ne 'nvia, / spesso dal sonno lagrimando desta. boccaccio, 1-86: uscitogli
vallon tondo / venir, tacendo e lagrimando, al passo / che fanno le
avete fatti, a me chiedete / lagrimando perdono / con modi così dolci e
. m'addormentai come un pargoletto battuto lagrimando. idem, purg., 32-68:
adopra, / ch'amor quest'occhi lagrimando chiuda, / qualche grazia il meschino /
volticel vecchile / col borbottar mi parti'lagrimando. vallisneri, ii-203: allorché [
, / eh'amor quest'occhi lagrimando chiuda, / qualche grazia il meschino
s'adopra) / ch'amor quest'occhi lagrimando chiuda, / qualche grazia il meschino
.. gli s'inginocchiò dinanzi e lagrimando disse: « alto signore, a questi
21-651: su i paterni ginocchi, lagrimando / la vergine [diana] s'
l'aperta ferita... / lagrimando proruppe. redi, 16-vi-340: è così
gli occhi / comincio, e 'ntanto lagrimando sfogo / di dolorosa nebbia il cor
/ pavide al ciel, tremando, lagrimando, / tra la pompa feral de
bassati, / tacito seco stesso lagrimando, / né quelli ardiva di tener levati
, m'addormentai come un pargoletto battuto lagrimando. boccaccio, dee., 4-1 (
lo cor de'sospiri mi dice / che lagrimando n'uscirete pui. / ell'ha
de bel nuovo fuora, o piangendo e lagrimando mandarlo vagheggiando per il palato sin tanto
greci i maggiori / il feretro levàrsi lagrimando, / e con esso d'attene usciron
trascutaggine biasimando, lei nelle braccia ricevuta lagrimando teneramente baciò. s. girolamo volgar
bel nuovo fuora, o piangendo e lagrimando mandarlo vagheggiando per il palato sin tanto
da spietato boschier son disunite, / lagrimando d'amor così recise, / si lagnan
; il quale recatoselo in braccio, lagrimando non altramenti che se dalla fossa il
non soleva egli [cesare augusto] lagrimando dire che era meglio non aver mai avuti
percosse ti disponghi. caro, 5-1096: lagrimando alfine / da lor si parte,
altare. pascoli, 1341: disse così lagrimando, e l'udì la sua madre
suon tremante e fioco / sempre chiamarlo lagrimando assente, / il mio sol rifugio
parti. nievo, 204: martino lagrimando per la morte di germano, comunicatagli allora
. petrarca, 129-58: e 'ntanto lagrimando sfogo / di dolorosa nebbia il cor
di ogni dignitade; ond'io ancora lagrimando in questa desolata cittade, scrissi a'
fera ventura / vuol che vivendo e lagrimando impari / come nulla qua giù diletta
quando / mel ritrovasse, solo, lagrimando, / là 've tolto mi fu,
e da l'angoscia oppresso / pria lagrimando e sospirando, tacque. anguillara,
amato viso, / come padre deliro lagrimando / quella divina ad abbracciar mi mossi
ogni dignitade; onde io, ancora lagrimando in questa desolata cittade, scrissi a li
te n'envia / spesso dal sonno lagrimando desta, / libere in pace passavam per
ch'io narro l'infausto caso ancora lagrimando! mascheroni, 2-108: quando diremo costruire
a mano a mano / passavan dolcemente lagrimando. tavola ritonda, 1-282: se tue
, cui vizio, peccato; depravato, lagrimando, la del del moralmente gando
, iii-1-133: ei si contorce / lagrimando dirotto. carducci, ii-19-211: oggi
andar per via disciolte, / qual lagrimando, e qual traendo guai.
, riguardandosi le braccia, dicesi che lagrimando disse: queste mie braccia son già morte
. burchiello, 59: poi lagrimando per le scure forre / con una borsa
, 1-7: di ciò godendo e lagrimando andai: / né so (sì sono
mano a mano / passa van dolcemente lagrimando. corazzini, 3-50: lacrimava per
soffredi del grazia, xxviii-200: piangendo e lagrimando e mostrando grande dolore ne la faccia
donnescamente. caro, 7-541: donnescamente lagrimando / sovra la figlia e sovra le
quando / mel ritrovasse, solo, lagrimando, / là 've tolto mi fu,
se 'n giace / sopra tossa spolpate lagrimando. cattaneo, iii-3-151: nel suo
andar per via disciolte, / qual lagrimando e qual traendo guai, / che
a mano a mano / passavan dolcemente lagrimando. poliziano, 1-563: che fai tu
bifolco al tempo eletto / tardi avveduto lagrimando mira / l'altrui campo vicin solcato
andrà poco / che nell'eterno sonno, lagrimando, / gli occhi miei chiuderete.
lagrime, per lo bene aver fatto lagrimando degli occhi due fontane; né s'
mio a gioco / m'ha lassata lagrimando. zeno, xxx-6-167: io mentitori che
; il quale recatoselo in braccio, lagrimando non altramenti che se della fossa il
. livio volgar., 2-54: lagrimando li pregava ch'eglino non abbandonassero quella
io veggio fiammeggiar le stelle / vo lagrimando e disiando il giorno. c
. gemendo / in guisa umana e lagrimando andava. tasso, 8-6-779: nel
alfin se 'n giace / sopra tossa spolpate lagrimando. -per estens. che concerne
nimico achille, / fermossi, e lagrimando: oh, disse, acate, /
flebile / in tanta pugna, io lagrimando dicolo! s. degli arienti,
coleraticcio. burchiello, 59: poi lagrimando per le scure forre / con una borsa
/ tomiam a penitenza, / piangendo e lagrimando molto forte / della nostra fallenza.
letto, poi ch'in sé raccolta / lagrimando e pensando alquanto stette, / sovra
andar per via disciolte, / qual lagrimando, e qual traendo guai, / che
. gemendo / in guisa umana e lagrimando andava. tasso, torrismondo, 1165
e dolce vena / il fiasco spesso lagrimando geme. targioni tozzetti, 5-6:
mio a gioco / m'ha lassata lagrimando, / ed amando e desiando / mi
bifolco al tempo eletto / tardi avveduto lagrimando mira / l'altrui campo vicin solcato
i doni domestici,... lagrimando e tremando, adororono. marino,
. guicciardini, vii-14: qualche volte lagrimando ed a dispetto suo fece deliberazioni che
dolce vena, / il fiasco spesso lagrimando geme. monti, 9-113: nella tenda
. francesco da barberino, 65: lagrimando al partire / tutte confortan e pregan
, mosso dentro a pietà, quasi lagrimando disse. foscolo, iv-314: come poss'
fera ventura / vuol che vivendo e lagrimando impari / come nulla qua giù diletta
fronte il segno de la croce / lagrimando m'impressi. aretino, v-1-751: ha
, xxx-10-93: mi pareva allor che lagrimando / pien di vergogna m'inchinasse a
gli occhi / comincio, e 'ntanto lagrimando sfogo / di dolorosa nebbia il cor
orecchie, mossimi in grande tristizia, e lagrimando andai a vedere questa cosa infamosa.
inopia, / salvo di quel che lagrimando stillo. boccaccio, iii-8-103: pluto,
occhi / comincio, e 'ntanto lagrimando sfogo / di dolorosa nebbia il cor
, / vien ne la mente e lagrimando tange / lo cor ch'è su'servente
te ne 'nvia / spesso dal sonno lagrimando desta. tasso, 18-51: al
bella guardò inver mivi, / sospirava lagrimando. tommaso di sasso, 68:
: m'addormentai come un pargoletto battuto lagrimando. idem, inf., 33-9:
fera ventura / vuol che vivendo e lagrimando impari / come nulla qua giù diletta
quasi da soperchia tenerezza impedita; poi lagrimando gli baciò la fronte. idem, v-186
dato, / io vada per dolcezza lagrimando? beccuti, i-172: o mio folle
lor vana, / a capo chino, lagrimando, stanno. d'annunzio, iv-1-341
vegnan lieti li occhi belli / che, lagrimando, a te venir mi fenno,
s'adopra, / ch'amor quest'occhi lagrimando chiuda. m. savonarola,
altri rimendo qui la vita ria, / lagrimando a colui che sé ne presti.
verace di doglia infinita / mostra sovente lagrimando l'aria. algarotti, 1-ix-219: o
di lena, così, tuttavia amaramente lagrimando, al marito disse. betussi,
spaventato,... gitta- tosi lagrimando ginocchione, gli chiese delle ingiurie contro
inopia, / salvo di quel che lagrimando stillo. boccaccio, i-55: cadde
vallon tondo / venir, tacendo e lagrimando, al passo / che fanno le letane
ebbe ragionato questo, / li occhi lucenti lagrimando volse, / per che mi fece
smorto, / e gli occhi in terra lagrimando abasso. boccaccio, dee.,
più salse e magior fonde / fèr lagrimando, ond'io m'avidi allora / che
un lampo. maniglia, 1-i-599: lagrimando pupille vaghe / siete maghe; /
a mano a mano / passavan dolcemente lagrimando. -a tratti. pascoli,
purg., 26-50: toman, lagrimando, a'primi canti / e al gridar
un del tuo e mio merore, / lagrimando fra noi. / pria ci abbracciamo
facta ruina. forteguerri, 22-73: nalduccio lagrimando prese / a rispondere a loro di
attuale e mentale. serdini, 1-190: lagrimando a'pie'del muro, spesso /
: io, che più perdo e lagrimando grido, / cacciar devrei quest'alma
storia nerbonese volgar., 179: lagrimando disse: o carissima cugina, io
le guance nette di rugiada / che lagrimando, non tornasser atre. niccolò del rosso
fera ventura / vuol che vivendo e lagrimando impari / come nulla qua giù diletta e
mente e le mani a cielo e lagrimando divotamente che le desse grazia e senno
. boccaccio, vi-181: ontoso tutto lagrimando mise / la mano ad uno stocco
bel nuovo fuora, o piangendo e lagrimando mandarlo vagheggiando per il palato sin tanto
, m'addormentai come un pargoletto battuto lagrimando. fazio, ii-3-71: veniano apresso con
, / dite, occhi, vo', lagrimando, parole. -comunicazione spirituale fra
vallon tondo / venir, tacendo e lagrimando, al passo / che fanno le letane
/ pavide al ciel, tremando, lagrimando, / tra la pompa feral de le
in veste oscura / troppo aspro il fato lagrimando appella. f. f. frugoni
cantando, / e tomo fuor pietoso e lagrimando. (la fante col secchio al
: finalmente pervenuto a morte, / lagrimando firenze alto il sospira. b. croce
. mazzei, i-258: lascia'lo lagrimando, e gli occhi miei non s'asciugarono
smorto / e gli occhi in terra lagrimando abasso. chiabrera, 1-iii-107: bacco
e acute ». petrarca, 129-61: lagrimando sfogo / di dolorosa nebbia il cor
altri rimendo qui la vita ria, / lagrimando a colui che sé ne presti »
ragionato questo, / li occhi lucenti lagrimando volse, / per che mi fece del
oscura / troppo aspro il fato, lagrimando, appella. 3. per
s'adopra, / ch'amor quesrocchi lagrimando chiuda, / qualche grazia il meschino
s'adopra, / ch'amor quest'occhi lagrimando chiuda, / qualche grazia il meschino
guance nette di rugiada / che, lagrimando, non tomasser atre. idem, par
, / le donne incominciaro, e lagrimando. neri di donato, 201: sanesi
vide alcune donne quindi uscire e partirsi lagrimando. porcacchi, i-71: famabazo,
ragionato questo, / li occhi lucenti lagrimando volse. idem, par., 16-45
la soro. boccaccio, ii-330: lagrimando per grande allegrezza, / mirando quel
trascutaggine biasimando, lei nelle braccia ricevuta lagrimando teneramente basciò. s. bonaventura volgar.
s'adopra, / ch'amor quest'occhi lagrimando chiuda, / qualche grazia il meschino
/ onde mesta il ricovrì, e lagrimando / lo mostri al figlio ed a pugnar
suon tremante e fioco / sempre chiamano lagrimando assente / b mio sol rifugio era
altri rimendo qui la vita ria, / lagrimando a colui che sé ne presti »
si vide preso, / ingenocchiossi e lagrimando disse: / « non m'uccidete,
tenuta nel seno ristretta, piagnendo e lagrimando la di lei sorte e la sua
ritiene 7 palestina il soldano e, lagrimando, i la prova indarno di nostr'
duri e vivi / ove convien che lagrimando arrivi, / fur mai querele a par
, / le donne incominciaro, e lagrimando. cavalca, 20-152: ecco ch'io
tardo, / sbuffando e sospirando e lagrimando / giù a scavezzacollo [rinaldo]
s'adopra, / ch'amor quest'occhi lagrimando chiuda. boccaccio, v-187: se
rimendo qui la vita ria, / lagrimando a colui che sé ne presti.
rimendo qui la vita ria, / lagrimando a colui che sé ne presti ».
flebile / in tanta pugna, io lagrimando dìcolo. = voce dotta,
: la te / di sgorgar lagrimando un mar di pianto. ciro di pers
è gran cagion, ero che lagrimando / vivo e dimoro... /
aretino, 20-227: - qui si tacque lagrimando. due lo spara. d
noi ti muove / di tante voci lagrimando sparte, / almen ti muova, o
di santa maria della scala, xiv-12: lagrimando com sospiri, / nostro cuore a
gran temenza merzé vi chiamai / piangiendo e lagrimando. tasso, v-55: verrei.
io veggio fiammeggiar le stelle / vo lagrimando e disiando il giorno. boccaccio,
sostene inopia, / salvo di quel che lagrimando stillo. boiardo, canz.,
luzione aùta, bonifazio, storcendosi fortemente e lagrimando, con cordiale dolore sospirando, fé
., 5-2 (1-iv-461): teneramente lagrimando pabracciò. bandella, 1-6 (i-92
che vogliono vivere bene è] timorante, lagrimando per contrizione. timorare, tr.
f. fona, 4-122: così, lagrimando ferrar mio, già disperato di accerchiare
i-113): a questa buona donna lagrimando tuttavia, narrò giulia tutto il successo de
davan'cercando / e tuttora già piangendo e lagrimando: / di iesù andava dimandando /
vecchile, / col borbottar mi partì lagrimando. vecchino, sm. uomo
, / che la mia vita acerba / lagrimando trovasse ove acquetarsi! pulci, 10-130