dar altrui se non se stesso. lemene 447: se con rapido giro / vibra
alma amante / martorezza ed accora. lemene, 469: amor, se tu brami
ira depone e l'alterigia ammorza. lemene, 453: per invisibil forza /
verun'altro, ci converrebbe ammutire. lemene, 453: per invisibil forza / in
per paludi e canali erano sbarcati sul lemene alla loro villeggiatura. carducci, ii-8-21
. nievo, 321: le acque del lemene romoreg- giavano al basso, verdastre e
carità che non avrà mai fine. lemene, 456: o filli, che sei
, cognizione dilettevole di se stesso. lemene, 469: tanto è più beffo
nievo, 220: nel canale del lemene puzzo d'acqua salsa, bestemmiar di
tomo canuto onde partii già biondo. lemene, 463: il mio stile,
. nievo, 220: nel canale del lemene puzzo d'acqua salsa, bestemmiar
provocava con intrepidezza maschile al cimento. lemene, 449: tu seguendo ognor tuo stile
ch'io gli possa leggere. de lemene, 454: che farci poss'io?
eterogenea tutte te svariate materie del pasto. lemene, 470: su piangiamo,
e fàtti sordo a'consiglier malvagi. lemene, 449: mio cor, de i
parere. -anche al figur. lemene, 448: venite a consiglio, /
alvaro, 2-70: il padre lemene alla loro villeggiatura. oriani, x-14-175:
, sempre allo stesso modo. lemene, 469: amor, se tu brami
da gli occhi loro. f. de lemene, 470: questa rosa / o
il poeta spogliando ermo e coaspe. lemene, xxx-5-226: lassa, sospiro,
chiamarlo villa o dilizie di napoli. lemene, xxx-5-211: selve ombrose, il mio
splendor di milano il savio maggi. lemene, xxx-5-240: trovo alfin, dopo
farlo partecipe della eresia di nestorio. lemene, i-400: temprisi pur amore,
alle mura del tempio d'esculapio. lemene, xxx-5-259: in cifre belle / va
col tuono / di spaventar gli basta. lemene, xxx-5-259: in cifre belle /
travaglio rechi disonore alla sua grandezza. lemene, xxx-5-215: voi sareste conforto a'miei
. le opere sue aptamente dicavano. lemene, i -prefaz.: a chi dovea
ed or dietro a l'oliva? lemene, xxx-5-220: io so che
girelle, canali e lieve di nervi. lemene, xxx-5-233: che se gente non
sarà giamai quel che tu credi. lemene, 461: insolentello / fastidiosetto /
direttiva cagione del suo mirabile componimento. lemene, ii-42: se la scienza di dio
, non accettare, respingere. lemene, ii-319: il mio piccolo trattato di
mirto in su l'amena spiaggia. lemene, xxx-5-237: andiamo, o tirsi amato
. e percosse del capo nel muro. lemene, xxx5- 272: ahi disgraziata morte
senza pietà, senza legge o ragione. lemene, xxx-5-204: la natura dispone /
pianeta più bello al corso eterno. lemene, ii-313: lieto la trova [
sembianza di varie bestie menavano. lemene, ii-170: ben dicesi, non v'
osservante è divisa in undeci congregazioni. lemene, xxx-5-205: sia de'pastor il numeroso
perduta compagnia con doglioso gemito richiamava. lemene, xxx-5-273: chi sei tu,
simili, come s'è detto. lemene, i-158: per dupplicato error morir
teme ecclisse e non paventa occaso. lemene, xxx-5-213: con me severe, /
umori, non ve lo nego. de lemene, i-367: il veggo a più
non c'è più rimedio, de lemene, ii-188: accompagnate voi l'ufficio pio
ch'in una gemma epilogare il sole. lemene, ii-76: volle [dio]
nelle tavole geografiche dell'industrioso settentrione. lemene, ii-168: soffre la tormentata imaginativa la
ricerche storiche, scientifiche, letterarie. lemene, xxx-5-200: pianta immortale, / di
gli essempi altrui narra i suoi casi. lemene, xxx5- 261: allor forse a
sia / esempro a tutto firenze. lemene, xxx-5-253: dunque sol io /
morte fan, dolce l'amaro. lemene, i-321: gloria, che cinta il
gli affetti tutti espressi si veggono. lemene, xxx-5-247: o come in questo
... sia di ciambellotto bianco. lemene, xxx-5-208: 10 ti prometto /
tutto la sua luce al mondo. lemene, xxx-5-198: più benefica luce il
, anche la bellezza). lemene, xxx-5-269: a l'estinta beltade /
/ sotto il tutto s'avvalla. lemene, ii-167: sacro fregio di spine
io de l'alte influenzie eterno padre. lemene, xxx-5- 274: di tutto
scorse fin sotto l'euganee mura. lemene, i-294: cigni euganei famosi, a
per nostro pregar fato si cangi. lemene, i-160: discenderò dove il mio
tempo a fabbricarlo [il giulebbo]. lemene, 460: amor crudele / scherzava
virtù ha da esserlo della sua gloria. lemene, xxx-5-241: ma quando sorridete,
stille sonanti a la pieria arena. lemene, ii-69: come luce a luce,
detta famiglia stia stanziale in castrocaro. lemene, xxx-5-221: chi mi lega e sospende
altro, sono pochi che lo facessino. lemene, xxx-5-227: se perdo la
dubbio facea s'er'alba o luna. lemene, ii-326: quanti furie faretrate /
quattordici di luglio uscì una farfallina. lemene, 472: e che sì,
, congiunto con un fastidiosétto ardore. lemene, 460: inso- lentello / fastidiosétto
i che guidar li dovea fatai donzella. lemene, xxx-5-212: oh dio! /
un certo fatidico e notabile augurio. lemene, xxx-5-237: andiamo, o tirsi amato
. -vivificante, rigenerante. lemene, xxx-5-201: desio di respirare / di
de la bacchetta di giove. lemene, i-376: ne la fucina etnea,
cosa nostra veruna egente non sei. lemene, ii-62: non si può concepir la
gotici che si potessero vedere tra il lemene e il taglia- mento. graf,
cominciano da giuoco finiscono da dovero. lemene, 454: quel fero sdegno / in
danzar le grazie in compagnia del riso. lemene, 461: ne i fioriti
ricchezze, onori, diletti mondani. lemene, 11-88: i cieli non sono
rive / dipinte di mirabil primavera. lemene, ii-92: il divino cosmografo ne la
, avendo quasi come lui la foglia. lemene, xxx-5-230: questa ninfa vestita di
in dare a'poveri per dio. lemene, xxx-5-242: è pur vaga la
eventi il caso abbia il governo? lemene, 453: barbara, forse credi /
mai dal centro del mio core? lemene, 453: per invisibil forza / in
freddo e strinse il sangue in gelo. lemene, xxx-5-227: sento un freddo veleno
sol quant'onestà se 'n fregi. lemene, xxx-5-204: se fin or d'imbelle
arrivò nella via de sancta margarita. lemene, xxx-5-206: -ognuno al ferire.
-con riferimento a concetti astratti. lemene, ii-420: torni de l'anglia ancor
che tu fulmini, o giove. lemene, 455: qualora avvien che fulmini /
guai, trovarsi in difficoltà. lemene, i-36: trovo al fin, dopo
rabbia de le stelle e 'l fato. lemene, xxx-5-201: non arrossir, non
gioia. -di animali. lemene, 459: sento mesto usignuolo / che
fughe lievi, or tremuli sospiri. lemene, 447: se con rapido giro /
volontà dello goverciel reggi e governi. lemene, xxx-5-259: quella gran nante mena
a noi poscia mandò l'indica piaggia. lemene, ii- 387: il nazareno
accorto, fedele e coraggioso. di lemene, 463: non desìo / di gran
di zibbibo, di quel grosso. lemene, xxx-5-282: questo fior pur or nato
ornamento e splendor, rimanga viva. lemene. 456: di guancia sì vaga,
di lei, che è onestissima. lemene, xxx-5-219: ma qual fera del mare
guidi a buon porto aura seconda. lemene, xxx-5-219: prendendosi a scherno /
teniamo dal franco o da libero. lemene, i-282: qui dava legge il
idealmente; immaginariamente, illusoriamente. lemene, ii-117: nel concetto divino, ove
stile ch'è la corruttrice dell'eleganza. lemene, ii-173: mira ignobil perfidia e
de le stelle i vari moti. lemene, ii-33: gran dio, sei grande
ed erti / la terra appar. lemene, i-59: rupi inospite, orrende
per dichiararla nell'innocenza reina ingenua. lemene, ii-160: l'illibata corona /
con luci alme e divine! lemene, ii-19: tu m'illustra lo ingegno
dolor nel mio petto si rinfranca. lemene, i-200: forse è timor che più
montefiascon co 'l suo buon moscatello. lemene, i-395: ma tanti vini e tanti
sì anche perché facilmente non tornano. lemene, xxx-5-263: di chi t'interrogò /
fortemente liberarsi dagli imbrogli del secolo. lemene, i-53: venerando barbone, /
/ va del mar per bel sentiero. lemene, i-72: [la rosa]
la bocca... gran romore. lemene, i-260: con la man, che
ha colore perfettamente bianco; candido. lemene, ii-160: dina la pastorella / d'
/ da quella queta immagine di morte. lemene, i-270: prima del praticel pompa
il versar d'eloquenza immensi fiumi. lemene, i-211: tu, del biondo tago
del gran dio le glorie immense. lemene, ii-65: in voi natura egual
-intr. con la particella pronom. lemene, i-291: scorron divise in cento vene
/ nel vostro petto immortalmente alberga. lemene, ii-336: sol esser posso immortalmente
modificazioni; perfetto, assoluto. lemene, ii-41: dio tutto fa, mentre
salsero alla mente di ti- grinda. lemene, ii-272: sol de la stanza umile
me- morabil gastigo della poderosa impietà. lemene, ii-297: salutar giordano il crin
/ armerò d'impietà furie tremende. lemene, ii-139: senti (volli dir dea
e più importuna / passione amorosa? lemene, i-82: come potrò / sottrar me
lacrime fredde. -intristito. lemene, ii-397: maddalena dogliosa / parea smarrita
fama già fur impresse nell'universo. lemene, ii-406: tu con lingue di foco
improdotto si convien ridurre ogni produzione. lemene, ii-69: come luce a la luce
/ contra le squadre de'pensieri impuri. lemene, i-152: o notte ai furti
e ragguardevoli donne mandasti in perdizione. lemene, ii-328: prendi queste in dono
: quando il ciel s'inalba. lemene, ii-337: dinne, spirto del
, onde di là si varchi. lemene, i-280: del po tacque non
d'oro il gran cantor dirceo. lemene, ii-102: su i cardini lucenti /
. -sottomesso, asservito. lemene, 1-194: il sa ben ltstro e
e partissi sano e salvo. lemene, ii-390: langue la rosa sul suo
con ogni affetto bacio le mani. lemene, 1-231: canzon, vanne sul tebbro
dolce dell'umiltà norma ti dia. lemene, ii-247: rapido l'arno, /
un cerchio in testa dottamente inciso. lemene, i-295: il tuo gran nome in
un demone che incantate le femmine. de lemene, i-315: io poi con più
-fregiato, ornato, guarnito. lemene, i-263: già ne lo scudo suo
etereo, sfuggente, vago. lemene, i-362: s'era fatai ch'ardesse
/ d'eterno fabro. lemene, ii-215: coi vostri incorruttibil metrica e
non hanno fermezza che nell'incostanza. lemene, ii-47: quel gran poter.
non con fingere / d'aver pietà. lemene, u-256: prendi quel ferro,
amor che del suo cor s'indonna. lemene, i-226: con superbo cor mai
questi indovinelli [i simboli pitagorici] lemene, xxx-5-263: di chi t'interrogò /
il pastor de gli squamosi armenti. lemene, xxx-5-261: già con lume indovin
possente / di foco innestinguibili splendori? lemene, i-372: deposta amor la face
uomo per lo peccato giace infermo. lemene, ii-185: rimedio, ahi troppo infausto
/ moderatrice d'ogni cura 'nfesta. lemene, ii-292: cura torbida infesta /
rigirarsi infinito tempo in questi governi. lemene, ii-85: pria di produr le meraviglie
. -mitigare, addolcire. lemene, i-396: ei gode de'miei carmi
io sperai / dolci influssi di vita. lemene, ii-85: lo influsso divin,
, l'inferno mi parrebbe paradiso. lemene, i-273: questo dal sibilar d'aure
vi saprebbe formare col suo scarpello. lemene, ii-93: acque, voi foste
cinto / opra in loco di piedi. lemene, i-269: ite, volate /
l'ampio velo / dell'ocean tranquillo. lemene, i-202: io vo'per me
più v'ama usar parole ingrate. lemene, ii-188: ah, di mie colpe
a cader ne la profonda valle. lemene, i-221: sembra che l'anglia al
ai sassi danno il moto in settignano. lemene, i-265: or da quei mesti
canti, / tra quelle anime eterne. lemene, i-231: canzon,..
, biasimi, minacce). lemene, i-219: britanno eroe, che di
reale, e pure è empietà abominevole. lemene, ii-379: ho quell'augusta fede
ultimo grado, non potette però salirvi. lemene, i-334: di vergine ingegnosa alti
padre, allora hai il primo giorno. lemene, i-325: vanne al gran carlo
altissime da 'nnamorare i selvaggi uomini. lemene, i-365: con prodigio più vago
(o in altro liquido). lemene, ii-368: morendo a terra cade /
pompe, di servitù misere insegne. lemene, 1-57: tu se'poi la
insegne romane per difesa della sicilia. lemene, i-321: pietà, pregio più bel
ceder modesto ad una insolente vittoria. lemene, i-119: nel rubar ci vuol
, maledetti in nome di dio. lemene, i-251: amor crudele, /.
abbiamo a governare in tali pratiche. lemene, i-40: narciso mio padrone, /
dell'italica gente il cor giocondo? lemene, ii-264: dei venti, e donde
squilla]. -sostant. lemene, ii-184: qual con sembianza dolorosa e
poppe fin giù sotto il bellico. lemene, i-33: il praticar con fiere
scoglio di crudelissima ed inumana vecchiezza. lemene, i-126: più crudo ed inumano /
non tanto invaghita d'un sol soggetto. lemene, i-55: rugiade, voi siete
. -ant. invocare. lemene, ii-335: se il mondo, a
furioso gli sommerge e gli uccide. lemene, i-152: o notte ai furti
primo corse a sostenerne il pondo. lemene, ii-309: lo spirar de'venticelli /
d'inzuccherato foco allegro il lampo. lemene, i-356: con man che di candor
de'gioghi d'appennin piante silvestri. lemene, ii-339: del messaggero alato / a
vecchia di arpe e di liuti. lemene, i-246: il rigor di giove
tossa tremar, gelare 'l sangue. lemene, i-244: contra filli la sdegnosa
s'irraggia e variamente si colora. lemene, i-149: quello è il latmo selvoso
/ e nasce e cresce e pasce. lemene, ii-50: pur saggio e possente
s'udia d'orgogli e d'onte. lemene, ii-274: e tu, figlio
'l suo onor chiaro e sovrano. lemene, i-221: sembra che l'anglia al
divise poi in tante e sì diverse. lemene, ii-235: silenzio, amici,
errori si trovi colta ed inviluppata? lemene, ii-299: bramando il mio bene,
e lagrima, soffia e cigola. lemene, i-159: ho da mandar a
lunga dimoranza turba le vaghe cacce. lemene, ii-280: l'alba in ciel
che fiamma non accende e non riscalda. lemene, i-79: spunta su l'alba
sera languido e secco si mira. lemene, ii-367: come rosa, che
nostro pensiero e d'ogni cuore. lemene, ii-403: lunga notte traean nel
lamentoso (uno strumento musicale). lemene, i-299: spunta dal già domato empio
/ langue la rosa e cade. lemene, ii-377: langue la rosa e sol
o alle incostanze delle stagioni. lemene, ii-386: sparisce il verno e tepidetto
va ne la nube il sole. lemene, i-326: pur or, temendo anch'
, anzi vuol patire che sanarsi. lemene, ii-367: come rosa, che cada
, ma strazi e morti. lemene, ii-293: ahi lasso, in questo
momento si trovarono a'luoghi destinati. lemene, i-53: venerando barbone, /.
le sue fatiche sulle sacre leziosaggini del lemene. gozzano, i-820: nella sera calante
ad altrui, a incornutare il marito. lemene, xxx5- 243: silvia più che
di luce ornarle e raggirarle in cerchio. lemene, ii-102: su i cardini lucenti
/ tanto premiar di servitù sì lieve? lemene, i-292: cresca, o saggio
stette sino alla risurrezione di cristo. lemene, ii-276: anima fortunata, / passa
vista, offuscata dalle fuliggini catarrali. lemene, ii-247: deh, per pietà
egli poscia bevé col cor trafitto. lemene, ii-159: ti sia dono gradito,
sol giudice tra voi parli il successo. lemene, i-372: orsù fìniam la lite
trionfando portai meco a le stelle. lemene, i-259: non aureo frutto, ma
. -letter. scontroso. lemene, i-39: cinzia è vezzosa, /
gaia crudeltà. -agonia. lemene, ii-273: ver gesù, ver maria
povero ciel, luce di luna. lemene, ii-47: quel gran poter, che
ardesse / orrida face d'infemal megera. lemene, ii- 358: il capo ha
al pecto mille lunge non era. lemene, i-276: non è lunge il fin
con un piacevol riso non rassereni. lemene, i-136: viva, spiritosa,
del mondo rattenuti, al sommo bene. lemene, i-158: ahi, tirsi sventurato
senza esser maligni con la salute. lemene, i-348: ah svanite, / o
d'altri reami e paesi diversi! lemene, i-282: in provincie diviso ogni
languente. -di animali. lemene, ii-310: rubello al suo pastore,
/ tutti di macchia originai segnati. lemene, ii-113: per cancellar ne l'
aspetto grave, di complessione robusta. lemene, xxx-5-240: dorina è semplicetta; /
. domenico, tempio grande e maestoso. lemene, i-255: tu, se in
una pianta, una foresta). lemene, i-56: quel giglio ambizioso / d'
infettar de'viventi / le serene contrade. lemene, ii-396: già trionfò de le
zocco a la gola un pezzo intero. lemene, i-261: prometeo sol con sovruman
che né lo zappi né il lemene con tutta l'altra brigata dei pastorelli arcadici
giovinezza e per la sua poca fortuna. lemene, xxx-5- 237: andiamo, o
far soffiare (il vento). lemene, ii-309: manda il ciel soave auretta
premuta, / manda un liquor. lemene, ii-397: allegrezza, allegrezza!
i suoi raggi fuori dell'onde. lemene, ii-411: coi più bei rai che
, emettere (un lampo). lemene, ii-369: d'orto penoso infra i
era chiusa / distinguesti et apristi. lemene, ii-93: acque, voi foste
/ superbo e giuocator fin dalla cuna. lemene, xxx-5-242: non mi piace selvaggia
ire incognito il vizio ebbe diletto. lemene, i-103: so che apollo non sei
destino, per sorte avversa. lemene, xxx-5-239: mira, o tirsi,
persona. -inventare, escogitare. lemene, ii-91: su l'eterno del sol
quel che di fuori s'apprende. lemene, ii-121: quanto dal senso uman,
l'aureo fulgor delle tindaree stelle. lemene, i-270: messaggera dei fior, nunzia
nunziar che se ne vien l'aurora. lemene, 1-6: vaga stella messaggera /
seguito si poteva presumere signor di tutti. lemene, i-246: la mia pastorella,
sotto tumido velo di tenebroso vapore. lemene, i-273: ecco che a voi
che ancor captiva / vada del mondo. lemene, ii-396: gioite: ecco i
mezzo giorno, non l'offusca. lemene, 466: del mezzo giorno / l'
quei tanti lattovari e giulebbi e mieli. lemene, xxx-5-217: or voglio / in
-per simil. e al figur. lemene, ii-232: or voi de la marina
con cupida inchiesta a la tua traccia. lemene, i-138: per fuggir la morte
della repubblica, vicenza e brescia. lemene, i-280: non del sol, ma
ha contorni indefiniti; appena accennato. lemene, ii-104: alate figure, / che
disse che se gli togliesse dinnanzi. lemene, i-391: in sì gelido verno
to'quanti mo mostacci di mascara. lemene, ii-382: muse, che vaneggiate
tempre mischiò ch'altrui mescer non lece. lemene, i-395: tanti vini e tanti
. -pronunciare, proferire. lemene, ii-158: di quell'antro, ov'
, riusciva più gioconda che tormentosa. lemene, i-96: d'un core innamorato
, vermigli, azzurri e misti. lemene, ii-400: un non so che di
si formano soppanni per varie vesti. lemene, i-40: narciso, mio padrone,
riguardevole insieme ed all'aspetto lugubre. lemene, i- 301: a questa intorno
sottile (la nebbia). lemene, ii-106: in molli nuvolette / spiegherà
dove al tramontar del sole si coricò. lemene, i-32: esci, e scherziam
estivo, / lungo il tranquillo rivo. lemene, i-327: i cavalli, ch'
agna (oimè) s'uccida. lemene, i-245: a quel canto ripieno /
mora / v'ha partorito or ora. lemene, i-23: me ne ricordo ben
sono quelle che oltraggiano la fortuna. lemene, ii-37: china, o mortai,
mossa dal vescovo. -ispirato. lemene, ii-409: mosso d'aura celeste a
mostrando obscura e im- palidita vista. lemene, ii-142: non temerei...
fu manifestato ad antonio quanto passava. lemene, ii- 276: or qui la
, roduce le non finte chimere. lemene, xxx-5-219: or insidia tendete /
d'aborrimento misto e di desio. lemene, ii-249: amore? ah mostro
impararlo / se pur no 1 so. lemene, i-182: danziam: ma voi
le cose della religione in francia. lemene, i-374: queste movean fra lor risse
un ballo, una danza). lemene, ii-344: move giovanni una festosa danza
fu da prima ordinato in delfi. lemene, xxx-5-261: già con lume indovin
/ così addolciti ne restaro i sensi. lemene, 11-157: quelle musiche schiere /
fiorir per fama sempiterna e bella. lemene, i-340: questa, per trionfar
ti ebbi pel re de'negromanti. lemene, i-116: o dorina vezzosa, /
. -anche: inespresso, inconfessato. lemene, i-371: disse amor che più bella
muto, / tacene ogni rialto. lemene, i-250: nel muto orror di solitarie
un secolo, un mese). lemene, i-299: glorie, palme, trofei
il suocorso (un fiume). lemene, i-280: del po l'acque non
/ nacque di verità la chiara face. lemene, ii-145: ecco un uom,
a lei nasconderci, né campare. lemene, i-306: in queste solitudini secrete
persona della trinità dalla prima. lemene, ii-61: da lo 'ntelletto il figlio
a godere i dolci rai del giorno. lemene, ii-378: a pena il mondo
forzieri e le credenze più ricche. lemene, ii-314: dinne, o spirto beato
la luna tutta fatta come sangue. lemene, ii-181: già muor gesù, già
spargeano un nembo d'odorati fiori. lemene, xxx-5-280: cogliete i fior,
/ sveglia il riso a l'aprile. lemene, xxx-5-266: l'amaranto, l'
la notte, per vie nevose. lemene, i-391: bianco discerno / per
quella pensile primavera di gigli luminosi. lemene, ii-396: ecco in nevosi albori
. monti, x-3-464: del bel lemene al margine / alfin ponemmo il nido
, e vii nodo ella ricusa. lemene, ii-256: prendi quelle catene, /
di rigido feltro armarsi il dosso. lemene, i-144: -cu cu. cu cu
toccare e 'l nominare la fava. lemene, i-23: rossina, che fai tanto
riferimento a un fenomeno fìsico). lemene, ii-105: per avvivar la mole,
. immerso nelle tenebre, buio. lemene, ii-425: tal cieca [lucciola]
i quante vaghe ninfe ha questo loco. lemene, ii-286: misero cor, che
perle e citerea nascon dal mare. lemene, i-270: messaggera dei fior, nunzia
almeno per lettere o per nonci. lemene, ii-147: primi nunci di cristo
-sm. pesce; uccello acquatico. lemene, ii-231: o qual prodigio io miro
poeticamente si possa nutrice de'prati. lemene, ii-356: tre volte il suo candor
amorevolmente chi ha fame. lemene, i-216: qual nodrice pietate / or
aperte piagge i solchi indora cerere bionda. lemene, 1-55: o placide aurette,
e rimuneri le sue sante opere. lemene, ii-41: nulla prevede [la scienza
. -con metonimia. lemene, i-298: tanto il cor tu bei
dell'insensata sensualitade, a morire. lemene, ii- 227: in questa
vero occulto ir ricercando al fondo. lemene, i-41: poiché tu mi mostri
, viene a manifestarsi agli uomini. lemene, ii-207: se non vede /
mese, la primavera). lemene, ii-157: spuntò tutto odoroso / col
vini, essendo ch'offendono la testa. lemene, i-400: sembra amor, sembra
azzurri, il minio il sole. lemene, ii-388: soavi la rosa offre gli
e olocausto in sul sacro altare. lemene, ii-185: rimedio ahi troppo infausto
. soggetto di un'opera pittorica. lemene, i-258: dimmi, è terreno o
oltraggi / de'più freddi aquiloni. lemene, i-291: scorron divise in cento vene
posto là per non si fornir più. lemene, i-306: qui de la sorte
. -con sineddoche. lemene, ii-359: ah lunge lunge, /
ombra sua ne l'onda mira. lemene, i-362: era fatai ch'ardesse il
al fier governo egli rivolse il core. lemene, ii-396: già trionfò de le
antica selva dal cavallo è scòrta. lemene, i-23: rossina, che fai ta
de'cori ha filli il guardo. lemene, ii-171: vibran colpo d'amor labbra
petto / forze sopra natura onnipotenti. lemene, i-166: l'hai vinta,
vuol d'amor romper le leggi. lemene, i-344: s'or la gran caterina
oggetto fraposto che dallo stimolo trafigente. lemene, i-1221: non ti posso ferir,
, / poscia agli altri signori. lemene, i-209: quale agli occhi miei
e la partita si fa negli oppositi. lemene, ii-156: da la madre in
un bel pallor la gota oppressa. lemene, ii-384: se chiedete veder qual nei
sapienza e ne toglie l'uso. lemene, ii-99: mentre t'opprime, adam
la diva a la sua bella sfera. lemene, xxx-5-263: se il guercio è
topi, fu cognominato il brusasorci. lemene, xxx-5-218: or voglio /..
musco e d'erbe altre gentili. lemene, xxx-5-217: or voglio / in questa
piè cadente orme mal fide imprime. lemene, ii-19: tu m'illustra lo
tanto suo onore furono da prima impresse. lemene, ii- 225: del vero
il crine e che di nardo odori. lemene, i-136: è viva, spiritosa
s'ornavan di fiori l'alpestri sponde. lemene, ii-95: ornaro il prato /
solitarie grotte e d'antri orrendi. lemene, i-59: rupi inospite, orrende,
... causò una orribilissima fame. lemene, ii-311: il doppio mostro /
guisa d'uom che s'ange. lemene, i-246: del sol la luce torrida
non fosse trovato né veduto dal marito. lemene, i-221: s'apre in profonda
lidia colà, che 'l ferro tira. lemene, 1-35°: quelle perle, c'
una parte del corpo umano). lemene, ii-37: china, o mortai,
-usato o maneggiato per rendere omaggio. lemene, i-295: iptuo gran nome in ogni
putrido sepolcro, arca e miniera. lemene, ii-201: poiché già voto il sotterraneo
assai sicura [la pazienza]. lemene, ii-171: lo ingrato arriva al
nudrito in casa per amor d'iddio. lemene, xxx-5-229: l'alloro / pria
ancor elleno ociose e senza operare. lemene, ii-103: schiera a l'ora oziosa
sua fiera voglia ancor non pago. lemene, xxx-5-209: non vo'pretendere / prezzo
divinità in quanto assolutamente autosufficiente. lemene, ii-59: eterno sol che luminoso e
cielo che induce pallore nelle biade. lemene, ii-95: tinta di pallore innamorato /
abbia pur di me la palma. lemene, i-308: morte vibrando ingiuriosa il telo
toccommi il capo e dileguossi in vento. lemene, i-379: bacco ed amor compose
, fa paragone della sua bianchezza. lemene, i-350: quelle perle, c'
età fatto d'amore ferventissimo servidore. lemene, i-361: da l'anno il
è maggior merto e pari gloria. lemene, ii-321: a veder sì vaghe
rebbono l'altre due incontro a lui. lemene, i-209: oggi vuol citerea,
la subitezza del padre, partisseli dinanti. lemene, i-161: indegno che sei,
divine umane in quel parto beato. lemene, ii-156: da la madre in terra
cose terrene, mortale, caduco. lemene, ii-175: mira, e pietà ti
.., di panni pastorai vestito. lemene, i-99: o in pastorali spoglie
scimunitaggini che né lo zappi né il lemene con tutta l'altra brigata dei pastorelli arcadici
potea metaforicamente dire passerotto da gabbia. lemene, i-27: ben m'accorgo, oh
tanto più certo della mia affezione. lemene, ii-106: in molli nuvolette /
tagliati a pezzi pendono dagli uncini. lemene, ii-258: signor, che morto pendi
gli dovea ripartire più solida nudritura. lemene, i-366: da le poppe di lilla
suono, e ancor l'odore altrove. lemene, i-365: con prodigio più vago
di non voler più prender moglie. lemene, i-30: nel mio cor già penetrò
ha fatti questa signora molti medicamenti. lemene, i-243: voi negate, oimè
dell'eremo le delizie de'giardini. lemene, ii-413: l'al- pestri del
noi fera ventura, / piango solo. lemene, ii-179: giudice assiso in tribunal
è strumento di tortura e supplizio. lemene, ii-84: di croce penosa / sotto
con insistenza. - anche sostant. lemene, ii-282: duro cor, se sei
àlbori e poi ciascun sue foglie perde. lemene, 11-160: dei fior regina altera
tenebrosi. -scacco esistenziale. lemene, ii-212: di sangue e di sudor
amato sposo, a l'ardor mio. lemene, i-209: deh, perdona a
questi preghi a supplicar s'inchina. lemene, ii-107: questa che in sì leggiadre
altro corno averia posto a periglio. lemene, i-240: venite a consiglio, /
peripezia così orribile alla sua sorte? lemene, i-255: quante peripezie caso e fortuna
in ogni modo muovere a compassione. lemene, ii-404: quelle rose sanguigne, /
lo strepitoso piè tra verdi sponde. lemene, ii-102: pria che da'propri fonti
alcina, e arde e s'accende. lemene, i-176: amata fille, a
colori dell'iride d'arcobaleno). lemene, ii-411: coi più bei rai,
di larghezza un quarto di miglio. lemene, xxx-5-240: quel bel naso suo fatto
e placare la sua ostinata voglia. lemene, ii-293: ahi lasso, in
felici, nettuno il serbi placato. lemene, ii-290: quando da tonde / con
alcune ore senza vele in quel posto. lemene, 1 * 273: questo placido
-con riferimento al regno vegetale. lemene, ii-37q: volle la spina un dì
sì fatta canzon versò dal petto. lemene, i-265: se girò 'l brando in
over ch'io stesso vel rubai. lemene, ii-383: apprestate a maria di
punto / armonia di pompe rare. lemene, ii-310: se di rose, di
e prendi / almen questo focile. lemene, i-116: o dorina vezzosa, /
porporino / di quel vin sì trasparente. lemene, ii-340: rispose, aprendo /
che non si pogna in l'arbore. lemene, i-386: per soverchio ferir stanco
di svezia prorompesse in continove proteste. lemene, i-26: m'entrò nel core
! -in contesti interiettivi. lemene, i-63: -già narciso sparì. /
a buon porto onde salute prenda. lemene, ii-283: celeste amor mio, /
tenebre accorci e l'alba affretti. lemene, i-368: tacete, ohimè, tacete
fondamenti potersi posare sulle loro speranze. lemene, i-212: eroe, che adorni il
posar giuso ornai l'antico fianco. lemene, i-76: or mentre a sì bell'
giove e l'altra è sposa. lemene, ii-39: sotto il freddo e sotto
agli uomini indiavolati e 'mperversati. lemene, ii-22: poi ch'ebbe sparso il
custodia della rocca del suo cuore. lemene, ii-50: cantiam inni al gran dio
quei pochi sien grossi e possenti. lemene, i-322: vieni o del gran
-avvincente (un canto). lemene, i-239: questa celeste maga, /
concordia del signor di san sulpizio. lemene, i-240: venite a consiglio,
un poter donde ogni poter vien tutto. lemene, ii 209: pronuncierà
esser mai offesi né morsi da loro. lemene, i-32: lasciam questo mestiere [
intento a far degli animali preda. lemene, i-372: deposta amor la face
quattro muli. -pirata. lemene, i-227: armato di fulmini e di
il parergli di non esser pregiato. lemene, i-80: io son la rosa:
alcun luogo spogliati de'frutti. lemene, ii-84: ove peso la prema,
con pie tose menti. lemene, ii-258: signor, che morto pendi
/ ad insegnarli faticai l'ingegno. lemene, i-369: si pose un dì
che apposta presa avea quella sembianza. lemene, i-223: pren- don sembianza d'
in terra a prender la umana carne. lemene, ii-132: tu fai che l'
alla rovina la quale viene da dio. lemene, ii-45: ciò ch'egli ama
presaga e vera indovina dell'altra. lemene, xxx-5-245: a grado io prendo
, non d'altro mai presago. lemene, ii-160: prende il bambino il
si riduce il tutto alla sicurezza. lemene, ii-145: è già madre maria
assalto. -porre come limite. lemene, i-230: il ciel se a quella
e all'onnipotenza di dio. lemene, ii-41: nulla prevede e non conosce
-che dura poco, effimero. lemene, ii-421: ben son fregi caduchi e
di essa, ne saremo scacciati. lemene, ii-63: gli attributi di dio
la poesia. -arguire. lemene, i-184: di simil distrazione, che
padre come el braccio dal corpo. lemene, ii-01: da lo 'ntelletto il figlio
la placidezza tranquilla delle >assioni incalmate! lemene, ii-423: era la vita un procel-
-prodigio increato: dio. lemene, ii-78: a noi tre raggi spande
magnanima, ad un successor trasversale. lemene, i-75: se fifle è superbetta,
, per pregio, per singolarità. lemene, i-365: con prodigio più vago /
galileo] sarebbe riuscito un prodigio? lemene, i-355: da così e bei prodigi
indifferente a'virtuosi e agli scellerati? lemene, i-263: d'oro, o donna
gustano solamente libri profani e lascivi. lemene, i-334: di vergine ingegnosa alti concetti
percossa coi vasi d'oro a terra. lemene, ii-4. 15: quando la
la sua urna nel profluvio d'argento. lemene, i- 392: di delicato
per profonda e per alpestre via. lemene, i-59: rupi inospite, orrende,
vinta, sia nel mar sommersa. lemene, ii-404: quelle rose sanguigne,
non è, ma della prole. lemene, ii-209: de la prole d'adam
, e specialmente (l'italia. lemene, i-297: alza, o paola,
morte o a quello universale. lemene, lf-209: gesù, sedendo in tribunal
io ti farò provar questo randello. lemene, xxx-5-230: se provasti d'amore
che in quanto uomini alla ragione. lemene, xxx-5-218: la natura fé l'
con la fruizzione d'un solo amore. lemene, i-152: o notte ai furti
cantare una di quelle canzoni puerili. lemene, i-369: si pose un dì nel
gioconda per la amenità del paese. lemene, xxx-5-214: un bacio solo, un
, si è preso ciò dagli ebrei. lemene, ii-354: selvagge tortorelle, /
fuggitive, ferimmi l'occhio annebbiato. lemene, ii-337: nei campi celesti / son
meglio nel fondo del maggi e del lemene, la poesia dialettale. 12
/ e vanne quinci / o linci. lemene, i-162; quinci aurijla io scopro
vogliono udire opinioni contrarie a quella. lemene, ii-287: del cielo a scherno
subito crisanta la porticella co'catenazzi. lemene, ii-127: chi ricompone in pace il
e di raconsolare i comuni pianti. lemene, i-17: o beati, se trovan
poco più fluidi, sarebbe impareggiabile. lemene, ii-414: eran i lor susurri inni
, fusto; ceppo, pedale. lemene, i-320: o de l'arabo suol
il rallegri o chi 'l rallumi. lemene, ii-392: bianca rosa in verde prato
/ rallentatele al sen l'aurata veste. lemene, xxx-5-255: fa'tosto, o
ogni ora più infervorato ti serva. lemene, xxx-5-281: t'accheta ornai, già
/ l'artiglio irreparabile del tempo. lemene, i-288: romana dea,.
altro ch'una debolezza dei sensi. lemene, i-238: la bella sirenetta,
e costui gli remunera il doppio. lemene, ii-426: sai pur qual irta
volto, le fattezze). lemene, xxx-5-240: dorina è semplicetta; /
tutto al suo fine di ravvivarlo. lemene, ii-209: suona in fero carme orribil
patisce, e lo senta sempre. lemene, ii-386: sparisce il verno, e
in un altro essere vivente. lemene, xxx-5-274: tosto accogli il giovinetto,
quegli altri che non volevano acconsentire. lemene, ii-158: da colle non lontano /
li ihoi traxea; / sua bellezza. lemene, ii-237: regge ne l'una man
, trionfante (una religione). lemene, ii-315: monarchi umiliati / saran trono
più lo turba il vento insano. lemene, ii-106: questi gli eterei campi
quel premio che voi mi negaste. lemene, ii-427: è vero che il folle
peccato, una colpa). lemene, ii-132: tu sai che l'alto
non prendi e abbracci con amore? lemene, ii-340: poscia rispose [maria
-effluvio, profumo, odore. lemene, ii-334: venticelli innamorati / de'lor
nardo e timo ogni egro cor restaura. lemene, ii-339: scaccia ornai quell'importuno
e 'l core al pellegrin ristauri. lemene, ii-409: mosso d'aura celeste a
sono propinque, non ci comprendeno. lemene, ii- 226: chi saggio
sono vituperati e lacerati da tutti. lemene, i-38: delia in nulla mi riesce
, alle passioni degli uomini. lemene, ii-127: qual guerra, ahi lasso
precetti sero già mai rivello o transgressore. lemene, ii-280: cecilia, o nome
pastore (un gregge). lemene, ii-310: rubello al suo pastore /
/ sempre ricetta in sen cure moleste. lemene, i-125: pena la vita a
destinato definitivamente nella vita ultramondana. lemene, ii-376: per richiamar da questo esiglio
fiori le braccia, il grembo. lemene, xxx-5-280: cogliete i fior, pastori
-ristabilire l'armonia fra gli elementi. lemene, ii-127: chi ricompone in pace il
tenendo me sopr'ogni altro potente. lemene, i-m: vieni pur, vieni,
un discorso che suscita ilarità. lemene, i-180: oh che ridere, oh
. -soggiogato dall'amore. lemene, i-372: orsù, finiam la lite
una sola persona (qualità). lemene, i-257: tutti i suoi pregi apollo
e di lamenti quivi ogni cosa. lemene, i-250: nel muto orror di solitarie
2. usato per innaffiare. lemene, ii-261: con urne rigatrici / queste
il core / del più duro metallo. lemene, ii-289: quando vana è la
-con valore aggett. eccessivamente esoso. lemene, i-14: ho un cor da vendere
-continuare a proteggere, ad assistere. lemene, ii-217: o cieca si, ma
avrien per mezzo fessi gli adamanti. lemene, ii-17: voi che sovente il giovenil
che già goda la beata visione. lemene, ii-33: gran dio, sei grande
settima giornata rinasceva simile al principio. lemene, ii-269: dottrina e pietà tomaro in
, altrove poi brocoli sono / dette. lemene, 1-66: -liriope gentil, rasciuga
seguitel quanto ad alto fin s'appressa. lemene, ii-257: calde lacrime, caldi
speme che la rinfranca e la conforta. lemene, ii-329: ode un suon d'
schin madonna almen con l'ali. lemene, ii-369: quindi [le rose
in ogni anno, si rinuovano. lemene, i-6q: così vivrà narciso,
. -mutare la pelle. lemene, ii-386: sparisce il verno e tepidetto
oppure i segni di una sofferenza. lemene, 1-284: udisti qual valore in sé
cresce le piume, onde sen vola. lemene, i-304: temerario io peccai.
lieti e contenti / fecero spesso. lemene, i-380: ripensando fra me / come
succulento (un frutto). lemene, ii-159: ti sia dono gradito,
-donna non è costei -fra me dicea. lemene, r245: a quel canto ripieno
culla dura / traea la notte oscura. lemene, ii-147: d'un presepio infra
contro la morale e la ragione. lemene, i-165: cinzia, la legge tua
con la tecnica del chiaroscuro. lemene, i-258: dimmi, è terreno o
/ rischiarar quasi il tenebroso giorno. lemene, ii-337: chi sia costui,
suo rischiaro / com'egli tonde. lemene, i-287: pure al povero stile,
. infondere nell'animo un desiderio. lemene, i-309: tu, santo amor,
modesto risetto voglio che te ne fugga. lemene, i-38: lidia gentil, se
che portavi fra i musici corona? lemene, i-40: dolcissime parole / del fatidico
il suo unigenito figliuolo verbo umanato. lemene, ii-398: gesù risorse; e
da le ruine sue roma risorge. lemene, i-281: se farse, o lodi
il giudizio universale). lemene, ii-397: allegrezza, allegrezza! /
angelo risplendente in lampi di luce. lemene, ii-404: quelle rose sanguigne, /
antichi autori. -piccola baruffa. lemene, i-374: queste movean fra lor risse
baci o cose altre più care. lemene, i-242: quando snodan gli augei
perché la rivesta in tempo di freddo. lemene, i-113: vuoi forse ristorare /
enti tutti, come provide dio. lemene, xxx-5-197: mattutine ru'ade,
siccità insterilite. -rendere confortevole. lemene, ii-383: apprestate a maria di rose
l'aria ha trafitto l'uccello. lemene, i-45: ha ne la mano anch'
. -liberato dall'oppressione. lemene, i-194: le genti il sanno e
prestito, era ritornato ai dèi. lemene, i-217: io col mondo nascente
in modo imprevedibile e inatteso. lemene, i-311: l'occulto aggressor più non
a lui n'andò bruno il guerriero. lemene, ii-328: -prendi queste in dono
quasi cadente ornai, forte sostegno. lemene, i-219: trionfa il salutevol segno
un oggetto a un altro. lemene, i-16: rivolgerete mai / al mio
infocate. cattaneo, iii-3-129: non più lemene, i-369: da le ceneri calde /
. -sopportato in solitudine. lemene, i-241: lungi... da
tuo figliuol ci metti in cuore. lemene, ii-339: apri, o mistica rosa
capelli rossi. -anche sostant. lemene, i-23: rossina, che fai tanto
faccia, sono i rimproveri dell'anima. lemene, ii-397: smarrito ne le guance
l'aria i vostri balli. lemene, ii-51: del suo poter, del
l'immobilità, la quiete). lemene, i-273: questo dal sibilar d'aure
un profumo (il vento). lemene, i-114: - rimira e mi consiglia
che in valdamo i colli onora. lemene, ii-159: il grappo langue / sciolto
conchilie e rubri e candidi coralli. lemene, ii-84: ove peso la prema,
pregno via più di rugiadoso nembo. lemene, ii-411: coi più bei rai che
/ son di torbido ciel pianti gelati. lemene, ii-260: giovinetta fresca e bella
non curavano che minasse il mondo. lemene, i-404: la terra si move,
nievo, 321: le acque del lemene romoreggiavano al basso, verdastre e vorticose
rive ambe son pinte di fiori. lemene, ii-334: sul mattin dolce cantando
necessarie all'uomo, ma impure. lemene, ii-153: reca la madre a le
misto al sacrato et immortale alloro. lemene, i-307: ne la man,
/ impiegar ne'diporti e ne'piaceri. lemene, ii-416: qual da le rose
i sacrilegi combattono con gli dei. lemene, i-141: endimione, / il
un luogo, un edificio). lemene, i-188: la fé...
la relazione a quelle che vede. lemene, i-396: ei gode de'miei carmi
ai riconoscere l'esercito deh'inimico. lemene, i-357: 0 glorioso albano,
,... entra nel fuoco. lemene, i-219: trionfa il salutevol segno
sm. letter. sangue. lemene, ii-368: morendo a terra cade /
e sanguinose siamo obligati a perdonarle. lemene, i-222: quinci con tempie suore uscita
, zoppa, stropiata e mutola. lemene, xxx-5-202: senti, ninfa gentile,
: cristo lasciò la vergine sana. lemene, i-41: or senti ben, ti
negli arenamenti, sulle beate rive del lemene. -sostituzione dei giocatori di una
essere alla sua mercé. lemene, i-116: si vede ben che sei
e poi presumi di viver casto? lemene, xxx-5-261: già con lume indovin
anno e ogni dì scena al mondo. lemene, ii-362: in giardin, ch'
: incarnarsi (cristo). lemene, ii-336: qui parlò gabriel: qui
aprir tante fraudi e tanti inganni? lemene, ii-173: non scenda no dal
città, l'italia dalla francia divide. lemene, ii-247: ai cori umani il
corone e scettri alzar la gonna. lemene, i-282: in provincie diviso ogni
sagacità restò presto schernita la lor malizia. lemene, i 158: per dupplicato error
gli scherza in viso / lusinghevole riso. lemene, i-42: e tu narciso,
con l'ambizione e con la cupidità. lemene, ii-175: mi dà battaglia al
turbata dai vapori continuamente ci ritroviamo. lemene, ii-123: tanto sovra le nubi
ritrosette; / vorrei clvognun m'amasse. lemene, xxx-5-220: rossina, che fai
: scimunitaggini che né lo zappi né il lemene con tutta l'altra brigata dei pastorelli
/ uscian converse in lagrimoso umore. lemene, xxx-5-228: dimmi: s'al
ch'a suo piacer li sciogliee sferra. lemene, ii-102: su i cardini lucenti /
la demona co la sua capovolta. lemene, i-301: a questa intorno luminosa mole
in mosto (l'uva). lemene, ii-159: sotto un legno il grappo
una tinta. -in partic.: impal- lemene, ii-260: con raggi luminosi / altre
d'apolline il fiore o di ciprigna. lemene, i-271: poscia il bernino,
la perdita dolorosa del suo consorte. lemene, i-353: scompagnata tortorella, /
oggetto tenuto abitualmente con sé. lemene, ii-325: benché posi il fianco lasso
ma scoperto ed accompagnato da'pisani. lemene, i-121: contra gli orgogli tuoi
lungi molti cadaveri stesi sul terreno. lemene, i-162: quinci aurilla io scopro
non meno che dal vostro rigore. lemene, i-37: qual forza mi toglie /
, una strada, ecc.). lemene, ii-50: pur saggio e possente e
ho mandata. lenza illustrissima. lemene, i-184: toma con la scorta del
fallisce, sdrucciola, s'inganna. lemene, i-274: deh, per pietà,
servitù del peccato (cristo). lemene, ii-195: da la nostra cervice il
volto, un gesto). lemene, i-246: se tonde al ciel s'
de'biondi crin la pompa ascosa. lemene, xxx-5-201: or, se consoli amor
allora che la fortuna maggiormente lo secondava. lemene, 1-68: secondate il bel volto
-con riferimento al giudizio divino. lemene, ii-209: gesù sedendo in tribunal sovrano
segno del proprio comportamento biasimevole. lemene, ii-227: in questa valle / l'
l'indice e le segnava col suono. lemene, ii-181: già muor gesù,
io non mi doglio, amor. lemene, xxx-5-252: son io...
e per le limosine de'poveri. lemene, ii-355: seguendo antico esempio / si
vera fede estinse i falsi numi. lemene, ii-142: non temerei de l'oceàn
podestà, e a'senatori poveri giovò. lemene, ii-248: amore? ah mostro
-con riferimento all'incarnazione del verbo. lemene, ii-132: tu sai che l'alto
pena seminava congiure e partoriva ribellioni. lemene, i-341: già col cesareo brando
-compiere stragi e distruzioni in quantità. lemene, ii-27: o fulmine terror de'traci
sempiterno, come l'anima è sempiterna. lemene, deranno i giusti e santi come
fioriscon rose all'alma pianta intorno. lemene, ii-263: o ne l'obblio sopite
sensi: spiegarlo in modo razionale. lemene, ii-78: a noi tre raggi spande
famigliare... andò via. lemene, xxx-5-267: or per vendetta ascolti la
a qualcosa: facilitarne il conseguimento. lemene, ii-283: celeste amor mio, /
relazione con il compì, pred. lemene, ii-145: è già madre maria,
-placarsi (il mare). lemene, ii-290: quando da tonde / con
servendo a signore magnanimo e liberalissimo. lemene, i-226: la nobil sciro,
e farti anco passibile e mortale. lemene, ii-203: forte guerrier de la celeste
cadere col volto su u pavimento. lemene, ii-374: langue del mio gesù
con un acceso dardo delli miei ». lemene, i-m: vieni pur, vieni
fresca rosa ch'empia man isfiore. lemene, ii-310: se di rose,
sfogando a prova gli amorosi guai. lemene, ii-153: reca la madre a le
lasciar l'alma del suo ben sfornita? lemene, i-353: di pietà tuo caso
abbandoneranno le propie abitazioni e porteran con seco lemene, ii-291: quanto la bella / ciprigna
prometton dimani un dì seren. lemene, ii-307: sgombrato il verno, /
et immerso nel fecciume del vizio. lemene, i-263: già ne lo scudo suo
sembrò per darle al mio leggiadro stile. lemene, i-397: o de la tua
molto risecche, l'olio diventa morchia. lemene, ii-390: langue la rosa
del nostro pensier soave e caro. lemene, ii-255: per fare il mio bel
a ragunar i be'capei dispersi. lemene, ii-342: lo sguardo in lor
lor contenti e di loro opre. lemene, i-255: tu, se in teatro
veniva a socorrere il vecchio cavaliere. lemene, i-24: 0 uomini da bene
commodità, diuturnità e bellezza assai lontani. lemene, ii-355: l'arte,
. ciascuna delle persone della trinità. lemene, ii-115: or s'alzando il pensiero
è 'l gran mar che solchi. lemene, ii-233: arione, il greco cigno
par non fu giamai né fia. lemene, i-355: da così rari e bei
, tutti si sommersero nel fiume. lemene, i-61: nel fonte [narciso]
dal movimento delle sfere celesti. lemene, ii-215: or su, già poggia
di potere ciò con la lingua narrare. lemene, ii-424: nome, mi suoni
dita / dèe posar su lo spinette. lemene, ii-305: coro d'angeli,
e l'istro e 'l rodano sonoro. lemene, ii- 310: su la
nella memoria (un ricordo). lemene, ii-263: o ne l'obblio sopite
vogliamo dire stuoie di ve- trice. lemene, i-386: de l'alvear drappello alato
costa, avean discoperto due vele. lemene, ii-25: già par ch'ogni riparo
bevuto l'adige se fosse stato vino. lemene, i-397: con un sorso divoto
granma raddolcir non puoi mia sorte! lemene, ii-246: talora il pe- dissimo sospiro
-presagio, pronostico sul proprio destino. lemene, i-52: a narciso gentil nascosi in
una notizia, ecc.). lemene, ii-143: per amoroso ardor tutto stillante
per l'aria instabile delle vanità. lemene, ii-357: dicea maria: « chi
-con riferimento al sepolcro di cristo. lemene, ii-201: già voto il sotterraneo ostello
n'ha quanto il ciel n'avea. lemene, ii-113: per cancellar ne l'
non mi concedono un momento di tempo. lemene, i-386: per soverchio ferir stanco
uno sperare più che non conviene. lemene, i-90: amor col dolce strai le
una volta, ma molte volte pianse. lemene, ii-209: gesù, sedendo in
dio (il linguaggio biblico). lemene, ii-261: fu 'l sovrumano stil chiaro
se non d'alcuno spirito sopraumano? lemene, ii-296: del mio custode alato
un'opera, uno stile). lemene, ii-261: fu 'l sovrumano stil chiaro
/ stan corteggiando la superbia pazza. lemene, ii-297: salutar giordano il crin t'
repudiate le spagnolerie secentistiche del maggi e del lemene, venne svolgendo un po'alla volta
-di animali o creature mostruose. lemene, ii-311: il doppio mostro / spalanca
anni eran loro volati e spariti. lemene, ii-306: sparisce il verno e tepidetto
, ma intimorì ancora gli amici. lemene, i-246: se tonde al ciel
sol, non che vestigio umano. lemene, i-221: a l'imo piè di
i beni del vinto al vincitore. lemene, ii-311: quand'ecco, ohimè,
le pascea di speme e di promesse. lemene, i-306: qui de la sorte
siamo, e tu sei nostra spene. lemene, ii-330: deh, maria,
. -immolare, sacrificare. lemene, ii-427: quando il divin verbo il
in voi l'orgoglio e l'ira. lemene, ii-238: ahi qual sarìa /
così) la spesa e l'opera. lemene, xxx-5-262: l'ho cercato per
non avesse spezzata la sua costanza. lemene, i-198: de l'alme, che
al qual sottrarmi forse indarno io spero. lemene, i-123: la superba lilla /
-ascendere al cielo (cristo). lemene, ii-205: spiega gesù da questa bassa
giardinetto di gigli e di viole? lemene, ii-160: ma dei fior regina
egli quivi spirasse ranima disfatta in lagrime. lemene, ii-189: passate, acerbe pene
il ciel n'aprìa / anima luminosa. lemene, i-232: lo spirito suo nel
l'esercito che la porta). lemene, ii-325: mille a'piedi / te
arricchir, che di beltà più splenda? lemene, i-18: danziam: ma
-con riferimento all'incarnazione del verbo. lemene, ii-113: per cancellar ne l'uom
le care spoglie a l'aspra terra. lemene, ii-160: dei fior regina altera
de la patria a sprezzar morte. lemene, xxx-5-206: sol quegli è un uom
mena fuori goffredo il campo instrutto. lemene, ii-280: l'alba in ciel lagrimosa
d'amore, / tal apparve costei. lemene, ii-290: da tonde / con
/ poter trattare opre sì leggiadre. lemene, ii-155: tu degno eletto infra
perpetua memoria / della tua trufferìa. lemene, ii-404: quelle rose sanguigne,
ed avea stanza dentro un bosco ascosa. lemene, 1-59: rupi inospite, orrende
vedendosi spogliar gur 'nanzi gli anni? lemene, 1-81: chi di me più beata
da quella sono discesi, 'germi'. lemene, i-284: udisti qual valore in se
di celeste licor soave e fresca. lemene, ii-84: ove peso la prema,
/ stillando perle e seminando fiori. lemene, ii-356: tre volte il suo can-
figur. persona sciocca e sprovveduta. lemene, i-372: si dichiara che quelli /
non potè contener le lagrime a freno. lemene, 1-86: a me destina il
tempo si starà l'empio furore. lemene, ii-387: volgi al calvario il ciglio
pred. e con valore avverb. lemene, i-146: siete sì garrule, /
son quelle ond'or presi li tiene. lemene, ii-302: fra le ca
quelle tavole il dì della festa! lemene, xxx-5-251: o novello stupore! /
adorna questo poeta di sublimi laudazioni. lemene, ii-416: il dì sacrato al
un lungo / tratto di luce. lemene, i-229: massima di grandezza or
gomme e le ragie de le piante. lemene, ii-84: ove peso la prema
/ per l'angustia del pensiero. lemene, ii-212: di sangue e di sudor
un grido, un verso). lemene, i-204: il superbo nitrir del gran
supplici e mesti a le meschite. lemene, i-99: o in pastorali spoglie /
sian vostri costumi saggi e umili. lemene, ii-75: ivi nel gran pastor l'
in un supposito non molto fermo. lemene, i-395: su certi poi falsi suppositi
/ una divina e eterna sussistenza. lemene, ii-133: qual sarà di voi,
schiuma sussurra. -sostant. lemene, ii-232: or voi de la marina
il susurro, augusti i vanni. lemene, ii-414: eran i lor susurri inni
va languendo e finalmente sfumando svanisce. lemene, i-209: ahi, dove splende il
/ per altri fiati respirar non vole. lemene, ii-365: qui gelò la rosa
in fretta in questo loco il passo. lemene, ii-235: udite / con
/ spiegando intorno il taciturno velo. lemene, ii-346: scosse la cupa notte i
periglio / tanta virtù congiunta aver vicina. lemene, ii-292: io non ho tanto
né tardò molto a verificarsi questo giudicio. lemene, i-55: rugiade, voi siete
/ d'uscirmi oggi di man. lemene, ii-297: or tu, valeriano,
la pigrizia e dal tedio del viver. lemene, i-276: con una pena,
mai per dimostrarla necessariamente vera. de lemene, i-165: prendi, silvan, di
esecrazione ad una tempesta di colpi. lemene, i-225: sembra in su l'egeo
.. tai mari son tempestosi. lemene, ii-142: non temerei de l'oceano
che escie a cerbero di bocca. lemene, ii-256: il ferro da temprare,
un liquido fatato per conferire immortalità lemene, i-188: a te bambin ne la
lemene, i-401: temprisi pur amore, il
quella fiamma ond'io mi sfaccio. lemene, xxx-5-197: mattutine rugiade, / aure
, nel suo giesu s'acqueta. lemene, i-221: s'apre in profonda valle
tenetevela, io ve la dono. lemene, i-i 77: se mai volesse un
'1 pianto mio bagno le foglie sue. lemene, ii-360: non tanto verginella /
ogn'altro pensier l'anima tergi. lemene, ii-297: salutar giordano il crin t'
-anche: circonlocuzione, giro di lemene, i-332: deh, dissi a la
fonte canuto augello immerge i vanni. lemene, i-61: nel fonte si sommerse,
piedi suoi era fiorita la terra. lemene, i-182: danzate ornai, danzate /
all'inferno, senza toccar purgatorio. lemene, ii-415: quando la vergin santa
i miei gravi e torbidi pensieri. lemene, ii-292: dal sacrificio io tomo
afflizione di tutto il genere umano. lemene, xxx-5-229: dimmi, chi t'
con poca sua riputazione, a sedere. lemene, i-151: or fin che spunti
feo / un nòvo semideo. lemene, ii-291: vedrò così / tornar nel
varie persone, e in quella lemene, 3-23: beltà conosco / ver me
xxx-4-274: fa tosto, e slegami. lemene, xxx-255: fa tosto, o
coniuge o della persona amata. lemene, i-250: solo men vo tradito amante
tanto più conquasati piombano al basso. lemene, ii-225: al vero lume /
e traendo questo bel mondo dal nulla. lemene, ii-117: era l'uomo in
a pena trar del petto il fiato. lemene, inverso a una scala propriamente
atti nostri, sia totalmente spirituale. lemene, ii-416: qual aa le rose tue
con l'ira e con la rabbia. lemene, ii-304: deh fa tregua col
, e lo spirito mi si agghiaccia. lemene, i-303: mi trema il cor
mie / caduche, e corruttibili sembianze. lemene, i-210: da la fiorita mia
arme e preziose a voi comparte. lemene, ii-195: da la nostra cervice
tutti apparirà glorioso, e trionfante. lemene, ii-195: da la nostra cervice
l'insegne ivi spiegar del vinto inferno. lemene, i-219: te pietoso, te
l'afflitta libertà di tanti regni. de lemene, i-25: o cari cacciatori /
che la veggiate fra gli ateniesi. lemene, i-180: d'aurilla nel bel volto
chiuso ovile e la turbata greggia. » lemene, i-246: il rigor di giove
e congiungere le parti incise altrimenti separate. lemene, i-47: mori narciso, e
fiume o di mare). lemene, ii-63: quanto è in dio,
tronco 'un albero vicino. lemene, ii-281: la scongiurai pregando, /
stroni gotici che si potessero vedere tra il lemene e il taglia- mento. piovene,
tanto meno quanto son più remote. de lemene, i-162: sembra a me,
mani gli auttori di tanta ribalderia. lemene, i-153: tanta ingiuria / vendicherò:
divozione la venerabile madre di cristo. de lemene, ii-230: di quel gran dio
ben ci staremo armati e vigili. lemene, i-219: il mio vigil pastore /
severamente i ribel li. lemene, ii-283: a te gesù tuo sposo
un suono, un rumore). lemene, ii-407: se cenaeoi latino / cader
, il latte e il sangue. lemene, ii-145: e già madre maria,
intaglio ordinariamente non hanno color vivace. lemene, i-74: è il narciso vezzoso,
come tu m'eri amica. lemene, i-318: per onorar chi il tuo
altri vestimenti che sotto quello si portano. lemene, xxx-5- 258: ma noi
chiamando a'suoi panion cento zerbini. lemene, xxx-5-275: a quel zerbino /