questo è anco peggio che inromitarsi, lasciare e abbandonar gli amici ad instanzia delle
, 190: non potendo di sé lasciare inscritta qualche memoria nel tempio, che
alti e più caldi si potevano mai lasciare ai venturi giovanetti, che le imprese
e a poco a poco tu cominci a lasciare la cura drento e cerchi di fare
laghi). tose. ant. lasciare, abbandonare. fra giordano,
incuora il poeta... a lasciare il sermone laico e la lingua volgare
la mitra a tre solari, e non lasciare andare questa lampreda in bocca a qualche
fattizi, e quali tutti si debbono lasciare a dipintori, et usare solamente el naturale
12. tipogr. in modo da lasciare ampi spazi bianchi (con riferimento alpimpaginazione
. agric. ant. in modo da lasciare lunghi i tralci (con riferimento alla
). ant. e letter. lasciare libero. chiaro davanzati, 55-8
or più langue. 3. lasciare, abbandonare. iacopone, 24-183:
sanato. 5. ant. lasciare libero. luca pulci, 1-iv-40:
ti truova più largo e volontario a lasciare, che se a rubare, non sia
lasciava a largo intendere / di volerle lasciare il suo. -diffusamente, estesamente;
, n. 8. -avere o lasciare largo campo: avere o concedere ampia
e simili. 2. ipp. lasciare la briglia lenta. = denom.
), sm. ant. il lasciare; abbandono. bartolomeo da s
= comp. dall'imp. di lasciare, dal pron. mi e stare (
= comp. dall'imp. di lasciare e andare (v.).
= comp. dall'imp. di lasciare e parlare (v.), sul
documento che autorizza le navi cariche a lasciare il porto; manifesto di partenza.
= comp. dall'imp. di lasciare e passare (v.); cfr
dicesi di que'contadini che, dovendo lasciare un podere, sull'ultimo non ne
= comp. dall'imp. di lasciare e podere (v.).
podere (v.). lasciare (ant. lassare), tr.
quivi farsi forti d'amici, e non lasciare la città loro. dante, par
addio osterie, / sì difficili a lasciare. tortora, i-237: la maggior parte
pirandello, 8-486: l'ultima a lasciare il letto, quantunque col seno e un
, che era bravissima ma che doveva lasciare la victoria per incompatibilità di carattere con
re avea presi alla battaglia, fece lasciare. dante, inf., 22-
19: non possa... lasciare, o vero far lasciare, alcuno,
... lasciare, o vero far lasciare, alcuno, il quale avessero fatto
noi diremmo, barbereschi in atto di lasciare i cavalli alle mosse. 5
offenderlo, ché non ha se non a lasciare questa fune e incontanente cadremmo in profondo
intercendo ancora il vescovo di aleria, fece lasciare la presa ai mastini papali.
e tanta gente d'arme, vi doverranno lasciare del quoio e del pelo. giovio
ne uscirà per la maglia rotta, senza lasciare la codda in preda a'villani fieri
, 1-24: 1 sassi cominciarono a lasciare la loro durezza. s. gregorio
volgar., 2-312: immantinente il fa lasciare quello che egli era, e subito
vitto ordinario. la prima si è di lasciare per sempre od onninamente la cena.
cioè che debbia uomo fare e che lasciare. malispini, 38: ricordano malispini
. chi vuol seguire il piacere e lasciare l'onestà. -disertare un trattenimento
, gli fece capire che aveva voglia di lasciare la visita. don vincenzo invece lo
lasciare in pria /... / ciò
usa nominando le persone pel solo cognome lasciare l'articolo. tarchetti, 6-ii-578:
boterò, 9-83: né si deve lasciare che i prencipi sono ordinariamente soggetti alle
gravemente ancor egli, era stato costretto a lasciare l'ufficio. montano, 357:
anni si sentì chiamato imperiosamente a lasciare il mondo. 11. soffocare
, 3-14: « qui si convien lasciare ogni sospetto; ogne viltà convien che qui
ritonda, 1-511: or è tempo di lasciare ogni allegrezza, e ciascuno pianga e
ben vivere, 6: non è assai lasciare il male, se l'uomo non
non con difficultà grandissima e fatica inestimabile lasciare. 12. trascurare un dovere
una orazione che non la soglio mai lasciare. -abolire una legge. -
: io per me credo che, senza lasciare gli arcadi in preda ai lacedemoni,
quale è bello un poco di fatica lasciare. idem, par., 25-61:
io, che moglie cercavo per desiderio di lasciare erede, ora non ne ho più
favilla sol de la tua gloria / possa lasciare a la futura gente. cavalca,
fabbricatore di statue, e che avrebbe desiderato lasciare meno opere, ma che fossero meno
, 139: la si dispose a voler lasciare dugento lire di contanti per l'edifizio
quando pure in ciò mi vogliate liberamente lasciare qualche titolo e qualche diritto, sì
. cassola, 9-148: s'era voluta lasciare il vestito della comunione, ma era
lo stesso umorismo era così pepato da lasciare il segno. d'annunzio, i-325:
immagini all'eterno, / non mi lasciare ancora sofferenza. 29. perdonare
a sé l'autoritade e la balla di lasciare le offese e di perdonare li peccati
giustizia di dio che nulla minima cosa può lasciare che non punisca o guiderdoni. dante
boccaccio, i-311: l'uomo non dee lasciare per durezza della donna di non perseverare
, già per paura non dovete voi lasciare. pontano, 1-41: se lassate per
marina, 386: 'vira a lasciare! ': voce di comando che si
interno del suo cuore, sa all'uopo lasciare dio per dio, e sospendere ed
. tempo. -lasciare in nasso: lasciare in abbandono (come arianna, lasciata
. carducci, iii-18-129: non volli lasciare indietro le poesie giovanili o anche puerili
v. secca. -lasciare o non lasciare parlare: v. parlare. -lasciare
v. vivere. -lasciare pace e lasciare in pace: v. pace.
ferraiolo3, n. 2. -non lasciare mancare: v. mancare. -non
mancare: v. mancare. -non lasciare neppure o lasciare soltanto gli occhi per
. mancare. -non lasciare neppure o lasciare soltanto gli occhi per piangere: v
. occhio. -0 prendere 0 lasciare: v. prendere. -piglia e
. pigliare. -pigliare la rosa e lasciare la spina: v. rosa.
90: chi ha preso, mal sa lasciare. a lasciar si è sempre a
santo vecchio. idem, 317: non lasciare il poco per l'assai, chè
sf. ant. e letter. il lasciare; l'andarsene; abbandono. -in
lasciato (part. pass, di lasciare), agg. (ant.
e ragnate. = deriv. da lasciare. lascìbile, agg. ant
= comp. dall'imp. di lasciare, da fare, dalla prep. a
la liscia'= deverb. da lasciare. làscio2, sm. ant
= deriv. dal tema di lasciare. il devoto congettura un incrocio di
4. locuz. fare, rendere, lasciare lastricata la strada a qualcuno: facilitargli
buttare, mettere, cacciare, ridurre, lasciare sul lastrico: ridurre in uno stato
onesto e praticamente possibile cangiare, senza lasciare che altri entri a imporlo per fini suoi
del suo cuore, sa all'uopo lasciare dio per dio, e sospendere ed
cennini, 114: poi... lasciare fra questi fogliamenti alcuni belli spazi per
palazzeschi, 1-613: non vi posso lasciare neppur lontanamente immaginare quale tremendo lavorìo incominci
cattolica, e tende sempre più a lasciare in secondo piano il significato classista per
che gl'intendenti sopra i fiumi debbono lasciare alla ripa per non impedire la navigazione
, 4-7: la mia intenzione è di lasciare il mondo / e voglio a dio
uscir de la foresta / feci e lasciare i figli una leena, / de le
léghi). ant. e letter. lasciare qualcosa a qualcuno per mezzo di un
: avrebbe dovuto mettersi in disparte e lasciare il suo posto a marcella. -disciplina
., 8-9 (316): vollono lasciare a me solo che io leggessi,
del loro tempo alcuna parte, per lasciare agli altri memoria delle cose appariranno di
e. cecchi, 5-345: nel lasciare, col d'annunzio, gli esempi storici
feria dicea che per nullo modo si doveano lasciare sanza grande necessitade. beicari, 6-46
io, però,... voglio lasciare nel suo essere questa tanta ipocrisia ne'
di non gettargli sopra tanta terra, ma lasciare il lembo del solco senza appianare.
pazzo. 4. marin. lasciare le funi libere alla manovra, mollare
essendo nella predetta meditazione diliberato di lasciare la valle oscura e di salire al monte
serao, i-1068: voi non potrete sicuramente lasciare in piedi le case che sono lesionate
oro dal letame. -fare, lasciare letame: produrre escrementi, defecare.
cognosco bene che sarebbe più onorevole di lasciare racontare e dire tanta e tale scelerata operazione
, proprio per la salvezza vostra deve lasciare il letto vedovile. giovio, ii-70:
nome del liberale, è necessario non lasciare indrieto alcuna qualità di suntuosità; talmente
marmi barocchi. 26. lasciare uscire, far partire; lasciar erompere,
. sport. nel gioco del calcio, lasciare libero da compiti specifici di marcamento;
libero, essere a piede libero, lasciare a piede libero). tommaseo [
: « spero bene che mi si vorrà lasciare a piede libero! », disse
, 2-i-164: si dice che il lasciare l'uscita libera dallo stato ai grani
libera. -dare libero sfogo, lasciare libero il corso, dare via libera
certa libertà d'opinione. -non lasciare libero sfogo: coartare, soffocare.
in libertà: nel linguaggio venatorio; lasciare liberi, a scopo di ripopolamento, animali
/ dicendo: -in libertà vi vò lasciare; / e 'l signor vostro è cristo
libertà. -cessare di trattenere, lasciare in pace. bandello, 1-16 (
che si facesse mai l'aveva voluta lasciare in libertà, la confortava e lei renitente
-ant. autorizzazione a un carcerato di lasciare la prigione; ordine di scarcerazione.
. 3. disus. permesso di lasciare la corte del sovrano (o,
causa delle proprie indisposizioni, licenza di lasciare il governo di milano e ritornare in
superiore autorità o del padrone, di lasciare in modo definitivo una carica o un
leggi lo licenziavano. 2. lasciare andare, lasciar partire. boccaccio,
(inquilino, colono o affittuario) a lasciare, entro un dato termine, detto
11. ant. affidare alle cure, lasciare in balia. andrea da barberino,
quella spezie di terra, la qual suole lasciare alle rive de'fiumi l'acqua torbida
con chiarezza, in modo evidente, senza lasciare dubbi; con evidenza di concetti e
forniti, perché si dice vi volevano lasciare fanti di loro lingue, e per ancora
entra, / costei convien al tutto via lasciare / ogni lavar e liscio e ornamento
155: espedire le liti, né lasciare straziar i poveri litiganti, né farli
. molineri, 1-138: io volevo anzi lasciare un discreto gruzzoletto ad irene, perché
. papi, 2-3-241: converrà loro lasciare quelle assemblee litigiose ai ricchi che son
di etere, in modo però da lasciare libero un piccolo spazio che viene occupato
completamente di liquido, in modo da lasciare però una bolla d'aria: quando
creduto sempre che l'imperadore dovesse o lasciare spirare il compromesso senza lodare,.
ragione dovesse quel fare e quello altro lasciare. e questa scienza, cioè logica
imbronciato, non vedeva l'ora di lasciare quelle acque, dove si logorava la
palazzeschi, 1-613: non vi posso lasciare neppur lontanamente immaginare quale tremendo lavorìo incominci
-tenere lontano: tenere a distanza; non lasciare avvicinare, non lasciare frequentare.
distanza; non lasciare avvicinare, non lasciare frequentare. tasso, 11-50: da
/ ma non la teme; e per lasciare il nome / sopra un marmo loquace
muovetele fino a tanto che principiano a lasciare il glutinoso che hanno intorno.
architettura, credendo egli, ritrovandola, non lasciare manco memoria di sé che fatto si
mio letto abbia a sbucare / e lasciare il mio placido sopore, / perché
, lo strascico come la lumaca: lasciare le proprie cose sparse qua e là
qua e là. -al figur.: lasciare un cattivo ricordo di sé.
3-72: tali persone che non si vogliono lasciare intendere si chiamano coperte, segrete e
palladio volga /., 3-12: voglionsl lasciare i tralci non laggiù nel duro,
ogni dimostrazione di amicizia seco, e lasciare da canto le lunghezze e li rispetti.
guicciardini, i-93: carlo voleva nondimeno lasciare in firenze certi imba- sciadori di roba
lungo le operazioni militari dei piemontesi, lasciare che i popoli si raffreddino. carducci
il luogo: dare la precedenza, lasciare via libera, fare largo, cedere il
fare largo, cedere il passo; lasciare spazio o passaggio o posto, cedere,
mie vere parole. -dare, lasciare luogo di fare qualcosa: porgere l'
cabale. -lasciare (o non lasciare) luogo o suo luogo a qualcosa
e i 5 metri, e bisogna lasciare il luppolo salir fino in cima, giacché
da siena, v-187: non ti lasciare ingannare alle lusingne del dimonio e alla
[il popolo] allorché sa di lasciare una traccia d'onore dopo di sé:
luogo dove una persona vive ritipressione, lasciare intendere. rata; cantuccio.
prendere, portare, vestire, dimettere, lasciare, levarsi il lutto, ecc.
mura [della città], non vi lasciare né coltivare né murare, ma fusse
bussare ch'uom faccia, ciò è lasciare dire uno quanto vuole, il quale cerchi
per bussar ch'uom faccia, cioè lasciare dire uno quanto vuole, il qual
disgregare, frantumare. -in partic.: lasciare esposto il terreno all'azione degli agenti
e discipline. 11. letter. lasciare trascorrere un periodo di tempo (e
. adriani, i-33: non si deve lasciare indietro uno erigono, macinatóre di colori
da poeti e altri scrittori il desiderio di lasciare alla posterità nient'altro che « dieci
deltind. pres.). ant. lasciare stillare, far trasudare. - al
86: da quarantott'ore, senza lasciare un istante di respiro, tirava uno
condizioni di discutere ordini o disposizioni; lasciare nell'incertezza. aretino, vi-558:
coloro che si possono correggere, e lasciare i disperati. -punto fondamentale di
tu guida, insegnaci come noi possiamo lasciare desideri, che per tempo non cessino,
. pratica molto antica che consiste nel lasciare incolto un terreno, dopo averlo convenientemente
quelle famiglie, ne rimane abbastanza da lasciare agiata la vita a'figli minori.
volgar., 1-260: non ci potea lasciare maggiore né migliore cosa né più cara
fama della sua santitade, cominciarono molti a lasciare lo mondo e sottomettersi al suo magisterio
stabile memoria potranno in confronto di questa lasciare i gran potentati, che faccia ai posteri
presente sonetto] dice... lasciare a chi le vuole le pompe e gli
alla quale non si uniscono esattamente, per lasciare uno spazio allo scolo dell'acque sino
malcoritentare, tr. (malcontènto). lasciare insoddisfatti; scontentare. d'azeglio
mostrare che non è vera, per non lasciare la gente scandalezzata contra di noi,
i- 227: era in dubbio lasciare il campo senza capitano, scemata la
pel tumulto, costrinse il malnato a lasciare la donna, non prima però di averla
per andare a prendere quel d'altri, lasciare senza difesa il suo. misasi,
guerra. -cacciare, gettare, lasciare, mandare qualcuno in malora o alla
non pensarci più. -mandare, lasciare andare in rovina; sperperare; sprecare
« eh! malora; che ce vuoi lasciare sì presto? » manzoni, pr
pare restituire el mal tolto e così lasciare gli altri tuoi piaceri. ariosto, 23-79
dovranno render conto e saranno costretti a lasciare il mal tolto. de roberto, 425
che nel 1803 s'erano decisi a lasciare l'egitto, nuovamente vi sbarcarono nel
se tu vuoi intendere, non li lasciare dormire dove te, moglie e marito
contrario alle avvertenze e manavanti e preferisco lasciare che il lettore se la cavi.
indarno e sanza alcuna loda e sanza lasciare di sé alcuna memoria nelle menti de'
, non giuochi la ragione del giuoco a lasciare crescere il nemico...;
più in là ». -non lasciare, non fare mancare nulla a qualcuno;
e la possa sua col mangiare abbisognasse di lasciare l'astinenza, ed egli non vi
che era, mandava pregandomi di volermi lasciare alla sua casa condurre, nella quale
disposti a coltello, in modo da lasciare vuoti in forma di rombi; graticcio
chiara, ma avvertire di non 10 lasciare sfummare a fatto, perché mangerebbe toro
affatto qualcosa: mangiarla interamente, senza lasciare avanzi; mangiare bene, lautamente.
ultimi di linea, possono testare e lasciare il loro residuo per rappezzare. benamati,
risulti auto-evidente, intuitivamente sicura, senza lasciare margine a ragionevoli dubbi né richiedere speciali
ii-635): [re muleasse] per lasciare il regno di tunesi, provisto con
tu dovevi morire... si potrebbe lasciare che il delitto fosse pena a se stesso
. -cedere, passare la mano: lasciare la precedenza, tirarsi da parte per
di rispetto, di reverenza); lasciare ad altri il turno o un compito.
badile, e vi si possa anco perciò lasciare una banchetta per parte, sì che
complicazioni polmonari, mi costringeva intanto a lasciare la tipografia, ma io avevo nelle mani
cacciare, depositare, -donare, elargire, lasciare in eredità, in posgettare, lasciare
lasciare in eredità, in posgettare, lasciare, mettere, porre, raccomandare, rassesso
uscir de la foresta / feci e lasciare i figli una leena. firenzuola, 359
croce di prato, 8: debbia lasciare a questa compagnia... pecunia o
marce e'confini di scozia, per non lasciare la detta armata porre in terra.
da dolorosissime infermità. 5. lasciare o produrre un'impronta, imprimere;
incatenare un cadavere;... lasciare che le bestie lecchino appiè del patibolo
, 1-ii-86: da quarantott'ore, senza lasciare un istante di respiro, tirava
mille « se ». 2. lasciare, scrivendo, uno spazio bianco come
ancora dieci ore che m'avete comandato di lasciare ogni ombra di licenza maritale e di
... si alzava anche lui senza lasciare un soldo sul marmo (ai membri
e luoghi d'erba meno domestica, per lasciare alle figliate tutto il miglioramento.
o carta nera, ritagliato in modo da lasciare in ombra, al momento della stampa
. g. morelli, 233: non lasciare in casa se non quelle masserizie che
tiello caro, guardalo bene, nollo lasciare, vola con esso in vita eterna.
si spingerà il calcolo sino a non lasciare il minimo interstizio ai nostri capricci, si
129: o nobile marmondino, non lasciare un tanto cavaliere finire in prigion,
alcuna volta la maestrevol mano del pittore lasciare consigliatamente i pennelli e al matitatoio,
mestieri, divenne libero il prendere e lasciare un'arte ed un'industria, libero
governare il matrimonio, perché non può lasciare al caso il riprodursi della specie. c
le starne di prima mattina, poi lasciare il cane in un podere e andare alle
all'ingegneri e investigatori a non si lasciare promettere a se medesimo o ad altri
di combattere co'dua contadini e del cittadino lasciare andare la mazza. -menare
di sabbia, in modo da non lasciare segni visibili sul corpo. 3.
le immagini all'eterno, / non mi lasciare ancora sofferenza! 11. ant
, iii-15-346: il buono apostolo nel lasciare l'italia lasciava erede il muratori del suo
che ti medichi, morendo no gli lasciare nulla, sì che non ami la
, 8-9 (316): vollono lasciare a me solo che io leggessi, a
momento in cui si spegneva l'impero senza lasciare la libertà. d'annunzio, v-1-1136
dante] nella predetta meditazione diliberato di lasciare la valle oscura e di salire al
: ha un bel dire chiunque consiglia il lasciare le comunità cariche di debiti, esagerando
spesse volte è da uomo prudente il lasciare il certo pell'incerto; e se non
e duraturi; che è destinato a lasciare un'impronta indelebile nella storia del genere
, spariti così in ima notte senza lasciare un segno. -previsione o meditazione
. boiardo, 1-71: deliberarne di lasciare una opera comunemente edificata, la qual fusse
ordinatamente. -consegnare alla memoria: lasciare scritto per informazione e ammaestramento dei posteri
]: 'consegnare alla memoria': vale lasciare scritto, tramandare alla posterità.
tutte le voci. -fare o lasciare memoria di qualcuno o di qualcosa:
nostra città di firenze non sono da lasciare di mettere in memoria, per dare
: né eziandio [ha potuto] lasciare che egli non addomandasse che l'autore
la voleva menare, ma occultamente volevala lasciare. boccaccio, dee., 10-10 (
da ognia punto. 22. lasciare defluire, far scorrere, fare passare
e più gagliarde. 23. lasciare o far passare, trascorrere, consumare,
, 13-vii-197: si debbe... lasciare compo- nere di qua...
male ch'e'potessero era... lasciare il luogo libero a'cardinali e al
partì senza ordinare il pranzo e senza lasciare il menomo aiuto ai poveri letterati.
sciocchezza. salvini, x-202: lasciare per le copie guaste e scon- trafatte
. croce, ii-10-124: né sarà da lasciare senza menzione un terzo concetto che proviene
-fare le meraviglie: mostrarsi stupito, lasciare trasparire o esprimere una viva sorpresa.
necessario provvedere in modo più mercantile o lasciare il pensiero dell'opera a chi è
messer pandolfo fe'orecchie di mercatante a lasciare dire chi volle. g.
orecchie di mercatante, e non ti lasciare ismuovere né a danari né a promessa
(per lo più nelle espressioni essere, lasciare, levare, mettere, stare,
de'paesi,... non poterò lasciare di credere esser tutto questo verità.
si manifesta con assoluta chiarezza, senza lasciare dubbi o incertezze. carducci, iii-28-236
vince ogni misura, / mi fa lasciare la fiera rancura / e drizzar gli occhi
quei meschini che a mezzogiorno si affrettano a lasciare 1 loro monotoni uffici per raggiungere le
mentre maturavano i frutti, fui astretto lasciare la messe, richiamato con replicate istanze
che non potrebbe avere maggiore grazia che lasciare gli studi del prete e pigliare quelli
, brucia lentamente, senza fondere o lasciare residui, producendo una fiammaincolore (ed è
mie, ìn'ascriva a ingratitudine / il lasciare a metà la sua raccolta / per
possa in ogni caso il poeta lasciare il senso metaforico e salvarsi nella ritirata
per essa gli universali sono reali senza lasciare di essere universali. la metessi essendo
espedito. delfico, i-220: il lasciare al pubblico stesso la libera scelta di coloro
da xx passi. 6. lasciare passare, comunicare (la linfa, un
non entrare in diffidenza, si devono lasciare quelle che si giudicheranno a proposito per
che era bene che egli lo persuadesse a lasciare questa opinione: orsino replicò qualcosa,
. -fare le cose a mezzo: lasciare a metà o incompiuta l'opera intrapresa
grigorowic. papini, iv-220: non possiamo lasciare in pace il boccaccio in quella sua
, 95: il nibbio lo voleva pur lasciare / e stringeva, tirando a sé
furono e che son male non le lasciare mica sempre. guittone, xi-58: val
parola in parola, il desiderio di lasciare quella città, e allontanarsi da ogni
che gli fu fatta dell'impossibilità di lasciare l'esercito della repubblica frazionato in piccoli
terreno ben coltivare, che 'l molto lasciare, per mal governo, miseramente imboschire
, poveraccio! diventò tisico e andò a lasciare la pelle a pisa. bacchelli,
vili e piccoline. 17. lasciare prevedere, far mostra, essere in
-deporre il minio e la maschera: lasciare le finte apparenze, mostrare le vere
donna e, per tema di non lasciare alcuna minutezza a dietro, vi aggiungono
, 1-9-16: il fratello maggiore pensava a lasciare i negozi più minuti per ristrignersi solamente
in assenzia minuzzoli. -rimanere (o lasciare qualcuno) coi minuzzoli in bocca o
una grave delusione; rimanere (o lasciare) a denti asciutti. g.
in miracolo. -promettere miracoli: lasciare presagire, per lo più senza fondamento
ma si era ristretta in modo da lasciare in mezzo a sé uno spazio circolare
di qualcuno i mirti in cipresso; lasciare i mirti per i cipressi: abbandonare
di misantropia, e aveva stabilito di lasciare onori e cariche e ritirarsi in un
guai e i piccoli fanciulli con strida lasciare loro case ^ -loro masserizie e loro
pagine. io non voglio morire senza lasciare alcun nome dietro di me. g.
la debbia da genti istrane... lasciare miseramente torre il pregio della sua lingua
poco terreno ben coltivare che 'l molto lasciare per mal governo miseramente imboschire. tanara
un tozzo di villa lo debbon pure lasciare. = deriv. da miseria
carni con la lingua fino a lasciare soltanto la pelle e le ossa
, sospettoso, reticente e non vuole lasciare trapelare le proprie intenzioni, le proprie
1-615: incomincia l'aere a noi a lasciare la rigidità del freddo e mitigarsi per
il mari ad abbracciare questo partito e a lasciare l'ostinato irragionevolissimo impegno di voler sostenere
chiese. 3. locuz. lasciare un sentore di moccolaia: suscitare un'
lo più nelle locuz. attaccare, lasciare andare, mandare, snocciolare, tirare
, io non recuso la morte per lasciare a voi ui modello di vita.
, la mentalità; che tende a lasciare da parte e superare tutto ciò che
: di più ne risulta il poter lasciare indietro in qualsivoglia decennale molti artefici,
reina... confortò tutti a lasciare le sinagoghe, l'orazioni, le comunioni
[i porri], si possono lasciare stare, nati che sono, accomodandogli
ogni modo, el si ha a lasciare di qua ogni cosa. caro, 12-i-5
più conformata o modellata in modo da lasciare defluire una quantità prestabilita o determinabile di
, che moglie cercavo per desiderio di lasciare erede, ora non ne ho più bisogno
firenze, 3-51: neen- temeno a lasciare e a cessare effettualmente dalla occupazione,
sopra tutto la scongiuro... a lasciare anche da banda l'affare che le
borose. -mollare la barra: lasciare libero il timone, facendo procedere l'
barca tutta sua. 3. lasciare andare; cessare di stringere, di
che glielo molla? 5. lasciare di colpo un luogo, un posto;
avvelenato il vino. 12. lasciare solo qualcuno, cessare di seguirlo;
. -in senso generico: abbandonare, lasciare qualcuno; separarsene; piantarlo in asso
-molla!: ordine di allentare o di lasciare liberi strumenti di manovra (e può
novella; a cagione di ciò dovè lasciare il chiostro e mollarsi a bando nella
eredità di carmi / che i molli ne lasciare arcadi padri. graf, 5-458:
solido (per lo più coi verbi lasciare, mandare, mettere, riporre,
memoria o dall'animo; che passa senza lasciare traccia; fugace, transitorio, passeggero
vecchio santo monaco mi persuasero a lasciare il mondo e a seguirlo nel suo
cavalca, 19-112: cominciarono molti a lasciare la vita secolare e sottomettere lo collo
s. benedetto] cominciarono molti a lasciare il mondo e sottomettersi al suo monastero
la condizione religiosa monacale. -rinunciare, lasciare l'abito 0 la professione monastica:
mondane, almeno alla morte le ci conviene lasciare. guiniforto, 439: simonia si
dell'esposizione]... deve lasciare nel ricordo un simbolo più nobile di
. intr. con la particella pronom. lasciare colare linfe, gomme o resine (
d'altre mondiglie, mi risolsi di lasciare anzi marcir l'acqua nella colta che intraprendere
monda e pia non può senza punizione lasciare addietro alcun vizio. -che è
l'amore di voi volendo in tutto lasciare il mondo e vestirmi di drappi di
: io vorrei starmi in solitudine, / lasciare il mondo, e viver da me
semplicemente procedendo, hanno per più sicura lasciare il mondo come l'hanno trovato.
religione,... si deliberò di lasciare l'abito e di tornare al mondo
da solo senza essere ascoltato o senza lasciare possibilità di replica agli ascoltatori; che
quei meschini che a mezzogiorno si affrettano a lasciare i loro monotoni uffici per raggiungere le
. boiardo, 1-71: deliberarne di lasciare una opera comunamente edificata, la qual
esta innata libertate; / però moralità lasciare al mondo. chiose sopra dante, 1-489
oro in sul vetro, e vuoisi lasciare seccare e tiene a ogni cosa che
di determinare una profonda influenza, di lasciare una traccia viva e durevole su qualcuno
essere come questo assolutamente sbiadito, per lasciare morire negli occhi dei dannati la memoria
., 3-15: qui si convien lasciare ogne sospetto; / ogne viltà convien
in corpo: morire scapolo o senza lasciare discendenti (o, anche, senza
bartoli, 1-73: sopra tutto bisogna lasciare morse, cioè alcune pietre di qua
capo d'opera, il quale non deve lasciare alcun morso alla critica. teotochi albrizzi
, rallentare, sciogliere il morso: lasciare lente le briglie, permettendo al cavallo
. brusoni, 6-123: se non volete lasciare i vostri capricci, mortificateli almeno.
li sopraccrescerà, tagliala e non li lasciare la carne morta. pulci, 5-56:
sono nella comunione della chiesa, per lasciare alle chiese morte, ampliandole ed erigendovi
dicesi interrogare il morto. — lasciare che i morti seppelliscano i loro morti
, e che... si doveva lasciare ai morti di seppellire i loro morti
seppellire i loro morti. — lasciare lettera morta: v. lettera, n
lettera, n. 19. — lasciare qualcuno per morto: ridurlo in fin
i-191: dovette farsi da parte per lasciare passare un carro mortuario nero e dorato
, rinvenne il terreno morvido circa a lasciare incolume sé e i suoi nella tirannide
. 14. far capire, lasciare intendere con accenni indiretti, con allusioni
. monti, 726: bisognerà pensar a lasciare, appena possibile, quelle disgraziate pipe
anco a questo partito si potrebbero condurre con lasciare confirmato a'francesi il possesso di brissach
c'è da togliere più che da lasciare. = forma masch. di
la cornacchia]; / e così la lasciare in grande scorno. boccaccio, v-240
, se colui è uomo da non si lasciare malmenare,... s'usa
l'aiuto de'miei cari compagni spero lasciare memorabili segni della nostra pratica in casa
-lasciar correre l'acqua al suo mulino: lasciare che le cose seguano il loro corso
. nardi, 329: per non lasciare senza qualche reale munificenza una città così
-farvi ricorso. calmeta, 44: lasciare il resto a lodovica da fano, a
smalto comincia a muovere, non lo lasciare scorrere affatto. idem, 573: facendo
delle sue guardie. -non lasciare che le muraglie: portare via tutti
della natura. tozzi, vii-118: io lasciare questa casa con il mio mal di
'. -torcere la musa: lasciare trasparire sul volto sentimenti di scontentezza,
virgola, alleggerire qualche anacoluto, ma lasciare a svevo la musica che fu sua.
puosono musso che fu grande diffalta a lasciare però ai non farlo quadro e più discostato
giusti tuoi buon mussurmanni, / non ci lasciare
. 2. locuz. mettere, lasciare in naftalina: conservare, custodire,
, iii-23-464: mi sono studiato di lasciare al libro, non solo tutti i suoi
le beffe (per lo più nelle espressioni lasciare, rimanere, restare con un palmo
. siri, iv-2-607: per non lasciare troppo lungamente pendente e ozioso il sacro
il 'soggetto umano 'e non lasciare che delle idee acquisite natanti a caso
l'erbose / rive natie de lo strimon lasciare / i cavalli di marte e si
d'ambire il titolo di conte e ai lasciare l'abito proprio e nativo per vestirsi
santi, 3-270: riposandosi loro, si lasciare andare il maestro de'cavalieri, solo
fine. -lasciar fare alla natura, lasciare che operi la natura: permettere che
del mare animò un primo navigatore a lasciare il lido: non fu difficile l'
, xxvii-1-92: sono anche sforzato a lasciare indietro la loica, la dialettica, la
tasca. papini, ii-1353: non vorrei lasciare le mie navigazioni fantastiche, i miei
se la mangiano, anzi, per lasciare l'originario sentore d'una nazionalizzata dialettalità
dannoso o non rispondente alle esigenze sociali lasciare alla gestione e alla proprietà privata, in
. bigiaretti, 11-268: avrei potuto lasciare la macchina nei dintorni: verso
convertirsi in nebbia'. sparire completamente senza lasciare traccia di sé. l
a discendere che l'opera necessariò a lasciare. = denom. da necessario.
che di qui a poco ci converrà lasciare morendo, o vogliamo noi o
della necessità legge, e deliberarono di lasciare tutta la collina ai fiorentini, e
l'animo loro, erano necessitati a lasciare che i lettori gli indovinassero. michelstaedter,
proposta. -mandare vana, eludere, lasciare insoddisfatta una domanda, una richiesta.
. trascurare, omettere per negligenza, lasciare da parte. f.
una nazione barbara. 3. lasciare solo, abbandonare; disprezzare. p
., iv-vn-3: pericolosissima negligenza è lasciare la mala oppinione prendere piede. idem,
verso di messer francesco: 'or il lasciare e l'aspettar m'incresce '.
qualche mese fa, mi diceva di lasciare l'europa e di andare in america
nulla per gli ambiziosi, in nulla lasciare che essi facessero, ed a questo
ma forse bisognava dire neoscolasticismo, e lasciare scolasticismo ai soli antichi. 2
sansone], in seno gli fé'lasciare nel pelo il nerbo. mascheroni, 8-96
le mani di tale amministrazione, ma lasciare il secolo a fatto. -nettarsi
estremamente chiaro, comprensibile, da non lasciare dubbi; con assoluta certezza
modo chiaro, comprensibile, da non lasciare dubbi; senza reticenze. n
essere neutralizzato. parola pesante, da lasciare agli usi delle scienze corporee. 3
popoli galla, si suole da per tutto lasciare un'estensione di terreno neutro detto moggà
: quando si dipingono figure umane o bisogna lasciare nel luogo della faccia un ovale neutro
, 2-14: non per niente, ma lasciare i seminati maturi in quel momento era
fanciulla lui, overo s'e'la volesse lasciare a quei che l'hanno allevata,
druda. aretino, 1-110: nel lasciare le lodi di sì gentil creature,
gli pareva duro a lui di dover lasciare i suoi ninnoli e i suoi trastulli
la corda], che significa volerla lasciare, e porgela allo 'ntel- lecto perché
, il nodo familiare stretto da non lasciare quasi respiro, è un poco la
1-9-16: il fratello maggiore pensava a lasciare i negozi più minuti per ristrignersi solamente
cagioni per le quali la possa lasciare e sì le ponga voce e nome
a così estremo partito che si dovessero lasciare condurre dal timore a tanta disperazione.
persone al mondo... non sanno lasciare una certa semplicità di modi, privi
prendere il diploma da maestra senza lasciare l'impiego. -compiuto, seguito
esplicitamente, chiaramente, compiutamente, senza lasciare o avere dubbi; senza reticenze,
vi consiglio e vi conforto: / lasciare e'vizi vostri iniqui e amari.
è da notare che pericolosissima negligenza è lasciare la mala opinione prendere piede. idem
, 1-16: in questo luoco non posso lasciare di notare il collenuccio, il quale
, alla memoria e alla volontà per lasciare operare la sola grazia divina.
dell'albergo... si rifiutò di lasciare entrar marta. -compiuto in
! varchi, 18-2-432: intendeva di lasciare dopo di sé lo stato della casa de'
in altra più volgare, porre, lasciare, relegare nel numero. mazzini,
, ix-11-35: sarebbe più ragione di lasciare dire tanta e tale novitade al savio
fu più volte molestato con tentazioni per lasciare questo sant'abito. muratori, 7-v-268:
[amore] sedea, / in tributo lasciare a quei novizi / i cuori e
, i-211: ma chi si arebbe a lasciare? chi a scerre? sempre i
insterilire fertilissimi campi. 7. lasciare privo di difesa, di soccorsi militari
costume corrente, non si ritiene indecente lasciare scoperte. dante, xlvii-93: canzone
indicano spogliare, spogliarsi): senza lasciare o conservare nulla indosso. uguccione
far conoscere, rivelare completamente, senza lasciare nulla in ombra, nelfambiguità,
nel nulla: annullarsi, scomparire senza lasciare traccia, estinguersi, essere distrutto completamente
, comporre il numero', dare, lasciare il numero, segnare il numero',
antichi per metterli nella fossa comune e lasciare il posto ai morti più nuovi.
capelli notevolmente lunghi e molto curati; lasciare crescere abbondantemente. giovanni dalle celle,
ne'boschi nato e nutricato, debbo lasciare queste cose più convenevolmente usare a coloro
nutricati di mali vizi malagevolmente gli sanno lasciare. dominici, 1-162: tu che desideri
.. e te con pochi abbandonata lasciare? periodici popolari, i-63: i figliuoli
, né puro, né nutritivo, e lasciare in pace le gambe dei signori!
litterato obbligaménto d'affaticare le braccia e di lasciare la virtù.. imputazione
tortora, 11-intr.: quando deliberai di lasciare uscire in luce l'istoria descritta da
2. non prendere in considerazione, lasciare o mettere da parte, non curare
). -anche: non vendicare, lasciare impunito. ariosto, 31-41: s'
i prati. 7. abbandonare, lasciare qualcosa in un luogo per dimenticanza;
. villani, 9-107: non è da lasciare in obliazione la moria mirabile dell'anguinaia
, tra le altre ragioni, a lasciare il parlamento. 6. espressione
asserisce, quasi stagnante in maniera da lasciare deporre le torbide; altrimenti seguiterebbero continui
a o in oblivione: trascurare, lasciare cadere in disuso. livio volgar.
memoria. -deporre, indurre, lasciare, mettere, porre, recare in
senza alcuno ri- mordimento di coscienza, lasciare in preda della oblivione. guicciardini,
. ramusio, iii-122: non penso lasciare in potere della oblivione cosa alcuna degna
repubblica, ci dà materia di non lasciare in oblivione quello che seguita. f.
oche non che i cavalli, e lasciare zazzeare per le corti i poilastrieri,
1-i-105: non si debba... lasciare passare questa occasione, acciò che l'
, 155: cominciò appresso a non lasciare crudeltà alcuna indietro ch'egli non la
il buon d'una cosa per sé e lasciare il cattivo ad altrui. carena,
l'occhio. onde filare, abbandonare, lasciare per occhio (parlando della gomena)
dizionario di marina, 532: 'lasciare per occhio ': filare per occhio
occhio. -dormire a occhi chiusi', lasciare ogni preoccupazione, non avere niente da
, dimagrare e simili a occhi vedenti; lasciare addietro gli occhi. -lasciarsi
a'miei propri occhi. -non lasciare neppure o lasciare soltanto gli occhi per
occhi. -non lasciare neppure o lasciare soltanto gli occhi per piangere a qualcuno
albergo,... si rifiutò di lasciare entrar marta. -con uso impers
stuffe, bagni o siroppi per non lasciare ingravidare, o, quando gravida si
la voleva menare, ma occultamente volevala lasciare. -senza suscitare scalpore, alla
6-7: avverti sopra tutto di non ti lasciare... occupare in guisa e
, ii-496: il duca essere contento lasciare tutte le terre vostre, in qualunche luogo
realtà della vita odierna si compiace di lasciare la massima parte degli avvenimenti umani nella
a rimettere per l'amore di dio e lasciare andare ogni odio e fantasia. lippi
di mantener quel suo editto, volesse lasciare agli altri l'odiosità di rivocarlo;.
pianamente: e nel primo vaso da lasciare è la feccia, e diligentemente il
[le lucerne], oltre a lasciare l'albergo, che illuminavano, tutto involto
quale si compie tale trasgressione. - lasciare le offese: rimettere, perdonare i peccati
sé l'autoritade e la balìa di lasciare le offese e di perdonare li peccati.
che intende descrivere fedelmente la realtà senza lasciare trapelare i sentimenti o le convinzioni dell'
è comunissima la locuzione 'rimanere o lasciare uno all'olmo ', nel significato di
'avessi voluto, schernita ve la poteva lasciare. livio volgar., ii-1-210:
dicea: carogna, / tu mi dovevi lasciare ammazzare /... /
oltrepassare (oltrapassar e), tr. lasciare indietro, superare un luogo o un
noia a qualcuno, sarà bene non lasciare indietro cosa alcuna che giustamente possi fare
un tanto sole. 8. lasciare intendere, informare in modo indiretto,
importanza. 3. trascurare, lasciare da parte; porre in oblio.
se'tu turbato? debbe l'uomo lasciare iddio per la creatura? alberti, ii-89
e belle campagne, le quali possono lasciare in dubbio se ritengano più dell'ondeggiante o
/ dicendo: -in libertà vi vò lasciare; / e 1 signore vostro è
1-9-1-89: attesoché la legitima si deve lasciare col titolo onorabile dell'istituzione d'erede
fermamente che allora non facessi, a lasciare il pensiero di onorarmene.
. 17. marin. ant. lasciare a una certa distanza un punto o
che all'indomani po teva lasciare in libertà quella poverina. misasi, 6-ii-25
che 10 divertiva molto l'idea di lasciare i suoi libri inediti alla biblioteca nazionale
zion mena a effetto, non ha voluto lasciare impunito. libro della vita contemplativa volgar
sue e degli altri, né si lasciare portare da maggiore opinione che si convenga,
d'i suoi, spaventata, già lasciare l'arme e gli ordini, ritenendo
o signori della italia, volete voi lasciare le vostre usurpazioni, le vostre oppressioni de'
,... noi potremo liberalmente lasciare introdurre le merci estere senza restrizioni quantitative
nostra poesia. -trascurare del tutto, lasciare nell'abbandono (uno studio, l'
-confondere, riempire di stupore, lasciare attonito e come stordito; suscitare,
1-250: i ricchi vorrebbero avere a cui lasciare la loro opulenza e un cognome illustrato
, 5-503: capisco eh'è forse prudente lasciare le cose come sono [nei musei
montale, 1-47: è ora di lasciare il canneto / stento che pare s'adaorma
bencivenni, 4-80: non basta solamente a lasciare i peccati ma le cagioni e le
fermamente che allora non facessi, a lasciare il pensiero di onorarmene. ferd.
. bibbiena, 113: non voglio lasciare di dirvi che costoro stavono in ordine de
, i romani su 'l campidoglio, lasciare che i galli sormontino colà su, senza
essa. salvini, x-202: lasciare per le copie guaste e scontrafatte gli originali
concedesse. -calcare, imprimere, lasciare, porre, segnare, stampare l'
io ero il primo. -non lasciare orma o orme: per indicare che il
finiti, ed è ormai tempo di lasciare le bizzarrie. giusti, ii-417: certo
, non più ulisse, fammi oramai lasciare questa natura ferina e tornare uomo.
moglie. -porre in risalto, lasciare in evidenza (un attributo fisico)
mai dagli occhi del cuor tuo non lasciare dilungare. giuglaris, 137: che
da san marino ha il nome, lasciare colà ad ospizio, che sperava sicuro,
farsi osservatori della cristiana fede et a lasciare gl'idoli bugiardi. -rispettoso delle
psichica; che è sempre presente, senza lasciare tregua o pause di riflessione o di
non vegna sanitate meno. -non lasciare a qualcuno osso addosso che macero non
che macero non fosse. -non lasciare un cadavere che pelle e ossa: essiccarlo
o di portare catene in collo o di lasciare crescere li capelli troppo o di qualunque
entrare nella buona usanza da giovane e lasciare la cattiva. -a che otta
altra gente non vi volemmo quetare né lasciare in pace godere. dante, xix-13:
trovando i patroni crudeli ricchi non voler lasciare gli schiavi, accioché non succedesse disordine
frugoni, 4-219: non vi voglio già lasciare passar per bardotti senza che paghiate lo
, ii-13- 236: è da lasciare alla superficiale polemica dei protestanti la qualificazione
corpetto uniti insieme, in modo da lasciare scoperte le braccia e le gambe.
. sassetti, 337: non posso lasciare di non lo servire due para d'
ritorna il vignaiuolo / gli tocca ahimè lasciare / il mestolo e il paiuolo!
armi il gonfaloniere di palagio, che lasciare la greggia smarrita senza pastore?
inganno palliato accogliendolo in seno, gli fé lasciare nel pelo il nerbo. p.
di ferro. -dare tutto palo: lasciare alla vite tralci della lunghezza del sostegno
qualcosa, subirne fortemente l'influsso; lasciare che si renda pienamente avvertibile allo spirito
del detto muro... con lasciare per di verso il fiume la risega
riservare per sé tutti i vantaggi e lasciare agli altri gli svantaggi. g
, i-490: può non essere opportuno di lasciare a'panizzatori luna e l'altra libertà
floscie. 2. locuz. lasciare in panna: lasciare in sospeso,
2. locuz. lasciare in panna: lasciare in sospeso, mettere temporaneamente in disparte
no con discrezione e riservatezza, senza lasciare trapelare nulla al di fuori di una ristretta
6. locuz. -affidare, dare, lasciare la lattuga in guardia ai paperi:
ancora. montanelli, 2-90: albani lasciare a briglia sciolta ai suoi papeschi cannibali.
1-126: mi facevo da parte per lasciare passare un pappino con un vassoio.
cocigia... ha proprietà di lasciare una certa lanugine dal frutto, la quale
posare un po'la fantasia vagabonda e lasciare gli oroscopi parabolani, per trattenervi schietto
viaggiare non è necessario ma necessario è lasciare berlino. 2. per estens
solite forme di comunicazione aziendale? per lasciare all'altro tutti i fiori di carta
padrone. -in questo caso, io vo'lasciare essere a te. -tu hai paura
né cattivo; è come doveva essere per lasciare le cose com'erano: quindi le
toscana, esse andarono successivamente eliminate per lasciare il campo, quasi senza eccezione,
chiare parole', con chiarezza, senza lasciare possibilità di equivoci. foscolo, ix-1-688
un colloquio o una discussione andandosene; lasciare un interlocutore, abbandonare una riunione.
/ con ancone che mai non sa lasciare. dizionario di marina, 569:
fosse la migliore parte tra disfare o lasciare. fioretti, 2-53 (151)
a sua posta dare a altri, e lasciare lui da parte per sempre o per
lasciare tuttavia interi gli aggravi di guerra né
: colomba antonietti... non potendo lasciare solo il marito esposto al pericolo volle
-fare partenza, la partenza: partire, lasciare un luogo o una compagnia; andarsene
: noi ci levavamo a'nostri lavori sanza lasciare passare perduta alcuna particella del non ricom-
separare qualcuno dal gruppo di appartenenza; lasciare andar via da se, da casa
sempre da lui. 2. lasciare il luogo natio, la patria; emigrare
casa; andarsene di casa propria, lasciare la famiglia d'origine (con riferimento
vediti non avere utilità spirituale, non lasciare che non ti parti e dividiti da
ritirarsi da un'attività, rinunciarvi; lasciare il servizio militare o, anche,
19. dissolversi, disgregarsi; lasciare vuoto uno spazio prima occupato (la
monti, i-235: mi conviene di più lasciare insolute molte piccole partite, per esempio
col nome di chi li possedeva e con lasciare tra una partita e l'altra tanto
patti; e mal partito aveano di lasciare partire il duca di firenze. -per
tempo della gravidanza, non si possono lasciare sole. -sf. bibbia
cotta. -con signif. attenuato: lasciare scorgere, fare apparire, fare intravvedere
suoi incastri. 8. ant. lasciare intendere, manifestare. lapo da castiglionchio
ritrovando li particolari molto maggiori utilità nel lasciare andare fi campi a prati, per
la domenica e cercarla in venerdì: lasciare il certo per l'incerto. grazzini
e la rana della palude, senza lasciare un'orma profonda incancellabile del proprio passaggio
voleva rimanere ancora a milano per non lasciare solo il figliuolo che doveva passare un
non si vedean [gli uomini] lasciare de'lor negozi il banco, / per
altrui, a sopportare pazientemente, a lasciare che le cose vadano per 11 loro
che le strade siano larghe in modo da lasciare libero il passo a due carri e
poesia. -dare, fare, lasciare passo, il passo: lasciare passare
fare, lasciare passo, il passo: lasciare passare o proseguire una o più persone
problema ma una fisima, e si può lasciare in pastura dei discettanti sulla giustizia da
. aperto all'interno in modo da lasciare passare un fluido; cavo (un vaso
fece incontro, dicendo non mi poteva lasciare passare se io non avevo patente de
migliori. pascarella, 1-316: finì col lasciare... la gioventù e la
.. chi sarà mai quello che vorrà lasciare gli aggi e le commodità della propria
2-6-9: talora si conviene la patria lasciare. dante, inf., 1-69:
, 420: nell'autunno è per lasciare i campi, / il campagnolo, e
. -lasciarsi togliere la patria: lasciare che se ne perda l'indipendenza,
succedersi di emozioni e di imprese da lasciare col fiato sospeso. -alave da
: sarebbe vergogna nel mezzo della guerra lasciare l'impresa, ché altri giudicarebbono che
/ umile troppo, tener, né lasciare, / né tutto riservar, ne
che sta in mene e non sa che lasciare. = nome d'azione da
se colui è uomo da non si lasciare mal menare e bistrattare, ma per
lastri, iii-87: s'avvertano a lasciare al grappolo meno peduncolo o parte legnosa
delle donne che, andandosene, vogliono lasciare il pegno di un desiderio. piovene,
condotti dal diletto, / pelar bene si lasciare / da tal giuoco maledetto.
(per lo più nelle locuz. lasciare, rimetterci la pelle', portare,
il corpo eccedentemente. -non lasciare pelle addosso a qualcuno: sbeffeggiarlo,
mi facevano da lontano. -non lasciare un cadavere che pelle e ossa: v
procurano alle spese altrui e non potendo lasciare fama con la propria virtù, si attribuiscono
pelo: non procurare nessuna emozione, lasciare indifferente. bandi, 1-i-138: il
l-n-123: è sua intenzione... lasciare il tutto sotto le medesime proibizioni e
los veles... altro penava a lasciare, benché tumultuante, il governo della
, 1-iii-156: io non volevo lasciare la cosa in pendente e con periculo.
, 2-6: trovandosi obbligato chi scrivea lasciare... ad accumulare talvolta i successi
iii-2-196: le maestranze si accingono a lasciare la nave. già il sevo luccica sul
si espandeva occupando l'immensamente grande senza lasciare nulla vuoto, e il grande si con-
. rapini, ii-1353: non vorrei lasciare le mie navigazioni fantastiche, i miei
genti che non solamente furono costretti a lasciare le prede fatte, ma vi restarono molti
. -rubare l'oca e lasciare le penne: impossessarsi delle cose di
4-136: la rocca potevi tu ben lasciare stare: tu vai cercando che ti
generali secondo nostro istituto, affin di lasciare un idea più sicura e più profittevole
alti e più caldi si potevano mai lasciare ai venturi giovanetti che le imprese dei
accennare solo indirettamente, di sfuggita; lasciare senza una precisa e ben rilevata caratterizzazione
, 41: agio nulla veduta / per lasciare / la tenuta / de lo meo
qualcosa: lasciar fare a lui, lasciare che se la sbrighi lui. g
secolo, non gli metterà pensiero di lasciare una certa consuetudine e abito fatto.
. machiavelli, 1-i-23: dove posseva lasciare in quello regno uno re suo pensionàrio
pentole e altri artifizi di fuoco da lasciare a mano o con macchine. dizionario
. de roberto, 3-200: dovettero lasciare la casa antica, si ridussero dentro
filo. 7. tr. lasciare pendere, sporgere. viani, 10-348
suggellando per tutto; e quanto a lasciare quei penzoli di buccia, si può usare
lo stesso umorismo era così pepato da lasciare il segno. giacosa, i-169: sono
coalizione fortissima. -dare o lasciare la pera in guardia all'orso:
ant. abbandonare in modo definitivo; lasciare completamente solo. anonimo,
tu non vuoli il mio palafreno, e lasciare il tuo, come io t'ho
non venissino, sarà pure grande mina lasciare perdere el castello. -lasciar
spavento dimenticandosi di quello ch'ei volessero lasciare o portare e perdendo il cervello,
ne sappia, stimo, / quando a lasciare il campo è stato primo. muzio
: se tu vuogli tornare adietro e lasciare qui l'arme, per misericordia perdonerò
male e non perdona. -cedere, lasciare il posto. boccaccio, 1-i-553:
) di riposarsi o di ritemprarsi; lasciare che rimanga in una condizione privilegiata di
in così grandi diletti e facestimi tutti lasciare per la perdurabile gioia. trattato del
, che si poteva confortare e non lasciare perire. ghirardacci, 3-299: avendo ludovico
allusioni peregrine e trapassi di concetti da lasciare il lettore quasi senza fiato.
cesari, 6-262: la natura è da lasciare co'suoi veri
negli studi per giovare altrui e per lasciare di sé fama, non sono lasciati
al tutto i cittadini di dentro si vogliano lasciare così diavolescamente pericolare. 9
è da notare che pericolosissima negligenza è lasciare la mala oppinione prendere piede. boccaccio,
apparecchiava a partire; s'apparecchiava a lasciare le stanze, piene di cose dilette
, / né bireno per questo a lasciare abbia, / sì eh'esser per me
verseggiatore incuora il poeta... a lasciare il sermone laico e la lingua volgare
2. consentire, ammettere, concedere, lasciare che si compia una determinata azione,
..., la confortavo a lasciare andare per ora questa pratica della intelligenzia
piacerà a s. m., con lasciare anco, bisognando, la medesima persona
sp., 9 (155): lasciare intatta la sostanza al primogenito, destinato
diversi esercizi affaticandosi, han cerco morendo lasciare di sé tal nome che e'vivono
sua d'austria, avendo tanto da lasciare. d'annunzio, iv-1-942: non
lasciare a'suoi figliuoli e a'nepoti perpetua l'
perpetua perché possano indursi i coloni a lasciare le loro patrie per istabilirsi in nuove
fortuna, la malasorte); non lasciare un po'di bene, di prosperità,
persistendo nell'armi, d'avere a lasciare il vincitore più crudo a sua moglie
doveva anche deporre ogni domestica carità e lasciare a'suoi figliuoli e a'nepoti perpetua l'
sapere, e che la natura suol lasciare nel loro secolo senza competitore, in quella
e il sofà dei clienti; per lasciare al più la traccia d'una cifra nel
procede con pesantezza ne'suoi giudizi il lasciare la briglia ai sospetti e il trovare
grande influenza o determinare notevoli conseguenze; lasciare una traccia durevole. guicciardini, 2-1-279
, i-14: per te farebbe di lasciare lo vincolo e lo peso della carne e
andarsene occultamente in quelle parti, sì per lasciare il nome ed il peso di abbate
, suadendogli a prendere le buone e lasciare le triste. guicciardini, viii-230:
procelloso dei fatti soprastanti, ne conviene lasciare margherita e seguire le peste di raimondi.
rimanere nelle peste o nella pesta; lasciare nelle peste, porre dentro alle peste)
1-201: or com'ài già mai potuto lasciare la dolce e bella isotta, la
anticamente i romani; ma saria meglio lasciare andare questi savi, acciò che gli
per gli sistemi de'filosofi. -non lasciare pezzo: distruggere compietamente. a.
. locuz. -non finire di piacere: lasciare a desiderare. giorgini-broglio [s
concedere al popolo d'israele la libertà di lasciare il paese (e furono, nell'
. 2. per simil. lasciare cadere minute gocce di pioggia (per
spargea l'aurora. 3. lasciare cadere a goccia a goccia un umore
, a pianger nato. -non lasciare nefypure o lasciare soltanto gli occhi per
nato. -non lasciare nefypure o lasciare soltanto gli occhi per piangere a qualcuno
, n. 42. -non lasciare nessuno a piangere: morire in condizioni
e solitudine o, anche, senza lasciare figli. p. petrocchi [s
la vostra disgrazia. -essere o lasciare qualcuno al piano dei rospi: in
o pericolosa. faldella, 13-126: lasciare tutta l'europa, l'america,
dal luogo in cui si trova: lasciare (anche nell'espressione piantare in asso)
asso). -in partic.: lasciare qualcuno in un luogo rifiutandosi di condurlo
aria. 36. posare, lasciare di colpo ciò che si tiene in
coi piantoni: deludere nell'attesa, lasciare in asso, abbandonare senza dare spiegazioni
piatire co'niccolò soderini, mi pare dovere lasciare indrieto le ragne. f. vettori
6-133: era giocoforza scender dalle cime, lasciare il bagaglio ideale sopra la montagna,
cose da poco: piattonate di sciabola da lasciare il segno per un pezzo.
252: a questo gioverà ancora molto lasciare quella parte dietro la muraglia e il terrapieno
/ quest'ignorante. -dare, lasciare piazza, piazza libera a qualcuno:
male abitudini per sua mortificazione, dovrebbe lasciare un po'riposare il suo bisticciarsi,
le voglie, già che a lui convien lasciare / la donna, ond'empio amore
cavallo, un biroccino e di poter lasciare a capriccio la piccionaia, girando il
viva giustamente e del suo, sanza lasciare fare torto a persona, e permettere che
., iv-vn-3: pericolosissima neghgenza è lasciare la mala oppinione prendere piede. mantuano
possa intieramente spiegarsi e distendersi e così lasciare l'uscita libera agli escrementi. r
per filo e per segno; senza lasciare dubbio o lacuna, in tutti gli
, non so cui io mi possa lasciare a riscuotere il mio da loro più
nutricati di mali vizi malagevolmente gli sanno lasciare. testi non toscani del quattrocento, 86
-lasciare il pieno e prendere la crosta: lasciare, il meglio di qualcosa e rimanere
-muovere, rivoltare ogni pietra, non lasciare di muovere pietra: ricorrere a tutti
ricorrere a tutti i mezzi, non lasciare nulla di intentato. dell'uva,
muover pietra per abbissarmi. -non lasciare pietra sopra o su pietra: distruggere
comp. dall'imp. di pigliare e lasciare (v.). pigliagióne
chiara, ma avvertire di non lo lasciare sfummare a fatto, perché mangerebbe l'oro
che non poteva intendere di avere a lasciare cosa alcuna di quelle ch'egli teneva
di piglio al tesoro pubblico, senza lasciare neppure indicazioni. -arraffare per
imperadora de le imperadrici. -non ti lasciare ingannare da le ore. -ingannare an
un sofista saccente, che non vuole lasciare occasione di sfoggiare erudizione, che dimostra
non sarà grazia. e però può lasciare ancora di pioverla nel tuo seno,
pile. cattaneo, i-2-405: potreste lasciare ai professori medesimi... di giudicare
per chiedere, in modo perentorio, di lasciare libero il passaggio, di far luogo
, e di più confortava agnolo a lasciare palpi di romagna e venire ne'colli
-lasciare tutte le proprie piume: perdere, lasciare il meglio, materiale o spirituale,
l'impressione di una pitia di pindaro lasciare posto alla romanza spagnola. d'annunzio
16-92: la sua arguzia pizzicava senza lasciare bruciore: arguzia di vecchio stampo,
male abitudini per sua mortificazione, dovrebbe lasciare riposare un po'il suo 'bisticciarsi'ricordandosi
quando fossimo venuti in italia: cioè di lasciare il pizzo al mento, al modo
le conceda il mar placabile e di lasciare in esso immortali vestigi di felice capitano
due pensava tutto al contrario) a lasciare il sermone laico e la lingua volgare;
(plinto coricato), talvolta forata per lasciare apparire il colore del campo (plinto
, 321: nel particolare di dover lasciare la pluralità delle mogli per accasarsi con
: lo divertiva molto l'idea di lasciare i suoi libri inediti alla biblioteca nazionale
4-9-68: io gli voglio un pocheto lasciare, / pigliando nel mio dir qualche
poco finisce. ibidem, 317: non lasciare il poco per l'assai, ché
del signor podestà di bologna di non lasciare senza soccorso le famiglie di quegli individui
toscana, esse andarono successivamente eliminate per lasciare il campo, quasi senza eccezione,
alle viti, che son piantate, lasciare dalla parte di sopra che guardano all'
volontà razionale con la conseguente necessità di lasciare libero sfogo alle passioni e ai desideri.
. ssia da. ffare e che da lasciare, e questo è di tre maniere
angolo di questa bella parte d'italia lasciare, dove poi non penetrassero. biffi
forse sapevano soltanto che è buona usanza lasciare dormire almeno tre mesi tutte le pratiche
. canoniero, 225: non deverà lasciare d'insinuarsi con molti cardinali, percioché
, confessa che, pur di non lasciare dalia, non gli dispiace passar da
. busca, 252: gioverà ancora molto lasciare quella parte dietro la muraglia e il
la salute! -per estens. lasciare affondare nella propria massa; risucchiare.
a mettere l'azurro e non si può lasciare: el caldo è grande, e
tutto. -tenere, avere, lasciare in ponte qualcosa: tenere in sospeso
ponzò, e poi non fece niente: lasciare inadempiute solenni promesse o inattuati progetti
, 1-86: nei governi popolari conviene lasciare ad ogni cittadino una speranza ragionevole di
e il sofà dei clienti, per lasciare al più la traccia d'una cifra nel
stesso le labbra premute in guisa da lasciare una tenuissima apertura ad imbuto per la
vecchio decrepito, mi riputerei fortunato di lasciare questa porpora e far parte di quell'
3. region. scherzo consistente nel lasciare una traccia di farina di meliga (
, pensando primieramente che convenuto vi sia lasciare la propria patria, nella quale nato
che non del tutto vacue abbia voluto lasciare le sue selve. caporali, i-116:
l'intelletto, al quale si deve lasciare aperta la porta per tintroduzione ed ammessione
proprio un miracolo, ed anche per non lasciare in asso i ballerini. per giunta
né peraltro occupare solo alcune dita e lasciare inoperose le altre, come capita ai
dell'assedio di firenze si cominciò a lasciare la portatura de'cappucci che prima quasi
, 5. locuz. lasciare aperta la porta e il portello:
albergo... si rifiutò di lasciare entrar marta. montale, 9-141: una
don girolamo, ed ecco il danaro da lasciare in portineria per tutti i pietri poveri
pubblica, politica); rinunciare, lasciare, abbandonare un'abitudine, una disposizione
ma cambiare materialmente la stanza; non è lasciare gli abiti vecchi, ma solamente mutare
baroni..., non hanno da lasciare de accomodare le strade. galanti,
essere causa che e franzesi avessino a lasciare posare italia per qualche tempo. ammirato
su questo scoglio. 18. lasciare un sedimento, formare un deposito che
. 27. far stare, lasciare fermo in un luogo. bibbiena,
dei fenomeni elettrici. 29. lasciare, abbandonare ciò che si reggeva in
. 12. -posare l'osso: lasciare andare o restituire il maltolto.
camminando vai; / buono è adunque amor lasciare ornai, / e a pensar dell'
praga, iv-4: né io volevo lasciare la mia comoda posizione per invitare quei
una scelta; trascurare, accantonare, lasciare da parte, anche nel confronto con
fuggire come mali, ma postergare e lasciare stare come incomodi. = voce
la possa sua col mangiare abbisognasse di lasciare l'astinenza ed egli non vi consentisse,
, nostri oppressori, vogliano cobe buone lasciare b possedimento e la padronanza di questa beba
sol de la tua gloria / possa lasciare a la futura gente. gesualdo, lxx-421
tenne sempre il fermo a nollo volere lasciare et il re a non dare la
voialtri, si saranno obbligati reciprocamente a lasciare a ciascuno il libero possesso dei prodotti
, 'azioni postergate'. 4. lasciare da parte, cessare di fare o di
postèrgi). letter. ant. lasciare da parte, non curare. domenico
, o m'illudessi almeno, di lasciare sopra il mio sepolcro alcun avanzo di
buon tappeto persiano, a me piace lasciare nel pantheon dei poeti qualche posto scoperto
giambullari, 308: non mi pare da lasciare in dietro la descrizione di queste provincie
: buona regola militare è non ci lasciare alle spalle alcun posto forte posseduto dall'
postazione (anche nelle espressioni abbandonare, lasciare, difendere il posto o i posti
delle battaglie la scienza deve finire per lasciare u posto alla fede. gozzano, ii-325
, che era bravissima ma che doveva lasciare la victoria per incompatibilità di carattere con
i-133: si posero in posto di non lasciare alcun marmo portughese in cui non s'
due... cornetti': vale lasciare alla vite, potando, uno, due
saeppolo. potare a capo s'intende il lasciare uno o più tralci fomiti di 5
, parlandosi di vite novella, significa lasciare il capo più lungo di quanto si
. ieronimo, 22: non si conviene lasciare le giustizie per paura d'una potenzia
conv., iii-iv-2: a me conviene lasciare per povertà d'intelletto molto di quello
necessitato da povertà di stile a lasciare illodati i meriti vostri. g. b
da una lastra munita di chiusino per lasciare passare il tubo aspirante della pompa che
anche la conoscitiva, non poteva poi lasciare fuori di sé la seconda, che
la brieve costa e alla terra girne e lasciare la frescura del grazioso fiume e delle
ciò che debbia uomo fare e che lasciare. giamboni, 8-1-8: pratica è
. ghislanzoni, 5-14: prima di lasciare l'università, [lo studente]
che regola io ne debbo prendere o lasciare alcuno; tale che, sanza dubbio,
li particolari molto maggiori utilità nel lasciare andare li campi a prati per il
/ di notte in mare, e lasciare il castello. gir. friuli, i-204
gadda, 24-39: io non posso lasciare il mio posto di punto in bianco
i-215: l'ammiraglio, per non lasciare intentato alcun mezzo da ispedirsi colla vittoria
. filangieri, i-629: per non lasciare alcun dubbio nell'animo di chi legge,
astanti che dovessero uscire dalla sala per lasciare in libertà i giudici di venire alla
dell'altare. -costituire un'anticipazione, lasciare presagire. de sanctis,
visi. 4. locuz. lasciare nei precordi: non esternare, tacere
267: io per me credo che senza lasciare gli arcadi in preda ai lacedemoni verremo
lungi / esser dovna. qui la lasciare i miei / servi codardi. ah!
spezie di crudeltà e d'inumanità il lasciare insepolti e preda agli avoltoi e ai
g. villani, n-141: non volemo lasciare di fare memoria della profezia, ovvero
predicatore quando e'vedessi scan- dolo debbe lasciare la sua predicazione. catzelu [gueva-
contrario alle avvertenze e manavanti e preferisco lasciare che il lettore se la cavi.
. il pregante giovane, atto a lasciare ogni rusticità, con amore indissolubile servi
si prendono, con quello sono da lasciare e da perdere le ricchezze. boccaccio,
g. villani, 11-363: non lasciare prendere il migliore partito. intelligenza, in
de'mercanti deliberasse di prender porto e lasciare in qualche luogo, può il padrone della
. vi rientrava. -prendere 0 lasciare: per indicare che le condizioni offerte
a gente nuova. o prendere o lasciare: vi aspetto qui prima di mezzogiorno
o la solitudine; o prendere o lasciare. -prendere paese: ambientarsi in
mi ha preoccupato, voglio per ora lasciare in disparte. -intr. con
sperando che non abbia il tempo di lasciare la presa. -desistere da un'
intercedendo ancora il vescovo di aleria, fece lasciare la presa ai mastini papali. carducci
importa gran fatto: ma importa il poter lasciare una memona che rinverdirà col tempo,
che pericoli. guicciardini, 2-1-95: lasciare uno bene presente per paura di uno
a seguire il suo piano di non lasciare nelle cariche importanti dell'amministrazione che degli
carducci, iii-15-346: il buono apostolo nel lasciare l'italia lasciava erede il muratori del
che conosca non valer nulla, la può lasciare a coloro da chi 10 l'ho
morivasi frate pacifico, fu ricordato a lasciare presumere a'guelfi in firenze come anche
certo numero d'indiziati: badere e lasciare tutti quelli che giungo a vedere. presonzione
morendo senza figlioli..., dovette lasciare manente di (jhino sassetti il suo
del loro sapere e che la natura suol lasciare nel loro secolo senza competitore, in
. ora carlo avrebbe questa idea e lasciare il pretismo. 3. con
ciò che era, mandava pregandomi di volermi lasciare alla sua casa condurre. metastasio,
. filangieri, ii-359: per non lasciare anche il più discreto lettore in preda ad
e della linguadoca e non volendo il re lasciare intentato alcun mezzo di prevenire alla pace
e vèditi non avere utilità spirituale, non lasciare che non ti parti e dividiti da
accondiscendere a quelle nozze, per non lasciare là, come tra selvaggi, la figliuola
sapersi persuadere che qualche cosa bisogna poi lasciare anco alla prudenza e che sarebbe d'
considerazioni morali e teologiche, non doveva lasciare al venditore se non un giusto margine
questi diletti lordi e torbidi, per lo lasciare de'quali l'uomo dovrebbe dare grande
, 9: certo e'mi convien lasciare in pria, / s'io vo'trattar
se stessa e il proprio tedio per lasciare tutto il posto a lui, al
dell'uno e dell'altro sesso, per lasciare intatta la sostanza al primogenito, destinato
gozzano, i-1362: è un vero strazio lasciare quest'isola fantastica come uno scenario teatrale
isola fantastica come uno scenario teatrale e lasciare quest'hótel dove ci troviamo da prìncipi
non vedo pregiudizio alcuno nel principe in lasciare che regolino qulache cosa anche a modo
, 9-103: non avendo più a chi lasciare, rinunziò la rioria e tomossene a
desiderio d'amarla, ma al voler lasciare la prima, dee essere punito di privaménto
queste robbe vincolate e privilegiate, con lasciare l'altre robbe libere e indifferenti a
, ché dio non comanda a tutto lasciare. botta, 4-339: due navi di
. il postino intanto era sparito senza lasciare tracce, salvandosi da un probabile linciaggio.
e licito all'uomo per qualunque cagione lasciare la moglie sua. gherardi, 2-i-7
dell'uno e dell'altro sesso, per lasciare intatta la sostanza al primogenito, destinato
ritrovando li particolari molto maggiori utilità nel lasciare andare li campi a prati, per
quali erano allora le cose, di lasciare ai suoi vicini quello di trasporto.
per non essere tacciato d'ingordigia, lasciare là l'oro, gli smalti e
la civiltà laica è piena, devon lasciare l'esercizio delle lettere da essi già
del santo morto, cioè di lasciare gli studi profani e la poesia.
: avanti, andiamo a palermo a lasciare il reverendo a casa professa.
. faldella, ii-2-31: essa voleva lasciare ad adriano ed alla professorale di lui eloquenza
generali secondo nostro istituto, affin di lasciare un'idea più sicura e più profittevole
prof fondono. -far affogare, lasciare affogare. s s leggenda
che nulla gli costano, ha voluto lasciare alcuna cosa a fare alla industria di
ingegni è bello un poco di fatica lasciare ». rosmini, xxvii-193: la teologia
non ha se non a lasciare questa fune e incontanente cade- remmo in
più grave, diceva ch'era da lasciare la disutile impresa. delfico, ii-34:
: è sua intenzione... lasciare il tutto sotto le medesime proibizioni e sotto
. machiavelli, 1-i-277: io voglio lasciare andare come i sanniti stettero a vedere vincere
: non usciva mai ai casa senza lasciare un 'promemoria 'nell'uffizio di
e vediti non avere utilità spirituale, non lasciare che non ti parti e dividiti da
ii-917: lo divertiva molto l'idea di lasciare i suoi libri inediti alla biblioteca nazionale
, il quale perciò pareva inabile a lasciare di sé successori. zucchelli, 342
la sua vita per la patria, a lasciare le sue sostanze per aiutare un amico
, ché per lei non è inconveniente lasciare ogn * altro esercizio. -dettato da
nell'arcaismo è ridicolo o assurdo e lasciare il resto nel buio. =
in parte alcuna, gli ho voluti lasciare neba lor purità naturale, giudicando che
fermare nel buon proposito e non ti lasciare ingannare alle lusinghe del dimonio e alla
di proposito a troncare ogni dimora in lasciare il mondo. baretti, 6-75: non
codardia aggiunse l'impertinenza, offerendo di lasciare in mio arbitrio le partite di credito
astenersi dalli ladronezzi, né la repubblica lasciare di perseguitarli e propulsare le offese.
rajberti, 4-116: l'errore si dovrebbe lasciare e in tutta la sua integrità.
su l'arene salse, / proteo lasciare in mezzo tacque ardente; / e quello
rodiani non potevano trascurare alcune cose e lasciare in minima parte imperfetta un'opera classica
, che nel 1803 s'erano decisi a lasciare l'egitto, nuovamente vi sbarcano nel
: vedendo che non aveano a cui lasciare quegli averi, dei quali la fortuna e
e seguitare le mie inclinazioni, non lasciare le inclinazioni e la libertà per esser
la possa sua col mangiare abbisognasse di lasciare l'astinenza ed egli non vi consentisse
ma perch'ella per loro opinione avrà voluto lasciare qualche parte a la necessita del fato
. guicciardini, 2-1-143: ho veduto spesso lasciare di
per non lasciare scoperto il relativo ufficio e in
su tutti i sassi della strada e di lasciare un brano del mio sentimento a tutti
. carducci, iii-18-129: non volli lasciare indietro le poesie giovanili o anche puerili
i fatti di ercole, non dovrebbe egli lasciare di scrivere la sua puerizia, che
[plinio], 397: non lasciare il terreno sodo tra due solchi. purga
desiderio d'amarla, ma di voler lasciare la prima, dèe essere punito di
., ii-115: più santa cosa è lasciare non punita la fellonia del nocente che
male abitudini per sua mortificazione, dovrebbe lasciare riposare un po * u suo 'bisticciarsi
è stata grande in sul capitolo di lasciare genova libera, perché niente volevano praticare
condotti dal diletto, / pelar bene si lasciare / da tal giuoco maledetto. ortes
noi voliamo tener nella città e chi lasciare fuori. guicciardini, 2-2-316: veggiamo i
più tosto l'esacerbano, ma convien prima lasciare quietare quegli umori che nella violenza del
lettura, covo dei liberali, senza lasciare il casino dei nobili, quartier generale
documenti della milizia italiana, i-483: lasciare la scriptum di tutte coteste bandiere,
): il signore m'ha voluto lasciare ancora quaggiù. ah renzo! perché
; ma non son le mie bellezza da lasciare amare da tale né da quale.
machiavelli, i-vi-331: io non voglio lasciare indreto di darvi notizia del modo del procedere
, niente di meno non si dovea lasciare l'uno perché l'altro non si facesse
vo'far come disse quello; vo'lasciare il banco e il benefizio. si
sappia, stimo, / quando a lasciare fi campo è stato primo. p.
: lasciar piovere quando piove, cioè lasciare andar le cose per il loro verso
que'da prato ', che vale lasciare piovere quando piove. -fare di
di fornire in quel romitaggio, et lasciare tra quelli innocenti castagneti e quercieti. guarini
da ascoli, lxii-2-21: ero risoluto di lasciare il tutto nelle sue mani et andarmi
hai amato una volta, non voler lasciare senza risposta questa mia. carducci,
, inf, 3-14: qui si convien lasciare ogni sospetto; / ogni viltà convien
627): il signore m'ha voluto lasciare an cora quaggiù. ah
': verbo antico, e vale 'lasciare 'o 'quetare ', in
in paradiso. 10. cedere, lasciare un luogo, un possedimento o un
altra gente non vi volemmo quetare né lasciare in pace godere. 11.
altezze abbino gran ragione a non vi lasciare riposare, perché voi non sete nato
reazioni chimiche. -anche nella locuz. lasciare in quiete. stampa periodica milanese
, come fanno e'savi, di lasciare i fatti de tarme, quando il tempo
». 2. cedere, lasciare un luogo, un possedimento o,
nascosto agli spedali, o anticamente si solevano lasciare in mezzo della strada, accioché,
/ ti corron dietro. -non lasciare senza conforto e consolazione (il dolore
ludibrio ai venti. 10. lasciare un oggetto presso qualcuno perché sia conservato
iii-13: la scongiuro... a lasciare, anche da banda l'affare che
ma lo sospese e confortò tutti a lasciare le sinagoghe, l'orazione, le
b. segni, 145: non vo'lasciare qui di raccontare, secondo la promessa
boccaccio, viii-2-154: mi piace di lasciare stare la sollecitudine, la qual [
'collettiva '. 7. lasciare invecchiare, lasciar perdere vivacità e forza
raddolcire l'animo di condé, per non lasciare sparger voce che si fussero disuniti.
stessa lista radiale, una gemma senza lasciare il suo nastro trascorre a piè della
. l. salviati, 1-1-26: convien lasciare i linguaggi nella larghezza loro e non
quando si dipingono figure umane o bisogna lasciare nel luogo della faccia un ovale neutro
momento in cui si spengeva l'impero senza lasciare la libertà. 6.
. palazzeschi, 4-177: alto senza lasciare impressione di lunghezza, le sue membra
magna... a galeasso visconti fece lasciare il titolo della signoria e rafforzò lo
di essere rappresentate in modo da non lasciare in noi alcun vuoto...,
lungo le operazioni militari dei piemontesi, lasciare che i popoli si raffreddino, alimentare le
la più persuasiva rettorica può indurli a lasciare questi immorali capricci, quantunque siano i
decrepita crosta di strega pure continuando a lasciare apparire, a strappi nelle raggrinzature,
. -nell'arte della seta, lasciare una matassa appesa alla caviglia in modo
albergo... si rifiutò di lasciare entrar marta. non voleva intender ragioni.
: l'unica via ragionevole è quella di lasciare al popolo stesso la cura d'esercitare
vela. per far questo bisogna insieme lasciare o mollare le corde che la ritengono
bero aspirato fastosamente alla gloria di lasciare alla eter nità una rammemoranza
ciriege senza nocciolo. 9. lasciare uscire. ovidio volgar., 5-13
uve, si voglion tutti tagliare e lasciare i nuovi, ricisivi e'viticci e
mai vidi io nel periglio / padre lasciare il figlio senza scorta; / poi
co'suoi concittadini, non avrebbe potuto lasciare dopo di sé tante invettive contr'essi
ultimi di linea, possono testare e lasciare il loro residuo per rappezzare. orsi,
. magri, 30: non devo lasciare in questo luogo un verso rapportato da
mentre è fresca, non si deve lasciare esposta al sole, né permettere che
tempo di por fine alla conversazione e di lasciare il passeggio sgombro. -per
della città, che stiino avvertiti a non lasciare intrare in essa città simili persone vagabonde
lastri, iii-88: circa il tórre o lasciare i raspi nell'atto dell'ammostatura,
rendere esitante, incerto, timoroso; non lasciare agire o, comunque, rendere meno
già si rattrappisce scomparendo dalla memoria senza lasciare traccie di sorta. -perdere
vi-546: certo ch'ai giudizio vo'lasciare un pezzo sonare la trombetta del buttasella
accosto ai capi che s'hanno a lasciare e nel mezzo della vite che tu vuoi
anni fa, mi avvenne di dover lasciare una comoda baracchetta ove vivevo sereno da
, [392 bis] -5o: nel lasciare il tema, voglio però toccare una
individuo è ciascuno degli altri, senza lasciare di essere se medesimo. la reciprocazione
savinio, 22-373: prima di lasciare l'allievo o l'allieva lanciarsi nella
linea vicina dell'orizzonte, o per lasciare adito alla recitazione precipitosa della mitragliatrice.
che ti medichi, morendo no gli lasciare nulla, sì che non ami la
eredi. 2. nominare o lasciare erede. b. davanzati, i-311
1-i-105: non si debba, adunque lasciare passare questa occasione, acciò che l'
foscolo, xviii-262: m'è convenuto lasciare la mia verdeggiante solitaria casetta perché il
vogl'io, lira sonante. -non lasciare trasparire, occultare, dissimulare. guido
salomone: di cosa che non può lasciare insensibili. g. m
reggimento infine che avesse la cortesia di lasciare a'sudditi libertà di pomate, femmine
voi avete molta inclinazione pel disegno; volete lasciare senz'altro la vostra rasiera, volete
occultamente in quelle parti, sì per lasciare il nome ed
4-7: la mia intenzione è di lasciare il mondo / e voglio a dio
parnaso i 'regolisti di poesia 'per lasciare libero campo al gusto e alla filosofia
adriani, v-338: quando i nocchieri vollero lasciare in terra le vele, gli costrinse
si era rivoltata contro, non si volle lasciare infeudare ad altri. = comp
reiterati del re per fargli il vino lasciare. duodo, lii-15-166: con tutto
con valore iter., e laier * lasciare ', di etimo incerto).
relitto). letter. ant. lasciare indietro; abbandonare. dante, par
valore intens., e linquére 4 lasciare '(di origine indeuropea).
. 2. tr. abbandonare, lasciare da parte. c. e.
di cassio fu forzato m. aurelio lasciare alcune reliquie della guerra sarmatica e marcomannica
stare in sesto, gli convenne / lasciare il loco... /..
, 75: dovrebbe [quadrone] lasciare di perdersi in frivolità di soggetto poco degno
se colui è uomo da non si lasciare malmenare e bistrattare, ma per rendergli,
vecchio decrepito, mi riputerei fortunato di lasciare questa porpora e far parte di uell'
4-1-398: era pronto... non lasciare indietro cosa alcuna la quale potesse bastare
ha requie. -non dare, non lasciare requie: tormentare, vessare in continuazione
gherardi, cxiv-20-216: oh va poi a lasciare il tuo a'frati! pensate se
un defunto; per esortare l'interlocutore a lasciare in pace un defunto.
dove si trova: per invitare a lasciare in pace un defunto, a non parlarne
in consiglio e dare voce, per non lasciare che li residenti eccedano il numero quale
i-211: ma chi si arebbe a lasciare? chi a scerre? sempre i
società. 3. tr. lasciare qualcosa come residuo. cantù, 3-104
dietro che resisteva accucciato. -non lasciare passare chi pretende di farlo. romoli
di questi monumenti. -non lasciare respirare: costituire un assillo costante,
. -anche: concludersi definitivamente, senza lasciare conseguenze (un'esperienza). s
.. per poter di sé successori lasciare. g. c. croce, 300
passato, per decidere così a chi lasciare il suo immenso patrimonio. 2.
trascurare tiri... non bisogna lasciare che la situazione incancrenisca; bisogna affrontarla
come r un altro, perché voglio lasciare questa parte ad altri. rò solo