a questi, di che partir non mi lece! canzone di aulivier, v-549-46:
questo è un certo morire; or non lece tentar tutto per fuggir morte? alfieri
, 2-37 (i-1086): non lece a qualunque persona, sia chi si voglia
laude cortonesi, xxxv-11-16: non mi lece / chieder cosa grandissima. / ma
a tuo contento / fin qui mi lece. annotazioni sul decameron, 112
bandello, 2-37 (i-1086): non lece a qualunque persona, sia chi si
): non sai tu che non lece a la moglie senza il consentimento del marito
.. / quantunque alla natura umana lece / aver di lume, tutto fosse
5-32: or qui, dove men lece, / chi fu ch'ardì cotanto e
, 6-iv-2-50: all'agnel dormir securo lece / dal fero lupo e dall'in-
non in tutti gli animali ivi trambasciati lece osservare, s'argo- mentan vivi.
, 398: sotto la percussione digitale, lece ripetere trentatre, trentatre, trentatre,
suoi con nova / religion contaminar non lece. loredano, 1-137: gli antichi figuravano
. caro, 2-266: a me lece ora / ch'io mi disciolga, e
, ove a mortai l'andar non lece. manzoni, pr. sp.,
: non vi dispiaccia, se vi lece, dirci / s'a la man destra
. caro, 2-266: a me lece ora / ch'io mi disciolga e mi
ii-18-86: o spirti, se parlar vi lece, / chi foste e perché séte
miei troiani / prendano ausonia? non lece anco a noi / cercar de'regni
, / che sovra quanto a mortai donna lece / ella adempisse col dolore immenso /
ha scorte, / ch'ornai vi lece disperar le porte! alfieri, 1-252:
dannò minos, a cui fallar non lece. maestro alberto, io: secondo il
nel mondo su, dove tornar li lece. bisticci, 3-1: di molti uomini
. campanella, i-321: biasimar mi lece grandemente aristotile, il quale imaginossi che
tirare i colpi a filo ognor non lece; / ma pur di sella stramazzar lo
. ariosto, 112: deh! se lece il pensiero / vostro spiar, de
/ finita questa, come stimar lece, / dio giudice sarà giusto
/ da tanta uccision, toccar non lece / pria che di vivo fiume onda
23-129: non vi dispiaccia, se vi lece, dirci / s'a la man
. / quantunque a la natura umana lece / aver di lume, tutto fosse infuso
: ove a l'agnel dormir securo lece / dal fero lupo e da l'inganno
ariosto, 112: deh! se lece il pensiero / vostro spiar, de
ha scorte, / ch'ornai vi lece disperar le porte! boccalini, ii-92
flagello. brignole sale, 6-205: non lece pungere ne men per gabbo un cuore
i-30: finita questa, come stimar lece, / dio giudice sarà giusto ed eguale
/ difensori del giusto a te ben lece. davila, 623: stimavano in
. / quantunque a te natura umana lece / aver di lume, tutto fosse
salvini, 16-390: a lui non lece / nella mortai battaglia intrammischiarsi.
nel mondo su, dove tornar li lece. petrarca, 208-13: basciale 'l piede
bilancia, / quantunque alla natura umana lece / aver di lume, tutto fosse infuso
veduto che dante adopera il verbo 'lece * latinamente nel senso di * potere '
alcuna di quelle due voci. lece a muffo, sm. ant. e
e peverada (v.). lece api attèlli (lecca piattèlli), sm
[in cielo] che qui non lece / a le nostre virtù. meditazione sopra
pece / e di far ciò che non lece / han per legge le persone.
/ nel mondo sù, dove tornar li lece. idem, inf., 22-71
a l'altro, mentre ancor ciò lece. marini, i-323: per ottenere ciò
, poiché a'loro divoti e penitenti tutto lece ed è permesso. leopardi, 2-71
: non vi dispiaccia, se vi lece, dirci / s'a la man destra
/ nel mondo sù, dove tornar li lece. malpighi, xxxviii-18: lamentar me
dannò minòs, a cui fallar non lece. idem, par., 1-55:
è licito là, che qui non lece / a le nostre virtù, mercè del
spece. petrarca, 97-9: né mi lece ascoltar chi non ragiona / de la
foscolo, ii-330: pur non vi lece le mal-ferme spade, / o di
, 37: se pensare alcuna volta lece / divotamente, più che non è scritto
5-32: or qui, dove men lece, / chi fu ch'ardì cotanto e
petrarca, i-3-97: ornai ti lece / per te stesso parlar con chi
. caro, 2-265: a me lece ora / ch'io mi disciolga e mi
: amo e son re; dunque mi lece ancora / di comandare amando.
i-386): non sai tu che non lece a la moglie, senza il consentimento
. metastasio, 1-ii-911: a te non lece / di nasconderne il don ch'egli
/ che per dir breve contar non mi lece, / perché non dichi che io
/ le qua'per brevità dir qui non lece. b. tasso, ii-43:
, 16-34: io ti seguiterò quanto mi lece, /... e se
prov. firenzuola, 13: non lece a salvamento di un solo perdere molti
, / quantunque a la natura umana lece / aver di lume, tutto fosse
. petrarca, i-3-99: ornai ti lece / per te stesso parlar con chi
foscolo, ii-330: pur non vi lece le mal-ferme spade, / o
è licito là, che qui non lece / alle nostre virtù, mercé del loco
d'unica e cara e, se mi lece dirlo, / meritevole figlia e,
/ tempre mischiò ch'altrui mescer non lece. fed. della valle, 199:
/ tempre mischiò ch'altrui mescer non lece. lemene, i-395: tanti vini
achillini, 1-88: poiché al sol non lece / d'arrestarsi in misura al vostro
e il passar in ciò i termini né lece né si deve. tasso, n-iii-557
renieri, xxxvi-70: ungere i crini lece con i molli unguenti odorati, /
licito là, che qui non lece / a le nostre virtù, mercé del
unica e cara e, se mi lece dirlo, / meritevole figlia e, con
che tanto amaro il fel chiamar non lece. bisaccioni, iii-114: una palude
c. dati, 105: se non lece d'ucciderlo, nemmeno il lece il
non lece d'ucciderlo, nemmeno il lece il bastonarlo. g. averani, iii-69
renieri, xxxvi-70: ungere i crini lece con i molli unguenti odorati / quali da'
, 37: se pensare alcuna volta lece / divotamente, più che non è scritto
dissemi entro l'orecchia: ornai ti lece / per te stesso parlar con chi ti
d'unica e cara e, se mi lece dirlo, / meritevole figlia. tasso
cercar tardo / quel che tosto non lece, / e non ti casca in bocca
pece / e di far ciò che non lece / han per legge le persone.
che del sol rispetta il raggio, / lece scherzar con le pierie dive. salvini
cosa a sua posta / senza chieder se lece. a. monti, 671
marittima, 37: se pensare alcuna volta lece / divo- tamente, più che non
altro pralati lo posa constrengere ni per lece, ni per der- cattale nesune.
. caro, 6-841: a nessun lece, / che buon e giusto sia,
poiché a'loro divoti e penitenti tutto lece ed è permesso:... quindi
molto è licito là, che qui non lece / a le nostre virtù, mercé
dinanti a'piedi tuoi, perché mi lece / dolere e lamentar da ciascun canto
alla mia compagnia il tenente mazzuchelli mi lece un gran rabusto perché non aveva obbedito al
2-5-14: francesco patrizi... lece tremare aristotile, convinse di falsità molti suoi
/ da tanta uccision, toccar non lece / pria che di vivo fiume onda mi
suoi con nova / religion contaminar non lece. foscolo, sep., 101 (
case. f. galiani, 4-228: lece toglier al nemico ogni modo di resistere
al nemico ogni modo di resistere, non lece togliergli il modo d'esistere, se
ad visitare la illustrissima signoria la quale gli lece grata recoglienza. z. contarmi,
campi, / in cui trovar non lece il sommo o l'imo, / né
/ s'appena tempo da spirare aver lece, / e 'l dì la notte,
nel mondo sù, dove tornar li lece. ottimo, i-194: in questo capitolo
latine e pedantesche (se dir mi lece) senza necessità, ma di barbare
, 112: deh! se lece il pensiero / vostro spiar, de l'
gozzi, 1-173: la signora lo lece citare, perché fosse sentenziato in ducati
. tasso, 10-42: noi (se lece ame dir quel ch'io ne sento)
ciro di pers, 3-206: ben lece sforzar del cielo i regni. fr.
ch'a vero amor seguir unqua non lece. l. pascoli, iv-2-78: state
vino / smorzar l'ardenti fiamme di febo lece. catzelu [gueva- ra],
bollerà d ^ nfamia non cancellabile chi lece sì scellerata ingiuria, non a me,
è licito là, che qui non lece / a le nostre virtù, mercé del
/ dinanti a'piedi tuoi, perché mi lece / dolere e lamentar da ciascun canto
che tanto amaro il fel chiamar non lece. testi, i-227: rio che stagna
i colpi a filo ognor non lece; / ma pur di sella stramazzar lo
13-606: co'teneri morsi a lui ben lece / stringer di quella man l'avorio
dannò minòs, a cui fallar non lece. boccaccio, 1-ii-90: la donna nell'
; poiché a'loro divoti e penitenti tutto lece ed è permesso;...
allontanarono da casa. la nonna mi lece la valigia e mi spedì per il mondo
, 16-36: io ti seguiterò quanto mi lece, /... e se
. tasso, 10-42: noi (se lece a me dir quel ch'io ne