ch'alle mura / si trovar de la terra e in su la porta. /
trovar de la terra e in su la porta. /... / la
la porta. /... / la porta è chiusa. castiglione, 190
volta quivi arà avuto grazia di contemplare la sua donna. a. f
, / odi il martel picchiare, odi la sega i del legnaiuol, che veglia
chiuse s'impasta il pane, e la stanza è piena del calore acido che
che emana il lievito, v'è la stessa atmosfera d'una natività. -figur
questi argomenti della ragione hanno trovata chiusa la porta del mio cuore, perch'io
tra'popoli diffuso / alletta tutti a la mercé proposta, / onde non trova alcun
è nascosta. leopardi, 16-2: la mattutina pioggia, allor che l'ale /
/ battendo esulta nella chiusa stanza / la gallinella, ed al balcon s'affaccia
involto con cura (un'apertura, la bocca di un recipiente, di una
interruppe di nuovo, per assicurarsi se la tasca fosse proprio chiusa, per palpare
chiusa, per palpare il biglietto attraverso la stoffa. 5. privo di
ariosto, 9-29: col fuoco dietro ove la canna è chiusa, / tocca un
pena. d'annunzio, iv-2-908: la loro fraternità vigeva già dalla prima giovinezza,
che s'addensasse intorno a me con la lentezza di quell'ombra crepuscolare. e
dante, conv., iv-xxvii-4: appresso la propia perfezione la quale s'acquista nella
, iv-xxvii-4: appresso la propia perfezione la quale s'acquista nella gioventute, conviene venire
, le palpebre, le labbra, la bocca, le mani, il pugno,
loro alcuno senso (dal quale comincia la nostra conoscenza), pure risplende nel
risplende nel nostro intelletto alcuno lume de la vivacissima loro essenza, in quanto vedemo le
voi infino in questa terra abbiate recata la bocca chiusa. s. agostino volgar.
s. agostino volgar., 4-45: la mano tua sta chiusa e aperta;
aperta; come ti piace, che tu la puoi aprire e chiudere, e così
aprire e chiudere, e così ti piace la mano tua aperta come chiusa. ariosto
ariosto, 27-63: e, tratto da la colera, avventosse / col pugno chiuso
le mani. tasso, 8-33: chiusa la destra, e 'l pugno avea rivolto
de l'imperatore e a gli altri de la corte cesarea, a'quali per lo
non teneste mai chiuse le mani de la vostra liberalità. marino, 10-42: tempo
sporgente dalle coltri e l'altro arrotondato sopra la fronte come un bel angelino addormentato.
». montale, 15: entra la luna / d'amaranto nei chiusi occhi,
10. calato, abbassato (la visiera, la celata dell'elmo)
. calato, abbassato (la visiera, la celata dell'elmo). ariosto
ariosto, 36-36: quella già con la visiera chiusa / venia. 11
dove all'incontro, sventate, per la poca o niuna resistenza che incontrano al
che fa uscire il suono a fatica (la gola). d'annunzio, iv-2-52
annunzio, iv-2-52: nella stanza accanto, la moglie vegliava atterrita, stringendosi le coperte
, stringendosi le coperte addosso, con la gola chiusa da un singulto, rabbrividendo se
da siena, i-15: mi pare che la via della verità sia chiusa in voi
mezzo il bosco, / con tal rumor la chiusa via si fende. tasso,
mandati, / da cui si debbia agevolar la via, / e i vóti luoghi
franchi proferir potrebbe: / chiusa è la via? natura al mio nemico /
., 16 (285): trovaron la strada chiusa con travi e con carri
arabico, o mar rosso, che la fanno come penisola. manzoni, pr.
vestigi / del saper discoperse, e feo la chiusa / valle sonar di così nobil
piana / che d'ogni chiuso cor volge la chiave. tommaseo, i-110: son
, / che a grugno stufo / la gente scansano / facendo il gufo, /
abitò [diogene] in una botte, la quale elli volgeva; la state chiuso
una botte, la quale elli volgeva; la state chiuso contra il sole, e
, 78: beato te, che a la reai pregione / per te stesso sei
imperadrice per consegnarla: e di poi la battaglia con se medesimo in che passò
con se medesimo in che passò tutta la notte appresso, chiuso dentro ima stanza;
, chiuso dentro ima stanza; e la vittoria in che ella si terminò. manzoni
., 15 (270): la cordicella [del manichino] circondava il
di modo che, girandoli, ristringeva la legatura a volontà; e con ciò
ciò aveva mezzo, non solo d'assicurare la presa, ma anche di martirizzare un
ciriege e gettava giù i noccioli, e la gente si accapigliavano per raccoglierli e di
, / cerchiamo un segno che superi la vita. pavese, 4-267: non mi
dolori della podagra, gli baciò ginocchione la mano. 20. ben custodito
, siringo, ornai da chiuso ovile / la greggia ai paschi, ai tepidi ruscelli
/ costui si porti; e sarà mia la cura / che tutto ei sveli.
ristretta e intima (l'esistenza, la vita); riservato, limitato a
darsi un po'di svago, per vincere la depressione nervosa che tanti anni di chiusa
del buio? e che il laceramento, la trasformazione di quella vita, accadessero proprio
di quella vita, accadessero proprio per la vittoria dell'uomo contro l'oscurità?
lui; ed in questo si manifesta la condizione del furo, che sempre cerca d'
se tu avessi cento larve / sovra la faccia, non mi sarìan chiuse /
non dovevi tu sì lungamente / celarmi la cagion de la tua fiamma, / se
sì lungamente / celarmi la cagion de la tua fiamma, / se la fiamma celar
cagion de la tua fiamma, / se la fiamma celar non mi potevi. i
tasso, 4-27: e in su la prima sera / parte, e tiene sol
infallibil ragione, per cui provare, la natura doversi compiacer d'esso, e dilettarsene
tornielli, 485: di notte oscura la menan per mano / entro i segreti del
gli anelli che stanno entro compongono tutta la scala delle virtualità e passioni umane,
l'affetto di famiglia, il terzo la religione, il quarto la carità fraterna
il terzo la religione, il quarto la carità fraterna, e così via via fino
tutti, e si trova essere per avventura la scienza del bene e del male.
sorse per mezzo del chiuso ardore / la vena inestinguibile e gioconda / del riso
, s'alimenta / della chiusa passione, la ritrova / a ogni angolo più intensa
7: non è sì chiusa [la scrittura] che uomo se ne debbia
di punte per respingere l'affetto altrui e la bellezza delle cose di fuori. giusti
. verga, 4-82: dover celare sempre la febbre dei guadagni, la botta di
celare sempre la febbre dei guadagni, la botta di una mala notizia, l'impeto
di ima contentezza; e aver sempre la faccia chiusa, l'occhio vigilante,
faccia chiusa, l'occhio vigilante, la bocca seria! cicognani, 3-16: la
la bocca seria! cicognani, 3-16: la mamma... guardava, appassionata
giuseppina, il curato di lasnigo raccomandò la maria: chiusa e dura, questa
anche ai pidocchi. pratolini, 9-326: la mamma non è mai entrata in confidenza
interna. d'annunzio, i-535: la luna diffonde / pe'cieli suo latte
/ profonde. papini, 8-51: la campagna che sento io, la campagna
8-51: la campagna che sento io, la campagna mia, è quella di toscana
dei solitari. alvaro, 9-22: la montagna si presentava davanti a noi chiusa
piante negli orti nelle vailette umide attestavano la vita umana. pavese, 4-263:
corridoi s'andava sotto i tetti, e la grande cappella semibuia, facevano un mondo
avversari, angli superbi, / celebrate la fuga; e dite al vostro / re
ora toma il bel tempo ». alzò la testa e: « dico »,
genti non ci è nel machiavelli che la se'mplice base scientifica, un punto di
successori. il suo campo chiuso è la politica e la storia. dossi, 76
suo campo chiuso è la politica e la storia. dossi, 76: egli
dovevamo saperlo che l'amore / brucia la vita e fa volare il tempo.
[giuoco], il quale con la lancia più vicino alla terra colla sua punta
oltra misura, il ponte passa / con la vista alta e sotto l'arme chiuso
; / va su l'aviso e tien la spada bassa, / come colui che
bambino. aretino, 8-37: bascia la balia il bambino ch'ella allieva,
un fuoco d'artifizio di tenerezza, la madre la chiama con nomi d'animali
fuoco d'artifizio di tenerezza, la madre la chiama con nomi d'animali: pulcino
pulcino, ranocchia, maomao... la bacia dappertutto: sul viso che repugna
che repugna come sul culetto baldanzoso. la metterebbe in bocca potendo, zuccherino,
: avvi anche una maestra di scolari, la quale non sapendo in qual altra dottrina
che, nel muoversi, dimena ridicolmente la parte deretana. slataper, 1-88:
e affetti... altre più a la cultézza e ornato attendano. b.
alberti, 300: io mi compererei la posessione de'miei danari, che fusse
miei, acciò che io con più amore la facessi governare bene et molto culti vare
naturali. marsilio ficino, 2-153: la città non è fatta di pietre,
v. coltivare), che ha mantenuto la forma lat. deriv. da cultus
andiamo, se vi piace, a vedere la possessione: vi mostrerò molte belle cultivazióne
tasso, 13-i-1147: e s'ovunque la fama intorno vole, / non sol
1336: così [come gli alberi secondo la coltura] l'animo ancor, se
,... / in don la offerse al padre nilo, e
manifesta: rito, liturgia. -secondo la teologia cattolica: culto pubblico: quello
sendo ambasciatore a napoli pe'fiorentini, la sua maestà lo fece invitare la notte
, la sua maestà lo fece invitare la notte di pasqua di natale all'ufficio.
. serdonati, 7-57: e per la guardia, e per il culto di
gran santità. tasso, 11-ii-409: la contemplazione è de le cose rivelate,
attendono a'sacrifici e al culto de la religione, l'altra de gli scolari
come una tavola della sommersa nave de la religion e colto di noi [dei
hanno verun culto di religione, conoscono la poesia. alfieri, vi-54: il prence
riam. foscolo, iv-334: dove la ragione non è inviscerata nelle leggi e
col culto. pavese, 4-250: la cosa più bella del culto, degli altari
a respirare sotto il cielo, e la portiera ricadeva, si era liberi, vivi
della collettività, istituzionalmente organizzata, che la pratica: comunità religiosa, chiesa,
il linguaggio ricusa l'espressione che significherebbe la coesistenza di rivelazioni diverse, perché la
la coesistenza di rivelazioni diverse, perché la ragione la riconosce impossibile. -culti
di rivelazioni diverse, perché la ragione la riconosce impossibile. -culti acattolici:
vario tipo (e si può avere la condizione d'intolleranza, di tolleranza,
di libertà o di parità legale con la chiesa cattolica). -culti ammessi:
-culti ammessi: nell'ordinamento giuridico precedente la costituzione repubblicana, quei culti acattolici per
un'apposita disciplina rivolta sia a garantirne la libertà e i diritti come istituzioni,
, 103: busso forte all'usciolo sotto la loggia: nessuno risponde. sarò io
nessuno risponde. sarò io a sorprendere la rigida parente che aveva tante cose da
l'onore che si dimostra a qualcuno per la sua eccellenza e dignità; oggetto di
s'appartengono. firenzuola, 283: la vera venere, accorgendosi che le celesti
condusse i cavalli in battaglia e solamente la lancia non fu ardito di toccare,
insegne e l'imprese, lascia sola la libertà del parlare come peso troppo grave
italia] con disprezzo, intanto che la spagna l'adora con una maniera di culto
culto glorioso in quel luogo ove più la civiltà e la prosperità della nazione vogliam
quel luogo ove più la civiltà e la prosperità della nazione vogliam che si mostri
verità, e tale da rendere disperata la causa dei persecutori suoi. leopardi,
oggi è questo il cancro che rode la razza latina nel pieno fiore della coltura
forte ingegno. idem, i-725: ammiriamo la pronta e lieta conversione del popolo italiano
in segrete cerimonie per insegnarmi a rivivere la vita degli antichi iddii. b.
poco, guardando al pieno seicento, la lode che si suol dare al culto
inchinarsi. alvaro, 7-109: varrebbe la pena di soffermarsi su tale carattere dell'
2-295: anche questa di voler conservare la casa come un sacrario, era un'
che stanno in timore e che sono sotto la custodia del maestro. tasso, 16-30
culto della persona. marchetti, 4-202: la donna stessa / con l'azioni piacevoli
cavalli,... / tengon la notte e il giorno. 6
e di fama serve anzi a contaminare la felicità delle lettere e de'loro cultori.
!... tu sei 'la verginità della mente ': e perciò tanto
sempre l'immenso vantaggio di durare tutta la vita de'tuoi cultori.
e l'altra sicilia, dove faccia la residenza; come vi ha tre templi miei
] si avessi potenzia di far turbare la tranquilla serenità dell'aria, convertendo quella
. bruno, 3-628: in luoghi de la terra in questi tempi si scuoprono de
geopo- nico atto solo a discernere se la mano del cultore meni con la debita
se la mano del cultore meni con la debita obliquità le falce pel prato e con
debita obliquità le falce pel prato e con la giusta dirittura l'aratro pel campo.
/ suda, e incallisce al vomero la mano. monti, 16-557: allor
mugghiando, e del cultore / corrompono la speme e la fatica. manzoni, 229
del cultore / corrompono la speme e la fatica. manzoni, 229: qual
nelle ore che le cure della famiglia la lasciavano libera. ma a chi le ne
ardenti. monti, x-2-284: sotto la mano della pia cultrice / ricevean nuove leggi
3-34: abbiamo dottrina di non cercar la divinità rimossa da noi, se l'
che gli coltori degli altri mondi non la denno cercare appresso di noi, l'
feconda / quinci e quindi spiegar varia la chioma, / s'avien ch'arte cultrice
, / che mescolando il pampino e la fronda / curva le verdi braccia a
il sacerdote durante il sacrificio, sgozzando la vittima, quando si trattava di animali
trario', colui che ne'sacrificii colpiva la vittima con un asce, o con una
asce, o con una mazza, e la scannava subito. = voce
; altro è l'ornamento, altro la cultura. d. battoli, 13-3-10:
quella coltura di non pochi anni, con la quale oggidì alleviamo nello studio delle scienze
studio delle scienze e della religiosa perfezione la nostra gioventù. magalotti, 9-2-160:
contenteranno di vederle così in superficie, onde la cultura sarà più universale, ma più
che colà solamente regnasse lo spirito, la vivacità, la leggiadria, la gentilezza e
regnasse lo spirito, la vivacità, la leggiadria, la gentilezza e la coltura.
spirito, la vivacità, la leggiadria, la gentilezza e la coltura. p.
vivacità, la leggiadria, la gentilezza e la coltura. p. verri, i-135
stile, e di quella coltura che allontani la lingua vostra dalla barbarie, scrivete.
proprie facoltà abbrevia incredibilmente il tempo e la fatica deltimparare. de sanctis, lett
e civile, metterla in comunicazione con la coltura straniera, avvicinare e accomunare le
più, ogni seme ideale, che sparga la scienza e l'arte. svevo,
lottatore che dava risalto alla mia debolezza, la mia cultura, la mia timidezza.
mia debolezza, la mia cultura, la mia timidezza. d'annunzio, iv-1-167:
. d'annunzio, iv-1-167: possedeva la coltura abondante e varia, l'imaginazione sviluppata
e varia, l'imaginazione sviluppata, la parola colorita di chi ha veduto molti paesi
ingegno non ha nemmeno cultura, perché la cultura non è davvero tale se non
a'luoghi quando si trattava di accrescere la mia coltura. alvaro, 7-61:
sono le convenzioni più squisitamente civili; la cultura in quanto educazione e perfezione interiore
il rispetto della persona umana; e la solidarietà; e il pudore della propria
e faccendo contra loro tormenti, trovò la croce di cristo, la quale andava cercando
tormenti, trovò la croce di cristo, la quale andava cercando. tasso, n-ii-313
cato, che, sì come ne la prudenza e ne la intelligenza de le
, sì come ne la prudenza e ne la intelligenza de le lettere agguaglia il padre
con l'affabilità de'costumi e con la coltura de l'umane lettere a ciascun altro
grandissima, a cui venne in aiuto la coltura della dottrina. parini, 830
pregi poetici, merita d'esser riguardata la cultura della lingua e la nobiltà e
esser riguardata la cultura della lingua e la nobiltà e la ricchezza dello stile. alfieri
cultura della lingua e la nobiltà e la ricchezza dello stile. alfieri, i-183:
religiosa di giovanni, degli orizzonti che la breve conversazione aveva pure aperti alla sua
con l'ingegno dello storico, si procura la cultura storica; chi nasce con l'
chi nasce con l'ingegno del poeta, la cultura poetica; chi con quella
poetica; chi con quella del filosofo, la cultura filosofica: nel mondo dello spirito
. nievo, 223: nei primi la gravità il riserbo la credenza se non
223: nei primi la gravità il riserbo la credenza se non l'entusiasmo e l'
da piovano in cappellano; nei secondi la coltura classica, la libertà filosofica, l'
; nei secondi la coltura classica, la libertà filosofica, l'eleganza dei modi
, l'eleganza dei modi, e la tolleranza religiosa erano instillate dai liberi colloqui
una piccola borghesia ostinata nella credenza che la cultura classica nobiliti l'uomo e la
la cultura classica nobiliti l'uomo e la sua famiglia. -alta cultura:
anche dall'esperimento; e in lui la curiosità diveniva più acuta come più si allargava
diveniva più acuta come più si allargava la conoscenza. panzini, iii-784: i nostri
maestro, che... sembrava la persona meno importante ed era la persona
sembrava la persona meno importante ed era la persona principale; e l'unica che legasse
unica che legasse al mondo della coltura la nostra fatica privata e gelosa. baldini,
, 69: mi ha molto divertito la storia della conferenza di innocenzo cappa. questo
, 1-44: i passi che faremo verso la coltura non faranno che renderci servi degli
verdeggiava immortale. manzoni, 424: la mitologia, diffusa perpetuamente nelle opere degli
riverenza superstiziosa. leopardi, iv-195: la educazione buona, la coltura de'costumi
leopardi, iv-195: la educazione buona, la coltura de'costumi e delle menti,
menti, conservano nella società degli uomini la giustizia e la mansuetudine. cattaneo,
nella società degli uomini la giustizia e la mansuetudine. cattaneo, ii-2-176: sembra
. cattaneo, ii-2-176: sembra che la civiltà penetrasse navigando su per la corrente
che la civiltà penetrasse navigando su per la corrente del po; giacché l'accesso al
, lett. it., 1-6: la sicilia avea avuto già due grandi epoche
grandi epoche di coltura: l'araba e la normanna. il mondo fantastico e voluttuoso
, 69: in generale penso che la cultura moderna (tipo americano),
di declino della cultura, poiché è la cultura a scoprire la vita associata coi
, poiché è la cultura a scoprire la vita associata coi suoi bisogni e le sue
3-346: per essere delineatore del campo de la natura, sollecito circa la pastura de
campo de la natura, sollecito circa la pastura de l'alma, vago de la
la pastura de l'alma, vago de la coltura de l'ingegno e dedalo circa
d. bartoli, 43-2-35: aggiunta la coltura dello spirito con che la compagnia si
aggiunta la coltura dello spirito con che la compagnia si studia d'allevare i suoi
, le dispute meramente grammaticali, infine la letteratura delle nude parole, annoia ora
letteratura delle nude parole, annoia ora la dio mercé gran numero di persone che non
, le scienze, le arti, la coltura dello spirito. panzini, i-61:
luminari del cielo [il sole e la luna] deputati da dio al servigio de
, relativo alla cultura, che concerne la cultura. rigutini-cappuccini, 187: 'culturale'
c. e. gadda, 393: la gran parte [dei suoi scritti]
, avv. per quel che concerne la cultura; sul piano della cultura.
, incoloro, usato nell'industria per la preparazione delle resine cumaroniche. =
isolanti; nell'industria sono usate per la fabbricazione di lacche, di vernici,
violetti o rosei; i semi dànno la fava tonca (usata per aromatizzare il
per aromatizzare il tabacco); anche la corteccia e il legno sono profumati.
, un po'compresso, usato per la preparazione di alcuni liquori (soprattutto il
come il finocchio...; ha la radice bianca, quasi arida nella superficie
e farisei ipocriti, percioché voi decimate la menta e l'aneto e 'l cornino
grandi della legge: il giudicio e la misericordia e la fede. dizionario del commercio
: il giudicio e la misericordia e la fede. dizionario del commercio, iii-1174
pascoli, 741: si voltò celando la mannella / della sua messe. ma
ma con un sorriso / a lui mostrò la sua panthide, e disse: /
. papini, 20-370: pagano puntualmente la decima della menta, della ruta, del
e dell'aneto ma non hanno in sé la giustizia, la misericordia e la fedeltà
ma non hanno in sé la giustizia, la misericordia e la fedeltà.
sé la giustizia, la misericordia e la fedeltà. = voce dotta,
deriv. dal gr. xùjxivov. per la cit. di diodati e di papini
operato / e molto male ho cumulato ne la mia vita passata. bisticci, 3-105
opinione s'accosta in un certo modo la scuola de'teologi nostri disputando tuttavia della
glorie, cumulando i copiosi sussidi che la quiete, il ritiro, la vita
che la quiete, il ritiro, la vita celibe e frugale, e il comune
, ma quella eziandio che in tutta la guerra e in cotanti mesi fosse stata
dar diletto alla gola, e che fa la vigliacca e vergognosa professione di andare a
telminti turbeilari dell'ordine alloecoela: hanno la faringe variabile, l'intestino sacciforme e uno
signore ', de'quali uno solo la conterrà unicamente, e tutti gli altri
[requisito] che si faccia [la presentazione a un benefizio] di una persona
padroni laici, alli quali si concede la facoltà di fare una presentazione cumulativa solamente
esprimere una cosa che faccia a'calci con la pittura, essendo l'idea cumulativa dell'
le seguenti abbracciarono le precedenti, secondo la natura progressiva e cumulativa di ogni svolgimento
punto il popol senza legge / rompe la fede e 'l cumulato mele, / suo
in tutti i movimenti suoi portino tutta la leggiadria, tutti i gentil costumi, tutto
situazione propria della scuola francese: donde la magnifica unità e semplicità onde ella è
vita tutto il mondo circostante, perché la concentra tutta nel suo protagonista; il
d'operai a domicilio i quali ricevono la mercede dell'opera, l'affitto dei locali
molte altre cause, come ancor per la opinion universale, la quale sùbito accompagna
come ancor per la opinion universale, la quale sùbito accompagna la nobilità.
opinion universale, la quale sùbito accompagna la nobilità. 4. sm.
sé no'lauda il suo cumulatore dopo la sua vita, come fa la scienzia
cumulatore dopo la sua vita, come fa la scienzia? la quale sempre è testimonia
vita, come fa la scienzia? la quale sempre è testimonia e tromba del suo
creatore, perché ella è figliola di chi la genera, e no'figliastra, come
genera, e no'figliastra, come la pecunia. = voce dotta,
. buti, 3-25: * quando la rota '; cioè la cumulazione e
: * quando la rota '; cioè la cumulazione e la revoluzione di tutta la
rota '; cioè la cumulazione e la revoluzione di tutta la natura non che dei
la cumulazione e la revoluzione di tutta la natura non che dei cieli,..
non che dei cieli,... la quale * tu desiderato '; cioè
cumulo / crescer di neve alpina / la man che ne le floride / dita lieve
d'annunzio, ii-636: passano per la macchia, / vanno verso la ripa
per la macchia, / vanno verso la ripa, / tra i mucchi di legname
voi scendete giù in cucina e trovate la tazza del latte, appena munto, e
7-146: qualche ora dopo seppero che la città era stata quasi distrutta e la
la città era stata quasi distrutta e la loro casa ridotta a un cumulo di rovine
gnosciuto un misser lorenzo, che fu de la nostra illustre comunità cavaliere araldo onoratissimo,
indrizzarlomi [il disegno promesso] per la posta in ravenna... ed
che resta impossibile... il descriverne la minor parte. baretti, 2-357:
scempiate bugie quel vostro ripetuto asseverare che la 'frusta 'è stata da tutti in
alta pur dianzi e tesa, / scorrea la vista a scernere / prode remote invan
-diceva, -da codesto cumulo di bellezze, la religione: che resta? settembrini,
, gli fu impossibile rispondersi. per la prima volta, tutto il cumulo delle
cumolo. foscolo, iv-363: suonava la campana de'morti, e il presentimento della
omogenea e a contorni arrotondati, con la sommità a cupola o a protuberanza (
a cupola o a protuberanza (mentre la base è quasi orizzontale), la
la base è quasi orizzontale), la cui formazione è dovuta a correnti ascendenti
di quota; preannunciano i temporali, la grandine e il nevischio; sono di
che commette, aggiugne quasi per cumulo la bestemmia. -fare cumulo:
contrabbandieri le fucilate, le prigioni, e la corda. del resto ognuno è libero
petrarca, app., 22-9: la baila, le mie fasce e la mia
la baila, le mie fasce e la mia cuna / ho biastemato mille fiate
le fasce / ricche prepari, altri la nobil cuna, / ove al bambino
si dondola dondola dondola / senza rumore la cuna / nel mezzo al silenzio profondo
dante, inf., 14-100: rea la scelse già (la montagna ida in
, 14-100: rea la scelse già (la montagna ida in creta) per cuna
contende -l'acquisto del trono / la fortuna -d'un rozzo pastor? algarotti
: che sant'onofrio? è questa la vetta superba di giano, / fortezza
nascesse una, / che ratto divorasse la sua cuna! baretti, 1-90: così
ricca di dolori e di rimembranze verso la pace del sepolcro. d'annunzio,
: degno il sepolcro, se fu vii la cuna, / vo procacciando con le
vile anco son fregi. / chi de la gloria è vago / sol di virtù
d'acqua. giocosa, 9: aveva la più cattiva tappa dello stradale, tutta
., 32-118: poscia vidi avventarsi ne la cuna / del triunfal veiculo una volpe
e però dice: 4 avventarsi ne la cuna '; cioè gittarsi in el letto
per dare ad intendere che in mezzo de la chiesa si levonno queste sette dell'eresia
5. locuz. -avere, sortire la cuna: nascere, venire alla luce
/ venere prima, ed ebbe amor la cuna; / o nuda in fonte,
fasce, e... aveva avuta la cuna quasi ne gli alloggiamenti militari.
dilatare al do macone, / più sicure la fede ebbe le cune. metastasio,
le ingiurie alla fortuna, / se avrò la tomba ove sortii la cuna. alfieri
/ se avrò la tomba ove sortii la cuna. alfieri, 1-276: null'altro
vedere il loco ov'ebbe / oreste suo la cuna. prati, ii-246: figlio
alle nevose / mie tirolesi balze ebbi la cuna / come il camoscio, e le
/ fra'miei vecchi pastori. -dare la cuna: dare i natali, essere patria
cinto delle torri inespugnabili, quanto per la cuna che desti a questa gloriosissima squadra
, / cominciando dal latte e da la cuna. alamanni, 5-1-900: né fra
ne le sue sorgive / livida già la vita: da le prime / cune
giovevole il castagno * concludeva mio nonno la sera, prima di salire le scale.
le scale. « ri- cordatevelo: la omelia, in cui foste allevati, è
allevati, è paretata di castagno; la cassa, in cui sarete sepolti, sarà
notturna d'un mio soliloquio cunava io la mia prole. cantava io un canzoncino
prudenza e virtù, escludono quanto possono la potestà della fortuna, bisogna almanco confessino che
una specie di guerra, nella quale la caldezza era pemiziosa, la tardità utile;
nella quale la caldezza era pemiziosa, la tardità utile; in uno altro tempo
di cuneo. tassoni, vii-12: la linea retta è la più breve e spedita
tassoni, vii-12: la linea retta è la più breve e spedita e la figura
è la più breve e spedita e la figura cuneale la più atta a farsi strada
breve e spedita e la figura cuneale la più atta a farsi strada. cuneare
è cuneato e fermato nel tronco: la sua parte dinanzi e di dietro,
. maffei, 5-5- 184: la prima fascia di esso [quarto piano]
quarto piano], ch'è sopra la cornice, ha tutte le pietre cuneate,
sud-occidentale). gioberti, ii-130: la bibbia negli articoli più rilevanti è ormai
aver trovata, almeno in parte, la chiave delle lettere piramidali. sbarbaro,
vi si metta. torricelli, 67: la libra, la leva e l'argano
. torricelli, 67: la libra, la leva e l'argano sono macchine già
già note al mondo... ma la vite, il cuneo, i piani
inclinata quercia il cuneo, lascia / la sposa a l'ara *. verga,
. verga, 4-68: se scappa la leva!... mia madre non
figur. d'annunzio, v-1-735: la mano di mia madre si distaccò dalla
forse al solo tocco di quella mano la commessura coronale si risuggellò sopra la verità
mano la commessura coronale si risuggellò sopra la verità penetrata. linati, 30-113: è
sopra le nuvole per aver tempo di raddrizzare la rotta, ma sopratutto egli ha detto
costituita da due piani inclinati uniti per la base, con la quale si possono
piani inclinati uniti per la base, con la quale si possono esercitare sui fianchi sforzi
o per farvi contrasto o per regolare la distanza fra due viti a contrasto più
che veniva usato a coppie per fissare la forma contro il telaio sul piano del
cuneo di legno che si poneva sotto la culatta per alzare o abbassare la volata
sotto la culatta per alzare o abbassare la volata). 7. archit.
arco stesso, in modo da formare la superficie di combaciamento e di contrasto con
là nelle scaglie di scialbo rimaste su la panchina fulva, rosseggiavano vestigi di affreschi
ojetti, ii-360: che cos'era finora la chiave di un arco? una pietra
db, levatone una parte, cioè la metà, segandolo diagonalmente, e lasciato
alla qual metafìsica anderebbero di sèguito così la logica degli stoici,... come
logica degli stoici,... come la fisica, la quale ponga per principio
,... come la fisica, la quale ponga per principio di tutte le
corporee il cuneo in quella guisa che la prima figura composta, che s'ingenera in
geometria, è 'l triangolo, siccome la prima semplice è 'l cerchio,
nemico. giamboni, 7-34: la terza volta è da comandare che quadrata
comandare che quadrata schiera subitamente facciano. la qual cosa fatta in ischiera di tre
tre canti, che cuneo è nominata, la detta schiera si disponga e si muti
si vedono gli eserciti... ordinar la battaglia, con l'antiguardia, la
la battaglia, con l'antiguardia, la bataglia, la retroguardia, le filze,
con l'antiguardia, la bataglia, la retroguardia, le filze, il far'ala
quadro, il rombo, il cuneo, la forbice, la sega, i comi.
rombo, il cuneo, la forbice, la sega, i comi. cattaneo,
i più forti, a rompere nel mezzo la linea nemica; ovvero opprimevano con ordine
corpi. d'annunzio, v-3-636: fu la vittoria massima, fu la vittoria classica
: fu la vittoria massima, fu la vittoria classica: la forza del cuneo
massima, fu la vittoria classica: la forza del cuneo romano che spezza l'
il movimento di un cuneo, con la forza di un cuneo. panzini
era come una fiatata di mostro marino la mezzaluna di mare che balzava su,
rovesciato. calvino, 1-325: con la punta delle dita spingeva a cuneo tra il
: solo un breve marciapiede corre davanti la casa: il resto della strada è
punto, per aprir d'un tratto la cateratta del flagello. perciò bisogna sorvegliare rigagnoli
rigagnoli e cunette, il corpo e la cresta dell'argine, pronti ai ripari
si voltò: un soldato aveva raggiunto la strada sopra di lui. si buttò
il passaggio. lorini, 62: la cunetta nella fossa si faccia larga braccia
, lodano nondimeno in mezzo del secco la cunetta, che è un fosso picciolo
pieno d'acqua, si per assicurare più la fortezza della scalata, come per difenderla
generazione è di combattere sotterra celato, la quale via è cunicolo, cioè via di
appellata, perché si fa secondo che fa la lievre, che sotterra cava, acciocché
da'romani con nomi di cuniculi, per la somiglianza che hanno con le cave le
conigli. botta, 4-809: siccome la piazza si difendeva con estrema ga- gliardia
scolo per le acque, escavazione per la collocazione di tubazioni o conduttori elettrici o
aveano. targioni tozzetti, 12-3-150: la vena del rame, collocata dalla natura
è una miniera di ferro, detta la buca della vena. ella è un profondo
dentro ai filoni del sasso morto componenti la pendice del monte. bocchelli, ii-138:
aprire. piovene, 5-491: ho visitato la miniera di cozzo- disi. qui rammodernamento
, 3-25: agual si semina e cultivasi la cunella in quel modo che l'aglio
cunella in quel modo che l'aglio e la cipolla. crescenzi volgar., 6-85
landino [plinio], 20-15: de la cunila, oltra a la dimestica,
: de la cunila, oltra a la dimestica, più specie sono in medicina:
cimila. f. baldelli, 5-59: la testugine col mangiare la cunila, che
, 5-59: la testugine col mangiare la cunila, che si suol chiamare bubula,
landino [plinio], 20-16: la terza specie [della cunila] da'
di garofano (e sono usati per la preparazione di essenze e di medicinali)
e ricreativo del respiro. si concia la cunzia in diversi modi secondo il gusto,
secondo il gusto, ed ancora secondo la possibilità di chi vuol servirsene. d'annunzio
anche avremo di miele e di friscello / la focaccia che fu grata a priapo
azione del fuoco: produrre, determinare la cottura dei cibi. rustico
se non, per certo, morir la farete. poesie bolognesi, v-336-37: eo
che quando alcuno uomo è morto per la signoria, egli il fanno cuocere e
440): questi pesci su per la mensa guizzavano, di che il re
ordine, che se tu hai a quociare la carne, quando tu vieni alla predica
tu vieni alla predica, fa'che tu la sera l'abbi comprata, e fa'
, e fa'che tu ti levi la mattina a sovana, e che tu la
la mattina a sovana, e che tu la ponga a fuoco, e schiumala bene
fuoco, le coceva quando faceva bollir la colla, e non sei o otto per
algarotti, 3-57: si distribuisce loro la farina, e appena arrivati in un campo
sta facendo cuocere le fave »; osservò la nunziata dopo un po'. « egli
nessuno in casa che vi faccia trovare la minestra alla sera, quando tornate stanchi
stanchi ». deledda, iii-310: è la sua casa sì, coi suoi cestini
di rame per cuocere i maccheroni, la cassa con la biancheria, il materasso
cuocere i maccheroni, la cassa con la biancheria, il materasso di traliccio bianco
materasso di traliccio bianco e turchino, la caffettiera amica. sbarbaro, 1-272:
d'invrea, nelle case han cotto la focaccia da portarsi lassù: impastata d'
vivande. ser giovanni, 56: la figliuola dell'oste cosse la sera di sua
56: la figliuola dell'oste cosse la sera di sua mano, e fece
, innanzi che cominci a cuocere [la calcina], fiorini quattro. bisticci,
salvo che una fornace a vico; la quale ho ordinata che si faccia cuocere
. f. doni, 3-249: la natura ha insegnato di cuocere la terra in
: la natura ha insegnato di cuocere la terra in matto i. per che
de templi per mantenersi il più che la può acanto all'eternità a sedere. garzoni
voglion cuocere con legne dolci, che facciano la vampa chiara, acciocché non tingano i
adoprano nella fabbrica, non solo non la fortificano, ma non possono neppure reggerla
: in primo luogo, bisognava cuocer la calce, e per cuocerla, rimetter
e per cuocerla, rimetter in pristino la fornace, scavare il calcare, far le
fare i metalli, perciò... la ragion vuole che io mostri e dichiari
certo umore tenace e viscoso come da la madre, ma esser cotti e prender
piedi, cuoci in una pignatta nuova la radice del benevischio, e le foglie de'
importanza... e abbi apparecchiata la caldaia con l'acqua calda, e
e cosi poi ch'ella bolle anche la volgi, ma non tanto. targionitozzetti,
framm., ii-40: muzio, che la sua destra errante coce. boccaccio,
il sole colla sua gagliardia cuoce subito la scorza di fuori, e gli fa
. d'annunzio, ii-745: or tutta la palude è come un fiore / lutulento
bruciato e cotto, / vinse paura la mia buona voglia. s. agostino
, 4-102: questa è quella pentola, la quale vide geremia profeta, che bolliva
di carbonata, senza dar cura de la bocca e de le dita, che nel
ben spesso, [le bertuccie] finendosi la candela e scottandole, l'andavano trapassando
per non cuocersi, avanti che se la lassassero cadere, il che non fanno
sopportare. -intr. (con la particella pronom.). maturare.
: / d'essa, in uguale pianoro la parte che guarda a solivo / cuocesi
e rotondo, il quale masticandosi cuoce la lingua. sassetti, 398: le foglie
non cuocano, masticandole, come fa la cannella, non le sono molto inferiori,
. sono astringenti spiacevolmente, e fanno la bocca lubrica, come chi tenesse in
130: le buone parole non cuocono la bocca. bruno, 3-1130: come il
innanzi tossendo e asciugandosi dell'una mano la fronte che gli gocciava di sudore.
aggia il mosso terren, pria che la vite / se gli commetta in sen.
, quanto il freddo, valor di cuocere la terra, e fermentarla e risolverla.
segava erba e trifoglio, / che la brinata non gliele cocesse. fracchia, 856
di sole e di acqua che dovrebbe cuocere la terra a lento fuoco. pavese,
di luce, che cuoce adagio / la sua terra. 6. figur
perciò che in ogni avversità di fortuna la più disavventurosa generazione di ria ventura si
essere stato felice. arrighetto, 222: la notte piango e ripiango, e raddoppio
ripiango, e raddoppio i gemiti, e la moltitudine de'dolori cresce in me,
varchi, 23-92: cuocelo sempre ed impassiona la coscienza del benefizio intrapreso. g.
ancidi, e cuoci, / snoda la lingua e movi l'intelletto, / o
giustissim'ira. bruno, 53: la vedrete [questa donna] assalita da
il timor m'agghiaccia e coce / de la triforme dea, ch'è donna anch'
questo lo crucia. monti, x-3-466: la forosetta i morbidi / velli all'egizia
l'opera / amor, che rio la cuoce. foscolo, xv-152: il mio
gli altri guerreggiano. mi cuoce anche la libidine di viaggiare; e ritornando al reggimento
; e ritornando al reggimento potrei vedere la germania settentrionale. manzoni, 7: dolce
sapere quel che son veramente, qual'è la mia parte personale in quello che ho
che ha rotte tutte le costumanze tanto la vita gli è dura, atroce.
che appitito di mangiare aiuta a cuocere la vivanda. campanella, 1043: se
. bartoli, 3-12: poi, [la zanzara] se non ha cuore in
e vene, e sangue, dove ha la fucina del sempre vivo suo calor vitale
nutrimento, e per qua'vasa il comparte la facuità digestiva? 8. ant
10. intr. (anche con la particella pronom.). ricevere cottura
l. frescobaldi, 2-161: ti darà la carne sanz'osso perché così costumano,
perché così costumano, e ancora se la comperassi cotta dal cuoco, te la
la comperassi cotta dal cuoco, te la dà ancora sanz'osso; se già tu
dà ancora sanz'osso; se già tu la volessi coll'osso l'avresti; e
: il cane che dormiva, teneva stesa la gamba destra e raccolta sotto la stanca
stesa la gamba destra e raccolta sotto la stanca, e la scimia che vegghiava
destra e raccolta sotto la stanca, e la scimia che vegghiava, sentite le brusciate
che gli stavon di sopra, presa la zampa del cuccetto con tutte due le
, o vecchia come il cuco, che la massara ci spende un carro di fascine
vampa: un gran fuoco ardeva sotto la cappa; gli arnesi di cucina luccicavano per
le fette della polenta si cocevano su la graticola. ojetti, ii-359: col
leggiero, se non cocesse, con la mano toccare, si trova una erba,
appoco in sei o otto giorni tutta la carboniera se infuoca, e va cocendo.
10-68: e 'l bel collo e la faccia dilicata / de la donna e le
collo e la faccia dilicata / de la donna e le man bagna veloce.
i giorni, avvicinandosi san lorenzo, che la canicola sfogava l'estrema sua forza,
e il cielo sfatto in sole verberava la terra affocata, che prona sotto quel
senza orizzonte. montale, 2-61: la rédola nel fosso, su la nera /
2-61: la rédola nel fosso, su la nera / correntia sorvolata di libellule;
ma eo tutto coco; / co 'n la fornace, trovare pò loco: /
12. arrossire, avvampare (per la vergogna, l'umiliazione).
prima coce e duole / a colui che la vuole. petrarca, 23-67: qual
mio (bontà tua) son diventata la favola de le cortigiane di roma, e
, e si fa le comedie de la semplicità mia, e quello che mi
più nulla, dicendo noi non vogliamo comprar la carbonata, perché altri si mangi il
assai ci cuoce privarci di quel diletto che la vendetta ci poteva promettere. pindemonte,
di tutte. d'annunzio, iv-2-256: la nuova accusa le coceva più della prima
debba cuocere, più che ad altri, la vergogna della patria. cassola, 2-159
si coceva di non poterci andar per la più corta; ché la corrente era,
poterci andar per la più corta; ché la corrente era, in quel luogo,
14. intr. (quasi sempre con la particella pronom.). innamorarsi.
dice di loro, che eglino hanno la carne dura, e non si cuocono così
, col bersi e ribersi nel cuore la voce fresca, il riso d'argento,
15. intr. ant. (con la particella pronom.). ubriacarsi.
buommattei, iv-217: è pare, se la regola de'comparativi non è distrutta,
a'lor vassalli / fanno attuffare in mezzo la caldaia / la carne con gli uncin
/ fanno attuffare in mezzo la caldaia / la carne con gli uncin, perché non
compagne. / fatto il comandamento, ecco la casa / tutta in scompiglio: spenditori
nozze. redi, 16- vii-100: la mia cuoca, colla quale comunico sempre
da sella. nievo, 45: quando la nonna abbisognava d'un caffè o d'
stanza, non s'accontentava ella di sonar la campanella, ma scendeva in persona alla
quelli che plinio nomina delicati, venendo la delicatezza dal punto che seppe pigliare nel
il goloso. -i troppi cuochi guastano la cucina: se più persone si mettono
se più persone si mettono a fare la stessa cosa, i risultati che si
non si risente. i troppi cuochi guastano la cucina. = lat.
mezo, e sono detti cuocoli posti con la parte spezzata in fuori, onde fanno
per fare una coverta da libro grande per la botega, s. vi. cellini
non più buone alla concia, ingrassano la terra. buonarroti il giovane, 9-133:
meno utili che i predetti, e la lor carne si giudica esser troppo maninconica
di cuoiame disdicevano gl'impegni o rimandavano la merce o si rivolgevano altrove.
di cuoio. iacopone, 3-30: la camiscia espògliate e veste esto celizo:
espògliate e veste esto celizo: / la pendenza vètate che non agi delizo; /
, 5-2 (26): poi per la mano nella sua casa ne la menò
poi per la mano nella sua casa ne la menò, nella quale ella con alquante
un coscino di cuoio, il quale ne la caldissima stagione porgea gratissimo ristoro a l'
, i-995: di nobil cuoio a te la gamba calzi / purpureo stivaletto. foscolo
, seguitava a tenersi sull'altra ripiegata la sua ragazza, centellinando di conserva un
: non soltanto era riuscito a salvare la biancheria, ma aveva portato anche cinque chili
vicine come sorelle o come rondoni sotto la pioggia, posando i piedi ben calzati sullo
con decorazioni in oro, usato per la fabbricazione di armature. tavola ritonda,
prodotti ottenuti sia utilizzando i ritagli o la polvere di cuoio, sia impiegando materiali
ulivier lo segue tuttavia; / trasse la spada, che par che riluca /
fece el re d'india a semiramis; la quale... per isbigottirlo e
bovi, castrati e vitelli ne raccogliamo la carne salubre per mangiare, i cuoi e
guarrà. iacopone, 8-44: che farà la misera prò aver polito 'l volto?
di persia avea posto uno giudice ne la sua corte che tenesse ragione a tutti i
per fallo commesso ma per vendetta. la qual cosa venne a l'orec- chie
membra. lippi, 6-44: nepo la mena allora alle sue stanze, / che
annunzio, ii-388: e quella gesta / la scrisser già su le tue vecchie cuoia
de le starne, / ma peggio fia la lonza del castrone, / ché 'l
, / ché 'l cuoio farà vendetta de la carne. idem, par.,
idem, par., 24-93: la larga ploia / de lo spirito santo,
del paziente / ilota, che trita la spelta / o il latte agita nel secchio
schiuso / dal cuoi'd'ulisse, e la catena sciolta. d'annunzio, ii-813
cuoia, / che me le schianti almen la giovinezza / terribile! 8
8. strato di cuoio che forma la parte più interna dell'armatura a difesa
e ben ferrato suo frassino] e con la punta a punto in mezzo / si
cuoia / ond'era cinto, e la corazza e 'l petto / passogli insieme.
c. dati, vii- 3-111: la castagna è... vestita di cuoio
anguillara, 15-92: sforza il vento la terra, e fa ch'ell'abbia
lo pelo, secondo il suo grado e la sua facoltà. -fare d'altrui
, dei crivelli, ecc. (per la gioia o per la rabbia).
ecc. (per la gioia o per la rabbia).
, ii-93: l'assiste, lo riguarda la mogliera / credendo ognor ch'ei ripieghi
noia. -rischiar le cuoia: rischiare la vita. giusti, 2-336: per
sia) / ci vuol testa e la testa è una gran noia / perché la
la testa è una gran noia / perché la testa dà malinconia; / e per
testa dà malinconia; / e per la testa si rischian le cuoia, / e
. targioni tozzetti, 7-33: la terra di cuoiuccio è un composto di
v. coprire). = la forma cuoprire (l'infinito rifatto sulle forme
cuora 'in que'paesi è nominata la terra paludosa che comincia a produrre cannette
, / s'infiora, odora / travolge la cuora, / trae l'alga e
questa tanta resistenzia di caldo ha fatto la natura, acciocché e'possa resistere al
dei ventricoli, dove sono dimostrabili mediante la radiografia. -cuore a goccia: forma
insufficienza cardiaca nell'obesità, qualunque sia la lesione precisa che ne è causa.
delle arterie il cui tono muscolare e la cui elasticità influiscono anche sulla circolazione generale
intorno. 2. per estens. la parte del petto dove si trova il
al cuore. d'annunzio, li-m: la carena ha un cuore di fuoco /
un cuore di fuoco / onde creasi la propulsante / virtù dell'ali marine /
dell'ali marine / che tùrbinan sotto la poppa / tra ruota e timone sommerse
sommerse. campana, 39: e fatua la sera e tremola ma c'è /
d'un bel gemmato cor gli ornar la fronte, / da bei legami d'or
cuori. d'annunzio, iv-2-1168: sotto la cupola, nell'altare dedicato alla vergine
una mossa ch'ella fece, con la bocca a cuore. alvaro, 9-129:
cuori. pindemonte, 221: tra la gente leggiadra, e negli ostelli / usa
, n-iii-973: platone... pose la ragione nel capo, l'ira nel
capo, l'ira nel cuore e la cupidigia nel fegato. bruno, 3-1137:
cuore o testa, ma anima è la religione, contra aristotile, nel libro
4 gli antichi egizii doveano porre la mente e l'intelligenza nel cuore,
287: il cuore è la sede delle affezioni: 'cuore sapiente'adunque
nostri in quel gran cuore de'5-86: la verità che vive / nei cuori non si
; / lo cor fo paventato de la sua annunziata. bartolomeo da s.
2 (42): lo spirito de la vita, 10 quale dimora ne la
la vita, 10 quale dimora ne la secretissima camera de lo cuore, cominciò
tempo onde natura / fa più lucente la stella d'amore, / quando la terra
lucente la stella d'amore, / quando la terra copre di verdura, / e
cuore deve raffreddarsi prima di parlare con la mente ». gozzano, 21:
, 21: o mio cuore che valse la luce mattutina / raggiante sulla china tutte
gli occhi per sapere a chi dà la sua creatura... non dico per
addosso anche quel povero orfanello di corrado la gurna... una tragedia a
, del pensiero, della sensibilità, la memoria dei sentimenti, degli affetti:
bocca, alle labbra, che indicano la finzione delle parole, che non rispecchiano
finzione delle parole, che non rispecchiano la verità dell'animo). -in cuore:
dio servare il corpo mondo: / con la bocca e col cuor questo ti dico
ha,... rider spesso con la bocca quando il cor piange. cellini
ma de le nozze amante, / la freddissima vergine... in core /
, in più d'un'occasione, la riputazione di quel signore...
d'amore. -donna del cuore: la donna amata. -avere il cuore di
voi. guittone, ii-257: ho da la donna mia in comandamento, / ch'
, / co non t'ha consumato la piena ennamorata? guinizelli, ii-408: al
cor gentil repara sempre amore / com'a la selva ausello 'n la verdura.
com'a la selva ausello 'n la verdura. chiaro davanzali, ii-376: graze
. / ch'ha fatta rallegrar la mente mia, / ch'era montata in
. g. cavalcanti, ii-439: de la jran doglia che l'anima sente,
agli occhi miei sempre d'orrore: / la mano avrai, ma non sperare il
e non descrive. non è ancora la storia, è la cronaca del suo
. non è ancora la storia, è la cronaca del suo cuore. carducci,
vostro cuore. saba, 577: amai la verità che giace al fondo, /
del cuor di dio. 15. la persona amata. -cuore mio, cuore
che avete voi così subitamente? che è la cagione di questo dolore? deh!
: con un forte sforzo levò un po'la testa e disse a maddalena, guardandola
disse a maddalena, guardandola: « dimmi la verità... che vuoi,
xxv-1-165: il grande iddio più gode de la fervida volontà dei cori che de la
la fervida volontà dei cori che de la gonfiata superbia dei doni. guarini,
a dar l'usato segno / de la futura caccia; ite svegliando / gli
/ gli occhi col corno e con la voce i còri. chiabrera, 186:
s'apparecchiò, e sì avea vestita / la roba frate alberto da gir soro.
cor mio, da gesù impara: / la tua croce ancor tu prendi, /
se credono alla chiesa quando insegna che la contrizione riconcilia a dio, perché non
/ in ogne benananza, / che tutta la sembianza / d'alessandro tenete. monte
cor e lo meo disio / e la mia speme e tutto il mio valore /
misfatto a vostro modo, fateci levare la testa. dante, inf., 18-86
e fecene gran festa, / e la suo gente fe'armar con quella. boccaccio
., 6-7 (121): accusata la donna, la fece richiedere. la
(121): accusata la donna, la fece richiedere. la donna, che
la donna, la fece richiedere. la donna, che di gran cuore era,
molto franco. machiavelli, 6-2-313: per la morte di piero capponi si mandò in
, 1-110 (258): per la qual cosa lui disse, ch'era disperato
/ che ben si cambi con l'onor la vita. marino, 10-240: per
di gracco ed il pensier di dante / la terza italia. verga, 3-128:
inghiottirseli in un boccone, loro, la 'provvidenza'e ogni cosa, quel
ii-3: o tu che col tuo cor la tua carena / contra i perigli spignere
segneri, ii-233: ma mentre questa è la via comune di tutti, cuore,
animali. monti, 17-131: freme la belva in suo gran core, e
si muore. cuoco, 1-171: quando la sovranità è divisa, pretenderete invano veder
, ci era l'immagine della patria. la libertà non voleva ancora morire. deledda
, tacitamente riconosciuta e scusata da tutta la famiglia, perché deve scontarla bellia?
. 20. per anal. la parte centrale, la più interna,
. per anal. la parte centrale, la più interna, 11 mezzo (di
paese). -al figur.: la parte più importante, la parte essenziale (
.: la parte più importante, la parte essenziale (di un discorso,
raggio nello sol si vela / stando la luna avvinta nel suo core. g.
quelle frutte che ci sono costà di ricreamento la state. marino, vii-469: sotto
punto universal de l'universo, / dentro la bolgia del più cupo fondo / stassi
spingeva le due braccia dell'esercito lungo la curva dei bastioni... e di
serao, i-42: divorò a grossi bocconi la mela, non sapendo ove gittame il
ove gittame il cuore, senza che niuno la vedesse: circolava sempre gente. d'
del meriggio / pesa, o mèsse, la tua maturità. palazzeschi, 3-161:
nel cuore del secolo, e tramontando la sua bellezza sul tramonto di esso,
meritava, e non bastò a destarlo la ripresa del fuoco e delle azioni nel
quasimodo, 1-48: invano cerchi tra la polvere, / povera mano, la
la polvere, / povera mano, la città è morta. / è morta:
t'anni non l'hai vista. valeva la pena, valeva. era più bella
sacro cuore: oggetto del culto che la chiesa cattolica rende al cuore fisico di
del suo amore per l'umanità; la festa liturgica che lo celebra; chiesa
si lamenta più; / questa domenica è la festa / del sacro cuore di gesù
del colletto. -cuore del legno: la parte centrale, morta, del fusto
soderini, i-156: il core, la matrice, la midolla e gli interiori
i-156: il core, la matrice, la midolla e gli interiori negli arbori si
25. enigm. varietà di gioco, la cui soluzione è data da una serie
modo da creare una figura che ha la forma approssimata di un cuore.
: se... ci apparisse [la luna] al cuor di leone,
, tornando domani da sera a riguardarla, la vedremo essersi dalla detta stella allontanata.
: fu questa [cometa] osservata la prima volta, per quanto mi riferirono
, 3-321: guarda se par che la dica da cuore. ariosto, 19-1
/ ed ama il suo signor dopo la morte. berni, 41-50 (iii-326)
darete gran contento e pace a tutta la casa vostra, e iddio vi adiuterà:
: bungodono..., maladetta la perfidia de'cristiani, disse, peggior
7-130: si seppe di gente arrestata perché la sera andavano insieme al caffè..
cuore di una persona: secondo la sua inclinazione. boccaccio, dee
secondo il cuor mio,... la quale io intendo di tor per moglie.
cuore mio: mostra bene per certo la sua eccessiva perfezione, e fa disparere
; ma uno spergiuro ed una bugìa la potrà dire a sì mal cuore,
altro in sua difesa / ben sostenea la favorita impresa. d. bartoli, 9-31-2-59
e sì nobili gl'in- terceditori per la vita di cesare, che siila, pur
era conosciuto da tutti e conosceva tutti: la padrona, il ganzo della padrona,
, prediletto. collodi, 278: la pregava di stare allegra, durante la
: la pregava di stare allegra, durante la sua assenza; che invitasse le sue
volgar. [crusca]: egli non la facea con buon cuore. goldoni,
cuore le figlie. pellico, ii-136: la gioia mi tolse il respiro,
malvagità. nievo, 1-145: oh la grande bestia che fui!...
pochissimi, perché ho sdegno di sapere abusata la tua bontà, la tua natura schietta
di sapere abusata la tua bontà, la tua natura schietta e generosa. verga,
era alcuno. pratolini, 9-477: anche la guerra, deve averla combattuta, mentre
e dirò con due cuori. -con la morte nel cuore: in preda a uno
all'uscire, tomai a casa con la morte in cuore, credendomi disonorato per sempre
e nutrito fui in fino al colmo de la vita mia, e nel quale,
feci olocausto, / qual convenìasi a la grazia novella. passavanti, 138:
prego e supplico, / che me la concediate. bandello, 2-37 (i-1103)
quel cuor contento della cugina anna invece la prendeva allegra. faldella, 2-55:
facilmente. settembrini, 1-18: [la regina] andava nel più fitto del
, 242: tutti dicono che voi siete la più buona pasta d'uomo di questo
cru- deltate. segneri, iii-1-9: la predicazione fu già ne'primi tempi una
pindemonte, 11-344: venne d'anfitrlon la moglie, alcmena, / che al saturnìde
benefattore della famiglia e pregavano dio per la prosperità del bravo figlio dal cuor d'
ottimo, quell'ec- cellente leo! la madre aveva ragione, in fondo era un
da sconforto. deledda, iii-180: la disgraziata invece saliva su per i sentieri
di lacrime. pancrazi, 2-69: e la pernice ne aveva il cuore grosso,
/ passa per giunger sino a me / la tua mano leggera / come ala e
/ in una strana agitazione, / la colgo a volo, nel buio.
, 24 * 111: tra i cavallier la donna di gran core / si mette
: non mi lassa dir com'io la bramo, / e com di buono cor
del miglior cuore del mondo vi do la mano. monti, i-336: ho incominciato
monti, i-336: ho incominciato finalmente la mia risposta a mazza, e scrivo
cellini, 1-33 (94): rottosi la gamba dritta in tronco, in casa
gamba dritta in tronco, in casa la ditta pantasilea ivi a pochi giorni morì,
cuore il signore dio, che felice la conservi. caro, 12-i-12: pregovi mi
. voleva andar da suo padre, voleva la sua dote, voleva far delle cose
squillo si senta / passar su romagna la forte, / tutti d'un cuore s'
. monti, 13-131: ne fuggian la possa / come timide cerve, che
timide cerve, che vaganti / per la foresta, e imbelli e senza core,
incivilito e cortese e sì rinomato per la gentilezza de'sentimenti. locchi, 1-18:
/ col suon dell'armi e con la rauca voce / e col funereo ceffo
. credo che lento studio aveste sopra la quistione. aretino, 8-238: - la
la quistione. aretino, 8-238: - la mi è andata al cuore.
. manzoni, 144: il reo sfugge la società di quelli che non lo somigliano
27-36: cosa ch'a core / quanto la vita e l'anima aver deggia.
e plebei non ebbero a cuore fuorché la patria. leopardi, i-912: quelli
i-912: quelli che hanno a cuore la bellezza di una lingua...
di una lingua... saviamente la richiamano a'suoi principii. cassola, 2-530
, 2-530: si era anche guadagnato la benevolenza del comandante di compagnia, che
il coraggio (e a volte anche la sfacciataggine) di farla; aver voglia
con piccoli castighi molto più che con la comminazione di castighi gravissimi, ai quali poi
aspetta prima che ti narri come l'andò la faccenda, dacché l'era così nuova
quasi a tradimento, mentre ti dava la sua ebrezza più forte. calvino, 1-143
una cosa: pensarci molto, averne la mente occupata. fra giordano, 3-112
questa porta lassa, / e per la tomba giù calando passa. segneri, 2-1-2
parlava quel giovane audace, / ma la sua gente, che ha per lui gran
e d'acordo, si ingegnassi con la forza pigliare tanta autorità che potessi constituire
cava gli occhi ed il core, quando la vagheggiava. forteguerri, 27-86: o
forteguerri, ii-19: dimando / chi sia la giovanetta, e m'è risposto
: dall'una parte gli dava cuore la giovanezza, e dall'altra la gloria e
cuore la giovanezza, e dall'altra la gloria e la fama del suo avolo
giovanezza, e dall'altra la gloria e la fama del suo avolo. montecuccoli,
come a una festa, a cimentare la salute e la vita. -dare
una festa, a cimentare la salute e la vita. -dare cuore, dare
dava il cuore di montare in su la più alta torre che vi fosse. boccaccio
né dielle il core / di sprezzar la dimanda e il mesto addio / rinacerbir
: perché a'più era a cuore la sua salute. bruno, 3-916: volete
, società, contubernio, e sotto la banda e vessillo de la vostra communione
, e sotto la banda e vessillo de la vostra communione questo asino che vedete ed
elmo ed usbergo? leopardi, i-395: la religione pubblica fu... a
, e innanzi vanno, / contra la belva insidiosa e truce. b. davanzali
, balzò di sella e a far cuore la confortò. redi, 16-v-367: reveritissimo
90: fate cor; tremenda / è la prova; ma il dio degl'infelici
banditore. fagiuoli, 3-3-193: ella [la poesia] cercava di far cuor di
molto. lippi, 10-18: quando la maga vede un tal presente, /
domandi pace, vuo'tu ch'io la t'insegni avere? ferma il tuo cuore
, continua- / mente, stanchissimi e con la tristezza mangiandoci il cuore. pavese,
determinata cosa: infondere il coraggio, la volontà di farla; ispirarla. -mettersi
; / che gliele puose in cuor la dea giunone. forteguerri, 2-3:
così zitta zitta sul ballatoio, come la madonna addolorata; « quando tornerò vi
pascoli, 1349: mai non vedrete la presa / d'ilio la ripida, ché
mai non vedrete la presa / d'ilio la ripida, ché sopra lei giove il
sopra lei giove il vasto-tonante / ha la sua mano distesa, e ripreso hanno
birri, nè che prendesse tanto a cuore la sua riputazione, né che avesse intenzion
liberato, sebbene taramanna avesse preso subito la cosa a cuore presso il governo.
il cuore, e dimostrata co'fatti la premura. -rapprendersi il cuore: venir
: non perdersi d'animo, conservare la volontà, il coraggio (di fare una
non mi regge il cor, se la mia bella / forza è che parta,
mi dite nulla, comare mena? la ragazza aprì la bocca due o tre volte
, comare mena? la ragazza aprì la bocca due o tre volte per dire qualche
se il duca pensasse ad altro che a la mia moglie. grazzini, 2-104:
agli altri. svevo, 2-415: la parola li fece ridere di cuore e furono
di dolore / chi, veggendola [la salsiccia] in tavola venire, / non
vai, 2: non ostante la fede / a te più volte in mia
di farla. verga, 3-26: la povera donna non sentendosi il cuore di
donna non sentendosi il cuore di lasciar la bestiola sulla strada a quell'ora, aveva
ti soffrì il core, / tal vèr la tua cognata usar oltraggio? leopardi,
che, così mezze guaste e senza la freschezza loro, [queste pesche] mi
vittorie ottenute contro a'vicini, spregiando la ricchezza di tiberio,...
tanto a cuore..., la consigli di venire a mettersi sotto la mia
la consigli di venire a mettersi sotto la mia protezione. leopardi, 2-7:
ogni sera, in famiglia, avevano ventilata la questione se ella dovesse scrivergli o no
suo padre cui stava molto a cuore la dignità della famiglia non aveva voluto saperne
le stava a cuore. -occupare la mente, assillare (un pensiero,
ella pure aveva lungo tempo cercato la verità e che dopo molte fatiche,
ovidio volgar., 2-115: se per la ventura le mie preghiere ti toccano lo
uomo buono toccare il cuore, aperta la borsa e trovatovi drento 6 portughesi,
quella vivanda gli fa prò, diciamo: la tal vivanda gli ha toccato il
a fatti quel che sia toccar iddio con la sua pietosa mano un cuore. manzoni
. m. cecchi, 9-1-5: che la livia possa uscirmi / di grazia,
dagli occhi, lontan dal cuore: la lontananza attenua l'amore e fa dimenticare
lontananza attenua l'amore e fa dimenticare la persona (o la cosa) amata.
e fa dimenticare la persona (o la cosa) amata. savonarola, iii-376
lontan dal cuore. -signora sì; la lontananza ogni gran piaga salda. proverbi
. proverbi toscani, 377: 'la lontananza ogni gran piaga sana', e
una disperazione, della quale non trovereste la simile nei cuoricini cachettici della città.
che egli ha speso pel nome e la gloria del pittore spadini sono una bella prova
. dossi, 399: dopo la verde e la rossa, veniva la gialla
dossi, 399: dopo la verde e la rossa, veniva la gialla stagione.
dopo la verde e la rossa, veniva la gialla stagione. le cuoriformi barbate foglie
di galere e d'esilii, ci dié la fosca figura di francesco cenci, nell'
belvedere di stelle, sentiva cupamente che la guerra era cosa degli uomini e sua
comincioro a far battaria alle mura accanto la porta a camullia, ed in tutto il
cupare il fosso fra le mura e la ritirata. ¦ = deriv.
sportiva a due posti, così chiamata per la linea tagliata della parte posteriore.
forse notare che questa voce è la francese * coupé ', e che corrisponde
quello delle campane sulle pendole, tutta la scatola foderata di panno turchino, le
, noi vede essendo in pelago per la cupezza dell'acqua. s. bernardino da
: e dalle luci dissipa dell'aere / la notturna cupezza, andando fuore. targioni
. orioni, x-21-174: tratto tratto la luna da una cantonata gettava una larga pezza
giacca color bianco avorio, perché odia la cupezza del nero. 4.
.). salvini, 39-ii-148: la cupezza fu sempre infeconda, e povera
mie pènere. soffici, ii-13: la tristezza perpetua della mamma, la insolita
ii-13: la tristezza perpetua della mamma, la insolita cupezza e inquietudine del babbo.
inquietudine del babbo. bocchelli, i-122: la letizia degli orti stupendi romagnoli e dei
dei gentili pescheti, non arrivava a schiarire la cupezza biancastra e deserta della casa livida
riempì egli di ammirazione e di fama la città tutta, tanto che la gioventù
fama la città tutta, tanto che la gioventù, dismessi i giuochi e tralasciati i
610: ma in luogo di seguitare la guerra, abbracciata cupidissimamente la pace,
di seguitare la guerra, abbracciata cupidissimamente la pace, e convertita in fine la pace
cupidissimamente la pace, e convertita in fine la pace ancora in un ozio molle ed
bertola, 103: non so tacere la maraviglia che ne mosse il vedere come i
aucise li soi parenti, / e poi la mandegà cani, corvi e serpenti.
. dante, par., 30-139: la cieca cupidigia che v'ammalia / simili
che muor per fame e caccia via la balia. maestro a iberto, 4:
, 4: cotale uomo non dae la popolesca greggia, che bruta pasce solo
pompa dell'usurpata gentilezza si truova, la quale i vilissimi infangati di fangosa libidine
dee., 1-8 (in): la precedente novella, care compagne, m'
senza frutto pugnesse d'un richissimo mercante la cupidigia. 5. girolamo volgar
; conciossia cosa che colui che guadagna la ricchezza, l'ama più che non fa
ama più che non fa quello che la trova guadagnata. caro, 10-985: or
sangue, / che pure è pio, la cupidigia estingua / de'suoi nemici.
di lombardia, usata di servire a la cupidigia del suo principe più ch'a le
a le leggi, ma d'una la qual, vivendo in libertà lungamente, ha
resulta sovente bene alla republica, che la sordida cupi- diggia di danari. campanella
femminile e annebbiata da bollenti passioni; la terza dell'acton, corrotta da cupidigie
. non ambizioni, non cupidigie; la grande patria sovra ogni cosa, spirito di
, avevano espresso il loro pensiero su la necessità di chiudere l'inferma in una
della feroce cupidigia ch'essi celavano sotto la sollecitudine, il dottore fece un ritratto
ritratto spietato. b. croce iii-6-12: la borghesia industriale ha distrutto la fratellanza ideale
iii-6-12: la borghesia industriale ha distrutto la fratellanza ideale dei popoli in un dio
un dio o in un cristo, sostituendovi la gara delle cupidigie.
verde con una cupidigia di scoiattolo famelico; la testa era immersa nell'ombra; il
in cui siamo, invece di diminuir la cupidigia, vorrei anzi un poco accrescerla
accrescerla nelle classi inferiori, presentando loro la prospettiva di uno stato di vita più
: platone, dissi io, ragionò de la parte concupiscibile, ne la quale alberga
ragionò de la parte concupiscibile, ne la quale alberga questo affetto, che merita
d'amore. oriani, x-21-212: la donna era sempre stata per lui come un
quella donna per violenza, appagare così la terribile cupidigia carnale, poi uccidersi.
f. villani, i-413: anche commentò la volgare canzona di guido cavalcanti fiorentino,
volgare canzona di guido cavalcanti fiorentino, la quale de'movimenti, cagioni e costumi
in una terra di grecia, de la quale io ora non so il nome,
questo umor cupidinésco -gli è montato su la testa. cupidino, sm. amorino
latini, rettor., 13-20: la cieca e folle ardita signoria dell'animo
folle ardita signoria dell'animo, cioè la cupiditade. giamboni, 2-115: questa
e lo loro proprio dispregiano, dico che la loro mossa viene da cinque abominevoli cagioni
mossa viene da cinque abominevoli cagioni. la prima è cechi- tade di discrezione;
prima è cechi- tade di discrezione; la seconda, maliziata escusazione; la terza
; la seconda, maliziata escusazione; la terza, cupidità di vanagloria; la quarta
la terza, cupidità di vanagloria; la quarta, argomento d'invidia; la
la quarta, argomento d'invidia; la quinta e ultima, viltà d'animo,
maestro alberto, 50: qual dunque fren la stra- bocchevol mola / della cupidità,
mondo, / con ciò sia che più la sete cresca, / quanto più ha
da siena, 301: avevi aperta la via a dare la limosina: ora
301: avevi aperta la via a dare la limosina: ora hai la mano e
a dare la limosina: ora hai la mano e 'l cuore in cupidità. alberti
delle publice cose che delle private, più la volontà della patria che delle proprie cupiditati
fortuna. marsilio ficino, 2-67: la cupidità di ciascheduno, da poi che
, senza dubbio si adempie: come la fame e la sete per cibo e poto
si adempie: come la fame e la sete per cibo e poto si quietano.
timore? savonarola, iii-103: tanta è la cupidità della gloria propria, che cerca
della gloria propria, che cerca di guastare la gloria di dio per mantenere la propria
guastare la gloria di dio per mantenere la propria. leone ebreo, 14: questo
guicciardini, 7: volle più tosto perdere la utilità grande che era presente e la
la utilità grande che era presente e la speranza di fare uno figliuolo gran maestro
uno figliuolo gran maestro, che maculare la conscienzia sua di fare un figliuolo prete
grandezza. tasso, n-ii-49: tuttavolta la cupidità del tiranno non è di ricchezze
del tiranno non è di ricchezze, la quale è vilissima cupidità, là dove elle
là dove elle non sian necessarie a la conservazione degli stati, ma è cupidigia
, ma è cupidigia di comandare, la quale suole esser fondata sovra la grandezza
, la quale suole esser fondata sovra la grandezza de l'animo. bruno, 3-1124
mi traeva dagli occhi le lagrime sopra la disubbidienza... della volontà umana,
alle turbazioni. tommaseo, i-373: la s'era abbattuta a uno di que'polacchi
contante e in piaceri senz'amore, la gloria, i dolori ed il sangue
mettersi contro e costringere ad amare subitamente la persona ch'è amata. alberti, 121
è amata. alberti, 121: la età ornai matura, di di in dì
il vedere è posto in mezzo tra la mente e il tatto. di qui.
. di qui... ora surge la cupidità del toccare, ora il desiderio
6-62: il buono anziano aldobrandino udendo la promessa, non fece come cupido
, sospettoso; ma cupido di trattar la guerra per ministri. prati, ii-13:
ispidi flutti cavalca, / e con la cupida mente egli calca / rischi e terrori
dita lunghe, aride, cupide, che la sigaretta vorrebbero portarla alle labbra, finalmente
chi gl'insegnò? chi gli aperse la via si difficile ed ambigua ad andarvi?
, n-ii-482: io avrei creduto che la cupidità del guadagno non fosse lodevol cosa
/ allor che da le pendule / nubi la maritale / pioggia a la terra cupida
pendule / nubi la maritale / pioggia a la terra cupida / discende in grembo,
guicciardini, 36: narrasi che lei [la regina] fu molto amatrice della giustizia
animo molto generoso, in modo che la si può comparare a qualunque altra donna
religiosa di giovanni, degli orizzonti che la breve conversazione aveva pure aperti alla sua
a me rivolse, quel feroce drudo / la flagellò dal capo infin le piante.
bugiardo e avaro. guarini, 69: la verginella, / mentre cura materna /
verginella, / mentre cura materna / la custodisce e chiude, / chiude anch'ella
sguardo / di cupido amator vien che la miri, / e n'oda ella
del tratto; onde gridando / a la casta reina / accusò con la voce,
a la casta reina / accusò con la voce, / additò con la mano
accusò con la voce, / additò con la mano / del forsennato errante / l'
solenne promessa. saba, 76: la baciavi, la chiamavi bella, / le
saba, 76: la baciavi, la chiamavi bella, / le piangevi sul petto
nei giorni in cui mariangela poteva sperimentare la costanza degli amici e la carità del prossimo
poteva sperimentare la costanza degli amici e la carità del prossimo nelle disgrazie. a
tasso, 20-99: come olmo a cui la pampinosa pianta / cupida s'aviticchi e
mortali e dèi, accendendo in loro la passione amorosa. dante, par
gozzo assai orrevole le faceva postema ne la gola, e si disse che cupido
disse che cupido il teneva pieno de la ruggine de dardi, che faceva brunire
rozza, imo apolline e una diana, la leonessa di marmo con tanti aligeri cupidi
con tanti aligeri cupidi che fece arcesilao, la carozza e il carrocchiero tanto sottilmente lavorati
s. girolamo volgar., 1-3: la carità perfetta e buona non ha invidia
rasa e d'altri amari succhi contra la avidità di animaletti tali, sapendo esse
/ dov'è dell'acqua più cupa la fonte. biringuccio, 1-63: si fa
del centro / u'mai non trova la rovina il fondo. tansillo, ix-602:
/ fuggi dagli occhi miei: fuggi la luce / delle stelle e del sol!
viscere della terra; / se pur la terra istessa a un empio padre, /
, 1-229: non si può dire la moltitudine, la bellezza e la rarità
: non si può dire la moltitudine, la bellezza e la rarità de'monumenti scavati
può dire la moltitudine, la bellezza e la rarità de'monumenti scavati da que'cupi
. parini, giorno, iv-643: la vasta quiete osa da un lato / romper
, al giardino zoologico di londra, guardando la vetrina dei pitoni: sei o sette
, 55: verso sera / la collina è percorsa da brani di nebbia,
percorsa da brani di nebbia, / la finestra ne accoglie anche il fiato. la
la finestra ne accoglie anche il fiato. la strada / a quest'ora è deserta
/ a quest'ora è deserta; la sola collina / ha una vita remota nel
cupo cupo, il quale ha tanto grossa la vena, che più se ne cava
, 1-1-230: andare accettando e chiedendo la limosina al popolo, porgendo la mano cupa
chiedendo la limosina al popolo, porgendo la mano cupa innanzi, come fanno i
bassi e soprani. marino, 233: la nera gola e 'l cupo sen che
mai non diede albergo, / estima la vii turba e l'arme tante / quel
sotterra, difese da venti meridionali, la porticella aperta in ver tramontana. bertola
, come da un fitto velo, la spera del sole, pallida, che spargeva
. quasimodo, 1-47: e ancora la notte d'inverno, / e la torre
ancora la notte d'inverno, / e la torre del borgo cupa coi suoi tonfi
e le spine. cassola, 2-127: la macchia cupa dei lecci lo rallegrava quanto
-per estens. fitto, folto (la pioggia, la nebbia, ecc.
. fitto, folto (la pioggia, la nebbia, ecc.).
ristoro, vi-13 (176): la magiure congiunzione de pluvia che mai possa
azzurro cupo, che pareva dipinto su la flessibile e formosa persona, alla cui
dignitosamente burocratici. campana, 49: la falterona è ancora avvolta di nebbie.
alterne del sole non riescono a diradare. la pioggia à reso cupo il grigio delle
, x-1-162: vide in su per la truce aria tranquilla / correre spade infocate
fiume. baldini, i-29: alle spalle la cupa furia dei nostri cannoni che attaccano
(il sonno); insaziabile (la fame); ossessionato da angosce,
l'altre bestie hai preda, / per la tua fame sanza fine cupa! tasso
cupo silenzio, più che ascoltata, la lettura di vari indirizzi di adesione, si
a denunziare il fatto che era stato la cagione prossima del tumulto. de sanctis,
: attraverso le sue lacrime vedi brillare la cupa fiamma dell'odio. carducci,
non mi lascia tempo, ripigliando con la solenne semplicità di chi ha devota l'
spese. gozzano, 75: ecco poi la quarantina / spaventosa, l'età cupa
i-135: non appena marcellino, finita la messa, sedeva in cattedra, sulla
consolatorie, gentili, fraterne, umane la giovane era tornata a rinchiudersi
per il suo esile corpo o per la sua naturale gentilezza d'animo. brancoli
, ii-658: è di pochi giorni addietro la cupa definizione che ha data di se
e pesante. cuoco, 1-196: la storia ha dato un luogo distinto tra
di filippo secondo, ai fatti dei quali la posterità aggiungerà gli orrori commessi in napoli
: quando furono in casa, matteo chiuse la porta col catenaccio e restò pensoso e
avvertimento. e. cecchi, 6-324: la lingua spagnuola ha una cupa eloquenza,
d'appendice. montale, 1-79: oh la favola onde s'esprime / la nostra
oh la favola onde s'esprime / la nostra vita, repente / si cangerà nella
ne l'alto là dove michele / fe'la vendetta del superbo strupo. aretino,
fondo, onde fa lor mestieri supplire con la velocità del corso quel che non han
gorgogliar, desta i figliuoli, / desta la moglie in fretta, e via,
manzoni, 310: han carca la fronte de'pesti cimieri, / han poste
legno che, fatto muovere regolarmente con la mano, dall'alto verso il basso e
, a parabola od ovoidale (talvolta la base può essere ellittica o poligonale come
il campanile di san piero, e abbatté la cupola e parte del campanile, e
vasari, ii-115: avendosi a ricoprire la chiesa della madonna di loreto e voltare
chiesa della madonna di loreto e voltare la cupola già stata cominciata e non finita da
, dubitavano coloro che di ciò avevano la cura che la debolezza de'pilastri non reggesse
che di ciò avevano la cura che la debolezza de'pilastri non reggesse così gran
sopra colonne grosse e belle assai. la cupola grande ha in mezzo una cupoletta
quattro pi- lieri immensi e gravi / la cappella maggior curva la vòlta; /
immensi e gravi / la cappella maggior curva la vòlta; / e da quattro grand'
da quattro grand'archi e quattro travi / la sua mirabil cupola è suffolta. baldinucci