ch'egli aveva di cavalleria. monti, iv-57 : egli è vero che il professore
quelle che la vagheggiano viva. ungaretti, iv-57 : il tuo cuore è la sede
. s. caterina da siena, iv-57 : e 'l figliuolo vi ha data
civiltà in cui noi credevamo! idem, iv-57 : la bancarotta della scienza: locuzione
3. superi. panzini, iv-57 : banchettissimo: superlativo di un sostantivo
il sorriso de'parassiti. panzini, iv-57 : ombra di banco: fantasma,
misericordia. s. caterina da siena, iv-57 : ignoranti e miserabili noi, che
. so'un poco gravette. vasari, iv-57 : nel paese sono i villani,
aveva de suoi scartabelli. gelli, iv-57 : e se tu riprendessi loro, tu
miseria e durizia sua. tasso, iv-57 : s'io ho fatto mai alcuno errore
la speranza di questa cosa. idem, iv-57 : l'altro re, veduto difficultarsi
di mali franzesi. tasso, iv-57 : un vostro infelice servidore,
pensier d'esser de'nostri. settata, iv-57 : ragion di sta ^ o significa
leggiera, chiamavasi dono gratuito. colletta, iv-57 : il governante non poteva imporre gravezze
latte; giuncata. soderini, iv-57 : la fiorita si cava dal fiore di
breve si resero publiche. denina, iv-57 : la gelosia che l'imperatore e
generatrice del sole. parini, giorno, iv-57 : così l'eterno caos, allor
nasce per tutto ne'monti. soderini, iv-57 : di latte di pecora ancora come
arca, monumento funerario. tarchetti, iv-57 : io vorrei conoscere se i morti conservano
e verso l'alto. boccaccio, iv-57 : io mi levai, credo, più
parte burrosa del latte. soderini, iv-57 : ripremuto quello che esce dal latte,
forzor vo star rapente. chiaro davanzali, iv-57 : l'umil- tate mi guida /
ma forse non reggerei. sannazaro, iv-57 : e tu, misera e cattivella
, onnipotente e indivisibile. segneri, iv-57 : nominiamo dio, ora giusto, ora
da una superficie conica. giordani, iv-57 : a quella quasi naturale inegualità verace
(un'attività). guicciardini, iv-57 : sperava che... più ardentemente
. f. f. frugoni, iv-57 : dormia con soprasalti scuotenti che m'
del nostro basso mondo. delfico, iv-57 : la posta è una delle più care
cortil gli corse incontro. arici, iv-57 : a piè del monte, inver'levante
sana di giuseppe parini. papini, iv-57 : nella vita [cavalcanti] apparisce
; parassita, scroccone. fagiuoli, iv-57 : non mangia quel d'altri; ma
venir delle marcite membre. savonarola, iv-57 : sotto l'albero erano..
18. politicamente instabile. musso, iv-57 : fino al mio tempo, roma è
il lor animo virile. tarchetti, iv-57 : le notti nel mezzogiorno d'italia
eternità, mortifera tormentatrice. idem, iv-57 : credo che quelle ambagi sotterra, da
ti riuscissero comunemente felici. giordani, iv-57 : quando anche fosse nocevole che la
spirituale; increscioso. boccaccio, iv-57 : a queste cose provvidero gl'iddìi
ogni fresco anche più obbliato. guasti, iv-57 : un vasari non poteva comprendere come
-con uso avverb. betteioni, iv-57 : la febbre era altissima; egli respirava
-di animali. sannazaro, iv-57 : chi crederebbe possibile che la sagace
coda della tagliata serpe. sannazaro, iv-57 : la quale non prima si sentiva così
notabil somma di denari. colletta, iv-57 : tutte e tre le congreghe si formavano
in letto a sognare. betteioni, iv-57 : tutti costoro si raccoglievano nel salotto terreno
vendè pastocchie a citerea. forteguerri, iv-57 : se comincio a dirti qualche cosa
tuo arà buon patto. della casa, iv-57 : potrà parimente nostro cugino chiamare e
mangiar questo m'accora. sannazaro, iv-57 : tu, misera e cattivella perdice
: dico il corpo. forteguerri, iv-57 : ben sa tutto il paese / quanto
usanze della repubblica fiorentina. giordani, iv-57 : e manifesto che a quella quasi
un contesto iperbolico). delfico, iv-57 : la posta è una delle più care
parti per ventura. fausto da longiano, iv-57 : crebbe tanto il male che [
aggiungere un breve articolo. delfico, iv-57 : la posta è una delle più care
di più vita. della casa, iv-57 : potrà... nostro cugino chiamare
). ulloa [guevara], iv-57 : così il comanda il gran predicatore
/ provedenze ànno morto. monti, iv-57 : intanto la infermità de'vostri occhi
umano delle provincie. manzoni, iv-57 : portarono i bar bari
farsi. f. f. frugoni, iv-57 : m'accosciai stracco ed assetato dallo
sm. rigattiere. tozzi, iv-57 : il robivéndolo giurava che da qui in
s. gregorio magno volgar., iv-57 (3): così perseverando,
all'assenzio. dizionario di sanità, iv-57 : 'santonico': il suo seme bevuto nell'
. f. f. frugoni, iv-57 : dormìa con soprasalti scuotenti, che
. s. bernardo volgar., iv-57 : se l'uomo non può volere pur
, ovvero eziandio intelligente. piccolomini, iv-57 : il medesimo accaderà dicendo che l'
torecchie tagliò i capelli. sannazaro, iv-57 : noi che in occolta parte dimoravamo,
d'un sitibondo di gloria? mazza, iv-57 : ove beltà non usa / i
(una bugia). segneri, iv-57 : l'esservi dio nel mondo è una
. f. f. frugoni, iv-57 : dormìa con soprasalti scuotenti che m'
misurata perché non ci soverchiasse. moravia, iv-57 : egli scosse la testa, mordendosi
'l martir m'aprenda. sannazaro, iv-57 : noi che in occolta parte dimoravamo,
manchi mai di accadere. guittone, iv-57 : male de ben, per deo,
a'naturali del paese. giordani, iv-57 : 1 cumuli fatti per compre si
-del verso di animali. sannazaro, iv-57 : la quale [cornacchia]..
da una macerazione perpetua. idem, iv-57 : più non potendo reggermi sviscerato dal
termini di pietra tra confini. vasari, iv-57 : crimea giace il vostro punto obbiettivo
trepidanti pel timore di rivoluzioni. massaia, iv-57 : la casa della missione intanto
affermazione. ulloa [guevara], iv-57 : il santo dottore verificatore della verità
. masso, macigno. arici, iv-57 : a piè del monte, inveri levante
quanto m'è sembrato ». moravia, iv-57 : lisa diventò ancora più zelante
dimensioni. panzini [1905], iv-57 : 'borsalino': nome dato a molti cappelli