, applicati, alle infiamma- gioni della lingua. 2. per estens. secrezione
si distendevano tra il palato e la lingua, la materia biancastra accumulata nel fondo
più penosa alle mucose della bocca, della lingua o delle fauci. -color
dio vuole si legge un po'di lingua italiana, di quella viva, fresca,
testa il monte morello: / la lingua va dove gli duole il dente / che
militare ed entrata poi con successo nella lingua italiana durante il ventennio fascista, per
mocenigo. nuovo modo de intendere la lingua zerga, 342: 'ferro da
multa 'o pena pecuniaria dicesi in lingua del settentrione 'fine ', quindi
... di rifar da capo la lingua, di obbligare un popolo di ventiquattro
onde la poesia, l'eloquenza, la lingua di un popolo si distinguono da quelle
2. che parla correntemente più di una lingua, poliglotta. - anche sostant.
so qual moltilingue propose la quistione qual lingua parlassero gli angeli, e si decise
del gr. ttoxu-) e da lingua (v.). multilinguìstico
1-43: che la lingua italiana fosse una mummia, imbalsamata da
. a. braccesi [in « lingua nostra », xli (1980),
ed a cui gl'italiani, servili in lingua ed in pensieri,...
i denti munge / con la sua lingua e aguzza l'unghione. -prendere
il misero popolo, l'altro con lusinghevole lingua leccando l'ha munto di sangue.
medesima e una sola, che si chiami lingua toscana. cesarotti, 1-i-191: taccia
xi-1-158: il fiorentino quanto più diveniva lingua italiana, tanto era più scritto e
, 1-204: questo qualcosa è la lingua italiana; il resto è lingua provinciale,
la lingua italiana; il resto è lingua provinciale, municipale e non serve.
tempo non ci è ancora propriamente una lingua, ma un misto di latino, di
'causa causarum 'della giurisdizion sulla lingua. lanzi, iii-51: 1 veronesi.
superbie municipali e colle eterne contese di lingua perpetuano tra fratelli le divisioni. de
nazionali. municipalmente riguardano la questione della lingua piuttosto i non fiorentini che i fiorentini
è pur sempre mero dialetto, cioè lingua di municipio, non lingua della nazione.
, cioè lingua di municipio, non lingua della nazione. pasolini, 9-47:
lascivie e le tentazioni dell'arte, in lingua e in sintassi indipendente.
nelle espressioni muovere bocca o muovere la lingua), o, anche, per
'1 so primiero / che tu movessi lingua, e 'n altre scuole / da men
, dicono, che osa muover la lingua alla nostra presenza? uno sciagurato, uno
sacre. dell'uva, 48: questa lingua che parla e queste labbia / certo
5-25: il reo demon che la sua lingua move / di spirto in vece,
di aria increspata sottilmente dal moto della lingua e delle labbra di quel che parla
ciò qualche interesse che gli muova la lingua a falsar il cuore. alfieri, iii-1-100
asperse / di dolci mel calliopea la lingua, / che sa come con voci adorne
. è parola tanto bene inserta in questa lingua, ed anco in questo loco,
. rendere elegante, dotta, raffinata una lingua, portandola a una piena esplicazione delle
legittima cittadinanza a una parola in una lingua dotta ed elevata. serdini, 1-102
. castiglione, 74: la toscana [lingua] basta per nobilitare i vocaboli latini
quanto i romani cercavano di nobilitare la lingua loro, che e'non istimavano manco
coloro pertanto che procurano di nobilitare una lingua, che prendono a sostenerla e a
dotti. foscolo, xi-1-117: la lingua letteraria, benché presagita ne'differenti romanzi
. v.]: nobilitare la lingua non tanto coll'accattare locuzioni che da
notevole livello espressivo e comunicativo (una lingua). cesarotti, 1-i-149: la
). cesarotti, 1-i-149: la lingua nobilitata da un gran numero di scrittori
aggiungesi a questo ancora il trovarla [la lingua] molto trattabile e potersi quella alle
di pensatori. -carattere di una lingua che, rappresentando lo spirito e la
essa. - anche: purezza di una lingua. dante, cono., i-v-7
loro studio e diligenza diedero alla volgar lingua nobiltà e splendore. 8.
. [postille], 598la e « lingua nostra », xvi (1955
il n. 3, cfr. « lingua nostra », xxi (i960)
, v-56: di coloro che hanno cattiva lingua e dicon male volentieri si dice:
, / bench'io mi sento la lingua nocina. = deriv. da noce2
chie... è rivolta la lingua nostra. 7. figur. disus
ceresa, 1-809: sento a la lingua un così forte groppo / più indissolubil di
come in dire certe cose comuni nella lingua di tutti, ma sviluppate dai nodi
vuole. aretino, 9-189: la lingua sua [del muto], rotti i
il nodo / ch'a la mia lingua era distretto intorno. battista, vi-3-4
a'miei sudori, / disciogli la mia lingua alle tue lodi. cesarotti, 1-viii-22
far, che dir, sente alla lingua un nodo, / tutti membri traballano.
morte il nodo antico / alla sua lingua. pascoli, i-197: io aveva tagliato
paia fatica, dichiarandomi come questa benedetta lingua battezzare e chiamare si debbia, sciormi
vecchio e nuovo testamento della ebrea nella lingua latina e greca, sì la svolse
fèrèol: caratteristici delle ulcerazioni tubercolari della lingua e della cavità orale; punti gialli
per 'onòfrio 'è registrato nella lingua non dell'uso italiano. -vecchietta
è omesso di frequente, soprattutto nella lingua moderna; si usa per evitare ambiguità
, abbiamo fatto proponimento di scrivere in lingua latina solo i princìpi e progressi degli
operando le mani a parlare e la lingua a star cheti. -separatamente,
fanciul eh'a pena / volge la lingua e snoda, / che dir non sa
signor, se mai trascorse / mia lingua sì che ti noiasse in parte, /
cotesta firenze di rifarsi italiano singolarmente di lingua e di usi. prati, ii-18
. guerrazzi, 18-205: ora la lingua latina è bandita...:
lvi-160: con qual voce sciorrò la lingua e quale / arte userò, che
indica, nell'ambito di una lingua, un oggetto (persona, animale,
formato da che viene a dire nella lingua nostra 'codardo'. sarti, i-1-22: sarà
e non forestieri e per questo di lingua d'abito e di sembianze simili a noi
facciamo nostri; n'arricchisce la lingua, e non mancano geografi, nomen
ottimi nomenclatori hanno prescritto le leggi alla lingua. documenti delle scienze fisiche in toscana
delle nozioni o la conoscenza di una lingua; lessico specializzato o settoriale (ed
essendo principalmente fondata su la natura della lingua medesima, verrà ad essere di molto aiuto
in altre parole e per parlare la lingua della filosofia moderna, questa qualità costituisce
parole. idem, 2-3-145: rispetto alla lingua le idee sono segnate tutte egualmente e
i-51: dante non chiama mai questa lingua né toscana né fiorentina, ma sempre la
l'onore de'risentimenti d'una lingua nobile e pudica. forteguerri, 18-39:
consente l'individuazione nell'ambito di una lingua. dante, conv., iv-xxv-9
inglese ed in ultimo in franzese, lingua più di ogni altra comune in quelle
più revemente l'esprimeremo in nostra lingua dicendo che sia una sorte d'
che volentieri vi pregieria, non la lingua avesteme impedita. iacopone, 1-3-358: eo
il poema di dante è scritto in lingua italiana. -ant. del non (
, voci e locuzioni italiane derivate dalla lingua provenzale, firenze, 1840, p.
delle regole della grammatica di una data lingua; frase agrammaticale. = traduz.
giuliani, ii-309: quel più piccino la lingua non la mette ancora sopra denti
mi parve bella e senza difetto di lingua. giuglaris, 348: le sue private
non scritto, agg. ling. lingua non scritta: quella che si avvale
so che che o lusinghi o morda la lingua e 'l palato, o faccia l'
concreto: parola, espressione di una lingua caduta in disuso. salvini,
sud. 4. sm. la lingua parlata nell'america settentrionale, negli stati
caratteristiche tali da essere tradizionalmente considerata una lingua autonoma rispetto all'inglese, è venuta
2. con una parola propria di una lingua parlata in uno dei paesi nordici e
imitandone o emulandone lo stile, la lingua, i concetti, i temi, in
scelto fra gli usi di una determinata lingua nell'intento di conformarsi a un ideale
l'uso comune e corrente nella lingua di una determinata comunità.
qui brutalmente proposto. allora la lingua normata, normativa, normalizzante si lievita:
con norme determinate una certa unità alla lingua romana traendola dall'incostanza dell'uso volgare
-frequente, comune in una determinata lingua e non particolarmente ricercato (una parola
. pasolini, 13-194: la lingua normata, normativa, nor
un dialetto: anche con riferimento alla lingua anticamente diffusa in tale regione che diede
detta). - sm.: la lingua dell'antica ormandia; il dialetto parlato
-valore e funzione normativa di una lingua. pasolini, 8-10: su tale
nazionale, si proietta la normatività della lingua scritta usata a scuola e nei rapporti
scuola e nei rapporti culturali nata come lingua letteraria, e dunque artificiale, e
partic. riferimento all'apprendimento di una lingua che non è o non è considerata
hanno sempre appreso l'italiano come una lingua straniera, ed hanno già un'abitudine
regole che si ritengono peculiari di una lingua, ponendole come norma generale a cui
). pasolini, 13-194: la lingua normata, normativa, normalizzante si lievita
. pasolini, 13-194: la lingua normata, normativa, normalizzante si lievita
è proprio, che si riferisce alla lingua e alla letteratura dei norvegesi nel periodo
quella tropicale. 3. sm. lingua germanica del gruppo nordico parlata in norvegia
indifferentemente sia il danonorvegese (bokmàl 'lingua libresca 'o riksmàl 'lingua di
'lingua libresca 'o riksmàl 'lingua di stato ') sia il
un altro. 2. sm. lingua parlata in norvegia. f. negri
regge l'accus.: cfr. « lingua nostra », xxxviii (1977
disdegnati da un'aristocrazia a cui la lingua di 'tutti 'non pare abbastanza nobile
. 6. che si riferisce alla lingua, alla parlata oagli aspetti fonetici, morfologici
aspetti fonetici, morfologici, sintattici eortografici della lingua del paese di chi parla oscrive; che
parla oscrive; che fa parte di tale lingua (una parola). -anche:
me giudicherei manco errore il parlare una lingua in tutto nostrale, non in tutto
diciamo quelle che sono nate con la nostra lingua. annotazioni sul decameron, 75:
avventura meglio. -con riferimento alla lingua contemporaneadi chi parla o scrive. cesarotti
autori del paese di chi parla oscrive nella lingua che vi è diffusa o letterariamente adottata
-con uso avverbiale: nella nostra lingua oparlata. gherardi, 2-i-231: io
partic. riferimento all'italianità della nostra lingua). castelvetro, 10-x-246:
con le scritture o lo scostarsi dalla lingua del popolo non opererà né gravità né leggerezza
conforme alla proprietà e alla correttezza della lingua del paese di chi parla o scrive.
di chi parla o scrive (una lingua, un dialetto); che fa parte
dialetto); che fa parte di tale lingua (una parola); adottato convenzionalmente
senza mistero abbiate scritto il vostro libro in lingua nostrana, ma con disegno di farvi
lontano dal proprio paese, e la lingua che li udivo parlare era infatti venata
autori del paese di chi parla oscrive nella lingua che vi è diffusa o letterariamente adottata
. lippi, * -73: la lingua mia più rozza e sciocca / v'infastidisce
per cui / mostrò ciò che potea la lingua nostra, / o pregio etterno del
e cicerone] son gli occhi de la lingua nostra. 6. con riferimento
storico di chi parla o scrive (una lingua); stituzione culturale di cui
-che è di uso comune, diffuso nella lingua dirinovando la nostr'amistate, / le ricche
cotanto affetto, -scritto in tale lingua. / dirò come colui che piange
qui, con -con riferimento alla lingua latina in quantotutto il nostro amore, /
noi. nuovo modo de intendere la lingua zerga, 353: 'nostra madre '
noi. nuovo modo de intendere la lingua zerga, 353: * no- stroiso
dato della mente, io non soprastessecostituito nella lingua originale da espressionialla mimoria, farcendole sempre segni
(240): non dovevi lingua delle traduzioni, non può essere reso da
di quelle, altresì come ella, la lingua dolcemente isnodando, in questa guisa le
quelle ch'aggiunse orribil note, / lingua, s'empia non è, ridir
minor del vero / quanto può men la lingua che '1 pensiero. g.
... / con tosche note della lingua loro, / che ben degna ne
ciò che quelli a me mostrò in lingua ebrea, io spuosi a uno notaio
notato molte voci nostre che venivano dalla lingua sassonica e tedesca. fagiuoli, vii-116
con occhi strambi, ma di prontissima lingua, di velocissimo intendimento. -criticato
ho dato principio ad alcune notazioni della lingua, come io vi aissi di voler
: aveva papa eugenio bonissima notizia della lingua latina. leonardo, 2-83: scienza:
, cioè sprovveduto delle necessarie notizie di lingua, istoria, eccetera. serra,
ma detestiamo le parole greche quantunque la lingua latina ne prendesse in tanta copia..
ciro di pers, i-365: mal con lingua disciolta aver può loco / core annodato
inopportunamente il testo che per notomizzare la lingua. papini, vi-499: i vostri
fianco destro infino al piede, e la lingua gli s'ammortì alla parola: castigo
verbo non senza grande ornamento della tosca lingua. p. neri, 1-vi-79: la
s. v.]: scorcio della lingua parlata: sull'or di notte,
); nel folklore dei paesi di lingua tedesca è caratterizzata da riti esoreistici contro
carducci, ii-6-190: bravo: difendi la lingua de'clasuso presso popoli primitivi. sici
più lungo poema, credo, di lingua italiana: cent'un canti e ottave
chi ricusasse ora di adoperarla [la lingua], o chi si mettesse all'
delle loro forze per deturparla [la lingua] o con vecchie o con novelle brutture
ridurre allo stile del 900. nuova lingua italiana. -intr. con la
/ novelle di toscana / in dolze lingua e piana. giamboni, 10-83: sparta
leopardi, i-396: nella nostra lingua novella e novellare, dal significato di favola
in dirlo il maggior ciarlone e la peggior lingua del quartiere, come ogni speziale sulla
mente soggiogati, particolarmente se di lingua, di co stumi e
: deh, perché dopo che della lingua si è novellato, a ben finir la
. anguillara, 2-201: per la lingua mia, / per accusar chi mal
: questo libro comprende ventiquattro peccati della lingua, cioè... lusingare, maladire
atto, scritto in ischifosa e servii lingua italiana, introdotta dal francese, si
, adoprando, invece della delicatezza della lingua materna, l'asprezza ed acutezza
giorni / tante croci farò con la mia lingua / quante sono le lacrime versate /
nove cittanoviàl, sm. ling. lingua internazionale ideataincaricata e della distri
fiscale deliberata. pingue] di tale lingua. f. alberti, l5òcxviii-1-76: ispulezzate
innanzi di nulla avventurare in materia di lingua, sappia a fondo la lingua in cui
materia di lingua, sappia a fondo la lingua in cui scrive; ne conosca pienamente
propria sua ignoranza che la povertà della lingua. g. capponi, 1-i-109: non
dall'arte, dallo studio (la lingua, la parlata, l'espressione).
rozza era e novizia ancor la mia lingua nel fatto di nostra favella.
pelle nera. -sm. la lingua parlata in nubia. = deriv.
: la fossetta dietro fra e lingua rasposa. il capo e il
inedite de * buoni tempi della nostra lingua illustrate da opportuni discorsi e commenti,
e a le querele sciolse / la lingua e quasi nuda voce venne. dell'
, poco o nulla si accrebbe la lingua quanto alla nuda eleganza, e tutto
. nullissimo. rebora [in « lingua nostra », xx (1959),
di status, di abitudini e di lingua. / di lingua soprattutto. nullaméno /
abitudini e di lingua. / di lingua soprattutto. nullaméno / l'intesa era
mille '. buommattei, 106: nella lingua nostra questi numerali principali, sempre che
comune? biondo, xlv-203: deh, lingua, occulta mia morte; lingua che
, lingua, occulta mia morte; lingua che, ligando senza lacci e catene
semplici unità. muratori, 7-ii-166: alla lingua arabica siam debitori... delle
di tanto numero di muscoli quanto la lingua. machiavelli, i-i- 433:
è del tutto superflua, conciossiecosaché nella lingua nostra non sia differenza di fine tra
cortigian: / quegli che in patria lingua / tutti gli orecchi molce, / e
numerosità dellell'orazione e del verso della lingua volgare al suono de'tamburi e delle
solco longitudinale nella pendice e una picciola lingua nel mare. mazzini, iv-2-206: nelle
. it., ii-148: la lingua, fatta classica e pura, rimase immobile
pura, rimase immobile e cristallizzata come lingua morta, e il suo studio divenne diffi
, in passato, le iscrizioni in lingua libica. -per antonom. stor.
. ling. fenomeno linguistico proprio della lingua araba, consistente nell'aggiunta al nome
magno volgar., 2-36: gesù in lingua latina significa salvatore. e molti potevano
qualcosa. dominici, 2-8: la lingua è vero nunzio e imbascia- dore del
gli nuoce il non esser padrone della lingua inglese. 2. essere di
aspirare quella emanazione sana, con la lingua nuotante nell'acquolina e li occhi vivi di
con piacere infinito in quell'onda di lingua viva e pura. -con riferimento
. /... / balbutisce la lingua, ebra vaneggia / la mente,
nuovo che altri si prenda a ragionare di lingua e di grammatica e non sappia che
.. restituì il nerbo alla nostra lingua applicando sovente alle parole più comuni le
efficaci. -con riferimento a una lingua formatasi e affermatasi da poco tempo.
. castiglione, 136: questa nostra lingua, che noi chiamiamo vulgare, è
/ e m'hanno quasi la mia lingua tolta. manzoni, pr. sp.
come in dire certe cose comuni nella lingua di tutti, ma sviluppate dai nodi
la nuova olanda. -con riferimento alla lingua italiana, in quanto posteriore rispetto al
1770, p-x46) -cfr. anche « lingua nostra », xxxix (1978)
occhi, de le sue parole ne la lingua, de le sue maniere ne i
., p-45): cfr. « lingua nostra », xxvii (1966)
gli animali nomati insetti si vagliono della lingua per ministra nel nodrimento e per difendersi
la nascita e lo sviluppo di una lingua. manni, i-46: nel che
ha sormontato di gran lunga la lingua nostra le glorie della madre, da cui
truovi in paesi barbari di religione, di lingua e di costumi, in mezzo a
dalla pioggia ': cfr. « lingua nostra », xxvi (1965),
sua testimonianza e coll'efficacia della sua lingua lo sgombrar dal papa ogni nuvolo verso i
, un arretramento e un abbassamento della lingua; rispetto a u un avanzamento e
l'uscita alla voce, con ritirar la lingua verso il palato e metter le labbra
corrente in toscana, comparendo saltuariamente nella lingua parlata di altre regioni e nella lingua
lingua parlata di altre regioni e nella lingua letteraria). boccaccio, dee
d'ogni sorte di scrivere e la lingua d'ogni sorte di ragionare? e
francia, germania e nei paesi di lingua spagnola e portoghese, che si ispira
e il profano (anche nel prodotto lingua) pensava e sentiva in obbedienza
abbassata la gloria dell'imperio e della lingua romana, il gran duca era presidente dell'
or sostituire a quello di tutta la lingua fiorentina, richiesto dal manzoni, se già
e smammolandomi, botanista di fiori di lingua e poesia, a estasi obbligatorie.
, 1-100: non ha contanti la lingua che vagliano a sodisfare l'obligazioni del
accanto appariva megalipigia e magalomasthos, in lingua nostra abbondantemente naticuta e popputa.
le altre; o per significarlo in lingua povera, nelle prime lo scrittore esercita
il non avere nemmeno i princìpi della lingua francese. guerrazzi, 1-14: né mi
potessi essere fatta, avendo scritto in lingua vulgare, secondo il giudicio di qualcuno,
avventori, / ognun s'empie la lingua, ognun le mani / di granchi il
suoi madrigali sono diretti a sfoggiare l'obliqua lingua del libertinaggio. -dettato da
caso, noi altra partizione in nostra lingua non faremo giammai che col distinguerlo in
d'ingegno anco in italia, che la lingua francese sia più logica, perché suol
s. maffei, 5-1-79: la lingua latina par che molto presto ci si
obliti / vegonsi, e foco su la lingua porta / chi a placar gli altri
di francesco petrarca, gran restitutore della lingua latina, grand'ampliatore della toscana,
applica la bocca per suonarlo è una lingua composta di due parti di canna che
contrapposizione al francese antico (detto lingua d'oil).
li altri, massimamente quello di lingua d'oco, dicendo che è più bello
particella colla quale affermano, come è la lingua a'hoc, chiamata da'volgari
a'hoc, chiamata da'volgari lingua d'oca, percioché hoc in
oca, percioché hoc in quella lingua tanto significa. carducci, iii-9-5: la
letteratura nella quale fu adoperata, la lingua dell'oc movendo dalle nostre alpi
caro, 12-ii-183: cose appartenenti a lingua, nella quale quest'oca [il castelve-
pare scritta dal polifilo in quella sua lingua d'oca, per darmi la baia,
l'occasione è anche causa in ogni lingua e specialmente nella nostra.
quasi mai in occasione d'usarsi nella lingua nostra. -d'occasione (con
molto meglio di me, che la lingua latina, sì come tutte l'altre cose
ne fa lecito di baccare con la lingua liberamente e di impazzire. foscolo, vi-445
affatto benedettina tante schede intorno alla lingua. bacchetti, 1-i-74: io, fate
riputano offesi. -non avere nè lingua nè occhi nè orecchi', v.
nè occhi nè orecchi', v. lingua, n. 23. -non avere
zeno, v-398: per la purità della lingua io gli starò sopra con l'occhio
di area tose.: cfr. « lingua nostra », vili (1947
occidentale contava. -scritto nella lingua di un paese dell'occidente e con
si chiamassino ostrogoti, che in lor lingua sonava 'orientali goti ', e
mette sul tono di chi parla una lingua, o un'anima anzi, misteriosa,
europa occidentale (compresi i paesi di lingua slava, ma di tradizione religioso- culturale
robusto a perforare gli alberi. ha la lingua lunga che gli si stende fino all'
sola nazione in europa che avesse una lingua atta a plasmare i nuovi sentimenti e
- inpartic.: provenzale; scritto in lingua provenzale (con partic. riferimento all'antica
provenzale (con partic. riferimento all'antica lingua dei trovatori). foscolo,
sembrano parafrasi moderne ai pochi avanzi della lingua d " oc 'nominata da dante,
antiquari. carducci, iii-9-5: la lingua dell " oc'onde dànno il nome di
letteratura nella quale fu adoperata, la lingua dell " oc '« movendo dalle nostre
premi. 3. ling. lingua, dialetti occitanici: quelli neolatini che
e continuatori dell'antico provenzale e della lingua dei trovatori, hanno subito fortemente l'
francia meridionale in cui si usava la lingua d'oc. occitanista, agg
della cultura occitanica e di popolazioni di lingua occita e sm. che
occhi il lume tolto / che a la lingua fur tolte le parole. 6
vedere quanta iniquità è quella della maladetta lingua che fa che il bene non si
si vede. -incomprensibile (una lingua). saluzzo roero, 3-ii-164:
; / balza fra le rovine; e lingua occulta / parla fuggendo, lingua iniqua
e lingua occulta / parla fuggendo, lingua iniqua e prava. -vago,
virgulto / fattovi tetto, con la lingua muta / stommi da gli altri il più
per poco religiosi, gli intendenti di lingua ebraica per ebrei occulti. delfico,
ristretto. cavalca, ii-7: la lingua... molto nuoce, perché da
occupata da gente strana per la lingua da loro discordante. b. davanzati,
superare. castelvetro, 10-x-113: la lingua volgare si ampliò durante lo 'mperio romano
. mazzini, 14-362: se v'è lingua che a rimanerne padroni esiga un'occupazione
occupazione quasi esclusiva è l'italiana, lingua che acquistiamo, lingua letteraria, non
è l'italiana, lingua che acquistiamo, lingua letteraria, non parlata da noi.
le cose oceano, perché questa parola nella lingua primitiva dinota * fluente ', *
firenzuola, 14: la maiestà della lingua latina la quale, sanza aggiugnimento di
, n: contro i numi di sua lingua il telo / ardisce di vibrar,
qualche dubbio ancora che sieno scritti in lingua volgare: di che potrebbe assicurarvi l'
. -anche: il mordersi ripetutamente la lingua o la parte interna della guancia,
: veggio senza occhi, e non ho lingua e grido; / e bramo di
chiamano oddeglandari, che significa in nostra lingua garzoni di camera. = adattamento
flauto, perché risulta dal congiugnere la lingua ai denti. = voce dotta,
'dente 'e y * -ò>ctoa 'lingua odontoglòsso, sm. bot. genere
(< 'dente 'e yxtòooa 'lingua '. odontògnato (odontognato),
; del gusto, nella origine della lingua; dell'odorato nelle caruncule mamillari nelle
squisito di questo trecentismo? ma la lingua è nel cinquecento. no davvero;
è abitualmente fatto) o di una lingua. bembo, iii-86: non si
a aire che, essendo la romana lingua e quelle de'barbari tra sé lontanissime,
, così ne'sensi come ne la lingua. dolce, l-1-184: bisogna che
offende l'occhio e 'l dente offende la lingua, non cade vendetta. sacchetti,
possono senza troppo offendere la consuetudine della lingua. 20. costituire negazione o privazione
ed idiota, in questo vizio della lingua offende. scala del paradiso, 409
i quali tanto hanno letto della volgar lingua, non sappiano che ci è non
per la comunità religiosa. lingua nostra, xxxv (1974). 3
ne riportò in perpetuo il segno della lingua e della prononcia offesa. c. dati
... potevano parlare la loro lingua ed uffiziare le loro chiese, però a
mandò a chiamare per offerirmi una lezione di lingua italiana. serao, i-608: per
ed allungati, ed in forma di lingua con due punte laterali alla base
< 'serpente 'e y'ksiaaa 'lingua, con suff. miner. ofioglosso
una sola foglia sterile a forma di lingua e una o più foglie fertili simili
., perché si ras- sembra alla lingua d'un serpe, la chiamano alcuni serpentina
e polispermi. -ofioglosso volgare: lingua serpentina, erba luccia (cfr.
serpentina, erba luccia (cfr. lingua, n. 15, e erba,
: dicesi 'ofioglosso volgare 'o 'lingua serpentina 'quella pianta comunissima in quasi
< * serpente 'e ykùaa * 'lingua '. ofiografia, sf. scienza
a leccare il pane con la lingua, e per questo par che li facciano
. non vengono portati al livello della lingua media, per essere quivi elaborati e
63: questo sonetto, essendo scritto in lingua veneziana, lo capivano tutti, e
sono proposti di rifare il dizionario della lingua latina. e. cecchi,
provenzale. capisco che per questa povera lingua borghese dell'oggi è ardimento un po'
, xii-44: 'oghèssa 'in lingua galla vuol dire sapiente, parola derivata
a me questo riapparire della questione della lingua ogni 15 anni, mi secca.
(v.); cfr. « lingua nostra », xih950). 2-3
voce dotta, comp. da ogni, lingua e dal tema del lat. loqui
con valore affermativo: sì. - lingua d'oil: il francese antico e ogni
in contrapposizione al provenzale antico (detto lingua d'oc) e a ogni dialetto
non altramente quella loro si doverà appellare lingua di z. carducci, iii-9-124:
pagano come al mezzogiorno, parlava la lingua d'oil, la lingua delle canzoni
, parlava la lingua d'oil, la lingua delle canzoni di gesta e della prosa
si riferisce, che riguarda la lingua d'oil. migliorini [s.
e diffusione anche negli altri paesi di lingua ingl. e divenne nel 1932 di uso
ungere. nuovo modo de intendere la lingua zerga, 3-53: 'oleccare le
fisiognomiche l'aiutò intanto a lasciar la lingua a rimessa. 14. prolungato,
altramente divella, il cui seme in lingua arabica è nomato mezereon e da'nostri cocco
, sua moglie, gli trasse la lingua, oltraggiandolo come se vivo stato fosse
uscì dalla camera e mi maledisse in lingua italiana ed ebraica. carducci, iii-5-420
i-1-745: mutazione sì grande e nella lingua e nel cuore dell'odierna samaritana d'
5-25: il reo demon che la sua lingua move / e e
il tempo in questioni di letteratura e di lingua... e, ch'è
al saggio / ossat di luce pien la lingua e il petto. 7
che cominciaste a translatare ne la nostra lingua a mia petizione sarebbe fornito e non
. v. borghini [in « lingua nostra », xxxiv (1973) »
. varchi, ii-1-48: la quale [lingua greca], oltra l'essere ricca
le apparenze dello stile che stanno nella lingua, nella sintassi e nelle frasi,
essere adottate, e sopra tutto la lingua. guasti, iv-7: oltre che io
pascoli, 278: parlava la sua lingua d'oltremare. d'annunzio, iv-2-119:
questo libro non metteremo quegli errori di lingua o di scrittura che si commettono
3. che appartiene a una lingua o a una letteratura straniera.
sé non potevano dare agl'italiani una lingua. ojetti, ii-343: la civiltà
cieli. bacchetti, 2-xix-37: la lingua di quell'unico che fosse mai in
2-53: oltresiepe, con un strappo di lingua cimando i grumoli del verde ancor chiaro
d'un fante / che bagni ancor la lingua a la mammella. petrarca, 27-14
hanno el becco corno uno cucchiaro, senza lingua. ramusio, iii-304: i porci
tal erore no stea più 'n nostra lingua, / ché 'n cor gientil cortese fa
vero che ne la di lui particolar lingua potran mostrare questi * omeghi 'e
bene, anzi necessario che si trasportassero in lingua tedesca professata dai franchi, nazione
qual parola dice lucrezio che la povertà della lingua latina non poteva sprimere; e significa
opere. -dialetto omerico: la lingua comune e peculiare dell'iliade e dell'
e dell'odissea, costituitasi convenzionalmente come lingua artistica dalla mescolanza di ionico (in
. non sarebbe riuscito a comporre nella lingua materna... una favola sì
, ma 1 " iliade 'in nostra lingua, e già ogn'italiano, letto
più antico epico di ciascun popolo e lingua è 'il suo omero '..
, mi avreste risparmiata la taccia di lingua maledica e di spirito riformatore del mondo
né con la mano né con la lingua, né con la mente non vi consentirai
filologicamente corretta da fabio frassetto in « lingua nostra », v (1943)
, per la prima volta nella nostra lingua dal professor augusto stefanelli dell'università di
, o, come si direbbe in lingua parlamentare, in 'omnibus'davanti al
n. 7, cfr. « lingua nostra », xvi (1955),
sport. l. caretti [in « lingua nostra », xv (1954)
la norma latina: v. « lingua nostra », v (1943),
ingl. to homogeneate: cfr. « lingua nostra », xxi (i960) »
scritti italiani quella integrità e omogeneità di lingua, che dà il mezzo ai dir tutto
, era senza contrasto il pregio della lingua. b. croce, ii-n-72: spiace
). pasolini, 8-26: lingua di alta civilizzazione e di pochi livelli
centro culturale irradiatore insieme di potere e di lingua. 3. letter.
che non ci sia più che una lingua e un popolo. papini, ii-419:
manifesta uniformità formale e semantica (una lingua, i vari elementi del fenomeno linguistico
manzoni, vi-1-380: i vocaboli d'una lingua sono, appunto, parte un composto
scrive deve seguire scrupolosamente l'indole della lingua, senza di che l'imbastardirebbe,
'uguale, simile 'e yxtòaoa * lingua '. omoglottico, agg.
a un'altra popolazione, parla la medesima lingua; che ospita popolazioni parlanti la medesima
che ospita popolazioni parlanti la medesima lingua (un'area geografica).
uguale, simile 'e yxgsttoi 'lingua '. omògono, agg. biol
: la nuova stratificazione linguistica, la lingua tecnicoscientifica, non si allinea secondo
imprecano dai o ai loro dei-bestie in lor lingua monosilla- bica-agglutinante e in omologa e alquanto
voleste perdere in me. viani [« lingua nostra », xxxix (1978)
); abbondanza e ricchezza di lingua pura o di efficace eloquenza; linguaggio o
: / tanto vai quanto vuol lingua faconda. g. capponi, 1-i-232
con piacere infinito in quell'onda di lingua viva e pura. graf, 5-414:
lusinghe / ond'io non ebbi mai la lingua stucca. g. villani,
... per dar armonia alla lingua italiana cercò di snaturarla, affettando l'in-
che nell'incertezza e nell'ondeggiamento della lingua scritta, impacciata dai dialetti, darà
aggorga / tassi a se stessa ed alla lingua inciampo. fucini, io: mi
di idee, di pensiero, di lingua, ecc.; passare da un'
ondeggiò fra il latino barbaro e la nascente lingua italiana. piovene, 7-341: compone
farli festa, / senza temer eh altrui lingua favelle / di lor cosa o non
di naturalità, i gendarmi della buona lingua gli furono addosso. 11.
ella altrui saluta, / ch'ogpe lingua deven tremando muta, / e li occhi
davanzati, padrone assoluto di quella onnipotente lingua fiorentina. -che non può essere
menzogne: / voi séte in questa lingua, in questo petto / forze sopra
-forza e vastissima capacità comprensiva di una lingua. carducci, iii-10-80: sentiva.
novissima onnipotenza di questa gloriosa e benedetta lingua d'italia. -forza ineluttabile e
tuo testimon tonnipresente nume, / irreligiosa lingua,... /...
le rivoluzioni che incidono sul continuare della lingua puramente orale: essa ha altri orari
poi si stia lontano il core / dalla lingua oratrice, misurare / con la mente
nome il quale noi, secondo la lingua nostra declinando, diremo ritmo: i latini
è la catena e il nervo della lingua. ruscelli, 2-447: participio è
de'versi, e le lascivie della lingua, e i lenocinii dello stile,
dell'orazione e del verso di questa lingua. -orazione sciolta o solata:
fusse un gran baccelliere nella scienza della lingua toscana, ma e'mi riesce,
orbilio, il suo orbilio. in lingua scolastica dicevasi maestro più severo che dotto
). nuovo modo de intendere la lingua zerga, 353: 'orbo ':
perugia dell'anno 1342 [in « lingua nostra », xiv (1953) »
i salti, percioché il saltare in lingua greca si dice orchisis. g. b
tartari in orde, e orda nella lor lingua significa ragu- nanza di popolo unito e
stato di ferrara, lettere [in « lingua nostra », xxviii (1967)
libro. -con riferimento a una lingua: costituire in un sistema ordinato e
: le leggi non furono ordinate in lingua greca, ma in latina, acciò
parlare e scrivere, le regole della lingua lor ordinate e publicate, ma per guida
bembo, 27: la toscana [lingua] e nel parlare è vaga e nelle
piedi non si sostengono diritti e la lingua non parla ordinato. -logico,
ordinata. cavalca, ii-1: la lingua è organo della ragione, cioè ordinato e
, di una teoria, di una lingua, ecc. cavalca, 20-592:
, xi-1-230: que'primi ordinatori della lingua nel discorso giornaliero facevano uso di dialetti
si può definirla [la latina] lingua mistificatrice cui non interessa la verità,
, temperanzia di cuore, ordinazione della lingua. cassiano volgar., vi-17 (78
. castelvetro, 10- xi-199: la lingua nostra non comporta ordine di vocali per
[parlare], mescolato con la lingua patria di quei nuovi popoli e con la
insieme dei fenomeni consonantici di una determinata lingua aventi il medesimo punto di articolazione.
prevalere nell'assemblea certo voto (in lingua parlamentare lo chiamano ordine del giorno)
si chiamassino ostrogoti, che in lor lingua sonava 'orientali goti '. serdonati, 1-59
temanza, 51: quale sia questa lingua ce lo disse apostolo zeno, cioè
f delminio, i-223: la lingua latina, si come tutte l'altre
suave in su que'pesci / che con lingua di sale intuonan: mesci. trinci
bartoli, 1-8-6: parlava eccellentemente la lingua del giappone e v'era udito con
7. scritto dall'autore nella propria lingua, da cui deriva una traduzione (
francese. -con riferimento a una lingua. salvini, 30-2-45: essendo la
de'lor concetti, senza interpretamento di lingua mentitrice. l. bellini, 5-3-106
: quello che altrove ho detto della lingua æl bartoli dimostra quanto la nostra lingua
lingua æl bartoli dimostra quanto la nostra lingua si presti all'originalità dello stile e
è il medesimo, come appar nella lingua latina, di cui si fatte parole
fatti nomi alle cotali cose nella prima lingua trapassarono nelle lingue seguenti che furono originate
, derivare (un vocabolo, una lingua). castelvetro, 8-2-290: ora
che si aggiunga vivacità ed efficacia alla lingua scritta, ritemprandola alla perenne fonte da
.. restituì il nerbo alla nostra lingua applicando sovente alle parole più comuni le
quando è possibile, gli elementi della lingua originaria. e. cecchi, 3-61:
. -proprio, peculiare di una lingua. buommattei, 69: i nomi
originari o domestici e natii di quella lingua che gli parla, o vi son trasportati
. cesarotti, 1-i-25: la parlata [lingua] è irregolare e negletta, ama
: io ebbi in animo di dare alla lingua poemi ch'ella non avesse, chiamando
intoppo nella famosa quistione dell'origine della lingua italiana, i miei sedici anni mi
i-23: lo primo libro, secondo la lingua greca, è chiamato genesis..
creazione critico-artistica e della formazione istituzionale della lingua. dolce, 7-4: queste sono
e principali origini dei sinonimi in qualunque lingua. 10. progenitore di una
ha raccolto belle origini e somiglianze della lingua nostra con la greca. c.
-essere tratto (un vocabolo, una lingua). p. f. giambullari
letteralmente dal francese... che lingua è questa? lingua da stracci,
... che lingua è questa? lingua da stracci, lingua da cessi,
è questa? lingua da stracci, lingua da cessi, lingua da orinali.
da stracci, lingua da cessi, lingua da orinali. 2. per
di termiti, che cattura con la lingua vermiforme, protrattile e vischiosa.
la testa della medesima forma, la lingua un poco estensibile, ma se ne distinguono
critico o contr'il boccaccio o contro la lingua fiorentina egli aristarcheggia, sempre orlandifurioseggia.
e di rasi, nella sua propria lingua; e se ne serve, stampandovi
l'italia non lasciano travedere orma veruna di lingua nazionale per tutti que'secoli, ne'
version del caro per la purità della lingua e varietà del numero, per certa aria
addenterà un giorno le reni, ardendogli colla lingua di fuoco la vita. thovez,
hanno stupidi gli occhi e muta la lingua. d'annunzio, iv-2-624: questi artefici
per insegnar altrui né accrescer ornamento a la lingua volgare, ma solo per tener memoria
12-263: cominciò a parlare ornatissimamente in lingua persiana, che da solimano è benissimo
: la netta ed acconcia ornatezza della lingua. carducci, iii-27-300: i lettori potranno
muratori, 7-iv-269: italiani ornati della lingua greca ne'secoli barbarici. carducci,
che ho saputo migliore: e quanto alla lingua, in quella ch'io parlo,
del genio e del carattere di quella lingua che fu madre della nostra, onde
fcpveov 'uccello 'e yxwacra 'lingua '. orniblènda, v.
al massimo grado di perfezione (la lingua latina); proprio dell'età aurea della
si riferisce alla cavità orale e alla lingua. = voce dotta, comp.
di stato di firenze [in « lingua nostra », xxviii (1967),
della biblioteca di harvard [in « lingua nostra », xxviii (1967),
1580, è registr. da « lingua nostra », xxviii (1967),
di stato di mantova [in « lingua nostra », xxviii (1967),
di stato di urbino [in « lingua nostra », xxviii (1967),
s. v.]: anco nella lingua parlata. va come un orologio:
archivio di stato di mantova [in « lingua nostra », xxviii (1967)
orologiuzzo. bernardo bembo [in « lingua nostra », xxviii (1967),
o scritto da tale popolazione (una lingua, l'alfabeto). massaia,
studio linguistico degli oronimi. lingua nostra, xxxiii (1972), 1
relativo all'ambito della montagna. lingua nostra, xxxiii (1972), 1
1-291: i benemeriti reali s'appellano in lingua persiana orosangi e hanno molte preeminenzie.
inferiore del velo palatino al dorso della lingua. = voce dotta, comp
, / non deve alla sua lingua far riparo, / ma raccontargli il
cosa per altro scellerata che guasta quella lingua orrendamente. ungaretti, xi-272: dalle
non aveva ritirata [l'ingegnere] la lingua e le sillabe orrendamente impastate e imbambolate
iii-382: intanto m'è necessarissima la lingua francese, la quale mi dicono che parlo
e di eleganza, grossolanità di una lingua o di un'espressione (o anche
xxvii- 1-15: conferma questa orridezza della lingua latina quel che fu detto..
d'alcune lingue, affermò che la lingua romana era fatta per la guerra e la
contro la proprietà e la purezza della lingua; che ha un aspetto francamente brutto
piglia odore di rame e, toccandolo colla lingua, ha sapore orrido. romoli,
fosse la vera e pura forma della lingua d'atene, benché a cicerone,
antologia 'pubblica cose orrorose per la lingua, specialmente traduzioni. = voce
... /... con lingua in- dustre informa e finge, /
ursàcchio aspro e selvatico, / cotesta lingua velenosa mordila. 3. locuz
tempo... era [la nostra lingua] un'orsacchiotta informe, delle ruvidezze
orsa non meno, che con la lingua ti metti a leccar tanto i tuoi
propria dei russi a parlar discretamente la lingua del sì. -con metonimia:
dei suoni, delle parole di una lingua, considerata- tanto nel proprio sviluppo orale
le norme della retta pronuncia di una lingua. cattaneo, i-1-117: altri
fugge il francese, come se fosse lingua di cannibali, e poi vi tartaglia in
. corretta e normale pronuncia di una lingua, inquanto priva di errori effettivi (
che concerne la corretta scrittura di una lingua (ed è stretta- mente connessa con
scritto tutti i diversi suoni di una lingua, soprattutto a causa dell'instabilità e
i suoni, i fonemi di una lingua determinata mediante il
venti manifesti errori, così ne la lingua come ne la ortografia. ramusio,
intendono e scrivono bene in questa nostra lingua volgare, avrà bisogno di qualche limatura
pronunzia e tutte le parole e frasi della lingua italiana sono oggi, con rare e
di un manoscritto) o di una lingua, considerata anche indipendentemente dalle norme grammaticali
la francese. guasti, iii-322: per lingua morta non si volle intendere soltanto voci
nuovi arditi, da far testo di lingua. 5.
segno che entri nella grafia di una lingua; lettera dell'alfabeto, segno d'
b. davanzati, 1-6: la lingua vulgare è latina scorretta: la scorrezion
. v., in proposito, « lingua nostra », xvi (1955)
e. i.: cfr. « lingua nostra », xxvi (1965),
puote tutto profferere nella interpretazione dell'altrui lingua. 'osi 'viene a dire 'salva '
. baldelli, 5-5-305: osanna nella lingua ebraica vale quello che tra noi: «
i secreti desiri, / quel che lingua non osa aperto svela. niccolini,
, in terza rima, scritto in lingua furbesca. carducci, iii-6- 296:
avverti- scasi che per la perfezione della lingua si giudicano necessarie le voci basse,
qual pestifer aspetto o qual obscena / lingua, qual invido occhio o qual inganno /
sm. ling. fenomeno proprio della lingua osca estesosi a un'altra lingua (in
della lingua osca estesosi a un'altra lingua (in partic. al latino)
e bizantini. 2. lingua di tale popolo. carducci, iii-5-500
dagli osci, che appartiene a tale lingua, che ne costituisce l'influsso rilevabile
, e dal loro seno germogliò l'austera lingua latina e l'indole militare dei
per dimostrare la nobiltà della nostra lingua, io correva fino al dialetto
fino al dialetto romano, fino alla lingua osca. carducci, iii-5-478:
indo- europeo nel quale si comprendono la lingua osca dei sanniti (della quale sono
] tendano ad eclissarsi, ma questa lingua non è un dialetto, non è lasciata
levata dagli ordini scolastici la necessità della lingua latina, i giovanetti si tolgono più
nel 1816): cfr. « lingua nostra », xliii (1982),
. l'alba [in « lingua nostra », xliii (1982),
i-975: noi dobbiamo far sì che nella lingua comune a tutti gli italiani..
di ambiguità, di polivalenza (una lingua). castelvetro, 8-1-178: con
giamboni, 60: de'temperare la lingua,... che non favelli
istati i primi d'avere illuminata la lingua latina, dopo tanti secoli ch'era istata
d. zanichelli [in « lingua nostra », v (1943) »
4-129: che dirò della cronologia, della lingua latina, delle costumanze, de'magistrati
turchi, che costituisce la base della lingua letteraria e ufficiale, e ha formato
(anche osmanli, sm.): lingua osmanica (v. osmanico)
latini,... fece forza alla lingua gettandola nelle forme del latino.
regole, ma ancora le leggiadrie della lingua. tiepolo, lii-1-73: è [sua
poca osservanza della buona gramatica la nostra lingua ha perduto gran parte del suo primiero
la poca osservanza del genio effettivo della lingua è poi causa che si ricorra a
italia la medesima purità e pronuncia della lingua latina che si osservava in roma.
. -adottare, accogliere nella propria lingua una voce straniera. machiavelli,
lo scrivere e da l'osservare la lingua latina. dottori, 1-94: lascia
veramente degni d'esser posti ne la lingua dei casti, dotti ed osservati parlari
alle regole grammaticali e sintattiche di una lingua. de'sommi, 27: questa
tante bravure contra i mali osservatori della lingua. c. campana, i-1-1-2:
critico. lanzi, 1-1-48: nella lingua latina influì ogni grecodialetto, per osservazione de'
voci e maniere particolarmente poetiche da quella lingua nella nostra. corticelli, 91:
non mi piaccia di scrivere in questa lingua con alcuna osservazione affettata né ricercata fuori
qualche errore circa l'osservazione de la lingua, escusatemi, ch'ancora ch'io gli
cervello è rimasto lo stesso, la lingua è diventata una foresta di lingue, il
dell'universo;... la lingua,... agitandosi nel vento della
(anche ossètico, sm.): lingua indeuropea della famiglia iranica, suddivisa in
. v.]: 'ossetica [lingua] ': lingua affine alla
: 'ossetica [lingua] ': lingua affine alla persiana: non ha
2-213: sarà quel che volete la nostra lingua, ma almeno non è piena di
11-114: egli ha senza sua fatica quella lingua nella culla e nelle fascie apparata che
, 20: -voi confessare che la nostra lingua vi è forestiera? -sì certamente:
la carne sputi tosso. -la lingua non ha osso ma fa rompere il dosso
dosso o l'osso: v. lingua, n. 24. -non c'
, sobrio (uno stile, una lingua). fr. serafini, proem
? giusti, i-62: né la lingua per un'assenza sì lunga...
contarini, lii-4-64: parla bene in lingua francese, italiana e spagnuola, che
gambe la coda, ed appassita / la lingua e il varco delle fauci avvolto /
òatéov 'osso 'e yxòiaaa 'lingua '. osteoglòssidi, sm. plur
, iv-2-75: porse ella finalmente la lingua tremante, coperta d'una crosta mista
. 2. sm. la lingua di ceppo ugrofinnico parlata dagli ostiachi,
che è barbarismo e ignoranza di lingua. aleandro, 1-206: non dobbiamo
muzio, 1-194: veggendo la vera lingua latina con le sue leggi, forme
italiana ostinatamente negato da quella accademia alla lingua perpetuò le guerre civili di penna che
analogo alle baliste. viani [« lingua nostra », xxxix (1978),
xvi (1902-1904-1905), 412-413 e « lingua nostra », xi (1950)
chiamassino ostrogoti, che in lor lingua sonava 'orientali goti ', e quelli
ostrogoto. 4. sm. lingua tedesca. soffici, v-2-385: gente
cattaneo, v-2-336: ha [la lingua greca] la forma attiva, passiva e
ottentotto, sm.): la lingua parlata da tale popolazione. 2
sicurano, il quale già ottimamente la lingua sapeva. petrarca volgar., iii-30:
riguarda gli ottimati; aristocratico. lingua nostra, xxi (i960), 4
-che si segnala per la perfezione della lingua e la grandezza degli scrittori o degli
: questa voce [turchi] nella lingua ebrea significa vagabondo o fuoruscito, nella
101: il sale solamente astrigne la lingua, là dove talume non solamente fa
, prudente. cariteo, 356: lingua, che ti mostrasti sempre optusa /
tata'in); cfr. « lingua nostra », xlii (1981),
italia che squittivano forte - vogliamo la lingua! vogliamo la lingua! 3
forte - vogliamo la lingua! vogliamo la lingua! 3. con riferimento a
non avea [una figura d'incubo] lingua, e spalancando in faccia al povero
tutte le membra si snodassero, la lingua mai snodare non volle. -senza
insalatiera, ecc.: v. « lingua nostra », xxxviii (1977)
'greco e scolastico '(che in lingua greca vale oziante). b.
. dominici, 1-54: chi la lingua usa in ozio fa... contra
per far prova se sapevo ancora la lingua franciosa, l'ho tradotto in quella.
1-54: così diè [dio] la lingua all'uomo non oziosamente: e però
non oziosamente: e però chi la lingua usa in ozio, fa non solo
conte ramondo generò assai più poeti nella lingua provenzale che la virtuosa corte di federigo nell'
fatta, il duca gli fece cavare la lingua infino alla strozza. boccaccio, 9-15
letterario o anche alla struttura di una lingua (e, di conseguenza, inutilmente
: la p lingua attica... attesta senofonte nel luogo
v. pabulo); v. « lingua nostra », xxvi (1965),
volta lessi le 'origini della lingua italiana 'del franzese egidio menagio,
. fondo galileiano [in « lingua nostra », xlii (1981),
di fiandra. magalotti [in « lingua nostra », xlii (1981),
ordinario. archivio mediceo [in « lingua nostra », xlii (1981),
nel 1665); v. anche « lingua nostra », xxv (1964)
col tampino gonfio dal pacchio e con la lingua intricata dal soverchio bere. fagiuoli,
. ''yxòiaaa 'lingua '. pachilòsi, sf.
di paceri si chiamano rof- fiani in lingua toscana. pananti, i-138: c'entrano
sarà forse voce di qualche dialetto ma della lingua co mune certamente la non
'patisciach ', che suona in lingua nostra più che imperator. carducci,
della toscana favella aver il metodo della buona lingua. bontempi, 3-2-215: le proporzioni
ver de'primi (padri e maestri della lingua tosca / fatta la poesia vile e
: dante:... padre della lingua italiana. -come appellativo (e con
pontefice, e che desideravamo apprendere la lingua e lettere loro, per potere scambievolmente
l'uso e le regole di una lingua. l. salviati, 1-1-146:
a ceder quella prerogativa che della volgar lingua e del suo nome e del suo uso
, di un'arte, di una lingua, di un argomento; capacità di
padronanza di verso, che dovizia di lingua poetica eletta, di elegante lingua famigliare
dovizia di lingua poetica eletta, di elegante lingua famigliare. capuana, 15-221: lo
, elegante o ricercato; fiore di lingua. faldella, i-5-231: in essi
la penna scrive / men presta della lingua e men del cuore / per le vostre
: l'uso, padrone o testimone della lingua. -facoltà che domina un istinto.
perfezione e sa parlare con proprietà una lingua; esperto di una disciplina, di
vertuosi galantuomini et esso effettualmente padrone della lingua tosca. piccolomini, 10-avv.:
mestieri d'esser così minutamente instrutti nella lingua nella qual traduciamo e d'esserne così
. ben maneggiare e trattare la detta lingua. condivi, 2-59: il che
i-302: il non esser padron della lingua fa fare di così fatti comenti. carducci
mezzo espressivo, in partic. una lingua. salvini, 5-iii-325: dante.
bene scrivere e padroneggiare la mia propria lingua. carducci, iii-io-175: il padroneggiar
senza aver chi vi segua, la nostra lingua non meriterà nome di paesana, ma
col nome di aspeto, che in lingua paesana significava 'grandissimo '. leopardi,
pianti la sua lingua nel paese conquistato e 'distrugga anche
e 'distrugga anche del tutto la lingua paesana la sua lingua in quel tal
anche del tutto la lingua paesana la sua lingua in quel tal paese appoco appoco si
langue'paesana. -che costituisce la lingua propria di un determinato genere letterario fin
paesano, messa da parte la sua lingua, scrivere in quella di un altro
. -alla paesana: secondo la lingua locale, nel linguaggio corrente (parlare
questa vostra intricata, fantastica e inviluppata lingua, e che vi disponesti a parlare
bell'avvertimento approvato dalla sperienza. ogni lingua, ogni paese ne ha. s
. da paesello', v. « lingua nostra », xxx (i960),
marzo. ugolino martelli [in « lingua nostra », xxxviii (1977)
g. oder tacconi [in « lingua nostra », xxiv (1963),
e ferraù pregollo / umilemente in suo lingua pagana: / -deh, non far,
fiasco. nuovo modo de intendere la lingua zerga, 356: 'paglioso '
dal sanscrito pahari [bhàsfi] '[lingua] pahari '. pàhlavi, sm
. pàhlavi, sm. ling. lingua colta mediopersiana usata nell'impero sassanide,
pahlavik (agg. che designava la lingua della persia prima della conquista musulmana),
pahlàvico, agg. ling. lingua pahlavica (anche semplicemente pahlavico, sm
decenni la maggior penetrazione di dialettalismi nella lingua comune sono forse la cucina e i
datogli una stoccatina in bocca con la lingua, non ischiodando punto de la chiave che
grammaticali nelle quali i furiosi paladini della lingua stillarono ridicolo- samente più di cervello e
, 4-307): cfr. « lingua nostra », xxxvi (1975),
il palato duro e il dorso della lingua (e in base al punto esatto di
fra il palato e il dorso della lingua (ed è il caso della pronuncia s-
le numerose attestazioni dialettali, v. « lingua nostra », xlii (1981
ad apprendere i primi elementi di una lingua orientale, ci arriva nuovo il vedere
boccaccio, vili-1-200: così la lingua, col suo piegamento e circunflessione,
da'labri, da'denti, dalla lingua e dal palato. lomazzi, 4-ii-42:
le gengive ed il palato e la lingua a forza di acqua di colonia. nievo
, aveva gli occhi smarriti, la lingua aderente al palato. pirandello, 8-463:
disposto, pero che né denti né lingua ha né palato. ruscelli, 2-493:
la cui contrazione permette di alzare la lingua e consente il restringimento dell'istmo faringeo
e dal gr. yxtòaaoc * lingua '. palatografia, sf. medie
maniera in cui vi si appoggia la lingua nell'atto della fonazione (e si ottiene
nella zona concava l'impronta lasciata dalla lingua durante la fonazione). = voce
de amicis, xiii-99: trattate la lingua da gran signori, non da pitocchi
de'musulmani di sicilia senza conoscer la lingua e paleografia arabica. 2
è proprio, che si riferisce alla lingua germanica settentrionale delle iscrizioni runiche databili
temeraria ritenere che si riferiscano anche alla lingua le condizioni arretrate di civiltà dei barbaricini
ì. paleoslavo, sm. lingua basata su uno dei dialetti bulgari usati
divenne nei secoli x e xi la lingua letteraria ecclesiastica e si diffuse in serbia
che per la sua grammatica scientifica della lingua boema... e per i
.). paleovèneto, sm. lingua di tipo indoeuropeo e affine all'italico
dir qualchi profumi ora se appiglia / la lingua a paligiar quel che ho nel core
ii-6: ordinò la natura, che la lingua fosse e stesse rinchiusa, come mala
sopra il mio sangue, né credo sia lingua / che far potesse il gran danno
il gran mister palese / che né lingua svelò, né orecchio intese.
si riferisce, che è proprio di tale lingua. cavalca, 20-43: avvegnaché non
di quel linguaggio, rispuose ad barione in lingua palestina. lanzi, 1-1-348: trovandosi
palestini. 4. sm. lingua semitica. lanzi, 1-2-13: s'
paglia1. pali, sm. lingua medioindiana del gruppo indeuropeo, in cui
) e che è tuttora usata come lingua letteraria e religiosa a ceylon, in birmania
morte come il pali ch'è la lingua sacra dei buddisti dell'indo- china.
sacri buddisti] fossero composti primamente nella lingua pali. = dal sancr.
(plur. m. -ci). lingua palica: pali. cattaneo,
. cattaneo, i-1-151: la lingua palica (pali), derivata anch'
e spenta essa pure, è la lingua sacra dei buddisti. gioberti, 4-no:
presenta mai come palingenetica nei riguardi della lingua. 2. biol. carattere
gattonando gli si avvicina, gli mette la lingua in bocca, gli prende in mano
e imentica quasi per intiero della lingua nazionale. bonghi, 1-194: ora
parola sana, si vede che avea la lingua appallottolata. -avere o fare
ciascuno de gli antichi più famosi in ogni lingua. s. maffei, 5-3-327:
o parlato a paimira (la lingua); scritto nella lingua di tale
paimira (la lingua); scritto nella lingua di tale città (un'iscrizione,
); tipico dell'alfabeto di tale lingua (un carattere). -arte palmirena:
. 2. sm. ling. lingua tipica delle iscrizioni di paimira risalenti ai
organo corporeo, in partic. della lingua. n. agostini, 4-5-10:
quale trovai in casa con un palmo di lingua fuore, che pareva un cane scialato
gli occhi, cavano un palmo di lingua e restano soffocati dal demonio. moravia
, ansimante e con un palmo di lingua di fuori, veniva a prosternarglisi dinanzi.
. 18. -fare un palmo di lingua: v. lingua, n. 23
-fare un palmo di lingua: v. lingua, n. 23. -fare un
castello di s. gemigttano [in « lingua nostra », i (1939)
vii-526: è scarpion che la codata lingua / vibra ver chi lo palpa e lo
barilli, i-189: palpandola [la lingua italiana] come un cieco, soltanto
simintendi, 2-51: ella [la lingua recisa di filomena] giace, e
in gola, col palpitare de la lingua cantano. soderini, i-206: ciò apparirà
sì che, nello stesso tempo, la lingua nazionale rimanga un po'fossilizzata e paludata
. targioni pozzetti, iii-537: 'pan cuculio lingua di faggio, di cerro e di
legislatore o il riformatore delle pandette della lingua? p. verri, 1-ii-169:
in partic., profonda competenza nella lingua e nella letteratura sanscrita.
e cavoiate riscaldate. pulci [in « lingua nostra », xl (1979)
(1967), 400-409, e « lingua nostra », xxxix (1978)
panella. g. calderone [« lingua nostra », xxxvi (1975),
due millimetri d'una polta violacea sulla lingua barbugliosa. = acer, masch.
. r. stefanini [« lingua nostra », xxvi (1965),
jacopo da todi, il 'pange lingua 'di tommaso d'aquino, le tre
a sonarvi su il 'pange lingua 'di san napoleone. =
iniziali, propr. * canta, o lingua '. pangelino, sm.
tutte le genti di stirpe e di lingua tedesca e al loro dominio egemonico;
tutte le genti di stirpe e lingua tedesca, che si diffuse nel sec
alla follia (ed è termine della lingua ionadattica). burchiello, 23:
composto di panico, cioè di pazzo in lingua ianadat- tica, e di noci malesce
de la nostra comedia, mordeteli la lingua con un paio di forbici de la
a stento. -per simil. lingua lunga e viscida (di un animale
universale, dizionario universale (di una lingua). = voce dotta, registr
con termini appropriati la realtà (una lingua). citolini, 2-3: ella
citolini, 2-3: ella [la lingua ebrea] è ridotta a tanta povertà
, un peperoncino da portar via la lingua. pratesi, 5-416: ci regalava
'pansé càl ', che in lingua nostra s'interpreta tempo di pioggia e
/ lutulente. viani [in « lingua nostra », xxxix (1978),
, con il seno balzante, con la lingua all'acqua, nell'acqua, nella
benissimo. -s'io non avessi la lingua, guaglia me: parti che la sia
proprio ferro essendo detto legno chiamato in lingua portoghese pao di ferro, che vuol
che possono assumere le labbra o la lingua in condizioni di alterazione patologica.
lato, il faccione livido, la lingua pavonazza che usciva a metà dalle labbra bavose
il vezzo di fare il papa della lingua: è mestier troppo comodo,
dirmi, signor niccolò, che la lingua oggidì parlata e scritta in roma da quell'
pur il fiore, in fatto di lingua, di tutto lo stato papalino, vorreste
stato papalino, vorreste voi dirmi sia lingua da stare alla bilancia con alcuna delle
papà1. papiaménto, sm. lingua creola con base spagnola e portoghese e
an- tille olandesi e usata anche come lingua colta e burocratica. =
1 'esistenza delle papille della lingua per il gusto, 1'esistenza delle papille
appuntita, situata sulla mucosa superiore della lingua. -papilla del pelo: formazione di
de'corpi, o sciogliendosi sopra la lingua... o sollevandosi sino alle
laureato / ha scritto un libro in lingua italiana / dove ha di papinella e
: non pretendo d'aver creato una lingua papiniana. rebora, 3-i-331: scrivere
; a seconda della provenienza, della lingua e del l'antichità dei
ove non hae lettere che facia la lingua troppo muovere, sì come 'marna '
né spagnuoli, né franciosi cinguettare in lingua pappagallesca, odiosa e da voi non intesa
mobile rispetto al cranio, e la lingua grossa e carnosa; in alcune specie
. doni, 1-2io: certi dotti in lingua toscana... non direbbon mai
, 7-585: si dà principio con lingua fiorentinesca a qualche papolata ridico- losa.
). zanoni [in « lingua nostra », xxxviii (1977),
qual voce 'parà 'vuol dire nella lingua portoghese 'battaglia 'o 'disfida
anonimo (1824) [in « lingua nostra », xxvii (1966),
sm. ant. nella grammatica della lingua greca, il perfetto. berni,
, per lo stile e per la lingua, ed e considerato perfetto, degno
modello pei vocaboli analoghi di una stessa lingua: così in latino la voce 'rosa
che esistono fra le varie unità della lingua appartenenti alla stessa classe morfosintattica e
poi non dico, perché non so lingua umana che ne potesse pur una minima
innanzi che il poeta s'insignorisse della lingua e dell'arte. de sanctis, 11-38
, trasponendo un testo altrui da una lingua all'altra, lo amplifica o ne
reco non è ancora un vero esercizio di lingua e stile atino; e né meno
lavinia colonna che dissegna / a la lingua materna dar ristoro, / con un
ttapà 'presso 'e yxtóacra 'lingua '. parégnati, sm.
eglino [poeti] le prendessero dalla lingua del volgo tenace sempre dell'antica favella
come potranno paragonare la scrittura con la lingua del popolo, che già è morta,
do licenzia / che ti tragga la lingua, gli occhi e l'anima. giraldi
1-40: atene rimane giudice e paragone di lingua a'greci. cinelli, 11-113:
ceresa, 1-811: sento a la lingua un così forte groppo / più indissolubil
per coloro che han para- liticata la lingua. guizzalotti, 263: come la penna
e secche e mangiandone tropo fa la lingua paralitica e moveno al vomito. monti,
gli aprì le mascelle. si vedeva una lingua corta, paralitica, dal colore bianchiccio
, anno vi) [in « lingua nostra », xvi (1955),
successive. m. medici [in « lingua nostra », xl (1979)
: l'insegnamento primario è dato nella lingua parlata dalla maggioranza degli abitanti di ciascun
abitanti di ciascun comune, e nella lingua parlata dalla minoranza in corsi paralleli.
170: contro le batterie d'una mala lingua non vi vuol altro parapetto eh'una
viaggi per leghe, le quali in lingua persiana si chiamano ancora col vocabolo antico
parassiteria ', già in uso nella lingua scritta ». male in boffi e peggio
che la 'parassiteria 'sia di lingua scritta, salvo se ella non intenda
mette; / mai un no lor lingua dette, / ma sempre, pronte e
. cavalca, vii-215: la loro lingua era coltello aguto e le loro paravole
i suoi spropositi di fatti di giudizi di lingua di grammatica d'ortografia. graf,
, condizione di parità nell'insegnamento della lingua ufficiale di uno stato o di una
altri... addobarono questa nostra lingua di nuove testure, di nuove canzoni e
, quanti sono coloro che o dalla lingua o dalla penna son messi a parte di
; analogia fra più parole anche di lingua diversa. luna [s. v
svolgimenti e sviluppi diversi rispetto all'identica lingua o ceppo linguistico da cui entrambe derivano
: si aggiunga la parentela tra la lingua italiana e provenzale. 8.
è chiamata pàrentese, eh'in nostra lingua non suona altro che interposizione. sansovino
cor no lo pen- zaria né diria lingua. latini, i-2422: omo che mi
ella altrui saluta, / ch'ogne lingua deven tremando muta, / e li occhi
a parer mio, per iscioltezza di lingua e stile. jahier, 98:
stato di firenze. guardaroba [in « lingua nostra », xxviii (1967)
con uno più noto e frequente nella lingua dell'uso, che ha con il
, in bocca rimane leggermente attaccato alla lingua e tende a sciogliersi; si adoperava
de'pargolleti che cominciano a snodar la lingua. groto, 1-41: ebbe fin da
che mai non sia chi con incauta lingua / la pura e pargoletta anima tragga
pargolezza. summo, 1-iii-547: fallo di lingua non può esser cosa che sia notata
un pari? leopardi, i-1199: la lingua inglese in gran parte può porsi a
siamo!... io la lingua, egli ha il pugnale. d'annunzio
. 8. sm. la lingua francese parlata a parigi. bonghi,
egli scritto in parigino, poiché la lingua francese dal xii secolo in qua e
viaggio in italia, per impossessarsi della lingua italiana, ha pensato di chiederci la
morsure la pariglia ch'alia di lei lingua porgeva. brusoni, 8-413: grande
. leopardi, i-396: nella nostra lingua novella e novellare... hanno
prime quattro declinazioni de'nomi semplici della lingua greca, nelle quali i casi obliqui
militato gran tempo insieme, erano pari di lingua, d'ordine e d'armi.
, i-xi-16: intra li uomini d'una lingua è la paritade del volgare.
, 5-3-38: queste vite per purità di lingua latina si pongono in parità con gli
conversazione; parlato (un dialetto, una lingua). -anche: pronunciabile.
mi vi applicai moltissimo au'impossessarmi della lingua parlabile. tommaseo, [s. v
v.]: non tutta la lingua parlata è parlabile da tutti e in tutti
. v.]: il volapuck lingua orrenda e non parlabile. -che
andromaco, né avendo in contanti la lingua greca [l'ambasciatore cartaginese] stese la
o giacomo da lentini, 419: lingua non potè avere in parlamento / di
, che si esprime in una determinata lingua o dialetto. trissino, i-22:
è una autorità e una norma nella lingua, ed è nell'uso, più generale
ciascuna persona in quanto fa uso della lingua materna (e anche di una lingua
della lingua materna (e anche di una lingua speciale, di un dialetto).
di modificare, accrescere e configurar la lingua a suo senno. manzoni, fermo
ormai si è ben compreso che conoscere la lingua non si può se non come '
del parlante. gentile, 3-83: la lingua è come l'arte: non
chiunque l'adoperi. la parola e la lingua tutta è sulla bocca del parlante.
far nomo, / è forte a lingua mia di ciò com parla. idem,
. 2. esprimersi nella propria lingua o dialetto materno o in una lingua
lingua o dialetto materno o in una lingua straniera conosciuta. dante, inf.
e fiorentino. tausilio, 1-147: questa lingua volgare, ond'io vi parlo,
tedeschi un turco il qual parlava in lingua ungara. casti, i-2-43: udiste,
testa a tutti, parlando un po'in lingua un po'in dialetto.
lo sento bene, / né co lingua parlare / né soferir lo tempo contiate.
nel medesimo modo d'orazio alla sua lingua. metastasio, 1-iv-496: se mi
.. la cui magnificenza l'umana lingua non può parlare. machiavelli, 1-viii-188
1-viii-188: non si può trovare una lingua che parli ogni cosa per sé sanza
mia lezione, parlò i pregi della lingua greca. alfieri, xv-71: che parli
? 18. usare una determinata lingua o dialetto per esprimersi. dante
dante, par., 26-124: la lingua ch'io parlai fu tutta spenta /
volesse dire che in effetto ella [lingua] fosse italiana, conciossia- ché ella
testa ragione più largamente si arebbe a chiamare lingua d'europa. castelvetro, 8-2-89:
flaminio... voleva che la lingua latina vivesse molto più oggidì che non
, non saper parlare più che una lingua. vendramin, lii-5-447: si diletta
[accenti] dipendeva nella greca e latina lingua il numero poetico ed oratorio non altrimenti
a vigilar. / gli parlò l'araba lingua, / come quei che ben la
io patisco. carducci, ii-7-261: stupida lingua che non ha se non due verbi
3. -parlare con il cuore sulla lingua, v. lingua, n.
con il cuore sulla lingua, v. lingua, n. 23. -parlare
un basco parla lo spagnolo o la lingua spagnola: v. spagnolo. -parlare
giudica non con la misura estrinseca della lingua oggettiva, ma con quella intrinseca e
s'accompagna naturalmente. 3. lingua, idioma, parlata, dialetto.
, e per arroto / a la lingua, a la man la parlasia.
tutta la persona. 3. lingua, idioma, vernacolo, dialetto. -anche
. -pendere dalla bocca, dalla lingua, dal ciglio o dagli atti,
riferito che gli adulatori pendono dalla vostra lingua. pananti, i-2: dalla bocca
culturali ai nazionalismi e ai particolarismi di lingua e di sangue, penso che i
lassù pendolonè, con un palmo di lingua fuori e cogli occhi sbuzzati.
volto, lasciando cader la mascella, a lingua pendula, come imbambolato. soldati,
guevara], ii-78: la cattiva lingua ti penetra le viscere. g. p
confesso) e temo / che la lingua o la fronte mi condanni / appresso
/ e tal muove in ver te lingua pietosa / che ti fende la penna in
: or non si stende più la lingua mia, / però che 'l breve orar
. 8. introdotto in una lingua o in un'opera letteraria. muratori
pronunciata, istmo). -anche: lingua di terra che si protende in mare
o peninsola convien dirsi ancor nella nostra lingua, non essendovi altra voce con che
molte cose è da fare gran differenza da lingua toscana a lingua italiana. foscolo,
fare gran differenza da lingua toscana a lingua italiana. foscolo, xii-615: i veneziani
essa rispose che poiché avevano sciolta la lingua, era bene che avessero legate le
l'altare maggiore, segnando con la lingua sul suolo lunghe croci e lasciandosi dietro
pietro da confessare i pellegrini ciascuno nella lingua propria, mandati da varie nazioni e
74-6: non sia... la lingua pronta a arlare né la mano presta
. -di penna: che riguarda la lingua scritta; compiuto con scritti; che
da quella accademia [della crusca] alla lingua perpetuò le guerre civili di penna che
tal volo, j che noi seguitela lingua né penna. lapaccini, lxxx. viii-n-16
un canto. nuovo modo de intendere la lingua zerga, 349: monete: aste
dita vi portino, e in luogo della lingua menate la penna, ed essi a
su la penna, con la vostra lingua su la carta. -sentire qualcosa
giulio. nuovo modo de intendere la lingua zerga, 355: 'penna- chi
di questo uccello dal purpureo rostro e dalla lingua larga e che parte la voce,
queste maravigliose pennellate di ingegno e di lingua. foscolo, vili-145: minzoni,
il discorso per profilarne l'argutezza con la lingua pennelleggiante di chiaroscuro. pennelleggiare (
appartenersi al poeta che duna in altra lingua traduce: come colui del quale principale
mio bel sole, / fatta la lingua altrui pennel d'amore / e colori
savi, 2-i-379: le forme della lingua pennicillata in cima de'tordi, biforcata
, col pelo dritto, e la lingua fuori a pennoloni che strusciava sulla polvere
). nuovo modo de intendere la lingua zerga, 356: 'pen- noso '
vostro pensamento che non e la nostra lingua. daniello, 595: percioché in dio
all'età sua, in istudi di lingua, [fornaciari] per ora non ha
: per gl'italiani il latino era la lingua dei padri loro;...
l'eleganza dell'una e dell'altra lingua. alfieri, 12-pref.: mi eleggo
9. locuz. -avere la lingua uguale al pensamento: essere assolutamente sincero
le genti oneste / che hanno la lingua al pensamento eguale. -avere pensamento
cuore pensando e volendo, o colla lingua parlando, o coll'opera mal fac-
cor no lo pen- zaria né diria lingua. anonimo, i-497: donna, lo
. giusto de'conti, i-45: la lingua s'assicura / a dir del ben
bilancia di discrezione e non ritiene sua lingua per lo freno di ragione, elli
imbriani, 6-138: in quanto alla lingua, come un tempo adoperai lombardesimi a
innanzi che il poeta s'insignorisse della lingua e dell'arte. -in unione
voce sarebbe opportunissima a riempire nelle nostra lingua una lacuna che non è nella francese
o giacomo da lentini, 419: lingua non potè avere in parlamento / di
pero. castiglione, 151: una lingua particulare... non è a
evo. pasolini, 8-197: tale lingua primitiva ha infatti strutture anche immensamente diverse
dante, conv., iii-iv-3: la lingua mia non è di tanta facundia che
. landino, 220: in nostra lingua diciamo altiero e disdegnoso colui che per
talmente addestrato le menti e domato la lingua che la minima maestrina di pensione scriverebbe
presentimenti. foscolo, 1-163: talor di lingua, e spesso di man prode;
, potrebbe forse (v. « lingua nostra », xxxix (1978),
piana). -legge della penultima: nella lingua latina, legge che regola l'accentazione
. dovette tra gl'italiani ritornare la lingua muta, che noi dimostrammo delle prime nazioni
gli occhi schizzanti dall'orbita, la lingua pendente, uno dei condannati. marradi,
fatica, stanchezza, sete: la lingua di un cane). -anche con
:... rantolando, la lingua penzoloni, impiccati dalla catena. calvino
bassotto] ijon abbaiava più, la lingua più penzoloni delle orecchie, sfinito,
e del cornwall parlano veramente la stessa lingua, fanno stridere nello stesso modo la
, un peperoncino da portar via la lingua. pascarella, 2-443: il pollo e
qual io mi sia, per la mia lingua s'oda. marco polo vplgar.
): allora dico che la mia lingua parlò quasi come per se stessa mossa,
, i-90: no po dimostrare / la lingua mea coni'è vostro lo core:
abbondanza. leopardi, i-1437: la lingua italiana ha un'infinità di parole ma soprattutto
sul tronco, lo sentivo sbatter la lingua per rifar saliva dopo quella gridata,
.. che senza espresso percotimento della lingua o de'labbri il lor suono mandin
14. premere, schiacciare la lingua contro i denti o il palato (
da quattro denti, li quali la lingua percuote quando l'uomo parla. piccolomini
volendo noi intender dentro alla bocca la lingua e li denti, e che la lingua
lingua e li denti, e che la lingua nel maneggiarsi percuota, come la suole
mentre si parla, sono percossi dalla lingua. -assol. l.
, bisogna che le labbra o la lingua o percuotano espressamente o si muovano per
inique mani ingiuriosamente percuotere e la nostra lingua nel più bel fior degli anni suoi
sua ignoranza, percuote con la sua lingua l'altezza degli uomini eccellenti. tasso
non essere percussore, cioè con la lingua sua non percuotere spergiurando, ingiuriando,
facilmente non perderete mai la purezza della lingua. giuliani, i-445: se la
. chiaro davanzati, ii-12: lingua ch'è di parlar molto imbiadata /
debbiano ritenere il nome della loro propria lingua dalla quale sono tolte, ma dobbiano
memoria. tommaseo, 3-i-152: e lingua attinta o da libri o da pochi parlanti
la perderebbero mezza per via, sarebb'ella lingua pura, abbondevole, sufficiente alle necessità
quegli occhi torbidi, / poi mieterò quella lingua pettegola, / quella che m'ha
o abbandonato (una tradizione, una lingua, un'espressione). luna [
, il grande poeta e ristoratore di la lingua volgare, atteso per i goti
qui referire tutta l'origine della vostra lingua ebrea, dov'ella nacque e qualmente a
: meraviglia per certo è come una lingua quasi per tutta italia diffusa si perdesse
intesi da quelli stessi che coltivano la lingua che gli adopera. -subire l'
. bonghi, 1-142: dove la lingua di tacito par nuova e come scaturita
iv-366: 'lasciar perdere ': modo della lingua popolare, frequente a roma: 'non
superiore curva e quella dell'inferiore troncata, lingua molto piccola, la pelle del collo
: tutti gli uomini e in ciascuna lingua hanno avuto dalla natura una musica negli
tolomei, 3-132: in questa [lingua] che autori? che libri perdio
, che fu negligente nello studio della lingua italiana. c. i. frugoni,
più difficilmente perdona uomo della ferita della lingua che 'l vitupera che quella del coltello
del dialetto nostro che vi venne alla lingua o anzi in vero studio, come
studio, come fosse una proprietà di lingua? tommaseo [s. v.
: ad accogliere tra i testi di lingua le opere del manzoni gli accademici della
è che la perduellione significa nella nostra lingua i reati di stato, sebbene,
abbandonarmi più perduta- mente agli studi della lingua, comprai la * crusca 'del
capegli bianchi, l'udito perduto, la lingua pigra. piccolomini, 1-417: l'
una tradizione, una cultura, una lingua, una tecnica artistica, ecc.)
passioni di quell'età... è lingua oggi affatto perduta. niccolini, iii-n
per quali trapassi si perviene da una lingua madre alle lingue derivate. si può
può soprattutto colle radici conservate in una lingua supplire alle radici perdute in un'altra
poi ancora prima del nascere della nostra lingua, come lucilio ennio nevio ec. carducci
era chiamato cimone, il che nella lor lingua sonava quanto nella nostra * bestione '
il significato che ha in un'altra lingua (un vocabolo). castelvetro,
quali ricevono il significato che usa un'altra lingua in simili parole, sì che hanno
commune a significare quello che è della lingua loro e quello che è della lingua
lingua loro e quello che è della lingua strana. 5. figur.
parti quasi tutte a le quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando,
stare cogli eretici, contieni la lingua e il ventre, e dove tu stai
usato in un paese straniero (una lingua, una parola). liburnio,
voi dite che, per aver la lingua toscana assai vocaboli di tutta italia,
piccante e arricchir l'erario della nostra lingua. -che è proprio, che
volgo. giuliani, i-2: la lingua di questo volgo è troppo più notabile