noi. la sua arsura, che lambì la spugna intrisa nell'aceto e nel
la fiumana, / e il labbro si lambì gonfio e sanguigno. faldella, iii-88
, dal mare, giunse il favonio, lambì le colline di monte peloso, fiatò
la fiumana, / e il labbro si lambì gonfio e sanguigno. -profluvio,
5-20: l'asta al tidide / lambì l'omero manco, e non l'offese
dal nome del medico boemo w. lambì che lo descrisse nel 1859.
, 2-539: quando il raggio migrante lambì il canestro, le belle polpe succose
scuola inaridì o stagnò in pozzanghera o lambì, rivoletto tenuissimo, i fiorellini dell'
morbido volume / [la freccia] lambì dei crini, rasentò l'usbergo. govoni
dal mare, giunse il favonio, lambì le colline di montedosso, che né le
. pascoli, i-980: i. lambì. trimeter archil. ripetuto stichica-
a un bosco, / cui strisciando lambì rapida fiamma / spinta dai venti in