accertarmi ch'era proprio lei non la lasciai più. d'annunzio, iv-2-350:
paolieri, 2-228: in ogni tronco lasciai incisa profondamente a colpi d'accetta la
bene che la mia gioventù / la lasciai addormentata, e chiusi adagio adagio i
da non si dire, e la lasciai, dando un urlo e portando la
potere alla tua magnificenza adequare, mi lasciai con isfrenata volontà pigliare. baldinucci, 7-13
veruno de'tuoi santi altari / navigando lasciai sprezzato indietro; / ma l'adipe
: che tempo è ritornar dov'io lasciai / grifon, giunto a damasco in
i-166: oimè, misero or dove ti lasciai? io lasciai la paurosa pecorella intra
misero or dove ti lasciai? io lasciai la paurosa pecorella intra li rapaci lupi.
si mova. nievo, 572: e lasciai scorrere nel suo seno le lagrime che
. idem, 1033: a tergo mi lasciai la grama / che il mondo dice
grama / che il mondo dice poesia, lasciai / i deliri a cui par che
. cellini, 1-108 (252): lasciai le bandelle attaccate ciascuna da capo
, iv-58: allentata alquanto la speranza, lasciai in parte i lieti pensieri, ne'
, iv-58: allentata alquanto la speranza, lasciai in parte i lieti pensieri,.
te penso / che ti allontani, che lasciai da poco.
62): li miei [pensieri] lasciai io dentro dalla porta della città allora
e senza prò, il tempo che andar lasciai. cantari cavallereschi, 53: or
vostro amaro, /... / lasciai cader in vii amor d'ancille.
). targioni tozzetti, 12-6-224: lasciai ordine che se ne cavassero lastre da
, e parendomi più che vere, mi lasciai andare, e diedigliele, acciocché ella
bene disposto verso voi, che gli lasciai la cura di terminare questa cosa, e
l'anno è ormai ch'io la lasciai dolente, / per gire in francia a
veduta di risparmiare un tanto, mi lasciai allettare da quest'offerta fino ad anticipargli
amico. idem, iv-1-505: la lasciai davanti ai suoi grandi armarii di noce
30-75: perch'io il corpo su arso lasciai. cloroarsina, fenilcloroarsina). simintendi
, v-173: i pochi a'quali lo lasciai leggere [il manoscritto] alle volte
fin che fui seco, e noi lasciai che quando / ei mi v'astrinse.
biondo ciuf- fetto, anzi, mi lasciai andare verso di lei alle più strane,
gli è tempo ch'io ritorni ove lasciai / l'avventuroso astolfo d'inghilterra.
, e io baccello, / che mi lasciai inzampognar da lui. allegri, 58
gentil m'è sovvenuto, / di che lasciai ch'era da lui fuggita, /
govoni, 3-29: così io ti lasciai venire avanti, / bagnato il viso
comisso, 1-118: disperato, mi lasciai abbandonare sul divano nello stesso istante che
giusti, 2-124: malinconico / lasciai di pisa / la baraonda / tanto
/ che la barbagia dov'io la lasciai. landino, 184 [purg.,
scrittoi. sbucò dalla mia parte, vi lasciai cader dentro la mia carta da visita
de pannello che partendomi / a placidia lasciai: questo è bastevole, / quando non
, 8-44: tentandomi il demonio, mi lasciai porre il basto da un frate.
6-141: la mia gioventù / la lasciai addormentata, e chiusi adagio adagio i battenti
: nel partire da firenze, ti lasciai un biglietto di congedo e ti pregava
mi vergognai, e da quel giorno lasciai perdere le biglie. calvino, 1-253:
lira '. svevo, 5-292: lasciai che di bolli... e documenti
di quello pinzocorone di romolo, e lasciai a bernardo mio facessi a lui capo;
bentivoglio, 5-895: io pur qui ti lasciai ridente e lieto / brancolante su l'
. d'annunzio, iv-1-505: la lasciai davanti ai suoi grandi armarii di noce,
il legno santo, che dove vi lasciai melancolico, v'abbia fatto burlièro. garzoni
quei luoghi stessi ed oggetti, mi lasciai facilmente persuadere da quei pochi che sentivano
, ma faceva resistenza, allora lo lasciai aperto e scesi a precipizio.
: vedendomi ridotto a mal partito, lasciai livorno e andai a colle di val
dì che su nave a lunghi remi / lasciai di creta i nevicosi monti *.
discreto, mostrai di non accorgermene, lasciai cadere il discorso più e più volte,
mia? ». doveva pur dirmelo. lasciai cadere la proposta come se fosse un
aretino, 8-13: e così mi lasciai guidare da lui, come l'orbo
questa e l'altre robbe ch'io lasciai costì sono in sicuro, pregando di
; per la qual cosa io non lasciai fare altrimenti fuoco, ma empiei quel mio
mi camuffavano. docilmente, me le lasciai calzare. su quei mezzi tacchi di
scordi maggiormente di mandarmi le calzette che lasciai a casa per farle tingere. manzoni
., 28-5: sanza più aspettar lasciai la riva, / prendendo la campagna lento
, dall'altro che l'aveva bellissima. lasciai durare l'inganno per qualche attimo,
mi ruppe tanto il capo che mi lasciai vincere. firenzuola, 218: finalmente
mi bisogna: / la qual dianzi lasciai, se vi sovviene, / che in
caldo; per la qual cosa io non lasciai fare altrimenti fuoco, ma empie'quel
cascassi / là dove al tutto libertà lasciai. cartel ti, 8: perché questi
casse e d'una valigia ch'io lasciai ne lo spedale. carletti, 257:
quel termine casto / ch'io la lasciai quand'io andai a orvieto, /
questa e l'altre robbe ch'io lasciai costì sono in sicuro. foscolo, v-144
osceno. aretino, 8-106: mi lasciai toccare fino all'organo, ma volendo
/ dal di che la mamella / lasciai. sacchetti, 198-82: disse che gli
sanza altre cirimonie di licenzia, e gli lasciai insieme soli. varchi, 18-2-210:
e donde / non molto lunge poi lasciai la vita, / darotti un certo ed
la mano su la cetera, mi lasciai cadere giuso in terra. 2
): li miei [pensieri] lasciai io dentro dalla porta della città allora
che di ciò intesi, molto chiaramente mi lasciai intendere che stimavo questo argomento vanissimo.
dalla chiusa de'denti uscirmi spesso / lasciai con laude. -in chiusa: al
insieme / parole e sangue; ond'io lasciai la cima / cadere, e stetti
al cimiterio. svevo, 3-556: lasciai quella stanza proprio perché essa era divenuta
compagni, il manto / nella stoltezza mia lasciai tra loro, / non isperando un
tenere un cocomero all'erta, / mi lasciai finalmente uscir di bocca / che quel
nulla. svevo, 3-682: mi lasciai innocentemente trattenere dall'andare a casa a
alle spine. redi, 16-iii-338: lasciai che dalle tagliate vene del collo ne
par., 19-18: ed in terra lasciai la mia memoria / sì fatta,
. f. frugoni, xxiv-1017: mi lasciai anch'io portare dalla corrente a fior
foscolo, xv-546: ier l'altro ti lasciai col desiderio di sapere notizie di
muove a gambettare / nell'acqua, lasciai fare, / ché si conforta la
gravezza del frustro del conoidale rettangolo che lasciai a v. s. m. r
: per questo peccato ch'io ti lasciai, febo indignato con meco m'ha
, dall'altro che l'aveva bellissima. lasciai durare l'inganno per qualche attimo,
i dolci colli, / ov'io lasciai me stesso, coprian vesti / di bianche
magnifico m. ieronimo, ché lo lasciai in su la corda tutta notte..
, i-61: nel corrente di quel maggio lasciai l'accademia, dopo esservi stato quasi
del corrispondente. monti, iii-260: lasciai in napoli al mio banchiere ed amico luigi
37: un pomo per te cader lasciai, / e tu altrove fuggisti a tutta
lo mezzo, ma per cortesia sì gliele lasciai. varchi, 23-138: nessuno va
stolto! ché in serbo / undici ne lasciai nel patrio tetto / di fresco fatti
a mente / quel giorno ch'i'lasciai grave e pensosa / madonna, e
). michelangelo, i-1-403: io lasciai... questa cura di questi
duo cavalli. tasso, 8-55: lasciai cura / ch'avesse degno onor
): li miei [pensieri] lasciai io dentro dalla porta della città allora
e portai meco l'arme, e lasciai cura / ch'avesse degno onor di sepoltura
v'intendete di fare; li miei lasciai io dentro dalla porta della città allora che
novo giorno, / sanza più aspettar lasciai la riva / prendendo la campagna lento
l'arme. goldoni, vii-556: lasciai la lettera, scrissi un viglietto,
/ principio al buon camin ch'allor lasciai. tasso, n-ii-257: or m'accorgo
p. della valle, 144: gli lasciai andare a diavolo e restai solo a
giucò di schiena; / io mi lasciai cader giù per la pena. varano,
degli uomini. varano, 144: lasciai l'ampia cittade ove difesi / mal
beltà caduca e frale, / e lasciai l'immortale; / sana, signor,
io ho abbandonato la casa mia e lasciai la eredità mia; diedi la diletta
novo giorno, / sanza più aspettar, lasciai la riva. testi fiorentini, 124
che io da me partir ier la lasciai! / o dolce bene, o caro
certo punto, li buttai via e lasciai libero l'occhio di guardare dove gli
sì dolce superba, / ch'i'lasciai per seguirla ogni lavoro; / come l'
. guerrazzi, 6-143: molte vi lasciai discorrere e menzognere lodi in vantaggio della
discreto, mostrai di non accorgermene, lasciai cadere il discorso più e più volte
disebriato dallo sfogo delle versate parole, lasciai di scrivere, e quel giorno non vi
io mi mossi al volgare comento e lasciai lo latino. cavalca, 6-1-162: in
potei andare oltre il libro i, e lasciai la cosa per disperata.
quelle liquide vie con animo dispiacevole, lasciai le piacevoli contrade. = deriv
v. franco, 320: quivi lasciai nel mio partir la vita, / ch'
, udito che tu mi domandavi, lasciai il giuoco in pendente e venni via
dì 26 partimmo da cesena; dove lasciai il treccia, mio cavallo grosso, per-
soldati, 203: quando la lasciai, al portoncino della sua abitazione in brook
/ per quella boce ch'io andar lasciai, / ché non la posso fornir tostamente
/ e la toga deposta, altrui lasciai / parolette smaltir mendaci e false. /
scarsella per fede, che io lo lasciai mettermi l'anello. settembrini, [
in quella parte, / ov'io lasciai il mio bene, / là, onde
nievo, 457: fin qui io lasciai correre senza argine quel fiume di eloquenza
non continuare le questioni ripartii subito e lasciai che la mia matrigna disponesse lei dell'
/ calice doppio, e ch'io lasciai partendo, / eredità d'enéo sacra,
alcuna della vostra spettabilità, da che vi lasciai con sì bel ginnasio che pure allora
e io cieco, e io forsennato mi lasciai prendere all'esca...,
prendere all'esca..., mi lasciai rinfocolare da una simile mistura queste vecchie
pone / delle città, ch'i'lasciai in esilio, / e l'armi,
all'orlo del precipizio, e ti lasciai lì, esposta, senza riparo, senza
, v-123: gli è vero che lasciai al 'briccone 'da rovereto la preghiera
poi che si seguisse non so; la lasciai estricare da voi. -rifl
comisso, 1-118: disperato, mi lasciai abbandonare sul divano nello stesso istante che
de la pagnotta. lalli, 1-76: lasciai con venti navi il frigio lito,
pezzo e sapeva giocarci. anche stavolta lasciai fare e mi fermai. -non
che queste donne mi dissero poi che io lasciai questo farneticare. sacchetti, 256:
tinello la mia cavalcatura, che vi lasciai felice in compagnia di due fascine di
diceva di ruggiero, / il qual lasciai sopra frontino armato / con balisarda posta
speme del mio pervenire, / vinto, lasciai la speme del viaggio, / le
per la sua orgogliosa violenza, io lasciai alla posterità disciplinato nella giustizia, venerato
parer donna. tassoni, viii-3-103: io lasciai di scrivere per non entrar seco in
sempre franco, / ché mai non lo lasciai morder dai cani, / né da
. michelangelo, v-403: io lasciai questo carnovale questa cura di questi ferri
pascoli, 592: i miei cari lasciai nelle lor fosse / dormire avvolti in
donna e lattante un figliuoletto e tante / lasciai ricchezze. imbriani, 1-55: invece
difficoltà maggiori. pulci, 5-44: lasciai venire a me questo ghiottone, /
... finsi un pretesto e lo lasciai, senza più cercarlo in due mesi
.. finsi un pretesto e lo lasciai, senza più cercarlo in due mesi
seguente. moravia, xi-508: mi lasciai trascinare dall'amico costantino al circolo sociale
m'ingolfai tra la folla, mi lasciai portare dal suo flusso d'onda, entrai
vagheggiare. parini, 318: deh lasciai ir quel ragazzo d'amore; / ch'
giorno, / sanza più aspettar lasciai la riva, / prendendo la campagna
affrettai oltre il dovere; sì che lasciai trascorrere molte cose. -assol.
. cino, iii-24-11: quando il lasciai, piangea sì fortemente, / che
franco, / ché mai non lo lasciai morder dai cani, / né da
, 38: fondato sopra la sperienza, lasciai la qualità di tali cibi e di
mi fosse riuscito una fregagnuola, lo lasciai andare dove volse. g. m
in que canesti, e né men lasciai le fregole in terra per vestigia, poiché
io volendo fuggire partimmi da loro, e lasciai il mondo. filippo degli agazzari,
parla con seco pel viaggio, / lasciai venire che la gabella e 'l frodo /
del frusto del conoidale rettangolo, che lasciai a v. s. m. r
a gambettare, / nell'acqua, lasciai fare. a. pucci, 4-285:
e torta / per far ov'io lasciai l'alma ritorno, / spargendo il cielo
, ti dirò che lunedi alle undici, lasciai virla, per andare a rivalta.
sotto l'invocazione del genio buono vi lasciai i giorni addietro, acciò che ad
e'giucò di schiena; / io mi lasciai cader giù per la pena. ariosto
io scalzai e svelsi il tubero; lasciai, sul davanzale, la cipolla asciugasse;
molti fuscelletti di scopa ben aguzzati; lasciai che si rasciugassero, e poscia con
dì 26 partimmo da cesena; dove lasciai il treccia, mio cavallo grosso,
guai, di gridi, / mi lasciai sotto capovolto il male, / e giunsi
/ la figliuola d'amon, la qual lasciai / languida dianzi in amorosi guai.
il legno santo, che, dove vi lasciai melanconico, v'abbia fatto burliero.
/ i miei cari penseri e 'l cor lasciai! michelangelo, i-105: chi morto
addobbo. cellini, 584: vi lasciai... tutto il guarniménto della
gazza, è vero, percioché mi lasciai 'mboccar le parole. f. corsini,
a calzarmi ed andai a lui, e lasciai la maddalena mia donna in camera,
mio. panzini, ii-14: al mattino lasciai piacenza, ancora immersa nel sonno.
dei pesci. cicognani, v-2-111: lasciai lo studio dell'avvocato...
: le xxm staiora di quel mio cognato lasciai stare, perché era troppa impresa.
determinato a tentar l'impresa, mi lasciai così tentare da l'empio, che nelle
6-ii-624: uscendo dall'uscio sdrucciolai e lasciai la mia nobile impronta sulla neve
far io, che, sciocco, mi lasciai incarrucolare all'andarvi. a. a
. zanotti, 1-9-32: io il lasciai già in venezia, che era sano
boccaccio, i-166: deh, ove lasciai io la mia biancofiore? tra coloro
me misera! io partendo dalla tenda ti lasciai vivente: ora tornando ti ritrovo morto
, 1-235: quando a quindici anni lasciai il monastero mi sentivo già addosso,
. comisso, 1-118: disperato, mi lasciai abbandonare sul divano nello stesso istante che
inganno involontario. pirandello, 6-453: lo lasciai nell'inganno, che mi trovassi lì
/ che fate voi da poi che vi lasciai? vasari, i-935: un priore
, 212: dal giorno, che lasciai la patria avita, / io fui da
/ e non ne presi, sì la lasciai gire. 7. sm.
, 209-3: i dolci colli ov'io lasciai me stesso, / partendo onde partir
iii-327: quando lo veddi partire non lo lasciai guari inoltrare che lo chiamai dicendo:
, forato, come tu mi vedi, lasciai loro di me sanguinosa e ben vendicata
cantù, 1-153: come gli altri mi lasciai inorpellare, e mi credetti divenuto un
. soffici, ii-373: un giorno lasciai nel suo ufficio addirittura tutto un inserto
di roma. bigiaretti, 11-258: la lasciai sfogare ancora un po', lasciai che
la lasciai sfogare ancora un po', lasciai che ripercorresse tutta la gamma della sua
. musso, 199: mi lasciai accusare per iscusarvi,... inspinare
. monti, x- 4-464: vi lasciai conquiste, / trovo sconfitte; ed il
i-473): petrone nel mio letto lasciai pur a canto a domicilia, e qui
petrarca, 249-14: così in dubbio lasciai la vita mia: / or tristi
: se ben mi ricorda, vi lasciai / quando la donna, onde s'è
del magistrato, /... / lasciai di loro arredi e di lor fregi
rodope falsa inveschiate di modo che vi lasciai tutta la mia piuma. chiari,
: nelle poche cose che allora mi lasciai giovenilmente sfuggire dalle mani veggomi continuamente lacerato
cellini, 2-113 (497): io lasciai passare parecchi giorni, tanto che io
vorace, lagarto tenace, ma morendo lasciai tutto. = deriv. dallo spagn
langa'. 10 sono un uomo e lasciai da giovane il mio paese, con
r. zeno, li-7-148: lo lasciai con la ciera molto languidetta. boldoni,
la figliuola d'amon, la qual lasciai / languida dianzi in amorosi guai.
ragionamenti, volsi largo, e non mi lasciai intendere. 51. prov.
de la tosa, / io la lasciai che gran merzè mi chiese. dante,
26-110: da la man destra mi lasciai sibilia, / da l'altra già m'
combatte! cornaro, 38: lasciai la qualità di tali cibi e di tali
prescrisser le parole sue, / ch'io lasciai la quistione e mi ritrassi / a
10 mi mossi al volgare comento e lasciai lo latino. idem, par.
/ donna gentil, e dentro a quei lasciai / misero, l'alma, che
vignone a'dì 23 del presente, e lasciai la lettera a giovanni biliotti, che
. firenzuola, 987: ma io le lasciai pegno una mattina / a roma all'
stanotte. petrarca, 250-10: lasciai li occhi tuoi molli / e sforzata
tuo animo, lasciai di temere. novellino, 34 (62
]: non glielo scrissi, ma gli lasciai detto che non si scomodi più.
anch'io più degli altri: li lasciai tutti indietro. pea, 7-3: vòltati
e lattante un figlioletto e tante / lasciai ricchezze da quetar qual uomo / che
io non sapea, ch'errante / ir lasciai senza legge. -disordinatamente.
infelice. tarchetti, 6-ii-42 5: lasciai scendere la sciabola leggermente, egli vide
per liberarmi io slacciai la tunica, gliela lasciai e fuggii. moravia, xi-507:
. gonzaga, ii-53: lasciai [la toga] nelle mani di quella
giorno, / sanza più aspettar, lasciai la riva, / prendendo la campagna
. oliva, i-1-108: onde come lasciai eliseo per appigliarmi ad adamo, così
venni / in una penna, / lasciai il calamaio e la penna, /
io mi mossi al volgare comento e lasciai lo latino. idem, conv.,
xlvii-200: sì di lieve pigliar mi lasciai. storia di tobia e tobiolo, 13
l'anno è ormai ch'io la lasciai dolente, / per gire in francia a
di bosone su la morte di dante lasciai; perché era un po'troppo lorda cosa
tolleranza. pavese, 1-13: lo lasciai sotto il portone di madama angela,
con maestrissima mano niuna parte in me lasciai senza bellezza nell'essere suo. baiardi
. c. croce, 250: lo lasciai in letto alquanto pesto, e,
giannotti [tommaseo]: io la lasciai, anzi che no, ma-
mal'ora nata! / mia sorella lasciai ne la vallata. -va'in
/ dal dì che la mamella / lasciai, finché si svella / da me l'
all'inferno, urlai, e gli lasciai andare la canna mancina nel core:.
: / da la man destra mi lasciai sibilia, / da l'altra già m'
mutazione da quel tempo ch'io il lasciai? stigliani, 249: ha [
suo poter la patria, 10 pur lasciai. capuana, 15-131: ci declamava i
berni, 14-16 (ii-6): io lasciai agricane e sacripante / che si davan
divozioni e detti de'salmi, la lasciai con le sue percanta- zioni. metastasio
par., 19-16: in terra lasciai la mia memoria / sì fatta, che
giuseppe di santa maria, ii-196: lasciai a questi memoria di riscuotere li detti
il mio studio sul 'diritto'e lo lasciai lì senza menarlo a termine, impedito dalle
distratto e menimpipo, che... lasciai lì di botto la narrazione delle mie
marcassite. boiardo, 1-21-63): lasciai la corsa e venni al pomo d'
e per istare a speranza d'essa lasciai molti belli e gran parentadi i quai
che la mia compagnia, che io lasciai, / gli raccomando con affezione.
un momento, o almeno da essa mi lasciai cullare. minimizzare, tr.
grandezza del capitolo e per dimenticanza il lasciai. la grandezza però non deve esser minor
che vien d'armenia, un giorno le lasciai. tasso, 14-581: se puro
colpo. barilli, 1-66: gli lasciai andare, come un 'boutade'finale,
serrato smalto. chiabrera, 1-i-456: lasciai le rive del bellissim'arno, / rive
spugna. cellini, 563: lo lasciai freddare [il mastice] tenendolo pure
il povero artista ringrazia ». così lasciai, come ho detto, sul marciapiede
tutte le ragazzesche fatiche mie letterarie, che lasciai in un monte, in quel smarrimento
e tra gli avviliti suoi servi, lasciai l'adorabile mio palatino. cavacchioli,
io mi mossi al volgare comento e lasciai lo latino, l'ordine de la intera
e, specialmente essendo tu lontano, lasciai che villari facesse quel che meglio credeva
penne, mutai mia fortuna e vi lasciai il corpo. aleardi, 1-479: una
sia stato. montale, 5-72: lasciai le cime delle aurore / disumane pel gelido
io mi mossi al volgare comento e lasciai lo latino. idem, par.,
agli armeni, una delle altre quattro lasciai a prò d'un povero mutolo. d'
con solamente farlo vedere manoscritto, lo lasciai doppo lungo tempo negletto in un canto
che su nave a lunghi remi / lasciai di creta i nevicosi monti. [
è quel di co'nòccioli che lo lasciai! -fare, giocare a o di
. fogazzaro, 1-77: da quando lasciai torino ho sempre condotto vita nomade,
: ora la quarta nottata, ce lo lasciai andar tutto; e nel sentircelo il
il varco? crudeli, 1-33: lasciai l'odiate piume, / ed al notturno
sott'acqua andare. / io lo lasciai nel mare, et a gran passo /
novo giorno, / sanza più aspettar, lasciai la riva. calvino, 1-28:
che sia tornato sereno? - io lasciai il cielo molto nuvoloso. pallavicino, 6-1-198
sbeffavano: ma io per questo né lasciai di notare né meno di parlare.
e tendeva le mani, ma io gli lasciai andare la mia lancia falcata nell'addome
giuliani, i-517: io non lo lasciai, lo tenevo d'occhio nella folla
core / d'ardentissimo amore, / lasciai l'odiate piume. pedemonte, ii-258
ix-372: non dissi nulla e mi lasciai baciare ed abbracciare da quella donna odiosa
'egoistica ', e, se lasciai correre, con le altre varie (utilitaria
., 28-6 [var.]: lasciai la riva, / prendendo la campagna
o per compassione ai loro accidenti le lasciai andare. mazzini, iii-1-286: le
onestissima vita. ariosto, 28-96: lasciai che ver pro venza [
- sì... io lo lasciai dianzi in opera. d. bartoli,
quello e'miei dolori, mi lasciai trasportare a suo talento dalla fortuna.
. d'annunzio, iv-1-505: la lasciai davanti ai suoi grandi armari di noce
scritti che nella foga degli anni mi lasciai trasportare a buttar giù, ma pensarne
di consentirlo mal volentiere, pure mi lasciai toccare fino a l'organo, ma
bolgia. g. morelli, 509: lasciai questo luogo, perché pensai fuggire l'
al partire mio di qui io ci lasciai. tasso, n-iii-783: egli volse
sortei / promissi fede, e 'l cor lasciai per pegno * / sì ch'egli
. foscolo, xvii-371: io lasciai ordine eh'ella e il pittore egregio
... /... / lasciai le piume e con l'ovatta intorno /
asino, e per gran sorte ne lasciai uno grasso e pacioso nella rimessa di
/ ma 'n palese nessuna or vi lasciai. lamenti storici -pisani, 91: in
verdi delle palme-palmira. volponi, 2-100: lasciai l'auto e mi riparai tra le
f. doni, 2-69: io lasciai l'uccellaia de'tordi e attesi a tender
. gozzi, 109: le lasciai, senza ch'ella se n'avvedesse,
de la tosa, / io la lasciai che la gran merzé mi chiese.
, 1-iii-918: quanto a'vitelli, la lasciai passare. -non passare avanti:
mi ruppe tanto il capo che mi lasciai vincere. ghislanzoni, 42: i contadini
-come sono, com'io gli lasciai? -dice il proposto. piglia costui e
ben la morte o 'l trentamila, / lasciai venir a me questo
portò l'ulivello... che li lasciai pegnio per li denari montava l'
più che in qualsiasi altro luogo, lasciai la spoglia della mia primavera, una
4-422: udito che tu mi domandavi, lasciai il giuoco in pendente e venni via
voi v'intendete di fare: li miei lasciai io dentro dalla porta della città allora
monti, 5-304: quando per voi lasciai l'empireo regno / io mi crebbi d'
/ no che il cielo peranco io non lasciai: / ancor vi sono, egli
divozioni e detti de'salmi, la lasciai con le sue percantazioni. =
qualche poco peregrina reminiscenza, io mi lasciai cadere di schianto, e questo forse
piedi. boine, iv-91: li lasciai senza saluto pian piano zitto.
, e quanto agli eredi del visir li lasciai in pace. vittorini, 6-129:
: il pargoletto... / lasciai nell'antro e me ne corsi ratto /
rosso. pavese, 7-17: la lasciai sotto i portici. stava in piazza
mazzini, i-803: se da quando lasciai napoli tutti i nostri, rassegnandosi a
cantù, 3-92: allargai le mani, lasciai cascare la scodella
g. gozzi, i-5-139: io ti lasciai già nella patria tua, che tu
nel mare. chiari, 2-ii-58: mi lasciai cadere a piombo sulle punte de'piedi
aurato lume / spandesse i raggi suoi, lasciai le piume. forteguerri, 1-78:
rodope falsa inveschiato di modo che vi lasciai tutta la mia piuma. -mettere le
di visita. alfieri, i-130: lasciai il polizzino di visita con una commendatizia
per arrivare al mercato del pesce mi lasciai guidare dal naso; ce n'era
pomice. montale, 5-72: quando lasciai le cime delle aurore /...
per tornare ai colli lieti / ch'io lasciai pochi dì, tanto ridenti / di
schiudere. lastri, 1-v-160: io lasciai quei pochi mori, che mi furono
da potere alla tua magnificenza adeguare, mi lasciai con isfrenata volontà pigliare. valerio
f. dambra, 24: io lasciai una mia figliuola in man de'corsali,
voi v'intendete di fare: li miei lasciai io dentro dalla porta della città allora
... è vero: io mi lasciai portare (come dicono) altre volte
più tanta collera contro a'bagiani e gli lasciai gonfiar a lor posta come i ranocchi
e pubbliche. serra, iii-247: io lasciai proposte e promesse, curiosità e ansie
donna e lattante un figliuoletto e tante / lasciai ricchezze da quetar qual uomo / che
i'salsi e te su l'erba / lasciai, tanta paura il cor mi prese
idem, purg., 28-5: lasciai la riva, / prendendo la campagna lento
assaltarla. da ponte, 162: lasciai correre tre settimane, e non vedendo alcuna
pavese, 8-21: negli innumerevoli tentativi prepoetici lasciai appunto cadere, sgualcendoli, i modi
prescrisser le parole sue / ch'io lasciai la quistione e mi ritrassi / a dimandarla
più che in qualsiasi altro luogo, lasciai la spoglia della mia primavera, una specie
/ e non ne presi, sì la lasciai gire. -esclusivo, possessivo
g. bufalino, 1-115: lo lasciai davanti al cancello, col suo baule
vien più lenta, diceva dante; ma lasciai correre una pessima recita per fare un
roma col breve di nostro signore e lasciai el signor archidiacono assai quieto quanto al
io mi mossi al volgare comento e lasciai lo latino. l'ordine de la
sua condotta, ma io non lo lasciai proseguire. alfieri, 1-9: l'ira
. marco foscarini, lxxx-4-702: io lasciai la corte determinatissima di voler presidiare l'
, stracciando que'fogli stiracchiati, gli lasciai sul pavimento infranti e bavosi. magalotti,
sostenermi alla prova..., mi lasciai festeggiare... essi nella pagella
f. frugoni, ii-338: io non lasciai di seguire il mio padrone amorevole,
voi non avete provedenza, / il lasciai con sì debile potenza / ched e'non
passato per le cagioni a tutti note lasciai di leggere la prima terzana. dopo la
moglie. nievo, 4-203: io mi lasciai minchionare da buonissimo diavolo, battezzando per
studio sul 'diritto 'e lo lasciai lì senza menarlo a termine, impedito
barbagia dov'io la [nella] lasciai. idem, par., 15-99:
case. cassola, 2-13: mi lasciai alle spalle la grigia casa cadente,
un battere il capo nel muro, lasciai andare l'acqua alla china. redi
o pur rivolgermi per la toga che lasciai nelle mani di quella putrida lenocinia. f
mentre vissi puttana, fui puttana; né lasciai a fare cosa che dovesse una
che la portate la notte; io la lasciai nella loggia in sul quadro.
.. / -madonna sì, / lo lasciai quinamonte dov'egli è. =
. 'mi prese la rabina e gli lasciai andare un manrovescio '. p.
caldamente. nievo, 792: lo lasciai... partire; e lo raccomandai
in sirvan. chiari, 1-iii-145: lasciai raccomandata mia figlia alla mia cognata,
del fiume. chiari, 2-ii-62: non lasciai di raddoppiare il passo e di radere
ella sia una fanciulletta come io la lasciai e debbo fare uno sforzo per rappresentarmela
s. agostino volgar., xxi-508: lasciai uscire le lagrime le quali io rattenevo
, ii-204: amor, poich'io lasciai tuo gentil regno, / la vita mia
annunzio, 8-33: io era pia. lasciai il mondo per chiudermi in un chiostro
mi raccomandai di cuore alla providenza e mi lasciai per qualche tempo condurre dal vento.
e senza prò, il tempo che andar lasciai. girone il cortese volgar.,
vorace, lagarto tenace, ma morendo lasciai tutto; e nel mio testamento altra
nel mio testamento altra parola più non lasciai replicata che 'lascio '. orsi
scudi d'oro, i quali apposta io lasciai perché mi fussino mandati per il mio
a legger, dove in vero / lasciai, com'io facea, di legger presto
mezzo il petto il core, / lasciai lor via seguir quegli altri miei,
tendeva le mani, ma io gli lasciai andare la mia lancia falcata nell'addome.
p. e. gherardi, cxiv-20-346: lasciai per ricognizione al macchinista sei zecchini d'
borsa?., ah! la lasciai al caffè. bersezio, 223: tira
vestigio di quella roma antica che ci lasciai ha già diece anni, quando me ne
ha speso a ciò dei denari che gli lasciai, intendo rimettergli. moretti, iii-468
fu- scelletti di scopa ben aguzzati: lasciai che si rasciugassero, e poscia con
sera, quando quello / terzo sonecto lasciai ismozicato. / oppure i'l'ebbi
valore, quasi biscia che rinovelle, lasciai la scorzia della mia antica ignoranzia.
c. i. frugoni, i-n-168: lasciai parigi a volo, / ch'ogni
230: lo [il gesso] lasciai riposar tanto che facesse presa. algarotti,
iii-397: figuratevi con qual ripugnanza mi lasciai staccare dal seno l'unica cosa che
presidio nemico. garibaldi, 2-152: lasciai la fanteria indietro agli ordini del prode
. f. marsili, 1-i-141: non lasciai di parlar alto e risoluto quanto mi
presente a seguir vegno, / dove sopra lasciai la istoria mia. galileo, 4-3-101
. cieco, 25-4: lo vi lasciai rinaldo motteggiante / di quel che già
, xiii-659: l'x e l'ipsillon lasciai da canto, / qualche nuova temendo
quanto seccato e ristuccato, non mi lasciai cogliere in vita mia più di due o
le parole sue, / ch'io lasciai la quistione e mi ntrassi / a dimandarla
due celebri uomini; ma non mi lasciai ritrovare, quando mi si ricercò per presentarmi
, 28-4: sanza più aspettar, lasciai la riva, / prendendo la campagna
. f. frugoni, v-264: mi lasciai rapire dal genio fiorito e vedendo che
darmene. faldella, 2-194: io lasciai scioccamente e ignomi- niosamente rosicchiare le sostanze
come lo fermamente. boiardo, 1-21-63: lasciai la corsa e venni al pomo d'
brusco, e colla mano rovescia gli lasciai correre una potente ceffata. 3.
legno santo, che, dove vi lasciai melanconico, v'abbia fatto burbero. per
f. f frugoni, v-264: mi lasciai rapire dal genio fiorito, e vedendo
breve ma salutifera e feconda vacanza, lasciai bulciano a piedi, per raggiungere attraverso
insieme / parole e sangue; ond'io lasciai la cima / cadere, e stetti
; gli respirai contro le froge, mi lasciai respirare in faccia, comunicai con l'
. prose fiorentine, i-6-220: mi lasciai tentare a ciò credere dal conoscere alcuni
uno sbalzo. pratesi, 5-323: lo lasciai sgusciare di mano, e lui se
forse fea meglio: / io lasciai che qual puledro, / quando dà
miracolosamente ad una morte quasi sicura. lasciai il letto dopo un anno di malattia,
o imperiale. cino, 198: lasciai la patria e gli onorati scanni.
il giovane, 10-945: qui mi lasciai scappar le rise affatto. b. corsini
. gli trassi, e ognor taciturno gli lasciai pianamente cadere nel più bel seno ch'
dell'ambra e più dell'oro. / lasciai poi, ma con decoro, /
. nievo, 747: ieri mattina lasciai un malato che mi sembrava in via
e fermarsi. cancogni, 25: lasciai cadere il guinzaglio, e leo, puntando
sannazaro, iv-105: nel correre mi lasciai dietro idalogoet ameto, i quali eran fratelli
tigna. luzi, ii-417: lasciai senza forza d'andarmene che il
, 309: era lì comodo e mi lasciai andare sul- = voce di etimo incerto:
presi piùtanta collera contro a'bagiani e gli lasciai gonfiar a lor posta come i ranocchi
presi piùtanta collera contro a bagiani e gli lasciai gonfiar a lore osta come i ranocchi,
si, / pur volentieri vincer mi lasciai: / ivi la notte agiatamente trassi
, voglio ritrovare quel sandalo sdrucito che lasciai tra i salci. morante, 2-80:
, 596: vista la mala parata, lasciai le staffe... e rimasi
mi toma amente / quel giorno ch'i'lasciai grave e pensosa / madonna, e
notabile quello della corteccia e della segatura lasciai lo essere di se stesso a se medesimo
mi cadde di mano la lettera e mi lasciai andare abbandonato su la mia seggia.
loro lavoro? idem, i-251: lasciai che le gambe seguissero sul pedale
polvere; ma io non ci pensai e lasciai il fagotto do- v'era in capo
una lettera a mio padre e la lasciai spiegata sopra un armadio. niccolini, ii-362
seppellire dentro. boine, iv-91: li lasciai senza saluto pian 15. rifugiarsi
. nievo, 747: anche ieri mattina lasciai un malato che mi sembrava in via
che sia tornato sereno? - io lasciai il cielo molto nuvoloso. g. gozzi
ii: delle servitù stabilitemagnificenza adeguare, mi lasciai con isfrenati volontà per fatto dell'uomo
. boccaccio, i-166: deh, ove lasciai io la mia biancofiore? tra coloro
avuto el mio garzone, che io lasciai qua, amalato dal dì che io
amoroso nodo,... mi lasciai con isfrenata volontà pigliare, aggiungendo al
il giovane, 10-945: qui mi lasciai scappar le rise affatto. / e a
, 8-21: negli innumerevoli tentativi prepoetici lasciai appunto cadere, sgualcendoli, i modi del
amorosi affanni / mi spaventar sì ch'io lasciai la 'mpresa. boccaccio, dee.
coscienza mia. pellico, 4-23: lasciai ridere, e non opposi sillaba. ghislanzoni
le ragazzesche fatiche mie letterarie, che lasciai in un monte, in quel smarrimento che
smarrita campatila, 1-4-1: io vi lasciai seguir la via smarrita / e al
abbattei a legger, dove in vero / lasciai, com'io facea, di legger
, / e di quel ch'io lasciai soglio natio, / che m'offre adesso
12-139: tomo a'guelfi, ch'io lasciai in bologna, / quale avìe soldo
. marco foscarini, lxxx-4-702: io lasciai la corte determinatissima di voler presidiare l'
forza un sorso di brodo consumato, lo lasciai, con la speranza che avrebbe trovato
. monti, 9-472: ivi molta lasciai propria ricchezza. / qua venendo in mal
radici. ghislanzoni, 1-121: mi lasciai cadere [io ragno] dalla parete e
carducci, iii-30-9: a tre anni lasciai la patria e fui sotterrato nelle maremme
della fecondità spallanzani, iii-424: li lasciai allora sotto chiave, la quale portai con
sera » / dicea ella « ch'i'lasciai li occhi tuoi molli / e sforzata
né segno. praga, 4-129: mi lasciai andare giù per lo scheggiato in fondo
e speronati. foscolo, xv-395: lasciai il cavallo ch'egli m'avea prestato
novo'orno, / sanza più aspettar, lasciai la riva. g. gozzi, 6-125
foscolo, alx-268: finalmente io gli lasciai schiettamente urto violento (anche in frasi iperb
bello, vivo, spicco, come lo lasciai qua! -ben rilevato (le
doro che aveva sonno, e li lasciai a spiegarsi, loro due soli.
una lettera a mio padre e la lasciai spiegata sopra un armadio. l.
c. gozzi, 4-65: io lasciai quella molto screditata / e il fratei
ultimamente andare a roma, io vi lasciai quasi la vita, e ancora ne son
degli amanti. guazzo, 1-1: mi lasciai dalla squallidezza del - decadere
, sfiancarsi. giuliani, i-457: lasciai di lavorare perché mi s'era ammalata
ogni istante. foscolo, xv-395: lasciai il cavallo ch'egli m'avea prestato,
, par., 19-18: in terra lasciai la mia memoria / sì fatta che
delle strade e deputato dell'ospitale, lasciai la di lei lettera. -capitano di
). muzzarelli, 9: mi lasciai ai piedi straportare incontra tonde circa mezzo
^ ià ferma. pafiini, 27-572: lasciai officine macchine e onori a mio figlio
, consunzione. giuliani, i-457: lasciai di lavorare perché mi s'era ammalata
sublimo / la mia [spada] lasciai. tansillo, xxx-3-202: se ho reo
ii-2-120: io, o didina, vi lasciai molto ragazza; e appena mi avete
dal mortai mio velo, / io lasciai lagrimosi gli occhi tuoi. 7
de'sviamenti, ov'io inesperto mi lasciai condurre. papini [in lacerba, iii-
ojetti, ii-39: le raria, lasciai dopo due giorni francofort, e avviatomi verso
oltre la mia lunga tema, / dove lasciai di bilvio carpento. boccaccio, dee
giorno, / sanza più aspettar, lasciai la riva. gherardi, ii-182:
bisogno più di operai che di ingegneri, lasciai la laurea in albergo e mi misi
: gli è tempo ch'io ritorni ove lasciai / l'aventu- roso astolfo d'inghilterra
, 8-207: spalancai vetri e persiane; lasciai entrare il sole, che spaziò su
i. frugoni, i-8-95: per te lasciai la rozza mia capanna, / ch'erse
volgar., 583: la vita gli lasciai, ed esso l'ha così bene
, / ben lo rimembri, a te lasciai la scelta / infra gli atridi o
, / e la toga deposta, altrui lasciai / parolette smaltir mendaci e false.
morte. ghislanzoni, 1-121: mi lasciai cadere dalla parete, e tenendomi leggermente
ho avuto el mio garzone, che io lasciai qua, amalato dal dì che io
. nievo, 1-214: io mi lasciai andar giù per la china alla trasandata.
in un momento di infrenabile sdego, mi lasciai trasportare. misasi, 6-ii-175: ira
un liquido. comisso, 17-138: lasciai il porto dopo avere comperato un grosso
la morte o 'l trentamila, / lasciai venire a me questo ghiottone; / ch'
[scrittura di fabbrica, 365]: lasciai la stretta di letizia e feci per
turco. svevo, 3-885: quel giorno lasciai la casa del dottore fumando come un
. f. doni, ii-25: io lasciai l'uccellaia de'tordi e attesi per
: in lacrimevol stato / io lo lasciai, muto or contempla, or cupi /
dati, 3-62: a'prieghi della ginevra lasciai usufruttuare il... poderetto a
del manni. nievo, 1-436: lasciai che il valentuomo rubasse in tutta coscienza al
alcune casse e d'una valigia ch'io lasciai ne lo spedale. inventario di alfonso
dissipati. garibaldi, 2-314: nulla lasciai distruggere, sembrandomi un atto di timore
veduta di risparmiare un tanto, mi lasciai allettare da quest'offerta fino ad anticipargli ottanta
e con maestrissima mano niuna parte in me lasciai senza bellezza nell'essere suo. carducci
io cieco, e io forsennato mi lasciai prendere all'esca, -vergogna, vergogna!
all'esca, -vergogna, vergogna! -mi lasciai rinfocolare da una simile mistura queste vecchie
. nievo, 747: anche ieri mattina lasciai un malato che mi sembrava in via
, iii-397: figuratevi con qual ripugnanza mi lasciai staccare dal seno l'unica cosa che
i-367: dall'umore viperino in cui lasciai quella femmina, cre 2
giorno, / sanza più aspettar, lasciai la riva. marco polo volgar.,
metaforico. sacchetti, 161: lasciai il calamaio e la penna, / che
carnevale. nievo, ii-834: io lasciai l''uomo di pietra'girare carnovalescamente