amaritudine, e quasi per compassione ne lagrimò. idem, i-172: l'essere
quella sua chiesa così mal condotta, lagrimò per dolore. muratori, 7-v-526:
, 136: sì del giovine impiagato / lagrimò la sorte acerba, / poi del
: ebbe tanta allegrezza che di tenerezza lagrimò fortemente. serao, i-930: vedendola piangere
la soglia della porta del popolo, lagrimò d'allegrezza. f. f. frugoni
del giovine impiagato / [citerà] lagrimò la sorte acerba, / poi del
, nondimeno. bruni, 63: lagrimò, sospirò, ma furo intanto / dolci
amaritudine, e quasi per compassione ne lagrimò. benzio, xxxvi-144: lasciommi (ah
te. latini volgar., i-98: lagrimò e s'atristò di queste parole molto
cadde un giovane cavaliere, di cui appresso lagrimò in versi la morte. 8
l'ombra dell'aereo sasso / ei lagrimò doglioso / la beltà, che, perduta
1-ii-103: sì del giovine impiagato / lagrimò la sorte acerba, / poi del sangue
f. f. frugoni, 1-18: lagrimò la grand'anima in trovarsi racchiusa,
da barberino, 1-123: di questo danno lagrimò uggieri... e sgrida la