altro / scopo pel quale vivo, di lasciare / un segno al mondo che
si dee coltivare a biade, vuoisi lasciare tra l'un arbore e l'altro
, tr. (abbandóno). lasciare per sempre, con distacco definitivo.
è abbandonato leggermente! 3. lasciare da parte; tralasciare; rinunciare.
intimo piacere. 4. lasciare senza aiuto, protezione, assistenza;
abbandonerò. 5. cedere, lasciare in balìa. giamboni, 239:
a se stessa. 6. lasciare andare, lasciar cadere allentando ogni resistenza
12. tr. ant. lasciare privo, privare. chiabrera, 3-1-45
, sm. distacco definitivo, il lasciare per sempre (una persona, un
, da parte del comandante, di lasciare la nave sul punto di affondare.
purgare e quali in essi con abbundanzia lasciare multiplicare. bandello, 1-21 (i-248)
grasse promesse..., non ti lasciare gonfiare, istà sodo. abbottacciato
molto tavversario... né ti lasciare abbracciare, se forte non ti senti sopra
iii-41: che abisso di pene / lasciare il suo bene, / lasciarlo per
di quaranta anni gli venne voglia di lasciare il mondo e d'andare a servire dio
malamente l'uomo s'induce a lasciare. goldoni, vi-1159: raro è lo
con un accento di fermezza da non lasciare dubbi. moravia, ii-126: quella
sale, i cui frantumi si vogliono lasciare grossetti anziché no. dossi, 798:
mi obbligò a prendere la risoluzione di lasciare milano e andare altrove a stampare il
: non t'abbandonare né non ti lasciare vincere al peccato de l'accidia.
: non si debba, adunque, lasciare passare questa occasione, acciò che la italia
accomandarono a dio. 2. lasciare in custodia, dare a prestito, affidare
accorta: / « qui si convien lasciare ogni sospetto; / ogni viltà convien
(ant. mettere acqua): lasciare entrare acqua da una falla, imbarcare
1-59: talora si conviene la patria lasciare, acciò che l'uomo possa acquistare senno
tale virtuosità nella sua materia, da lasciare perplesso il più acuto giudice. bacchelli
dentelli (fare l'addentellato): lasciare, sul fianco di una struttura muraria
, e quelle che tosto ti convien lasciare; ma addimanda quelle ricchezze, le
montale, 1-47: è ora di lasciare il canneto / stento che pare s'addorma
una severità quasi minacciosa che non pareva lasciare adito ad alcuna dolcezza. 3
, venutaci di francia, e da lasciare che vada di là da nizza, adorable
, e questi vezzosi modi si voglion lasciare alle femmine. caro, 11-1x61: adunque
stesso', da à
ariosto, 41-35: sul letto / la lasciare affannata e tremebonda. bandéllo, 1-5
, i-132: sono stato costretto a lasciare voi e un gran numero di altri
persona fidata; dare in custodia; lasciare in potere, in balìa. -di
ormai insostenibile, fu necessario prepararci a lasciare la casa che abitavamo. baldini,
, non si debba trascurare, né lasciare di medicare l'altro. d'annunzio,
-dare l'aire: imprimere il movimento, lasciare libero di muoversi. -prendere l'
v'avessi voluto, schernita ve la poteva lasciare; ma tolga iddio via questo,
l'albitrio fu di prendere o lasciare l'amistà. capellano volgar., i-41
in accusa e condannati dal senato e lasciare il capo sul patibolo. abbiamo il
prendere, con l'avvertenza di non lasciare scoperto il proprio re).
alla naturale consuetudine allettano qualche volta a lasciare le civili e private cure. poliziano,
allumacare (allumachire), tr. lasciare tracce di bava, come fa la
propria corruzione. manzoni, 221: lasciare al suo luogo la prudenza, invece
. palazzeschi, 4-144: alto senza lasciare impressione di lunghezza, le sue membra
per la mala prowedenza del comune di lasciare alzare le pescaie a coloro ch'aveano
o chinato o in ginocchio); lasciare il letto; rizzarsi. -per estens
col faceto '. è tutta robaccia da lasciare a'chimici. tommaseo [s.
; ma non sono le mie bellezze da lasciare amare né da tale né da quale
i scherzi e le finezze. / lasciare ogni amicizia, star seco in compagnia
persone, riunioni, feste): lasciare da parte le regole di una rigida
quale l'albitrio fu di prendere o lasciare l'amistà. tasso, 6-80:
e di ammaestrare altrui; e deesi lasciare che ciò si faccia da'maestri e da'
disposti a coltello, in modo da lasciare vuoti a forma di rombi; graticcio
simintendi, 1-24: i sassi cominciarono a lasciare la loro durezza, e ammorbidati,
, prendono [le femmine] senza lasciare. tasso, 6-1-8: se d'amor
, che tutto in verità si poteva lasciare, ho pur voluto aggiugnere per una cotale
. guicciardini, i-228: cupidissimo di lasciare con l'am- pliazione dell'imperio chiarissima
in mano; non trattenere più, lasciare libero di andarsene, lasciar proseguire;
pelle pel servizio non ce la voglio lasciare; oh no di sicuro. già
fa ella il mondo lieto a me lasciare / per congiugnermi a'nostri primi andati
che non potrebbe avere maggiore grazia che lasciare gli studi del prete. bembo,
e nel corso del quale si dovevano lasciare ai poveri i frutti spontanei della terra
1 bocconi; e'non mi vogliono lasciare il bisogno, ma mi niegano il
d'annullare la ragione, di non lasciare all'intelligenza altro lume, che l'autorità
in prima dicere sua colpa e perdonare e lasciare ogni indegnazione e furore. machiavelli,
antica, mi diede il permesso di lasciare gli studi dopo una scenata da non
. muratori, 3-214: non voglio qui lasciare d'aggiungere, che dai professori della
apparecchiava a partire; s'apparecchiava a lasciare le stanze, piene di cose dilette
intenso. salvini, 39-ii-m: il lasciare l'attaccamento al danaro, e l'
il tutto,... è un lasciare l'incendio in casa. tommaseo [
proprio. -locuz. disus. lasciare il proprio per l'appellativo: lasciare
lasciare il proprio per l'appellativo: lasciare il certo per l'incerto. varchi
braccio. 2. figur. lasciare in sospeso. ariosto, 37-60:
[alberti], 3-7: bisogna lasciare, morse, cioè alcune pietre di
: alla risoluzione presa... di lasciare la vita scioperata e mettermi a far
vecchio marito pien di gelosia nel letto lasciare, la buona femina... me
per che, per sé, è da lasciare di parlare sé biasimando. intelligenza,
, e la feci un giorno fa lasciare in casa sua a firenze.
a me ora non picciolo spazio convien lasciare del mio aringo, che io correre non
che difendono le donne son queste: lasciare gli ornamenti, odiare la vana lode
amor di voi, volendo in tutto lasciare il mondo..., piaccia a
, ii-542: per la satira, non lasciare i versi dell'altra maniera, ne'
. bacchetti, 1-iii-207: obbligati a lasciare ogni tanto i tuguri invasi dalle acque
. 1827 (125): non possiamo lasciare di arrestarci un momento...
sforza di tenere il mezzo, e lasciare gli stremi. bartolomeo da s. c
in tale articolo non penso sieno da lasciare le cose certe per quelle che certe
i-lxxiv: la fiorentinità non ho voluto lasciare; per fare quest'altra pruova,
569: a colui che muore senza lasciare prole, né genitori, ascendente.
quando [il falegname] fu lì per lasciare an dare la prima asciata
donne, le fanciulle lagrimose... lasciare loro case... e ire
222): se tu ti contenti di lasciare appresso di me questa tua figliuoletta,
ancora. -lasciare sull'asse: lasciare in difficoltà, in miseria.
è ridotto a morire fallito e a lasciare i figliuoli sull'assa. =
: credevo di morire per via, e lasciare questa creatura, ma iddio mi ha
aggravare le antiche, congedare impiegati, lasciare in asso tutte le opere non finite,
vasari, i-117: si debbe poi lasciare far presa e assodare, finché tale
10-212: la vittima perfetta deve lasciare intatta l'altrui atroce e balorda speditezza
: ed attaccatomi a questo, deliberai di lasciare il mondo. redi, 16-viii-303:
e di movimenti. passavano rapidamente senza lasciare traccia alcuna, senza lasciar memoria.
. ojetti, i-807: oggi vorrei lasciare il mio penoso nome e assumere quello
. piovano arlotto, 185: voglio lasciare uno pezzo di mia terra che renda ciascuno
stessa loro irresolutezza, atteso che a lasciare la deliberazione fatta, converrebbe si risolvessero
concetti opposti, non è meno concepibile lasciare, nell'unità del concetto, i distinti
avanie de'pubblicani, cadde in animo di lasciare tutte le gabelle. largioni pozzetti,
una figura che si avanza, senza lasciare avvertire il movimento del piede s'avanza
., 5-2-5: suolsi di leggiere lasciare ire quello che sanza malagevolezza si poteo
, 270: io arò piacere non lasciare nella mente vostra alcuna dubitazione. ariosto
, non so cui 10 mi possa lasciare a riscuotere il mio da loro più convenevole
le rifiutò, dicendo che le voleva lasciare agli avoltoi, ch'era pasto da
o di un comando. -gettare, lasciare, rendere la bacchetta: abbandonare il
a ogni altro male; / or può lasciare a noi tal penitenza, / acciò
] in italia cominciò dalla necessità di lasciare le istituzioni letterarie a certe dotte congregazioni
, ieri a sera, ebbi a lasciare nel bagagliaio. vittorini, 2-56:
dubitate. qua vengono i signori. lasciare fare lì il bailamme! chi bercia
. bartoli [alberti], 5-4: lasciare nascose sotto le balestriere (per dir
qui si balla? -fare, lasciare ballare i sorci nella cassa, nella
nessuno voleva seppellirle ed ella non voleva lasciare insepolto. giusti, ii-377: il
, porre da banda: mettere, lasciare da parte; escludere, trascurare, evitare
erano guadagnate, lo conte non le volle lasciare ponere alle finestre, e picciola allegrezza
re gli diede per lettera l'ordine di lasciare il ministero, e di uscire di
in bannum [mittere] 'porre, lasciare in abbandono '. bando3
metadelle. piovano arlotto, 185: voglio lasciare uno pezzo di mia terra che renda
ordina di togliere la barricata e di lasciare in pace la figlia del mugnaio.
allora non ti basterà il cuore di lasciare il paese dove sei nato e cresciuto,
aveva in mano il bastone de'viniziani, lasciare usare ad altri l'autorità sua.
batteva l'ora in cui egli poteva lasciare l'ufficio, si sentiva addirittura felice,
dette botteghe e non abbino occasione di lasciare il lavoro per andare a procacciarsi il
sapere chi io sono, e non voleva lasciare il cestino. allora viene la
beato / poi ch'io sono a lasciare / lo mal che mi stringia. bartolomeo
quella spezie di terra, la qual suole lasciare alle rive de'fiumi l'acqua torbida
2-282: il suo pensiero fu quello di lasciare un ricordo di sé, e pensò
ma non sono le mie bellezze da lasciare amare né da tale né da quale
serenità (specie nella locuz. non lasciare beneavere). magalotti, 1-436
in là sul letto sfatto, per lasciare un po'di posto a qualcuno,
per venire. guicciardini, 102: però lasciare uno bene presente per paura di uno
negative: non aver bene, non lasciare aver bene. boccaccio, dee.
e le cure di questo mondo e lasciare a cesare ciò che è di cesare
sciolto l'untume, indi svanisce senza lasciare odore spiacervole, né alterare i colori
di aiutare la nostra patria, non debbiamo lasciare indietro opera o sforzo alcuno, né
la povera cesira... potesse lasciare il lettuccio da parto e distendersi, in
troppo grossa bestemmia proferì quando esortava a lasciare i classici. panzini, ii-61:
b. davanzati, ii-518: non gli lasciare aggraticciare addosso tralci di vite, perché
non è an cora da lasciare a dietro la betula, quale i trentini
. tr. imbiancare, far bianco, lasciare tracce bianche. garzoni, 3-1571
burro, farina e qualche odore per lasciare alle vivande un colore chiaro e un
. leopardi, iii-883: intanto potete lasciare in bianco il luogo pei versi,
aria d'apprensione, come timorosa di lasciare in nostra balìa quegli ambienti e oggetti
invece di andare direttamente a casa, lasciare la valigia al deposito e bighellonare un
mena ad effetto, non ha voluto lasciare impunito. masuccio, 455:
buondiavolo com'egli era si contentava di lasciare a tutti un ricordino, d'una
; e, non che mi voglino lasciare il bisogno, ma mi niegano 11
da quella con ira e con cruccio lasciare, la quale poco avanti blanda, amicissima
i-980: veramente mi dispiace di dover lasciare così a bocca asciutta il signor domenico
che ti par meglio, e fammela lasciare al negozio del piatti libraio. verga
boiardi e i signori deh'imperio a lasciare moscou non lungi dalla quale aveano i
si mise in subbuglio; e andò a lasciare un foglio di carta bollata sul canterano
razza di viventi, sopra i quali basta lasciare una goccia di acqua per mettergli in
cornetta: ma uno fu pronto a lasciare il bombardino per la cornetta faticosa.
... vi meravigliate come altri possa lasciare il cuore e l'onore là dove
vi starà, sì ha virtude di non lasciare concriare apostema dentro del corpo dell'uomo
bracciante (1939), che sarà bene lasciare alla terminologia sindacale. -peggio! è
toscana [accademia]: non se devono lasciare passare alle porte della città di firenze
dolce tempo ancor tutti c'invita / lasciare i pensier tristi e van dolori.
consiglio, o amunito da altri, lasciare il predicare in s. reparata, e
tutto te, questo bel sole e di lasciare noi, poveri diavoli, ad ammuffire
assai diversa- mente. -allentare, lasciare, dare la briglia: per far
grande libertà, allentare la disciplina, lasciare senza controllo. firenzuola, 160
approfittate. -figur. porre, lasciare a qualcuno la briglia sul collo:
paolo, questa tua prospettiva ti fa lasciare il certo per l'incerto: queste sono
-avere, portare, mettere, prendere, lasciare il bruno: il lutto. a
buondiavolo com'egli era si contentava di lasciare a tutti un ricordino, d'una strizzatina
: /... / e bisogna lasciare il buono e il giusto / seguendo
che m'abbia avvertito per tempo di lasciare in un canto gli antichi eroi da tragedia
. / era venuto il tempo di lasciare / il suo cantuccio in questa val di
: « ho paura di non poter lasciare maria ». « ah senti! »
via. -anche al figur.: lasciare da parte, disprezzare; sprecare;
butterare, tr. { bùttero). lasciare i segni del vaiolo. - per
dire prepararlo in tal modo da non lasciare niente di calloso e di fibroso per
: doverebbono i padri per usanza / lasciare a'figli per successione / quanto è d'
. -locuz. -lasciare cadere: lasciare incompiuto, non portare a termine.
uno e dell'altro sesso, per lasciare intatta la sostanza al primogenito, destinato
. vivanti, 7-13: veramente, lasciare una donna aspettare, sola, a
pari. c. bartoli, 1-32: lasciare le finestre e le porte in caffo
ti prego a farlo coll'esempio, e lasciare che gli altri t'abbaino ai calcagni
scritte de'libri, fortemente calcate, lasciare segnata la parte opposta. ojetti,
mi tiene, né possibile m'è lasciare il doloroso luogo. 2.
ci stetti pure circa un mese per lasciare sfogare i gran caldi prima d'ingolfarmi
caldo né freddo: non importare nulla, lasciare del tutto indifferente. fra giordano
capitolo de'calonaci di gerusalem noi voleva lasciare portare. nuovi testi fiorentini, 485:
ogni cosa appuntino. -non lasciare legare una calza: essere oltremodo servizievole
la chiusa de'sonetti par che debba lasciare qualcosa che segga nell'animo di chi
(cfr. calza). -non lasciare neppure le calzette: portar via tutto
verso la porta. 7. lasciare un luogo per recarsi in un altro.
vantaggio della patria. io non intendo di lasciare la mia fede su la porta della
? -lasciare in camicia: lasciare senza niente, in miseria.
molti, caricare di fregi; ortis dovèasi lasciare in camicia, molle, pronto a
se fu el zelo della religione, per lasciare el campo più largo a'pontefici,
la potevo lasciar sola? si può lasciare una creatura senza balia?
simili. 2. figur. lasciare inoperosa, non usata (una persona
-fare come il cane d * esopo: lasciare il certo per l'incerto.
ha ancora cominciato il canone, dee lasciare; ma se in prima egli entra alla
: porre in un angolo, trascurare; lasciare da parte. saccenti, 1-1-47
-mettere, gettare, porre, lasciare da canto, da un canto:
a dire prepararlo in tal modo da non lasciare niente di calloso e di fibroso per
lui. -non rimanere, non lasciare capello che voglia bene: essere mal
, comandi *. -dare capelli: lasciare ciocche di capelli nelle mani dell'avversario
de'calonaci di geru- salem noi voleano lasciare partire. iacopone, 31-8: adunanse
capitolo de'calonaci di gerusalem noi voleva lasciare portare. fiore, 87-7: e sì
l. bellini, 5-190: basterebbe lasciare andare il capo del canapo raccomandato all'
machiavelli, 46: non, voglio lasciare indrieto uno capo importante e imo errore
-dipingere il capo senza la coda: lasciare un'opera a metà. arrighetto
momento di sgranchirsi, e di non lasciare in secco la povera mamma. nievo
e ritenuto quello che è laudabile, lasciare il resto. nardi, 2-321: egli
il capitolo de'calonaci di gerusalem noi voleva lasciare portare. passavanti, 97: i
-lasciare, piantare capra e cavoli: lasciare la questione com'è, senza risolverla
se tizio, facendo testamento, dicesse di lasciare erede quella persona che piacesse a
tutto artificio e simulazione non poteva mai lasciare di sé buon nome un carattere tutto natura
poiché aveva i denti cariati presto dovè lasciare la presa. tornasi di lampedusa,
lo cominciò caritativamente ammonire, essortandolo volesse lasciare cotesta malvagia vita. g. gozzi
. masuccio, 106: per non lasciare niuna parte a demostrame la vera affezione
-dare il resto del carlino: lasciare a un altro l'incarico o l'
avere assai gran materia di correggersi e lasciare i vizi. petrarca, 58-2: la
: carogna, / tu mi dovevi lasciare ammazzare. segneri, iii-2-13: se una
che si lavavano alla marina: e per lasciare le altre particolarità, noi altre povere
quella tolsero, e, per non lasciare la cassetta vota, vedendo carboni in
accada, come avviene a molti, di lasciare miseramente fuggire le api per mancanza di
tutta questa parte del castigo si debba lasciare a dietro come poco convenevole a'nostri
, a guisa del castoro, di lasciare i coglioni in preda del cacciatore e restar
voglia, a guisa del castoro, di lasciare i coglioni in preda del cacciatore e
8-166: il mio passaggio sulla terra doveva lasciare una traccia più profonda d'una rivoluzione
oggetto in modo così evidente da non lasciare possibilità di dubbio. gioberti
amatorie, si possono senza gran danno lasciare in tessaglia, ove l'hanno in commune
conversi, / dovunque andar, non lasciare occhi asciutti. straparola, 9-2: ordinò
machiavelli, 6-6-441: non era per lasciare indreto alcuna cosa, come sapeva monsignore
come sirene, e il braccio pareva lasciare orme roventi sull'omero dei cavalieri nelle
col tenere il capo fermo, non ti lasciare levare leggiermente. firenzuola, 645:
attività qualunque: far cessare, far lasciare a qualcuno il proprio lavoro, la
tanto in casa d'altri da non lasciare neppure un po'di pane duro per
6. figur. dar luogo, lasciare il posto. -per simil.
8. tr. dare, concedere, lasciare ad altri il possesso o il godimento
onore. -cedere la destra: lasciare la parte destra della strada a qualcuno
avrebbono quivi eletto su un duro ceppo fatale lasciare il capo. d'annunzio, iv-2-541
2-20: con cera fosca ancor vedea lasciare / plutone i ciechi regni, abbandonati
certa vittoria. guicciardini, 102: lasciare uno bene presente per paura di uno male
paolo, questa tua prospettiva ti fa lasciare il certo per l'incerto: queste sono
cieca, e guai a scivolarci dentro. lasciare il certo per l'incerto sarebbe stata
tomo. -arrugginire il cervello: lasciare inoperosa, inerte la mente, priva
riposar l'animo da tante commozioni, lasciare, per dir così, chiarificare i suoi
g. morelli, 108: per non lasciare così ignudo i fatti suoi, a
6-1-244: il protonotario bentivogli era contento lasciare la chiesa, e torre per moglie una
i-173: io mi vo risolvendo di lasciare l'episodio di sofronia, mutando alcune
-lasciar andare vacqua per la china: lasciare che le cose seguano il loro corso
uno e dell'altro sesso, per lasciare intatta la sostanza al primogenito, destinato a
e poscia pigliare forma d'uomo e lasciare la forma della terra. 2
quitter (ant. anche quiter) * lasciare libero '; cfr. spagn.
persone a sciogliere un assembramento, a lasciare libero un passaggio, a non soffermarsi
è la civilisation francese che noi possiam lasciare, contentandoci di 'civiltà 'e
in molti modi; in prima, in lasciare la tonsura, o la corona
. 'bacca 'è latinismo da lasciare ai botanici. pascoli, i-877: ecco
certo qualche commesso viaggiatore napoletano ha dovuto lasciare qui a saldo del conto.
nostro volatile elegantissimo è lì lì per lasciare la coda negli artigli della polizia.
io non veggo che e'mi convenga lasciare il partito che mi fu fatto l'anno
croce di prato, 8: debbia lasciare a questa compagnia, secondo che lui
anni di pro fessione poteva lasciare a suo figlio in eredità...
costà. -levarsi dai coglioni: lasciare in pace. -rompere, tirare i
a quelli che discesero di lui, di lasciare il titolo delli elisei, e di
terreno, aprendosi quindi lateralmente per lasciare uscire il germoglio). *
. 6. locuz. fare, lasciare il colletto: versare un vino o
il capo; così sarà bene il lasciare ai francesi questi 4 colpi di testa '
poco terreno ben coltivare, che 'l molto lasciare per mal governo miseramente imboschire. vettori
, perché non gli cultivate? perché lasciare morir di fame i virtuosi per gli spedali
sicuro la persona del re, non lasciare nell'istesso tempo pendente la guerra. leggi
ogni punto, in modo da non lasciare alcun interstizio. soderini, iii-164
, gli avesse dato il consiglio di lasciare angiolina. pavese, 6-319: andammo
: si deono [i mattoni] lasciare a seccare et asciugare più all'uggia che
4 con 'e mittère 4 mettere, lasciare andare'); cfr. festo,
il capitolo de'calonaci di gerusalem voleva lasciare portare. petrarca, 128-54: vostra
dal messere / ho commission di non lasciare entrare / in casa alcuno, per
ii-47: questa però la non si può lasciare / ch'ell'è come al battesimo
di guardare, e vedesson sé dovere lasciare le sozzure de'vizi per li tormenti
, 2-118: non si può senza infamia lasciare padova, e 'l complesso di tanti
., v-719: grande gravezza è a lasciare ciò che li piace e che gli
il-n: e certo e'mi conven lasciare in pria, / s'io vo'trattar
.. amaron meglio, per non lasciare questo nome, di far differenza [ecc
; ma il tenente criminale, non volendo lasciare im punita quella perfidia,
dico che più tosto vo'morire, che lasciare la filosofia. manzoni, pr.
, lett. it., ii-270: lasciare le discussioni astratte, le sottigliezze teologiche
quasi senza ragione eppure senza scampo a lasciare la famiglia. 7
agevoli; ma che si abbia da lasciare da banda, tosto che ti fa smarrire
fosse bisogno a contrizione, e a lasciare il peccato. boccaccio, dee.,
elettrizzarsi facilmente per comunicazione, e di lasciare liberamente passare l'elettricità. si dice
modo certo, definitivo, da non lasciare dubbi (un'affermazione, una promessa)
f. doni, 3-4: vo lasciare ora da canto la zuccata confetta, la
, pregni di pianto, senza pur mai lasciare uscir una lagrima. 3
due soggetti di maggior fama, e lasciare tutti gli altri in disparte, senza
tempo; che, morendo, bisogna lasciare per sempre. soffici, ii-214:
della fortezza. -dare, lasciare, prendere, riceveret averey accettare in
per lui, ma il marchese gliela fece lasciare dandogli molte bastonate, e che egli
dell'uno e dell'altro sesso, per lasciare intatta la sostanza al primogenito, destinato
miei dispiaceri c'è anche quello di doverti lasciare senza lavoro ché chissà come finiranno i
al balli sembrò consigliabile di non lasciare amalia più a lungo sola con
consueto, quando uno si scandalizza, lasciare prima calare la ira, e poi
, io vorrei starmi in solitudine, / lasciare il mondo, e viver da me
el nome del liberale, è necessario non lasciare indrieto alcuna qualità di suntuosità: talmente
tutte le rifiutò, dicendo che le voleva lasciare agli avoltoi, ch'era pasto da
, i e la. battaglia prendere e lasciare / potevan poi a suo contentamento.
uomo, se tu ti contenti di lasciare appresso di me questa tua figlioletta,
i-980: veramente mi dispiace di dover lasciare così a bocca asciutta il signor domenico
; / senza contesa vogli a me lasciare / la tua sorella, quel fiorito giglio
intanto a buon conto la bocca, e lasciare andare; dicendo in un certo modo
questo non si curano questi cotali di lasciare la loro patria, moglie, e
mi fosse venuta bene, ero sicuro di lasciare un'orma, un'impronta, anche
guiducci, iii-213: ha pensato di lasciare il letto vecchio, che serve per
* controllare '... noi potremmo lasciare questo verbo a'francesi, e servirci
, riprodurre, imprimere di nuovo; lasciare una controstampa, un'impressione, un
faraone molto ammunito per moisé che dovesse lasciare il popolo d'iddio, il quale
gualberti, e a lui fece grazia di lasciare il secolo e convertirsi a religione,
] fu costretto dalle strettezze domestiche a lasciare la scuola, e cominciò la dura
si dice... tal volta 'lasciare andare due pani per coppia '.
, dissimulare, celare; occultare; lasciare ignorato, tenere segreto. -rifl.
sì cortese udienza. -tenere, lasciare uno sulla corda: tenerlo nell'incertezza
, le fanciulle lagrimose... lasciare loro case, loro masserizie e loro città
cornetta: ma uno fu pronto a lasciare il bombardino per la cornetta faticosa che
-lasciar correre l'acqua all'ingiù: lasciare che le cose seguano 11 loro corso
disposti in uno frangente più presto a lasciare correre che a sostenere una grossa piena
: imperciò mi pare che sia da lasciare nel loro albi trio [de'maldicenti]
obbligato: corridore che, costretto a lasciare la propria base, raggiunge la successiva
stato di copione che shakespeare sapeva di lasciare corrotti e corrompibili? né si può dire
povera cesira, immenso budello svotato, potesse lasciare il lettuccio da parto e distendersi,
3-6: venne a costui volontà di lasciare in tutto il vagliare, ed esser
abbia matera, non mi pare da lasciare di visitarvi con questi versi, ancora
con l'aria. -lasciare o lasciare stare le cose come sono, come
non sa con che coscienza si possa lasciare i veneziani, e che per poterlo fare
sangue, e la diminuzione è nel lasciare soprabbondanzia del ricevuto sangue. caldesi,
e lavorare le migliori terre, e lasciare l'altre. marco polo volgar.,
, gismondo, che tu ti disponghi a lasciare una volta le femmine daddovero.
si sia, solo che non voglia lasciare di credere. leopardi, i-362: l'
sogno. foscolo, xv-223: dovendo lasciare milano per alcun tempo, e saldare debiti
suoi. compiuta donzella, v-326-3: lasciare voria lo mondo e dio servire /
; ma 'l tenente criminale, non volendo lasciare impunita quella perfidia, la condannò ad
capo d'opera, il quale non deve lasciare alcun morso alla critica. foscolo,
viti, s'osservi se vi si potesse lasciare, oltre al capo che deve servire
1-19: s'osservi se vi si potesse lasciare, oltre al capo che deve servire
gualberti, e a lui fece grazia di lasciare il secolo e convertirsi a religione,
. ogni pretesto gli era buono per lasciare il suo tavolo, e dedicare ancora qualche
le cuoia. -ripiegare, tirare, lasciare, perdere le cuoia: morire.
, persistendo nell'armi, d'avere a lasciare il vincitore più crudo a sua moglie
si dissanguava a spese, e doveva lasciare la mandra in custodia al ragazzo.
». -lasciar correre il dado: lasciare che la cosa vada da sé.
cui era stato ferito, imponendogli di lasciare le vanità del mondo e una bellissima
. 10. cedere, abbandonare, lasciare nelle mani di altri, in balìa
-dare un cantone in pagamento: lasciare uno nell'imbroglio. s
una così dura crudeltà. morire per lasciare qualcosa. sbarbaro, 1-178: squallore e
: la sua debolezza è stata di lasciare il campo, di accorrere al capezzale
ebbe seco parole, e tiberio taceva per lasciare al senato in cotali deboleze apparenza di
del cisposo orazio... di lasciare che una decennale muffa fiorisca sui nostri
parte diritta né alla sinistra, per non lasciare abner. s. bernardo volgar
3-639: e ora altra destina / lasciare uscire, e con l'acuta vista
ti declina. -abbandonare, lasciare. marino, 14-25: che quando
: 'defezionare *, per 'abbandonare, lasciare, disertare '(p. es.
diedero essi a (aspreggiare, e lasciare fra le mani de'schiavi, quella stessa
cicerone scoperti, gli furono cagione di lasciare roma e di fuggire in fiesole, allora
, 2-31: io mi diliberai di lasciare la città e farmi monaco. storia di
iii-4-71: non potevano in quell'istante lasciare il combattimento per dedicarsi alle deliberazioni politiche
solstizio di state, per far crescere e lasciare abbondante la delicatezza della lana e la
3. ant. abbandonare, lasciare. parafrasi del pater noster, v-176-18
colpa ', comp. di linquère * lasciare, abbandonare * (cfr. delitto
, l'aratro), poi * lasciare la via diritta 'e al figur.
preparato nei minimi particolari e commesso senza lasciare indizi per l'identificazione dell'autore da
quel delitto così bene architettato da non lasciare alcuna traccia e da eludere le ricerche
dell'idea di separazione e linquire 1 lasciare, abbandonare '): dapprima col
dallo scarso controllo e dalla necessità di lasciare agire le forze primordiali. 3.
, demóntichi). disus. lasciare la montagna e scendere al piano
nell'uso negativo non demordere: non lasciare la presa, non cedere. arila
al soldo o per un soldo; lasciare andare, correre due soldi per ventiquattro
il che si dice ancor... lasciare andare due pani per coppia, o
di là ne venga. -non lasciare per denaro una cosa: comprarla a
], comperalo da loro, e no lasciare per danari, ché quello che noi
. cattaneo, i-2-13: era meglio lasciare a suo luogo un arco, la cui
, che è destinata a cadere per lasciare il posto alla dentatura permanente.
scrupolo,... per non lasciare a denti secchi coloro che aspettavano a
a'suoi possa fare prode è da lasciare ai nemici. fra giordano, 1-61
minaccia. 8. abbandonare, lasciare da parte; tralasciare. galileo,
un solo obbiettivo: guadagnare tempo. lasciare che il tempo depositasse sul dolore popolare
prese su questo particolare, fu di lasciare i pisani ne'termini che si trovavano,
gioielli. -dare, consegnare, lasciare, mettere in deposito qualcosa: affidarla
scure. -mettere in deposito: lasciare da parte. buonarroti il giovane,
, comp. di linquère 'lasciare '. derelitto, agg.
gennaio, et alle viti deboli faccisi lasciare un occhio solo et alle men deboli
que'che già fur re; non gli lasciare / nella futura fama in dirisióne.
giannotti, 2-1-244: altri non saria da lasciare indietro, acciò che col tempo tutti
non bene. -fare desiderare: lasciare ad attendere, in modo da eccitare
. -lasciare qualche cosa a desiderare, lasciare desiderare qualche cosa: mancare di qualche
qualcuno. -usato anche assolutamente nella forma lasciare a desiderare o lasciar che desiderare.
: mancare. -non restare, non lasciare nulla o niente a desiderare o a
. 7. disus. abbandonare, lasciare solo, trascurare. bibbia volgar.
importanza per procuratori), sarebbe un lasciare le chiese desolate. galileo, 3-2-2
algarotti, 1-45: non si vorrebbe lasciare nell'arbitrio di ciascun padre di famiglia,
8. locuz. -abbandonare, lasciare uno al proprio destino: disinteressarsi della
lettura, covo dei liberali, senza lasciare il casino dei nobili, quartier generale dei
arresto). buzzati, 4-449: lasciare là la propria macchina procurerebbe denunce,
-danneggiare cose o animali (o lasciare che subiscano danno in seguito a una
stampatore ed a me, di non lasciare uscir fuori tal mio libro, mi fu
un suo schiavo convenisse andare armato o lasciare co 'l tempo svanire la credenza:
, ant. anche essere). lasciare la via principale o la strada che si
pregando per me e dicendo che il lasciare di quello peccato solo più tosto era
che di qui a poco ci converrà lasciare morendo, o vogliamo noi o no?
... si alzava anche lui senza lasciare un soldo sul marmo. =
tutto i cittadini di dentro si vogliano lasciare così diavolescamente pericolare. =
genere di facile defraudazione, in vece di lasciare la libertà a tutti di assoggettarvisi mediante
non ci sarò domane; e lasciare non voglio dietro a me tanta roba,
. villani, 11-94: non sono da lasciare di metterle in memoria per dare avviso
dietro, lasciarsi a dietro: v. lasciare. -portarsi, recarsi,
regina difendea a suo podere, di non lasciare fare giustizia. bibbia volgar.,
io vi consiglio e vi conforto: / lasciare e'vizi vostri iniqui e amari.
pomposa, rattenuta in alto, per lasciare alla vista il bello della coperta a
mai ritorni in alto, / non te lasciare al vizio sì invilire, / che
musso, che fu grande diffalta a lasciare però di non farlo quadro, e più
iv 61: non può lasciare di esercitare... la sua provvidenza
dignità e reputazione, e non la lasciare così dilacerata a ogni volontà de'nimici
non c'è uomo che giunga a lasciare una traccia / su costei. quant'
dilettarsi sotto quel verde, si può lasciare stare, errando con le barbe a sommo
mai dagli occhi del cuor tuo non lasciare dilungare. m. villani, 9-99
giucare. 3. abbandonare, lasciare qualcosa in un luogo, per negligenza
, non onorare debitamente; abbandonare, lasciare in disparte, privare dell'affetto,
3. burocr. autorizzato a lasciare definitivamente un luogo in cui si è
, iii-25-14: io non intendo di lasciare la mia fede su la porta della
esonera il dipendente o lo autorizza a lasciare la sua carica, il suo impiego
contro al nemico tuo e non gli lasciare prendere più campo. lacopone, 15-4
un sofista saccente, che non vuole lasciare occasione di sfoggiare erudizione, che dimostra
vettovaglie, che i popoli furono costretti lasciare quello anno il paese vóto, e cercarsi
pania. - per estens.: lasciare libero. savinio, 1-42: fino
, al male, all'ignoranza); lasciare, abbandonare (un'usanza, un'
se'dipartito. compiuta donzella, v-326-2: lasciare voria lo mondo e dio servire /
quando si dipingono figure umane o bisogna lasciare nel luogo della faccia un ovale neutro
, sgorbiatore pennello. -accennare, lasciare intravedere. ariosto, 32-24: somma
potrete, a guisa di serpe, lasciare il vecchio cuoio e rivestirvi della verde
dir nulla: non rivolgere rimproveri, lasciare impunito un delitto. compagni, 3-8
». -lasciare la diritta: lasciare la destra, cedere il passo (
la diritta. serdonati, 6-598: né lasciare che i sinistri ragionamenti de gli uomini
la diretta critica e polemica o il lasciare che si critichino e dissolvano da se
animo occupato altrove, non è licito lasciare l'altre cose pubbliche e private per
provocoglisi gran vomito, che venne a lasciare men disagiata la stanza all'anima fuggitiva
gli rimaneva della casa, a fine di lasciare alle due donne un gruzzolo che le
, e nulla colpa trovandomi, voleanmi lasciare. m. villani, 5-37:
di bellezza né così scelta da non lasciare scusabili desiderii di meglio; e stringono l'
assedio. -anche al figur.: lasciare libero, abbandonare, disimpegnare.
acquista. 3. tr. lasciare indietro, superare; degradare, deprimere
inferiore in altezza, in modo da lasciare libera la vista, da non impacciare
avesse fatto. -per simil. lasciare senza protezione, privare di riparo o
con l'arte. 3. lasciare il terreno sgombro, libero dallo strato
... fu grande diffalta a lasciare però di non farlo quadro, e più
, si deono molto discretamente sostenere e lasciare, sì perché bene siano ricevute e fruttifere
; ché queste quattro cose possono fare lasciare la via de la drittura, e
, seppure con scrupolo, come a lasciare intendere che saprebbero far di meglio.
; tanto che e'si viene a lasciare la carta bianca per e lumi. gemelli
accanto. -figur. letter. lasciare la traccia di linee, di segni
sfere è meno complicato... basta lasciare al quadro le sue tinte schiette e
, ormai inutile e ingombrante, e lasciare, noncurante, che il tempo scorresse
ciò vale a dire che non debbono lasciare uscita alcuna per altra parte enunciabile; perché
generico (e spesso figur.): lasciare completamente libero, liberare del tutto.
l'evo mezzano. 3. lasciare, abbandonare. -per lo più assol.
privare dell'impiego. -rifl.: lasciare l'impiego; licenziarsi. =
bocca degli uomini tutto il giorno, e lasciare quelle che son già dismesse e abbandonate
. disus. cessare di occupare, lasciare libero. achillini, ii-220: partì
a suplire la causa universale, e non lasciare quel vacuo, per non disordinare l'
si usava pure qualche destrezza di non lasciare disordinare le cose.
romani, per guadagnare disordinatamente, potendo lasciare avere abbondanza e buon mercato d'ogni
grido altero. - lasciare in disparte: risparmiare. bocchelli,
varchi, v-146: ecco, per lasciare stare molte maniere di componimento plebei,
ii-120: sforzarono quei dieci uomini a lasciare quel magistrato, parte de'quali morirono in
. che si mostra tanto desolato da lasciare sgomenti; orrido, spaventoso (un luogo
, fare dispe rato, lasciare per disperato qualcuno: darlo per
20. locuz. - abbandonare, lasciare per disperato qualcuno o qualcosa: lasciarlo
; mandare in esilio; costringere a lasciare la terra natia. fra giordano
o in vita o in morte, con lasciare perciò poveri gli stessi suoi più congiunti
vita. 7. sparito senza lasciare traccia; smarrito, perduto.
madonna mia come vi potè mai l'animo lasciare indarno passare cotanta bellezza senza pigliarsi un
volea pur da bulsago dispiccarsi / per non lasciare il padre in tal penuria, /
confinato genovese. -ant. lasciare per testamento. bibbia volgar.,
firenze, disponendosi al tutto di volere lasciare la signoria messer iacopo. boccaccio,
tua disposizione. -mettere, lasciare, dare qualche cosa a disposizione di
: si diedero essi a dispreggiare e lasciare fra le mani de'schiavi, quella
avete; e l'anima, disposta a lasciare il più misero corpo che viva,
ministro dissidente... è pregato di lasciare la carica. gramsci, 9-290:
aveva teso intorno a vicenza, e lasciare una qualche uscita a durando.
la diretta critica e polemica o il lasciare che si critichino e dissolvano da se stesse
, 28-35: da quando aveva dovuto lasciare il podere... s'era messo
4 collocare a distanza ', 4 lasciare indietro '. nel secondo caso anche il
al figur. brusoni, 2-46: lasciare [ci conviene] al caso e alla
rifl. distogliere la propria attenzione e lasciare che il pensiero si rivolga ad altro;
risponde oscuro, quanto a questo ch'è lasciare colui in dubbio che domanda. s
potevano far ciò in altra maniera che con lasciare i veri ed antichi dogmi, e
ogni cosa. e però dei subitamente lasciare l'amistà loro; ma quella lasciando
. rendere poco usato o frequentato, lasciare in abbandono. dante, purg.
con levarli ogni sorte di verità, per lasciare ai posteri materia abondante d'assotigliarsi e
odio, amore... possono fare lasciare la via de la drittura e disviare
, come sono io, non può oramai lasciare la sede universitaria; come non sia
, perdere un'abitudine; abbandonare, lasciare un modo di comportarsi o di agire
ti piace che tu difficilmente la possi lasciare, chi ti divieta che teco ne
posizione sotto ogni aspetto falsa. perché lasciare al nemico quelle pingui provincie da divorare
cisposo orazio,... di lasciare che una decennale muffa fiorisca sui nostri
pari all'autore di teatro che voglia lasciare il pubblico colla bocca dolce, il potere
bisticci, 3-301: emmi paruto non lasciare di mettere messer zembino infra gli uomini
-sostant. svevo, 5-339: lasciare andare quell'altra esagerazione di qualificare la
di emicrania e qualche altro dolorino, per lasciare in libertà ciccino e la nuova amica
vera, e atta nel tempo stesso a lasciare a bocca aperta la domandatrice.
comandato che facciamo, ch'è il lasciare li negozi temporali, e attendere alli
usa temperatamente con lei, e non ti lasciare punto trasandare. e se vuoi potere
signoreggiatore della vita mia, non mi lasciare nel consiglio sconsiderato di coloro, e
. -dormire tra due guanciali: lasciare ogni preoccupazione o precauzione, non aver
dar commiato, accomiatare, licenziare; lasciare in pace. monti, iv-32:
2-84: 10 non sono acconcio di lasciare questa guerra in fino a tanto.
secondo il suddetto autore più fruttuoso il lasciare di che mantener maestri e maestre per
concetti faziosi e barbarici, che dovremmo lasciare a chi gli ha inventati. carducci
moda, tra le famiglie della borghesia, lasciare soli i ragazzi quando danno i loro
e pari all'autore di teatro che voglia lasciare il pubblico colla bocca dolce, il
toscana (come cosa è molto giusta) lasciare in parte della gloria e del pregio
, il qual pensiero io non posso lasciare senza qualche riflessione, che della storia
7. locuz. -appendere in dubbio: lasciare in sospeso. ariosto, 37-60
, non essere determinato con chiarezza, lasciare luogo a incertezze, a indecisioni,
o luna. -lasciare in dubbio: lasciare nell'incertezza, nell'indecisione, non
, quanto a questo, ch'è lasciare colui in dubbio che domanda. monti
perdita uguale nell'agricoltura a quella di lasciare nel terreno già coltivato e governato le
a un certo punto egli stimò di dover lasciare il sentiero e s'inoltrarono nel
sarà, l'ho già detto, lasciare costei... direi che questo è
fu deciso] che 'l re potesse lasciare in firenze due imbasciadori, senza intervento
/ adunque piglia me, non mi lasciare. 5. mantenersi in una
, 1-24: i sassi cominciarono a lasciare la loro durezza, e ammorbidati,
gioia... d'istinto giocavo a lasciare animarsi le vie intere in quell'ebbrezza
di monotonia. 3. raro. lasciare da parte, non prendere in considerazione
: le idee politiche, i partiti dovevano lasciare il post oa uomini d'eccezione che
139: la si dispose a voler lasciare dugento lire di contanti per l'edifizio e
don bernardino è stata quella di noù lasciare il terreno, dentro la chiesa,
brutte abitudini di gioventù, che bisogna lasciare agli efebi. pascoli, 721: gli
destreggiarsi tra gli scogli, senza mai lasciare intravvedere le sue proprie convinzioni religiose o
dall'elettricità la forza che occorreva per lasciare il fumo. papini, 6-220: chi
agostino volgar., 38: non mi lasciare ne'miei pensieri maligni, e non
e si rinnovano senza sparire e senza lasciare alcuna traccia di sé, -emblema della vita
temette [s. felicita] di lasciare dopo sé vivi in carne sette figliuoli.
celle, 4-2-9 * 9: debbesi lasciare lo empimento de'consigli e 'l dono
indotti [gli antichi musici] a lasciare tra la prima e la seconda corda di
: concedere, permettere l'ingresso, lasciare entrare. g. villani, 10-124
ciò vale a dire che non debbono lasciare uscita alcuna per altra parte enunciabile;
il più delle volte lungo, e dovendo lasciare il contenuto impresso nelle menti de gli
te ne stai per andare / stai per lasciare / equipaggiamento fucile sciabola-baionetta e anche il
., 4-442: se esemplo avesse di lasciare lui due volte erario, c.
claudio nominatamente sé intra gli erarii dovere lasciare. p. del rosso, 1-1-46:
toscana, 6-57: che non si devono lasciare passare alle porte della città di firenze
1-107: né [ardisca] fare lasciare, overo fare, o fare fare,
-chiamare, fare, istituire, lasciare, nominare qualcuno erede: nominarlo quale
successione ereditaria. -lasciare in eredità: lasciare ai propri eredi, trasmettere in via
quasi vinto da disordinato amore deliberava di lasciare l'eremo. 5. agostino volgar
. piccolomini, 1-380: non voglio lasciare indietro... quella più che virtù
a dilettarsi sotto quel verde, si può lasciare stare, errando con le barbe a
lo so, lo sento che mi vuoi lasciare, / mia bella giovinezza. verga
errore? -evitare, fuggire, lasciare verrore', uscire di errore: correggersi
ciascuno compartite. svevo, 5-339: lasciare andare quell'altra esagerazione di qualificare la
zembino di fare qualche frutto, e lasciare qualche opera degna, conobbe che avendo a
quelle poche entrate ch'egli aveva, e lasciare ogni cura d'insegnare e ogni altra
. serdonati, 9-142: non voleva lasciare impunita la perfidia del tiranno, né voleva
spiega, chiarisce in ogni particolare senza lasciare dubbi; compiuto sino in fondo (
. della croce ci fa per sola carità lasciare il male e fare il 7
addomandaro... che dovesse loro lasciare qualche buono esemplo e dottrina, per la
iii-183: noi avremmo dovuto... lasciare ai cittadini libera la scelta de'magistrati
favella. -lasciare in esilio: lasciare da parte. a. pucci,
scene, sono scomparse di poi senza lasciare traccia. moravia, viii-6: la mia
[nel friuli], per dover lasciare così bella guerra, com'è questa
esperimento. foscolo, xiv-205: per non lasciare ombra alcuna di sospetto nell'animo vostro
li espositori delle sacre scritture avevano a lasciare sempre qualche esposizione per quelli che venivano
concetti faziosi e barbarici, che dovremmo lasciare a chi gli ha inventati. levi
il suo nome, perché a me piace lasciare a ciascuno l'arbitrio e il
cavalcanti, 2-48: né si debbe lasciare in dietro il considerare se quella [
]... sono a fare lasciare i pesi de'peccati. caro, 12-iii-17
raccolto. -sostenere, conservare, lasciare in essere: mangranai,..
inferiore; onde né lui amante debbo lasciare schernito, né voi consorte contento. sarpi
anche questo: non più cercar fuori ma lasciare che parli, col suo ritmo che
bocciolo. 5. procedimento consistente nel lasciare per più estati l'argilla esposta all'
, dicendo: / io ti farò durlindana lasciare / per la qual tanto ti vai
di una locanda, vecchi e imbruttiti senza lasciare nessuno al mondo. -sostant
f. giambullari, 294: costretti a lasciare i paesi loro, si ritirarono lungo
dopo di tutte, erano forzate a lasciare il convento. d'annunzio, i-675:
sangue. paleotti, l-n-224: non possiamo lasciare di ricordare che il levarle [le
. pulci, 27-172: non mi lasciare in così estremo caso. serdonati,
a malta. -per estens. lasciare un luogo per un altro; vivere
526: non manco mi pare di lasciare di dire della eufragia ridottami ora a
, dee rompere in prima la terra e lasciare che ella s'inumidisca, e poi
non farvi sopra alcun riflesso, ma lasciare che la evidenza le condannasse di falso
operazioni da fare e mostra quelle da lasciare. seneca volgar., 2-215:
l'estensione sia di ciò che si deve lasciare, sia di ciò che si deve
all'altra parte, ei si conviene lasciare al governo, alla parte che lo
poter fare solamente le cose facili e lasciare a me le facchinate, questo è
, la polizia non le avrebbe dovute lasciare in giro per le campagne. levi,
del tutto rassicurata: -se mi vuoi lasciare, io ne sono più contenta di
dallo scarso controllo e dalla necessità di lasciare agire le forze primordiali. 3
, tr. letter. dare o lasciare facoltà, autorizzare. guerrazzi, 4-195
la vita] in quel romitaggio, e lasciare tra quelli innocenti castagneti e querceti e
e ne faceano sovente, per udirli, lasciare interrotti i ragionamenti. ariosto, 7-32
che per le dette cagioni a noi convenne lasciare la mercatanzia, e fummo a grande
. 12. perdere; omettere, lasciare da parte; dimenticare, trascurare.
sono mala giente, i non ti lasciare dismagare; / che 'l nostro amore fino
: non ci torna a conto / lasciare i buoni bocconi, / per divenir
, che non fusse lecito alla moglie lasciare il marito, ma potesse il marito
operazioni. niccolò non era uomo a lasciare impunito un errore. 2. che
posizione sotto ogni aspetto falsa. perché lasciare al nemico quelle pingui provincie da divorare
, nella qual'ora nissuno si fidava di lasciare 11 suo posto per soccorrere quel d'
non farvi sopra alcun riflesso, ma lasciare che la evidenza le condannasse di falso
vi so dire che varrebbe la spesa a lasciare così bei giovani per me, e
la compagnia più al particolare, e lasciare tante, e tante fanfalucherie universali, giudi-
a. verri, i-239: per non lasciare senza esperimento una occulta virtù che aspirava
. dovila, 561: deliberò di lasciare il marescial di birone con tutta la fanteria
faraone è aggravato: egli ricusa di lasciare andare il popolo. manzoni, pr.
all'impeto dell'esercito ugonotto per non lasciare il regno in preda alla furia degli
pea, 7-469: come si fa a lasciare il paese, i beni ereditati da
né freddo: non importare nulla; lasciare indifferente. capuana, 4-26: se
. frugoni, v-599: or qui dovrei lasciare che fastosisse maggiormente il racconto col rapporto
, su un duro ceppo fatale, lasciare il capo. 5. maffei, 5-4-154
94: posso perdervi, ma non lasciare d'amarvi. posso scordar me medesimo
poscia pigliare forma d'uomo, e lasciare la forma della terra, e aprire la
una favilla sol della tua gloria / possa lasciare alla futura gente. maestro alberto,
scopo di non favorire illusioni, di lasciare il giovane interamente libero. fucini,
. nievo, 1-543: avevano favorito di lasciare a terra tutte le mie robe.
, se ben noi gli abbiamo a lasciare la roba nostra e nella fede sua ed
coniug.: cfr. mettere). lasciare in fedecommesso. -anche: affidare alla
, 4-192: egli vide anche i fellah lasciare in corsa disordinata il palazzo, fuggire
moderni preferiscono escludere ogni riferimento preciso e lasciare all'espressione un'indeterminatezza di si-
una lesione; intaccare, corrodere, lasciare un solco, scavare (un fenomeno di
,... con animo di lasciare, come fece per contratto, che
7-232: nella rabbia, per farsi lasciare, le dà un morso feroce al
: la sua debolezza è stata di lasciare il campo, di accorrere al capezzale della
popolare. varchi, v-146: per lasciare stare molte maniere di componimenti plebei,
. d'annunzio, v-1-79: per lasciare un segno al nemico, portiamo con
che il suo fiato esca tosto, per lasciare gli altri sopravviventi quel poco. la
tempo questa mia perversa istella mi dovessi lasciare istare, non avendo ancora ripreso il
7-101: l'altr'anno, prima di lasciare mare e campagna e ritornarmene in città
debile. machiavelli, 246: non voglio lasciare indietro uno termine usato da fabio,
accendere una candela ma non si fida a lasciare il prigioniero. -permettere,
di cinque zeri. -dare, lasciare a fido: a credito. tommaseo
marrucai e luoghi d'erba meno domestica per lasciare alle figliate tutto il miglioramento. deledda
quando si dipingono figure umane o bisogna lasciare nel luogo della faccia un ovale neutro.
fila di nomi e d'indirizzi che dovevo lasciare all'amico steele per le partecipazioni ufficiali
per ragioni imprevedute si è costretti a lasciare un ancoraggio e non si ha il tempo
nel canottaggio, smettere di vogare e lasciare che le pale dei remi sfiorino il
di ragioni ingannevoli. questo sarà di lasciare ogni filosofaménto da parte. = deriv
: i fumi e le filosoficherie son da lasciare ai trattatisti. = deriv.
poche entrate ch'egli aveva, e lasciare ogni cura d'insegnare e ogni altra
146-117: però non si puote errare a lasciare stare le cose altrui; ché,
la quale passa il materiale macinato senza lasciare residuo. -grado di finezza di macinazione
, alienare. pieri, 20: lasciare a'fiorentini mont'alcino, e finirò
ne faceano sovente, per udirli, lasciare interrotti i ragionamenti. segneri, 5-3
mi aveva mandato spesso a venho voluto lasciare; per fare quest'altra pruova, se
, potrete, a guisa di serpe, lasciare il vecchio cuoio e rivestirvi della verde
con levarli ogni sorte di verità, per lasciare ai posteri materia abondante d'assotigliarsi e
trovo stordito... mi son voluto lasciare andare, dove il flutto voleva portarmi
agevolmente bruciare il legname che fascia e lasciare libero il passo. soffici, ii-156
pane o gran riso. -perdere, lasciare, mutare, seccare le foglie:
campo, temperata con colla; e lasciare fra questi foglia- menti alcuni belli spazi
di tale evidenza o perfezione da non lasciare possibilità di replica, di discussione;
spiegò inante; / come era per lasciare il mondo folle, / e farsi amica
per ch'io sono a lasciare / lo mal che mi stringìa. cino
, 3-55: gervasio gli consigliò di lasciare i dentifrici e ogni altro affare, per
poppiera dove il ponte s'interrompe per lasciare uno spazio profondo per le persone che
in questi [arbori] si può lasciare più rami e forche,...
boccaccio, viii-2-153: mi piace di lasciare stare la sollecitudine, la qual pongono
, [i mattoni] si deono lasciare a seccare ed asciugare più all'uggia
simintendi, 1-24: i sassi cominciarono a lasciare la loro durezza e, ammorbidati,
dal ventre della madre mia, non mi lasciare cadere in obbrobrio. folengo, ii-266
* al macchione '... è lasciare dire uno quanto vuole, il quale
. leopardi, ii-542: egli avrebbe creduto lasciare una gran macchia nell'onor di rinaldo
155: espedire le liti, né lasciare straziar i poveri litiganti, né farli
dove può essere più forte opera di lasciare la cattiva vita? machiavelli,
e meglio, ma il giudizio l'ha lasciare a chi legge. tasso, i-49
poi che ti è forza la vita lasciare, / l'anima pensa, e non
dall'elettricità la forza che occorreva per lasciare il fumo. d'annunzio, i-704:
poi il menerete a'fossi, e lasciare telo stare a'lupi ed a'cani ed
, dovendo, secondo l'uso, lasciare il suo nome, e prenderne un altro
376: lanciato a tutta corsa per lasciare indietro ogni altro veicolo, a costo di
nascosti: ma pure non dee giammai lasciare la franchezza della sua professione. civinini
. quale mutare di letto; quale lasciare in riposo; quale mandare alla frasca.
e che è intagliata in modo da lasciare scoperte nel foglio da stamparsi le sole
dante ebbe un tempo il pensiero di lasciare il secolo e farsi frate minore.
li fraudare la libertade e non lo lasciare povero. lorenzo de'medici, i-128
6. locuz. — non lasciare freddare un'occasione (o non lasciarla
, sciogliere, rilasciare il freno: lasciare libera corsa alla cavalcatura allentando le redini
gli era fatta dalla gente, parvegli di lasciare al tutto quella cella. leggende di
almeno la maglia, te la potevi lasciare. va a finire che prendi fresco.
li frodare libertà, e non lo lasciare povero. cassiano volgar., xiii-6 (
pagano il frodo. -pagare o lasciare la gabella e il frodo: pagarla
qualche volta assai grandi, e fanno lasciare ai fiumi la dirittura loro primiera,
front, march: invito perentorio a lasciare un luogo, a togliersi dalla presenza
motteggiando. varchi, v-146: per lasciare stare molte maniere di componimenti plebei,
20-74: chi vorrà seguirlo, dovrà lasciare i campi che fruttan grano e i
rampogna. verga, ii-284: dovette lasciare all'ospizio di maternità il frutto del
: una grande rivoluzione non passa senza lasciare fumacchi e strascichi. orioni, x-19-319:
acqua chiara, ma avvertire di non lo lasciare sfummare a fatto, perché mangerebbe l'
dall'elettricità la forza che occorreva per lasciare il fumo. deledda, iv-683:
fumi e le filosoficherie son da lasciare ai trattatisti. 7. indizio
si teneva. -attendere alla fiamma e lasciare andare il fumo: tebaldeo, son.
: guardati come dal fuoco di non lasciare i fatti tuoi e de'tuoi fanciulli solamente
verga, ii-19: come posso fare a lasciare quel poveretto fuorivia, in mano altrui
in fine gli è il diavolo a lasciare di scannar minestre, dormire, furfantare,
una favilla sol della tua gloria / possa lasciare alla futura gente. cicerone volgar.
volevano fare penitenzia, che 'l bisognava lasciare li benefici. ma passato che 'l
, / né bireno per questo a lasciare abbia, / sì ch'esser per me
merce. - per estens.: lasciare entrare una merce dopo il pagamento della
quale ci ha promesso gagliardamente di non lasciare a fare cosa alcuna. della robbia
a qualcuno la galletta già fatta: lasciare che altri proseguano un'opera già cominciata
ci si azzopperà una gallina. -non lasciare penna di gallina: fare man bassa
. -dare un ganghero al banco: lasciare, abbandonare la bottega. buonarroti
la gelida manina e il fildifumo: per lasciare d'alcuni altri gargarismi poco decifrabili.
ii-93): vi prego e conforto a lasciare / questa gatta ch'ha troppo duro
né gelo: non importare nulla, lasciare del tutto indifferente. g. m
in gelosia: lasciarlo nell'incertezza, lasciare libero adito ai sospetti. libro di
-uscire dai generali: parlare chiaro, lasciare intendere apertamente il proprio pensiero.
un male incerto, non si debbe mai lasciare quel bene per paura di quel male
una locanda, vecchi e imbruttiti senza lasciare nessuno al mondo. 5.
i filosofi che affermano errori, ma lasciare in pace gli oratori, che adoperano
il core. -gocciare, sprizzare, lasciare uscire (il sangue); espellere
paroma / con ancore, che nom so lasciare. l. frescobaldi, 2-19
pericolanti navi, per potere levare e lasciare chi loro piace, per potere delle imbarcate
-sciamare. -al figur.: lasciare il luogo natio, il focolare domestico
, levarsi, sorgere dal giaciglio; lasciare il giaciglio: rizzarsi in piedi dopo
la schiera d'intorno fasciata, / lasciare addosso a'nostri cavalieri / cader le
avien la schiera d'intorno fasciata, / lasciare addosso a'nostri cavalieri / cader le
, 360: l'empio non si vergognò lasciare andare molte giannettate per lo già ferito
, muoversi, partire di ginocchioni: lasciare la posizione a ginocchia piegate in terra
non giocava più. -muoversi e lasciare muovere liberamente (con partic. riferimento
e un presunto assassino si preoccupava di lasciare qualche vaga traccia; la serata passava
fosse venuta bene, ero sicuro di lasciare un'orma, un'impronta, anche in
: cominciarono... a non lasciare a'foresi portare alcuna roba in quella
quanto si puote umanamente perfetti, e lasciare le cose giovanesche, partirsi da'vizi,
2-103: se tu vuoi tornare addietro e lasciare qui tarme, io perdonerò alla gioventùdine
2-371: sarà bene... lasciare in cotali girandole coloro che hanno il
d'azeglio, 1-227: mi potranno lasciare in pace o perseguitare, ed
abbandonato (o è stato costretto a lasciare) l'attività o le occupazioni consuete
. per uno miracolo si è convertito a lasciare il giudaismo e farsi cristiano. diodati
. e dove queste cose sono, fanno lasciare la via della dirittura, e mancare
corte di giustizia non si vuole elli neente lasciare né poco né assai che non sia
vi consiglio e vi conforto: / lasciare e'vizi vostri iniqui e amari.
ciò che il governo le ha voluto lasciare. gramsci, 9-75: il sorgere accanto
dagli occhi del cuor tuo non lasciare dilungare. dante, inf 5-14
b. cavalcanti, 2-513: per non lasciare senza esempio questa controversia giuridiciale assoluta
, 3-i-288: agl'inglesi non spiace lasciare agli ionii quel tanto di libertà che
altri dì, quando puoi con giusto modo lasciare la bottega o 'l fondaco, anche
. pulci, 12-1: non mi lasciare, o virgine di gloria, / tanto
salviati, 19-28: però per non lasciare / che se ne fugga questa occasione,
conc., ii-357: or, per lasciare le glose e star fermi là onde
il testo, voi fate la glosa: lasciare ad altri la responsabilità di trarre la
materie più sottili, si devono sempre lasciare a tutto l'alveo delle golene e
promesse:... non ti lasciare gonfiare. g. m. cecchi,
in sul tuo campo; perché avendola a lasciare in sul campo dell'oro, non
. borgese, 1-25: per non lasciare sgorgare in parole l'ira che ormai
terra di lavoro,... per lasciare a druso solo governare il consolato.
alia gente dà governo. -dare, lasciare, porre a governo qualcosa a qualcuno
quella città di pisa. - lasciare in balia, abbandonare. g.
gozzo! -lasciare in gozzo: lasciare in eredità. a.
prezzi, / che'nostri padri ci lasciare in gozzo. -mandare nel gozzo:
iv-38: quella [città] che di lasciare t'apparecchi, so che conosci lieta
cavalleresco. paruta, ii-8: per lasciare degna memoria di tanto ospizio aveva onorato
non accontentarsi di quanto si possiede; lasciare il bene per il meglio (rischiando
spogliarmi del fardello della carne, di lasciare ogni traccia del fango della terra, di
56: sarebbe stato difficile persuaderlo a lasciare il convento, dove mangiava male e dormiva
cuore di faraone, e non vuolse lasciare lo popolo mio. -condannato,
.. sentendosi grave, non possendo lasciare de'denari... ad chi aria
tornare alla natura e al vero, lasciare ai david, ai guérin,.
ti piace che tu difficilmente la possi lasciare, chi ti divieta che teco ne le
grida d'uccelli. -andare o lasciare alle grida; andarsene preso alle grida'
grida; andarsene preso alle grida', lasciare i cani alle grida: credere ciecamente
un discorso, un ragionamento); lasciare molto a desiderare; invecchiare presto.
, 6-57: che non si devono lasciare passare alle porte della città di firenze.
da'guai il solo lupo e di lasciare andare in galera piveroni? -mettere,
tra bicchiere e bicchiere non può lasciare cogli occhi la guanciuta ostessa.
e sono anche usati dai ladri per non lasciare impronte). e. cecchi
la sua mano, per immunizzarsi e lasciare immune il paziente corpo, accetta di perdere
-togliere, cavare, trarre, sfilare, lasciare i guanti: svestirne le mani o
, no. i'vo'questa suzzachera / lasciare ad altri. fagiuoli, 1-3-236:
il caporale di guardia non mi voleva lasciare entrare. -che svolge servizio di sorveglianza
le guardie. -mandare, lasciare, porre, tenere qualcuno, alla
dai capitani della chiesa per non gli lasciare pigliare piede nella campagna. serdonati,
cavalcare in su quello di pisa, e lasciare guemimento in prato di gente e di
savonarola, 6-iii: vuoi tu lasciare estirpare la vigna tua alli ribaldi? questa
che i soldati di guardia faccian sempre lasciare alle femmine certa spezie di zoccoli ferrati
,... le aveva ingiunto di lasciare i figli e di venirsene a casa
per sì poco! tu potevi / pur lasciare scoccar le ventiquattro, / che non
virgineo. -lasciare in guato: lasciare in agguato (una parte delle truppe
7-22: giunse a capraia, e piacquegli lasciare / de'suoi nell'oste, ed
procedendo gli accompagnarono. bembo, 5-1-133: lasciare che una città fortissima...
... nulla minima cosa può lasciare che non punisca o guiderdoni. trattato del
governare solamente le cose grandissime, e lasciare le materie pargolette nelle guizzose braccia di
questi terreni... per non lasciare dieta comunità in tanta iactura e mala
'nsegna che sia da fare e che da lasciare per covernare e reggere il propio avere
di fanciulle da marito] ci conviene lasciare, sendo tutte gram dote, rustiche e
chi così combatte, è costretto di lasciare ignuda, ed in due parti l'
ne troviamo nulla certezza, ma per non lasciare così ignudo i fatti suoi, a
, fuggiamo tanto bene, per non lasciare un poco di bruttura e di presente illecebroso
, 4-5: non si dee l'uomo lasciare ingannare alle femmine, ma rompere il
sarei necessitato da povertà di stile a lasciare illodati i meriti nostri. giordani,
: i ricchi vorrebbero avere a cui lasciare la loro opulenza e un cognome illustrato da
bannum [mittire] * porre, lasciare in abbandono '. imbandolinato, agg
che ella diceva: « se vuol lasciare l'imbasciata! ». -fare
ricco e solo, / non si debbe lasciare imbeccar sempre, / a guida di
sesso » ai suoi veri limiti. lasciare che esso di nuovo si dilati a scapito
altri: farsi mantenere dagli altri; lasciare che altri provvedano ai nostri bisogni.
il poco terreno ben coltivare che 'l molto lasciare per mal governo miseramente imboschire. musso
ii-87: lo starti ora a dormire e lasciare imbrattare e perdere la repubblica sarebbe troppa
servidori e fanti a cui commettere o lasciare quel ch'era lor mestiere, e non
s. framesco, 181: per quello lasciare delle lagrime... non gli
quanto sono quelle che non si possono lasciare per eredità, come le altre sostanze
casa servidori e fanti a cui commettere o lasciare quel ch'era lor mestiere, e
la sua mano, per immunizzarsi e lasciare immune il paziente corpo, accetta di
la sua mano, per immunizzarsi e lasciare immune il paziente corpo, accetta di
di menallo fra terra, dovello quivi lasciare. ariosto, 24-45: per tòrsi
c'è da togliere più che da lasciare. d'annunzio, vi-223: la
196: obligò alcuni di quella a lasciare i cavalli, qui caduti, là impantanati
. goldoni, xiii-494: può lasciare ai posteri memoria / delle feste pompose
che magnia aver deggio consolassione! ché lasciare né menare no lo potea, unde
mezzano immortale e misero, per non lasciare passare alla immortalitade beata, però che
: a me rincresceva solo avere a lasciare imperfetta una tanto grande opera. tasso
a cinquantanni si sentì chiamato imperiosamente a lasciare imperiosa natura, non con
[agostino barbarico era] cupidissimo di lasciare, con l'ampliazione dello imperio,
rossobrune, che si staccano senza lasciare cicatrici; questa malattia colpisce di
6. figur. disus. abbandonare, lasciare, piantare in asso (con partic
borghini, i-iv-4-178: è molto minore errore lasciare un luogo scorretto in uno autore,
gola: far stare in ansia, lasciare nell'incertezza. poliziano, 1-521:
della casa, 5-iii-151: non lo lasciare impidocchire, e fallo comporre qualche cosa
alcuna commozione o reazione o movimento; lasciare attonito per lo stupore, per il
uno stato d'animo. -anche: lasciare attonito, incapace di reagire.
rendere pigro o svogliato o accidioso; lasciare nell'ozio. b. davanzali,
impigrisce. -far indugiare, lasciare vagare. d'annunzio, iv-2-58:
vana (non facendo cosa alcuna) lasciare impoltronire i corpi gagliardi? gelli,
gran fatto: ma importa il poter lasciare una memoria che rinverdirà col tempo.
al papa, che, importando al regno lasciare un figliuolo maschio, erede, spedisse
v'aveva dalla gente, parvegli di lasciare al tutto quella cella. s.
tommaseo [s. v.]: lasciare impregiudicata la questione, la cui soluzione
dal colonnello a mensa, o preferisce lasciare la cosa impregiudicata? 2.
>ro amici, ebbono podere di non lasciare imprendere al comune di firenze questo servigio
5. locuz. - abbandonare, lasciare, smettere un'impresa', ritirarsi,
non danno impaccio. -dare, lasciare, affidare un'impresa a qualcuno:
. l'imprimere; pressione esercitata per lasciare un'impronta. ristoro, 7-1-2
facendol cadere stramazzato. -dare, lasciare un'impressione o una certa impressione:
di quel promesso. -fare impressione: lasciare un'impronta, un segno, un
-fare, produrre, suscitare, lasciare una certa impressione: impressionare, in
. testi, 2-55: parvemi di lasciare il signor cardinale assai bene impresso. f
s. maffei, 6-7: non ti lasciare... occupare in guisa e
peccato libertà vaticinava. 2. lasciare intendere, far presagire o sperare.
tuo passo, / andrò senza lasciare impronta. luzi, 1-10: di
segnare con un'impronta; suggellare; lasciare o formare un'impronta. -anche assol
59: mi sarò prudente in non mi lasciare accogliere in qualche imprevista imboscata.
tanto giusto, che, per non lasciare il peccato impunito, ha crocifisso cristo suo
mena ad effetto, non ha voluto lasciare impunito. s. bernardino da siena,
(302): io non intendo di lasciare questa ingiuria impunita. guarini, 203
: m'impuntai e gli dissi di lasciare stare la bice e poi, siccome lui
e. cecchi, 5-345: nel lasciare, col d'annunzio, gli esempi
anche, che fa il serpente, senza lasciare alcun vestigio di essi su quella pietra
è pieno, / non è tempo di lasciare / fauci ardendo inassetare.
che era bene che egli lo persuadesse a lasciare questa opinione: orsino replicò qualcosa incalzando
granaio e la rana della palude, senza lasciare un'orma profonda incancellabile del proprio passaggio
mestiere per te. ti par che convenga lasciare d'incannar seta, per andare ad
229: si vuole avere riguardo di non lasciare i tuoi figliuoli con troppi incarichi.
teste dai corpi. -dare, lasciare, affidare, addossare, imporre un
poco incentivo gli abbisognò per risolversi a lasciare il secolo. b. croce
: e'mi pare somma stoltizia a lasciare i grandissimi fatti per istare ancora incerti
male incerto, non si debbe mai lasciare quel male per paura di quel bene.
: me ne ritiene il dubbio di lasciare il certo per lo 'ncerto, così
nel suo silenzio. -figur. lasciare impietrito, rendere attonito. bresciani,
minuta: la grossa fu sforzato di lasciare inchiodata per timore delli turchi, che grossi
influenza, far risentire le conseguenze, lasciare una traccia durevole. fratelli,
avete molta inclinazione pel disegno; volete lasciare senz'altro la vostra rasiera, volete cambiare
e seguitare le mie inclinazioni, non lasciare le inclinazioni e la libertà per esser
2-445: questa ragazza... doveva lasciare la victoria per incompatibilità di carattere con
: si vede costretto... a lasciare incomplete le sue serie o di cose
: sarebbe vergogna nel mezzo della guerra lasciare l'impresa, che altri giudicarebbono che
,..., aveva pensato di lasciare l'etèra più che quarantenne; e
baldinucci, 9-xvii-164: sentissi inspirato a lasciare il secolo... ma comecché
machiavelli, 233: nondimeno, per non lasciare questa parte indecisa, dico come
indelebilmente impressole, non l'è per lasciare, anzi è per seguire la nave
mettono i denti precocemente sono destinati a lasciare presto i parenti, cioè a morire
posseggo né macchina né patente. — lasciare capire attraverso segni o indizi; rivelare
che sia da fare e che -da lasciare. sarpi, vii-18: da molte cose
). bellebuoni, 1-9: non lasciare che la dieta opera o viviani,
». e perché io non volevo lasciare in dietro il mio perseo et ancora
dee fra le cose di carlo v lasciare indietro che alla morte di lui, confessandolo
sopportato. landolfi, 9-194: anziché lasciare che il fatto resti indigerito e getti
indiscrizione. brusoni, 117: per non lasciare alla indiscrezion de'nemici così bel
lodevole pensiero... di non lasciare senza soccorso le famiglie di quegli individui
, rispettando la volontà del vecchio, lasciare indiviso il patrimonio. — per
rispose perché non se n'avesse a lasciare alcuna per povertà. groto, 492
nostra vergogna. per indovinaglia non voglio lasciare, né per paura di grande forza
far dubitare, gettare nel dubbio, lasciare nell'incertezza. groto, 7-64
ha avuto l'indulgenza che impone di lasciare il senso letterale per non moltiplicare gli
studiosi. mazzini, 42-233: non lasciare inesplorato un solo punto. prati,
non con difficultà grandissima e fatica inestimabile lasciare. cellini, 2-34 (363):
3-17: posta nella dura necessità di non lasciare alla plebe se non l'obbligo di
papini, 28-35: da quando aveva dovuto lasciare il podere -lui vecchio, il
s'infiammava di una gran voglia di lasciare ogni altra cognizione per veder quella solamente
vivere. pattavicino, 2-488: non lasciare in ozio il vigor dello stomaco, perché
: in fine gli è il diavolo a lasciare di scannar minestre, dormire, furfantare
. pirandello, 7-84: non ti lasciare infinocchiare: da'ascolto a noi!
agostino volgar., 3-38: non mi lasciare avere animo irriverente e infrunito. a
ii-13-272: pensa... di lasciare la ingrata e pur troppo almeno per
-mettere, porre, gettare, tenere, lasciare qualcosa in infusione: immergerla in un
, non so cui io mi possa lasciare a riscuotere il mio da loro più convenevole
mio... m'ingiunge di lasciare il cantone entro quaran- tott'ore.
,... le aveva ingiunto di lasciare 1 figli e di venirsene a casa
come me, / dovere ogni sera lasciare / il mio bel castello / per andarmi
tutto et ingolfato nella fama che desiderava lasciare della sua dottrina, andava facendo discepoli
questo modo, dieci e venti volte può lasciare di credere ad altri simili che vengono
. palazzeschi, 1-169: prima di lasciare l'albergo rimase per più di un'ora
dissi tutto da cima a fondo senza lasciare né alterare una virgola, divertendomi a
parte che è utile, e l'altro lasciare istare. rinaldino da montalbano, 914
, 1-88: tuttavia, per non lasciare inordinato quanto per sicurezza si può dire intorno
-dare, donare, fare, portare, lasciare un insegnamento: portare a conoscenza un
espressivo, per mancanza di cultura, lasciare in certo modo insalvatichire e gir male
. canoniero, 225: non deverà lasciare d'insinuarsi con molti cardinali. giuglaris,
dio il nostro bisogno, e poi lasciare fare a lui. 7.
riserba dolori più acuti ai magnanimi: lasciare ogni cosa diletta più caramente e domandare
. e. cecchi, 5-345: nel lasciare, col d'annunzio, gli esempi
è... lodato del non lasciare scuotere la salda sua mente all'aspetto dell'
muri, come fantasime, / gl'in- lasciare un possedimento pacifico al principato secolare
può dirsi beato, poiché ha potuto lasciare la figliuola e la moglie vive, la
ci sbrighiamo per raggiungerla, sarà un lasciare i cani alla volpe che è intanata
parvero, con timore reverenziale, da lasciare, per parte di me profano,
le acque], essendo limpide, lasciare intasatura veruna, né deporre quella torbidezza
uno e dell'altro sesso, per lasciare intatta la sostanza al primogenito. massaia,
intatta, non cercata di sciogliere. lasciare intatta la questione. mazzini, 39-164
, 38-32: a questa gioventù bisognava lasciare intatta l'ebbrezza delle cinque giornate,
degli ordini, o intavolaménto. determinato di lasciare firenze a'primi d'aprile.
, 4-116: l'errore si dovrebbe lasciare e in tutta la sua integrità..
modo abbastanza chiaro, farsi capire; lasciare trasparire più o meno chiaramente ciò che
lasciava a largo intendere / di volerle lasciare il suo. botta, 5-436: l'
o affrontare o trattare. -non lasciare nulla d'intentato o alcuna cosa intentata
la necessità del partirsi, per non lasciare cosa alcuna intentata, deliberò fare la
le proprie buone disposizioni in proposito; lasciare intendere (o anche dissimulare) i
flessibile, così eretta e contenuta da lasciare interdetta tammirazione dei passanti.
trascurare, interrompere. - anche: lasciare, abbandonare. bibbia volgar.
di ricordare a'suoi massai che vogliano lasciare un testamento, che nissuno de'suoi
= comp. da inter-'fra'e lasciare (v.); cfr. intralasciare
,... si possono intermettere, lasciare e riprendere più e meno, a
iii-14-202: locrito interponesi e induce ameto a lasciare ad erbusto la fanciulla. pirandello,
vero è che quando vitellozzo volessi subito lasciare laterina e alloggiarvi drento e'fran- zesi
vero. -significare, rappresentare, lasciare intendere. d. bartoli, 9-25-1-19
volta si fa l'altra incrostatura con lasciare seccare di continuo, finché viene interrando
, e non prevedete che finirà per lasciare in voi una traccia incancellabile..
. trattenere presso di sé, non lasciare allontanare. sanudo, liv-386:
', quello spazio che si deve lasciare tra la poppa di un bastimento e la
reputò né incomodo né grave né pericoloso lasciare il letto, e in un mezzogiorno di
fare gl'intervalli de'muscoli, e da lasciare dove vuol fare i rilievi di essi
deboli occhi il giorno. -dare, lasciare intervallo a qualcuno: fare in modo
reputavano acconcio senno legislativo il non mai lasciare al commercio e alle industrie il corso loro
, i-95: potesse [il re] lasciare in firenze due imbasciatori, senza intervento
in cagione di morte,... lasciare in tali disposizioni la quarta parte delle
è parlato assai della necessità di non lasciare intisichire i fanciulli legati come manovelle alle
lineare... non si tratta di lasciare la facciata a mattone nudo, o
a lasciar le loro case nere, a lasciare gli opifici chiusi, per attnipparsi alle
complicazioni polmonari, mi costringeva intanto a lasciare la tipografia. 2. ant
minuti e sottili. 3. lasciare in disparte o da parte; trascurare.
non potendosi essa né alienare, né lasciare in legato come una casa o una
6-iii-231: né voglio in questa occasione lasciare un motto di certi ambasciatori cartaginesi, in
dovesse stimarmi così negligente e inurbano da lasciare per sì lungo tempo senza risposta una
debban guardare [i prìncipi] di non lasciare invecchiare le persone ne'governi delle province
, 324: per... non lasciare invecchiare ed indebolire la sua riputazione,
: il gittare le vecchie penne si è lasciare stare le invecchiate usanze dell'opere malvagie
, 3-106: ma come? dovevo lasciare che il mio compagno rimanesse invendicato?
ed inventariati che saranno, gli debba lasciare in potere delli medesimi prelati e detentori.
all'ingegneri e investigatori a non si lasciare promettere a sé medesimo o ad altri cose
ho valore. 8. non lasciare vedere, impedire di conoscere; nascondere
vale cenni o parole ambigue per non si lasciare appostare. v'annetti, xix-4-763:
. bigiaretti, 11-268: avrei potuto lasciare la macchina nei dintorni: verso il
l'estremità del cordino, si deve lasciare cadere con destrezza la rotella in modo
potet'irvenecon dio. -lasciare ire: lasciare da parte, tralasciare, trascurare;
ad abbracciare questo partito, e a lasciare l'ostinato irragionevolissimo impegno di voler sostenere
. pallavicino, 6-2-202: prima di lasciare irrecuperabilmente levare per un mil- lione e
sua fede. 3. senza lasciare scampo. botta, 4-367: l'
espongo il mio irremovibile proposito di lasciare il governo della colonia. molineri, 2-229
modo irreprensibile, in maniera da non lasciare adito a critiche, a rimproveri,
di trasformazioni che non possono accadere senza lasciare qualche 'residuo';... sono
ugolini, 195: 'irrogare, irrogazione': lasciare fra le pareti della curia,
tentati a lasciar le loro case nere a lasciare gli opifici chiusi, per attnipparsi alle
l'arco irruginirmi a tergo. -non lasciare irrugginire la mente: dedicarsi alle attività
in quelle prime età. non poterono lasciare altro vestigio di sé se non qualche
questi capitani di non fare e non lasciare fare iscrivere quelli ch'entrano nela compagnia
, questo ripetere le parole, questo lasciare i nomi in isola senza verbi, questo
e la temperatura variano in modo da lasciare invariate la quantità di gas assorbita.
, sarà... più fruttuoso il lasciare di mantener maestri e maestre per gli
1-9-1-89: attesoché la legittima si deve lasciare col titolo onorabile dell'insti- tuzione d'
. alberti, i-54: sarà maggiore eredità lasciare a'figliuoli tale instituzion d'animo che
per lo più satirica, sì da lasciare un'innocua opportunità di sfogo al malcontento
, ii-15-158: ricordati del 'foscolo'! non lasciare scappare l'occasione con la labilità dei
petto ogni volta che s'imaginava di deverla lasciare. molza, lxv-21: quell'amorosa
. antonio, 1-193: diceva di voler lasciare la conversazione dell'amica perché la ragion
sistema del filosofo di conisberga, che lasciare tante lagune nella promessa analisi delle facoltà
une vicino alle altre in modo da lasciare fra loro degli spazi vuoti alquanto considerevoli.
pirandello, 8-486: l'ultima a lasciare il letto, quantunque col seno e
togliere, non aumentare né diminuire; lasciare le cose come sono; non avere impor
apparve chiaro che ogni principe avrebbe a lasciare un brindello di carne, che tiene
a un'altra locomotiva e li fece lasciare nel deserto. -con uso pleonastico
e potea diece. -abbandonare, lasciare. niccolò del rosso, vii-488 (