d'oro l'aura increspa / e che lascivo il tuo bel collo abbraccia, /
non potei / altro veder che un abitin lascivo, / scamatino e sbiavato. panzini
festivo; / a'nostri balli il cittadin lascivo / verrà pomposo, onde l'incaute
merce, hanno un certo moto muliebremente lascivo. pirandello, 6-651: non è
/ della sua madre, e semplice e lascivo / seco medesmo a suo piacer combatte
, / gli siede a lato e 'l lascivo occhio gira / ne l'amator bevente
, / gli siede a lato e 'l lascivo occhio gira / ne l'amator bevente
e ambedune, mirandomi fiso, con atto lascivo e con parole abbominevoli, dannando i
vin- citor sia tolto, / e lascivo marito in vii riposo / fra gli
in bocca l'aridezza prodotta dall'orgasmo lascivo. panzini, i-40: la terra
. alberti, 133: molle, lascivo amore, che attuti ogni superbia e alterezza
le epoche basse hanno un teatro prevalentemente lascivo e scurrile più che tutte le altre
, saltar su un bel fanciulletto tutto lascivo. = dall'agg. sostantivato
bandello, ii-697: lo irregolato e lascivo amore benda quasi e accieca coloro cui
e gli amori di mazzini? bertuccion lascivo. tombari, 2-147: un bertuccione ha
affigi il guardo, e con gesto lascivo il vagheggia facendo la morta di lui,
carducci, 487: il re dal suo lascivo occhio di bue / guardava il mondo
un avaro, per un superbo o lascivo; se uno avesse il tal vizio
se di sete ei [il cittadin lascivo] caloreggia; / noi curar, se
memoria, saltar su un bel fanciulletto tutto lascivo, e cominciare a ballare con certe
/ satiro ascoso va mirando intorno / tutto lascivo. tasso, 6-i-182: e lor
al bell'arco, già spoglia di lascivo / capro agreste. leopardi, i-1409:
la qual falsa legge per lo vizio lascivo e largo della carnalità, e per forza
profana scuola / di babilonia, ove in lascivo ammanto / la sozza idolatria tresca e
ma poco suscettibile di tenera amicizia; lascivo anzi che casto. c. gozzi,
suo onore, si ha lasciata ciecare dal lascivo amore, accarezzando l'amante suo.
algarotti [tommaseo]: intrepido soldato e lascivo ce- natore. cenatòrio, agg
qual con misteriosa allegoria alluda a qualche lascivo sentimento. alfieri, i-102: e subito
; / a'nostri balli il cittadin lascivo / verrà pomposo, onde l'incaute accenda
/ della sua madre, e semplice e lascivo / seco me- desmo a suo piacer
loglio e il frondeggiar corregga / troppo lascivo. monti, x-2-285: i tenerelli parti
ma poco suscettibile di tenera amicizia; lascivo anzi che casto. parini, 663
l'amoroso affetto; / ma, se lascivo sguardo / di cupido amator vien che
loglio e il frondeggiar corregga / troppo lascivo. de sanctis, iii-182: ci
l'amoroso affetto; / ma, se lascivo sguardo / di cupido amator vien che
-scherz. monti, 5-51: di lascivo desir punto divora / tutta con gli
casti, ii-1-24: spesso con desir lascivo / davansi alla furtiva avide occhiate.
larga e libera fortuna vivuto prodigo e lascivo, poi per nuove adver- sitati impoverito
il vero amore amare dio, et il lascivo non esser altro che fuoco nascosto,
2. figur. amoroso, lascivo; che dà gioia, diletto.
contrario ai principi del buon costume; lascivo, immorale, osceno (un atto,
ragione in lei / vinca il pensier lascivo e l'appetito. gemelli careri, 2-
, vale, non solamente sfacciato e lascivo, ma grande e smoderato. redi
, 27: conclude che amor lascivo e venereo non può esser senza peccato
amore. garzoni, 1-412: canto lascivo e dissoluto. a. veni, i-212
: chi diverte se medesimo a amor lascivo e brutto, qual nasce da appetito carnale
, se la donna sozza impazza d'amore lascivo, quasi hai da goderne; perché
: chi diverte se medesimo a amor lascivo e brutto... è un arboro
, ma non corrivo, / sempre lascivo, e un soldo non lasciava.
2. figur. lubrico, lascivo. vita di s. pietro martire
e gesti l'animo suo troppo lascivo et effeminato, onde rendono la moglie non
mato francesco / e fiorentin lascivo vecchio enorme. d. bartoli
, / ma che non peschi in genere lascivo. -poeta eroico. l
/ ma che non peschi in genere lascivo. 7. sm. ant
0 venere solitaria. -figur. lascivo. bartolini, 5-59: chiamiamo costui
la qual falsa legge per lo vizio lascivo e largo della carnalità, e per
.. saltar su un bel fanciullétto tutto lascivo, e cominciare a ballare. cellini
e gentilezza, / ma contra ogni lascivo, alpestre e crudo. giusto de'conti
oggidì calca le strade / il musico lascivo, e son promossi / solo i canti
scaltri, femminei, da attore comico e lascivo. - effeminato, debole
, con viso ridente e con volto lascivo, disse: io, o giudici,
satiro ascoso va mirando intorno / tutto lascivo. tasso, 8-3-993: con le membra
solenne. manzoni, 17: il zeffiro lascivo / che ne le zone de le
, e, come disonesto, bructo, lascivo e miserabile, dirà a quelle tapinelle
colpa ti svelo) / l'amai lascivo ancora. baruffaldi, i-155: vile
le epoche basse hanno un teatro prevalentemente lascivo e scurrile più che tutte le altre
occhi opachi potessero ancora esprimere il lampo lascivo del suo piacere. 7. brontolare
poliziano, st., 1-68: tutto lascivo drieto a flora / zefiro vola e
lo dimostravano... uomo di corte lascivo e vano. zucchetti, 329:
la castità... a caterinone lascivo era stata imposta dall'impotenza dell'obesità
tirannico, fugati da voi ogni acto lascivo. equicola, 86: superate le
satiro ascoso va mirando intorno / tutto lascivo; ed or s'arretra, or fuori
ma... è egli un lascivo e bestiai furore che fa miseri gli
penetrar non è permesso / a piè lascivo, a furtivétto sguardo, / entra sagace
. chiabrera, i-ii- 389: lascivo arderò, / mosse battaglia a'mal guardati
ed unta, / e col volto lascivo e disonesto, / ch'avea la vesta
vedrebbe qualche atto disonesto o qualche guardaménto lascivo. 2. spettacolo.
, illascivisci). letter. diventare lascivo; comportarsi licenziosamente. — anche al
di grazie. = denom. da lascivo (v.) con in- (assimilato
(inlascivito). letter. divenuto lascivo, licenzioso. — anche di
sera, sembrò che tutto il campo divenisse lascivo. ella pensò che le piante si
-impudico, sfrontato, sfacciato, lascivo (un atto, un atteggiamento,
vanagloria, e la rete era il lascivo e vano ornamento delle donne. groto
: se la donna sozza impazza d'amore lascivo, quasi hai da goderne; perché
, da incontinenza, da lussuria; lascivo, sconcio, osceno (un atto,
; / a'nostri balli il cittadin lascivo / verrà pomposo, onde l'incaute
il geloso / lino del sen con vezzeggiar lascivo; / or su l'incerto piede
2-305: molte fanciulle... cum lascivo ornato indute e cinte. cariteo,
1-28: nascoso a sciro, entro a lascivo coro / delle regie donzelle, achille
peccato. 6. osceno, lascivo; impudico, indecente. - anche
, st., 1-68: tutto lascivo, drieto a flora, / zefiro vola
buon costume; scostumato, immorale, lascivo, licenzioso. petrarca, 360-122:
. insatirito, agg. diventato lascivo; eccitato dalla libidine come un satiro
confessione. leti, 4-259: altrettanto lascivo quanto fiero insidiatore dell'onore altrui.
le punte del suo petto insorgere, al lascivo / tentar delle mie dita, quali
/ spira spiriti in lui d'amor lascivo, / d'amor intemperato, anzi ferino
10 impetuoso de l'ira, il lascivo de la lussuria, lo enfiato de
velenosi sguardi di qualunque occhio effeminato e lascivo,... in monistero si chiuse
agli angoli in un sorriso buio e lascivo, non bello, e, certo involontariamente
non v'inganniate nel chiamare amore il lascivo e sfrenato appetito degli inrazionali. foscarini
frenar l'irrego- lato affetto / del lascivo suo re, l'ebrea reina / mostrò
.. ch'io, seguendo un mio lascivo instinto, / volea raccormi a mille
al mercante? campofregoso, 1-61: lascivo vecchio mai non ha riposo, / che
parasole rosa. -sconcio, lascivo (un pensiero, un'immaginazione,
della sua madre, e semplice e lascivo / seco medesmo a suo piacer combatte!
licenzioso, moralmente corrotto, dissoluto, lascivo. g. villani, 5-25
nell'innocenza. = deriv. da lascivo, con cambio di suffisso.
concreto: atto, gesto, comportamento lascivo, dissoluto. niccolò del rosso
. lascìvaménte, avv. in modo lascivo; amorosamente, nell'atto di fare
intorno. = comp. di lascivo. lascivanza, sf. ant
avv. ant. in modo alquanto lascivo. bandello, 2-41 (ii-69
comp. di lascivetto, dimin. di lascivo. lascivézza, sf. ant
concreto: atto, pensiero, desiderio lascivo. liburnio, 122: gli
appetiti. = deriv. da lascivo. lascìvia (ant. lassìvia
concreto: atto, gesto, comportamento lascivo. fioretti di vite, 214:
lo confesso; ma quanto vi è di lascivo, è tutto indirizzato al fine della
proclive alla lascivia, alla dissolutezza; lascivo. cicerone volgar.,
a cento. lascìvio, v. lascivo. lascivióso, agg. ant.
intemperante, sregolato. - anche: lascivo, licenzioso. s. girolamo
. m. palmieri, 2-4-48: viver lascivo e lascivendo amare, / sentir parole
2. atto o pensiero licenzioso, lascivo, disonesto. scala dei claustrali,
1 petulanza, gaiezza '. lascivo (ant. lascìvio, lassivo),
qui cattive. campofregoso, 1-61: lascivo vecchio mai non ha riposo, 1
. comanini, l-m-299: l'amante lascivo non mai si sazia de'brutti piaceri.
. bocchelli, i-iii- 213: lascivo come una scimmia, era dei più attivi
sua schiava, / di cor lascivo e d'ogni macchia lordo. tommaseo,
s'innalza, il molle / sen lascivo, in ch'avieno / meta i sospir
mio tormento / e temo un rio lascivo, amante un prato. tozzi, v-19
sera, sembrò che tutto il campo divenisse lascivo. ella pensò che le piante si
e gentilezza, / ma contra ogni lascivo, alpestre e crudo. bandello, 1-2
1-2 (i-41): dammi un lascivo e ai piacer de le donne dedito e
r. borghini, 2-32: il lascivo è ogn'or pien di lagrime e sospiri
vorranno perire. pisani, 83: lascivo, o tu, ch'hai le pupille
arme vincitor sia tolto, / e lascivo marito in vii riposo / fra gli armenti
un coll'agne lascerai confuso / il lascivo marito, incontanente / turge il sangue
, le più delle volte è segno lascivo. torini, 233: chi è colui
onesta donna, che non puote / soffrir lascivo sguardo, sottomette / e abbassa gli
resto. guarini, 67: se lascivo sguardo / di cupido amator vien che
/ ne gli umidi occhi tremulo e lascivo. g. p. maffei, 136
ville e cittadi / guaste avean tutte col lascivo canto. monti, x-2-44: la
: gli tornava in mente l'atteggiamento lascivo nel quale ricordava di aver veduto carla
di maometto], per lo vizio lascivo e largo della carnalità e per forza d'
non pensare che '1 mio amore sia lascivo come fu quello di giasone e di
il tempo... non in lascivo ozio e in effeminate delicatezze consuma.
empio e rubello / colse, istigato da lascivo amore, / di lor virginitade il
tito le parti disoneste / del tuo lascivo ardor sozzi trofei. casti, ii-1-24:
casti, ii-1-24: spesso con desir lascivo / davansi alla furtiva avide occhiate, /
riguardate. monti, 19-259: per desio lascivo unqua io non posi / sopra la
. aretino, v-1-415: odia il lascivo de la lussuria, distru- gitrice de
diletta, / che hanno sì del lascivo e sì del rio. -che
carducci, iii-3-83: il re dal suo lascivo occhio di bue / guardava il mondo
ti lasciar vincere... da qualche lascivo 0 poco onesto pensiero, che scioccamente
da principio onestissima e poscia acquistò sentimento lascivo. crudeli, 1-107: pur vogl'
giardino granducale o sulla spiaggia del mare lascivo. palazzeschi, 1-92: il profumo
dimenticato per il culto del lusinghevole e lascivo. -rigoglioso, ridondante. cerretti
, / e l'aura le facea lascivo assalto. molza, 1-156: lucente globo
acceso / temprava il caldo un venticel lascivo. rebora, 22: torpor d'àttimi
perverso e abbia in sé quello effeminato lascivo che hanno coloro che lo parlono.
il numero del trocheo ha troppo del lascivo. 5. cattaneo, 11-103: due
e il mirare altrui con sguardo lascivo. 7. letter. ant
al crin fa brolo, / ove tutto lascivo, drieto a flora, / zefiro
strai e l'arco, / tutto lascivo e di pensieri scarco. cavalletti, lvi-176
/ della sua madre, e semplice e lascivo / seco medesmo a suo piacer combatte
.. /... come / lascivo agnel, che d'esser tratto a morte
/ non gola, non rubello / ozio lascivo di virtù curava. -trascurato,
in seggi / stretti ch'all'aura non lascivo ondeggi. nannini [ovidio],
. boccaccio, i-461: io semplice e lascivo,... le pedate dello
sé dicea: e che, mio cuor lascivo? così ti lasci intenerire da que'
'giocoso, petulante, provocante, lascivo '. lasco1, agg. (
de la sua madre, e semplice e lascivo / seco medesmo a suo piacer combatte
san bernardo / chiamar simoniaco, / lascivo e leccardo / chi un soldo sparagna /
, ch'i'non pensai ch'amor lascivo / nel cor m'intrasse sì leggeramente.
punte del suo petto insorgere, al lascivo / tentar de le mie dita, quali
e dell'aretino. -malizioso, lascivo. d'annunzio, i-62: sopra
. dormicchiava ghignando con aria di fauno lascivo. = comp. di lercio1.
amoroso letargo. pisani, 83: lascivo, o tu, c'hai le pupille
in modo disonesto, lussurioso, lascivo. gherardi, 1-ii-420: sono
pur oggi dar quella pace, quel lascivo licenziare le male pratiche, e quel
a intemperanze; in modo immorale, lascivo; dissolutamente. nardi,
spettacolo); sconcio, osceno, lascivo. bembo, 10-iv-102: il popol
oltre tesser ladro di solfa, era lascivo, licenzioso, licantropo, lezzoso,
a virtù sopra, / mostrar voresti ognun lascivo in terra. del carretto, 2-19
oltre tesser ladro di solfa, era lascivo, licenzioso, lubrico, lezzoso,
è diretto a sedurre; procace, lascivo. de sanctis, xii-246: commentano
dimenticato per il culto del lusinghevole e lascivo. — che esprime o manifesta mansuetudine
. 5. letter. lussurioso, lascivo. f. f. frugoni,
. aretino, v-1-415: odia il lascivo de la lussuria, distru- gitrice de
* lussureggiare, essere esuberante; essere lascivo; saltare per esuberanza di vitalità '
esercizio dell'attività sessuale; libidinoso, lascivo; sensuale. -anche: che avverte
suggetto che o idolatria d'un volto lascivo o laudazione dell'affetto lussurioso. pirandello
de la sua madre, e semplice e lascivo / seco medesmo a suo piacer combatte
camminano sole. -per estens. lascivo, licenzioso (un atteggiamento, un
diviene argomento della lussuria pubblica il parlar lascivo. carducci, iii- 25-187: tengo
altro li suoi componimenti che d'amor lascivo verso di donna non sua, e che
l'arme vincitor sia tolto; / e lascivo marito in vii riposo / soglia tra
, dormicchiava ghignando con aria di fauno lascivo. d'annunzio, iv-2-303: si reggono
de la sua madre, e semplice e lascivo / seco medesmo a suo piacer combatte
anatomia, quando rimira in una donna lascivo, esercita più d'ogni altra la congiuntiva
senso generico: impudico, dissoluto, lascivo. fra giordano [crusca]:
feminiere, con viso ridente e con volto lascivo, disse: io, o giudici
, il solletico / è un dio lascivo, / nato da un tremolo / moto
e s'innalza, il molle / sen lascivo, in ch'avieno / meta i
carducci, iii-3-83: il re dal suo lascivo occhio di bue / guardava il mondo
3. uomo particolarmente lussurioso e lascivo. papini, x-1-909: ero stanca
tasso, 4-57: seguendo un mio lascivo instinto, / volea raccormi a mille
buonarroti il giovane, i-180: vano giovan lascivo, / giovan che 'l fren d'
mira o chi è mirato è più lascivo? / il petto esser più dee,
istinto sessuale (con riferimento al temperamento lascivo e dissoluto di messalina).
dianzi / tetto d'infamia e di lascivo gioco, / ecco di pudicizia e
il giovane, 1-180: vano giovan lascivo, / giovan che... /
, 1-49: se l'uomo non sarà lascivo e carnale, non si meschierà fra
ch'opra / sì forte contro amor lascivo, s'io / di veder tal
secchielli. 2. baciare in modo lascivo, libidinosamente (e ha una connotazione
dedito ai piaceri, soprattutto carnali; lascivo, lussurioso, incontinente, dissoluto.
, eccitata; erotico, carnale, lascivo, sensuale (il desiderio, la passione
il guardo e '1 riso altrui molle e lascivo / nel tremolo seren de l'aria
sé dicea: e che, mio cuor lascivo? così ti lasci intenerire da que'
e il mirtòo / mollizie insulare, lascivo / sale che ancor bolle e schiumeggia
negletto; sia elegante, non lascivo. -elegante e lussuoso.
. -in partic.: lussurioso, lascivo, dissoluto. g. villani,
lieve. -voluttuoso, eccitante; lascivo. cremonini, lxv-96: vuol ei
16-iv-30: un bel fanciulletto, tutto lascivo, morvido e ricciutello,...
doppio il mostaccio, / l'un lascivo in favor del popolaccio, / gentil l'
più con atteggiamento provocante, impudico, lascivo o anche malizioso, il corpo o
ambiguità morale; torbido, morboso; lascivo. papini, 27-744: i suoi
merce, hanno un certo modo muliebremente lascivo. = comp. di muliebre
costui pieno / guloso giotto edace ebrio e lascivo, / e s'alcun sente
, non negletto; sia elegante, non lascivo. dell'uva, 126:
, iii-3-83: il re dal suo lascivo occhio di bue / guardava il mondo,
amico. 3. lussurioso, lascivo, sensuale, pervertito (una persona
l una cum l'altra innuentise cum lascivo nictare di ochi. = voce
rubello / colse, istigato da lascivo amore, / di lor virginitade il puro
pello 'ngegn'obbombrato / d'ape- tito lascivo o troppo amato / tesser per noi le
carducci, iii-3-83: il re dal suo lascivo occhio di bue / guardava il mondo
omè, ch'i'non pensai ch'amor lascivo / nel cor m'intrasse sì
armonioso, per lo più sensuale o lascivo, del corpo umano o di una sua
(che può essere anche sensuale, lascivo, provocante). -anche sostant.
serpeggiante o, anche, sensuale, lascivo. padula, 255: quando una
grossa estimativa e ottusa cognizione ed è lascivo animale e onerifero, cioè che porta
seggi / stretti, eh'all'aura non lascivo ondeggi. -bistrare, imbellettare, truccare
azione, atto, comportamento lubrico, lascivo, dissoluto. -anche: vizio,
una forte valutazione morale negativa); lascivo, lussurioso, libidinoso. -anche:
intento o con un comportamento peccaminoso, lascivo o, anche, disonesto, subdolo,
in ocio e l'ocio insieme con lascivo transtullo genera l'amore carnale. machiavelli,
la 've più scherza e vola / amoretto lascivo, / la pallida viola / verdeggi
-come ricerca di un contatto fisico lascivo, furtivo. casti, i-2-233
favoloso pantomimo e ridicolo scurra overo un lascivo comico, troveresti a chi raccomandarti e
13: tornato è il tempo che 'l lascivo amore / di tutti i strali soi
pascere figlio suo: ché pascere fa lascivo, castigar recto. -favorire lo
. marino, 6-101: con volo lascivo e lieve fiato / passeggiando il mio
: / guloso giotto edace ebrio e lascivo; /... / en le
: che eccita il desiderio sensuale, lascivo, erotico. ferd. martini,
agli angoli in un sorriso buio e lascivo. -peggio che mai, vie
/ sguardi fatti d'onesto e di lascivo, / scaltre parole, pellegrino ingegno
che fanno gl'interpreti, uomo così lascivo ed effeminato, al predicar d'uno scalzo
folgore i dardi tui. - / il lascivo dio soggiunse, le penne movendo:
virtù pello 'ngegn'obbombrato / d'apetito lascivo o troppo amato / tesser per noi le
fulmine, o giove. a cor lascivo, / che profanò di pallade l'altare
da pisa, 1-145: love fu tanto lascivo che non perdonò né a sangue né
. fiamma, 1-139: il mondo lascivo co'suoi piaceri ti perseguita e cerca
iii-249: riconoscesti in quanti modi questo lascivo ardore dell'amore disturbi e perverta qualunque
zone vicine. 3. lascivo, svergognato, impudico. -in par-
satiro com'egli è, cioè da lascivo, petulante e sfacciato. panigarola, 3-ii938
senso concreto: azione impudica, comportamento lascivo; pensiero lubrico, atto moralmente riprovevole
2. incline alla sensualità, lascivo, dissoluto. alberti, n-341:
piante / movea, cercando il predator lascivo. poerio, 3-442: entro angusti
lor spose fanno, / quando il lascivo amor fra lor saltella; / ma del
preme solo / vili piume l'adultero lascivo. c. i. frugoni, i-6-62
qualor non si stuprano da un plettro lascivo, le faccio diventar prostitute agli orecchi
: perdono ad un giovine tutto morbido e lascivo e anche ad un filosofo cortegiano,
/ risplende, mirabile fuoco, / lascivo al sole il polline d'oro. borgese
grandiosa maestà. bocchelli, 1-iii-660: il lascivo vecchiardo s'era visto schifato dalle donne
troppo delicato venne in sospetto d'esser lascivo. giorgio dati, 2-1508: non contento
ippocentauri e semicapri irsuti, / di lascivo furor parti o portenti? marchetti,
. xxxviii-37: trovarai posa mai, corpo lascivo? -buon accordo, intesa
non venne al tuo perpetuo servizio per lascivo amore, ma per vero e legittimo possiditore
, che per dotto si debba intender lascivo. trasparisce la sua erudidone nel grand'
pel s'abbatte / il tuo sguardo lascivo. 3. figur. riferito
iacopone, 33-5: amor se fa lascivo senza la temperanza; / nave senza
e preme solo / vili piume l'adultero lascivo. c. i. frugoni,
e presso i romani, scherzoso e lascivo; i componimenti, che contenevano motivi
, talmente procaci! 4. lascivo, lussurioso (un uomo); che
lussuriosa; condotta o atteggiamento o gesto lascivo. commedia di aristippia, 23:
e rubello / colse, istigato da lascivo amore, / di lor virgi- nitade
indegno orrido drago; / chi, di lascivo amor cupido, e vago, /
.: animato da desideri carnali, lascivo, sensuale. - anche sostant.
generazione non è propagazione carnale e atto lascivo: perché questo modo di generare è
velo ristrette ma sempre incendiarie d'amor lascivo, portano il fumo nel manto e fuoco
con occhi ridenti, / tutto protervo nel lascivo aspetto, / si strinse a marte
pruriente acceso. 2. lascivo, lussurioso. salvini, 48-114:
6. animato, spinto dal desiderio; lascivo, impudico. -anche: precocemente o
pruritóso, agg. ant. lascivo. fr. colonna, 3-333
figliuoli rende, / non molto lieti del lascivo amore, / non curanti de'padri
punte del suo petto insorgere, al lascivo / tentar de le mie dita, quali
, 1-172: io non verrò già, lascivo dicitore, ad offender punto la nobiltà
lei ritentò il sorriso, il più lascivo de'suoi:... rasciugò 1
seneca volgar., 3-375: il lascivo parlare e 'l puttaniere è argomento di
di chi ragguardava reverenza che pensiero alcuno lascivo. -da ragguardare (con valore
tate. alamanni, 5-2-386: venne il lascivo amor, di cui veg- giamo /
resto. papi, ii-109: qual dal lascivo grembo / della druda infedel sansone il
, i egli dal più fecondo e più lascivo / membro del re s'appella
loro con la concorrenza e rigatta del canto lascivo e dissoluto. lubrano, 2-245:
belli, / o, d'un vetro lascivo alla censura, / del crin ti
uno de'principali competitori col mio vestito lascivo di renso, il mio girello di
se tiziano... pingesse un lascivo satiro... una umile verginella violare
. che nutre eccessivi desideri sessuali; lascivo, lussurioso, libidinoso. -anche: che
e rubello / colse, istigato da lascivo amore, / di lor virginitade il
, 16-iv-30: un bel fanciulletto, tutto lascivo, mor- vido e ricciutèllo. pratesi
si sdraia / sul nostro patire, e lascivo non sazio / fra donne d'eternità
rari son quelli che non abbiano del lascivo, cioè del rilasciato. -pazzo rilassato
, anfibologicamente, significa anche un comportamento lascivo). l. carbone, 8
dicea: « e che mio cuor lascivo? così ti lasci intenerire da que'molli
b. pulci, lxxxviii-ii-304: non lascivo furor, non mortai fiamma, / ma
le sue compagnie. bacchelli, 1-iii-213: lascivo come una scimmia, era dei più
diletta, / che hanno sì del lascivo e sì del rio. -con
occhi ridenti, / tutto protervo nel lascivo aspetto, / si strinse a marte
/ vedi l'avaro vecchio, vedi il lascivo amante, / la fantesca infedele,
velo ristrette ma sempre incendiarie d'amor lascivo, portano il fumo nel manto e
'l battriasmo era un modo di saltare lascivo mediante lo storcimento e 'l re- voggimento
: casto, non lussurioso, non lascivo. dolce, xxv-2-248: questo bascio
offre l'occasione ad altri di essere lascivo. -anche con riferimento a una personificazione
idem, ix-564: un uom lascivo, pien di scorrette voglie, / al
empio e rubello / colse, istigato da lascivo amore, / di lor virginitade il
piaceri amorosi (una persona); lascivo, lussurioso, sensuale. e
col capo levato in alto lussurioso e lascivo. 5. bernardino da siena, 741
alle lor spose fanno / quando il lascivo amor fra lor saltella. faldella,
lieto e beato, 7 al suon lascivo d'una contraddanza, / se la
che latte bianca. / il mar lascivo ad or ad or si sbalza / e
3. figur. libidinoso, lascivo. kuspoli, 185: o pedanti
matrimoniale, stampe dell'ottocento di soggetto lascivo. 6. la fabbrica,
affige il guardo, e con gesto lascivo il vagheggia facendo il morto di lui.
-sfrenatamente, dissolutamente, in modo lascivo. masuccio, 45: dato onesto
detti, / ch'altro amor che 'l lascivo esser non crede. g.
buonarroti il giovane, 1-180: vano giovan lascivo, / gio- van che 'l fren
, 10-70: in veder imitato qualch'atto lascivo e lussurioso, come l'uso stesso
. goldoni, ix-564: un uom lascivo, pien di scorrette voglie, / al
velo ristrette ma sempre incendiarie d'amor lascivo, portano il fumo nel manto e fuoco
b. pulci, lxxxviii-ii-304: non lascivo furor, non mortai fiamma, /
de la sua madre, e semplice e lascivo / seco medesmo a suo piacer combatte
favoloso pantomimo e ridicolo scurra overo un lascivo comico, troveresti a chi raccomandarti e
seggi / stretti, ch'all'aura non lascivo ondeggi. 16. seggio in
el petto. campofregoso, 1-61: lascivo vecchio mai non ha riposo, /
. e per anton.: lussurioso, lascivo. suali: tu credi che sia
oggetto appresso gli altri poeti s'accosta al lascivo: ma ciò nasce perch'essi accompagnano
vivo. aretino, v-1-415: odia il lascivo de la lussuria, distrugitrice de la
, / altro non è ch'un lascivo concetto, / creato d'ozio e de
suo sguardo da quel moto serpentino e lascivo dell'anca e del busto.
, dagli anni stanca, / nel tuo lascivo oprar sempre più calda, / fra
tiene allusioni oscene o volgarità, lascivo (un ter cassola,
riso delle donne sgorgava più trillante e lascivo a premiare la prodezza. 2
ben che a dimostrarmi basta / come lascivo ardor si ammorza e sfuma. muratori
tenea involto. guarini, 67: se lascivo sguardo / di cupido amator vien che
, intr. ant. comportarsi in modo lascivo, dissoluto, lussurioso. - anche
ninfe difendi ed i pastori / ed il lascivo armento. -che provoca una
ciro di pers, 3-244: un fiumicel lascivo / che 'n fra smeraldi teneri confonde
desiderio, che, senza intenderlo perché lascivo il credo, lo detesto e lo
compagni all'amor del vino e un lascivo snerva un uomo forte. d. bartoli
questa donna, che non puote / soffrir lascivo sguardo, sottomette / e abbassa gli
mesi di vita », con un sorriso lascivo. 3. concluso in modo da
, cum arte et artificio che omni lascivo studio e voluptico nymphale excedeva. carducci
agli angoli in un sorriso buio e lascivo. alvaro, 5-13: ella lo
'l battriasmo era un modo di saltare lascivo mediante lo storcimento e 'l revog- gimento
: la stessa dea d'amor nel sen lascivo / con reciproche voglie il dio strimonio
d'oro, / varie dame stuprar, lascivo amante. monti, i-5-56: didlo
qualor non si stuprano da un plettro lascivo, le faccio diventar prostitute agli orecchi libidinati
. per estens. rapporto sessuale peccaminoso e lascivo; fornicazione; adulterio. boccaccio
orsa. venuti, lxxxviii-ii-673: più lascivo è l'agnel che corre al latte /
parole che agevolmente si può tirare a senso lascivo ed a intendimento disonesto. 12
ciro di pers, 3-244: un fiumicel lascivo / che 'n fra smeraldi teneri confonde
offesa la mia vereconda modestia a quel lascivo apparato gli volsi il tergo e mi
vera temenza. guarini, 67: se lascivo sguardo / di cupido amator vien che
ben che a dimostrarmi basta / come lascivo ardor si ammorza e sfuma. bertola,
. iacopone, 1-46-4: amor se fa lascivo - senza la temperanza, / nave
qualsiasi. -atto o comportamento lascivo (e ha valore eufemistico).
lo asino tentar lo porco salvagio con lascivo riso. bembo, iii-83: che dove
dimenticato per il culto del lusinghevole e lascivo. piovene, 7-21: a mio parere
tanto aspetterà, bestia molesta, / lascivo ipocritone, / che alla fin poi ci
è ebreo, però che nell'uomo lascivo l'abisso delli desideri carnali sì paffogano e
. - anche: palpeggiamento, toccamento lascivo. sercamhi, 37: mentre a
teste inghirlandare / di fiori, del lascivo, svegliatore / di carolette bacco alme nutrici
/ anello nuziale gonfio / d'un tuono lascivo di baci / che mi apre
ville e cittadi / guaste avean tutte col lascivo canto. d'annunzio, i-772:
prostituzione (una donna); sconciamente lascivo, sfacciatamente provocante. - anche come
gesto, discorso infame, spregevole o anche lascivo, impudico. dante,
l'arme vincitor sia tolto, / e lascivo marito in vii riposo / fra gli
il cor col suo vagito / il lascivo capretto e 'l molle agnello.
giovane, i-180: vano gio- van lascivo, / giovan che t fren d'ogni
). equicola, 27: amor lascivo e venereo non può esser senza peccato
offesa la mia vereconda modestia a quel lascivo apparato gli volsi il tergo e mi
geloso / lino del sen con vezzeggiar lascivo. cicognani, 6-163: sulla porta,
ve più scherza e vola / amoretto lascivo, / la pallida viola / verdeggi in
e s'innalza, il molle / sen lascivo, fin ch'avieno / meta i
con argotica voce il vecchio impotente e lascivo. g. ceronetti [« la stampa
, sm. letter. bacio profondo, lascivo. g. manganelli, iii-128
progetto. cocottismo, sf. atteggiamento lascivo e provocante, civetteria.
). ant. avere un atteggiamento lascivo. busenello, clxxv-82: bocca che
nettare divino. = denom. da lascivo col suff. dei verbi frequent.