; nei testi antichi prevale la grafia latineggiante adolescentia, che gli editori rendono con
mi sentii lodare come scrittore aulico e latineggiante. = voce dotta, lat
e di corrigente. = forma latineggiante, da corrigire 'correggere *.
cosa veruna corrigibile. = forma latineggiante, da corrigère * correggere *.
dell'anima. ¦ * forma latineggiante, da corrigère * correggere *.
. pass, decorato con il suffisso latineggiante -ivus) \ ma cfr. fr.
a rispetto a destituito, la forma latineggiante destituto continua il lat. dèstitùtus,
quella così fatta bocca. = forma latineggiante per * divario ': sul modello
= voce semidotta (rispetto alla forma latineggiante fraude), lat. fraus -dis
(sec. xv). latineggiante (part. pres. di latineggiare)
iv-315: incontrò nell'anticamera un nano latineggiante che cominciò a cinguettar seco. b
nostra commedia del cinquecento, col gergo latineggiante che mai non fi abbandona. serra
fedeltà quell'ideale della storiografia classica, latineggiante e un po'retorica, il quale.
vii-544: guardatevi sopra tutto da una latineggiante che pronunzia testi e sentenze, perché
. da lecito *, col suff. latineggiante -udine tipico della lingua dei ceti superiori
. dato esempi di stile aulico, latineggiante e maestoso. -sostant. b
, esaltandolo contro il « mandarinismo » latineggiante. = deriv. da mandarino1
-ant. e letter. in costruzione latineggiante, per indicare una posizione indeterminata all'
, èptóv. -in costruzione ellittica latineggiante. varchi, v-994: ch'io
! ». -con forma compiutamente latineggiante. miserere mei: abbi pietà di
deriv. da misurato, col sufi, latineggiante -orio, destinato ai temi participiali (
comunicazioni la illuminava. -con forma latineggiante. modo tenendi: modus tenendi (
di resistenza ai nemici (in costruzione latineggiante). nardi, 108: vedendo
del parco maggiore (o con espressioni latineggiante abbreviatore di parco maioris o de parco
del parco minore (o con espressione latineggiante abbreviatore de parco minori): addetto
nostra commedia del cinquecento, col gergo latineggiante che mai non li abbandona.
dotta, per lo più latina o latineggiante, o comunque estranea all'uso vivo
, con scherz. imitazione del linguaggio latineggiante dei pedanti. pedantismo (disus
rappresenta il pedante dal linguaggio forbito e latineggiante). bruno, 3-182: nel
non fa nulla! = voce scherzosamente latineggiante, deriv. da pompa2.
dimin. di porta1, con suff. latineggiante. portùnidi, sm. plur
con la negazione pleonastica, come costruzione latineggiante). cavalca, 6-1-21: furono
gli uomini sciagure. -in un costrutto latineggiante con la persona come compì, ogg
. migliorini, 8-36: il termine latineggiante 'il rene 'si è imposto nella
. -in relazione con il costrutto latineggiante tipico dei verbi di timore.
e vizioso. = dimin. latineggiante di sermone1. sèro1, avv
cui erano popolar- letter. nella forma latineggiante. mente noti a roma i membri
sua. -letter. nella forma latineggiante. boccaccio, viii-3-14: mostrato è
nazionale. -letter. nella forma latineggiante. boccaccio, viii-i-48: duranti ancora
-anche in numerali composti e nella forma latineggiante. dante, conv., iv-xxvi-5
in unione con altri numeri nella forma latineggiante. boccaccio, viii-1-55: questo libro
dotta, comp. da vescicola (forma latineggiante per vescicola) e virus.