, / che non riesce nemmeno a leccare sul grappolo / la rugiada che già si
quel benedetto arrosto dovessi poi rodere e leccare le ossa, senza farmi abbrustolir il
in una cucina a succiar broda e a leccare strofinacci, poi che n'è sì
: darsi a grandi scorpacciate. — leccare la broda: scroccare piatti succulenti.
arciprete... stava un'ora a leccare il sorbetto col cuc- chiarino; il
aveva fatto! - per leccare le ciabatte a compare tino, a motivo
si sforzavano di succiare i centellini e leccare l'orlo. garzoni, 1-466: la
si sforzavano di succiare i centellini e leccare l'orlo. cadetti, 188: beono
che le aveva fatto! - per leccare le ciabatte a compare tino, a motivo
, cioè serpente, e adusando a leccare il pane con la lingua. marco
una cucina a succiar broda e a leccare strofinacci. guicciardini, 159: fece
arciprete... stava un'ora a leccare il sorbetto more agghiacciante dei ferri chirurgici
una cucina a succiar broda e a leccare strofinacci poi che n'è sì ghiotto.
conno 'e dal tema di lingère * leccare '. cunta, sf. ant
prima lasciarsi opprimere, depredare, e conviene leccare la spada grondante del tuo sangue.
cari. svevo, 5-446: tentò di leccare la ferita. ogni colpo di lingua
, ii-40: i plebei cominciarono a leccare e succiar quei confetti dolci, e
cui formazione è dovuta al frequente leccare il proprio corpo e quello degli
, che si muoveva, a furia di leccare scoprì i sembianti dei due espositi e
un vermiciattolo il fegato, vanno a leccare certe pietre salse, ed altri animali
5. prov. -il miele si fa leccare, il fiele si fa sputare:
toscani, 245: il mele si fa leccare, il fele si fa sputare.
cuocere le castagne nel fuoco e di leccare il frullino del zabaione. deledda, iii-
era già tutto felice nella speranza di poter leccare il frullo. 4. balocco
, / pon bocca in cielo con terra leccare. savonarola, 3-ii-158: questi furono
. sennini, 300: del leccare delle dita insavorate non dico. cesari
terra; e lassù si mettevano a leccare il sangue, con lentezza sadica. offesa
chezzetti. = deriv. da leccare (v.), con metatesi.
lasciarsi opprimere, depredare, e conviene leccare la spada grondante del suo sangue. g
. toccare leggermente con la lingua, leccare lievemente; inumidire di saliva. -anche
ai cani). -per estens.: leccare oppure bere e mangiare avidamente, ingurgitare
. leccaménto, sm. il leccare, leccatura. trattati antichi [
* leccata 'è l'atto di leccare, 'leccatura 's'adopera nell'uno
1 dimostranti ne approfittarono per mangiare e leccare i gelati. da ciò il nome
venne il lione / e cominciava a leccare il destriere: / parea che render
una cucina a succiar bora e a leccare strofinacci, poi che n'è si giotto
e la strascina mollemente, si volta a leccare quella mano, e non sa che
. tommaseo- rigutini, 3216: 'leccare 'è leggermente fregar con la lingua
villano giovine, si fa mai vedere leccare i tondi col pane, per prenderne il
sermini, 341: per pappare e leccare alle spese di questo comune, con
stesso alla cancelleria un supposto delitto per leccare la sua quota sulla paga dovuta all'
in mezzo a quelle donne, a leccare. si contenti di leccare '.
donne, a leccare. si contenti di leccare '. -stuzzicare piacevolmente (il
). arlia, 1-199: 4 leccare le basette, i baffi', ecc.
. 11. -non essere degno di leccare le scarpe a qualcuno: v.
quando ci conviene pu- gnere e quando leccare. proverbi toscani, 19: dio ti
ibidem, 241: il mele si fa leccare, il fiele si fa sputare.
gatto, n. 17. -bisogna leccare e non mordere: conviene sempre accontentarsi
fagiuoli, 1-6-148: bigna [bisogna] leccare, e non mordere; pelare con
ligicàre, intens. di lingère 4 leccare '; cfr. gr. xelxos,
lechador. leccatura, sf. il leccare ripetutamente, leccamento. f
e'lambisce. = frequent. di leccare. lecchéggio (lecchézzo), sm
, esca ', da lechè 'leccare '. leccheria { leccarla)
, colombini. = deriv. da leccare. lecchétto1, sm.
gente! = deriv. da leccare, col sufi, di professione -ino.
il lecco. = deverb. da leccare; cfr. lucchese léccora 4 cuccagna '
è un goloso tale che parrebbe disposto a leccare i rimasugli di quelle vivande che solleticano
. = deriv. dal tema di leccare, col sufi, -one, che indica
v.]: 4 leccucchiare ', leccare poco o leggiermente e spesso.
.. da lamberare come leccugio da leccare ». lèmbula, sf.
nell'untume. = deriv. da leccare; cfr. leccheggio. lichesterlnico (
ligula 4 cucchiaio '(da lingère 4 leccare '), più tardi confuso con
(lìgnere), tr. ant. leccare. -anche: accarezzare leccando.
= voce dotta, lat. ungere 'leccare '. lingeria, sf.
linguare, tr. (lìnguo). leccare. manzini, 14-154: come
la strascina mollemente, si volta a leccare quella mano; e non sa che
piena, / egli è lo stesso che leccare un marmo. giusti, i-524:
altro medicamento; ma quando non si possa leccare, si risolveranno le ferite che non
impacciosa. 3. locuz. leccare il mestone a qualcuno: riceverne ciò
a quell'altro che à dicatti di leccare dagli altri quel che avanza. =
- * il miele si fa leccare perché è dolce o per la sua
siena, iv-183: il mele si fa leccare per la sua dolcezza. i.
]: 'il mele si fa leccare perch'egli è dolce ': e vale
procedere dolcemente. -il miele si fa leccare, il fiele si fa sputare:
, in una scodella e lo fecero leccare a laido ch'era nero come una mora
e gli aggiudica una vertebra di più da leccare. 21. astron. che
cioè serpente, e adusando a leccare il pane con la lingua,
: guardare, spingere con gli occhi. leccare oftalmicamente il lunare preludio giacché il
linguaggio furbesco, incr. di olio e leccare (v.). ol
stesso alla cancelleria un supposto delitto per leccare la sua quota sulla paga dovuta all'officiale
quale, per bene potere pappare e leccare, fé suo avviso di dare a intendere
e la strascina mollemente, si volta a leccare quella mano. leopardi, 23-10:
non iscortica... si vuol leccare, e non mordere. proverbi toscani,
la strascina mollemente, si volta a leccare quella mano. solaro della margarita, 230
buttando indietro scarpe e pedalini / per farmi leccare dall'onda fresca. baldini, 4-59
famosa meg che non aveva ancor finito di leccare i suoi dodici pezzati cuccioli partoriti la
tue astuzie? -quando tu lascerai stare di leccare i piatti di cucina. verga,
che non manca mai dove c'è da leccare piatti! -mangiare ognuno al piatto
, 20: chi lecca i piatti deve leccare in terra [la ghiottoneria va punita
l'assaggiate, / sappiam che vi farà leccare il dito. -pigliare una cantonata:
un bimbo a tirar fuori la lingua e leccare. -agg. (anche invar
awicinò alla gavetta e si mise a leccare le ultime gocce di zuppa.
. 8. locuz. -essere come leccare il porfido: per indicare l'affaticarsi
v.]: 'gli è come leccare il porfido': di fatiche buttate.
da guadagnare, un po'di untume da leccare, uno straccio da sottrarre, oggi
quando ci conviene pugnere e quando leccare. minturno, 431: l'aspra e
tr. { rilecco, rilécchi). leccare di nuovo o ripetutamente.
del capobosco? colui non si contenta di leccare, ma vuol rodere. sciascia,
poeta nato per latrare più che per leccare. -opera letteraria oscena, lasciva
e ladri del popolo... conviene leccare la spada grondante del tuo sangue.
la stanza, s'applicò fortemente a leccare un saponétto di marsiglia. capuana,
vedi. -non essere degni di leccare o di sciogliere le scarpe a qualcuno
: 'scastagnare': rilevare dell'utile, leccare in una cosa, piluccare in un negozio
lingua eli fuori, in atto di leccare il gelato. calvino, 1-34: era
lui, dapprima fiutò e poi incominciò a leccare. -che si rivela nell'espressione
coda; scuote le orecchie; vuol leccare le mani dell'avvocato. -scrollare
scherz. lambire con la lingua, leccare. -per estens.: baciare con sensualità
gli aggiudica una vertebra di più da leccare. -carbone di spacco; in
3-399: egli non era usato di mai leccare il sangue degli animali offerti né meno
ibidem, 245: il mele si fa leccare, il fele si fa sputare
: con riferimento alla pratica penitenziale di leccare il pavimento. verga, 7-201:
una cucina a succiar broda e a leccare strofinacci, poi che n'è sì giotto
doni, ii-40: i plebei cominciarono a leccare e a succhiare quei confetti dolci.
tegamino, che se n'avrà da leccare i baffi. bacchetti, 2-xxiii-
prop. subord. sappiam che vi farà leccare il dito. / di più mangiarne assai
20: chi lecca i piatti, deve leccare in terra. ibidem, 30: molta
villano giovine, si fa mai vedere leccare i tondi col pane. capuana,
pompiere], dopo molto tornire e leccare, accese una sigaretta e johnny si seppellì
egli stesso alla cancelleria un supposto delitto per leccare la sua quota sulla paga dovuta alrofficiale
la lingua di fuori, in atto di leccare il gelato. 24.
esso. sermini, 300: e del leccare delle dita insa- vorate non dico;
(berlicco, berlicchi). dial. leccare. p. levi, 3-39
dal lat. cunnus 'vulva'e linctus 'il leccare, il succhiare'. cunnilinctus,
= comp. dall'imp. di leccare e pentola. r leccapiedismo, sm
corrispondente al baciamano, ha il compito di leccare le zampe altrui (nell'allegorica corte
le razzie. slinguazzare, tr. leccare (in una pratica erotica).