bambax, parola greca della stessa famiglia lessicale di bombyx 4 baco da seta '
. da battere, della stessa famiglia lessicale di battigia, battima. battana,
suole riferire nella 4 coscienza lessicale. cfr. isidoro, 1-39-25: «
claudère 'chiudere '(della stessa famiglia lessicale) ha dato * claudus, cioè
xv che, superando il metodo prevalentemente lessicale e grammaticale dei glossatori, applicò allo
di dante. 2. elemento lessicale coniato o introdotto da dante.
un elemento fonetico, grammaticale o lessicale, attraverso il tempo. diade,
in quanto tiene conto anche del patrimonio lessicale di una lingua), sia del
medesimo accumulati. -retor. scelta lessicale. bembo, 136: dico ogni
. ling. elemento fonetico, morfologico, lessicale che si riferisce allo stadio più recente
grammaticale e lessicale (ed è lingua esclusivamente artificiale)
(ma è anche vero che nella coscienza lessicale il termine è ricondotto a falx falcis
figurato), che appartiene alla colonia lessicale di flagrare 4 brillare, ardere '
, lat. fornix -icis (della famiglia lessicale di fornax e fornus o furnus)
anche fornus): della stessa famiglia lessicale di 4 fornace 'e 4 fornice '
voce sembra appartenere alla stessa famiglia lessicale del fi. ant. garlande
locuz. di peculiare importanza linguistica e lessicale, che per il suo carattere arcaico,
idiolèssi, sm. ling. elemento lessicale caratteristico di un dialetto o di una
e da xé ^ t? 4 elemento lessicale, parola '. idiolèttico, agg
sm. ling. particolarità linguistica (lessicale, sintattica o morfologica) caratteristica di
cambiamento di ambito fonetico, morfologico, lessicale, sintattico, che, contrastando e
, di religione o superstizione; tabù lessicale. 6. milit. azione di
come si sarebbe comportato per una variante lessicale non molto attendibile. lo aggiunse e
attività, si distinguono vinterpretazione letterale o lessicale o grammaticale, l'interpretazione logica,
particolarità fonetica o morfologica o sintattica o lessicale. 2. fenomeno linguistico comune
. italianismo, sm. elemento lessicale, morfologico e sintattico della lingua italiana
<; * lessiamo '. lessicale, agg. che è proprio, che
, che concerne il lessico. -errore lessicale: che investe l'uso o l'
vocabolo, di una locuzione. -valore lessicale (anche puro valore lessicale):
. -valore lessicale (anche puro valore lessicale): significato di una parola o di
ci ricordano il meglio di quel neoclassicismo lessicale che fu detto purismo. pascoli,
l'alunno si annoia della fatica, lessicale e grammaticale, che dura a interpretare l'
senso della vista in relazione alla disponibilità lessicale della nostra lingua di definire come un
lessico. = deriv. da lessicale. lessicalménte, avv. dal
nazione. = comp. di lessicale. lessicista, sm. e f
moderna. 2. disus. lessicale. di breme, conc.,
= voce dotta, comp. da lessicale] e statistico (v.).
quale risulta alla stregua del solo valore lessicale, grammaticale e sintattico delle parole che
letteralissimo). fondato esclusivamente sul valore lessicale e grammaticale del testo; testuale (
tazione); ricavato dal solo valore lessicale e grammaticale del testo, fondato
di una lingua, si deroga alla purezza lessicale, grammaticale e sintattica di essa;
-correttezza grammaticale, proprietà linguistica e lessicale, quale è fissata dall'uso riconosciuto
il quale gode di una propria autonomia lessicale (come un singolo vocabolo), pur
sono sempre quantitativi e presentano un fondo lessicale italiano, bresciano, mantovano e latino
senso della vista in relazione alla disponibilità lessicale della nostra lingua di definire con un
oppositivo l'entità fonologica, morfologica o lessicale che ne è dotata rispetto a quella
(un'entità fonologica, morfologica, lessicale). 13. che richiede una
partic. riferimento all'ambito tematico e lessicale in cui esso si concreta).
carattere o forma idiomatica, espressiva o lessicale della parlata milanese. e
alle moderne tendenze di sviluppo e arricchimento lessicale (neologismi, tecnicismi, voci straniere,
espressione modo di dire) \ voce lessicale, forma grammaticale, costrutto sintattico;
-che si distingue per ricchezza e varietà lessicale, per vivacità, raffinatezza, acutezza e
, si distingue per ricchezza e varietà lessicale, per acutezza e armoniosità espressiva e
(un elemento fonologico, morfologico, lessicale; e tale è il caso,
artificiale. 6. proprio dell'ambito lessicale dei numeri, intesi come espressioni sia
struttura fonetica, morfologica, sintattica, lessicale in cui si articola il linguaggio e che
quotidiano (considerato dal punto di vista lessicale, morfologico, sintattico e fonetico)
quale risulta alla stregua del solo valore lessicale, grammaticale e sintattico dei vocaboli e
appartiene al sistema morfologico, fonetico, lessicale di essa. - anche: vernacolo
trascuraggine e di penuria. -insufficienza lessicale. zuccolo, 1-11: con la
. -carente dal punto di vista lessicale, limitato nei mezzi espressivi (una
. 7. che presenta povertà lessicale, trivialità, grossolanità, fiacchezza e
lat. plus plùris 'più'e da lessicale (v.). plurilineare,
proprietà di linguaggio (sia nella scelta lessicale sia nella chiarezza concettuale); rispondenza
... in relazione alla disponibilità lessicale della nostra lingua di definire con un
sua poesia. 9. insufficienza lessicale di una lingua, di un dialetto
il cui sforzo linguistico era un allargamento lessicale meglio che un mutamento stilistico.
-acquisizione di un determinato patrimonio lessicale (e il repertorio lessicale ed espressivo,
determinato patrimonio lessicale (e il repertorio lessicale ed espressivo, il patrimonio linguistico che
proprietà di linguaggio (sia nella scelta lessicale sia nella chiarezza concettuale); purezza
; ridondare (con riferimento alla scelta lessicale operata da uno scrittore).
, 18: la restrittività del significato lessicale è in questo caso la controparte storica
non altre. di qui una forte restrizione lessicale, o per lo meno una forte
forme considerate di scarso valore; registrazione lessicale. de amicis, xiii-99: trattate
15. raro, desueto (un uso lessicale). cattaneo, i-1-242: il
precisazione o correzione relativa a un materiale lessicale già raccolto e analizzato. redi
da un'azione passata (un morfema lessicale, in partic. un verbo come
di un singolo parlante incolto; elementarità lessicale e sintattica di una lingua alle origini
riverenza per lei. -povertà lessicale. bergantini, i-2-124: lo stento
proprietà di una parola (un elemento lessicale, fonetico, morfologico, sintattico);
scozzesismo, sm. elemento fonetico, lessicale o sintattico proprio del dialetto scozzese
ai bel suono e di ricco impasto lessicale, su temi trovati volta per volta
le proprietà semantiche non del singolo elemento lessicale, ma delle frasi e degli enunciati
in quanto costruite intorno allo stesso morfema lessicale di base è con una comune derivazione
individuare la composizione semantica di un'unità lessicale mediante la considerazione del sema, del
in 'fonìe'. 27. accezione lessicale di un termine; estensione semantica di
di tronche inusitate. -ricchezza lessicale di un testo. pasolini, 9-238
nel metro, la sintassi, lo sfoggio lessicale (a tendenza veristica), le
plur. -i). ling. unità lessicale costituita da due o più monemi (
lingua ebraica, debitamente arricchita sul piano lessicale, come lingua viva e impiegata per
7. ben articolato nella struttura lessicale e sintattica (una lingua scritta,
= comp. da sociale] e lessicale (v.). sociolètto,
-che si riferisce a un'unità lessicale di significato più generico ed esteso rispetto
3. eccessiva e oziosa ricchezza e varietà lessicale (e ha valore enfatico).
poi d'un piccol lo spoglio lessicale, vorrei suggerire a mccarthy ancora due ticolato
i parlanti di una lingua; regolarità lessicale e sintattica. dante, conv.
e relative degli elementi lessicali { statistica lessicale) e grammaticali (statistica fonetica, statistica
-parlato o scritto senza scioltezza, con povertà lessicale e commettendo errori sintattici e di pronuncia
canzoniere ai marin. -povertà lessicale. v. borghini, 8-618:
purità con dio. 17. precisione lessicale, rigore nell'uso dei vocaboli.
sul piano formale e semantico la base lessicale creando una nuova parola; ap-fartiene alla categoria
par- tic. di natura linguistica, lessicale; strafalcione; errore interpretativo o valutativo
società sostenersi senza 'tabù'? -tabù lessicale, linguistico o verbale-, divieto di pronunciare
può essere contemporaneamente sottoposto ad un'analisi lessicale (unità minima il morfema), fonologica
ico] e dal gr. xiijig 'elemento lessicale, parola'; sul modello di idioletto
sia il verso. -struttura sintattica o lessicale di una lingua. bembo, io-x-217
priva di definizioni. 2. patrimonio lessicale di un linguaggio. c. e
un uso linguistico, in partic. lessicale, fonetico, grafico (anche erroneamente)
7. parlato con scarsa proprietà e povertà lessicale, commettendo errori sintattici e di pronuncia
2. per estens. combinazione lessicale di tre parole. il sole-24 ore
più verosimilmente, potrebbe appartenere alla famiglia lessicale del lat tubus (osco * tufus
a seconpiuto in sé. - unità lessicale, lessema. - unità naziona
un allargamento del l'orizzonte lessicale e espressivo: ma, insieme, anche
glia lessicale derivata da 'urbanus'. si ha dunque 'urbanesimo
alcuno. 20. accezione lessicale di un termine; estensione semantica di
modificazioni che un morfema o un elemento lessicale può presen
-errato, scorretto (una forma lessicale, l'ortografia ecc.).
di un dialetto, o di un ambito lessicale o che traduce i vocaboli e le
neoformazioni: 'whiskyteca', che fa concorrenza lessicale a una 'whiskerìa'(come le più spigliate
neoformazioni: 'whiskyteca', che fa concorrenza lessicale a una 'whiskerìa'(come le più spigliate
], 54: 'blobbare'. la famiglia lessicale è quella che appartiene al cinema horror
una storia, che comprende anche la sezione lessicale. = comp. da ciclo
), dotato di un autonomo significato lessicale, spesso capace di apparire come parola libera
numerosi lessemi complessi (un elemento lessicale, in partic. un sostantivo, così
. = comp. da extra e lessicale. extraletteràrio (estraletteràrio, extra letteràrio
, tr. gramm. dotare un elemento lessicale di un carattere e di una funzione
in sincronia, impiego di un elemento lessicale in funzione grammaticale (così ad esempio
diacronia, assunzione da parte di un elemento lessicale di funzioni grammaticali. = nome
ling. che concerne il lessico, lessicale. eco, 12-14: in genere
, tr. ling. trasformare in unità lessicale autonoma. = denom. da lessicale
lessicale autonoma. = denom. da lessicale, col suff. frequent.; cfr
agg. che ha assunto valore di unità lessicale autonoma. - anche sostant.
ling. nell'analisi, in partic. lessicale o morfosintattica dei testi, contesto verbale
arricchendo e complicando allora la sua struttura lessicale e sintattica. panzini, iv-515
pre- (lat. prae 'prima') e lessicale. pré-maman [premamàn],
. rna italianésimo, sm. elemento lessicale, morfologico e sintattico proprio della lingua
f. fornari, 1-152: la referenza lessicale mostra che l'enunciazione trascrive in chiave
2. ling. ripetizione dello stesso elemento lessicale o di due elementi sinonimici, che