questo fu alla casa de'tarlati, dopo la per- abbassare il vessillo, le armi
agonizzanti nelle abbarcate vie, sotto la zampa ferrata, sotto una carretta
abbaruffa, / comincia d'ogni parte la battaglia. b. davanzati, ii-117:
tommaseo-rigutini, 1126: può... la persona o l'animale trovarsi rabbuffato,
. botta, 5-321: così finì la informe abbaruffata degli alti monferrini: dopo
potea; tal che tosto li fu tirato la corda. manzoni, pr. sp
tutto sbigottito e abbaruffato, riferiva balbettando la sua trista avventura. nievo, 326
a corona sul capo e abbaruffati come la siepaia di un orto abbandonato. nieri
lì nel forte, si allargò: la rissa era partita. paolieri, 2-12:
di vetro o di metallo che deprimendo la lingua permette l'esame del palato e
assai. palazzeschi, 4-193: mentre la comitiva si buttava su quella provvidenza,
g. villani, 10-156: [la] presa di montecatini, fu grande abbassamento
orgoglio, che tacitamente ci fa supporre la nostra superiorità nell'abbassamento degli altri. idem
507): in quell'abbassamento volontario, la sua presenza e il suo contegno avevano
bolo della scienza, per significare la diminuzione del calore atmosferico. idem
boccaccio, i-87: e detto questo, la debile testa sopra il destro omero
stamente con forte braccio abbassa la tua lancia, e fa che
2-75: orlando il vide e la lancia abbassava. ariosto, 39-7: perciò
una ciappola quadra si abbassa tutta la detta piastra a punto quanto ha
a punto quanto ha da essere la grossezza dello smalto. vasari, iii-118:
essendo vicino alla fortezza parea che la sopraffacesse. idem, iv-18: se questa
ecc.]. tasso, 19-23: la man sinistra a la compagna accosta
19-23: la man sinistra a la compagna accosta / e con ambo con
a frassino simil, che su la cima / d'una montagna da lontan
anguillara, 2-325: bagna di pianto la donzella il volto, / ché la
la donzella il volto, / ché la terra ognor più s'asconde e abbassa.
diurno, si vanno continuamente abbassando sotto la tangente parallela all'orizzonte, che però
iii-428: trasse subito che fu scoperta [la volta della sistina] tutta roma a
primo, non avendo pazienza che abbassasse la polvere per il disfare dei palchi.
: enea, abbassando li occhi, co la faccia trista comincia a mettersi in via
dee., 9-3 (356): la donna, che assai onesta persona era
tutta di vergogna arrossò, ed abbassata la fronte, senza risponder parola s'uscì
, 2-11-17: pallida viene et abassa la fronte, / e per vergogna non sa
. idem, 6-ii-39: e la fanciulla accorta / gli occhi tremanti abbassi,
: lucia diventò rossa, e abbassò la testa. [ediz. 1827 (148
): lucia arrossò, e chinò la faccia sul seno]. nievo, 802
, / abbassavano il pollice nervoso / de la mano gentile. dossi, 269:
boccaccio, i-279: si abbassò sopra la fontana... e, abbassato
dibattè. slataper, 1-84: e la mamma guarda i nostri occhi che s'
intensità, di valore. - abbassare la voce, la luce; abbassare il
di valore. - abbassare la voce, la luce; abbassare il prezzo. -
i-246: abbassa [o eolo] la potenza del fresco vento... apri
potenza del fresco vento... apri la via agli orientali e agli austri,
. varchi, v-156: elevazione, la quale è quando s'alza con la
la quale è quando s'alza con la voce la sillaba; e posizione, la
è quando s'alza con la voce la sillaba; e posizione, la quale è
la voce la sillaba; e posizione, la quale è quando la sillaba s'abbassa
; e posizione, la quale è quando la sillaba s'abbassa. buonarroti il giovane
abbassa. panzini, iii-433: abbassai la luce, poi tirai giù anche la cuffietta
abbassai la luce, poi tirai giù anche la cuffietta sotto la lampadina. negri,
, poi tirai giù anche la cuffietta sotto la lampadina. negri, 1-603: abbassa
lampadina. negri, 1-603: abbassa la lampada, copri il fuoco, /
, copri il fuoco, / che la stanza sia come una tomba. buzzati,
1-197: un valletto andò girando per la sala abbassando le luci. -rifl
4. figur. umiliare; mortificare (la potenza, l'orgoglio, la superbia
(la potenza, l'orgoglio, la superbia, ecc.). guinizelli
, grande sì hai forteza, / che la divina alteza pòi tanto abbassare. compagni
fazio vili... guidava la chiesa a suo modo, e abbassava
ne maravigliavano, e molto n'abbassarono la loro superbia. boccaccio, i-153: o
o villan cavaliere, ecco chi abbasserà la tua superbia; e se tu contro alla
, io sono venuto per farti con la mia spada riconoscere il tuo errore. fioretti
mai nel suo pontificato aveva voluto usare la autorità pontificale, se non col patriarca,
se non col patriarca, per abbassare la sua superbia. savonarola, iii-195: non
422: il quale ordine accrebbe assai la potenza di quello [del popolo],
del consiglio suo, desiderosi di abbassare la grandezza di ceures..., si
: certo non mi abbassò l'animo la vilissima iniquità che mi cacciò di toscana:
. colletta, i-62: precipitò [la feudalità] di tanta altezza nel governo
... fornitigli, ne ricostruiva la vita anteriore attribuendole le più meschine volgarità
da ideale a materiale. -abbassare la testa, le corna, le piume,
testa, le corna, le piume, la cresta, le orecchie: deporre la
la cresta, le orecchie: deporre la propria tracotanza, il proprio orgoglio,
lippi, 11-10: così scacciata abbasserà la cresta / in veder che de'suoi non
. goldoni, vi-405: si sa che la speranza volar ci fa contenti, /
e se i prepotenti non vogliono abbassar la testa..., siam qui noi
cattivo e violento avrebbe potuto fargli abbassare la testa. 5. rifl.
e con ferma fede e sanza dubitazione la nostra infermità ed impotenzia confessiamo, e
impotenzia confessiamo, e colla nostra mano la pogniamo dinanzi a gesù cristo, abbassando
, 15-i-226: certo sì, che la grandezza vostra si disagia ad abbassarsi per
coloro che credono degradarsi abbassandosi a sostenere la pena de'falli commessi! d'annunzio,
lui. idem, ii-138: io la renderò tanto felice, che essa dimenticherà di
manzini, 10-21: ho voluto abbassarmi, la parola è questa, abbassarmi, per
tua grossura. idem, 73-12: la superbia mia d'altura se vergogna d'abbassare
era tenuta, abbassò, e cessò la piena dell'acqua. idem, 8-56:
abbassò molto l'onore e lo stato e la fama dell'antica nobiltà e prodezza
caldo..., avocheremo alle pasture la greggia. sassetti, 361: [
i-248: il lago trasimeno, per la gran siccità di molti mesi, era abbassato
portare a destra del resto del quoziente la cifra del dividendo, necessaria per il
delle posizioni del punto invece di abbassare la perpendicolare, talvolta si innalza. moretti
tale significazione, che deve supporsi tragga la sua origine dai tempi dell'ultima invasione francese
sua quiete, come chiaramente ci mostrerà la piccolissima fiammella d'una candeletta accesa,
cupo e abbassato, traspariva... la spera del sole. verga, 2-31
sole. verga, 2-31: ma la persiana rimase pudicamente chiusa, come stanno
verdi abbassate. moravia, viii-128: la sala di soggiorno era tuttora in penombra
d'errori..., e la chiesa molto afflitta e abbassata. idem
gliela donassi, o che egli occultamente la prendesse, primieramente a me e a'
costei sia. idem, i-233: la miserabile fortuna, che abbassato per li
continua sollecitudine di mandarmi più giù che la più infima parte della sua rota.
col papa. della casa, 580: la quale [italia] misera, con
ciascuno di essi il nome che esprime la sua azione, come sollevatore, abbassatóre
[s. v.]: la provvidenza di dio, abbassatrice de'prepotenti,
compagno a canto a una sentinella, la quale con tono imperioso gridò: giù il
21-69: fu poi osservato che [la lucertola] per le parti d'abbasso e
vuole sforzar quella porta. -aprimi, o la getto abbasso. targioni tozzetti, 12-8-143
, 12-8-143: quando esso fiume [la pesa] ha poc'acqua, si guada
peccato ma quello della fortuna riprendi, la quale assai sovente li non degni ad alto
. sacchetti, 193-90: quanto volubile la rota mandò sul colmo re carlo terzo.
. pea, 3-81: bisogna impedire la guerra! abbasso crispi! viva lo sciopero
. scrisse col carbone: « abbasso la guerra », « viva la libertà »
« abbasso la guerra », « viva la libertà ». 4. sm
4. sm. marin. la parte della nave che si trova sotto
degli uomini che sono a riva, la voce di comando abbasso! si pospone
idem, 2-304: agere è diffondere la propria natura e sembianza, così come lo
: è più agevile al religioso tenere la religione, che non è al mondano tenere
religione, che non è al mondano tenere la sua vita. = variante di agevole
alta impresa: / io v'agevolerò la lunga via. ariosto, 41-49: miraeoi
avea mandati / da cui si debbe agevolar la via / e i vóti luoghi empire
e luminoso esempio diede l'inghilterra agevolando la tanto temuta introduzione delle seterie francesi.
punto che altri gli consigliava e agevolava la fuga. 2. aiutare a
dorme, / sì l'agevolerò per la sua via. boccaccio, dee.,
tosto lieto. bembo, 1-155: la varietà degli animali, quali per nodrirci
riprodurre, arricchita, nel nostro spirito la storia passata, rifacendola presente.
boccaccio, 9-271: questo vi agevolerà la noia, dove l'altro raggraverebbe.
non lo tratta ancora come prigione per la vita;... e così lo
ii-xi-5: con ciò sia cosa che la bontade di questa canzone fosse malagevole a
fosse malagevole a sentire... e la bellezza fosse agevole a vedere, parvemi
agevole a vedere, parvemi mestiero a la canzone che per li altri si ponesse
li altri si ponesse più mente a la bellezza che a la bontade. idem,
ponesse più mente a la bellezza che a la bontade. idem, purg.,
idem, purg., 3-51: la più rotta ruina è una scala, /
: l'empio furore del guadagnare, e la strabocchevole ira,... ruppono
suo sudore. sacchetti, 1-9: la gente è vaga... di quelle
; e come è malagevole mandar fuori la voce, ma molto più la loquela
fuori la voce, ma molto più la loquela, così è agevolissimo corromperla e
pitture di paese in paese, hanno trovato la comodità delle tele dipinte, come quelle
bartoli, 35-37: chi filosofa con la pressione dell'aria, se ne spaccia in
chiunque sia trovato in colpa, e tema la punizione; che in somma bisognava meritarlo
noi diciamo agevole, i francesi aisé, la qual parola è manifestamente corrotta, e
e deriva da un'altra a cui la nostra s'avvicina molto più: cioè agibilis
sentì come alleggerito da quella confessione che la ragazza gli avea fatto, quasi lo
iv-2-236: mise tra il bordo e la riva due tavole per rendere agevole ai
polibio disse più volte, che comporre la storia sui libri è cosa agevole,
, 1-60: così è addivenuto quando la gente ha uno signore agevole e buono
sollazzevole, lo lasciò andare per tutta la casa a sua consolazione. salvini, 23-439
ben pieghevoli. foscolo, v-169: la cameriera... era lionese, briosa
io saperrò. tasso, 18-55 '• poi la gran torre mia, ch'agevo move
si t'è ageveleza, / scrulla la danza e fa portatura! fra giordano,
: l'arte fa due cose: la prima, che nell'opera ti dà grande
quali agevolezze o quali avanzi / ne la fronte de li altri si mostraro / per
fioretti, xxi-919 (13): la quale [virtù], eziandio in
acqua non con più fatica noteranno verso la precedente che verso la sus- sequente parte
fatica noteranno verso la precedente che verso la sus- sequente parte del vaso, ma
d'affetto e signoria dello strumento trattato: la facilità può, all'incontro, essere
facilità può, all'incontro, essere la dote degl'ingegni mediocri che non sanno
; e su questa agevolezza si fondava la credenza popolare. panzini, i-376: ma
oggetti fatati. beltramelli, i-137: la nostra azione è debole. per questo essi
conceduta maggiore. cesarotti, i-93: la grecia... non solo comunicò
: tanto ci nuoce l'agevolezza e la buon'aere dell'amata, quanto l'asprezza
aere dell'amata, quanto l'asprezza e la schifiltà. l'agevolezza c'inganna e
isaac volgar., 1-89: ella [la mente] passa per la sua levitade
: ella [la mente] passa per la sua levitade e agevolezza alla scientia,
furono consigliati, e confortati di prendere la signorìa, che agevolmente l'arebbon avuta
, che agevolmente l'arebbon avuta per la loro bontà. angioli-eri, vi-1-397 (83-6
, 57: niuno agevolmente con la condizione dì sua fortuna si concorda.
à un anno compiuto e passato, per la tenerezza de'membri che agevolemente si piegano
dee., 1-4 (96): la giovane, che non era di ferro né
savio uomo, agevolmente conoscere quanta sia la fragilità e degli uomini e delle donne
. giovanni da samminiato, i-182: la fortuna la quale agevolmente non può essere
da samminiato, i-182: la fortuna la quale agevolmente non può essere ingannata né
i-403: agevolmente si dà a credere la cosa desiderata a colui che la disidera.
credere la cosa desiderata a colui che la disidera. idem, ii-266: ecco
marsilio ficino, 2-140: dico che la contagione dello amore agevolmente viene: e
ancora in istria una pietra bianca livida, la quale molto agevolmente si schianta. idem
, e se sarà malagevole, con la diopta overo astrolabio agevolmente lo troverai.
. idem, 8-6-999: de'timorosi la fugace prole, / di cui suol farsi
comprendere alla pruova, quanto ella [la lingua toscana] in forza, e
in viso, e vi scoprì facilmente la paura di viaggiare con quell'uomo tremendo.
:... e vi scorse agevolmente la paura...]. leopardi
. leopardi, 811: andavano per la terra visitando lontanissime contrade, poiché lo
c. e. gadda, 2-132: la stanchezza ha intorpidito il mio conoscere,
ciò che si porta fuori del lago la millesima parte della mole che ora lo riempie
di cartone tutte infiorate, poi imbracavano la bestia e l'agganciavano al canapo.
arrampicava sull'albero, e agganciandosi con la gamba sulla scala a corda sbrogliava la
la gamba sulla scala a corda sbrogliava la vela. tombari, 2-225: quando fecero
, 3-214: il ragazzo dovè cambiarsi la sottana e il collare; stentò ad
agganciarlo, il collo gli faceva male, la pressione della celluloide sul gonfiore lo costringeva
sta aggiungendo altro braccio di ponte che la agganci [venezia] anche di più per
parole del suo interlocutore come per agganciarvi la risposta. deledda, ii-1004: egli non
agganciatosi nella penombra della chiesa già legava la loro sorte. viani, 14-460:
sorte. viani, 14-460: parve che la cima dell'alberetto fosse stata agganciata all'
agganciata all'arco del cielo e il mare la spingesse per far l'altalena. campana
primo cliente, quello che avrebbe sparso la voce in quella occulta e rispettabile categoria che
bandiera, e treni illuminati, con la locomotiva in testa e con tutti i vagoni
per le scale, o scendendo perdeva la sottana agganciata male. bartolini, 15-182
c. e. gadda, 3-127: la catena, da un capo, terminava
di chi glieli aggangheri e sgangheri con la piccola loro vanità comprovano una verità grande
], che danno fazione ed aggarbano la pianta. 2. intr.
per \ comparire bene et attamente [anche la] parte di dentro così fabbricata,
, i-218: fra le colline s'elegga la più sollevata, e che soprastia a
a tutte l'altre; e delle uguali la più accomoda, più aggarbata e meglio
paolieri, 2-15: meglio faresti ad aggarettare la lepre. = deriv. da garetto
e. cecchi, 1-197: m'immaginavo la festa di quegli uomini, vicini e
, aggattigliati, si arribiscia- vano per la terra urlando or uno or l'altro:
tr. [aggattóno). sorprendere (la selvaggina) avvicinandosi gattoni e di soppiatto
soppiatto; insidiare, inseguire (durante la caccia). tommaseo (s
. boccaccio, ii-112: ell'era [la quercia] grossa sì, ch'aggavignato
romano aggavignandoli il collo, rodendogli con la bocca il naso e gli orecchi,
fece. firenzuola, 475: facendo la vista d'avere paura di cadere [il
, ii-228: e nelle siepi sorge [la madreselva] aggavignandosi sopra di loro
il giovane, 10-908: non vo'la sorta mia, / mentre ch'io l'
, 30-181: ecco, ora tutta la rospaia s'è raccolta in un sol
2-8: e ben fazo accordanza / infra la mente pura / ca pregar mi varria
: tutte quelle che sotto i capelli o la pelle avevano ancora la pnirigine, capitavano
i capelli o la pelle avevano ancora la pnirigine, capitavano al negozio per aggeggiarsi
[crusca]: non credi tu che la neve, che l'uomo bee di
rigoroso le aggeli. viani, 19-379: la notte lo aggelò e lo ridusse
... si coricarono all'aperto. la notte li aggelò e li ravvolse in
2. intr. più spesso con la particella pronom. raggelare, farsi di
rincalza alta una spanna: / così la troppa deviar potrai / nemica pioggia,
falde tacita discende / sovra i ghiacci la neve, e vi si aggela. mazzini
e della vita sociale interrotte, come la circolazione del sangue s'aggela per terrore
morto aggelava. una ventata gli portò via la pezzuola di sul viso. idem,
un grosso pane d'argento, riscontrandone la mole col peso, san dire se
della fronte. idem, 19-466: la pioggia aggelata, insidrisce e assidera dentro.
dossi, 374: tu, cui la natura fu illiberale nelle grazie del corpo
., 5-2 (117): abbelliva la impressione di variate gemme, et aggentilivano
impressione di variate gemme, et aggentilivano la sostanza del detto oro quinci e quindi
. c. dati, vii-3-118: la marza o l'occhio non è bastante ad
è bastante ad ammorbidire e aggentilire tutta la rozzezza e ignobilità di quel- l'ùmore
accumulazione. targioni tozzetti, 12-7-5: la pianura... aggerata, per
c. e. gadda, 2-12: la guardia sulle aggerature notturne, con làmpade
per ima scala, che aggetta fuori la linea della facciata, e fa capo o
, o maggiore o minore, secondo la natura degli ordini e il gusto di chi
aggettivare), agg. che ha la funzione d'aggettivo. marotta,
un nome sostantivo o un participio, né la norma dell'analogia serve a chi non
iv-12: aggettivite, voce scherzosa: « la malattia degli aggettivi d'ogni genere e
dee, per mio avviso, attutir la baldanza di coloro, che della manchevolezza
del comparativo ci rampognano, si è la copia di aumentativi, e di diminutivi
, troppi. viani, 19-432: la parola uomo coniugata agli aggettivi: di
fregio abbia il resto pien di mensole e la cornice quanto l'architrave, che l'
cornice quanto l'architrave, che l'aggetto la fa diventar maggiore. c. dati
tenuto aggetto e vile in cospetto de la gente, che d'essere onorato o reputato
di virtù, 31 (87): la quale resistenza non si dee fare per
l'arco di una volontà ferrigna; la parabola della vita, ove il mito
agghiaccianti. govoni, 3-160: e la muta campagna ode e rimbomba / a
. palazzeschi, 4-83: le sgomentava la lunghezza del viaggio che giudicavano cervelloticamente,
facendo nido, quasi volessero ricuperare con la vicinanza dei corpi il calore sottratto da
. idem, 7i-35: ma la paura un poco, / che 'l sangue
berni, 27-48 (ii-312): la donna mossa da quel caldo, / ch'
carro, un tomo, e l'agghiacciò la morte. foscolo, iv-377: soffia
: col suon dell'armi e con la rauca voce / e col funereo ceffo il
agghiacciò nel buio della stanza, e umiliò la mia timidezza e la mia goffaggine.
, e umiliò la mia timidezza e la mia goffaggine. beltramelli, ii-460: per
, o ti fa diventar rosso per la purezza del suo candore. idem, 3-26
2. intr. più spesso con la particella pronom. sentire eccessivo freddo,
., 4-8 (446): la pregò che in merito di tanto amore ella
sangue, / quand'or meco ripenso / la dura vita perigliosa e ria. poliziano
! l'un entro spirando / ne la bocca de l'altra, una dolce ombra
/ e s'avampa il desio, la lingua agghiaccia. idem, i-192: il
... perduta in un subito la trasparenza, e istantaneamente rimossa dal suo
una nicchia, / ond'ella [la luna] fosse svelta; in cotal guisa
tutto il suo ardore in agghiacciarsi, tutta la sua inquietezza in sostenere la monotonia e
, tutta la sua inquietezza in sostenere la monotonia e l'uniformità della vita.
, nel mutato / petto agghiacciar sentii la vita. d'annunzio, iv-1-66: elena
quando agghiacciava. idem, iv-2-1343: la cassa è deposta su due cavalletti.
boccaccio, i-n: passò [la fama] in breve tempo le calde
maria degli angeli, così bagnati per la piova e agghiacciati per lo freddo e infangati
... sta perpetuamente verde come la palma, ma non resiste all'ingiuria
del materno vale. mazzini, ii-227: la vita è al di fuori. dentro
le rovine. pavese, 5-63: la pianura era smorta, macchiata di ombre
di ombre vaghe, e nella notte la strada si vedeva appena. il vento
guido da pisa, 1-315: e come la novella pervenne alli orecchi della madre di
e frangi? leopardi, ii-870: la vivacità dell'immaginazione... non
. fogazzaro, 2-269: il cameriere annunciò la signora mirelli. fu un soffio agghiacciato
recinto all'aperto per il gregge durante la notte. -alvagghiàccio: all'aperto,
dove i pecorai rinchiudono il gregge per passarvi la notte. idem [s. v
. aggiaccio. aggiaccio, che pare la forma più antica rispetto ad agghiaccio {
(agghiadire), intr. anche con la particella pronom. disus. agghiacciare;
orrore. cavalca, 10-254: la qual cosa quella misera femmina considerando,
divenire di ghiaccio. -intr. con la particella pronom.: divenire di ghiaccio;
origene volgar., 288: la maddalena, agghiadata di troppo dolore,
[gherardini]: è necessario imbiancarla [la paglia] su la feccia del grano
necessario imbiancarla [la paglia] su la feccia del grano già segato, o vero
pettinano e lo agghindano come per la prima comunione. idem, 6-18
quasi elegante. oriani, iii-358: la sua prosa [di carducci] ancora agghindata
panzini, iii-617: è tutta festevole [la lingua di g. gozzi],
quale scampai dallo agghiottiménto dello mare con la mezzat- tate delle mie navi, navicando
che sente un groppo alla gola (per la commozione, per il pianto).
sentì agghiozzato dal pianto e gettandosi per la terra singhiozzò a dirotto pianto ragliando come
carducci, i-549: l'europa aggiaccavasi sotto la santa alleanza. nieri, 392:
). marin. disus. governare la barra del timone (o giaccio).
parte dell'apparato di manovra del timone (la barra del timoniere). dizionario
in luogo di aggiaccio. prima: la barra del timone; ma oggi che
), intr. anche con la particella pronom. ant. giacere; trovarsi
aggiacciono in terra come il cocomero e la zucca e il popone. 2
. idem, 58-27: quanno ne la contrata t'aiace alcun castello, / 'n
un giglio. beltramelli, iii-797'aggigliata la bimbetta da dio di una grazia forastica
. agginare, intr. anche con la particella pronom. pascolare. papini
alla concor renza che fa ricercare più la prima che la seconda... in
renza che fa ricercare più la prima che la seconda... in seguito venne
e corsi e aggio, non c'era la minima nozione. 2. ammin.
, che in niun caso può superare la misura del 6 per cento. =
del 6 per cento. = probabilmente la stessa voce agio 4 comodità, utilità,
mezzo delle zerle. papini, 28-25: la festa era finita, le vacche erano
aggiogherebbe i suoi buoi e barderebbe in eterno la giumenta per andare al molino. dessi
d'annunzio, ii-598: e per la stoppia i buoi / candidi, aggiogati ai
ai carri chinavano il collo così che la criniera toccava la terra. beltramelli,
il collo così che la criniera toccava la terra. beltramelli, iii-113: vedemmo
un aratro. viani, 14-198: posta la ruota sul buratto, gli die'l'
beltramelli, i-199: giungeva [la mia debolezza] all'ag- giogazione bruta
bruta. àggiogliare, intr. con la particella pronom. (m * àggiòglio
cibo. aggioglire, intr. con la particella pronom. (w'aggioglisco,
. e. cecchi, 1-87: la notizia ha infiniti gradi di verità,
infinite sfumature di adattazione alla verità. è la posposizione continua, il continuo « aggiornamento
estiva. idem, 45-37: come la notte ogni fiammella è viva, / e
tasso, 948: vada sicura ornai la damma a 'l fonte, / corran senza
, 3-90: erra [lo sciacallo] la notte, e il grido suo spaventa
; /... / odia la luce, e non sì tosto aggiorna,
e, quando aggiorna, / tutta la palude ansa e soffia / per le
assemblea). botta, 6-i-77: la corte... volle da ogni atto
, 4-3-341: fia nel ciel salita / la celebrata aurora aggiomatrice. pindemonte, 10-182
, favorire. -anche intr. con la particella pronom. giovarsi; avere vantaggio
ii-8: e quello è da osservare dove la natura non aggiovi gli orti con l'
in senso circolare; movimento che evita la via diritta; cammino vagante, tortuoso
libanoro, per l'aggiramento e per la caduta, essendo in terra, era mezzo
. redi, 16-v-351: smarrì una notte la strada, e dopo lunghi aggiramenti si
cesarotti, i-128: nei soggetti gravi snaturò la lingua colle forzate inversioni latine, e
e diede per carattere all'eloquenza italiana la sterile abbondanza delle parole, l'aggiramento
abbondanza delle parole, l'aggiramento e la tediosità periodica. settembrini, 11-2-192:
/ leggier si spicca, e poi la fossa aggira. bontempelli, 9-47: quando
radici. marotta, 1-84: le acque la aggirano con estremo riguardo, si foderano
.. /... da la cima / de la volubil ruota tratte al
... da la cima / de la volubil ruota tratte al fondo, / come
, / come piacque a colei [la fortuna] ch'aggira il mondo. idem
pelago di voler regolar questa lingua con la latina. dotti, iii-248: de l'
tempo, ed in quel giro insano / la reai gravità pur anche affanna, /
e dolore! d'annunzio, iv-2-1064: la musica... li aggirò tutti
c. e. gadda, 534: la tromba marina della disdetta l'aveva aggirata
, 7-33: da solo aveva aggirato la posizione e prima a bombe a mano
. 5. intr. con la particella pronom. vagare tutt'intorno,
quell'aria: il suono, e la voce nasce da percussione d'aria, e
bestia pessima dell'ira... / la qual con rabbia qua e là s'
suoi pichini. savonarola, iii-213: la notte non può dormire riposato, ché
. idem, 3-1 (285): la debolezza e la stanchezza, per non
3-1 (285): la debolezza e la stanchezza, per non avere in tre
... riuscire, per mostrargli la sciocchezza e mentecattaggine sua, se gli
11: gli affetti son tratti dietro la fantasia in un medesimo corso, e
baretti, ii-299: ringrazio dio che la mia pensioncella basta per soddisfare i pochi
parole vaghe che niuno intendeva, così la ragione non poteva aver luogo. arici,
, quell'atto, gli avevan dato la vita. mise un sospiro, che da
guardo, e al vuoto ostello / de la ionica dea tomo e sospiro. idem
iii-2-372: l'orrore e il furore la soffocano. sembra che a traverso il
traverso il suo torace possente si scorga la sua anima aggirarsi come mota precipite.
l'amara selva del tombolo ove forse la lonza s'aggira. panzini, iii-
[il professore] più che stare su la cattedra, si aggirava nel semicerchio come
, 5-83: s'aggirò smaniosamente per la stanza tastando i mobili, agitando continuamente
lo sanno i due giovani, che la sentono aggirarsi pel labirinto di cento canali
è lui che le si aggira attorno come la volpe intorno all'agnello. idem,
idem, iii-340: le parve che la barca si aggirasse intorno a se stessa come
, 8-42: adesso li udiamo roteare sopra la città come falchi che s'aggirano sopra
che i ladri s'erano aggirati per la casa a un passo da chi vi
tutto il giorno mi sono aggirato per la stanza, tutta la mattina e tutto
sono aggirato per la stanza, tutta la mattina e tutto il pomeriggio fino a sera
. alquanti vogliono esprimere per questo aggirarsi la natura del vizio che qui si punisce
fare; rivolgersi a lungo (con la mente, con l'animo, con l'
achimia. salvini, 3 9-v-164: la vaga forza dello stile declamatorio di seneca,
io esamino come l'abbiano usata [la lingua] gli egregi scrittori; e
del discorso '. nievo, 83: la conversazione non si aggirava sempre sopra questi
secondo alla prima, s'aggira tutta la vita teoretica dell'uomo. 8
. 8. intr. con la particella pronom. detto di una quantità
, imbroglione. tolomei, 1-66: la qual [fortuna], come stolta e
che dice, ora lo stupore, ora la abituale stupidità. = deriv.
[s. v.]: la presunzione, aggiudicante a sé quello che
firenze s'aiudicarono a boccaccio e a la giovanna. beccaria, i-1-457: potrebbe
, e di tempo, ed io me la aggiudico tutta. tommaseo [s.
: siccome non solo il giudice, ma la sentenza sua aggiudica al tale un diritto
machiavelli ch'egli è, si aggiudica la stoccata affatto impreveduta di amleto, ofelia
assunzione del debito. ibidem, 540: la vendita all'incanto si fa per contanti
nuovo incanto, a spese e sotto la responsabilità dell'aggiudicatario inadempiente. aggiudicativo,
di lemmo di balduccio, 73: e la simile dedicazione e aggiudicazione, obbligagione e
fare l'aggiudicazione, denota più espressamente la cerimonia e gli atti che l'accompagnano
aggiùngere), tr. (per la coniugazione cfr. giungere). mettere
, 4-10 (457): temendo la donna di non aggiùgnere al suo danno vergogna
xxi-912 (9): iddio padre, la cui misericordia è infinita più che il
può aggiùgnere né scemare, imperò che la mente sua è passata a'segreti celestiali
cosa alta e sublime, che con la vista non si possa guardare, aggiongerai due
possa guardare, aggiongerai due specchi secondo la lunghezza loro. tasso, 1-19: dunque
. idem, 702: se noi aggiugneremo la capellatura medesima di quattro dita a un
redi, 16-ix-417: alle volte, se la sete urgesse, si può aggiungere al
fece il signor king con gran destrezza la notomìa dell'occhio di un castrone..
un castrone... ce ne mostrò la coroide, ch'era verde; e
greci aggiunsero all'ultimo lembo dell'egitto la bellissima alessandria. carducci, i-32:
poco alle forme. panzini, iii-458: la sera, -aggiunse la signora, -si
, iii-458: la sera, -aggiunse la signora, -si prende caffè e latte.
, quelle della solitudine, alle quali la presenza di qualche animale del buon dio
morremo più / e che andremo per la vita / errando per sempre. baldini,
ci aggiu- gniamo, acciocché io per la ventura ti conosca ». ma ella
: « oh quanto è in questo amara la tua addomanda! tu m'addomandi che
poter sollecitare de'servi della città, e la città incendere, e li lor mariti
. dante, 47-74: io non la vidi tante volte ancora / ch'io non
bellezza; / onde amor cresce in me la sua grandezza / tanto quanto il piacer
maestro alberto, 69- 70: la quale [fortuna] né a'buoni sempre
e una malinconia sopr'altra aggiungendosi, la bella giovane più non potendo infermò.
sig. galileo. diceva egli che la condensazione ne partorisce diminuzione di mole e augu-
e augu- mento di gravità, e la rarefazione maggior leggerezza e augumento di mole
, mente non mira / quant'alto salga la grandezza mia. e. cecchi,
(85): lo cavallo, per la fame, aggiunse con la bocca a
, per la fame, aggiunse con la bocca a questa vitalba per rodegarla. fra
, 3-42: non è da agguagliare la nostra fede a quella degli apostoli:
è massimamente perfetta quando tocca e aggiugne la sua virtude propria. m. villani,
ha fatto maravigliare ne'nostri di ovunque la sua fama aggiunse. petrarca, 201-3:
non dubitar punto che tu non avessi avuta la seconda lettera e poi la terza;
avessi avuta la seconda lettera e poi la terza; e forse saresti aggiunto alla quarta
di lui procura, / e co'la lancia in tal modo l'aggiunse, /
/ che il fe'cadere in su la terra dura. idem, 83: la
la terra dura. idem, 83: la strada ed il cammin gli ebbe mostrato
. lorenzo de'medici, i-48: la miseria del cuore è questa: che lui
agiungano perfettamente alla verità, perché cominciano la scienzia loro da questi inferiori e vanno
vi aggiungono. guicciardini, 99: con la esperienza si aggiugne a molte cose,
questo tempo della quadragesima si manifesta [la bontà di dio] in un modo
per incerte e fallibili conghietture, o la grandezza, o la figura, o
fallibili conghietture, o la grandezza, o la figura, o 'l sito, o
uom negl'infiniti / campi del tutto la natura aperse, / peregrinando aggiunge. carducci
solo i grandi t'aggiungono, per declinar la fronte / fredda su 'l tuo fredd'
. livio volgar., ii-1-55: la potenza de'romani novellamente era cresciuta per
o vero aggiugniménto; ciò è: la qual cosa è colpa dell'umane voglie
tormenti. boccaccio, v-178: e la vecchiezza, sì come sperimentata negli affanni e
consigli, avere [dovete] più che la strabocchevole giovanezza cara;...
le ben venute. idem, ii-24: la qual cosa, oltre ad una aggiunta
. sottoposto alla tortura grave, con la legatura del canapo, atrocissima aggiunta,
del canapo, atrocissima aggiunta, per la quale, oltre le braccia, si slogavano
fa, d'ordinario, all'intero; la giunta è un soprappiù che con l'
di un'ala a un palazzo, non la giunta. si dà la giunta,
, non la giunta. si dà la giunta, non l'aggiunta, di un
in diverse parti, si potevano per la loro annestatura e per i pari pesi fermare
i. nelli, 8-2-14: se la signora volunia non ne potrà dar tanta [
della dote], quanta ne merita la casa nespolesi, il restante ce lo
aggiuntando un telo con gli altri, la gonnella sarà sufficiente '. 2.
ariosto, 1-2-263: né tu, né la natura /... ti potrìa far
-torà). operaio addetto ad aggiuntare la tomaia delle scarpe. palazzeschi, 4-81
che io starò lontano da te, la vita mia non sarà meno angosciosa che
vita mia non sarà meno angosciosa che la tua: e io lo sento già,
egli entrò primo nella danza trascinandosi dietro la figlia dell'aggiunto del governatore. leggi
leggi amministrative, 48-32: per conseguire la nomina ad aggiunto di procura occorre non
in que- st'ultima voce comprendesi e la relazione meramente grammaticale, e l'ideale
. questo è strano modo di usare la voce aggiunto invece di 4 qualità,
vobiettivo, e l'adiettivo non accenna la qualità della persona a cui si aggiunge
coll'aggiunzione di certe altre cose, per la virtù del fuoco. tasso,
: le aggiunzioni si posson cavare o da la migliore o da la peggior parte.
cavare o da la migliore o da la peggior parte. = voce dotta,
di giudizio, sentendosi scongiurar per amor de la intemerata reina del cielo e del suo
vertù d'alcun dio, non fu da la giovane né da altri pregato, e
d'animo, per amor solo de la vertù, volle e si seppe volontariamente
e si seppe volontariamente dagli abbracciamenti de la bellissima giovanetta astenere. =
e geografiche. baldinucci, 7-44: la santità del papa per aggradire al re,
alla salute del re di francia onde appagare la mia coscienza ch'io non l'avea
veduta l'utilità dell'aggiustamento, indichiamone la forma, la quale sta nel rimettersi al
dell'aggiustamento, indichiamone la forma, la quale sta nel rimettersi al parere di
. de marchi, 455: la regola ormai secolare... voleva che
, vale a dire non mai dopo la riscossione degli affitti e l'aggiustamento dei
. aggiustare1, tr. dare la forma giusta conveniente, opportuna; sistemare
. m. villani, 10-25: la legge, ch'era stata in gran parte
]. deledda, ii-691: no, la ncnna non poteva capire, non poteva
nulla. idem, ii-702: entro la giornata tutto doveva essere aggiustato come un
ricucisca. ojetti, ii-296: con la mano libera s'aggiusta sulla fronte una
terra, si scosse, s'aggiustò addosso la tunica, si ricompose. pea,
un uccello le piume, ritornò verso la porta. baldini, 4-187: ancora non
di domani. in cammino s'aggiusta la soma. silone, 5-153: il vecchio
5-153: il vecchio... legava la cavalla alle stanghe della biga e aggiustava
in modo che adesso non vedevo più la strada dietro di me, ma quella
prova ad avvicinarti e t'aggiusterò io la testa; ti farò schizzar l'acqua
: correggerle, suggerirle giuste. -aggiustare la fede: dare fiducia. -aggiustare una
lite: comporla, conciliarla. -aggiustare la mira, il tiro: rendere preciso
insieme, v'aggiustarono una colubrina, la cui palla... percosse in
: i tiri che son aggiustati secondo la detta tangente. idem, 543: i
bombardieri si sono esercitati sempre in aggiustar la mira al berzaglio. buonarroti il giovane
. leopardi, iii-107: non vi togliete la briga di aggiustare le differenze tra mio
alla meglio. verga, i-20: la sera del sabato, quando fu l'ora
segno indicato. si raccomanda di aggiustare la mira a mezz'uomo, perché il colpo
un poco. -marin. aggiustare la stiva: stivare in modo conveniente i
colle vele nella direzione voluta. -aggiustare la bussola: metter la rosa dei venti
voluta. -aggiustare la bussola: metter la rosa dei venti nella giusta direzione dei
galileo, 942: inclinando più o meno la carta, si trova facilmente la positura
meno la carta, si trova facilmente la positura giusta, che è quando l'
. 8. intr. con la particella pronom. addirsi, confarsi.
riassestamento. moravia, i-442: la mano sinistra gli andò alla spalla destra
d'aggiustatezza e semplicità sono per la più parte traslati bizzarri ed au
ordinario]. idem, 969: [la lingua toscana] potè manifestare una
a cui si addestra il cavallo, la quale è più lenta e rilevata dell'ordinaria
atteggiamento). albertazzi, 13: la prima domenica d'ogni mese la madre
13: la prima domenica d'ogni mese la madre veniva a trovarla, tutta aggiustata
per timore d'apparire aggiustata e perdere la sprezzante trascuratezza dei capelli smozzicati.
[s. v.]: la provvidenza, pietosa aggiustatrice dei nostri errori,
, e sulla meschina storia nostra tesse la grande storia divina. jahier, 237:
l'uomo solo. che deve saper romper la terra -contadino -oppure murare la casa -muratore
saper romper la terra -contadino -oppure murare la casa -muratore -oppure inventare la slitta -
-oppure murare la casa -muratore -oppure inventare la slitta - aggiustatore. partite '
riviene a ciascun corpo o truppa per la sua gestione o spettanza... gli
aggomitolare. zanoja [tommaseo]: la rugosa vecchia... il lungo filo
. 2. rifl. assumere la forma sferica. campanella, 2-206:
aspettate, o dèi, che, secondo la mia consuetudine, v'abbia ad intonar
non è distinto il braccio da la mano, il busto dal capo, il
nella piazza passare il gregge. la folta lana biancastra delle pecore agglomerate
idem, iv-2-176: nella chiesa la moltitudine agglomerata cantava quasi in coro
metallici, per lo più con la lima, per passarli vecchie città
vecchie città, si demolisse e si mandasse la gente in tanti al montaggio.
strumenti, dà ad un pezzo di metallo la forma racche e mucchi di macerie.
dalla fonderia. ojetti, i-102: la prova, ad esempio, d'un motore
il ritmo e di scernere d'un colpo la sede rali, mediante compressione (adoperando anche
2-820: nelle giornate libere — magari la dome mulo, ammasso;
equiparare, pareggiare, met6- 8: la morte s'era decisa a disertare per un
mei, 184: è nota a chicchessia la qualità agglutinante del sangue dolce. l
marchetti, 2-418: io veggio / con la sola calcina agglutinarsi / le pietre e
imperato, i-24: inongendo di detta amalgama la superficie di metallo che vogliono, si
di metallo che vogliono, si pone la cosa indorata ad un proporzionato calore di
agglutinare. aggobbare, intr. con la particella pronom. [m'aggòbbo)
rossa vigna / di cui era aggobbita la collina, / con la ragazza che pigiava
era aggobbita la collina, / con la ragazza che pigiava l'uva / nella
2. intr. (anche con la particella pronom.). divenir gobbo
.). divenir gobbo: far la gobba; faticare eccessivamente (trasportando pesi
bire, e gli davano dei cattivi sogni la notte, diceva lui. viani
a casaccio, corsa aggobbita attraverso la vigna. aggocciolare, intr.
. aggocciolare, intr. con la particella pronom. [rrìaggócciolo)
stilla a stilla, / s'aggócciola brillando la rugiada. = deriv. da gocciola
, ora in cuore tradisce l'uomo che la sera accanto a lei fa progetti.
cecchi, 5-30: sotto al palazzo, la collina è tutta scavata e traforata.
tocca il sole e le nubi con la fronte poligona; e sprofondando sotterra aggomitola
, s'aggomitolò... su la panca. paolieri, 2-83: curvò la
la panca. paolieri, 2-83: curvò la testa, aggomitolandosi come fa lo spinoso
aggomitola su se stessa, si ripara la testa fra le braccia. ha imparato
stata il verno ferma e aggomitolata sotto la terra, va [la serpe]
aggomitolata sotto la terra, va [la serpe] a mangiare del finocchio. cantini
, i-202: dalla metà in giù la foglia era verde e intatta, ma
/ questa: corta che quasi la schiaccio con un piede. deledda, ii-557
un'imbarcazione. pulci, 20-32: la nave è vecchia, e pur tonda la
la nave è vecchia, e pur tonda la scalza, /... /
.. / morgante aggotta ed ha tolta la tromba. b. davanzali, i-73
non potevano star su l'ancore né aggottare la tanta acqua, che per forza entrava
tavano li portughesi a fare diligenzia che la caracca non andasse a fondo,
vogare; che tu ti sdrai su la coperta e russi. viani, 14-42:
e russi. viani, 14-42: la votazzòla di legno che serviva ad aggottare l'
montale, 1-123: aggotti, e già la barca si sbilancia / e il cristallo
spiace allegrezza e sollazzo, / e la malinconia m'aggrada forte. petrarca,
fazio, iii-23-53: se a voi piace la mia [compagnia], / la
la mia [compagnia], / la vostra in tutto m'aggrada e contenta.
e contenta. boccaccio, v-89: la santa dea... tanto allo animo
come bellona e con iguali incensi, la reverii e onorerò sempre. idem, dee
: vedendo per tanti manifesti segni che la mia persona multo vi agratava. pulci,
: / però ti mando il cavallo e la spada. poliziano, st.,
che conosce et ama sopra tutte le cose la sua donna. idem, 8-131:
! / col desìo del morir la vita spezzano; / tanto a ciascun
/ con cosdra, usi pur ei la propria sorte, / com'usar più contra
, / ch'a me sol giova adoperar la spada. marino, 374: tigre
certo esser devi, / poi ch'a la tigre sola / l'armonia non aggrada
favelliamo di cose più degne, continueremo la corrispondenza. rajberii, 2-195: insomma
i mezzi, se le aggrada, conosceremo la verità. = provenz. agradar
vedendo il buio, si conosce quale è la luce, ed in udendo il silenzio
quasi oscure maniere, scorgere quale sia la luce de'piacevoli e laudevoli costumi.
rendono le selve a spaziarvi, con la vista loro..., servono i
dire, e si è perduta non solo la forza, ma la grazia vera.
è perduta non solo la forza, ma la grazia vera. = deriv.
si è lo aggradimento, che ella con la sua gentilissima e sensatissima lettera si è
piacere. bonagiunta, ii-300: la comune usanza / ha l'amor così
virtù, 31 (88): la quarta [ragione d'umiltà] è la
la quarta [ragione d'umiltà] è la gratificazione, cioè aggradire, e meritare
parti hanno i matrimoni palesati che con la lingua, ed hagli fatti la necessità aggradire
con la lingua, ed hagli fatti la necessità aggradire. masuccio, 51
, 6-14: se ben l'ire e la spada / dovresti riserbar a miglior uso
meno aggrada. baldinucci, 7-44: la santità del papa, per aggradire al
penna, 258: il gatto che attraversa la mia strada / o bianco o nero
9-155: avendomi ella dato tant'animo con la sua galanteria da potermi creder lecito di
. ariosto, 23-84: pur che la man, dove s'aggraffi, giugna.
forteguerri, 2-14: e ritta [la belva] su le due zampe di
due zampe di dietro, / con la bocca più larga di sei forni,.
aggrampare, tr. afferrare con la grampa. g. m.
qua diaccia. / non v'aggranchia la mano liberale. = deriv. da
e contratta. grazzini, 12-354: la fante mezza aggranchiata scesa di sul letto
aggranchiate di freddo, che non reggo la penna. i. nelli,
[cioè degli avari], aver la gotta alle mani, avere i pedignoni alle
tommaseo [s. v.]: la tramontana m'ha aggranchito le mani.
aggranchisce. bontempelli, 9-30: sentiva la destra aggranchirsi contro la maniglia.
9-30: sentiva la destra aggranchirsi contro la maniglia. = deriv. da
sapeva muoversi, e geppetto lo conduceva per la mano per insegnargli a mettere un passo
, i-363: le stelle fisse invisibili per la piccolezza dell'angolo della piramide formata dalla
chiamano iperbole, e noi aggrandi- mento la potremmo forse nominare, pose. tasso,
mal condotta. boterò, i-366: la forza e la necessità non è buona
. boterò, i-366: la forza e la necessità non è buona per frequentare e
e per aggrandire una città, perché la gente sforzata a star in un luogo è
: all'officio dell'imperatore tocca aggrandire la religione ed estinguer l'eresie che incominciassero
quello si umilierà per aggrandir li nepoti e la sua gente, e te sprezzerà come
suolo vulcanico su cui i re e la repubblica fondarono e aggrandirono roma.
2. intr. anche con la particella pronom. farsi più grande,
. maestro alberto, 74: ricevuta la villania, quasi aggrandendosi, disse:
: in questi tempi... essendo la città di firenze assai aggrandita e montata
bentivoglio, 4-610: convertita in fine la pace ancora in un ozio molle ed
piano. d'annunzio, ii-677: la sua bellezza s'aggrandì d'orrore.
. davanzali, ii-502: l'abrostino è la concia e la medicina de'vini grassi
ii-502: l'abrostino è la concia e la medicina de'vini grassi e deboli,
aggrandìtissimo. trattati antichi [crusca]: la città di roma aggrandita dava loro gelosia
i-335: qualora, per essersi fatta la diastole, il cuore si sia gonfiato,
insieme. - anche intr. con la particella pronom. arici, 257
, e tocca / dal subito rigor la circostante / aria appanna la tazza,
dal subito rigor la circostante / aria appanna la tazza, e vi si stilla /
). nomi, 11-18: la bruttissima arpia, ch'entrar lo vede,
cogli artigli rapaci. deledda, ii-676: la tentazione è come il gatto col topo
: prese un paletto, fece saltare la serratura dell'armadio e aggranfiò tutto il danaro
inguaribile passione, attaccata al suo uomo con la te nacia d'aggrappamento ch'
tre fiate si sforzò d'aggrapparsi a la scala, ma non gli venne fatto
venne fatto. soderini, iii-130: la vite volentieri s'aggrappa all'ulivo,
s'aggrappa all'ulivo, che con la sua ombra rara la difende e
ulivo, che con la sua ombra rara la difende e fa i frutti più
braccia umane si aggrappava sopra di loro la edera. foscolo, iv-372: oh!
: e io volevo illudermi di essere la sua salvezza, la ragione d'un
volevo illudermi di essere la sua salvezza, la ragione d'un inizio di vita.
mente, quasi sperando di chiarire con la ragione ciò che il sentimento intorbida e rende
. sacchetti, 207-22: e aggrappato la tonaca e gli altri panni,.
: ma forse era più bello su la paranza, aggrappato all'albero, mentre lo
: a te aggrappata d'intorno / la febbre de la vita. slataper, 1-29
aggrappata d'intorno / la febbre de la vita. slataper, 1-29: zappavano
incalzante che le empiva di amaro la bocca aperta all'urlo, su la sabbia
amaro la bocca aperta all'urlo, su la sabbia che cedeva ad ogni aggrappo
a fuligatto. firenzuola, 814: la vite co'viticci che ha già fuori /
caro, 8-2-281: o che sia la stanchezza d'avere scritto assai, o
stanchezza d'avere scritto assai, o la infingardia che mi si sia aggraticciata addosso
(372): tu m'hai con la piacevolezza tua tratto il filo della camicia
altezza del solido, non però s'accresce la pressione o aggravamento delle parti circonfuse al
parti circonfuse al detto solido, per la quale maggior pressione egli avesse ad essere
. aggravante): circostanza che aumenta la gravità di un reato e comporta un adeguato
: dovrebbe essere... comminata la sola pena di carcere, o arresto,
pena di carcere, o arresto, secondo la qualità della persona, da prescriversi dal
e sacrilegii, sappiate che c'è la circostanza aggravante di averli commessi non trascinato
un tempo in cui ne fu invasa la città... il caso aggravante era
.. il caso aggravante era che avevo la faccia di firmarli. dossi, 465
di firmarli. dossi, 465: la estrazione a sorte dei doni...
streghe, gli agguati degli assassini, la i. r. appiccagione. einaudi,
di questa imposta nessuno sa niente e la relazione tace, quasi si trattasse di
: se concorrono più circostanze aggravanti, la pena da applicare per effetto degli aumenti
arrivesciato getta fuori l'arene, e vomica la fiamma per la crudele bocca. petrarca
arene, e vomica la fiamma per la crudele bocca. petrarca, 29-49: ove
pezzo di terra e mettila suso alto; la t'agrava la mano perché e'non
e mettila suso alto; la t'agrava la mano perché e'non è al luogo
luogo proprio; lasciala andare: come la tocca terra si ferma, perché truova chi
tocca terra si ferma, perché truova chi la ritiene. sannazaro 1-56: d'altra
soderini, ii-22: aggravisi col piuolo la terra addosso. tasso, 18-78:
combattuto ha maggior forza / e ne la oppression più si solleva. idem,
. idem, 1-489: il diadema, la mitra, la corona, senza aggravarla
1-489: il diadema, la mitra, la corona, senza aggravarla non ornano la
la corona, senza aggravarla non ornano la testa. marino, 339: con
che le ha aggrevite. -aggravare la mano: calcarla (in un disegno,
esagerare, caricare le tinte, travisare la realtà (in un racconto); arrotondare
brunirai il tuo niello, aggravando tanto la mano, quando comporta la opera. caro
aggravando tanto la mano, quando comporta la opera. caro, 2-2-174: che
, mi pare che aggravi un poco la mano. a. adimari, 1-36:
spendere, io mi aiuterò con aggravare la penna nei conti. botta, 6-1-152:
6-1-152: temiamo ben noi, che la mano di dio non si aggravi su
figli / a stento e tardi essa la mano aggrava. 2. figur
g. villani, 8-63: dopo la detta discordia nata tra papa bonifazio e
: amico, qual pensiero sì t'aggrava la fronte, che, occupato in esso
, occupato in esso, altro che rimirare la terra non fai? zanobi da strada
sollecitudini, che in questa vita aggravano la mente, la tirano infino nel fondo
che in questa vita aggravano la mente, la tirano infino nel fondo. machiavelli,
borelli, i-408: mi pare che la retta ragione persuada che, quando siamo
/ fattura di circe omicida. -aggravare la coscienza', turbarla col rimorso. -al
ogni cosa che può maculare o vero aggravare la sua coscienza. redi, 16-viii-356:
vero ciò sarebbe un negozio molto aggravante la di lui coscienza. leggi di toscana,
non si possa reclamare, aggravando in questo la loro conscienza. manzoni, 786:
ad aggravarsi d'un omicidio, e la condusse a perdere la testa. pellico,
un omicidio, e la condusse a perdere la testa. pellico, ii-134: dacché
di non aver più nulla che m'aggravi la coscienza. 3. figur.
, v-468-ii-8: tuge li citayn de la tera nostra fizam sì agravé de le spexe
via d'un mio corrispondente e non per la posta, giudicando cosa vigliacca e degna
de'ricci, 381: ho avuta la vostra gratissima, e con molta compassione
e se sarete stato indebitamente aggravato sosterrò la vostra ragione. 5. figur.
ordine); turbare, confondere (la mente, il giudizio, l'animo
l'animo). -anche intr. con la particella pronom. m. villani
162: tra'peccati gravi il primo è la superbia, come cagione, per la
la superbia, come cagione, per la quale gli altri peccati s'aggravano. boccaccio
: una infermità ne gli sopravvenne, la quale dopo alquanti dì sì l'aggravò forte
trasmigranti, interpone [il fato] la bevanda del fiume leteo. segneri,
segneri, iii-3-159: frattanto si aggravò la febbre di modo, che in capo
: cerco tregua alle angustie; e tu la bile / m'aggrevi e i guai
non egli / certo dei vinti aggraverà la sorte. pellico, ii-no: il male
fisico. cattaneo, ii-3-164: ma se la condizione intellettuale dei contadini è così infelice
intellettuale dei contadini è così infelice, la loro condizione economica si va spesso aggravando
suo spirito. idem, iv-2-1152: la sua ansietà s'aggravava di presentimenti funesti
. croce [basile], ii-67: la malinconia crebbe tanto che gli aggravò la
la malinconia crebbe tanto che gli aggravò la febbre. beltramelli, ii- 175:
. soffici, ii-137: è naturale che la condizione domestica, a mano a mano
domestica, a mano a mano che la famiglia così aumentava, si era andata
me lo scontento. -intr. con la particella pronom. aggravarsi nella malattia;
che egli non aggravi tanto nella infermità la quale ha, che poi ne segua cosa
ha, che poi ne segua cosa per la quale 10 il perda. filippo degli
. filippo degli agazzari, 1: vedendo la madre che... 'l fanciullo
agravava, mandò subitamente una donna a la bottega del padre. idem, 7:
piombo: onde fece che apollo amò la vergine dafne e la seguitò come si seguita
che apollo amò la vergine dafne e la seguitò come si seguita l'oro, e
. boccaccio, iii-72: e ciaschedun la morte domandava, / tanto dolor del
. livio volgar., ii-2-179: la plebe aveva già maggiore duolo dell'usure che
alcuno. machiavelli, 239: essendo la città di roma aggravata dalla fame, e
né hanno solo con questa impresa aggravata la città ma con molte. ariosto, 21-67
, 21-67: ma il dolor de la piaga sì l'aggreva, / che pallido
erba riversossi. idem, 36-30: la donna di dordona calorosa, / a
, / deh! trai fuor la zampogna. idem, 4-1-375: nel cor
'l suo cinghiai, se il cervo o la pernice, / truovi più cotto o
ha pregiudicato? giordani, ii-97: la prigione, che indegnamente mi toglie la
la prigione, che indegnamente mi toglie la libertà, e offende la deboi salute,
mi toglie la libertà, e offende la deboi salute, mi aggrava iniquamente le
passi in questa città: tanta è la prostrazione di tutte le forze e l'abbondanza
1-43: potessi tu conoscere quali tesori la provvidenza ti ha confidati nella prole che
dante, purg., 19-11: io la mirava; e come 'l sol conforta
sol conforta / le fredde membra che la notte aggrava, / così lo sguardo
lo sguardo mio le facea scorta / la lingua. crescenzi volgar., 5-2
.. aggravano il capo, e nutricano la scurità del viso. pirandello, 5-134
le membra. -intr. con la particella pronom. crescenzi volgar.,
. 9. intr. con la particella pronom. gravare, pesare,
che gagliardissimamente possa reggere il peso de la detta terra che vi si aggrava. della
ci volle dire che fosse l'aria, la quale aggravandosi sopra tutte le cose a
col cùbito languido t'aggravi / su la nuvola incesa all'occidente. cicognani, 2-39
, e aggrevendosi sulla fune, con tutta la sua forza, il tagliamare del gozzo
gozzo recideva le acque come un aratro la terra. 10. rifl.
tanto per l'antichità, quanto per la grandezza di sua persona, s'aggravava molto
36: a casa, dove certo hai la tua tutta / bella, ci andresti
aggravati dal sonno; e risvegliati viddero la sua maestà. lorenzo de'medici,
avendo corrotto il gusto... converte la dolcezza di que'cibi in amaritudine.
fermò in letto con una terzana, la quale poco dopo convertitasi in una continua
non m'immaginava! settembrini, 1-266: la sera dovetti pormi a letto perché mi
pormi a letto perché mi sentiva aggravata la testa da forte dolore. 5
appena potea parlare, sì gli annunziò la morte del corpo e la salute e gloria
gli annunziò la morte del corpo e la salute e gloria dell'anima. manzoni
s. agostino volgar., 1-5-171: la cagione d'essa aggra- vazione sappiendo,
aggra- vazione sappiendo, che non è la natura e la sustanzia del corpo,
sappiendo, che non è la natura e la sustanzia del corpo, ma la sua
e la sustanzia del corpo, ma la sua corruzione, non vogliamo essere spogliati
io parli? ché assai è manifesta la mia aggravazióne senza lo mio parlare.
aggravio. c. dati, vii-3-180: la quale [voce greca] significa un
uomo è acro e severo: mi muove la collera, provoca ad ira e sdegno
aggravio che non doveva farmi, considerando la lunga amicizia. giordani, ii-97: la
la lunga amicizia. giordani, ii-97: la prigione, che indegnamente mi toglie la
la prigione, che indegnamente mi toglie la libertà, e offende la deboi salute
mi toglie la libertà, e offende la deboi salute, mi aggrava iniquamente le misurate
aggrazia un abito, perché vesta meglio la persona e la faccia più snella; si
, perché vesta meglio la persona e la faccia più snella; si aggrazia una
cruda le aggraziava il volto altero con la frangia dei ricami screziati. bocchelli,
ingraziarsi, conquistare il favore, cattivarsi la grazia di altri. livio volgar.
usano certi sguardi e movimenti ancor nel celebrar la messa, per i quali presumeno essere
bandetto, 1-4 (i-58): era la figliuola assai bella, ma tanto viva
mi pare che tu, come sei la più aggraziata figurina di tutta la villa
sei la più aggraziata figurina di tutta la villa, così ti ritrovi ad avere anche
villa, così ti ritrovi ad avere anche la testa più esaltata e più calda.
il tempo di considerare come fosse aggraziata la propria mano, d'una materia più preziosa
tolomei, 1-34: ricompensate questa nota con la grazia che vi acquistate,..
. bacchetti, 9-335: [la costa] da amalfi in sù, diventa
sia il migliore. jovine, 3-37: la sua certezza rincuorò gli scavatori i quali
un altro, in modo da distruggerne la coesione..., dicesi che l'
vivanti, 7-145: mi aggredì con la voce dura e metallica di un tempo
giacomini, 3-21: l'obedienza a la ragione e a le vere leggi,
di cittadini romani. foscolo, ii-2-11: la forza col suo mal dissimulato diritto.
debolezza, e col numero dei vinti rinforzava la possanza del vincitore. idem, v-110
pietoso sguardo sulle peccatrici, di rispettare la loro confusione, d'aggre- garle fra
, 1-85: tutto apparirà vano: anche la forza / che nella sua tenace ganga
machiavelli, 480: nel distribuirla [la nuova imposta] si aggregavono i beni di
. serapione volgar., i-m: la sua prima vertude [del sugo di
egli ebbe figurata per li cardini del mare la grande moltitudine de'fedeli aggregati, soggiugne
loro aggregati. pellico, 190: la guerra che da ogni lato cercavano di farmi
: ivi agghiacciandosi di nuovo, rendono ineguale la superficie, e anche percossi dall'onde
, ne'quali non sarà luogo bastante per la rarefazione, che riceve l'acqua nel
208: dove dunque potrebbe essere collocata la felicità d'una vita temporale..
dalla mente. leopardi, i-646: [la lingua italiana] è piuttosto un aggregato
solamente, che abbracciando l'acqua e la terra, comunemente si chiama lo aggregato.
de le stelle epilogato si truova da la migliore dimostrazione de li astrologi. galileo
di una gocciola cj'acqua, e la maggiore che le stringe nel ghiaccio,
maggiore che le stringe nel ghiaccio, la quale dicesi anche 'coesione '.
, 7-27: credendosi... avere la persona del re carlo, perché vestiva
il loro cordoglio ufficiale, aggreggiandosi con la particolare indifferenza atta all'occasione, dietro
. carducci, iii-24-254: vuole aggreggiare la sua poesia a quella di vittore hugo
li capilli bianchi, l'altro per la pelle della carne aggreppata. idem [tommaseo
aggreppata. idem [tommaseo]: la cute de'vecchi è aggreppata. dossi,
in quelle pupille, che rammentàvano solo la làgrima, in quelle labbra aggreppate,
paralizzare le difese dell'organismo, inibendo la fagocitosi. = voce dotta, deriv
sf. assalto proditorio (in cui la vittima è colta di sorpresa e sopraffatta con
è colta di sorpresa e sopraffatta con la violenza); grassazione. tommaseo-rigatini
. moravia, vii-170: fingeremo che la lettera l'abbia scritta uno di quei
i quattrini. pratolini, 2-186: la federazione non autorizza le aggressioni. basta
non autorizza le aggressioni. basta con la violenza! è con la legge adesso che
basta con la violenza! è con la legge adesso che dobbiamo agire.
ii-515: -io non sono né per la guerra, né contro la guerra -disse colui
né per la guerra, né contro la guerra -disse colui, -ma quella è
passione che logica. moravia, viii-173: la parola « io » risuonava aggressivamente nella
, xi-17: dopo il congresso di parigi la nostra politica non mutò. non divenne
di non aggressivo. bontempelli, 9-88: la mia natura è fatta soprattutto di ritrosia
tutto muscoli, gli occhi chiari, la bocca sottile, dava l'idea della decisione
sono altre pietre sgattolose, perché la terra dove si fanno non fu ben liquefatta
le sue parti dal caldo per la sua disformità, ma esalando dal
, ma esalando dal mezzo egli la rompe in arena et polvere, et le
disus. far rabbrividire, fare accapponare la pelle. buonarroti il giovane,
, vii-531: i piè aggrezzati inver la porta stendere. foscolo, iv-369: smanioso
). arricciare, raggrinzare, increspare (la pelle); rattrappire (le membra
2. intr. più spesso con la particella pronom. rabbrividire; rattrappirsi.
un uomo egli era, e pur sentii la pelle / aggricciarmisi come a odor ferrigno
strampalati viaggi, ancora mi si aggriccia la pelle. pratolini, 3-16: spesso ero
sul manubrio. calvino, 1-93: la ferita gli tirava; sentiva i muscoli
: gl'incappati, dagli occhi fatti con la forbice e tutti in nero, aggrinfiavano
atto della penosa metamorfosi, impiega tutta la forza delle sue viscere e dei suoi muscoli
di mala voglia, comincia ad aggrinzire la faccia. manzoni, pr. sp.
., 17 (294): se la sentiva [la brezza] scorrer tra i
(294): se la sentiva [la brezza] scorrer tra i panni e
.]: per belletto s'aggrinzisce la pelle; gli anni la aggrinzano. cantoni
s'aggrinzisce la pelle; gli anni la aggrinzano. cantoni, 558: guardò
, poi in giù, poi aggrinzò la bocca, e rispose piano piano come niente
. 2. intr. con la particella pronom. s. agostino volgar
e svaniscono. leonardo, 5-178: per la operazione delle membra la pelle cresce sopra
5-178: per la operazione delle membra la pelle cresce sopra la piegatura delle giunture
operazione delle membra la pelle cresce sopra la piegatura delle giunture; e così stando
così stando poi le membra distese, la pelle cresciuta sopra le giunture s'aggrinza.
agostino volgar., 1-9-16: riposta (la polpa del petto del pavone) anche
aggrizzare, tr. disus. increspare la pelle per freddo. - anche rifl
aggrommare, intr. anche con la particella pronom. (aggrómmo).
quel de'sudori,... è la più parte nitroso. menzini, 5-11
. aggranchire, intr. con la particella pronom. [m'aggranchisco,
), intr. più spesso con la particella pronom. { aggróndó). ant
ma molto m'aggronno, si sona / la voce che sia allecerato. =
poco]. carducci, 457: con la mente doma / da torve fantasie,
, 757: un sorriso che gli spiana la faccia un po'aggrondata e la libera
spiana la faccia un po'aggrondata e la libera di ogni ombra. bocchelli, i-iii-
, ricurvi, sì come becchini a la fossa / stan radi alberi in cerchio de
fossa / stan radi alberi in cerchio de la sucida riva. panzini, i-24:
nere. negri, 2-746: incomincia la compagnia delle querce. robuste, sì,
case anguste, aggrondate e scolorite come la mota. moravia, i-415: come ebbe
mi sogno le tavole dell'osteria, con la pioggia calda di maggio che ci batte
groviglio. boccaccio, viii-2-194: la crudità degli indigesti cibi, la quale
: la crudità degli indigesti cibi, la quale... generò ne'miseri l'
tuttavia silenziosa fati / novi aggroppando ne la trama antica / tesse e ritesse l'
tesse e ritesse l'ardua tessitrice [la storia]. dossi, 23: nencia
beltramelli, i-23: comparve, aggroppando la coda, tutto tremante e festante,
e rinvolta, cioè ravviluppata, perché la fraude è sempre piena di nodi e
[le serpi] ficcavan per le ren la coda / e il capo, ed eran
, / che, così presa, aspetta la sua morte. d. bartoli,
tenevan le mani aggroppate sotto lo scialle, la terza aveva la corona. viani,
sotto lo scialle, la terza aveva la corona. viani, 14-114: i vermi
, tr. [aggròttó). corrugare la fronte, contraendo le sopracciglia (
stava'in collo ad egeria entro la grotta, / andandone poi roma in visibilio
per guardare dentro se stesso e ascoltare meglio la sua coscienza. soffici, ii-62
fondo, apparve un brulichìo aggrovigliato ditratto (la le; vermi brunicci. c. e
pei raggi le ruote. leva la fronte aggrottata. manzini, 10-118: il
petto, le pupille alte, aggrottate, la fissava; e parole gli inquietavano le
1-152: arrivavano senza giacca, con la camicia gonfia grovigliare, intricare, avviluppare in
, avviluppare in modo pardi muscoli e la fronte aggrottata, come per una vertenza.
, xi-268: lui mi ascoltava con tutta la fronte soderini, ii-27: in trapiantando awertiscasi
giudaici. magalotti, 19-53: la polverosa state e il sol cocente,
. 2. intr. con la particella pronom. rapprenaggrovigli aménto, sm
3-332: questa [pasta], secondo la propria natura del criaggrovigliare, tr.
avviluppare. - anche al figur. verso la superficie, ha lasciati certi vuoti, per
zione subitanea della vita. la vita s'aggrumava, s'ac
più. era un orribile navano la scena, aggrovigliavansi in se medesimi, apripeso
un s'aggruma nei visceri vano la bocca. redi, 16-iii-233: passa [
. gli argomenti, gli mancava la voce, il tempo; e le parole
aggrumare2, intr. spesso anche con la par gli si aggrovigliavano in
una scompigliata matargioni tozzetti, 12-1-232: la fogna... adesso è taltassa
refe aggrovigliato. d'annunzio. iv-2-927: la mente ostrutta ed angustata da una crosta di
; affollamento. calvino, 1-277: la città lì finiva l'aggrumo delle case
insieme, ammucchiare. -anche intr. con la particella pronom.: raccogliersi in grumoli
coi derivati, ecc.) che la crusca chiama quello diminutivo e questo frequentativo
, il bell'aggruppamento dei muscoli e la grazia della forza in azione. panzini,
soltanto tutta l'arte ma anche tutta la vita del suo secolo. 2
: e dove e'[orlando] vede la gente s'aggruppa, / come aquila
si chiude e serra, / sì che la schiera sbaraglia e sviluppa. redi,
beltramelli, i-337: ci aggruppammo su la porta, vinti da una curiosità nuova
i tranvai dell'ultima corsa... la gente che s'è aggruppata all'angolo
, 1-228: questa è gran biscia, la quale con se medesima s'agluppa alle
andavano ad aggruppare con vaghissime ondulazioni sopra la nuca. d'annunzio, iii-2-354:
ascoltarlo. settembrini, 1-219: innanzi la reggia sono aggruppati molti ufficiali e soldati
, i-117: i pescatori sparsi per la riva, o aggruppati dinanzi agli usci
annunzio, iv-2-55: si volse a guardar la gente curiosa aggruppata in distanza. beltramelli
da terra rotondi, aggruppati, con la pancia goffa e triviale. idem,
del medesimo drappo, aggruppato in su la spalla sinistra. segneri, iii-3-320:
., è il sale della terra, la cui mancanza non solo renderebbe scipita ma
: assente... l'affetto e la fantasia dell'affetto, accade un agguagliaménto
, confronto. varchi, 18-1-374: la qual cosa pare che vera non sia,
dell'agguagliamento di primavera: e se fosse la sua latezza meridionale, quel die fu
persone, in tra le quali si fa la giustizia, e due sono le cagioni
chiara e lodevole è agguaglianza in tutta la vita, e sempre una medesima fronte
barberino, 159: servi [la camarlinga] / tra loro [le monache
truovi quell'altre nimiche: / così la sagrestana e l'ortolana / e l'altre
casa. idem, 259: questa [la giustizia] a ciascun la suo [
questa [la giustizia] a ciascun la suo [= sua] ragion concede,
beata per agguaglianza dell'animo che la porta. g. villani, 12-55
creditori diserti e poveri, perché fallì la credenza per le malvage agguaglianze degli ordini
sostanza,... ma eziandio per la grandezza delle sue creature, o per
fendono ottimamente i campi, se è consumata la lor superflua umidità, e la terra
consumata la lor superflua umidità, e la terra già pervenuta ad agguaglianza intra umidità
acqua è torbida di torrente, la quale induca terra nuova sopra la faccia
torrente, la quale induca terra nuova sopra la faccia del campo, e riempiendo i
, 2-15: simigliantemente se ella [la terra] non sarà agguagliata, non
non sarà agguagliata, non muterà ben la pianta. caro, 1-241: [nettuno
da s. c., 13-3-6: la morte non cura alta gloria; involge
vincere il compagno in mangiare, e la valigia del ventre agguagliare a uno sacco.
dintorno a sé, che, quanto la sua scure era lunga, per tanto
del suo cavallo. ottimo, i-210: la moneta per sua natura è disposta ad
penose notti. nannini, 231: la fortuna instabile muta quasi tutte le cose umane
alcuna ne agguaglia insieme...: la prima di quelle che agguaglia e la
la prima di quelle che agguaglia e la maggiore è la nascita e la morte.
quelle che agguaglia e la maggiore è la nascita e la morte. tasso, 1-41
e la maggiore è la nascita e la morte. tasso, 1-41: occupa
che ne gli eroi, / e la disagguaglianza de'soggetti, / come a me
il composto della lor mole corporea agguagliar la gravità in spezie dell'acqua. baretti,
: sceso il sapiente / e salita è la turba a un sol confine, /
d'annunzio, iv-1-574: tenendo puntata la fronte contro il mio omero, metteva
. era quel suono che rende irriconoscibile la voce nostra nell'eccesso della sofferenza corporea
ingegno agguagliato era col disio, / la voglia colla forza dello intendere. idem,
solo il mastro aguagli, / ma con la voce e co'i soavi accenti.
sono le scienze matematiche pure, cioè la geometria e l'aritmetica, delle quali
poche intese dall'intelletto umano credo che la cognizione agguagli la divina nella certezza obiettiva
intelletto umano credo che la cognizione agguagli la divina nella certezza obiettiva. buonarroti il giovane
de'boschi, alto cipresso / signoreggia la valle, agguaglia il colle. baretti,
restituir mai, conoscendo molto bene che la sua pazzia e i suoi vizi agguagliavano perfettamente
prima, sì che bianca / s'alzi la spuma, e il presso latte agguagli
, ha pareggiato gl'individui, tolta la varietà. d'annunzio, ii-761: segue
moto / ch'agguagliar si potesse a la mia ala. maestro alberto, 67:
vorresti aguagliare? boccaccio, i-78: la grazia della sua lingua si potrebbe agguagliare
moglie di ercolano mi volessi agguagliare, la quale è una vecchia picchiapetto spigo- listra
ii-187: il fummo è aguagliato a la superbia. questo fummo, dove va,
. questo fummo, dove va, lascia la macchia nera, e dove è,
i-18: oimè! chi potrebbe mai narrar la ruina e la tempesta di quella notte
chi potrebbe mai narrar la ruina e la tempesta di quella notte? chi potrebbe parlando
quella notte? chi potrebbe parlando dire la menoma parte dell'uccisione, o con lagrime
dell'uccisione, o con lagrime agguagliar la fatica? giov. cavalcanti, 139:
139: non che i fatti con la loquenza agguagliare si possa, ma le cose
. 8. intr. con la particella pronom. livellarsi; spianarsi;
così [ella] era cresciuta fra la gente uniforme. -figur.
carezze, ella sentiva dentro di sé la voluttà acquietarsi, agguagliarsi, addormentarsi, a
, le minori alture si agguagliavano e la valle profonda assumeva l'aspetto di un
, 6-47: una cosa comune amata per la quale si agguaglia e conferma mercatanzia,
non si vergognò [roscio] d'aguagliare la sua arte all'arte della rettorica,
, 2-61: tanta armonia / ha ne la lira, et un dir sì leggiadro
leggiadro, / che ben s'agguaglia a la sampogna mia. machiavelli, 234:
bianchi, dove essi dissero che per la superbia e'si era voluto agguagliare al sole
guadagno del vincere, al periglio / de la perdita grande, non si agguaglia.
in superbia, volle agguagliarsi a dio, la bellezza del quale è senza fine.
e in oblio pone / come di dio la destra irata tuone. idem, 7-54
chi fia mai che s'agguagli a la tua sorte? baretti, ii-250:
: il giusto agguagliatóre sì parte la pecunia e l'onore e fa divisione intra
[s. v.]: la morte agguagliatrice sovrana. 2. astron
notificare tale agguagliazióne [del dì con la notte] dice l'autore, che quando
notte] dice l'autore, che quando la notte soperchia,... le
. bibbia volgar., vi-293: la gemma del carbonado nell'ornamento dell'oro
furia de'ceninensi. cellini, 4-530: la maggior posta non ha passato il venticinque
scudi]. magalotti, 21-55: la differenza è assai piccola in agguaglio di quella
di quella che vi si osserva quando la canna è piena d'aria.
a questa disperazione è efficace rimedio considerare la infinita misericordia di dio, la quale
rimedio considerare la infinita misericordia di dio, la quale sanza niuna comparazione o agguaglio avanza
cavernose che gli dissero: -o la borsa o la vita! nieri, 183
dissero: -o la borsa o la vita! nieri, 183: agguanta uno
i papi!) e con tutta la forza lo pianta nel ventre alla statua.
statua. idem, 245: agguantò la fetta della polenta, e cominciò a divorarla
: le insinuò di salire ora dove la signora stava tagliando certe tele, e,
30-82: si chinava, l'agguantava [la biscia] per la coda e la
, l'agguantava [la biscia] per la coda e la lanciava all'aria.
la biscia] per la coda e la lanciava all'aria. paolieri, 2-99:
all'aria. paolieri, 2-99: agguantò la frusta e le redini, e partì
soffici, 6-55: l'agguantai per la gola e lo spinsi violentemente verso le scale
: un altro soldato... agguanta la mano che guarì i lebbrosi e accarezzò
lebbrosi e accarezzò i capelli dei bambini, la stende sul legno, e punta un
corsa. idem, 1-39: agguanta la prima vite che trova e la stronca netta
agguanta la prima vite che trova e la stronca netta. manzini, 10-43:
lo prese, 10 agguantò, e la certezza di doverlo difendere gli rese 11
vii-243: io allora persi del tutto la testa: avevo un coltellino in tasca
e dovette, per riprendersi, agguantare la coperta. - figur.
passa! comisso, 12-233: dopo la prova subita nel marzo deu'anno prima,
marzo deu'anno prima, di nuovo la vita veniva ad agguantarmi con altra prova più
fermi nell'acqua o smettendo di manovrare la vela). -agguantare al vento:
: ordine per sospendere qualsiasi operazione durante la navigazione. 3. rifl. afferrarsi
albertano volgar., i-102: la ragione è un agguarda- mento della mente
afflitto! idem, 89-23: co la mente ci aguardai / e de salire me
è preveduto dinanzi; ed anche agguarda la cosa che seguita, e vedi quello che
volgar., i-3: guarda che per la ventura tu non ti diduche nella lingua
, 4-109: chi ha tale compagnia [la fede], egli non ha tema
3. intr. anche con la particella pronom. stare in agguato;
agguato. d'annunzio, ii-662: la tempesta ha divelto con furore / i
. [tommaseo]: né tanto sarà la via assediata né aguatata che se ne
triste, agguatata a spiargli in viso la minaccia. agguatatóre [aguatatóre),
che tu, importuna aguatatrice, affliggi la mia testa? cassiano volgar., ix-36
geme / l'agguato del cavai che fe'la porta / onde uscì de'romani il
g. villani, 11-82: vegnendo la gente di messer mastino a montagnana, per
, 14-65: esce d'aguato allor la falsa maga / e gli va sopra,
che va nella notte sente se dietro la siepe c'è un agguato. paolieri,
della fortuna, che da un cavaliere penda la vita e la morte di tanti prencipi
da un cavaliere penda la vita e la morte di tanti prencipi e regi. cassiano
): poi che gli ebbono manifestata la grandezza delle battaglie e le cagioni e gli
marino, 347: de l'alato fanciul la madre astuta /... come
stava uscito il zoppo, / prese la corda, ov'atteneasi il groppo.
-mettersi, porsi in agguato: fare la posta, appostarsi. guido da
10-58: [malatesta ungaro] mise la notte gente fuori, i quali si misono
. scala del paradiso, 429: la gatta pigliatrice fa l'agguato per prendere
sp., 4 (64): la sbirraglia... si postò a
. 1827 (62): la sbirraglia... si pose in agguato
, iv-2-1156: quel giardino pubblico dove la sera si pongono in agguato le meretrici.
si poneva all'agguato e non appena la bestia stava ferma su le quattro piote.
ella passava il cancello della villa con la sorellina in braccio. vittorini, 1-9:
in braccio. vittorini, 1-9: conosco la gioia... di stare in
forse ella sentiva per istinto sul capo la minaccia. panzini, ii-329: quando
uomo in agguato, un asciugamano è la fantasima. idem, iii-544: quante