e buona notte al gatto. monti, iv-237 : caro amico. leggete e buona
pensava mandarvela domani. guicciardini, iv-237 : il pontefice, poi che ebbe
di 'voi '. settembrini, iv-237 : silvio prende i bagni nella guardaroba dell'
venivano mai a conclusione. tasso, iv-237 : il discorso di vostra signoria mi è
quelle quattro etàire ineguali. fanzini, iv-237 : 'etera'si usa talora come voce
i tuoni della luce. panzini, iv-237 : per gli antichi, 'etere'significò
« per tenersi su ». panzini, iv-237 : nome dato ad un composto che
la famiglia e lo stato. panzini, iv-237 : l'eterìa... vale
ad alta frequenza. panzini, iv-237 : eterodina. oscillatore a lampada, che
del giudizio finale. panzini, iv-237 : etimasìa... voce greca dell'
civile conversazione. parini, giorno, iv-237 : altra di servi / infimo gregge
allegrezza. settembrini, iv-237 : quando mi scrivi di buon umore,
letter. genialità. dossi, iv-237 : la geniosità... che permeava
mite e ragionevole toscana. verga, iv-237 : ora legge e rilegge la parola luminosa
f. f. frugoni, iv-237 : la turba vile facilmente si impedimenti
. -sostant. soderini, iv-237 : i tori qualche volta s'ammalano
'nteriora arse. bibbia volgar., iv-237 : tu infermerai di pessimo male di
monache che sapevano intrigare meglio. deledda, iv-237 : non cessarono un momento di intrigare
indebitamente qualche cosa. sannazaro, iv-237 : tutte [le lettere] continevano una
continuamente fra l'ardentissimo fuoco. ardigò, iv-237 : gli animali maggiori vivono cibandosi dei
un cor libero i sensi. battista, iv-237 : [platone] vuol che di
ne son veduti giammai. ardigò, iv-237 : gli animali maggiori vivono cibandosi dei
rinchiusi tre dì naturali. vasari, iv-237 : nell'asprezza di quei monti ho finto
e grande. gir. priuli, iv-237 : erano molti senatori e nobelli veneti
di una persona. della casa, iv-237 : il cardinal nostro bisogna che da'
sepolto in perpetuo sonno. forteguerri, iv-237 : o coi pericoli i piaceri / si
scopo che si prefigge. roberti, iv-237 : dura e infelice cosa ella è per
corrente marina. guicciardini, iv-237 : più può la rapidità del fiume che
di affrontarli. manzoni, iv-237 : i romani erano quali gli aveva preparati
caso soccorsi, gridare. manzoni, iv-237 : avevano apprese [i longobardi] con
: gran paura... aveanomoravia, iv-237 : « ah! ma davvero! »
altrove). gir. priuli, iv-237 : erano molti senatori e nobili veneti
tamor mio t'è caro. passeroni, iv-237 : tornate entrambe a serenare il viso
come sede d'amore. sannazaro, iv-237 : mia speranza in tutt'è morta /
ant. gravemente affannato. buonmattei, iv-237 : ohimè, ohimè, io non posso
vanamente come il leone? verga, iv-237 : tutte le camerette nude e fredde in
, un'idea). guerrazzi, iv-237 : al vecchio veramente qualche scrupolo aveva
corporeo o materiale. ardigò, iv-237 : il vegetale si appropria l'acido carbonico
di tossicità). panzini, iv-237 : 'eternit': impasto artificiale di cemento e
, al suo stile. dossi, iv-237 : tanta e sì varia copia di figure
); rabelaisiano. dossi, iv-237 : tanta e sì varia copia di figure