: siate umili: amate t annegazione e la povertà, voi che presiedete; il
più che non dà a me, la virtù della pazienza e della abnegazione.
della abnegazione. leopardi, ii-300: la compassione è quasi un'annegazione che l'
, i-166: ma te lo dica la reverenza avuta per te, l'abnegazione intera
teologi romani... strappare con la minaccia de'tormenti una falsa abnegazione da
nella sua legge. fagiuoli, 4-18: la quale elegge] in faccia a tant'
una legge celestiale. beccaria, i-71: la tortura è stata abolita nella svezia:
cuoco, 1-171: quando si abolì la gabella sulla farina, non si ottenne
. s'aboliscono / senza giudizio / la corda, il boia, / e il
: il cristianesimo... abolì la schiavitù, abolendone l'idea. ojetti
accorse allora che altra cosa è abolire la ricchezza e altra trasferirla da una categoria
che, riassumendo i principali argomenti contro la condanna a morte, dimostravano quanto sia
figur. ridurre a niente; sopprimere (la presenza o la personalità di uno)
niente; sopprimere (la presenza o la personalità di uno); far scomparire,
irreale. ogni termine di rapporto con la vita è abolito. papini, 1-155:
i-293: dovevo assolutamente dimenticare non solo la mia coscienza, ma anche ogni cosa
lo abolì. sinisgalli, 8-12: abolire la tua presenza, spingere, se ti
, spingere, se ti riesce, la tua anima oltre i gomiti, oltre
borgese, 1-31: com'esso montava per la valle..., il paesaggio
essere! e. cecchi, 6-363: la loro preghiera era semplice- mente d'
d'europa. d'annunzio, iv-2-353: la memoria del passato è abolita, l'
abolitiva. d'annunzio, iv-2-1222: la lucidità talvolta s'accompagna a un orrore
leggi prescriventi i metodi di fabbricazione, la soppressione delle compagnie d'arti e mestieri
e mestieri... restituirono all'operaio la sua legittima libertà. manzoni, 773
apparire. d'annunzio, iv-1-434: la felicità che tu sogni riposa tutta su l'
del passato. papini, 27-656: la redenzione da me proposta era l'abolizione
macedoni e de'greci l'abolla, la lena, il saio, che si dice
l'abominabile onta che mi farete e la obbrobriosa ignominia. tasso, aminta, 793
e il più sozzo, / che produca la terra o il mar fra tonde.
rospo puzzolentissimo. giordani, 11-68: la mia fede in lei è pienissima: perché
: molti abominamenti, e massime dopo la sua morte, sopportò. fra cherubino,
316: ella in occulto / tesse la fila eterna abbominanda / di nascite e
: io... di errori de la gente abominava e dispregiava, non per
gli ebbe in odio, abominandogli per la superbia loro. fioretti, xxi-934 (
maniche, abbominava 11 cappuccio; e la lunghezza e l'asprezza parevagli una soma
[l'uomo] abomina e vorrebbe distrutta la morale deformità. leopardi, 1009:
.. suo visetto buono sorridente e la sua dolcezza sicura perché abominava qualunque azione
iv-11-9: ciascuno volga li occhi per la sua vicinanza, e vedrà quello che
: ma quando doveano combattere feciono sonare la ritratta, onde furono abominati, che ciò
e nudo, / che porsi indosso la corazza indegna, / o ch'imbracciar
scudo, / o por su l'elmo la beffata insegna. chiabrera, 4-1-299:
: io ho in odio ed in abbominazione la iniquità, e la legge tua ho
ed in abbominazione la iniquità, e la legge tua ho in amore. m.
. imitazione di cristo, iii-59-8: la natura desidera cose belle e curiose, avendo
. g. gozzi, ii-266: per la sua pessima e scorretta vita divenuta l'
masuccio, 234: il vertuoso figliolo da la abominazione del fatto isdignato e turbato.
di sangue. carducci, 269: maledetta la patria, ove alta solo / cresce
quando i cavalli hanno abbominazione di coprir la cavalla. = dal lat.
voi vedrete l'abbominazione della desolazione, la quale è detta per daniel profeta,
, 179: una saetta gli entrò per la bocca, colla quale avea detta quella
avarizia de'fiorentini. idem, 3-2-203: la qualcosa non solamente a dio, ma
stando dinanzi ad esso, gli rivolta la faccia e parla coll'inimici di esso re
, 25- 139]: è certo la lussuria ultima ne l'ordine de'peccati;
femina... se ne passava a la meglio che poteva, pregando tutto il
tutto il dì iddio che degnasse illuminar la mente del marito e levarlo da così
ad un gentiluomo. boccalini, i-278: la carne umana piena di vizi abbominevoli e
abbominevole luogo! bontempelli, 6-137: la vita tornò tutt'in- tomo a farsi
o dannose. panzini, iii-224: la cucina... è abbominevole:
filippo degli agazzari, 14: ne la città di pavia fu un giovano religioso
e sì vitoparo- samente e sì abbominevolmente la sua persona usava come brutta meretrice.
noi poterono sostenere. passavanti, 153: la buona [superbia] si è,
peccato, e ha a schifo e abominio la sozzura, come diceva il profeta.
crusca]: loda vano la magnanimità di timoleo, come avea in abbominio
maggiore abbominio. d'annunzio, v-1-580: la disperata morte parve preferibile al peso di
papini, 20-408: comprendiamo senza fatica la demonialità degli erodi... ma
abbominio dato a una sua sorella, la trovasse poi senza difetto. = deriv
te piango, e in un la mia sventura; / ché in tutta troia
immobile. manzoni, 8: fumò la terra di quel sangue rossa, / ond'
quasi una compagnia di predatori, prendessero la stanza dove e'parve loro a proposito,
pare invece indipendente. gli antichi conobbero la variante aberrigines che accostarono ad 'errare
esprime l'intensità, la forza, la vivezza). redi, 16 vii-220
, disperato. palazzeschi, 3-164: la voce appassionata diveniva imperativa in quell'accento
ii-179: è divenuta [roma] la più appassionata tutrice del cristianesimo, quella
del cristianesimo, quella che ne fu la più atroce persecutrice. leonardo del riccio
'appassionato per l'antichità, per la poesia, pei viaggi 'e simili,
redi, 16-iv-65: camminando io per la via d'una esperienza libera e non
rimproverò con termini assai significanti a lorman la sua troppo appassionata incredulità. manzoni,
manzoni, 124: a che varrebbe la santità della legge, se l'interpretazione
giunto il tempo... di mantenerti la promessa fede, ricompensandoti della tolta verginità
l'appassionato aroma della landa che versa la resina dalle mille e mille piaghe dei suoi
6. di gesù cristo: che subisce la passione. vasari, ii-151: una
: una tavola d'un cristo che porta la croce,... dove il
. appassire, intr. anche con la particella pronom. (< appassisco,
9-3-19: il mazzetto dopo due giorni la signora lo diede a me, perché incominciava
. pascoli, 566: è finita qui la rossa estate. / appassisce l'orto
. gli ho lasciato il mio affanno. la bellezza del fiore si perde, e
si perde, e il frutto non riempie la mano. piovene, 2-106: i
: l'uva appassisce, e seccasi la rosa. panzini, ii-271:
; divenire vizzo, sciupato (per la vecchiaia, la solitudine, le disillusioni
vizzo, sciupato (per la vecchiaia, la solitudine, le disillusioni, le umiliazioni
così ribagnandosi a poco a poco per la rugiada del nutrimento rinverdiscono. b.
. b. davanzali, ii-300: quando la lunga pace... e gli
guerre, e che a poco a poco la gloria sua nell'ozio e quiete veniva
uno de'tanti incomodi che mena seco la vecchiaia, è lo appassire dell'occhio,
, iv-2-826: il sentimento del tempo la rioccupava, il sentimento del tempo che
, 9-397: in fondo ella vendeva la sua presenza; cioè la sua vista
fondo ella vendeva la sua presenza; cioè la sua vista e le velleità che suscitava
. pensai che fosse proprio questo che la appassiva. marotta, 6-40: la chiesa
che la appassiva. marotta, 6-40: la chiesa odorava d'incenso, il sole
un vino scelto della massima perfezione, la prima cosa dopo la scelta dell'uve
massima perfezione, la prima cosa dopo la scelta dell'uve è quella di soleggiarle
può. deledda, ii-1019: piegò la testa come le rose intorno sotto il
, 222: dimessa / fra le gambe la coda, ed appassita / la lingua
gambe la coda, ed appassita / la lingua, e il varco delle fauci avvolto
, / che rinverdir denno a saul la stanca / mente appassita. leopardi,
continua infelicità. d'annunzio, iv-1-638: la piccola faccia era diventata d'un colore
erano come appassiti, appannati, spenti. la povera creatura pareva sotto l'azione d'
. lastri, 1-3-96: la maniera dell'allevare, custodire e mantenere
: e quanto in su più vassi [la nebbia], ella altrettanto / s'
calor del sole prosciugatesi formarono l'epidermide la cotenna. = deriv. da
questo è il tempo, a volere che la civetta si appasti e cuccuveggi per bene
. menzini, 5-231: or chi la scaglia / gli leva intorno, e
raccogliersi, coagularsi a pastelli (la vernice che non si stende liscia ma
tommaseo [s. v.]: la vernice coppale si appastella quando si dà
voglio a l'appatrino a accusar la mia matteza: / meglio m'è esser
questa recchezza, / qual me mena a la dureza de quel foco accalurato. idem
de luca, 1-15-1-363: generalmente cammina la regola nelle sentenze provvisionali che non siano
l. salviati, ii-n-112: e la già casa, e del già pietro,
pitti, 2-39: il quale appello deve la signoria accettare dipoi ad istanza dell'appellante
appellante nella detta causa d'appellazione avesse la sentenza contro. 3. sm.
. -al passivo e intr. con la particella pronom.: chiamarsi, dirsi
., 5-41: leone è appellato secondo la lingua de'greci, che vale tanto
porti, onde quella che era verso la marina, che era dalla parte di
dalla parte di grecia, era appellata la porta veneris. trattato dei cinque sensi
cantari, ix-824: di borgogna avea la signoria / un duca, che guernieri era
europa dal suo nome appellar volse / la più bella del mondo e nobil parte.
implica una qualifica secondo il grado, la condizione, gli attributi). -anche intr
gli attributi). -anche intr. con la particella pronom. giacomino pugliese,
rettor., 87-8: noi nominiamo la prima di queste maniere 4 di scritto
appelliamo 4 di legi contrarie ', la terza appelliamo dubiosa. guittone, 34-1
amanti, / ma pochi son ne la grazia d'amore. dante, 10-10:
con l'udir richeggi / ad ascoltar la mente e lo 'ntelletto: / io che
domandata dalla maggiore di quelle donne, la quale elle appellan badessa, se in
cantari, 139: e fece allor la duchessa appellare, / giovani e donne
. invocare. iacopone, 74-2: la bontà te se lamenta che l'affetto no
affetto no l'ha amata: / la iustizia è appellata, che ne deia rascion
giamboni, 227: e appelloe a battaglia la fede cristiana. m. villani
. villani, 7-22: venne tanto montando la loro riotta, che s'appellarono per
che s'appellarono per questo a battaglia, la quale con grande pompa e riguardo feciono
battaglia subito l'appella, / e con la spada nuda si fa inante.
8. intr. anche con la particella pronom. (rar. tr
del re non s'ammetteva, né la sentenza del repudio si dava. sarpi
9. intr. (anche con la particella pronom.). per estens
appello a cesare imperadore di roma. la quale appellagione festo udendo,..
a cesare andrai. michelangelo, 219-5: la parte che s'appella, / mentre
mentre il gioir n'attrista, / a la ragion, pur vuole / che l'
al mio monsiù. foscolo, v-171: la signora si puntigliava a rispondere ch'io
va a gusto ai pochi ai quali la fo leggere, appello alla sentenza di
lei. giusti, iii-225: a volte la modestia non è altro che un'ipocrisia
= lat. appellare 4 apostrofare, rivolgere la parola; chiamare; reclamare'. è
tra i quali gli appellativi sono di tutta la spezie, ovver genere. buommattei,
costa cinquanta soldi, donna santa -fece la strega... cantando quel bello appellativo
). giamboni, 4-10: la fine d'europa è il mare di spagna
: quivi abita un arabo, da cui la torre è chiamata la torre dell'arabo
, da cui la torre è chiamata la torre dell'arabo, castellano di quella,
2. sm. dir. parte contro la quale si ricorre in appello (l'
1-15-1-375: essendo questa un'equità, la qual si usa con l'appellante,
stolto, che l'appellazione dell'uomo, la quale è in noi fermissima, attribuisca
assai generica e poco significante, si chiama la « bizzarria », non so se
papa, 4-19: quella liquida sustanza, la quale con propria e particolare appellazione acqua
fresche di gioventù, ma vista come la complessiva ed unica ed immutabile appellazione loro
... scettici e pirroniani, se la loro opera messa insieme giorno per giorno
va appellazione. cavalca, iv-135: la quale appellagione festo udendo, ragionò in
dimanda l'aiuto del popolo chi tutta la ragione del popolo aveva arrecata a niente.
accettato. ben poteva il re, pronunziata la sentenza, od in tutto od in
od in tutto od in parte diminuir la pena. sarpi, i-197: il
tribunale supremo. segneri, iii-3-116: la divina pietà, valendosi dell'autorità suprema
, ammette l'appellazione, e rivoca la sentenza. vico, 480: permise
: sia lecito a chi avessi avuto la sentenzia contro, appellare all'offizio de'
in un elenco), per accertarne la presenza. palazzeschi, 4-273:
: modo eufemistico col quale viene annunciata la morte di un soldato sul campo,
segnale di adunata dei soldati dato con la tromba. dizionario militare [1847]
[1847], 43: appello: la chiamata che suol farsi per nome di
è prescritto tre volte al giorno, la mattina al levar del sole, a mezzo
giorno all'ora del rangio, e la sera, che dicesi di « ritirata »
di tromba -l'appello, gli esercizi, la strigliatura dei cavalli, il primo rancio
il primo rancio. buzzati, 1-125: la guardia smontante si schierò in una specie
. settembrini, 1-215: propose che la camera dichiarasse come quelle ingiurie non giungevano
quelle ingiurie non giungevano a lei; e la proposta fu votata con appello nominale e
-non mi fare l'aristocratico perché porti la cravattina impiccata. ojetti, ii-305: un
appello alla bontà. michelstaedter, 404: la voce sua come un appello / mi
dimenticare il suo errore, e lasciarle la stima di se stessa. comisso, 12-7
del re non s'ammetteva, né la sentenza del repudio si dava. magalotti,
105: gli scrisser da genova come la lite in appello (la lite per
da genova come la lite in appello (la lite per l'eredità di suo padre
-appello al popolo: nel diritto romano, la facoltà di appellarsi direttamente al popolo contro
darne conto. varchi, 18-1-199: la cui autorità d'intorno alle cose della guerra
. 10. sport. la facoltà di ricorrere, nelle gare,
: non me lo neghi, perché io la so per appello e per appunto.
per appello e per appunto. e la so tutta, e come ell'andò,
con sì alti sospiri, i che la parola a pena s'intendea. petrarca,
ragunare tanti. ariosto, 38-28: la gente a pena... /
potea capir ne la campagna aperta. imitazione di cristo,
ch'a pena / segna nel corso la più molle arena. leopardi, ii-1026:
a mille anni, appena chiameranno civile la età presente. fanzini, i-268: in
i due frati furono giunti alla città, la riconobbero appena. barilli, 3-39:
sono delle giornate dove ti rimane appena la forza di mormorare a fior di labbra
gaudio della carne che appena / sopporta la sua pienezza. 2. ripet.
pascoli, 276: appena appena tra la pioggia e il vento / l'udiron essi
occhi. pirandello, 5-115: se egli la avesse toccata appena appena anche senza volerlo
mi avesse spianato contro il mestolo per girare la polenta, stornai la canna, ma
mestolo per girare la polenta, stornai la canna, ma appena appena.
ch'a lui fui giunto, alzò la testa appena. idem, purg.,
tasso, 1-42: fur cinquemila a la partenza; e a pena /..
, fu da me- cenio impunitamente trucidata la moglie, per averne ella [del
. fanzini, iii-294: ci soffermammo su la via che corre tra spoleto e foligno
: ora s'eran messi in fila lungo la spiaggia, con i piedi appena sfiorati
parlarne. ungaretti, iv-28: sotto la scure il disilluso ramo / cadendo si
si lamenta appena, meno / che non la foglia al tocco della brezza. comisso
comisso, 12-12: noi conoscevamo appena la questione di questi diritti. manzini, 10-14
levato del luogo passò, e lasciò la tirannia e la vita. bembo,
luogo passò, e lasciò la tirannia e la vita. bembo, 5-14:
, 1-47: egli mirolla, ed ammirò la bella / sembianza, e d'essa
d'annunzio, iv-2- 350: ma la mattina, a pena aperte le imposte,
palazzeschi, 1-310: nell'uscire è tale la sua fretta che non appena alla soglia
tratti i piè del ponte, che la torre cadde. petrarca, 37-21: a
parole fornite, che levatasi da sedere la fece scorta a tutti gli altri.
2. intr. (anche con la particella pronom.). sentir pena
odore / come foglia di salvia a chi la morde! idem, iv-2-708: entrambi
quella debole cosa semiviva, agitarsi su la nuca del vecchio. 3.
. 3. intr. con la particella pronom. darsi pena; adoperarsi
, e promissele grande guidardone, onde la donna li discoprìo come catellina sì s'appenava
fra giordano [crusca]: la consolazione introducetela nel cuore appenatissimo. cavalca
nel cuore appenatissimo. cavalca, ii-164: la seconda derisione dissi, e dico,
anima appenata. tozzi, ii-535: la giovinetta gli si teneva lontana e sembrava
sembrava più appenata per lui che per la morte del padrone. manzini, 7-148
, 83-15: l'amore sta appeso, la croce l'ha preso /..
inf., 13-107: e per la mesta / selva saranno i nostri corpi
campidoglio, e quivi l'appendette [la sovransegna nemica] ad una quercia. zanobi
lasciarsi andare. tasso, 7-52: la solita spada al fianco appende, /
finissima e vetusta. marino, 271: la dea tentando / l'arco d'argento
dell'eterno cipresso, ove appendea / la sua cetra torquato. verga, i-164:
. si precipitarono nella camera, verso la madre, gridando di gioia; e l'
braccio del papà, che conduceva lui la bicicletta a mano. moravia, vii-331:
a mano. moravia, vii-331: la bruna fece una risata, una piroletta,
per vendetta del misfatto gli fece appendere per la gola. machiavelli, 769: al
re turbato disse che, se non la guariva, che lo appenderebbe. ariosto,
d'essere appeso. forteguerri, 7-2: la guerra in fine è composta di boi
qual tempio doversi appendere il boto per la sanità d'agusta. tasso, 4-80
primi nocchieri appendeano nel suo tempio dopo la burrasca il timone, cantandola diana dea
se medesimo, in persona di tutta la generazione umana: ora fussino appesi e'peccati
divieto: / se ben allor de la futura impresa / in bilance i consigli appende
a noi, se tu, spaventato per la mia voce, inducerai l'animo tuo
mi vedo in camera l'albergatore con la stessa notizia, e con l'appendice
ignara ed innocente. cassola, 3-103: la calotta boscosa che copriva la sommità del
3-103: la calotta boscosa che copriva la sommità del poggio era
. 3. nella stampa quotidiana, la parte (per lo più a piè
. imbriani, 2-101: dov'è la padrona? -è in giardino. -sai dove
: sarebbe stato meglio scherzarci e contrapporre la teoria della « flemma » britannica, della
le parti estreme delle vertebre, eccettuata la prima della cervice, hanno delle appendici,
l'appendicista. carducci, ii-8-263: la maggioranza degli appendicisti e dei facitori di
appendice cecale con l'esterno, attraverso la quale viene introdotto un catetere di gomma
. ridurre, disporre in pennecchi (la lana, il lino, la canapa
pennecchi (la lana, il lino, la canapa). leggi di
tommaseo-rigutini, 248: s'appen- necchia la stoppa ponendola sulla rocca senza svolgerla,
(in modo da mantenere sul fondo la grippia distesa e avere lo sforzo diviso
). appennicare, intr. con la particella pronom. dial. appisolarsi.
di una vecchia catena appenninica, / la città, mezza vuota. appennino
, riallacciandosi alle alpi marittime, divide la penisola italiana nel senso della sua lunghezza
bruni d'oliveti. idem, 152: la luna / da le selve appennine aurea
d'oro. cardarelli, 1-55: ecco la sera e spiove / sul toscano apennino
, percorre con le sue immense onde la penisola. 2. per estens.
. sono chiamati anche appennini, per la grande somiglianza che hanno colle alpi penine
cose vere o verisimili, le quali facciano la causa acconcia a provare. cassiano volgar
appensare, tr. e intr. con la particella pronominale (>appènso). ant
fiaccano. idem, 2-274: appensando che la notte era per loro, più duramente
parea appensato, e l'uomo per la grandezza sua nella città per tema di
percepire, intendere. -anche intr. con la particella pronom.: accorgersi.
: in alcune intuizioni si può ritrovare la spazialità e non la temporalità, in altre
si può ritrovare la spazialità e non la temporalità, in altre questa e non
.. di quella che dovette essere la vera vita del rimbaud dagli otto ai sedici
percuotere, torturare, uccidere, con la pertica. ottimo, ii-413:
movimenti. beltramelli, iii-1154: la mobile arena appesantiva il passo, pareva
i piedi. baldini, 4-200: la vita in casa di una signora di condizione
. 3. intr. con la particella pronom. diventare più greve,
: davanti a quello spettacolo ideale, la mia stanchezza fisica, il torpore de'miei
accenno di salita, si faceva sentire la stanchezza, e la fila s'appesantiva
, si faceva sentire la stanchezza, e la fila s'appesantiva, rallentava, e
, iv-2-670: il sorriso si spense; la bocca s'appesantì, si mostrò sul
vergogna d'essere sorpresa così, con la sacca della spesa, gonfia, al braccio
, brutta. deledda, 11-668: la sua figura corta e nera pareva diventata
o alma, nui 'l trovamo su ne la croce appiso; / morto lo ce
novelle / in contra i raggi de la lima appese. marino, 248: ho
. carducci, 12 7: appesi a la domestica parete / l'asta ed il
era stato fracassato da mano invisibile; la porta era spalancata, e la stalla
; la porta era spalancata, e la stalla vuota. d'annunzio, ii-821:
signore, e se alcuna avesse avuta la debolezza di darsi a lui, è certo
marino, 12-17: d'aspido ha la virtù, ch'a pena spira,
, 9-1-241: appestando l'anticamere con la mia frottola. l. adimari,
4. intr. (anche con la particella pronom.). mandare,
5. intr. ant. prendere la peste. caro, 6-80: da
suo giaciglio. palazzeschi, 1-25: la luce viene fuori densa e giallastra,
brutalità. foscolo, v-75: era [la città] da tanti venefici, e
b. croce, iii-23-83: tutta la politica appestatrice del mondo. =
. cicerone volgar., 2-118: la cupidità, sempre avidamente qualche cosa appetente
sempre avidamente qualche cosa appetente, e la vana alacrità... non molto
animo grande, arrisicato e appetente la gloria. porzio, 193: per
tendono gli esseri tutti. l'estensione la rappresenta nei corpi, l'appetenza negli
170: perch'ell'è comunemente appetibile [la gloria], un favo di mele
ha il mondo. magalotti, iv-19: la volontà regge sempre alla veemenza del suo
piacergli; e da questo solo misurava la bontà e l'appetibilità degli oggetti. rosmini
attuale appetizione di lei, ma solo la sua appetibilità; e però ella si rimane
dalla forza del primo impulso, se la nostra natura non fosse scaduta. appetire
). iacopone, 14-3: la superbia appetisce onne cosa aver soietta.
. scala dei claustrali, 444: la meditazione cerca diligentemente che cose noi dobbiamo
a me nella loro picciolezza gravosi, la notte appetendo. idem, dee.,
, i chierici,... quantunque la pazienza predichino e sommamente la remission delle
. quantunque la pazienza predichino e sommamente la remission delle offese commendino, più focosamente
caterina da siena, iv-126: appetisce la creatura con amore disordinato la lunga vita
: appetisce la creatura con amore disordinato la lunga vita, e ella è breve.
, 2-1 io: colui che appetisce la sapienza non la possiede in tutto, perché
: colui che appetisce la sapienza non la possiede in tutto, perché chi è
de'poveri, perché ancora essi appetiscono la libertà. della casa, 559:
2-227: quando l'anima cessa di appetire la vita, e vorrebbe dimenticarsene, cerca
estens. leone ebreo, 378: la materia prima naturalmente desia e appetisce le
, 6-1-174: radice d'ogni male è la cupidità, e quelli che l'appetiscono
iii-17: ma io ho fatto come la mosca, che appetendo la luce, vedendo
ho fatto come la mosca, che appetendo la luce, vedendo la lucerna accesa,
, che appetendo la luce, vedendo la lucerna accesa, non sapiendo che ella arde
3-2-98: tale si poteva inferire essere la naturale inclinazione di tutta la terra,
inferire essere la naturale inclinazione di tutta la terra, cioè d'appetire il centro.
intr.: suscitare appetito, stuzzicare la voglia di cibo; piacere al gusto.
simile, come a dire il gallo la gallina. g. c. croce,
ii-190: cotte [le lenticchie] con la carne grassa sono di ogni altro
passavanti, 237: egli sa e conosce la natura e la su- stanzia dell'anima
: egli sa e conosce la natura e la su- stanzia dell'anima, le sue
, 514: però ha così ordinato la natura, che ad ogni virtù conoscente sia
. crescenzi volgar., 5-19: per la qual cosa [l'ulive acconce nell'
l'ulive acconce nell'aceto] ammortano la sottilità e acuità della collera, ed
e acuità della collera, ed eccitano la virtù appetitiva, massimamente se si prendano
(in opposizione alla ragione) verso la soddisfazione delle proprie esigenze e dei desideri
fece armare un suo cone- stabile con la sua masnada. passavanti, 151: è
, 779: quello appetito di conservare la umana spezie in lussuria e molte altre
quante donne già dall'appetito trasportate hanno la morte de'loro mariti procacciata? imitazione
seguitano l'appetito della carne loro che la volontà di dio. castiglione, 464
464: e però resistono ed oppongon la ragione all'appetito, onde ne nasce
ragione all'appetito, onde ne nasce la battaglia del piacere e del dolore contra
mostrò come in lei l'animalità predominasse, la dipinse come una bella bestia in cui
contribuiscono per loro conto, a promuovere la depravazione degli appetiti. ungaretti, 1-113:
spingeva negli / amori mortali, lodavo la vita. / ora che considero anch'io
/ garanzia della specie, ho in vista la morte. 2. desiderio intenso
era lo mio ancora di ricordarmi de la gentilissima donna mia, che di vedere
acquetare. idem, 8-57: sosteneano la guerra, avendo nel segreto grande appetito
appetiti, cominciò a visitare molto spesso la comare. idem, dee.,
l'appetito degli uomini saziare, estimando la nostra ignoranza, che nelle ricchezze consista
, i-14: chi cerca diligentemente quale sia la vera definizione dell'amore, trova non
tasso, 20-54: poi ch'eccitò de la vittoria il gusto / l'appetito del
sazio e pieno, l'appetito de la gola mai non si sazia. seneca
stomaco. machiavelli, 779: la bocca donde [l'uomo] si ha
l'uomo] si ha a nutrire, la fa diventare una cloaca e una via
s'è convertito in fame, e la fame in una ghiottissima ingordigiaccia trangugiatoria.
mangiare. pellico, ii-121: siccome la mia salute s'andava facendo migliore,
generosi. baldini, 4-50: qui la donna sfodera a tavola una tale autorità
gli appetiti: / a chi piace la chierca, a chi la spada, /
a chi piace la chierca, a chi la spada, / a chi la patria,
a chi la spada, / a chi la patria, a chi li strani liti
umena, generale della lega, non ambiva la corona,
volgar., 1-29: conviensi [la decozione di cedro] alle femmine pregne,
. boccaccio, 3-2-135: sostenuta lungamente la sete, non i deboli vini,
, i-389: avevano ospiti graditi; la giornata era calda e la refezione era
ospiti graditi; la giornata era calda e la refezione era stata appetitosa e non innaffiata
intenso. verga, i-296: pure la moglie ogni volta la cercava giovane e
, i-296: pure la moglie ogni volta la cercava giovane e appetitosa, ché senza
quanto matura. moravia, vii-247: la vidi venirmi incontro, tutta vestita di
3. piacevole; che desta la curiosità, allettante. salvini, v-417
malinconici. machiavelli, 734: la natura de'franzesi è appetitosa di quello
pretendere di fare a un di costoro la burla che si fa in villa,
3-240: se in altra guisa tu la tratterai / che si convenga a nobile donzella
, 297: e1 conte vinse quasi tutta la guascogna in meno di quattro mesi,
applicato. redi, 16-vii-100: la lettera di v. s...
i pisani ridussono in sul prato tutta la loro potenzia dell'oste appetto alla nostra
nievole appetto a'nimici / con tutta la sua gente si fu posto. livio volgar
. g. villani, 11-139: la sua forza e seguito non era forte
libeccio così furioso e gelato, che la tramontana fiorentina è un soave zeffiro appetto a
scoli, 272: quando invia la pioggia, / appezza legna per
. appezzamento. viani, 14-235: la gruccia che... portava per falsità
sbarbaro, 4-30: rivedo dopo anni la campagna senese. in questo silenzio sottolineato
, 16-ix-332: ha usato... la tintura di marte, estratta con sugo
. appiacére1, intr. (per la coniugaz.: cfr. piacere).
che tanto quanto gli ha già appiacevolito la ragione. salvini, 30-1-323: se
con parole amichevoli, da chi ne prende la cura, appiacevolire. 6
c. dati, vii-3-119: la pianta salvatica, tutto che appiacevolita dall'
. mei, 31: non avrebbevi cosa la più elegante, meccanica, naturale,
le mandorle amare... appianano la contrazion della faccia. tasso, 9-54:
una politura inerte. -intr. con la particella pronom. beltramelli, iii-523:
, 8-7-527: miri [l'uomo] la terra, e 'n sé rivolga
conoscendo che l'occasione portava, e la necessità delle cose esprimeva dal re questo
con scritture e con dimostrazioni favorevoli appianando la strada. di cafiua, i-511:
quanto vana e fallace sia nella medicina la sperienza? ella non ha mai
. leonardo del riccio, 2-360: solamente la via con gli esempi n'appiana,
ne invita. lambruschini, 1-103: la via alla buona educazione domestica si va
leopardi, i-249: il costume e la massima di macerare la carne e indebolire
: il costume e la massima di macerare la carne e indebolire il corpo per ridurlo
per una parte contribuire infinitamente a spegner la vita del mondo, per l'altra ad
del mondo, per l'altra ad appianar la strada al dispotismo. giusti, iii-160
. 6. intr. con la particella pronom. per estens. adeguare
li troni è accompagnato, / ca la fe'l'ha ben guidato, sopre
cielo tutto pieno di stelle, e surger la luna luminosa e chiara, e il
, 4-140: mi stava di fronte la solita parete nuda, compatta, grigia,
calzato. b. davanzali, ii-501: la cotenna su per la botte distendi e
, ii-501: la cotenna su per la botte distendi e colle mani appiastra, e
e colle mani appiastra, e sopra la cotenna impiastra cenerata. pirandello, 5-311:
1-29: e guardisi molto, che [la farinata] non s'appiastrasse loro [
s'appiastrasse loro [a'fagiani] sotto la lingua. magalotti, 20-203: si
dell'appiastrarsi con l'altre consonanti per la loro arrendevolezza,... sono
infinché il caldo del forno non ha rasciutto la chiara, che quantunque le tenga tutte
altra. targioni tozzetti, 12-1-347: la materia... è un denso
un'ap- piastratura di terra gialliccia, la quale c'insudiciò i vestiti, e
dagli appiastricciamenti, ma dal pronunziar solamente la terza parte d'ogni parola, l'
giovane, i-560: biasciando e appiastricciando la lingua e il palato insieme, non li
fava senz'olio, o con la morchia sciocca / che s'appiastriccia in bocca
escivano di sotto il cappello appiastricciati su la fronte e su le tempie.
baratteria, così sieno messi sotto la nera e oscura pegola. appiattate
[le stelle] il dì come la notte, che lo splendere del sole non
bidel, che m'appresento / per la colletta a voi, larghi scolari. /
, e vi ritira e vi appiatta la testa a suo piacimento, il lumacone marino
d'una fera che mi strugge / la voce e i passi e torme, /
. buti, 2-789: erasi appiattata la divinità sotto l'umanità. sannazaro,
fra giordano [cruscai: ma feciono la opera molto appiattatamente.
possa schiacciare col piede, se gliene venga la voglia. de ledda,
il temporale era già appiattato dietro la casa. si era fatto prima sentire che
nel camino. il ricordo sarà la vampa / che ancor ieri mordeva negli occhi
altra, scostate le fronde, appiattisce la faccia sulla rete, più qua,
vuoto. borgese, 6-112: appiattendo la faccia contro il vetro della veranda come
iii-757: un borgo grigio... la vita delle creature si appiattiva nella smorta
c. e. gadda, 3-197: la pappagorgia compressa e per così dire appiattita
si poteva credere, finì di nascondergli tutta la cravattina. dessi, 7-48: alti
. g. bassani, 1-79: la povera signora gemma... modesta figura
. impiccagione. dossi, 465: la estrazione a sorte dei doni...
, gli agguati degli assassini, la i. r. appiccagióne.
cadde dinanzi al fuoco dell'altare la curata con due appiccagnoli. lanzi, 1-3-595
altro, cui si tenga sospesa la bilancia, la stadera, o altra cosa
cui si tenga sospesa la bilancia, la stadera, o altra cosa.
: inquieto esaminò l'appiccàgnolo sollevando la gamba di cera all'altezza degli occhi obliqui
sleale cerca appiccagnoli per iscusarsi dal mantenere la data fede. = deriv.
del battaglio. vettori, 1-43: per la lunghezza delle talee che vengono a
nel condurle dove l'uomo vuole, per la debolezza dell'appiccamento...
tanno tre sacrate semenze;... la terza appresso alla città, la quale
. la terza appresso alla città, la quale nominano buzigia, per rimembranza del
. crescenzi volgar., 2-21: la virtù di quelle [stelle] si
crescenzi volgar., 2-26: bagnerai la zolla... con acqua dolce
cruscai'. talora una bestia inferma tutta la greggia,... e chiamasi infertà
caro, 9-1173: l'investì ne la fronte, e gli divise / le
. d'annunzio, iv-2-926: prendevano la forma dell'urna; e un'ansa nasceva
camera dimoravano, non remanendovi altro che la fante e 'l compagno del frate,
nulla fussero impediti, ciascuno scrapistratamente con la sua se appiccoe. piccolomini, xxi-1-345:
-intr. sacchetti, ii-187: apicca la pegola, non si può tanto spiccare
può tanto spiccare che non vi rimanga la macchia: così è l'avarizia,
l'apicca adosso, già mai non se la può sì spiccare che non gline rimagna
: i contrafforti cde ove appiccano con la cortina ab sono sottili, e dall'altra
quando o pel molle o per altro la pania non appicca. 2.
si sente l'accento, che rinforzando la voce, l'ha prima appiccata alla seguente
, infettare. -anche intr. con la parti- cella pronom. bartolomeo da
'l guardavano, spesso s'appicava loro la detta infermità. m. villani, 1-2
parea che questa pestifera infezione s'appiccasse per la veduta e per lo toccamento. boccaccio
46): di tanta efficacia fu la qualità della pestilenza narrata nello appiccarsi da
all'altre bestie, quando stanno insieme ne la stalla. idem [crusca]:
manuca gli altri animali, e appicca loro la rabbia. marsilio ficino, 2-140:
petto. varchi, 18-1-373: [la peste] s'appiccò ancora ne'luoghi abitati
4-613: da sardegna essere venuta [la peste], da navi e soldati spagnuoli
da siena, 2-145: credo, la vostra suora bernarda vi abbi appiccato della
, incendiare. -anche intr. con la particella pronom.: appigliarsi, attaccarsi
, batti tanto che tu fai apiccare la favilla all'esca. pulci, 7-38:
appicca a una casa spesso abrucia tutta la città. vico, 401: il padre
19-366: guai a coloro che pongono la fiaccola nella mano del cieco, questa
può soltanto appiccare il fuoco e incenerire la città. alvaro, 2-10: e
città. alvaro, 2-10: e la notte, per illuminare la strada, si
: e la notte, per illuminare la strada, si appicca il fuoco agli
asta sì le appicca, / che la fa a dietro riversare. b. corsini
vi s'appicca. magalotti, iv-105: la difficoltà dell'appic- care i piedi nata
. berchet, 284: leva il re la man su lei, / e le
. pulci, 2-45: alzò la mazza sanza dir niente: / così si
sanza dir niente: / così si venne la zuffa appiccando. machiavelli, 306:
sostenere i cavagli e, nello appiccare la zuffa, aprono e molestano i fanti.
di guerra. firenzuola, 268: appiccando la battaglia con un solo, noi non
loro, con proposito fermo di appiccare la zuffa la notte. cellini, 1-99 (
con proposito fermo di appiccare la zuffa la notte. cellini, 1-99 (234)
ficco, / ch'eo gusti morendo la vita. cavalca, 19-95: la
morendo la vita. cavalca, 19-95: la qual cosa tutti quelli della contrada,
ii] predetto capisteio incontanente appiccàro sopra la porta dell'entrata del- l'eclesia.
ad appiccarvi le imagini della cera secondo la promession fatta. idem, dee.,
in alto. sacchetti, 16-34: tolse la cipolla, e tornato a casa la
la cipolla, e tornato a casa la legò con uno spaghetto, e ap-
gendose esser uno de li cambiatori de la nazione spagnola, appiccatase una banchetta al
morta / col capo fe'appiccar sopra la porta. machiavelli, 781: se la
la porta. machiavelli, 781: se la è donna, si abbino ad appiccare
chi volendo dionisio siracusano dimostrare qual fusse la vita de'tiranni, gli fece appiccare
, io vi feci morto, pensando come la vita de'vostri pori è appicata a
. giov. cavalcanti, 27: la debilità del filo dove sono appiccati questi
dicevano, per farlo poi appiccar per la gola. idem, iv-183: e fora-
volte andare e lui medesmo appiccarsi per la gola. savonarola, iii-464: l'altro
al collo, si voleva appiccare per la gola. p. f. giambullari,
, 3-22: piuttosto che appiccar per la gola un reo di morte, lo condannan
fa conto che io t'appicco qui per la coda a una di queste travi.
: io ti predico fin'ora che la tua mala condotta ti trarrà in perdizione,
ti trarrà in perdizione, che farai la mala vita come l'ha fatta tuo padre
imbriani, vii-345: sarete appiccati per la gola e strangolati tutti e tre. nieri
terra quel donzello, / ed appiccò la nave a un albuscello. pulci,
di parato in mentre che io le davo la sua fine. io dico che 'l
io dico che 'l giorno medesimo, che la si tenne parecchi ore scoperta, e'
figur. cavalca, iii-232: avvegnaché la madre scopra il petto, e mostriti
i figliuoli e il marito, e ultimamente la propria persona essere stato, e a
l'amante. burchiello, 92: la mia chiave non s'appicca, / però
chiave non s'appicca, / però me la vorresti tu bresciare. giov. cavalcanti
inf., 29-129: e niccolò che la costuma ricca / del garofano prima discoperse
tagliato pedale, far sotterra e circa la terra, o poco di sopra, ove
di santi, 3-22: già [la maddalena] spendeva nella mente sua,
12-26: rinaldo a gan terminò far la festa, / e finalmente s'appicca
o si tennero più alti, e per la via degli umbri passarono.
, scoccarlo. baretti, ii-284: la fanciulla è una mia favorita della prima
un bacio sopra una guancia, e la scortai sana e salva sino alla soglia
dia una piccia, / che non sia la corteccia troppo arsiccia, / e guarda
, 464: loro pensiere era de nce la apicare e accusarlo. machiavelli, 704
avesse più occhi che argo, che a la fine ella starà di sopra e gliela
. settembrini [luciano], ii-1-174: la povertà... è tutta viscosa
, con mille uncini su tutta la persona, che tosto afferrano chi le si
mi sento inclinato a voler credere che la rogna, da'latini chiamata scabies, e
soprammentovati bacolini. imbriani, 2-151: la lue boswélliana, come non ignorate,
gli appiccaticci non ritengano e non dimostrino la lor pro pria maniera.
. battoli, i-422: nel cuore stesso la diversa costruttura, e le pareti delle
3-5-435: se veggono [le rondini] la testura [del loro nido] aver
., 8-7 (297): tutta la pelle più volte appiccata lasciò alle lenzuola
l'è di lionbue, e che la non bada a quel che la fa,
che la non bada a quel che la fa, e che l'è male appiccata
l'altra, egli [dio] è la prima. v. borghini,
v. borghini, 1-2-355: nell'ampliare la nuova [chiesa], si disfece
. vallisneri, iii-430: è [la patella] una spezie di nicchio univalve,
. baretti, ii-299: ringrazio dio che la mia pensioncella basta per soddisfare i pochi
il foglio appiccato con due spilli dietro la schiena. ojetti, ii-305: le
1-33: e così vedrai presto se [la marza] è appiccata, perché mette
. pulci, 3-47: appiccata è la guerra: / lo scotto pagherai tu
, però che quelli, dei quali la mia terra è copiosa, a ciascuna radice
... se applichino questa pietra [la pietra nefritica] non solamente alla regione
alla regione de'reni, ma se solo la portino appiccata al collo o a una
dalle erbe. d'annunzio, iv-2-276: la lanterna rossa, che stava appiccata ad
appiccata ad una delle imposte, illuminò la taverna d'un rossore sudicio. ojetti,
, 35: star tre ore appiccato per la gola. collodi, 456:
alle pareti [della sala] si vedeva la storia dei gatti più famosi. rodilardo
prigione, / perché e'potessi dir la sua ragione. 8. locuz
. locuz. -appiccato [appiccicato] con la saliva, con lo sputo, con
saliva, con lo sputo, con la cera: attaccato male, congiunto in
non ora che gli ci sta appiccato con la cera. b. davanzali,
d'altro, cui si tenga sospesa la bilancia, la stadera, o altra cosa
cui si tenga sospesa la bilancia, la stadera, o altra cosa. dossi,
si dica. 3. bot. la parte del picciuolo che tiene il frutto
altra. leonardo, 1-156: la rugiada della notte... penetrava
i'mezzo, sottile in mezzo, e la punta grossa e sottile nell'appiccatura,
: e menandoli uno gran colpo su la appiccatura della spalla,... gli
frequenti appiccature. idem, 16-iii-334: la prima apertura trovasi immediatamente sotto l'appiccatura
polsi. idem, iv-1-307: e la linea delle spalle dall'appiccatura del collo
era vestita per lo più di bianco, la scollatura bassa e rotonda, à baignoire
[crusca]: allora quando appicciamo la lucerna col zolfanello, o che appicciamo
4-372: e se i carboni ricoperti de la cenere non sono spenti, il quarto
troppo alta cagion le labbra arriccia [la moglie] / qualor borbotta che tu
arrestava che gli fusse aperto, veduto la giovene il buo- nuomo occultato, con
colse ad aprire; e toccandoli ridendo la mano, volendo in parole procedere,
appicciò non altramente che l'affamato lupo la timida capra. idem, 75: trovorno
/ de tal tesaro avara, essa co la sua gente. idem, 88-209:
del selvatico monte. algarotti, 1-243: la varietà ha da nascere dalle modificazioni diverse
figur. iacopone, 52-6: desponsai la ecclesia fidelissima e pura, / puse
1042: il foco, poich'è la stessa luce appicciata nella materia nemica, con
vincere e volare in alto vittorioso con la mole vinta e spiegata. imbriani, 2-106
alle persone. manzoni, 847: la c'è voluta tutta a nettare quella
quella materia da ciò che ci aveva appiccicato la mala fede degli uni, e l'
per effetto di appiccicare l'abatino contro la parete. gramsci, 137: si impegnava
e moralissima molto; ma che con la sua sapienza critica gli dava l'imagine
: darla, farla prendere (con la forza o l'inganno). moniglia
moniglia, 1-3-188: e che sì che la vedova gli appiccico. fagiuoli, 1-3-147
per forza, e condurre di più la figliuola a mostra: che gliela vorresti
: il bollo postale era appiccicato dietro la busta. pirandello, 5-51: si
una pantofola, e pàffete! schiacciava con la suola il ragno; poi, col
schifo, stava un po'a mirar la vittima così appiccicata alla parete. idem
, si spiccicasse tutto: le labbra, la lingua, le pàlpebre, le pinne
2-20: guardò, come soleva, alzando la fronte; dove stavano appiccicati due riccioli
appiccicati al viso. calvino, 1-9: la sua passione erano le patelle, i
loro durissimo guscio quasi tutt'uno con la pietra. idem, 1-242: all'osteria
1-242: all'osteria del passo c'è la sede dei comunisti: fuori c'è
sede dei comunisti: fuori c'è la tabella con dei ritagli di giornale e
tale appiccichina da averla ogni momento per la casa. appiccicóso, agg.
, s'appiccinisce, perciocché ne cessa la maraviglia. g. gozzi, 3-1-125
, i quali dopo di avere appiccinita la religione, riducendola ai limiti del proprio
ai limiti del proprio cervello, impiccoliscono la scienza. = deriv. da
/ più con suo lustro lo stringer la bocca, / e trarne fuor la voce
stringer la bocca, / e trarne fuor la voce appiccinita. appicciolare1 e deriv.
suoi luochi, fuste costretto a voltar la campana. 2. figur.
. note al malmantile, 39: la pania non tenne, non fece cosa di
lucia? che avesse data a colui la più piccola occasione, la più leggiera
data a colui la più piccola occasione, la più leggiera lusinga, non era un
pieno di tranelli. serra, ii-316: la caduta, gli amici che lo vengono
bembo, 7-3-362: l'arei [la lettera] molto volentieri scritta se io
che fece iddio? punillo, secondo la colpa: ché quasi la maggior parte del
, secondo la colpa: ché quasi la maggior parte del popolo suo li tolse
fue addomandato perch'egli appicciolava ciascuno giorno la sua vivanda. idem [crusca]:
mi cresca gloria e pregio, e che la invidia, ch'io avrei avuta di
ricci, 354: si manda la scritta fattaci, acciò ci scriviate appiè
del fegato, a capo alla riciditura tra la coscia e il corpo. pulci,
: scendo precipitoso appiè del colle dove la valle è più fosca. manzoni, pr
cosa. carducci, ii-8-15: ammirai la postura bellissima del paese, a piè dell'
onore. pratolini, 2-162: anche la croce d'oro è appiedata e alla buona
oro è appiedata e alla buona. arriva la lettiga sulle ruote, spinta dai militi
non che il presente giorno, ma la seguente notte non ci basterebbe. idem
ben espresso e appieno / come si fa la sube e la cometa. bisticci,
appieno / come si fa la sube e la cometa. bisticci, 491: questo
appien 10 vòlse, / quanta è la mia. leonardo, 1-239: la tua
è la mia. leonardo, 1-239: la tua penna fia consumata, innanzi
quel che immediate il pittore ti rappresenta co'la sua scienzia. sannazaro, 9-139:
sannazaro, 9-139: un serpe mirabilissimo, la cui natura è tale, che
a seno / l'anima mia ne la tua bocca spiri. idem, 18-30:
della mia esistenza. baldini, i-219: la vecchia vita provinciale può ancora appieno godersi
provinciale può ancora appieno godersi, malgrado la guerra,
e i suoi appigionanti non esisteva nemmeno la consuetudine del saluto. moravia, viii-133
... dice che ha affittato la mia stanza ad un appigionante...
due, ora ne ha tre e tutta la casa è piena. = part
prostituire. dominici, 1-180: per la quale [pecunia] s'appigionano le
alle vecchie galanti del paese / appigiona la schiena a un tanto al mese.
è per tanto che le non muovan la maggior parte degli scioperati a dar loro
appigionati e contati, tra gente, la quale, fuorché onesta, era tutto.
.. che fuor di camera ne portasse la maledetta vecchia, la quale alla padrona
camera ne portasse la maledetta vecchia, la quale alla padrona s'era piangendo appigliata,
poppano, vedete come s'appigliano con la mano alla poppa? morando, iii-228
volo d'amor l'avida ciglia: / la vede, la ravvisa; indi s'
l'avida ciglia: / la vede, la ravvisa; indi s'appiglia / furtivo
sostenerlo. comisso, 12-84: ritrovai la ragazza con un bambino che le si
. 2. intr. con la particella pronom. per estens. indica
appigli. segneri, iii-3-196: quando la casa del mio vicino va tutta in
al primo ceto. arici, 29: la non ferma ancor pianta richiede / bene
fuoco. tommaseo, iii-125: vien la parola come picciol seme / che al
come dall'innesto quando s'appiglia e la pianta innestata sparge le vene con l'
acque? d. bartoli, 40-i-313: la semente dell'evangelica predicazione gittatavi, mal
. passavanti, 4: questo è la penitenza, alla quale conviene, che
, e perseverantemente tenga chiunque vuole dopo la rotta innocenzia scampare. petrarca, 264-136
contentàr gli amanti, / che de la bella donna sia marito / l'uno de'
, 1-10 (i-129): ancor che la ragione mostri loro il bene, nondimeno
più tosto a quella opinione, che la virtù fosse prudenza o scienza. guiducci,
argeo, /... per la tua figlia / marte un impero a sterminar
partiti è più verisimile che si sia appigliata la natura. magalotti, 9-2-78: egli
: appreso che abbiano le istorie e la geografia, possono i giovani appigliarsi allo
. nievo, 121: fu allora la prima volta che l'animo mio ebbe a
quest'ultimo. carducci, 960: a la materia l'anima s'appiglia, /
è l'azione. nieri, 359: la donna sempre al suo peggior s'appiglia
pensare al partito cui appigliarmi per sollevare la mia sorte e quella dei miei genitori
era incapace di mentire... per la quasi sua completa mancanza di immaginazione,
. federico ii, 1-18: sopra la securitade di coloro di romagna, i
i quali s'appigliaro alla chiesa, dopo la nata discordia. francesco da barberino,
in poco spazio di tempo crebbe [la fanciulla] in tanta virtute, che [
per contagioni appigliate. colletta, i-204: la debilità del ministro, appigliata come avviene
appiglio, sm. sporgenza che offre la possibilità di aggrapparsi, di sostenersi;
. stuparich, 2-438: egli chinò la testa per cercare gli appigli e si
e si calò puntando un piede contro la grondaia, afferrandosi a un gancio,
: mi à preso l'ispirazione di tentar la scalata per rocche... a
... a petto a petto con la cresta malfida, provando ogni sasso d'
miei detti di quel giorno, con la fredda sottigliezza d'un mercante subdolo il
1-338: una mente appositamente costruita per la foiba e che non trovò nella vita un
appigliate. appigrirc, intr. con la particella pronom. (appigrisco, appigrisci
ci si appillottò, ve'che scansammo / la sua 'mportunità. salvini, v-488
-figur. viani, 19-496: la canna diaccia d'una pistola sigillò a
diaccia d'una pistola sigillò a freddo la tempia del tarmito. i pensieri gli appinzarono
, i quali non hanno potuto prendere la tinta. faldella, iii-137: i villaggi
soldato fendeva le canne per vedere oltre la sassaia: ossa e schegge, schegge ed
petrosemoli, e di finocchio, e usine la mattina a digiuno uno bicchiere. testi
bicchiere. testi fiorentini, 201: la grande abominazione rimuovere si puote in questo
, in luoghi sassosi. il seme e la radice bevuti nel vino provocano l'orina
della fredda ninfea e del funebre apio la bella testa onde fluisce la chioma in
del funebre apio la bella testa onde fluisce la chioma in trecce disciolte, siede,
. d'annunzio, ii-585: e la bietola e l'appio e il coriandro /
e l'appio e il coriandro / e la lattuga semino ed innacquo.
. redi, 16-ix-173: se pure la signora lo desiderasse [lo sciroppo]
n-1-122: in un medesimo vaso nasce la porcellana, che non sa di nulla,
, né il vivuolo di garofano, né la pera paradisa, o quell'uva bianca
mela appiola, a passarvi sopra leggerissimamente la palma della mano. leopardi, ii-1029
), avv. perpendicolarmente, secondo la direzione del filo a piombo.
una casa del monte,... la cui finestra a piombo venia sopra il
. sinisgalli, 4-86: con la testa rialzata, come un muratore che
un vestito: caduta del vestito secondo la linea verticale. 2. ipp.
cfr. barilli, 3-93: « 'la colpa è dell'uomo '-così
, i-418: il giorno dopo le appiopparono la multa, ed ella snocciolò le lirette
sa come sarà mai... la sposa che vuole appiopparmi il mio signor padre
persone lo svaccato, il tagliacarte, la monaca di pezza. calvino, 3-92:
l'altra a quel punto, dove la leccava la gomma d'un pennello,
altra a quel punto, dove la leccava la gomma d'un pennello, dove l'
perocché purga il malinconico umore, per la cui abbondanza la tristizia si genera.
malinconico umore, per la cui abbondanza la tristizia si genera... e nota
in tal modo fa slargare e distendere la bocca, che, morendosene chi lo
. appisolare, intr. con la particella pronom. (m'appisolo)
e vegliare. panzini, i-311: la signora si appisolò o parve assopirsi tacitamente
definitivamente emetteva ormai dei suoni che solo la più callosa abitudine è capace di strappare al
. sbarbaro, 1-43: s'appisola dietro la tenda del negozio la padrona, il
s'appisola dietro la tenda del negozio la padrona, il giornale in grembo. baldini
5-55: egli si era appena appisolato tra la paglia, quando udì chiamarsi dall'interno
jovine, 3-17: lo trovammo appisolato con la testa magra reclinata sul petto; il
sibilo del suo piccolo respiro faceva oscillare la fiamma morente della lucerna. appizzare
. cantari cavallereschi, 114: con la testa della cietta dava / sul sasso
5-703: a cui con lieto / grido la gente appiause. b. davanzali
lieto grido accolto / né di biasmar la sorte alcuno ardisce. /...
da ciascuno di loro [degli eretici] la propria setta; correva il volgo,
ii-197: al giocoso poeta applaude intanto / la gioventù. algarotti, 3-398: per
gioventù. algarotti, 3-398: per la felice elezione di esso [argomento]
, iv-304: appiause ognuna / a la innata energia del vago arnese, / mal
settembrini, 1-199: il popolo su la piazza con molte fiaccole accese gridava, applaudiva
corca appo il lembo, / con la vista le ride, / con la coda
con la vista le ride, / con la coda l'applaude e sparge intorno /
chi non ha per umiltà ardimento / la bocca aprir, con tutto il viso applaude
alla risoluzione presa... di lasciare la vita scioperata e mettermi a far qualche
modo istesso / il biasmo tollerar come la laude. g. m. buondelmonti,
. buondelmonti, ii-29: l'umanità e la dolcezza sono tanto e applaudite e praticate
non dubito che non sia per essere applaudìtissima la vostra generosità. menzini, iii-4:
. salvini, 39-i-197: applaudita è la sentenza di solone, detta a creso
applauditrice. l. adimari, 92: la rivai sedea / con l'umil volgo
, i-335: ma con tutte queste ragioni la contraria opinione ebbe però l'applauso universale
che, studiandosi universalmente assai più la geometria, non si scriverebbero tanti libri
a chi ebbe ventura di vedere in viso la verità. baldinucci, 2-5-283: l'
applausi de'grandi. baretti, i-iio: la ragazza e il giovane hanno ballato qui
mulo. l'aurora, i-166: la costituzione che la convenzione nazionale di francia
aurora, i-166: la costituzione che la convenzione nazionale di francia fece e che
erroni circa il mezzo, doviamo intendere la terra essere tanto lontana dal mezzo quanto
, 1-2-119: si rende assai [la macchinetta] più comoda, più sicura,
questo sistema, per ciò che riguarda la sua applicazione, o piuttosto la sua
che riguarda la sua applicazione, o piuttosto la sua applicabilità, alla pratica. c
a tutti questi mali s'applica [la pietra « bezoar »] mettendola in
acqua ordinaria, et lassandola stare due credi la fa diventare di sapore amaro, la
la fa diventare di sapore amaro, la qual bevuta giova mirabilmente alli patienti.
di una pietra rotonda che gira ed ha la forma di una macina da mulino,
di nuovo sulla zampa del cavallo, la chiude nella tagliola delle proprie gambe, applica
i mali i lor rimedi, / la dosa aggiusta e la misura e 'l pondo
rimedi, / la dosa aggiusta e la misura e 'l pondo. magalotti, 21-22
. g. villani, 10-69: e la metà della pena e condannagione fosse applicata
al pubblico e non gli divise con la preda. varchi, 18-2-455: le faccende
, 18-2-455: le faccende che faceva la signoria, così civili come dello stato,
. sarpi, viii-73: il vescovo dava la cura di quel popolo al paroco vicino
ottimo, i-161: ma vuole che cerchi la sua significazione, e applichila alla materia
e applichila alla materia, siccome è la propria intenzione dell'autore. b.
cibo debbesi applicare altresì alla bevanda, la quale conviene parchissima e modestamente spiritosa.
suo matrimonio, alcuno de'quali sotto la propria direzione applicò al pennello, ed
che formano un filamento. -applicare la messa: celebrarla secondo intenzioni particolari,
. foscolo, ii2- 179: né la forza si può applicare dal governo senza
dà sufficiente adiutorio alla creatura ad applicare la volontà al bene. tasso, iv-21:
componimento. sarpi, i-38: soprastava la guerra d'italia,...
abbia natura / applicato ogni studio a la pittura. pallavicino, 1-428: a tal'
1-428: a tal'impresa dunque applicai la mente. segneri, i-474: quando tu
udito applicherai l'intelletto insieme, e la volontà su ciò che tratti con dio,
è tale, che non mi lascia applicare la mente a nessun pensiero serio.
m. adriani, 3-6-135: questa è la natura del bene, se rettamente vi
termine di tutti i suoi affari fusse la sola maturazione di quel grano. c.
c. dati, i-384: senza la geometria è impossibile applicarsi al ritrovamento di
quel gran problema riguardante l'architettura, la fabbrica, le distanze, i movimenti e
-adesso / applico a trovar soldi. -anco la dama / importa. segneri, iv-10
difficile arte di governare; né, per la età in cui è costretto d'applicarvisi
qualsiasi lettura. leopardi, iii-889: la mia salute è sempre nel medesimo stato:
impossibilità di applicare, che n'è la conseguenza. negri, 2-991: magro e
per casa. baldini, 4-68: la buona volontà dei parigini quando s'applicano
. approdare. machiavelli, 813: la sua nave, dai venti sbattuta, /
tempi delle cadute... hanno la medesima proporzione delle ordinatamente applicate in qualunque
mente a quello che solo importa sopra la terra. = comp. di applicato
segneri, i-565: [la diligenza] consiste nel por tali mezzi
. gioberti, ii-216: dee [la scienza]... tornar fruttuosa al
. g. del papa, 1-1-121: la cute di quell'articolo, ove è
cute di quell'articolo, ove è la sede del male, non mai per se
2-67: con espressa dichiarazione, che la mia metà di detta parte applicata alla
alle cose dell'arte sua, per la quale accomodavasi ad ogni fatica. magalotti
dati, vii-3-178: gli artisti, per la libertà promessa, diventassero più solleciti e
ii-428: il quadro dei progressi che la meccanica e la chimica applicate alle
quadro dei progressi che la meccanica e la chimica applicate alle arti fecero in
/ e... canteremo. la fisica applicata! sinisgalli, 6-289: non
degli studi propedeutici... per la laurea in scienze applicate. idem,
i quali passava il raggio miracoloso, la guarigione, dopo poche applicazioni, era
, iii-51: per muovere queste dita, la volontà non ha di bisogno di altre
destinazione. de luca, 1-1-112: la difficoltà maggiore però consiste nel fatto e
regole universali e certe e chiare, la loro applicazione però ai casi particolari è
). della porta, i-2: la magia... han detto esser la
la magia... han detto esser la parte attiva e principalissima della filosofia,
di riscaldamento. mazzini, ii-163: la scienza de'padri s'era esercitata intorno ai
più perfette. moravia, v-78: la mamma si fermava, in certo senso,
contasse più l'affermazione dei principi che la loro applicazione. sinisgalli, 6-62:
sinisgalli, 6-62: bisogna necessariamente trascurare la lunga serie di applicazioni che l'automatismo
è applicazione de l'animo innamorato de la cosa a quella cosa. albertano volgar
dio amare. savonarola, iii-305: la orazione vocale ti affatica la mente e sviala
iii-305: la orazione vocale ti affatica la mente e sviala da quella applicazione che
fatta a dio. caro, 4-40: la benigna sua natura, l'affezion che
metodo di nutrirsi sarà necessario l'unire la quiete dell'animo, e la totale astinenza
l'unire la quiete dell'animo, e la totale astinenza da ogni genere d'applicazione
viziose per l'inverisimilitudine, ma per la difficoltà loro ancora, e per la fatica
la difficoltà loro ancora, e per la fatica ed applicazione che impongono a chi
tranquilla applicazione. galdi, i-237: la prima gioventù ha per caratteristiche la forza
: la prima gioventù ha per caratteristiche la forza, l'amore, gli esercizi ginnastici
l'amore, gli esercizi ginnastici, la docilità, l'innocenza, lo studio delle
... a quest'ordine, la pena sia dell'applicazione de'frutti della
il sole o col mondo puoi conoscere la sua virtù. 8. ant
/ se non quanto sol ode appo la riva / gemer le folichette e gli
apio paludoso. leopardi, 22-14: e la lucciola errava appo le siepi / e
. carducci, 693: quando la notte è fitta più di stelle, /
il bel verde / mirar su i colli la sedente luna. 2. figur
altri mal giudicare; per che appo costoro la presenza ristringe lo bene e lo male
è falsissimo appo lo filosofo, appo la nostra fede che mentire non puote,
fede che mentire non puote, appo la legge e credenza antica de li gentili.
240: grande povertà è appo noi reputata la nudità, la quale sola in nostra
povertà è appo noi reputata la nudità, la quale sola in nostra compagnia rechiamo in
appo li principi terreni, vedemo che la ragione comanda che qual più serve,
francesco da barberino, 372: dee visitare la sua chiesa...: quando
loro meritai, ch'essi ti donino la disiderata vittoria, sì come promesso t'hanno
/ non è vile appo lui la grazia mia. bar etti, i-12:
non l'hai, ché giammai non la ti diedi:... se per
. m. villani, 1-80: reggendosi la città d'orbivieto a comune appo il
tramutativa:... quando non muove la questione appo coloro che si conviene,
i-48: sovvengavi ancora di rammentarmi appo la... sorella vostra, e di
vizio, nel quale condotta fu, la nomina 4 semiramis, di cui si
2-175: è oltre a questo, che la non si pone in una maniera,
823: giove mandò tra gli uomini la verità, e diedele appo loro perpetua stanza
i-117: appo i quali [antichi] la fermezza e la costanza e la forza
i quali [antichi] la fermezza e la costanza e la forza e la magnanimità
] la fermezza e la costanza e la forza e la magnanimità erano virtù molto più
e la costanza e la forza e la magnanimità erano virtù molto più ordinarie che
ma il loro podere fu niente appo la forza de'romani, e dell'oste
tal che perde il pregio / de la ricca materia appo il lavoro. marino,
etiopo. morando, iii-232: quando la terra e tacque han di gentile, /
appocare, intr. con la particella pronom. [appòco)
frezzi, iv-22-113: che sempre mai la luce e lo splen dore
. leopardi, i-71: vedete appoco appoco la somma difficoltà d'imitare e seguire
: mi vedo appoco appoco distruggersi la biancheria. nievo, 143: io non
piovene, 5- 222: tutta la regione deve essere appoderata e collegata.
(e intr.). stabilirsi per la prima volta in un podere per lavorarlo
di braccianti od operanti che vada per la prima volta a podere per collocarvisi.
non gli bisognava, una notte fé occultamente la matre e messere domizio pigliare, e
sé confessò appieno corno dal principio insino a la fine era il fatto passato.
ii-267: il nome di questo paese era la faggiola, appodiato di cinquanta focolari ai
appodiazioni, restarono spogliati di quasi tutta la loro contea. = deriv.
si servono gli operai litografi per appoggiare la mano nel corso del lavoro. 3
l'orecchie. tasso, 813: e la fanciulla accorta / gli occhi tremanti abbassi
suo corpo essangue / su 'l pomo de la spada appoggia il peso. marino,
il peso. marino, 5-23: su la sponda letal di questo fonte, /
arse labra immerge. cadetti, 96: la qual foglia la produce una pianta simile
. cadetti, 96: la qual foglia la produce una pianta simile a quella de'
i-1021: ad alta canna / appoggiando la man, quasi baleno / le vie
trascorri. verga, i-272: guardava la campagna cogli occhi azzurri come il fiore
. quelle che s'erano già tolto la camicia, se l'appoggiarono sul petto,
bocconi. sbarbaro, 3-22: e la scala a pioli tolta in spalla / di
pezzo di specchio, ora appoggia contro la coscia il minuscolo riflettore. — figur
ben vaneggia quella gente / ch'a la tua fede [dell'amore] appoggia
questa sillaba con sicurezza, appoggiandovi tutta la sua virile responsabilità. ungaretti, i-40
di brezza / per appoggiare stasera / la mia malinconia. manzini, 7-180:
malinconia. manzini, 7-180: anche la voce era appoggiata in una maniera differente,
degli araldi ecc., cose tutte, la ragion delle quali appoggiavano favolosamente alla religione
aiutare; proteggere, favorire (con la propria autorità e influenza; con la
la propria autorità e influenza; con la propria solidarietà). -anche rifl.
per appoggiarsi co'suoi avversari, pigliava la ringhiera, e biasimava i signori. s
è credibile, che seneca macchinasse contra la vita del principe, ornai renduto odioso
, e che appoggiasse col suo consiglio la congiura. cardarelli, 6-27: c'era
: c'era davvero di che avvelenare la esistenza d'un ragazzo a vedere come
esistenza d'un ragazzo a vedere come la lista dei candidati al consiglio comunale, che
sé: libera me domine e appoggiava la preghiera con un gran segno di croce
appoggiarmi. marcello, 81: la parte di figlio sarà sempre appoggiata a virtuoso
. maffei, 5-1-90: appoggiò a sarano la cura di questa differenza tra le due
, le quali siano necessarie a perfezionare la fabbrica in facciata. 7.
8. intr. (anche con la particella pronom). sostenersi, reggersi
, i-368: d'ardente colore la vide vestita,... tenendo nella
nella sinistra una rotta lancia, sopra la quale pareva che s'appoggiasse. leonardo,
a quella s'appoggia, fori di sé la prieme e scaccia. c. bartoli
mariti, a cui talor s'appoggia / la vite, e con piè torto al
il collo [dell'elefante] e la cervice è breve, / altrimenti saria soverchio
nella forma a tette de quadrupedi. la sustanza di esse si divide in rai
l'asta del verde tirso, / la cima armata di pungente ferro, / ha
armata di pungente ferro, / ha ne la destra, e vi s'appoggia alquanto
: andò ad appoggiarsi alla finestra con la fronte contro il vetro, scostò la
la fronte contro il vetro, scostò la cortina e vedeva i rami scarni d'un
8-94: m'appoggio su lui con tutta la persona, ma egli mi sostiene e
: ma fu bonaria, quasi patema, la mano che le si appoggiò con franchezza
appoggiò con franchezza fra il collo e la guancia, facendole un poco piegare la
la guancia, facendole un poco piegare la testa. silone, 5-169: il prete
iv-152 (8-11): oggi sperava veder la mia gioia / stare tra voi [
fondamento di tutto l'edificio spirituale, sanza la quale l'altre virtudi periscono, non
s'ap- poggiono alla tua mente, la qual cosa io non penso, dille.
] in sogno una scala stante sopra la terra,... ed il signore
bisogna adunque che 'l predicatore sappi bene la scrittura santa e quelle ragioni e li
uno scudo. govoni, 1-58: la tristezza s'appoggia a una spalliera / mentre
una spalliera / mentre le chiese cullano la sera. baldini, 4-68: al mercato
all'appoggio. cavalcà, 6-1-147: la sesta parola, alla quale s'appoggiano
m. villani, 11-78: il perché la contessa impaurita,... cercò
; /... / in te la fé s'appoggia e 'l santo impero
riuscì molto dannosa alle cose del re la sua perdita [del vitelli], perché
deltamministrazione militare. segneri, iii-1-25: la nostra speranza si appoggia sopra due basi
sopra l'aiuto divino, e sopra la nostra volontaria cooperazione al medesimo aiuto.
le lontane speranze, / ove s'appoggia la mortai natura. mazzini, ii-128:
sovr'alcun dei partiti, che dividono la nazione, né sovra i tristi,
. 11. locuz. -appoggiare la voce sopra una frase, una parola
c'e un modo di leggerli appoggiando la voce su certi punti, svelando certi
prolungamento delle sue spalle, girando leggiermente la testa a dritta, ed accostando immediatamente
ant. il poggiare, l'allontanare la prua della nave dalla direzione da cui
dante, conv., ii-v-5: de la quale [chiesa] dice saio- mone
/ appiè d'un moro gelso in su la strada, i in sul pome appoggiato
petto, e quasi il resto di tutta la persona, mi diedi a riguardare il
/ com'io vi dissi, aspettando la morte. b. segni, 185:
, le gambe distese sull'erba, la schiena appoggiata ad un sasso. dossi,
sedeva sempre ancora a tavola, con la testa appoggiata alla palma della mano.
grida insieme con le altre. è la più bella, la più graziosa.
le altre. è la più bella, la più graziosa. ma presto, come
bastone nell'erba bagnata, / ha la mano convulsa: se vengono i ladri stanotte
in mezzo ai filari e gli fiacca la schiena. idem, i-271: ero
ero seduto a un tavolo grande sotto la finestra, appoggiato sul gomito, e
gomito, e sapevo che fuori c'era la campagna. pasolini, 64: giovanili
-figur. deledda, ii-753: la strada era deserta, col quadro del
col sostenere questo autore viene a reggere la sua opinione appoggiata affatto sopra l'asser-
. fra giordano, 5-97: anche la canna è cosa debole, e aoperasi
orizzontale su cui il tornitore appoggia saldamente la mano e il ferro con cui lavora
così dire, il dittongo, per far la forza e l'appoggiatura della voce più
una notina di breve durata che precede la nota a cui è aggiunta.
aggiunta. marcello, 49: se la seconda donna si lamentasse nella parte d'
accentuata, quasi come appoggio della voce per la nota seguente: da ciò il suo
. tasso, 11-85: ella [la torre] / niinosa pendendo arresta i
passi. / ma le suppone appoggi e la puntella / lo stuol che la conduce
e la puntella / lo stuol che la conduce e seco stassi, / in sin
lui recida / il braccio, appoggio a la fedel consorte; / onde cader lasciòlla
appoggio, o sia parapetto, per impedire la caduta da quell'altezza che uguagliava tutta
caduta da quell'altezza che uguagliava tutta la scalinata. baretti, ii-264: né
, 179: e mentre cercava ritrarre la propria mano dalla sua, fu costretta
con armata mano... ricorsono la terra. m. villani, 9-30:
tanta amicizia. deledda, ii-1008: la morte della mamma mi ha lasciato un po'
della casa. silone, 5-255: 'la terra'diceva 'è dura, ma è
altro. de luca, 1-4-1-113: la quale [bolla] concede al vicino
. meccan. punto sopra 11 quale la leva deve appoggiarsi, per poter esercitare
leva deve appoggiarsi, per poter esercitare la propria azione di sollevamento. mazzini,
in combattimento per agevolare l'avanzata o la resistenza. = deverb. da appoggiare
pò s'appoia; / e per la ebrietà del gran tremore / le pietre par
. passeggiare tranquillamente su e giù per la scala rovinata, ove un gabbiano avrebbe paura
tappeto turco. beltramelli, i-31: la cornacchia... spiccò il volo
all'awicinarsi della pioggia le rondini strisciano la terra. e la gallina s'appollaia sotto
le rondini strisciano la terra. e la gallina s'appollaia sotto la gronda.
terra. e la gallina s'appollaia sotto la gronda. e il rospo saltella sull'
appollaiate a un tavolo, e tiravano la tombola. e cecchi, 6-73: altri
-figur. papini, 8-59: la disperazione si appollaia nell'anima.
.. se ne stava appollaiato su la siepe della strada. d'annunzio, iv-2-1198
uccellaccio grifagno. moravia, vii-316: scoprimmo la macchina da presa, con tanta gente
appollaiate / sì come falchi a meditar la caccia. negri, 2-731: l'altra
, 2-731: l'altra finestra guarda la rocca appollaiata come un falco sul brullo
dirupo. alvaro, 9-285: sotto la fila delle case appollaiate sulla roccia,
appómicio). ant. levigare con la pomice. cellini, 640: avendo
pomice. cellini, 640: avendo la mia figura pulitamente netta dalle saldature,
, con le quattro verghe di ferro la messi in su un gran letto di carboni
città. -anche intr. con la particella pronom. boterò, i-247:
, sm. marin. nelle navi, la maggiore immersione della poppa rispetto alla
. 2. intr. con la particella pronom. immergersi più a poppa
. appónete), tr. (per la co- niugaz. cfr. porre)
, par., 16-69: sempre la confusion delle persone / principio fu del mal
: le 'nfiature dell'apostema ripercuote [la fava], se nel principio cotta in
, perché entri il sole e liquefaccia la terra e fermenti, sì che si
a una lettera), il sigillo, la firma, la data, il visto.
), il sigillo, la firma, la data, il visto. algarotti,
, 3-297: in essa veduta non trovasi la tanto nota marca di alberto, con
a cui non ho mai voluto apporre la mia firma. ojetti, i-204:
e deputati e li prega d'apporre la loro firma in un albo d'onore
il cognome e il nome di colui, la cui firma si legalizza. il funzionario
legalizza. il funzionario legalizzante deve apporre la propria firma per esteso, indicando, fra
suo cognome e nome. -appórre la sanzione a una legge, a un provvedimento
ora che si darà premura di apporvi la sua sanzione, e di fare eseguire.
conv., i-x-i: grande vuole essere la scusa, quando a così nobile convivio
i quali [savi] vogliendo mostrare la loro sapienzia sì l'appongono ad alcuna arte
sapienzia sì l'appongono ad alcuna arte per la quale non si puote provare; come
dialettica et aponessela a gramatica, per la quale non si pruova. cellini, 2-83
gallo et erali apposto che perciò dovea perdere la testa. idem, rettor.,
1-74: fu messo in sospetto de'perugini la casa de'guelfucci... apponendo
. apponendo loro che trattavano di dare la città di casteùo a'fiorentini. a.
: io amai sommamente lo sventurato giovane la cui morte è apposta al mio marito
in un corpo, / secondo che la storia parla e dice. ser giovanni,
fu però nessuno di loro che a la cagion s'apponesse che moveva il re a
detto o fatto una. cosa la quale egli non abbia né fatta né detta
triste, poteva essermi apposta, se la mia sollecitudine non venne mai meno..
, voi vi conturbate poi e perdete la fede. ariosto, 45-50: chi quel
, 8-72: serragli pur, dicean, la gola, e poi, / s'ei
b. segni, 9-70: è la misericordia un dolore, che nasce in
fece troylus quando il garzone gli apportò la contenza e le novelle di breseis.
dimorando cesare quive, li fu apportata la testa di pompeo. scala del paradiso
l'avea apportata, con grande empito la divoroe. ariosto, 42-68: di sicilia
sicilia in fretta venut'era / chi la novella v'apportò per vera. tasso
idem, 5-27: parve un tuono la voce, e 'l ferro un lampo
apporte. idem, 6-ii-251: porti la notte il sole / e la candida luna
porti la notte il sole / e la candida luna il giorno apporte, /
e 'l nascer lutto, e gran piacer la morte. boccalini, 1-6: né
abbiate da ammettere, ma per mostrare la conformità del suo dire alla verità delle
e più spesso al quinto giorno apportava la morte. manzoni, 72: e il
croce, ii-6-161: vede il danno e la rovina e non trova via di porvi
fondamenta si commettono, perché apportano seco la rovina di tutta l'opera. tasso,
bellici instrumenti. galileo, 4-2-43: la diversità di figura non apporta agevolezza o
agevolezza o difficultà nel fendere e penetrar la continuità dell'acqua, e, in
/ di forcine e di ferro arma la mano. p. della valle, 1-58
si troverà che egli non ha tralasciato la considerazione d'alcuno de'sei capi.
. apportare2, intr. con la particella pronom. [appòrto)
di là, e per poter agiare la ciurma in terra s'apportò al castello dell'
giusta ragion m'ha porta / ché la mia donna m'accoglie e m'apporta.
: egli... cominciò a riempiere la terra dell'apportate armi, e
per lungo spazio volse gli occhi per la camera per vedere se ancora l'apportatore
d'accettazioni senza risoluzione, per tentar la fortuna sua. b. davanzali,
, quel ch'ei fece il dì e la notte ultima. tasso, 1-81:
ultima. tasso, 1-81: precorsa è la fama, apportatrice / de'veraci rumori
: col calar del sole s'awicina la sera, e colla sera le ombre,
, 7-87: il limite di intangibilità, la guarentigia di accettazione, di che possono
cui i corpi riescono ad attraversare anche la materia solida (e compaiono nella sala
è legittimo capitale della lingua: tuttavia per la sua diretta origine dal lat. apposite
agostiniani, venuto appositamente da roma, la chiesa si ricominciò ad ufficiare. b
b. croce, i-3-4: sembra che la natura fornisca uomini appositamente fatti per l'
godere lo spettacolo del paese e la bellezza della giornata appositamente scelta.
: una mente appositamente costruita per la follia e che non trovò nella vita un
c'era un chiodo appositamente per sospendere la cartella. bartolini, ii-113: