in una valle, / ch'avea lunga la barba a mezzo il petto. idem
scrivo di rimpetto al balcone donde miro la eterna luce che si va a poco a
8 (131): si mette la lanterna davanti al viso, per vedere,
quello del mestiere. luzi, 57: la virtù quando non giunge / fino all'
mangiato, cominciossi addormentare, / perché la notte non avea dormito. =
e detto questo tutti a tre presono la fuga. cellini, 1-36 (89)
, 1-36 (89): cascò la botte... in mezzo in fra
musa texilis o manila (per cui la fibra prende anche il nome di * canapa
, generalmente quadrangolare, che costituisce la parte superiore del capitello e fa da
dà all'abaco, il quale per la sua forma volgarmente si dice dado. baldinucci
l'abaco o cimasa è una tavola, la quale, a guisa di coperchio,
ambedue le forme abaco e abbaco abbiano la stessa origine dal greco abacs (tavoletta)
al linguaggio degli architetti, e significa la tavoletta nella quale termina il capitello della
diametro è quasi due metri, sul capitello la tavola dell'abaco è larga due metri
, 133: e ora ci si trova la bada, altrimenti banda, dagli antichi
bruttissimo e contraffatto; e più galante è la bada un pezzo. carletti, 194
il cuore e l'affetto infino a la morte. voi, abadessa obediente all'
. d'annunzio, iv-2-155: come la povera donna già negli ultimi tempi faceva alcuni
regnanti sono ab antiquo legittimi, e la nazione non ha diritto alcuno d'esigere
le fruttino felicità. bocchelli, 3-80: la costiera [amalfitana], industriosa ab
piena autorità, dirigendone in ogni aspetto la vita spirituale e materiale; ufficio
e tale ha già l'un piè dentro la fossa, / che tosto piangerà quel
famiglia, e è il maggiore a tutta la famiglia; conviene che serva di tutte
apalesare,... non raddoppiando la consonante contr'al- l'uso moderno della
contrario; ché il pan d'altri ha la crosta sempre dura. palazzeschi, 1-360
serdonati [gherardini]: per mantenere la falsa apparenza dello stato popolare della repubblica
badia risedeva uno abate, che per la sua grassezza dal popolo era appellato 10
chiama abà chi è scelto a regolare la festa annuale del paese, o 11
è, ditegli, abatino mio, né la fragilità dell'alabastro, né quella del
lo sventurato aristarco, che ha avuto la disgrazia di non approvare in tutto e
tardezza sua, riuscire, per mostrargli la sciocchezza e mentecattaggine sua, se gli
idem, 1639: abbacare, metter la mente in un'idea complicata, senza
un'idea complicata, senza però smarrire la direzione del pensiero, o, come suol
, o, come suol dirsi, la bussola. soffici, 1-253: una bella
subito si messero ad abbacare per trovarne la maniera. = deriv. da
di un inverno dover sottostare a regolare la vita di giorno in giorno. idem,
immondizie. viani, 19-379: con la statura di sansone abbaccò il parco, i
dolcemente canta nel morire / infino che la morte non l'abbacchia. olina, 20
almeno prende di coloro. / con la sua rete non affatto aperta, / e
. 5. intr. con la particella pronom. dial. senese:
bizzeffe. il buon benefattore non ebbe la consolazione di bacchiarle. [ediz. 1827
... il buon benefattore non ebbe la consolazione di abbacchiarle] ».
cariche di concime da depositare a mucchi su la costa per la favata della nuova stagione
depositare a mucchi su la costa per la favata della nuova stagione, non sapeva più
abbacchio e strozzinatori di chi passa per la loro città. moravia, vii-36: l'
nulla. berni, 165: non faria la ragione / di quante stringhe al giorno
iv-456: ma se non sapete con la penna provarvi a far l'abbacchista, provatevi
d'andare verso il totale abbacinamento, verso la cecità compiuta. =
mandò via. maestro piero, perduta la grazia del suo signore, e cieco
un'uva è intorno alla pupilla, e la ricopriva d'una cotal nuvola, che
d'una cotal nuvola, che gli toglieva la vista, sì avea preso questo nome
abbacinare. 2. abbagliare; offendere la vista, offuscarla. -anche assol.
-anche assol. e intr. con la particella pronom. soderini, ii-41:
una percossa, / che abbacinossi al misero la vista, / e girò l'intelletto
dell'aria, già radiosa di sole; la strada sotto quel bagliore abbacinava la vista
; la strada sotto quel bagliore abbacinava la vista. idem, iii-422: se
90: l'algebra... abbacina la fantasia, perché non immagina affatto nulla
abbacinare era il solo traslato di vincere la ragione dell'uomo, e quasi accecarla
. iacopone, 75-29: e me la luce sì m'ha accecato: / tanto
e senza mente. collodi, 510: la regina si trovò abbacinati gli occhi dallo
diamanti. serao, i-1112: sole, la mia compagna ed io, lassù,
dalla luce esterna. idem, iv-2-304: la turba rimase nella via, quasi abbacinata
del bianco. cinclli, 3-10: per la strada lucida, abbacinata di luna,
dal trambusto, non riprendevano... la via del ritorno. 4
affumicata. idem, ii-22: assettò la finestra che facesse lume abbacinato. galileo,
milledugento. arrighetto, 235: questa, la quale è chiamata filosofia, settima compagnia
diede a ciascuna il suo ufficio. la prima vergine alimenta i fanciulli, la
la prima vergine alimenta i fanciulli, la seconda fa silogismi, la terza col parlare
i fanciulli, la seconda fa silogismi, la terza col parlare dolcifica, la quarta
, la terza col parlare dolcifica, la quarta misura la terra, la quinta insegna
col parlare dolcifica, la quarta misura la terra, la quinta insegna l'abbaco
dolcifica, la quarta misura la terra, la quinta insegna l'abbaco, la sesta
, la quinta insegna l'abbaco, la sesta insegna il canto, e la settima
, la sesta insegna il canto, e la settima vergine leva in alto il capo
di fame, i quali di tutta la vita loro non fanno altro che conti,
quanta quantità d'angioli so', e fa'la ragione, se tu puoi, e
esercitarsi nell'abbaco. 3. la scuola d'aritmetica. bisticci, 555
cura. iacopone, 1-133: la cella mi ragiona: / non far come
ciò molto abbadare. fagiuoli, 1-5-466: la lisabella in cambio d'abbadare allo sposo
degl'insegnamenti. alfieri, i-223: per la prima volta abbadai io stesso alla correzione
? e il mio puledro? e la mia casa? e alle galline chi ci
delle anime, e non sa governare la sua; ma sebbene fussi intendente,
che in così remota parte fosse edificata la ammirabile abbadia della pomposa. bartolini,
dolcezza negli occhi de'suoi seguaci, la quale, d'ogni abbagliaggine purgandoli,
abbagliamento prolungato e che istupidisca col senso la mente. = deriv. da
erbe appassite. idem, iv-869: la campagna lontana... verde e dorata
altre parti esterne, alle quali tolta venga la difesa della pelle. redi, 16-v-68
sale e fuma. verga, i-117: la spuma biancheggiava un istante, e l'
lagrime. de marchi, 14: appoggiò la fronte ardente alla parete d'una delle
egli sentì il desiderio di vivere con la semplicità delle bestie. tozzi, iii-82
del lievito. palazzeschi, 1-236: la mia sensibilità si era acuita a segno ch'
acuita a segno ch'io avvertiva per la strada, come una bestia, l'odore
, 28-44: ma forza è che la bocca al fin si turi, / e
! b. croce, ii-6-376: lasciata la politicante società romana, acre di passioni
tuono è acro e severo: muove la collera, provoca ad ira e sdegno:
d'annunzio, iv-2-371: sentii per la prima volta tutta la sua malvagità in quella
: sentii per la prima volta tutta la sua malvagità in quella risata acre,
caffè. popini, 27-893: se rivelare la goffaggine, la ridicolezza e la bestialità
, 27-893: se rivelare la goffaggine, la ridicolezza e la bestialità degli uomini è
rivelare la goffaggine, la ridicolezza e la bestialità degli uomini è peccato io fui uno
avean d'un fervore acre infiammata / la testa, e gli occhi rosseggianti. vallisneri
faticoso anelito / da l'osseo petto cui la tosse scuote / acre profonda ed arida
, iv-1-662: lo spingeva non soltanto la smania acre di tormentare la compagna,
non soltanto la smania acre di tormentare la compagna, ma anche un certo gusto
sì lontano, / che non fosse acre la discesa ed erta. 7.
processo del tempo vien loro a cader la scorza, putrefatta dal l'
del mattino e all'acredine del mare la bontà della sua tempra. idem, iv-2-938
malignità. d'annunzio, iv-1-721: la primitiva pietà filiale venne a poco a
, iii-582: ma non si poteva dire la stessa cosa senza l'acredine del tommaseo
acredine del tommaseo? popini, 27-673: la mia acredine di satirico, che si
g. del papa, 1-1-150: la digestione del cibo dentro al ventricolo,
del cibo dentro al ventricolo, per la soverchia acredine del sugo digerente...
roberto, 139: suo padre la rimproverava acremente di ostinazione. d'annunzio
bocchelli, 1-iii-488: parevano amici per la pelle, ma poi non perdevano occasione
occasione di pungersi acremente e di darsi la baia. = comp. di acre
dando masse solide (assai importante per la preparazione di materie plastiche).
suono). galileo, 4-3-109: la quinta [corda] con quei suoi contrattempi
una titillazione e un solletico tale sopra la cartilagine del timpano, che, temperando la
la cartilagine del timpano, che, temperando la dolcezza con uno spruzzo di acrimonia,
sempre che il nobilissimo n. allarghi la mano nel vitto umido per temperare l'
. imperato, i-18: è [la marga zonite] di natura di cadmia,
lui avrebbe letto le mie lettere con la stessa acrimoniosa e sospettosa pedanteria. piovene,
acidità. panzini, i-590: la sanguisuga... porta via le acrità
80). papini, 25-266: la prateria si stendeva per un centinaio d'
rimonta, simile a quella dell'acrobata su la corda tesa. panzini, ii-586:
mio cómpito era d'eseguire via via la caricatura dell'esercizio fatto prima dall'autentico
fracchia, 978: da bordo si cala la biscaglina, e come un acrobata da
che ci attutiva colpi e cadute: la rete elastica, tesa di sotto agli acrobati
stanchi del libero spazio, vi scendevano per la corda o vi si lasciavano cadere prima
6-179: è già un acrobata e la sua dinamica è quella degli impeti istantanei.
erano passati come i clowns che calpestano la pedana: all'eco dei loro schiamazzi subentra
delle ondate. idem, i-63: la sua scienza amministrativa, eccezionale, ne
, 12-132: gli attori e la messa in scena, favorita sempre dal
dal palcoscenico girevole, erano perfetti, ma la rappresentazione finiva quasi sempre per degenerare nell'
degenerare nell'acro batismo, la vicenda finiva sempre in una rivoluzione e
di dove scendevano per funi in mezzo la platea. 2. figur.
le acrobazie a cui si può abbandonare la famiglia dei panni stesi! papini,
panni stesi! papini, 27-891: la mia ricerca della soavità canora era detta
sua voce affascinante. tombari, 1-43: la fantasmagorica acrobazia delle nubi. marotta,
che si notano nei vecchi, presso la regione del collo e delle palpebre.
di terra giovanissime hanno a un dipresso la grossezza che deggiono avere adulte e allo stato
. acroleina, sf. chim. la più semplice delle aldeidi non sature:
, pungente, irritante (ottenuto disidratando la glicerina). = voce dotta,
del nucleo cellulare, comprendente in particolare la linina o plastina e i nucleoli.
assai efficace nel trattamento di malattie quali la polmonite pneumococcica, la pertosse, le infezioni
di malattie quali la polmonite pneumococcica, la pertosse, le infezioni delle vie urinarie
fisiol. sporgenza ossea che prolunga lateralmente la spina della scapola. = voce dotta
dopo un tratto di salita, apparve la città immensa, augusta, radiosa,.
iv-2-852: il sole stava per toccare la gigantesca acropoli delle dolomiti. = voce
dal gr. àxpotiópo? 4 che ha la punta acuta *. acróre,
fieni. idem, 2-822: c'è la pialla che va viene, c'è
pialla che va viene, c'è la dentata che stride raschia, l'acrore
le prime parole di ogni verso iniziano con la medesima lettera. salvini,
e non acro- stide, come ha la stampa). = voce dotta
quando all'interrogazione del cantore l'eco risponde la parola medesima non intera, ma che
). geogr. zona àctica: la zona del mare profondo compresa tra i 200
detto dei fiori a simmetria raggiata (come la rapa, l'arancio, la primula
come la rapa, l'arancio, la primula, la petunia).
rapa, l'arancio, la primula, la petunia). = deriv.
piccolo foro fatto colla strema punta de la sottile acùcchia, e quel posto quasi a
a'soldati ch'han sempre in man la lima / ad acuir lo spillo dell'onore
vallisneri, 1-2-206: a misura che la lente si fa più acuta, le
proporzione; e si può in modo acuir la lente, che le immagini ristringendosi quasi
luccicar videro / tra i massi cruenti la selce, / e l'acuirono per la
la selce, / e l'acuirono per la strage. d'annunzio, iv-1-38:
.. deve avere contribuito ad acuire la neurastenia del povero fusinato. beltramelli,
indugiava a rispondere, forse per acuire la mia curiosità. palazzeschi, i-600: il
: lo spettacolo della morte acuisce straordinariamente la nostra sensibilità. sinisgalli, 7-18:
. 2. intr. con la particella pronom. diventare acuto, sottile
fievole serenità d'argento si levò su la maiella, parve acuirsi come una spada sottile
per riconoscerlo. palazzeschi, 1-236: la mia sensibilità si era acuita a segno ch'
acuita a segno ch'io avvertiva per la strada, come una bestia, l'odore
partito dalle mani e le braccia gl'invadeva la persona. manzini, 10-59: ora
persona. manzini, 10-59: ora la mia pietà si acuiva, perché in
e più penetrabili, e imperciò spengono la sete e l'acuità della collera.
6-23: le cipolle... con la loro acuitade ingenerano nello stomaco mali umori
mali umori. mattioli, 1-555: la pianta [del cerofoglio] è tutta al
figur. montecuccoli, 2-113: la nobiltà francese, di natura e di
. deledda, ii-932: forse più che la fantasia lavorava in lei l'istinto,
pelliccia. e. cecchi, 1-19: la pazzìa si può scomporre in gruppi d'
: due spigoni di ferro battuto aculeano la forca anteriore [della bicicletta].
vallisneri, iii-442: v'è la porpora aculeata o echinofera, la marmorea
è la porpora aculeata o echinofera, la marmorea, l'ispida. targioni tozzetti,
dal volgo agoraiuole. foscolo, ii-2-28: la cadenza di periodi aculeati e sonanti.
sugo di rapa. viani, 13-102: la fronte a larghe bozze, aculeata di
di aculeo. viani, 14-251: la tavola era imbandita: tovaglioli aculeati a
come un aculeo infuocato che mi torturava la mente. moravia, ii-294: una vita
e però l'acume si pone per la punizione. d'annunzio, iv2- 992
dante, par., 1-84: la novità del suono, e 'l grande
penetrazione (con l'occhio, con la mente, con i sensi); intelligenza
animi affievoliti... l'acume e la veemenza del desiderio. settembrini, 1-107
.. di nascondere l'acume e fin la malizia del pensiero nella più trasparente semplicità
scient. strumento usato per misurare la sensibilità dell'udito; audiometro. =
! bocchelli, 2-35: tirò fuori la frase che aveva acuminata pazientemente in quelle
figura, in cui ci si rappresenta la fiamma, suo proprio termine e naturale
architettoniche. ferro che ha molto lunga la punta, si dirà acuminato; ma non
del salumaio. negri, 2-749: la sassaia mi si dirompe sotto i passi:
con gli occhi acuminati e intenti sotto la fiera grazia degli orecchi disposti a solicchio.
i vagoni sconquassati. tozzi, i-189: la sua voce... era cupa
parola ch'egli dica,... la quale non ci arrivi diritta e netta
e netta all'orecchio, come se ce la portasse un tubo acustico. panzini,
par., 24-95: è sillogismo che la m'ha conchiusa [la fede]
sillogismo che la m'ha conchiusa [la fede] / acutamente sì, che 'nverso
colore, quando levando via alcuna volta la corteccia della lettera, considera più acutamente
goccia di rugiada concorresse a formarla [la perla], e non restasse concotta dal
sp., 32 (546): la collera aspira a punire: e, come
di riconoscerli da una causa, con la quale non ci sia altro da fare che
che rassegnarsi. verga, i-24: la campanella del sagrestano squillava acutamente in mezzo
cellini, 1-125 (285): per la sua inistimabil durezza resta [il diamante
.. al capo tosto saglie e la mente percuote per l'acutezza del suo pugnere
quali nasce tacutezza del suono, e la gravità dalla rarità. campanella, 2-211
sono svegliate e si movono con tutta la mole loro. redi, 16-iii-299:
, 1-1-183: mi acquieterei a darne la colpa principale alla soverchia acutezza ed acredine
, o che fuggivano tacutezza dell'occhio per la loro piccolezza e diafaneità, rappigliatosi l'
apparivano. idem, 1-3-543: tutta la cura deve stare in dolcificanti, involventi
dolcificanti, involventi e domanti tacutezza e la copia de'sali. svevo, 5-112
1-18: a tramonto, quando la visione si raccoglie in un'acutezza estrema
). d'annunzio, iv-1-213: la sua assenza mi faceva soffrire cosi ch'
? papini, 27-1180: non fatemi ricordare la terra! i piaceri che vi trovai
ingegno, non si può aver cognizion de la divina bontà. g. c
di quel capolavoro di acutezza che è la vite di archimede. 5
ordinariamente. b. cavalcanti, 2-317: la facezia dei brevi motti consiste, o
dette acumina: e se v'entra la mordacità, aculei. da gl'italiani,
... unendo tacutezza affricana con la dilicatezza greca, vi produsse chiarissimi filosofi
eccitazione che ci fa cercare e scambiare la contorsione e la barbarie per efficacia,
ci fa cercare e scambiare la contorsione e la barbarie per efficacia, gli sforzi grotteschi
galileo, 4-3-134: conviene egli confessare la virtù della geometria essere il più potente
acutir l'ingegno. cicognani, 3-221: la primavera, si sa, acutisce tutti
da nulla, ma che ha acutizzata la mia voglia di rivederti. 2
. 2. intr. con la particella pronom. farsi più acuto;
quando omo 'namora, /... la saetta aguta / che move di piacere
ampia de sopra, al modo de la fronte, e acuta de sotto,
sassi. tasso, 11-28: a costei la faretra e 'l grave incarco / de
pende. idem, 8-3-1169: a la bellezza poi del vago fiore / aggiunta
poi del vago fiore / aggiunta fu la dura acuta spina, / perché al nostro
iii-201: quasi rosa tra fior, la rosa sei. / or di sì bella
volentier torrei / pria che languisca in su la siepe ombrosa / esser tape amorosa.
, e di sotto al mento uscì la punta. idem, 18-767: le destre
davan fierezza le punte de'baffi rilevate e la piccola barba acuta in sul mento.
: qualcuno [dei muli] volse lentamente la testa e sogguardò puntando le acute orecchie
., 24-110: per fare esser ben la voglia acuta, / tien alto lor
venne una saetta a volo / e ne la gamba il colse, e lo trafisse
il duolo. campanella, 1042: ecco la luce con quanto acutissimo senso si spande
con quanto acutissimo senso si spande sopra la terra per moltiplicarsi, generarsi e amplificarsi
di generare. marino, 550: così la punse / punta d'acuto duolo,
un acuto odore di miele bollente profumava la cucina tranquilla. ojetti, ii-117:
giorno / abbassava, sì acuta era la pena / che morte a entrambi io m'
più acuto. palazzeschi, 1-81: la stanza fu invasa dall'odore acuto della
: so che l'esame di coscienza, la confessione, anche il rimorso, non
guardarono i miei con acuta luce, per la quale una focosa saetta d'oro,
: con aguto occhio cominciò a guardare per la luce, nella quale, o perché
o perché ella fosse molta, o perché la vista del re fosse poca, niuna
combattere con due vizii, cioè contra la gola e contra la subita ed aguta
vizii, cioè contra la gola e contra la subita ed aguta turbazione del furore.
l'aquila e 'l niglio han pur la vista acuta. marino, 6-99: scaltro
l'uso vero e proprio di lei [la geometria] si è, a guisa
guisa che alcuni rimedii rendon più acuta la vista, il conferire al nostro intelletto una
nostro intelletto una certa forza maravigliosa per la contemplazione dell'universo. gazola, i-673
gazola, i-673: per ben comprendere la forza e ravvisare la minutezza e figura
: per ben comprendere la forza e ravvisare la minutezza e figura del bovicida sottilissimo effluvio
: hai acquistato un'acuta vista, la quale è bensì atta a giungere colà dove
non potrebbe pervenire. leopardi, ii-182: la sua vista si stende quasi in infinito
prigione. e. cecchi, 1-106: la punta più acuta, più inedita della
porfirio, che d'acuti sillogismi / empiè la dialettica faretra. boccaccio, dee.
[par., 22-126]: ha la mente vacua da ogni perturbazione et è
questo motivo: perch'ella non solamente farà la vita di lui gloriosa ed utile negli
ed utile negli affari umani, ma renderà la mente più acuta e più lucida.
con acuto epigramma il tuo poeta / la mentita virtù trafigger puote / d'ima bella
ingegno, onde accorciar con arte / la troppa lunga in pria strada di lete
. idem, 836: non anteponga la fama di acuto e di mordace..
, ma le sue saette hanno sempre la punta d'oro e son lanciate con una
grazia inimitabile. deledda, iii-230: la donna ascoltava intensamente; i suoi occhi
più intralciata, non andava molto in la, e s'impicciava in certe sua
tra loro amiche fanno: onde deriva la composizione e suavità della armonia.
882: per ogni percossa che dia la corda grave su 'l timpano, l'acuta
sì che di tutto 'l numero delle percosse la metà s'accordano a battere unitamente.
continua e noiosissima spesso gli è rotta la parola in bocca dagli altri. collodi
flebile, acuta, stridula fischia / la vaporiera. verga, 1-234: quelle squille
velata. pirandello, 5-115: se egli la avesse toccata appena appena anche senza volerlo
, ricominciava. ojetti, ii-693: la voce di testa, nitida e acuta che
testa, nitida e acuta che accompagnava la parola fino all'ultima vocale. paolieri,
: sicuramente tu non sai cantare / ma la vocetta deve essere acuta / e perforante
., che del segno del grave la scrittura hanno piena, dell'immagine dell'
acuta, momento acuto: che segna la crisi. dante, inf.,
di letto che era valso a convertire la sua malattia, una nefrite, da
ebbero crisi di nervi acutissime, perdettero la calma: strillarono, piansero, fecero
come un ginnasta che cerchi d'afferrare la sbarra del trapezio. idem, ii-599:
. papini, 28-182: cantava con la voce che negli acuti lo tradiva qualcuna
. d'annunzio, ¦ iv-1-826: la sua sensualità è variabile, poiché ella è
innanzi ama essere dalle piove adacquato, la quale acqua è vaporosa. leonardo,
417: per nutrimento de'cavalli produce la terra il fieno, e le nugole l'
l'uno, adaqua l'altro, la pianta del loro amore cacciò fuori un bocciuolo
bibbia volgar., i-147: e rimoveremo la pietra della bocca del pozzo, acciò
« zona dei fontanili » per distribuirne la portata ne'prativi ad irriguo. 2
è irriguo. cattaneo, ii-3-50: la nostra agricoltura vanta un vario e dovizioso
. e. gadda, 2-26: la specchiante adacquatura delle risaie. =
[tommaseo]: né veggo come la nostra povertà si possa alla sua adagguagliare.
adagiare il travagliato fianco, / e la testa appoggiando al duro scudo, /
ella stava per cadere in deliquio. la sostenni, le tolsi i guanciali che
sostenni, le tolsi i guanciali che la rialzavano, l'adagiai mettendole il capo più
adagiai mettendole il capo più basso, la soccorsi nei modi consueti. negri, 2-547
ombre chiare tremule e rapide, e la luce che ci avvolge e l'aria fresca
. m. villani, 8-99: la valle tutta venne in potestà de'nemici
410): ogn'altro uomo secondo la sua qualità per lo castello fu assai
... con ordinati corsi adagiava la cittade. masuccio, 293: loisi
suoi cavalli, con debile passo verso la stalla se avviò. della casa,
, lo sconcio ed il disagio di tutta la compagnia; i quali non sono mai
sudate, e delle membra / rinfrescano la vampa: indi raccolti / dentro la
la vampa: indi raccolti / dentro la tenda s'adagiàr su i seggi. foscolo
. quasimodo, 78: apro la zolla / ch'è mia e m'adagio
né vi durano. negri, 2-731: la valle s'adagia, bionda di grano
sarà il riorganamento naturale del popolo, quale la costituzione in cui potrà adagiarsi ed acchetarsi
che non sanno adagiarsi in nessun'idea, la letteratura non potrà mai pigliare il suo
. deledda, ii-1062: egli cercava la mia sostanza, come gli altri, perché
mia sostanza, come gli altri, perché la sua gli è insufficiente per adagiarsi com'
qui senza finita: / e poi vene la morte e lo scompiglia.
. emanuelli, 1-147: osservavo sempre la cima degli alberi adagiati dentro un'aria
. disus. che ha l'agio, la possibilità; agiato, ben fornito;
alcun vive giocondo, / che né la stalla, né il tinel gli pesa.
. cicognani, 3-83: parve [la candela] si volesse spengere e poi
principe andare adagio a pigliare imprese sopra la relazione d'un confinato. idem, 751
. del papa, 1-1-208: posta la detta pentola a un fuoco lento, si
, usati per raccomandare l'attenzione, la prudenza, la cautela. firenzuola,
raccomandare l'attenzione, la prudenza, la cautela. firenzuola, 641: pian
io... getto via tutta la fatica. adagio un poco, aspetta pure
soderini, ii-220: aggiungerai [per far la salsa] un poco di mosto cotto
di estate che salivano adagio adagio come la nebbia. idem, ii-498: egli camminava
udisse il fruscio. idem, 3-63: la paranza mareggiava adagio adagio fra il largo
borgese, 6-141: ricordo bene che la mia gioventù / la lasciai addormentata, e
ricordo bene che la mia gioventù / la lasciai addormentata, e chiusi adagio adagio
il detto adagio, biagio è sorto per la rima. adàgio2, sm.
possente,... che parve la voce d'una creatura sopraumana la quale effondesse
parve la voce d'una creatura sopraumana la quale effondesse nel ritmo il giubilo d'
invece, d'una musicalità che ha la rotonda limpidezza d'un adagio classico.
tutto lì, in quel breve spazio fra la fronte e la mascella forte..
in quel breve spazio fra la fronte e la mascella forte... da zingara
alquanto, e sovvenir ti faccia / de la pudica altrui sposa a te cara.
glorioso e trionfale / un tempio che la cupola ha d'opale / e le colonne
metallo durissimo. ugurgieri, 201: la porta... è molto grande e
, non essi dei del cielo la potrebbero rompere con alcun ferro. boccaccio
arici, 247: perché risulti a la pupilla / il settemplice raggio e tiri imiti
non giace, / né lasciò da la man sanguinante / la catena che in
/ né lasciò da la man sanguinante / la catena che in saldo adamante / nel
.. / com'adamàs del ferro in la minerà. = dal lat. adamàs
e àstiptaxoi; 'indomito '); la voce si è diffusa attraverso il lat
un'altra erba, chiamata adamantida, la quale nasce in armenia e in cappa-
, fa che essi s'arrovesciano con la gola aperta: e la cagione del suo
arrovesciano con la gola aperta: e la cagione del suo nome è perch'ella
dal gr. àsdcpia? (per la sua qualità resistente). adamantino
in lui converso. marino, 4-246: la costanza vini, ch'è ne'tormenti
innocenti. idem, 14-133: ma la tempra de l'elmo adamantina / manda
l'elmo adamantina / manda in pezzi la spada ancor che fina. ciro di
: di valli adamantini / cigne i cor la virtude: / ma tu [il
freddo. d'annunzio, ii-479: la serenità adamantina / che s'inarca su
: una serenità quasi adamantina s'incurvava su la campagna sazia di acque. beltramelli,
; 'd'acciaio, durissimo '. la voce è diventata internazionale.
: si voi po'me venire, / la croce alta, decora prindicon gran desire
, 30-190: quella gente là, nonostante la loro adamicità di vita, era
adamo (e intanto ne imitavano la nudità). = voce dotta,
per il peccato d'origine ha perduto la sua dignità soprannaturale. latini, i-455
adamo ed èva, / che poi ruppe la triegua / del suo comandamento. guittone
e le cose del mondo tutte sotto la sua signoria. passavanti, 130: onde
participano e traggono dalla corrotta natura, la quale adamo, peccando, e perdendo
, e perdendo l'originale giustizia, la quale iddio gli avea donata, disordinò
avea donata, disordinò e inviziò, la infezione e la macola del peccato orriginale
, disordinò e inviziò, la infezione e la macola del peccato orriginale. idem,
, che fu principio dell'umana natura, la quale da lui, per seminale generazione
ottimo [purg., 32-31]: la selva del paradiso diliziano è vota per
luce serena. idem, 18-14: la prima vita e le mie colpe prime /
dei nuovi adami; ma a questi la polizia proibisce d'esporsi al pubblico.
stato primitivo. manzini, 11-127: la festa con cui di solito mi dispongo ad
e giù. sulla camicia bianca scendeva la cravatta striminzita. 3. bot
. -intr. (anche con la particella pronom.): darsi da
buon dinaro, / non si ricrede de la sua persona; / vede la morte
de la sua persona; / vede la morte ed à sempre speranza / e sta
: quelli che contendono chi meglio governi la città, fanno come li marinari,
che sì adastiano intra loro di governare la nave meglio, che la conducono a mortale
di governare la nave meglio, che la conducono a mortale pericolo. iacopone,
mortale pericolo. iacopone, 20-28: la vita non me basta / a fame pene-
a fame pene- tenza, / ché la morte m'adasta / a dame la sentenza
ché la morte m'adasta / a dame la sentenza. cino, iv-245 (126-12
e 'l core / guerreggiano insieme per la morte, / che qual l'adasta
qual l'adasta e qual pur la disia, / sovra me sento venire un
mirar con occhio pietoso... la nostra florida fu già toscana favella. magalotti
dal colore, e dall'odore e la lingua e l'occhio e l'odorato,
l'occhio e l'odorato, ciascuno tragga la sua dilettanza, e sì l'un
giudizio consiste. leopardi, i-1227: la lingua italiana non è adattabile..
giusti, iii- 150: di qui la febbre [che ha l'esule] del
l'esule] del tornare, di qui la sete di libertà, fatta più acre
non conoscono in verità altra letteratura che la loro... se non per
come comportano i limiti, il genio, la nessuna adattabilità della loro lingua, trasportano
letteratura loro. idem, i-1090: la stessa adattabilità e conforma- bilità che ho
4-3-263: vedrete, allentando più o meno la detta catenuzza, incurvarsi questa e adattarsi
adattamento tanto più esser preciso, quanto la segnata parabola sarà men curva.
adattamenti secolari. papini, 8-185: soltanto la poesia avrebbe potuto... rinfocolare
. rinfocolare tutte le tristezze e risvegliar la vergogna e creare la pena dell'insopportabilità là
tristezze e risvegliar la vergogna e creare la pena dell'insopportabilità là dove è più
dell'insopportabilità là dove è più dolce la quiete dell'adattamento. pea, 3-105:
idem, 7-95: l'adattamento è la forza dell'uomo: io mi sono
che resta e che fa paura, è la vigliaccheria degli uomini, il loro facile
adattamento, nella dottrina dell'evoluzione designa la modificazione che gli esseri subiscono per mettersi
in senso morale e sociale per indicare la facoltà di acconciarsi ad un necessario stato
con esattezza. -anche intr. con la particella pronom. boccaccio, iv-20:
possanza. tasso, 7-101: da la grave faretra un quadrel prende, /
di lui chi più leggiero o forte / la destra mova o la persona adatti.
o forte / la destra mova o la persona adatti. d. bartoli, i-452
gusci. monti, 4-141. scoperchiò la faretra, ed un alato / intatto
il colpo amaro, / ti sacrasti a la morte. panzini, ii-81: adattò
morte. panzini, ii-81: adattò la manovella alla cassa, e cominciò il suo
facean quivi d'ogni parte: adatta la similitudine, dicendo che così erano dentro alle
oltre, ma al gassendo quadra così mirabilmente la proprietà d'un tal esempio, ch'
e sì farlo tornare acconcio a spiegare anche la proprietà del suono. cuoco, 1-95
. 4. intr. con la particella pronom. convenire, essere opportuno
alla guerra. boccaccio, iv-119: la fantasia s'adatta ad ogni cosa, e
, perché non istimano le scienze per la loro vera bellezza, ma perché ad
l'arte loro consiste ad esercitare ne'popoli la facoltà di sentire e pensare. manzoni
, di tutti i giorni, lì era la realtà, a cui bisognava adattarsi.
nella vita bisogna adattarsi. questa è la realtà. non si diventa mai quello
padre di famiglia, mi viene sempre la voglia di fuggire. piovene, 2-36:
netti adattati nella sporgenza delle finestre, con la vista d'infilata sulla strada.
: raccontavo... tutta la mia storia amorosa, adattata soltanto per celarle
immagine. e. cecchi, 1-87: la notizia ha infiniti gradi di verità,
di adattazione alla verità. è la posposizione continua, il continuo «
tutta rea ragione. ottimo, ii-15: la quale conformazione con umiltà si è principio
adatto sopra tutto agli adulti e per la gioia che ci dà e per le lezioni
adatte. sacchetti, 11-88: la quale [schiava] è di pelo e
era adatto e di bella fazzione. la spagna, 18-5: la prima, la
fazzione. la spagna, 18-5: la prima, la seconda e terza schiera /
la spagna, 18-5: la prima, la seconda e terza schiera / passò sì
lassò ritto pennon né bandiera: / la schiera ruppe il giovinetto adatto. berni,
. berni, 11 53: vede la donna il cavalier adatto, / e di
non era addanaiato sì che di buoi la tenesse ben fornita. alberti,
stessi che si addannano per negare la sua dottrina e la sua esistenza passan la
per negare la sua dottrina e la sua esistenza passan la vita a rammen
la sua dottrina e la sua esistenza passan la vita a rammen tare il
addare, rifl. (per la coniugazione cfr.: dare).
non saccio do'me sia, facceno la partuta: / la mente mia esmarruta va
sia, facceno la partuta: / la mente mia esmarruta va chedenno 'l dolzore,
noi venia, / dal piè guardando la turba che giace; / né ci ad-
notte, senza addarsene: ed essa la passò in mezzo a spaventi..
: ella, sùbito, indovinava, mentre la fantesca non si addava di nulla.
, e allora si accorgono che c'è la bandiera. ojetti, i-14: apre
3. ant. intr. con la particella pronom. convenire, addirsi,
cemo che in ciò si vuole parlare secondo la diversità delle persone. s. bernardino
fusse uno soldato virile, egli te la torrebbe [la soprawesta], però che
virile, egli te la torrebbe [la soprawesta], però che quella
4. ant. intr. con la particella pronom. imbattersi. magalotti,
nelle maremme, di addebbiare per fare la semente del grano. prendono a terratico un
: quando è finito di bruciare, arano la terra incotta e mescolata col carbone e
accreditare ne'libri sociali... la detta somma di pezze 5000, e
s. v.]: addebitasi anco la persona della somma facendone lei debitrice.
di chi ne discorre. altri ne addebita la vendetta, altri una malignità senza scopo
ché da un pezzo ne ho addebitato la coscienza. de roberto, 149: tutto
come capriccio. svevo, 5-141: la sua intelligenza gli veniva ricordata soltanto per
, agg. ascritto a debito; la persona a carico della quale esiste un
esser sentito, depositi... la somma del debito predetto. 2
legale. giusti, 3-77: se la febbre civile non ci avesse divisi d'opinione
b. croce, i-4-20: mostrato che la storia filologica offre effettivamente cronache e documenti
., 6-6: avicenna dice che la continuanza del mangiar l'aneto addebolisce la
la continuanza del mangiar l'aneto addebolisce la vista. 2. intr.
. 2. intr. con la particella pronom. indebolirsi, estenuarsi.
. crescenzi volgar., 11-34: la virtù dell'erbe s'addebolisce dopo due o
comune i beni dei cittadini per imporvi la decima; sottoporre a decima.
chi registra i beni da poi riscuoterne la decima, e chi tiene questi registri.
l'aria sulla superficie superiore del vino, la quale venendo per tal guisa premuta in
quel tanto ch'è mestieri onde equilibrare la pressione né più né meno, e
perché riesce uniforme e sempre equamente bilanciata la forza motrice. indi è che il
, i-213: nebbia folta che offuscava la luce del giorno e addensava le tenebre della
addensare dice forza esterna che fa densa la cosa, talvolta per aggiunzione; condensare
sacco, una donna addensava intorno a sé la penombra della bottega come diffusa dalla matassa
dei suoi capelli neri, e tutta la poca luce batteva sul suo viso.
al figur. segneri, iii-3-158: la terra bagnata dapprima, al comparire del
del sole non resta sopra l'orizzonte la luna, si fredda ben più presto la
la luna, si fredda ben più presto la pianta, onde minor copia di sugo
in foglie e bocciuoli, onde meno cresce la pianta. g. gozzi,
e senza pericolo. ma a nessuno la gente accorse in numero tale da poter
così disertato,... a nessuno la gente si addensò in numero tale da
, 1-816: s'addensa / la nebbia incontro all'imminente notte. idem
notte. idem, 2-845: qui la calca si addensa e ondeggia sul piazzale.
addensano, fin che sbattuta dai venti la nuvola si scioglie in pioggia. soffici,
del tagliamento. papini, 28-100: la notte si addensò come una gran nube distesa
. ungaretti, i-67: quando / la notte è a svanire / poco prima di
notte imminente. comisso, 14-137: la gente si addensava impaziente, sospingendo e
figur. galileo, 1102: sta la luna esposta ai raggi del sole, i
, iv-2-477: in quali vortici spaventevoli la sua vita interiore doveva turbinare senza mai
dei fiori addensati in chiazze cangianti secondo la lucè e lo scorcio. addensatóre,
25-54: co'piè di mezzo li avvinse la pancia, / e con li anterior
sì gli scava, / con le zanne la schiena, / or questo fianco addenta
mano che lo stringeva alla gola e non la lasciava più. d'annunzio, v-1-529
annunzio, v-1-529: voi che addentate la pagnotta e tracannate il fiasco. negri,
, 2-910: raccolgo una pigna, la scaglio lontana: il cane lupo si precipita
si precipita, l'addenta, me la riporta ai piedi. ojetti, ii-429:
ritmico e metallico ch'essa manda [la sega] addentando il legno si confonde
un tratto si chinò e mi addentò la mano, forte, con tutti i
dolore da non si dire, e la lasciai, dando un urlo e portando
lasciai, dando un urlo e portando la mano alla bocca. vittorini, 1-32:
leonardo... ha sempre addentato la natura o un'immagine della natura.
denti / passando il ferro, gli tagliò la lingua. / cadde disteso nella polve
baruffaldi, ii-116: ma ti ricorda la prima / addentatura [della canapa]
col seguente. nievo, 580: la partenza per la grecia del vecchio apostulos
. nievo, 580: la partenza per la grecia del vecchio apostulos poteva addentellarsi alle
piccole punte. alfieri, i-117: la trovai [la spada], dalle gran
alfieri, i-117: la trovai [la spada], dalle gran ribattiture di colpi
inver'alpestri gioghi / di borea volge la riviera. rajberti, 1-80: va
sempre una mutazione lascia lo addentellato per la edificazione dell'altra. romagnosi, cotte.
spontanea di predisposte cagioni, fu determinata la sorte della repubblica romana. verga,
concepisse a sé una poesia, ma la pensasse in addentellato con le altre,
le pietre. leopardi, i-472: la seguiva o cogli occhi o cogli orecchi quanto
tratti si schiarivano in tremolìi luminosi la barca s'addentrò nel labirinto dei canali
piselli, le cipolle, c'era la via provinciale che si inerpicava subito tra
piedi della collina. calvino, 1-93: la strada saliva tra le case. forse
pastinaca. seneca volgar., 3-49: la vena del vile metallo si truova sanza
crescenzi volgar., 1-11: se la terra si trova più soluta, cioè meno
altre tanto, non si sarebbe sentito la voce, se io mi fussi messo a
buonora a penetrare più addentro che non la scorza, e a giudicare degli uomini con
foscolo, 7-67: e sovente, allorché la morte degli amici suoi gli recava addentro
morte degli amici suoi gli recava addentro la persuasione della vanità della vita, ardeva
231): per lo molto addisiare / la cosa grave pare allegerata.
s. v.]: addesiarsi dice la crusca l'adornarsi che le donne fanno
che si può addestrare; che ha la possibilità di farsi educare, di potersi
e fa altri simili giuochi che addestrano la persona e richieggonsi a'giovani. bembo,
di niuna cortese maniera cercano d'adestrar la loro persona. marino, 19-304:
o tu che addestri / a modular con la fles- sibil voce / teneri canti.
grammatiche... e faticosamente addestrare la bocca a movimenti, e l'ingegno
il padre insegnò loro il volo, la pesca, li addestrò alla caccia, al
addestrano a un'immagine della vita quale la vuole la società. moravia, v-207:
un'immagine della vita quale la vuole la società. moravia, v-207: egli mi
cavallo di altri, tenendo il morso con la destra (in segno di omaggio)
un santo de'più addestrati, se la necessità lo ponesse in sì gran cimento
: non aveva mai sentita così piena la concordanza fra la sua macchina e il suo
mai sentita così piena la concordanza fra la sua macchina e il suo scheletro,
macchina e il suo scheletro, fra la sua volontà addestrata e quella forza congegnata
addestrato... non solo distingueremmo la t dalla d, la z dolce
non solo distingueremmo la t dalla d, la z dolce dalla z dura, la
la z dolce dalla z dura, la c dalla eh, vi dall'/;
ant. accompagnato dagli scudieri che tengono la briglia del cavallo in segno di omaggio.
: cavalcò il re in abito reale per la città di napoli, montato in su
m. adriani, 2-ii-4-115: la ginnastica, esercitatrice e addestratrice de'corpi
: agli addestratori era data in custodia la tiara papale, detta anche regno. e
(435): s'esibì di prender la giovine in casa, dove, senz'
intima voce che l'ammonisce non esser la vita addetta al suo privato piacere,
i sessi che prestano a qualsiasi titolo la loro opera per il funzionamento della vita familiare
ad alcun partito, a meno che la ragione e l'umanità non ne abbiano
giorno; il giorno (formula che specifica la data esatta). g
dì 13 di marzo 1358 lasciò insieme la signoria e la vita. g. morelli
marzo 1358 lasciò insieme la signoria e la vita. g. morelli, 455:
de'giacinti. beltramelli, ii-685: metti la data. scrivi: addì due aprile
aperto dove il gregge è raccolto per la notte. - anche al figur.
rallegrato le soste all'addiaccio o sotto la tenda. viani, 19-409: i carovanieri
addiaccio. idem, 19-416: per tutta la notte non chiuse gli occhi. le
asprezza dell'addiaccio, non tolleravano più la mollezza delle coltri. govoni, 2-182
/ che odiano il sole e battono la terra / vivendo all'addiaccio / e fuggendo
terra / vivendo all'addiaccio / e fuggendo la luna / come uno specchio delatore.
primi venuti,... passata la notte all'addiaccio nei campi, se
ciuffi d'erba o di cespugli, dove la lepre riposa durante il giorno.
non è addicevole sulla roba impastata con la farina dolce. = deriv.
e tutti gli altri gran baroni, e la reina e 'l figliuolo recati a niente
giovani di quelli barbari sì ferivano ne la pressa la loro gente medesima, e
di quelli barbari sì ferivano ne la pressa la loro gente medesima, e quelli che
giorno ch'io / lassai di me la miglior parte a dietro. idem, i-4-166
. scala del paradiso, 47: la peregrinazione è uno lasciamento senza rivolgersi adrieto
contrarie e danno a noi impedimento a la via della salute. fioretti, xxi-950
ivano addietro. mazzini, ii-92: la italia, prima una volta fra le nazioni
, perché né cielo né sole assicurano la palma dell'intelletto. nievo, 125:
voleva pur soffermarmi a ragionare, e la vecchia s'affaccendava a farmi dar addietro
seggiola. di giacomo, i-398: la donna, sorpresa, si trasse addietro
e sarai scomunicato ti verrò addietro come la tua ombra, e sarò la tua vera
addietro come la tua ombra, e sarò la tua vera moglie davanti a dio.
avrebbe voluto tornare addietro: e continuò la strada. papini, 28-305: la
la strada. papini, 28-305: la mia intelligenza mi accosta e nello stesso tempo
. e. cecchi, 1-127: e la madre, bellissima, si tirava addietro
avanti e addietro col dito... la scatola dei cerini. baldini, i-532
dall'automobile, immagine che duri, la prospettiva si sfascia di continuo, un'impressione
che lo descrivono. idem, 2-158: la [particella] per innanzi, che
. bandello, 1-49 (i-582): la maggior cortesia che forse in questa città
alla religione, io poco e male la seguiva. leopardi, 32-244: or torno
non aveva coraggio di rimproverarmene, tanto la mia sfinitezza lo moveva a compassione.
: non mi mancò mesi addietro, la commossa partecipazione degli amici al mio dolore
. dilettare. viani, 19-534: la lingua la teniamo in salamoia per
. viani, 19-534: la lingua la teniamo in salamoia per servircene
risposta. botta, 5-59: avesse la nazione il diritto delle addomande. i
..; ma noi addomandiamo solo la libertà, la quale nemo buono uomo
ma noi addomandiamo solo la libertà, la quale nemo buono uomo la perde se
libertà, la quale nemo buono uomo la perde se non per morte. ammaestramenti,
... si diedono ad andar la limosina addomandando. idem, dee.,
per moglie, al padre di lei la fece addimandare. livio volgar., ii-1-59
a'latini le cose, e manifestata la guerra. guido delle colonne volgar.,
. crescenzi volgar., 2-13: per la qual cosa al postutto non s'addimanda
xxi-978 (42): io per la fede e divozione la qual tu hai
): io per la fede e divozione la qual tu hai in me, ti
egli allora avesse taciuto e non detta la verità, sì avrebbe mentito. livio
: in tale addimandagióne ciascuno può appellare la corte. guido delle colonne volgar.,
., 30-3]: umilmente dimandando la grazia d'iddio, e però dice chinando
.! tesoro volgar., 6-108: la maliziosa ira addimanda grande vendetta per piccola
: iustizia sì addemanna tatto / de la vertute. novellino, 4 (18)
o tre per sei, / non la fortuna di prima vacante, / non deci-
iv-161 (24-2): madonna, la pietate / che v'addimandan tutti i
dipoi in quel medesimo ritornano, quando la lor propria origine addimandano. machiavelli,
lacrimosi, con il cuore afflitto, con la voce mesta l'addi- mandi. imitazione
colletta, i-287: molto sangue addimanda la libertà, ma il primo sangue sarà
, ii-876: non è egli su la bara che inghirlandi; / ma tu lo
: ci sono forme artistiche elementari e primitive la cui produzione e percezione non addimanda,
designare per nome. -intr. con la particella pronom.: aver nome,
acqua tanto terrestre e fangosa, che la scrittura l'addimanda perciò fiume torbido.
com'io sono usato di fare, che la natura, che non opera a caso
gran ragione a qualunque arteria abbia congiunta la vena e aperto fra loro quegli sportelli o
, i-123: ora poi che ella [la fortuna] con benigno viso mi porge
aiuto... tenne alquanto tempo manfredi la loro addimandita sospesa, quasi non la
la loro addimandita sospesa, quasi non la curasse. giov. cavalcanti, 209
: ma tenemi 'n dot- tanza / la lunga adimoranza / di ciò c'adivenire ne
parvente! / ché mi volge sovente / la mente per mirar vostra sembianza: /
durai, / se non a quando la nave adimorai. re enzo, 1-5:
parvente! / ché mi volge sovente / la mente per mirar vostra sembianza: /
, a voler guerire del male che la sua simplicità gli faceva accredere che egli
: veggiamo come più apertamente esso addimostra la quiete di questa luce. bisticci,
leggiadria: / beltade orna di gloria la sua via, / e l'addimostra per
[l'italia] più fervidamente addimostrava la sua vitalità. idem, iii-6-107: lasciato
, e quelle ballate e quei canti la cui licenza non era comportabile in un
quei poemetti ove a parer nostro signoreggia la declamazione, e la filosofia di scuola
a parer nostro signoreggia la declamazione, e la filosofia di scuola toglie all'arte lo
. di giacomo, 11-754: per la canzonetta napoletana addimostrava gusto e grazia particolarissimi
. papini, 8-59: ma se la vita si analizza... allora il
, e di tua stirpe / e de la patria tua gloria e sostegno. giordani
addio prezioso amico; addio: mantenete la salute, e amatemi sempre perché io
s'appaga; / o primavera de la vita, addio! idem, 689:
. pascoli, 407: non fu la vita che un fugace inganno. /
ii-79: addio, addio, orti guardanti la valle; addio scroscio lontano del torrente
v-109: ristetti per dirle addio davvero: la giovinetta volea pur ringraziarmi della compagnia e
leopardi, 30-92: veder d'in su la soglia levar via / la diletta persona
in su la soglia levar via / la diletta persona / con chi passato avrà mol-
speme / di riscontrarla ancora / per la mondana via. giusti, ii-183:
rappresenta i due coniugi che si stringono la mano per dirsi addio. cardarelli,
patimenti. idem, iii-601: questa è la prima volta che io mi dolgo di
: datoci l'addio, s'allontana: la ricerco con gli occhi, ed
: il tramonto è così lento che la luce sembra non riesca a staccarsi da
: colui che se ne va stringe la mano a coloro che restano, e nessun
: con un ballo d'addio si chiudeva la stagione. idem, 3-287: quella
una estrema tenerezza. comisso, 12-97: la sera d'addio fu veramente straordinaria.
. 4. esclamazione che indica la perdita di qualcosa, o esprime contrarietà
tu capirai che voglio dire essermi venuta la gotta, la quale s'è contentata
che voglio dire essermi venuta la gotta, la quale s'è contentata per ora di
prima. verga, ii-324: se mancava la fede, addio virtù dei semplici.
pelo, di quelle tutte bianche con la crestina rossa, e addio pace, i
dipanare. - anche intr. con la particella pronom. carducci, i-979
, 1-240: non pare incredibile che la vita stagionata di un impiegato pensionato potesse
non ricordi; altro tempo frastorna / la tua memoria; un filo s'addipana.
citazioni. addire1, intr. con la particella pronom. essere confacente, conforme
s'addice il piangere, agu uomini la rimembranza. arici, 53: a
1-306: a lui può solamente addirsi la imparziale inflessibilità d'un giudice. tommaseo-rigutini
i sogni s'addirebbero: / posseggono la grazia del candore / che da ogni guasto
. ant. tecn. verificare, controllare la giusta misura. glossario medievale del
glossario medievale del commercio, 24: ne la casa de la mercantia sempre tengano e'
, 24: ne la casa de la mercantia sempre tengano e'consoli...
dodicina e doppia di xii libre e la libra sola et el marco e la sta-
e la libra sola et el marco e la sta- teia, bene adrittate a quelle
quali tutti e pesi e le stateie de la città ogni anno del mese di gennaio
in quella parte, donde ordinavi per la vostra lettera addiritta a me, a
e di colui per cui si dà la sentenza. l. bellini, 5-1-
), avv. direttamente, per la via diretta; senza esitazione, senza
nel buio di quella notte nera come la pece. 2. completamente,
provò una forte delusione. era questa la città? sì, le case erano più
quattro anni di vita romana e addirittura la mia gioventù. sbarbaro, 1-191: la
la mia gioventù. sbarbaro, 1-191: la biondina corrucciata addirittura con chi ride senza
diminuir loro in conseguenza l'altezza dentro la città, concorrerei al far quel taglio
, una stortura); avviare per la via giusta, diritta. guittone
o redina di sapienzia, presta e adizza la lingua mia, di che prestare e
. fossono uditi a ragione, per la loro petizione data allo re, e addirizzati
: renda op- timo rimedio a sostenere la famiglia... e adirizarla e ri-
che vuole fedire, e poi addirizzare la saetta colla sua mano. i nostri
suo ingegno et consiglio per ben guidare la famiglia. alamanni, 5-xxxv: avendo
5-xxxv: avendo io serenissima madama scritta la « coltivazione delle ville »..
nostro favore, e sempre s'addirizzi la narrazione al nostro proposito. monti,
, 425: non lascerò di sottoporla [la ragione] a lei, che,
] a lei, che, se la trovasse insussistente, saprebbe addirizzarmi, senza
4. intr. ant. fuggire per la via più corta lippi, 12-55:
-anche al figur.: avviato per la via giusta; soddisfatto secondo ragione.
ebbe in firenze grande allegrezza, sperando che la fortuna prospera fosse addirizzata a'fiorentini.
. sacchetti, ii-96: ora per la grazia di dio la terra è tutta bene
ii-96: ora per la grazia di dio la terra è tutta bene adirizzata, e
per dividere i capelli, per fare la scriminatura. salvini, 8-26: venere
oro le trecce, e d'oro ornò la chioma. = deriv. da
di * mortificare 'o di 'tentare la disciplina 'con modi aspri o come
può essere addisciplinatrice più provvida che la lode. addispósto, agg. ant
, in certe esequie, additante agli uomini la comune necessità della morte. additare
questo sito, / che per riposo a la sua fine il prese, / con
per raro mostro, / maravigliando, de la mula il parto. marino, 1-142
il parto. marino, 1-142: la gran reggia d'amor, vedila, è
/ ch'io là t'addito inver la destra costa. sbarra, iii-181:
il ciel sereno; / odi strider la rana, e quel baleno / mira
cappellano di fratta: gli fu additata la canonica, ed egli vi entrò con
al figur. iacopone, 7-24: la carne dice: « eo ardo, no
» i... / responne la rascione: « seri detoperata, / e
. angiolieri, 79-8: andando per la via ogn'uom m'addita. petrarca,
, 15-i-57: non posso passar per la strada, che non mi vegga additare,
, xii-32: e te molesta incita [la patria] / di poner fine al
additarsi l'un l'altro il piccolo audace la somma delle proprietà dei singoli atomi che
dei singoli atomi che cacciatore che violava la maestà del loro regno. formano
, 16-61: ma prego che m'addite la cagione, / sì ch'i'la
la cagione, / sì ch'i'la veggia e ch'i'la mostri altrui.
sì ch'i'la veggia e ch'i'la mostri altrui. idem, par.,
a grato che tu diche / quello che la speranza ti promette ». / e
dito, cioè manifestamente quello che promette la speranza. fazio, i-20-22: dove
che ti sgrida, e richiama a la smarrita / strada che pria segnasti,
pucci, iii-218: già nel labro la rosa è impallidita, / la fiamma
nel labro la rosa è impallidita, / la fiamma tua che da'begli occhi uscio
servizi; e il primo sarà di additargli la via ch'io ho battuta per impadronirmi
volerla imparare. idem, ii-29: la mia frusta letteraria, che combatteva in favor
e che voleva additare il male, destò la rabbia de'magistrati e fu soppressa come
. pindemonte, 13-452: ma tu la via, che a vendicarmi io prenda,
a me soccorri. foscolo, ii-2-8: la tua inspirazione... farà sì
simbolismo complesso, i misteri gerarchici e la fede -o piuttosto la mancanza di fede
misteri gerarchici e la fede -o piuttosto la mancanza di fede politica -della carboneria,
solo frutto raccolsi della mia vita, la pace dell'animo. in questa vivo contento
54: guardiamo nel cielo: / la finestra là in alto -mi addita la donna
/ la finestra là in alto -mi addita la donna -è la nostra.
alto -mi addita la donna -è la nostra. = deriv. da dito
breve detto profetico tu vi scorgi additata la strada più compendiosa da farti santo.
verri, 1-67: eccovi in somma additata la strada per diventare un buon medico.
, aristotile essere additatóre e conduttore de la gente a questo segno. additazióne
io, creùsa, iulo, / la casa tutta con preghiere e pianti / stringendolo
ozio, al lusso, / a la lascivia bruttamente additti, / consumavan del
. addovenire), intr. (per la coniugazione: cfr. venire).
: spesso m'adi- vene / che la ciera ò bene -bagnata, / quando mi
protonotaro, 2-58: però com'a la fene [= fenice] / vorria m'
. latini, rettor., 76-22: la seconda maniera è caso, cioè impedimento
1-12: tenemi 'n dottanza / la lunga adimoranza / di ciò c'adivenire ne
può addivenire, e qual può essere la fine del bene o del male. idem
da s. c., 7-2-7: la quale cosa... suole talora addivenire
miri, / così a te, a la morte, addivene. boccaccio, iii-176
colpa, oltre al danno, ho la vergogna. idem, dee., 10-8
molti anni invecchi, / s'empie [la pianta] di rughe, ed increspata
, i-375: e perché essa [la lingua] sciolta e libera e ad
ven- negli fatto di snodare sì ben la favella, e... articolar le
stretti canali dell'epiglottide e sì per la volta della gola e del palato la voce
per la volta della gola e del palato la voce e 'l risona- mento; ma
una qualsiasi decisione se prima non si scopriva la tresca. palazzeschi, 1-162: racconta
famoso giudice. leopardi, 1-317 ^ la regola de'costumi addiviene tanto variabile e
addiviene tanto variabile e tanto incerta quanto la regola della fede? =
colonne volgar. [tommaseo]: perdendo la memoria addivenne furiosa. =
ii-2-65: a tenore d'un articolo addizionale la società si riserva di aumentare d'altri
addizionalità: in o per aggiunta. ma la voce e la maniera sono però di
o per aggiunta. ma la voce e la maniera sono però di scarso uso.
somma e sommare. ma pur troppo la lingua scientifica senti fin dal secolo passato
effetti della francese! viani, 14-286: la cronologia... calcola i secoli
= deriv. da addizione (la voce non è registrata né dalla crusca
calvino, 1-218: fermo, impugnando la manovella dell'addizionatrice, con l'occhio
addizióne, sf. operazione matematica mediante la quale si effettua la somma degli addendi;
operazione matematica mediante la quale si effettua la somma degli addendi; 1'aggiungere una
de'quali fa l'istesso servizio che la moltiplicazione e divisione. tommaseo-rigutini, 242
lontano. con le dita e con la penna faceva sempre addizioni e calcoli.
maometto. magalotti, i-163: siccome la superstizione e le cirimonie esteriori sono un'addizione
forze associate. foscolo, 7-233: la realtà esistente, e le addizioni ideali
che tutte le concezioni dell'intelletto ricevono la forma loro dall'addizione dell'ente.
usufruttuario può eseguire addizioni che non alterino la destinazione economica della cosa.
forma di ragionamento fondato sul principio che la somma di più cose considerate singolarmente e
adobato de lo mio guadagnato! / la sua lengua tagliente, più che spada
palazzeschi, 4-55: dopo essersi addobbate la vita e il collo di fiocchi,
11 petto con qualche altra calìa, la testa con forcine e pettini luccicanti,
cercò una parola più intelligente per addobbare la bugia. 3. guarnire;
da scartabellarsi nella mezz'ora fra la colazione e la passeggiata, per dissertarne
scartabellarsi nella mezz'ora fra la colazione e la passeggiata, per dissertarne a tavola dopo
le frutta e poi rilegarli ed addobbar la sala della biblioteca. beltramelli, iii-617:
biblioteca. beltramelli, iii-617: [la madre], per fame un campione di
preparare, apparecchiare (le pelli per la prima concia). glossario medievale del
e'non mi fusse lecito starvi su la porta senza essere addobbato. caro, 9-905
addobbato di purpuree fasce, / a la rosa leggiadra esser marito. de sanctis
tutto ossa e nervi, parve per la prima volta magnificamente addobbato nelle larghe pieghe
, che vi stava; e dettogli la faccenda, il menò, addobbato il meglio
suo palagio. carletti, 219: [la città] è fabricata de buone
: un gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua
fiori. de roberto, i-48: la sala rossa, discretamente addobbata, capiva
colazione. d'annunzio, v-1-396: la sala era una indicibile meraviglia di colore
. beltramelli, i-62: usciti per la città, poi, videro le principali
salutazione angelica; e in più parti la gran sigla m era ripetuta; in una
né lavoratore né fancello d'alcuno de la dieta arte, non possa overo debbia
. lippi, 8-13: ma qui la musa vuol, ch'io mi dichiari /
d'addobbi e d'emblemi si vedeva la gran contrada per dove passavano. manzoni,
., io (182): talvolta la pompa de'palazzi, lo splendore degli
, iii-693: il tempo ha favorito la festa degli addobbi, che a me
priva di quegli addobbi che nelle grotte la natura si diverte a creare. d'annunzio
, per modo che in dieci anni tutta la città si ripulisca. soffici, 5-257
oh chi potesse penetrar entro a vedere la sontuosità de'loro addobbi, lo splendore de'
v'è quella diversità, che passa tra la figura, e 'l suo figurato.
di quel ricco addobbo dei colli, la visione grandiosa della pianura ancora più emozionante
parecchie alzatine, si dà alle pelli la mezza concia. = deverb. da
. digrossare (il panno, la pelle); ammorbidire. = deriv
. chiabrera, 4-1-346: perché piange la plebe? onde s'addoglia? pirandello,
dolse, altri si dole; / la dimezza. - anche intr. con la
la dimezza. - anche intr. con la particella pronom. cavalca, 10-147
pronom. cavalca, 10-147: la cosa arida e dura non s'addolca,
m'adolza lo cor sovente audire / la fermeza e l'ardire / de li antichi
e addolciata, e per tale ingegno fu la legge tutto l'anno gabbata. guido
, 17-1 (331): abbondarono la ferita e addolciarono la piaga coi medicamento
): abbondarono la ferita e addolciarono la piaga coi medicamento degli unguenti. borsi
o cara, / per addolciarti / la bocca amara. 2. rifl
lambruschini, 1-110: sollievo [è la donna] delle afflizioni dell'uomo,
impetuosi affetti. giacosa, 48: la strada non è che un gran solco
non è che un gran solco lungo la costa. essa sdegna gli addolcimenti dei rigiri
dell'assoluto, quell'abitudine di spingere la verità sino alle ultime conseguenze.
dolce; dolcificare. -anche intr. con la particella pronom.: farsi dolce.
'n un punto / pò far chiara la notte, oscuro il giorno, / e
, non andare in collera, addolcisciti la bocca ». ungaretti, 1-86: accolgo
; dilettare. -anche intr. con la particella pronom. ottimo, ii-533:
più addolcisce nello umano parlare il nomare la persona per lo proprio nome, in ciò
(l'asprezza di una sensazione, la forza di un sentimento, la durezza
, la forza di un sentimento, la durezza di un atteggiamento). -anche intr
atteggiamento). -anche intr. con la particella pronom. albertano volgar.,
: ora i tuoi prieghi hanno addolcita la mia ira, e divenuta sono verso
13-5: ogni fera... / la sua rabbia addolcisce e disacerba. morando
schiere / ecco, per addolcire a la gran diva / de l'alpestre camin la
la gran diva / de l'alpestre camin la noia estiva, / scendon qua giù
insieme e soave, che, aumentando la fiducia, mitigava il dispetto. [
(384):... crescendo la fiducia, addolciva il dispetto].
]. lambruschini, 1-45: non accettano la correzione se non è addolcita da parole
sentiva in core addolcirsi la mestizia e raddoppiarsi il coraggio! d'
il proprio io, sempre serrato come la polpa d'un frutto acerbo intorno al
mia sinistra lungo -figur. addolcire la pillola: attenuare l'amarezza di un
cosa: si era trovato uno che la prendeva con la sola camicia, perché
si era trovato uno che la prendeva con la sola camicia, perché la sapeva saggia
prendeva con la sola camicia, perché la sapeva saggia, timorata di dio, obbediente
, obbediente alla madre. e addolcendo la pillola, la principessa si lasciava scappare
alla madre. e addolcendo la pillola, la principessa si lasciava scappare di tanto in
render lieto. giamboni, iv-143: la buona difensa addolcisca li cuori turbati degli
. g. villani, 11-3: la quale [divina scrittura] non pur riprende
desti le parti che dormono: per la suavità armonica addolcisca quelle che sono turbate:
che sono turbate: e finalmente per la consonanza di diverse cose scacci la dissonante
finalmente per la consonanza di diverse cose scacci la dissonante discordia. cellini, 2-98 (
, starsi. papini, 28-27: la stracca ottava del barrocciaio che addolcisce la
la stracca ottava del barrocciaio che addolcisce la solitudine e accompagna la calata d'un sole
barrocciaio che addolcisce la solitudine e accompagna la calata d'un sole invisibile. sinisgalli
sole invisibile. sinisgalli, 3-80: la pietà / sola dell'aria addolciva i
umano. - anche intr. con la particella pronom. botta, 4-150:
i costumi,... avanzandosi la civiltà, veggiamo che i grandi delitti
infatti che lo studio dei classici e la società dei giovani allievi addolcissero il suo
, par., 6-121: quindi addolcisce la viva giustizia / in noi l'affetto
voce, abbassarla. -anche intr. con la particella pronom. beltramelli, ii-229
. beltramelli, ii-229: e talvolta la sua calda voce si addolciva fino a
2-78: mostrava di addolcire di gratitudine la patita e chiusa fisonomia. moravia,
cortine addolciva. calvino, 1-321: per la floridezza del corpo, sodo, anzi
più di trent'anni. -modera la redurezza dei versi di un componimento poetico
clima). -anche intr. con la particella pronom. testi fiorentini, 191
. ling. rendere sonoro un fonema (la s, la z, ecc.
sonoro un fonema (la s, la z, ecc.).
colleghi dava dell'eccellenza addolcendo alla romagnola la zeta in esse. 10.
. pitt. ammorbidire i colori, attenuare la crudezza delle tinte. -anche intr.
crudezza delle tinte. -anche intr. con la particella pronom. vasari, ii-331
vasari, ii-331: costui imitò sempre la maniera del bellini, la quale era
imitò sempre la maniera del bellini, la quale era crudetta, tagliente, e secca
barlume sottile. pea, 3-104: la camera, tappezzata di rosso, era calda
in rosa. alvaro, 9-470: la città... addolcisce coi colori dei
. addolcisce coi colori dei suoi edifici la crudeltà del troppo sole. 12
pianta, un metallo; in generale la terra. balducci pegolotti, i-339:
13. anche intr. con la particella pronom. ant. farsi più
diaforetici, i medicamenti addolcitivi l'acrimonia e la mordacità degli umori, i medicamenti corroboranti
, addolciti dalla vostra benignità, desiderar la vostra felicità e la vostra esaltazione.
benignità, desiderar la vostra felicità e la vostra esaltazione. marino, 1-2:
vita breve. pea, 6-128: la faccia fresca e liscia. e addolcita
alta montagna addolcita di toni cupi per la pioggia recente. baldini, i-624:
magalotti, iv-25: una volta che la molla è addolcita che la lingua è
volta che la molla è addolcita che la lingua è dirotta che il braccio è agilitato
il canto addolcitore delle fatiche. - la speranza superba non è addolcitrice di dolori,
irritatrice. addolire, intr. con la particella pronom. (rrìaddolisco,
dolire (v.). propria sostanza la voce di questa grande fraternità addoloraménto
baretti, ii-288: via via con la vostra stolta solitudine, doloroso. co'
1-315: in evento... che la donna fosse viaddolorare, tr. (
prima per l'imprudenza e poi per la paura del re. comisso, 21-80:
. 2. intr. con la particella pronom. sentir dolore, pena
corno pensava, / addolorava che no la compia. seneca volgar., 1-59
perch'io affretti un poco di tempo la morte ch'a tutte le cose è
è comune. sacchetti, ii-267: ne la morte di cristo il sole e la
la morte di cristo il sole e la luna oscurorono, e'cieli adolorarono. ottimo
addolorò. alberti, 152: piango la nostra sciagura e ora tanto più adoloro.
frana, tra i ritratti / palpitava la lucciola di un lume / davanti al cuore
in casa c'è una ragazza, la mia unica figlia, che muore »
a questi infelici bisogna fare intendere vivamente la miseria del loro stato usando il ferro
addolorati e allegri. alfieri, i-13: la privazione della sorella mi avea lasciato addolorato
disgrazia dei cugini da dimenticare perfino che la morta era sorella della sua propria madre
annunzio, iv-1-165: ho tutta quanta la testa addolorata come se fossi rimasta sospesa
casa sostenuto dai miei amici, con la mia gamba addolorata e zoppicante, ebbi
. tasso, ii-io: se non la grandezza del tormento, almeno la novità
non la grandezza del tormento, almeno la novità e la stravaganza farebbe questa falsità
del tormento, almeno la novità e la stravaganza farebbe questa falsità tollerabile ne la
la stravaganza farebbe questa falsità tollerabile ne la lingua d'uno addolorato. d'annunzio,
. grande cavità del corpo che forma la metà inferiore del tronco, comprendente gli
bencivenni, 3: con esso tutta la cassa dello addomine grossamente impiastrando. redi
e le viscere deirabdomine, si sconcerti la cribrazione de'fermenti, \ vallisneri, iii-
dire che portava in avanti il petto e la parte superiore dell'addome. sinisgalli,
e dai grandi arti. 2. la parte caudale del corpo negli artropodi;
parte caudale del corpo negli artropodi; la parte terminale negl'insetti (dopo il capo
plutarco volgar., 223: così addimesticata la isola, che del tutto era fatta
... una brama nobilissima di raggentilire la barbarie, di addomesticare ciò che era
per bene. beltramelli, i-711: la pelata vergine aveva addomesticato il moribondo,
panzini, ii-29: non si lascia [la ginestra] addomesticare nei giardini al servizio
7-82: ha imparato presto ad addomesticare la sua disperazione. 4. rifl
, 266: voi avete creduto che non la si commovesse punto alle vostre dimostrazioni,
. v.]: terra, con la mitezza e soavità del suo nutrimento,
... succhiano il sangue e lasciano la ferita aperta per poi andare a lambire
addomesticamento che addomesticabile, il quale dice la mera possibilità. idem [s
.]: né l'addomestichevolezza, né la selvatichezza sono, di per sé,
come a taluni pare: ma conviene secondo la norma d'altri indizi giudicarle.
, parte occupandoti a l'opre de la mente e parte a l'operazion del corpo
. 2. intr. con la particella pronom. ant. e dial.
ammansata e addomesticata e risanata, accetterà per la benignità della stagione convenientemente non pur le
in apparenza addomesticata, egli meditava continuamente la fuga. 2. figur.
subito indietro pel fastidio che gli dava la natura addomesticata e pettinata.
giudiziarie. pellico, 11-68: la mia mestizia era per altro tranquilla.
23-81: ma non da tutti è udibil la ferina voce [degli elefanti],
: si messero [gl'innamorati] sotto la quercia dove si credevano di essere più
: il quale addoppiaménto, col por la stessa lettera due volte allato allato per
danno, più gravemente s'adira; ché la doglia s'addoppia quando da colui,
i vanni. fazio, i-20-5: la mia doglia non è sola, / anzi
/ ch'a lo sfogar s'annoda ne la gola. arrighetto, ii-1-181: la
la gola. arrighetto, ii-1-181: la notte piango e adoppio lo pianto,
piango e adoppio lo pianto, e la ragunanza de'dolori cresce. idem, ii-4-7
potentemente da ogni luogo armata: per la quale cosa credo che le loro forze
. campanella, i-69: bello è la nave o il cavalier armato / veder,
, ma non ho modo di dargli la sicurtà che egli desidera. monti, 4-552
, 118: e quando / dispogliata è la terra, e già s'attrista /
che si sente percosso, ei non la trova / che ne'prosperi casi. tommaseo-
, ma forse... può dire la cosa con maggiore efficacia. senonché,
. borgese, 6-52: facesti come la madre al querulo / fanciuilo che per
madre al querulo / fanciuilo che per la strada s'attarda: / ella, severa
alamanni, 6-8-112: il re famoso la possente mano / ha sempre in alto
addoppia. tasso, 18-81: urtò la trave immensa; e cosi dure / ne
trave immensa; e cosi dure / ne la torre addoppiò le sue percosse, /
salde giunture / lentando aperse, e la respinse e scosse. 3.
cioè se noi vorremo addoppiare o raddoppiare la lunghezza della battaglia, e scemarne la
la lunghezza della battaglia, e scemarne la larghezza. dizionario militare [1847],
e quelle donne che incannavano e addoppiavano la seta per gli suoi traffichi. arici,
funicello addoppiato. carletti, 60: la nave faticava molto a causa dell'argento
1815 l'austria tornava addoppiata di dominio con la venezia. addoppiatóio, sm.
addoppiatura, sf. operazione per addoppiare la seta. b. davanzati,
, sm. tess. l'addoppiare (la seta). = deverb. da
5. caterina de'ricci, 368: la madre priora reverenda e la madre soppriora
368: la madre priora reverenda e la madre soppriora con tutte le nominate vi ringraziano
, 1-107: e questo volle significare per la luce ver- miglia, e per lo
331: il perdimento d'ogni furore e la temperanza neltaddormentamento di questo furore. serapione
1-170: galieno dice, questo animale [la torpedine] si è marino, ed
il pongha a dormire, e meni la culla bellamente e soavemente, e, al'
, al'adormentare del fanciullo, dee la nodricie dire belle parole, e dilettevole
con esso adormentarlo. leonardo, 2-125: la serena sì dolcemente canta, che addormenta
. d'annunzio, v-1-270: mi ricorda la voce giovenile di mia madre, che
, lo aveva addormentato tante volte con la nenia melanconica di strane canzoni. jahier,
sul tavolaccio delle stazioni; ho controllato la sua salute giornaliera; gli ho conservato la
la sua salute giornaliera; gli ho conservato la gioia della fatica. slataper, 1-132
non placa. comisso, 12-44: durante la guerra certi nostri aviatori per sostenersi nei
potuto addormentarli e perderli, usavano fiutare la cocaina. marotta, 6-134: domanda altro
dell'osteria. sinisgalli, 3-71: la luna che addormenta / i guardiani sulle frasche
. 2. intr. con la particella pronom. prender sonno, cadere
puosela allato alla fontana, e, posta la guancia sopra la guamacca, s'addormentò
fontana, e, posta la guancia sopra la guamacca, s'addormentò. dante,
12 (54): misimi ne la mia camera, là ov'io potea lamentarmi
udito; e quivi, chiamando misericordia a la donna della cortesia,...
: con un fastel di fior sotto la fronte / erasi addormentato a piè d'un
o non piuttosto, ch'esse svelino la debolezza de'dominatori? pascoli, 691:
un dolore, un bisogno fisico, la forza di un sentimento); svigorire,
i sensi, le facoltà intellettuali, la sensibilità morale). -anche intr. con
sensibilità morale). -anche intr. con la particella pronom.: impigrirsi, farsi
plutarco volgar., 3-255: guidò la mente per riposo e per quiete al
per quiete al porto di filosofia, risvegliando la parte contemplativa dell'anima, e addormentando
arrighetto, 235: in qual luogo la tua peregrina mente si addormenta? boccaccio,
l'ascoltare. idem, 9-276: la povertà è esercitatrice delle virtù sensitive, e
desta- trice de'nostri ingegni; laddove la ricchezza e quelle e questi addormenta.
forze, e in petto / addormentarmi la natia virtude. foscolo, ii-2-45: consigli
mazzini, ii-127: seminate collo spionaggio la diffidenza! cacciate i delatori nelle famiglie;
famiglie; addormentate col lusso, e la corruttela le classi agiate de'cittadini.
fondo all'anima. penna, 99: la luna di settembre su la buia /
99: la luna di settembre su la buia / valle addormenta ai contadini il canto
. grazzini, 2-36: ora sendosi la cosa di guglielmo addormentata, e già
6. intr. con la particella pronom. di un fenomeno fisico
7. tr. intorpidire; provocare la paralisi temporanea di un arto, di
mattioli, 1-341: è questo pesce [la torpedine] di tale e tanta forza
similmente preso con l'amo, passando la forza della proprietà sua per le
marino, 12-61: s'a l'esca la torpedine s'aventa / toccando l'amo
il laccio, / scorre ratto a la canna ed addormenta / del pescatore assiderato
. tr. agric. ant. addormentare la terra: privarla della capacità vegetativa.
capacità vegetativa. -anche intr. con la particella pronom. trinci, 1-120:
i loro germogli. idem, 1-214: la troppa umidità raffredda e addormenta la terra
: la troppa umidità raffredda e addormenta la terra. 9. medie.
. provocare il sonno artificialmente, togliere la sensibilità (per mezzo di anestetici).
ammazza. moretti, i-427: addormentarlo con la narcosi cloroformica non si può. basterà
. grazzini, 3-1 (255): la donna per il romore si destò,
deh, or foss'io col vago de la luna, / addormentato in qua'che
tacitamente dimorerai tanto che coricata e dormire la vedrai, e poi che addormentata sarà,
tuo disio. sacchetti, 192-52: tu la fai forse tanto vegliare che quando ella
2-28: si udì rispondere da una voce la quale aveva tuttora alcunché d'addormentato e
voluttuoso. pascoli, 962: [la luna] alluminava nella stanza bruna / il
dipintore addormentato. panzini, ii-287: la fani è ora come i bacolini da
si svegliano, guai se non c'è la foglia pronta! negri, 2-832:
non rispondeva, né riapriva gli occhi, la sollevò di peso e la portò attraverso
occhi, la sollevò di peso e la portò attraverso quella folla come si porta un
, ii-249: intorno a lui anche la terra taceva, addormentata, in un riposo
nella carne. passavanti, 167: la innata concupiscenza, che nella vecchia carne
, si cominciò a svegliare, e la favilla quasi spenta si riaccese in fiamma
vertù] da crudele obumbrazione offuscate con la sua forza sospinse in chiara luce.
cioè di avere addormentato animo e sonnacchioso; la qual cosa ci rende poco amabili a
l'addormentata virtù, né permise che la città s'annighittisse nell'ozio. magalotti,
rattacconare quando avrò agio, e che la fantasia, che a questi giorni pare in
imbarcati sopra un grosso motoscafo che mette la rivoluzione in un povero addormentato canale cittadino
: mi pareva di sentirlo muovere per la casa ancora addormentata e buia, svegliare