16: piglia il certo, e lascia lo 'ncerto. ariosto, 43-120:
vile e fellone / e mesagiato e povero lo bono. guinizelli, ii-406: se
bono. guinizelli, ii-406: se lo cominciamento / perseveranza tene, / cert'
per certo verna meno, / per lo nostro sermone e per la mente / c'
volgar., 4-164: sappi per lo certo, che orando per lo morto,
sappi per lo certo, che orando per lo morto, o vuoi dannato,
volta nello specchio,... me lo son creduto [d'esser bella]
sapete di certo; scommettiamo che ve lo fo comparir qui, senza l'aiuto del
capegli avvolti / di te, c'ha'lo mio cuor per mezzo aperto, /
prende? certo sì; dunque, lo secondo amadore dee avere amore meglio che
un passo pensato e accorto; non lo impedirebbero i sospetti di certuni, né
impedirebbero i sospetti di certuni, né lo farebbero precipitare le bramosie di certi altri
sannazaro, 5-86: era già per lo tramontare del sole tutto l'occidente sparso di
, / altra l'accoglie, altra lo scioglie ai venti, / altra intrecciando il
nello strapparlo [il dente] glie lo spezzò in bocca, rimasene nelle gengie le
narra che il padre suo continuamente adoperava lo zucchero nelle vivande. c. gozzi
e la cerussa, ch'appena dentro lo spazio d'una angusta cornice compaiono.
, e senza considerazione; ed è lo stesso che dire un cervellaccio. =
o sia il cervello; e forse lo stesso fu che la 'celata'. berchet,
i punti con che la cocina invoglia lo svogliato. collodi, 31: pinocchio.
e crudele, che si dà e lo tormenta e gli sfugge. =
volgar., xxviii-305: e si corno lo corbo, quando trova lo omo
corno lo corbo, quando trova lo omo morto, sì il becca l'occhi
marinaro bestemmiante. oriani, x-21-4: tutto lo slancio umano, insomma il pensiero,
per amore sparpagliarsi il cervello? così se lo sparpagliassero tutti costoro. -fracassare
, / segnato è or da voi lo mio cervello. boccaccio, dee.,
tanto credito che avessi da temerne, lo adoperava più che alcuno altro in tutte
: vedi che pur me si è ricordato lo nome. oh che poco cervello!
: gli atti dell'intelletto consistono per lo più nella primiera impressione. di rado
cervello quasi inebriandola. tozzi, i-108: lo vedremo chi di noi due ha più
quanto siano adulatori, perché un buffalo lo fanno un dottore,... una
si creda, perché... lo affermare o negare gagliardamente mette spesso a
, suo capitai nimico, pur confessò che lo stile di lui a'cervelli baldanzosi parea
in due, e quelli forati per lo passo delle vene e deltarterie cervicali.
ed il sonno / che doma tutto, lo prese. d'annunzio, ii-564:
fumose cervici delle veneziane potenze, per lo iniquo tradimento contro alla lega fatto pel
lubrico e coll'altera cervice, ponendo tutto lo studio in disciplinare le chiome.
, rettor., 27-19: sanza fallo lo porco salvatico avanza l'uomo d'udire
per simil. di lince, acutissimo (lo sguardo, rocchio, la vista)
. soderini, ii-353: lo spin cervino somiglia di foglia, di
.]: 4 cervino ', per lo più è aggiunto d'una specie
fusaggine? e come non si farebbe sentire lo spin cervino? =
fo come 'l cervo, / che ver lo cacciatore, / quando ode il suo
e suona, / e l'altro mortalmente lo saetta. folgore da san gimignano,
si levò uno cervio. e'cani lo seguivano, e guido si misse a seguitarlo
discostò da'compagni, tanto che 'l cervio lo misse nella più folta selva. pul
, e fiori di luppoli: ed è lo stesso birra che cervogia; e questa
, anche in tempi quando il vino lo si postergava alla schiumante cervogia.
di metallo, ad esplorare e verificare lo stato elettrico delle nubi, degli strati
sarebbe una vergogna che virgilio a torto lo calonniasse d'impudicizia. magalotti, i-io
alberi e arbusti (raramente erbe) per lo più delle regioni tropicali, i cui
e trigesimo sesto da augusto, pigliato lo imperio, uno anno e otto mesi
imperio, uno anno e otto mesi lo imperiato solo tenne. s. maffei,
acquisto di milano, quando vi entrò lo esercito ecclesiastico e cesareo, commissario generale
di quelle che più secoli addietro avea lo stesso iddio fabbricate ad achille. collodi,
dello stato è anche capo religioso, lo stato considera la chiesa completamente a sè
qualche volta di legno duro, ma per lo più di ferro o di acciaio;
, i quali vanno sempre scemando; per lo più sono dell'altezza di un dito
.. s'illuminavano come se riflettessero lo splendore del tai-mahl. poi la sua fronte
con le cesoie. berchet, 69: lo scoprirmi in fallo per questa parlata sarebbe
de l'ombrosa siepe, / su lo spinoso trono / del verde cespo assisa
verde cespo assisa, / de'fior lo scettro in maestà sostiene, / e corteggiata
199: quando il poggiar de'monti, lo scender delle valli fu finalmente compiuto,
cessati più dal cancro; unde per lo cessamento del cancro e per la fredura dela
che trovamo li omini de colori tra lo bianco e lo nero. cessante
omini de colori tra lo bianco e lo nero. cessante (part.
: cessante... suona quasi lo stesso che fallito. cessanza,
la quale infamia si cessa, per lo presente di me parlare, interamente,
presente di me parlare, interamente, lo quale mostra che non passione ma vertù sia
rio vicin. foscolo, xv-400: se lo scrivermi ti noia, cessa: risparmierai
conv., i-u-13: per necessarie cagioni lo parlare di sé è conceduto..
/ e diece passi femmo in su lo stremo, / per ben cessar la
come 'l frate che confessa / lo perfido assessin, che, poi ch'è
le consolazioni lungamente perdute ricominciarono a riconsolare lo sconsolato. 2. agg.
: conciòfosse cosa ch'io tempestassi per lo non cessevole impignimento de'piati secolari.
di pigliare un'altra quinta parte per lo meno di cessino, o siano
che vien, de l'ortolano / lo fiuta [il poeta] con dimesso
), di forma varia, per lo più quadrata od ovoidale, usato nelle campagne
mora; / vo'morir, chi lo mette in una cesta, / s'in
pescatori, stanti nell'acqua, per lo fondo le menano a modo delle reti ripali
che le porta molto bene, ve lo manderò. 5. ant. grosso
, sì che 'l sermento passi per lo mezzo della cesta, s'empia la cesta
cavalca, 19-96: romano legava lo pane con una lunghissima fune in un
con un cestellino pieno di chiavi, lo porse all'aggiunto. cicognani, 1-39:
andare e venire da scuola, io lo vedevo caricare la sua « cestina » di
sodo: che bel bello / si fa lo scasso, e qua si tira dentro,
mattio franzesi, xxvi-2-168: senza lui [lo spago] ogni libro staria sciolto /
cesto di foglie, e alcuna su per lo stelo, che pur gli dà grazia
, che giunte / siete a veder lo strazio disonesto / c'ha le mie fronde
spiccato dal suo cesto, così come lo creò la natura. buonarroti il giovane
gran pesto fa buon cesto, come per lo più usavano i nostri vecchi pronunziare cota'
, anche caestus -i (usato per lo più al plur.). cfr.
, al mio parviso, pò tener lo mio cestone. cavalca [crusca]
nievo, 92: mi metteva a girare lo spiedo più in fretta che mai.
un'agonìa. la si raccoglie intorno lo scialle, e ciabatta verso la casa
piovano arlotto, 169: e'me lo disse bene il maestro che me li
che non se ne poteva avvedere; per lo amore di dio, se voi non
del tacito / lare in che dio lo pose; / invidia il ghiro all'aquila
che ti pavoneggi:... tanto lo sappiamo che sei bruttarella, una ciabattona
sciatto. cellini, 4-606: io lo cominciai con la vera regola, ricrescendo
, 889: immobile impugna il fucile, lo drizza lentamente, se lo porta contro
fucile, lo drizza lentamente, se lo porta contro la spalla, prende la mira
cicognini, 1-71: o agatina! lo sapete che in bottega non voglio ciaccolalo
di codeste buscherate? idem, 3-73: lo sposalizio fu celebrato agli ultimi di maggio
forse che perderesti il ciaccolare / e lo schermo. sbarbaro, 1-127: si chiamano
nell'acqua. ojetti, i-282: lo so, è il suo gioco, di
di questa clava: ma dubito che lo finirei di schiacciare, e che io
220: il cialtrone nobilitato che abborre lo spago e la lesina perché gli ricordano
avorio che si dà ai bambini perché lo mordano nel periodo della dentizione.
. firenzuola, 416: un di loro lo serviva a far berlingozzi, ciambellette,
a tutto ciò che ha attinenza con lo splendore della corte (e ha come
bocca, sì l'affogò, e per lo detto modo morì il detto federigo.
(sec. xi), che ha lo stesso etimo di camerlengo (v.
loro appresentarsi delle suddette pallottole. = lo stesso etimo di zimbello (v.)
le compagnie sue quali saranno, tale lo faranno. lorenzo de'medici, ii-no
mio amore, bella come sei saresti diventata lo stesso una ciana, una sanfredianina uguale
cuore dicono: « no », lo sa per primo carlino. ma essi tutti
sa per primo carlino. ma essi tutti lo negheranno se glielo domandate: « perdessimo
cianca di dietro a una cantonata vogliono fare lo stesso. pasolini, 3-18: erano
ragazzo). -fare la cianchetta: lo sgambetto. boccalini, i-161:
fama di coloro che invecchiano drieto a lo scriver le ciancie da riso è ridicola
sanza possa e leggi vane, / dico lo 'mperador ch'ha fuor le mane /
cianciafrùscola, sf. (per lo più al plur.: cianciafrùscole).
; / né mi offerir di dar lo scudo in dono, / o quel destrier
: un giorno nella farmacia cianciava con lo speziale che spediva una ricetta. pascoli,
mie ore: il resto del tempo me lo spendo ridendo, cantando, cianciando,
di fuggire balzella intorno al cacciatore e lo costringe a sparare. diresti il piccino
. moniglia, i-m-i-225: ve lo dirò come l'intendo da galantuomo
è degna cosa nella tragedia... lo scrivere cianciose cose e da nulla.
che ciangotte / l'acqua fervente per lo gran bollire. pascoli, 283: pioveva
uccelli. con tanta leggiadrìa è incredibile lo sgarbo di quei gridi, di quel
alla fine della serata... lo salutò di lontano dicendogli « ciao ciao *
seppe in modo tal ciaramellare, / e lo rimise tanto in coscienza, / e
fandonia. aretino, 8-196: lo intertenere con quella certa ciarla, che
e rideva tanto forte, / che lo stesso vederla era un gioire. c.
sono puerilità e ciarlatanerie, appunto come lo è la scolastica rimpetto alla buona filosofia
ha i talenti per procurarlo. se lo separate da queste idee sensibili, allora
ciarlatani. pirandello, 5-218: lo insegnerò io a questi ciarlatani impostori come si
contagione fu mandata al lazzaretto per fare lo spurgo e la contumacia. leopardi, iii-1066
l'inganno ricade a danno di chi lo ha tentato (cfr. anche biscia
inutili; * ciarlone ', di chi lo perde in ciarle noiose o dannose.
530: qua, nella cucina, lo svolo / di piccole grida d'impero;
l'orologio non va più. i lo guardavo sempre con ghigno / tramandogli una
gale e stringhe... discesero lo scalone in un'ora morta. -figur
angoscia e quell'agonia sublime si divincolava lo straccio miserabile della fellonia, si rigonfiava
com'egli si dimenava e che volentieri se lo volea cavare; ma che egli
il conferenziere. lemmonio, ancorché non lo vedesse da parecchi anni lo riconobbe subito
, ancorché non lo vedesse da parecchi anni lo riconobbe subito. era un po'invecchiato
. era un po'invecchiato, ma sempre lo stesso con la sua barbetta rossastra e
appiglia. iacopone, 88-147: ciascheuna conserva lo suo stato. bartolomeo da s.
xxiv-271: ho pensato, e chi lo crederebbe mai?, che dare nell'oggidianismo
ed è sì inviperito, / che lo vuol morto a ciaschedun partito. goldoni
cui presiedeva un pretuccio chiamato assistente, per lo più un villan rivestito, a cui
. latini, i-487: per lo mio sermone / intendi la ragione,
vile e fellone / e mesagiato e povero lo bono; / e sì corno ciascono
i-69: avegna iddio che prodezza possa nobilitare lo popolare, non li può per ciò
mio dolore, / poi veggio impalidito lo colore / di voi, cui amo più
i primi anni che lavoravamo all'estero, lo zigrino e io, il tempo ci
buoni tutti pari, / e sa'lo fare me'c'ommo si'a esto
le propaggini o gemme, che per lo più ha la figura di un bicchiere.
che serve di cibo (e per lo più indica cibi alquanto rozzi e volgari
gli ammalati, quando il bisogno lo ricerca, è cosa salutevole. tasso,
8-107: ma qui m'attendi; e lo spirito lasso / conforta e ciba di
2-25 (i-919): e chi lo ciba [l'amore], lo mantiene
chi lo ciba [l'amore], lo mantiene e lo nodrisce credo 10 che
[l'amore], lo mantiene e lo nodrisce credo 10 che sia la confortatrice
cibària, sf. (usato per lo più al plur.). tutto
vengono incontro, quando uno meno se lo aspetta, negozi piccoli ma rimpinzati fino
di continuo a l'ombra de i lo ricami tignosi. = etimo incerto
non ròsera 'l cane! / non lo posso enghiuttire, sì rio sapor me
spirituale, in quanto arricchisce e diletta lo spirito, la mente. guittone,
, / ma di tal cibo imbecchi lo suo becco, / ch'e'viverà più
pochi che seggiono a quella mensa dove lo pane de li angeli si manuca!
questa giovano gli occhi, e a lo implorarla gli orecchi. leone ebreo, 303
e amorose. guerrazzi, ii-73: lo credo io, che il sor filippo repugnava
forma di calice a due anse, per lo più di metallo prezioso, artisticamente lavorato
animaluzzi un cibreo che giudicai appetitoso, lo offersi al mio falco.
, dogliuto, crepato, / per lo volto di dio, mal lo fai,
/ per lo volto di dio, mal lo fai, / che di me non
con due paia di ali membranose; lo stridere caratteristico, che gli insetti
, v-167-299: non potea dormire per lo cantare de le cicade. cecco d'a
dure ma sottili, e credendo che lo strepito derivasse dallo scuoter di quelle, si
/ biancheggia di sassi e di ghiaie; lo assordano l'ebbre cicale / col grido
montale, 3-184: il contropelo non lo riattaccato la cicala alla presa.
come io ho fatto l'uffizio con lo strozzi, che mezzo mezzo se n'
. bibbia volgar., v-776: lo cicalone... non ha niuna
1-130: è un pezzo che l'italia lo annovera tra'suoi moderni scrittori..
lunga delle cose di questo mondo; lo sbrigliato cicaleccio dei servi e delle cameriere
colore della medesima; ed allora i contadini lo chiamano gran cicalino. =
, che quel mostro marino (come lo chiamano questi cicaloni poeti?) non ebbe
, 687: la non voleva che la lo sapesse, cicalonaccio. g. m
: chi non lascia al discorso, che lo ha punto e ferito, fermare e
da piacenza volgar., 1-91: dopo lo 'ncarnare e saldare, o vero cicatrizzazione
. pongasi sempre continuamente in su luogo lo 'mpiastro. redi, 16-ix-235: esternamente
in serbo le cicche trovate, e lo incaricava di portargliele. betocchi, 5-121
a tempo; tutto tendente a dimostrare lo spirito, un grande sentimento interiore profondissimo,
9-206: sono pelle e ossa, non lo vedi? e gli uomini, loro
suina, da cui sia stato cavato lo strutto, e che, spremuto,
.. trattone per via di fuoco lo strutto; che si dice anche sicciolo.
carne dopo che se n'è tratto lo strutto, che in firenze e ne'paesi
quasi fasciati dentro un bozzolino. / lo sa la mamma che lì dentro è chiuso
di rena grossolana e ghiara, per lo più molto dura,... e
ciciliano scrivere era detto a quella stagione lo scrivere volgarmente. cicindèla (letter
dea del terzo ciel vezzosa, / e lo voglion fra i cigni cecisbei.
latte. linati, 30-86: io lo lasciavo di buon mattino per andar sulle
ciclico. ciclicità, sf. lo svolgersi di un fenomeno con andamento ciclico
ciclismo, sm. sport. lo sport della bicicletta. de amicis
fa uso delle biciclette, chi pratica lo sport ciclistico, sia come dilettante sia
pratolini, 9-309: chi ce lo toglie il primo premio per il
qual ciclo solare non è altro che lo spacio di 28 anni solari, e cyclo
legato ai solstizi e agli equinozi, lo sento come carne della mia carne.
3. per estens. il decorso, lo svolgimento fino alla sua logica conclusione,
serie di quadri o di affreschi, per lo più di un unico autore, ispirati
ciclòfilo, agg. che ama praticare lo sport ciclistico. = voce dotta
numerose famiglie; si distinguono per lo scudo più largo che lungo, arcuato anteriormente
noi nel centro di un ciclone e non lo sappiamo? palazzeschi, 4-217: per
idem, 3-153: già aveva lasciato lo monte etna sottoposto alle gole de'gioganti,
terno delle cellule, che si verifica con lo spo stamento dei microsomi.
, e non s'attenta / d'abbandonar lo nido, e giù la cala.
da un cicolino, che già molti giorni lo tiene in letto. = dal lat
registr. dal tommaseo: « cicoriaceo, lo stesso che cicoràceo *. cicoriàio
cicuta. d'annunzio, v-1-669: lo volete voi nutrire con la polvere perfida e
, cono., i-xi-4: qualunque ora lo guidatore è cieco, conviene che esso
grecia mendicò cantando. verga, 3-33: lo zio santoro, così cieco com'è
purg., 16-66: frate, / lo mondo è cieco, e tu vien
questi tali non s'ingannino e che lo amante non divenga cieco circa la cosa
filosofo, e senza di cui lo scrivere non è che un istinto cieco,
a ciò che fa, a quanto lo circonda. pascoli, 626: io
de gli affetti tremendi, / me per lo cieco avvolgere i de'casi /.
(se cioè dopo, ritornandoci, lo stimeremo riuscito) non possiamo per il
e nella verità la punta della lancia non lo toccò, ma passegli per lo costato
non lo toccò, ma passegli per lo costato sinistro,... e maculogli
rotta è quella fede / che era de lo errar mio conforto e duce. lorenzo
la cieca notte, ma n'udìan lo strido. leopardi, 15-3: era
, e tra le chiuse imposte / per lo balcone insinuava il sole / nella mia
voluto piangere; la foresta della vita lo circondava da tutte le parti, intricata,
un custode. saba, io7: lo cerco [il pensiero] in ciechi labirinti
e con lettere cieche soglion dare / lo scacco matto a chi fanno il compare.
: cristo... collo sputo alluminò lo cieco nato. boccaccio, dee.
; e lodandolo coloro, il cieco lo volle toccare e fiutare e disse:
appuntar che facessero gli occhi, e lo sguardo, non giugnevano a vedersi un
., 22 (380): chi lo volesse difendere in questo, ci sarebbe
cieco è chiara, e poco dinanzi lo dimostrasti, quando d'aprire la cagion
punteggiato di stelle, di notte; lo spazio in cui si muovono gli astri
bella. bibbia volgar., v-10: lo fuoco di dio cadde dal cielo,
contenti, a gara insieme / per lo libero ciel fan mille giri, / pur
la freschezza delle prime albe, quando lo spirito, lanciandosi a volo pei nuovi
41): nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la
già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la luce quasi a uno
pure otto cieli, de li quali lo estremo, e che contenesse tutto, fosse
prave! / non isperate mai veder lo cielo. boccaccio, dee., 3-8
venti / da tutto il campo, e lo spargeano al cielo. -lo
ntende 'l fattor so oltra cielo: / lo ciel volgiando, a lui obedir tole
da ciel te fo mandato; / lo cor fo paventato de la sua annunziata
sua venuta nel mondo, non solamente lo cielo, ma la terra convenia essere
, cristo, avendo superato e vinto lo tormento della morte, apristi lo reame
vinto lo tormento della morte, apristi lo reame del deio a coloro che credono in
dante, purg., 16-73: lo deio i vostri movimenti inizia, /
, se senza danno di me fare lo credessi. getti, iv-54: e non
: in chirurgia, quello eseguito introducendo lo strumento operatore sotto i tegumenti, senza
sarà la vostra paura che ve lo farà parer così. -volessdo il deio!
par., 1-142: quinci rivolse inver lo deio il viso. -il cielo
a parlare dell'inverno ed egli me lo porta sempre a ddo per dispetto!
a sentirlo è forse avvezza, / lo 'ntende un po'così per discrezione: /
di quel suo amico piovuto dal cielo, lo osservava mettendo a tortura la memoria per
spezzato il tempio della carne, passò lo spirito suo felicemente al cielo.
che nulla importi, / s'altri lo chiama autor del suo travaglio; / ché
per indicare quel mobile elegante, per lo più alto, a cassettini, in uso
dagli arabi), usati per rappresentare lo zero e i numeri dall'uno al
oramai ogni visione di sua figlia, lo riempiva d'incertezza, di curiosità, di
, non so come definirlo, e questo lo riproduceva nero sul bianco innumerevoli volte a
convenzionale e segreta, che consiste per lo più nell'usare le lettere dell'alfabeto
re suocero, ond'egli / perir lo fèsse. tommaseo-rigutini, 2429: queua
allarga il mondo dantesco, e insieme lo uccide, gli toglie la vita propria e
austriaca una delle sue principali entrate. lo stato maggiore distribuì tosto trentamila cigari ai
e * zigarro ', che è sempre lo spagnolo cigarro (che si pronunzia sigarro
. andrea da barberino, 1-5: lo re troiano, che era uomo superbo,
e sottilissimo. pirandello, 7-60: lo sguardo dei begli occhi neri, che le
, impassibilità. svevo, 2-451: lo guardò con ansietà allorché si trovò d'
. -a ciglia bieche: con lo sguardo bieco, in atteggiamento minaccioso.
ciglia, intentare le ciglia: fissare lo sguardo (avvicinando le sopracciglia e stringendo
ma pur difeso con ardite ciglia / lo rimenaro addietro al primo stallo, /
gobbo andò a nascondersi, ma presto lo vedemmo comparire sul ciglio del muricciolo,
spore di talune tallofite (e sono per lo più dotate di un movimento vibratorio che
giacomo da lentini, ii-97: lo cesne canta più gioiosamente / quand'egli
gioiosamente / quand'egli è presso a lo so finimento. cecco d'ascoli,
vaomine allegrando, / sì come fa lo cesne quando more / che la sua
ma ancora fenice, in maniera per lo cielo nel porterà quel suo rarissimo e
al giorno, / per cui cercato a lo stranier ti addita. mascheroni, 827
. caro, 1-143: il grido, lo stridore, il cigolare / de'legni
lena. monti, x-3-326: cigolava lo spirito serrato / dentro la strozza in suon
si conosce da quel cigolìo che fa lo stinco della gamba quando è maneggiata. parini
, la funicolare. cassola, 2-263: lo sferragliare di un tram aumentò progressivamente,
millepiedi, si raggomitola sotto le coltri lo scolaretto e scioglie in una polla di
problemi risoluti con agevolezza, per esempio, lo stacco del calzone turchino del maggiore sul
le due mani al mento / maschio, lo sguardo intento / tra il vasto arco
, solo de uno cilicio, avillipato lo posse in mezzo delli dui puliti servi,
e agitando le cappe color di ciliegia lo distraggono [il toro].
stendi ornai l'arco o tu lo scocca. -essere come le ciliege:
i. nelli, 17-3-23: che non lo sapevi che in questo mondo ogni felicità
berchet, conc., i-153: lo sperar tolleranza in animi irrigiditi da un'
austero, /... / e lo bee annacquato, e lo bee mero
/ e lo bee annacquato, e lo bee mero, / o bianco o verde
sapere chi ha inciso michelangelo ch'io lo farei venire quand'anche mi dovesse costare
legature se le assorbono tutte; né lo stampatore può continuare perché non ha capitali
molte ragioni l'approvano e molte dimostranze lo manifestano. d. battoli, 34-120
... sommergetela a forza dentro lo stesso mastello, che essendo di figura cilindrica
questa [corda] fece entrare per lo canale dal termine a, e uscire per
di colonna, bucato nel mezzo per lo lungo ove s'introduce un asse di
o operatrici), entro cui avviene lo scoppio del fluido e la conseguente corsa
.). medie. tumore per lo più benigno, che si forma nella faccia
idem, inf., 26-88: lo maggior corno della fiamma antica / cominciò
nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de'suoi più familiari
ho veduto tutto il verno prima / lo prun mostrarsi rigido e feroce, / poscia
quella cima. ariosto, 4-14: lo legò ben forte / ad uno abete ch'
arcipressi e abeti..., per lo dolce soffiar d'un venterello che va
, 814: creato l'eco, lo nascose nelle valli e nelle spelonche,
tratto le loro finte maniere cangiando, lo lasciano da la cima e colmo d'
sono! cime di birbanti! se lo mangiano in un boccone quello scomunicato di
sta 'n cor gentile / per qual lo foco 'n cima del doppierò; / splende
cima del doppierò; / splende a lo so diletto, dar, sottile. dante
, di cima d'un sasso / lo vidi a capo in giù sott'acqua andare
caro, i-295: su di cima lo scoglio si sentiva un suono di sampogna.
e avere in cima, / come lo sputo, il pianto. a. f
? ». i no ». « lo vuoi un serpente che ti mangi da
fiumana bella, e del suo nome / lo titol del mio sangue fa sua cima
, / preso due volte, lo orgoglio abassava, / ma de superbia
più alte cime, quando niuna cosa lo tolga dal suo proposito, o lo ritardi
lo tolga dal suo proposito, o lo ritardi. 13. dimin.
... vogliono essere cimati per lo simile modo pure una volta, ma bene
. sacchetti, 92-34: la mattina lo scola [il panno] alquanto dall'
1'asciughi nella soppressa, e che lo cimi. ser giovanni, 64: subito
, e dardinello il cima, / e lo pareggia agli altri. 5
. sacchetti, 92-33: la mattina lo scola alquanto dall'acqua [il panno
l'asciughi nella soppressa, e che lo cimi. f. villani, i-415:
di una pianta, al fine di limitarne lo sviluppo in altezza).
un treppiè d'acciaio, / e lo strider d'un'anitra inchiodata.
bernoccolo. sacchetti, 229-107: e lo prete, avendo un gran cimbotto,
di virtù [crusca]: gli prese lo piede, e fecelo cadere un gran
3. figur. scherz. persona per lo più anziana, che per l'aspetto
d'oro e di smalto, e te lo stimano / qualche pietra di pregio;
non si reggere i grandi stati con lo starsi a man giunte; doversi cimentar
quanto costerebbe? uno sproposito ». lo cimentano, perché, chi sa come,
, 18-1-169: se hanno pur cimentato lo squittino, non sono stati nell'andare
patronato di leopoldo de'medici, con lo scopo di coltivare gli studi scientifici secondo
guai. monti, 7-266: palpitonne / lo stesso ettòr; ma né schivar per
una spezie d'insetti salvatici che hanno lo stesso nauseoso odore. pellico, ii-84
g. m. cecchi, 25-24: lo stramba, che è poltron più che
portava uno cimiere, il terzo portava lo stendale. andrea da barberino, 1-135
con cimiero, da cui si faceva sormontare lo stemma gentilizio; l'intero stemma.
con cimiere inargentate / e par che lo leon prender vogliate / per firenze entro
ariosto, 7-5: et avea ne lo scudo, e sul cimiero, /
rimuove. bruno, 3-81: credo che lo ringraziasse perché li dié di spalla,
lassù, sopra l'elmo, ondeggiare lo vide. -per simil. soderini
(e ponendosi la mano cercava per lo cimiere) che non la voglio, ella
che così ben gli toma, / lo possa sollevar sopra le stelle. d'
agguagliata la terra per seminare e ispargervi lo git e 10 cimino, e'non
storia di s. silvestro, 54: lo missono [san silvestro] in uno
su la bara, vorrà fare / lo spasimato. -fare un cimitero,
, il cimolo della nuova buttata non lo ha oltrepassato, il cardo è ingrossato
sentono adoperati come sinonimi, cioè significanti lo stesso. ojetti, i-227: un'operaia
una cimosa all'altra, deve far passare lo spolino tra pochi fili d'ordito e
una coperta al capo del cavallo che lo cuopra bene per tutto...;
il cimurro cresceva e una puntura avvelenata lo tolse di mezzo. 2.
dalla rabbia a lui boaro; ma lo sciopero doveva essere osservato, e vincere
, farinosa, un poco rossa; lo stelo consistente, le foglie sparse, coriacee
cristalli piccoli e tubulari, ma per lo più si trova in masse terrose o
, ii-1086: è nato errore per lo indico nome cinabaro; percioché così chiamano
frangendo, colorò le gemme / il rubin lo smeraldo e lo zaffiro: / le
le gemme / il rubin lo smeraldo e lo zaffiro: / le caverne vestì di
e che non ammiri la sapienza e lo stile di quel gran coloritore? testi
de gli alimenti, dove [dioscoride] lo chiama [il carciofo] cinara,
: il giulebbo, ed il brodo cinato lo ha preso. cincia,
/ e dagli uno ingoffo / in su lo scoffo. = voce onomatopeica.
cincischiaménto, sm. il cincischiare, lo sgualcire. -al figur.: il
me la fa, se no, non lo so, tra noi due, chi ci
in quel punto che un simile accidente lo disturba; e se il ricogliere della carta
republica il collo anzi che pace sì sciagurata lo le cincischi. carducci, 174:
il domine ne in furore, e lo exaudi orationem, aviandosi passo passo a
: questa eleganza e sodezza d'ingegno lo salvò dal pericolo che i medici corrono
venticinque lire tutto sudicio e cincischiato, lo posò nella nicchia del lume e sopra
perpetuo riso, così la nequizia deformò lo spirito del giornalista buffone alla rabbia dello
', chi per tutto trova inciampi che lo fanno procedere lentamente.
senza fini industriali e commerciali, per lo più a passo ridotto).
una sua collezione di rarità. per allora lo ricoverò in un magazzino di porto,
, circolo, sodalizio, che ha lo scopo di stimolare l'interesse per il
mio, perdonatane, ché io non lo farò mai più. -pigliate, pigliate
stor. genere letterario classico, per lo più in versi (con metro, lingua
cinematografo. ojetti, i-209: v'è lo smunto pensionato, deluso dalla vita,
nefare. cinegètica, sf. lo sport della caccia esercitato con i cani
manzini, 10-53: fuori della scuola lo incontrai, la prima volta, nell'
che viaggia ancora con la sua immagine attraverso lo spazio, sul veicolo della luce di
ii-72: gli rubai l'orologio, lo vendetti, comprai una latta di petrolio,
2. per estens. che ricorda lo stile, il linguaggio, il modo
del cinematografo. alvaro, 9-513: lo spettacolo doveva consistere in una satira del
compete, non ti curare di come lo spenderà, giacché probabilmente lo sciuperà in
di come lo spenderà, giacché probabilmente lo sciuperà in ciprie ed in belletti; o
linguaggio è poco vistoso, e se lo accudisce con una voce più cinerea dei
giallo come oro, e così lo chiamano; il terzo azzurrigno e pavo-
, ii-267: i ponti cinesi sono per lo più d'una costruzione leggiera, e
furono i modelli della loro architettura, e lo sono tuttavia. leopardi, i-939:
di sé e non si avvede che lo portano via dalla sua casa.
: voltommi per le ripe e per lo fondo; / poi di sua preda mi
, i-92: sotto colore di assicurar lo stato dalle invasioni de'prencipi stranieri,
l'udito benevolo. forteguerri, 4-9: lo cinser di forte catena, / e
cinser di forte catena, / e lo portaro in fresca grotta ombrosa. parini
-figur. bonagiunta, ii-299: per lo piacer m'ha vinto, / per
piacer m'ha vinto, / per lo parlar distretto, / per l'operare conquiso
ha cinto, / che 'l core da lo petto / pare che mi sia diviso
, 56: quegli che... lo regolano [l'amore terrestre] con
, e, come dicono i poeti, lo cingono colla santa cintura di citerea,
assol. fra galgano, 1-82: lo cingolo, cioè cordiglio, collo quale
tascoli, 1956: del suo creare fu lo marte cinto / che all'ira triste
giamboni, 4-307: il cavallo che lo portava, spezzato il pettorale e le
pettorali. boiardo, 2-5-40: diceva lo africano: « or che omo è
ronzone? / per altra volta io lo farò più desto ». / e prese
né trasloco. viani, 19-443: lo zaino aveva raddoppiato il peso, le
quello che nessuno fa, perchè tutti lo sanno fare: correrà fuori tra i
un saetta: / appunto nell'orecchio lo 'ncartava; / dall'altro lato passò la
con l'arco in mano: io con lo spiedo acuto / il fèr cignale aspetterò
9-73: coi cani armati e con lo spiedo, attende / il fier cinghiai che
stampa, ix-139: or assai con lo spiedo il cignal fiero, / quando animoso
spiedo ch'io avea alla mano, era lo stilo, e le tavolette, incerate
ode improvvisamente un suono quasi inverosimile, lo scuotere di un sistro leggerissimo che parte
, sf. il cinghiare, lo stringere con cinghie.
arrivi / dall'altro cinghio e dismontiam lo muro. idem, purg.,
. fra galgano, 1-81: lo cingolo, cioè cordiglio, collo quale
, 16-1-223: quando si vanno a comunicare lo sabato e la domenica, ciscuno si
volgar., vi-425: la giustizia sarà lo cingolo delli suoi lombi; e la
. bibbia volgar., v-45: lo cingolo delli re dissolve, e cinge
da strato [crusca]: essendo disciolto lo cingolo della castità, lo diletto del
essendo disciolto lo cingolo della castità, lo diletto del peccato prende signoria sopra le
la camera del padrone, e così stando lo sentii cinguettare in sogno, e parendogli
poiché i loro membri non sanno per lo più far altro che adularsi reciprocamente,
chi sporse il monosillabo, / chi pronto lo conchiuse, / e dietro al «
invidio agli alessandri il regno, / lo scettro ai ciri ed agli augusti il soglio
e black la fama, / péra lo stolto cinico / che frenesia ti chiama!
scrive l'orazione a carlo quinto con lo stesso animo che scrive il capitolo sul
che offenda il decoro clericale; anzi lo studio del vero, qualunque sia la natura
digiuno / senza vergogna, / chi se lo sogna? de sanctis, lett.
grassa le cinne or la barba e or lo stomaco le batteno. =
lauracee, comprendente cento specie, per lo più tropicali, dalla scorza aromatica; vi
. domenichi [plinio], i-1176: lo sterpo stesso del cinnamomo, quando è
che dicono mosilico... per lo più il giudicio del cinnamomo eletto si
salvini, 3-38: dietro all'orsa cinosùride lo stesso cefeo è. = voce
, noi non troviamo cose dette anzi lo presente tempo per cento e cinquanta anni.
della pentecoste, che sono cinquanta venne lo spirito santo alli apostoli. cinquanta dì
, il cinquanta e 'l sessanta per lo cento che loro imprestarono. 6.
. machiavelli, 572: gli amici lo faranno, con la rovina loro,
. agg. e sm. stor. lo spazio di cinquant'anni in cui anticamente
. bibbia volgar., i-573: lo cinquantesimo anno sì santificherete, e sarà
è l'anno del giubileo... lo anno cinquantesimo non seminerete e non vendemmierete
non intervenneno quando s'andò a roma per lo cinquantesimo. cinquantina, sf.
l'ha fatto, e colui che lo fé. a. f. doni,
noi conosca... i greci lo chiamano pentapete, ovvero pentagillo. garzoni
. c. bartoli, 2-93: infra lo spazio, che è fra il secondo
fatto di loro una cinta d'armati e lo re balante gittò per terra le bandiere
fianco della collina era cintato e una riva lo separava dalle nostre vigne, dove nemmeno
, ad intervalli, casucce, abitate per lo più da lavandai. tommaseo, i-315
domator de'mostri cinto; / amor lo percuotea co'piè, scherzando. sassetti,
, vedrete fra i ceri ardenti immobile lo sposo annunziato e le mani di lui
: il cinto, cioè... lo circulo intorno a sé, quando è
mezza gamba. algarotti, 1-270: lo stesso è delle comparse che non si
11 ferro ch'e'portava a cintola, lo ferì. de roberto, 362:
aria, per mantenere a galla chi lo indossa. ojetti, i-792: sui
re fiorenze per tale forza, che lo fesse infino alla cintura. boiardo,
montale, 3-148: non varcarono con lo sguardo la prima cintura delle teste.
, leggiadria. firenzuola, 56: lo regolano [l'amore terrestre] con
, e, come dicono i poeti, lo cingono colla santa cintura di citerea.
pezzuola da soffiarsi il naso. forse lo chiamano cinturino perchè anticamente si portava attaccato
i cacciatori. algarotti, 3-57: lo attorcigliano [il mantello] e io
me fan vile. (per lo più come divinità lunare); la luna
: e che ciò sia la verità dice lo sponitore. guittone, ii-224: se
la guerra non mi piace, né lo consiglio mio non è a ciò. dante
resti si contenta; / ciò che lo vede fugge e si spaventa. bembo,
l'elmo si disciolse, / e lo suspese a un ramuscel di faggio; /
del fondo. valeri, 1-64: guardo lo specchio che mi guarda immoto; /
sanza possa e leggi vane, / dico lo 'mperador ch'ha fuor le mane /
la ciociara si marita / a chi tocca lo spago e a chi la ciocia
dico, / se non c'a lo nemico / che m'à tolta madonna placeria
corte d'amore e a ben fare lo mena, che se li buoni fatti accresce
frigido e nebuloso come il suo, e lo schioccare dei ciocchi e i guizzi della
, confezionato in serie e avvolto per lo più in foglietti di stagnola (e
sf. cioccolato (e indica per lo più la bevanda). redi,
, 415: 1 caviggioni, per lo più, nascevano con il bernoccolo dell'
maria, benché i casi della vita lo avessero sospinto verso il cioccolatte, si
miniato infra le torri, dove per lo strepito de'carnati, fischi e ragionamenti
a sdegno, si era un vocabolo, lo quale avieno preso i franceschi, e
e se in asia il musulmanno / se lo cionca [il caffè] a precipizio
il diminutivo di ciacco, che vale lo stesso che porco. = etimo
pananti, ii-48: se un mezzo verso lo spincione scioglie, / se fa quel
fatica. buonarroti il giovane, 9-156: lo sciugatoio spuntatosi / su la spalla (
intorno, / che a braccia per lo campo lo portavano, / sangue sputando,
/ che a braccia per lo campo lo portavano, / sangue sputando, e
attaccato un cotal ciondolàccio, vittoriose motociclette lo sopravvenivano e gli precorrevano. =
ciondola, e i suoi movimenti non lo portano innanzi. anco di persona trascurata nel
, / ne venne presto a farle dar lo sbalzo. note al malmantile, 1-65
i capelli] gli teneva / sopra lo svelto collo, e '1 suo vestire,
pesci che svariano sul celeste e lo smeraldo. il congro, il ciortone,
, specie di ciotola coperchiata, per lo più di metallo, or liscio e andante
gli aveva fatti degni di ricever vergogne per lo nome di giesù. dòtto1
il gruppo, fumando arcigno: e lo sciancato gli tenne dietro. dottolàio,
discendendo adagio a fianco di suo marito lo sdrucciolevole ciottolato del sentiero, le sorse
serra, ii-267: quelle ombre che lo splendore del plenilunio disegnava fini e nette
posano mai; raccoglie 10 sterpo e lo sterco; accatta il ciottolo. ungaretti,
della sua casa, il vecchio alza lo sguardo al greto d'un sentiero bianco
un nido... ora che lo rievoco, ecco che me lo risento,
che lo rievoco, ecco che me lo risento, vivo, fare cip-cip qui
tracotanza deperita, mentre il mare bavoso lo aspetta con un truce e vorace cipiglio
grande: appena il confuso compagno, lo saluti col cenno! betocchi, 5-109:
le ceston sì sta fornito: fette de lo dì transito, / cepolla per appetito
schiacciato. pirandello, 7-114: « lo ziro, ce l'hai? il companatico
differisce da quella di tulipano in ciò che lo stelo del fiore dell'ultimo anno si
o più tosto dell'alabastro, e lo chiamano cipollato, per essere fatto di sottilissimi
ha la spata di un sol fiore, lo stilo fatto a clava, e fiorisce
capitello; semplice blocco parallelepipedo, per lo più con iscrizione, che serve come
o cippo, o come e'se lo chiamavano, che per avventura poteva importare
del cipresso. intelligenza, 62: lo terzo loco è lo salutatorio, / e
intelligenza, 62: lo terzo loco è lo salutatorio, / e quel luoch'è
è di cipresso inciamberlata, / e lo sagreto luoco è 'l concestorio. alamanni,
, par., 8-2: solea creder lo mondo in suo periclo / che la
di pesci teleostei, piccoli, per lo più vivipari, di acqua dolce o
, vi-64: li cipri col nardo, lo nardo e lo zafferano.
cipri col nardo, lo nardo e lo zafferano. = voce dotta,
cala ognor più il volo, / più lo raccorcia, e gira / lento,
morali, per esser nato nel settecento lo si potea vantare per un modello d'indipendenza
311: mi sforzerò mostrare... lo stile del sonetto non essere inferiore al
ore o circa. machiavelli, 168: lo mandò con circa mille cavalli e pochi
. guicciardini, iii-101: fu estirpato lo scisma continuato nella chiesa circa quaranta anni
si scompagnano da lui, ma sempre lo circondano, e quando stanno in alto,
che vive si son mantenute a galla lo spazio di sei ore in circa. magalotti
barberino, 1-54: stimava balante che lo re carlo fusse negli anni circa a
/ di un circo / prima o dopo lo spettacolo / e guardo / il passaggio
negozianti più bello. serra, ii-275: lo scrittore di quelle cose vive ancora in
tragica « penuria di circolante » che lo affliggeva da mesi. piovene, 5-32
fluire seguendo sempre la stessa direzione e lo stesso senso; muoversi circolarmente (aria
amore... / se in te lo miro, è tutto festa e gioco
e gioco; / se in me lo provo, di miseria è pieno; /
non solo localmente, ma circoli in tutto lo stato. boccardo, 2-347: la
trarlasi fuor della bocca, quasi per lo foro d'una trafila e andarla circolando
mi circola / dovunque, e non lo vedo; / quest'un lo sento e
e non lo vedo; / quest'un lo sento e il credo, i ma
molte ragioni l'approvano e molte dimostranze lo manifestano. d. battoli, 32-154
. che si sussegue periodicamente sempre con lo stesso ordine (le stagioni, le
è l'aria e '1 suono per lo forame ovale nel primo anello del laberinto,
ii-3: immagina essere questa montagna circa lo mezzo murata intorno, e immagina essere la
la circolazione (e si riferisce per lo più alla circolazione del sangue o a
, conv., ii-xiv-10: ché per lo movimento ne lo quale [l'ottavo
, ii-xiv-10: ché per lo movimento ne lo quale [l'ottavo cielo] ogni
vorticoso dell'aria o dell'acqua; lo spostarsi ciclico e periodico di correnti aeree
, ii-2-18: la carta monetaria è lo spauracchio che s'affaccia ai nostri in
scrittore non agisce soltanto su quelli che lo leggono e studiano. 10
sparì, il giorno appresso pure nessuno lo vide in circolazione, e manco il
: molte cose qualche volta finiscono con lo sparire dalla circolazione innanzi che gli intendenti
dante, conv., iv-xvi-7: lo cimilo si può dicere perfetto quando veramente
è quando in esso è uno punto lo quale equalmente distante sia da la cir-
delli dui estremi, viciosi l'uno per lo troppo, l'altro per 10 poco
alle chiocciole? manfredi, 2-2: lo spazio piano compreso, e chiuso d'ogni
-anche: disputa, conversazione (per lo più letteraria o filosofica). piovano
più breve e più sicuro di formare lo spirito pubblico, d'istruire in minor tempo
la riga del melone o diciamo per lo ciuffetto, e per la coppa intorniando
. guicciardini, 352: così nacque lo uso che e'pontefici incoronino gli imperadori
-per circolo, in circolo: sempre con lo stesso avvicendamento (una successione di fatti
rimise alla volta dell'olmo ov'io lo trovai sull'avemaria che teneva a circolo
derubando col pretesto di fare proseliti per lo scisma. = voce dotta, dal
bibbia volgar., i-85: lo maschio dello quale la carne del prepuzio
fu nato, ch'el suo padre abraam lo fece circoncidere agli otto dì dopo la
è stata praticata la circoncisione (per lo più riferito agli ebrei).
intorno, / con riva for de lo murao: / per che no g'è
ci appar più splendido del campo che lo circonda. campanella, 1075: il tempio
perfettamente, e non ha muraglia che lo circondi; ma sta situato sopra colonne
muratori, 7-ii-100: nelle pianure per lo più si circondava la città con profonda
lite corta, / dove circonda il popul lo steccato, / sonando il corno s'
sono al sole prossimi... sempre lo circon dano, e quando
: congiunto il filo colle corregge, lo distese a tondo per terra, e quanto
all'uomo, e perché ei conosciuto lo glorificasse, si circondò della nostra infermità
. silone, 5-165: la polizia lo ricercava da tre mesi. l'aveva segnalato
o un bacino salinare, usato per lo scolo delle acque. = v
, che hanno una costola nel mezzo per lo lungo, et altre due, che
in burrasca; e che il petrarca lo derivò in tanti canali tranquilli ed ombrosi
disamar, sì m'ha legato / lo inebbriato iesù dilettoso, / che sono in
trasformato, / d'un radio circundato ho lo mio viso. bibbiena, xxv-1-67:
: incedeva lenta, severa, reggendosi lo strascico un po'stanca,
, e ciò fede di presente per lo gran popolo che aveva. =
. varchi, 7-168: è contenuto lo spazio d'un cerchio da quella linea che
spazio d'un cerchio da quella linea che lo circoscrive, cioè lo circonda e serra
quella linea che lo circoscrive, cioè lo circonda e serra intorno intorno, la quale
che la circonferenza dell'uno passava per lo centro degli altri due scambievolmente. tasso,
semplici hanno amore naturato in sè a lo luogo proprio, e però la terra
la terra sempre discende al centro; lo fuoco ha amore a la circunferenza
la circunferenza di sopra, lungo lo cielo de la luna, e però
che un plettro, il quale formi lo spirito vocale. firenzuola, 591:
lui riceve; e quanto quella circonflessione lo fa bello, rilevato e garbato.
si approssimò a damasco, e subitamente lo circonfuse tutto intorno una luce dal cielo
senza ravvisare la sua persona mortale; lo cerco nel mistero della nube ignea che
cerco nel mistero della nube ignea che lo circonfonde. negri, 1-636: se il
/ e d'aere azzurro e d'òr lo circonfuse. d'annunzio, ii-605:
al cannello. monti, x-2-257: lo cingea da tre lati il circonfuso / mare
avvolto, circondato; cinto (riferito per lo più all'aria, alla luce)
di quelle fisse, che, sparse per lo cielo, non si veggono senza l'
deputato » (è la circonlocuzione con cui lo vezzeggia il fanfulla) mi rassomiglia un
paradiso, 429: quiescente è quegli, lo quale la cosa che è incorporea
porta detta orientale, distante dalle mura lo spazio della fossa, d'una strada di
de'forestieri, che da'luoghi circonvicini lo vennero a vedere. galileo, 447:
prigionieri. nievo, 128: lo spaccafumo era un fornaio di cordovado, pittoresca
, dal prodigioso correre che faceva quando lo inseguivano, avea conquistato la gloria d'
girolamo da siena [tommaseo]: lo 120 grado si è una circumvoluzione fortissima
panzini, 11-86: ho letto anche -e lo credo -che chi è ottimista ha una
] una volta si circumvolvono o rivoltano in lo giorno naturale. = voce
alta e perfetta? -io non ve lo dirò certamente. forse la lettura dei
grossezza che stava fra l'acqua e lo elemento del foco rimarrà molto ristretta e
fine arti- fiziosi sinonimi del « non lo so * uso sinceramente da socrate.
, secondo che quello gli commetteva, lo faceva meno cir- cunspetto e più lento
, quando prende le parti finite de lo infinito. boccalini, i-198: svetonio
. d'annunzio, v-2-456: come lo vedevo circospetto, e ricoverato dietro un
fermo. è circospetto: se sentisse che lo spio, scapperebbe. 2.
per detto delli reverendissimi signori deputati, lo commendo per prudentissimo, per circospettissimo,
, / forza dianzi le fu cercar lo scampo. segneri, i-308: tu
donne; anzi protesta espressamente di non lo voler dire. dal progresso della storia
volere fare in sulmona gran festa per lo natale, e fece a quella invitare
di carte... e con lo stile d'argento nota con brevità..
piangean di tenerezza. tasso, 20-104: lo stupor, di spavento e d'orror
noi ti abbiamo mandato là per intendere lo animo suo, e che provvisioni disegna
non se ne lascia trascinare; ma lo padroneggia ella il suo fatto; non ne
complesso di circostanze sue proprie, che lo fanno esser quello e non un altro
e si risente d'ogni sua circostanza, lo ripropone nel modo più concreto. calvino
. goldoni, vii-1170: giacché sapete lo stato mio, movetevi a compassione di me
tempo, che mi rispondiate se fare lo volete o no. v. borghini,
solea stendersi et ampliarsi quanto la volontà lo pingeva, ora circumstrécto et rimesso dalle
92-80: li cieli son stainati, / lo lor silere me face gridare: /
el centro del centro del circulo e lo diametro della perpen- diculare e poi guati
si desse non sarebbe? egli è lo infinito, il quale se si potesse dare
le fonti de tacque, quando circuiva lo suo termine al mare e poneva legge a
stando, gittati i raggi, tutto insieme lo vede; ma costui accostandosi alla ritondità
città per terzo, e ciascuno rinchiuse lo suo terzo di mure dentro da questo
cioè ieru- salem... attornierò lo tuo circuito a modo d'una spera,
dunque ottava quel tempo che seguita per lo mutamento dello stato di questo secolo.
cose saranno cessate, e sia risoluto lo circuito del tempo, seguirà l'ottava
manzoni, 886: ebbene, ve lo concedo... ve lo concedo;
, ve lo concedo... ve lo concedo; ma non so neppur io
padre è nel figlio e viceversa, lo spirito santo è nel padre e nel figlio
sottile. pasolini, 3-344: scintillone lo guardò, cotto dal sole come una
su di lui gli occhi neri, lo fissò un momento soprappensiero. -dimin
crudo il conquisto, e ancor lo scrive / colma d'orror la storia;
, iv-2-10: a levante, verso lo scoglio de'forroni, c'erano ancóra
). galdi, i-230: ecco lo spirito de'circoli costituzionali qual è in
muli o da'cavalli; e che per lo più serviva a viaggiare con celerità,
non possono ben riguardare la chiaritade, così lo 'ntendimento dell'uomo, quanto è
1-75: ogni femmina v'è, per lo ber, cispa. boccaccio, vii-44
sorte lusca, cispa, lippa, giovava lo spalancare delle ciglia, mentre ci pareva
sf. serbatoio in muratura, per lo più di forma circolare, chiuso e
cisti enorme su la nuca, che lo obbligava a tener sempre giù e piegato
(verme solitario, taenia solium) durante lo stadio di larva. questo periodo è
. medie. operazione chirurgica che ha lo scopo di porre il dotto cistico in
opposte, fiori grandi, con calice per lo più a cinque sepali, corolla caduca
; onde è che alcuni rosa canina lo chiamino. dioscoride italiano, 1-121:
, 1-121: del cisto: chi lo chiama cistaro e chi cissaro; è
formato il genere * eliantemo '. -alcuni lo chiamano cistio. da una delle sue
. medie. operazione chirurgica che ha lo scopo di porre in comunicazione la vescica
, 6-65: scoperto il detto trattato per lo popolo, fatti richiedere e citare dalla
, 69: allo uscire del senato lo arebbe tumultuariamente morto [corio- lano]
lano], se gli tribuni non lo avessero citato a comparire, a difendere
obligo, non intendo di quello per lo quale innanzi a'tribunali de'giudici da'
. fortuna che me ne sia accorto! lo citerò in giudizio!...
94: da papa onorio detto, che lo avea coronato, fue citato, e
dì xxv di settembre, si venne lo re languis d'irlanda alla città di
di lodovico re di francia, e lo citò a venire in italia a pigliare quel
, 2-6: la morte, che lo citava sotterra, gli raddoppiò le tristezze.
: nominare. cattaneo, iii-4-48: lo sollecitavano eziandio a chiamare gli officiali veterani
auleta o il citaredo solitario nel trattare lo strumento componeva con le sue attitudini e
dante, conv., i-xi-n: lo malo citarista biasima la cetera, credendo
buon cantor buon citarista / fa seguitar lo guizzo della corda, / in che più
corda, / in che più di piacer lo canto acquista. boccaccio, 9-295:
fiori di salice e di nocciolo, è lo spigonardo, il canugiolo, il citiso
, sf. scienza che ha per oggetto lo studio delle cellule animali e vegetali.
. biol. capace di inibire lo sviluppo e la moltiplicazione delle cellule
. se'pur citrulla se tu te lo pensi! cicognani, 1-44: in quanto
ed organizzato in modo da consentire lo svolgimento delle molte plici attività
ficio, e d'ingegno, per lo quale cittade, o castello si com
i-262: l'amor proprio, per lo quale si spregia iddio, edifica la
come l'amor d'iddio, per lo quale spregia l'uomo sé medesimo edifica la
, che né dimonio né creatura glie lo può tórre. savonarola, 25
e de'forestieri, che da'luoghi circonvicini lo vennero a vedere. manzoni, pr
circavicine cittadi; e però fu fatto lo regno. g. villani, 5-32:
capoverso! panzini, i-286: salutava lo stesso il suo ex professore quando lo incontrava
lo stesso il suo ex professore quando lo incontrava... per le melanconiche
boccalini, i-92: sotto colore di assicurar lo stato dalle invasioni de'prencipi stranieri,
quarantaquattro anni, quali elli tenne solo lo imperio, cittadinissimamente visse.
città, cittadino (oggi usato per lo più solo con valore spreg.,
. 1. nelli, 6-1-8: non lo introdurre così subito. è necessario ch'
... tutta l'estasi, lo sgomento, il silenzio, l'agguato delle
da un vincolo di appartenenza stabile con lo stato (contrapposto a straniero e ad
; ma ne'tempi avversi, quando lo stato ha bisogno de'cittadini, allora
; né altri veniva in suo confronto che lo straniero e lo schiavo. cuoco,
in suo confronto che lo straniero e lo schiavo. cuoco, x-226: non mi
. idem, inf., 8-69: lo buon maestro disse: * ornai,
cominciò molto a mancare, avvelenata per lo disordinato tesoro, e per gli avari
dante, conv., i-xii-6: lo volgare è più prossimo quanto è più
gentil fu così presta, / sol per lo dolce suon della sua terra, /
di milano, perché dopo la mia morte lo apri e pubblichi, senza veruna formalità
cerca del primo verde per insalata; che lo dimenticano per il primo fiore.
polito 'l volto? / porrassece lo scorteco, che 'l coio vecchio n'ha
vecchio n'ha tolto: / remette lo coio morvedo, parrà cìtola molto:
del resto / ama i sudditi e lo stato, / e protegge i bell'ingegni
di questo palio di ciuchi non daremo lo spettacolo, suppongo, e ci appiglieremo ad
braccio alla greppia distese, / baiardo lo ciuffòe come un maschino / e in
/ e in sulla spalla all'omero lo prese, / che lo schiacciò come
spalla all'omero lo prese, / che lo schiacciò come e'fussi una canna.
l'ira e la man presta, / lo ciuffò ne la gola, e l'
che l'onore / rubano a chi lo merta, e a chi ha cervello?
, 104: si lasciò calar lo scapperuccio su le spalle e gli si
per la riga del melone o diciamo per lo ciuffétto... fa di tutta
tre tratti con ruina, / e poi lo pesta con una bacchetta. buonarroti il
cadetti, 225: il capo se lo acconciano semplicemente ritirandosi tutti li capelli alla
, se colla mano / affermar può lo sventolante ciuffo / di lei che fugge
gli recisi il capo, / e per lo ciuffo il sanguinoso teschio / crollai ben
un po'i ciuffi con una forcina o lo spillone. 4. per estens
per vederlo, prese l'occasione per lo ciuffo uno squallido sere, che chiamavasi vulgar-
, il levare la pipita ai galletti, lo strapazzare la chioccia che non governa a
ciuffolotto e non potè comprarlo e allora lo dipinse. = deriv. da
quattro ciurlotti nelle costole, e se lo levò di tomo. = deriv.
avesse ragliato, invece delle riverenze lo avrebbe messo alla lapidazione. =
soffiandogli ed i gesti, / in tutti lo ciurmavan cavaliero. 2. iron
ciurmato prima si fosse, ancorché francamente lo negasse, e con mitridato, o con
ma bisogna domandar a lui s'egli lo vuol pigliare, perché essendo anch'egli ciurmadore
perché essendo anch'egli ciurmadore, non lo vorrà. muratori, 7-iv-303: così una
,... ne toglie lo stomaco di passare la carta del frontispicio.
po'troppo i claustrali, pure, atteso lo spirito di dolcezza che dominava nel nostro
che dominava nel nostro governo, tranne lo smembrato dal loro corpo, né i
... pericle la civetta ne lo scudo. tassoni, 3-71: era con
degli uomini con atti e vezzi per lo più alquanto leziosi e poco naturali,
dama accivettata, anzi civetta, / lo burla, che gli è corsa la
è la mia pispoletta, / che lo specchio parea delle ragazze; / ma poi
allora perde il premio proposto, e lo vince colui che gliel'ha fatta cascare;
l'investe, / fa civetta, e lo scansa: ché altrimenti / resterebbe acconciato
ogni momentino agguantavano un tizzone e se lo tiravano. uno una volta sbagliò il
non era lesto a far civetta, lo cuccava nella testa. viani, 13-274
prigion non entravan di mezzo, / e'lo toccava a civetta. i. pitti
. compiere atti, gesti, moine per lo più affettate, leziose, per sollecitare
umano, / di civettar guardandoti a lo specchio / falso del verso vano?
po'co'birri, che in fondo è lo stesso. 6. tr.
pratesi, 1-100: e se lei non lo avesse incoraggiato col suo continuo civettolare alla
2. figur. uomo, per lo più anziano, che si ostina a
tirò fuori dalla tasca un pettinino e lo specchietto. « che ti fai la
più del bisogno ti lasciano intravedere soltanto lo stivaletto. panzini, iii-456: e
allargò i termini del governo popolare, lo corroborò con la instituzione dei gonfalonieri capi
cividale. nievo, 184: lo sbirro si volse al suo compagno raccomandandogli
convenevolmente a sé tiene de li uomini lo maggior numero, sì che in ozio
, 55: confortò rosello volesse dimettere lo exercizio militare, quantunque fusse degno, e
fine delle divisione e discordie civile: lo esterminio di una parte; el capo
lett. it., i-5: con lo svegliarsi della coltura, se parecchi dialetti
nostro non è un paese civile. lo chiami civile un paese dove manca la
se v. a. s. lo graziasse di un luogo di aiutante di camera
abito, un ornamento, e anche lo stile di un letterato, di un artista
maggior mancamento? algarotti, 3-479: lo stile di quei dialoghi era egli non rettorico
civile, come dice aristotile volere essere lo stile della tragedia. 15.
consapevolezza dell'esser loro, e insieme lo smarrito sentimento del dovere verso le glorie
contese dei re, e meritata se lo fece non a sostegno di massime civili,
sedendo in tribunale, / visto che lo sbadiglio è contagioso, / si condanni al
civile, pagati dal re di secento franchi lo anno per uomo; così uno luogotenente
sulla legge in generale, 16: lo straniero è ammesso a godere dei diritti civili
m'incamminai per la strada del cimitero. lo avevo superato di poco, quando m'
dei lavori pubblici, cui è affidato lo svolgimento dei servizi tecnici relativi alle opere
, 2-227: il numero dei matrimoni, lo stato civile delle persone che li contraggono
1-143: papà rossini... dà lo sguardo, la voce e il sangue
comandiamo, e, se l'onestà lo consente, vi preghiamo, che voi formiate
civiltà antica, la moderna, per designare lo stato effettivo civile di nazioni e di
altrui. colletta, i-104: languiva lo stato, e le stesse vicereali gravezze
notte. l'unico segno di civiltà lo davano la ferrata e i fili dei pali
suo vivere, erano tali, che lo facevano nondimeno risplendere con sì gran vizi
, xiv-304: leggigli questa lettera; io lo credo gentile e discreto: egli ci
dante, conv., iv-iv-i: lo fondamento radicale de la imperiale maiestade,
radicale de la imperiale maiestade, secondo lo vero, è la necessità de la
cere e diletto; e per lo simile, base, colonne, capitelli,
funzione delle foglie (che sono per lo più trasformate in spine, come nel
clamide purpurea, la corona in testa e lo scettro d'oro in mano, incedeva
fin sotto le pinne anteriori; e natatoria lo dissi, perché tal muscolo è quello
fe al re carlo audito n'hai lo clamo. = deverb. da clamare
alata ebrietà canora. pirandello, 7-242: lo cacciò con un spintone fuori delle quinte
dritto tutor sui clamorosi scanni / mirato avria lo stupefatto volgo. 2.
e. cecchi, 6-262: forse lo stupore per quell'ignoranza, s'accresceva
è un essere mitico, per lo più un animale: il totem) e
portavano uno stesso cognome, derivato per lo più dal comun progenitore. delcdda, iii-952
il mandò a retraere la figura de lo imperatore da sua propria naturale forma.
le chiavette malferme, escono suoni. lo stromento ha in sé quasi direi una
non me folcisse, / nel suo patre lo vedisse, ne l'et- terna claritate
, e delle oppenioni: onde seguita lo indovinare. 4. figur.
uomini a battaglia. monti, 3-7: lo squadron delle gru, quando, del
chiavi. v. bellini, 490: lo mando [il quartetto] istrumentato con
di garibaldi, e tutta la banda lo seguì fra una demenza più tempestosa di
di governo distinte -come dicemmo -, lo erano per il fatto. cuoco,
una sola famiglia, tanto più che lo stacco tra classe e classe è cosa
pochi celebri e preponderanti, e per lo più con maggiori emolumenti sì d'onorario
molti di poca fama, e per lo più combattenti con la miseria del loro stipendio
titoli di debito pubblico irredimibile che fruttano lo stesso interesse. -nei contratti assicurativi:
27-147]: 4 la classe', cioè lo naviglio della santa chiesa. landino [
uno mi domandasse a che cosa giova lo studio degli autori classici così lontani da noi
». ojetti, 63: classico è lo scrittore che anche parlando di sé stesso
mentre l'altra è classica; bensì perché lo stucchevole è sempre cattivo. de sanctis
modelli più perfetti (la lingua, lo stile di un'opera letteraria).
italiano sia tutto classico, egli è lo stesso che volere taluno occupato esclusivamente a
, composta di concetti empirici, con lo speciale loro ufficio che è classifica- torio
, ma soprattutto la struttura anatomica, lo sviluppo e il modo di vita) che
o sarà vinto o sarà espugnato, lo quale dalla città certamente cacciato esser non
o di ludovico xiv, attribuitele anche lo strabismo di quella castissima contessa d'albany e
determinava conforme alle sacre lettere, non lo ricusarebbono. parini, 882: stenda e
a lui. finiva col dirgli, che lo teneva tuttavia obbligato, perché in quel
essersi mutato d'idea, e non lo avrebbe sciolto finché questi non rinovasse formalmente
i libri... quella vita claustrale lo abituò a tutte le castità. deledda
monaca (anche sostant. e per lo più al plur.). giamboni
sorgevano lungo il muro del claustro e lo proteggevano con le loro cupole opache.
c. e. gadda, 2-42: lo slancio della cupola è secondato e confortato
l'italia. ojetti, ii-5i: lo vedevamo scomparire, chiudersi nel lavoro,
o per un giorno nella clausura, lo trovava più cordiale e grazioso che mai.
utile, che può servire a far rompere lo scilinguagnolo ai balbuzienti. boccardo, 1-471
domator de'mostri cinto; / amor lo percuotea co'piè, scherzando. guarini
di questa clava: ma dubito che lo finirei di schiacciare, e che io
contro l'avversario, e la clava che lo colpiva di nuovo, i colpi vibrati
compensare l'umano genere dei destini che lo condannano servo perpetuo ai prestigi dell'opinione
in italia: hanno un corpo fruttifero per lo più ramificato o dentellato, rivestito parzialmente
è giunto a maturità, rimane per lo più chiuso, finché qualche sollecitazione meccanica
dei paesi temperati: sono frutici per lo più rampicanti per mezzo di viticci, con
del chiesto perdono. ariosto, 42-19: lo fece tor, che tutto era
più la libertà sua col perdonare che con lo incru delire. monti,
se non la sua misericordia? chi lo sottomise alle miserie nostre, altro che
d'annunzio, iv-2-909: tutto lo scafo immerso, con solo fuor
cino, i-843: conservar lo splendore dell'ordine clericale. fagiuoli
e sospirava compunto, come se già lo consegnasse al braccio secolare ateo, lui
clero. piovano arlotto, 8: per lo sommo pontefice di consenso del populo di
tre arcivescovi,... devotamente già lo aspettava. berni, 7-9 (i-181
li vasi nostri non si mondassero, lo spirito santo non poteva abitarvi, e per
ed altri spiriti buoni e ch'averan lo spirito santo manifesto come gli apostoli,
xii-54: non cessar di porte / fra lo stuol de'clienti, / abbracciando le
, 3-3-39: clima dimandano i geografi lo spazio della terra compreso tra due cerchi
mani le sorgenti delle vostre ricchezze: lo spazio immenso, che ci separa da voi
preparativi delle nostre invasioni, prima che lo strepito ne sia pervenuto nei vostri climi.
. complesso dei fenomeni meteorologici che definiscono lo stato medio dell'atmosfera in una data
indica clima rivoluzionario, clima cioè dove lo stato di cose iniziale si trasforma via via
. 2. edifìcio appositamente attrezzato per lo studio della scienza clinica e per la
cura degli ammalati (e indica per lo più, in confronto con l'ospedale
la polve messaggera / di morte, lo stridor degli assi / nei mozzi, l'
.. quando quattro o sei ufficiali lo assalgono d'improvviso, e senza dire
sesso, e con quello mandava fuori lo strabocchevol cibo. garzoni, 1-158:
clivi. pascoli, 69: vaga lo stuolo delle rosee bocche / pe'clivi,
i radi gondolieri e il suo, lo inquietavano. -cloaca massima: «
qualche cosa di potabile... ve lo garan = voce dotta,
loro blandizie e dei loro vezzi, lo sfogo innocuo delle loro mollezze e delle loro
, che appresta e fila con lachesis lo stame della vita, che poi atropo
parche: dal verbo xxóffio 'io filo'(lo stame della vita).
clune, sf. (per lo più al plur.: cluni).
monti, 5-82: l'inseguì, lo raggiunse, lo percosse / nel destro
5-82: l'inseguì, lo raggiunse, lo percosse / nel destro clune merione,
! come gli si assise accanto, come lo grattava, e gli tastava il calore
voce dotta, lat. clunis (per lo più al plur. clunes, di
. mattioli [dioscoride], i-689: lo cnico produce le fiondi lunghette, dentate
idem [dioscoride], i-690: lo cnico è notissima pianta, e chiamasi in
maria, co faci vi, quanno tu lo vidivi? / or co non te
co *, sm. (per lo più raddoppiato co co). ant.
la compagnia e coabitazione della femmina che lo lusingò, trapassò 11 comandamento di dio
trapassò 11 comandamento di dio e mangiò lo pomo vietato. de luca, 1-3-1-149
. agostino volgar., 1-2-293: per lo tumulto d'alcuni suoi coaderenti fu costretto
un breve al cavalier morelli, col quale lo dichiarava coadiutore dei tre periti di romagna
intento a compilare certi commenti latini ed io lo coadiuvavo ricercando nei lessici e nelle grammatiche
un uffizio, in una operazione, dove lo spirito ha più parte assai che la
el seme, e a poco a poco lo dispone all'anima vegetativa. d.
inchiuso nel pericardio, come il caldo lo stillato dal pancreas. a. cocchi,
altri esseri. 4 accagliare 'dice lo stesso; ma in senso meno ampio.
dentro la sala da ballo, su lo stropicciato assito, la giovinezza salmastra di
rapprendersi, raggrumarsi, rappigliarsi (per lo più riferito al sangue e al latte
volgar. [crusca]: fendi per lo ventre la lepre pregna, ed il
s. v.]: 'coalizione', lo stesso che 'coale scenza '
una coalizione, un'alleanza. -per lo più rifl. e recipr.
comunisti? hanno già rialzato il capo: lo vedo io, che sono alla camera
coana, sf. (per lo più al plur. coane). anat
. cellule ovali a collaretto che ricoprono lo strato interno dei poriferi.
coartare e recare a povertade iddio, lo quale dà a tutti vita e cibo.
ii-1-483: se il presidente tornava, lo faceva coartato dalla minaccia della guerra civile
coassiale, agg. che ha lo stesso asse. = 3 comp
dottrinale, ma intor bidiva lo stato, e trascorreva alla violenza ed al
tommaseo, 1-451: al re, lo stare nella città stessa che il papa
domicilio coatto. pratolini, 9-411: lo trasferivano di carcere, anzi, dalle
con altri di un'opera (e per lo più è in secondo piano rispetto all'
facilmente e forma il vetro, o lo smalto azzurro, detto volgarmente * smaltino
'. si pretende che gli antichi egizi lo conoscessero e ne facessero la coperta,
di cobalto e di sole, lo trovarono sul binario vicino al ponte, sfra
a questo metallo e ritenevano che un folletto lo sostituiva all'argento, ch'egli sottraeva
. indi chiamarono questo minerale kobalt per lo suo vapore arsenicale e maligno ».
l'ambasciata: e non beendo per lo modo detto, non averebbe saputo dire
, o raganelle, / il suon lo chiese ad un cantor del brolo. /
cobla, che in quella lingua avea lo stesso significato '*; v. copla
disegno più chiaro sulla nuca, per lo più in forma di occhiali; è
corde sottili. anguillara, 5-122: lo strai nel nervo incocca, e insieme
segno ch'io marco / va stridendo lo strale / da la cocca fatale.
vecchio, torcendolo un poco, tanto lo pigli la cocca della gruccia.
, iii-205: avendo filato un fuso, lo lasciò cadere nel cestello che aveva ai
grembiule così carico di noci, che lo reggeva a fatica, tenendone le due cocche
166: rosa intanto sospendea lo staccio, / ponea le fette sopra
/ alessandro, tenea contro il tidide / lo strale in cocca, standosi nascoso /
dissero anticamente 'nappa ', e lo dicono ancora quelli che procurano di parlar
,... /... lo stringerla bocca, / e trarne fuor
cocca: /... / non lo gabella, ch'è troppo scaltrito.
della detta costuma, cioè agli scrivani per lo cocchetto, cioè per la lettera suggellata
anche a costo di ricevere sul naso lo sferzino del cocchiere. de roberto,
cui affidavo il velocipede tanti anni fa, lo stesso che poi tu chiamasti il mio
sia una cocchieressa, il sesso non lo comporta. = deriv. da
681: il palio de'cocchi (lo dico per comodo di chi non l'ha
carena, 1-255: 'cocchiume', foro per lo più circolare, nella doga di sopra
porpora, della quale si è vestito lo nostro imperadore, si è composta di panno
leopardi, i-48: il nostro popolo lo chiama [il capo] burlescamente la
per due camminando, e il governo lo premia con cinquanta lire per un maschio
la forma italianizzata cocchia): lo stesso etimo di coccia1. cocciàio
eòeciò). stare volentieri con lo scaldino in mano. = deriv
della cervice, se ne viene giù per lo filo della schiena sino all'osso coccige
allora « tuna silvestre », ed ora lo coltivano come fruttifero, riconoscendo il maggior
cocci ', incocciare, impermalirsi. lo stesso che 4 pigliare il cappello '.
; o forse para gonando lo stesso uomo a cosa fragile, messa al
tonaca 'esterna del seme, per lo più liscia, coriacea, legnosa, detta
1519: 'cocciuola'è piccola enfiatura, per lo più da morsicature di zanzare, o
zanzare, o simili insetti. anche lo stropicciamento di corpo ruvido e pungente produce
alla intrapresa crociata: per due ragioni lo ammirai, per la cocciutaggine savoiarda a
, 79: èglie, per chi non lo sapesse, vuol dire: è.
respinto, dice a se stesso « lo sapevo » anche se insiste,
intanto, qua c'è carlo. lo dirà lui quello che hai ». baldini
un'ombra di stizza e d'orgoglio lo invadeva. pavese, 4-308: gli eroi
queste valli sono tutti ragazzi, hanno lo sguardo diritto e cocciuto dei ragazzi.
un gran regalo, e veramente lo è, essendo un liquor soa
; quando è in questo grado lo chiamano lagna, e ogni cocco ne darà
carena, 2-63: 'cuccò ', lo stesso che uovo, crudo o cotto
cura, l'altro non l'amano e lo trascurano. ora è destino che il
, tanta la passione con che ella lo abbraccia, che ne muore spesso soffocato
soffocato; e l'altro invece, lo scimmiottino trascurato, viene su vispo.
per l'ariento la prudenzia, per lo indico la fortezza,... per
indico la fortezza,... per lo cocco la carità. alunno, 1-110
'coccodè'e * coccorè', così dicesi lo schiamazzar delle galline, quando hanno fatto l'
qualcuno che dietro la siepe dirimpetto dava lo zolfo alle viti. calvino, 1-210
che dorme, in bocca li entra lo strofìlo. landino [plinio],
nel nilo... essi nuotano per lo fiume, e postisi a cavalcioni dello
, com'ella fosse una briglia, lo menano prigione in terra. sassetti,
al vetro della gabbia recitando, per lo spettatore esterrefatto, smorfiosi e decrepiti, le
una figura, la quale ha tutto lo ignudo coperto di scaglie a guisa di
e pronto e misurato, e se lo ficca in bocca. brancoli, 4-95:
, con lamentevole voce e molte lacrime lo piagne, e finito il lamento,
, e finito il lamento, crudelmente lo divora. rota, ix-672: ed è
posto che abbiamo ima voce che dice lo stesso: tanto più che * bacca
. auliver, xxxv-i-511: crediva / lo diamant sperar com'una cucola. luca
i capelli di seta! », se lo coccolava. sbarbaro, 1-125: lui
pensiere; basciavan e ribasciavan lui; lo tiravano in grembo a spremerlo a coccolarlo
solito mezzo bicchiere di rumme, e se lo stava coccolando. pavese, 6-287:
gente / che iaceano nello focu / lo quale ardea multo fortemente; / ed era
piagente, / chi 'n buona spene mette lo suo core. dante, inf.
la crudeltà di quella donna, per lo cui amore io ardeva, che io
se per un'ora o due per lo meno non l'ha prima repressa con
suoi dolci preghi, et cocenti sospiri, lo introdusse in casa. tasso, 6-i-170
lacopone, 22-26: l'acqua, lo vento posa: la lengua nequitosa
l'atto del cuocere. ma per lo più intendesi dell'effetto del fuoco, o
da burla fino a che la vecchia lo farà sul serio. panzini, i-309
45: io l'osservo, e lo riverisco da padrone; ed egli mi
passeggiare in su e in giù per lo studio. cicognani, 9-53: un ragazzo
. indica una determinata particolarità (per lo più fìsica) di una persona, passata
. busone da gubbio, 130: lo re d'erminia sue terre foraiscie di
d'ambra, 52: e lasciare'lo incorrer nella trappola / da sé a sé
: renzo prese per un braccio lucia, lo strinse, per darle coraggio, e
l'ambasciata? -da sé non te lo può dire. serra, i-159: ogni
dovere. doria, 1-1: come lo giorno quand'è dal maitino / darò
da tacere è e da parlare come lo luogo e lo tempo richiede. dante,
e da parlare come lo luogo e lo tempo richiede. dante, conv.,
temere, più temerebbe di venire a lo raggio del sole che non farebbe la pietra
bibbia], 2-98: i suoi discepoli lo pregavano, dicendo: maestro, mangia
paura delle donne io non trovo chi lo sappia. macinghi strozzi, io (32
. aretino, 1-126: ciò testimonia lo scherzo che al troppo dabben compagno fece
e. gadda, 191: tradussi lo scoglio nella lingua delle persone precise e
carattere di capricciosa dabbe- nezza, che lo rendeva tanto singolare e insieme amabile.
/ gli è satollo di vento: or lo martella, / e 'l dabbudà su
così muti! -allora naturalmente, ella lo compiacque e continuò a camminare tacendo a
mesi non che i giorni, pregovi per lo studio da me posto per abbellirvi come
, 5-217: i romani non disfingevano lo spiacimento che aveva il senato di tutte
perde li suoi naturali accrescimenti e conosce lo difetto dello stato di prima. bembo
prima volta dacché viveva, raimondo vedeva lo zio venirgli incontro, l'udiva domandargli,
ostenta malessere per destar compassione, perché lo vezzeggino. anco le donne languide e gli
280: 4 daddolo ', per lo più 4 daddoli ': voce fiorentina dell'
, iii-2-251: l'aveva sempre urtata lo spettacolo, nelle case, di tutta
dice la scrittura, che gesù minacciò lo spirito immondo, dicendo: o spirito
poi chi vede il diavol daddovéro, / lo vede con men coma, e manco
lasciate pure fare a me, che io lo giugnerò ben io. tasso, iii-125
di tre, per diversi giochi, per lo più d'azzardo: il più antico
, testa o gattuccia, / o lo spuntone. castiglione, 487: bon
sul piano; / ora il vibrar, lo sparpagliar, l'urtare, / il
. 2. per estens. per lo più al plur. il gioco dei
giochi, allorché un vivo stimolo rettale lo costrinse a differire la difficile edificazione di un
del piedestallo della colonna, compreso fra lo zoccolo e la cimasa di coronamento,
, i-311: 'dado', pezzo per lo più di ferro, di forma quadrata e
tommaso di silvestro, 309: finaliter lo menare in palazzo e se glie diero el
il giuoco non riesce a modo loro, lo mandano a monte. mazzini, i-74
che ne'di suoi non trovasse chi lo pagasse del lume e de'dadi. pulci
o il giuoco di que'dadicciuoli. ora lo vedrete, io risposi. adunque que'
, ha di molti nomi; perciocché alcuni lo chiamano pelasgo, altri eupetalo, altri
daga, gliela ficcò nel petto e se lo fece cader morto ai piedi. berni
collo / l'enorme daga calando, lo scanna. foscolo, 1-145: -un'arma
le piante più delicate, quello lo chiamano dagalotto, che cosi si dicono in
di refrazione (chiamato daguerismo, perché lo scopritore fa un tal daguer) e il