adomo, / e 'l dolce amaro lamentar ch'i'udiva, / facean dubbiar
st., 2-36: adunque il tanto lamentar che giova? leone ebreo, 328
idem, 157-6: e 'l dolce amaro lamentar ch'i'udiva, / facean dubbiar
boiardo, canz., 163: lamentar di colui che l'armonia / infonde
adorno, / e 'l dolce amaro lamentar ch'i'udiva, / facean dubbiar
amanti. foscolo, iv-367: il lamentar degli augelli e il bisbiglio de'zefiri
2- 36: adunque il tanto lamentar che giova? / a che di pianto
/... / dié principio al lamentar. foscolo, 1-289: disciolta il
, e di cui non è chi giustamente lamentar si possa, io, odiato da
e di cui non è chi giustamente lamentar si possa; io, odiato da stolti
bisbiglio. foscolo, iv-367: il lamentar degli augelli, e il bisbiglio de'zefiri
flutti spira, / suonano i liti un lamentar di lira! idem, iv-419:
perdere il marito! » cominciò a lamentar la vecchia che era stata, negli
ciel voglia deiscere, / se sentirai lamentar quella sua citerà, / e che
e vile, / che sol nel lamentar mi fo contento. sannazaro, 7-1
e vile, / che sol nel lamentar mi fo contento. -fare contento
dei- scere, / se sentrai lamentar quella sua citerà, / e che
far frode, / non si de'lamentar s'altri lo 'nganna. boccaccio, dee
/ lo core inamorato, / e lamentar di gran disaventura. g. cavalcanti,
quel litto diserto / fu stato a lamentar, come io ve ho detto, /
(106-14): non mi vo'lamentar di chi ciò face, / perch'io
adorno, / e 'l dolce amaro lamentar ch'i'udiva, / facean dubbiar
in lor vita non fenno, / lamentar non si denno / se poco son da
adorno, / e 'l dolce amaro lamentar ch'i'udiva, / facean dubbiar se
le diceva, / che ti fa lamentar sì duramente? 6. con stento
sempre facciamo; e ne convene / lamentar più l'altrui che 'nostro errore
. boccaccio, vii-200: del mio lamentar non cura un fico. baretti, 1-70
spira, / suonano i liti un lamentar di lira. leopardi, 193: intanto
tanto greve / a lor, che lamentar li fa sì forte? castiglione, 276
., 137: la tua perfidia a lamentar mi forza, / fera fallace e
di far frode, / non si de'lamentar s'altri 10 'nganna. ciro di
petrarca, 276-5: giusto duol certo a lamentar mi mena. pulci, 1-59:
tanto greve / a lor, che lamentar li fa sì forte? bibbia volgar
me furiosa. boiardo, 3-78: il lamentar non mi disgrava / da quel peso
parte / il giusto duol ch'a lamentar vi mena. caro, 4-121:
idem, i-656: non t'è bisogno lamentar d'amore, / enamorato, d'
venuta erate dianzi, / lasciato avendo lamentar indarno, / il re de'fiumi,
servire / son posto in croce e lamentar non vale. pulci, 17-76: sentendo
gema / e che la lingua a lamentar non scioglia. menzini, i-38:
/ che ne la prima observi / quel lamentar e doler che ti pare. petrarca
adorno, i e 'l dolce amaro lamentar ch'i udiva, / facean dubbiar
era dolce tanto, / e 'l lamentar suave, per la spene, / che
creator gli occhi rivolse / al giusto lamentar del vecchio carlo. c.
tante faci, / fra il dolce lamentar del flebil canto, / ah vieni,
un confuso / singhiozzar lungo, un lamentar non basso, / che per le arcate
... /... un lamentar di voci / cui dalla selva ripondeano
particella pronom. petrarca, 279-1: lamentar augelli, o verdi fronde / mover
di far frode, / non si dé lamentar, s'altri lo inganna. ariosto
pianto / lo core innamorato / e lamentar di gran disa ventura. terino,
. petrarca, i-1-139: odi poi lamentar fra l'altre meste / enone di
spira, / suonano i liti un lamentar di lira. nigra, 39: odo
, pur odo dell'adriatico flutto / il lamentar. 5. tr. deplorare
alberto, 78: or lascia di lamentar le ricchezze perdute: tu hai -quello
petrarca, 84-4: ne convenne / lamentar più l'altrui che 'l nostro errore
scolorir che ne'miei danni / a 1 lamentar mi fa pauroso e lento. boccaccio
li lece. malpighi, xxxviii-18: lamentar me lice / di te che, amando
flutti spira, / suonano i liti un lamentar di lira! marradi, 419:
gema / e che la lingua a lamentar non scioglia. tortora, i-278:
regai madama, / la amara notte in lamentar consuma. poliziano, 2-49: lorenzo
di tante faci, / fra il dolce lamentar del flebil canto, / ah vieni
vidi in vesta bruna / piangere e lamentar con lutti e lai; / ma d'
. giambullari, ii-493: non si de'lamentar, sendo gabbato, / il sacerdote
/ che nela prima observi / quel lamentar e doler che ti pare. / poi
stampa. tansillo, 1-112: si potrian lamentar de la natura / gli uomini e
, i-3-156: sogliono i fortunati fin lamentar la gioia / e nausearla a segno
, 1-3-156: sogliono i fortunati fin lamentar la gioia / e nausearla a segno
accento poi dal labbro ti cadano a lamentar la morte di quelli che ti offerivano
che ne la prima observi / quel lamentar e doler che ti pare. boccaccio,
possonsi condoler le sante muse, / lamentar puossi apolline e orfeo, / po'che
vieni il rinascente anno cantando, / e lamentar nell'alto / ozio de'campi,
e i rozzi panni / e 'l dolce lamentar del picciol figlio / e '1
'l dolor ne stringe e preme / a lamentar della mia acerba vita, / ch'
poco gioverà, monsignor, che vi sappiate lamentar, se non fate presupposto di correggervi
maestro alberto, 78: lascia di lamentar le ricchezze perdute: tu hai -
se gli consumi: / e in certo lamentar tal or prorompe / da far tornare
11 monti con poetica prosopopea fece lamentar l'arti e le scienze perché la loro
una guerra. carducci, hi-2-146: lamentar di giovini cadenti / su la terra
tuoi, perché mi lece / dolere e lamentar da ciascun canto. boiardo, cvi-497
! / questo so ben, ma lamentar non giova. poliziano, 6-23: 1'
in parte 7fi giusto duol ch'a lamentar vi mena. chiabrera, i-iv-203:
): non restava de criar e de lamentar. boccaccio, dee., 8-7
marmitta, 57: piangea madonna e lamentar s'udiva / sì dolcemente che da
udendomi ulular con crudi accenti / e lamentar di te non una volta, / e
me lagne, / ché altro rissor che lamentar non agio. battaglia di ravenna,
e malinconia. chiabrera, 1-iv-141: lamentar augelli, e verdi fronde / mover
aven che 'n pianto o in lamentar trabocchi, / l'un a me noce
tante faci, / fra il dolce lamentar del flebil canto / ah vieni, ah
/ che non portanmi piacer. / lamentar di scortesia / fammi a voi tal
dello sgom pianto o in lamentar trabocchi, / l'un a me noce
creator gli occhi rivolse / al giusto lamentar del vecchio carlo; / e con
spira, / suonano i liti un lamentar di lira. 22. ant
. boiardo, cvi-518: di questo lamentar ben mi potrei, / ché da lor
accento poi dal labbro ti cadano a lamentar la morte di quelli che ti offerivano gloria
spallava. latti, 10-146: non ti lamentar già de'tuoi cavalli, / mun
tuoi, perché mi lece / dolere e lamentar da ciascun canto. 8
ne vanno: / ivi con lui a lamentar se stanno / dii vostro male,
sasso preme, / tal che ciascun di lamentar non tace. giovannini, 5-40:
canz., 117: soperchio dolo a lamentar me tira, / ché tolto m'
non bastandoglide e travegli / non si dèe lamentar sendo gabbato. ghirardacci, l'affrica
/ possonsi condoler le sante muse, / lamentar puossi apolline e orfeo, / po'
, / ché sai che a noi piu lamentar ne lice. n. villani,
non vi era alcuno che di lui veracemente lamentar si potesse. marino, 1-11-15:
spira, / suonano i liti un lamentar di lira. manzoni, pr. sp