vuol ch'ogni altra cura ornai si lasce. dovila, 241: parevagli molto a
e vuol ch'ogni altra cura ormai si lasce / e terribil minaccia alta ruina /
ma se pur vuoi che incelebrato io lasce / fatto sì grande, e che silenzio
dio] mai non ci abbandoni e lasce, / poco debbiam curar ch'altri ci
c'omo pasce: / poco maturar la lasce, nascene 'l vin per potare
lodi in terra un sacro tempio / lasce poi ne la età matura e bianca,
c'omo pasce: poco maturar la lasce. cavalca, 20-239: l'uva.
rubri / non e chi l'erbe avvelenate lasce. / nitide corron tacque, e
la quale avien ch'ai successore ei lasce, / ch'elegge voi de le
/ la quale avien ch'ai successore ei lasce. 13. stato di asservimento
/ non è chi l'erbe avvelenate lasce. / nitide corron tacque e da'colubri
frutti maturi e di dolci erbe, / lasce il saggio ortolan la notte sola /
/ non è chi l'erbe avvelenate lasce. / nitide corron tacque e da'colubri
/ benedecto iesù, ke noi sì lasce / così dolce fructo savorare! ibidem,
par che un ponto sol quieto il lasce: / così il mio duol sempre immortai
nostro amor, vò ch'abbandoni e lasce, / per non veder ne'tuoi quel
s'el advien che pur d'abitar lasce / il foco, spira l'alma incontinente
ch'impese a quercia le sue spoglie lasce. moniglia, 1-ii-12: teco le minacce
della morte. sannazaro, iv-156: lasce qui chiuso in tenebriosa tomba / il
par ch'oltre l'uso suo veder si lasce / quel che 5. tose.
c'omo pasce: / poco maturar la lasce, -nascene 'l vin per potare.