d'annunzio, ii-191: e del laziale deserto / mi sovvenne, del
volava da poggio a poggio nell'ottobre laziale. = voce dotta, lat
d'annunzio, ii-191: e del laziale deserto / mi sovvenne, dell'agro
. d'annunzio, ii-191: e del laziale deserto / mi sovvenne, dell'agro
autunno trascorso in quotidiana comunione col deserto laziale. su quel teatro... passavano
= voce d'area pisana e laziale: di etimo incerto. còndito
. = dal nome del centro laziale di corneto (tarquinia), avvicinato
di fargli prendere un cuc = voce laziale, umbra e marchigiana, dal sett.
autunno trascorso in quotidiana comunione col deserto laziale. su quel teatro ove dinnanzi agli
ferentina, sacra alla memoria della confederazione laziale che quivi tenne le assemblee solenni.
forma di nastri dentellati propria della cucina laziale, umbra e marchigiana. panzini
. = dal nome della cittadina laziale di frascati. frascato, sm.
la bella febbre, che nel deserto laziale aveva infervorato le mie meditazioni fino all'ebbrezza
manifestamente proditorio di un giocatore romanista o laziale, che lasciava a terra dolorante uno juventino
'; voce di area merid. e laziale. laganatóre, sm. dial
di lavinia, leggendaria figlia del re laziale latino e sposa di enea.
. lawson (1861-1952). laziale, agg. che si riferisce, che
, all'estremo limite della pianura laziale, rossastro fra le caligini.
tromba. 2. ant. laziale. tebaldeo, xxx-7-62: ivi questi
meridionale dall'umbria alla sicilia (umbro e laziale lu lepre, calabrese u riépule,
. longob. e frane, leha, laziale lefa. la var. lieffa è
dominatore come quelli che errano nel deserto laziale, lo avrebbe divorato. -rendere
: razza tipica della maremma toscana e laziale, di origine orientale, molto sobria e
(lithognathus mormyrus). = voce laziale. marmaruga, v. marmeruca.
sec. xiii); marchigiano, laziale e romagn. mnàcia, amnàcia.
porta. = voce di area laziale, deriv. da monte, con doppio
dette gripi e sagene. = voce laziale e campana, dal gr. póppuxo ^
. n. 19 è proprio dell'area laziale. mòrso3, sm. ipp
mortacci tuoi. = voce di area laziale, spreg. di morto.
e fitti. = voce di area laziale, deriv. da moscio. moscicóne
calabr. màcchia, venez. màcio, laziale bàcchio, sicil. bàgghiu.
diverso. = voce di area laziale, deriv. da mucchio3.
piccola. = voce di area laziale, deriv. dal lat. muxinus,
di area lucch., da accostare al laziale neccio 'magro 'e al chianigiano
tipo di calzatura, simile alla ciocia laziale, tradizionalmente portato dalle ragazze morlacche.
, che si riferisce all'antica città laziale ostia tiberina, tradizionalmente ritenuta fondata da
centrale, in partic. tose, e laziale, di origine espressiva; cfr.
, tose., umbra e laziale, comp. da paglia1, in2 e
., calabr., campana e laziale, lat. p [h] antasma
e. i., è di area laziale e abr. (parlatòriè).
urla. = voce d'area laziale, dimin. di parrocchia.
= voce di origine e area laziale, comp. dall'imp. di
= voce di area umbra, marchigiana e laziale, dal lat. pecns -udis,
n. 3, di area laziale, è registr. dal d. e
, tipico della re gione laziale dei monti ausoni. = voce
ausoni. = voce di area laziale, di etimo incerto (forse relitto
roma. = voce di area laziale, dal lat. mediev. pentoma (
abr. persa, sardo preusa-, laziale pèrsa anche 'prezzemolo'), dal lat.
di perticaro-, cfr. abr. e laziale pertecara. perticare (dial. pertegaré
, romagnola, umbra, marchigiana, laziale e abr.), deriv. dal
di marte percote la scorza della quercia laziale, un cuore misterioso urta stamane il
, in partic., abr., laziale e campana) piemè, premè
voce di area marchigiana (pinara) e laziale (pinara a velletri), deriv
che abita o risiede nella città laziale di palestrina; prenestino. sercambi
dovuta a raccostamelo al nome della cittadina laziale pipemo (odierna privemo).
= voce di area roman. e laziale, deriv. da pippa, per
area centrale e merid. (cfr. laziale e roman. pìrchio, abr.
, pétria-, abr. pine, laziale pìtria), largamente attestata nel lat
riferisce, che è proprio della città laziale di pomezia; che ne è originario,
da privernum, nome dell'attuale cittadina laziale di privemo. privèrno, sm.
rea silvia fu davvero una profezia, laziale e parziale, del figlio di maria
= deriv. da pungere-, cfr. laziale e abr. fungecà. pungicato (
propria. = voce d'area laziale, deriv. da quaglia.
autunno trascorso in quotidiana comunione col deserto laziale. bernari, 6-212: renata si
: si notò sempre più questo tipo laziale, bruno, complesso, prestante, dal
., continuata nell'umbro e nel laziale), incr. fra ramo1 e raspo
di area senese, montalcinese, amiatina e laziale settentr., deriv. con dissimilazione
= voce di area toscana e laziale, che alcuni considerano forma dimin.
aveva accolto e collezioni di antica arte laziale ed etnisca. cicognani, 13-418:
il giogo umbro, al confronto di quello laziale, accenna ad un trattamento più riguardoso
letrano rolla, róla, abr., laziale, campano rolla nel senso di '
tipo di minuscola tardocarolina diffusa in area laziale e in alcuni centri umbri fra il
manifestamente proditorio di un giocatore romanista o laziale, che lasciava a terra dolorante uno
= voce tose., umbra e laziale, allotropo popol. di rogare.
a. c. era stanziata sulla costa laziale fra anzio e il fiume numico,
alcuni suoni propria dei parlanti della regione laziale. c. e. gadda,
storica della sabina o all'attuale territorio laziale che vi corrisponde; che vi cresce
.., sembra sussistere nel saltarello laziale. savinio, 10-268: sognava di 'mettere'
piemont., tose, umbra, laziale e anche, calabrese-sicil.), di
centro-merid. (cfr. aretino gàngano, laziale skàhkano, maceratese càrganu, abr.
il giogo umbro, al confronto di quello laziale, accenna ad un trattamento più riguardoso
, di area merid. (v. laziale scerquignola), di querciola (v
tre palle regionale, in partic. laziale e sarda, dewechelus grosso, con l'
. prodotto a sezia, antica città laziale corrispondente all'attuale sezze (un vino)
da setta, nome dell'antica città laziale. setire, v. sitire.
toscana, meridionale, umbra e laziale per il cipero. = voce di
= voce di area tose, umbra e laziale, deriv. da garza2 (v
giogo umbro, al confronto di quello laziale, accenna ad un trattamento più riguardoso
porosa, e ruvidissima. = voce laziale, di etimo incerto, forse da connettersi
. = voce roman. e laziale, da ricollegare probab. a stacca1.
suace è di area tose, e laziale (cfr. d. e. i
è relativo, che riguarda la cittadina laziale di subiaco o i suoi abitanti.
centrale (in partic. sen., laziale, amiatina e roman.),
, cfr. anche l'umbro e il laziale tacchia 'scheggia di legno'.
, in partic., abr., laziale, umbro e marchigiana), comp
, 14-156: dall'altra parte la città laziale, terragna e positiva, con le
= voce di area tose, e laziale, di etimo incerto. testino1
che vive o è originario della città laziale di tivoli. -anche sostant.
in genere. = voce di origine laziale, deriv. da tomba.
, pugliese, abr., campano, laziale tràglia, tràgghia. traglorióso,
trappito, sicil. trappitu, laziale trappite), dal lat. trapetum,
... sembra sussistere nel saltarello laziale. g. contini, 25-181: quella
(cfr. napol. usèmà, laziale ausimà, pugliese usèmà, calabr. seti
fruttato. = dal nome della città laziale di velletri (roma). vellicaménto
orciuolo. = voce di area laziale di origine incerta: forse dal gr.
sm.): la varietà dialettale laziale parlata a viterbo. 4. sm
aspettava alla fonda in varie zone del litorale laziale. la traduzione esatta in buona
agg. stor. relativo all'antica città laziale di alba longa; che vi è
di natale. = voce di area laziale, deriv. dal lai mediev. coctigium
ricco di elementi dialettali arcaici di ascendenza laziale e romanesca e di vocaboli ebraici e
certamente non sarà dell'incontro il centrovasca laziale fabrizio rinaldi. = comp.
cavalier gabbioni empedocle & figlio, albano laziale. = comp. da extra e
. laziàrio, agg. letter. laziale. rapisardi, i-8: sorge in