, né d'anticaglia che ce lo disegni, e non lo credo in
anticaglia che ce lo disegni, e non lo credo in modo alcuno.
la spalla del violoncello mentre l'artigliere lo regge per la tastanza seduto. =
: palpare una parte del corpo, per lo più a scopo diagnostico o per accertarne
. andrea da barberino, i-24: lo fece disarmare e tutto il tastò,
chiamato in camera dalla padrona, [lo schiavo] la trovò sola, e.
sgraziate lezioni apprende a tastar l'organo e lo suona per modo da vincer il vecchio
dell'oste. bufi, 3-487: allora lo imperadore tastò l'altra parte, cioè
: mettere alla prova il nemico, per lo più con piccoli scontri, per conoscere
: istupidisce e pavé / de'corsali lo stuolo empio ed immondo, / e tanto
che il veggio, e con le man lo tasto. -tastare il guado:
armeni per risapere la lor pretensione per lo traslatamen- to del nisibeno. tommaseo [
sottoposto a inchieste, a domande per lo più velate per conoscerne idee, intenzioni
estens. il toccare, il palpare per lo più con intenti erotici. soffici
. figur. indagine, inchiesta svolta per lo più in maniera velata per venire a
ma quel che fanno molte di queste, lo fa una sola nel liuto, mentre
dita sui tasti di uno strumento per lo più improvvisando. carducci, ii-i 1-295
-strumento elettronico a tasti (e per lo più è usato al plur.)
battuta, nel contrappunto; erra nel tener lo strumento in mano, appoggiandosi le corde
la tastiera (organo di 'entrata') e lo schermo o la stampante (organi di
che quello del graviciem- balo, per lo rumore che de'tasti si frappone al musicale
terreno effettuato per esaminarne le caratteristiche, lo stato. -anche in senso concreto:
in grado di risvegliare idee o sentimenti per lo più spiacevoli, dolorosi (in partic
trattandosi di un meridionale, prima di tutto lo toccò sul tasto della famiglia. calvino
del corpo del bovino permettendo di apprezzarne lo stato di ingrassamento. 8. region
una parte del corpo di qualcuno per lo più a iscopo curativo. oliva,
e col tasto delle mani, subitamente lo risanò. 12. senso del
folle / che non pòn soferir d'amore lo costo; / di suo dolzore aver
un uscio aperto. pirandello, 8-709: lo [il fazzoletto] pigliava quasi meccanicamente
redi, 17-149: 'tastucco': lo stesso che tastollo, e tastollo è
miscredente, / che davanti si porta lo bastone. attribuito a petrarca, xlvii-255:
che ha cura di un bambino o che lo tiene in braccio e lo vezzeggia.
o che lo tiene in braccio e lo vezzeggia. monosini, 15:
a ti?... -sì, lo riceverà il mio caro papà. -
, sm. papà, babbo (per lo più con uso vezzeggiativo). sergardi
. (e se plur. per lo più indica tali gruppi etnici e popolazioni)
). balbo, 4-311: lo spavento pubblico de'nostri maggiori all'invasione
ha a dire anche di me, te lo dich'io, / 'itibus',
lungo, in modo inconcludente, per lo più perdendo tempo. varchi, v-35
personale, di scarso valore (per lo più al plur.). ariosto
per estens. modo di procedere, per lo più in campo politico, economico e
5. disus. esperienza, conoscenza per lo più diretta di un argomento.
disposizione (ed è termine in uso per lo più nel linguaggio politico e sindacale)
modulo tattico o condotta di gara, per lo più di prevalente e talora eccessiva impostazione
, a raggiungere uno scopo, per lo più in modo astuto e accorto.
modulo o condotta di gara, per lo più volti a un prevalente e talora
, è da presumere che la mano lo soccorra per dir così di qualche immagine
solido o sia l'interiore del corpo noi lo immaginiamo, lo argomentiamo, ma noi
interiore del corpo noi lo immaginiamo, lo argomentiamo, ma noi possiamo mai né toccare
un gesto. marotta, 4-122: lo 'scugnizzo'esegue uno di quegli sberleffi tattili
superiori. iacofone, 4-52: lo tatto poniscese -dei suoi delettamente, /
contatto con quanto viene toccato (per lo più nella locuz. al tatto).
dolce di colore che l'occhio non lo distingueva? bacchetti, 18-i-480: - e
le mani, le dita, per lo più per compiere rapidi e difficili esercizi.
, sm. macchia cutanea permanente per lo più praticata per fini ornamentali con aghi
della pelle a vari colori; per lo più cerimonia religiosa praticata da molte nazioni
2-221: mi sta come di fronte, lo studente tatuato, a me, da
. simbolo della croce di cristo, per lo più con riferimento a quella portata sulla
regola di alurpascio, 25: portino lo segno del tau nella cappa o vero cappucci
tau, a mezzo del quale è lo scritto che risuona il nome di cristo,
colorato in nero o rosso, per lo più in numero; è chiamata anche
sperimentalmente. 6. disus. lo scudiero dei cavalieri del soppresso ordine toscano
legno. sercambi, 2-ii-278: lo marito contento quando ode dire che seco
il presidente del consiglio, evidentemente perché lo si ritiene dotato di poteri taumaturgici.
bara. foscolo, ii-440: un lo dicea nabobo, altri chirurgo; / e
e il principio di novembre (per lo più al plur.).
li taurinensi et in augusta cispadana perflue lo fiume doris in fine a li vercellensi
, propiziando con taurino sangue, / per lo dolce marito agli immortali / s'ei
bronzetti del sei o settecento, per lo più equestri o taurini. -ricavato
(e al plur. designa per lo più la popolazione stessa o la regione in
(e al plur. designa per lo più la popolazione stessa).
lasciato al tauro e la notte a lo scorpio. petrarca, 9-2: quando '1
. (e al plur. designa per lo più la popolazione stessa).
il signif. n. 2 è attraverso lo spagn. tauromaquia (nel sec.
.. che pitagora, cantando sotto lo spondeo, mitigasse alquanto e facesse tornare
punto più basso di essa ingiungendo sempre lo stesso tempo, da qualunque punto cominci
valori di verità delle proposizioni elementari che lo compongono. -in logica matematica,
avv. in modo tautologico, riportando lo stesso concetto. moravia, 15-126
bisogna rassegnarsi a essere perpetuamente sballottati tra lo scoglio del tautologismo e quello del paralogismo
meo, l'acoro, la curcuma; lo spigo nardo, il nardo montano,
sostegno verticale (ed è, per lo più, usato al plur.).
la guerra, mio tavellio da far lo mio testamento. ibidem, 91: sia
successi o più felici o man de lo tavilio che lo copia. spagna chiamavano giarriera
felici o man de lo tavilio che lo copia. spagna chiamavano giarriera la tavernaio,
. tavarnèlla), sf. (per lo più al plur.).
vespai o gerg. natica (per lo più usato in contesti metaforici e
tabèrna), sf. osteria, per lo più d'infimo ordine e frequentata da
, / siali amorta la lucerna / de lo vedere! giamboni, 8-ii-149: guardati
linguaggio di taverna, / ch'io non lo 'ntendersi senza lucerna. c.
suo l'ugna vermiglia! / deh lo scotenna, e in mille brani il taglia
di ristoranti o locali notturni, per lo più arredati in stile rustico. soldati
marotta, 4-70: erano gli occhi che lo guardavano nella tavemella di antignano, mentre
proverbia super natura feminarum, xxxv-i-544: lo = femm. di tavernaio.
. elegia giudeo-italiana, xxxv-i-39: lo signore della soro, meciaro, /
rincrescimento, corno è già de'gelosi costume lo tollerava. campanella, 1051:
locale di un'abitazione privata, situato per lo più al piano seminterrato, arredato in
e'fa al canto del secondo gallo, lo prossimo taverniere anzi dì saprà. cavalca
colui che avea gittata un tal motto lo avesse fatto un gran bevitore, e
via (tuttavia), quello cade sotto lo steccato. pascoli, 328: un po'
tavole, le quali si adoperano a levitare lo pane, soldi x e denari vili
partic. riferimento a quelle che costituiscono lo scafo di una nave e a cui si
il palcoscenico di un teatro (per lo più in espressioni figur. che alludono
...; taceva finalmente, lo sguardo sperduto sulla tavola d'acqua.
il fegato del porco e lessalo; poi lo cava e tritalo sulla taola col coltello
serao, 5-136: due o tre volte lo aveva veduto girare per le sale,
consumare i pasti (e, per lo più nelle espressioni andare, mettersi o
a la porta de li palasco de lo dito fortunao venne un ingular cum una soa
tavola dello inquisitore erano tutti ridessono, lo 'nquisitore sentendo trafiggere la lor bro- daiuola
si turbò. sercambi, 1-i-295: trovò lo 'mperatore esser a taula. filarete
tendo le vivande, ricrieremo il corpo e lo animo. di costanzo, 1-233:
'n tavola, signori » / da patroclo lo sguattero gridare. -disus.
i padroni degli altri cavalli e tutti lo lodavano. 6. per estens
da questo è venuta la delicatezza e lo ingrossare dei corpi e gli ornamenti delle vesti
di cui forse il poeta aveva a casa lo scartafaccio e le correzioni. borgese,
campo intorno a uno vitello d'oro, lo quale per loro idolo avevano fabbricato
prose genovesi, 20: le tore de lo marmore, donde li comandamenti de
li comandamenti de de eram scriti de lo dio de de vivo, li quai
elo aveva recevuo da de per leze a lo povo, elo cum grande ira
dell'altre cose che bisogno faceva per lo governo de'romiti, e così di
imperatori romani, 84: el vete in lo solaro co- vertura una tavola de marmore
o cartoncino e numerazione propria, per lo più in numeri romani). b
cavallereschi composti in gran numero, per lo più in lingua francese, fra il xii
in potere del senatore rezzonico, il quale lo ornò di cornice, e 10 ritenne
alla sua morte e nelle tavole testamentarie lo lasciò in legato allo stesso cavalier de
legno incerata sulla quale si scriveva con lo stilo. guittone, i-25-224: anima
forma compendiaria ed evidenziati graficamente (per lo più su singole facciate in un prospetto
li loro dì quando il sole tocca lo detto meridiano, siccome nei canoni, e
sfaccettatura di una pietra preziosa (per lo più nell'espressione aggett. in tavola)
sonni mille, il quale uno prelato lo volle vedere, di poi glielo domandò in
. 449, 1: i rapporti tra lo stato e le chiese rappresentate dalla tavola
tavoliere con dadi e pedine (per lo più usato al plur.).
ruotare le aste successive (rotonde) e lo scalpello all'estremità dell'ultima.
e ne aumenta la risonanza (per lo più nell'espressione tavola armonica).
testi pratesi, 170: xi taule per lo cambio ed una iscran- na e maestri
: comandò a due tavolaccini, che lo servivano, che andassero quindi a cercarne.
del pittore] avvezzo a ravvolgersi per lo colorito fango del tavolazzo non si è saputo
. grande scudo di legno, per lo più rettangolare, ricoperto di cuoio usato
di sangue. -tenere tavolaccio-, reggere lo scudo nelle giostre. ghirardacci, 3-240
a tutti tavolaccio invita a correre ognun che lo vede. p. foglietta, 86
cassola, 2-125: il pino lo si comincia a tagliare sui venticin- que-trenta
di altre persone; frequentatore, per lo più abituale, di un locale pubblico,
poco gli occhi dalle carte, mentre clemente lo sogguardava storcendo le labbra.
, a una guerra nella quale vegga soctoposto lo stato sino a ogni mala fortuna che
: potessi io esser sopra invisibile; quando lo sciocco buffone trattiene una tavolata de signori
gente della montagna. saba, 1-130: lo rividi una di queste sere, in
de roma, xxviii-429: in naumachia ène lo sepolcro de romulo, lo quale se
naumachia ène lo sepolcro de romulo, lo quale se clama meta de santo pietro.
le quali foro fatte le scale e lo pavimento de paradiso de santo pietro. et
a l'università de le decte arti per lo decto comune di siena.
iente onesta. con cutale gloria passao lo ponte de santo pietro, onne prezona
volgar., 150: era alto lo ditto tempio puro de cubiti xx per fi'
per fi'allo primo tabulato, sopra lo quale era la secunda stanzia. leonardo,
piazza sul tavolato, io mi presi lo spasso di farmi beffe di alcune cemide dei
che getta le armi in terra, per lo tavolato della nave. c. carrà
delle ossa piatte, e che racchiude lo strato discontinuo detto spongioso. 4.
, e ne misurava l'estensione per lo più con l'occhio dei periti. sull'
cui anticamente si scriveva o disegnava con lo stilo. giamboni, 4-87: demarato
cortesia usatagli da quel rustico, tolse lo stile e una sua tavolèlla, e in
dipinto nella tavolala, il che per lo più non riesce in altro che in impresa
come un fondo de botte, e lo manico si è una tavoletta quanto se poi
fare la ripresa in maniera normale: lo sbattimento delle tavolette del 'ciak', la
tagliano le punte per le penne stilografiche hanno lo spessore di circa 2 millimetri; esse
con uno stilo, e si cancellava radendo lo scritto con una spatola (anche nell'
alberto, 196: si scrive / con lo stil da scrivan velocemente / in agguagliata
. settembrini, 2-65: i giovanetti lo ascoltavano [codro] con grande attenzione,
non abbia le tavolette di cera e lo stilo. 5. matrice incisa
ho disteso questo scritta- rello e che lo stampatore ne ha composto le sue tavolette,
gioc. gioco d'azzardo truffaldino in cui lo scommettitore deve indovinare la collocazione di una
] li fanti e fecesi venire / lo giuoco delli scacchi e 'l tavolieri. caro
12iii- 269: mandate il tavolièro e lo scacchiera perché il vento ci tiene assediati
re. arrighetto, 223: sono come lo svemito giucatore, il quale il tavoliere
4. in senso generico: tavolo per lo più di piccole dimensioni. tansillo,
una guerra e il suo sviluppo (per lo più nell'espressione tavoliere dì guerra)
poco di felicità non va un poco per lo tavolier de la guerra, è un
figur. ambito in cui agiscono persone per lo più con ruoli preordinati o che è
di discussione. gheri, 13-ii-297: lo effetto è che questo disegno è ora in
-tenere l'occhio al tavoliero: studiare lo svolgimento di un'azione o di una
ebbero costoro sempre né da per tutto lo stesso nome; or si chiamarono cambiatori,
saputo che da cambiatore e prestatore dietro lo schermo d'un ebreo prestanome, bemardone
2-213: cioè sarà stato ancora una volta lo scolaro, il tavolinante. ma è
per servire bevande o cibi, per lo più nei locali di pubblico ristoro.
sedute spiritiche come mezzo di comunicazione fra lo spiritoevocato e il medium. panzini [
io non vorrei. bonsanti, 4-43: lo soccorreva, in tal genere d'esercitazioni
. e il tavolino, lei, lo ha mai fatto? 4.
i campi di battaglia. -con lo studio. temanza, 156: una
balia, evocata da lui che fa lo spiritista per l'occasione e il direttore
. e f. sport. chi pratica lo sport della tavola a vela a livello
, metallo o altro materiale sostenuto per lo più da quattro gambe, di forma e
piano di ardesia coperto di panno per lo più di colore verde ben teso e
-tavolo da ping pong: tavolo per lo più di colore verde e alto da
. b. croce, iv-n-211: lo sforza ha osservato, certo per consolarmi:
tavolòzza, sf. assicella, per lo più di legno di forma ovale o
..., e divenuto una furia lo caricò di mille male parole, diede
, al tempo di schu- mann, lo strumentale era ancora per molti una semplice trasposizione
, 8-873: sente passare un tassì e lo prende. ne scenderà a un certo
rosso m'ha trovato un taxi, lo chaffeur venendo giù a precipizio ha sbagliato strada
. gramsci, 12-88: lo stato, anche in questo campo, è
svuotano di professionalità il lavoro dell'operaio e lo allontanano sempre più dalla percezione fisica dell'
nannini [petrarca], 76: lo incavare le gemme e farne tazze e lussuria
campanella, con l'isola di capri, lo cingono in forma di tazza: e
tàglino, / prima che nel sacco lo sérrino / al fiume in dove fa
porta alla periferia le secchie che operano lo scavo. c. c. n
acqua si faccia a voglia nostra bere lo stesso animale. nella parte superiore della base
narciso nostrale) dalle foglie lunghe quanto lo stelo, i fiori caratterizzati da una
l'oste tue da capo, e tu lo sconfiggerai, com'elli ha fatto te
atoni la, le, li, lo, gli. dante, conv.
., iv-xxvii-9: dico dunque, messer lo legista, che quelli consigli che non
. gozzano, ii-346: io te lo rendo, ma non tarderai / a lacerarti
in molti lati / da li scrittor de lo spirito anto, / e tu te
rimmo da tene e farrimmo resposta a lo re agamenone de quello che qua èy
maggior beatitudine può esser mai, che lo aver cristo che abiti in te! foscolo
ed eccolo / o pianto! / lo vedi? un rosicchiolo secco. saba,
che dà un trillo / e a volte lo ripete ma non si sa / se
te stesso / com'io potea tener lo viso asciutto. idem, purg.,
amanti si davano al medico, et a lo speziale, che poi te gli rendevano
te siamo due bei stupidi », e lo fece passandomi per entrare nella stalla a
il caffè, son veramenti buoni per lo stomaco, però chi li beve vi
g. vialardi, 1-579: nel commercio lo distinguono in due qualità, cioè:
zucchero. goldoni, v-1954: sia lo svizzero o l'indiano. / sia di
tè, ci ho messo il latte e lo zucchero e l'ho versato nel termos
lenzoli. f. molinari, 1-54: lo zio-papà intanto si allarmava davanti ai rigorismi
[s. carlo], e lo ammoniva di guardarsi dalle 'teatinerie'e dal
i-918: il fratello di mio padre, lo zio cesare, era critico teatrale.
atteggiamento). amari, 2-277: lo scagliare un pugno di terra contro i nemici
malgrado la ferita recente. un graduato lo trattenne. moravia, iv-308: una voce
accorda col programma naturalista, di cui lo zola doveva ad ogni costo dimostrarsi il più
a. tabacchi, 4-34: me lo regalò un mio zio che coltivò per tutta
suicidi specie tra i contadini, per lo più immotivati, quasi esplosioni repentine d'
, iii-375: il teatro è r lo più deserto e ci fa un freddo che
intendere lo spazio scenico: il progetto prevedeva un
teatrale, lirica o musicale (per lo più nell'espressione andare a teatro o
italia meridionale in cui vengono rappresentati per lo più temi e personaggi dell'epopea cavalleresca.
talvolta, anche di spettatori, ambientato per lo più al di fuori dell'edificio teatrale
parchi o nelle iazze e basato per lo più su esercizi circensi o funam- olici
marinetti, i-276: il teatro futurista aveva lo scopo di far lampeggiare...
vite dei santi, erano scritti per lo più dal maestro di retorica e,
entro il vasto quadro delle scienze dell'uomo lo ha dimostrato dal 1959-60 il polacco j
teatrale (anche nell'espressione, per lo più con valore spreg. donna di teatro
il cinematografo. vittorini, 5-352: lo spettacolo di rivista sarà un teatro superficiale
e io ho idea che proprio attraverso lo spettacolo di rivista, partendo da esso e
o si sono svolti avvenimenti, per lo più significativi e di particolare rilievo,
l'inghilterra. cassola, 5-7: lo stesso vale per un paesaggio, che potrà
altemarsi delle vicende, degli elementi che lo compongono. comanini, l-iii-341: quante
irreparabili guasti nell'interno congegno gli minacciavan lo sfascio, bruciò di fuggire non avvertito
diventato. piovene, 13-122: probabilmente lo scrittore è il grande ebete dei nostri
insieme di atteggiamenti e comportamenti, per lo più artificiosi, appariscenti e spesso eccessivi,
lezioni e le esercitazioni di anatomia (per lo più nelle espressioni teatro anatomico o di
.]: 'teatro': luogo, per lo più ad anfiteatro, in cui si
, i-82: nei nostri teatri di posa lo stile si fa degno d'attenzione soltanto
nifestarsi di determinati fenomeni naturali, per lo più stronza per poco non mi arrivava addosso
l'aura propizia o in un turbine che lo sommerga o in una calpettegolezzi e sim
comprende la penisola ai apscheron e i paesi lo schichirotto, che aveva paura del mondo,
. teatrùcolo. oriani, x-4-182: lo faceva suonare negli intervalli delle commedie in
varietà di marmo, di colore per lo più nero, con venature dorate.
cerca per queste toro, l'argento, lo stagno, il corno, il lustrino
, il lustrino, la calamita, lo schisto e la pietra tebaica.
drieto alla guerra del regno tebano / per lo mare adriano, /...
su, belli, grandi e grossi, lo so soltanto io guanto essi devono a
contenitore di varia foggia e dimensione, per lo f) iù di vetro o di
algarotti, 1-x-267: dalla teca soprattutto che lo inguaìna [il tendine], conviene
o clavati, i quali annidano centro lo strato prohgero degli apoteci o ne'talami
con queste, che si taccion per lo migliore. aretino, 27-i-1- 175
, 27-i-1- 175: perché ne lo isguainar tu così fatti strambotti, mettesti in
con sovrapposizione di titùlus (v. tito lo); cfr. tecchio.
, allo stato larvale, vivono per lo più su piante arboree; ne fanno parte
essere addentro negli affari di stato o per lo meno nella loro tecnica. silone,
tecnica. silone, 8-145: anche lo stato scimmiotta spesso la chiesa. che
ché la tecnica è il naturale respiro e lo stesso atto vitale dell'arte.
, 22-69: tutti coloro che protestano contro lo sperimentalismo dovrebbero riflettere cn'esso è sempre
si può manifestare soltanto se, proclamato lo sciopero e abbandonato il lavoro da una proporzione
sono tecnicamente criminali e coloro che non lo sono. 5. per estens
: quando, come ha finito col persuadersi lo scrittore predetto, la filosofia deve essere
formale di un'opera d'arte per lo più in quanto negativamente contrapposto all'ispirazione
è un innovare né la lingua poetica né lo stile né la forma. vittorini,
sotto gli occhi,... lo spirito tecnicistico delle recenti conquiste. pasolini,
è adesso 'razionalizzare', 'specializzare', 'tecnicizzare'lo sforzo industriale. montale, 7-241: da
prigionieri russi. sale sul camion e lo mette in moto; uno dei russi lo
lo mette in moto; uno dei russi lo chiama e gli addita un bullone allentato
al funzionamento dell'impianto di illuminazione durante lo svolgimento di uno spettacolo o durante riprese
spurii, tecnici, giuridici, biologici, lo interessavano enormemente. ottieni, 3-36:
po'la testa, come a infilare con lo sguardo la traiettoria della fune. pavese
tavolo da disegno su cui è collocato lo strumento. il progresso [marzo
la professione alla quale vuol dedicarsi. lo stato gli accorda altri due anni di istruzione
di harvard. 2. lo studio applicativo delle scienze e delle tecniche;
quaderni rossi », 1-56]: lo sviluppo 'capitalistico'della tecnologia comporta, attraverso
elei controllo capitalistico. volponi, 2-505: lo sviluppo della tecnologia ci offre alcuni entusiasmanti
. tecnologicaménte, avv. secondo lo sviluppo della tecnologia, del progresso;
-a). letter. composizione per lo piu poetica che imita la forma di determinati
172: con teco stao la sera e lo maitino, / besogn'è ch'io
di s. francesco, 2-199: misser lo cardinale... disse ad sancto
, e mandala fuori a quegli, che lo leccano. anonimo [agricola],
s. v.]: tectaria': lo stesso che calagnala. = voce
: su la pelle / del suo leone lo portiamo noi / all'acròpoli, quattro
: 1 tedescheggianti,... esaltavano lo 'stato g. de cousandier [in civiltà
385]: emilio se- forte'e lo 'stato etico'. l'illustrazione italiana [10-xi-1907
trasformato: tedeschizzato, con liani tedescheggianti lo lapideranno! occhiali spessi di tartaruga sui
originaria della germania. maiuscola può indicare lo stato). dante, purg.,
di lì ero disceso in svizzera, aregordar lo segnor rey de defender chi li mercanti toeschi
, delle mo vano comunemente lo spoglio delle teste tedesche per fabbride,
il tardo me i-vn-13: lo latino l'averebbe esposte a gente d'altra
ince so de tutty le gente de lo mundo. tu che liey, chi sy
, 6-135: se dall'iconografia, lo sguardo della ragazza si posava sulle coppie
, s'elli è d'italia, lo volgare inghilese dallo tedesco. sconfitta di
creditore di una somma costante, per lo più annuale, in modo che alla
kircher 'strumentum mendicorum'e notissimo, e lo vediamo girar per le contrade.
che fu così bene fatto: chi lo fece? » dice messer ridolfo: «
intendere]: intendere il tedesco, vale lo stesso che intendere il gergo.
nazioni smaltiscono diversamente il dolore: il tedesco lo beve, il francese lo mangia,
il tedesco lo beve, il francese lo mangia, lo spagnuolo lo piange, e
beve, il francese lo mangia, lo spagnuolo lo piange, e l'italiano
, il francese lo mangia, lo spagnuolo lo piange, e l'italiano lo dorme
spagnuolo lo piange, e l'italiano lo dorme... tedeschi, intendono piu
un quotidiano tedescofilo. piovene, 6-319: lo denunciarono per rorigine ebraica; non gli
, ma i superiori, tedescofili, lo chiusero in un convento e non gradivano se
per il nostro nuovo arivescovo, e lo coregga, se è coreggibile. m.
sa saziarsi del suo adriatico, e lo canta sotto tutti gli aspetti; sicché metà
5-174: l'affetto della giovine sposa lo tediava. -assol. strambotti
re tedia la cura di governarci, noi lo esoneriamo. g. prati, i-52
. cesariano, 1-122: lo atramente si usa a farle depice vel con
si usa a farle depice vel con lo tedino licno: corno fano li impressori de'
avverso / a soffrire il digiun, lo scorno e 'l tedio, / quando il
tieni per gran tedio; di tal disonore lo cuore abbo inn. erra.
, xxxvii-114: e questo sì è mo'lo rimedio / quando umidità li fa tedio
paladini al vizio presti, / o lo teneano in freno a tedio e a stento
le gambe e faceva per settimane intere lo sforzo tediosissimo di non chinare gli occhi
sercambi, i-57: l'anno di mcccxi lo dicto messer arrigo fu incoronato in milano
incoronato in milano della corona del ferro lo dì di tefanìa. = voce dotta
qui erano caduti 312 millimetri di pioggia; lo scorso anno ne sono caduti soltanto 247
piante della famiglia papiglionacee, costituita per lo più da erbe perenni con foglie opposte
erano più, perché il verde delle teghe lo confondeva con le foglie.
. recipiente da cucina poco fondo per lo più di forma tonda, di metallo,
, al fornaio, mandando noddo per lo suo, gli venne dato il mio.
fuora tutto el tuo sale et mettera'lo in più tegamuzzi. pontormo, 1-71:
sostiene, / iloco ti fa parer lo ciel teghia; / e, di tal
mettilo in una tegghietta e spandilo per lo fondo. inventario di alfonso ii d'este
una teghiuzza di terra, coperta per lo modo predetto; mettila la sera sotto il
da cucina privo di manici, per lo più di metallo, rotondo o rettangolare,
trabi proximo a li zambini hano lo trabello terziaroio procurrente a tuto lo tegmine.
hano lo trabello terziaroio procurrente a tuto lo tegmine. = voce dotta,
da- vino particella col comento, cioè lo tegni, li anforismi, la pronostica,
, li anforismi, la pronostica, lo regimento etc. a dì xxii ferraio in
anche coppo), di materiale idrorepellente per lo più laterizio; si distinguono le
valore attenuato, evento spiacevole e per lo più fortuito, imprevedibile (anche nell'
s. v.]: 'tegolato': lo stesso che embriciato. -sm
legno fino a ridurlo a crema, aggiungete lo zucchero e lavorate il composto per renderlo
grave disgrazia, che si verifica per lo più in modo improvviso e inaspettato.
tegolo tra capo e collo e se lo sente piombare addosso non può esser contenuto della
dita, un tegolo rovente, lo copriva subito con un altro simil tegolo,
s. v.]: 'tegumento': lo stesso che 'tegumento'. rosmini, 1-135
. gadda, 6-285: il rubino e lo smeraldo risplendettero e giacquero, nella fossa
che occulta. papini, x-2-295: lo scrittore vuol penetrare nella coscienza altrui e
dermali; fitofagi ed insettivori, vivono per lo più in terra e sugli alberi,
affermano la realtà del divino, inteso per lo più come persona unica e trascendente e
superiore ad esso (mentre il panteismo lo fa coincidere con tutta la realtà),
: rano gesuiti spagnoli che dopo lo scioglimento dell'ordine s'erano dati alla
tessuto confezionato con tale armatura, per lo più con fibre di cotone o lino o
girolamo da s. stefano, 221: lo vestir loro (degli abitanti di zoachin
e asciugamano di cotone o lino, per lo più damascato o ricamato. garopoli
mitologica delle parche che filano e recidono lo stame della vita umana). -anche:
ragionamento o dibattimento processuale, per lo più considerato nel suo impianto complessivo, nel
6-114: qui si vede la tela e lo steccato / ingombrano i tornei quell'altra
lucenti formano tra il riverbero dell'acqua e lo splendore del sole un musaico a chiazze
un mio lavor sì doppio / tra lo stil de'moderni e '1 sermon prisco
, / infin a roma n'udirai lo scoppio. tasso, ii-xxxv: porto fermissima
il derma dei vertebrati omeotermi, permettendo lo scorrimento delle pelli sugli strati muscolari sottostanti
i ha davant, che pot tocar lo fege e 'l cor, sappias che l'
osso raspongiforme, e alle tele cne lo serrano ripercotendosi echeggia e moltiplica il suono.
pietro ispano volgar., 3-71: lo sugo di protulaca salvatica, messo nelli
o le poste dei cacciatori (per lo più al plur.). bernardo
a farle levare al volo (per lo più nell'espressione tela alle folaghe).
li porrai dentro detto latte, e lo lasciarai rafredare, e come sera freddo
. 2. tessuto, per lo più considerato per la quantità necessaria per
con pedali, è ora destinato per lo più a lavorazioni particolari, come quella
un unico albero principale, oggi per lo più sostituito dal moderno tipo automatico.
automatico. bonavia, 365: lo fornimento del telare che fece a mia madre
mia madre. sercambi, i-275: lo dimonio dello 'mfemo avendo ordito la tela
. qualsiasi armatura, costituita da pezzi per lo più rigidi e indeformabili, uniti fra
12-iii-209: fate che mastro pellegrino finisca lo studio, e che 'l falegname ci accomodi
r. longhi, 1002: si userà lo stesso metro per quel ch'è delle
la penna sottile si tirano le coste sopra lo spolverizo, ©veramente mettendo la sceda sopra
costituita da assi o da travi, per lo piu di legno, che forma una