prima voce apertamente vedrà che elli stesso lo dimostra, che solo di legame di
può far con la voce nel profferir lo elemento. idem, 30: con aprir
questa falsa e terribile logica: -io seguo lo stendardo a, che son certo essere
essere quello della giustizia; colui segue lo stendardo b, che son certo essere quello
. giacomo da lentini, 2-62: lo vostro amor, ch'è caro, /
di imprimere la sua volontà su quanto lo circonda e alla sua stessa salute corporale.
dante, purg., 8-3: lo dì c'han detto ai dolci amici
. -lo donzello andò e dissetile. e lo frate rispose: -va'di'a messere
in quel coltello, si passò per lo petto da banda a banda. manzoni,
nostra ch'era alle montagne, per lo grande freddo e nevi appena po- teano
doglia, / com'om che ten lo foco / a lo suo seno ascuso.
com'om che ten lo foco / a lo suo seno ascuso. cielo d'alcamo,
sono le schiàntora che m'ai mise a lo core! dante, purg.,
che lume fia tra 'l vero e lo 'ntelletto. petrarca, 90-7: io che
, e or con un'altra su per lo mugnone infino alla porta a san gallo
ma s'argeo v'era, non tenea lo 'nvito, / né s'accostava
. buonarroti il giovane, i-381: e lo fe'entrare in innamoramento / di varna
, i-iii- 209: dio, lo invocavano soltanto a sostegno di tali loro
12: né più nel cor mi parlerà lo spirto / delle vergini muse e dell'
: si dirizzò a giovacchino. e lo fedì nella gamba, della quale fedita di
la ninetta. sacchetti, 229-45: lo pistoja rispose, a lui parere gran fatto
vita. idem, 1-165: udite lo re agolante queste novelle, alla sua vita
tempera. tasso, 7-41: getta lo scudo ed a due mani afferra / la
l'ebbero veduto: avvisaronlo [= lo riconobbero] ed incontanente lo levaro in
[= lo riconobbero] ed incontanente lo levaro in palma di mano, a gran
., 20-8: e vidi gente per lo vallon tondo / venir, tacendo e
idem, inf., 23-139: lo duca stette un poco a testa china:
cronichetta, i-46: molto commentò salustio lo reggimento de'consoli, e rendenne questa
escon notturni e piani, e per lo colle / uniti vanno a passo lungo e
grossa, si cuce a trapunto con lo spago. idem, 7-399: aveva
produce, / conforme a sua bontà, lo turbo e '1 chiaro.
, forse più che lei medesima non lo credesse. leopardi, 19-127: quando
davano il buono grano a soldi venticinque lo staio. boccaccio, dee.,
muso. boccaccio, 20-76: e per lo monte con dolce cantare, / a
quale e 'l quale, a voler dir lo vero, / fu stabilita per lo
lo vero, / fu stabilita per lo loco santo / u'siede il successor del
piero. petrarca, 78-68: peggio è lo strazio, al mio parer, che
avessi creduto poterlo far senza che voi lo prendeste in dispiacere, da che altri non
condire i capponi casalinghi che si rosolano a lo spiedo. cicognani, 1-284: è
, i-37: oggi sono stanchissimo per lo molto scrivere che ho fatto, eppure ho
]. panzini, iii-47: se lo sentisse lionello e gli altri poeti a parlare
., 1-120: noi andavam per lo solingo piano / com'om che toma alla
indigeno dell'isola di luzón, attraverso lo spagn. abacà (docum. nel 1786
col piano a bordi rialzati, per lo più di marmo, usato per esporre vasellame
il benefizio a chi di loro gli pare lo meriti... il simile fanno
pronunzia;... e altressì per lo contrario, e abbate con raddoppiata consonante
tempo il signor napoleone orsino, chiamato lo abatino di farfa, benché già dal
appiano buonafede abbia pubblicato un libretto contro lo sventurato aristarco, che ha avuto la disgrazia
cardarelli, 6-42: tutto il suo orgoglio lo metteva nel vendere merce ottima..
] hanno occhi chiari, abbacinanti come lo addome delle lucciole. manzini, 8-168
g. villani, 6-22: lo 'mperadore fece abbacinare il savio uomo maestro
occhi abbacinati e li riapriva per riprendere lo stesso giuoco. d'annunzio, iv-i-
] presa baldanza dell'abbacinato popolo per lo tagliamento fatto de'consiglieri del delfino. redi
spirito può riaversi dagli abbacinati stupori in cui lo immerse il bianco metafisico dell'africa araba
immerse il bianco metafisico dell'africa araba e lo scintillìo allucinante del mare. viani
troppo acceso offende il disegno; e lo abbacinato, morto, abbagliato, e troppo
piovano arlotto, 3: feceli imparare lo abbaco; poi lo pose al mestier della
: feceli imparare lo abbaco; poi lo pose al mestier della lana. alberti
. croce, iii-23-97: il paragone con lo zero nell'abbaco, il quale vale
fa che essi, stati semplici per lo adietro nel guardare, mutano subito modo
intensità assai superiore a quella che precedentemente lo occupava (passaggio dalle tenebre alla luce
cavalieri co'bacinetti forbiti, quanto è lo splendore e l'abbagliamento che fa! o
loro sopra di noi, ma per lo spazio lontano a noi non giungono apparentemente
: fe'loro con sagace accorgimento levar lo sguardo dall'abbagliante spera della monarchia.
mi ricorderò sempre l'abbagliante piacere e quasi lo sbigottimento di meraviglia che ne ricevetti.
, tr. { abbàglio). offuscare lo sguardo, confondere la vista per troppa
cappe sì bene dorate di fuori che con lo splendore abbagliano. il che dinota che
e tranquilla; ché, agitata, ne lo confunde. l. bellini, vi-iv-1-120
. bellini, vi-iv-1-120: è dunque lo splendor del bagliore uno splendor falso;
ripari dell'amore che l'abbagliò e lo trafisse. 5. tr. figur
e'fermava veementemente la luce in alcuno lo costringeva a guardare altrove, quasi come se
mare vivamente. idem, i-584: lo fece di maniera con i colori sfuggire,
delle colonne volgar., 1-22: per lo splendore del quale il dragone abbagliato,
: resta goffredo a i detti, a lo splendore, / d'occhi abbagliato,
tempo in tempo era costretto a ritirare lo sguardo contristato, e come abbagliato da
il colore] unito che tenga in fra lo acceso e lo abbagliato è perfettissimo e
che tenga in fra lo acceso e lo abbagliato è perfettissimo e diletta l'occhio,
2-349 [purg., 15-15]: lo nostro autore pone una similitudine, dove
innamorarsi. era un abbaglio? non lo sapeva bene. moravia, ii-80:
improvviso turbò i miei occhi. tutto lo spazio vacillò. bacchelli, 3-219:
voce e colli tuoi punimenti, come lo cane spaventa li lupi coll'abbaiamento e col
a guardia della bottega, acciocché di notte lo svegliasse col suo abbaiamento. carena,
palazzo rintronò. nievo, 326: lo sentii intonare a gran voce un cantico
399: un grande abbaiamento di cani lo fece uscire dai suoi pensieri. d'annunzio
addenta uno per un orecchio, e lo tira in ischiera; ne spinge un altro
: c'era la storia del cane che lo tenevano legato e non gli davano
goldoni, degli abbaianti cani, e per lo romor grande delle trombe, entrare in gerusalemme
: questo è, che chi non ha lo stato in questa terra de'nostri pari
fatto contro una determinata persona (per lo più un marito tradito) per beffa
stanze, le quali per altro modo non lo possono avere, ed anche per uscire
l'uscio aperto, e vaghezza di novità lo spinge a salire le scale e a
3-2-88: e stendendo gli occhi per lo piano, vide venire un cane diverso
bocca. boiardo, ii-28-21: da lo abaio de'cani e dal fremire / par
, 6-411: avrebbe preso a due mani lo strapunto di paglia abballinato in un angolo
di paglia abballinato in un angolo e lo avrebbe scagliato fuori con le tavole e
fuori con le tavole e i trespoli che lo sorreggevano. idem, 7-1049: seduto
le onde, rincorrendosi e accavallandosi, se lo abballottavano fra di loro come se fosse
e non s'attenta / d'abbandonar lo nido, e giù la cala; /
a la 'ngiuria, come chi abandona lo padre e la madre e li amici.
non l'aveva abbandonato un attimo con lo sguardo amoroso. gozzano, 151:
dante, conv., iii-x-2: tanto lo desiderio è maggiore, e l'anima
: tu abbandonasti il perfetto amore per lo vano..., ma io per
monti, 21-232: tre volte egli lo scosse / colla robusta mano, e
leggero torpore e a poco a poco lo abbandonava la coscienza del luogo e del
idem, i-20: ma poi che vide lo spirito del parlante cavaliere avere abbandonato il
sen va e quivi m'abbandona / lo dolce padre, e io rimango in
che anserebbe seco e che mai non lo abbandoneria. botta, 4-767: avrebbe
sul cuscino. palazzeschi, 4-147: lo prese, lo strinse, lo baciò a
palazzeschi, 4-147: lo prese, lo strinse, lo baciò a lungo e forte
4-147: lo prese, lo strinse, lo baciò a lungo e forte. il
casa, 631: non si conviene anco lo abbandonarsi sopra la mensa. né lo
lo abbandonarsi sopra la mensa. né lo empiersi di vivanda amendue i lati della
abbandona dietro a quei mezzi, che lo distolgono totalmente da dio, dietro i
, 7-1215: l'ingegnere che lo aveva aiutato a tirarsi su e
e che, accollatario di tanti lavori, lo avrebbe preso come socio in tutti
il primo [bicchierin di rumme], lo spinsero fuori. 2.
3-7: lavori che il babbo e lo zio avevano in accollo. 3
, iv-2 601: acuì lo sguardo per riconoscere la foscarina nello scintillio
, dovette concedere per turno a tutti lo stesso onore. 2. figur
b. davanzati, i-55: druso celebrò lo spettacolo già promesso... delli
qua tanti amici che con buona acomanda lo penso fare. ibidem,
lisenda, accomando / a un bacio lo spirto che muor. idem, 1-1213
adattare. compagni, 2-30: allora lo pose alla colla, e accomandò la
in posterum la ritornasse, che eo casu lo accomandatario debba prendere sua mercantia, tale
rispetto alle accomandite, delle quali per lo detto statuto della mercanta, debbonsi tutte
di bestiame 'he si dà altrui, perchè lo custodisca e governi, a mezzo guadagno
accomiatare ancora, / ché la donzella lo teneva saldo, / come àncora la nave
in una selva, e, stanca per lo viaggio, affievolita per lo dolore,
stanca per lo viaggio, affievolita per lo dolore, s'assise sopra un masso dirotta-
: spesse fiate addiviene che uno accomincia lo male, e molti appresso sono segui-
giacomo da lentini [tommaseo]: lo ben tuo m'accom- metti. francesco
. i. nelli, 8-2-13: non lo so biasimare, purché ne trovi una
ad una fenestra o buco s'accomodi lo specchio che sia all'incontro della tua
sacchetto sulle spalle del bimbo, e lo baciò. ojetti, ii-470: la
forbici i disegni di mortelle che compongono lo stemma. e. cecchi, 1-170:
una spia! se c'è, se lo arrivo a scoprire, e lo scopriremo
, se lo arrivo a scoprire, e lo scopriremo se c'è, te raccomodo
ti so dir io... che lo concio per il di delle feste.
ha qui un nostro vicino, ch'io lo accomodi / del mio tabarro per mezz'
, com'egli fu di quindici anni, lo accomodò con maestro luca signorelli da cortona
il ritratto, perché senza paga non me lo farebbe, né io avrei l'indiscretezza
richiederlo di tanto, se anche me lo volesse fare per nulla; e il pagarglielo
, ha ciò di proprio, che lascia lo spirito libero di seguirla. leopardi,
la sventura. idem, iii-206: lo scrittore cava tutto da sé, non lo
lo scrittore cava tutto da sé, non lo deriva da lontano, sicché riesce spontaneo
io sono accomodato, / il baule lo tengo a piè del letto.
servizio. strinati, 74: lo suo figliolo accomodato con lo detto conte
, 74: lo suo figliolo accomodato con lo detto conte alberto, che più gentili
, e iddio ne guardi; o lo sono, e già si considerano come
guittone, 1-44: vorrebbe sempre lo accompagnamento di uno frate cavaliere. d
., xiv-16 (185): per lo quale accompagnamento delle virtudi apertamente volle [
mio porta, / poi che portar non lo può più colui / che sospeso è
1-3-214: signora, è meglio assai / lo star sola che male accompagnata.
accompagna il mattino. -accompagnare con lo sguardo: seguire con lo sguardo una
-accompagnare con lo sguardo: seguire con lo sguardo una persona (o un oggetto)
in casa del marito... lo qual compiuto, se 'l suo parentado tratta
fatto ragionamento con due contadini, che spesso lo accompagnavano a fare delle sue mercanzie,
mi venne una volontade di volere ricordare lo nome di quella gentilissima ed accompagnarlo di
coll'organetto. negri, 2-845: lo accompagnano un contrabbasso e due violini falsi
accompagna un dono, un omaggio; lo scritto che accompagna una merce per illustrarne
e che dà occasione di vilipenderlo (lo stile monodico) a questi nostri contrappuntisti
, perch'e'si trovan, per lo più, con un verbo. =
ed alle maggiori arti l'avere accomunato lo stato con le arti minori e popolo minuto
desiderando di cavarsi questa voglia, che lo fa propio spasimare, pensò che non ci
primo, si connotava questo rapporto accomunando lo stesso nome ad ambi gli oggetti.
, e tosto avrete 10 squilibrio, lo scompiglio, il dispotismo e la mina.
l'individuo, senza un'anima che lo unisca e accomuni agli altri, si riduce
acconcissimamente. simintendi, 1-91: alluoga lo mantello si che gli penda acconciamente,
: la salute di tutti i cittadini, lo inviamento e lo acconciamento di tutto il
tutti i cittadini, lo inviamento e lo acconciamento di tutto il comune, è compreso
giardino; / ché veder lui t'acconcerà lo sguardo / più al montar per lo
lo sguardo / più al montar per lo raggio divino. m. villani, 1-8
uno alla sua vista. -acconciare lo stomaco: ristorarsi. caro, 2-1-126
la pancietta; noi altri ci acconciamo tutti lo stomaco. 2. figur
[il dicitore] alcuno proemio, per lo quale si acconcia l'animo dell'uditore
un materiale grezzo a un trattamento che lo renda utilizzabile. vasari, ii-21:
la finestra che facesse lume abbacinato, poi lo fece passar dentro a vederla. chiabrera
carletti, 225: il capo se lo acconciano semplicemente ritirandosi tutti li capelli alla
acconciano i moti? come si raddolciscono lo sguardo? come ondeggiano il gesto?
casa. idem, 177: lo savio fa i fatti suoi quando acconcia e
potesse aver figliuoli,... lo fece acconciare. parini, 482: più
., 2-1-3: ciascheduno dee mirare lo 'ngegno suo: chi è acconcio a
tutto ubidire. idem, 4-10: lo mondo non è oggi acconcio a voler più
idem, i-215: il luogo acconcio per lo suo riposo era il limitare della porta
officio papato / non s'acconfé a lo stato essere en tal desire. alberti,
): con dolci parole raumiliandolo, lo 'ncominciò a lusingare ed a pregare dolcemente che
, ii-286: e fu consentito per lo padre di tisbe che fossono congiunti con
fossono congiunti con matrimonio; ma per lo padre di pirramo non s'ac- consentia
gli acconsentis- sono, e ogni dì lo pregassono.... disse a loro
questo pensiero che il cuore acconsentì e lo trovò buono e bello. verga,
come voi dite, e qui per lo vostro consiglio fermeremo a'villani la nuova
ma eziandio come indurati e ostinati non lo vollono pure udire. savonarola, iii-140:
, 4-3-14: difficile si farà sempre più lo scorrer della corda, e l'acconsentire
, 8-9 (164): e per lo corpo di cristo, che io le volli
villani, 9-214: la qual cosa per lo popolo non si acconsentia. m.
aderisce. fagiuoli, 1-5-388: non lo sapete voi, che chi tace acconsente?
volgar., i-148: questo fue lo primo accontaménto che febus ebbe colla donzella
.. noi gli amiamo solamente per lo profitto di noi, ma per lo
lo profitto di noi, ma per lo bene di nostra accontanza. fiore, 89-9
, 1-214: avrebbe voluto togliere subito lo statuto, accoppare tutti i liberali o al
un mio lavor sì doppio, / tra lo stil de'moderni e 'l sermon prisco
/ in fin a roma n'udirai lo scoppio. della casa, 579: le
. gaudiosi, iii-459: non può lo spirto umano / render grato concento al
in su la favola d'isopo / lo mio pensier, per la presente rissa,
ripetevano sempre le stesse parole, con lo stesso accento, in un modo accorante
, il quale sento che in breve romperà lo stame de la mia travagliata vita.
alma accora. segneri, iv-663: questo lo ferì nel più intimo del cuor suo
nel più intimo del cuor suo, lo addolorò, lo accorò. forteguerri,
intimo del cuor suo, lo addolorò, lo accorò. forteguerri, 16-36: e
tormento è questo, / che fia che lo spaventi e più l'accori /
: lucia l'accarezzò di nuovo, lo salutò con voce accorata. panzini, ii-195
nello sguardo con cui per un attimo lo accompagno trema un'accorata simpatia.
e dolorosa. pirandello, 6-130: lo guardava, ammirata, con un intenerimento e
[crusca]: dal sangue proviene lo accorciamento e lo allungamento della febbre.
: dal sangue proviene lo accorciamento e lo allungamento della febbre. leonardo, 2-61
, 1'accorciano e 1'allungano, lo restringono e l'allargano. papini,
per esempio, apollo e il sole esser lo stesso che bacco. 2.
'n accordanza / gli occhi co lo core insembrementi. re enzo, 2-5
. tozzi, ii-408: apparve con lo strumento [la chitarra]...
de tonde; / e progne che lo sfida e gli risponde, / né più
nome [della causa] è quando lo fatto è conceduto, ma...
che seco non s'accorda, / ne lo sfrenato obietto vien perdendo, / e
, par., 28-8: in lo specchio fiamma di doppierò / vede colui
'l mascunino e 'l feminino, e lo singulare e 'l plurale. buommattei, 114
sacchetti, 11-56: dillo tosto, -disse lo inquisitore. alberto cominciò; e non
polvere] per quattro ore, accordato lo speziale, se ne tornava. vasari,
un animo e di un'idea per lo passato. collodi, 507: c'era
. verga, 4-155: e il rimanente lo dividete fra voi tre, alla buona
tolse. machiavelli, 381: vedendosi lo imperadore assalire da tante parti, per
idem, 388: aistulfo non osservò lo accordo, ed il papa di nuovo
1-88: s'un timor a incrudelir lo sprona, / il ritien più potente altro
gberin si lagna, / col sagace fringuel lo storno ingordo. / l'allodetta la
1-289: sento un accordo sommesso / fra lo stormir de le foglie. ojetti,
casa gli accordi di musica sacra che pacificano lo spirito. campana, 158: il
1-245: è famosa tuttavia la diligenza e lo studio vostro nella finezza della materia,
a volte il verde caldo del clivo lo veggo fondersi col metallico dell'ulivo in
del fiato, avegnaché poco discordino, lo buono maestro se n'accorge. dante
per la volon- tade d'amore, lo quale mi comandava secondo lo consiglio de
d'amore, lo quale mi comandava secondo lo consiglio de la ragione, rispondea loro
... svegliatasi, e trovatosi tagliato lo spago dal dito, incontanente s'accorse
più m'accorgo che difficilissima cosa è lo spiare la verità, frodata sovente dalla
non per quello che raccontiamo; quasi lo scopriamo, lo inventiamo quasi mentre parliamo
quello che raccontiamo; quasi lo scopriamo, lo inventiamo quasi mentre parliamo. manzini,
, che del tutto l'angelico e lo umano accorgimento soperchia, occultamente a noi
, 6-38: il conestabile, per lo savio accorgimento e buona condotta,..
rimase vincitore. guicciardini, 104: benché lo accorgi mento e sollicitudine degli
castigo. quale e quanto, ve lo dirà il vostro accorgimento. d'annunzio,
mi si fa inanzi a volere che io lo descriva in suo sottile accorgimento, il
tutto il suo travaglio creativo, egli [lo sceneggiatore] non può essere che un
gente l'allide: / credo che lo s'occide, tanto l'è flagellato.
per l'ampio, così accorta per lo lungo. michelangelo, 2-56: che bench'
faticoso et alto / ritraimi accortamente da lo strazio. boccaccio, dee., 2-9
maniera in dare et in tenere / corno lo tempo chere. dante, 63-67:
aveva dubitato che essi non avesser tenuto lo 'nvito, se quando gli trovò invitati gli
rende accorto, ma tardi, anche lo stolto. arici, 74: accorto /
le persone sarebbero accorte più tosto de lo mio nascondere, propuosi di fame alcuna
altra gente accorta / dell'aspra pena che lo mi'cor porta. m.
. manzoni, 7: qual è lo can che tremando s'accoscia, / se
tu ora (atroce a dirsi) lo raccogli per combattere guerre, che nulla
bianco-nere, accosciate sull'erba, fanno lo strano effetto d'una scacchiera sul verde.
lei, avessono una grande percossa per lo accostamento di marta, ch'era piena
quell'innocente contagio della natura, per lo quale alcuna cosa mandando alcuni effluvi sopra
carnalmente. cavalca, 8-360: per lo quale [sacramento del matrimonio] l'
sacramento del matrimonio] l'uomo lascia lo padre e la madre, e accostasi
., i-31: abbandonerà l'uomo lo suo padre e madre, e accosterassi alla
-ora in verità s'accosterà a me lo marito mio, perciò ch'io gli
riposo? g. villani, 10-8: lo re tenendo messer ugo accostato a lui
suoi, per le ricchezze e per lo stato, il quale avevano; e per
rigido e aspro, pareva proteggere lo scialle molle e stanco della donna.
già si sono accostumati a mangiarne. per lo che essendomi ancor io assuefatto, ne
il crespone, / che la brezza lo sventola, e i piombini / invanò tengon
io sì che sono imbrogliato, che per lo dì di santo maurizio ho a dar
, e non so come diamine me lo accozzerò, ché io con quel messer
divieta, / accredita l'autor chi lo castiga. colletta, 1-136: gli accidenti
). svevo, 3-827: me lo consegnò, mi pregò di farlo incassare
a 25. 000 franchi. io lo accredito di questa somma addebitandone le mercanzie
, un rappresentante diplomatico (per lo più un ambasciatore) perché sia riconosciuto
diviseremo quali nodrici loro conviene avere per lo fanciullo accrescere e allevare. bartolomeo da
c., 2-2-3: l'arte e lo studio confermano e accrescono li beni di
dice che ciascheduno si curava d'accrescere lo bene della patria, non il suo
futuro. 2. intr. per lo più con la particella pronom. divenire
sopravviene, pigliano accrescimento; indi per lo più sono simili nella forma a tette de
bontade sono cagioni d'amore generative; lo beneficio, lo studio e la consuetudine
cagioni d'amore generative; lo beneficio, lo studio e la consuetudine sono cagioni d'
, e accrespavano le ciglia, come fa lo sartore, quando è vecchio, nella
nelle palpebre di grossa viscositade, perocché lo 'nfermo sente, quando si leva dal
coricandosi, ma restringendosi in sé, per lo più a sdraio si erano acculati in tre
ch'ella non trovava più forze per impedirne lo schianto. alvaro, 2-205: cominciò
l'antica accuratezza non appagano percepisce nettamente lo scoppio degli accumulatori. che pochi lettori.
ii-98: accuratamente recise un grappolo e me lo porse. b. croce, ii-6-371
palazzeschi, i-186: corse all'armadio, lo spalancò, ne trasse la tovaglia e
ha fatto prender certe cameriere / che lo dovrian saper, se vero fora. tasso
: ma tu chi se'che 'n su lo scoglio muse, / forse per indugiar
accusa: / questi è nembròt, per lo cui mal coto / pur un linguaggio
chiae pensava nel cuore suo com'egli lo potesse accusare e vendicarsi di lui.
amichevole gastigamento che l'accusare perturbato: lo primo reca onesta vergogna, lo secondo
: lo primo reca onesta vergogna, lo secondo amara indegnazione. francesco da barberino
accusano e incolpano la materia, cioè lo volgare proprio. petrarca, 360-44:
albertano volgar., i-144: dicesi lo consiglio da questo verbo consulo consulis;
consiglio da questo verbo consulo consulis; lo qual verbo ha due significazioni, cioè
medesimo. machiavelli, 416: avendo bisogno lo accusatore di testimone quando riceveva alcuna offesa
uno demonio famigliare, gli amici suoi lo scrivono, e gli inimici nella accusazione
scrivono, e gli inimici nella accusazione lo ricordarono. bandello, 2-44 (ii-135)
svevo, 5-81: non aveva nessuno che lo avrebbe rimpianto troppo acerbamente.
nullo male è in questo mondo, lo quale si possa assomigliare a quello, in
e castighi. lamhruschini, 1-132: usi lo scherzo gentile, a temperare l'acerbità
, i-282: per quello signore per lo quale tu in lagrime abbondi e in dolore
pellegrinando d'acerbissima doglia pieno vo per lo mondo. idem, dee., 8-7
la riputazione e prudenza sua e per lo ingegno attissimo a tutte le cose onorate
c'è da maravigliarsi che l'orrore e lo sdegno l'abbia fatto prorompere in quella
primavera immatura. deledda, ii-567: lo zio per un poco aveva taciuto:
un diavol nero / correndo su per lo scoglio venire. / ahi quant'elli era
.). simintendi, 1-172: lo pallidore fece diventare nere le parti dell'
candido, pien di vene che seguitano per lo lungo a foggia d'onde marine.
sì che per i suoi naturali fori lo spirito usciva bollendo e gorgogliando. foscolo
di acero. ojetti, ii-648: rovesciato lo strumento [il violino], a
. v.]: acetoso, lo stesso che acicolare, e dicesi degli
acèrra, sf. archeol. cofanetto per lo più di metallo raro (ma anche
bibbia volgar., ii-42: lo quinto die lo principe de'figliuoli di
volgar., ii-42: lo quinto die lo principe de'figliuoli di simeon, salamiel
un capo legata una corda per lo cocchiume si metta. = deriv
senso detto calore, conforme l'acqua lo cagiona nella calcina, l'acqua regia
dei sette ladri. pea, 3-203: lo fiuta, quasi con voluttà. come
dopo pasto, / che vi farà lo stomaco acetoso. caro, i-133:
involucro (pericarpio), fornito per lo più d'un ciuffo di peli (
dell'inferno: in senso figurato, lo stesso inferno; in senso allegorico,
ma il suo calcagno con cui teti lo sorreggeva rimase vulnerabile, ed achille doveva
inoperosità recava agli achei. dicesi, per lo più scherzosamente, di eroi, specialmente
io pescate queste idee achillesche, non lo saprei. = lat. achillèus,
: acidificante, aggiunto di sostanza per lo più elementare, non metallica, che,
21-146: quei [liquori] che lo fanno, sono universalmente tutte le acque
. d. bartoli, 34-241: lo spertissimo boyle conta di sé, d'
, da qualche tempo, ho nuovamente lo stomaco acido », disse don benedetto.
, 12-3- 353: penso che lo zolfo a crostoni si generi dalla soluzione
asia. mattioli, 2-770: lo acino produce i ramuscelli sottili e secchi
. -acme di una malattia: lo stadio più acuto. panzini, iv-6
a modo di scorpione, perciò alcuni lo chiamarono scorpione... nasce su pietre
la pituita], ne nascono per lo più nella testa alcuni tumoretti, che hanno
, ii-169: ancor che l'aigua per lo foco lassi / la sua grande freddura
/ e 'l ciel ritèn le stelle e lo splendore. dante, purg.,
cotale acqua è ria ed inferma per lo star ferma ch'ella à fatto o fa
: ponendo però prima in infusione / lo sparso seme lor di lodi e vanti /
scorrono le acque, sia che queste lo occupino in modo perenne, come ne'
fu perché non scuse / d'aprir lo cuore all'acque della pace, /
s'allegrava, e tacque / per lo mar avean pace e per li fiumi.
l. frescobaldi, 1-178: per lo lungo cammino non l'aveano potuta conciare
, 2-46: e nella fonte sott'acqua lo tuffa, / calpesta e pigia,
ira si sfoga, / tanto che tutto lo 'nfranse ed affoga. galileo, 4-2-17
albertano volgar., i-182: lo stolto notatore, che, se non
che, se non può andar per lo fil dell'acqua, pugna nótar contr'alla
. targioni tozzetti, 12-8-297: per lo smisurato sbassamento del pelo dell'acqua d'
acque): disagio, difficoltà (per lo più di carattere economico).
cenno, gli chiese il costo, lo saldò senza tirare, quantunque tacque fossero
mortaio. baretti, ii-170: io te lo ripeto... non so se
da barberino, 72: per mala guardia lo fuoco s'accende: « all'acqua
poi capace di resistere alle tante traversie che lo minacciano nella primavera. gennaio secco,
minacciano nella primavera. gennaio secco, lo villan ricco. anno di neve,
mulino. verga, ii-325: il signore lo chiamava in religione, e se non
chiamava in religione, e se non lo lasciavano entrare in noviziato sarebbe andato a
l'acqua al suo mulino per poco che lo avesse in fiume. de marchi,
medesimo risanò le vene deltawelenata e per lo addietro amara natura, con le saluberrime acque
cuffia al battezzando, mentre il patrino lo porgeva prono all'abluzione. -acqua benedetta
di purificazione dagli antichi romani, con lo stesso nome fu più tardi designata talvolta
sono state mescolate altre sostanze, per lo più succhi di frutta, per preparare
hanno l'acqua colorata di rosso, con lo invecchiare lasciano talvolta macchiato il cannello.
, i-175: questo [vetro] quando lo vogliono dorare, pigliano quelle piastre di
forte pressione. verga, ii-101: lo vide seduto in mezzo a un crocchio
la moglie... a don antonio lo hanno derubato con scasso martedì, io
cui venivano sciolte materie ferrose, per lo più immergendovi a raffreddare un ferro rovente
, battèndomi una spalla, vuole ch'io lo inscriva pel mio più buono amico.
senso detto calore, conforme l'acqua lo cagiona nella calcina, l'acqua regia nell'
, che fa la forma visibile per lo mezzo, sì si compie, perché quell'
nostro senso detto calore, conforme l'acqua lo cagiona nella calcina, l'acqua regia
bibbia volgar., viii-204: ecco lo creatore dello grillo nel cominciamento delle cose
serotino vento acquaio, ed ecco, lo serotino venne dopo lo tonditore della greggia
, ed ecco, lo serotino venne dopo lo tonditore della greggia. 2
solco scavato trasversalmente nei seminati, per lo scolo dell'acqua piovana. palladio
si è metter un solco acquaio per lo mezzo del campo, là onde scorre
per la qual cosa comanda palladio che lo sterco degli uccelli non acquaiuoli, e massima-
d'acqua, chiamatolo a me, lo pregai che lui mi levassi di peso e
tutte poi [le cavemette] sono per lo più marmorose e bianche, e ve
giaggiolo imitavano l'acquamarina, le camomille lo zolfo in mezzo a petali di latte.
1847], i3: acquapendente, lo stesso che pendice, fianco di monte o
m. -i). chi pratica lo sport dell'acquaplano. acquaplano,
[= nello] cerchio del zodiaco lo segno del capricorno: poniamo a. lato
poniamo a. lato lui per ordine lo suo compagno com'è lo segno de l'
per ordine lo suo compagno com'è lo segno de l'aquario; e
d'acqua dove si fanno vivere (per lo più a scopo di studio o di
acquata, di tratto in tratto, e lo stormire del granoturco, i grilli si
senile / dei migranti acquatici, / lo scroscio improvviso di colombe. penna,
luce / più limpido del verso che lo dice. -per simil. palazzeschi
terra, cioè che non piova e lo vento acquatico serotino non verrà.
7: rimosse la pietra colla quale lo pozzo si chiudea; ed acquata la greggia
ho eziandio dato ordine all'acquato per lo cardinale, che stimo fia dilettevole. soderini
, aiutandolo con gli abrostini spicciolati che lo faran piccare come raspato. magazzini,
guardi ciascuno che tale ombria / non lo impedisca; che chi vi s'acquatta
« ora manderò l'acquavita a chi lo ha ucciso; ed oggi io mi voglio
salato ed uno d'acquavite per rifocillarmi lo stomaco e prepararlo alla visita della sera
di piova...; e per lo detto acquazzone il poggio...
1-709: si spalancano in ciel, dopo lo scroscio / dell'acquazzone, ampie finestre
ristoro, vii-11-2 (227): levando lo sole li vapori aquei su alto
la neve, questo fredo constringe e congela lo vapore e fanne neve.
è sorta di pittura che si fa per lo più sulla carta o semplicemente a chiaroscuro
ma appena la corriera si inoltrò su per lo stradale polveroso, il profilo del paesetto
tinte cupe. viani, 14-475: lo sfondo di tutta roma sembra un grande
acqua, chiamatolo a me, lo pregai che lui mi levassi di peso e
vino io, per forte che sia lo bevo, poco, ma pretto.
e avevavi acquicelle, che correvano per lo mezzo di quel prato; ed erano
dilima / bagnando l'erbe e scende per lo monte / sì dolce a ber,
la gora d'arno che andava sotterra per lo campidoglio. soderini, i-379: con
oggi acquidoccio prendesi per quella fossa per lo più murata, che serve a ricevere
bene: né mai acquiesce insino che non lo seguita. machiavelli, 241: veggendoti
è meno acquietabile dello sdegno; e lo sdegno di cosa sospettosa è il più acre
amanti, i'ebbi già tra voi lo stile / sì vago, ch'acquetava ogni
,... e la madre che lo chiamava si acquetò. 4. rifl
gl'imponete. tenca, 1-79: lo scoramento in lui è tanto più forte,
è connaturale alla terra, ma acquisitizio per lo più da mescolanza di croco marziale
zione. albertano volgar., i-94: lo ragionamento eziandio è mestiere nella scienza,
tormenta l'anima che non rifrigera per lo loro uso; l'acquistamento delle quali si
quali si truova pieno di fatica, lo possedimento pieno di paura, e 'l perdimento
che acquistarli. piovene, 5-13: lo stato italiano si oppone, trovando la
chiamato dal vulgo duca valentino, acquistò lo stato con la fortuna del padre e
la fortuna del padre e con quella lo perdé. manzoni, 65: non
targioni tozzetti, 12-3-28: proibisce [lo statuto] ai forestieri, e non
procurare, conseguire, guadagnare (per lo più nella sfera morale: e suole
però che non acquistano la lettera per lo suo uso, ma in quanto per quella
buon cantor buon citarista / fa seguitar lo guizzo della corda, / in che più
corda, / in che più di piacer lo canto acquista, / sì, mentre
platone spiegò che apollo... comandasse lo studio della geometria... per
-prov. proverbi antichi, 278-7: lo nome buon per sua follia chi 'l
, / e giugne 'l tempo che perder lo face, / che 'n tutt'i
tuo largì da canto / de renner lo mal acquistato. guinizelli, iv-26 (
alcuno della facilità ebbe alessandro a tenere lo stato di asia, e delle difficultà che
che hanno avuto gli altri a conservare lo acquistato, come pirro e molti.
15-37: quisto sì è iesù cristo, lo figliolo de -dio: / vedenno el
mio. / potemmo fare acquisto d'aver lo renno sio: / malvascio corpo e
pio e calisto e urbano / sparser lo sangue dopo molto fleto. bibbia volgar
fratei posso contare / che, per lo sangue lor, del male acquisto / sanno
che, privo delle sue terre, lo acquisto di napoli fusse più facile.
non erano per tentare cose nuove, dove lo acquisto è dubbio e il pericolo certo
e per acquivento. tombari, 1-79: lo vedemmo allontanarsi nell'acquivento, a viso
16-ix-259: le pare d'aver sempre lo stomaco acquoso. idem, 8-2-180: nella
: le palpebre pesanti e scure, lo sguardo acquoso e vuoto. calvino, 1-471
vi-138: quel misterio sacro / per lo qual rinasciam, git- tando via /
tue vendette avvampa. idem, iv-1-662: lo spingeva non soltanto la smania acre di
. ricettario fiorentino [crusca]: lo averlo [il cinnamomo] assomigliato alla
non guardiate ad uno particulare, ma lo puniate acremente se egli erra contro el
troppa acrimonia -contro l'errore appunto perché lo sentivo ormai staccato da te. calvino
spesse volte internamente nell'ano, per lo spazio di mezz'ora, ed anco di
disaggradevole, penoso ed oppressivo, si è lo stato infiammatorio bilioso ed acrimonioso dello stomaco
bot. detto dei muschi che portano lo sporogonio all'apice del caulidio. =
salvini, 6-27: satiro chiamò lo stesso dio [bacco] un incerto
un incerto poeta, che con acrostichide lo celebrò, o vogliam dire con parole
e sonetti per nozze. 2. lo stesso artificio alla fine dei versi.
sempre in man la lima / ad acuir lo spillo dell'onore. vallisneri, 1-2-206
, iv-2-90: ella spiava tutto, acuendo lo sguardo, cercando di penetrare negli interni
mezzo in attitudine di grande fierezza acuiva lo sguardo sulla vecchia che vinta dalla inesplicabile
i desideri. marotta, 1-264: lo spettacolo della morte acuisce straordinariamente la nostra
, 7-18: questa possibilità a continuare lo stato di veglia tanto a lungo quanto vogliono
ragione della solitudine. borgese, 2-248: lo sguardo... s'acuì fra
e sentendosi impedito dagli aculei del porcospino, lo pregò. tombari, ii-315: un
buti [par., 1-2]: lo ferro acuto più punge che l'ottuso,
ch'elli affoca / chiuder conviensi per lo forte acume. busenello, ii-100: talvolta
perché in essi, molto più vigoreggia lo acume dello intelletto. lorenzo de'medici
annunzio, iv-2-1155: svegliò il domestico; lo interrogò ancora, con più acume,
un angolo retto, come a, lo chiameremo rettangolo ovvero ortogonio: se un
aguta / che move di piacere / lo punge, e fa volere / diletto
ch'elli affoca / chiuder conviensi per lo forte acume. mattioli, 1-31:
ne la gamba il colse, e lo trafisse / nel più nervoso, ove è
mare! da quanto tempo più non lo vedeva, e che desiderio acuto,
perturbazione et è acuta, ciò è ha lo 'ngegno sottile. marsilio ficino, 2-35
, acutissimo lamento / cui di lontano per lo vasto buio / i cani rispondevano ululando
pea, 7-16: un languore insolito lo rendeva leggero e debole come se fosse
: cantava con la voce che negli acuti lo tradiva qualcuna dell'ottave che gli avevan
: tu trovi un germoglio mezz'arido; lo pianti perché l'hai raccattato; e
raccattato; e perché l'hai piantato, lo adacqui. leopardi, iii-136: tla
completamente. iacopone, 35-28: lo tuo contato en quinto è partito:
basta ch'è '1 tuo vestito, / lo monno ha adempito, tutto adaffatto.
felicità. pea, 1-31: adesso lo adagiano in una bara, lo coprono con
: adesso lo adagiano in una bara, lo coprono con un lenzuolo di tela,
ogn'altro uomo secondo la sua qualità per lo castello fu assai bene adagiato. livio
i pericoli di paesi stranieri, perché lo accompagnasse per vie difficili, per solitudini
, perché il fornisse di vestito, perché lo adagiasse di abitazione, di letto,
: eglino sempre sono l'indugio, lo sconcio ed il disagio di tutta la compagnia
: / e poi vene la morte e lo scompiglia. 7. rifl
dopo una gara col cielo a chi lo fosse di più. ungaretti, 1-81:
cortiletto. de marchi, 162: lo collocò adagino sul letto. fogazzaro,
zitti zitti; arrivarono all'uscio, lo spinsero adagino adagino; cheti e chinati
e pulita, / quasi adamante che lo sol ferisse. pulci, 4-87:
vini, ch'è ne'tormenti / lo scudo adamantin de gl'innocenti. idem
dignità soprannaturale. latini, i-455: lo sesto dì fu tale, / che fece
primo parente: per che tale quale fu lo primo generante, cioè adamo, conviene
adam fu tutto solo, et ebbe lo mondo e le cose del mondo tutte
ad entrare nella favola del giardino [lo zoo], che è un po'il
, recipìo grande adastanza a vendicarsi contro lo re menon. = deriv.
. odo delle colonne, v-109-17: lo pensoso adastiaménto / degiate, donna,
pensiero s'imbeve senza addarsene di ciò che lo percuote là nel suo asilo lontano.
fallo commesso o danno dato, per lo più non in forma giuridica, ma
fra giordano, [crusca]: lo spirito addebolisce, e per cotale addebolimento
. fra giordano [crusca]: lo spirito addebolisce, e per cotale addebolimento
, 1-2-5: per molta fortezza delle membra lo vigore della mente addebolisce molto, quasi
le sorti del regno, altri mille più lo addensavano con inganni e lusinghe. idem
l'acqua che bevi t'addensa, / lo sterile sale t'indura. idem,
addensati in chiazze cangianti secondo la lucè e lo scorcio. addensatóre, agg. e
: ma il popolo è, ben lo sapete, un cane, / e i
non può scagliare. verga, i-370: lo calpestavano, gli macinavano le ossa a
; egli aveva addentato una mano che lo stringeva alla gola e non la lasciava
] addentando il legno si confonde con lo scroscio del boite. pea, 1-70:
voluttà che gli addentava il cuore e lo afferrava alla gola. negri, 1-855:
: i quali [vermi] stanno per lo più profondamente addentati, e fitti con
machiavelli, 5: sempre una mutazione lascia lo addentellato per la edificazione dell'altra.
pensiero: ecco l'ultima volta, non lo vedrò mai più. cattaneo, ii-i-ii
ii-215: là [nel don chisciotte] lo scopo, che nell'orlando furioso rimane
guittone, 168-3 (231): per lo molto addisiare / la cosa grave pare
crusca]: è necessario che abbiano lo addestramento delle loro vecchie custodi. carducci
vecchie custodi. carducci, i-369: lo addestramento e il disciplina- mento degli ingegni
lavorative del lavoratore, mediante corsi che lo rendono adatto all'esercizio di una professione
da barberino, i-351: ella farà risplender lo visaggio, / e dentro lo coraggio
risplender lo visaggio, / e dentro lo coraggio, / di tutti lor che fieno
può [amore] con nuovi spron punger lo fianco, / e qual che sia
, se vuole imparare il francese o lo spagnuolo, o l'italiano, deve
de'più addestrati, se la necessità lo ponesse in sì gran cimento. l
si dice ancora dello scudo, quando lo smalto della bordura è diverso dai due
a fianco per le vie; e lo stesso far doveano in riguardo de'vescovi
o nel freddo s'addiaccia, così lo 'ngegnio sanza esercizio si guasta. viani,
che... con ansia frenetica lo incitava. = denom. da
anni addietro. machiavelli, 643: per lo adietro io ho dubitato assai. idem
quello che io t'ho celato per lo adrieto, ti voglio manifestare ora. bembo
di ciò versi, già da me per lo adietro fatti, che lo descrivono.
me per lo adietro fatti, che lo descrivono. idem, 2-158: la [
si dà; e dissersi ancora per lo innanzi e per lo adietro. ariosto,
dissersi ancora per lo innanzi e per lo adietro. ariosto, 4-26: e con
di rimproverarmene, tanto la mia sfinitezza lo moveva a compassione. verga, i-50
30-1 (474): ed awegnendoché lo re priamo per nullo modo rispondesse alle
omo peccatore / che deia fare per lo suo peccato? idem, 43-409: iustizia
la bara che inghirlandi; / ma tu lo vedi, quasi fosse apparso. /
, quasi fosse apparso. / e lo chiami per nome e l'addimandi. gentile
per questa maliziosa fallacia dello inganno diabolico lo dio apollo dava le sue risposte nell'
vostra sembianza: / per che ne lo meo gire e addimorando, i gentil
mirar vostra sembianza: / per che ne lo meo gire e addimorando, / gentil
la filosofia di scuola toglie all'arte lo spazio di addimostrarsi. di giacomo,
ai navicanti e 'ntenerisce il core / lo dì c'han detto ai dolci amici
il sì e il no di ripigliar lo slancio -quello mi fa saltare mezzo naso.
se non coloro a cui è addiritto lo scrivere. idem, 176: però sarete
i più sviscerati complimenti alltnnominato, e lo pregò di volerlo scusar con monsignore;
sentiva che a sbarbicarlo di quel paese lo si avrebbe addirittura ammazzato. verga,
il dritto delle cose torte, me lo potessi piegare a contentarsene, sarebbe un
guittone, i-434-31: o fattore de lo stellato fermamento, o redina di
sacerdote non muovasi a celebrare principalmente per lo stipendio. filicaia, 2-2-132: piegasi
adirizare i conti del venduto e per lo primo altro sicuro ve gli manderò [firenze
, manifesta. salvini, 2-496: lo che fu benissimo adattato a uno scheletro
carne dice: « eo ardo, no lo posso portare; / satesfamme està fiata
giorno ', / per cui cercato a lo stranier ti addita. alfieri, i-265
per consiglio, e annumerate quante volte lo die questo fine de l'umana vita
/ pongono il segno, ed esso lo mi addita, / dell'anime che
: ed esso, cioè segno, lo m'addita, cioè mi dimostra col dito
tutto! se tu potrai indovinarlo me lo additerai, ed io ti prometto di vincerlo
buon padre figlio nasce / che conseguisca lo consimil bene? fatti di cesare,
spezzare. federico ii, 2-36: lo bel viso - lo cor m'adivise.
ii, 2-36: lo bel viso - lo cor m'adivise. = comp.
, per l'aritmetica, oggi non è lo stesso che somma: addizione l'operazione
. fra giordano [crusca]: lo spogliarono degli addobbamenti reali. berni,
! / vede co m'ha adobato de lo mio guadagnato! / la sua lengua
. masuccio, 429: il re lo fe'incontinente de sue regale veste adobare
): chiamatolo in casa mia, lo pregai che mi si lasciassi addobbare di quelle
stato / di quei che sciolti corron per lo prato. 5. ant.
da pisa, '76: e sopra lo corpo fece porre uno prezioso drappo.
): talvolta la pompa de'palazzi, lo splendore degli addobbi... le
: case... sguarnite per lo più d'ogni addobbo che potesse dirsi tipicamente
vedere la sontuosità de'loro addobbi, lo splendore de'loro arredi, confesserebbe che
ben me ne vorrìa partire / s'unque lo potesse fare; / m'ado- blaron
; e quali se ne vergano per lo lungo, quali per lo traverso; alcune
ne vergano per lo lungo, quali per lo traverso; alcune diritte, altre più
'fasciato '; addogato a sghembo lo scudo che con voce più propria si
buti [par., 24-2]: lo fabbro, battendo il ferro in sull'
ferro in sull'ancudine, tra per lo fuoco che l'addolca, e con-
non crepi, e tra 'l martello che lo stringe in sull'ancudine, lo reca
che lo stringe in sull'ancudine, lo reca alla sua intenzione. =
xxxiv-96 (95): e m'adolza lo cor sovente audire / la fermeza e
/ se 'l ciel li addolcia, o lo 'nferno li attosca. livio volgar.
mostrato addolcimenti alla vita; tu vuoi lo splendor della morte. lambruschini, 1-110
umano parlare il nomare la persona per lo proprio nome, in ciò che più
parole addolciscono, e le dure inaspriscono lo furore. e dolendo adolcisce il
umano atto non addolcì in alcuna parte lo acerbo animo. tasso, 923: così
silone, 5-241: sembrò infatti che lo studio dei classici e la società dei giovani
11 bosco vagamente addolcito dall'argento lunare che lo rendeva però ancora più misterioso. comisso
. tesoro volgar., 7-297: lo invidioso sempre addolora delle cose graziose.
alla sua vita impose fine; onde lo imperadore molto addolorò. alberti, 152:
ch'era campato, quando si vide senza lo compagno, addolorato a morte,
pelata vergine aveva addomesticato il moribondo, lo aveva istruito alla manovra ch'egli ora
e tirar senza essere alle fiere veduto lo scoppio. galileo, 751: nel
teco sì s'addoppia, / ch'a lo sfogar s'annoda ne la gola.
, ii-1-181: la notte piango e adoppio lo pianto, e la ragunanza de'dolori
de'dolori cresce. idem, ii-4-7: lo dolore adoppia le forze ove lo pianto
: lo dolore adoppia le forze ove lo pianto abonda. idem, ii-4-68:
pianto abonda. idem, ii-4-68: lo chiaro uomo fa chiaro lo suo dono e
ii-4-68: lo chiaro uomo fa chiaro lo suo dono e 'l suo amico,
amico, e colla allegra faccia addoppia lo suo dono. guido delle colonne volgar
: l'addoppiare delli scacchi si fa per lo primo
uno, per lo secondo due, per lo terzo quattro.
uno, per lo secondo due, per lo terzo quattro. giov. cavalcanti,
, e quel che dante dice: doppiar lo dolore, ora direbbesi addoppiarlo, e
severa, addoppia il passo e non lo guarda. -addoppiare i colpi:
volgar., i-124: malagevolmente si rompe lo funicello addoppiato. carletti, 60:
e ridurlo ad essere scempio; scemare lo addoppiato della metà. redi, 16-iii-22
la luce ver- miglia, e per lo suo addormentamento e passamento di acheron,
favola. deledda, ii-22: essa lo aveva cullato, lo aveva addormentato tante volte
ii-22: essa lo aveva cullato, lo aveva addormentato tante volte con la nenia
nelle reti, avanti che i pescatori lo tocchino con mano, gli stupidisce, e
. serapione volgar., 1-87: lo [ermodattilo] rosso uccide, e
colpi ch'avea donati, che non lo sentì. 5. ant.
le visioni vere, allora mi cadde lo stame di mano, per lo sonno impigrita
mi cadde lo stame di mano, per lo sonno impigrita. 6.
arbusti. carducci, 45: e lo addormirò i gemiti / de l'aure
onde portai conforme / l'abito fiero e lo sdegnoso canto / e il petto ov'
fra giordano [crusca]: lo caricano di gravi addossamenti d'ingiurie.
. bibbia volgar., vi-434: e lo tuo corpo morto è caduto; la
si addosserà sotto a te, e lo tuo coprimento saranno li vermici. l.
ferro poco tagliente per affilarlo, e lo spiana, e l'addossa, e
e fortemente il calca, e strettamente lo serra al contatto della ruota mentre ella
ella gira. rajberti, 2-107: sarebbe lo stesso come voler addossare a un fanciullino
colui a non moversi dal muro contro cui lo avevano addossato. verga, i-19:
all'urto della mano di lei che lo scacciava, si restrinse [il gatto]
ferro, feci uno sforzo sovrumano e lo rovesciai nel vuoto. viani, 14-497
/ li unghioni a dosso sì che tu lo scuoi. g. villani, 8-63:
: molti de'loro cavalli perderono per lo gran disagio e freddo soffersono, nevicando
. p. della valle, 120: lo speziale del signor consolo di francia,
, il suo denaro, mia madre lo riceve, e si siede, lo conta
madre lo riceve, e si siede, lo conta nel grembiule... le
64: e come egli tornava, udìo lo strepito e lo romore che facieno quelli
egli tornava, udìo lo strepito e lo romore che facieno quelli cavalieri addosso ad
cristiano, e adotò la chiesa di tutto lo 'mperio di roma. = comp
di similitudini [crusca]: per lo stabile addottrinamento delli più antichi filosofi.
: baldo angelo abati, e lo scrodero di loro capriccio, e non addottrinati
militassero ancora contro ad archimede, adducente lo scacciamento dell'acqua come cagione del tornare
. iacopone, 52-22: tant'era lo fervore de la primera fede, /
inferire che s'era fatto il lume e lo splendore di giustiniano. = deriv
: un bisogno di solitudine... lo adduceva al mare come alla riva della
guittone, xxiv-18: mi fa dolere / lo meo folle volere, / che m'
sole al cui esser s'adduce / lo calore e la luce / con la perfetta
addu- ceasi incerto il passo / per lo cretese labirinto. 7. rifl
s. v.]: adduttore, lo stesso che adducitore: s'usa da'
in carte, od adeguar parlando / lo spettacolo atroce e miserando? 5
umanamente buona. viani, 14-501: lo scarno profilo del pittore esploratore si adegua
di sentire a suo modo, come non lo avrà parimente d'esprimersi adeguatamente? manzoni
cardarelli, 6-42: tutto il suo orgoglio lo metteva nel vendere merce ottima a prezzo
intelletto, cioè quando la cosa creduta e lo intelletto credente sono simili e concordonsi insieme
poter crescere più la sua velocità, e lo ridurrà ad un moto uniforme ed equabile
pigliare voglio pensamento / a no adempir lo suo talento. novellino, 56 (90
confortare. francesco da barberino, 1: lo dono che mi domandi ti saràe adempiuto
paradiso, 9: andava sollecitamente per adempiere lo comandamento sanza pigrizia. fioretti, xxi-899
. marsilio ficino, 2-26: qui lo ardore degli amanti si riposa: non
è omo che voi predecare, / lo suo parlare emprima de'adempire. fra giordano
: quegli adempie ciò che promette, lo quale, quando tu lo vedi e quando
promette, lo quale, quando tu lo vedi e quando tu l'odi, è
particella pronom. iacopone, 35-28: lo tuo contato en quinto è partito:
basta ch'è 'l tuo vestito, / lo monno ha adempito, tutto adaffatto.
adempimento. tavola ritonda, 94: lo fa servire bene adempiuta- mente di ciò
, 1-44: vi coricavate / sotto lo stesso lenzuolo, / vi scambiavate gli
sue proprie. galileo, 4-2-107: altri lo ascriva... all'aderenza dell'
egli aveva esperimentata l'aderenza materiale con lo strato infimo della sua razza; e
vi è scarsa aderenza tra l'individuo e lo stato moderno, troppo grande ed astratto
al bifolco, chiunque gli parlasse, lo sentiva aderire con calda curiosità alle sue cure
... adesaro 10 letto, lo maledetto gufo stette in sul tetto e sedette
lavoro ci spesi d'attomo, dio lo sa! a me piace di assettare ogni
o inescare, mettere la polvere o lo stoppino nel focone del pezzo, ed
discorrere, come adesso, all'udire lo scacemi, che si strinse nelle spalle rozzamente
com fu il sole, / sì tosto lo splendore fu lucente. caro, 15-iii-28
vivo, donna mia, / e lo mio core adesso a voi mi manda.
era dentro ancor dal mal sentiero / per lo qual disviato era ito adesso / con
molt'anni sono con altro tendente a facilitar lo scarico d'arno a prò della città
5-116: infilò una viuzza solitaria che lo portò sulla collina adiacente ad una via
, complemento. foscolo, v-4: lo stampatore per non caricarsi la conscienza del
, e ricopre le pareti. alcuni lo chiamano callitrico, e altri polittico, l'
: di ogni sapienzia che averà adimparata lo discepolo dal maestro, sempre ne sarà
sono stati riformati per adipe ed ora lo arrotondano guadagnando milioni con le forniture.
. giacomino pugliese, ii-130: lo cor m'incende di grande adiranza
, aitare), intr. (per lo più con la particella pronom.
: dogliomi e adiro sovente / de lo core, che dimura / con madonna mia
. c., 30-1-4: per lo continuamente adirare dicono i medici che cresce
che cresce 11 fiele, e per lo crescimento del fiele poi da capo e leggermente
. soffredi del grazia, 8: lo buono amico, s'elli è schernito,
il torto: e così, per rattepidire lo sdegno, non è miglior maniera cred'
fuggire, risaltare, adirarsi, come lo stesso spirito animale per la diversa qualità
222: e con adirate boci chiamo lo innocente familiare. boccaccio, dee.
circondarono un esorcista per la strada: lo accusavano di aver cacciato i diavoli da
contare audivi a molta gente / che lo leone este [= è] di tale
il tutto sempre adirosissi- mamente, e lo mostrano. = = comp.
... / oggi con gioia lo rammento alfine. idem, 1130: ei
adiutare. idem, 22-93: ora lo vorrla fare, / non me posso adiutare
innanzi al distretto giudice egli porga a me lo adiutorio della sua orazione. savonarola,
altiero. redi, 16-iii-70: adizzai lo scorpione, e l'irritai ad avventar
doma. targioni tozzetti, 5-98: lo trovai [il malato]...
adnata 1 nata accanto '(cfr. lo spagn. adnata * congiuntiva ')
, che richiama improvvisamente l'attenzione, lo sguardo); gettare, dare occhiate
l'orologio. dossi, 323: riàpresi lo sportello ed un omino appare adocchiando.
, / quando mi puose mente per lo viso, / dove spesso s'aocchia un
da un, che mi prese / per lo lembo e gridò: « qual maraviglia
: accrespavano le ciglia, come fa lo sartore, quando è vecchio, nella cruna
conosciuto da uno che l'afferrò per lo lembo. alfieri, 85: da tergo
è reso colpevole di eresia o lo sole un poco, / che, per
. figur. borgese, 6-143: lo sguardo del crepuscolo di marzo era innocente
, montando, a la gioventute, così lo discendere, cioè la senettute, è
principio de la vita, pigliandola per lo modo che detto è, ma presso
questo stato di adolescenza politica è appunto lo stato più pericoloso. colletta, i-295:
carducci, 992: la dama guardò lo scudiero / a lungo, pensosa in sembianti
, i-640: la vecchia madre su lo scalino del focolare con la scodella su
6. intr. (per lo più con la particella pronom.).
suo cibo: tutto quello che si muoveva lo adombrava; inseguiva il gallo, il
fosse di fraude adonata, / per che lo gran dolzore / e la gran gioi'
grande gioia mi dona / che lo me'cor s'adona / a le'sempre
aonestati... di non tórre lo stato a chi lo meritava. giov.
di non tórre lo stato a chi lo meritava. giov. cavalcanti, 29:
loro consorti. simintendi, 3-79: lo dolore ci aggiunse ira: e tenemoci
mez'ha compimento / se sa perseverare lo suo adoperamento. latini, rettor.
: la speranza che avìa / de lo tuo gran perdonare / a peccar me conducìa
viii-4 (254): e fa come lo ricco semenatore... che sopra
convene a li nobili campi, e sopra lo sterpeto semena e adopera quello che se
le dette virtudi che... lo dono che mi domandi ti saràe adempiuto;
non solamente l'opera manuale, ma ancora lo 'ngegno e la 'ndustria dell'artefice s'
quale la mia posata; sicché il posto lo trovava dovunque e invece di posata adoperava
adoperati a quelle studiosamente, perciò che lo studio vince la natura e lo 'ngegno
che lo studio vince la natura e lo 'ngegno. petrarca, 126-15: s'egli
; se guardi alla natura, tu lo dei dare a tuo padre che ti diede
... si adoperavano per fare lo sgombro domandato cosi gentilmente]. idem
e si adoprò subito amorevolmente a favorirne lo sviluppo. sbarbaro, 1-179: un maiimoc-
e'più di male contra'troiani per lo suo senno che non fecero quasi tutta
tanto aoperò col papa per abbassare lo stato de'cerchi. dante, vita
questa è una maraviglia; che benedetto sia lo signore, che sì mirabilmente sae adoperare
intendere quale amore è questo, per lo loco nel quale adopera. idem, inf
. g. villani, 11-95: per lo suo franco adoperare piacendo [mastino]
natura, qual è la cagione che lo 'ntelletto, che è spirito, non può
, adoperata / più che non è lo breviar d'un prete / ch'abbia assai
. bencivenni [crusca]: lo elleboro fae violenta e lunga adoperazione.
sm. ant. l'addormentare, lo stordire con l'oppio; stato di
dello aoppiaménto, le fu detto per lo marito e per lo cognato a che partito
fu detto per lo marito e per lo cognato a che partito per sua stoltizia
/ ch'un sasso paravamo io e lo scoglio. segneri, 2-3-472: rimangono nel
e tutti fuor di se stessi per lo stupore? tommaseo [s. v.
femmine cresce o scema secondo il crescere o lo scemare di certe speranze'. adorabilménte
adorare il padre e 'l figliuolo e lo spirito santo sì, come uno iddio in
sotto vari vocaboli. vico, 360: lo che forse diede motivo alla volgar tradizione
; tanto poteva negli animi di quelli lo amore delle parti. ariosto, 2-1:
: adorai tre volte a dio, che lo sceverasse da me. dante, inf
cristo in sembianza di adoratori, ma lo schernivano nell'istesso adorarlo. manzoni,
sparso per ogni lido, / volgi lo sguardo a solima, / odi quel santo
, è circostanza che dimostra che essi lo stimavano come cosa singolare. magalotti,
adorazione perpetua. le quarant'ore sono lo spazio di tempo in ciascuna chiesa destinato
. carducci, ii-8-132: tu sai (lo sai, lo devi sapere!)
ii-8-132: tu sai (lo sai, lo devi sapere!) che all'adorazione
, ove per freddura e bassezza di luogo lo raggio del sole non avea ancora risoluta
col sole. arici, 194: non lo addur [l'armento] dove molta
de valore avene; / avene e adoma lo core e la vita. giocondo
pugliese, v-125-36: ov'è madonna e lo suo insegnamento? /...
boca e la bella sembianza, / lo adornamento e la sua cortesia...
. giamboni, iv-22: elocuzione è lo adornamento del parlare. ristoro, iii-5:
purg., 12-51: mostrava ancor lo duro pavimento / come almeon a sua
almeon a sua madre fe'caro / parer lo sventurato adornamento. simintendi, 1-198:
adornamento. boccaccio, i-56: per lo gran dolore del morto... lungamente
. v.]: adornamento delle idee lo stile, dello stile le imagini,
. in adornamenti di suprema eleganza, lo circondano in vita ed in morte. b
: a piagimento con fina leanza / lo mio cor s'umelia / e servo là
quello che epifonema s'appella, alcuno lo definirebbe locuzione adomante, ed è magnificentissimo
e mentre al prato ornano i fior lo stelo, / e mentre il cielo adomano
adomarmi con le mani; / lei lo vedere, e me l'ovrare appaga.
i-123: non solamente è da armare lo corpo delle predette armi, ma è da
. monti, x-2-159: il bavaro lo vide, ed alto un grido / di
connesse, cioè la rima, e lo ri [tim] o, e lo
lo ri [tim] o, e lo numero regolato. idem, conv.
quello ch'è disconcio e disadorno, amore lo fa chiaro d'adornezze. idem,
questa festa, / donne gentili, lo bel viso adomo? g. villani,
cercando il viso adomo, / sin che lo trovo, e per state e per
serico trapunto. ariosto, 3-15: discopria lo splendor più cose belle / e di
adottato assume il cognome dell'adottante e lo aggiunge al proprio. ibidem, 436:
[sallustio volgar.], 154: lo re... tantosto l'
: e la figliuola di faraone lo trovò, e fecelo nutricare, e
ragona e di sicilia, e lo adottò in figliuolo. foscolo, xv-2-174:
popoli barbari. lustri, 1-1-206: lo stesso autore vorrebbe di più, che quelle
adottarono però l'alfabeto straniero, o adottatolo lo vennero appoco appoco perfezionando, cioè accomodando
cioè accomodando alla loro lingua, finché lo mutarono affatto. cattaneo, ii-1-284:
suo padre naturale. il giovane non lo ubbidisce, onde per questo egli è
alfonso e cacciollo di napoli, e lo privò dell'adozione e adottò lodovico d'angiò
che, nato appena, / turbo lo schianta o fulmine l'adugge. metastasio,
. bencivenni, 3: patiscono lo aduggiaménto de'vicini alberi. algarotti,
avvolgere a doppio '(da cui lo spagn. aduja e adujar).
. lusingare con lode eccessiva e per lo più immeritata (a sollecitare la vanità
esca o pula. fagiuoli, 1-5-439: lo specchio non adula e non inganna.
tutti si mostravano servizievoli per lui e lo adulavano. bacchelli, 1-iii-145: le polemiche
stomaco e della nostra salute dipende per lo più dalla gola e da tanti guazzabugli,
per altro che per piacere a chi lo condusse, procurò di formarne i ritratti al
troppo parco in dire, essi medesimi lo aiutano, e di se stessi dicono tali
cose d'oro, ma imitano solamente lo splendore de l'oro; così l'adulatore
. odiatelo, amici, ch'ei ben lo merita. g. gozzi, iii-81
g. gozzi, iii-81: amico lo specchio? anzi io voglio che tu
. barelli, i-143: finché non lo conobbi che per adulatore, per parassito
così superbi. quando essi ne ammirano lo sfarzo, ne vantano la ricchezza, dall'
sicché dalla fermezza della sua dirittura ammolla per lo diletto di quella parola; onde,
sì la volse vestire: / per lo suo gran fallire / con tutte ha adulterato
noi dallo aspetto della corporale bellezza; lo amore adulterato, è una rovina da
era nato di una giudea, ma lo padre era stato egizio, venne un dì
con l'altro, questo adulterato maledisse lo nome di dio. n. franco,
., 9-2]: adultèro è quando lo sposo o la sposa si congiugne ad
/ ch'ai matrimonio e fede fa lo 'nganno / ed anco al sacramento che la
donna che ne bevea, avendo commesso lo adulterio, scoppiava, e il marito volendo
il nostro codice, e che se mai lo si volesse davvero perseguitare: poveri uomini
ascose, / colpìeno il core e lo strignean d'affanno. monti, 3-398:
del verbo di dio, cioè che non lo spargono per guadagnare, e generare figliuoli
traditore. giamboni, 158: guardisi lo predicatore che la sua predica non
adole scenza e ha raggiunto lo sviluppo completo (da 20-22 anni
di ricchezze. marsilio ficino, 2-19: lo adunaménto di tutte le forme e idee
. iacopone, 88-26: lo paradiso parerne ordenato / de nove orden
ristoro, vii-2-4 (234): come lo fabro auna asieme lo ferro per fare
): come lo fabro auna asieme lo ferro per fare ì'operazione la quale
c., 11-7-5: ad adunare lo popolo comandò dio che fosse semplice suono
. scala del paradiso, 461: lo molto parlare nell'orazione sparge la mente
la mente e falla essere fantastica, ma lo poco parlare à natura d'adunare la
degli accusatori. arici, 149: lo sparso gregge d'ogni parte aduna, /
ii-755: essa passione adunando in sé lo spirituale col materiale, è divenuta così
aduna. 2. intr. per lo più con la particella pronom. riunirsi
/ tutte adunate, parrebber niente / ver lo piacer divin che mi refulse, /
non ce ne fosse di sparse in tutto lo spazio che gli era già toccato di
più persone, meglio più cose, per lo più diverse e da più parti)
adunchi unghioni. ariosto, 42-9: corse lo spirto al- l'acque, onde tirollo
): la destra fuor della cappa, lo premeva [il petto] vicino al
tavolino quel gattaccio nero, che allungava lo zampino per adunghiarlo! panzini, ii-193:
unguem, e lasciano qua e là lo scabro, il provvisorio e l'impreciso.
compire. ristoro, iii-5: adonque lo segno de libra, là o so poste
, i-ix-9: è adunque manifesto che lo volgare darà cosa utile. idem, purg
idem, purg., 1-81: per lo suo amore adunque a noi ti piega
alcuno cosa che a noi paia chiarissima, lo interrogheremo, quasi concludendo il nostro intendimento
rispondimi. panzini, ii-103: adunque lo zingaro sospirando le disse: -meglio avere
guittone, i-28: sì m'ha lo cor adusato a la sovraricca sua gioia
da giovani a ben fare sì che elli lo ritegnano tutto tempo della loro vita.
spergiuro caggiamo. iacopone, 3-37: lo mantellino còprite, adùsate co'l miccio
. dante, inf., n-n: lo nostro scender convien esser tardo, /
disseccare. ricettario fiorentino, 76: lo adustare, o abbronzare, è scaldare
1-35: si conviene che tu sappi lo segno della buona adustione [della feccia del
indo e 'l mauro, / con lo scita sanguigno, il moro adusto.
che, restando incluse nel calcestruzzo, lo rendono maggiormente impermeabile e più resistente
parve vedere a poco a poco / turbar lo sole e apparir la stella, /
e l'àre, / e rallegrar lo ciel la sua vertute. idem, iv-180
soave a tramontana. idem, 28: lo lor proprio colore [dei giacinti]
254): la qual cosa veggendo messer lo giudice, il quale era sì geloso
remissione de'peccati, al postutto vide lo lume divino. s. bernardino da siena
varii colori si veste, che si faccia lo aere nebuloso, quando per aver il
quando per aver il sole avverso, crea lo arco baleno. leonardo, 2-408:
quando aere denotasse il vano dell'aria, lo spazio in cui s'aggirano o stanno
livio volgar., ii-1-103: lucregia lo ricevette di buono aere, sì come
secondo ippocrate,... non solamente lo spirito, ma ancora il sangue e
aeree strade / vista è passar sovra lo stuol francese. campanella, 2-50: lo
lo stuol francese. campanella, 2-50: lo spirito in aria esalato vive vita aerea
questi lucenti aerei che se ne andavano per lo splendido cielo primaverile. 2
, 90: ecco inevitabile sotto i portici lo sciame aereoplanante delle signorine intellettuali.
aeriformi... /... lo spazio / fendessero con grandi astri divelti
piaccia il color aierino, ad altri lo scarlatto e il giallo d'arancio.
le ghirlande / dei carpini che accennano / lo spul'aria (e di qualunque altro
invar. associazione che ha per scopo lo sviluppo degli studi aeronautici e del volo
siderali; pietra meteorica (costituita per lo più da silicati ferro-magnesiaci).
credendo fossi un ingegnere aeronautico o per lo meno un aviatore. = deriv
calato e passato sopra di loro. lo vide mentre girava lontanissimo sopra le montagne
passato e quelle immaginazioni e quelle morbidezze lo soffocavano. bontempelli, 9-13: c'
vittorie, quanta buona fama arrecasse a ciro lo essere umano ed affabile. ariosto,
e placido che avvolge l'interlocutore e quasi lo isola dentro l'ovatta dell'affabilità.
abbia seccato. mi piace il moto, lo strepito, l'affaccendamento, il lavoro
intendo: il suo cervel, dio lo riposi, / in tutt'altre faccende affaccendato
: se i fornai strillassero, non lo domandate. intridere, dimenare, infornare e
di 'pretendere '... lo stesso dicasi di 'affacciare un dubbio,
vedevo salire sul solitario orizzonte nuorese, è lo stesso viso rotondo e melanconico che vedevo
per sé, senza bisogno che tu lo cerchi, solo in virtù della situazione.
sarebbe stato capace di audacie grandi che lo avrebbero fatto operare solo rivolto alla bellezza
mi s'affacciano al cuore e me lo colmano. 5. recipr. tose
duca... -perché tu? -per lo affasgianare de l'altro, che mentre
mentre tutto ricamato di garofani si volge lo spedone, è forza tenerlo morbido col ba-
ogni misleale cava lieri, lo quale sie affalsatóre di liale amore.
accorreva alle grida d'un bambino affamato, lo prendeva, e lo portava vicino a
bambino affamato, lo prendeva, e lo portava vicino a una capra...
! il tiranno! l'affamatore! lo vogliamo! vivo o morto! *.
. atifangare, intr. per lo più con la particella pronom. disus
e falla il servo, / e lo segnore ha noia e par forzato. boccaccio
vole penare, / e fa come lo nibio certamente; / ch'egli è bello
par., 12-82: non per lo mondo, per cui mo s'affanna /
di tirar s'affanna / de la piaga lo strai, rompe la canna. gaudiosi
: io non sono tanto ambizioso che lo cerchi affan natamente.
che io potessi sola una fiata / lo mio voler dimostrare in parvenza / a
era affannato, sì per la còlerà che lo rodeva come anco che in fretta aveva
11 polso e 'l battimento del cuore per lo durato affanno potuto riposare, tacitamente.
mar giunge in altura; / po'ven lo tempo torto, / tempesta e
, 159: il primo ebbe nome ettor lo forte, che di soffrire affanno d'
andare e tornare la notte dall'aquila, lo re carlo si posava e dormiva.
e dormiva. idem, 11-66: per lo soperchio affanno da lui durato nell'aspre
, ii-160: la mia gran pena e lo gravoso affanno, / c'ò lungamente
. paolo da certaldo, 174: lo dolore de l'animo e l'affanno è
, fra per il dolore e per lo affanno avuto, un poco a sonni-
il suo amante, che più di lei lo desiderava, dettono ordine fra loro che
morte, ognuno il meglio che sapeva lo confortava. b. croce [basile
figurando d'affannarvisi col travaglio e con lo zelo. carducci, iii-10-439: ove
, e nell'attimo stesso sentiva che non lo avrebbe fatto. stuparich, 2-501:
come per liberarsi da qualche cosa che lo opprimeva. moravia, v-58: mi
, 26: far un rinvolto è lo stesso che affardellare, abballinare o far
equipaggiato; disposto secondo il regolamento (lo zaino). panzini, ii-155
, ii-155: ha [l'alpino] lo zaino affardellato che ricorda la sarcina dell'
aggravato, / a piedi, con lo zaino affardellato? stuparich, 2-164:
marcia ripetuta mesi e mesi, con lo zaino affardellato pesante venti chili.
questione. latini, i-940: lo suo alto mistero [della natura] /
è maggiore che quello della città, lo maestro dice che pace nell'affare
tano, bisogna che tutto lo spazio che si destina per questo
forze motrici. cuoco, 1-184: per lo più eransi affidati gli affari a
anco degli esteri o agli esteri. lo stesso ministero, con altra ellissi,
12-50: appunto per i tanti libri lo sgombero era un affare di stato anche
baretti, i-251: la difficoltà però che lo ritiene è che egli non può far
il suo avvenire, un affare che lo avrebbe messo al posto sull'istante.
piovene, 2-159: la prosperità degli affari lo rendeva sempre più vispo, più loquace
impacciata o supplichevole: macché! glie lo presentava con la sicurezza dell'affare fatto,
: c'omo di grande affare perde lo suo savere, / ca lo 'nganna volere
affare perde lo suo savere, / ca lo 'nganna volere per soperkio coragio. paganino
paganino da serezano, v-99-2: contra lo meo volere amor mi fece amare / donna
e'rusignuolo vernare, / d'amor lo cor m'afina, / e magiormente intendo
: molto si fa biasmare / chi loda lo su'afare / poi tom'al niente
anz'è sì fresca e bella / che lo me'cor s'abbella / di non
né a'fiorentini, i quali per lo più sono mercatanti e semplici gentiluomini.
causa stessa dicesi affare, versando per lo più sopra cose d'interesse, e la
. affare2, intr. per lo più con la particella pronom.
si prendono cura di quaggiù. se lo tenga l'inghilterra, che lo ha caro
se lo tenga l'inghilterra, che lo ha caro, ché s'affà alla sua
si usa parlando familiarmente, e per lo più coll'aggiunto di 'buono '
. v.]: s'usa per lo più in senso ironico, come per
di santi [crusca]: avviene per lo malvagio diabolico affascinamento d'occhi. lambruschini
, e la cui persona aveva rappresentato lo spettacolo più affascinante? manzini, 10-202
se no, è finita ». e lo disse con quella fermezza allucinata di chi
a profferirsi e spiacevoli ad udirsi per lo affastellamento delle consonanti. = deriv
: « tu aggravi il male, con lo scan- dolo; tu ridicoleggi tuo marito
, infino ch'elio l'avesse, terrebbe lo regno. ariosto, 41-29: era
. boccaccio, v-155: qualunque fusse lo esercizio puerile, più singu- larmente porgeva
conv., iii-ix-15: per affaticare lo viso molto, a studio di leggere,
signore di tutti gli uomini, affaticava per lo suo vestimento poche donne a lui tanto
, forse servo d'altrui, affatichi per lo tuo vestire molte genti a te lontane
dante, inf., 26-87: lo maggior corno della fiamma antica / cominciò a
natura del simplice corpo, che ne lo subietto signoreggia, naturalmente ama l'andare
giuso; e però quando in su muove lo suo corpo, più s'affatica.
machiavelli, 438: né trovando uomo che lo seguitasse, né che della sua insolenzia
seguitasse, né che della sua insolenzia lo gastigasse, veggendo di affaticarsi invano,
. iacopone, 89-50: a lo salire retornanno, / en el mio
pensanno / e già molto dubitanno / de lo salire affatigato. simintendi, 1-180:
salire affatigato. simintendi, 1-180: lo quale mare sottopone le pianure agli affaticati
affaticati carri. idem, 2-129: lo primo riposo era, nel quale 10
povere affaticate parturienti, che sono per lo più assetatissime, bevono volentieri.
castellano aveva ogni anno certe infermità che lo traevano del cervello afatto: e quando questa
ch'una causa et un'altra sì lo trasse. bracciolini, 2-18-86: così tacito
tirando / socchiuso il lascia e non lo serra affatto. baretti, 1-66: io
si prendevano giuoco di lui, non lo era poi niente affatto verso ai giovinastri
[il vino] altre ventiquattr'ore; lo ritornerai nel tino per altre ventiquattr'ore
[s. v.]: * lo ha affattucchiato ': vive la voce
348: non m'ingannerebbe mica lo strepito delle parole; né dalla apparente
sotto l'impero della moglie. non lo si conosceva proprio più, e tutti
no. non è vero! lo affermo! avrei mille esempi da contare.
va dire ad ongne amante / che lo vedere mi pare la prima cosa,
il volta [il pensiero], or lo rassume / tutto in un loco,
chiante / terra meglio l'unisca e ve lo affermi. 5. rifl.
xlix-156: né già mostra che tegna / lo suo tesoro caro, om ch'a
tesoro caro, om ch'a ladroni / lo mostri et affazzoni. livio volgar.
di zecca. goldoni, v-448: lo so che dell'autore voi siete protettrice
: ma un malato è irraggiungibile; lo ristorano, se mai, soccorsi straordinari
. fra giordano [crusca]: lo dicono, e lo replicano affer- mantemente
[crusca]: lo dicono, e lo replicano affer- mantemente. libro delle segrete
contrario siano molti riscontri e quasi certezza, lo affermare o negare gagliardamente mette spesso a
infra la tua semplice affermazione, e lo saramento. boccaccio, v-117: né
il verde vestire corse agli occhi miei che lo industrioso intelletto riconobbe il vostro viso;
tanta forza afferra, / che dell'arcion lo svelle, e caccia in terra.
la tenne. tasso, 7-41: getta lo scudo ed a due mani afferra /
alfieri, 1: ecco egli afferra / lo astuto schermidor con man tenace, /
tenace, / e dalla terra madre alto lo spicca. manzoni, pr. sp
accorgendomi che resisteva guardai e vidi che lo sconosciuto l'aveva afferrato dall'altro lato
egli l'afferrò e quelli di sopra lo tirarono. govoni, 3-139: finirà per
fuggire! cercar sua madre! questa idea lo afferrò tutto e non lo lasciò più
questa idea lo afferrò tutto e non lo lasciò più. ojetti, 60: se
altissima voce. baldini, 4-34: lo spirito di parigi è troppo sottile per farsi
afferra, / fesso in due pezzi lo distende in terra. m. adriani,
casa, letto, massarìa, / lo penser molto m'afferra / che so errato
loro. idem, 2-59: per lo grande aiuto delle galee de'genovesi che
così veniva su notando, come fa lo marinaio, che va a liberare l'
di non curarmene; freddure! e lo ridissi tre volte -ma senza prò:
si sforza di esprimere il carattere e lo stile altrui, e ripetere il detto di
, se s'indugia, si è pena lo indugiare. cino, iv-180 (46-59
il caso o la fortuna dell'appalto lo porti. 3. ant. con
che da l'altro, colui che lo tiene se ne promette grand'infamia. castiglione
era boccaccio... rimase lo stile, miseramente balbettato da roba
e affet affettivo, per lo che elio mostra l'affezione del dicitore
passione. iacopone, 24-147: stanco lo iomo, gìamene a letto, /
dolci, che la mia anima, cioè lo mio affetto, arde di potere ciò
, che 'l parlar discese / inver lo segno del nostro intelletto, / la
l'arco dell'ardente affetto: cioè lo fervore dell'ardente sua carità. petrarca,
. idem, par., 18-14: lo mio affetto / libero fu da ogn'
dimorare in pace; la notte bolle, lo dì angoscia. passavanti, 260:
o altra parte affetta, ben sentono lo scirocco che li gonfia e il freddo che
quiete o scompiglio dell'aria a cui lo spirito loro è attaccato, antiveggono quel
nell'altro membro dell'equazione vi sarà lo stesso termine, ed affetto dal medesimo
del costo del panno... lo prezzo della tintura, e l'affetto di
dire affettuarsi, e sarebbe il mezzo tra lo stato passivo e l'attivo.
... s'accorse che ella lo amava sinceramente. piovene, 5-150:
, / sì che dal dicer mio lo cor non parti. maestro alberto, 41