nel cor mi scrisse amore, / laudando s'incomincia udir di fòre / 11
nel cor mi scrisse amore, / laudando s'incomincia udir di fòre / il
son gli angioli e santi, / laudando tutti quanti / l'alto signor cui è
le parole, or correggendo, or laudando ciascuno secondo i meriti, chiaramente dimostrava
darle drento due colpetti di penna, laudando sino al cielo la dolce suavità della
parlarono... il guardasigilli, laudando il re, e con diceria più altiera
le parole, or correggendo, or laudando ciascuno secondo i meriti, chia
della madonna dell'impruneta, 11: laudando il benigno iddio, che avea testificato
, virgo, di dio dama: / laudando lui lo invoc'e alle donne appartenenti
unde vanno gaudenti, / giucundando e laudando esso che 'l face. novellino, 85
/ allo intelletto mio dona chiarezza / laudando sempre te. 5. letter
nel cor mi scrisse amore, / laudando s'incomincia udir di fòre / il
con gecchire, -reverire: / te laudando, -onorando, / aggia de te
lare, s'io credesse potere giunger laudando, stringerìeme talento a 'ncomensare. bartolomeo
albume da intingere al suo chierico, laudando che il bianco era di grandissima su-
già ricevuti. speroni, 1-2-212: laudando volete indurmi a pagarvi un debito che
nostra memoria. bellincioni, 1-37: laudando lui del bon saturno l'opra,
sempre, non lamentandosi, ma iddio laudando e benedicendo e operando. ottimo,
il disio e la tua stella, / laudando il dì ch'io ti conobbi prima
, parlando, onorando e temendo e laudando quel signore nostro, che n'amò
guardi [la donna di palazzo] laudando se stessa indiscretamente, o vero con
nessuna cosa. bellincioni, i-84: laudando el moro e 'l vostro alto intelletto
, quando / parlan de lui, laudando. boccaccio, dee., 1-2 (
/ pregava il giovin re, dio laudando. pirandello, 8-747: più nefandi
per ciascuna mano, / cantando e laudando procedea: / ora, levata come un
in li suoi secretissimi penetrali reponeva, laudando e premiando ognuno secondo era il grado
drento due col- petti di penna, laudando sino al cielo la dolce suavità della
, parlando, onorando e temendo e laudando quel signore nostro. laude cortonesi,
/ principe glorioso essere accolto, / laudando il cibo che là sù li prande
grande / principe glorioso essere accolto, / laudando il cibo che la sù si prande
, parlando, onorando e temendo e laudando quel signore nostro che n'amò prima
/ principe glorioso essere accolto, / laudando il cibo che là sù li prande
cissi per ciascuna mano, / cantando e laudando procedea. saba, 60: con
è nelli cristiani, ringraziando loro e laudando sempre la maestà di dio in qualunque
che è nelli cristiani, ringraziando loro e laudando sempre la maestà di dio in qualunque
tutti ge sta de longo, / laudando dì e noto lo so amirabel nomo.
, distraendo, avea perduti gli occhi, laudando li rim- petrasse. = comp
del suo corpo, mesi nove, sempre laudando benedicendo dio. 4. il
sazia, / te per te sempre laudando. 22. intr. per
menare. laude cortonesi, 1-i-272: preghiam laudando, can preti non punto
la illa illa la', zoè fano sieri laudando dio. = adattamento dell'ar.
singulare, s'io credesse potere giunger laudando, stringerieme talento a 'incomensare,
singulare, s'io credesse potere giunger laudando, stringerieme talento a 'ncomenzare,
, quando / parlan de lui, laudando. cronaca di isidoro minore volgar.,
dio, parlando, onorando e temendo e laudando quel signore nostro che n'amò prima
singulare, s'io credesse potere giunger laudando, stringerieme talento a 'ncomenzare,
], 155: il re del messico laudando l'animo suo buono lo rimandò per
albume da intingere al suo chierico, laudando che il bianco era di grandissima sustanzia
deriv. da lechuga 'lattuga'. laudando, agg. letter. destinato a essere