rossa, / ond'esalava abbo- minoso lezzo. leopardi, 31-33: diman, per
sul sagrato e sulla piazzetta esce un lezzo di vivande e di vino e un acciottolìo
è accovacciata nelle caverne che fiatano il lezzo del suo alito. idem, 19-488:
iv-2-352: a tivoli... un lezzo acuto d'acque sulfuree; e poi
-l'acquaio ammorba colle sue tanfate di lezzo rancido. manzini, 10-138: asciuga
nelle stanze... c'era il lezzo acre del vecchio sudiciume. paolieri,
dei porti irraggiati dai fari e appestati dal lezzo delle sentine. l'acredine era irrespirabile
soglia, un'afa di forno e un lezzo disgustoso gli mozzarono il respiro. panzini
s'e'son giovani, un po'di lezzo. idem, 2-346: la salciccia
e intr. (allézzo). mandare lezzo, puzzare; rendere puzzolente.
. = deriv. da lezzo (v.). allianza
crusca]: si mostravano ammorbatissimi dal lezzo di tanto enorme peccato. cicognani, 3-82
quanti panciotti di maglia che ritenevano il lezzo delle pecore, quanti calzerotti a sette
non era un'anima, esalavano un lezzo antisettico, come tante celle mortuarie o
dove non era un'anima, esalavano un lezzo antisettico, come tante celle mortuarie o
temprar con l'aonio / aroma il lezzo. idem, ii-587: e in sue
pel dosso / penetrato n'è 'l lezzo, e ci ha appestati, / andiam
bella. 2. ammorbato da lezzo nauseabondo; pestilente. tommaseo-rigutini, 2204
porti irraggiati dai fari e appestati dal lezzo delle sentine. viani, 19-80: quel
il mondo! / che il tanto lezzo almen, che in lui si spande,
di schiume. viani, 19-261: il lezzo delle vestimenta negli attorcigliamenti risollevava la peste
ii-165: salendo le scale, un lezzo di stantio mi si avventava alle nari.
funerarie e di erbacce. però quel lezzo di bosso che stagna nell'aria chiusa
il vento spirava di là, recando il lezzo asfissiante dello zolfo bruciato, guardavano gli
agl'incensi avvolto / de'cadaveri il lezzo i supplicanti / contaminò; né le
freddo, in quella camera ammorbata dal lezzo dei medicinali, mi faceva saltar dalla
a quelle calze nere, tra il lezzo dei fiori e della colonia.
, una schiuma di canaglia, un lezzo di poltroneria, trovandosi pochi, che amino
dalla mia casa sale sino quassù un lezzo di cancrena. palazzeschi, 1-426:
che sì come la schiavina sapeva di lezzo, sapeva di cimici. =
8-88: né altrimente ti posso dire del lezzo caprino, il quale quando da caldo
, che fin di qua mi puzzano di lezzo caprino, di micca, di savore
3. sm. ant. il lezzo, il puzzo caratteristico delle capre.
te gli accosti vedrai che pute di lezzo come uno carnaio. grazzini, 4-303
bruciato; torcere il naso per il lezzo. -al figur.: essere schizzinoso
le striscioline di carta velina, col lezzo di tante dita e di tanti fiati,
del porto oleosa / e corrotta; lezzo di tetre / cloache, di putridi frutti
, stomacoso, un uomo che cola lezzo per ogni lato. campana, 68:
le striscioline di carta velina, col lezzo di tante dita e di tanti fiati,
quelle calze nere, tra il lezzo dei fiori e della colonia.
. caro, 6-1106: 'l corporeo lezzo / sì l'ha per lungo suo
agl'incensi avvolto / de'cadaveri il lezzo i supplicanti / contaminò; né le
. caro, 6-1108: 'l corporeo lezzo / sì l'ha [le anime]
o da soverchia fatica sudava, il lezzo caprino del suo puzzolente naso si faceva
8-88: né altrimenti ti posso dire del lezzo caprino 11 quale, quando da caldo
caro, 6-1105: ché 'l corporeo lezzo / sì l'ha [le anime]
del porto oleosa / e corrotta; lezzo di tetre / cloache, di putridi
d'annunzio, v-2-22: lungi dal lezzo della plebe croia, / vissi di
quel singolare storico dell'arte, il lezzo delle materie alimentari che si decompongono nel
: e poi che cadder nel fetido lezzo / di turpi abbracciamenti, son deserte
veli. viani, 10-40: il lezzo delle membra agitate diffonde l'esalazione della
: la carne che suda e che dà lezzo; la carne che si defessa
: qualche porta era già aperta ed il lezzo dei dormienti accumulati dilagava nella strada.
, 0 dissertanti al caffè fra il lezzo del tabacco e dell'assenzio circa il
sciolto così sotterra porti / misto al putrido lezzo il miglior succo. lastri, 1-4-165
carri di barbabietole... un lezzo dolciastro c'investe ad ogni soffio di vento
iii-80: ecco la pescheria annunziata dal lezzo di scaglie e di salsedine; il
borghesi della vecchia roma emananti insieme un lezzo di cucine e un tanfo di sagrestia,
il suo odore dolciastro si mescola al lezzo ferino della gabbia. piovene, 5-359
quel sangue rossa, / ond'esalava abbominoso lezzo. carducci, 956: il tremulo
fondo, di tante coscienze addormentate nel lezzo dei vizi e della corruttela? guerrazzi,
colpi. moravia, v-431: un lezzo di cucina ammorbava in eterno l'aria.
incensi avvolto / de'cadaveri il lezzo i supplicanti / contaminò. verga, ii-17
altri, ma tutti con un lezzo fetido e puzzolente. dovila, 190:
, ricovero d'uomini fastiditi del mondano lezzo, ospizio di viaggiatori, largimento di
che infin là su facea spiacer suo lezzo. 14. figur. attaccare
per venir meno a causa del gran lezzo ferino che aveva empito tutta l'aula
il suo odore dolciastro si mescola al lezzo ferino della gabbia. 5.
le davano appena un dolore sordo e il lezzo delle pipe le feriva appena le nari
quelle gromme e buche esalanti ancora un lezzo di fimo, ero attratto e sgomentato dalla
disgustoso, odore acuto e nauseabondo; lezzo; afrore. fra giordano, 3-282
buono o cattivo); puzzo, lezzo, tanfo, fetore; effluvio, olezzo
corpo credo fìglinti le volpe, / tal lezzo n'esce fuor, sozza giomenta!
della giovanezza sepolta nello squallore e nel lezzo, de'giorni famelici, delle notti vegliate
penetrante, allorché il poeta discende nel lezzo della città in cui visse, in
quivi raccolto avean la feccia e 'l lezzo / d'ogni omicida rio, d'
, come mostrando d'aver a schifo quel lezzo caprino (e quel fortore così sapiente
ancora ben maceri e fracidi nel gesuitico lezzo. carducci, ii-1-5: ma non
tale occasione fuori di napoli: il lezzo ed il fracidume che è qui,
ant. odore forte e penetrante; lezzo, tanfo. rustico, vi-151 (
: discende [il giusti] nel lezzo della città in cui visse, in
: un'aria greve, fumi di lezzo più profondo che uscivano dalle case]
fanno la traversata ballando furiosamente fra il lezzo nauseabondo della sentina. stuparich, i-245
geme e spira, questo [il lezzo caprino] è tanto e tale, che
che svogliata si gitta là spruzzata di lezzo, non facendo altro che bere e ribere
corpo credo fìglinti le volpe, / tal lezzo n'esce fuor, sozza gioménta!
. forteguerri, 27-36: il grave lezzo scacciò lor dal viso. arici, i-17
gli accecati groffolatori nel marciume e nel lezzo de'vizi rovinosi alla patria mia.
il più che sia possibile dalla gualma, lezzo, posatura... della favella
si sono spesse volte imbrattati fra il lezzo delle corti. brancati, 2-3:
imbreaca, che facilmente, infettandoti di lezzo, ti farà morire, halli,
e, quanto più si rivoltan nel lezzo tenace della concupiscenza, tanto più son
adeguato. carducci, iii-15-112: il lezzo delle corti straniere non aveva ancor fatto
lasciati di già gli stenti e il lezzo / profumata si sta nella pasciona; /
2. ammorbato, pestilente, pieno di lezzo nauseabondo. - anche al figur.
... tutte impestate del gran lezzo della sua anima. govoni, 9-385:
ma luridi e imputriditi, tramandando un lezzo di stalla umana, che levava il respiro
né agl'incensi avvolto / de'cadaveri il lezzo i supplicanti / contaminò. aleardi,
quelle gromme e buche esalanti ancora un lezzo di fimo, ero attratto e sgomentato dalla
, v-242: né altrimenti posso dire del lezzo caprino, il quale, quando da
quasi mantelli induriti dagli inverni e incoiati dal lezzo. viani, 10-39: l'anche
campailla, 1-1-46: di carne corrotta un lezzo infame / spira dal corpo tutto orridamente
monti, x-4-642: scarche d'infame lezzo allor verranno / respirando più pure e più
modo che non sanno lavarsi né levarsi dal lezzo delle colpe native ed abituali nelle quali
l'afa della carogna, / il lezzo della fogna, / la peste della
, 82: al naso infetto / danno lezzo le rose e le viole. tasso
ebbe dal mondo il puzzo e 'l lezzo / che tutto intorno avea il paese infetto
. caro, 6-1106: il corporeo lezzo / sì l'ha [le anime]
vii-521: quanto più si rivoltan nel lezzo tenace della concupiscenza, tanto più son
le rimirava. chiabrera, 1-iii-297: lezzo mortai, nubi di pece accese,
de'sali, e lo spiacente / lezzo ond'è misto e male odora e punge
esala / tetre mefiti, e di gran lezzo ingombra. pascoli, i-505: quei
di cocito / le furie e 'l lezzo, onde malvagio e lordo / divenne
d'aroma, di profumo, anche di lezzo. c. i. frugoni,
): s'io vo parlar del mal lezzo che mena, /...
, 23: tetro silenzio, insopportabil lezzo, / perpetua notte, eterno oblio profondo
/ non dal vino bevuto, ma dal lezzo / nauseante dei fiati e da le
, iii-213: l'intensità di tale lezzo poteva variare da un leggero cattivo odore
fiume calmo e lento, / con quel lezzo di fogna sottovento. -estremamente
noi, che non viviamo invescati dal lezzo e dall'ambizione di sognar deità, noi
, d'ambra in vece, odoracchiar di lezzo. note al malmantile, 3-69:
sito di stalla e di sudore, un lezzo caprino, un tanfo di bestie inzafardate
ne viene sovente a pagar d'un lezzo, d'un pentimento, d'una
che 'nfin là sù facea spiacer suo lezzo. caporali, ii-96: io voleva
. e. gadda, 6-440: un lezzo, ivi, di panni sudici o di
un lezzo che l'aria di scirocco portava fin sù
generico: esalazione mefitica, puzzo, lezzo. dante, inf.,
', a indicare * cattivo odore, lezzo caprino '; l'iniziale l è
la direzione che io la levo al lezzo della sua carne malnata. -staccare,
e agghiacciante. tommaseo, n-103: dal lezzo e dalla leziosità [è distante]
che 'nfin là sù facea spiacer suo lezzo. buti, 1-293: 4 suo lezzo'
lezzo', cioè sua puzza e lo lezzo che uscia del settimo cerchio. betussi,
dau'oscurità di non veduta luce, dal lezzo dell'oscura prigione, nella quale infermo
, sento la puzza e odoro il lezzo / de l'eterna prigion del cieco
cieco abisso. salvini, v-382: 4 lezzo ', da 4 olezzo '; ma
vergogna; / e più assai che del lezzo, schifo ha della menzogna. monti
. monti, x-4-642: scarche d'infame lezzo allor verranno / respirando più pure e
): un'aria greve, fumi di lezzo più profondo... uscivano dalle
la soglia. un odore nauseoso, un lezzo di malattia e d'immondizia, emanava
il vento spirava di là, recando il lezzo asfissiante dello zolfo bruciato, guardavano gli
ungaretti, xi-221: ora si sente il lezzo d'un canale, con i suoi
, v-242: né altrimenti posso dire del lezzo caprino il quale, quando da caldo
. landino, 84: proprio lezzo e odore veemente che dispiace, el qual
spetto, e d'inde uscirne un lezzo / che superava ogni altra orribil puzza.
o da soverchia fatica sudava, il lezzo caprino del suo puzzolente naso si faceva
sentì [la mosca] di qual lezzo spuzzavano le viete e lunghe poppe.
d'ambra in vece, odoracchiar di lezzo. note al malmantile, 1-283:
al malmantile, 1-283: propriamente 4 lezzo 'è un odore che dispiace, il
/ traversi a sera; ed un lezzo a me grato / dietro ti lasci.
: qualche porta era già aperta ed il lezzo dei dormienti accumulati dilagava nella strada.
li poteva accostare, che putiva di lezzo per rispetto di quello pan patito [che
non tor col sale al latte il terzo lezzo. magalotti, 20-78: conosco bene
, preso un non so che di lezzo, che col rifritto del nuovo tornarsi
: ripassando nel corridoio sentì come un lezzo di cucina povera. jahier, 41
l'acquaio ammorba colle sue tanfate di lezzo rancido. -fetore di organismi in
/ gli facea di putredine e di lezzo, / vivi, di lunga morte
, senza schifo di marcia e di lezzo, si pose colle dita proprie a
ché verran presto / le rughe e il lezzo alle tue carni belle.
monti, x-4-678: qual lezzo, ahimè!, le guaste membra
agl'incensi avvolto / de'cadaveri il lezzo i supplicanti / contaminò. valiini,
pur che procedano unite / se il lezzo d'una carogna / è il germe
servo del regio cuoco, uso nel lezzo / di olandese cucina. lippi, 3-54
lasciati di già gli stenti e il lezzo, / profumata si sta nella pasciona
. cancellandone i confini per lo gran lezzo che mena. siri, 156: nell'
quale si vada poscia aggregando dell'altro lezzo, e se ne formi con la cessione
mai scarsa / di sordidezza marcida e di lezzo, / e il piede ognor vermi
vivi sì ch'a dio ne venga il lezzo. sacchetti, 207: e tu
non pensi che a lui ne vegna lezzo. / che per lo tuo difetto
altri scrittori, a cui non venga lezzo? ariosto, 22-97: tolto ch'ebbe
ebbe dal mondo il puzzo e 'l lezzo / che tutto intorno avea il paese infetto
dì che, perch'a dio non venga lezzo / de'nostri error, s'onoran
i santi. testi, i-296: il lezzo di tue colpe al cielo è giunto
per li zambrini. io ne soffersi il lezzo / abbastanza, signor: sotto il
altre furie che ne'civili sconvolgimenti scaturisce lezzo plebeo. carducci, iii-19-221: che aria
rinserrata di feudal muffa e viziata di lezzo chiesastico, alberto fece capire e sentire nella
ventagli si agitavano vivamente a scacciare il lezzo immondo della colpa, come farfalle gigantesche
.. era accaduto di dire: -che lezzo d'astio inacidito! 5
e già purga e rinnova / del lezzo antico l'alma vera chiesa. pallavicino
lussuriosi] giacciono sì tenacemente ravvolti nel lezzo che i vocaboli di catene, di
feccia ed ingolf ansi vieppiù in questo lezzo. pellico, 2-63: gli uomini,
: gli uomini, in mezzo al lezzo delle loro iniquità, esclamano facilmente, come
. tommaseo, 13-iii-160: giaceste in lezzo e in tenebre: / come colomba
quivi raccolto avean la feccia e 'l lezzo / d'ogni omicida rio, d'ogni
misera, che si apprende unicamente nel lezzo e ne'lupanari, sarà la vera?
principale, dove s'accoglieva tutto il lezzo delle ragazze in cerca di marito.
fare, mandare, gettare, alitare lezzo: emanare un odore nauseabondo; puzzare
putrefarsi. sacchetti, iv-2: gittar lezzo di becco. pulci, 2-40: e'
morgan te mio; noi vi faremo lezzo, / e nell'entrar ci potremo anco
82: al naso infetto / dànno lezzo le rose e le viole. c.
/ e, al ciel mandando abbominevol lezzo, / per maggior scherno di soppiatto
/ perocché il caldo ci farà far lezzo. di giacomo, i-456: cumuli di
marmo,... alitavano un lezzo insopportabile. d'annunzio, iv-1-737:
la carne che suda e che dà lezzo... prosperava in quell'uomo
specie di impudenza. -sapere di lezzo: puzzare. burchiello, 90:
90: tutte le lor carni san di lezzo. montigliano, 66: le chiocciole
e quelle de i fiumi sanno di lezzo. cassola, 8-39: rinunciò ad asciugarsi
ad asciugarsi perché l'asciugamano sapeva di lezzo. -causare un danno irreparabile.
, 27-58: questa morte gli saprà di lezzo, / ché durlindana lo tagliò pel
/ né manco fra'poeti so di lezzo. = da \ p \ lezzo
lezzo. = da \ p \ lezzo (v.), per aferesi e
258: l'alito del lione è grave lezzo. l. bellini, ii-8
. viani, 19-462: l'untume lezzo delle marmitte rendeva brodaglia calda l'aria
voce di spregio, persona piena di lezzo nel corpo o nei costumi. s'accompagna
, sm. tose. sentore di lezzo. -anche: ammasso di cose sporche e
ma luridi e imputriditi, tramandando un lezzo di stalla umana, che levava il respiro
di quelle frasi misere, cariche del lezzo di un gergo professionale, come una
pillavano fontanelle. savinio, 3-176: un lezzo scipito, come di bucato macerato nel
2. per estens. puzza, lezzo, fetore. leggenda di s.
ventraia / ne manda al naso abbominevol lezzo. foscolo, sep., 172:
aia stagnava nell'afa della giornata un lezzo greve, un sito umano e di
essendo quel vituperio vituperoso che manda il lezzo in abisso non che in cielo.
attrazione dell'orrore e terrore, dell'orribile lezzo, della vista schifosa dei miserabili lebbrosi
gli accecati gruffolatori nel marciume e nel lezzo de'vizi rovinosi alla patria mia.
'. buzzi, 158: nel lezzo del bestiale incendio / urlano streghe,
, v-242: né altrimenti posso dire del lezzo caprino, il quale, quando da
/ tetre mefiti, e di gran lezzo ingombra. niccolini, 1-146: il guerrier
: odore sgradevole, puzzo insopportabile, lezzo. tesauro, 2-124: dalle [
/ d'un mefitico odor, d'un lezzo infame / le campagne d'intorno a
le sue macchie: ché 'l corporeo lezzo / sì l'ha per lungo suo contagio
agl'incensi avvolto / de'cadaveri il lezzo i supplicanti / contaminò; né le
fetore, odore malsano, tanfo, lezzo. ghislanzoni, 8-123: le dame
mi puzzano [i frati] di lezzo caprino, di micca, di savore
la tremenda folla da cui emanava un lezzo nauseabondo, da cui qua e là
, baratro e sentina / d'ogni lezzo più fetido e spiacente, / cadavero
a sanare i quattro venti d'italia dal lezzo di tutti i contagi.
, i penetrali delle prigioni tanfati di lezzo, gli scalei patibolari sono andati in perdizione
. odore sgradevole, puzzo insopportabile, lezzo. -in partic.: alito cattivo,
, senza schifo di marcia e di lezzo, si pose colle dita proprie a mollificare
vino e di whisky mischiato a un lezzo di mondezze. moravia, xiii-257: in
ammorbante; odore acuto e nauseabondo; lezzo, tanfo, miasma. vasari,
essendo quel vituperio vituperoso che manda il lezzo in abisso non che in cielo.
da cadaveri. chiabrera, 1-iii-297: lezzo mortai, nubi di pece accese,
uva calcata. ungaretti, xi-221: al lezzo si mescola un odore di mosto.
). gatto, 1-51: il lezzo / mostruoso che la sgronda / sul
rinserrata di feudal muffa e viziata di lezzo chiesastico, alberto fece capire e sentire
spocciosa, che la loia e il lezzo colora e profuma col fardo e il musco
sull'aia fra quelli che gavazzavano, il lezzo increscioso d'una carne straniera, che
la tremenda folla da cui emanava un lezzo nauseabondo, da cui qua e là emergevano
. -pieno di puzza, di lezzo; fetido (un luogo);
-nauseabondo. carducci, iii-3-9: un lezzo nefando d'avello e di fogna /
, 140: tutto era gloria! il lezzo / forbia dei negri secoli / la
sia alla condizione di inettitudine sia al lezzo che promana dai nidi; secondo altri
come mostrando d'aver a schifo quel lezzo caprino e quel fortore così sapiente de'becchi
sentimenti e grandi che periscono affogati nel lezzo di una penna inesperta. bonghi, 1-193
d'ambra in vece, odoracchiar di lezzo. = iter, di odorare.
3. fetore, puzzo, lezzo. sercambi, 1-i-53: zazzara spiegò
fatto incautamente! oibò, / che di lezzo d'inferno puzzerò. lippi, 11-23
io spero di giungere a mostrare che il lezzo asfaltico, di cui si tratta,
: che fin di qua mi puzzano di lezzo caprino, di micca, di savore
2. puzzo intenso e sgradevole, lezzo, fetore. giamboni, 4-196:
/ quivi raccolto avean la feccia e 'l lezzo / d'ogni omicida rio, d'
si sono spesse volte imbrattati fra il lezzo delle corti. cesari, 1-2-290: noi
, 1-1-46: di carne corrotta un lezzo infame / spira dal corpo tutto orridamente.
fuor trasparia per gli occhi osceni il lezzo. casti, ii-4-62: nei sconci atti
: tu, per l'uomo sottrar dal lezzo immondo, / nostra carne vestir degnasti
infima classe sociale; togliamoci a questo lezzo delle soffitte dell'operaio, questo paria
lasciati di già gli stenti e il lezzo, / profumata si sta nella pasciona.
più penetrante, allorché il poeta discende nel lezzo della città in cui visse. faldella
amica, che non è altro che il lezzo o puzzore del naso, pareva sapere
tuo vano adulterino odore / e sol lezzo d'ovil vile t'aggrevi. parini,
infima classe sociale; togliamoci a questo lezzo delle soffitte dell'operaio, questo paria
iii-80: ecco la pescheria annunziata dal lezzo di scaglie e di salsedine. -gente
. per estens. fetore, tanfo, lezzo nauseabondo; puzzo soffocante, miasma.
.. fetore, tanfo, lezzo nauseabondo. ippi, 3-17:
, monna leonessa, / sì gran lezzo vi vien per la quintana: / ch'
ferina la combusta, mentre / spandeasi il lezzo da la piaga enorme. bocchelli,
aretino, 10-29: il tanfo del lezzo che ammorbarla dieci stufe fa segno col
della feral tua fossa / del pingue lezzo aspetta che faccia lei più grossa. monti
benché candidata dalla furfanteria che, dal lezzo elevata, divenuta schiuma, galleggi e ti
plebe impertinente, / ch'or sul lezzo, or sul dolce a stuol s'aduna
, l'afa della carogna, / il lezzo della fogna, / la peste della
idem, xi-221: ora si sente il lezzo d'un canale, con i suoi
papini, iv-857: chi non avverte il lezzo di cattivo gusto che esala da frasi
naso col fazzolettino profumato per non sentire il lezzo di simili porcherie: -io sono strabiliata
la pratica urgente / coabitando in chiuso lezzo ufficiale. silone, 171: la
infettano [le meretrici] pella col lezzo venereo e la rendono una stalla infienata et
impolverato / traversi a sera; ed un lezzo a me grato / dietro ti lasci
23: tetro silenzio, insoppor- tabil lezzo, / perpetua notte, eterno oblio profondo
che fin di qua mi puzzano di lezzo caprino, di micca, di savore e
lasciati di già gli stenti e il lezzo, / profumata si sta nella pasciona.
a chiunque non abbia il senso guasto dal lezzo di certi urbani profumieri. r
di cibo, degli infermi pieni di lezzo, de'morti privi di tumulo? alfieri
, vipere pantanose che si nutriscono di lezzo a propagar il veleno. casti,
po'buggerone: anche per uscire dal lezzo della solita prosopopea critica, da quel
grattarsi. ojetti, ii-828: del lezzo che tra i pellegrini e la folla
dispogliarsi de'sali e lo spiacente / lezzo ond'è misto e male odora e punge
scaldava o da soverchia fatica sudava, il lezzo caprino del suo puzzolente naso si faceva
li poteva accostare, ché putiva di lezzo. f. scarlatti, lxxxviii-ii-583:
/ gli facea di putredine e di lezzo, / vivi, di lunga morte alfin
.. si mise a tramandare un lezzo di putridume. -per simil.
cattivo odore, puzzo, fetore, lezzo, tanfo. iacopone, 12-23
sgradevole; cattivo odore, afrore, lezzo, puzza, tanfo. - anche
... ma tutti con un lezzo fetido e puzzolente. campanella, 5-69
puzzolènza, sf. ant. puzzo, lezzo. -in senso concreto:
disgustoso; odore acuto e nauseabondo; lezzo, afrore. storia dei
amica, che non è altro che il lezzo o puzzore del naso, pareva sapere
, con sì gran ruina / gittar lezzo di becco / assai mi stia da stecco
, monna leonessa, / sì gran lezzo vi vien per la quintana. sacchetti,
l'acquaio ammorba colle sue tanfate di lezzo rancido. -per estens. maleodorante.
; e quanto più si rivoltan nel lezzo tenace della concupiscenza, tanto più son
alcuni pensatori ed istorici, un putrido lezzo redole, su dal calderone della istoria.
5: infettata di nuovo l'ungheria dal lezzo della prava sua religione, suscitata sotto
. -intenso e penetrante (un lezzo, un tanfo). rustico,
/ del duro inferno e l'orribil suo lezzo. f. f. frugoni,
sì ch'a dio ne venga il lezzo. poliziano, 6-300: cerca de'
funereo del colore, unito a quel lezzo di putrefazione, riuscì, non che inquietante
le spezie non bastavano a dissimulare il lezzo e il sapor nauseoso di cose andate
dove s'accoglieva tutto il lezzo delle ragazze in cerca di marito e
quelle macerie a rifascio, come un lezzo di vita violenta, stivata d'odio
cane / per invilire poi, il lezzo, / la verità lontano in pigro
. odore di stantio o di guasto; lezzo. giannini-nieri, 53: 'rigno':
odore di sudiciume o di marcio, lezzo. viani, 10-255: nel dormitorio ogni
annerite dal fumo, piena d'un lezzo di cipolle, di rigovernatura e di
al rezzo, / sicché s'esca di lezzo -e vitupero. beccuti, i-284:
sm. (plur. -chi). lezzo di rigovernatura. malagoli, 336:
, 336: 'rinfresco': cattivo odore, lezzo di rigovernatura, di acquaio.
o della carne andati a male; lezzo di rigovernatura. solinas donghi,
l'europa e farla risorgere dal tetro lezzo in cui era sommersa. berchet, 1-19
rumori. graf, 5-541: sul lezzo, il ringhio, il tonfo / d'
eletto / per tome un fiato, un lezzo et una scabbia / sì ria che
1-255: ripassando nel corridoio sentì come un lezzo di cucina povera. e. cecchi
, ne viene sovente a pagar d'un lezzo, d'un pentimento, d'una
; dall'acquaio asciutto si levava un lezzo di ristagno. -pozzanghera.
quanti panciotti di maglia che ritenevano il lezzo delle pecore, quanti calzerotti a sette
corran le pecchie, e gli avvoltoi al lezzo / de'fracidi cadaveri; e che
l'erbe infeconde e i sassi e 'l lezzo. arici, ii-299: su'verdi
verran presto / le rughe e il lezzo alle tue carni belle. / di
.. /... nel lezzo del bestiale incendio / urlano streghe, masche
di banca di grosso taglio e il lezzo d'una saracca. -in espressioni
: dopo di essere ito errando gran lezzo quasi disperando di sua salvezza, vide uno
non vi viamo invescati dal lezzo e dall'ambizione di sognar deità,
, come mostrando d'aver a schifo quel lezzo caprino e quel fortore così sapiente de'
/ lavande e muschi ne tolsero il lezzo, / così i trionfi son buoni e
del mondo ai fasti e di satanno al lezzo, / di cui pria nel battesmo
da amici sconosciuti puzzanti di pipa e di lezzo. -con uso recipr. tommaseo
e a fatti poi son di viltade il lezzo. salvini, v-5- 1-3: 'smargiasso'
all'improvviso, / che il grave lezzo scacciò lor dal viso. goldoni, xii-
o da soverchia fatica sudava, il lezzo caprino del suo puzzolente naso si
apuzzò in modo di scalognacci e di lezzo che per quindici giorni non ho trovato porco
tanto che non ci si senta del lezzo antico. = comp. dal pref
scorretta per disvezzarla dal vezzo, nel lezzo dell'impudenza impaniante, da cui, come
de le sue macchie, ché 'l corporeo lezzo / sì l'han per lungo suo
agl'incensi avvolto / de'cadaveri il lezzo i supplicanti / contaminò; né le città
che sì come la schiavina sapea di lezzo, sapea di cimici. landò, 1-23
/ e, più assai che del lezzo, schifo ha della menzogna. panni,
: moveagli nausea e stomaco gli faceva il lezzo e lo schifo della medesima colpa.
i più schifi animai cerca tra 11 lezzo. 3. per estens.
attrazione dell orrore e terrore, deirorribile lezzo, della vista schifosa dei miserabili lebbrosi
: barilotti di aringhe,... lezzo di muscia- me, sciapo di carrubo
effetto della suggestione? - sapeva di lezzo: i piatti sapevano di scilivato.
fresco. savinio, 3-176: un lezzo scipito, come di bucato macerato nel
scogli, si potrebbe sgridare che si sollevassedel lezzo e tornasse alla grandezza che rappresenta.
dall'oscurità di non veduta luce, dal lezzo dell'oscura prigione, nella quale infermo
alberghi di lussuria, non fuggire il lezzo della sporchezza meretricia... san pur
buche, uscioli scortecciati, / tanfanti lezzo fecale / sozzi androni spettrali. pratolini,
: sentiva un'afa, un alito di lezzo: / « scusi, eccellenza,
questa camera è troppo impregnata ora dal lezzo nauseante del sego della candela bruciata fino
di- condo, perché anche nel lezzo de'sepolcri germina la sementa della libertà
fra gli uomini senza pur lambire il lezzo della terra e senza comprenderne l'impurità
fanno la traversata ballando furiosamente fra il lezzo nauseabondo della sentina. 2.
la sua divisa come per sgomberarne il lezzo segoso e ferale accumulato nelle baracche tedesche.
dico degli odori: fragranze di mandarini e lezzo di stoccafissi, aroma ai caffè e
di stalla e di sudore, un lezzo caprino, un tanfo di bestie inzafardate,
uomo passa i quarantanni doverebbe [dal lezzo], bisognerà che egli prima cominci dalla
e così rimase il mondo smorbato di tanto lezzo. erbaggi? nannini, 1-41:
rezzo, / sicché s'esca di lezzo - e vitupero. -privare una statua
bene adoperarono in que'princìpi per toglierla al lezzo del secento. foscolo, xi-2-308:
infima classe sociale; togliamoci a questo lezzo delle soffitte dell'operaio, questo paria
in senso gene rico: lezzo. iacofone, 12-24: tutta puza
all'improvviso, / che il grave lezzo scacciò lor dal viso. crudeli, 2-80
marito. fenoglio, 5-i-1531: il lezzo di quella moltitudine italiana, piegata, tentante
di assoluta innocuità e sommissione, quel lezzo copriva la carbo- niosità della grande stazione
. volfioni, 9-264: sentite che lezzo, fratelli miei, viene da questi
fiume calmo e lento, / con quel lezzo di fogna sottovento. -letter
scaldava o da soverchia fatica sudava, il lezzo caprino del suo puzzolente naso si faceva
buche, uscioli scortecciati, / tanfanti lezzo fecale / sozzi androni spettrali. buzzati
della parola parlata spantaccino il popolo dal lezzo dei suoi pregiudizi?
sette specchi de le bocche spira / lezzo crudel, che densa bava attosca.
, baratro e sentina / d'ogni lezzo più fetido e spiacente, / cadavere pomposo
/ che 'nfin là su facea spiacer suo lezzo. crescenzi volgar., 4-42:
l'europa e farla risorgere dal tetro lezzo in cui era sommersa. = denom.
, / onde spirava un sì potente lezzo / che fu per farci colle sua
spocchiosa, che la loia e il lezzo colora e profuma col fardo e il musco
che parea una stalla alla puzza del lezzo... cercando in istrada aperta
), sf. puzza, fetore, lezzo. - anche al figur.
ca non siei ebreo e spuzzi de lezzo pruoprio come li cani. catzelu [gue-
/ fece turar col suo sterco reo lezzo. 3. figur. spregevole,
col fazzolettino profumato per non sentire il lezzo di simili porcherie. morante, 2-198
pallavicino, i-iio: immerso in quel lezzo, di cui anche il nome putiva
, x-2-454: immagino il buio, il lezzo, lo strettume di quelle case.
insediò il vaimora, solin- go nel lezzo della sucida persona. -sostant.
scaldava o da soverchia fatica sudava, il lezzo caprino del suo puzzolente naso si faceva
. d'annunzio, iv-2-352: un lezzo acuto d'acque sulfuree, e poi da
pel dosso / penetrato n'è 'l lezzo, e ci ha appestati, / andiam
, se non fosse che il lezzo tavemesco v'amorbarebbe pur'a fiutarla un
alcuni pensatori ed istorici, un putrido lezzo redole, su dal calderone della istoria
v'ha, che non tramandi 'l lezzo. f. negri, 1-296: così
sole in quella strada, fra tanto lezzo e sudiceria, guardando quelle case alte
operaie pappanti, trincanti e vociferanti nel grave lezzo dei liquori a buon mercato, affogate
; / e al ciel mandando abbominevol lezzo / per maggior scherno di soppiatto trulla
pieno di tartaro, di tufo, di lezzo, di cenere fetido anello e sordido
valigia, se non fosse, che il lezzo tavemesco v'amorbarebbe pur'a fiutarla un
ì, fetore, tanfo, lezzo nauseabondo; miasma. ippi,
f ungaretti, xi-221: al lezzo si mescola un odore di mosto.
zingaresco, / onde spirava un sì potente lezzo, / che fu per farci colle
, / onde spirava un sì potente lezzo, / che fu per farci colle sua
di galera, non ha spento il lezzo delle sue antiche e gloriose latrine.