usa i suoi costumi, e non ti lamentare. boccaccio, dee., 10-conci
orranza, / ch'io 'l vidi lamentare in forma la morte avvenevole
: ahi, ahi! come vorrei potermi lamentare, biblicamente lamentare. essere colui che
! come vorrei potermi lamentare, biblicamente lamentare. essere colui che chiude il cerchio
il buono vecchio e prevedeva che il volersi lamentare a la corte di parlamento era uno
sentendola d'una vicina selva bosca- recciamente lamentare. = comp. di boschereccio
cangiato di colore, vi ho udito adesso lamentare, intendo il vostro male, e
remigante. monti, x-3-229: si lamentare i tessali / alpestri gioghi anch'essi,
cangiato di colore, vi ho udito adesso lamentare, intendo il vostro male, e
cangiato di colore, vi ho udito adesso lamentare, intendo il vostro male, e
complòro). raro e letter. lamentare, compiangere. leopardi, i-456
guerrazzi, i-307: le arti cortigiane possono lamentare la dispersione dei trofei di sangue:
dà el cognoscere che non si può lamentare della pena. paleotti, l-11-417: noi
può passarsela riposatamente, non se ne lamentare; perché primamente egli è incerto se quel
tu dissolta / prendi vaghezza del mio lamentare, / che fa doler ogn'altro chi
., 2-331: alcuno non si può lamentare che dal cominciamento di quest'opera insino
/ a cui di te me degio lamentare? d'aragona, ix-337: che far
detta arte... possi richiamare o lamentare dinanzi da detti consoli...
fru- stanno / e svinciglianno con mio lamentare. tedaldi, 9-8 (41)
sbadato. -disapprovare, deplorare, lamentare. varchi, v-856 (164-8)
8. tr. piangere, lamentare, deplorare. giusto de'conti,
, iii-2-263: è costretto all'appiglio di lamentare la poca grammaticalità deu'illustre marinaio.
non poteva guarire, si cominciò a lamentare forte d'iddio. 5. giovanni crisostomo
fece orranza, / ch'io 'l vidi lamentare in forma vera / sovra la morta
, 1-126: se la favella sarà in lamentare o in parole triste, sì favellerà
o vero alcuno altro possi richiamare o lamentare... d'alcuno fideiussore e promettitore
: i'sì mi posso, lassa, lamentare / d'amore innanti e poi de
): si doveva ciascuno di noi lamentare de l'ordinatore de la cena, essendo
per la morte di persona dolere o lamentare intemperatamente, se non con modesto e
: niuno... possi richiamare o lamentare dinanzi da detti consoli...
). laimentare, v. lamentare. lainère e lainière,
), per influsso di lamenter 'lamentare '(con riferimento al grido lamentoso dell'
contro hume. = deverb. da lamentare. lamentàbile, agg. ant
in mare. = deriv. da lamentare, sul modello di gemebondo, tremebondo,
pianti. = deriv. da lamentare. lamentante (part. pres
lamentante (part. pres. di lamentare), agg. che si
napoli. = deriv. da lamentare. lamentare (ant. e
= deriv. da lamentare. lamentare (ant. e dial. lamendare,
pulci, 17-76: sentendo la fanciulla lamentare / orlando, gran pietà gli venia al
doglia fa penarlo, / affligger, lamentare e dir parole / che di pietà
: era matta e vana cosa il mio lamentare. iacopone, 24-54: si non
gìame frustanno / e svinciglianno con mio lamentare. francesco da barberino, i-188:
fece orranza, / ch'io 'l vidi lamentare in forma vera / sovra la morte
, e vide il detto padre così lamentare e piangere. gozzano, i-89:
forse che lamentatici / non ci sono a lamentare? 2. esprimere rammarico,
lo mal di ch'eo non m'oso lamentare / a quella che 'l meo cor
17: né de fortuna se po'lamentare, / ché li prestò sì dolze
/ che tut'i buoni stanno a lamentare, / donna, di vostra oranza.
.. codino fino al punto da lamentare la caduta dei borboni. alvaro,
per professione di scrivere, si sente lamentare che il pubblico capisce così e così.
= voce dotta, lat. tardo lamentare (dal lat. class. lamentàri
lamentarsi. = deriv. da lamentare. lamentato (part. pass,
lamentato (part. pass, di lamentare), agg. fatto oggetto di
forse che lamentatrici / non ci sono a lamentare? / forse che becchini e preti
tardo lamentàtor-óris, nome d'agente di lamentare. lamentatòrio, agg. ant
davitte. = deriv. da lamentare. lamentazióne (lamentagióne),
lusinghieri. = deriv. da lamentare. lamentevolménte, agg. in
del lupo. = deriv. da lamentare. laménto, sm. voce
: i'la fo circolare / e spesso lamentare / col suo parlar leccato, /
qualche storico-poeta... può si lamentare che la prudenza d'augusto sia stata tanta
magalotti, 23-82: cominciandomi 10 a lamentare d'un rasoio, se a lui pare
di dante, xxxv-11-740: sicché mi'lamentare - è di ragione, / ched
pigliando a dime le lodi, ha da lamentare, nella perdita del collega, la
i'sì mi posso, lassa, lamentare / d'amore innanti e poi de lo
miseria! una miseria!, per lamentare un reddito o un compenso ritenuti insufficienti
. -piangere miseria, miserie: lamentare affanni, sventure, difficoltà economiche,
15. ant. compiangere, lamentare. cravaliz [gómara], ii-154
e passionale e sanguigno per starmene a lamentare. emanuetti, i-36: -fratello -
nenia, che si canta nel reputare e lamentare che si fa nella morte delli vecchi
questa maniera di procedere non si devono lamentare i secolari, ma solo gli ecclesiastici
protonotaro, 136: non m'oso lamentare / a quella che 'l meo cor
: morire voria avante / che oldirte lamentare. l. carbone, 17:
disse: io mi posso molto molto lamentare di tristano, ch'egli m'hae
): si doveva ciascuno di noi lamentare de l'ordinatore de la cena,
fece orranza, / ch'io 'l vidi lamentare in forma vera / sovra la morta
mal di ch'eo non m'oso lamentare / a quella che 'l meo cor non
, 8-167: non si potrà mai lamentare il danno causato dai quattro sciocchi,
, sentendola d'una vicina selva boscarecciamente lamentare. romoli, 147: per far
: una vecchierella povera si venne a lamentare, piangendo che le era stata tolta
doglia fa penarlo, / affligger, lamentare e dir parole / che di pietà potrian
..., cominciandomi io a lamentare d'un rasoio..., va
il su'signore. 7. lamentare, compiangere un avvenimento, una situazione
piangi la seconda! 18. lamentare un avvenimento doloroso, una situazione fastidiosa
usciva. 2. tr. lamentare, compiangere una situazione avversa, dolorosa
. alvaro, 10-152: si sente lamentare spesso che il popolino, a roma
gl'interessi e di ciò si sentono lamentare assai li particolari, vedendo che vien
canta! 2. tr. lamentare un avvenimento doloroso o la morte di
considerare con preoccupazione o con tristezza, lamentare, deplorare. della caducità della vita
alle donne il compito di piangere e lamentare i lutti della sua casa e fa
. b. croce, iii-14-65: lamentare la sua pretesa trascuratezza d'arte,
monte, 1-x-47: piangere e lamentare assai mi posso; / poi che
alla gloria di dio non si puote lamentare di dio. -sostant.
, 17: né de fortuna se pò lamentare, / ché li prestò sì dolze
che lamentarci / non ci sono a lamentare? / forse che becchini e preti
lamentare dinanzi da detti consoli o vero camerlenghi,
. guicciardini, 13-iii-104: non si debbono lamentare e'pii se io ho voluto meglio
e contrarietà a un provvedimento; il lamentare un torto subito; protesta, rimostranza.
ufici ch'egli carli, per lamentare un danno subito e chiedere renza dei prodotti
?? 5. lamentare, deplorare, biasimare (un fatto,
o vero alcun altro possi richiamare o lamentare, dinanzi da detti consoli o vero
le uniche persone di cui non ci possiamo lamentare, le uniche pulite e sicure,
/ seco d'amor si giva a lamentare. -con valore di pron.
casta mano sul cuor purulento, prese a lamentare la mia gloria abbattuta per sempre contro
.. non si può né dèe lamentare né dolere della condizione ch'è comune
amico di dante, xxxv-ii-740: mi'lamentare -è di ragione, / chéd'io
sicuramente. alvaro, 10-152: si sente lamentare spesso che il popolino, a roma
malignità e ripicche. 3. lamentare, reclamare; rinfacciare. -anche in
, che si canta nel reputare e lamentare che si fa nella morte delli vecchi.
quello ch'ella si lamentava, fae lamentare te. giorgio dati, 1-189: mentre
). rilamentare, tr. lamentare di nuovo, denun ciare
, con valore iter., e da lamentare (v.). rilampare
e nulla, non è quasi a lamentare. carducci, iii-5-17: un popolo straziato
{ ripiatisco, ripiatisci). ant. lamentare nuovamente; rimpiangere dolorosamente. boccaccio
, 1-126: se la favella sarà in lamentare..., sì favellerà il
può passarla riposatamente, non se ne lamentare. -agevolmente. gobetti, ii-274
viene a memoria che, sentendovi egli lamentare d'esser mal trattato, corse furiosamente
alle donne il compito di piangere e lamentare i lutti della sua casa e fa
mal di ch'eo non m'oso lamentare / a quella che 'l meo cor non
l'la fo circolare / e spesso lamentare / col suo parlar leccato, / col
c. carrà, 135: dobbiamo lamentare che le due parole messe in testa del
essere insoddisfatto di qualcuno; aversene a lamentare. boccaccio, v-223: essendo io
una certa sospezione. -ant. lamentare un disturbo fisico. vespucci, lix-101
/ con quel che non fa che se lamentare. antonio da ferrara, 20:
-far sentire ohimè a qualcuno: farlo lamentare per il dolore. poliziano,
sovrapposti con un'appena percettibile no lamentare sfasamenti sensibili di prezzo fatta eccezio
offeso / da lei mi trovo nel mio lamentare. cesarotti, 1-xxiv-215: altri
capo fleto sotto allaripa e fu sentito lo lamentare... fu tirato su tucto percosso
come era matta e vana cosa il mio lamentare, e la cagione de la mia
facesse, allora il saracino si possa lamentare al signore de la doana.
nostre coste senza che si abbiano a lamentare molti sinistri. barilli, 5-9:
ce fice; / non te pòi lamentare, - sì te ne satisfice: /
gl'interessi, e di ciò si sentono lamentare assai li particolari, vedendo che vien
alla nuova falange, si ha ragione di lamentare invece con l'amico soffici..
: né state ad impietosire ed a lamentare tanti combattimenti, tanto sangue sparso.
, 1-126: se la favella sarà in lamentare o in parole triste, sì favellerà
i giorni; del resto non si poteva lamentare, aveva avuto, come si dice
gli occhi, a compiangere, a lamentare. r. sacchetti, 1-259: solo
gìame frustanno / e svinciglianno con meo lamentare. = comp. dal pref
tessaglia. monti, x-5-450: si lamentare i tessali / alpestri gioghi an- ch'
, 4-52: fecegli più prode il forte lamentare e con grandi voci, ché udendo
, dove io mi trovavo, lo sentiva lamentare così tristamente, che le lagrime mi
amorosa doglia fa penarlo, / affligger, lamentare e dir parole / che di pietà
sercambi, i-374: quanto si puonno lamentare i porti di tal zito, che
mala tèmpora cùrrunt, inter. per lamentare quanto un periodo sia negativo o le
], 123: i più esigenti potranno lamentare, forse la mancanza di un allungo
, tr. (querimònie)). lamentare, deplorare un fatto spiacevole, una
che nessun incidente s'era avuto a lamentare per soverchio afflusso di pediluvianti. =