risultamento d'un problema in modo da non lasciar vedere la serie delle proposizioni che ad
che fa declinazione del sintomatico incendio debba lasciar un'egualità temperata. goldoni, iii-706
conceduto alla bella lingua italiana cadere per lasciar luogo ad un'altra; vivrebbe in nuovo
dei suoni acuti. 6. lasciar fuoruscire. pasolini, 3-306: subito
vicina. stigliani, 2-451: non mi lasciar perir fin ch'io non mieto /
! » -prendere la rosa e lasciar stare la spina: v. ròsa n
da grande orrore e dolore, spinto a lasciar di fare alcuna di quelle cose che
salvataggio l'ecloghetta dei bisoha cessato di lasciar cadere la pioggia (una nuvola).
spira. 26. presentare o lasciar trasparire e indurre in chi lo contempla
. -estinguersi (un diritto); lasciar cadere (una causa, un giudizio
g. barbagli, 1-114: non voglio lasciar in dietro un arguto motto ch'io
si potrebbe sentire spodestata. a lasciar andare la fiandra così ricca e sua propria
buon occhio il tentativo delle sicilie e lasciar correre che tarmira- glio inglese mathews staccasse
targioni tozzetti, 7-89: senza confondersi in lasciar stagionare il terreno, subito piantarvi la
. tasso, 16-9: poi che lasciar gli aviluppati calli, / in lieto aspetto
, per colmar lo staio, farli lasciar le sue nel mezzo della strada.
. davanzati, i-385: per non lasciar alcuna nefandigia lecita e non lecita, indi
orme dei labri ne la bianca gola / lasciar stampate dolcemente alquanto, / cum baci
stanza della memoria. tansillo, 2-288: lasciar non vuol la bella stanza / del
un teatro. fagiuoli, ii-61: lasciar bisogna all'altrui cura / la moglie,
; oh, non l'avrei mai dovuto lasciar così. foscolo, iv-301: io
bene, ché io non la doveva mai lasciar salir di sopra. g. m.
. -lasciar stare, desistere, lasciar perdere, non intromettersi più (anche
nei paesi settentrionali. 2. lasciar passare un certo intervallo di tempo fra
s. v.]: 'statare': lasciar correre un certo spazio di tempo dalla
duca di orliens. 2. lasciar passare un certo intervallo di tempo fra
v. statare]: termine contadinesco: lasciar correre un certo spazio di tempo dalla
1-8-103: ne morì il re, senza lasciar di sé altro figliuolo che uno sterpóne
distesa. tutta / ne'sterquilini suoi lasciar distrutta. gius. sacchi,
sue stessissime parole. senza manifestare né lasciar trapelare nulla. 12. in relazione con
sì che, coltivator de le contrade / lasciar li campi e fuggir per dottanza.
, stìfìchì). ant. significare; lasciar prevedere, far divinare. -anche in
. 4. mandare fuori, lasciar cadere, emettere a goccia a goccia
fuori l'acqua. 5. lasciar cadere o diffondere un liquido o un unguento
esteriore di uno stato d'animo; lasciar trasparire, rendere palese un sentimento (
versare o docciare in abbondanza o lasciar cadere con stillicidio quest'acqua. -lo
levante, oltre al bisogno di non lasciar perdersi le genti sue e le cose di
: / perché, cullandosi, / lasciar che cresca / questa fungaia / liberalesca?
. stisare, tr. dial. lasciar gocciolare, stillare. prose genovesi
grandemente. marchesa colombi, 47: lasciar la roba nel tondo... quasi
433): cercava... di lasciar cadere o di stornare quel discorso.
aperto qua e là in modo da lasciar apparire zone di cielo sereno (un fronte
: la giornaliera pratica di non lasciar crescere soverchiamente o, come dicono,
. -in partic.: accostare per lasciar passare un altro veicolo. qualche
garbetti fiorentini, impara a vivere e a lasciar vivere... se noi vogliamo
conte montevecchio di fano, obbligato a lasciar la toscana per le strane persecuzioni che
, mostrando così il debito risentimento e lasciar l'ordinario. brusoni, 87: terminò
. bersezio, 80: non bisogna lasciar passare dodici ore da quando è avvenuto lo
comparsa del re delle api soglion queste lasciar di ronzar,... mentre si
denti stretti. -sforzandosi di non lasciar trasparire un sentimento, un'emozione.
tacciono d'indiscreto, perché gli strinse a lasciar le occasioni prossime. foscolo, vi-419
: il mio cor, che per lei lasciar mi volle, /... /
un muoversi di ciascuna fiammella e 'l lasciar dietro a sé una striscia di colore
piemonte scorrere, come saetta volante e lasciar dovunque ei fé veloce il passaggio,
. testori, 1-342: preferì fermarsi e lasciar che dal buio della periferia s'awicinasse
. alfieri, 7-219: non posso lasciar sola la signora per venirli vedere loro
e si commuove molto, ma non vuole lasciar parere. = dal lai stupìdus
, recidendogli fra le due terre senza lasciar verun occhio. = voce dotta
gira e suda grasso. - lasciar colare il lubrificante (un meccanismo).
2. per simil. trasudare, lasciar fuoriuscire un liquido, l'umidità (
superflua. ariosto, 1-iv-542: -non lasciar cosa nostra ne la camera / de
cristiani è questo. grillo, 530: lasciar queste de- gnità superlative a chi superlativamente
una certa forza... per lasciar da parte la forma 'sopra-', 'sovra-'.
. f. argelati, cxiv-3-420: feci lasciar indietro la 'vita', perché deve essere
, 2-40 (ii-62): non ti lasciar venir in capo questi ghiribizzi; ma
quel malanno. 21. eliminare o lasciar passare gli effetti dovuti all'assunzione di
contrade. 23. affievolire o lasciar svanire un sentimento; rendere meno intensa
di scegliere tra due partiti dolorosi: o lasciar che il mondo formi un tristo concetto
scapigliata strega. 5. lasciar prorompere, manifestare liberamente un sentimento.
soderini, iv-195: né si dèe lasciar lor [ai cani] patir la fame
, masnadieri. groto, 294: bisogna lasciar le spade ai soldati, l'andar
autori meno classici io voglia svicolare e lasciar da parte i promessi vostri patriarchi,
parte di quel mondo ch'era destinato a lasciar così presto. svevo, 5-198:
61. -porre in tacere, lasciar perdere, sospendere. pallavicino, ii-104
mantenere il segreto su qualcosa, il non lasciar trapelare notizia. - in partic.
turchino e di panno scarlatto tagliate per lasciar passare gli sboffi della camicia.
figliuoli e servitori non debbono cosi precipitatamente lasciar loro cadere il braccio ados- so.
, 160: pareva che si fosse dovuto lasciar vedere -talune volte-, qualche volta, in
il solo lusso che si concesse fu di lasciar vuota e sfitta la rustica, con
minima particella la fama mia, o lasciar un tantillo d'ombra appo nessuno, che
india baretti, 3-23: non voglio lasciar nella penna certi visi semplicemente giocondi e sorridenti
/ allor sana come lasca / lo volea lasciar fuggire. canti carnascialeschi, 1-550:
: tu sei senza cervello / a lasciar costui per un spiantato / che..
proprio deciso, sul serio, di lasciar la pittura e rimmettermi al romanzo:
cornoldi caminer, 134: questa moda di lasciar vedere i propri orologi seguita da molte
/ giusto giudicio da le stelle lasciar vostra signoria erede perpetuo di codesto maestrato di
di fé, marano, / perché di lasciar l'elmo anche t'aggrevi, /
. pulci, 23-1: non mi lasciar perir presso alla foce, poiché noi siamo
: non mi fu più lecito di lasciar nelle tenebre il mio lavoro. foscolo
: così, dove il sole tramonta, lasciar ^ solito mesta la terra sotto tumido
e non molto le era convenuto di lasciar nel mondo, per lui seguire.
rimanere o indugiare, trattenere; non lasciar andare via. a. pucci,
partitivo). -in partic.: non lasciar fuoriuscire un liquido o un gas (
, di interferire in una questione; non lasciar frequentare una persona. frachetta,
. mantenere a distanza, non lasciar avvicinare o avanzare, respingere (in
. 34. mantenere in vita; lasciar vivere o continuare a far vivere (
inviti / se t tenere o t lasciar gli ha a far vergogna. aretino,
anonimo, i-583: io non voglio lasciar lo mio bene / per nullo pensamento
-portare il frutto a maturazione; non lasciar cadere i fiori che stanno allegando (
. 114. intr. non lasciar fuoriuscire il liquido (un recipiente,
funzione protettiva (una serratura); non lasciar penetrare il vento, l'acqua,
rosolia del buon gusto che è dileguato senza lasciar traccia. = voce dotta,
diversa ma acuta angoscia nel punto di lasciar dietro di loro l'infinito silenzio dell'
bene gli amici del venchieredo a non lasciar travedere in una soverchia benevolenza verso di questo
: gran dolor è a un uomo lasciar la propria terra e andar ad abitare
levarle un filo d'intorno, né di lasciar che altri ardisca di farlo, e
polli, avidi fino al punto di lasciar cadere cibo dal becco.
, elegante e ben distribuito da non lasciar nulla a desiderare, vi erano 150 passeggeri
si interrompono al terzo della tela per lasciar emergere i grandi coni delle cime solitarie
nel mezzo di essi, per non ne lasciar testa salva, egli vi fu ucciso
: sono risoluto per questa volta i lasciar correre la faccenda come va e di non
. podiani, 68: ti voglio lasciar i miei libri e le mie scritture,
fui pertinace e testereccio di non volermi lasciar vincere di cortesia. castelvetro, 3-43:
rendere gli amanti temoro- si e non lasciar loro, per tema di non dispiacere,
-non badare a qualcosa, non immischiarsene; lasciar perdere. tommaseo [s.
dei sentimentali, esplode certi sinistri da lasciar secchi. ma più spesso gli piace di
disse che la coscienza la stimolava ognora a lasciar andare quell'alessandro povero, e fare
ii-7-341: forse mi nuocerebbe... lasciar bologna, tollerante, dove sono oramai
altrui interessi; accettare, consentire, lasciar fare, non impedire. masuccio,
disegni che aveva fatto fra girolamo: lasciar la tonaca nella cella, e pigliarsi una
di nottetempo, piano piano, / lasciar di nascosto la storia del mondo.
dolce tempo il buon pastore informa / lasciar le mandrie, ove nel verno giacque /
debba darsi più a tomo, debba lasciar far tutto e dir tutto, a'suoi
a torto né a ragione, non ti lasciar mettere in prigione. ibidem, 166
1180: la tua città non lasciar più che cinta / sia di deserti e
, 51: è sano consiglio / tosto lasciar quel che tener non puoi. imperiali
sicurezza intellettuale, l'intransigenza morale, lasciar vacillare i propri princìpi, essere in
un trabalzo sui sassi obbligò lei a lasciar le cocche del manto per aggrapparsi. pavese
quando marzo tradì. 8. lasciar trapelare, manifestare involontariamente un atteggiamento interiore
noi, nemmeno per tradizione, può lasciar supporre che fosse una legge di fatto.
. 3. apparire trasparente, lasciar vedere al di là; lasciarsi attraversare
riflettere, riverberare. - anche: lasciar trasparire, far trapelare. d.
, in-baldini, i-399: troppo militare per lasciar correre, egli cer tr
a meno delle delicate transizioni, il lasciar da banda le riguardose reticenze mi sembrava
chiede un po'troppo al lettore col lasciar in sordina certi trapassi, che una tecnica
disattendere una richiesta. - anche: lasciar cadere in disuso una prassi, una tecnica
. 10. far penetrare, lasciar filtrare una sostanza, in partic.
un corpo non esser altro che un lasciar vedere gli oggetti posti oltre di sé.
gola. 3. essere trasparente, lasciar passare i raggi luminosi, permettere di
fanal d'un ne). lasciar passare l'acqua piovana (le tegole del
la notizia]. -fare, lasciar trasparire: rendere percepibile, conoscibile.
tr. ant. e letter. lasciar intravedere, rendere conno).
l'idea. -fare, lasciar traspirare, far conoscere involontariamente informazioni riservate
informazioni riservate, segreti, ecc.; lasciar intendere, far conoscere artatamente, anche
, iv-2-115: bada sopratutto a non lasciar traspirare il menomo indizio di cangiamento alla
. e letter. emanare, esalare; lasciar evaporare. creta molle, intrisa con
mortale a non curarmene, e a lasciar passare questo ardore di gioventù. cicognani
gli accorti / scrittor tacendo a noi lasciar la soma; / ma, pria che
de'destrieri senza ferir colpi, non vi lasciar traportare alla fuga, ma con alcuni
. emettere le sostanze, in partic. lasciar passare all'esterno i liquidi interni;
superficie); secernere una sostanza, o lasciar colare (un organismo vegetale).
im. -per simil. lasciar filtrare fiocamente luce. govoni, 2-54
tutti per avere approvazione. 7. lasciar trasparire con piena evidenza il proprio carattere
per cagion di dolori nefritici mi convenne lasciar la petraia e tornare a firenze a casa
la padella sul fuoco, tanto da lasciar fondere il burro, poi aggiungete una
mai esistita! due millenni profondavano per lasciar vedere un triumvirato come quelli della repubblica
fu rigenerato e ripulito; / e nel lasciar la fatata tinozza, / men gonzo
. spallanzani, 4-iii-50: stretto sono di lasciar tronca la storia di questo curioso vivente
; eccesso. bonichi, 15: lasciar lo troppo e '1 poco, /
stravizi, e ora trovano naturale di lasciar difendere la loro libertà dai contadini. pavese
situazione... per venire a lasciar intendere, con parolette sospiri e gesti come
reggeva le membra afflitte, per non lasciar le ceneri del genitore senza tumulo,
sembra implorar masaccio di fermarsi, di lasciar andare. 2. figur.
tu vedi famiglie bone e regazze madonne lasciar che si parta al su'destino il
conversazione. goldoni, x-321: vivere e lasciar vivere / vuole l'urbanità. parini
15-ii-125: ecci un moderno (per non lasciar indietro cosa alcuna), il quale
/ e un'urlo ed una scossa lo lasciar senza vita. foscolo, xvii-94:
/ per una sì selvaggia dilettanza / lasciar le donne e lor gaia sembianza ».
2-25: ci pare anco di non lasciar dire per chi noi sapesse che forma usitatamente
riappiccar con gente scelta il conflitto; nulla lasciar d'intentato; soccorrere i suoi;
.. fare a meno dell'analisi e lasciar la fantasia zaffrone o sia gruogo. pascoli
voi sola alteri, / nostri colli a lasciar vi veggio intenta, / io,
tata vana. compiuta donzella, xxxv-i-435: lasciar vorria lo mondo e dio servire /
questo per fermo presupposito di mai non lasciar loco alcuno vano nella fronte dell'ordinanza
chiabrera, 375: io gli farò lasciar l'indegna vita / su questa piaggia
pietre. giuglaris, 3-132: converrà lasciar i palazzi e carcerati ne chiostri, rinon-
, aveva il ticchio di non volersi lasciar mettere il piede sul collo.
uno oppresso, avvertite a non vi lasciar giunger fuori di casa dopo le ventiquattro.
. gramsci, 11-235: giolitti 'volle lasciar compiere'l'atto rivoluzionario, fece armare
) non sono, / il presente lasciar per il venturo.
era giusto né onesto lasciar così nell'imbarazzo quella povera donna là e
a lui bastava aver ottenuto la grazia, lasciar la stampella all'altare.
averle parlato con tanta schiettezza da non lasciar luogo a sospetti. b. croce
di debito con esso voi per conto di lasciar istampare mie favole, voglio ora accusarvi
il caso mio; ch'errai / a lasciar d'arme l'àfrica sfornita, /
mentre per trovare il giorno, cerca lasciar la notte. 2. civetta
soffristi per la mia salute / in inferno lasciar le tue vestigie. ottimo, ii-40
ha gli sportelli di tale materiale, per lasciar vedere il contenuto (in partic.
. capilupi, 126: non mi lasciar cader che son di vetro, / e
-per segnalare l'intenzione di lasciar perdere una del tipo ire viam o ire
, che... si avessono a lasciar tórre il contado; e lasciare reggerlo
soffristi per la mia salute / in inferno lasciar le tue vestigie. carducci, iii-4-73
trattandogli tanto adoperò che gli costrinse a lasciar l'assedio e ritrarsi dietro.
). granucci, 2-123: non lasciar per l'ozio divenir vili le membra
. monte, xvii-669-12: a voi lasciar mi piacie questa giostre- / vincitor siate
mai puntò né virgolò il suo 'canzoniere'per lasciar la 'minuta faccenda'ai grammatici sfaccendati
, qual vittima di ubbidienza, e lasciar ch'egli di te in tutto disponga
perché sono un po'pigra. -non lasciar vivere qualcuno-, non dargli requie,
domandava altro che quiete, vivere e lasciar vivere, come si dice.
restandogli poco di vita non gli complica lasciar viva l'inimicizia di questi signori tutta via
essi i buoni dai cattivi, li deve lasciar tutti senza aiuto alcuno, sicuro che
e risveglia il cuore dell'uomo a lasciar quello ch'ei fa, e che faccia
dei profeti. -tramandare, lasciar intendere (con riferimento a soggetti personificati
tiemey bella e malvagia con le sue volpi lasciar sola la povera anne baxter in voile
piemonte scorrere, come saetta volante, e lasciar dovunque ei fé veloce il passaggio,
venture con voi in coteste parti, senza lasciar di fare una volata in sicilia.
le ore ordinarie si siano volatilizzate senza lasciar traccia. calvino, 12-250: la folla
casa bianca sull'altra riva poteva lasciar capire che là, 'proprio là'
mio caro figlio, ti supplico di non lasciar cadere a vuoto la ferma speranza ch'
giù gli zampini: intimazione perentoria a lasciar stare qualcosa, a non occuparsene, ecc
. tasso, 1-17-31: altri che lasciar la zappa e 'l rastro, / o
ch'aver si potè, / e lasciar quello che giamai non vene. roverbella,
ora potete credere che noi cel vogliamo lasciar torre di bocca sì presto?
. v.]. questa minestra bisogna lasciar un po'zuppare. = forma
camera di covata e il melario per non lasciar passare le api durante la smielatura.
13-iii-2350: c'è un 'lasciar fare, lasciar passare'che non è giustificato, come
, ma esso avrà durato assai per lasciar traccia di sé nella storia avvenire e
diretta fra i pescatori egeici per persuaderli a lasciar la dinamite. 2. che si
, inter. per indicare l'intenzione di lasciar perdere, di sorvolare su un discorso
: 'idrorepellenza': qualità di un tessuto di lasciar scivolare via l'acqua.
laisser faire, laisser passer (« lasciar fare, lasciar passare »), cioè
laisser passer (« lasciar fare, lasciar passare »), cioè assoluta libertà
destinate a frenare l'oro e a lasciar defluire la sabbia e l'acqua.
scozia ricamate, ed aperte in modo da lasciar vedere un grazioso peignoir guarnito di svolazzi
. casti, ii-1-33: gli lasciar, come l'usanza porta, / i
d'assenza aveva imparato il cocottismo di lasciar crscere l'unghia bianca al mignolo che teneva
: sospira d'entrarenell'ospizio senatorio per lasciar la successione deputatizia al genero. deregolazione
marinetti, 3-292: ho ordinato di lasciar in libertà un ardito colpevole di gridazzare
straccetto di laurea alla svogliatezza e al lasciar passare dei professori, crederanno di essere