afferra per un braccio, e fortemente la percuote. betteioni, iv-363: la dama
la percuote. betteioni, iv-363: la dama si abbandonava a tutte le spese
. idem, iv-1-103: talvolta, contro la donna lontana, l'invadeva una bassa
tutto alla tentazione, il vegliante baciò la donna in bocca. idem, iv-2-667
ch'ella aveva provato nel- l'abbandonarsi la prima volta all'uomo. idem, iv-2-760
cinelli, 9-152: in quel momento la voce si abbandonava a una litania lenta
io m'abbandono, / temo che la venuta non sia folle. magalotti, 3-21
gli effetti. boccaccio, i-123: veggio la fortuna disposta a recarmi grandi cose,
fortuna disposta a recarmi grandi cose, la quale noi preghiamo tutto tempo che nel
in me di precoci rinascite, / la consueta pena d'esser mio / in un'
e là pe'campi arsi, per la boscaglia fitta che non conoscevano e tornarono
abbandonatamente. idem, iv-2-684: tutta la sua pena era divenuta fluida, mutata in
di niuna cortese maniera cercano d'adestrar la loro persona; ma così abandonatamente la
la loro persona; ma così abandonatamente la portano le più volte, né capello
diede al pensare come al duca tórre la potesse. idem, dee.,
quella contrada una pistilenziosa mortalità, quasi la metà della gente di quella se ne portò
che moribondi, battezzandosi ricoverarono tutto insieme la salute del corpo con quella dell'anima
comodità ed emolumento. idem, i-392: la città di milano, abbandonata d'ogni
da barberino, 249: quantunque ti gravi la tribulazione non ti reputare abandonato. boccaccio
non sentita per alcuno amante quanto è la mia! e avvegna che io non
per un semplice cavaliere sia lasciato, ove la virtù avanza nell'abbandonato. idem,
gli occhi abbandonati, / quando passò ne la mente un romore, / il qual
spiraglio], perciò che abbandonata era la grotta, quasi da pruni e da erbe
dell'altro, quasi più non conoscendo la sua che quella del compagno, e parevano
annunzio, iv- i-35: scrisse per la morte della divina simonetta... una
gli alberi ancora / abbandonata più fanno la sera. 5. lasciato in balìa
un sofà. un braccio le sosteneva la testa, e l'altro pendea mollemente.
di seta, cascavano, quand'io la vidi, abbandonate. memorieper le belle
, e nelle mani giunte e abbandonate la sofferenza di un santo. de sanctis
giacomo, i-684: si lamentava tutta la notte, piangendo sola, con la testa
tutta la notte, piangendo sola, con la testa abbandonata che aveva fatto il fosso
moto del passo. moretti, 17-115: la zia aspettava con le braccia abbandonate sul
mio povero corpo è rimasto abbandonato sopra la poltrona, e gli occhi hanno vagato
cadevano abbandonate dalla mia spalla, come la mamma il fanciullo che dorme. stuparich,
si volse dallo specchio verso sua madre e la vide seduta sul canapè con le mani
pavimento. buzzaii, 1-177: appoggiando la schiena a un tronco, la testa un
appoggiando la schiena a un tronco, la testa un po'abbandonata da una parte
in cui era quanto di abbandonata dolcezza la più femmina delle creature può emanare verso
volte che avevo ballato, sentirmi cingere la vita da un braccio mi infondeva una specie
boccaccio, i-419: la rapportatrice fama con più veloce corso rapportando
ma gli dii, non curantisi di perdere la fede di sì vile uomo, con
, un oggetto, ecc.); la condizione di chi è abbandonato.
entrasse nella picciola barca non abandonava perciò la nave; e così era questione intra
troppo è noto l'abbandono in cui la lascio; troppo son noti i miei torti
nell'abbandono. palazzeschi, 1-148: la bellissima tenuta... si trova
poco a poco tutti alienati, e la parte che ne rimane trovasi in stato
sp., 9 (150): la grandezza ben formata della persona scompariva in
umane, è necessario l'abbandono e la confidenza. idem, iii-680: viviamo insieme
, 4-269: alla violenza rispondeva con la violenza, come agli impulsi del cuore
le misi due dita sotto al mento e la guardai lungamente negli occhi fedeli, essa
dell'autunno] pei sogni, perché la terra ha uno stanco languore d'abbandono.
d'abbandono. alvaro, 1-126: la sera si distese sull'altopiano...
... col suo abbandono e la sua stanchezza di sempre. quasimodo,
. d'annunzio, ii-809: e la conocchia e il fuso, / la spola
e la conocchia e il fuso, / la spola e i licci erano in abbandono.
. quasimodo, 75: donne che la tristezza / chiuse in abbandono / e mai
lo batte e minaccia, / e per la selva in abandono il caccia. idem
caccia. idem, 1-10-45: fugge tutta la gente in abbandono. o. rucellai
5-24: non avrebbe avuto mai fine la battaglia..., se quei che
-mettere, porre in abbandono (la vita, i beni, un oggetto
l'ultimo asciolvere; / e messo avea la vita in abbandono. ariosto, 20-89
abbandono. ariosto, 20-89: così messa la vita in abbandono, / ognun fuggia
altrui. forteguerri, 15-9: odio la vita, e pongo in abbandono / quanto
da parte del comandante, di lasciare la nave sul punto di affondare. leggi
merci caricatevi. pea, 3-15: la ciurma fece, come si dice in gergo
leggi della navigazione, 6-546: se la validità dell'abbandono non è stata contestata
entro trenta giorni da quello nel quale la dichiarazione di abbandono è stata portata a
a conoscenza dell'assicuratore, ovvero se la validità dell'abbandono è stata giudizialmente riconosciuta
avversario, alzando il braccio, manifesta la volontà di cessare la lotta. 11
braccio, manifesta la volontà di cessare la lotta. 11. dir. abbandono
e abbarbagliante. pirandello, 8-498: la bambina era restata a bocca aperta davanti
vetrine abbarbaglianti. cicognani, 9-99: la stanza dalle pareti metalliche abbarbaglianti che dàn
i-75: il sole faceva diventare abbarbagliante la nebbia. campana, 166: in uno
. abbagliare violentemente, oscurare di colpo la vista, accecare (con una luce
ad appressarsi a gli occhi miei / la luce che da lunge gli abbarbaglia. ariosto
senso attonito erra. boterò, i-351: la bellezza dell'uno e dell'altro sesso
neve, / ch'abbarbagliando di lontan la vista / mi ferivano il core. alfieri
, 2-38: illuminazione a gas da abbarbagliare la vista agli orbi. idem, 2-97
ogni bottega fa a gara per abbarbagliarvi la vista con cento fiaccole raddoppiate da specchi
, oro, oro, da abbarbagliare la vista. 2. figur. offuscare
nomi / mi abbarbagliava in guisa tal la mente, / che quasi mi rimasi un
vetri della serra. tozzi, ii-336: la vallata, se è un poco nebbiosa
6. intr. (anche con la particella pronom.). rimanere abbagliato
non vedea. machiavelli, ji \: la lingua diventa muta, gli occhi abbarbagliono
doridi, xii-3-425: e quanto volgo più la fantasia, / più m'abbarbaglio,
reste. caro, 12-510: da la percossa abbarbagliato e fermo. buonarroti il
. salvini, v-455: cieca [la farfalla] e abbarbagliata dà nel lume
e si brucia. verga, i-241: la luce che le faceva socchiudere gli occhi
occhi abbarbagliati, e il rumore che la stordiva gradevolmente, la lasciava intontita e
il rumore che la stordiva gradevolmente, la lasciava intontita e sorridente. serao,
sorridente. serao, i-1114: era la gran folla napoletana, che si addensava
posso gittar fuore, / tant'ho la ment'abbarbagliat'e grossa, / c'ho
signore li percosse d'abbarbaglio, secondo la parola d'eliséo. 2.
. beltramelli, ii-459: sirio era la tua compagna e tu sempre la ricercavi
era la tua compagna e tu sempre la ricercavi, alta e lucente, sopra i
questo stato, e che comincino a gustare la dolcezza del dominare. «
e barbire) 1 cominciare a mettere la barba ', deriv. da barba.
, intr. (per lo più con la parti- cella pronom.) (abbàrbico
salci / l'edra sempre s'abbarbichi e la vite? carletti, 1-2:
piantar de'giunchi, i quali abbarbicandosi la rendono stabile e la fermano. redi,
i quali abbarbicandosi la rendono stabile e la fermano. redi, 16-iii-377: con
fermano. redi, 16-iii-377: con la diretana estremità sono attaccate [le mentule]
dell'acque. tommaseo-rigutini, 2744: la pianta, per attaccarsi, s'abbarbica
/ con ansia muta, / mordendo la terra. civinini, 1-170: pei declivi
volendo... lasciar più abbarbicare la pace. poliziano, st., 2-19
improvvisamente, le zie non seppero contenere la commozione: piansero, lo baciarono..
: nell'abbarbicarsi alla sponda trovava sotto la mano sterpi di pruni. = comp
'l corpo di tristan dimora, / la quale abbarbicata se ne già / per
quale abbarbicata se ne già / per la volta del coro, ove trovava / quello
svelte. marino, 367: ecco la vite a l'olmo, / ecco l'
feconda vigna. tommaseo-rigutini, 2744: la pianta può essere abbarbicata, e languire
uguali alle salde radici abbarbicate dentro la terra. beltramelli, iii-59: [
beltramelli, iii-59: [era] la pianta abbarbicata al macigno, la quale
era] la pianta abbarbicata al macigno, la quale solo si compiace del sole che
che l'avvolge, del vento che. la sbatte, della neve che la ricopre
. la sbatte, della neve che la ricopre e l'ammanta. viani, 14-
qualche podere, e le case abbarbicate su la pietraia a picco. moretti, 31-292
2-25 (i-920): il medesimo fa la gelosia, la quale com'è abbarbicata
): il medesimo fa la gelosia, la quale com'è abbarbicata nel core d'
abbarbicata nel core d'un amante ed egli la lascia dominare, il più de le
, abbarbicati coi piedi sulla roccia. sentono la terra e la guerra. viani,
sulla roccia. sentono la terra e la guerra. viani, 14-356: tra panchine
plinto; abbarbicate le braccia al tronco, la testa alteramente fissa verso il cucuzzolo del
3-78: vennero all'arme, e abbacarono la città, e combat- teronsi alle barre
. d'annunzio, iv-2- 596: la folla unanime e strepitosa che s'addensava nella
nella piazzetta..., abbacava la toce dell'orologio. idem, iv-2-
. idem, iv-2- 1257: innanzi la porta risonano i colpi degli abbattitori d'
consiglio d'abbacare tra il castello e la città. 3. rifl. fortificarsi
coraggio t'affili / come l'arme su la cote. 2. aguzzare,
fanno loro grande gioia, per meglio prendere la lor preda; e quando l'hanno
volle [giove], esser facile / la via di coltivare; e il primo
sofferenza). - anche intr. con la particella pro- nom.: farsi smunto
, travolse i lumi, / e la morte il coprì. tommaseo [s.
chi si mette a corpo a corpo con la sorte. beltramelli, ii-29: notai
. 5. intr. con la particella pronom. divenire affilato, tagliente
. 6. intr. con la particella pronom. profilarsi. stuparich,
vetri, a destra, là dove la linea azzurrina dei monti s'affilava sulla pianura
. 7. intr. con la particella pronom. allungarsi, assottigliarsi,
. 8. intr. con la particella pronom. ant. muovere direttamente
pronom. ant. muovere direttamente verso la meta. caro, 2-360: e
soderini, 6-132: si seghi [la pianta] senza offender la buccia..
si seghi [la pianta] senza offender la buccia... con un ferro
: il ferro stacchi / bene affilato la barbata prole / dal vecchio ceppo. carducci
dell'attore] una resistenza da moltiplicare la loro potenza. beltramelli, iii-117: nella
e aguzzo, a serramanico, di cui la mamma si serviva per mondare le patate
e d'algebra, divengono per tutta la vita affilatissimi nella loro maniera di pensare
quella sentenza che doveva rimaner sospesa su la mia prima giovinezza e su la seconda
su la mia prima giovinezza e su la seconda, e certo più oltre, e
e certo in- sino al trapasso: la spada a due tagli, il dilemma affilato
principio e base, che è sopra la bocca, e sulla sua punta. manzoni
del naso, o delle dita; perché la magrezza ne allunga quasi il profilo.
altro lineamento. idem, iv-2-105: la testa di lei, scarnita, affilata,
digiuno,... posava su la bianchezza del guanciale. panzini, ii-367:
dal viso di statua affilato / come la luna nova. c. e. gadda
olina, 62: tesa che è [la rete] agli stili, si lega dalla
detto ', ecc. la nuova crusca lo ha ricevuto; ma è
setta. mazzini, ii-39: la contribuzione colla quale ogni affigliato doveva alimentare
contribuzione colla quale ogni affigliato doveva alimentare la cassa dell'ordine consisteva di 25 franchi
abbandonato e di esercitare nei suoi confronti la patria potestà. codice civile, 409
caunoscenza. giamboni, 5-196: come la fornace affina l'oro, e la lima
come la fornace affina l'oro, e la lima diruggina il ferro, così fa
lima diruggina il ferro, così fa la correzione all'uomo. guittone, 3-56:
l'oro, / l'oro prova la donna, / la donna alfine è il
l'oro prova la donna, / la donna alfine è il paragon de l'
uomo libero dalla perdizione eterna; ma poi la giustizia di dio con le pene la
la giustizia di dio con le pene la affina. lorenzo de'medici, 541:
: l'etrusche voci e cribra affina / la gran maestra e del parlar regina [
noi... non capisce che la sventura accresce ed affina l'amore.
: così l'esercizio dell'arte affina la mia sorda materia e la fa capace
dell'arte affina la mia sorda materia e la fa capace di sempre più vaste e
silenzio sigillò il loro dolore, ne affinò la coscienza. 3. rifl. (
/ ca lui servendo gio'm'è la travaglia. pucciandone, iii-1-55: e sì
: allora gli pareva di diventare astuto, la sua mente si affinava, progetti da
mai luce divina / vinse, come la mia quel raggio altero,...
, più sensibile, più penetrante (la vista, i sensi, l'intelletto,
bellini, 5-127: già voi avete affinata la vista abbastanza, ed è oramai tempo
per lung'uso ed arte / viapiù la mano e più l'ingegno affina. p
. p. verri, 1-70: la povertà fa nascere la ricchezza, i bisogni
, 1-70: la povertà fa nascere la ricchezza, i bisogni cocenti affinano l'
i bisogni cocenti affinano l'ingegno, la somma ingiustizia fa nascere il coraggio.
7. tr. agric. « ridurre la terra a grande sminuzzamento, o facendola
, 21-29: simile a questa fu la seconda prova, anzi l'istessa appunto,
diamanti. b. croce, ii-2-134: la storia politica mostra di continuo lo spettacolo
, i-197: costa in firenze affinatura la libbra dell'oro, a tutte spese del
in questa somma gli affinatori francesi figurano per la metà incirca. i migliori affinatori son
con una certa maggior affinatura; per la quale, a differenza della semplice, si
separata dalle sostanze estranee che ne alterano la purezza. boccardo, i-37:
, si è, senza dubbio, la chimica. ce ne fornisce un esempio l'
parti eterogenee. idem, i-38: recentemente la parola affinazione venne per antonomasia applicata all'
. villani, 7-56: egli conoscendo la necessità, affinché l'acquisto fatto per lui
c'è data. varchi, 7-425: la qual cosa, affine che meglio e
, sur un carro, ignudi, affinché la folla potesse vedere in essi il marchio
.. essendosene esitate così poche, la prego... che affinché non sia
. che affinché non sia affatto inutile la stampa, voglia far in modo che si
letizia in te sia, vigila affinché la mala femina cui gli umani dicono speranza
sua mogliera, o a quella donna con la quale ha usato carnalmente. alfieri,
. deledda, ii-973: mi rassicura la presenza qua e là poco distante in
e fra tutti unico, affine di produrre la maraviglia. collodi, 525: egli
. collodi, 525: egli prese la risoluzione di andare a trovare il re
di andare a trovare il re e la regina... affine di scongiurarli a
2. intr. (anche con la particella pronom.). divenire puro
per lo fuoco della tri- bulazione perderai la ruggine; e se se'oro, affinirai
- anche intr. (spesso con la particella pronom.). fra giordano
. fra giordano, 2-211: avvegnaché la persona inferma affinisca, nondimeno però ancora
tommaseo]: compiuti anni novantasei, la grave febbre affinendolo, volle che tutti
(tra i consanguinei del marito e la moglie, e tra i consanguinei della
affezion simpatica, / fosse l'affinità, la parentela, /... /
, 455: confessate dunque, per la vostra medesima concessione (e avrete anche
compagni), grandissima affinità esser tra la terra e la luna. idem, i-139
grandissima affinità esser tra la terra e la luna. idem, i-139: è dunque
e gli altri corpi una certa affinità, la quale gli tiene uniti, sì che
i-1462: grandissima affinità e somiglianza passa tra la vita degli animali e la nostra.
passa tra la vita degli animali e la nostra. d'annunzio, iv-1-139:
iv-1-139: segrete affinità egli scopriva tra la vita apparente delle cose e l'intima
organismi. l'affinità morfologica, essendo la più facile da determinare, è assunta
lo riceve. magalotti, v-89: la maggior parte de'nesti provano meglio sopra
espressione passò alle dottrine morali per indicare la naturale tendenza di attrazione (die wahlverwandtschaften
incesto] ancora a quella copula, la quale segua tra congiunti per affinità spirituale
pensare che gli era già perduta e dimenticata la fama e la nominanza di questo messer
già perduta e dimenticata la fama e la nominanza di questo messer lotto.
, intr. per lo più con la particella pronom. (m'affiòco e m'
grazzini, 3-2-73: io sento già la mia voce che affioca. marcellino,
arricciano i capelli, ci si affioca la voce, ci tremano le gambe? verga
gli organetti continuarono a suonare, e la baldoria durò sino a tarda sera,
lo dire!.... -ma la voce di lei si affiochiva nel pianto
2. dell'uomo: perdere la voce, divenir fioco. boccaccio,
pieno il discorso; e intanto affiochirete la voce, e farete il musino auzzo com'
arrochito. simintendi, 2-140: la bogliente schiuma discorre per gli larghi omeri
seta rossa. beltramelli, iii-409: appoggiò la testa al muro, guardò il cielo
. redi, 16-vi-184: le rimanderò ancora la lira, che ella ha speso per
). ojetti, ii-82: la laguna marezzata le cui terre motose affioranti
del primo uomo. pea, 7-561: la palmaria è un'iso- letta, che
ciascuna bella di un clima particolare, la crederesti, con i suoi viventi,
, e affiorante tra le pietre trovai la bibbia della mia libreria. buzzati,
: una purità angelica pareva affiorare su la dormiente. idem, iv-11: affiorare,
, ii-8-12: a rendere l'impressione che la poesia lascia di sé nelle anime,
anime, è affiorata spontanea sulle labbra la parola « malinconia ». pirandello, 5-99
. affiorare2, tr. ridurre la farina in fiore. pascoli,
posizione presa dal croce, che crea la situazione in cui è possibile l'educazione
: cominciò a guardare affissa- mente verso la finestra. trattati antichi, 116: chi
l'affisso, mediante l'affisso (la particella pronominale enclitica). varchi,
magalotti, 20-69: ho osservato la differenza notabile da una sera a un'
m'affissò pensosa alcun poco -poi guardò la sua capra -poi me -e poi la sua
la sua capra -poi me -e poi la sua capra ancora - e così ora
chiamati, e vedendo lì gertrude, la guardarono in viso, incerti e maravigliati.
, i-3-25: di qui, infine, la giustificata diffidenza verso coloro che, impotenti
verso coloro che, impotenti ad affisare la realtà effettuale, sperano di raggiungerla a furia
. affisare gli occhi [lo sguardo, la vista): fissarli, rivolgerli con
aquila di sì potenti occhi che sopra la facilità d'ogni animale affissa gli occhi al
., 15-26]: dante affisò tanto la veduta in lui, che lo conobbe
, e in lei converso / sembra per la pietate il cielo e 'l sole.
'l pensier volve e gira; / la donna in lui s'affissa e dal suo
ha innanzi e nello scudo incisa / la generosa, che nel sol s'affisa.
e belle, / tacita s'apre la memoria al core. nievo, 479:
. b. croce, i-4-144: la qual cosa è propria del credente,
loro occhi si affissavano immobili a scrutar la tenebra. viani, 14-237: gli occhi
rivolgersi intensamente (con tanimo, con la mente); fermarsi col pensiero;
l'ombre, a i fumi / la nostra folle umanità s'affise, / servo
4-761: egli s'affissò tutto in usar la forza. salvini, 30-2-248: mi
essa [la storia]. è carta. e che
, 13-95: e'per le piazze affissa la sentenza. fu. ugolini, 13
: per es. 'oggi fu affissata la notificazione ', è tale strafalcione, che
montecuccoli [tommaseo]: ed utica, la quale egli aveva destinata per affissarvi il
(ed è tuttavia attestata nelle glosse la forma del lat. tardo affixàre, da
1 fissare, attaccare '); per la forma affisare si pensa a un incontro
17-21-1-59: avrebbe [il dipintore] la dama in faccia, scoperta e immobile,
: / il pargoletto affiso / ne la tua vista i novi affetti impari.
, che a fatica colla penna tocca la carta. buonarroti il giovane, 9-52
meno pregiudiziali, come... per la facoltà di fare l'iscrizioni, ovvero
a questi o simili effetti s'ammette la prova... leggi di toscana,
tutti i rettori,... che la detta legge e la presente provvisione debbino
... che la detta legge e la presente provvisione debbino ogni anno del mese
, ecc., che può farsi con la licenza dell'autorità locale di pubblica sicurezza
disegni. leggi penali, 14-1: sotto la denominazione di pubbliche affissioni si comprende l'
che nel suo ferro affisso / a la prima percossa ei va rotando, /
le tasse,... secondo la tariffa affissa nell'opera. panzini, ii-85
municipio c'erano quei fogli stampati che mostravano la nostra vergogna. codice penale (art
o sommari di essi, affissi senza la licenza, sono tolti a cura dell'autorità
noi eravam dove più non saliva / la scala su, ed eravamo affissi, /
arriva. buonarroti il giovane, 9-193: la gravità del grado, / che si
affissi: gli ufficiali, coi quali la legge e l'autorità comandano o avvertono di
. in inghilterra, dopo aver empito la quarta facciata di tutti gli innumerevoli giornali di
vuomo-affisso, il quale va girando per la città con cartelloni appesi al collo, acciocché
d'annunzio, iv-2-847: ella rivide la sua effigie e il suo nome su per
per lo più nel plurale: * la casa ha più o men valore,
s. v.]: secondo che la strada ferrata vi corre più o men
ala che dava sulla via, rappresentava la parte nobile, il blasone dell'affittacamere:
sulle scale. alvaro, 3-14: la città dove studiavo era una piccola città
dall'altra da una borghesia che faceva la sua apparizione sul corso a determinate ore
affittaiuoli. cattaneo, ii-3-156: la relazione che passa tra il proprietario e
va a caccia della volpe, fa insegnare la musica alle sue figlie, influisce sulle
ai vagabondi. verga, i-477: la affittalètti... aveva visto arrivare
esse. arila, 16: la voce affitto o fitto sembrava troppo corta e
che questi signori gaddi l'abbiano [la villa di camerata] mai data in affitto
in rovina. baretti, ii-48: la meglio dunque sarà... ridurre il
l'uso, e se ne paga la 4 pigione '; e 'dare a
lo sguardo era un cartello bianco pendente sopra la porta, con la dicitura a grossi
bianco pendente sopra la porta, con la dicitura a grossi caratteri neri: si affittano
dove il portiere mi affittava una branda per la notte. calvino, 1-521: agli
gli affittò [cleopatra ad erode] la rendita di gericonte, dove nasceva lo balsimo
mentre che io vorrò tenerla affittata [la magione di bologna], di non
2. intr. (anche con la particella pronom.). diventare fitto
e si affittisce. palazzeschi, 4-315: la folla intorno cresceva e si affittiva.
cinque anni. varchi, 23-80: la miglior parte che sia nel benefizio si perde
o in affitto, onde non paia la casa dell'ignoranza. lastri, 1-3-115:
o in generi; e anche sovente la retribuzione medesima e il fondo allogato.
per pochi giorni, cioè finché durava la festa del patrono del villaggio. soffici
rinnovavano gli affitti semestrali), essendosi la posizione di mio padre dimostrata ormai insostenibile
insostenibile, fu necessario prepararci a lasciare la casa che abitavamo. baldini, 4-72
affitto di questa casa ', cioè 4 la somma della pigione', o la 'pigione'
4 la somma della pigione', o la 'pigione'. tommaseo [s. v.
pure affitto, specialmente in contado, la mercede pattuita quasi sempre in generi con
immobile, di cui l'affittuario deve curare la gestione in conformità della destinazione economica
produzione. codice civile, 1624: la facoltà di cedere l'affitto comprende quella
l'affitto comprende quella di subaffittare; la facoltà di subaffittare non comprende quella di
erano affittuali, colla libertà di acquistarne la proprietà. tommaseo [s. v
di toscana, 2-169: non pagando la gabella fra il tempo debito l'affittuario,
, 7-9: neppure si deve trascurare la notizia... dei doveri che
soffrirono grandi aumenti di prezzo, per la poca cqncorrenza ai grossi affitti, parlando
ai grossi affitti, parlando di questi la si può dire ancora una classe comoda
dell'affittuario ogni giorno dell'anno, anche la festa. civinini, 1-235: assegnò
. codice civile, 1615: quando la locazione ha per oggetto il godimento di
o immobile, l'affittuario deve curarne la gestione in conformità della destinazione economica.
, 1618: il locatore può chiedere la risoluzione del contratto, se l'affittuario non
al servizio della cosa i mezzi necessari per la gestione di essa. 3
affliggere. - anche intr. con la particella pronom. cecco angiolieri,
virtù divina, / vi tenne involti con la sua parola. afflato2
si dice che nessuno, e neppur la sibilla, osasse investigare l'adito sacro
può essere che... sopra la loro malsana costituzione abbiano preso tal possesso
vo ricercando ogni contrada / ov'io la vidi, e sol tu che m'
arrighetto, 219: di questo si duole la mia mente: che altri non è
ii-12-20: ahi, quanto punge del timor la spina! / e quanto affligge il
indovina! scala del paradiso, 155: la sete e le vigilie affiggono il cuore
e come poss'io portare con pace la pena continua che m'affligge il dì
continua che m'affligge il dì e la notte? e non solamente io sono afflitto
e spaventevoli. machiavelli, 390: veniva la italia in questi tempi ad essere maravigliosamente
io sono maninconissimo, e nemico de la solitudine, ne la quale affligo me
, e nemico de la solitudine, ne la quale affligo me stesso. marino,
, / ché non trova mercé chi altrui la nega. magalotti, 9-1-39: di
mi angustiava, e tuttavia mi angustia, la parte più sensitiva dell'anima. g
: sembra molto virisimile raffermare, che la difficoltà di respiro, affliggente il prefato
ed a qualche altra diletta persona! la lor ricordanza m'affliggeva e m'inteneriva.
l'uno dei maggiori travagli che affliggano la vita umana. settembrini, 1 -77:
vita umana. settembrini, 1 -77: la morte della regina afflisse tutto il regno
le corpora loro con penitenzia per acquistare la somma impassibilità. fioretti, xxi-978
corpo. 2. intr. con la particella pronom. abbattersi, prostrarsi;
. crescenzi volgar., 3-8: la fava, secondo palladio, è da sarchiare
lagrime e orazioni, e 'l dì e la notte. marsilio ficino, 2-148:
percoteva il delicato petto, e battevasi la splendida faccia. varchi, v-898 (
loro persecuzioni, egli lasciava in loro potestà la dignità e le forze della sua ragione
assumeva degli atteggiamenti disperati, ora serrandosi la fronte con ambo le mani, ora
ambo le mani, ora lasciando cadere la testa pesante sul petto. 3
da lui. magalotti, 9-2-73: la seconda parte di questa decisione non affligge
guicciardini, i-267: scoglio famoso [la meloria], perché giù appresso a
, perocché tu... non la consumi [l'anima] affliggitivaménte,
salvini, v-505: onde ne venne la maniera bassa proverbiale « esser panca da
16-iv-49: mi cominciò ad informicolare e la mano e 'l braccio e tutta la
la mano e 'l braccio e tutta la spalla, con un tremore così fastidioso e
, che fui necessitato a ritirar subito la mano. vallisneri, iii-502: veggiamo
9-93: è cosa bestiale, / che la pena afflittiva / della carcere sola oltre
delitti politici, si è il terrore e la costernazione, che si spargerebbe nei cittadini
iacopone, 30-63: li nostri guidator de la battaglia / sì so en trademento /
so en trademento / e li confalon de la sembiaglia / si so en cademento.
cademento. / o sire deo, adiuta la sconfitta! / la gente afflitta,
sire deo, adiuta la sconfitta! / la gente afflitta, ed o'porrà fugire
9-113: tutto il verno vegnente combatterono la città continuamente per mare e per terra,
che infelice. marino, 263: de la madre afflitta / chi può narrar l'
rallegriam, che voi tornate / a consolar la vostra gente
/ de gran secreto sua lancitta; / la carne 'l sente, sta afflitta,
ch'io sento; / e de la doglia diverrò sì magro / de la persona
de la doglia diverrò sì magro / de la persona e 'l viso tanto afflitto
, i-24-3: allora si rallegrerà più la carne afflitta, che se ella fosse
tasso, 10-7: vinto egli pur da la stanchezza, in lete / sopì le
egri compose. idem, 13-78: la terra che dianzi afflitta ed egra /
di fessure le membra avea ripiene, / la pioggia in sé raccoglie e si rintegra
270: egli disegnava metter in pace la sua età non molto provetta ancora, ma
rimase buon pezzo afflitti come quando nasce la figlia femmina. 3. sm
, /... / mugghiava con la voce dell'afflitto, / sì che,
ecco appena sul letto nefando [= la croce] / quell'afflitto depose la fronte
= la croce] / quell'afflitto depose la fronte, / e un altissimo grido
/ perseguire? ariosto, 9-18: ne la foce entrò lo stanco / nochier col
sofferenza fisica o morale). -anche la causa stessa della condizione dolorosa: sventura
della penitenza si è il timore, cioè la paura d'afflizione, o di pena
afflizione e miseria della nostra città era la reverenda autorità delle leggi, così divine come
quasi caduta. idem, viii-1-130: * la notte ch'i'passai con tanta piòta
, cioè con tanta afflizione, sì per la diritta via la quale smarrita avea,
afflizione, sì per la diritta via la quale smarrita avea, e sì per lo
cagione di tanta affrizióne, non ardì la mia lingua a isciogliere alcuna parola. fioretti
alfieri, i-41: mi pareva che io la sollevassi alcun poco dalla sua afflizione d'
, ii-170: questa impossibilità di sfogare la mia afflizione accre- sceami la febbre.
di sfogare la mia afflizione accre- sceami la febbre. leopardi, ii-1053: spesse volte
ha una causa o occasione determinata. la pena può recare più o meno afflizione,
recare più o meno afflizione, secondo la più o men forza dell'animo: ma
come distesi nella dolcezza del sonno; ma la sua bocca conservava una piega triste,
. afflosciare, intr. con la particella pronom. { m'afflòscio,
mutar espressione, che s'afflosciò sotto la terribile mazzata. alvaro, 9-166: già
svigorito. viani, 19-321: la madre, sciogliendosi dal figlio, si
: coi piedi gonfi, che testimoniavano la fatica dello stilo e della vanga,
. affloscire, in-tr. con la particella pronom. [m'affloscisco,
oltreché tengono occupato l'animo e distratta la mente, fanno anche il corpo mal
un tratto. viani, 19-71: la zitaccia afflosci sulla sedia sconsola sconsola.
con le guance tinte..., la bocca flaccida. negri, 2-1005:
2-1005: il suo volto devastato, la sua bocca affloscita, i suoi occhi
340: notò anche... come la mezza tuba, che portava in capo
capo, avesse le tese unte e la cupola affloscita. affluènte (part.
,... che ripetendo in sé la umanissima benignità, la cordiale dilezione,
ripetendo in sé la umanissima benignità, la cordiale dilezione, la affluentissima grazia verso
umanissima benignità, la cordiale dilezione, la affluentissima grazia verso me mostrata,.
, si ridusse a grado più moderato la loro rapidità [dei ro- toni]
beccaria, ii-236: in questi luoghi è la massima influenza delle ricerche de'compratori,
, ii-228: i graffi confluiscono dove sia la ricerca e l'affluenza de'compratori.
11: ancora è più, e maggiore la sua ricchezza, e questo è dall'
carceri contigue... abbiano contratta la febbre.
. ma già affocato) si chiama da la natura di ciascuno, così =
d'un tratto, il barcone incontrò la corrente che dalla botta affluisce nel fiume e
ciò non solo che avea di più colto la città, ma copia di ragguardevoli viaggiatori
mentre cosi gli occhi andavano attorno, la gente continuava ad affluire. palazzeschi,
quello che ci voleva, soggiunse, per la cassa: una ragazza così faceva affluire
una ragazza così faceva affluire i clienti con la sua bellezza e poi, con la
la sua bellezza e poi, con la sua serietà, li teneva a distanza.
al che può molto aver ancora cooperato la debolezza dell'ischio medesimo ricevente l'afflusso
fuori dello stagno. -afflusso meteorico: la quantità di pioggia che cade in una
alle materie fisse, necessariamente dee accrescere la molestia de'sintomi. lorenzini, 91
: se in qualche modo può rimuoversi la cagione di un tale incomodo, ciò
fatte di tela. silone, 5-210: la piazzetta e le vie adiacenti erano già
, part. pass, di affluire; la voce fr. afflux è docum.
l'impurità emanava e le alitava su la persona, affocantemente. = comp.
sollecitudine pervennero alla cava de'nemici, la quale... di presente affocarono.
fabri affuocano bene un ferro, che per la roventezza mostrano esser fuoco. dante,
-per estens. arici, 255: la state / ferve, e calda e leggier'
ne era affocata. bocchèlli, 1-i-66: la canicola affocava la gran pianura.
bocchèlli, 1-i-66: la canicola affocava la gran pianura. 3. figur
. intr. (per lo più con la particella pronom.). prendere fuoco
combattimenti s'accende del piacere di colei la quale mai più non aveva veduta;
e soffocavo. beltramelli, iì-214: la carovana... è già in
. 5. intr. con la particella pronom. figur. prendere il
livio volgar., ii-1-341: riguardate la preda che i nemici ne menano;
carducci, 198: e vide per la notte nera / tutta affocata folgorar marghèra
mare. d'annunzio, iv-2-1359: tutta la notte vede balenare, ode tuonare la
la notte vede balenare, ode tuonare la battaglia lontana su l'isonzo affocato.
baldini, 4-190: di notte [la città] è affocata di luminarie.
(26): ed eccoti apparire la detta comare, tutta affocata e rinchiusa in
le dirotte olive, / senza che la corrente onda le asterga, / commette ai
freddo gelato. carducci, 934: la stanza dal sole di luglio affocata,
carri rotolanti su 'l ciottolato / de la città, slargossi. panzini, i-113:
, iii-541: vedeva... la strada affocata dall'ardore. civinini, 1-271
quando più e quando meno, secondo la spessezza e rari- tade de li vapori
, l'amo del selvaggio dante, / la magra, il serchio. panzini,
: le gote affocate, il petticino e la bocca ansante. 7. figur
l'af- focatore si drizzava con tutta la persona, sobbalzava e trasaltava.
: affogàggine, luigi! e guarda quanto la fortuna in una medesima faccenda dà a
infinitivo affogare. leopardi, i-159: la disperazione che nasce dalle grandi passioni e
forze. d'annunzio, iv-1-782: la prima stanza era buia, piena d'
, li gittò uno guanciale in su la bocca, e affogollo. pulci, 2-46
di pane; ma bisogna avvertire di avere la bevanda commoda et appresso di sé,
a imbacuccarla col tappeto, che quasi la soffogava. [ediz. 1827 (124
affogò le parole. deledda, ii-359: la disperazione cresceva in lei, la invadeva
: la disperazione cresceva in lei, la invadeva tutta, l'affogava, come un'
significato di queste parole: « affogare la tristezza nel vino »? ah,
in un teatro per affogar nella musica la vile tristezza. viani, 14-247:
vile tristezza. viani, 14-247: la maledizione del vecchio mendico perseguitò per anni
dee., 3-3 (289): la mercé di dio e del marito mio
che me ne vada, sento che la bile m'affoga. leopardi, iii-108:
lodi. collodi, 532: la regina affogò di regali...
affogò di regali... [la sua] dama, per impegnarla a
; opprimere; impedire il respiro, la crescita, la vita. guittone,
impedire il respiro, la crescita, la vita. guittone, 3-10: le
, 3-10: le fallacie delle divizie affogano la paraula di dio. cavalca, 9-239
. scala del paradiso, 418: la moltitudine delle legne umide fa molto fummo
fummo, e spesse fiate affoga e ispegne la fiamma del fuoco. giovanni da samminiato
. b. davanzali, ii-417: la calca de'concorrenti affogava i vescovi.
crudamente qui- rinio e chi aveva, la destinata già per mogliere di l. cesare
. v. borghini, 1-2-520: la parola uomo, dopo quelle gran piene
tutti i monti dell'universo; sicché innalzò la piena quindici cubiti su le vette dell'
g. villani, 9-80: tutta la state fu sì forte piovosa, e
l'occhio come più vistosa, affoga la varietà, semplicità e maestà de'colori.
7. intr. (anche con la particella pronom.). annegarsi;
acqua cercando / per affogarsi, per la gran paura / ch'avea d'essere giunto
landino, 3: e certo come la mosca tratta dalla dolcezza del mele vi
in fallo. forteguerri, 1-246: la corte è un ampio mare, ove si
idem, iii-287: chi non porgerebbe la mano a un misero che affoga,
fondo ricominciò a salire; e me la cavai colla paura, ma credo che talmente
era affogato. deledda, ii-689: la sua esitazione le dava un senso d'
situazione disperata. grazzini, 1-358: la fortuna mi ha pur condotto in termine
acqua. nieri, 267: ogni acqua la bagna, e quel che è peggio
8. intr. (anche con la particella pronom.). soffocare;
uomini, accese un mezzo sigaro e mise la testa fuor dell'uscio.
, con cambio di prefisso, continua la voce lat. offócàre (comp. da
migliaia, si temìano e fuggìano per la moltitudine loro. iacopone, 2-49:
fortuna; quanto si può tenere che la sia maggiore in uno principe sciolto.
al suolo. leopardi, i-521: la lingua latina, affogata ed oppressa tutto
. abbandonò il suo terreno, abbracciò la suppellettile straniera di linguaggio. idem,
su una barella e trasportato su per la scaletta. paolieri, 2-98: pensò che
: messe dipoi innanzi al duca, che la sepoltura del signor giovanni si facesse in
nuovo a posta. allegri, 4-289: la volta è monca / dove gli archi
da civette. redi, 16-ix-117: la sera però a cena sarà bene..
fatele cadere da poca altezza. quando la chiara è ben rappresa e il torlo
torlo non è più tremolante, levatele con la mestola fo rata e conditele
.]: * quella casa io non la voglio a pigione, perché nell'estate
, sm. commerc. operazione con la quale viene rinnovato il foglio cedole dei
raccogliere foglie per il bestiame, somministrare la foglia al bestiame. leggi di
: affogliare, verbo che prima valeva 'dar la foglia al bestiame ', ma ora
per es.: * qui affogliata troverete la lettera di paolo '. lo vedi
46-9): così m'avess'ella [la pera] fatt'affogone, /
affogone, / o mi si fosse ne la gola posta, / ch'i'non
i comuni difetti, quali sono la monotonia delle fisonomie, l'affettazione dei
solare, che affollano gli alberghi e la spiaggia. palazzeschi, 3-157: il
colmare; sopraffare, opprimere (per la ressa, per la frequenza).
opprimere (per la ressa, per la frequenza). g. gozzi,
, 7-205: m'affolla l'anima, la vita degli altri: è qualcosa che
sopraffà. 5. intr. con la particella pronom. riempirsi di folla.
di malati. pea, 6-58: tutta la casa si spopolava... in
: il giorno dopo era festa e la sera la cantina si affollò di giocatori
il giorno dopo era festa e la sera la cantina si affollò di giocatori e bevitori
. 6. intr. con la particella pronom. accalcarsi, raccogliersi in
spinge. monti, 21-63: su la sabbia steso / l'esanime [asto-
ropeo] lasciò. bruna il bagnava / la corrente, e famelici d'intorno /
(215): chiudono in fretta la bottega, e appuntellano i battenti. la
la bottega, e appuntellano i battenti. la gente comincia a affollarsi di fuori,
grida il tormentato: al grido, la gente s'affolla intorno; n'accorre
, 732: e i fuggitivi da la resa oscura / s'affollan polverosi a
l'assemblea. verga, i-361: la gente si affollava dinanzi al portone di
i cassettoni. bontempelli, 6-35: quando la famiglia fu giunta alla porta della casa
dirti di grandi cose: mi passano per la mente; vi sto pensando! -m'
con impazienza, affrettatamente; anelare per la fretta. detto d'amore, 88
tommaseo [s. v.]: la santa greggia / forese, e dietro meco
ansar bambini affollano il maestro per udire la novella che del petto: '
alla vergogna,... si dié la morte. = comp. di
. cesarotti, i-61: tal è la disposizione dell'uomo, specialmente se sia
quasi deserte. bontempelli, 6-37: tutta la rimanente mattinata fu lunghissima...
pena invisibile. / ciò non vede la gente nell'affollato corso. soldati, i-427
rumoroso e affollato. moravia, i-28: la sala era affollata, folti gruppi di
i davanzali delle finestre; nel mezzo la moltitudine dei ballerini si agitava in tutti i
come ogn'uno alzi le mani, levi la voce, pari di sotto il cappello
l'umido vespro / pungea dall'alto e la sorgente luna. manzoni, pr.
). ant. impazzire; perdere la ragione. guittone, xxi-59: tal
noi dall'impeto mente entrar e uscir de la bocca, secondo che più e in una
affolta. 3. intr. con la particella pronom. affollarsi, accalcarsi;
affoltavano gli spiriti intorno a dante, come la gente corre e ragunasi intorno a chi
: lo schiamazzo cresceva sempre, e la sbirraglia cominciava ad affoltarsi e a provocarli
. 4. intr. con la particella pronom. farsi più folto,
nebbie s'affoltano pare ch'ella [la primavera] non sia stata mai. bontempelli
dello spacco. cicognani, 12-125: la fievole luce par che chiami l'ombra
ombra nella stanza. tozzi, 2-121: la polvere volava alta, con le pagliuzze
16-47 (2-66): non fu rotta la sua lancia prima, / che la
la sua lancia prima, / che la spada tranchera ebbe impugnata, / e col
di soverchio. parlare affoltato dice insieme la spessezza del dire e del movimento nel
sulla piazza della chiesa, subito dopo la messa di mezzogiorno affoltita di cavalieri:
]: dicesi affondamento l'operazione per la quale si conficcano profondamente i pali nella
, 27-121]: esclama beatrice dannando la cupidità de le cose caduche e terrene
de le cose caduche e terrene, la qual * affonde ', summerge talmente
dell'anima nel dì del giudicio, la quale affonderà e disfarà tutto il mondo.
afondare altrui. firenzuola, 358: la qual consuetudine la aveva affondato nel pelago
. firenzuola, 358: la qual consuetudine la aveva affondato nel pelago amoroso sì ch'
gran santità di qualche anima perdesse mai la speranza di guadagnarla, rispose per bocca
le assisteva fino all'ultimo punto, riponendo la sua fiducia nel tentare almeno quell'anima
suo dire, se egli volesse finir la briga come l'ha cominciata, cioè
. congegnava agli alemanni... la città di venezia. palazzeschi, 216:
dei solchi appena smossi, e baciare la terra. d'annunzio, iv-1-339:
delicate. idem, iv-2-48: sotto la loggia lavava panni: affondava le grosse
soli egli si volgeva a lei, la stringeva con violenza, le affondava il viso
appiccaticcio come pania. jahier, 90: la cavalla affondava gli zoccoli sul prato in
l'erba fiorita a primavera e affondare la faccia in quella frescura odorante e luccicante
affondarle tanto, che per il maneggiare poi la detta bussola... non si
5. intr. (anche con la particella pronom.). andare a
. pucci, ix-368: disio che la nave sia affondata / e far del mio
e 'l polo e 'l porto / de la vita mortai ch'a pena varca,
, / e col dito maggior tocca la prima; / talora ancor con gravità profonda
a pigliare detti portughesi, dubitando che con la moltitudine non facessero afondare i loro battelli
, ii-272: l'edizione poi ha la coda impiombata da una scomunicata versione delle
falle. d'annunzio, iv-2-711: la vicenda delle ombre continuava sul cupo sciacquìo
4-11: a piedi, passavano traverso la boscaglia, pioveva e si affondava nel
6. intr. (anche con la particella pronom.). immergersi,
, iii-608: li aperse il vero contra la cupidigia delli uomini, li quali s'
una campagna deserta, dove non fa la felce, e vi affonda infino a mezza
, non avevano forza di camminare: la pioggia gl'immollava, affondavano nelle fangaie
gl'immollava, affondavano nelle fangaie, la febbre li bruciava, i gendarmi li insultavano
di estate che salivano adagio adagio come la nebbia, il buon odore del fieno
tra i monti con curve delicate come la schiena di un violino. borgese,
mèsse, si guardava un istante; poi la falce s'affondava ancora, lucida e
, 120: a te ignota è la terra / ove ogni giorno affondo / e
chi su ci avesse mercatanzia, che la potrebbe avere per perduta, e per affondata
per affondata. varchi, 23-147: la quale [coscienza], ancora che affondata
livio volgar., ii-2-122: intanto la plebe, la quale nelle fazioni è
., ii-2-122: intanto la plebe, la quale nelle fazioni è affondata, non
tanti dolori, che vi rimase affondata la vita stessa di un dio. fogazzaro
buttò sul letto, vestito, con la faccia affondata nei guanciali, stringendo con una
nei guanciali, stringendo con una mano la testata della lettiera. beltramelli, iii-619:
.., stette cosi lung'ora, la testa affondata nei guanciali. bontempelli,
. serra, ii-410: come se la carne sua fosse fatta fibra dell'albero e
4-228: stando cosi seduto, tu hai la città tutta sotto i piedi, affondata
56: dentro il buio è affondata la nuda collina / e la pioggia bisbiglia.
buio è affondata la nuda collina / e la pioggia bisbiglia. calvino, 1-250:
: quelle tempie affondate, come per la pressione d'un pollice spregioso, azzurrine.
. dispositivo che li bera la manovra dell'ancora. = deriv.
acqua di calce... che eccedesse la quantità necessaria alla reazione.
crescenzi volgar., 9-81: la piccola piscina vuole essere affonda, in
, i pini e simili, amano la terra affonda. idem, iii-113: sendo
terra affonda. idem, iii-113: sendo la terra secca in sito di costa o
: terra più temperata e fresca per la vicinanza dell'acqua, che non si cava
si disfanno e rifanno i canneti, divelta la terra due puntate a fosse, e
con l'acerbezza de'versi avesse ridutti la figliuola col padre alla disperazion d'
a forca. viani, 19-136: la mattina fu trovato a pezzi sulla via
erano schizzate in un campo rosso e la testa era a dissetarsi entro una fossa.
. ant. fermare il remo con la pala in aria quando l'imbarcazione sta
da vasi a bordo delle galere perché la ciurma legasse il girone dei remi a
idem, 750: castruccio cautamente affortificò la torre degli onesti, e quella riempié
a casa, e menommi intorno a tutta la città di parigi: e sentito con
una parte dell'animo tanto molle, la quale egli colla preparazione e colla ragione
: 1 romani e i greci hanno fatto la guerra co'pochi, affortificati dall'ordine
difficile chilifìcamento, fa di bisogno affortire la sua fiebolezza. = deriv.
fagiuoli, 3-3-3: vedo quei servidori per la via / con livree ricamate, e
non badare tanto sottilmente a ciò che la moglie o i figlioli si facciano. viani
una pietra preziosa sulla schiena, che chi la pesca è affortunato per tutta la vita
chi la pesca è affortunato per tutta la vita! = da fortunato,
afforzaménto. cantari, 52: e la fata morgana have ordinato / con que'
: afforzarono di bertesche e di steccati la rócca di fiesole, e fecionla guardare.
'l guardo intende e gira. / alfin la scopre, e con la speme afforza
. / alfin la scopre, e con la speme afforza / la stanca lena.
, e con la speme afforza / la stanca lena. nievo, 242: per
afforza / che timidette ruppero / da la materna scorza. d'annunzio, ii-720
ella aveva inconsciamente esaltata nello spirito di lui la nuova imagine,... l'
unite alla forza contro il dolore, la forza e la volontà di operare.
forza contro il dolore, la forza e la volontà di operare. d'annunzio,
. b. croce, ii-13-48: la filosofia espunge da sé e risolve in sé
elemento mi tico, laddove la religione lo serba, lo dilata, lo
novellino, ii-84: noi siamo afforzati, la città è rifatta, l'amistà nostra
nite. giovanni da samminiato, i-171: la rocca afforzata alletta a sé chi la
la rocca afforzata alletta a sé chi la combatti, non impedisce chi la vuole
sé chi la combatti, non impedisce chi la vuole combattere. bembo, 5-2-249:
andare egli all'oste, per osteggiare la mirandola, terra afforzatissima. mazzini,
terra afforzatissima. mazzini, ii-93: la letteratura limitata a pochi, non afforzata
della società. d'annunzio, iv-2-806: la potenza della sua passione e del suo
longarine. b. croce, ii-6-204: la capacità di trarsi fuori dal tumulto passionale
suo splendore col suo centro afforzifìcato da la potenza di tutto il corpo, è
, avvilire. -anche intr. con la particella pronom. bernardo da bologna
sor monta quante n'ha la terra e 'l mare, / al cui
/ le chiome e il volto, e la vecchiezza stanca / anzi tempo affoscar
. bencivenni [crusca]: la troverai facilmente nelli affos samenti
il campo, ed io ti pianto la vigna. vasari, iv-62: ha levato
algarotti, 2-271: tolta all'inimico la campagna, potrete di poi...
. 4. intr. con la particella pronom. farsi incavato, incavarsi
. vallisneri, ii-160: non solamente la papilla si smarrì affatto; ma con
affossano. 5. intr. con la particella pronom. sprofondare, immergersi.
sacchetti, 91-25: questa [la vigna] era molto bene affossata,
guicciardini, iii-294: col pericolo augumentavasempre la difficultà del camminare,... perché
o le oneste case invecchiate sotto la polvere. borgese, 2-330: le
c. e. gadda, 2-120: la piana superficie dell'epigastro appare nuda,
, 17 (294): se la sentiva [la brezza] scorrer tra i
294): se la sentiva [la brezza] scorrer tra i panni e le
quello. boccardo, i-39: nel medioevo la voce affrancamento o franchigia significava sia
voce affrancamento o franchigia significava sia la liberazione di un individuo dal servaggio
ogni guisa. gentile, 3-145: la... etica [di spinoza]
consiste nel pagare nel luogo della partenza la tassa, che altrimenti bisognerebbe pagare nel
2-159: affranca / col suo parlar la sbigottita parte. carducci, 87:
425: io ho pagato il cavaliere e la casa con bei quattrini sonanti; ho
è stabilito in un solo essere e la vita è chiusa in un cerchio angusto.
, ii-196: ho fatto cercare alla posta la gazzetta di domenica: non l'ha
ufficio postale a ciò destinato e consegnare la lettera pagando immediatamente il prezzo. questo
zione postale vende ai privati, e la cui apposizione sopra una lettera, che
* dalla tassa postale (cfr. la locuz. 4 franco di porto ')
. d'annunzio, iv-1-839: ebbe la visione allucinante d'una sua esistenza futura in
le cose come se le vedesse per la prima volta ed aveva innanzi a sé
ed aveva innanzi a sé tutta quanta la faccia dell'universo aperta come una faccia
ha unto perché annunziassi ai mansueti la buona novella, mi ha mandato a curare
cazione agli schiavi ed a'carcerati la libertà. 2. dir.
: promulgava l'affrancazione de'possessi, la divisione delle terre. tommaseo [s.
uno solo di essi, ma per la totalità. leggi amministrative, 105-96: le
affrancare una lettera, non sempre poteva aspettare la riapertura, ed era obbligato ad impostare
mi pareva d'esser un pulcin fra la stoppa a dover metter le mani in un
. affràgnere), tr. (per la co- niugaz. cfr. frangere
è vestito de cargne / e ne la cargne paté grann'arsura: / si la
la cargne paté grann'arsura: / si la concupiscenzia lui affragne, / dàglie remedio
lui affragne, / dàglie remedio ne la sua affrantura. dante, purg.
un grado fece letto; / ché la natura del monte ci affranse / la possa
la natura del monte ci affranse / la possa del salir. idem, purg
... / d'antico amor sentì la gran potenza. fazio, ii-43:
. febusso e breusso, 1-2-49: la gente affragne con crudel martiri. pulci
/ che, poi che pur di duol la mente affrango, / con teco insieme
aste, che t'affranga dio e la matre? = lat. ajfrangère.
alberto, 47-10: e indurata [la fortuna] schernisce gli affranti / dalla
i-254: ero affranto, disfatto; solo la persistente agitazione nervosa faceva sì ch'io
compassione. e. cecchi, 1-136: la sua piccola mano di scimmia avrebbe calcato
fronte come quando affranta dal lavoro alzava la testa per qualche secondo. cardarelli,
sedette su un blocco di cemento stringendo la testa fra le mani.
, affractus, per analogia rifatto secondo la forma dell'infinito affrangère, 4 spezzare
or nota iuve- nale, / or la vuol con macrobio a spada e cappa.
b. davanzali, i-47: cesare gittò la prima zolla per lo sepolcro; gratissima
vincola l'interesse, i secondi affratella la simpatia. panzini, ii-20: il
che il trovarsi insieme affratella, quasi la gioia d'ognuno dipendesse da quella di tutti
hai certamente, mio dio! ordinato che la pitoccheria e la urbanità, le quali
dio! ordinato che la pitoccheria e la urbanità, le quali nell'altre contrade si
né affratellavano fra loro; i professori per la rarità degli scolari si svogliavano benché valenti
. b. croce, i-2-316: la pace degli infingardi, che non si urtano
: dura, e pur troppo disegual, la guerra / contra i perversi affratellati.
affratellare. palazzeschi, 4-171: la medesima passione affratema coi più umili e
affratema coi più umili e, come la divinità, fa sentire uniti.
. iacopone, 89-61: co la croce me signai / e lo ramo sì
con l'acqua chiara, riuni'sì la vertù disgregata che tomai nel primo buono
che tomai nel primo buono stato de la vista. cecco d'ascoli, 3112:
che fummavano come mano bagnata il verno per la fri- giditade, che affredda l'aere
salnitro caldo le bevande affredda; e la paura non fredda affredda l'uomo.
; intiepidire. intelligenza, 26: la sua vertude [della gemma] affredda
vertude [della gemma] affredda chi la tasta. 3. intr.
3. intr. più spesso con la particella pronom. perdere calore, diventar
. crescenzi volgar., 1-5: la vicinità dell'acque dolci correnti e copiose
quando coloro viddero che non potevano avere la battallia, e la sera veniva, affreddò
non potevano avere la battallia, e la sera veniva, affreddò lo furore,
: ma perciò che 'l gelido sangue per la tardante vecchiezza è in difetto, e
e arrabbiato e impaziente, e perderà la maggior parte del suo affrena- mento
di marte / di verso il colle e la città ne viene: / d'uopo
/ troppo se'tu loquace; i la notte ama il silenzio, ama chi tace
, 635: il giovin anno che la fuga affiena / su 'l fior de
fuga affiena / su 'l fior de la tua vaga età serena. 3.
, 164-2: or che 'l ciel e la terra e 'l vento tace / e
barberino, 131: deh, poca è la fermezza di colei [la vedova]
poca è la fermezza di colei [la vedova] che non si puote un solo
figur. iacopone, 1-488: la bocca dei aver chiusa, / e la
la bocca dei aver chiusa, / e la lingua affienata. ugurgieri, 163:
, 163: i garzoni vanno insieme anzi la presenzia de'padri, risplendono nei cavalli
le pale fuor d'acqua affrenellate / su la bonaccia. affrescare1, tr.
le pareti meglio affrescate sbiadiscono, quando la grandine troppo le batte. ojetti, ii-9
troppo le batte. ojetti, ii-9: la vòlta affrescata dal viterbese romanelli, il
ha gentilmente dipinto romolo e remo con la nostra lupa. e. cecchi, 6-251
figurazione allegorica. sbarbaro, 1-85: la pianta dell'antica genova, affrescata sulla
con le pareti ricoperte di arazzi e la volta affrescata. affreschista, sm
ojetti, ii-641: nel nuovo chiarore la sala si fa più alta e gli affreschi
coperte da affreschi del trecento, e la cripta conserva ancora alcuni bassorilievi romanici.
e arderàe il deserto, e spegneràe la verdezza sì come fuoco: la medicina di
e spegneràe la verdezza sì come fuoco: la medicina di tutti è nell'affiettamento de'
intorno alla quale diremo due cose. la prima, dell'ira per sé.
prima, dell'ira per sé. la seconda, d'affrettanza e incostanzia e ingiustizia
= deriv. da affrettare, con la terminazione dell'astratto -anza, assai comune
, tr. { affrètto). accrescere la velocità, il movimento, il ritmo
quivi siede. tasso, 11-33: la gente franca impetuosa e ratta / allor
: ei [l'agnello] riconosce la materna voce, / e ricercando del
: sarebbe ragionevole d'astenersi di scavare la laguna ed i porti, quando tale
astri invocando, oggi il nocchiero / la chiede all'onde: e se il desio
: altri co'remi a terra / affrettano la prora. arici, 106: fatto
passo, facendosi coraggio col pensare che la meta non doveva essere così vicina. [
..]. cattaneo, ii-1-12: la lunga guerra dell'indipendenza affrettò di molto
dell'indipendenza affrettò di molto in america la formazione di un largo ceto commerciale ed industriale
alvaro, 9-70: 11 sacerdote diceva la sua orazione frettolosamente, quasi affrettasse un
quello amore che già mi portasti, la nostra liberazione affretta, acciò che da
liberazione affretta, acciò che da noi la paura si parta. idem, dee.
non era senza cagione, ed affrettò la cena, acciocché potesse essere col suo
essendo vinta un dì dalla sua insolenza la pazienza mia, io gli diedi parecchi de'
, pugna, travaglia, / struggi la fede nostra: anch'io t'affretto.
questa possanza veramente terribilissima di affrettarla [la morte], di anticiparla, di far
e noi gli amplessi affrettano / de la fanciulla nostra. d'annunzio, ii-679
tranquilla / di questa giornata che affretta / la sera. 4. intr
., 31-1-3: niuna cosa è ordinata la quale si trabocca e s'affretta.
a iddio. petrarca, 50-6: la stanca vecchiarella pellegrina / raddoppia i passi
movea, i si solea lasciar dietro la saetta. idem, 23-113: l'umor
via / l'ombre ignoto trascorri, ove la plebe i affrettando tenton s'urta e
leggera / per tempeste di mari / la rondinella a i cari / liti e
s'affrettan di salire / allegri verso la cittade oscura, / come villani ch'hanno
il tempo sen viene / e già la notte è più lunga del giorno. idem
affretta: far cosa superflua; coincidere con la decisione altrui. settembrini, ii-1-154
presso, lo sensale mostrò al mercante la giovane che depanava molto affrettatamente. livio
morte non m'è tolto, io la farò... ricredente della sua bestialità
, ii-48: io li vedeva, la sera in inverno, tremanti per freddo e
soldo agli affrettati pedoni, onde raggiungere la somma senza la quale non s'attentano
pedoni, onde raggiungere la somma senza la quale non s'attentano di tornare a
buommattei, iv-238: sentì il naso la fragranza... di tante varietà
per tardare, verrai più graziosa; la dimoranza è una graziosissima affrettatrice. aflfrettóso
della vigna, ii-116: ingressa m'è la morte / per afretosa sorte, /
dall'unione di una consonante occlusiva con la spirante (fricativa) che ha lo
frittellato. firenzuola, 738: aveva la serva, che sapeva far l'uova
quasi tutte uguali, dai nasi cicciosi e la bocca molle come quei pesci che sguisciano
. bella orrevolezza affrontar le donne per la via! berni, 101: gli venia
lui chi più leggiero o forte / la destra mova o la persona adatti.
leggiero o forte / la destra mova o la persona adatti. manzoni, pr.
mi disposi di affrontare quella guardia; la quale, veduto l'animo mio diliberato
armi oltre s'avventa, / e la fulminea spada in cerchio gira; / sì
, e bene spesso andare ad affrontar la morte ne'tribunali. foscolo, ii-2-116:
, 5 (87): poiché la seccatura non si poteva scansare, si risolvette
quasi di fronte... affrontare la morte, cercarla, o non la fuggire
affrontare la morte, cercarla, o non la fuggire. rajberti, 2-71: ma
panzini, iii-143: avevo affrontato la pazzia, la povertà, la letteratura,
: avevo affrontato la pazzia, la povertà, la letteratura, il matrimonio
avevo affrontato la pazzia, la povertà, la letteratura, il matrimonio, per suo
. b. croce, i-3-333: per la legalità si affrontano quotidianamente le noie delle
[s. v.]: affrontare la questione: non ne temere la difficoltà
affrontare la questione: non ne temere la difficoltà, venirla a trattare con sicurezza.
. b. croce, i-3-76: la regola suprema... è, che
t'affronti / lo nostro imperadore, anzi la morte, / nell'aula più secreta
col detrarre. alberti, 359: la moglie mia... troppa lieta s'
luchino s'affrontò con messer lode- rigo la domenica in su l'ora terza, e
alto signor; che tardi? / la disfida accettata hanno i cristiani; /
2. intr. con la particella pronom. disus. adontarsi,
o affettata- mente offeso. 'gli diedero la croce: e se ne affrontò'.
in volta; e fu sì forte la percossa, che i più de'feditori de'
tasso, n-ii-496: poniam caso che la signora margherita avesse trentanove di bastoni senza
le quali osti stettono affrontate più giorni sopra la ri viera. af.
si tiene sulla semplice difesa sovente ha la peggio » (tommaseo, s. v
, che dopo il perdono ancora vuole la sleale tenere con quel traditore corrispondenza di
è il bel saio e di chi è la ricca vesta, vengono a civettarvi i
improvviso nel paese altrui, non riportaron la vittoria degli affrontatori. tommaseo [s
vestita: / però 1'affronto de la gente verde / panni che la tua caccia
affronto de la gente verde / panni che la tua caccia non seguer de'. firenzuola
. galileo, 3-2-2: ma per dir la verità, quanto nelle altre conclusioni restai
. cresceva, in parte per la bellezza di lei, in parte per averne
dono, di cui sentiva istintivamente tutta la vergogna. silone, 5-17:
l'affronto del falso sordomuto. la sorpresa gli impediva perfino di arrabbiarsi
di fumo. - anche intr. con la particella pronom. lorenzo de'medici
appannare, offuscare. -anche intr. con la particella pronom. iacopone, 55-5
[par., 8-67]: e la bella trinacria..., che
..., che caliga, la qual annebbia e affuma tra pachino e peloro
bencivenni [crusca]: sia affummata la magiore di canfora e di sandalo.
: si scioglie sottilissimamente: ma per la sottigliezza della sustanza fa nello sciogliersi una
un terzo o un quarto, converrà riporre la medesima porzione affumata accanto all'altra.
. e perch'era così affummato, né la madre né alcuno degli altri lo conobbe
. giovanni da samminiato, ii-54: la loggia ripiena di imagini affumate e di
o affummato, smonta che tu comperrai la mia vergogna. idem, 4-1098: e1
bencivenni, 5-19: ugni sopra la pezza, ed affumica collo filo aloe
uscita?... elli affumica tutta la casa e falla oscura e nera.
per trami dirai se ti è seccata la gola. deriv. sportarle o
in artiglieria per -anche intr. con la particella pronom. indicare la cassa o carretta
intr. con la particella pronom. indicare la cassa o carretta da cannone...
, 12-130: dopo due giorni, con la testa sempre fuori dal finestrino, si
a sonare, e gittano del brodo per la casa in qua e in là,
mirra, e affummicano e alluminano tutta la strada. = lat. fumigare
, 6-10 (133): grassa [la fante] e grossa e piccola e
. seneca volgar., 3-144-12: la casa, che è piena d'imagini
che gli fa remo, e con la vela regge / l'affumicato legno.
col sangue. idem, i-164: ora la stanza vuota sembrava più scura e affumicata
solito, si sentiva gli occhi affumicati, la bocca amara e un senso di tristezza
forchette una gioia bestiale si propagava per la vasta cucina affumicata che le fiammate e
, 2-73: in cima al tetto la banderuola / affumicata gira senza pietà.
panzini, ii-122: non dimenticherà [la memoria] lo storione lessato, le
occhiali in particolare), per proteggere la vista dalla luce troppo intensa.
parlata natale aveva patito, per la lunga pratica di un'altra lingua soprammessa
espongono all'azione del fumo per garantirne la conservazione. tommaseo [s. v
. v.]: modo di affusellare la colonna. = deriv. da fusello
a. cocchi, 8-67: accresciuta la quantità delle particelle, alcaliche coll'affusione
lunari non mancò di presentare nell'istante la luna cornea. = deriv. da
pian di lombardia prima che appaia [la primavera] / affusola i cipressi alla toscana
era quadrato e affusolato, / e la forza fu grande, onde si caccia /
fu grande, onde si caccia / entro la quercia, e tutt'oltre è passato
gettò un dolce grido soffocato / risvegliando la grossa serpe d'oro / che le
è venuto qui affusolato, per impetrare la mia abbazia di somma.
un poeta. beltramelli, iii-1179: la batteria fu smontata, posta sugli
trombe e... scuotendo la casa col peso degli affusti.
caccia * celarsi dietro un albero per la posta nel sec. xiv): comp
il colore): assai piccoli (la lunghezza del corpo oscilla da 1 a
le foglie grigie di solfato fa capolino la faccia di un ragazzetto, una faccia
scient., introdotto da linneo nella forma la tina aphis -idis (d'
b. croce, ii-9-311: la filosofia era concepita come astorica e la
la filosofia era concepita come astorica e la storia come afilosofica. = voce
primi giorni di conoscenza, insisteva perché curasse la sua afonia, albina aveva risposto
porta pensano che fatto un fascetto con la radica di cinoglossa, con l'erba
dalla veletta. negri, 2-811: durante la lettura, la voce di lei mutava
, 2-811: durante la lettura, la voce di lei mutava tono, si faceva
] nel benedire i devoti, e la voce un po'afona, lontana, non
a sfinitezze onde. baldini, 4-202: la voce, che t'aspetti imperiosa,
come in città. piovenc, 2-109: la voce perciò mi uscì afona e un
, come si scorge negli aforismi: la vita è breve [ecc.].
cosa nuova '. leopardi, ii-1013: la digestione non può esser buona se non
: « nessuno fu mai due volte su la medesima corrente *. b. croce
afa. panzini, i-164: la lucentezza dell'aria mattutina avea dato luogo
1-79: chino il riarso calice / sotto la vampa afosa, / un'appassita
delle valli. borgese, 3-102: la mattina fu grave, afosa. tutte
palude, funereo e afoso, che tenta la memoria viziosamente. pancrazi, 1-37:
maligni della terra. comisso, 13-163: la giornata era afosa, un denso vapore
e spezialmente se son salvatiche, per la loro lazzitade e afrezza. pirandello,
dall'africa. boccaccio, i-40: la piova delle saette mandate dagli affricani bracci
bracci, e le gittate lance avevano coperto la luce alla picciola schiera de'romani.
... unendo l'acutezza affricana con la dili- catezza greca, vi produsse chiarissimi
alvafricana): secondo i modi e la natura dell'africa. baldini, i-538
, lat. africànus, da africa. la forma toscana mostra di preferire la geminazione
. la forma toscana mostra di preferire la geminazione fino a tutto l'ottocento.
. idem, 1-37: molte chiamavano la morte, e molto era loro meglio che
diventò famoso, / e fece assai per la fede affricante. berni, 2-52 (
viene un vento, ch'è de la natura de l'altro di mezzo dì,
da talpe intatta / dietro a la rabbia punica discese / le immani afriche belve
viene un vento, ch'è de la natura de l'altro di mezzo dì,
uva aspra e di sapore astringente. la vite è molto fertile e si alza rapidamente
. d'annunzio, ii-709: lascio la cera e il miele nel lor bugno.
miele nel lor bugno. / ma spicco la susina afra dal prugno / semiano,
5-62: potrebbe anche ciò seguire quando la fimbria della tuba nell'orgasmo afrodisiaco..
teologale una pietra afrodisiaca, io ve la offro? idem, iv-2-95: il
. deppostalo? * di afrodite '(la dea dell'amore). afrodite
'acppostr /]? * afrodite, la dea dell'amore '(da deeppó?
greve. panzini, iii-451: la lunga cantina a volta era immersa in
del pesce. ojetti, i-706: la vecchia ciociara si volge ogni tanto ad
12-22: il chiuso della sala, la polvere della pedana, l'afrore delle
una malattia. sinisgalli, 3-24: la gente va e viene con le bottiglie /
leggi sanitarie, 110-44: norme per la utilizzazione industriale del latte proveniente da stalle
essere consentita dal sindaco... la pratica della inoculazione di necessità (aftizzazióne
sindaco può consentire... la macellazione, sul posto, degli animali aftosi
: sarà permessa dal sindaco... la macellazione, sul posto, degli animali
[tommaseo]: si faccia per la stanza un suffumigio collo agalloco. ricettario fiorentino
sf. biol. nelle angiosperme, la produzione di semi con embrioni di origine
gomitoli del sangue, s'abatte riverso su la tavola dell'agape, schiaccia i calici
è improprio il nome di colazione: la si chiami agape, banchetto, simposio.
. s. borghini, 1-80: la nostra cena col proprio vocabolo rende buon
manchi l'amore, che venga meno la fede. = voce dotta, lat
questo fa anche dolere il capo; la femmina è più rara, e a gustarla
nasce in cima agli alberi, e riluce la notte. galileo, 602:
differenti di natura tra di loro che la gragnuola e la neve. redi [a
tra di loro che la gragnuola e la neve. redi [a. pasta,
scioglie il ventre. si è questa la specie tanto lodata dai vecchi medici gotto il
possono essere adoperati a far esca, ma la specie più adatta è l'anzidetta,
garbellano e quello che può te valere la loro garbellatura:... agarigo
tirar da tutte le parti del corpo la collera al ventricolo, e l'agarico
collera al ventricolo, e l'agarico la flemma. = voce dotta,
, bruggiato dal caldo, arefatto da la fatica, sentendosi gli pùknoni disseccati da
fatica, sentendosi gli pùknoni disseccati da la sete, venne invitato... al
: una pietra che si chiama acate, la quale fu già preziosissima...
erano le nove muse e apolline con la cetera, non fatta per arte,
tal maniera, che ciascuna musa aveva la sua propria insegna. garzoni, 1-515
fu trovata in sicilia, l'egiptila, la medea. magalotti, iv-60: io
, le etiti, i pisoliti, la galactite, l'ematite, la melitite,
, la galactite, l'ematite, la melitite, il schisto, i bassalti,
, i bassalti, i crisoliti, la pietra vaiolata, etc., alle quali
e i suoi dentini bianchi e intatti la cosa più pura del mondo. ojetti,
i-355: un'anfora di agata nebulata entro la quale cadevano sfogliandosi alcune rose. gozzano
talismani meravigliosi: il rubino che dà la forza..., l'agata che
di àgata e crisoprasio, cui sormonta la valva raggiata d'una conchiglia. sinisgalli
-z8oq 'gomitolo'(per la forma dell'infiorescenza). agatologìa
a pompei. negri, 1-638: la luna scende in giardino... /
e. cecchi, 3-126: la campagna diventa sempre più tetra con le
traditore. govoni, 1-59: la casa con i suoi vassoi / d'agavi
terrazzo, ci apparì / con la poesia d'un castello medievale. moretti,
il fiore. fracchia, 1-975: la collina è nuda, arsa,
agazzare, intr. anche con la particella pronom. ant. gridare (
). boccardo, i-46: la tipografia moderna ha perfezionato oltremodo gli agenda
le cose innato, quando esce non tira la parte impura, qual non ha.
, i-46: nel senso generico, la parola agente denota tutto ciò che esercita
fianco al governo. silone, 5-192: la vostra futura burocrazia identificherà se stessa col
e perseguiterà chiunque continuerà a pensare con la propria testa come un agente prezzolato degli
direttamente interessati nel contratto, ne favoriscono la conclusione, concentrando in sé l'offerta
, concentrando in sé l'offerta e la domanda. panzini, iii-171: floridoro
osso buco. non è difficile trovare la causa di questa metafora. -agente
all'ingrosso. boccardo, i-47: la natura delicata delle funzioni annesse alla qualità
alla qualità d'agente di cambio, la fiducia della quale è d'uopo che
che quest'ultimo sia meritevole e circondato, la negoziazione dei titoli di rendita pubblica,
dei quali debbono gli agenti mediatori guarentire la sincerità, hanno indotto i legislatori a
affari). gode, insieme con la famiglia, i membri della missione e
al vostro agente a roma, che la leggesse al papa. manzoni, 58:
quei meschini, raddolcirebbero a ogni modo la loro sorte. panzini, iii-794:
chiusa, adoperano altri metodi: non la violenza ma la scaltrezza, non la
adoperano altri metodi: non la violenza ma la scaltrezza, non la forza ma lo
la violenza ma la scaltrezza, non la forza ma lo stratagemma. panzini, ii-210
poi gli agenti, per difendersi, sfoderarono la sciabola e chiesero man forte alla caserma
interessi di una compagnia teatrale, fissando la sua attività o stipulando i relativi contratti
-causa agente: nella filosofia aristotelica, la causa efficiente, il principio del movimento
passivo dalla potenza all'atto, concretando la sua generica potenzialità di conoscere nella conoscenza
dee credere che l'anima mia conoscea la sua disposizione atta a ricevere l'atto di
agenti naturali vedemo manifestamente che, discendendo la loro virtù ne le pazienti cose, recano
primo agente, cioè dio, pinge la sua virtù in cose per modo di
dio agente di somma virtù ed infinita, la quale non richiede la materia innanzi disposta
ed infinita, la quale non richiede la materia innanzi disposta, sì come li
ebreo, 41: tengono alcuni che [la beatitudine] sia l'intelletto agente,
sola visione spirituale e chiarissima, per la quale si fa beato. idem,
cause de le cose naturali, che sono la materiale, la formale e la causa
naturali, che sono la materiale, la formale e la causa agente, che fa
sono la materiale, la formale e la causa agente, che fa o muove la
la causa agente, che fa o muove la cosa, e la causa finale,
fa o muove la cosa, e la causa finale, che è il fine che
l'agente a fare, di tutte la materiale è la più bassa, la formale
fare, di tutte la materiale è la più bassa, la formale è meglio
tutte la materiale è la più bassa, la formale è meglio che la materiale,
bassa, la formale è meglio che la materiale, e l'agente è migliore e
, perché è causa di quelle, e la causa finale è più nobile ed eccellente
ed eccellente di tutte quattro e più che la causa agente, però che per
della luce diffusa ne l'aere e la similitudine della cosa che in certa maniera
splende il sole dell'intelletto agente mediante la specie intelligibile formata e come procedente da
da l'oggetto, viene a comprendere de la divinità [= qualcosa del divino]
quella. sarpi, i-332: essa [la fede] è nell'intelletto, il
: il telesio... tenne che la bianchezza sia effetto ed immmagine del calore
agente, quando egli circonda e supera la materia paziente. idem, i-101: forse
i latini vogliono che sia ogni uomo con la propria anima secondo aristotile, e che
, 1-88: un agente, operando secondo la sua natura, non può in un
passioni. leopardi, i-1230: [la natura] ha però disposto le cose
forze animali o no... la conformino in quella tal maniera ch'essa intendeva
fatto, non ne hanno di solito la conoscenza o l'hanno assai imperfetta e
superficie della crosta terrestre, modificandone lentamente la morfologia (pioggia, vento, calore
il marchese tanto che beatus assaporasse tutta la mortificazione di essere non soltanto l'agente
. complemento d'agente: introdotto con la preposizione da nei costrutti passivi (e
da nei costrutti passivi (e indica la persona da parte di cui il soggetto
nell'accezione comune (n. 2) la voce è passata al fr. agent
. intelligenza, 291: e vidi la sua bella compagnia, / che son
ben ornate; /... / la sesta bella castità l'aggenza, /
sesta bella castità l'aggenza, / la settima d'umil dolze pietate.
. giacomo da lentini, v-81-114: la vostra benevolenza / mi dona canoscienza /
dove esso risiede. boccardo, i-46: la molteplicità degli affari contenziosi presso le amministrazioni
sensali propriamente detti. gl'individui che la esercitano ricevono il nome di agenti d'
capitò di fare. deledda, ii-880: la madre era andata in dieci agenzie e
york ove abbastanza presto trovò da guadagnarsi la vita. storia vecchissima: piccolo d'
fumassimo, non parlassimo... così la pubblicità, dicevano, era veramente efficace
dicevano, era veramente efficace, perché la gente non si occupava di noi e
, 665: chiunque, senza la licenza dell'autorità,... apre
conto dell'altra, dietro retribuzione, la conclusione di contratti di una zona determinata
(azzurri o bianchi), che la rendono assai ornamentale. ricettario fiorentino
, smuove l'orina, e purga la matrice, e maggiormente a quelle donne che
settentrionale, è spesso coltivato ne'giardini per la bellezza de'suoi fiori d'un colore
campanella, 2-97: vedendo aristotile che la potenza passiva non age, ha trovato
perché non si manifesta se non con la generazione di vermi, ché il calore