incenso e vi spargeva del vino; lo che dalla nostra bassa plebe napoletana si
ceppo sì fatto nel fuocolaio; e per lo reame di napoli le famiglie dicono noverarsi
, non gli quieta l'animo, anzi lo fa dispregevole ai patrizi intarlati dal lusso
: c'è sott'ogni sasso / lo scorpione. di giacomo, ii-590: da
un'espressione); dimesso, umile (lo stile, l'argomento di un'opera
. tasso, n-iii-622: direm dunque che lo stil grave sia il nobile e l'
/ signor aurelio, se tempi migliori / lo spirto avesse, tormentato e lasso.
passo. tasso, 10-62: questo è lo stagno, in cui nulla di greve
che sfioro non sono drammatici. o lo sono in quanto drammatica è sempre la
: il gioco è un gioco universale. lo giocano nei « bassi » di foria
pur che qualcuno baratti dell'olio e lo mescoli, o giochi in borsa all'alzo
, non istenderti in lato: tieni lo mezzo, se non vuoi perdere lo modo
tieni lo mezzo, se non vuoi perdere lo modo. boccaccio, iii-8-86: da
ennio a casa di scipione e pur medesimamente lo chiamava stando da basso. guicciardini,
e fattosene un rio volgeva a basso / lo strepitoso piè tra verdi sponde. idem
la livrea nuova. ma è sempre stimato lo stesso, perché è un vero signore
il cantante che ha tale voce; lo strumento a cui è affidato il basso
navi da guerra, che devono spalleggiare lo sbarco, non possono tanto inoltrarsi verso
2. figur. (per lo più al plur. bassifóndi).
fralle altre cose, si dimostra con lo scudo d'achille ch'abbiamo sopra osservato.
calda di luce. borgese, 1-206: lo stradone di monfalcone, con la
così sia. nieri, 267: non lo sa, povera figliola!, quello
isaìa vi crescevano. 2. lo strato di cenere di bucato e altre materie
e agitandolo in modo che l'aria lo ravvivasse di continuo alitando sul suo velo
l'arredamento. 5. per lo più al plur. (e anche al
f. villani, i-410: per lo comandamento paterno a napoli nella pergola si
il cor misero fue, / sia lo spirito in morte almen felice, / e
a suggerire la falsa quiete che precede lo scoppio di un uragano, quindi una passione
, che sotto la cenere già mostrava lo zucchero nascosto e il fuoco spento,
era stata già raccolta dal basile nel suo lo cunto de li cunti (postumo,
lei gli indicò alle sue spalle, sopra lo scaffale dei libri, spense la sigaretta
benessere o di malessere, connesso con lo stato generale del corpo e della vita,
parini, 726: questo sentimento per lo più stassi rinserrato nel cuore di chi lo
lo più stassi rinserrato nel cuore di chi lo prova: e talvolta ancora per una
morì? -morì, semira. / lo scellerato cenno / uscì da'labbri miei.
o * poche parole', è per lo meno una leziosaggine. nievo, 827:
cavalca [tommaseo]: santo agostino assimiglia lo cuore paziente a un bussolo d'unguento
., xviii-5 (228): per lo raccomunarsi in compagnia furono chiamati cenobiti,
, xviii-5 (228): per lo raccomunarsi in compagnia furono chiamati cenobiti.
allegre e numerose di amici, per lo più la notte precedente certe grandi
il tributo. cavalca, iii-77: lo chiamarono maestro verace, dicendo, se era
comune, alla signoria, e infine lo stesso debito pubblico. -censo personale:
con tutto il suo consiglio comsentio / de lo re carlo esser difenditore, / di
il benefizio], il quale a chi lo prende / richieder non si può s'
richieder non si può s'ei non lo vende. note al malmantile, 1-383:
i desideri popolari... riformare lo statuto;... riforma della
che permettesse di risolvere le controversie tra lo stato e i privati cittadini.
vanno a raccogliere i bollettini, ne fanno lo spoglio, trasmettendolo ad agenti superiori,
per trovar la verità, io lo faccio per 1'altnii opere. alfieri,
, avendolo condannato a una multa, lo fecero di bel nuovo console e censore
non guarderei che costui fosse prete, e lo castigherei peggio che un laico. guicciardini
bettinelli, i-265: ma se ingiustamente lo criticasti [dante], odo alcun
un'acquiescenza umile alle censure che tanto lo avevano a prima giunta irritato. b.
a. f. doni, 3-203: lo smarrito pochi giorni sono, portò un
volendo. marino, i-262: ciò per lo più non d'altro fonte suol nascere
censurato per la sua basvil- liana con lo stesso furore che l'avevano applaudito.
censurato sul detto del varchi, che lo prepone ad omero. tasso, i-128
opere, usava metterle a mostra sopra lo sporto... per ascoltare, stando
grave mazza, / salvo in braccio lo scudo, in armeggiando / non han
vita, dal pelame arsiccio scattava con lo schienale e il torso di un centauro.
diluvio agli uomini di buona volontà. lo guida un san giorgio di due metri,
non è dalla nostra; e chi lo spogliasse del centauro e della nave d'argo
del centauro e della nave d'argo, lo lascierebbe quasi ignudo. baldi, 37
le parole. bacche-ili, ii-282: lo lasciavano sperare [il gatto],
morte più lenta possibile, facendogli centellinare lo spasimo della paura. centellino (
di te. rajberti, 1-209: lo spirito è come il rhum che si sorbisce
. aretino, 2-117: tosto che lo stuolo tornò in gàngari, simigliava un branco
immemorabile o centenario,... non lo conceda. nievo, 80: pareva
si conceda nell'investitura, o che lo porti seco la consuetudine del principato,
quali colui dee venire; come per lo millenario, centenario e settenario è significata
che l'usura dell'anno è dieci; lo secondo grado è di mercatanti, ed
ara, affinché i suoi summoltipli avessero lo stesso valore di quelli del metro
. che ha cento foglie (per lo più attributo delle rose coltivate).
quelli del metro, ma non hanno lo stesso valore relativo, perocché il metro
. nastro di tela cerata, lungo per lo più m 1, 50 e suddiviso
l'ammassamento della volta, tanto che lo abbia fatto la presa. b. davanzati
detto un faccendiere. palazzeschi, 283: lo circondano pigiate / centinaia di persone,
lungo i marciapiedi affollati, lo colpì, guardando in terra alle centinaia
de li anni domini, in cui lo perfetto numero nove volte era compiuto in quello
nacee (detta anche correggiola), per lo più strisciante o prostrata, a foglie
, noi non troviamo cose dette anzi lo presente tempo per cento e cinquanta anni.
quello abbraccia, / e delle volte lo baciò da cento. lorenzo de'medici
lor costume, / o, se lo fanno, / sarà quando usciranno / anco
un delitto, dunque è possibile che lo sii di cento altri delitti: questo
dita: perocché lo spiccarsene, che fa il mercurio dalla
: schizzato l'abbozzo, il montanelli se lo portò a casa e lo stese in
montanelli se lo portò a casa e lo stese in buona forma. il serristori non
): le navi si togliono per lo salaro di mercatanzie sottile trenta per cento,
la signoria, pel consiglio del cento, lo stato usava fare qualche intelligenzia particulare
non mertarìa. iacopone, 22-35: teneame lo più afflitto nel monno derelitto, /
-novantotto, novantanove per cento: per lo più, il più delle volte;
guerra finita, novantanove su cento, lo mettono a riposo. -numero cento:
di moltissime e sottilissime gambe (per lo più quindici paia di zampette, come
1-iii-618: il cento- gambe, se lo tagli in due pezzi, continua a muoversi
tutto, subito tra lui e mafalda che lo seguiva... bob potè stabilire
fioravante, 38: fiovo, tu sia lo ben venuto per le cento milia volte
centonario ex multis giusti, iii-294: poni lo stato incerto e vacillante trono. hinc
: « a spiesione austriaca, e lo sfacelo di tutti e di tutto, e
nell'omaso dei ruminanti, provocato per lo più da un'infiammazione del centopelle.
col corso suo, cioè quello dov'è lo punto centrale dell'universo. leonardo,
.]: 4 luogo centrale', per lo più di casa o bottega, che
carducci, i-1113: ahimè, che lo scherzo mi si aggela su le labbra
delle apparecchiature telegrafiche e accessorie che consente lo scambio dei telegrammi su una rete telegrafica
neol. piccola centrale telefonica, per lo più adibita alla commutazione di linee telefoniche
. interpretare una parte, cogliendo esattamente lo spirito del personaggio (un attore,
particolare. manzini, 10-187: distolse lo sguardo e lo tenne un momento al
manzini, 10-187: distolse lo sguardo e lo tenne un momento al soffitto, finché
momento al soffitto, finché, risolutamente, lo lasciò cadere centrando quella figura soffusa.
, 4-250: già col primo articolo storico lo slataper aveva sollevato la questione dell'irredentismo
averlo privato delle forze migliori continua quanto lo consentono le nazioni o regioni destinate a
allontanando un mobile dal moto rettilineo, lo attrae verso il centro. manfredi
dante, purg., 4-42: lo sommo er'alto che vincea la vista,
che la circonferenza dell'imo passava per lo centro degli altri due scambievolmente. sassetti
41-n: eo glie donai memoria ne lo mio piacemento; / de la celeste
; / de la celeste gloria dògli lo 'ntennemento, / e voluntate en centro
4-33: nel centro del partenone / lo scoppio d'una polveriera turca / guastò
semplici hanno amore naturato in sé a lo luogo proprio, e però la terra
il fine al quale sono costantemente rivolti lo studio, i pensieri, gli affetti
tu non ami quest'uomo, io non lo odio... eppure ne abbiamo
o che viene scelto come base per lo svolgimento di particolari
per la cura, la prevenzione e lo studio di alcune determinate malattie. piovene
biol. parte del cromosoma sprovvista per lo più di nucleoproteine per cui, alla
archiclamidee, comprendente varie famiglie; per lo più si presentano come erbe con foglie
ogni tanto gli centuplicava la forza e lo spingeva alla devastazione. palazzeschi, 4-83
destinato a risentire da re, centuplicato, lo strazio che aveva provato da giovane principe
, reparto di soldati, appartenenti per lo più alla territoriale, e addetti a
centùrio). stor. raro (per lo più attestato il part. pass
questo centurione;... che lo andare a trovare gesù e lo partissi
. che lo andare a trovare gesù e lo partissi dalla casa sua, non fu
notando fra le laudate di sisto v lo averla distrutta... i centurioni
quando un ulivo dà nelle vecchie, lo tagliano, e lasciano venir su i polloni
viani, 13-51: riconobbe il poeta e lo chiamò fami liarmente giosuè,
si chiama il vecchio, e gli antichi lo chia mavano mallo, ciò
del detto pino. iacopone, 88-61: lo ceppo che le radice divide, /
ceppo / lasciò ne'monti, e lo nudava il rame / di fronde e di
644: gira su'ceppi accesi / lo spiedo scoppiettando: / sta il cacciator fischiando
il carname. tozzi, iii-121: lo sguattero e il cuoco dormivano con il capo
: e così subito fe'mandare per lo giustiziere, e fègli recare il ceppo e
prigioniero, ebbe il capo tronco su lo scalmo d'un naviglio, che servì di
meni il porco grasso, s'ei lo vuole. magalotti, 9-2-116: le mando
dante, par., 16-106: lo ceppo di che nacquero i calfucci /
le une alle altre o formanti per lo meno un gruppo compatto, separato da altre
gli due cavalieri abbattuti gli prendono per lo ceppo del freno. 14.
quattro leggende, 2-18: nella croce fue lo stipite, cioè lo legno ritto e
nella croce fue lo stipite, cioè lo legno ritto e quello attraverso, e la
e se ne pervertivano, con grande furore lo fecero rimettere in prigione strettamente co'piè
il conte ugo ed in ferri e ceppi lo mettesse nc la torre del castello verso
ceppi con tenaci catene, in prigione lo mettessero. d. bartoli, 34-22:
anticamente un arnese di legno, per lo più di quercia, ossia un tronco
/ quando 'ntaglio si pinge, / così lo vostr'aspetto / e l'amorosa cera
perché m'hai sì ferito? / lo cor tutt'ho partito, ed arde per
a la conoscenza de le api per lo frutto de la cera ragionando come per
frutto de la cera ragionando come per lo frutto del mele, tutto che l'uno
pulci, 8-83: il saracin ferì sopra lo scudo / berlinghier nostro, e come
congiungere con nova cera sette canne, lo ordine de le quali veniva successivamente mancando
, non potendo dormire, a lavorare con lo scarpello, avendo fatta una celata di
), di odore penetrante, per lo più di colore giallo. gozzano,
, / segnato è or da voi lo mio cervello. -cera d'insetti
: ai labbri accosta / colmo bicchiere a lo cui orlo intorno / serpe dorata striscia
dai favi. ariosto, 19-86: lo partì, dico, per dritta misura /
e de tanche alle confine, / e lo fe'rimaner meza figura, / qual
vicine. aretino, 8-395: ne lo incanto de la cera, se piglia quattro
borbottava continuamente parole latine e italiane, lo stoppino del candelotto strideva, come se
. candela, cero, torcetto (per lo più in senso collettivo). -
incerata sulla quale i romani scrivevano con lo stilo. b. davanzali, i-207
pallido, sbiancarsi in volto (per lo più per spavento, per timore)
sembianza del volto (a denotare soprattutto lo stato di salute); espressione del
cera piagente / e li amorosi sembianti / lo cor m'allegra e la mente,
cera. canzonette anonime, xxxv-1-167: lo suo dolze sembiante / e l'amorosa
sovrana / e gentil creatura, che lo mondo / esser vi dee giocondo, /
a fargli la corte il medico, lo speziale, i possidenti più grossi, la
fu su di lui ch'ella trattenne lo sguardo e le sembrò che lui sorridesse
sua cera pallida, torva, che lo fa assomigliare al padre. 2.
ecco, mentre gli facevan cera, e lo salutavano coi gesti e colla voce,
me sì liberamente, se tu non lo avessi ascoltato di buona cera. pascoli
qualche uno padrone, a facendogli carezze, lo consegnò al canattieri per suo favorito.
firenzuola, 748: vedi, io te lo dico a buona cera; io non
lippi, 2-74: mio padre te lo disse fuor de * denti, /
denti, / ed io pur te lo dissi a buona cera, / non una
e si presenta in bastoncini, per lo più di colore rosso scuro, che,
. imbriani, 2-12: la domestica lo sentì scrivere e rimuginar carte per un
impasti di sostanze plastiche minerali (per lo più argilla), essiccandoli e cuocendoli
ricondotto la filosofia dal cielo sulla terra. lo stesso si può dire di eufronio
ceragia. dalla forma lat. ceresea lo spagn. cereza (sec. xiii)
su cui gli antichi romani scrivevano con lo stilo. livio volgar. [tommaseo
miner. ant. pietra composta per lo più di solfuro di ferro, che,
ancor, tra l'altre novitade, / lo ceraunio, lo qual candido è quive
altre novitade, / lo ceraunio, lo qual candido è quive / come che 'l
favola di lui, che, incatenato, lo trasse alla luce del giorno: simbolo
cane a tre teste (usata per lo più come cimiero). = voce
di cervo (le corna che costituivano lo stemma della famiglia degli ubal- dini)
un uomo popolare disbarbato, andando per lo cammino, incontrò una cervia;..
e seguitava il cerviattello; e brevemente lo prese. -dimin. e vezzegg
. scala del paradiso, 387: come lo cerbio molto riscaldato desidera le fonti dell'
acque, così è desiderato dalli monaci lo comprendimento della volontà di dio. andrea
, che ha preso il fuoco e lo spunto e non si può bere.
sottilissime frecce munite di una coda per lo più di bambagia, fino alla distanza
uccelli. -anche: tubo, per lo più di metallo di media lunghezza e
del primo verde per insalata; che lo dimenticano per il primo fiore. sbarbaro,
e cercavi di perder quel solo che lo può e lo vuole! non sai tu
perder quel solo che lo può e lo vuole! non sai tu che dio è
dante, conv., iv-vm-7: secondo lo cercamento e la invenzione che ha fatto
ragione con l'altre sue arti, lo diametro del corpo del sole è cinque volte
né non invecchiava, e colui che lo avea creato e fatto, ed a lui
2. tr. e intr. volgere lo sguardo, procurare di scorgere per ritrovare
lumi aprire al giorno, / e cercar lo sposo intorno, / di trovarlo incerta
mi batte il cuore. -io ve lo credo senza cercare, ché queste son cose
de l'avvertimento che mi dà ne lo scrivere a la gran- duchessa, perch'
i-n-9: ciascuno con ampia misura cerca lo suo malfare e con piccola cerca lo
lo suo malfare e con piccola cerca lo bene. maestro alberto, 205: che
sulle vostre ginocchia: la trentunesima che lo chiamate voi, egli non vuole,
figur. malispini, 136: villanamente lo riprese, dicendo che si cercasse le
letto, e mise la spada per lo saccone, tutto forandolo; e brevemente,
cercò tutta la casa, e non lo seppe trovare. storia di fra michele,
e averlo cercato e scosso ben bene me lo lasciò tenere. 9. tr
te ne giova, / cèrcati fra lo petto / del bene e del diletto,
si, noi non troviamo cose dette anzi lo presente tempo per cento e cinquanta anni
santa umilità che era in lui, non lo lasciava presumere di sé né di sue
altri, ma dir ben di chi lo merita e non dir mal nissuno. bruno
/ che m'ha fatto cercar lo tuo volume. g. villani, 1-14
s. v.]: la giustizia lo cerca, i birri lo cercano.
: la giustizia lo cerca, i birri lo cercano. settembrini, 1-24: l'
di là, finalmente [pinocchio] lo vide nascosto sotto il portico di una casa
. grazzini, 4-67: dove diavol lo potre'io trovare a quest'otta?
, 536: il papa, vedendo battuto lo esercito di niccolò e lui morto,
non conforto anche che, con lo assicurarlo, gli leviamo di bocca quello
gli leviamo di bocca quello freno che lo può fare procedere moderato. -cercare il
(224): e lui per lo braccio tenendo, in quella parte dove
artificiosamente cercate. giordani, ii-72: se lo stesso alfieri non conseguì quel tanto da
paese per le elemosine, tanto era lo spavento. albertazzi, 1037: ecco
salamone, che lx forti uomini lo cerchiano, de'più forti d'israel.
sole, porta un altro cerchielletto, lo quale è chiamato epiciclo. cerchiettare
occhiali tondi sembra posto lì a sottolineare lo sguardo. 3. plur.
, un piccolo cerchio (praticato per lo più dalle bimbe). panzini,
dante, conv., ii-xm-27: lo cerchio per lo suo arco è impossibile
conv., ii-xm-27: lo cerchio per lo suo arco è impossibile a quadrare perfettamente
geomètra che tutto s'affige / per misurar lo cerchio, e non ritrova, /
, o stecchi di legno (per lo più castagno, o quercia) ripiegate e
è sapienza di bottaio sufficiente a evitare lo scardinamento delle doghe e dei cerchi di
ginnico consistente in un grande anello per lo più di legno, usato nelle palestre
diciassette anni la nonna! carlotta quasi lo stesso: / da poco hanno avuto il
, / se trova posta, posta che lo sbraccia. jacopone, 90-263: amor
nervo fischiar forte s'udirò, / e lo strale fuggì, desideroso / di volar
figur. boiardo, 1-1-151: come lo vide ben esser legato, / quella
nome di cerchio della morte. oggi lo fanno impunemente le signorine, e perciò
magno volgar.], 2-12: lo spirito del signore ha ripieno el cerchio,
fermi, quanto a sé; e lo nono li ha fermi e fissi, e
alcuno respetto. e ciascuno, sì lo nono come li altri, hanno un
chiamare equatore del suo cielo proprio; lo quale igualmente in ciascuna parte de la
canz., 138: già per lo equal suo cerchio volge il sole, /
era 'l sole all'orizzonte giunto / lo cui meridian cerchio coverchia / ierusalèm col suo
. -cerchio obliquo o torto: lo zodiaco (in quanto inclinato rispetto al
anno intero il quale si gira per lo cerchio solstiziale, egli [numa] ordinò
de'colli, / quando si perde lo color ne l'erba. regola di s
che 'l salterò co'cantici usati, per lo cerchio della settimana, cantano. ungaretti
/ nel cerchio delle pietre, entro lo speco? bertola, 83: dopo due
. francesco da barberino, 41: lo re gli concedette tutte le terre ch'
infinito. verga, 4-139: essa lo guardava in un certo modo, cogli
svevo, 2-403: un giorno ella lo avvisò che doveva andare a lavorare presso
che hanno insieme la cosa amata e lo amante. machiavelli, 118: non vi
c'era gran male fin lì. chi lo fece il male, furon certi tali
. ancora la chiudenda dell'assi per lo lungo, e per lo traverso del palco
dell'assi per lo lungo, e per lo traverso del palco di sotto della camera
il suo libretto in mano; / tutto lo legge, prima che lo chiuda.
/ tutto lo legge, prima che lo chiuda. celimi, 764: avendo ora
ottimo, i-23: li fiori per lo freddo della notte si chiudono; ma
sommo d'acque: / grieve è lo scudo e quella pietra grieve. / non
ch'egli affoca / chiuder conviensi per lo forte acume. sannazaro, 7-114:
e sei chiuda nel ventre e ne lo schiuda a suo tempo. manzoni,
machiavelli, i-977: verso genova, con lo acquisto di pietrasanta e di serezana,
'chiusero un poco ', cioè dissimularono lo sdegno e mostrarono alquanto di placarsi.
93: e se più fu lo suo parlar diffuso, / non so;
si chiuda, / m'avea mostrato per lo suo forame / più lune già,
universo / t'affisi, tu per noi lo cogli e chiudi / in lucida parola
a poco a poco e chiuso / lo slancio muto della tua speranza. 22
ariosto, 11-6: del dito se lo leva [l'anello], e a
metteva a una stanza più interna; lo trovò, entrò in quella, si
vie più s'apprezza; / oh felice lo sposo a cui t'adorni. pignotti
, i-423: si potrebbe anzi chiamare panzini lo specialista dei racconti che « non chiudono
: levasi de la rena d'etiopia / lo vento peregrin che l'aere turba,
nuvole, divenir buio o nero per lo scomparire delle stelle (il cielo)
mamma e la zia... lo consigliarono di andare a letto. « sarà
, noi non sospettiamo niente: -rispose lo sgherro -ma se anche potessimo chiuder un
rischiar la pelle, santo cristiano? non lo sapete che se chiudete gli occhi voi
volgar., i-155: più agevole sarebbe lo fiume che naturalmente scorre in giù,
pratolini, 2-520: la sua disinvoltura, lo stesso ci nismo di cui
sia rea per l'anima e per lo corpo. pietro de'faitinelli, vi-n-211 (
: chiunque bene con continui passi seguisce lo onore, colui con reciprochi gradi l'
artefice, riuscì sempre maraviglioso a chiunque lo vide. g. stampa, ix-164
.. a riserva del becco, che lo ha assai più lungo, e del
la vigna dell'uomo pigro, e per lo campo del folle; e vidi che
e segni, / urtàr la chiusa per lo gran conforto. tommaseo-rigatini, 965:
. 2. terreno, per lo più coltivato, compreso entro un riparo
chiusa del leone, e andava per lo fango per la piazza di san giovanni,
sul serio delle deità favolose, come lo sono quelle dive d'elicona. monti,
sfioratori e cogli scaricatori a paraporti per lo sfogo delle piene e la espulsione delle ghiaie
breccia descritta. 10. per lo più al plur. restringimento di fianchi
. villani, 2-69: essendo commesso per lo comune di firenze al capitano del mugello
pare di me novo: che tal porto lo cargo / in dritto amore, perc'
e giosafatte, 20: e lo re sì li rispuose sì chiusamente, ch'
li rispuose sì chiusamente, ch'elli non lo intese. 4. cupamente.
, e tra le chiuse imposte / per lo balcone insinuava il sole / nella mia
.). bembo, 7-2-201: lo darete [lo scritto], ben chiuso
bembo, 7-2-201: lo darete [lo scritto], ben chiuso e ben
si curvò, raccattò il biglietto e se lo infilò prudentemente nella tasca della giacca,
. capellano volgar., i-117: lo detto luogo era dintorno chiuso d'alberi
sua generazione e qualità era fornito; lo detto luogo era ritondo e distinto in tre
, 9-55: volgiti in dietro e tien lo viso chiuso; / ché se il
la corte cesarea, a'quali per lo passato non teneste mai chiuse le mani
, « tu andrai subito, e lo porterai qui, subito, amati, io
qui, subito, amati, io lo voglio vicino a me, sempre con me
, dove c'era il pettine e lo specchietto. 10. calato,
l'altra, che vi tira entro tutto lo scibile e lo riduce a sistema,
che vi tira entro tutto lo scibile e lo riduce a sistema, filosofico. quasimodo
ornai nel chiuso cuor, / e lo rompe a falda a falda / il corruccio
duro sóggolo le annaffiano, / chiuse lo sguardo a chi di fuorivia / non cede
ed ogni creatura / sta chiusa per lo freddo ne'sua ostelli. ottimo, i-60
si chiuda in casa affatto, perché lo star chiusi e a sedere è una
pare di me novo: che tal porto lo cargo / in dritto amore, perc'
: se debbo fartene il carattere, lo credo un uomo a sé, malinconico,
tutto dentro, e le pareva che ciò lo avesse a far soffrir tanto: chi
: chi sa che male era quello che lo sigillava a quel modo! saba,
sua punta, e meglio chiuso sotto lo scudo, senza muoversi sconciamente, dimora
, 32-99: il divorar che fece lo spazio di quei forse quaranta palmi d'altezza
, le ambizioni e le viltà che lo tormentavano fuori.
guido delle colonne volgar., 1-231: lo re priamo inve- stigoe, per lo
lo re priamo inve- stigoe, per lo consiglio di molti maestri, se lo predetto
per lo consiglio di molti maestri, se lo predetto corpo senza chiusura di sepoltura si
curioso dinanzi a una chiusura ermetica che lo tenti. alvaro, 9-185: gli uomini
del tessuto, che si chiudono mediante lo scorrimento di un cursore che provoca l'
a si, se ne; davanti a lo, la, li, ne assume
ci avessi con che vivere, non lo farei. foscolo, xv-148: vincenzo
. foscolo, xv-148: vincenzo monti lo accolse liberalmente, come accolse anche quel
grande che anche i signori di fuori lo venivano a vedere. ce li portava lui
luogo), pleonastico: ed è per lo più unito al verbo essere (anche
sempre te trovo sordo! / sostene lo flagello d'esto nodoso cordo, / emprende
co 11 brondi cavelli inanellati, / lo tien ne la corona per bellezza,
.. talmente ostinati e caparbii, che lo sproposito, evidente quanto la luce del
lei sa che questo le rimette sempre lo stomaco ». « eh! ci vuol
« numero? ». « non ce lo dico ». 4. pronome personale
in terra, / ché tanto fu lo sprendor ch'ella sparse, / che maraviglia
. vico, 653: con lo stesso vicendevol rapporto, dovettero prima
bosco reale. carducci, 687: ben lo sappiamo, e il vento ce
sappiamo, e il vento ce lo disse / che rapisce de gli uomini i
: « venite cià, o messer lo prete, e voi messer lo cherico;
o messer lo prete, e voi messer lo cherico; è vero quello che costoro
unirsi ad un borzacchino lindo lindo, con lo spunterbino lustro lustro; una ciabatta
una bella filza di bestemmie al cavaliero che lo montava. verga, 3-133: alessi
mirabil sì, che in croce mi lo adoro, / ché al senso mio
, di contrizione, di preghiera (per lo più con i verbi pregare, raccomandarsi
: astenersi da ogni attività, per lo più in segno di protesta o di
: società di pubblica assistenza che ha lo scopo di porgere un pronto e efficace
forma di croce; l'oggetto, lo strumento formato da parti che s'incrociano.
collazione dei manoscritti, e su cui lo studioso doveva dare una personale interpretazione;
di chiese a pianta centrale (per lo più nella locuz. a croce greca
di edifici basilicali con transetto (per lo più nella locuz. a croce latina
milizia, vii-26: chiese disegnate per lo più a croce latina con una gran navata
canna e il usello e 'l luselletto e lo stile e la croce.
di viti, che largo e ombroso per lo mezzo in croce il dipartiva, una
cose che si fanno a occhio, per lo più non tornano mai adeguatamente ed a
delle braccia croce, mi gridano che lo scorpione ammazza non solamente le bestiuole minute
piede dritto. -facci sopra la croce con lo sputo, che se ne andrà.
diavolo o i diavoli la croce: lo stesso che fuggire qualcuno o qualcosa come
, 4: a cavallo biastimato / sempre lo pilo le luce, / de biastime
/ de biastime 'de so'usato / corno lo lupo alle buche, / be'nte
non è possibile attendere contemporaneamente con lo stesso impegno a due cose diverse.
senza l'immagine di gesù crocifisso, per lo più di materiale pregiato, portata al
di sant'andrea diminuita e scorciata per lo più in numero nello scudo dove si
che compie, rispetto all'alberetto, lo stesso ufficio che la coffa compie rispetto
prova; / e l'appetito lor cresce lo sdegno. note al malmantile, 1-282
fra tutto quel volume di popolo a vedere lo stradone acceso. eccoti, a forza
conferire l'insegna di crociato. -per lo più usato al rifl.: partecipare
, iii-22-368: ragunerebbe [federigo ii] lo sforzo suo e della cristianità per la
conto della guerra contro agli infedeli, che lo chiamono la cruciata; per la quale
religiose (e implica una valutazione per lo più negativa); campagna o azione
angelini, 1-149: padre iacopozzi, lo senti tutto, appena lo vedi:
padre iacopozzi, lo senti tutto, appena lo vedi: statura di guerriero, eleganza
insettaccio che t'ha molestato, e te lo ridico. carducci, 154:
. compagni, 3-25: giunto lo imperadore su un crocicchio di due vie
speranza. anima mia, / tu lo giungi, ecco, e ristai.
galline). cavalca, 4-78: lo corvo con la bocca aperta e con
; il punto stesso di intersezione o lo spazio dove questa avviene; lo strumento
o lo spazio dove questa avviene; lo strumento o l'oggetto formato da parti
quella trasversale, sul quale si eleva per lo più una cupola o una lanterna.
lanterna. filarete, 47: per lo mezzo della crociera metto in- n'archi
vetriata gialla velata dalla nebbia è come lo spicchio d'un sole spento.
dagli spigoli sporgenti delle intersezioni (per lo più nella locuz. volta a crociera,
quattro lunghi, infiorescenza a racemo per lo più privo di brattee, frutto siliqua
verità abbiamo intesa... per lo avvenimento d'alquanti pedoni crociferi. 2
manuzzi]: da che voi crocificcate lo figliuol mio, crocificcate me con lui.
). laude, v-511-49: in lo mont calvarii l'an menà cru- cifier
se cristo venisse in terra, che lo crucifiggerebbono un'altra volta. machiavelli,
318: san piero... lo incontrò per la strada; e conoscendolo,
tocca a te mille volte il giorno lo crocifigi. -in senso mistico:
8-389: inteso come la doglia de denti lo crocifiggeva, dico, fatemi largo,
[il figliuolo], / i'non lo vo'si tosto crocifiggere [dandogli moglie
il mio manoscritto allo stella perché me lo crocifiggesse fra quelle tante schifezze del suo giornale
cavalca, 17-ii-151: così dee essere nudo lo monaco e spogliato d'ogni materia secolare
rinovellata per la sua morte e per lo suo crocifiggiménto sono tutti chiamati cristiani.
miei, che 'l dolce seme / per lo mondo spandeste in povertade, / magnificando
eterna). giamboni, 155: lo vero religioso dee essere crocifisso col cuore
nella croce di cristo, per la quale lo mondo è crocifisso a me, e
. giovanni crisostomo volgar., 55: lo beatissimo santo paolo, lo quale intanto
55: lo beatissimo santo paolo, lo quale intanto asente era e di lungi
che in quella parola che dice, lo mondo è crocifisso a me ed io
s'era, sale sul desco e leva lo sciugatoio, e in sul crocifisso piano
mena in cima alla scala, con lo scialle in testa, il borsone infilato
cenare insieme alle spese del crocifisso, lo scheggia li lasciò. g. a.
crocifissione, chi crocifigge (e per lo più con riferimento a coloro che crocifissero
soi crucifissor dolzamente à prià / a lo so car pari cum ogni umilità: /
congregazioni o di ordini religiosi oggi per lo più estinti. -crocigeri della stella rossa
otociòne1, sm. grande croce (per lo più con valore scherz. e con
, 1-30: rispose orlando: « io lo vedrò per certo »; / ed
informe, e a lettere di fuoco / lo dichiari e risplenda come un croco /
estrarre la ruggine, o, come lo chiamano, il croco dal ferro. targioni
alla terra, ma acquisi tizio per lo più da mescolanza di croco marziale.
-anche al figur. (per lo più con intenzione spreg.).
girolamo volgar., 1-10: questi significa lo corbo, che dice: ero ero
: dolce è ben, mentr'io lo stillo, / il guastarlo col serpillo,
con fuoco regolare e moderato (per lo più con riferimento ai vasi di vetro
cassola, 2-317: quello che sopratutto lo metteva fuori della grazia di dio era quell'
, sm. recipiente (usato per lo più per fondere metalli e leghe)
quel nitro? baldinucci, 36: lo vasetto di terra cotta ove si fondono i
. e. cecchi, 6-210: tutto lo sforzo culturale e sociale della gente di
altri capitali nemici nostri... lo poterono punto crollare. monti, 6-200:
parola di rosato labbro, / e non lo sguardo tenero, tremante, / di
molineri, 1-185: invano il vecchio lo stanca di domande; gli chiede se
panzini, iii-381: quel prete del purgatorio lo chiamava volterriano: ciò che provocava in
5. intr. (per lo più con la particella pronom.).
dante, inf., 26-86: lo maggior corno della fiamma antica / cominciò
crollata, sf. il crollare, lo scuotere; movimento tipico delle spalle,
vi casca fra le braccia; ve lo dico io! crollato (part
. leggero movimento del capo (per lo più in senso di diniego).
capo pian piano, senza ch'egli lo avvertisse, gli scivolava dalla ringhiera e
che nel centro del par- tenone / lo scoppio d'una polveriera turca / guastò
il verso in note musicali assegna [lo zambaldi] a quelle due sillabe una croma
di daltonismo, che si manifestano per lo più soltanto in particolari circostanze (scarsezza
che ogni canto si tesse, cioè lo diatonico, il cromatico e l'enarmonico.
4 colore 'e àootc 4 lo sciogliere '. cromatopsìa, sf
distingue dai nucleoli, e corrisponde per lo più a parti ben determinate di cromosomi)
sostanza colorante introdotta nell'organismo e avente lo scopo di misurare la massa del sangue
spesso copiandoli o compendiando i cronisti che lo precessero. carducci, i-318: toscani
, come hanno fatto i greci bugiardi, lo dimostra gli strumenti che servono a misurare il
. croscia, sf. ant. lo scrosciare, scroscio (di acqua,
di cenere e zolfo distemperati), per lo gran fuoco ond'ella de'venir di
papi, 2-1-146: alcuni loro uffiziali lo incalzarono colla spada ignuda e gli crosciarono
du-change, la crosna fu mantello formato per lo più di pelli. = lat
più arcaiche fra i teleostomi: hanno lo scheletro più o meno ossificato, cranio
faccia la crosta nel fondo della caldara, lo metti in una olla, nuova,
alle scarpe. -crosta terrestre: lo strato esterno della sfera terrestre che ne
pisa, 1-286: venendo loro meno lo pane, che ne avevano poco, dieronsi
sebacea); scompare in genere dopo lo svezzamento. carena, 2-60: 4
, e in sì fatta guisa ancor lo sanno nascondere, che da assai stolti,
quattro dita di croste di apparenze, che lo mangiavano vivo. giusti, v-119:
cefalotorace e addome, col tegumento per lo più incrostato di sali calcarei, due
onisci); hanno la bocca (per lo più masticatoria) costituita da vari pezzi
pasta fatta cuocere al forno (per lo più con pezzi di carne o di
l'atto di tirargli il crostèllo e poi lo ritraeva; con questa lusinga costringeva gli
, sm. fettina di pane (per lo più fritto o abbrustolito) su cui
, 702: il caffè del bottegone lo chiamavano così, forse perché a quei tempi
targioni tozzetti, 12-3-352: penso che lo 'zolfo a crostoni 'si generi
, talvolta azzurri 0 porporini, per lo più racemosi, frutti (baccelli)
qual tremulo nuvolo, e splende. / lo segue un tumulto canoro; / ché
ombroso. giamboni, 8-ii-376: lo nono è, che [il signore]
, gli scialacquamenti, i crucciamenti, lo 'mpaccio di tutta la casa. straparola
mi 'ntendesse, a non cruciare / lo mio diritto senza cascione, / inanzi voglio
., v-778: secondo che quegli lo quale mugne troppo le poppe, sì ne
le poppe, sì ne fa uscire lo sangue, così fa chi cruccia altrui;
discordie. tavola ritonda, 1-115: lo re languis di ciò ebbe grandissimo dolore
2. intr. (per lo più con la particella pronom.).
vèr cristo ti crucciasti, / o se lo beste- miasti. medispini, 99:
giovanni, 24: s'ella non me lo vederà [questo anello], crederà
a tuo aver- sario, tu medesimo lo divisi bene, e bello; o quando
gentile uomo era molto forte crucciato per lo dileggiare aveva fatto. boiardo, 1-1-91
senza che una ruga del fronte tradiscano lo scontento del disagio sofferto. boriili, 1-25
un gelatissimo nevischio, e fare per lo freddo i cittadini ben vestiti andare ristretti.
uno dono a uno, e quelli non lo volessi e ri- mandassilo in drieto,
altro. verga, 4-139: essa lo guardava in un certo modo, cogli occhi
, / convenesi ch'eo dica / lo tuo fallar d'onni torto tortoso, /
all'usciere..., così lo rimproccia. redi, 16-ii-258: temo
ch'amor medesimo faria cruccioso / che fe'lo immaginar che mi conquise. compagni
papa, lieti ne furono per lo racquisto delle smirne, crucciosi della
ragione ». algarotti, 2-374: non lo vide così... cruccioso
crucciose / parlò a'suoi sì che lo 'nteser bene. poliziano, st.,
. guerrazzi, ii-109: giù traverso lo spacco l'adda brontola cruccioso a cagione
c. e. gadda, 7-199: lo spasimo tragico proviene ad amleto..
alberto fosse stato uno ricco uomo, lo inquisitore gli averebbe dato tanto ad intendere
e da un male di pietra che lo cruciava, con licenza di sua santità
monti, iv-155: ma più che lo smarrimento della cambiale (alla quale sarà
i'ho avuto in questa battaglia per lo dolore delle mie piaghe. =
(e nel linguaggio dei mistici indica lo struggimento appassionato dell'anima che aspira a
sorella degli angeli: ella sta con lo sposo suo in sulla mensa del crociato
per riconoscimento delle offensioni sue, per lo quale cruciato resuscita il fuoco del cuore
speranza che vi era ancora. me lo disse proprio così, crudamente. d'
padre invitò a pranzo i giudici che lo avevano condannato. bocchelli, ii-142:
dante, conv., ii-1-3: lo savio uomo con lo strumento de la
., ii-1-3: lo savio uomo con lo strumento de la sua voce faria mansuescere
crudele aspetto / intorno avea, che lo stringean sì forte, / ch'era vicino
. monte, ii-386: in fra lo mare / al tempestare / son per
donde barbica un impaccio, / sol lo miete il crudelàccio / con la falce
male avendo e pur bene aspettando, / lo male m'era assai meno pungente.
uno delli servi del campo e crodelissimamente lo battìo. pulci, 9-86: io
abbiano lassato crudelmente ammazzare dai tiranni per lo nome di cristo. tasso, 5-45
operò la crudeltà di quella donna, per lo cui amore io ardeva, che io
e l'acquositade. -per lo più al plur. sostanze non digerite.
latte, le quali caricano in maniera lo stomaco che non può digerirne e per
pagati, il padrone di casa che minaccia lo sfratto. e. cecchi,
di pieghe girati talmente, che scuoprino lo ignudo di sotto, e con arte e
e grazia talora 10 mostrino e talora lo ascondino, senza alcuna crudezza che offenda
con mezza tinta, o mezza tinta con lo scuro. algarotti, 1-85: da
della seta, io: e sappi che lo stufare [la seta] s'usa
2. cattiva capacità di digerire; lo stato dei cibi mal digeriti nello stomaco
era garzone; / e così crudo lo viddi mangiare, / che mai non fo
che crude e cotte, chi non lo sapesse, le giudicherebbe castagne. brusoni
né buoni umori. paoletti, 1-2-79: lo trovai di maggior corpo, poco o
cosa la parola, / poca cosa lo spazio in questi crudi / noviluni annebbiati
figur. ant. grossolano, inelegante (lo stile di un autore, l'autore
: misera olimpia, a cui dopo lo scorno / che gli fe'amore, anco
colpo crudo. boiardo, 2-6-44: lo giunse a mezo il scudo, /
mezo il scudo, / e non lo mosse ove tenia le piante, / benché
. buti, 1-255: per lo graffiare del petto s'intende li lor
mal pensieri, che cruenta et insanguina lo cuore. = voce dotta,
della vergine maria [tommaseo]: veggo lo mio figliuolo cruentato del suo dolce sangue
. foscolo, z-421: pronto estraea lo strai, ch'aspro e stridente /
o saniosa o viscida, o per lo meno qualche porzione di siero, conforme suol
, diffusero questo nome. e maggiormente lo diffusero col linguaggio de'loro socialisti,
ago che nel regno del cielo intrare lo ricco. dante, inf., 15-21
dante, purg., 10-16: pria lo scemo de la luna / rigiunse al
nell'interno della laringe occludono facilmente lo strettissimo intervallo che sta tra le corde
grano] a fiorino uno d'oro lo staio,... e l'altre
, e la crusca a soldi undici lo staio e più. bibbia volgar.,
. bibbia volgar., i-478: e lo prete torrà un pugno di crusca mescolata
rentina che fu fondata nel 1582 con lo scopo di regolare la lingua italiana con
e rispondi. settembrini, 1-57: lo deridevano come purista e cruscante. imbriani,
dell'accademia della crusca (e per lo più ha senso spreg. di discorso
settimana si mandava a'commessali, che lo distribuissero. targioni pozzetti, 1-270: per
secondo le norme della crusca (per lo più in senso scherz.).
strumenti allineati sul tuo cruscotto; ma lo strumento più perfetto devi essere tu, capace
sporgenti nella cavità paileale (e per lo più ha la forma di penna o
notizia è di aiuto, tanto più lo sarà coll'indicazione di quali sien quegli
, / che par che ognor se lo inghiottisca e rube. 3.
la gatta im pregna per lo sesso. = etimo incerto.
praticato- lateralmente alla prua, attraverso lo spessore
, pertica cubica: cubo che ha lo spigolo di quella data misura, assunto
a. cocchi, 8-50: tutto lo spazio che si riempie d'acqua nel
/ come '1 dì passa e lo tempo abrevia, / e di tornar speranza
papa, che la sua morte amaramente lo fece piangere. de luca, 1-15-3-83:
un tempo ed una... lo scopo che gli si proporrà sarà dunque
. leopardi, i-360: tutto ciò lo dice la scrittura a lettere cubitali. c
. alvaro, 9-107: se io facessi lo stesso? stampare il mio nome sugli
. il mio nome è dappertutto. lo conoscono tutti. calvino, 1-437: l'
. monti, x-2-135: e già lo spirto che fuggia col sangue / le
grande e ben ventidue cubiti lunga / reggei lo sforzo de la pugna, ed eri
dee] con ogni sorte di diligenza lo scandaglio di quello che costerà il passo cubo
è pane davvero!... così lo seminano in questo paese? in quest'
questo? d'annunzio, v-1-1115: voi lo sapete. l'italia di laggiù non
sgomento terribile s'impadronì di gesubambino: lo sgomento di non avere il tempo di
anchianino non era lesto a far civetta, lo cuccava nella testa. lui allora si
così disposti in ambienti in cui scarseggia lo spazio (dormitori, rifugi, treni
. quantità di sostanza (per lo più liquida o semiliquida) che un
giara d'acqua fredda, preparata con lo zucchero, farà un'acqua di bucchero
cucchiaiera, che giusti, 2-116: oltre lo stomaco, / da quella cena / molti
cucchiaino. nella tazza del caffè lo zucchero in polvere. verga, 4-
a lavorare con un cucchiaino traendone lo zucchero. chiunque ne prendeva un cucchiaro (
la lingua flessibile in tutti i sensi per lo sforzo dell'in- * coppa ').
piccio- gli par che faccia con lo staio: / non ha l'uom sempre
arrivò al muro di detta camera, e lo mità opposta con un manico piatto
marino, 272: avean (per lo più liquido o semiliquido). mangio de
la mia cara e il detto cherico lo andò a dare al popolo al modo usato
sarebbe per esempio un capo di latte, lo pigliano sul tanza o di minestra asciutta
!: per ordinare al consistenza, lo mangiano, ed è di buonissimo sapore.
, i-655: -cuccia via! -e lo minacciano [il cane]. idem,
toccare, se no volo via. lo sai che adesso sono fidanzata?
si stringe nelle gambe, accortosi che io lo rincorro, fugge per il viottolo.
/ suo'vera morte, e non lo trova al fiuto. 2. figur
per farvi il caffè; e la comitiva lo attendeva in tinello continuando la conversazione del
i punti con che la cocina invoglia lo svogliato. sassetti, 126: i
). dossi, 763: ella lo volle in sua casa,...
in sua casa,... anzi lo ammise ne'penetrali più sacri, cioè
e dielo alla moglie, imponendole che lo facesse cucinare, che a cena per amor
che a cena per amor del marchese lo mangiarebbe. grazzini, 212: cucinare al
egli né chi gli cucinasse né chi lo tenesse in casa. g. m.
tua gustar dea core, / che gustò lo dolzore / dei dolci e veri tuoi
, pascendo bon ghiotti, / lo valente valor tuo cucinava / e pascea
trattare in un determinato modo (per lo più male, con acrimonia, con ostilità
come volevano che si dicesse, ma lo dicevano male, per canzonatura, con
bibbia volgar., v-58: lo sacco cucii sopra la mia cotica;
dà il fusto dell'albero segato per lo lungo, ma fiacche, spugnose, e
le cuciono l'una con l'altra per lo lungo con filo,
che viene afferrato da un uncino che lo trattiene fermo mentre il tessuto viene spostato
costui e dalla giovane. -cucire lo scarlatto al velluto: mescolare differenti condizioni
4-53: oggi cucir si può te / lo scarlatto al velluto; augelli e serpi
, specie nel campo tessile: lo stesso vocabolo di uno dei prodotti
stile di quel lavoro, quasi che lo stile si scegliesse come il panno per
ima giubba, o piuttosto uno non se lo trovasse addosso bell'e cucito dalla madre
vicino, che gli sta sempre accanto, lo segue (a cercarne protezione, aiuto
archivio datini [registro, 1373]: lo cucitore che sta a tre pilati dee
che si chiamava trasileo, e diligentemente lo cucirono entro, e con le folte
miracole de roma, v-418-28: e quando lo rege già, ne lo arbore stava
e quando lo rege già, ne lo arbore stava una cucubaia che sempre cantava.
/ o nell'arte di farsi cuculiare, lo conosco, lo so, non ti
arte di farsi cuculiare, lo conosco, lo so, non ti son pare.
col lugubre suo metro, e soltanto lo interrompea quando accorgevasi del mio borbottare o
veduto il colorito, diverso ogni volta, lo porta volando in quel nido in cui
sorta di vaso da stillare, per lo più di vetro. = « voce
verone, / di posta corre a far lo spasimato. note al malmantile, 2-656
donna cominciando a disarmarsi / s'avea lo scudo e dipoi l'elmo tratto; /
, iii-419: supremo affanno le arrecava lo spasimo nei capelli, che presero a
scuffion! tornò la buffa / che per lo stucco tinto vengo stucco.
per affezione; / per che l'abate lo strigneva allora, / e mai non
quest'ordine cred'io, perché non lo so di certo, che si possono maritare
. deledda, iii-854: un giorno lo incontro in casa di certi miei parenti
in sua compagnia uno prò cavaliere, lo quale era appellato messer erles, ed
, e ciò ci ha procacciato / lo schifo, perch'egli ha corteseggiato / al
monaci celebrò per l'attenzione con cui lo stavano a udire: giovanni crisostomo.
: non era peraltro... giunto lo spirito pubblico di questa parte di popolo
/ rinverdì tutto or ora / e giugno lo ristora / di luce e di calor
(cui non avea ancora avvertito) lo serràvano intorno!... gira gira
riceve tutte le acque de'colli che lo incoronano, la rende assai bella e dilettevole
veramente, / che in guardare conquide lo coraggio, / e per ingegno lo
lo coraggio, / e per ingegno lo fa star dolente, / e per orgoglio
; / nulla cosa ha osservato de lo tuo commandamento: / a cui fece el
/ a cui fece el servemento, lo ne deve meretare. novellino, 16 (
l'amor dir male, / or lo biasmi 'n buon'or, che dio li
da s. c., 15-2-5: lo cui detto non fa peso di saramento
detto non fa peso di saramento, lo suo saramento è assai vile. lapo gianni
comendato, avere chi con diligenzia e amore lo nutrisse e dalle cose nocive lo difendesse
amore lo nutrisse e dalle cose nocive lo difendesse. caro, 5-278: vinca
pucci, cent., 77-52: per lo miglior non distese ad altrui / quella
adula triti e tenere / s'armi lo stil senza sapere il cui; / ma
'sta trama / pe'ingannar cui non lo crede; / cui ch'à ochi ben
crede; / cui ch'à ochi ben lo vede / corno fa da te a
passare per intelligente e colta. -per lo più usato nella frase proverbiale toscana:
iacopone, 3-69: or attenne lo premio de questo c'hai pensato:
de questo c'hai pensato: / lo mantello aritollote per tutto esto vernato;
vernato; / le calzamenta lassale per lo folle cuitato, / ed un disciplinato
, / ed un disciplinato fin a lo scortecare. = part. pass
e l'operato: / fo breve lo pensato e longa operazione. =
roccia dopo l'esplosione, formatosi per lo più a causa della natura della roccia
pancia degli uccelli stantii, ingrossata per lo calare degl'intestini. l. ugolini,
culàio, agg. dial. per lo più nella locuz. mosca culaia:
quel mosche culaie. redi, 16-vii-187: lo confesso ancor io, che sono una
e percuotonlo col culo in terra: lo che anche si dice 'acculattare '.
una gran culattata, / così un lo scalzò di mala sorte. = deriv
, nella riviera di levante. uno lo vidi a portovenere svolazzare sulle rovine dell'
cantaro, la cotila, la culigna, lo scifo, la scotella, l'obba,
il centro, il coraggio v'ha lo steccato, la bellezza v'ha l'
il modo detto, et avvertire di non lo far pigiare al tino o alle bigonce
e naturalissimo, quanto appunto si è lo averlo lui fatto a bella posta,
dormire, sente un canto triste che lo culla. de pisis, 16: alla
e che 'l mettete a nanna e lo cullate. imbriani, 1-54: la radegonda
. far ondeggiare, far oscillare. -per lo più al rifl.: dondolarsi,
d'acqua, con frontai lo sciacquìo, che mi cullava, coi giorni
o essere attuato; illudere. -per lo più rifl.: adagiarsi in una
di intima tranquillità e soddisfazione. -per lo più rifl.: essere in uno
quelle filze, e quel linguaggio ce lo fa meglio capire, quel ragionamento; o
). toccare il culmine (per lo più in astronomia, con riferimento a
di gramaglie. calvino, 1-388: lo stato di costrizioni in cui ora sentiva
i poli e in cui è compreso lo zenit dell'osservatore) e a cui
: ampio di pali / folto steccato lo circonda, e sola / una trave
il momento più importante e conclusivo o lo stadio più elevato, l'apice di un
norcia, e tanto pichiò che egli lo svegliò e fecelo levare, e piagnendo
svegliò e fecelo levare, e piagnendo lo pregava che venissi a casa, che pensava
ei sen vada, / ove marte lo spinge e lo rincalza. -a
, / ove marte lo spinge e lo rincalza. -a culo pari:
fastidio. giusti, v-30: te lo raccomando, quantunque non sia mai stato
venendone uno a la ragna, non lo spaventar con lo strepito, ma ritieni
a la ragna, non lo spaventar con lo strepito, ma ritieni il fiato fin
. pucci, ix-406: e, per lo freddo, v'ha di sì cattivi
, e 'l culetto, che pare se lo voglia succiare nel modo, che egli
). culteranismo, sm. lo stile barocco carat teristico della
colto', cioè di sì fatto sacrificio: lo sacrificio di diana sempre si facea con
a napoli pe'fiorentini, la sua maestà lo fece invitare la notte di pasqua di
, in quel contemplamento ch'era divenuto lo scopo della vita loro. alvaro,
/ avvenenti e leggiadri, e con lo schietto! culto del proprio corpo opra
sé, ciarlatana? verga, 4-207: lo presentò a un omaccione, il quale
a quell'altra conosciuta dal volgo, quanto lo spirito immortale sovrasta alla materia caduca.
: -volete ch'io [cerere] lo mande alle contrade de l'ima e l'
ricolgo è doglia e pianto / che lo 'ngrato terreno al cultor serba. tasso,
di toscana, quasi che colà solamente regnasse lo spirito, la vivacità, la leggiadria
. d'annunzio, iv-1-37: lo spirito di lui non era soltanto corrotto
d'arte sono accomunati e goduti per lo commerzio umano; fi quale da prima
e. cecchi, 6-210: tutto lo sforzo culturale e sociale della gente di colore
culvèrto, uomo di condizione di mezzo tra lo schiavo e l'uomo libero, nei
crostacei malacostrachi di piccole dimensioni, per lo più marini (alcune specie vivono nelle
dimestico è molto utile massime a lo stomaco. domenichi [plinio], i-1796
per antifrasi: debiti, danni; per lo più al figur.: idee,
alle sua voglie e nutrire quelli che lo mantengono in stato. g. p.
* don carlo ', quantunque per lo spazio angusto del tempo i fatti vi sieno
quale * tu desiderato '; cioè lo spirito santo amato... in
riapparsi, tanto da sentirne fra le dita lo scricchiolio delle fila secche. valeri,
posto ai lati di una strada per lo scolo delle acque. targioni tozzetti,
, per gli cento palagi reali e per lo cinto delle torri inespugnabili, quanto per
omelia luca ricordava il bambino nudo come lo aveva visto nelle braccia della levatrice.
in prezzo: come si può porre lo essemplo di fabio massimo, al quale lo
lo essemplo di fabio massimo, al quale lo essere di natura cunctabundo dette tanta riputazione
vengono sotto quasi a congiungersi, cuneando lo spazio fra l'una e l'altra.
cùneo, sm. strumento (per lo più di metallo) a forma di
il tronco del mandorlo si fori per lo mezzo, e 'l cuneo del legno,
che due leve opposte, che hanno lo hypomonochlio o sostegno comune nella punta;
leva!... mia madre non lo fa più un altro mastro cola ventura
cuneo di vento, ha capito che lo strumento ha bisogno di membra leggere, elastiche
nel raggio si ficca, quasi cuneo lo spezza, lo refrange, e viene a
ficca, quasi cuneo lo spezza, lo refrange, e viene a buttarlo dirittamente
s. maffei, 5-5-227: che lo spazio [dell'anfiteatro] fosse compartito
di ciottoli, con una cunetta centrale per lo scolo dell'acqua piovana. bocchelli,
presso il barbaro; alcuno dei nostri lo chiamò contrafosso. 3. neol
, 1-196: il padrone di casa lo chiamò per mostrargli dettagliatamente il palazzo,
chiamò per mostrargli dettagliatamente il palazzo, lo trasse per certi labirinti e cunicoli,
trasse per certi labirinti e cunicoli, lo tenne relegato nella biblioteca, lo obbligò
cunicoli, lo tenne relegato nella biblioteca, lo obbligò a considerare pezzo per pezzo una
[dioscoride], 385: lo origano eracleotico, il qual chiamano ancora cunila
nota a'semplicisti; e conserva in italia lo stesso nome castigliano per esser venuta di
cotto un sì grosso capone, / che lo buglione sere'bon da bere. m
. aretino, 2-35: nel volgersi de lo arosto si spicca un pochetto di carbonata
e: ché non m'avampa, ma lo core coco. maestro alberto, 55
il mio dolore, / quanto mostrar lo può mia afflitta voce, / mirati a
ella. segneri, ii-133: questo lo cuoce, questo lo crucia. monti,
ii-133: questo lo cuoce, questo lo crucia. monti, x-3-466: la forosetta
gli è dura, atroce. così lo cuoce, che gli è insopportabile: -un
dicendo ch'ei non vuol che il vin lo cuoca. 9. medie. cauterizzare
marino, 11-185: tolse a giove lo scettro e non fu molto; / se
raguardevol loco, / lieve mi fa lo star, dov'io mi coco.
magnando cussi saporitamente, el xanto chiamò lo coco, e disselo quisto pisce non
usan trovare. ariosto, 32-96: lo scalco si doglia, e doglia il
ginazione ora che è calda, quando lo farò? adesso mi provvedo, poi
della sua professione, e il cristiano non lo sappia ancor egli dar della sua.
? carena, 1-347: 'coiame': lo stesso che cuoio, ma nell'uso che
purpureo stivaletto. foscolo, 1-470: sorgea lo scudo a imagine di torre. /
pietro ispano volgar., 2-46: cuoci lo cuoio dell'asino in vino. giamboni
iv-xxv-6: e però dice stazio, lo dolce poeta,... che quando
regno. pulci, 5-53: ma ulivier lo segue tuttavia; / trasse la spada
volgar., 2-50: sia messo [lo infermo di lebbra] in una istufa
aver polito 'l volto? / porrassece lo scorteco, che 'l coio vecchio n'
vecchio n'ha tolto: / remette lo coio morvedo, parrà cì- tola molto
, 24-93: la larga ploia / de lo spirito santo, ch'è diffusa /
braccio guemito / d'orrido legno, lo percote ardito, / e rimbombando lo
, lo percote ardito, / e rimbombando lo respinge in alto. -otre
punto in mezzo / si piantò de lo scudo. e tante piastre i di
cavalcanti, 11-16: ognuno ci è per lo cuoio e per lo pelo, secondo
ci è per lo cuoio e per lo pelo, secondo il suo grado e la
ch'avere inteso al cuoio ed a lo spago / ora vorrebbe. -non
. pananti, ii-93: l'assiste, lo riguarda la mogliera / credendo ognor ch'
sangue che riceve dal sistema venoso e lo immette nelle due arterie { aorta e
pietro ispano volgar., 2-36: lo cuore di cornacchie maschie, portato [ecc
d'a scoli, 784: prima lo core nel concetto nasce: / gli
. ariosto, 12-75: ne lo scontro il principe d'anglante / 10
prelude allo sviluppo del sistema linfatico; lo stesso significato hanno i cuori linfatici posteriori
un'abnorme mobilità passiva che rende possibile lo spostamento della punta anche di 6-7 cm
: nome di un quadro clinico, per lo più mortale, determinato dall'improvvisa occlusione
qualcheduno di loro,... lo pigiasse a sinistra, tra il cuore e
immagine a forma di cuore, per lo più d'argento, che i fedeli
e, per estens., per lo più unito a un aggettivo qualificativo,
/ però che doglio -così? sì, lo so. carducci, i-1197: l'aspirazione
democratica de'conforta / l'intimo cuore, lo fa caldo e pago. betocchi,
da ciel te fo mandato; / lo cor fo paventato de la sua annunziata.
vita nuova, 2 (42): lo spirito de la vita, 10 quale
10 quale dimora ne la secretissima camera de lo cuore, cominciò a tremare. idem
navicanti e intenerisce il core, / lo dì c'han detto a'dolci amici addio
paura o vergogna andiamo all'altare a fare lo sacrificio ed offerta. boiardo, 2-1-1
i pericoli in quelli perirà... lo reo cuore si graverà nel dolore;
vede con che cuore, con che amore lo tratto, corrisponde così? foscolo,
questo servire non è perfetto, con lo lume della fede, però non è forte
ma so che 'l lauda en cor lo conoscente. novellino, 35 (186)
in core, entro ogni vena, / lo scellerato giudice tremava. foscolo, sep
: né più nel cor mi parlerà lo spirto / delle vergini muse e dell'amore
/ che dal corpo mi levao / lo core e diello a voi. guittone,
l'anima sente, / si parte da lo core uno sospiro, / che va
, 14: suol esser vita de lo cor dolente / un soave penser, che
: ma esso solo è amore, lo quale ad amare costrigne li cuori.
cuore. metastasio, ii-128: sarai, lo giuro, / oggetto agli occhi miei
sono a lui cosa nuova, che lo empiono di meraviglia e lo commuovono e
nuova, che lo empiono di meraviglia e lo commuovono e lo interessano, senza ch'
empiono di meraviglia e lo commuovono e lo interessano, senza ch'ei senta bisogno
al cuor di dio, questo è lo stesso iddio. segneri, iii-i- 209
: vogliamo il paradiso sì, ma lo vogliamo secondo il cuor nostro. oriani,
. elegia giudeo-italiana, v-36-101: per lo too nomo santo e binditto, /
too nomo santo e binditto, / lo nosto coro aiusta a deritto, / che
non volse religioso di noi se non lo cuore. fiore, 130-1: falso
avere gran fortezza di corpo, poiché non lo corpo, ma il cuore dobbiamo avere
, 80: poi vai predicando per lo mondo, sì che per l'udire
. monte, ii-388: l'arma e lo cor e lo meo disio / e
ii-388: l'arma e lo cor e lo meo disio / e la mia speme
a frusto a frusto, / assai lo loda e più lo loderebbe. cino,
, / assai lo loda e più lo loderebbe. cino, ii-534: venuto nel
comparire. mannelli, 51: paris veggendo lo re menellao, perdé il cuore,
povero, così pronto di cuore, / lo uccideranno un giorno in qualche luogo.
quando le orribili tempestadi sogliono essere ne lo mare. dante, par.,
1-iii-784: andò a dormire, che se lo meritava, e non bastò a destarlo
l'umanità; la festa liturgica che lo celebra; chiesa o istituto dedicati al
né potendo negallo, / ch'io lo tratto da schiavo e da vassallo.
, disse cadetto, questa è gente che lo sa perché è andata dentro. vuoi
scoppia cuore e credendo che io ridessi per lo suo ridere, raddoppiava lo ah,
ridessi per lo suo ridere, raddoppiava lo ah, ah. -buon cuore
buona pace di quella, desidero con tutto lo cuore di riposare l'animo stancato e
cuore di riposare l'animo stancato e terminare lo tempo che m'è dato. idem
dee amare iddio, cioè con tutto lo 'intendimento, sanza errore. s. giovanni
a me, proprio a me che lo desideravo con tutto il cuore. piovene,
, coraggiosa, generosa (ma per lo più con una sfumatura iron.)
, generosità. borgese, 1-14: lo dichiaravano benefattore della famiglia e pregavano dio
vollono ubbidire i vostri padri, anzi lo riprovarono, e di cuore si rivolsero contro
occasione non le atterrà..., lo sdegnerei. manzoni, pr. sp
ne potesse col buttarsi nelle fiamme, lo farebbe di tutto cuore. carducci, 686
sfugge la società di quelli che non lo somigliano, perché li teme superbi della loro
. iacopone, 62-41: celar voglio lo megliore e mustrarme peccatore; / lo
lo megliore e mustrarme peccatore; / lo mio core aio al segnore, tenendo el
... -e chi sono? -ve lo dirò. -di'sù. -non me
ne avvide, e contollo al re. lo re marco diede lo cuore a crederlo
contollo al re. lo re marco diede lo cuore a crederlo. -dare
: via, fa'cor, rispondea lo scaltro ulisse; / né veruno di morte
. bencivenni [crusca]: quantunque lo male sia grandissimo, si esorti lo
lo male sia grandissimo, si esorti lo infermo a far del cuor rocca, e
« che io il cuore in pace non lo voglio mettere, e non lo metterò
non lo voglio mettere, e non lo metterò mai ». verga, 3-16:
gliene seguisse meglio, da che per lo ben dire glien'era colto male.
la ventura le mie preghiere ti toccano lo cuore. sassetti, 279: sentitosi quello
. ercolesi mi ha tornato in calma lo spirito e tolto al cuore un gran peso
uno solo [cuore], ma lo ha scompartito in molti e molti piccoli
un'asola nel mezzo per tenere steso lo sparato. carena, 2-27: 'cuoricino'
, pezzuolo di tela, tagliato per lo più a foggia di cuore, e cucito
profondo, oscuro, tenebroso. -per lo più al figur.: con modi torbidi
panno turchino, le manopole di cuoio, lo sperino dietro tondo come un occhialetto,
altro modo da inebbriarsi, e non lo soglia usare cupidamente. d'annunzio,
erano indotti a sì fatte cautele per lo stimolo di tutta l'avarizia ch'era
annunzio, iv-2-1161: il padre e lo sciacallo, che a vicenda custodivano l'adito
: il fantasma d'un delitto d'amore lo tentò e si dileguò, rapidissimo,
, iii-138: s'ella è femmina, lo tengo per chiaro; se maschio,
li malvagi uomini d'italia che commendano lo volgare altrui e lo loro proprio dispregiano
italia che commendano lo volgare altrui e lo loro proprio dispregiano, dico che la loro
il savio usi cibo prezioso, e lo sciocco con sozza fiamma di gola nel
giunto, cupido e vagante / volge intorno lo sguardo, e nulla vede. pindemonte
dante, par., 5-89: lo suo tacere e 'l tramutar sembiante /
di begli occhi dolci e cattivi. se lo vide capitare in casa,..
, / che amor dimostri, o che lo finga almeno. = voce dotta
ch'a i chiusi lumi e a lo splendor del viso / fu loro di veder
/ se 'n digiunar me fai torcer lo collo, / pensa pur di trovar
dante, lnf., 18-109: lo fondo è cupo sì che non ci
dosso / de l'arco, ove lo scoglio più sovrasta. a. pucci,
pascoli, 784: ascesi il monte senza lo strepito / delle compagne grida. silenzio
2-127: la macchia cupa dei lecci lo rallegrava quanto il bianco filiforme dei carpini
con riguardo. nievo, 1-83: lo sventurato respirava ancora, benché l'intirizzimento
che parea uscirgli dal fondo delle viscere lo dimostrassero alle prese colla più terribile ora del
mente. monti, x-2-58: cupo regnava lo spavento. manzoni, 1060: dopo
, con sguardi di rancore cupo, lo frugava negli occhi. bartolini, 15-56
sguardo, un'amarezza su le labbra lo trasfigurava. moretti, 17-319: quando
ombra tradita. in questa / reggia lo vidi agonizzar: qui il nome / proferì
leopardi, 34-258: e se appressar lo vede [il temuto bollor],
perfettamente, e non ha muraglia che lo circondi; ma sta situato sopra colonne
dentro cui si nasconde il suggeritore durante lo spettacolo. 4. agg. fiorentino
, non era niente affatto, quale voi lo pensate, il magro e sapiente stregone
delle piante adulte che le hanno per lo più squamiformi. = voce dotta
casa. pirandello, 7-210: se lo portò in giro per le cinque stanzette del
castelli della città,... reggere lo stato sino all'arrivo dei promessi da
convenevolmente a sé tiene de li uomini lo maggior numero, sì che in ozio
governare, e quando è mestiere non lo consiglia a suo potere; ché poi che
che chi ne tiene la cura non lo dimestichi. guarini, 41: a
naturalmente: che troverà poche medicine che lo purghino. carletti, 31: la cura
come avesse il male della tarantola, e lo speziale gli domandava se faceva la cura
spressamente per la decretale, che visitato lo 'nfermo la prima volta, gli debbiano
consistere nel conservare nel miglior modo possibile lo spirito e le forze vitali. a
del sacerdote. -nella legislazione italiana: lo stato religioso-sociale, giuridicamente rilevante, in
morali, per esser nato nel settecento lo si potea vantare per un modello d'
riverenze profondissime che faceva al conte non lo impedivano dal condursi a proprio talento nella
lauti conviti. pirandello, 7-224: lo so; voi adesso mi rispondete che non
la segua. 14. per lo più al plur. pensieri d'amore;
odor ch'esce del pomo, e de lo sprazzo / che si distende su per
achille di lei non mise cura, per lo grande amore che elli portava a
419: foll'è chi crede sol veder lo vero / e non pensa che altri
passatempo o di darmi alcuna comodità, per lo contrario appena mi facesse somministrare il bisognevole
sarebbe morto *. ma uno che lo stava a sentire: « amico,
, 16-i-4: un tal vino / lo destino / per stravizzo, e per piacere
fu dato in cura a cosimo che lo prese più che volentieri, e fra'molti
amore come a figliuolo e per tale lo tenne sempre. b. davanzali, ii-569
albertano volgar., i-140: lo mal medico le curabili infermità fa incurabili
medico le curabili infermità fa incurabili per lo suo poco sapere e, dopo molte
vivo. firenzuola, 202: prestamente lo menai a lavare; dove io lavandolo di
meno / curar la vita, che lo starle a lato. pananti, i-259:
a lato. pananti, i-259: disse lo zio: non lo vo', non
i-259: disse lo zio: non lo vo', non lo curo. / la
zio: non lo vo', non lo curo. / la zia gii replicò:
quel grande che non par che curi / lo incendio, e giace dispettoso e torto
ma lei non cura il colpo e non lo sente. poliziano, orfeo, 57
5. intr. (per lo più con la particella pronom.).
. goldoni, vii-1053: -e quando ve lo metterete questo bell'abito? -non so
so, può essere che non me lo metta nemmeno. io son così; mi
per mia difinizione quello che sento sopra lo articolo proposto. 8. tr
agapito li dimandò se avessero fede ch'egli lo potesse curare. leone ebreo, 205
placarsi l'odio di leonilda, rattemperarsi lo sdegno, curarsi le piaghe, sottrarla
gotte, le quali come ereditarie del padre lo affliggevano, ma da gravissimi dolori di
resanata, / ché l'ha cusì curata lo medeco ammirato. canzonette anonime, xxxv-1-170
. ufficio di diritto privato, avente lo scopo di provvedere all'assistenza del soggetto
trova in una particolare condizione (come lo scomparso, il nascituro, il minorenne
liberano il pupillo dalla tutela, e lo sottopongono soltanto al curatore, che lasciandolo
e1 maistro massaro del signore, a lo quale era donato tutto lo governo del
, a lo quale era donato tutto lo governo del campo, tornando a vedere
delli servi del campo e cro- delissimamente lo battìo... era chiamato quisto curatore
: questi tumori col follicolo, per lo più non sogliono ammettere la curazióne d'impiastri
. g. rosso, 1-14: lo quale soprosso tanto costrigne e preme la detta
e preme la detta giuntura, che lo cavallo n'è costretto di zoppicare: lo
lo cavallo n'è costretto di zoppicare: lo quale morbo addiviene siccome della curba.
di baroni, come quel di francia certamente lo fu di pari. del quale la
aulico, ufficiale (la lingua, lo stile, il portamento, i costumi
curiale romano. pananti, i-312: lo zio giunto a saper ch'io fo il
uso presso i legali (e ha per lo più un'inten zione spregiativa
ben mi pari esso; e poi anche lo riguardava, e diceva: per dio
, con insistenza (e indica per lo più l'atto di chi guarda oziosamente
: bice cùriosava su e giù per lo studio interrogando e mutando spesso argomento.
, quel che si mangia, e poi lo dice per tutto. algarotti, 2-74
contemporanei. d'annunzio, iv-1-37: lo spirito di lui non era soltanto corrotto
quella del fanciullo verso la vita che lo circonda e non conosce ancora, e
dopo. 3. (per lo più al plur.) cosa singolare,
segno ch'egli mi si protestò ch'io lo sforzerei a rubarmeli per campare. manzoni
ella costì mi significava a bocca; per lo che mi mise curiosa volontà di vederlo
levatasi la mattina di letto e chiamato lo specchio a stretto consiglio, stese con
. -come esclamazione: a esprimere lo stupore di fronte a un fatto o
2-195: * curra ', e per lo più ripetuto 'curra curra ',
sguardo il curro ', cioè, seguitando lo scorrimento de'miei occhi.
s'ammacchino. tommaseo, 6-214: lo sdrucciolo gliel'era venuto di lunga mano erodiade
. davanzati, i-192: questi curri non lo inducevano [seiano] a mali pensieri
curso, né per risme, / che lo vero non sia appaiato.
di volubil rote, / e per lo campo eleo forti cursori / già travagliar©
l'aria i fulmini più lenti; / lo tuo corso a mirar corron le genti
, / come il tripode solido regge / lo spirto prenuncio dei fati.
dante, par., 16-108: lo ceppo di che nacquero i cal- fucci
il timone di un dato angolo e lo mantiene fermo in tale inclinazione, dall'
/ rallentò l'arco e n'avventò lo strale. buonarroti il giovane, 9-510
bibbia volgar., v-793: per lo suo grande rigoglio cadde del cielo nello
curia mena. alvaro, 7-252: lo stesso fatto che, per non volere sopportare
capo sotto la dittatura, significa che lo stesso problema della libertà è divenuto problema
in onda, / dio vi penètra e lo compie di sé. nievo, 241
anima, che pur vede il bene e lo ama, è costretta a curvarsi a
il tuo favore? non è poi grande lo scapito. 3. figur. deviazione
n'ebbi un dito rovinato; e lo porto ancora un po'curvo e monco
il capo e la persona tutta tremante, lo andar suo curvo, e di panni
circa ottocento metri alla mèta. lo sperelli vide la vittoria fuggirgli; ma
vittorini, 1-18: a capo curvo e lo scialle chiuso sul mento mi ricordano le
nel modo più dolce, l'esuberanza e lo slancio della sua giovinezza.
. e. cecchi, 6-328: me lo vedevo davanti meglio che se stesse
in carne e ossa, quale lo conoscevo dai ritratti: curvétto, la bocca
l'istesso sole, e massime se lo specchio sarà grande. = voce
mente altrove, vede che l'amico se lo mette [un oriuolo] destramente in
custode della costituzione, e la censura lo è dei costumi. manzoni, pr.
delle forti imprese / genio custode, lo stil prendi e scrivi / de'prodi il
onde il vedea precinto, / né lo frenò religlon del grande / presente iddio
cardinali verranno o a roma o a lo stato loro, e messer marcello sarà
anche di maggiore uffizio e dignità, lo pose al governo della detta libraria,
messo alla custodia sua, dubitò che lo sbirro fosse stato quello che gli avesse
con dio, e giurò, se lo poteva aver nelle mani, di farlo subito
ed un'altra di soldati napolitani lo trasportano dalla custodia al luogo dell'esecuzione.
meritano la custodia del reo, che lo assoggettano ad un esame e ad una pena
istituto di diritto processuale penale che ha lo scopo di assicurare alla giustizia l'eventuale
si sarebbe avvisato di chiamare il cielo lo scarabattolo di questo bucchero. manzoni,
l'uomo modesto] che le lodi lo trasportano facilmente ad attribuire a sé ciò
dei piedi che dolgono -un cattivo odore lo avvolge: la custodia della miseria,
fusse d'alcuno veduto, via lo portò, e chetamente andatosene a casa
di un suo amico nominato fransoe, glie lo appre- sentò, pregandolo per l'amore
grande che era tra loro, custodire lo dovesse. caro, 2-326: allor che
, i-311: altri comincerebbe dal raccomandarti lo studio, ed io comindo dal raccomandarti
, ii-109: circa trecento condannati, per lo più ladri ed assassini, sono ivi
e su le torri armata; / vedi lo scalator, che su vi monta,
di bestiame che si dà altrui perché lo custodisca e governi, a mezzo guadagno
/ chi uccise un padre, / custodirà lo sposo. montale, 98: anni
piccola chiave. nella cassetta era custodito lo scartafaccio ove ogni sera da trentotto sere
le irritazioni cutanee dei cervelli aridi che simulano lo scatto creatore. 2
colore, ch'è il verde. non lo cangiano così frequentemente sì perché non hanno
dante, inf., 32-97: allor lo presi per la cuticagna, / e
la riga del melone o diciamo per lo ciuffetto, e per la coppa intorniando
dello smalto: pellicola trasparente che ricopre lo smalto del dente. 2.
finissimo ed esterno inviluppo arido e per lo più trasparente, il quale copre tutte le
nelle piante, quella che avviene attraverso lo strato esterno dell'epidermide.
acque marine; ha generazione alternante; lo sporofito, flabelliforme, è molto diverso dal
. burchiello, 19: una cutrettola lo venne / a minacciare al letto colla
cecco < fascoli, 928: chi lo ha sottile [il naso] nel
di casa. oriani, x-29-151: lo czar ha pianto anch'egli, e scritto
; e perciò il liberalismo europeo aborriva lo czarismo e non cessava di sollecitarne col
dalla lettera lat. d (che occupa lo stesso posto nell'alfabeto): corrisponde
onni canto / gianu ad offeriri a lo tempio santo. guittone, v-223-10:
riva si parte / chi cerca per lo vero e non ha l'arte. pascoli
che sono tutte da te, danno lo amore e la inclinazione loro naturale anche
, il figliuolo ch'è dal padre, lo spirito, ch'è dall'uno e
. giacomo da lentini, ii-57: lo vostro amor, ch'è caro,
liberarlo da quella catena / di che lo cinse magica violenza. l. martelli,
complemento di tempo (e indica per lo più tinizio di una circostanza o di
alcamo, 115: di canno ti vististi lo 'ntaiuto, / bella, da quello
ma ben mi doglio che da principio non lo credevo. ariosto, 11-65: era
anni in qua. nievo, 1-480: lo giuro che tutti i cantoni di mia
elegia giudeo-italiana, v-36-108: e lo nemico ch'è tanto avantato, /
ch'è tanto avantato, / ne lo too furori sia deiettato, / da canto
tutto 'l mondo / dal ciel fin lo profondo / è di quattro alimenti / fatto
da tutte parti saettava il giorno / lo sol, ch'avea con le saette conte
uomo. paolo da certaldo, 156: lo quarto [amore] si è da
/ di rumorosa frana, / per lo scheggiato calle / precipitando a valle,
quivi vidi con difficultate, / per lo spazio lontan, gran gente entrare /
data azione viene compiuta; ha per lo più lo stesso significato di presso,
viene compiuta; ha per lo più lo stesso significato di presso, di a,
se tu ti rechi a mente / lo genesi dal principio. idem, inf
dietro a lei, ch'a vero onor lo scorse, / scelse da destra il
movono e non se mestano asieme da lo movemento del cielo e da la sua
li desse da cena, né chi lo 'nvitasse ad albergo. petrarca, 20-5:
, 49: se pure vanno a pescare lo fanno per forza e per commandamento della