boiardo, canz., 128: laci di bei crin d'òr, che in
e di stento, / sciolto da'laci, el misero captivo, / quanto
. ittiol. pesce dell'ordine se- laci, famiglia mobulidi: cefalottera, vacca di
cor mio libero e discinto / de'laci ove io me stesso me legai?
/ per esser pur allora vólto in laci. boccaccio, dee., 5-7 (
arivai, dove eran tesi / i laci che se ordimo per mei guai. ariosto
lachista, v. laghista. laci, avv. ant. là, colà
/ per esser pur allor vólto in laci. simintendi, 1-212: narra come tifeo
, 1-212: narra come tifeo andò laci; e come quivi gl'iddiei si celaro
bibbia volgar. [tommaseo]: menate laci uno de'sacerdoti, i quali menaste
di s. alessio [tommaseo]: laci [in inferno] attendeano i buoni
ciò ch'elli non vuole neente esser laci giudicato, non fina egli adunque di
: quivi poscia volando or qua or laci, / pascono i favi.
e densa / con collar d'oro e laci lavorati. g. rucellai,
lontani / per esser pur allora volto in laci. attribuito a cino, iii-4-6:
. ittiol. famiglia di pesci se- laci batoidei, a cui appartiene il pesce sega
particella avverb. ci; cfr. laci e quici. quacolare, intr
dalla particella awerb. -ci; cfr. laci e quaci. quiciritta, aw
io era, / forsi che e'laci de la bella fera / roma avria scossi
pena son cascata / tra le rette, laci e face; / posta son in tal
a- verebbe tolto senza dubio da'laci di tante frodi e dalla noia
la ho rincozata e riformata in molti laci. = comp. dai pref.