acchiappare con il calappio, con il laccio (specie i cani randagi senza museruola
accalappiare), agg. acchiappato col laccio. viani, 13-281: il
stringere col cappio; prendere al laccio. -per estens.: catturare,
, e fattone ritortola a guisa di un laccio, venne al sasso con esso per
legato, stretto col cappio; preso al laccio. p. f. giambullari
una pentola. accappiatura, sf. laccio, fune munita a un'estremità di
zio masi, l'acchiappaporci, col laccio in mano; e il pollame scappava
le dita ha le quadrella / con duro laccio al molle tergo è avvolta. /
vo'legar costoro; / e prende un laccio, ed ambo gli ha legati:
, 2-33: questo dunque è quel laccio ond'io sperai / teco accoppiarmi in compagnia
. ojetti, i-532: tirava guli pel laccio finché gli s'accovacciava tra i piedi
dintorno. petrarca, 270-64: dal laccio d'or non sia mai chi me
aventa / toccando l'amo e penetrando il laccio, / scorre ratto a la canna
per deo, v'afaitate, / che laccio è catuno vostro ornamento.
: l'uno e l'altra improvviso al laccio è colto, / e l'uno
guittone, 3-38: e non ogni vostro laccio solvere spet tate; ché
lottare per non essere vista e presa al laccio nell'agguato terribile della vita?
, busti, ecc.): laccio (da scarpa), stringa.
focosa ira di voi medesimi, con dolente laccio caricherete le triste travi del nostro palagio
tr. (allàccio). stringere con laccio; legare, affibbiare, annodare
4. raro. prendere al laccio (di animali). petrarca,
va dicendo, quando, mediante un laccio, o cordoncino o altro che dissimile,
. lat. laqueàre 1 prendere al laccio '. allacciativo, agg. atto
), agg. stretto con un laccio; annodato (con un nastro,
regola. 2. munito di laccio, di cappio. preso al laccio.
di laccio, di cappio. preso al laccio. berni, 9-25 (i-239)
, / e voi legar dovesse a un laccio meco; / ma me sol
/ stimo le chiome, che 'l mio laccio ordiro, / e nel volto e nel
3 voce dotta, lat. àmentum 'laccio '(cfr. amento2).
è 'l cibo ov'io son preso al laccio, / come son dolci l'esche
matraini, ix-509: per voi sì puro laccio amor m'avinse / di salda e
/ donna gentil, d'amor laccio sì chiaro, / che nulla ebbi dipoi
39-33 (iii-278): nel qual [laccio] saltando è du- done incappato;
altro ragazzo che portava legato a un laccio un aquilotto appena piumato...
di uccelli arboricoli, consistente in un laccio teso all'estremità di una bacchetta flessibile
/ e un biondo crin fu il laccio mio primiero, / mercé il gran dio
potea nullo argomento / di trarmi del laccio in eh'amor mi prese. idem
le chiome bionde, e 'l crespo laccio, / che sì soavemente lega e stringe
, 19-76: e lo stimo un laccio tesomi / dalla famiglia pur per arrestarmi.
pertica a punta di lancia e il laccio arrotolato all'arcione. soffici, ii-147:
loro. petrarca, 270-62: dal laccio d'or non sia mai chi me scioglia
[alla rondine], tolsi dal laccio improvviso i suoi artiglietti selvaggi. =
balzo le era sopra e, presala al laccio, doveva atterrarla. viani, 19-367
e chiaro / stame al mio laccio. crescenzi volgar., 4-18:
e i desiri, / et ogni laccio onde 'l mio cor è avinto. pulci
usuraro... arebbe messo il laccio al collo anche a su'padre. cardarelli
nodo / o libertà, che un laccio / getti come per abbraccio. pratolini,
mi dibattei come un cavallo selvaggio preso al laccio, e mi sentiva avvilito innanzi la
: scrivo talor che m'avviluppa un laccio, / narro talor che mi saetta un
e i desiri, / et ogni laccio onde 'l mio cor è avinto. tasso
dita ha le quadrella / con duro laccio al molle tergo è avvolta. /
ora qui sopra si può formare il laccio per noi? ». « bah!
son da tutte bande; / il laccio è teso intorno alle vivande. machiavelli,
invar. furfante, mariolo, disco- laccio; uomo della malavita. d'azeglio
di lei, chi a appo, a laccio, a ruota / sia condannato o
che stima più di lente un pento- laccio, / che di benedizion girsene asperso.
berbena, / come se prende al laccio una cornacchia, / e lei battendo tale
. bartoli [tommaseo]: se il laccio sarà collocato nel mezzo del dardo,
birbantèllo. goldoni, ii-295: col laccio d'imeneo le nostre nobiltà si congiungano
. buonarroti il giovane, 9-509: laccio di guiderdone, / esca di blandimento
. bocchelli, i-395: aveva già il laccio al collo, e il boia glielo
cuoio di bue]): * laccio, ceppo, catena ', e poi
foscolo, 1-282: non rotto / laccio, non amo di pendenti brache, /
. d'annunzio, ii-743: prendo col laccio la puledra brada / che ancor tra
i pastori riescono talvolta a catturare col laccio. -sm. l'animale (
sventolandosi con un ventaglio sospeso a un laccio d'oro, dominando il gruppo dei
bone parole / e tristi fatti al laccio tenia preso, / mostrandoci nel verno le
aria, stringe nel pugno il suo laccio che a lanciare è bravissimo. bravo indiano
, xxxv-1-898: gli diavoli prendo al laccio; / so far malie e sì le
finge. in qual cadesti / insidioso laccio! monti, ii-83: uomini scellerati e
trattar gli ami, / amor con altro laccio e con altr'esca / di ciprigna
calàppio, sm. cappio, laccio. -al figur.: agguato,
forse da un incontro di cappio con laccio. calapranzo, sm. piccolo montacarichi
lasci pur tempo di avvolgermi / un laccio al collo, e dar de'calci all'
. fiacchi, 153: chi dal laccio campò tema il veleno. tommaseo,
argomenti. 4. figur. laccio, legame. petrarca, i-3-172:
anton come rimaso / d'un franciosismo al laccio or sono anch'io; / e
, i-265: di tuoi capegli un laccio dimandai /... / per
molte volte e resta preso nel laccio. gelli, iii-24: si cacciò nel
dal x-d'annunzio, v-1-871: era un laccio austriaco, fornitogli da quel rinnegato suo
/ e quella volta se restate al laccio, / la morte affé, che non
si stringe tirando uno dei capi, laccio. fra giordano, 96:
deriv. dal lat. tardo capùlum 4 laccio '(da capire 4 prendere
ad un pranzo di allegria attaccarono dietro al laccio de'calzoni una grossa castagnola (pétard
pennoni di velaccio e controve laccio quando si debba toglierli dal loro posto e
variamente adattata insieme cavò uno anima- laccio molto orribile e spaventoso, il quale avvelenava
a fuoco o a ceppo o a laccio si condanni. bandello, 1-2 (i-49
fretta di morire, potea valersi d'un laccio. monti, 3-179: alessandro frattanto
collarino bianco lo stringesse, come un laccio, alla gola. alvaro, 9-89
come un uccelletto / che in un laccio pei piedi sia stretto. 2
vi eravate chimerizzato d'aver presa al laccio? = deriv. da chimera1.
] chiuggono gli occhi a qualunque altro laccio che sotto le larghe promesse si tendesse
/ e la pasqua peggior, ladroncel- laccio! / son più omo da ben che
cibo, ov'io son preso al laccio, / come son dolci l'esche e
redi, 16-ii-28: ma un cieco laccio il folle piè m'awinse. pirandello,
portava, e di quelle fece un laccio. aretino, 8-56: si dicea,
portava, e di quelle fece un laccio. 7. per simil.
duolsi della mano / che tolse il laccio al circondato collo, / e non le
tutti tre i fratelli cogliesse a un laccio, si pensò che dilettandosi eglino de
collarino bianco lo stringesse, come un laccio, alla gola. c.
bandello, 1-43 (i-513): il laccio si annodò al collo e la- sciossi
. -avere il giogo, il laccio al collo, intorno al collo:
-mettere ad alcuno il giogo, il laccio intorno al collo: sottometterlo, costringerlo
, ix-509: per voi sì puro laccio amor m'avinse / di salda e pura
io gli rispondessi, e lo feci col laccio al couo, e per le medesime
monache fossero congiurate a tirar la poverina nel laccio. fogazzaro, 7-295: dio verità
6-i-20: non ho sì caro il laccio, ond'al consorte / della vita mortai
perché sempre fu malissimo contento di questo laccio, andò in modo mettendo tempo in
dell'uomo armar la destra, e laccio porre / al vicino ed inciampo, /
a di se medesima, avvoltosi un laccio intorno al collo,...
venen dolce e malaria piagente, / laccio mortai di bell'esca coverto. iacopone
3. cordoncino, fettuccia, laccio, cordicella. sacchetti, 162-44:
corno / gittar si sente un improviso laccio, / salta di qua di là,
cuoio (usata come cintura, come laccio per calzature, o anche per
tagliente. = lat. corrigia 'laccio da calzari 'e anche * staffile '
] eggiuòh) t sm. piccolo laccio di cuoio. breve dell'arte de'
: v. conto. 20. laccio corrente, nodo corrente; nodo scorsoio.
altro capo ci fa il suo bravo laccio corrente. 21. sm.
'al collo, che pare un laccio. guerrazzi, iv-288: sul pulpito faceva
anime, / di spemi e forze un laccio. cròceo, agg. letter.
fagiuoli, 3-3-363: la moglie è laccio, è giogo, è peso,
la querce attaccò, e fatto il laccio e quello al collo annodatosi, a terra
, / de l'insonne rimorso al laccio al rogo, / complice ignara, santa
caccia / l'alma del corpo con laccio o coltello, / ch'uomo sia
per cercar sollievo e trarre altrui dal laccio. carducci, iii-24-25: a quegli
, isprovedutamente gli venne dato nel falso laccio del cacciatore. sacchetti, 155-81:
gl'immortali dèi / or ad un laccio, or ad un'altro presi, /
né scioglie il nodo, né rallenta il laccio, / che l'infida moglier così
doi legami dolorasi, / en altro laccio sì gli ha 'ncatenate [l'antico
lo stimolava ogni dì a mettersi un laccio al collo. imbriani, 2-5: ti
4-376: furono fatti morire tra di laccio e di ferro tutti gli altri che
sette uomini andare a morte, di laccio sei, l'ultimo di fucile,
ricco venire cade in tentassione e in laccio del diaule e in deisiderii molti nocivi che
, con un editto di pena del laccio a quelli ch'eran di fuora,
diligenze, si vedeva come preso al laccio. era evidente, evidentissima un'intesa tra
, 684: lasso, che di tal laccio amor mi strinse, / ch'a
che l'om disciolto ten legato a laccio. francesco da barberino, 377: ella
, xxxv-1-898: gli diavoli prendo al laccio; / so far malie e sì le
comp. da dis-con valore di separazione e laccio (v.); cfr.
sciolto ad un altro da più d'un laccio legato: avvegnaché pare a questo tanto
vuoi vedermi in giù / pender col laccio al collo? oh! questo no.
gran signore fa a taluno stringere un laccio al collo? e se il medesimo gran
'l veleno; perciò ch'egli è laccio e dispreggiaménto dell'altrui bontade. s
usanza come 'l tosco, e siati laccio la compagnia sua, e 'l tenzonare
: or la coda resta stretta a un laccio, / tra le spine or s'
, / corno s'apprende il tuo laccio e si tene! simintendi, 3-82:
dimin. del lat. laqueus 4 laccio '). dizzeccolare (dizeccolare
che sperato io non avrei, dal laccio / l'anima, antica nel dolor,
: prese il cavallo nella mandra al laccio, / frenò, sellò: lo
dormigliosi. obizzo, 7-41: il laccio sol per non smarrir il calle /
le dita ha le quadrella / con duro laccio al molle tergo è avvolta. delfino
parole divengano, a vicenda, or laccio or eculeo, ed ora pastoie delle
carducci, iii- 24-312: co 'l laccio del qual vocabolo [verismo] barbaramente
uciello sostene de prendere esca o'crede laccio. bambagiuoli, 28: se di dolcezza
è dirizzato lo giudicio, e siete fatto laccio alla speculazione, e come la rete
/ e prego vi guardiate ad onne laccio / ed a li miei più avaccio.
-porre la mira, la rete, il laccio in fallo: non indovinare la giusta
, / ed io sotto l'erbetta un laccio tesi / al suo volare, e
quel tenea in man de l'asinelio il laccio, / quell'altro ne la groppa
. idem, viii-135: siete fatto laccio alla speculazione, e come la rete
in loro, il tosco, il laccio / perché a mirargli, a me dolsero
la lunghezza e strette con un laccio (e si tratta per lo più
fava. lippi, 6-93: o laccio o rete abbia quel legno, / è
ella eterna vive, / schivar quel laccio che la stringe ancora? cellini, 2-87
parlar m'annodi e tocchi, / laccio gentil, ma crudo insieme e fello.
finsero d'esser presi e, nel laccio per giuoco entrati, poi vi rimasero
anche la scure, che stringe il laccio, che sprigiona il fulmine addomesticato per dar
; nastro, bordo, gallone; laccio. castiglione, 232: qual
sua ben so: più che ogni laccio, / sensi d'onor le affrenano:
/ di tender alle farfalle un fier laccio. -pungente, acuto. -
avea penduta / di paternostri, e 'l laccio di fil iera. boccaccio, v-246
quel subito, si lasciò intrigare in un laccio. b. davanzali, ii-326:
forte... / e doloroso laccio. dante, 45-9: destinata mi fu
. 11. striscia di stoffa, laccio o nastro annodato in modo da formare
per cercar sollievo e trarre altrui dal laccio. nieri, 386: quel montagnolo aveva
porta dell'arcivescovo, con pena del laccio a chi era fuori se entrasse ed
va e mettili un po'a gettar il laccio ad un puledro indomito, o a
in forte... / e doloroso laccio. dante, par., 32-50:
nel mirar volto senz'arte adorno, / laccio e foco maggior m'awinse ed arse
forza, e, non rado, un laccio strango- latoio. svevo, 3-587:
come rimaso / d'un franciosismo al laccio or sono anch'io. =
3-7-39: lo augel ch'esce dal laccio, ha poi paura / de ogni fraschetta
e col salto leggier fa grave il laccio. a. verri, i-175: rimiro
potea a sua posta valersi d'un laccio. alvaro, 9-421: un giorno
ragna / tenda o drizzi fucile o laccio annodi, / per le spigose strade,
casti, ii-7-86: a mannaia o laccio / con pronta fuga il capo reo sottrasse
marino, 6-195: ma poi ch'ai laccio suo la giunse e colse, /
/ e quella fune per farsene un laccio / alla gola. a. verri,
senza limiti, per aver sinora evitato il laccio dell'accalappiacani; ma forse è un
attorcea soave e chiaro / stame al mio laccio. sannazaro, 8-131: talor per
galàppio, sm. dial. nodo, laccio, trappola.. - al figur
un gran nodo o un gran laccio scorsoio, / [l'elefante] piglia
intento, / i paggi, e il laccio scaglia al ballatoio, / e
la tenerezza, ma più forte il laccio / che ciascun lega al suo destino.
-lanciare al volo (un laccio, una catena, una fune)
, 13-44: lubrico intorno al collo un laccio gitta / e con groppi tenaci il
e mettili un po'a gettar il laccio ad un puledro indomito, o a chiappar
a chi metter ti vuole al collo un laccio; / e se tirar ti vuol
: faceva a la fonte intorno un laccio; / acciò, s'alcun tirato da
: di man mi cadde l'esecrato laccio, / e rizzarsi le chiome, e
e col salto leggier fa grave il laccio. c. gozzi, 1 * 322
fa parte del giogo degli animali (un laccio, un anello, ecc.)
giogo anco ne trassero / il giogal laccio di ben nove cubiti. monti, 24-344
intendo che voi ancora séte intrato in laccio giugale. d'annunzio, v-3-658: in
tu, sebbene sia un uccel- laccio un po'girellone e vagabondo, pure,
ch'ai ladroncel si leghi / il laccio al collo e a lei si sodisfaccia.
lo fermai. marino, 6-195: al laccio suo la giunse e colse. forteguerri
sono strangolati i nobili, con un laccio tirato da dodici persone, sei per parte
avere, tenere il coltello, il laccio, il pugnale, il rasoio alla gola
ha di lui. gli mette il laccio alla gola in ogni occasione; e,
, cóm bina). laccio di cuoio che unisce la vetta del
del coreggiato. 2. laccio che tiene unito il timone del carro
, i-2-95: molti [cervi] col laccio ne son colti ancora, /.
, / che non si scioglierà da questo laccio / che legata la tiene a questo
ha la volpe! e cade al laccio. ariosto, 4-5: grandi eran l'
di lei, chi a ceppo, a laccio, a ruota / sia condannato o
/ tu vedi quanto il cor nel laccio goda? caro, 2-1063: io pur
cetera, io o con ferro o con laccio o con veleno uscirò di guai.
la strozza, / e serbandola al laccio in un l'adorna, =
e 'n suo poter m'avea / nel laccio d'oro ond'io mi glorio e
-chi non piglia l'amante al laccio, resta in conta il tuo maometto nella
42: chi non piglia l'amante al laccio, guardaroba degli umori / del
altrimenti dicesi barbagianni, è quell'uccel- laccio notturno in forma di civetta ma grosso quanto
serve per tenere collegate parti separate; laccio, briglia, vincolo. - anche
di ghiacciare (giacciare). laccio, v. giaccio1. iacèa
. (illàccio). prendere al laccio, catturare. -al figur.: raggirare
inlaccia. = denom. da laccio (v.) con in- (assimilato
ant. inlacciato). preso al laccio, legato; catturato. -al
). letter. disus. prendere al laccio, catturare. - al figur.
in-illativo e laqueàre, da làquèus 4 laccio '. illaqueato (part. pass
. letter. disus. preso al laccio, catturato. -al figur.:
baralo 'corda, fune, laccio '(di cui si congettura un etimo
/... prenderla / al laccio debbo e imbavagliarla. bacchelli, 12-123:
dal termine class, pedìca 'pastoia 'laccio 'trappola '(cfr. fr
lepre o cornacchia / quando resta presa al laccio. cagna, 2-33: la prima
[amore] al collo un forte laccio, / grave, insolito sì, ma
/ ramo fra tanti gli sostenga il laccio. caporali, lxv-72: quando s'accorse
, / la strinse amor d'indissolubil laccio. -ornamento, fronzolo. c
è meglio il morir fra sì bel laccio / che viver privo di sì caro
, ch'io mi pensai snodato il laccio, / ond'avea l'alma presa e
deh, voi che siete in simigliante laccio, / guardate alquanto il mio grave
corno / gittar si senta un improviso laccio, / salta di qua di là,
'l foco e la prigione e 'l laccio. tasso, 2-84: questa [la
lassa? il duro ferro o il laccio / o 'l possente veleno: e fuor
del scandol poi si scioglie il mortai laccio / tornando la compensa al fatto iniquo,
1062: era ogni guardo un intricato laccio, / da porr'i saggi in
, / al collo di gabrina gittò un laccio. goldoni, x-770: fuggite il
pure talvolta mi serra duramente come un laccio. e. cecchi, 5-156: i
s'impania, s'invischia -nel laccio ogni cor. bartolini, 16-165: la
che già vide impaniato / l'uccel- laccio, alzò il capo, e pose tosto
e le campagne, / ora al laccio d'amor son proprio quello / preso
volgar., 10-31: presso al laccio sia un forte cannello strignente il laccio,
al laccio sia un forte cannello strignente il laccio, con che è presa la fiera
e impediscala che non possa rodere il laccio. loredano, 101: non gridò perché
la fascia e se ne fece un laccio, con cui s'impese. a.
ei più non canta, perché il laccio gli stringe il gorgozzule. -per estens
la impennatura, ed il terzo il laccio del mezo. 3. ant.
, / già avendo fatto porgli il laccio al collo: / gli lo fece levar
(in una corda, in un laccio). loria, 1-52: la
/ al collo di gabrina gittò un laccio, / e... ad un
colombo] impiccato per un piè insieme col laccio. berni, 117: sopra al
io, lasso, intrai / nel laccio, ove convien c'or più m'impliche
corno / gittar si senta un improviso laccio, / salta di qua di là,
sempre più rinforzando e, spezzato ogni laccio, con irrompente furore, metteratti a
per bellezza. petrarca, 270-62: dal laccio d'or non fia mai chi me
. ant. accalappiare, prendere al laccio. -al figur.: intrappolare;
pronom.). rimanere preso al laccio. -al figur.: cacciarsi in
tu hai tenuto a cormi a questo laccio. non fostu strega o in- cantadiavoli
, mettere la cavezza, tenere al laccio (un cavallo o un uccello o
[la civetta] / tendi un laccio, e l'incapestra. b. del
264: alle università pochi pochissimi fuggono il laccio che gl'incapestra e trascina in mille
. legato col capestro, tenuto al laccio. ovidio volgar., 2-14:
porzio, 3-202: tendere un forte laccio ad incappare tutte le loro robe.
v. colonna, 1-389: soave il laccio fu, che i spirti prese /
tale blocco. so: più che ogni laccio, / sensi d'onor lo affrenano:
non torna pavido / ove inciampò nel laccio. g. ferrari, 156: ad
/ dell'uom armar la destra, e laccio porre / al vicino ed inciampo,
volo accelera, / non vede il laccio pendere, / e va del cacciator
, 196-14: strinse 'l cor d'un laccio sì possente, / che morte sola
/ solo di gioia d'amor nel laccio, / e l'uno e l'altro
, / fin che si stenda un laccio, che minaccia / legarti in grembo a
reo, giusto è che a infame / laccio s'appenda. 5. che è
d'infanticidio orrendo, / con ferro o laccio, ne'suoi propri parti. s
, / ed io sotto l'erbetta un laccio tesi / al suo volare, e
sempre più rinforzando e, spezzato ogni laccio, con irrompente furore, metteratti a
annunzio, iii-2-291: ho preso al laccio / il cavallo d'adrasto, e l'
figur. tendere un'insidia, prendere al laccio, mettere in difficoltà; abbindolare,
figur. messo in difficoltà, preso al laccio, caduto in un'insidia; abbindolato
leonardo, 2-108: così l'uva fu laccio e 'nganno dello ingannatore ragno, come
di loro diede d'un pié nel laccio ed incontinente rimase prigione, trovandosi le
uccelli o la selvaggina; rete, laccio, trappola. lorenzo de'medici,
, ah disciogliete / quel legale ingiusto laccio, / per cui peno e per
congegno (in partic., rete, laccio, trappola) per la cattura di
; imperò che essa lo liberarà dal laccio insidiante. salvini, v-515: 4
1-43: in qual cadesti / insidioso laccio! or sì, ch'io fremo /
or s'è ordito, / nuovo laccio spezzar ti fia mestiero. mazzini, 45-146
/ disciolto, amor, quello insolubil laccio. anguillara, 14-46: giuro per
nuovi scali e rarsi. laccio di tela incerata conformato sullo scudo della tar
ad un altro da più d'un laccio legato. leopardi, i-40: [
fossero congiurate a tirar la poverina nel laccio: ce n'eran molte delle semplici
iii-310: raddoppia al core il dolce laccio e duro, / interna più lo
d'edera / e mirto intesso un laccio, / ne farò anella al braccio
. cadere in una rete, in un laccio; rimanere irretito. - anche al
eran di qualche intoppo, di qualche laccio che impediva il seguire e il conseguir
. intra 4fra 'e da laquius 4 laccio '); penetrato in sicilia nel
ii-1062: era ogni guardo un intricato laccio, / da porr'i saggi in
fossero congiurate a tirar la poverina nel laccio: ce n'eran molte delle semplici
col bacio, e poi gli gettò un laccio al collo. bellori, iii-175:
ne l'amor d'esso d'un laccio sì forte, / che non se ne
attorcea soave e chiaro / stame al mio laccio. lamenti storici, iv-90: l'
, 1-2-15: cieco inviluppato in rete o laccio. campiglia, 1-204: rivelatogli qual
'l cibo ov'io son preso al laccio, / come son dolci l'esche e
1-46: il cader nel suo già teso laccio / debita è pena al predator che
. — ant. legatura, laccio. s. girolamo volgar.,
molti eretici si sono irretiti in questo laccio, e massime e'pelagiani.
f. frugoni, 1-40: spezzato ogni laccio, con irrompente furore, [amore
ondulato. petrarca, 270-62: dal laccio d'or non sia mai chi me
impiegato di strade ferrate, preso al laccio dagli associatori, potrà in buona fede
de'vostri antecedenti cinque dubbi era un laccio, un laberinto. 6. disposizione
ant. lacciétto), sm. piccolo laccio; funicella, cordoncino, nastrino.
della vita. = dimin. di laccio. laccétto2, sm. dial.
135: 4 lacciàia 'vale 4 laccio '. 4 prendere uccelli alle lacciaie '
'. = deriv. da laccio. lacciaiòlo { lacciaiuòlo),
di lacci. = deriv. da laccio. lacciara, sf. region.
della fortuna] -e mai null'altro laccio, / ond'io di speme ag
/ spezzar veggio; onde io più laccio e cinghio, / e sempre è
; lusinghiero. = deriv. da laccio. lacciéto, sm. ant.
vizi. = deriv. da laccio. laccìferi, sm. plur
isproveduta- mente gli venne dato nel falso laccio del cacciatore; e per liberarsi da
alto, o poco più, acconcia col laccio aperto e piegato sì che l'uccel
, i-10-97: di sei tortorelle al laccio colte, / la parca e pastoral mia
preso nel fiume qualche pesce, od al laccio qualche pernice o gallina faraone, correvano
, gettano quella (la quale è uno laccio) adosso a inimici, e lo
corno / gittar si senta un improviso laccio, / salta di qua di là,
152: da una corda scorsa in laccio fiero / ei [il lupo] sente
gaucho 'apparisce come uno spettro, col laccio levato. d'annunzio, ii-743:
. d'annunzio, ii-743: prendo col laccio la puledra brada / che ancor tra
. 'nsieme col baschiera fur nel laccio. donato dagli albanzani, 341: fuggendo
341: fuggendo ostinata- mente con lo laccio, la servitù e la vergogna, mostrarono
paio / di manette spezzate, orrendo laccio / che'ruppe un dì, mentr'
bella e giovane schiava la condusse col laccio al collo davanti ad azanga.
. tasso, 14-7: il mortai laccio / sciolgasi ornai, s'al restar qui
più che sperato io non avrei, dal laccio / l'anima, antica nel dolor
che, stringendo il collare e 'l laccio, lo tira in dietro. casti,
, ond'ella presto la ridusse al laccio. pascoli, 731: avvinse con un
pascoli, 731: avvinse con un laccio un piede / della civetta, e la
vecchia, che tenesse il cane legato al laccio. -figur. tasso,
stringe e rallenta questa ai venti il laccio. de amicis, i-431: tutta quella
due suoi figliuoli, messo loro il laccio della fune in collo e lega- tolasi
albanzani, 390: fatto un laccio, messoselo al collo e lasciatasi cadere,
e non attende, / poi con un laccio il traditor s'appende. pulci,
, 22-236: a un balcon con un laccio di seta / s'impiccò in una
24-45: al collo di sabrina gittò un laccio / e... ad un
vescovato, con un editto di pena del laccio a quelli ch'eran di fuora,
francia. loredano, lx-1-6: accomodato un laccio e con quello donandosi miseramente alla morte
con la morte per tal conto data di laccio ad un nobile di casa donato,
frutti: / l'esiglio, il laccio, la prigion, la spada /
l'armi alla mano non espieranno col laccio la scempiezza di avere creduto al giuramento
, i-241: presa il collo nel laccio, tra i capelli / neri sta
nella parete, proprio nel punto del laccio scorsoio. 5. striscia,
capo di lui, terminante in un laccio od anello, possa annettersi o all'
e la mano stesa verso il laccio di un campanello a cui non giungeva.
onde il verbo * aghettare '. laccio è una specie di cappio che,
, stringe, ec. chiamano anche * laccio 'quel * cordoncino 'variamente
per sé e per lui un bel laccio, a fiori, per la salvietta.
dal cui polso pendeva il bastone col laccio. -catenella. foscolo,
] anche prima che tu mi mandassi il laccio per l'oriuolo, ti sia prova
i nomi loro, annodati in un laccio, / mordere ancora i tronchi di quelle
quando [amor] mi mise il laccio, / un'deo sono allacciato. bonagiunta
, lxiii-76: così son presa al laccio / per la stra- nianza nostra imprumera
potea nullo argomento / di tramai del laccio in ch'amor mi prese. petrarca,
speme e i desiri / ed ogni laccio ond'è 'l mio core avinto. serdini
cagion ch'amor mi prese / col laccio che m'ha il cor tanto serrato.
16-2: chi si truova in degno laccio preso, / se ben di sé vede
lxv-21: quell'amorosa fiamma e dolce laccio /... con egual disio /
io pervenni a venezia per dar in nuovo laccio: non so se, avendo ancor
, 684: lasso, che di tal laccio amor mi strinse, / ch'a
d'amor, che mai non strinse / laccio di quel più fermo. b
son io, / che nel segreto laccio / amo, non spero e taccio,
questa rivale, tornai subito al primo laccio, il quale fu per due anni
:... il più forte laccio per mantenerla essere il far sì che quei
coprirmi di bontà, impegnarmi per il laccio della gratitudine. -in senso generico:
siano sì favorevoli che teco di legittimo laccio congiunto mi concedano traere fino all'ultimo
perché sempre fu malissimo contento di questo laccio, andò in modo mettendo tempo in
. / per la fe'ch'ai laccio si richiede, / che insieme n'ha
gravi omei / di quei che son nel laccio maritale, / i'presi essempio de'
/ non fia teco congiunta al sacro laccio. marini, ii-7: se alcuno
goldoni, xii-827: sciolto da morte il laccio i che a alarico l'unia,
si sono legati insieme a vita nel soave laccio che fa diventare uno di due,
sappi che tua mogliera, il primo laccio / macchiando, altrui di furto accoglie in
fatto compagnia / e teso un dolce laccio / per mettere in sdiaccio -lo mio
per deo, v'afaitate, / ché laccio è lor catun vostro ornamento. petrarca
: avea in ogni sua parte un laccio teso, / o parli o rida
le chiome dorate / tesseva a mille cor laccio felice. i. andreini, 1-204
/ forse che 'n questo cerchio / qualche laccio amoroso / incontra te s'ordisca?
. gigli, 2-215: d'amore al laccio / voi farete cascar quasi merlotti,
18-52: lo sguardo di angela era un laccio: ti acchiappava e ti cacciava in
, xxxv-i-898: gli diavoli prendo al laccio; / so far malie e sì le
conobbe costui attivamente essere saputo uscire del laccio il quale davanti a'piedi teso gli
252: tal d'offender ebbe il laccio teso, / che poi da quello è
fantastiche opinioni, potrebbe veramente cader nel laccio della sciocca credenza de'mortali. b
, 1-43: in qual cadesti / insidioso laccio! pellico, 3-133: a beltà
/ dell'uom armar la destra e laccio porre / al vicino ed inciampo, /
della polizia che ha fatto cadere in laccio alcuni che le erano sospetti. cipriani,
gli mandarono perché certamente si accorsero del laccio che quella volpe di radetzky tendeva loro
sbarbaro, 4-82: tra tanti presi al laccio, un cardellino. si chiamava filipazzi
'l veleno, perciò ch'egli è laccio e dispreggiamento dell'altrui bontade.
. sacchetti, 17: ben ti farò laccio / a tue pazzie e, per
, 240: legato il corpo da un laccio di pensiero, fui da un profondo
pazienzia e povertà con duro e sodo / laccio mi tien e non è per lasciarmi
è invenzion vostra, per disciorvi dal laccio nel qual siete inciampato. speranza,
de'vostri antecedenti cinque dubbi era un laccio, un laberinto. cuoco, 1-49:
fossero congiurate a tirar la poverina nel laccio: ce n'eran molte delle semplici e
/ che l'om disciolto ten legato a laccio. petrarca, 366-49: vergine gloriosa
sciolto ed un altro da più d'un laccio legato. parabosco, 1-46: -la
al quale in libertà si mostra 11 laccio. tasso, 5-42: libero i'nacqui
/ pria che man porga o piede a laccio indegno. brusoni, 187: il
.. era un mettergli il laccio alle mani per distruggerle senza sangue.
notevole. pascoli, i-444: provai il laccio del borgia, sentii la crudeltà del
, 10-viii-61: procaccierò di rompere ogni laccio, se fia possibile, e soddisfar
, mi sono stretto alla gola il laccio di un'altra conferenza. -norma
le quali storie non possono sfuggire al laccio di questa critica se non in un sol
colse / l'amara parca a inevitabil laccio / l'epeo diore. 10
diore. 10. medie. laccio emostatico (anche, semplice- mente,
emostatico (anche, semplice- mente, laccio): funicella o piccolo tubo di gomma
di sangue. -segno o prova del laccio: comparsa patologica di punti emorragici cutanei
le vene superiori e arterie con un laccio, il che è difficile molto da
fa in due modi, cioè con laccio o con taglio; il laccio communemente vien
con laccio o con taglio; il laccio communemente vien descritto da'medici in questo
e noia fastidiosissima; e da un laccio, che a tal fine mi hanno
della nuca, anzi piuttosto ad un laccio o setone che si chiami, come quello
. 11. arald. laccio d'amore: cordone d'oro e
o con punti. 13. laccio portapesci: nella pesca subacquea, cavetto
16. locuz. -appendere al laccio: impiccare. -anche rifl.
guerra, e infine s'appese a un laccio. saba, 296: chi dice
reo, giusto è che a infame / laccio s'appenda. -cogliere al laccio
laccio s'appenda. -cogliere al laccio: sorprendere. marignolle, 72:
marignolle, 72: mi colse al laccio un folgorar di lume, / c'
, ombra d'averno. -col laccio alla gola: in punto di morte.
non so comprendere come egli, col laccio alla gola, avesse cuor da dipingere.
da dipingere. -condannare, mandare al laccio; castigare, punire con il laccio
laccio; castigare, punire con il laccio: pronunciare o eseguire una sentenza di
, 46-66: chi a ceppo, a laccio, a ruota / sia condannato o
... 1 rei castigati col laccio o col ferro dalla giustizia. siri,
a gli spagnuoli, i rei punendo col laccio. f. casini, ii-344:
condanni all'esilio, al remo ed al laccio chi usa violenza a vergini, a
di mandare a ceppo o a laccio il capo della grande casata. -dare
capo della grande casata. -dare il laccio: concedere libero sfogo; sciogliere da
quando lo farò? -dare nel laccio: cadere in un tranello. mazzini
improvvidi, erano tali da dar nel laccio. a. boito, 1-847: ei
boito, 1-847: ei dà nel laccio a capofitto. -laccio di forca
capofitto. -laccio di forca, laccio del diavolo: persona disonesta e malvagia
zucchetti, 242: essendo questo malvagio un laccio del diavolo, recava di continuo a
ragione questa perché tu ti mettessi con quel laccio di forca? -mettere il
di forca? -mettere il laccio al collo a qualcuno: ridurlo in
, se quei vigliacchi ci metteranno il laccio al collo; capite, barone?
-morire, terminare, finire la vita di laccio o col laccio: essere condannato all'
finire la vita di laccio o col laccio: essere condannato all'impiccagione. -anche
girolamo soranzo, lii-10-80: l'uno col laccio, l'altro col ferro furono fatti
. aver finita la vita con il laccio, o vituperosamente tagliati a pezzi?
sediziosi... perirono 0 di laccio o di ferro o di acqua. bisaccioni
: il luogo- tenente finì co 'l laccio la vita. martello, i-2-11: spesso
la vita, senza gloria, in un laccio. tommaseo, 3-i-244: dovevano.
. sette uomini andare a morte, di laccio sei, l'ultimo di fucile,
. -non avere di che comprarsi un laccio: trovarsi in un'estrema indigenza,
aveano ieri un quattrino da comprarsi un laccio, che oggi, divenuti ricchi e
bianchi cavali. -porsi al collo un laccio: ridursi in stato di dipendenza o
, / è un porsi al collo un laccio. 17. dimin. lacciòlo
, laciuòlo), sm. piccolo laccio; funicella, cordoncino, legacciolo.
di drenaggio, setone (v. laccio, n. io). trattato
suoi laccioletti. = dimin. di laccio. lacclparo, agg. entom.
sempre più rinforzando e, spezzato ogni laccio, con irrompente furore, metteratti a soqquadro
: stava bene solo con un grembiu laccio, un paio di scarpe sformate e
16-2: chi si truova in degno laccio preso, / se ben di sé vede
che combatteva munito di un grosso laccio per immobilizzare l'avversario. tramater
i loro avversarli mediante un nodo o laccio scorritorio che essi gittavan loro addosso con
, lat. laquearius, da laquèus 4 laccio '. laqueàto, agg.
. làqueo, sm. ant. laccio. trattato delle mascalcie, 1-20
= voce dotta, lat. laquèus 4 laccio '. laràcoma, sf.
più. -sciogliere dal guinzaglio o dal laccio e lanciare ah'inseguimento della preda (
bracchi per la macchia. -sciogliere dal laccio, porre in libertà; dare il
. -in senso generico: cinghia, laccio. bembo, 10-vii-306: vi priego
membro ferito per arrestare l'emorragia; laccio emostatico. levi, 6-208
, cordicella, spago; nastro; laccio. passavanti, 249: annodano
tiene legato, congiunto, connesso; laccio, legaccio. giamboni, 4-301
: ciò che lega; legame, laccio, allacciatura. ottimo, ii-383
mi porse il frutto, fu un laccio che mi legò l'anima. f.
/ e voi legar dovesse a un laccio meco; / ma me sol prese,
sansovino, 2-65: con un certo laccio d'amore, per quella comune e più
, n. 11. -legato a laccio: saldamente avvinto. inghilfredi, 385
che l'om disciolto ten legato a laccio. -popol. legato come un
l'elemento con cui si lega; laccio, legaccio. cavalca, 19-219
iii-2-104: io potrei serrare / con questo laccio di capelli questa / tua gola armata
quante volte già deliberai / scioglier il laccio e sfar lo stretto nodo, / ma
amaistrato levrere tenuto uno longo spacio a laccio, da una medesma tana cavò arditamente
corno / gittar si senta un improvviso laccio, / salta di qua di là,
gaucho apparisce come uno spettro, col laccio levato. -sollevato da terra,
strato levrere tenuto uno longo spacio a laccio, da una medesma tana cavò arditamente
uno per questa buona nova. -libera- laccio che voi sete. caro, 2-2-138:
/ con torta vite il maritai mio laccio! / mentre alzar mi potrei libero e
pria che man porga o piede a laccio indegno. de luca, 1-4-1-8: una
d'acquistar sua libertade, / in un laccio peggior, misera, cade. fortis
, / la strinse amor d'indissolubil laccio. tasso, 8-30: né men vorrà
sovra l'animo, fui sciolto da quel laccio che, legando i miei sentimenti nel
varcare il limite. puoi tendermi un laccio così tristo per cercare di pigliarmi!
fini / s'imbatteron, cercano il laccio largo, / girando la muraglia della rete
al casto seno, / non vede il laccio che se gli prepara. s.
oscuro, / presa il collo nel laccio, tra i capelli / neri sta,
: era pure una piacevole e laccio, cinque pennoni. govoni, 9-17:
donna ribobola fossero legati teneramente dal roseo laccio d'amore. lucini, 4-291: ex
898: gli diavoli prendo al laccio; / so far malìe e sì le
ardisse di mandare a ceppo o a laccio il capo della grande casata.
possa andare calefatando. -mandare al laccio: v. laccio, n. 16
-mandare al laccio: v. laccio, n. 16. -mandare alla
sete non meritate né il laccio né la manarra. pallavicino, 1-512:
: la ninfa il liga con un laccio d'oro / e ei sta mansueto come
a caccia e in una lepre al laccio, / per manucartela, esserti abbattuto?
: a li giusti è gran sol- laccio, / quando vien la morte vaccio:
alpinistico con manico corto, munito di laccio da infilare al polso o da legare
leggeri, stretti per lo più con un laccio; fascetto, fastello.
estremità, per lo più da un laccio. vasari, iii-511: il vasari
del delitto, con la mannara o col laccio o con la mazzola o pure col
: scrivo talor che m'awiluppa un laccio, / narro talor che mi saetta un
16-2: chi si truova in degno laccio preso, / se ben di sé vede
venire cade in tentas- sione e in laccio del diaule e in desideri molti nocivi che
verità, / con voi mi son con laccio eterno stretto. -veritiero, veridico
.. / tesseva a mille cor laccio felice, / a guardi messaggier giungendo
pascoli, 731: gryllo avvinse con un laccio un piede / della civetta, e
empio tradimento se stesso appiccossi con un laccio e crepò per mezzo. cesari, 1-1-
mi porse il frutto, fu un laccio che mi legò l'anima e parevami che
fe'minaccio / quando mi mise il laccio, / und'eo sono allacciato. guido
cittadini più sediziosi... o di laccio o di ferro o di acqua.
coraggio sotto il coltello e innanzi al laccio di ligopasseri, ma non fece mai
: io fui già mio e d'ogni laccio sciolto: / sèrvo or mi trovo
fossero congiurate a tirar la poverina nel laccio: ce n'eran molte delle semplici e
più querula e falba di un mocco- laccio quanno che sbava cera e se strugge tutto
vecchia che tenesse il cane legato al laccio. la vecchia lo prese per il
/ in gioco è del pastor di laccio scosso. giraldi cinzio, iii-12-72:
i nomi loro, annodati in un laccio, / mordere ancora i tronchi di quelle
ultimo morso -e mai null'altro laccio, / ond'io di speme agghiaccio.
[mortai carcere, chiostro, incarco, laccio, peso, pondo, soma)
lasci. idem, 14-7: il mortai laccio / sciolgasi ornai, s'al restar
tansillo, 7-30: ecco il mortifer laccio, / ad ambo i colli comodo
2-374: un mostro di filigrana con un laccio e catenella simili. gemelli careri,
, xxvi-1-331: o rilegar bisogna qualche laccio / o tener in man sempre la scopetta
infilata nel nastro. -stringa, laccio per scarpe. oliva, 398:
i neghittosi / di leggieri dàn nel laccio. monti, x-2-325: affumicato /
xiii-21: deh spezza ormai quel neghittoso laccio, / prendi lena, o garzon
sciolto. petrarca, 270-62: dal laccio d'or non sia mai chi me
, xxxv-1-898: gli diavoli prendo al laccio; / so far malie e sì le
diventare ricchi caggiono in tentazione e in laccio del diavolo e in molti desideri inutili
nasi abortiti insieme. 4. laccio, catena, ceppo che serra una persona
pria che man porga o piede a laccio indegno: / usa a la spada
celesti rote. -per simil. laccio per cacciare; trappola. leandreide,
a forma di staffa (e il laccio che si ottiene tanto più stringe quanto
si tira la cima); nodo, laccio corrente (cfr. anche corrente1,
scorsoio': quello formato a cappio e laccio, così che tirando una cima, il
, il cappio scorre, e il laccio stringe. dicesi pur corsoio e corrente:
e povertà con duro e sodo / laccio mi tien e non è per lasciarmi,
. collo]: mettere ad alcuno il laccio al collo, che anche trovasi porgli
326: magiormente, uscito di quel laccio / nozzeresco ove sete or per entrare,
quale era portata e, fatto un laccio, messoselo al collo, e lasciatasi
uccello sostene de prendere esca o'crede laccio. chiaro davanzati, lxi-86: non de'
del scandol poi si scioglie il mortai laccio / tornando la compensa al fatto iniquo,
obstràgulo, * sm. letter. laccio di una calzatura, legaccio, correggia
lasci pur tempo di avolgermi / un laccio al collo e dar de'calci all'aria
troppo occupate. boccaccio, vi-99: laccio d'amor non lega uomo occupato, /
per amor di compagnia lasciossi inviluppare nel laccio della forca ed offuscar d'infamia.
/... / mi colse al laccio un folgorar di lume, / ch'avanzar
pucciandone, 353: mi mise il laccio, / und'eo sono allacciato. petrarca
speme e i desiri / ed ogni laccio ond'è 'l mio core avinto. tassoni
240: legato il corpo da un laccio di pensiero, fui da un profondo
lxv-108: non sarà più ch'a duro laccio io caggia / e 'n tutto di
sapea lavorare ingegni con che prenderlo al laccio. baldinucci, 9-v-166: circa a questi
... di grossa fune ordire un laccio; / ma che l'arte l'occulti
intessitura. petrarca, 106-5: un laccio che di seta ordiva / tese fra
/ indi di grossa fune ordire un laccio. a. boito, 1-109:
el bel primo nodo e 'l dolce laccio. poliziano, st„ 1-3: di',
forse che 'n questo cerchio / qualche laccio amoroso / incontra te s'ordisca? parini
e testo d'oro / il crudel laccio, e di tanta arte adorno, /
qualche cosa della orditura spaventosa del laccio dove era stata tirata, ma rifuggiva
, v'afai- tate, / ché laccio è lor catun vostro ornamento. g.
il trinciante e di un colpo recise il laccio orribilmente teso. malaparte, 7-20:
conservarono sempre ristretti gli spiriti con quel laccio prezioso in cui consiste la libertà della patria
d'una in altra foglia / il laccio fugge, se lo scorge in terra,
, viii-2-253: turbata si mise il laccio nella gola, e divenne misero peso
. gigli, 2-215: d'amore al laccio / voi farete cascar quasi merlotti,
volgar., 10-23: si ponga il laccio appiccato ad un paletto fitto in terra
, e porgeste ai suoi nemici il laccio per soffocarla! pascoli, i-403: egli
e stanno al passo, tenendo il laccio ai detti altrui. -tenere passo
pastoie). -in partic.: laccio usato per tenere strettamente e saldamente legati
annunzio, ii- 743: prendo col laccio la puledra brada / che ancor tra i
reo, giusto è che a infame / laccio s'appenda, sul suo capo a
tarchetti, 6-i-635: sciogli subito il laccio a questa tua marmotta scodata, ché
. = lat. pedica 'laccio per i piedi, pastoia ', deriv
: una lacrima è 'l premio, un laccio il pegno / del mio amor,
, / o quanti ne restavan presi al laccio, / e fochi artificiati non mancava
alla patria divina, / libera da quel laccio che disciolse. g. paleotti,
donna ribobola fossero legati teneramente dal roseo laccio d'amore. malaparte, ii-91:
marino, 303: con forte laccio / stringerommi la gola / e qui da
capi di una cintura o di un laccio che pendono dal nodo. m.
volo accelera, / non vede il laccio pendere, / e va del cacciator
ii-12-460: tirano su il condannato col laccio, che non lo stringe più di
storica piazza. -restare sospesi a un laccio. g. gozzi, i-22-42:
vi cade, e nel suo teso laccio / il piede s'avviluppa e in
1-i-412: la pronta fantasia gli mise il laccio al collo; vi si sentì pendolare
/ promette a'voti miei pendulo un laccio. magalotti, 21- 146:
fa ai tordi con crini acconciati a laccio da una parte e legati stretti a
xxiii-219: un giovane ordinario finì con un laccio alla gola, né s'è penetrata
2. essere appeso a un laccio, a un capestro o a uno
il venditor di cristo; / strinse il laccio, e col corpo abbandonato / dall'
ricchi cag- giono in tentazione e in laccio del diavolo e in molti desideri inutili
lxv-21: quell'amorosa fiamma e dolce laccio / che con egual disio / arde il
pergiógola, sf. ant. legame, laccio che tiene fisso il giogo. -
di rete; / e mentre di tal laccio / nessuno fugge l'impaccio, /
mie tesso il martirio / d'un laccio vergognoso a più licambi. pisani, 217
piagato ho il cuore, / tu il laccio incontri, io la catena ho al
che si assicura al polso mediante un laccio (il reggipiccozza) e che è
pravità, ma per tender un forte laccio ad incappare tutte le loro robe.
piedi, se quei vigliacchi ci metteranno il laccio al collo. -tornare in piedi:
pedica (v. pedica) 'laccio, pastoia'. pietismo, sm
impiccarme, / e già voleva al laccio dar di piglio. ariosto, 2-14
coscia è stata legata stretta da un laccio elastico, e i vasi sono vuoti
altro ragazzo che portava legato a un laccio un aquilotto appena piumato.
, 103: attilio fu tutto preso nel laccio del nuovo sentimento, e con quella
7: o5àypa, in origine 'laccio per intrappolare le zampe degli animali'e poi
braccio alto ad un legno e con il laccio al collo, e le bandiere lombarde
, / e cantando portai nascoso il laccio. bembo, 5-4: quelli passi e
poggiuolo, fu preso e, postoli il laccio al collo, a quel poggiuolo impiccato
, anche, con una sorta di laccio di riconoscimento legato a una zampa.
, / e strinse 'l cor d'un laccio sì possente / che morte sola fia
, / fiamma dolce e possente e laccio forte / onde amor spesso il cor m'
ira di voi medesimi, con dolente laccio caricherete le triste travi del nostro palagio
mi vieterete forse un precipizio? un laccio? un parete? un legno o altro
con ferro o con veleno ovvero con laccio, precipizio o altra maniera, procuravano se
l'esca in guisa discopre e 'l laccio asconde / sotto le verdi fronde / che
l'esca in guisa discopre e 'l laccio asconde / sotto le verdi fronde, /
ed il cader nel suo già teso laccio / debita è pena al predator che
due cospiratori che se la svignassero dal laccio. d'annunzio, iv-1-402: due processi
se a me sol prefisso / avesse il laccio il perfido tiranno, / morrei contento
: una lacrima è 'l premio, un laccio il pegno / del rrjio amore,
fossa dove caggio / e teso il laccio ov'io darò al presente. lippomano,
nelle espressioni preso a inganno, al laccio, alvamo, in mezzo).
7 a non voler rimaner preso al laccio! algarotti, i-ii- 247:
divertì a quelle presure dei puledri col laccio. -cattura e uccisione di animali
/ lieve fu 'l giogo ed onorato il laccio. brusoni, 2-77: passò tutto
disdetta / chi, per campar d'un laccio, in altro cade. =
ond'ei di lì a poco col laccio fu tolto di vita. amari, 1-2-245
. e appresta, / pronuba citerea, laccio di fede, / per unir degli
, con un editto di pena del laccio a quelli ch'eran di fuora se
, ch'ella vi ha messo un laccio al collo... voi correte alla
zingara! / (pulledra / presa al laccio / della sua carovana). -ragazza
coscia è stata legata stretta da un laccio elastico e i vasi sono vuoti.
ripiegata e stretta intorno al capo del laccio. binnguccio, i-140: viddi.
, / e prenderollo vivo al teso laccio / con tutti i principal de la
l. martelli, 3-324: un laccio di fin or restringe e lega / sovra
quella serva, / tirata da un tal laccio nascoso / che la costrigne a ciò
/ stringe e rallenta questa ai venti il laccio; / quindi son l'alte mura
3. figur. trama, laccio, trappola, insidia; manovra coperta
mai l'alma sciogliere / o rallentar dal laccio iniquo et orido / tal ch'io
voglia, / che con sì forte laccio il cor mi strinse, / quando primieramente
stringe e rallenta questa a i venti il laccio. marino, 1-18-61: tutta la
scema il gran foco o si rallenta il laccio, / anzi crescon miei danni e
tu tolto al covile o còlto al laccio. campatila, 4-76: tortuosi angui serpenti
il trinciante e di un colpo recise il laccio orribilmente teso. dannunzio, iii-2-166:
: in questo modo amor mi prese al laccio, / che, mentre la mia
reggipiccòzza, sm. invar. laccio di ampiezza regolabile, fissato a un
grado posta, / all'un diè laccio, all'altro acqua profonda. cavaccnioli
che chi cinta mi tiene / d'indegno laccio in libertà mi renda, / sì
attorcea soave e chiaro / stame al mio laccio, e quello aurato e raro /
ch'amore possa ordir in terra / laccio mai tal che mi ristringa. bruni
; / né mi restringe il cor laccio tenace, / né men col grave incendio
essa stessa avvinta a lui da un laccio d'amore fatto di ammirazione e di devozione
al tuo abbraccio, / prima il duro laccio sia già ribadito ai miei piedi.
aveano ieri un quattrino da comprarsi un laccio, che oggi divenuti ricchi e splendidi
pria che man porga o piede a laccio indegno: / usa a la spada
che le parche ai suoi dì rompono il laccio. = voce dotta, lat.
a ragion mi contendi il ferro e 'l laccio / e 'l rigido veleno,
abbiamo, mi sarà cagione di rilegarmi con laccio e catena d'oro di perpetua obbigazione
avidità del cibo, rimangono prese al laccio, alla tagliuola al vischio, ah'
160: tumeo... rimise il laccio al collare di teresina che dormiva stremata
espressioni rimettersi alla volontà, giudicio divino. laccio, / eccogli quivi al fianco, è
/ forse che 'n questo cerchio / qualche laccio amoroso / incontra te s'ordisca?
far di nuovo passare un'asta in un laccio. pascoli, 323: la vecchietta
padrone le faccia accomodare. -irrobustire un laccio, un nodo. bonarelli, xxx-5-33
sempre più rinforzando e, spezzato ogni laccio, con irrompente furore metteratti a soqquadro
. goldoni, ix-1081: quel saldo laccio / di perfetta amistà che a te
: vi prego / a sciogliervi dal laccio / di cotesto spiritaccio / che vi
amore, / ond'egli al vecchio laccio vi richiami. / di soavi parole gli
all'elica. 11. alpin. laccio munito di moschettoni che facilita l'assicurazione
in piedi loro davanti, era un laccio che affogava lor le parole. foscolo,
carni fino a segnarle profondamente (un laccio). viani, 19-712: angiò
. segnato profondamente dalla stretta di un laccio (i polsi).
segno, solco lasciato nelle carni da un laccio o da un colletto troppo stretto.
sole, alla pioggia: altro laccio, oltre quello della riserva obbligatoria.
pena / soffrono, come belve prese al laccio; / io gli insetti che il
fattone ritortola, a guisa di un laccio, venne al sasso con esso per accappiarla
da orvieto, 326: uscito di quel laccio / nozze- resco ove séte or per
questa rivale, tornai subito al primo laccio, il quale fu per due anni interi
stata presa / o come uccello al laccio. -inclinato; che poggia su
divieti, la miseria assoluta, ultimo laccio invincibile, lo trattiene e lo inchioda
: / - quest'è dunque quel laccio ond'io sperai / teco accoppiarmi in
. dall'imp. di rompere e da laccio (v.). rompilingòtti
topo] ogni legame / rosicchiò del laccio infame. / e 'l leon, che
corda, anche di strumento musicale, un laccio); infranto (una catena,
. ne presi uno che aveva il laccio alle gambe: come mi vide, ragghiò
. grado posta, / all'un diè laccio, all'altro acqua profonda, /
come aveva potuto finire appeso a un laccio con due soldi in saccoccia? bernari
¦ uoi, antica popolazione armata di laccio, con allusione agli aconzi delrammale.
toccherà, imperò che essa lo libererà dal laccio insidiale. s. bernardo volgar.
averla disinfettata, le si applica un laccio emostatico per inturgidirla e, con un
l'anima] al corpo / con forte laccio è saldamente unita. brancati, ii-168
o apre (una catena, un laccio, un nodo). -spesso in
l'alma mia, presa ad un saldo laccio! molza, lxv-3: i miei
conobbe costui ottimamente esser saputo uscire del laccio. benvenuto da imola volgar.,
facciano / reti, ed al laccio non ci prendan gli uomini! ».
sbarbaro, 4-82: tra tanti presi al laccio, un cardellino. si chiamava filipazzi
e il davanzale, come in un laccio. lacresta vi schiaffò su il suo pennellacelo
/ punto d'amore, spezza ogni altro laccio, 7 e 'l più stanco
impiegato di strade ferrate, preso al laccio dagli associatori, potrà in buona fede
, chi lo scapestra. -sciogliere un laccio. -al figur.: rimuovere l'
te spanda, / sì che ben ogni laccio ti scapestri, / e che ti
scappiéttó). sciogliere qualcosa da un laccio. tommaseo [s. v
ischermo, / ché dal falso suo laccio abbiamo incianpo. d. veniero
e l'alma e 'l velo / di laccio sì suave, / ch'ogn'altro
: appena videro il loro schifo impigliato dal laccio..., gli indiani ne
né so capir come in sì tristo laccio / tu l'abbi colto al pari d'
bottoni dagli occhielli, tirava abilmente il laccio del busto. pea, 7-309: si
ritraeva, tuttolxv-74: chi può troncare quel laccio che m'avvinse / se inviava
amore. ciro di pers, i-370: laccio, che fuor che morte altri non
ma sciogliere / o rallentar dal laccio iniquo et orido, / tal ch'
? petrarca, 270-61: dal laccio d'or non sia mai chi me scioglia
si dolse, / e con sì vago laccio amor m'avvolse / quelle poche felici
.. che il suo sciolto / laccio esser deggia ad ambi insiem salute. cesarotti
ad un altro da più d'un laccio legato. leopardi, 194: se fosse
ad un'arcodella lettiga, a guisa di laccio quella attaccata, vi mise dentro il
corda tesa, dalla quale penda un laccio scorrevole sulla corda stessa per sostenere il
di nella parete, proprio nel punto del laccio scorsoio. quello scorso del chiamarlo a
-nodo scorsoio: nodo che forma un laccio che alesemente. gioberti, 3-166:
scorre stringendosi (un cappio, un laccio). beicari, 2-22: così
scorsoie. 3. sm. laccio per impiccare. 4. maglia di
e senza scorta / mi vide, un laccio che di seta ordiva / tese fra l'
manzini, 18-191: l'improvvisa scudisciata del laccio per appendersi con la mano provocò un
colonna, 2-8: chi può troncar quel laccio che m'avin- se? / se
e lodo, / e sciolto il laccio, onde d'amor fui stretto, /
quelle duebocche con la bava amara strette nel laccio della dea sdentata. 2
che già vide impaniato / l'uccel- laccio, alzò il capo e pose tosto /
quisti doi legami dolorusi, / en altro laccio sì gli ha scatenate: / de
, xxx-5-137: segno non ha di laccio / la bianchissima gola. stigliani, 1-161
/ prese il cavallo nella mandra al laccio, / frenò, sellò: lo domerà
coro ed il semicoro, per tagliare il laccio alla padrona e per istenderne in terra
, o vergine santa, che al laccio de'peccati non siamo presi. malatesta malatesti
senza scorta / mi vide, un laccio che di seta ordiva / tese fra l'
giuch'amor me prese / d'un laccio che m'ha 'l cor tutto ser
d'una in altra foglia / il laccio fugge, se lo scorge in terra,
ha malvagiamente acquistato, serve ancora di laccio. muratori, 8-i-243: ciò serva per
e senza scorta / mi vide, un laccio che di seta ordiva / tese fra
2. medie. disus. filo o laccio fatto passare attraverso una piega della cute
nella nuca, anzi piuttosto ad un laccio o setone che si chiami, come quello
un prigioniero dalle catene, da un laccio o in genere dalla prigionia; rimettere in
tornò dov'era orlando / e losferrò dal laccio incontanente. m. adriani, iv-296:
3. lanciare una fune o un laccio. p. petrocchi [s.
dell'avere a mettere il collo in un laccio. -forare l'orecchio, le labbra
: come i veltri che son tenuti in laccio / da'cacciator, sfrascar vedendo il
egoismo al mondo intero che quando avremo il laccio al collo non ci arriveranno dai mari
lxxxviii-i- 43: ognuno il suo laccio / isgroppa e spezza ch'amore haintrecciato.
grassi e che siano stati presi con laccio overo con le reti, della qual natura
stecchi, e che fanno ala al laccio da uno e da un altro lato,
te spanda, / sì che ben ogni laccio ti scapestri, / e che ti
/ tu vedi quanto il cor nel laccio goda? parabosco, 1-15: o amor
, / dappoi ch'io strinsi un laccio, anco slegarlo / a mio talento,
, il tuo soccorso, / ché in laccio son trascorso / che fa mestier che
alberti, 2-73: tenda fortuna ogni suo laccio e rete, / a legarmi,
di troncar la ingrata guerra: / questo laccio d'inghilterra / tu vedrai com'io
lo più nelle locuz. snodare il laccio, il nodo o le catene, anche
, per lo migliore, / snodo quel laccio e con severo ciglio / per libertà
684: lasso, che di tal laccio amor mi strinse / ch'a snodarlo conven
, ch'io mi pensai, snodato il laccio / ond'avea l'alma presa e
/ e stnnse 1 cor d'un laccio sì possente / che morte sola fia
, un groviglio, un intrigo, un laccio, un a molteplici moti,
pronom. sciogliersi, slegarsi (un laccio). bandello, 3-61 (ii-566
bandello, 3-61 (ii-566): il laccio si snodò e cominciò il sangue con
, robusto (un nodo, un laccio). buonarroti il giovane, 9-279
: quante volte già deliberai / scioglier il laccio e sfar lo stretto nodo, /
pazienzia e povertà con duro e sodo / laccio mi tien e non è per lasciarmi
morte di giuda, la qual fu di laccio e di soffocamento. d. bartoli,
al quale in libertà si mostra il laccio. g. gozzi, i-21-11: il
la cravatta al collo, che pare un laccio. pascoli, i-239: chi,
/ forma alla nuda grazia / un amoroso laccio. fucini, 674: appena arrivati
mi porse il frutto, fu un laccio che mi legò l'anima; e parevami
tenghi nella mano, a me corto laccio non farebbe sostenere di leggiere la seconda
dio recoverate, e non onni vostro laccio solvere spettate (ché, sditone voi
i neghittosi / di leggieri dan nel laccio. leopardi, iii-237: lo strepito
giogo anco ne trassero / il giogal laccio di ben nove cubiti /...
appendere. - in partic.: laccio, capestro. s. antonino
ladre, egli è comparso un uccel- laccio sanese per farsi cardinale, e maestro andrea
26. sciogliersi da un laccio; sbrogliarsi da un impaccio, da
amanti vennero al luogo usato, ignoranti del laccio a loro apparecchiato e già ignudi vi
lepre o cornacchia / quando resta presa al laccio, / onde i can gli diero
una tartana, i pescatori gli avventarono un laccio intorno al capo e, avendolo bene
, o con aver teso loro un laccio, che tenutili ligati per i piedi,
si dolse, / e con sì vago laccio amor m'avvolse / quelle poche felici
e pronta. -geto di sparviere-, laccio con cui si teneva legato il rapace
all'ingiù e si sentiva avviluppare nel laccio mortale. -sottrarsi alla prigionia,
dio recoverate, e non onni vostro laccio solvere spettate (ché sòltone voi uno,
legare. fagiuoli, ii-52: allorché al laccio acconsentisti, un freno / ti fu
/ la fé giuratami, spezzato ho il laccio; / da te son libero, cessai
sempre più rinforzando e, spezzato ogni laccio, con irrompente furore, metteratti a
paio / di manette spezzate, orrendo laccio / ch'e'ruppe un dì, mentitegli
vanne, se brami / spezzato il nostro laccio. rovani, 3-i-5: codesta ostinata
che sta per morire soffocata da un laccio; slegare un prigioniero dalle catene.
non lo avessi spiccato e scioltogli il laccio. -scherz. salvare dall'impiccagione.
tordo, né a la lepre il laccio, / né a l'ispido cinghiai piace
: vi prego, / a sciogliervi dal laccio / di questo spiritaccio, / che
bottoni dagli occhielli, tirava abilmente il laccio del busto, apriva il fermaglio della giarrettiera
. beccuti, i-99: il ricco laccio, ove m'ha giunto amore, /
e da ogni dottrina e da ogni laccio. -sottrarsi a una responsabilità.
gli orecchi degli uomini, né carcere né laccio né servile strazio gli è tanto.
obizzo, lvi-353: scaltri inciampa nel laccio aspro e tenace / dei pirati di
con arioso movimento una mano per imprigionar con laccio tenacissimo un cuore? -scoprire
xi-313: e 'l dolce e amabile / laccio d'amore. / legando il core
attorcea soave e chiaro / stame al mio laccio. ottimo, i-153: per la
sì bel foco e d'un sì nobil laccio / beltà m'incende ed onestà m'
lume che m'infiamma / e 'l laccio ordito di sì ricco stame / che,
nel primiero assalto / stame al mio laccio, e pur m'è sì soave /
/ punto d'amore, spezza ogni altro laccio 7 e 'l più stanco pensier par
fatto compagnia / e teso un dolce laccio / per mettere in sollaccio -lo mio stato
coro ed il semicoro, per tagliare il laccio alla padrona e per istendeme in terra
10-158: come ha la mesta figlia al laccio tolta, / si straccia e fère
particolarmente resistente usata in partic. come laccio per l'impiccagione. c.
al collo le mani o un laccio, fino anche a provocare la
2-180: asfissia dipendente da strangolamento per laccio o per qualunque altra cosa che esternamente
il collo con le mani, con un laccio, con una corda, fino a
due suoi figliuoli, messo loro il laccio della fune in collo e legatolasi a'piedi
collo con le mani, con un laccio, con una corda, con un
una banda poi della sedia gli attaccò un laccio al collo e la- sciollo strangolato.
collo o ostruendo le vie respiratorie (un laccio, un boccone, un rigonfiamento di
di migliore stato; massimino erculeo con laccio strangolatoio. a. cocchi, iii-480
persona con le mani, con un laccio, ecc.; morte per soffocamento provocata
bonagiunta, lxiii-76: son presa al laccio / per la stranianza nostra impiumerà /
: mentre i miei fidi in stranio laccio / languiscon di dolor, d'amor
. boiardo, 2-4-84: era quel laccio tutto di catena. /...
che all'erba si assomigli il pinto laccio. -conficcato. s.
, lxv-21: quell'amorosa fiamma e dolce laccio / che con egual disio / arde
, / con voi mi son con laccio eterno stretto. s. maffei, 7-104
(anche decisa e opprimente) di un laccio, di una corda, di una
strévlo, sm. letter. ant. laccio delle scarpe, legaccio.
, / s'al collo ha il laccio e non può mover l'ali. lisi
1-635: dato cne fui nel suo bel laccio teso, / non mi possetti più
7. medie. ant. laccio emostatico. attaccaticcio / lo strinato o
stringa1 (strénga), sf. laccio o cordicella di cuoio, di v.
e rallenta questa a i venti il laccio. cesarotti, 1-xxxii-172: re- ligion
2-180: asfissia dipendente da strangolamento per laccio o per qualunque altra cosa che esternamente
, perché tirano su il condannato col laccio, che non lo stringe più di
crescenzi volgar., 10-31 presso al laccio sia un forte cannello strignente il laccio
laccio sia un forte cannello strignente il laccio. buonarroti il giovane, 9-174: la
innanzi. 2. figur. laccio, vincolo amoroso. poesie musicali del
forza per mezzo delle mani o di un laccio il collo della vittima in corrispondenza delle
. salvini, 48-33: uno strozzante laccio / alla strozza serrando. 2
laringe, con le mani o con un laccio, con una corda o con mezzi
nella stanza e, postole alla golla un laccio di seta, la strozzarono. b
, in partic. ottenuta con un laccio o un capestro; impiccato, strangolato.
de'figli e quei strozzati a un laccio. foscolo, ix-1-382: avvelenato o
partic. topi, costituita da un laccio che scatta imprigionando e stringendo il collo
: / il matrimonio non sol giogo e laccio, / ma è peso ancora di
pascoli, 731: gryllo avvinse con un laccio un piede / della civetta, e
lomazzi, 90: se il laccio potesse aver ben tacco farebbe un bel
tacito amò, e fu ben constante al laccio. ariosto, 38-70: tacito ruggier
le dita. -per estens. laccio per la cattura di uccelli. =
: m'hai [amore] con laccio tal preso e legato / che giorno e
amaistrato levrere tenuto uno longo spacio a laccio, da una medesma tana cavò arditamente
degli uomini, né carcere, né laccio, né servile strazio gli è tanto
, 240: legato il corpo da un laccio di pensiero cui da un profondo sonno
colonna, 2-8: chi può troncar quel laccio che m'avinse? / se ragion
fatto compagnia / e teso un dolce laccio / per mettere in sdiaccio lo mio stato
senza scorta / mi vide, un laccio che di seta ordiva / tese fra
graf 5-1034: un prete che tende il laccio / alle donne che confessa. d'
), sm. ant. letter. laccio. -al figur.: tranello,
la sua usanza come 'l tosco e siati laccio nuta da una di quelle sincopi a
di terminar mia vita / o con laccio, o con ferro nelle gola. cesarotti
l'incerte selve, / rendi melampo al laccio. manzoni, pr. sp.
arco o degli strumenti musicali, il laccio eli una trappola, ecc.).
trinciante, e di colpo recise il laccio orribilmente teso. d'annunzio, iv-1-236:
7-16: àvea in ogni sua parte un laccio teso, / o parli o rida
isterici ancora sono restati presi a questo laccio teso dall'ignoranza, e da una specie
al canapo. -annodare, stringere un laccio. f. scarlatti, lxxxvlfl-ii-499:
. scarlatti, lxxxvlfl-ii-499: po'tessè un laccio, con gran crudeltate / sopra 'l
chiome dorate / tesseva a mille cor laccio felice. 6. incrociare le
impaccio / a non voler rimaner preso al laccio! / se non che per un
, e testo d'oro / il crudel laccio, e di tanta arte adorno, /
comp. dall'imp. di tirare1 e laccio (v.). tiralatte
far sempre beate desii, / forte il laccio tira, stringilo quanto sai. graf
. ciro di pers, i-370: laccio, che fuor che morte altri non scioglie
calzabigi, cxxxvii-162: delfin che al laccio infido / trasse di tonni un stuolo
macinarli. -stringere con un laccio. del carretto, 7-41: -
. locuz. -avere due tordi a un laccio: raggiungere più scopi in una volta
, 159: ecco due tordi ad un laccio... averemo denari freschi,
/ che sciorsi non saprian dal ricco laccio, / perché tomin più volte i
i-132: mentre i miei fidi in stranio laccio / langui- scon di dolor, d'
argomento 1 di traimi de. laccio in ch'amor mi prese. dante,
, 1-21: fu dal carnefice con quel laccio traschiuso lo spirito nella gola.
enea troiano, turbata si mise il laccio nella gola, e divenne misero peso delle
/ tien di biondi capei trecciato un laccio. cattaneo, vi-3-349: 1 nostri
supplico che a tanti nodi aggiungiate un laccio, il qual sarà presentandomi una trecciuòla dei
con il coltel de la ragione sì duro laccio. melosio, 3-i-250: troncar dovrassi
, 1-221: li altri pongono un laccio di malve onto con mele; e li
con mele; e li altri fanno lo laccio di lana onto con la grascia,
usato, / fa d'un crin laccio al cor con arte maga. viani,
ancora uscito. -liberarsi da un laccio, da un vincolo. -anche in
delitto, con la mannara o col laccio o con la mazzola. pananti, iii-189
non varcare il limite. puoi tendermi un laccio così tristo per cercare di pigliarmi!
che glielo stringeva al pari di un laccio. = deverb. da vellicare
talor zucca ventrosa / pendè da un laccio, e a lui d'umor sovvenne /
apugliese, xxxv-i-898: gli diavoli prendo al laccio; carducci, iii-10-342: si propose
impedirne la fuga (anche con riferimento al laccio, al guinzaglio stesso).
la speme e i desiri / ed ogni laccio ond'è '1 mio core avinto.
: in lidia venne, e d'un laccio più forte / vinto restò, poi
, relativo o che si sto laccio, con questo vischio in braccio, con
al tordo, né a la lepre il laccio, / né a l'ispido cinghiai
/ e il visco all'ali un fermo laccio appresta. 3. figur.
: fui preso come augel che vide il laccio / e si volse accostar troppo vicino
pur scioglia / dal cor mio il laccio o l'ardente vorago / scemi, o
. tasso, 13-i-457: o dolce laccio, o vaghe reti, o bosco /
e naturalmente fa perfino delle cose di laccio, oltre che le sue danze acrobatiche
da zolo forma aferetica del dimin. di laccio (v.); cfr. boerio
2. nel linguaggio della moda, laccio, fasciatura. panorama [n-viii-1995]
col coltello la palletta bianca che il laccio della strozzatura forma in cima al fiordilatte e
il 'vice'resti preso davvero dal laccio del suo charme. = voce
di cuoio scuro, guarnito da un laccio annodato sul davanti, di moda negli anni
anche nell'acqua, che prendeva al laccio gli autocarri più restìi e li trascinava
lados ancora sanguinanti di un cinghiale preso al laccio. idem, 7-86: la bertula
, che par che uno abbia proprio un laccio. craving / 'kraving /,
tenevano la sciabola assicurata al polso con un laccio. draisienne / dre'sjen /,
una fune con cui dovrebbe prenderlo al laccio durante le tradizionali sfilate. la nuova
pure sono mustanghi, che si agguantano col laccio per servircene, e dopo serviti si
particolarmente resistente usata in partic. come laccio per l'impiccagione. c.