loro atteggiatamente si tratteneva e con lezi. = comp. di atteggiato
/ con cento atti, e cento lezi. redi, 16-iv-194: quelle volgari donnicciuole
forse di fare grand'atti e gran lezi, quando si dava il caso, che
per inavvertenza, ché non paressero attucci o lezi. g. gozzi, ii-148
. salviati, ii-1-56: oggi si dice lezi e atti, e lezioso e
le maniere del parlare, e i lezi del profferire. g. m. buondelmonti
certi vezzi, certi attucci, certi lezi, certe delicature, certe smancerie che
sempre manierati e pieni di • lezi. tommaseo, i-270: ma la potenza
sozza, / piena d'attucci, di lezi e di smagi, / e fastidiosi
de'ghezi, / e fai che lezi / ne la tana. filippo degli agazzari
una coppia veneranda che seguita a far de'lezi che non s'addicono più; o
forma; cfr. bologn. ant. lezi le * leggio '(nel
mai questa sazievole / è in su'lezi e smancerie, / una cosa rincrescevole
suo'pazzie. michelangelo, i-64: lezi, vezzi, carezze, or feste e
inavvertenza, che non paressero attucci o lezi, rare volte, rimessamente, dolcemente,
sete della virtù, veniste per cascare di lezi e marcire nelle morbidezze e ne'piaceri
giocola / con cento atti e cento lezi. casti, i-1-44: iscusando tai donnesche
, di quella il velo, / lezi e attucci d'un'altra. gioberti,
chi si pasce di frasche e di lezi. ranieri, 1-i-100: era disperata.
disperata... tutti i suoi lezi e tutte le sue carezze...
il collo a parlarle a carezzarla tutta lezi. jovine, 412: -dimmi,
frasi, le maniere del parlare e i lezi del proferire. monti, xii-6-23:
scrivere nella ridicola persuasione che in quei lezi, in quelle affettazioni, in quelle
senza le goffaggini antiche, senza i lezi e le smancerie dei moderni. landolfo,
papa di roma e che uscissimo di lezi, e seguitassi poi quel che volessi.
4. locuz. fare molti, grandi lezi: comportarsi con smanceria sdolcinata o con
, / né tante mummie e tanti lezi fare. 5. dimin. lezino
agg. che è abituato a fare lezi e smancerie o a comportarsi e a
da'de'ghezi, / e fai che lezi / ne la tana. pataffio,
. arbasino, 3-356: lacche, lezi, graziette, * lustre 'che sberluccicano
modo, con certe consonanze, con certi lezi, con certe moine, di quelle
* monnosino ', giovine cascante di lezi femminili. = deriv. da mònna1
piena di 'gni gni ', di lezi. = voce onomatopeica di area pistoiese
mai questa sazievole / è in su'lezi e smancerie, / una cosa rincrescevole /
mai questa sazievole / è in su'lezi e smancerie, / una cosa rincrescevole /
porto, quella civet- tona continentale tutta lezi da scimmia, o come quel pesce
e le misere strida per troppo teneri lezi e puerili sarebbono reputati. cesarotti,
periodica milanese, i-199: fa mille lezi ridicolosi e indecenti agli uomini che ravvicinano.
mai questa sazievole / è in su lezi e smancerie, / una cosa rincrescevole /
, col sistema arretrato, ricorrendo ai lezi e alle svenevolezze, considerati 'borghesi',
mai questa sazievole / e in su'lezi e smancerie, / una cosa nncrescevole
. àrbasino, 3-356: lacche, lezi, graziette,... 'lustres'che
buonarroti il giovane, 9-279: tutti i lezi e le scede e scioccherìe / eranvi
truova che sono schizzinosissime con soverchio di lezi. buonaparte, 1-8-23: oh,
risa generali, tutte quelle premure que'lezi da scimmiotto innamorato che uno sposino novello
e snervo la lingua, empiendola di lezi femminei e di vezzi bambineschi. c
sozza, / piena d'attucci, di lezi e di smagi / e fastidiosi e sgarbati
scrivere nella ridicola persuasione che in quei lezi, in quelle affettazioni, in quelle
mai questa sazievole / è in su lezi e smancerie. getti, 7-369: io
far de'miracoli, in significato di lezi e smancerie. 4. tr
e snervo la lingua, empiendola di lezi femminei e di vezzi bambineschi. faldella,