della porta, con le vesti lacere di lana nera che il tempo e l'
d'azeglio, 1-135: comparivano truppe lacere, smunti i visi, funesti,
cara antica / genitrice portate / queste lacere chiome / e questi ultimi miei /
cara antica / genitrice portate / queste lacere chiome / e questi ultimi miei /
gli estremi. beccaria, i-438: lacere e vestite di lordi cenci, nelle
cara antica / genitrice portate / queste lacere chiome / e questi ultimi miei /
. buonarroti il giovane, 9-70: lacere e trite, abbacinate e manche,
risfavillava di stelle che certe nuvole lacere avvolgevano come in lunghe capigliature cineree o
amicis, ii-444: bambinette graziose e lacere, tutte sole, che gonfiano per cantare
d'ogni bruttura, e le vesti tutte lacere e bisunte nella loro santità. abba
ortiche, ai canneti, con le vesti lacere, con mani e piedi sanguinanti.
ogni bruttura, e le vesti tutte lacere e bisunte nella loro santità. svevo,
del piede came di membra / lacere. quasi insino al vivo dell'unghia
sul fondo del mare, e di ritirarle lacere. quasimodo, 2-27: v'era
degli archi, le vele delle coperture lacere, è difficile trovare una prosa più
fondo del mare, e di ritirarle lacere. pavese, 7-129: capitò che si
un cencio sanguinante, aveva le labbra lacere il naso pesto le palpebre gonfie tutto
un cencio sanguinante, aveva le labbra lacere il naso pesto le palpebre gonfie tutto il
illustri e segnalate autorità non tronche e lacere, e malmenate dai citatori, ma
illustri e segnalate autorità non tronche e lacere, e malmenate da i citatori,
[nettuno] ritoglie; / e le lacere spoglie / ne alcuno soggiorno; però che
rotte degli archi, le vele delle coperture lacere, è difficile trovare una prosa più
: 1 sta con le membra sue lacere e sparse / e co'crin mozzi
, 2-264: gentil chirurgo, da carni lacere / sangue traendo / ripara a'guasti
che la preziosa reliquia ravvolgevano, tutte lacere e faldellate di malvagia muffa.
, dal tanto flagellarsi, enfiate e lacere. a. zeno, xxx-6-156:
milizia, iii-27: le tele dei quadri lacere, o scolorate per vecchiezza, hanno
, 3-292: gli spazzacamini dalle vesti lacere, ricoperti di fuliggine,...
d'azeglio, 1-135: comparivano truppe lacere, smunti 1 visi, funesti,
verdezza di queste o di quelle erbe lacere e peste si dipingono a varie tinte i
dobbiamo comperare della biancheria, possiamo girare lacere? e. cecchi, 2-24: gli
cose godevoli si aumenta; le turbe lacere e scalze sono sparite dal suolo della
, 2-264: gentil chirurgo, da carni lacere / sangue traendo, / ripara a'
/ ch'egli ha le membra mie lacere e infrante. grazzini, 4-14: sendo
, le restituiva quelle lettere, tutte lacere, tutte infuse di sé, al giovanetto
, non vi movendo punto le viscere lacere del crocifisso, che nella vostra ostinazione
. / sta con le membra sue lacere e sparse. magalotti, 9-1-95: bachi
restituisce alla salute primiera l'infrante e lacere membra di moribondo fanciullo? magalotti, 20-
avanti a questa nostra, se già lacere / non gnene avessin (come par che
nella vita altrui e portar le teste lacere in procissione! massaia, xi-185:
iii-1-129: povere mani! sono tutte lacere, macchiate di sangue, con tunghie
in vesti grosse ed anche rattoppate o lacere, e talora con isporta, colle bisacce
continuo via vai di volontari con le divise lacere. fucini, 64: la bambina
, 3-292: gli spazzacamini dalle vesti lacere, ricoperte di fuliggine,...
un dio, se bene travestito sotto lacere spoglie della nostra miseria? mazzini, 4-174
e dalla parte de sotto infrante o lacere, o dai rami. bar uff aldi
il bello / su le vetuste ancor lacere carte, / tra la ruggin de'
5-100: due ragazze negre un po'lacere, ma graziose, indugiavano lì sull'entrata
le puoi vedere, se ben molto lacere dalla tramontana, sopra di queste mura
paesi poi, usci sfondati, impannate lacere, paglia, cenci, rottami d'ogni
perso e raccogliendo insieme le genti così lacere e conquassate, [attila] se
e segnalate autorità, non tronche e lacere e malmenate da i citatori, ma
tenere note, / e flosce, lacere, vote / buttarle a sinistra e
, / ma, innanzi sciorre le lacere spoglie, / nell'ultim'atto gli spirti
e gonfio. aleardi, 1-485: lacere fonde / s'allontanar in spumeggianti giri.
mascheroni, 8-371: o mie speranze lacere e digiune! 15. medie.
lacessère 1 provocare ', intrusivo di lacere, da lax -lacis 1 esca, amo
e segnalate autorità, non tronche e lacere e malmenate dai citatori, ma nell'
natura. magni, 62: restano così lacere queste grandi opere, che..
e lacrimava dolcemente la povertà delle sue lacere spoglie. di capua, 60:
ebbe finalmente riposo andando a portare le lacere tende in quel pittoresco villaggio dove incominciò
, io vi veggo andar raminghe, lacere, afflitte, palpitose, piangenti perché
che la preziosa reliquia ravvolgevano, tutte lacere e faldel- late di malvagia muffa.
in mezzo a varie / bandiere lacere / campioni armigeri, / equestri e pediti
: la mia penosa penna vergherà sempre lacere carte con caratteri non d'inchiostro, ma
parenti del morto dar sepoltura alle sue lacere membra. tasso, 9-32: aramante al
paesi, poi, usci sfondati, impannate lacere, paglia, cenci, rottami d'
., raccogliendo insieme le genti così lacere e conquassate, se ne ritornò per
gonfio di presagi, fatto d'anime lacere e d'ali vane. gozzano, ii-172
quasi del tutto sdruscito, colle vele lacere, coi capi fradici e senza àncora
al collo che scendeva con propaggini lacere. moravia, 12-337: nel cielo
paesi poi, usci sfondati, impannate lacere, paglia, cenci, rottami d'ogni
paesi poi, usci sfondati, impannate lacere, paglia, cenci, rottami d'ogni
in spalla... e le spalle lacere! gozzano, ii- 163: virginia
/ orzare in fuga sbandate, con lacere / le rande. d'annunzio,
così furono spinte al lito la maggior parte lacere e rotte. bruni, 329:
instantaneamente restituisse alla salute primiera rinfrante e lacere membra di moribondo fanciullo? marchetti,
paesi poi, usci sfondati, impannate lacere, paglia, cenci, rottami d'ogni
perso e raccogliendo insieme le genti così lacere e conquassate, se ne ritornò per
/ di indumenti slavati, / di fodere lacere, di coperte militari / da una
le puoi vedere, se den molto lacere dalla tramontana, sopra di queste mura
strisce, a stampiglia, risvolte e lacere fra le crepe dell'intonaco. ritaccare
! sgualcite / la maggior parte, lacere, ammucchiate; / poche (le prime
nel vitalissimo rogo dell'amore divino. lacere dalle tanaglie infocate. cattaneo, iii-3-129:
ne'paesi poi, usci sfondati, impannate lacere, paglia, cenci, rottami d'
ondoso regno, / rotte le sarte e lacere le vele, / nulla giovando del
per quattro parti, e sbarbicate e lacere / giù rotando le selve a quattro pelaghi
, 262: cercavano colle vesti lugubri e lacere, collo scapigliaménto e colle lagrime d'
legate sommariamente o logorate dall'uso o lacere per l'antichità; plico di fogli
-rammendare un abito eliminandone le parti lacere. tommaseo [s. v.
514: le vesti più consumate e più lacere, gli uffici più abbietti e più
, dai monarchi e dal popolo, lacere, frementi, insanguinate, si tiene ancora
abiti succinti o, anche, da vesti lacere (per indicare in questo caso l'
detto essere ignote ancora e come, lacere, sfibrate e veramente all'estremo ridotte
le donne, con capelli sparsi e vesti lacere e sordidate, portando in braccio i
lor barbe non pettinate, in tonache lacere e sordide e nello scherno de'maestrati e
alcune trasformate, guaste, corrotte, lacere, impiastricciate, vituperose loro disonestà?
libri sciolti / ch'avean malconce e lacere le carte, / tutti sossovra in un
un vecchio le cui membra sono già lacere dalle tanaglie infocate. carducci, iii-
migranti / tra cespi di alghe, lacere / spoglie di velieri. 9
li-2-679: per la dilazione delle paghe, lacere, spoglie e mal pasciute, sono
penitenza. -che ha le vesti lacere, strappate. periodici popolari, i-61
, che stilla sangue / da le lacere falde. -sottoporsi a un sacrificio
loredano, 292: aveva e livide e lacere le carni. le chiome erano scomposte
più n'escan di man mal conce e lacere. lancellotti, 1-170: quanto a
strappóne, sm. chi indossa abitualmente vesti lacere e strappate. tommaseo [s
strida, capovolgersi con tutte le tele lacere, tutti i nervi recisi, tutte
un vecchio le cui membra sono già lacere dalle tanaglie infocate. cattaneo, vi-1-287:
, 1-2-7: quando un leibnitz adunava da lacere pergamene vieti vocaboli, non compariva per
paesi poi, usci sfondati, impannate lacere, paglia, cenci, rottami d'ogni
bambole smembrate, di calze da donna lacere e reggipetti ammuffiti. = locuz