22: e la settima pietra è lo smeraldo, / che ne la fronte dinanzi
, agitavano, lavoravano nel presente con lo sguardo a un sicuro e prossimo avvenire
letizia. saladino, v-240-26: lo suo amoroso core, / a cui son
come nel silenzio ogni notte, dopo lo sfrego di rumore e di luce del
baldoria ha, presso a poco, lo stesso significato, senonché pare sia fiamma
i fantasmi rinatigli d'improvviso in capo lo sospingessero... a un'ultima baldoria
asino. angiolieri, 148-1: stando lo baldovino dentro un prato, / de
soffersi ai tuoi tavoli il martirio / lo soffersi a formarmi un cuore nuovo.
/ grande è tua baronìa, star co lo 'mperadore! m. villani,
lignaggio. fiore, 78-2: lo dio d'amor per tutto 'l regno manda
legno o di metallo (adoperata per lo più come leva); verga
assicurarlo [l'uscio] dal vento, lo bardi rasoio (comune nei mari dell'
nelle case, ecc.): per lo più in barre parallele e diagonali (
più insuperabile dei linguaggio: ed è lo spirito diverso. serra, ii-512: il
la staccionata che circonda l'ippodromo e lo separa dal pubblico. -calcio. disposizione
toscano è un tipo che finirà con lo scomparire, davanti all'incalzante quantità di
a due ruote, leggero, per lo più adibito al trasporto di cose (
braccia pendute). savarese, 84: lo spiazzo fuori porta è occupato da piccoli
legato per la cavezza, batteva uggiosamente lo zoccolo. moravia, ii-269: la
: ora figuratevi: due ore, per lo meno, sotto questo sole d'agosto
nella calura asfissiante... per lo stradone... erto così.,
anni dopo, morte le zie, lo rividi a firenze, invecchiato, strucio
carrettiere che conduce la barrozza (per lo più il contadino proprietario del veicolo)
nome. boiardo, 1-18-26: chi lo vedesse entrare alla baruffa, / ben
vedesse entrare alla baruffa, / ben lo iudicarebbe quel che egli era; / lui
berni, 18-30 (ii-106): chi lo vedesse intrar ne la baruffa, ben
vedesse intrar ne la baruffa, ben lo giudicherebbe quel ch'egli era. vasari,
che avevan sempre a un di presso lo stesso principio, mezzo e fine),
sempre nuove; e allora rideva anche con lo stomaco, sussultando. pavese, 6-234
forte e tremendo: « questo qualcuno lo dovremo bollire nella pece! *.
serpente occide om col vedire: / lo viso envenenato sì fa el corpo morire
fa el corpo morire; / peio, lo vostro aspetto fa l'aneme perdire /
che car l'ha comparate. / lo basalisco asconnese, non se va demostranno;
, e anderai sopra l'aspido e lo basalischio... cioè sopra 'l peccato
per cimerò / di sopra a l'elmo lo ardito guerrero. 3. stor
piedistallo, la cornice o cimasa che lo copre. algarotti, 3-338: due opposizioni
al bassà... e che lo prieghi che non te manchi di iustizia,
sport. palla basca: la pelota (lo sport nazionale dei baschi).
brevettata che non si stacca dalle canne con lo smontaggio dell'arma, mentre bascula e
. galileo, 682: [lo] strumento [astronomico] né meno si
le marmoree basi. algarotti, 3-221: lo sporto della cornice è pochissimo, come
da te quel che bramo, anzi lo voglio. così avviene quando la prima base
quadra e basetta a punta): per lo più al plur. -una volta (
cigliò di subito le basette, e impostò lo archibugio, salvo che non si trovò
occhi da quelli di narcisa, che lo fissavano col loro sguardo limpido e chiaro
volgerli all'ufficiale, che anch'esso lo guardava sorpreso, arricciandosi le basette.
(porta le spore, per lo più in numero di quattro, a forma
, sì che il toglie qui transitive per lo rege eterno. vellutello [par.
nel foro della città, era per lo più a pianta rettangolare, con navata
427): il bassilico, sì per lo lungo e continuo studio, sì per
ha foglie mezzane. questa erba per lo suo odore ha virtù di confortare, e
, come anco dal basilico putrefatto nasce lo scorpione, che si converta un uomo
che tu ci dorma, / che tu lo tagli, / che tu l'odori
o diadema: che uccide con lo sguardo o con fiato pestilenziale e infuocato
. giacomo da lentini, ii-96: lo bascilisco a lo spleco lucente / traggi
da lentini, ii-96: lo bascilisco a lo spleco lucente / traggi a morire cum
ii-104: guardando basilisco venenoso, / lo so'sguardare face l'om perire.
più si mostrava ritrosa e che quando lo vedeva lo fuggiva come un basilisco, volle
mostrava ritrosa e che quando lo vedeva lo fuggiva come un basilisco, volle provare
la servitù non avevano potuto fare, lo farebbero i doni. mattioli [dioscoride]
3-66: i morti erano venuti, e lo zio crocifisso non faceva altro che passeggiare
!... il commissario che lo fa per mestiere, ed è obbligato a
d'amministrazione. i suoi colleghi consiglieri lo vedono e basiscono: non respirano più
a vivere. bocchelli, ii-310: lo scherniva per la nottata sott'il letto
che resta immobile e come impietrito (per lo stupore o la paura);
'(da cpépco 'porto ', lo stesso del lat. fero)
davanzati, 1-86: dione dice che tiberio lo voleva dicollare, benché decrepito, gottoso
stuparich, 4-283: su tre punti lo stato maggiore austriaco improvvisava la difesa:
la casa buia e allagata, sotto lo schianto dell'uragano. montano, 197
che non mi credessi capace di anteporre lo schietto amor del vero a qualunque
, / e cui saluta fa tremar lo core, / sì che, bassando il
contro a lui, e diegli sopra lo scudo uno maraviglioso colpo. boccaccio,
pianto e bassato in terra per lo dolore, cominciò del perturba
della cura delle malattie [tommaseo]: lo savio maestri quarisce molti infermi; ma
savio maestri quarisce molti infermi; ma lo stolto ignorante molti bassétta.
, io: ma sì mi fa dottar lo suo valore, / considerando mia travii
, un altro canaletto riceveva, per lo qual fuori del valloncello uscendo, alle
. cassola, 2-9: baba me lo ritrovai a due passi senza che mi
i-n: ma non gitti le ricchezze lo savio amadore, sì come prodigo le
del bassissimo pozzo tutta pende, / lo sito di ciascuna valle porta / che
in modo a questo, / che lo mandò dove egli disse, presto. leonardo
dante, inf., 8-108: e lo spirito lasso / conforta e ciba di
nel folto, levando le gambe fra lo sterpame del basso bosco. pratolini,
un cenno, gli chiese il conto, lo saldò senza tirare, quantunque tacque fossero
egizi. vico, 413: da tutto lo che esce questo gran corollario: che
d'avere, / per dio, no lo sforzare i più che non possa fare
. / ché se per tuo conforto / lo suo dispende a torto / e toma
comincerà in quel tempo che si dimenticherà lo basso stato de li antecessori, rispondo che
quello ch'è disconcio e disadorno amore lo fa chiaro d'adornezze; quello che
quello che è di nazione basso, amore lo fa ricco di nobiltà di costumi.
poppa manca, in modo che cascò lo infelice giovane morto. machiavelli, 309
calendula o fior rancio, il dittamo, lo zafferano, le scorze di cascariglia.
sudicia cascata! collodi, 169: durante lo spettacolo, feci in teatro una brutta
e... voglio credere ch'ei lo serva in qualità mera di galante,
un salto, e senza toccare lo scoglio, scende franca nel gorgo, un
caschétto alle botte de'moschetti, e perciò lo portano i soldati sopra le galere e
prodotto in un'annata (per lo più nell'italia centrale e meridionale)
, determinando di conse guenza lo spessore del foglio. carena,
sughero e foderato di tela usato per lo più dalle truppe coloniali per ripararsi dall'
grafie irrequiete, / là, con lo scudo ombelicato e il casco! d'annunzio
le due mani al mento / maschio, lo sguardo intento / tra il vasto arco
cascolo, sm. agric. per lo più al plur.: grap
. gruppo di case contigue, per lo più lungo una via. bertola,
si sente che è un paese, come lo è in effetti, di idee marxiste
alla vendita dei latticini. -anche; lo stabilimento di proprietà della cooperativa.
i nomi grandi... / tu lo sapevi a mente: nolli, orlandi
. industr. cassetta di refrattario, per lo più cilindrica, usata per proteggere alcuni
medico non potea appena favellare; poi raccolto lo spirito, disse a'gabellieri ciò che
che intervenuto gli era; e per lo migliore insino a sera stette nella loro casellina
, corrispondenza, ecc. (per lo più secondo una progressione alfabetica o numerica
: così fece quello solitario, che prese lo pane e 'l caso in mano,
sa nese: « per lo santo sangue di dio, che non potrebbe
quelle di enea, secondo che io lo vidi dipinto nelle figure d'un mio
da una grave malattia contagiosa! chiunque lo rintracci sappia che la sua carne è
contatto può trasmettere germi nocivi! chiunque lo veda lo segnali al più vicino posto
trasmettere germi nocivi! chiunque lo veda lo segnali al più vicino posto di polizia
'casetto', caso che avviene, per lo più non fortuito; anco che spiacevole
casetto: esserci l'eventualità (per lo più in senso ironico). giusti
da casiere. 2. per lo più al femm. domestica, serva,
chi diavol c'è stato? che truovo lo cippo spezzato, e rubati li danari
società perché quello stato di mezzo non lo sanno prendere, e si rischia d'
e, portandoli coi tronchi, è lo stesso che aver gli scarpini. te
sm. disus. villino signorile, per lo più di campagna; piccolo e grazioso
sua traccia; / dove son, non lo vogliono per niente; / come un
, ii-71: lasciate la polvere e lo squallore dei casisti, lasciate l'ombra e
dei casi di coscienza (cioè mediante lo studio preciso delle innumerevoli circostanze che
, batte sherlock holmes in pieno, lo fa apparire un ragazzetto pretenzioso, ne
? » gli dissi. « ma sarebbe lo stesso che nascere bene. sarebbe un
agone, / l'aspra tragedia de lo stato umano, / i varii assalti,
evento, avventura; vicenda (per lo più dolorosa e triste). m
disse poi, che costui gli volesse tórre lo stato, e privarlo della vita.
per esser di tanta importanza seguito, lo ho voluto con tare per
: ma può ella per questo mettere sicuro lo sguardo fra le ombre dell'avvenire?
bacchelli, 1- iii-354: un caso lo conoscete tutti, tutti lo ricordate; è
: un caso lo conoscete tutti, tutti lo ricordate; è avvenuto poco tempo fa
spalancata, sulle gengive rosse, ed ella lo lasciò fare, passiva come se il
con paura che anche quel po'di fede lo lasciava.
quali quelle che importano manco, facilmente lo ricognosce, e co'calculi e misura
questione, problema, controversia (per lo più con riferimento al diritto, alla morale
conto della guerra contro agli infedeli, che lo chiamono la cruciata; per la quale
di particolare gravità e urgenza (per lo più riferito a mali prodottisi o complicatisi
legge. 7. manifestazione (per lo più improvvisa) di un male;
carducci, i-852: le più volte lo considera [il poeta] come un che
accorse d'avere la febbre. virgilio lo fece subito sbarcare, un medico disse che
: se io non gliene dico, io lo tradisco; ed è caso da otto
. -caso di stato: delitto contro lo stato. /. pitti, 2-162
9. fatto clamoroso (per lo più scandalistico o criminale) che in
in genere prende il nome da chi lo compie o dalla persona più nota e importante
canta per le fresche foglie e per lo canto degli altri uccelli, fugge il
f. villani, i-410: per lo comandamento paterno a napoli nella pergola si fermò
capo, / vedete? di sopra / lo porta daccapo / la sua leggerezza.
mezzo bicchiere di rumme, e se lo stava coccolando. pavese, 5-172: santa
che la providenzia è; e se pur lo conobbe non seppe vedere come stava insieme
seneca volgar., 2-9: non lo fece con deliberazione, anzi a caso
, che per la sua bellezza e per lo suo abito così a caso è degna
, trascuratezza. caro, i-59: lo stil magnifico non ama l'appunto delle
intanto affrontano il partito repubblicano storico, lo punzecchiano, lo assillano, lo urtano
partito repubblicano storico, lo punzecchiano, lo assillano, lo urtano, lo sospingono,
, lo punzecchiano, lo assillano, lo urtano, lo sospingono, lo minacciano.
, lo assillano, lo urtano, lo sospingono, lo minacciano. e al
assillano, lo urtano, lo sospingono, lo minacciano. e al caso vorranno molto
come se al caso non avrebbe fatto lo stesso lei pure! -per caso:
-per caso (usato interrogativamente e per lo più in senso ironico): forse.
. villani, 7-29: della detta sentenza lo re carlo ne fu molto ripreso e
la carne in letto, fa dormire lo spirito in la cucina. -per
4-214: addivenne caso, che una volta lo vicario di beato francesco tenea capitolo,
gli affonda la nave carica, doppo lo stringersi nelle spalle, cercare di rinfrancarsi
parlato, sappiate che son io che lo scrivo. algarotti, 2-197: uno
complesso di circostanze sue proprie, che lo fanno esser quello e non un altro;
una offrendo il mantello, l'altra lo sciallo o la pellegrina, in breve
avviene che tali acque non conservino costantemente lo stesso ordine; e può darsi il caso
animo, ne svaporano la freschezza, lo immelensiscono: e quel che più fa
l'umiltà, la sofferenza, / lo confesso, fanno al caso. svevo,
m'era piaciuta, mi piaceva, chi lo sa perché? faceva al caso mio
per confezionare una bugia: « non lo so più... *. «
stanche ore. un'automobile in corsa lo ha sopravvanzato quasi proietto, sfiorandone la
proietto, sfiorandone la camminante persona. lo assorda e l'impolvera: egli non
, mandò i suoi messi pregando lo detto severo, che incontanente venisse a
, disse al frate, che lo tormentava con i ricordi de l'a
caso: per ipotesi (usato per lo più come inciso). firenzuola,
e'possano o debbano essere, voi lo possete giudicare guardando italia in viso,
si scervellano, con effetto, per lo più, di nostre ignoranti risa, non
l. salviati, ii-n-33: per lo congiugnersi che fa con diverse proposizioni,
, cioè * il 'o * lo ', incorporata in quella guisa nella proposizione
, alquanto isolata (e per lo più in stato non buono).
in pian giullari, / strepitando, fuggir lo fece a volo. d. bartoli
di uomini in veste di tela non lo interessava per nulla. viani, 10-36
dall'altro, e tanto per lo più timidi e respettivi, per non dir
costruzione piccola e bassa, per lo più di un solo vano, costruita in
* una stanza posticcia, fatta per lo più in legname '; ché allora
la guardia [della strada ferrata] lo fa con bandierina di un determinato colore,
come sono questi preti, caspita! me lo fanno santo sul serio. hai inteso
, che non si diverta? / lo compatisco; è giovane, sapete! nieri
sf. mobile (recipiente), per lo più di legno e di forma rettangolare
d'una valigia ch'io lasciai ne lo spedale. carletti, 257: ha del
dato / l'anima e 'l corpo e lo spirito 'nsieme: / in questa
di bracciata, e stagionato che fu lo segò a tavoloni e ci si fece
10. ant. forma, per lo più di legno, che veniva usata
la quale è di legno, per lo più di noce o d'acero, e
il suo battere ritmico, tranquillo fra lo stridere delle calcole. 17.
comparti al povero; / sì vuol chi lo ti dié. buonarroti il giovane,
né quella stupida gravità che fa per lo più l'ufficio della cassa ferrata d'
219: che ha ei fatto? -chi lo può sapere? / - quistione?
o dieci esemplari, e il prodotto lo verserai nella cassa di beneficenza. foscolo
. stabilimento nel quale i soci (per lo più appartenenti alla classe operaia) depositano
, roba buona, dopo, quando lo vendi o quando lo ammazzi, dentro
, dopo, quando lo vendi o quando lo ammazzi, dentro trovi tutto quello che
altri che non sa il segreto; lo dicono cassa forte dal francese coffre fort.
coffre fort. gli italiani ben parlanti lo dicono 'cassa a muro ',
e contenente qualche migliaio di lire. lo sportello di ferro che la chiudeva era
chiudeva era stato forzato, sganasciato, lo scrigno strappato dalla parete, abbandonato in
, tristi avvenimenti, lutti, per lo più senza essere creduto.
cristallo. allegri, 64: ve lo presento, quasi che un colorito pesceduovo
-figur. guittone, 251-14: aver lo dovresti en oblianza / ormai per questo
poteano cassare le predette decretale e no lo fecero, anzi pertinacemente le difesono e
l'altro cassi, / falsificato fia lo tuo parere. idem, par.,
è senza legge! / però fugga lo meo folle dir corno / suo gran nemico
. mannelli, 1-73: i consoli e lo senato vclieno cassare lucio, e mandarvi
questa sedizione. grazzini, 3-2-46: lo casseranno [gli accademici] come disonesto,
i capelli e la barba, subito lo cassò. garzoni, 1-56: cesare,
e un cassio, i quali brutalmente lo cassorono di questa vita con infelicissima morte.
cinque volte racceso e tante casso / lo lume era di sotto della luna. bruno
, in modo che per una piccola cosa lo accorda. cassava, sf
interpretazione delle leggi. imbriani, 1-50: lo stesso consigliere di cassazione scosse, talvolta
. varchi, 18-2-162: essendosi coloro che lo guardavano ritirati nel cassero, pattuirono di
malaci adunque e li cini... lo masticano [il catù] col gesso
chinava ogni tanto per aprire e richiudere lo sportello del forno. c.
. cellini, 1-29 (78): lo pregavo che lui fusi contento di pigliare
genovesi] hanno bei gioielli, per lo più montati all'antica, che però lasciano
il vano di mezzo braccio cubo per lo meno. paoletti, 1-1-278: egli
: gli intellettuali vorrebbero leggere, e lo testimonia il gran numero di richieste di libri
vece di mettere il danaro nella cassetta, lo mettono in tasca convertendolo in proprio uso
cassettina. cennini, 37: e così lo tieni [il colore] sempre in
è una piccola cassetta maneggiabile, per lo più di legno nobile, con coperchio
delle regioni tropicali e subtropicali, per lo più arbusti a foglie pennate, fiori
del morbido nardo,... lo pone sopra sé, e finisce la vita
mangiato troppo, che si sentisse aggravato lo stomaco, che cosa ordinereste voi, signor
posti ritti sul piano del carro, lo rendono simile a una cassa. tommaseo
mettono ritte sul piano del carro, e lo riducono come a cassa, quando si
principali minerali da cui si estrae lo stagno). c. e
/ che d'oro avea le sponde e lo sgabello / di liscio cassitèro;
che si sfoga l'affollar ', cioè lo battere e l'an- siare del polmone
corpo umano, dove sono le intestina, lo quale si chiama 'casso'. cecco
il cuor non tollo, / e lo splene e le coste a lor pur lasso
casso, e dove in ciascun luogo mostrasse lo ignudo. burchiello, 86: sed
dure ma sottili, e credendo che lo strepito derivasse dallo scuoter di quelle,
platino, argento, a forma per lo più di mezza palla, nella quale si
nel cassone, fra il cuore, lo stomaco e la milza. 3
: quest'ultima frase, se la non lo sapesse, è frase del cassone nel
durano ancora. cattaneo, iii-1-141: lo stesso regime delle caste, lo stesso culto
iii-1-141: lo stesso regime delle caste, lo stesso culto degli astri, le stesse
e ricorda tutti i legami che lo avvincono alla casta che tenta abbattere.
le rime irte ed astratte / a lo scoppiar de le castagne cotte. verga,
, il cimolo della nuova buttata non lo ha oltrepassato, il cardo è ingrossato
niccolò da uzzano, i-30: castagne secche lo staio fior. -, lir.
. verga, 3-73: mandò a chiamare lo zio crocifisso, il quale venne ruminando
paesi che la natura di quel terreno lo produca così; e questo si è
tanta richeza tegna, / ch'a lo dì de la morte ie vaia una
per lo più dove si bee vino d'aere,
un lichene celeste su una pietra, lo spiazzo nudo d'una carbonaia, quinte
, glandatico: nomi diversi per significar lo stesso ». castaldato (gastaldato
dire: / « e'son vignù per lo gran partire. / raynaldo è fato
fare secondo il suo consiglio, egli lo farebbe ricco, e ritornare al primo onorevole
gioberti, ii-211: il servaggio e lo stato castale vennero aboliti dall'efficacia
(nato nel 1874), che lo scoprì nel 1903. castellanerìa (
essere nella detta castellaneria o altra per lo comune di firenze, dal die del diposto
un certo atilio libertino prese a celebrare lo spettacolo degli accoltellanti, e fece di
gineto, / vece in firenza per messe lo duca, / ch'egli, o
dissono: « messere, mercé per lo nostro iddio ». bisticci, 3-172
, 3-172: fece menare il re lo 'nfelice arcivescovo a stri- gonia, prigione
del castello, fingendo che il signore lo mandava in affari di grandissima importanza.
tomi al castellano, con tutto il cuore lo pregai, che commettessi alle guardie che
furono ancora chiamati castellani, mentre per lo più abitavano nelle lor castella coll'ab-
ruota d'acciaio, che serve per lo più per bucar pietre, coll'aiuto
mi sarà ora tanto più caro, quanto lo farò con manco passione; e sarà
proporzioni, per abitazione signorile, per lo più isolato in cima a un poggio
cello. buti, 1-130: descrive lo castello nel quale finge che fossono li
grande abondanza d'ogni buona cosa; lo paese è temperato; e adorano malcometto.
terre e castella possedute dai nobili per lo più son feudali, laddove anticamente moltissime
la quale con occupare per altezza tutto lo spazio delle ventisette braccia soprannotate, per
aeree. 8. serbatoio, per lo più collocato in posizione elevata sul terreno
una piena. bocchelli, 1-ii-568: lo si vedeva [il piroscafo] avventurato
piombo sopra il capo del palo, sì lo percuote, che in non molti colpi
percuote, che in non molti colpi lo ficca nel terreno. carena, 1-
quasi fino all'albero di trinchetto (lo spazio sottostante di solito è destinato ad
nome ed intenzione secondo la quale nessuno lo intese, vien a far castelli in
. salviati, 19-53: alcuno / lo pastura d'umor di poesia, / chi
farai? te medesmo occidirai / de lo deiuno che fai, sì l'hai duro
che, se egli non è saggio, lo castigate ben bene. sarpi, i-45
/ e'si vorrebbe (dio me lo perdoni) / gastigare a misura di carboni
parole, né per sembianti, onde lo tuo marito potesse entrare in veruna gelosia
3. figur. correggere, emendare (lo stile, la lingua, i costumi
opera d'arte, la maniera, lo stile di un artista, e anche
scuola romana in tal parte castigatissima: e lo fu la francese eziandio dietro alle orme
e più giusti. leopardi, i-34: lo stile è castigato e non manca leggiadria
, non che voi siate morto per lo popolo, ma che voi abbiate aùto una
la gola un reo di morte, lo condannano quivi... a lavorare in
fra giordano [crusca]: quando meno lo credeano, sopravvenne il gastigo di dio
e volere accadano: e sono per lo più castighi de'misfatti umani. brusoni
, per noi uomini, immeritato: lo spettacolo continuo e mortale della bruttezza ignuda
. casto, puro. -per lo più in senso spreg.: che ostenta
nel forno insieme col minerale per agevolarne lo squagliamento. = dal fr.
rapporto carnale in modo assoluto, ma lo vuole ordinato alla sola conservazione delle specie
virtù per la quale l'uomo rifrena lo incendio della lussuria col freno della ragione.
gare, / e che mantenga ben lo lor podere, / e che non
: la contessa adunque tacendo, temendo lo 'nganno, e gli altri incarichi del
risplende! scala del paradiso, 232: lo principio della virtù della castità è non
a l'altrui castitate / far con lo sguardo ingiurioso offesa. d. bartoli,
/ fu 'l suo ingeneramento / e lo suo nascimento; / ché davanti e
parmi ched esser possa troppo caro / lo corpo casto, s'el no sta 'n
carne dice: « eo ardo, no lo posso portare; / satesfamme està fiata
ricci, 466: l'amore lo tenne nove mesi rinchiuso nel mio utero
casto tuttavia, con bruciore, e lo nascondeva come un segreto vergognoso, e
li occhi casti, perché li occhi sono lo maggior segno che sia de la castità
la donna mia, / ch'a lo calor superfruo contasta. fioretti, xxi-939
dottor, l'anima casta, / de lo spirto di dio tromba gradita, /
e per troppo abbellire il testo, lo adulterava e lo gonfiava. pavese,
troppo abbellire il testo, lo adulterava e lo gonfiava. pavese, 8-291: da
pietra. pei diamanti il castone è per lo più d'argento; per le pietre
. d'annunzio, v-2-132: passò lo sposo, col volto velato d'un
castoreo. marchetti, 2-403: per lo grave / castoreo addormentata il capo inchina
, diafani, a fascetti, ha lo stesso odore del castoro, e sapor di
bestia che sa per natura che gli cacciatori lo vanno perseguitando, e ciò è perché
medicine. bestiario moralizzato, v-363-1: de lo castore audito aggio contare / una miraculosa
/ una miraculosa maravellia: / quando lo caciatore lo dee piliare, / nella sua
miraculosa maravellia: / quando lo caciatore lo dee piliare, / nella sua mente
che sa per natura per che li cacciatori lo vogliono pigliare, e questo è per
conciar gli ambracani, l'usano [lo sputo] i fabbri e gli aguzzacortelli,
usano i fabbri e gli aguzzacortelli [lo sputo], / infino a'castraporci
/ da governarlo. garzoni, 1-101: lo sanno castrar meglio, che non farebbono
musico. panzini, iv-119: 'castraporci', lo specialista in questa operazione ai maialini.
et mentre il castra porcelle disputava con lo sguscia lumache, il prete acconciossi a
senza il bollettino, per ispione, lo debba rappresentare al governatore sotto pena del
pena del polmone, e si stima che lo voglia castrare. soderini, iv-143:
il cavallo in quell'essere che egli lo truova, avvertiscasi che 'l cavallo da
3-579: per tema che qualche saturno non lo castre, non faccia mai difetto di
, i quali se medesimi castrarono per lo regno del cielo, non per tagliamento di
gualcì l'epiteto, / chi mi castrò lo stil. 5. ant.
. bibbia volgar., ii-316: lo eunuco ch'ha mozzo ogni cosa,
inferiore di questi è nelle opere per lo meno un generale, un capitano del
grasso gli dà per sorte nelle mani, lo sanno castrar meglio, che non farebbono
di uno scritto fatta da censori per lo più ottusi; soppressione di brani di
. tozzi, iii-106: il castrino lo prese [il gatto] e lo mise
castrino lo prese [il gatto] e lo mise con la testa all'ingiù dentro
è un fa la ninna, me lo feci venire inanzi, rallegrandomi con le
un castrone che era divenuto grassissimo e lo serbava ad ammazzarlo a le feste di
ciò che meglio per i freddi conservar lo potesse. buonarroti il giovane, 9-339:
compenso di particolari prestazioni, che per lo più non rientrano nei compiti dell'amministrazione
, alla diritta. pascoli, i-41: lo studio deve togliere le scorie al puro
quando a quando, nel silenzio, lo scalpitare di qualche bestia tormentata dalle mosche
tra due stati. dicesi altresì, per lo più in senso faceto, per cose
pace. / sol esso udì; ma lo ridisse ai morti, / e i morti
f. f. frugoni, xxiv-913: lo stormire continuo del flusso e riflusso che
quadrata o a piramide, eretto per lo più nel mezzo della chiesa per sostenere
verga, 4-190: il barone mèndola lo interrogò dinanzi a tutti quanti: « avete
donne hanno messo sotto le coltri pesanti lo scaldaletto: il prete e la suora,
buono. sono un vecchio catafalco io, lo so. 5. letter
... e senza altre parole lo mise dentro ad una camera oscura..
colle catafratte, cioè colle corazze per lo guemimento dell'arme dalle fedite sono sicuri
cioè passa per vergine, che è lo stesso... « voi conservate
, 3-149: sa bene che altro è lo stendere una sentenza normale per il magistrato
spesso armato di spine (sono per lo più marini, e vivono sul fondo,
de le galee, de catelani, de lo annegare, de lo andare in man
de catelani, de lo annegare, de lo andare in man de turchi, di
quando n'è sorpreso o in che altri lo mette. d'annunzio, iv-2-157:
l'altro si è il catalettico, per lo contrario, avendo le tre prime sillabe
e 'l catalettico suo contrario quel che lo chiugga. pascoli, i-iooo: il pentametro
un torchietto, / duemila sacrifizi celebrati / lo stesso dì ch'entrava in cataletto.
un ribelle mal di petto / te lo messe al cataletto: / sia laudato il
di sambuco: e infilava poi nel cataletto lo spillo più esile, da lato,
tramater, ii-132: 'catalisi *, lo stato di un ammalato che sia in
madre, con tutti quei complessi che lo studio dell'uomo moderno ha catalogato sotto
.; il libro, il registro, lo schedario che contiene l'elenco.
mare l'isola di grecia, ove lo re aes regnò in pria, secondo ch'
vasto, chi voglia menare a tondo lo staffile. * e ch'esso non
poema o parte di poema condotto secondo lo schema elencatorio della poesia catalogica. serra
si sapea che in certe catapecchie / era lo spasimato di parecchie. manzoni, pr
medie. impiastro di sostanza vegetale (per lo più farina di lino, o altri
inferma. viani, 14-216: chi lo faceva sperare [l'infermo] nelle bistecche
la di lui gelosìa. da dieci anni lo mangiava la terra e nondimeno la védova
la terra e nondimeno la védova se lo sentiva, quel cataplasma, notte e
affogata fra le ortiche come sepolta sotto lo sterco di capra -ma la sua vecchiaia disonesta
, e quanto. il marasma ferroviario. lo sciopero degli spazzini. i forni chiusi
instromenti da gittare, i cretesi trovarono lo scorpione, i siri la catapulta, i
scatenargli dentro come una catapulta folle che lo martellasse nel costato. e. cecchi,
da breve spazio (e usato per lo più a bordo delle navi e nei
bencivenni [crusca]: si conviene lo malato scaldare i piedi e le mani
la pianta che cacciava / il veleno, lo sputo, la bava? / il
ebbe impedimento ignuno, che gli alterasse lo 'ntelletto, né iscesa di catarro gli
, la quale à a impedire lo meato della voce. michelangelo,
. pulci, 18-67: sùbito lo passò,... / e la
... / e la corazza e lo sbergo e 'l giubbone, / che
addormentato, in tutto il suo sfolgorìo. lo si vede, una catasta d'oro
lasciatelo respirare a questo caldo e non lo tenete abbottonato con le virgole, coi
, è un legnaio, di dimensioni per lo più legalmente determinate, fatto con legna
in preparazione della catastrofe (che segna lo scioglimento drammatico della vicenda).
. assunzione al cielo (per lo più dopo la morte), sotto forma
) che comprende la soluzione (per lo più luttuosa) della vicenda.
vicenda. talentoni, 1-ii-4-32: lo pose fralle parti della commedia, dicendo
: dalle fiere catastrofi riporta / dunque lo spettator modestia e senno, / onde
ragione dello scambio; quali paure presaghe lo assalissero; io non saprei dirlo. ma
catastrofe comune della civiltà europea non dà lo stesso carattere universale. = voce
, 4-251: la nonna a volte lo portava a messa e lo mandava al
nonna a volte lo portava a messa e lo mandava al catechismo. io le dissi
nel suo paese, donde mi promise lo farebbe venire. de sanctis, iii-167
fare ». « e il mio catechismo lo so », aggiunse 10 zio crocifisso
catechista penetra più facilmente dove vuole; lo si ascolta parlare in piazza e lo
lo si ascolta parlare in piazza e lo si invita nei salotti molto più che
beicari, 3-4-151: allora adunque catechizzandolo, lo facemmo nel giordano battezzare; e perseverò
di perversità. panzini, iii-675: lo sorprendo che catechizza certi giovanotti, sdraiati
solamente si chiamassero debiti, li quali per lo battesimo si dimettono, si converrebbe maggiormente
2-5-391: nel presbiterio [rappresentò] lo stesso santo in atto di battezzare i catecumeni
« un di fuori », e te lo dà immediatamente e subitamente, senza uso
cui sono divisi gli atleti che praticano lo stesso sport a seconda dell'età (
. questo è un uso italiano, lo so ». pratolini, 2-517: non
piccolo di animale. bonagiunta xxxv-1-274: lo saggio aprende pur senno dal matto;
un altro, il nome del quale non lo so, volendo montare a cavallo,
star certo il mio lettore ch'io non lo annoierò né con le analisi di quei
mente l'ò legato, / a lo 'nferno con gran pina duramente l'ò
de'poeti lirici incontinente legato di catene lo si fece condurre alla sua presenza.
avesse la catena da uomo, ve lo presterei volentieri. alfieri, 1-34:
, e il cantar dei mugnai, e lo strepitar dei ragazzi, e fin lo
lo strepitar dei ragazzi, e fin lo stridore della catena sul focolare quando dimenavano
paio, hanno fermato il giogo / con lo statoio dal sonante anello. / hanno
metteva il vir clarus in catene, e lo puniva di giusta morte. campana
frutte a cena, / s'io lo dovessi col fuoco sbucare ». bandello,
tuo petto sempre chiavato sia: che se lo amore usasse tal dirittura, che,
liberarlo da quella catena / di che lo cinse magica violenza. vasari, iii-443:
fine non è più un ragazzo! lo mariterò a modo mio... la
donatello, / fervendo il marmo sotto lo scalpello, / quando ornava le bianche
per avanzare in ordine sparso, chiudendo lo sbocco del valloncello. angioletti, 23
napoli: una catena non interrotta di monti lo divide da occidente ad oriente dagli apruzzi
di cose gigantesche e difformi rimasta per lo stupore degli uomini a vestiglio di una
anelli già mezzo sconficcati, e allargando lo spiraglio appena quanto bastava per fare entrare
le budella stridon com'i cadenazzi, lo stomaco ulula com'un lupo, il ventre
che non abbiano di gran catenacci per lo volto. 7. dimin.
, si. piccola catena (per lo più d'oro o di altri metalli preziosi
mine. 2. catena per lo più in ferro o acciaio, sottile
orizzontalmente su'suoi cardini, o per lo più è scorrevole verticalmente entro i canali
da altissimi monti cade in basso, per lo strepito e romore grande tutti sono
disperato, finché un'onda più violenta lo spezza. boine, i-53: cominciano lungi
paura ch'egli non fosse qualche serpente che lo venisse a divorare. masuccio, 124
di casa in sul tetto; e per lo più tali * cateratte 'si usano
botola ', è una buca, per lo più quadra, che in alcune botteghe
a uso di dare con scala, per lo più a piuoli, una comunicazione diretta
., 8-7 (281): [lo scolare] fece una ima- gine con
dioscoride volgar. [crusca]: intacca lo capo del papavero, e raccogli col
cati nellata d'acqua che lo annaffiò tutto dalla testa ai piedi.
, 2-51: uno di questi giocolini ve lo voglio far vedere pur ora, da
, che si suppone che passi per lo mezzo di un corpo cilindrico, come
v.]: 'catetere', strumento per lo più d'argento, scanalato e curvo
, con una scanalatura destinata a condurre lo scalpello nell'operazione della litotomia. d'
catino: / e questo, domandai, lo conoscete? giusti, v-22: domenica
ha l'ombrello verde incerato; ma lo ha confitto capovolto sulla terra, perché
la finestra, e se non che io lo tenni, balzava giuso.
, che chetamente elli e uno compagno lo trassono del porcile avendo uno catinétto di
una cordella con che legarlo, e lo ne menò cheto cheto. diodati [bibbia
di intransigente virtù (e ha per lo più un valore ironico).
imbatte / nella rete, in catorbia lo terremo; / e lo svilupperem se se
in catorbia lo terremo; / e lo svilupperem se se la batte. dossi,
ridere di nuovo, scoprendo che alfreduccio lo ha cavato di tasca per davvero, lui
agguantandogli la mano. -ah, tu lo cacci per davvero? bravo, rospo!
baia da riderne: poco meno che lo stesso non avviene ancor qui, dove non
storie pistoiesi, 159: gittarono lo fuoco lavorato col catrame nelle dette castella
ta, quelli dentro ch'aveano fatto lo tradimento, essendo alle loro poste, misono
, e cogito come debbo fare: io lo penso, io l'ho pensato:
io l'ho pensato: ecco io lo esplico. bracciolini, 1-20-53: vedendo allor
. borghini, 1-140: via si chiama lo spazio in giro tra i sostegni de'
che stanno più basse: e cattedra lo stesso spazio si nomina, dove seggono in
perseguitata, si inaspriva di rancore cupo, lo frugava negli occhi. -figur
fogli ed i purgati inchiostri, / lo studio della guerra e della pace, /
napolitani che sanno leggere, che non lo abbiano avuto a maestro. foscolo,
. bocchelli, 1-iii-354: un caso lo conoscete tutti, tutti 10 ricordate;
a termine di una sicura fedeltà e lo stato in una buona quiete, altro
lettori, siccome o avviene oggidì per lo più alle opere di morale scritte con sublimità
pecore tenuto. forteguerri, 22-6: lo stesso vento avuto avria di catto / ch'
novellino, 61 (100): tennero lo invito e pranzare assai cattivamente, sanza
: / chi abbe la soro e chi lo frate, / e 'n gattivanza foro
è predata da tre nimici, / e lo più forte la tene abbracciata / e
malvagia. sacchetti, 116-29: dice lo inquisitore: « se'tu prete juccio
soi grandezi remembrando, / e mo pe lo mundu vao gattivandu.
gnetto. -anche come sostant. (per lo più con valore molto attenuato, e
supplicò un dì all'uccello, che lo menasse a veder i suoi compagni.
: mo lì se volso e gira lo miser cativello, / no trovando requia né
idem, 146: e se anche lo facessi voi, non lo farò mai io
se anche lo facessi voi, non lo farò mai io; né mai lascerei codesta
malvagia. sacchetti, 144-138: tu lo meriti molto bene a fare sì fatte
acqua chiara;... e così lo tieni sempre in molle e ben coperto
, ma in prigione e in cattività per lo re carlo guardato. boiardo, canz
così... per noi bambine lo sfogo che per i ragazzi strappare le
in pregione. sacchetti, 116-31: dice lo inquisitore: « se'tu prete juccio
non riuscisse loro. varchi, 18-3-77: lo infamare il duca di queste vilissime cattività
g. villani, 10-7: ma per lo grande uficio, e cattività del re
ricaduto in mano dei cattivi compagni che lo avevano rovinato, o fors'anche di peggiori
perfidia, malignità (il viso, lo sguardo, il tono della voce).
e densi. cassola, 2-276: magnini lo seguì con 10 sguardo: -quando ti
abbi comunicato questo inganno, e'se lo indovina, che egli è cattivo bene,
cattive per difetto de'mariti che per lo loro. machiavelli, 104: questo si
ed aderente d'eretici, di non lo volere né vedere né ascoltare. lastri,
cattivo medico chi non avesse mai frequentato lo spedale, così non potrà essere un
sarebbe cattivissimo partito a pigliare, seguitando lo malo, come di sopra è detto
già detto giotto. buti, 2-421: lo gattivo suggello che fa lo segno ne
2-421: lo gattivo suggello che fa lo segno ne la cera, fa gattivo segno
occhio cattivo, quasi cozzando in esso lo fermò. vasari, i-533: mettono i
la potenza di produrre e di riprodurre lo abbandona anche il giudizio critico, il criterio
, ancora che gli voglia male e lo faccia sopra stomaco. tasso, 11-iii-
di buona natura, che con coloro che lo hanno cattivo. pascoli, 50:
piedi che dolgono -un cattivo odore lo avvolge: la custodia della miseria,
un vento cattivo saliva dal vallone e lo si sentiva ansimare entro le crepe della
. pucci, ix-406: e, per lo freddo, v'ha di sì cattivi
parola in cattiva parte, e subito lo cacciorno via. -venire tra cattive mani
che hanno a vile questo prezioso volgare, lo quale, s'è vile in alcuna
suo conto farà / che belzebù non lo possi riprendere, / e so ch'egli
dato al bono, ma tanto poi non lo credevo ». a me in
fondo non era cattivaccio: gli anziani lo sapevano, ma sapevano anche che non c'
, perché da libero sotto la virtù lo rendesser cattivo sott'una vilissima e stolta
creazione del papa, tanto opportuna per lo stato presente dell'afflitto cattolicismo. magalotti
le genti cristiane. gioberti, ii-259: lo studio delle lettere e degl'idiomi d'
, e abbiamo avuto, per lo tenore delle presenti. davila, 1-1-332:
questa moralitade per aristotile terminata fue, lo nome de li academici si spense,
chiamati; e tiene questa gente oggi lo reggimento del mondo in dottrina per tutte parti
cattolico della compagnia e spesso i compagni lo canzonavano. -io sono cattolico...
di tutti questi, li cattolici pongono lo cielo empireo, che è a dire cielo
cattolici, che s'era osservata per lo passato. d. bartoli, 37-45:
lasciò cristo. muratori, 7-v-138: lo zelo de'cattolici si accese contra del clero
prima età piena di travagli, come lo esilio, la cattura, i pericoli
[martinazza] di subito, e lo piglia [cupido]: / e senza
di arresto a disposizione dell'autorità che lo ha emesso. -stare in cattura
il quale più che tutti gli altri lo inquietava. forteguerri, 16-15: domanda
la famosa cattura del- l'ateuco, lo scarabeo nero... il forte e
l'ateuco mentre si dibatteva furente, lo rinchiuse nel vasetto. 4. ant
dall'altare quel nome di lorenzo tramaglino non lo farei col cuor quieto ».
pene saranno moderate, che sarà tolto lo squallore e la fame dalle carceri, che
piovene, 5-501: [il tonno] lo si cattura anche al ritorno, quando
a reggere, durante le funzioni, lo strascico della veste del pontefice, dei
2. per simil. bimbo che regge lo strascico dell'abito d'una sposa.
buti [purg., 10-2]: lo bruco che nasce in sul caulo
di sangue. panzini, i-830: lo trasportarono in una caupona, che era
finalmente il gius delle genti, e lo trovai potentissimo nel timore di due nazioni
causa d'utilità ai loro autori, eccome lo crediamo! de sanctis, lett.
che non mi sapevo spiegare; egli lo notò per la prima volta a causa
-ant.: a indicare il fine, lo scopo. 5. degli arienti,
si trova quel traditore. -io non lo so, e quando anco lo sapessi,
-io non lo so, e quando anco lo sapessi, non ve lo direi.
quando anco lo sapessi, non ve lo direi. - per che causa?
: l'eterno, l'infinito, lo stante-per-sé, la causa-prima e simili,
8: sendo dottorato, mi cominciai lo anno medesimo a dare allo avvocare,
, 62: il cancelliere... lo ragguagliava degli esami che aveva fatto e
. cesarotti, ii-289: il gonfio è lo sproporzionato nel grande: mi si mostri
dovesse abolire e parte conservare. questo era lo stesso che far la causa degli usurpatori
potenti non fuori », e te lo dà immediatamente e subitamente, senza
dei causatori della permutazione, ma per lo libero arbitrio di colui, in cui si
montar in còlerà, il causatóre de lo sdegno, secondo la qualità del difetto,
forma convessa usato dai macedoni, per lo più legato sotto la gola con stringhe (
figliuolo], desiderando d'essere ne lo onorato collegio de'notari posto, se pose
persona tanto paziente,... lo pigliavano per un lembo della toga, o
, o per un piede, e lo fermavano. tesauro, xxiv-49: il
norme apprendo, / che fan puro lo stil, perfetto il canto. =
ventura, né sorpassando i gradi che lo disgiungevano da quella a lui dovuta sommità
: dinanzi da l'avversario se ragiona, lo ret- torico dee molta cautela usare nel
: va a chiamare un terzo malandrino, lo fa scendere nel cortiletto, come gli
ineguale, rotto, fair lace che lo riduca a periglio, perché egli [il
della persona. de sanctis, i-57: lo vedi procedere con cautele oratorie, temperar
erano indotti a sì fatte cautele per lo stimolo di tutta l'avarizia ch'era in
. misura cautelare: intesa a conservare lo stato di fatto o un diritto esistente,
potete procedere nel contratto sicuramente, quando lo abbiate cautelato con le necessarie dispense.
boccalini, i-77: l'accorto medico lo stesso primo giorno che vede l'occhio
. mi fecero tanti anni sono per lo sospetto che hanno avuto di me *
fonte colombo, gli cavarono sangue, lo vessicarono e cauterizzarono. 2.
tavola ai tre compagni abituali, che lo capirono così e così, « risanerà
un cardinal mi dice che la paura lo fa [il papa] star saldo in
e non altro che la paura ne lo può rimuovere, o almeno una cautezza
il gatto strisciava verso il buco: lo lasciavano accostarsi, lo lasciavano sperare,
verso il buco: lo lasciavano accostarsi, lo lasciavano sperare, per riacchiapparlo e azzannarlo
, per fiutarlo a lungo e tentarlo con lo zampino. pavese, 4-204: ogni
. m. lecchi, 18-28: lo farete cauto / di renderla, e pagargli
, sf. dir. garanzia (per lo più in denaro contante) per l'
in uso de'poveri, dicendo: lo distribuisci a'poveri, e fammi la
cauzione di tua mano, che cristo me lo renderà nel futuro seculo. il quale
idem, cinque catui, 2-13: e lo mandò nelle più oscure cave, /
... ciò fatto, solevano per lo più invitare gli assediati alla resa con
possedere in grande quantità qualcosa (per lo più in senso iron.).
estrarre e curare i denti (per lo più girando per le piazze, come un
don abbondio, col volto, e con lo sguardo di chi ha in bocca le
discorrere in piazza come un cavadenti; lo spettacolo era veramente straordinario. tornasi di
s. v.]: 'cavafièno', lo stesso che 'cavastracci ', ossia *
lesina, il cava- forme, lo steccone. = comp. dall'
qual esce alcuna volta di galoppo / lo cavalier di schiera che cavalchi, /
ariosto, 4-19: quivi per forza lo tirò d'incanto, / e poi
in aria, e in ogni canto / lo facea volteggiar senza contese. castiglione
, et amavalo tanto, ch'el fanciullo lo cavalcava e giucava con lui. malispini
con lui. malispini, 2: fue lo primo cavaliere del mondo, e che
: quando il poggiar de'monti, lo scender delle valli fu finalmente compiuto,
da una figura, la quale ha tutto lo ignudo coperto di scaglie a guisa di
incatenare, / per gran lascività, lo mie intelletto. ariosto, 28-64: cavalcò
, in una tavola o ne lo spazzo voglia cavalcarle. sassetti, 81-254:
g. villani, 9-50: stando lo 'mperadore in pisa, messer arrigo di
sui muriccioli, presso i ponti che lo cavalcavano, ingiuriandosi o cantando ad alta
: quando il corpo cavalca e signoreggia lo spirito, allora tutto il fatto va a
di natura nobile, per sé, sanza lo buono cavalcatore, bene non si conduce
, / se la terra non rende lo suo frutto? giov. cavalcanti,
se scende, la tigre se lo mangia. 2. gruppo,
, i-69: stette apollo a rimirar lo spettacolo della cavalcata da quella sua log-
ma chi è questa lonza, or lo scacciate: / paniccia egli è: che
bere fuori della città. e passò per lo mezzo della piazza, e tutti e'
, se scende, la tigre se lo mangia. 2. figur.
sì che quasi dire si può de lo imperadore, volendo lo suo officio figurare con
si può de lo imperadore, volendo lo suo officio figurare con una imagine,
con una imagine, che elli sia lo cavalcatore de la umana volon- tade.
in casa sua, e non altrimenti lo trattava, che se gli fusse
costruzione a foggia di ponte, per lo più coperta, sopra una via,
addosso; e pregò il signore che lo dovesse far cavaliere in sul corpo di quello
obbriaco; e 'l signore disse che lo meritava bene, e fecclo cavaliere in
2-181: cavalcione... è lo star sopra uomo o sopra altro, alla
giusti, i-55: i frugonisti fecero lo stesso, e lo stesso fecero gli
: i frugonisti fecero lo stesso, e lo stesso fecero gli ossianeschi, i quali
cavalcare. malispini, 2: lo quale [dardano] fue lo primo cavaliere
2: lo quale [dardano] fue lo primo cavaliere del mondo, e che
, e per conseguenza la persona che lo cavalcava non si diceva eques o equester
il cavallo, che non sente / più lo spron del cavaliero, / e che
bella filza di bestemmie al cavaliero che lo montava. carducci, 707: ecco lipari
guardi per fiorenza, / ché de lo 'ngegno suo sta cavaliero; /
e battaglie, federigo imperadore mandò a firenze lo re federigo suo figliuolo bastardo, con
cantilena di giullare toscano, v-17-26: lo vescovo gri- maldesco / cento cavaler a
xxxiv-98: e m'adolza lo cor sovente audire / la fermezza e
in condizione da potere tener qualche istato, lo fece fare cavaliere. machiavelli, 439
-cavaliere araldo: nobile avente incarichi per lo più diplomatici (v. araldo, n
bulazioni pruovano li cavalieri di dio; lo cavaliere di dio non cogoosce sua forza
: veramente questo si è il campo e lo esercito de'cavalieri di dio. tasso
. i il ganzo, il vagheggio, lo spasimato, / il cavalier servente,
abbero conti né cabalieri; / molti lo disiarono marchesi e iustizieri, / avere
altri; e a quelli che sostenessono lo incarico dei confini fusse dato dal comune
, e come se ne privino quelli che lo meritano; onde siano nate, chi
», gridò il conte: « e lo lasci dire a me, che devo
soffiandogli ed i gesti, / in tutti lo ciurmavan cavaliero. carducci, 502:
il re intitolava cavaliere ogni scrittore che lo lodasse; faceva offrire gradi e cariche
, / chi a pedon me tol lo cavalero. g. villani, 11-139:
per essere gran servitore, papa clemente lo aveva fatto ricchissimo e se ne fidava
grammo. 3. targhetta (per lo più di metallo) su cui è
.. basta che ci corra di mezzo lo spazio necessario per le pubblicazioni »,
, che, posta verticalmente, per lo più in scaffalature, serve di sostegno o
certi cavallari in su cavalle, che lo giugnessono. bisticci, 3-193: venuta
di guardia. bacchelli, ii-156: lo squadrone di anghiari era nuovo al fuoco e
incorre ancora, secondo l'uso e lo stile cavalleresco, in infamia. tasso
a la abitazione de'nobili e a lo splendore de la vita cavaleresca, come
. scala del paradiso, 424: lo re non fa cacciare della cavalleria quello
barberino, 2-173: in questa mattina lo re erminione venne fuori della città con
anche lontani e dopo molti anni, lo ricordavano sempre con affetto e con gratitudine
sopra la terra; e sì come lo dì del mercenario, così li dì suoi
opporlo forza con mastrìa, / che contra lo nemico sia armato, / che possa
cavalleresca), costituita da cavalieri, per lo più nobili, esercitanti il mestiere delle
sotto la sua signoria se non per lo molto uso dell'arme, e per lo
lo molto uso dell'arme, e per lo savere della cavalleria, onde la sua
di quelle disposizioni che sono ordinate a lo inteso fine; sì com'è ordinata al
: tanto la grandezza dell'animo suo lo stimulava, che, ancor che esso
: / baron cortese, non me lo negare! / che me con tutta l'
. martelli, 2-27: voi sapete lo stato e l'entrate sue [del signor
discese quello forte uomo cavalleroso e valente, lo quale si clamoe achilles.
aretino, 8-74: dato due giravolte per lo steccato a piedi, con venti discalzi
bruno o verdognolo, di dimensioni per lo più mediane (ma anche piccole,
e il ghiro appeso ai faggi, / lo strumento a corda e la lira a
comuni. una moltitudine d'impiegati invasero lo stato come cavallette, ciascuno esercitando per
il monte net io, con quella furia lo salse, di poi allo scendere traboccò
. -anche: elemento costruttivo, per lo più in legno, o semplice telaio rettangolare
esso: e sono il pelare, lo scarnare e il purgare le pelli. pirandello
3. sostegno a tre piedi, per lo più di metallo, usato per reggere
. 4. arnese (per lo più in legno) che serve a
convergenti all'estremità superiore e che per lo più si ponno avvicinare l'una all'
un bozzettuccio di me così sdraiato. lo intitolerai lottando, e vedrai che te lo
lo intitolerai lottando, e vedrai che te lo comprano subito per la galleria nazionale.
voleva far parlare per infliggergli tormenti quali lo stiramento, le scottature, percosse, ecc
per poggiarvi armi da fuoco (per lo più archibugi) in modo da poterle
d'un altro suo figliuolo: se lo fa venire in grembio, o se lo
lo fa venire in grembio, o se lo mette a cavallicchio sulle ginocchia e gli
chicco di zucchero: « nino, lo vuoi il pippo di zucchero? ».
cognani, 1-71: o agatina! lo sapete che in bottega non voglio ciaccolaio
piede; le quali certo è che lo distinguono da umano, a cavallino, o
ornato folto e stupendo, sembianze che lo intimorirono di stupore: eran corvi,
un cavallo (con riferimento, per lo più spregiativo, ai volti allungati e
che mai, oppure belle anche se non lo sono senza i cosmetici, i posticci
ch'io t'acchiavello; / risponda lo tuo senno non durazzo, / ché
, n'accerto chiavello, / non razzerà lo tuo cavai du'razzo. iacopone,
natura nobile, per sé, sanza lo buono cavalcatore, bene non si conduce
seco a firenze un cavai barbero, lo messe a correre il palio di s
corse tanto meglio degli altri, che lo guadagnò. tasso, 6-iv-2-102: è
sì che quasi dire si può de lo imperadore, volendo lo suo officio figurare con
si può de lo imperadore, volendo lo suo officio figurare con una imagine,
con una imagine, che elli sia lo cavalcatore de la umana volon- tade.
cavalcatore de la umana volon- tade. lo quale cavallo come vada sanza lo cavalcatore
tade. lo quale cavallo come vada sanza lo cavalcatore per lo campo assai è manifesto
cavallo come vada sanza lo cavalcatore per lo campo assai è manifesto, e spezialmente ne
di sangue. serao, i-52: lo sportello si rinchiuse dolcemente, il cristallo
e fiero. dossi, 685: lo sguardo gli cadde sopra un ritratto allato
sguardo gli cadde sopra un ritratto allato lo specchio. era il ritratto di sua nonna
; tanta grazia di dio da rivoltare lo stòmaco. -cavallo di pezza:
, strapazzoni, allora, ti camuffano lo straniero, o il gobbo dal piè di
cavallo: lì per lì: te lo rivestono da italiota aborigenato, alla meno peggio
e con un buon calcio di dietro te lo sparano giù, dalla sua locanda,
. 3. ant. (per lo più al plur.). soldato a
piede e a cavallo; e tanto era lo romore di quelli che voleano servire.
cittadi. ariosto, 45-24: e lo potea ben far, perch'era buona
due assicelle ricurve che consentono a chi lo cavalca di imprimergli il dondolio).
tromba, /... / lo fecero mutar d'opinione. note al malmantile
guardate ciò che ella è, parla lo spagna; e sentendo rispondersi: un
costringerlo a riporvi mente, fa che lo ritrova il cavai di spade, poi il
cordone di sabbia, di forma per lo più semicircolare, che si deposita dove un
il cavallo, e qua in venezia lo scanto. viviani, i-582: se la
. m. cecchi, 7-4-3: io lo senti'dir così passando / a cavallo
/ ma più volte scappare in alemagna / lo vidi sul cavai di san francesco.
dono subdolo, che reca danno a chi lo riceve; persona che si introduce,
un'associazione, ecc., con lo scopo di farvi penetrare idee, atteggiamenti
, / scambiando il color bianco per lo nero; / error, che noi farebbe
partire. -al fìgur.: conseguire lo scopo prefisso dopo aver lungamente atteso e
era un cavallo senza gambe; lui lo sapeva dove erano le magagne, nascoste
. il conciliatore, i-79: per lo più i viaggiatori prima di visitare un
che quando fu rotto a zagonara, noi lo rimettemmo a cavallo, prestandogli danari,
addottrina il cavallo in dentatura, tener lo vuole mentre che dura: le cose di
padre] da iersera, che io lo misi a letto, in qua; e
-tristo a quel cavallo che tira contro lo sprone: tocca danno a chi vuol
aranti l'intermi- nabile campo con lo spaccatemi tirato da quattro caval
girava vestita di bianco. « chi lo sa? » disse massimo, « siete
, « siete tante, voi ragazze. lo saprà severino ». « oh perché
a quella massa di popolo, che lo preme e lo incalza nel suo tristo destino
di popolo, che lo preme e lo incalza nel suo tristo destino spensieratamente,
con quel suo vigore sovrumano, e lo videro ancóra su la cima bianca de'
, e sollevatolo così da terra, lo porta fra le spalle e il collo:
e spesso senza possedere un titolo che lo abiliti. - anche: imbroglione, maneggione
di cavarci gli occhi »; e lo stesso a. prati cita un passo di
è del re, l'altra di chi lo cava. celimi, 2-99 (476
proposta al nostro governo: cavare essa lo zolfo, darne il doppio del prezzo
e quattrocento mila ducati l'anno a lo stato. 2. estrarre o strappare
egli si dimenava e che volentieri se lo volea cavare; ma che egli non
primo agnello che trovo è mio: lo arrostirò vivo sulle brage e me lo
: lo arrostirò vivo sulle brage e me lo divorerò tutto: gli caverò gli occhi
al collo, e baciollo, e poi lo disarmò per fasciarli alcuna piaga piccola e
e andandosene) a uno porto, che lo chiamano ripa, entrò in sur uno
co'targoni, perché i romani non lo conoscessino. pulci, 3-19: venne
; levare, tirare fuori (per lo più da luogo riposto o rimuovendo ciò
, 912: [il mulettino] dara'lo a vangelo, e dirai che lo
lo a vangelo, e dirai che lo meni in montepugliano, e di poi
carrucola e dato a me in mano lo spiedo dopo averlo preso fuori dalla morsa del
, vi inserrò toro dentro, poi lo bruggiò fuori. 10. ant.
inviluppata, che tu meritavi mille volte lo inferno, e lui non solamente ti
egli era morto; e partendosi, lo cavò della stalla, e lasciollo andare a
d'un mal di petto... lo cavarono di collegio, lo fecero tornare
.. lo cavarono di collegio, lo fecero tornare in asti nella casa materna
l'amore di una donna; se tu lo leggi in vita tua, non ne
più volte stato sperimentato esquisitissimo per corroborar lo stomaco de'cortigiani. carletti, 12
del senato romano,... lo mostrano gli scritti suoi. de sanctis,
da le mie parole in quella guisa che lo scultore trae dal marmo la forma di
pancrazi, 1-15: non è ancora lo scrittore grande capace di « trasferirsi » nei
. vasari, iii-462: non poteva lo spirito e la virtù di michelagnolo restare
sentiva; e bene spesso per pietà lo contentavo, mostrando che ancora io ne
ragionammo pur questa mattina, subito che lo vedeste passeggiar con quel torzer di capo
che non sai da donde i'me lo cavi. leopardi, 841: e però
; e se ne cava argomento per ammirare lo spirito de * tempi moderni.
a una serratura, il colonello de birri lo menò ad alloggiar seco. -cavare
mi cavasse sangue, venne, e me lo cavai. pellico, ii-165: chiamammo
la digitale. verga, 3-83: lo zio crocifisso... era di
. foscolo, v-144: era [lo scritto] in istile francese di quel vecchio
darmi la mala ventura, se io non lo fo chiaro di quattro cose, che
quattro cose, che salomone né aristotile non lo potrebbe fare... allora il
troia / oggima'mi donassi, a lo ver dire, / non la vorre'
andrea da barberino, iii-375: buovo lo prese per lo camaglio e cavollo d'
barberino, iii-375: buovo lo prese per lo camaglio e cavollo d'arcione.
era in pregione, e carlo imperadore / lo fece a questa festa cavar fuore.
e dielo alla moglie, imponendole che lo facesse cucinare, che a cena per amor
che a cena per amor del marchese lo mangiarebbe. caro, 12-i-85: era il
: impressionare, stupire, abbagliare (lo splendore delle pietre preziose e dell'oro
al vento, che suo zio se lo mangiavano vivo ogni sei mesi, colla
, 128: la fiandra, lo stato di milano... erano talmente
e 'l primo fu il siniscalco che lo provò, e fello tramortire. manzoni,
necessarie, a cavar sangue prima che lo cavino a noi, e a mozzar la
poi, parlato che gli aveva, lo accompagnava infino a quello luogo dove era
cavato nulla. brancoli, 4-66: lo zio monaco, un giorno, si sedette
poi andava dal malato, l'esaminava, lo sperimentava alla meglio, diceva quelle solite
intendere con questo nostro gergo che nessuno lo capisce al di là di pordenone?
sapere che erano pronti a ricominciare appena lo avrebbero rivisto, di notte o di
a spina, che serviva a estrarre lo stoppaccio dalle armi da fuoco ad avancarica
, senza perder tempo, non lo soccorresse con buone cavate di sangue. monti
suoni da uno strumento musicale, per lo più ad archi; la limpidità,
: questo mio ferro vecchio or niun lo vuole / né men per cavatappi. deledda
magi, che vonnono ad adorare cristo per lo segno della stella, i quali erano
cavatura, sf. il cavare, lo scavare; zappatura, vangatura.
aveva sempre il cavaturaccioli in tasca; lo mise fuori mostrandolo segretamente alla comitiva come
cavazióne. sf. lo scavare, scavo. vasari,
teatri o anfiteatri e circhi romani, lo spazio ove sedevano gli spettatori, fatto
si attestassino insieme, chiamavano cavea, lo edificio tutto in sé chiamavano anfiteatro.
atrio che tu ti dica, noi lo chiameremo il cortile con le loggie. algarotti
/ che 'l mondo mostra il bianco per lo nero / e poi ci fa mangiar
). iacopone, 32-11: lo segnor te n'ammastra, che tu
nelle montagne, in luogo che non lo possa toccare né uomo né bestia. boccaccio
vallisneri, iii-8: vedeva, per lo più in fra boschi e nere selve
frangendo, colorò le gemme / il rubin lo smeraldo e lo zaffiro: / le
gemme / il rubin lo smeraldo e lo zaffiro: / le caverne vestì di cristallini
rupi enormi, minato da caverne che lo lasciavano come sospeso in aria, nerastro
cavo, e però la fossa, lo sepulcro e l'avello si può chiamar caverna
del pene e dell'uretra, per lo più nei bovini, negli equini e
dicendo, al cavernoso monte / con lo scettro d'un urto il fianco aperse
ripetevano sempre le stesse parole, con lo stesso accento, in un modo accorante.
; / quegli incontra un cristiano, te lo mozza, / e un giorno egli
la corda della cavezza con cui ora egli lo conduceva. ma l'animale ostinato si
alla bardatura di un cavallo. uno lo regge alla cavezza, e uno lima il
che il priva di libertà, ma non lo possa [ecc.]. salvini
cavezza. saccenti, 1-2-231: lo cavalca il piccin come un orlando,
cintura; / a meza spada nel fianco lo afferra: / cadde il gigante in
mattina ben assettato [il poledro] lo presenti il garzone al cozzone, che
sopra con l'aver salitovi dal muricciuolo, lo fa andare piano et forte per le
benché nel priorista de'salumi giulio alessandro lo metta per antichissimo, non è stato
quel che fu peggio, non solo lo pigliarono, ma per pigliarlo più facilmente
fra una trave e l'altra dentro lo scafo sconvolto, a toccare e a osservare
e non voleva passare, e 'l vetturale lo prese per lo cavicciulo per farlo passare
, e 'l vetturale lo prese per lo cavicciulo per farlo passare il ponte.
503: a te è invecchiato e innato lo costume de cavilla- reme e de sempre
reme e de sempre dellegiareme, ma reportarai lo merito si fermano le estremità dei cavi
mostrando el mercante); quisto è lo acatatore (mostrando el xanto). se
, e per opera di qualcuno che lo favorisce, par che duri fatica di cavare
sue voglie. aretino, iii-40: oltre lo essere maliziosi, fastidiosi, dispettosi e
determinava conforme alle sacre lettere, non lo ricusarebbono. galileo, 150: non
esso. bencivenni [crusca]: lo empiema è quel malore, quando nella
antri cavi eco profonda / rauco muggito a lo sferzar de tonda. d. bartoli
più alti [corpi glandulosi] per lo traverso verso la sommità. apparì 'l
che così morto... giulio lo formasse di sua mano; onde egli
egli l'afferrò e quelli di sopra lo tirarono. vittorini, 1-75: il piroscafo
muro, subito s'innalza, / lo valica, discende alla ricerca / di compagne
che i cavolfiori concimò a varlungo, / lo mostra il primo che sfognasse d'èva
crescenzi volgar., 6-1 zi: lo stuzio e 'l cavolino salvatico sono
i pesci fanno rema, il cacio guasta lo stomaco, il latte fa dolere il
a piantar cavoli od anche a girar lo spiedo come faceva io, che non
0 quanto i cavoli a merenda, ce lo lascio. cardarelli, 6-36: in
il dare ad un esercito ordinanza, / lo stiman come il cavolo a merenda.
si dice anche pel contrario: lo stimo quanto il cavolo a merenda.
serve con ceste colme di broccoli e cavoioni lo maledicevano ancora, ch'egli era già
impuose a'pregionieri la dovessero insino a lo matino con diligenzia guardare. = comp
contava i biglietti di banca, per lo più da una lira, da due,
forma quadrata o rotonda, per lo più di ferro, con manico di
'cazzare una vela ', è lo stendere ima vela per la sua parte
mo'di dire, accademici, sopra lo imbusto d'un cazzatèllo sottilissimo e dispariscente
...: o se io me lo sdimenticassi. = deriv. da
pulita, la va'fregando su per lo intonaco. vasari, iii-260: venne veduto
che m'è coltello / infisso ove lo spasmo è più profondo. cicognani,
cicognani, 3-96: lo faceva sedere nella poltroncina colla spalliera al
sordo. palazzeschi, 5-277: non lo senti il campanello, merendone? hai
ov'è feruto sì coralemente, / e lo ciecer co mincia a rispaldire
o volgare altrui e lo loro proprio dispregiano, dico che la
in un organo di pianta sotto lo stimolo di un parassita vegetale { fito
avvenente. fagioli, 3-1-358: e lo poteva dir con verità, / perché
.. è pericolosissimo, e per lo più cagione di cecità e di deformità
cecità disperata. deledda, iii-758: chiuse lo scurino e si fece il segno della
e con promesse, lusinghe ed accrescimento de lo stato tanto dir e fare, che
grado... eppure molti padri lo fanno tutto il giorno, e non se
fanno tutto il giorno, e non se lo recano a colpa, o per quella
lettera mi ha addolorato, ma che lo amo sempre come prima, e che
tasso, 3-29: cedean cacciati da lo stuol cristiano / i pa- lestini.
non essere più armi cittadine; e lo mandò all'uùiversità di lerida a proseguire
cedere ai ripetuti inviti della madre, lo chiamò a sé. tozzi, i-200:
un altro mese, i primi di febbraio lo presero all'ospizio di mendicità. egli
mio dovere. giusti, 2-126: ceda lo studio / all'allegria / come alla
donna, a tua posta; anche lo stesso / tuo tacer ti convince: in
, e ad onore del proprio padrone lo trattò di due bicchieri del vino migliore
e per non cedere in cortesia, lo condusse à vhotél del conte de l
* * *. cattaneo, ii-2-175: lo strato coltivabile della gera-d'adda è ancora
concimazione, saggiamente e generosamente diretta, lo ha recato a una fertilità che di
m. villani, 9-289: dee lo re di francia e suo primogenito rinunziare
9-20: galeotto confuso e vergognoso / lo scudo al vincitor partendo cesse; / nel
m. villani, 9-98: lo re d'inghilterra e suo primogenito debbono
malgrado al signor abate rossi, e tanto lo supplicai che mi diede una cedola di
pazzo mi fa poco d'ira, io lo farò gittare dalle finestre di campidoglio »
/ gli aromi tuoi più buoni: lo spigo, la cedrina, / e i
delle colonne volgar., 1-65: fece lo re priamo una sala,..
frutto in nella sommità di sé, lo mise a seguizione con tutte le forze
simil. cavalca, 19-182: ecco lo cedro del paradiso, cioè andrea,
di cedro, l'acqua di cedro e lo sciroppo di cedro; il succo del
il vulgo, / sotto vario sembiante ognor lo stesso. carducci, 995: o
cedro. aretino, 8-22: ne lo accettar lo invito, avventò insieme con
aretino, 8-22: ne lo accettar lo invito, avventò insieme con essa contra
, ricoprendo il romore che fecero ne lo spezzarsi con gridare gatti, gatti fingendo
. - bosco ceduo', formato per lo più da alberi d'alto fusto e di
dilunganti / sul viale che discende / oltre lo sguardo. 2. sm.
tutte le infirmità che nominar si possono, lo spasimo, l'epilepsia, la plereusi
capo, detto cefalea, è per lo più della natura del reumatismo. guerrazzi,
. né m'andarebbe così per lo cervello, l'essere chiamato: triglia,
, dubitando, all'uom par chi lo ceffe / veggendo l'ombre e subite figure
machiavelli, i-558: sendo ancora sotto lo imperio di messer francesco guinigi, e
non si sta a'suoi aggettivi. lo sa il povero pubblico che osò di
la mirra]... veuillot non lo lascia più. una botta ad alfieri
poi gli dà un bacio e se lo stringe al seno. palazzeschi, 3-167:
il ceffo è molto grande, e lo viso è maggiore che uno gran pane
pigliando col ceffo questo velo, tutto lo insanguinò. caro, 7-1025: d'un
1-161: lemmonio l'avea colto dietro lo stecconato di un orto, con le
animai molto diverso e strano: / cefos lo noma, se mai ne fai rima
cervello. iacopone, 3-9: lo corpo dice: « turbarne testo che
: / nutrito so 'n delicii, no lo porrìa patire; / 10 celebr'aio
432: tali so'che per lo troppo lussuriare so'impazati; che come
lussuriare so'impazati; che come per lo digiuno so'tali, che lo'manca il
elli si suol dire: « per lo troppo digiuno egli è mancato 11 celabro
e quello in modo contaminò, che lo fece matto, e partorì tanti errori
stanza, e più non soffri che lo stagnante de le dapi odore / il cèlabro
/ ch'eo noi pozo celar com'eo lo sento. iacopone, 62-40: celar
. iacopone, 62-40: celar voglio lo megliore e mustrarme peccatore; / lo
voglio lo megliore e mustrarme peccatore; / lo mio core aio al segnore, tenendo
mostro allegranza, / e dentro da lo core struggo e ploro. idem, inf
quando la nebbia si dissipa, / lo sguardo a poco a poco raffigura /
, e dentro tenevano l'odio, e lo rancore, il quale celavano con silenzio
lei / il monarca del ciel volge lo sguardo / che di tanta bellezza acceso
, celando sotto una rigida maschera impassibile lo strazio che la triste intimità di quella casa
di sostanza, e più in baralitton per lo rimbombo che in barbara per la carriera
a foglie semplici, fiori piccoli per lo più verdastri, frutti a capsula o
o sia il cervello; e forse lo stesso fu che la celata. monti,
i crudi soldati che a destra portavano lo scudo, la spada a sinistra, senza
non potendo dormire, a lavorare con lo scarpello, avendo fatta una celata di
tutta la discoperta terra celato, cioè lo meridionale. idem, par., 8-52
volte sotto pelle d'agnello sta celato lo aspro lupo, e sotto il pietoso cato
andrea da barberino, iii-335: ella lo prese per mano, e menollo in
egli gli disse: -io ve lo dirò, ma tenetemi celato. tasso,
/ e far che l'om bon celador lo tegna / e largo ver la donna
più abitudinari degli adulti e noi non lo si afferri bene per la ragione che essi
sacerdote non muovasi a celebrare principalmente per lo stipendio. verga, i-258: i sant'
nievo, x-104: fu dedso che lo sposalizio si celebrerebbe a disgrazie terminate.
solennità, e celebrazione d'uficio per lo chericato. masuccio, 453: colloro
453: colloro che sulo attendeno a lo intiero servicio de dio e a la pura
e'sia salito, eziandio se io lo tacessi, ritenuto dal timore di non parere
cervello. iacopone, 3-9: lo celebr'aio debele, porrìa tosto 'mpa-
, grande e strano augello, / lo porta via con tal prestezza d'ale,
, 1-505: il rancore... lo sfogava così, alla cieca, senza
parole tue. machiavelli, i-970: lo prese per suo capitano e lo fece
i-970: lo prese per suo capitano e lo fece con massima celerità venire a roma
specie di parafulmine, e così volentieri lo abbandonavano all'ira celeste, purché ne
celeste. marsilio ficino, 2-130: lo amore, già nato, in due spezie
pur disse, ben che il corpo glie lo faccia variare: dunque è celeste.
chi l'ode un pensiero d'amore, lo quale io chiamo spirito celestiale, però
spirito celestiale, però che là su è lo principio e di là su viene la
occhi avevano una quieta gioia celestiale, e lo scarno viso di avorio una spiritualità occulta
a tali rispettabili discussioni e differenze che lo riguardavano da vicino, remo opponeva una
nem- men capire fino a qual punto lo riguardassero quelle zuffettine domestiche. bartolini,
volea fare una cioppa da barons. lo ritagliatore dice: « vuo'tu celestrino?
quolibeto il « malafede » da ciascuno che lo conosce! 2. agg.
, 46-25: miraeoi se vede enfenito: lo 'nfemo se fa celestìo, / prorompe
c. e. gadda, 491: lo scalpito [del cavallo], con le
animo, ne svaporano la freschezza, lo immelensiscono. tommaseo, i-336: al
chi non conosce il petto forte, lo zelo imperterrito di vossignoria illustrissima? ».
ad avere certi dolori alla testa che lo lasciavano sbigottito. contro di essi,
'. celibato, sm. lo stato di celibe. -celibato ecclesiastico
una virtù adiutrice discesa dall'alto non lo chiami celibato religioso. milizia, iii-427
., 6-37: plinio dice che per lo sugo della celidonia gli occhi della rondine
, 2-218: chelidonio minore (chi lo chiama tritico agreste) è pic- ciola
apertura della cavità addominale, eseguita per lo più nel corso di laparatomia.
mai le santi e penitenti vergini che lo abitavano, immaginato che le loro celle
e buia. gramsci, 16: lo svago era dato dalle voci diverse e dai
dirò di quelle. / davanti è lo ricetto / di tutto lo 'ntelletto, /
/ davanti è lo ricetto / di tutto lo 'ntelletto, / e la forza d'
cerne ben da male, / e lo torto, e l'iguale, / di
, e voglio fare il pazzo e lo imbriaco. 9. ant.
, destinato a usi particolari (per lo più a contenere qualcosa); piccola
non vedendo tenerlo più sanza pericolo, lo mise in una cella di giunchi appresso
luce mandata da cielo, empiè tutto lo spazio di quella celluzza. cassiano volgar
, 22-179: né alcuno in casa lo sapea di servi, / o serve;
gioniero ha assoluto bisogno del lavoro, che lo salva dal tedio mortale e dalla
dal tedio mortale e dalla prostrazione, lo protegge dalle traviate illusioni d'una
perder questa occasione d'avvisarla de lo smeraldo c'ho ricevuto dal padre
cellière, sm. vano (per lo più sotterraneo) dove si conserva il
. giamboni, 2-67: lo tuo celliere de'esser contro a settentrione
per suo vestire uno mantello doppio per lo freddo, una tasca per celliere, e
domestico, sui ceppi accesi, scoppietta lo spiedo. gavoni, 2-24: nel fresco
costituita da cellulosa rigenerata, ottenuta per lo più da viscosa (ed è largamente
effluvio poetico delle cose, o non lo colse per primo. stuparich, 5-272:
la istruttoria. negri, 1-9: quando lo vedo ridere saltare, / povero
..., il ministro della giustizia lo condanna alla tra cèntina e cèntina
frappone intimamente tra tutte le parti che lo compongono fino all'ultime fibre, con
cellule. vallisneri, i-188: lo che circolarmente s'osserva nel suo veramente
o livide. coltivate, quali lo sparto, la canna comune e 'scudo '
mente con tutte le parti che lo compongono, fino all'ul- time fibre
pia con le mani quando elli promette pur lo amico suo. e tóttot
, de'giusti, i-55: lo stesso fecero gli ossianeschi, i quali.
angelico lavoro. comisso, 1-76: lo vedemmo comparire [il gobbo] sul
gozzi, 1-284: se una donna lo guarda un tratto, egli ne va col
ne va col cembalo in colombaia e lo fa sapere a tutti. -avere il
, non deve abbandonare la patria e lo stato a posta di tutti gli altri.
i suoi campanili il suo mastio feroce, lo sprone formidabile della rocca vecchia le mura
. d'annunzio, iv-2-421: per fortuna lo stato eretto su le basi del suffragio
che provvede a colmare di cemento lo spazio anulare fra le pareti del pozzo
cemento. piovene, 5-132: lo si accusa di stabilire, con altri cementieri
, che ne completa la resistenza e lo rende atto alle forme strutturali più svariate
fioretti, xxi-894 (2): lo invitò la sera a cena e albergo.
volte era intervenuto a quelle cene tra lo schiumoso sciampagna, gli arguti motti.
cagione di tutti i miei incomodi, perché lo stomaco non aveva tempo di smaltir la
d'andarsene. giusti, 2-115: oltre lo stomaco, / da quella cena /
da una compagnia di amici, per lo più a notte inoltrata, dopo uno
. caterina da siena, i-52: lo spirito mio esultò con grandissime letizie,
agnello innocente ed immacolato, e tale lo predicarono l'uno e l'altro giovanni
le frutte a cena, / s'io lo dovessi col fuoco sbucare. -fare
si dimena: chi si corica con lo stomaco vuoto non riesce a dormire.
se per sorte avverrà, che un dì lo assaggi / dentro a'lombardi suoi grassi
. scala del paradiso, 469: lo fuoco della divina carità suscitoe nell'anima
, nel cenacolo dell'anima fu fatto lo discendimento del fuoco, cioè l'accendimento
sole sarà per andar sotto, ceneremo per lo fresco, e, dopo alcune canzonette
59: ora non ceno solo con lo sguardo / come quando al mio fischio ti
le mosche chi si corica con lo stomaco vuoto, non riesce a prender
mi paion cenciaie. saccenti, 1-1-83: lo spender de'baiocchi a centinaia / per
fare alla consorte il trattamento, / lo stimava una frulla, una cenciaia.