., 3-115: come d'autunno si levan le foglie / l'una appresso dell'
gridare, / di lor voce il levan suso, / ed io voglio seguir quell'
e cavi. slataper, 1-165 • e levan l'ancora i grossi piroscafi nostri verso
3-113: come d'autunno si levan le foglie / l'una appresso dell'altra
., 3-112: come d'autunno si levan le foglie / l'una appresso dell'
la bara. ariosto, 43-176: levan la bara, et a portarla foro
è caduto; / le narici si levan ^ verso le luci oscillanti. idem,
con asta / percotendo, e il clamor levan di guerra. 3.
, i-m: canne d'argento enormi si levan sopra il monte ch'è più alto
sessantaduo conti. ariosto, 43-176: levan la bara, et a portarlo foro
fu di * stacciare 'la lingua, levan done la 'crusca '
/ l'esterrefatte subito sorelle / si levan con gran fretta da sedere, / e
, 65: quatro rubin ai canton levan fiamma / tanta amorosa che passa nei cori
la fiata quei che vanno a rota / levan la voce e rallegrano gli atti.
mangiare queste ficacce molle, / che ti levan la sete, è pur crudele.
inf., 3-113: d'autunno si levan le foglie / l'una appresso de
inf., 3-112: d'autunno si levan le foglie / l'una appresso dell'
115: in tormentandosi il sangue, si levan suso quelle particelle onde componesi quel solfo
d'annunzio, i-105: i colombi si levan da'tetti / a volo in frotta
mucchio / di canne ratti a volo si levan frullando. soffici, iv-80: uno
luti... con quel pelaccio che levan a panni le gualchiere. b.
cerere e lucina / da me non levan, ma dàn più dolore. ariosto,
mondarisi vanno spigolando a le piagge o levan di guazzo sotto al solleone una lor
baldini, i-235: voci che si levan improvvisamente nel vasto silenzio...
. ed infra le cose che e'si levan da dosso, sono le gloriose,
in certe coppe di cristallo che si levan sottili da una specie di stelo dorato
co lo lor gridare / vegnon, che levan suso / e rendorli il conforto e
., 3-112: come d'autunno si levan le foglie / l'una appresso de
l'aria, e la culatta abbassarla, levan doli sotto delli cogni.
questi si chiamano anche levatori, perché levan su l'infante dal fonte sacro.
i-197: i razzi matti che si levan dietro gli argini di piave vecchio suscitano
dagli atti, poiché quando sopravvenienti vo- levan luogo, adoperavano il calcio dei fucili.
, / ben mille supplichevoli / levan le palme al cielo. c. ar
e buoni; e i tristi mi levan la mano più d'una volta. pavese
i-197: i razzi matti che si levan dietro gli argini di piave vecchio suscitano
de la lettera. ariosto, 43-176: levan la bara ed a portarla foro /
chiamar mofete que'luoghi ond'elle si levan suso. targioni tozzetti, 12-1-359:
golando a le piagge o levan di guazzo sotto al sol
tavole del tintoretto e di tiziano, ne levan via le unioni, i velamenti e
i sette peccati mortali; / si levan la mattina e spalancate / son le finestre
/ di canne ratti a volo si levan frullando. -ant. gruppo di
/ fra quell'alme e la tua levan sì alto? rosmini, 3-90: le
soderini, ii-183: le lattughe tenere levan la nausea dello stomaco, generano appetito
ha poca via. ariosto, 43-176: levan la bara e a portarla foro /
c'è quistione, / se li levan di lì la 'apitale, / nun
con le cardature e con quel pelaccio che levan a'panni le gualchiere, ancora con
, / ne formano il model, levan la pianta. -mettere le ali
la fiata quei che vanno a rota / levan la voce e rallegrano li atti.
del tintoretto e di tiziano, ne levan via le unioni, i velamenti e quella
onde si scende poetando e poggia, / levan di terra al ciel nostr'inteuetto.
; palancola. ariosto, 19-70: levan l'offese, et il nocchier s'accosta
fiata quei che vanno a rota / levan la voce e rallegrano li atti. intelligenza
tavole del tintoretto e di tiziano, ne levan via le unioni, i velamenti e
strappano, se ben loro viene, e levan via. ariosto, 27-78: rodomonte
336: torniamo al testo: « levan da terra al ciel nostro intelletto ».
strappano, se ben lor viene, e levan via. baldi, 162:
quei che vanno a rota, / levan la voce e rallegrano li atti.
con subito stiamazzó aspre e rubelle / levan le grida, e la malvagia alfine
possenti prìncipi e segnor e tirani se levan... e per la forte
cercano oro innanzi ad ogni altra cosa levan via il seguilo: ché così chiamamo
inf, 3-115: come d'autunno si levan le foglie / l'una appresso de
settembre infino a mezzo dicembre, si levan le foglie, l'una appresso dell'altra
fosse, e massime grandi, fatte loroattorno levan l'umore ai frutti, et i dirupati
, 3-115: come d'autunno si levan le foglie / l'una appresso de l'
nel lavar i piedi ad altri si levan via le sordidezze di quelli, così il
strappano, se ben lor viene, e levan via. chiabrera, 1-ii-250: borea
inf., 3-114: d'autunno si levan le foglie / l'una appresso de
mondarisi vanno spigolando a le piagge o levan di guazzo sotto al solleone una lor povera
lo lor gridare / vegnon, che levan suso / e rendorli il conforto e la
soderini, i-185: né tutti i legni levan la fiamma con un solo svaporare,
di cucagna e i rivi tersi / levan la palma a quei de la tessaglia.
se c'entrano nel prato, non si levan più. tommaseo [s. v
del tintoretto e di tiziano, ne levan via le unioni, i velamenti, e
tavole del tintoretto e di tiziano, ne levan via le unioni, i velamenti,
albero. boccaccio, viii-1-253: si levan le foglie, l'una appresso dell'altra
qualunque fiata quei che vanno a rota / levan la voce e rallegrano li atti,
con subito stiamazzo aspre e rubelle / levan le grida, e la malvagia alfine /
e di subito si zappetta e si levan via tutte l'altre erbe natevi, perché
con un coltello, e così le levan. = dal longob. zèkka
malgusto / fansi più arditi, e levan alto il corno / de'sani studi