vorrebbe guardare ogni momento, e non lasciar vedere agli altri. [ediz. 1827
al suo cor fermato avea / di lasciar che abbaiassero alla luna. casti,
. 6. lasciare andare, lasciar cadere allentando ogni resistenza fisica. -
, 3-5: non volendo... lasciar più abbarbicare la pace. poliziano,
: e doveva star attento a non lasciar troppo trasparire nel volto e negli atti il
: con diligenza mi piccavo di non lasciar cadere le mie abitudini. moravia,
obbligar tutti gl'individui d'una nazione a lasciar abortire le loro idee, piuttosto che
. segneri, i-44: non ti lasciar però da lusinga alcuna condurre ad accarezzarlo
[crusca]: inducendolo, che dovesse lasciar quell'arte del- l'accatteria. tommaseo-rigutini
qui un poco alla finestra / a lasciar che si spenga dolcemente / nell'accelerazione
ripercuotono nel braccio con tale dolore da lasciar cadere l'accetta. tozzi, 2-193
de'sanesi], e acconciavansi bene a lasciar trovare modo a'fiorentini d'avere la
se lascia / la donna, ha da lasciar la vita ancora: / o che
eterno da dio. manzoni, 310: lasciar nelle sale del tetto natio / le
non sazi a pieno, / e fortuna lasciar ch'è sì fugace? idem,
caro: / per lui non fa lasciar venirsi adosso / un corpo così grande e
gazzeri, 1-35: mi sembra opportuno lasciar sussistere nella sua generalità la dottrina dell'
terraiuolo bigio. -fare acqua: lasciar passare la pioggia (di tetti,
l'umore... di voler lasciar correre l'acqua all'ingiù, non
avrebbe dovuto aver giudizio per tutti, lasciar correre l'acqua all'ingiù, non
proposto di pensare solamente a me e di lasciar andar l'acqua alla china.
sempre fastidiosi. manzoni, 310: lasciar nelle sale del tetto natio / le
par codesta una ragion bastante, per lasciar d'adempire un dovere preciso? ».
5-1-43: l'altra [maniera] è lasciar che la limatura sen voli via lontana
schiavo; ma per carità non mi lasciar così solo. saba, 113: [
sopraggiunghino caldi e secchi grandi, si deono lasciar passar queste afe, e dopo la
arco si movea, i si solea lasciar dietro la saetta. idem, 23-113:
mascheroni, 830: son queste tossa che lasciar sul margo / del palustre tesin da
de'suoi effetti; e volendolo gratificare, lasciar che tale agenzia non gli potesse da'
, / mentre ch'io l'aggavigno, lasciar ire. = comp. di
di fé, marano! / perché di lasciar l'elmo anche t'aggrevi, /
il persuadervi con alcuna ragione, o lasciar che la conosciuta verità per se stessa
indole de'terreni, senza né anco lasciar iscappare dalle osservazioni vostre i bruchi,
. segneri, ii-98: iddio vuol lasciar sempre a noi viatori alcun'alito di
calcio. essi sospesero la partita per lasciar passare i due preti. 2
gomitata. -allentare la presa: lasciar di stringere, ma senza abbandonare ciò
colli. boterò, i-439: per lasciar fama straordinaria di sé...,
. a dimari, 2-708: non si lasciar gonfiare dall'adulazione, che può tanto
vedete chiaramente che almeno almeno mi bisogna lasciar passare ancora assai di tempo prima di
sempre alto sui casi umani, e non lasciar che altri abbia la gioia di aver
levarle un filo d'intorno, né di lasciar che altri ardisca di farlo. leopardi
: basta spesso una voglia, per non lasciar ben avere un uomo; pensate poi
infecunda et sterile. parsegli non disonesto lasciar questa, disiderando altronde aver figliuoli.
giunsero alfine. tasso, 1-49: lasciar le piagge di campagna amene, / pompa
ammaestramento di tuo padre; e non lasciar l'insegnamento di tua madre: perciocché
, essendo sicuro che non piova, lasciar fuori all'aere, per tre continui giorni
era costretta poi a fondare o a lasciar fondare teatri. boine, ii-22:
andarcene in pace. 13. lasciar andare: cessare di tenere in mano;
più, lasciare libero di andarsene, lasciar proseguire; abbandonare. - anche al figur
un argomento. - assol.: lasciar correre, non punire. petrarca,
affari segreti, che non si vorrebbero lasciar capire a un terzo, caso mai
poi segreti, che non si vorrebbero lasciar capire a un terzo, caso mai
l'andata: concedere il transito; lasciar passare. frezzi, ii-4-27: non
tozzetti, 3-54: sarebbe lodevole il lasciar una laguna anfiteatrale, per porto de'
611: tirò a guadagnar tempo e a lasciar sbollire i fumi dei suoi anfitrioni,
piccolo angiporto e fermò il cavallo per lasciar sfogare il mal tempo. pascoli,
tutta notte stette alla catena / a non lasciar passare i forestieri, / che rincararon
popolo di animali domestici si scostava per lasciar passare una lenta processione di bianche oche
stantuffo, disposti in modo da aprirsi per lasciar passare l'acqua, e da richiudersi
annestandogli insieme alla lucerna s'avverta a lasciar libero... il passaggio dell'aria
con quanta vergogna ci è bisognato ora lasciar ubero intieramente cambray? ed insieme con
appunto perché si era in costume di lasciar gli ordini in bianco al dosso delle lettere
l'efficace esplicazione della vita pratica nel lasciar libero sfogo alle passioni, reputandole tutte sacre
loro danni, e terminano con il lasciar trapelare la sempre meschina verità dei fatti
egli stesso, faceva segreti apparecchi di lasciar la città. e. visconti, conc
apposta la marcia di una batteria per lasciar passare la carrozza. moravia, vii-22:
: più apprezza il mio nome il lasciar viva cotal memoria, che non apprezzarla
]: incomincia l'aere a noi a lasciar la rigidità del freddo, e mitigarsi
san paolo, che si chiudeva per lasciar passare il treno. calvino, 1-433
offrire alla vista, mostrare apertamente, lasciar vedere, ostentare. boccaccio, dee
. tasso, 16-9: poi che lasciar gli avviluppati calli, / in lieto aspetto
combattendo valorosamente, furon costretti al fin di lasciar vela. -figur.
-rimettere nell'arbitrio, all'arbitrio: lasciar decidere ad altri. boccaccio,
levarle un filo d'intorno, né di lasciar che altri ardisca di farlo. pellico
/ e s'al bel corso, che lasciar non sanno, / è precisa la via
4. ant. rivelare, lasciar capire. b. davanzali, ii-247
-essere in aria di fare qualcosa: lasciar comprendere che si è sul punto di
più tosto, all'arme? / lasciar più tosto trarmi il cor del petto
a questo serra serra, non possiam lasciar di fermarci un momento a fare una
né gli parea [a dante] lasciar la città sanza pericolo partendosi, né
3. volgere, piegare all'indietro, lasciar cadere all'indietro. d'annunzio
oratoria non ha per fine necessario il lasciar l'orazioni, potendo ella esercitarsi o
m. cecchi, 25-19: i'vo'lasciar questa artaccia meccanica / del medicare a
... /... non lasciar cadere / piume stroncate, foglie di
chiaramente che almeno almeno mi bisogna lasciar passare ancora assai di tempo prima di
gioventudine / d'ogni vertù, per lasciar ogni vizio, / pigliando asempli di bruto
le sue parti? 7. lasciar prevedere con sicurezza un certo esito,
-lasciare in asso, piantare in asso: lasciar solo, abbandonare bruscamente. g
costume de'tempi nostri di donare o lasciar il suo alla chiesa, con obligo
non fosse tempo al fine di lasciar da parte certe civetterie che...
rapidamente senza lasciare traccia alcuna, senza lasciar memoria. beltramelli, iii-441: gli attacchi
si diceva che menasse certi ceffoni da lasciar l'impronta delle dita sul viso. de
istinto saria d'incauta mente / a lasciar il piacer di mese o d'anno,
. crescenzi volgar., 4-12: da lasciar sono i sermenti, ma non attorno
quel volgere del capo come se temessero di lasciar cadere un'aureola. comisso, 12-165
doveva conservarsi impassibile come un automa: lasciar fare, lasciar dire. soffici,
come un automa: lasciar fare, lasciar dire. soffici, ii-37: viveva a
: decise di non pensare, di lasciar muovere le gambe come un automa,
molto. tasso, 16-9: poi che lasciar gli avviluppati calli, / in lieto
andò avvisato di non morire né di lasciar morire la donna: dunque, con
: il rumore aumentava così spontaneo da lasciar credere che la festa fosse avviata
(in due valve) e di lasciar cadere i semi (come i piselli,
, 171: il signor pietro, senza lasciar ch'ella dica, comincia a baiare
faresti il meglio starti a casa e lasciar andare le taverne e le baldracche. firenzuola
26 di lunghezza, s'hanno da lasciar da un banco all'altro di dentro a
senso che queste sin qui addotte, potremo lasciar da banda tutta questa impresa, perché
io anche coltivando la poesia, abbia a lasciar da banda la prosa. tommaseo,
-bando bando: per esortare a lasciar da parte qualcosa. 1.
», « sì sì », senza lasciar finire il discorso, mostrando col proprio
iv-511: piantar baracca e burattini: lasciar che tutto vada in malora, abbandonare all'
carnascialesco in roma papale. consisteva nel lasciar sciolti alcuni poliedri (barberi) cresciuti selvaggi
musicaroli, / che stetter quasi per lasciar la pelle, / a casa ebbero ad
morte, / ma li dii non lasciar compier le sorte, / che brutto l'
par codesta una ragion bastante, per lasciar d'adempiere un dovere preciso? ».
me care. giusti, iii-172: non lasciar cadere la discussione in un vuoto e
quale i soldati intendono doversi ritirare e lasciar l'impresa. idem, 2-688: batter
prudente andar nel mezzo del polverone e lasciar loro la battuta. cardarelli, 3-37:
e stava per rompersi il collo, e lasciar scappare, dio perdoni, una parola
611: tirò a guadagnar tempo e a lasciar sbollire i fumi dei suoi anfitrioni,
; / ch'esser cristian bisogna, o lasciar stare. varchi, v-61: d'
minar gli altrui componimenti, ch'è non lasciar cosa veruna principessa, ah!
dolce tempo il buon pastore informa / lasciar le mandrie, ove nel verno giacque
, se io non facessi ogn'opera di lasciar di me un rampollo, che resti
generosa abbondanza propria della gioventù, da lasciar credere che di tanto ben di dio
veneti, o quali vi siete, di lasciar perire i vostri figli e le vostre
parlare schietto bensì, ma senza lasciar correre la minima espressione che non
loro. -tirar giù berretta: lasciar da parte il rispetto. fagiuoli,
piace e il vetro succia / senza lasciar nel fondo il centellino, / ed è
povera donna non sentendosi il cuore di lasciar la bestiola sulla strada a quell'ora,
.): omettere di scrivervi, lasciar vuoto il posto. -al figur.:
bell'e preparate, si decise prima di lasciar genzano di dar una festa di ballo
, 647: spesso mi bisogna lasciar da una banda i pensieri e limitarmi
, 1-6-29: « io non vo'già lasciar questo grandone », / diceva lui
che c'eran ordini severissimi di non lasciar entrar nessuno, senza bulletta di sanità
spedai per andarmene via, / e lasciar i malati ire al bordello. marino,
fuor solamente in dubbio gli rimase cui lasciar potesse sofficiente a riscuoter suoi crediti fatti
: la contessa, troppo boriosa per lasciar cadere un complimento senza raccoglierlo, e poco
schietto. boccaccio, iii-4-63: per lasciar li sospir fuori uscire / che facean troppo
in un camerino. non si vuol lasciar vedere, se ella non va a consolarlo
: la contessa, troppo boriosa per lasciar cadere un complimento senza raccoglierlo, e
io penso che andar via io vuol dire lasciar piazza libera alla piattola di ravignano;
. marino, i-253: il meglio è lasciar quelli bravare al vento finché si stanchino
gravità di ambasciatore e nella paura di lasciar cadere qualche briciola del messaggio. fracchia
possedeva quattro bricioli e aveva intenzione di lasciar tutto a un figliolo che aveva della prima
tagliar finimenti al cavallo che si vuol lasciar correre a suo capriccio; gli si
non inciampi. pindemonte, 24-580: lasciar le briglie sovra il collo ai vostri /
era piaciuto, s'era piegato a lasciar la briglia sul collo al figliuolo.
voluta seguire a dispetto di tutti. - lasciar cuocere nel proprio brodo: disinteressarsi,
si possa, se non commendare, lasciar correre. cantoni, 732: ne viene
manco male uccidere un uom bugiardo che lasciar ridurre dalla falsità tutto un popolo. sassetti
bello, /... / non lasciar la mia mente al buio e al rezzo
iii-265: farebbe forse meglio a lasciar di filosofare, piut -dir
, 1-6-29: « io non vo'già lasciar questo gran- done », / diceva
il mio principio è stato sempre di lasciar fare a ciascuno quel che crede; ma
pastoso. -avere le mani di burro: lasciar cader tutto per terra. dante
se con violenza e decisione); lasciar andare (con una certa forza);
; farsi cacciar dalla cina, e lasciar diserta di tanti operai quella cristianità. f
-non lasciar cadere foglia senza pigliarne appunto: non
2. il reclinare, il lasciar cadere (il capo, un membro
della patria e del pubblico bene vi farà lasciar da parte tutti i riguardi. calate
conosciuti ab antico per aprir bocca e lasciar parlare lo spirito a casaccio. ti
lat. catare e chalàre * allentare, lasciar cadere ', dal gr. x
capace a cogliere il momento favorevole, lasciar perdere la buona occasione. fazio
deve ascondere la mano dell'uomo per non lasciar apparire che una divina tradizione. lambruschini
, che al primo colpo gli fece lasciar la vita, su quel querciuolo.
sanazar, ch'alle camene / lasciar fa i monti et abitar l'arene.
dei camerini di legno, per lasciar passare il mare tumul tuoso
d'aria. -lasciar campare: lasciar vivere in pace.
: va'contro al nemico, e noi lasciar prendere più campo. boccaccio, 20-34
, questa papessa, come la potevo lasciar sola? si può lasciare una creatura
impararli a mente, e non li lasciar mai. tesauro, xxiv-60: i fanciulli
che mediocremente esperto, penso che debba lasciar gli altri da canto; come volteggiar in
. -mettere in un cantone: lasciar da parte, non tenere in considerazione
e gocciolava a un tal segno, da lasciar dubitare che il maligno, terrorizzato,
. beltramelli, ii-582: non potreste lasciar stare queste beghe?...
di quei due versi caponissimi a volersi lasciar correggere. saccenti, 1-1-29: come fa
beato! bruno, 54: non lasciar passar un foglio di carta dove non
unta, che forma uno spessore tale da lasciar scoperte soltanto le punte dei denti di
tenerle compresse. manzoni, 310: lasciar nelle sale del tetto natio / le donne
un carco d'ossa, / e non lasciar dell'ultima percossa / che una breve
epidemia] era inoltre capace di lasciar vivere una mezza carognétta come beatus, e
di monte, dove occorre di giorno lasciar libero lo spazio delle camere. rajberti
. verga, 4-250: non posso lasciar la casa sola... ho da
carte alla scoperta: io / non vuo'lasciar seguir tanto disordine. -di
medici, 512: vedrai... lasciar le pecchie i casamenti vecchi, /
giusti, v-72: ti consiglio a lasciar fare i calzoni da società perché quello
, azione. ariosto, 38-60: lasciar marsilio è di te caso indegno,
, e prima di morire ricordati di lasciar detto il luogo. imbriani, 1-94
: per ascoltar costei le gelid urne / lasciar de'fonti lor tetide e flora;
le cateratte: dar via libera, lasciar accadere. - romper le cateratte: abbattere
cortesia, /... / il lasciar lor la libertà del luogo. note
ordinar i cauteri, ed è forzato lasciar l'infermo guercio, quando l'occhio
parvenza di realtà, e si potrà anche lasciar correre come maniera d'intendersi nel conversare
parte, farsi di lato, per lasciar passare un'altra persona (in segno
, contesa. anguillara, 13-249: lasciar dulichio a dietro, itaca e same
/ divorare i selvatici sentieri, / e lasciar palpitando i can leggieri / cervetta,
che dovresti esser devota, / e lasciar seder cesar in la sella, / se
del cespuglio. -licenziare dal cespuglio: lasciar partire, inviare. a. pucci
nonostante che l'avvocato gli dicesse di lasciar perdere. -dopo un agg.
usa e fatica, / non mi lasciar perir fin ch'io non mieto / de'
convien ordinar l'altre cose / e lasciar cheta un pocolin marfisa. / or udirete
opposizione, non contrastare, acquietarsi, lasciar correre, acconsentire; non darsi pensiero
. la sua riputazione? si vuol lasciar malmenare dalla lingua d'un chiacchierone?
chiarezza, in modo evidente, da non lasciar dubbi; con ordine e precisione,
desiderato riposar l'animo da tante commozioni, lasciar, per dir così, chiarire i
polizia mandava sempre innanzi il suo proposito di lasciar che il popolo apertamente si chiarisse,
uscio con un robusto chiavistello per non lasciar entrare o uscire nessuno. -mettere il
è saggio modo / quello di non lasciar vuoto il suo cuore, / e come
misura. ariosto, 17-79: non lasciar che nel sonno si sommerga / italia
partir le najadi l'erboso / fondo lasciar de'cristallini fiumi; / e gli alti
circolo che ci studiamo di scansare, potrebbonsi lasciar queste voci, o dichiararle in un
/ e da l'aspra celata / lasciar l'orror che la circonda e veste
uomini possessori di quelle signorie, e lasciar che la grammatica si lagni se scriviamo
dolendosi prima del pontefice che non vogli lasciar risolvere il punto della residenza, nel qual
tutto quel di meccanico che ci potesse lasciar dentro il plebeo del discorso sopra le
: non sapeva l'arte di vivere e lasciar vivere il prossimo, con quel cappello
reprimere, o con la saggezza lasciar disgregare, i moti incomposti e inattuali
primo è quel che 'mpone altrui / « lasciar ir l'acqua verso ov'ella va
liquido qualsiasi, un umore); lasciar scorrere, stillare (lacrime: gli
, 19-66: domandollo / se si volean lasciar la vita torre, / o se
, aveva il ticchio di non volersi lasciar mettere il piede sul collo. verga
e stava per rompersi il collo, e lasciar scappare, dio perdoni, una parola
letto, / onde gli altri a lasciar tosto la tenda / volgessero il pensiero.
cuoco, 1-176: egli avea promesso lasciar una forte colonna mobile; ma questa poi
compagnia composta in tal modo da non lasciar dubbio che essa voglia non solo coltivare come
sì che'coltivator'de le contrade / lasciar li campi e fuggir per dottanza. seneca
le prime mosse alla cosa, e poi lasciar agir me. colletta, i-51:
due gemme del basso capo, da lasciar sono. aretino, 8-13: mi condusse
far de l'alba / si consigli lasciar notturno albergo, / fra le tenebre
. papini, 8-36: decisi di lasciar da parte la storia comparata delle letterature
non si deve / incominciar, o non lasciar la cura. 6. ant
morte, / ma li dii noi lasciar compier le sorte, / che brutto l'
gran dolor compunto, / che di lasciar la moglie gli premea, / s'era
quanto a temperanza, si potrà oramai lasciar l'esempio del computista maggiore di casa
dolendosi prima del pontefice che non vogli lasciar risolvere il punto della residenza, nel
perfetto. bruno, 54: non lasciar passar un foglio di carta dove non
paterno compatito alla germania, disegnando di lasciar passar le feste di natale...
ariosto, 43-193: si dispon di lasciar macon da canto, / e cristo confessar
che altrimenti sariano essi tutti, col lasciar voti i loro posti, corsi a
congedo, concedere facoltà di partire, lasciar partire; licenziare, invitare ad allontanarsi
'. questa voce neobarbara è meglio lasciar da parte. c. e. gadda
che nominasse vicario, alle cui mani lasciar commesso il governo della compagnia fino all'
, che ulteriori incisioni dischiudono fino a lasciar dilatare la ferita in una apertura a
(e assol.). permettere, lasciar fare, concedere. - anche al
al bembo, il quale lo consigliava di lasciar da banda le muse italiane, e
431: non t'indugiare; non ti lasciar contaminare dalla folla, né ti lasciar
lasciar contaminare dalla folla, né ti lasciar prendere da una femmina. soffici, 1-39
annotazioni sul decameron, 112: lasciar libero a ciascuno il poter...
. maffei, 5-1-10: non si vuol lasciar d'avvertire... aver plinio
quando l'istinto inviterebbe a oziare e lasciar fare agli altri? pirandello, 7-140:
. che per la sua giovanezza noi volea lasciar venire. sacchetti, 197-93: il
un non so che dell'antico, lasciar di leggere i danti e i petrarchi,
varchi, 18-2-99: fosse ben tenuto malatesta lasciar loro la possessione delle case e delle
come una vipera; e stava per lasciar le metafore e votare il sacco:
, non andare a salti, non lasciar lacune, rispettare ogni differenza ed ogni
ima luce, un colore); non lasciar percepire (un suono, delle parole
che mediocremente esperto, penso che debba lasciar gli altri da canto; come volteggiar
la corda: di un tessuto, lasciar vedere, per la lunga e continuata
4-29: secondo il fatai uso di non lasciar le anticaglie nel puro esser loro,
costringerlo ad abbandonare un'impresa, a lasciar ogni velleità di imporsi, di fare
erasmo da valvasone, 2-122: ma noi lasciar [il cane] dove la fredda
palazzeschi, 1-408: non mi si voleva lasciar entrare, ho dovuto sostenere un corpo
fu contento di starsi in casa, e lasciar correre messer rinaldo e i sua seguaci
e non fare risentimento opportuno, ma lasciar correre. goldoni, vii-iioi: no
di realtà, e si potrà anche lasciar correre come maniera d'intendersi nel conversare
tr. ant. non trarre profitto, lasciar cadere, lasciar perdere (un'occasione
non trarre profitto, lasciar cadere, lasciar perdere (un'occasione, un'opportunità)
nuovo? aretino, iii-175: voglio lasciar gire di donde bisogna, che ogni
cortesia, / senza lasciar che tuoni riabbia il fiato, / ei
: l'avresti detto uomo voglioso di lasciar morire il discorso. me ne seppe male
. buonarroti il giovane, 9-395: lasciar ir l'acqua verso ov'ella va
/ e l'erbe e i fior lasciar nude le piaggie, / né più di
in porta la vita, e di lasciar le ossa tra via. manzoni,
10. mantenere latente, senza lasciar divampare (un incendio, un fuoco
giulio ii, pontefice animoso, e di lasciar memorie desiderosissimo. bruno, 3-212:
: in dubbio gli rimase, cui lasciar potesse sofficiente a riscuoter suoi crediti. bisticci
/ che il mondo s'ha a lasciar come si trova. pindemonte, 208
al giorno dopo e che profittasse per lasciar la casa di un momento che i
mi pareva una crudeltà inaudita di non lasciar morire in pace chi era definitivamente condannato
sua bottega è certo di non vi lasciar debito, perché la mercanzia vi si
il fido cane / si dee quinci lasciar, ma dalle cune / nutra [
povera donna non sentendosi il cuore di lasciar la bestiola sulla strada a quell'ora,
chiara toma, /... / lasciar ti possa il sol per sempre oscura
si deve / incominciar, o non lasciar la cura. a. f. doni
. cura. -dar cura, lasciar cura di qualcosa a qualcuno: curàbile,
, 208: io aveva pensato di non lasciar passar l'occasione che mi si fosse
quel dabben padre che possa in coscienza lasciar in balla d'un curioso fanciullo o d'
ragion lo vuole. -e così potrò lasciar la fasciatura, andar fuor la sera
. bartoli, 2-1-225: l'indusse a lasciar la sua dannevole e falsa, e
, 1-6-29: io non vo'già lasciar questo grandone, / diceva lui -dapoi
dardo, / quasi a un diletto che lasciar si deve, / volge d'intorno
, 1-133: a me pur converrà lasciar tuo padre / darti de'falli tuoi
difesa; avevano il compito di non lasciar passare la palla oltre la palizzata di
si guardò sopra tutto questo di non lasciar mai l'intrinseca custodia di se stesso e
oriani, iii-328: questa intenzione di lasciar sussistere il papato temporale in tale specie
giusti, iii-288: avevo stabilito di lasciar passare i tre giorni assegnati dalla legge e
tutti gl'individui d'una nazione a lasciar abortire le loro idee, piuttosto che
ritrovamento della vanità de'mortali, per non lasciar sepolto il talento de'declamatori, in
. leopardi, v-510: non voglio lasciar di ammonire i romantici, che oramai
il cuore tuo, e non ti lasciar pigliare con gl'ingegni e con l'
, e s'è partita / come a lasciar la vita: / ahi, ahi!
marco. leopardi, v-510: non voglio lasciar di ammonire i romantici, che oramai
dediti al vino, io desidero non lasciar sole mia moglie e mia figlia.
. boterò, i-208: non voglio lasciar quel che scrive tacito dei disordini nati
: e c'è chi vola senza lasciar l'orma. / sì! sì.
, sarete così crudele che mi vogliate lasciar digiuno di quel cibo del quale avete
in porta la vita, e di lasciar le ossa tra via. manzoni,
rende sicuro che non vorrete dal canto vostro lasciar delusa la mia raccomandazione, che è
nazionalisti erano letterati, che si poteva lasciar parlare e anche ascoltarli volentieri, consentendo
di 'mordere', quasi 'smordere, lasciar presa'; e l'hanno trasportata nell'
usato anche da mussolini, 'non lasciar la presa ', come fa il
nettuno. 9. depositare, lasciar cadere al fondo, far sedimentare (
presso un amico. 11. lasciar cadere al fondo (da parte di un
bisogna essere vari di continuo: non lasciar sedimenti: che nulla si depositi e
... saranno sempre obbligati a non lasciar passare alcuna proposizione che tocchi la libertà
che se ne fugge, e per lasciar derisa / l'opera nostra, ride nel
sue novelle tante volte derise, del lasciar la republica, del prenderne i consoli
assolutamente nella forma lasciare a desiderare o lasciar che desiderare. tasso, n-ii-340:
= voce dotta, lat. desolare 4 lasciar solo '(da sòlus *
impicciarmi dei fatti altrui? ma almeno lasciar le creature al loro destino mi è sempre
improvvida. 2. ant. lasciar solo. lacopone, 65-66: en
e l'alma ingrata / risolvè di lasciar cervel sì strano. goldoni, vii-1263
gente che dovresti esser devota, / e lasciar seder cesare in la sella, /
si conviene di lasciar perire ingiustamente o almeno rigorosamente chi sotto
non è al principio a non si lasciar adescare dal senso, si troverà tutto
trasparente ', deriv. da 8taipatvoj 4 lasciar trasparire ', comp. da 8id
3. ant. e letter. lasciar vedere. dante, purg.,
è quel dabben padre che possa in coscienza lasciar balìa d'un curioso fanciullo o
. la ragione di necessaria difesa costringe a lasciar stampare, acciò siano note al mondo
e difetto / fra gli assiri il lasciar che donna bella / da lor si
della mia vita... per non lasciar vive e credibili col mio silenzio delle
de'medici, ii-265: non mi lasciar sì scossa e abbandonata; / deh!
lor salute in su la soglia prima / lasciar le mie spossate ossa e il desio
sua impressione del terzo. tu non mi lasciar digiunare delle tue, qualunque sieno!
diva, d'odorati unguenti / lei non lasciar digiuna, e tua mi torna /
zato, che ulteriori incisioni dischiudono fino a lasciar dilatare la ferita in una apertura a
sua, ama dileguarsi modestamente per non lasciar vedere che il suo sogno. bocchelli,
, / per una sì selvaggia dilettanza / lasciar le donne e lor gaia sembianza!
, 426: non lo voleva lasciar dilungare da sé pure un dito.
non troppo crudele, abbastanza spensierato per lasciar che ogni amore caschi nel dimenticatoio appena
inseguire, di incalzare; abbandonare, lasciar andare. iacopo da lèona, vi-1-214
capo, lo sguardo); abbandonare, lasciar andare, lasciar cadere; ammainare (
); abbandonare, lasciar andare, lasciar cadere; ammainare (le vele).
mandare ') 'mandare in basso, lasciar cadere 'e anche 'chinare '
: la superbia gl'incitava per non lasciar dimezzata un'impresa cominciata. 3.
mercenari. tasso, u-iii-594: si deono lasciar da parte per non dimorare troppo in
allentare la morsa dei denti, lasciar di mordere. sacchetti, 162-42
spezzare co'denti ', ma 'lasciar di mordere, abbandonare la cosa stretta
. presentare alla vista altrui, scoprire, lasciar scoperto, porre in mostra; far
non avevo giudizio. 15. lasciar capire, dare a divedere. -anche
. galileo, 3-1-15: meglio dunque era lasciar queste vaghezze ai retori e provar il
tutto l'animo dell'onore fattomi di lasciar correre in fronte all'opera mia il rispettabile
, 16-10: se voi volete lasciar la cittade / sanza quistion, contento è
persone. buonarroti il giovane, 9-224: lasciar le madri e le suocere sole
dediti al vino, io desidero non lasciar sole mia moglie e mia figlia.
proprietà, e particolarmente quella di non lasciar le cose ch'egli prende. f
. non accompa gnare, lasciar solo, disgiungere. mascardi,
brutto,... si potrà anche lasciar correre come maniera d'intendersi nel conversare
corpo il dorso de'monti, senza lasciar più discemere le mezze tinte dei confini
al suo contatto. 7. lasciar vedere, mostrare, manifestare. -anche
, che ulteriori incisioni dischiudono fino a lasciar dilatare la ferita in una apertura a
, i-144: ma quella semplicità nel lasciar cadere certe parole fresche, piene di senso
? / vuo'mi tu d'ogni ben lasciar distrutto? berni, 30-82 (iii-67
necessità medesima de le cose, e lasciar che la natura faccia e disfaccia;
che 'ncontra mi stette, / non mi lasciar » diss'io « così disfatto;
finge: / « vuommi » dice « lasciar così morire? / con le tuo
volta. 3. figur. lasciar libero di esprimersi, di manifestarsi;
e reprimere, o con la saggezza lasciar disgregare, i moti incomposti e inattuali
, erbe, tronchi, etc. per lasciar largo campo a virtuosi di far l'
della vittoria, invitandolo a non lasciar di vista così bella opportunità. parve che
d'alberti, 317: 'disinteressarsi', lasciar di avere interesse. deledda, i-1107
disleonamento o per lo meno questo lasciar di far da leone che non può
daniello, 248: quando li piedi suoi lasciar la fretta che, la qual fretta
son mala gente: / non ti lasciar dismagare; / che 'l nostro amor
.. che non si debbe mai lasciar seguire un disordine per fuggire ima guerra;
che un'altra donna prender potesse e lasciar griselda. lorenzo de'medici, i-283:
minor de'falli tuoi; / non ti lasciar da disperata rabbia / opprimer sì che
, svolgere, sviluppare, espandere; lasciar libero da legami, da impedimenti; sciorinare
nominando folle / il desir ch'ebbe di lasciar la vita, / si messe a
dal fuoco dovevano guardarsi di non lasciar cader nel pensiero e entrar nell'animo
e 'l vo'disreditare, e lasciar tutto a virgignia. = comp
essere tanto distante dal heine da non lasciar luogo a confronti o a misure.
interiore); non manifestare, non lasciar trapelare esteriormente; reprimere nell'animo,
... / ma segue pur senza lasciar la traccia, / sin che le
affondano sempre più nella distanza per non lasciar di loro, agli occhi nostri, se
l'arte. -essere rorido, lasciar stillare. rinuccini, 36: corran
estrema era tonta e l'infamia di lasciar prendere al nemico il carroccio, ed era
e la granduchessa si « benignavano » di lasciar cadere su quella folla i loro elenchi
per lui m'instano, lo debbio lasciar per ròcca. dolce, 4-437:
la povertà, che non tien che lasciar di spoglio a quella generai esattrice, tien
altro ricetto, / e per questo lasciar subito afflitto / di fame il cairo e
bocchelli, 10-107: -ti dispiacerebbe di lasciar chiusa cotesta radio? -per me,
poi un poco da parte, senza lasciar l'onestà del mezzo. 2
il medesimo argomento. 2. lasciar intravedere, lasciar capire. tasso,
. 2. lasciar intravedere, lasciar capire. tasso, 12-721: il
voi, in attesa di sciogliermi e di lasciar cadere queste cipolle nel fango sudicio della
cantini, 1-311: che non si devono lasciar passare alle porte della città di firenze
essere arrigo per giure divino forzato a lasciar caterina, e poter prendere altra moglie
o 4 docciare 'in abbondanza o lasciar cadere con stillicidio quest'acqua da qualche
sua vivace pupilla, scomparve, per lasciar intravedere un guizzo di luce sinistra e
casto nome / nel gran momento / seppe lasciar. -reso più morbido dall'uso
non sia troppo lussuriosa, non la lasciar domesticare troppo con le vicine entrando in
dal disio del dominare / e del lasciar di lor memoria eterna, / fero il
sconsiderato di coloro, e non mi lasciar cadere in quella vergogna e improperio.
vecchi insuperbiti / mutaron fede e ne lasciar scherniti. leopardi, 34-10: anco
poter non spero. -gettare, lasciar dopo le spalle: non tener conto
esile filo e che gli sarebbe bastato lasciar andare quel filo per non credere più
ne'letterati, la quale gl'induce a lasciar dormire il proprio giudizio quando nel giudicare
appartener credieno, / e sanza invan lasciar correr le dotte, / tutte s'
altra volta feci, e alla fine lasciar te e prendere un'altra moglie. egidio
ci è via / che la possa lasciar, che a l'onor mio, /
, era costretta poi a fondare o lasciar fondare teatri per esibirvi le commozioni dei
se non crede che i riguardanti debbiano lasciar gli animi instupiditi e pendenti dallo straniero
: chiaramente, in modo da non lasciar dubbi. monti, vi-141: ho
duro allor, marchese / malaspina, lasciar la patria. -pieno di difficoltà
benigno cielo, i che non volle lasciar vedovo il mondo, / feo che dopo
(diffusa o improvvisa); non lasciar più vedere; oscurare, ottenebrare.
. -tr. occultare, non lasciar trapelare, nascondere. b. davanzati
economicamente, che avrei un aumento) lasciar bologna, tollerante, dove sono oramai
.. a l'aspra celata / lasciar l'orror che la circonda e veste,
colpe commesse, e per non insospettirli lasciar a loro l'eletta. -fare veletta
e di ioni -avesse deciso fauni a lasciar l'insegnamento in italia e passare in
dì: per qual cagione / volevi lasciar me e 'l mio figlio anco / o
condur l'impresa a termine, o lasciar renzo in guardia de'due birri,
fino alla tomba, al padre / lasciar questa memoria. carducci, 838:
non sarò mai così pazzo di lasciar questo impiego senza aver prima assicurato l'
perché convincesse i suoi colleghi magistrati a lasciar intervenire un amico del salvemini alla perquisizione
tesauro, 3-342: [non vuole] lasciar senza eritàggio il quarto erede.
a disposizione degli utenti. -anche: lasciar passare, emettere (con riferimento a
v-350: non credo ch'ei voglia lasciar andar in disuso i51 moda nostra di
che piuttosto l'esacerbano; ma conviene prima lasciar quietare quegli umori. alfieri, 1-266
fiandra hanno errato, e che non conviene lasciar del tutto impunite le colpe, sia
connessi, esser disposti, / senza lasciar vacuità di lati. settembrini, 1-288:
gli altrui componimenti, che è non lasciar cosa veruna senza considerarla. parini,
dovila, 46: costretto a doversi lasciar esaminare, si procedé poi giuridicamente con
algarotti, 3-288: dovette senza dubbio lasciar da banda la esatta verità, e le
exclusivus, da excludère 'escludere, lasciar da parte'; cfr. fr. exclusif
escòmio). raro. sgomberare, lasciar libero un alloggio. c.
la povertà, che non tien che lasciar di spoglio a quella generai esattrice,
rovinato, che sarebbe stato costretto a lasciar l'esercito, che si trattava di
teatro, era costretta poi a fondare o lasciar fondare teatri per esibirvi le commozioni dei
venuto a raccomandarle... di lasciar provvedere a lui, che avrebbe rimosso lo
sm. tasso, 12-72: già lasciar non volle a i lupi esposto /
inter nos, ordine espresso / di lasciar fare e di chiudere un occhio. pirandello
stato. -figur. far intuire, lasciar intravedere. de sanctis, lett.
ed espurgare se stesso, ovvero per lasciar la vita in servizio di santa chiesa
tenere in vita (persone); lasciar sussistere (cose). -anche
priega poi che le piaccia non solo / lasciar quella battaglia o differire, / ma
di moscerini. 2. lasciar passare un certo intervallo di tempo tra
: d'una linea retta si può lasciar nel suo stato uno de'suoi estremi termini
presidente a rattenere il braccio federale e non lasciar trascorrere le cose a un estremo d'
ma acuta angoscia nel punto di lasciar dietro di loro l'infinito silenzio dell'estuario
pareva da prima dubbia si dovettero poi lasciar vincere alla verità. = deriv
et evidente, / si dispon di lasciar macon da canto / e cristo confessar
letterati, la quale gl'induce a lasciar dormire il proprio giudizio quando nel giudicare
festa, ch'io m'appigliai a lasciar pure che mi colmassero d'ogni gentilezza immaginabile
in faccia nessuno. -perdere, lasciar cadere la faccia: perdere la dignità
loro, avvertendo tutti a non si lasciar gabbare in questo, che la maiolica
e tirò a guadagnar tempo e a lasciar sbollire i fumi dei suoi anfitrioni
volta era meglio chiudere un occhio e lasciar che il tabacco marcisse in convento, anziché
ipocrisia. compiuta donzella, xxxv-1-435: lasciar vorria lo mondo e dio servire /
. moneti, 292: ciascuno di lasciar dopo che è morto / di sé perpetua
impararli a mente, e non li lasciar mai. redi, 16-v-131: si
po'per volta, lo persuadeva di lasciar a posto le pareti. panzini, iv-248
roman famosi e greci, / per lasciar poi nel mondo un piccol vanto. g
buonarroti il giovane, 9-346: vuoi lasciar vie / in un
ha caro: / per lui non fa lasciar venirsi addosso / un corpo così grande
un'iniziativa, perdere ogni speranza; lasciar correre. f. d'ambra,
; cedere ad altri l'iniziativa; lasciar correre. novellino, 94 (153
a me. dossi, 842: il lasciar fare è il gran precetto della economia
un unanime voto, di... lasciar correre l'aqua nel po..
grazzini, 4-484: e così potrò lasciar la fasciatura, andar fuor la sera
meriti miei di quel tempo, per lasciar decidere a'lettori se sono in debito di
persuadere ad un uomo di campagna a lasciar di credere alle streghe, di far
: mi contento di venirle in fastidio che lasciar di scriverle tutto ciò che alla giornata
uomini valenti e generosi, non voleva lasciar adito a farsi nome e raccogliere pericolosa
bagna le gote / di pianto, per lasciar giovin sì degno. -farsi un
[s. v.]: 'lasciar uno alla fede ', vale lasciar
lasciar uno alla fede ', vale lasciar libero un prigioniero sulla sua promessa di rappresentarsi
mi rattrappii un poco nei ginocchi per lasciar passare gli altri meno incomodamente. fogazzaro
che 'l fegatello confortava il padrone a lasciar questo amore. commedia di pidinzuolo,
gente che dovresti esser devota / e lasciar seder cesare in la sella, / se
: non t'indugiare; non ti lasciar contaminare dalla folla, né ti lasciar
lasciar contaminare dalla folla, né ti lasciar prendere da una femmina. palazzeschi, 3-162
era meglio, in sul principio, lasciar andar ogni cosa e, se volea spendere
la santa flemma... e lasciar che la grammatica si lagni se scriviamo in
, che ulteriori incisioni dischiudono fino a lasciar dilatare la ferita in una apertura a
dopo varie amarezze pensava [goldoni] di lasciar la francia, ma inaspettatamente trovò grazia
la ragione di necessaria difesa costringe a lasciar stampare, acciò siano note al mondo
al caro suolo / dissi, qual chi lasciar ciò ch'ama suole, /.
con qualche ragionevol discorso, non ti lasciar così vincer dal dolore e dalla disperazione.
di cedere, era tale da non lasciar la minima ombra di speranza. mazzini
/ ch'eo non dico per farli / lasciar né tener fermo / ciò che pensa
e reprimere, o con la saggezza lasciar disgregare, i moti incomposti e inattuali,
unanime voto, di... lasciar correre l'aqua nel po...
e bisognava scaldare i ferri e non lasciar dormire gli avvocati. pavese, 5-70
le mure nove. tasso, 1-49: lasciar le piagge di campagna amene, /
san consiglio / ritornare a minerva e lasciar marte, / pagolo mio, or
mio. -terminare un discorso e lasciar liberi gli uditori di andarsene.
per comun dicreto, diterminarono di non lasciar punto passar quel giorno, senza celebrarlo.
si vergognano le membra... lasciar trattare... alla bocca sdentata e
dinanzi del quadro, e rimane bassa per lasciar grandeggiare il museo. carducci, ii-2-143
di andare a casa, per non lasciar sola la signora clorinda vostra cognata. monti
iv-50: è d'uopo aver pazienza e lasciar che i succhi si filtrino e le
, se uno ha un'idea, da lasciar tutto il tempo di ficcarsi ben dentro
folengo, 11-66: così nudo ti lasciar, che 'l fico / ti si fe'
: / quanto il v'abbia a lasciar, qual si sospenda / il pestello,
così per vostro aiuto ancora spero / lasciar via cieca, perigliosa e torta / e
alla patria è dolcissima, ma il lasciar laura è un fiele crudelissimo. bracciolini,
guarini, 79: ma tu non ti lasciar sì fieramente / vincer dal tuo dolor
/ ghermir la preda, e ne lasciar di novo / vote le mense scompigliate
nelle aule. -far supporre, lasciar credere. carducci, ii-10-161: da
. 4. per estens. lasciar scorrere lentamente e con ritmo regolare.
5. versare lentamente, emettere, lasciar sgocciolare, mandar fuori con getto sottile
: lo scamozzi lo ha migliorato col lasciar vuote esse volute, ornandole elegantemente con
figliuoli, che per avere a chi lasciar la eredità sua. -per simil
i-1002: si avvicinò lentamente, senza lasciar di lavorare all'uncinetto, tirando un
un filo d'intorno, né di lasciar che altri ardisca di farlo, e di
il vero filosofar moderno è il non si lasciar mai rimuover dal primo detto, ed
. bettinelli, 1-i-115: prima di lasciar questo secolo torniamo addietro un momento per
che richiede aria pura. 2. lasciar penetrare, lasciar scorrere un liquido,
pura. 2. lasciar penetrare, lasciar scorrere un liquido, una sostanza fluida
. stigliani, 2-451: non mi lasciar perir fin ch'io non mieto / de'
finge: / « vuommi » dice « lasciar così morire? ». marino,
a tagliar finimenti al cavallo che si vuol lasciar correre a suo capriccio. pesci,
il dì mi sopraggiunga, / io possa lasciar l'opera compita, / però gli
scartare l'avversario mediante una finta; lasciar passare la palla per ingannare l'avversario
. 9. per estens. lasciar cadere, far scendere in abbondanza.
marino, i-73: non voglio però lasciar di dire ch'io non ebbi già
e reflusso circolare ha potuto appoco appoco lasciar attaccata alle parieti interne de'vasi dell'utero
/... / non mi lasciar perir presso alla foce / poi che
adesso a casa mia! non voglio lasciar sola teresina... saremo anche
muove in aria foglia, / non mi lasciar perduto ire a traverso. lorenzo de'
nominando folle / il desir ch'ebbe di lasciar la vita, / si messe a
. -in partic.: spargere, lasciar scorrere (un liquido); versare (
: ve- dranmi alfine / oggi menfi lasciar, salir nel nilo / verso i
e tutta convenzionale pareva che ella volesse lasciar intendere: « questa è la mia maniera
che non sia pazzo non si doverà lasciar mordere dalla formica rossa di recuperar parma
fornitori francesi hanno costretto il direttorio a lasciar da parte i principi di moderazione e
cura, accatastando il legname, di lasciar nel mezzo un forno profondo una quarantina di
: non gli fate fretta, / bisogna lasciar cuocer quel ch'è in forno
: son meschini in gran pericolo / di lasciar vedere un corno, / e n'
agostino] esser forte peccato contro la civiltà lasciar corrompere le lingue. leopardi, 5-37
eccell. che sia necessario necessarissimo il lasciar meglio fortificare il suo utero, il quale
. buonarroti il giovane, 10-924: lasciar ciapino, o tancia, per ceccone
, e voglio aggiustare i conti prima di lasciar la fattoria. -dar del ceffo
son sentito diventar rosso d'averle potuto lasciar fraintendere d'esser talmente civilizzato. 4
ii-107: se uno si obbligasse a lasciar fuori non solo i difetti, ma una
t'insegno a un tempo a non lasciar negletti. = lat. fraxinus 4
: avere le scarpe così rotte da lasciar spuntare le dita dei piedi.
è il mio consiglio, / e non lasciar che il generoso ardire / venga a
tanto fece, che siccome non bisognava lasciar freddare l'occasione, cafiero scese in fin
la cosa colle buone. -non lasciar freddare una cosa; non dimenticarsene,
tu vuogli. sacchetti, 145: vo'lasciar frenelli / contar di tanti versi con
così vid'io quella masnada fresca / lasciar lo canto, e gire inver la costa
, i-144: ma quella semplicità nel lasciar cadere certe parole fresche, piene di
., 3-10: quando li piedi suoi lasciar la fretta, / che l'onestade
gabella e 'l frodo / ha a lasciar qui, e non farà passaggio. strascino
folengo, 11-66: così nudo ti lasciar, che 'l fico / ti si fé'
ciò che prevede... / non lasciar di vederla e d'impetrame / grazia
che ci vorrebbero spogliare, non ci lasciar che gli occhi per piangere, e
moltitudine del popolo esteriore, non poténdo lasciar quella de l'interiore. -picciol giovamento
x-782: egli era usato di non lasciar notte fuggire giammai che nelle costei braccia
e fuggitivo sonno / godere in pace anco lasciar ti ponno. cesarotti, i-357:
e tirò a guadagnar tempo e a lasciar sbollire i fumi dei suoi anfitrioni. d'
, 4-ii-393: perché, cullandosi, / lasciar che cresca / questa fungaia / liberalesca
buonarroti il giovane, 9-333: ben è lasciar dar fuoco / favellando, al compagno
come dal fuoco dovevano guardarsi di non lasciar cader nel pensiero e entrar nell'animo
., 1-6: prendi guardia di non lasciar crescere in alto i pedali de'detti
, fuor solamente in dubbio gli rimase cui lasciar potesse sofficiente a riscuoter suoi crediti fatti
nel paragrafo « de'miracoli » a lasciar fuora il racconto del caso succeduto a
campare, hanno tanto levigato gli italiani da lasciar passare su loro ogni sorta d'acqua
: tentò con ragioni di persuaderlo a lasciar questo furioso e sventurato desio di dominare
malan col fuscellino, / non ti lasciar fuggir questo festino. guerrazzi, iv,
22. locuz. -aprir la gabbia: lasciar uscire, dare la libertà.
marino, i-73: non voglio però lasciar di dire ch'io non ebbi già
anceschi la sera innanzi era stato nel lasciar libera emilia... di tener testa
nomi, 6-27: non m'ha veduto lasciar piastra e maglia / ficcato per paura
mio marsigliese] non saper né tacere né lasciar tacere la gente, quell'aver sempre
2-309: si messe in gala senza però lasciar l'armi,... e
, sperando che dio non abbia a lasciar impunita tanta iniquità. g. gozzi,
star sulle grandezze; / e poi lasciar godere insino ai cani / le vostre sforzatissime
crocefisso per non correre il pericolo di lasciar libero qualche pezzo di galera. pirandello
profondità. 3. locuz. lasciar filare a qualcuno la galletta già fatta
. nievo, 1-292: non devo lasciar senza gambe la mia storia la quale
. g. rucellai, 189: né lasciar ardere poi presso a quei lochi /
, ecc. gambone: dare o lasciar prendere baldanza, confidenza. varchi,
gardenie. montale, 83: non lasciar cadere / piume stroncate, foglie di
astuto e pratico, e da non si lasciar ingannare; tolta la similitudine dalla gazza
gemicar della vena. 2. lasciar stillare o trasudare un liquido, un
sentire i concenti pieni, non voglio lasciar di dime alcuna cosa. marcello,
vostra ch'io difficilmente mi disporrò a lasciar tante belle comodità e tanti amici geniali
son mala gente, / non ti lasciar dismagare / che 'l nostro amor fino e
testimonio della propria innocenza che nella bellezza lasciar un'esca alla libidine altrui. foscolo
comportarsi in modo sconveniente. -anche: lasciar correre; mostrarsi troppo arrendevole. cavalca
volta era meglio chiudere un occhio e lasciar che il tabacco marcisse in convento,
rondini. 34. ant. lasciar cadere (un suono, una lettera)
scagliare verso il basso, fare o lasciar cadere (un oggetto); far precipitare
impuro. -fonet. ant. lasciar cadere (un suono, una lettera
volessero, per alcune ragioni che voglio lasciar indovinare alla gente sagace. pecchio,
. tasso, 16-9: poi che lasciar gli aviluppati calli, / in lieto
2-193: cominciarono a ritirarsi, senza lasciar però di combattere alla lontana, e
, 7-219: sente noia il fanciullo in lasciar il giuoco per dar opera alla lezione
] dorman soverchio non si giudica di lasciar che gli svegli da sé la piena
, e domandollo / se si volean lasciar la vita torre, / o se voleano
in seguito, di maniche aperte per lasciar passare quelle dell'abito portato al di
buonarroti il giovane, i-135: lasciar vedersi il punto, s'egli è
essere arrigo per giure divino forzato a lasciar caterina e poter prendere altra moglie.
si diede con opportuno istro- mento a lasciar cadere questo e quel martire sopra quello
la ragione di necessaria difesa costringe a lasciar stampare, acciò siano note al mondo le
gocciolava. 2. versare, lasciar filtrare un liquido sotto forma di gocce
eschi. 3. tr. lasciar cadere; mandar fuori un liquido a
ferrara, 2-300: m'appresto di lasciar bologna / e vegnir presso a
? suggeritemi. secondo me, bisogna lasciar gracchiare chi vuole. -sostant.
tornar all'original libro della natura, e lasciar le sètte vane e le guerre grammaticali
boiardo, 1-6-29: io non vo'già lasciar questo grandóne, /...
2. intr. versare grandine, lasciar cadere la grandine; cadere sotto forma
fur destinati a tanta sorte, / e lasciar ch'ai bei pranzi, a liete
danari, onde che si venissero a lasciar grassi i figliuoli e i nipoti. baruffaci
, 4-175: non poteva consentire a lasciar distruggere da lupi furibondi il gregge cattolico.
i-43: deve [il poeta] lasciar molto greggio e molto imperfetto. oh!
bocchelli, 13-342: i rettori gli fecero lasciar la preda, dicendogli che ritirasse le
5. tr. versare copiosamente, lasciar colare. firenzuola, 359: dirugginando
3-31: stava per... lasciar scappare, dio perdoni, una parola
. magalotti, 23-63: non devo lasciar prevalere in voi a tal segno i
grumare, tr. letter. lasciar coagulare, far rapprendere.
e morbidette dimostrava. tasso, 13-i-222: lasciar nel ghiaccio o nell'ardore il guanto
entra e sede. -guardare e lasciar stare!: come esclamazione esprimente amarezza
., 1-6: prendi guardia di non lasciar crescere in alto i pedali de'detti
: i pisani, riputando.:, lasciar la patria in preda de'nemici
: guardie per tutta la riva per non lasciar passar a guazo i germani. d'
acuto della guerra fredda, tale da lasciar presupporre una possibile degenerazione in aperto conflitto
all'originai libro della natura, e lasciar le sètte vane e le guerre grammaticali e
... per rispetto di non lasciar passare tanti soldati insieme per il paese
, 253: vedranni alfine / oggi menfi lasciar, salir nel nilo / verso i
con essi i gusci dell'uva e lasciar fare a loro. trinci, 1-8:
47: i veneziani han gusto a lasciar fare. guerrazzi, 2-32: a
.. volle burlarsi de'nemici e lasciar che le sue genti scorressero, facendo
le tue caverne, / e non lasciar spirar vento alcun grave; / confondi
fu duce e scorta / le felici lasciar campagne amene, /... /
2-33: gli venne l'idea di lasciar cadere il fazzoletto. 18.
: ci siamo fatta una legge di lasciar per molti e molt'anni 10 spirito
-mollare imbando: allentare un cavo, lasciar andare una cima. = dalla
piccola città del pacifico. -marin. lasciar penetrare o ricevere all'interno di un'
saluzzo roero, 1-i-155: ahi! lasciar dovremmo i figli nostri / imberbi forse,
sì lucroso traffico non avrei scrupolo a lasciar di fabbricar calze di seta e drapperie
immaculata pura e netta, / vita è lasciar di vita ogni confino. ariosto,
stade. boccaccio, viii-2-81: testò sé lasciar loro una di quelle cose le quali
: morto che fu questo grande, senza lasciar al mondo impressa l'imagine di se
provi l'uomo languente, / è il lasciar ne'suoi figli / un'immagine sua
4-533: voglio andare in casa a lasciar questa sporta, e pigliare i zoccoli,
immorsare e ferrare per non aver a lasciar addietro cosa veruna da sapere nel mestier
esser meglio immortalizzare le rose, che lasciar morire gli uomini. = deriv
. e vili e imi / fuggitivi lasciar la piaggia amena. saluzzo roero,
crescenzi volgar., 1-6: non lasciar crescere in alto i pedali,..
702: ben che avrei potuto lasciar tutto come stava, e te nelle
sta il vero contento e non ti lasciar ingannare dall'apparenza. 10.
impè-a te mi raccomando: / non mi lasciar così impedimentire! / però che
intende l'ordine generale dato di non lasciar uscire da'porti qualunque legno vi s'
da poi carlo iv di boemia dovea lasciar impegnata ai fiorentini la corona di carlo
, una colpa imperdonabile, è un delitto lasciar correre quando tutto è da rifare.
imperfetta salute, o dovevate dettare, o lasciar affatto di scrivermi. -medie
decameron dello 82 si sono anzi voluti lasciar difettosi o imperfetti, che correggergli di
fessure o pori, hanno di non lasciar passare acque di infiltrazione. torricelli
dir un pater noster intero, senza lasciar dio per quattro volte, per pensar
... hanno l'ordine di non lasciar passare nessuno
aperte tutte le vie, bisogna per forza lasciar tentare tutte le prove. buzzali,
a consigliare 1 giovani francesi a non lasciar parigi, per imprender la via dell'
veruna cosa lo sgomentava, né era per lasciar intentata qual si fosse impresa quantunque pericolosa
soddisfa per poco tempo la vista senza lasciar alcuna utile impressione nell'animo. manzoni
domenedio,... non mi lasciar cadere in quella vergogna e improperio.
/ né un avel di famiglia a lui lasciar. bettini, 75: non biasimatela
ch'ella promette col viso giocondo / lasciar salir la rota, e poi la 'mpruna
ed umani devono avere per principio di lasciar piuttosto impunito qualche reo che correre il
che fra noi facessimo giuramento di non lasciar passar impunito qualunque libretto di poesia sia
cavalieri preferiscono astenersene, se non per lasciar parlare attraverso le loro labbra il gral
/ in rapido augellin; / tosto lasciar vorrei / questo inamabil suolo, / e
antico stato? passeroni, 7-175: lasciar non s'ha inarato / quel terreno
e reprimere, o con la saggezza lasciar disgregare, i moti incomposti e inattuali.
, ch'io per disperazione lo voglio lasciar riposare per un paio di settimane. d'
incale, / che '1 mi convien lasciar l'orgoglio assonto / e discorpire un
incalzati e punzecchiati dai grandi a non lasciar finire un così indovinato trastullo.
, che metta perciò il conto di lasciar vagare le acque del reno e del
e suggellar bene e incassar l'occhio e lasciar fare alla natura. d. bartoli
bello, senza altra manifattura che di lasciar cadere i frammenti del quarzo sopra d'un
e lucia, 78: ora voleva lasciar cadere il discorso, ora tentando di raggiustare
li-7-31: stimai nondimeno utile consiglio non lasciar inculta l'amicizia anco de'signori cardinali.
persuaso a vegliar con lui, a lasciar socchiusa la porta, e a starci in
mantova li mediatori rappresentarono la incongruità di lasciar vive quelle controversie. magalotti, 9-2-59
vantaggi della religion cattolica, e a non lasciar di conoscere qualche incongruità della sua,
uffizio non straccurar cosa alcuna, né lasciar nulla indietro inconsiderata. 4. locuz
liberalità di quegli altri, i quali con lasciar tutto il suo, o troppo
incontra mi stette, / non mi lasciar diss'io. g. villani, 12-27
: ferma, quest'è increanza / lasciar vuota la scena all'improviso. goldoni
incrementarme il fuoco, / né mi lasciar puncto di sangue in vena? tommaseo [
a cui sospesiti / non t'incresca lasciar. niccolini, 2-2-10: ahi quanto incresce
nievo, 323: m'increstava di lasciar andare a letto la pisana senza fermarmi
1-52: d'una linea retta si può lasciar nel suo stato uno de'suoi estremi
a qualcosa. ariosto, 38-60: lasciar marsilio è di te caso indegno,
quelli che fioriscono il primo anno, e lasciar gli altri restati indietro più piccoli per
stolta umana mente, / gl'indigeni lasciar, per gir lontano, / mercando amor
ch'io forse avrei fatto meglio a non lasciar mai. 5. individualistico.
iniziativa economica in base al principio di lasciar libero l'individuo di perseguire il suo
così generosa ch'io non la voglio lasciar partir disperata, mentre vi prometto di
. palescandolo, 153: sarebbe ingiusta cosa lasciar il prezzo certo delle marche che corre
. è stata mai sempre rivolta a non lasciar traspirare ombra alcuna dalle mie debolezze.
e il po. cuoco, 2-55: lasciar queste [le donne] ineducate è
mac mahon... si piegò a lasciar libero corso all'ineluttabile e infine si
s. v. inesperto]: non lasciar cosa inespe- rimentata. d'annunzio,
sei tu?... non mi lasciar qui solo: / ho paura;
. carducci, iii-2-201: non ci lasciar di satana in governo: / l'
egli con qual coscienza potesse il papa lasciar il governo dell'anime e delle chiese ad
credo che si dieno ad intendere di lasciar le donne a casa che stien sempre
, l'unica finestra cui fosse permesso lasciar passare un po'di luce, era mascherata
dottor... non si vuol lasciar infinocchiare da aristotile, ma vuol esso
tuoi soave squillano, / non ti lasciar dai suoi mugoli infondere. 14
dolce tempo il buon pastore informa / lasciar le mandrie, ove nel verno giacque /
condur l'impresa a termine, o lasciar renzo in guardia de'due birri,
non vi sapete infrascar gli orecchi e lasciar dire a chi vole. = denom
. corsini, 7-13: ah non lasciar perir tanta bellezza / infruttuosa, or che
. ch'io non la voglio lasciar partir disperata, mentre vi siri
salvezza dello stato, vi forza a lasciar sussistere l'errore, e se l'errore
mostrar d'ingannarsi, non le voglio lasciar questo pretesto, né posso soffrire ch'
di dipingere sopra imprimiture bianche, e lasciar da parte le rossicce o le brune,
peccatore. forteguerri, 20-107: non ti lasciar da disperata rabbia / opprimer sì che
grato io vi professo, / voglio lasciar in carta un qualche segno. cesari
dopo il settimo anno non si deono lasciar ingravidare, e quello montare.
che c'eran ordini severissimi di non lasciar entrar nessuno, senza bulletta di sanità
ariosto, 43-193: si dispon di lasciar macon da canto, / e cristo
cari e me stesso, per non lasciar nulla nulla che potesse inorgoglire costoro della
e di francesi di provincia ma non vorrei lasciar credere che chi viene a insabbiarsi qui
possibile che ella non intenda che non può lasciar tutti insalutato ospite. savinio, 197
l'a. v. si compiacesse di lasciar memoria a'posteri dell'opera che lascerà
fuggir ratta, / né vi può non lasciar la forma inserta / de'piedi suoi
, 18-ii-323: io non mi posso lasciar tradire da susanna, perché la ricevei,
e leggiera / gli fe'a mosca lasciar la tabacchiera. -vinstabile dea:
per lui m'instano, lo debbio lasciar per ròcca. dolce, 4-143: egli
ant. istilliare), tr. lasciar cadere a poco a poco, versare a
e difetto / fra gli assiri il lasciar che donna bella / da lor si parta
. ma perché forse taluno non amerebbe lasciar sapere la somma complessiva de'suoi affari
di fortuna? malvezzi, 5-33: il lasciar passare errori, per piccioli che sieno
stravizi, e ora trovano naturale di lasciar difendere la loro libertà dai contadini.
perdanza; / ma io non voglio lasciar lo mio bene / per nullo pensamento
2-241: io non vo'... lasciar cosa intentata fin alla morte. tortora
la salvezza d'adriano io voglio / lasciar. carducci, iii-14- 329:
di troncar speranza? / né intentato lasciar vorrà goffredo / mai questo varco.
ii suo primo intento fu di non lasciar sbandare i suoi, conoscendoli desiderosi di
., 3-13: quando li piedi suoi lasciar la fretta, / che l'onestade
-in maniera allusiva; in modo da lasciar intendere qualcosa. carducci, iii-6-382
e scempio,... può lasciar creder ai maligni che lo faccia per
. panigarola, 3-ii-108: non vogliamo lasciar di dire quanto alle interiezzioni dolorose: che
alle volte una mattina o due, per lasciar lo stomaco per quelle due mattine ozioso
. -in modo tale da non lasciar intravvedere un termine; senza fine.
popolo sconsolato. 5. ant. lasciar trascorrere (un periodo di tempo)
dilazioni. — far trascorrere, lasciar passare (un periodo di tempo)
si deve / incominciar, o non lasciar la cura. vasari, 4-i-12: quell'
4-ii-116: desidera terminare questa istoria per non lasciar interrotto il corpo di questa opera.
con le corazzine interzate de doppioni per non lasciar ribuffare il buon duca ottavio. caro
io sono... intestato a lasciar parigi. bocchelli, 1-iii-399: la
d'essi hanno intimato l'ordine di lasciar la francia dentro dieci giorni. nievo
prima della scadenza del contratto, di lasciar libero l'immobile per tale scadenza,
scadenza, o, rispettivamente, di lasciar libero tale immobile immediatamente, se il
bene gli amici del venchieredo a non lasciar travedere... la loro fedeltà tentennante
uomini tinti si sen- tivan tentati a lasciar le loro case nere, a lasciare gli
. boterò, 258: non voglio lasciar di dire che il sudetto don luigi usava
disgusto che non dovea mai alcun autore lasciar postume le sue opere, per intravvenir ad
scele- ratezza, non si curi di lasciar colui o coloro che essequi- scono,
, e stasera in qualunque modo debbo lasciar napoli. -con valore recipr.
de gli altri uomini e del non lasciar penetrare il proprio. s. maffei,
mal gli parve elegger questo: / lasciar d'argeo l'intrinsichezza antiqua. guicciardini
stato, deve destramente rimuoverlo e non lasciar che s'invecchi nel carico.
risolse allora... di non voler lasciar più invecchiare le sue ragioni. davila
15. locuz. invecchiare in casa: lasciar passare gli anni senza che una ragazza
s'apparecchiava a partire; s'apparecchiava a lasciar le stanze, piene di cose dilette
investire e riformar questei, / per lasciar di beltade ultimi pegni. bruno, 3-413
belle, fra cui seggio, / qual lasciar, qual prender deggio? / che
se l'una invitar voglio, / di lasciar l'altra mi doglio, / e
morte ne strigne anche gl'involontari a lasciar ogni ben terreno. 3.
: che causa v'induce così adesso lasciar roma, dove son tanti piaceri, per
basso vivere mondano, / impaziente di lasciar sua polve. -figur. farsi
non aver saputo tacere co'vili, e lasciar fitti nel gran buio, che gl'
: s'era dovuto vendere un mulo e lasciar ipotecare un campicello. 3.
donna assai fresca / e da non lasciar ire al forno sola, / e si
. ed ha potuto / me qui lasciar de la mia vita in forse? tommaseo
da parte, tralasciare, trascurare; lasciar correre, passar sopra. ariosto,
37: o inresoluto core, / lasciar quel che ti brama, / seguir
documento si può cavare, di non lasciar andar mai i sudditi a guerreggiare sotto
'irrogar pene '. secondamente consiglieremmo di lasciar queste due voci fra le pareti della
gli uomini tinti si sentivan tentati a lasciar le loro case nere a lasciare gli
ha tradotta anco tutta la sfera senza lasciar niente; perché, doppo che ebbe l'
pensò, per ovviare a'disordini, di lasciar sì bene il governo al presbiterio,
gli stati che si prendono, si debbano lasciar colle loro leggi e con i loro
-lasciare là: desistere, cessare, lasciar perdere. betteioni, iv-322: -
bembo, 1-187: assai temo di lasciar tra via / questa ancor verde e
. 4. per estens. lasciar cadere a goccia a goccia un umore
per la sua pittura. 5. lasciar trapelare e cadere a poco a poco
soffitta. 6. figur. lasciar cadere minute gocce di acqua o pioggia
nullo spirito liberale, le quali dovrebbero lasciar da parte poesia, filosofia e storia.
se pur seguire si conviene l'uno e lasciar l'altro, lo migliore è da
ove le case s'erano allontanate a lasciar la folla nel crepuscolo del suo visibilio
ritorno verso venezia, non mi confidavo di lasciar la bomba senza fissarla. da marinai
provi l'uomo languente, / è il lasciar ne'suoi figli / un'immagine sua
magalotti, 19-28: qual delitto / lasciar nell'ozio scioperato e sodo / un
bassi parenti, / ch'oro non mi lasciar, né men terreno, / né
trova il palo che ficcasti, né lasciar vede il lume, che lo nemico
2. dar libero corso, lasciar erompere (un sentimento, il pianto
49. inter. come intimazione di lasciar libero 11 passaggio, di cedere il
lontano, evitare. -anche: sorvolare, lasciar correre. gioberti, 1-ii-193:
lasca. ariosto, 33-14: ecco finge lasciar l'alloggiamento / e pon gli aguati
, lvii-583: ma io non voglio lasciar lo mio bene / per nullo pensamento
venne il prurito al monaco rachis, di lasciar la sua cella e tornar sul trono
altri là levaro; / ma pur lasciar, com'è detto, del buccio.
quei musicareli, / che stetter quasi per lasciar la pelle, / a casa ebbero
, / che né pur nuda ha di lasciar costume. manzoni, pr. sp
poco conto; né doveva per loro lasciar da parte il rispetto che meritava la
molti mal gli parve elegger questo: / lasciar d'argeo l'intrinsichezza antiqua. condivi
, che tra quelle vedute / si vuol lasciar che non seguir la mente. buti
, 10-i-17 / panni che si debba lasciar ciò che appartiene alla rima, come
16-6: fugge antonio; e lasciar può la speme / de l'imperio
pagani. monte, xvii-669-n: a voi lasciar mi piacie questa giostra: / vincitor
schinella, quivi rimasa, ebbe a lasciar in pegno le sue maniglie all'oste
i-773: lavorava... per lasciar dopo sè qualche onorata memoria. bellori
fino alla tomba, al padre / lasciar questa memoria. d'annunzio, iv-1-27:
oratoria non ha per fine necessario il lasciar l'orazioni,... nondimeno allora
quando n'è scompagnata, rimira sempre a lasciar le scritture dopo sé. d'este
soffristi per la mia salute / in inferno lasciar le tue vestige. s. bernardo
fantasima / passa infecondo / senza vestigio / lasciar nel mondo. verdinois, 91:
amici presenti a dir s'alcun ordine lasciar volesse al figliuolo da lui lontano.
a questi per fini intemazionali e a lasciar loro mano libera nell'intera politica conservatrice
.. ed ha potuto / me qui lasciar de la mia vita in forse?
compagnetto da prato, 230: non ti lasciar dismagare / che 'l nostro amor fino
non fosse sì avenenti / per ch'io lasciar volesse d'ubidire / quella che fregio
ho avuto a irmene al letto e lasciar di leggere. marino, 256: se
i-105: il verso non ha da lasciar di esser naturale. 37. aspettare
, / se 'l tenere o 'l lasciar gli ha a far vergogna, / poi
il servitore: / se la vuol lasciar detto qualche cosa, / per la risposta
v. parlare. -lasciare o non lasciar vivere: v. vivere. -lasciare
preso, mal sa lasciare. a lasciar si è sempre a tempo. idem,
le sfere di quel che è da lasciar fare e di quel che non è da
fare e di quel che non è da lasciar fare, perché anche questa posizione del
b. pino, 1-32: non ti lasciar vincere... da qualche lascivo
.. brucio anche io dal desiderio di lasciar queste lastre. carducci, ii-2-143:
si dilettava di fabbricare, gloriandosi di lasciar la città (che prima era di
lato. -porre, mettere, lasciar stare da lato o da uno dei
e miele: / le rane come me lasciar la mota / e le vipere il
che l'imperatore dovesse... lasciar spirare il compromesso senza lodare.
, 2-378: puttana mia, non te lasciar trovare, / fin che la rabbia
di seconda sono scesi a terra per lasciar modo a principiare le disinfezioni. pascarella
donna sfugge, e tenta perennemente di lasciar l'uomo con l'uzzuolo, per
fino alla tomba, al padre / lasciar questa memoria; il tuo supremo /
e come scegliendo sentiero da non vi lasciar pedata. biondi, 64: in lusitania
e leggiera / gli fe'a mosca lasciar la tabacchiera. -imprudente, irriflessivo
: gli discorreva saviamente a non voler lasciar sollevarsi dagli umori leggieri di baccio valori
/ per ima sì selvaggia dilettanza / lasciar le donne e lor gaia sembianza.
prendeagliene strana pietà, forte increscendogli di lasciar uomo di sì gran pregio perire per
, all'estro, alla fantasia; lasciar prorompere (un sentimento); dare
d'amicizia o d'amore); lasciar cadere (una relazione). bandello
, la quale ha da far meno a lasciar cadere quel misero nell'inferno di quel
voi, lentando la mano, a lasciar cadere quel salvatore indomabile in precipizio.
foro di apertura regolabile in modo da lasciar passare, sotto una data pressione,
buonarroti il giovane, 9-346: vuoi lasciar ire / in un punto in malora /
di chiappar la lepre col carro, e lasciar tempo al tempo. -pigliare,
regole e disposizioni di legge, facili da lasciar lettera morta in quelle circostanze di luogo
fagiuoli, xiii-46: or io non vo'lasciar sì bella birba, / per riposar
è saggio modo / quello di non lasciar vuoto il suo cuore, / e come
sì rara, / prometto di costei lasciar la traccia, / a te sì liberale
de gli altri uomini e del non lasciar penetrare il proprio. -comodo,
penso far tutto il contrario: di lasciar tanto a'mia figliuoli, che potranno
26. lasciare uscire, far partire; lasciar erompere, dar libero sfogo. -anche
, ii-1-135: se il cellini volesse lasciar a parte cinque o sei copie del mio
se io non avessi voluto... lasciar libero a ciascheduno il vedere le altrui
, e il padre è padrone di lasciar il suo libero a chi vuole e colle
libera, né posso così al primo lasciar questa lunga usanza mia. marino, xi-14
[s. v.]: 'lasciar libero il posto ': levarsi da
si legge: parlare poco; non lasciar trasparire sentimenti, opinioni, intenzioni;
fare qualcosa: permettere, acconsentire, lasciar fare. zanobi da strata [s
ci aveva consi gliati a lasciar eseguire il licenziamento ai carrara. bor
. 2. lasciare andare, lasciar partire. boccaccio, dee.,
« viaggiare di sera... lasciar di sera la casa... »
, / ahi! troppo grave error lasciar tant'opra / de le licenziose aure
de'dolci carmi il suono / per lasciar me nella più dura impresa, / in
posso né devo pagare due distaccamenti e lasciar l'altro nella miseria. d'azeglio
,... star chietto, lasciar la lingua al beccaio, aver visto il
la gente sciocca; / non ti lasciar morir la lingua in bocca. allegri,
. lucini, 11-406: voglio lasciar parlare un altro sottile critico del pescarese
uomini da bene, era essortato a lasciar cotal litigio o di cercar di comporsi
che suol talor quando la donna nasce / lasciar natura in fasce, / altr'ogli
[dell'arno], per non lasciar dubitare che la pianura della val di
dal lat. liberare 'liberare, lasciar libero '. liverare2, intr
. ariosto, 33-14: ecco finge lasciar l'alloggiamento, / e pon gli
, 2-193: cominciarono a ritirarsi, senza lasciar però di combattere alla lontana. a
, / per una sì selvaggia dilettanza / lasciar le donne e lor gaia sembianza.
moneti, 292: ciascuno di lasciar dopo che è morto / di sé perpetua
tansillo, 106: debb'io dunque lasciar l'amena e vaga / riva del
magrissima o pallidissima (che sembra quasi lasciar trasparire la luce). viani
: vorrai forse... / lasciar il corpo, anche insepolto forse, /
dell'oriuolo in busca, / né lasciar fesso o buco nel viaggio, / con
sguardo). -in partic.: lasciar trasparire i segni di una condizione di
. bandi, 430: risolvettero di lasciar tranquillo il re col suo esercito e
lutto, / morì schernito, per lasciar a noi / de le sue pene il
giustizieri si diede con opportuno istromento a lasciar cadere questo e quel martire sopra quello
non condescendere alle richieste e non si lasciar lusingare dall'esortazioni di alcuno. baretti
. ariosto, 43-193: si dispon di lasciar macon da canto / e cristo confessar
, / ma i primi riti anco lasciar non potè. 2. figur
io credo che il cavalier baranzoni voglia lasciar v. s. erede perpetuo di codesto
l. pascoli, ii-399: molto più lasciar si dovrebbero imperfette quelle opere che sono
cavallo, a cui fa scorta, / lasciar le piaggie di campagna amene, /
affatto volean prima morire / che rinaldo lasciar così tradire. costo, 1-367: sedeva
re: -magno signore, / non lasciar la battaglia più seguire; / perché
. de sanctis, i-io: se vogliamo lasciar queste magre distinzioni di mente, di
. muratori, 7-i-137: né vo'lasciar di dire anche anticamente avere usato alcuno
ha da prendere in età che si possano lasciar i figli maiuscoli e non piccini.
malan col fuscellino, / non ti lasciar fuggir questo festino. -dare il
, / ma i primi riti anco lasciar non potè; / anzi sovente in uso
. croce, iii-27-329: l'utopia del lasciar fare e lasciar passare, ossia dell'
: l'utopia del lasciar fare e lasciar passare, ossia dell'assoluto liberismo economico
calandra, 3-104: mi sapeva male lasciar così due cristiani a guazzar come tinche
ma il pensiero di dover morire e lasciar quel figliolo solo...
salute. tasso, 6-iv-2-111: questi lasciar torride sponde / braman del mondo,
di rimbrotti,... non voleano lasciar passare non malignata la sua sentenza.
amante che non è uno sciocco, può lasciar creder ai maligni che lo faccia per
, li quali dissi non solamente non lasciar mai l'ira presa,...
: risolvè, benché a malincorpo, di lasciar roma e diè a questa sua risoluzione
-liberarsi, mettere da parte, lasciar perdere impegni gravosi, occupazioni 'o argomenti
non hai in te favilla alcuna / lasciar cotant'onor, sì bello stato / e
modo, bisogna aver cura di non lasciar mai perdere il punto. borgese,
25. trascurare, tralasciare, lasciar trascorrere di proposito; disertare, non
fè, marano! / perché di lasciar l'elmo anche t'aggravi, / che
licenziare; dare congedo, accomiatare, lasciar partire. cavalca, 19-75: perché
con ella. -lasciar andare, lasciar libero. leggende anonime, 43:
petrini che la mandava. 22. lasciar scendere, far calare; far cadere.
fornaci e simili, a fine di lasciar libero il passaggio dell'aria.
al dolce tempo il buon pastore informa / lasciar le mandrie, ove nel verno giacque
guerra alla cina, non gli volse lasciar partir da pacchino) gli trattò assai
la precedenza, tirarsi da parte per lasciar passare un'altra persona (per lo
via? bandini, xviii-3-938: il lasciar la briglia lenta a quei cavalli che
ai suoi tempi aveva il difetto di lasciar correre troppo la mano con il condimento
a questi per fini internazionali e a lasciar loro mano libera nell'intera politica conservatrice
croce d'oro sul petto non potevano lasciar in dubbio ch'ei fosse un patriarca od
tempo, prolungare, proseguire, non lasciar cessare. tavola ritonda, 1-492:
guarda al prezzo caro; / ma lasciar vuol le manze agli aretini. buommattei
duro allor, marchese / malaspina, lasciar la patria! capuana, 6-5:
) una partita senza fare o senza lasciar fare alcun punto all'avver- sario.
chiusa della realtà in modo tale da non lasciar margine a problemi né adito a dubbi
baldanza / spirar gli abanti: essi lasciar con gioia / l'euboiche spiagge e calcide
e bucherellate al di sotto, da lasciar immerse in canale, simili a gabbie o
di fè, marano! / perché di lasciar l'elmo anche t'aggrevi, /
fu a miglior vita questo augusto senza lasciar prole maschile. parini, ii-
: così vid'io quella masnada fresca / lasciar lo canto, e fuggir ver'la
cagion, molti masinadieri, / i qua'lasciar passar la compagnia / e poi di
posso né devo pagare due distaccamenti e lasciar l'altro nella miseria. dizionario militare
la fresca, io voglio / anco lasciar la carne secca; massime / che
si debbono tanto minutamente masticare. bisogna lasciar campo alla virtù dell'ingegno di ciascheduno
, e stasera in qualunque modo debbo lasciar napoli. pirandello, ii-1-180: ma
'l mal le monta, non la lasciar in alcun modo gridare. 4.
riserva che nel prossimo taglio si dovranno lasciar per semenza o per allevare, che son
voce 'mattoide ', la quale può lasciar da parte chi
f. doni, 1-149: io voglio lasciar da parte il travaglio dei meccanici scrittori
, 3-12: quando li piedi suoi lasciar la fretta, / che l'onestade da
1-16-316: l'attendere alle parole e lasciar la mente della legge è un far
si perde / l'errante prua senza lasciar vestigio. gozzano, i-165: che bel
l'immoralità dell'amore mercenario, dovrà lasciar stare ogni donna. -con
, / che né pur nuda ha di lasciar costume. /... quando
di non mescolarmi nell'elezione, di lasciar fare a quegli elettori ciò che ispirerà
far che non dica: « fategli lasciar le concubine e tener le barbe »
, così a caso, e per non lasciar bianca la pagina applicherò ad essi que'
voler punto negoziare da sé, ma lasciar mestare a quel manino di gesù nel
manino di gesù nel nostro cuore, e lasciar fare a lui. buonarroti il giovane
r. borghini, i-202: poscia lasciar seccare e sopra [al muro intonacato
d'avarizia, / per prezzo abbia a lasciar sua pudicizia. piccolomini, 1-241:
1-395: dove il sole tramonta, lasciar è solito mesta la terra sotto tumido
vive coll'intero 130: convien lasciar addietro tacque nanfe, i profumi, metodo
quali ci siamo fatta una legge di lasciar per molti e molt'anni lo spirito
a capire. -frapporre, lasciar trascorrere (un intervallo di tempo:
... dovè farsi da parte per lasciar passare due donne che portavano l'occorrente
più saporose. bonichi, 15: lasciar lo troppo e 'l poco / tenendo
sotterrala e prima di morire ricordati di lasciar detto il luogo, acciocché vi si
gine, / volendo il trenta tre lasciar per arra. pulci, 22-
finirà mica così. non si può lasciar passare! -in un'espressione
. / prima ch'io possi mai lasciar d'atarti. cambini, lxxxviii-1-379: la
si conviene l'uno [amico] e lasciar l'altro, lo migliore è da
. bembo, 10-vi-265: sarete contento lasciar passare questa nuvola così minaccievole che ora
mova. 18. far attendere, lasciar prevedere, dichiarare come prossimo il verificarsi
infausta e malaugurata; far attendere, lasciar prevedere. -anche in relazione con una
persuaso a vegliar con lui, a lasciar socchiusa la porta e a starci in
un atteggiamento ambiguo al fine di non lasciar trasparire le proprie tendenze e intenzioni o
essi a lor vantaggio / e a me lasciar la pentola, ch'è rotta.
. a capacitarsi com'egli avesse potuto lasciar qualche parte oscura od ambigua.
/ a maggiore bene, or vuol lasciar soletto / il petto mio, di sì
ed evidente, / si dispon di lasciar macon da canto / e cristo confessar
, fra cui seggio, / qual lasciar, qual prender deggio? / che se
l'una invitar voglio, / di lasciar l'altra mi doglio, / e se
sua, ama dileguarsi modestamente per non lasciar vedere che il suo sogno.
rendere evidente, perspicuo, palese; lasciar vedere o capire (per lo più attraverso
che quella dell'arcadia. 21. lasciar trasparire, palesare, esternare, manifestare
che tra quelle vedute / si vuol lasciar che non seguir la mente. cariteo,
40. essere aperto o spaccato, lasciar vedere il proprio interno (un recipiente
motivò come cosa ingiusta ell'era / lasciar lei così sola entro a quel loco.