. idem, iv-2-844: il vapor si lacerava, si agglomerava in nuvole, declinando
aveva le convulsioni, e una tromba lacerava ogni tonalità, simile a un barbarico
d'acciaio nella notte e nel mattino lacerava il cuore del friuli carico di presagi
in filace derelitta / le belle gote lacerava, e tutta / vedova del suo
la sera, un guizzìo di lampi lacerava l'aria livida, seguito da tuoni formidabili
: la sera, un guizzìo di lampi lacerava l'aria livida. =
e dava nelle smanie, / si lacerava il crin senza ritegno. g. g
non si soddisfaceva, anzi abborriva e lacerava i disegni, senza mostrarli al maestro
frugoni, 3-ii-162: si rodeva, si lacerava a quella musica, come fiera intigrita
giuseppe flavio volgar., i-329: lacerava li corpi loro con le battiture, in
dal diavolo, che tutto quanto si lacerava con denti. segneri, ii-280: [
non si soddisfaceva, anzi abborriva e lacerava i disegni, senza mostrarli al maestro
vizioso, si forava o si lacerava, acciocché più non tornasse nel commerzio
di veli umidi, che il tranvai lacerava. montale, 1-19: sommersa ti vedremo
: soltanto il crepito remoto delle fucilate lacerava ancora a tratti il nebbione che si era
aveva le convulsioni, e una tromba lacerava ogni tonalità. bernari, 5-68: forse
. molineri, 1-264: la fame le lacerava le viscere; il freddo le tagliuzzava
prender sonno; tosse aspra e secca gli lacerava il petto. -spossare, indebolire
, 11-53: così la città si lacerava drento e fuori. botta, 4-640:
. verga, 1-242: il dolore lacerava gli ultimi avanzi della sua misera vita.
bisaccioni, lx-3-99: d'invidia si lacerava. metastasio, 1-1-71: come potesti /
, sì con la sua malvagia lingua lacerava di continuo il lor sesso. g.
giudizio filonico, sotto il cui nome lacerava tutti i tuoi atti, si pose
un noto sarto-poeta che il pubblico sbottonava e lacerava crudelmente fino alla fodera.
che ne diventava come pazza. si lacerava i capelli, e tentava di percuotere
lucidezza tormentosa la disputa orrenda che gli lacerava l'anima. d'annunzio, iv-1-7:
soffiando ne gli orecchi di venere, lacerava quel garrulo e soverchio curioso uccello il
non so che d'afflittivo che mi lacerava il core fin nelle più recondite o delicate
, 3-ii-162: edelvoldo si rodeva, si lacerava a quella musica come fiera intigrita e
le case delli ricchi, ma eziandio lacerava li corpi loro con le battiture.
molineri, 1-264: la fame le lacerava le viscere; il freddo le tagliuzzava ed
con scale / e chi con picchi lacerava i muri. simone litta, lxxiv-200:
, repugnante lo spirito, domava e lacerava con molti prolissi digiuni. idem, iii-98
de'legati che la pubblica fama gli lacerava come artificiosi prolungatoli. seriman, i-i77
non so che d'afflittivo che mi lacerava il core fin nelle più recondite e
altro con un sasso il petto si lacerava. ariosto, 1-37: ecco non lungi
non so che d'afflittivo che mi lacerava il core fin nelle più recondite e
caldo sangue a rivi / ti scorrea, lacerava le divine / tempie il tormento di
publiche, la detestava e la lacerava con la lingua e con la penna.
con quanta rabbia la feroce schiatta degli ungari lacerava o avea pochi anni prima devastato
e dava nelle smanie, / si lacerava il crin senza ritegno. manzoni, pr
quel popolo, il quale continuamente il lacerava, ma anche per tenere i nimici
il forte dolore la inculta sua chioma lacerava. 2. esemplare, specchiato
, di petto, squassante, che lacerava l'aria avventandosi sulla terra e sul mare
viani, 4-91: la donna si lacerava le vesti e le carni, poi si
l'altro con un sasso il petto si lacerava. lauro, 2-124: così quello
preso dal diavolo, che tutto quanto si lacerava con denti. baldelli, 5-4-220:
i chirurghi il semplice tatto facilissimamente lo lacerava. d'annunzio, iv-1-524: io mi
era scoperto vizioso, si forava o si lacerava, acciocché più non tornasse nel commercio