che al ben comune. varchi, iv-167 : luigi alamanni, come buono figliuolo
stando nascosto). giamboni, iv-167 : questo uomo appostò colui e cac-
efficienza, di prosperità. giusti, iv-167 : le quali [lire] potrebbero servirgli
assalito con un bastone. monti, iv-167 : per molti rispetti questa lettera sarà breve
di scherno). boccaccio, iv-167 : a lei la fortuna essere mobile
della goffa. berni, 49-3 (iv-167 ): poi, quando dette a quel
che non possono riuscire. magalotti, iv-167 : la fabbrica di questo propriamente castello
voglio uscire con disonore. monti, iv-167 : nulla mi giunge nuovo di quanto
? taccio e v'adoro. accetto, iv-167 : non tutti sanno ben conoscer il
nelle loro dedicatorie. monti, iv-167 : quanto alla edizione del poliziano
gentil presta si mosse. cino, iv-167 (34-3): angel di deo simiglia
pronto ad una manifesta tolleranza. goldoni, iv-167 : signor padre, vi domando perdono
. -anche sostant. faldella, iv-167 : lettori da ammogliare, e che avete
osserva la ferratura del cavallo. soderini, iv-167 : or se egli zoppichi per mancamento
lui è una pantera. parini, iv-167 : tal cantava il centauro. /
la doglia del dente. soderini, iv-167 : avendo i cavalli fatto viaggio,
del ciel rugiade e rose. soffici, iv-167 : il sonno era stato fugato
essere forte e sano. boccaccio, iv-167 : se tu forse alle mani d'alcuna
alcuno? f. f. frugoni, iv-167 : restò bensì persuaso del felice avvenimento
che non vai guero. boccaccio, iv-167 : così come la fortuna ti pigne,
confusi. f. f. frugoni, iv-167 : non intese quest'imbrogliata algarabia
. ammaccatura, lividura. soderini, iv-167 : l'incalcature fatte [nelle zampe]
schifosità dell'odore intollerabile. moravia, iv-167 : ormai musica, conversazione, silenzio
sgualdrina, landra, mandracchia? guerrazzi, iv-167 : non intese le parole della landra
diventino letargici o subetici. forteguerri, iv-167 : egli è un vecchio stantio, /
si levò d'impaccio. guicciardini, iv-167 : la concordia... fu grata
mostrarsi pusillanime. berni, 49-4 (iv-167 ): s'orlando avesse fatto del meschino
, passi sette cento venti. vasari, iv-167 : intorno al sasso fussero la mattina
difficoltà, guerre. boccaccio, iv-167 : a te occulta il nuvoloso tempo ogni
simmetria pose e ordinanza? guasti, iv-167 : l'insieme di questo disegno non
a stare sotto padroni pezzenti. massaia, iv-167 : l'abissino poi, benché povero
: denari, quattrini. giusti, iv-167 : i pochi piccioli... sogliono
cesare). fausto da longiano, iv-167 : gneo patroclo dell'antico legnaggio de'
cura delle cose temporali. passeroni, iv-167 : pensa il cuoco la roba a cucinare
prospettiva e si sbigotiranno. fagiuoli, iv-167 : quando alfin della messa egli fu
scrofa va la gatta. faldella, iv-167 : l'esimio usignuolo, quatto quatto saltabeccando
bianchi quattro capei ti straccio. casti, iv-167 : ciò detto, in quattro salti
spirito). segneri, iv-167 : pare a me che i tiranni,
e in certo modo irrefragabili. roberti, iv-167 : il giudizio del popolo per me
le linee del suono. segnen, iv-167 : pare a me che i tiranni,
scudi in genova. della casa, iv-167 : la qual rimessa io farei ora
bona et ottima valitudine. soderini, iv-167 : avendo i cavalli fatto viaggio,
alla repubblica rimettessero. della casa, iv-167 : la prego che mi scriva liberamente,
o di ostilità. fagiuoli, iv-167 : disse fra sé, sentendo il tempo
ma è da chiamare astuto. boccaccio, iv-167 : se savie sono, ne'loro
dimin. scrupolosétto. della casa, iv-167 : perché mi bisogna fare scrivere da
che frequentava san pietro. monti, iv-167 : che sarà il viaggiare sotto la
fargli degli onori sterminati. monti, iv-167 : 1 miei studi hanno bisogno
di centoventimila castigliani. della casa, iv-167 : la prego che mi scriva liberamente,
nuovo sole. fausto da longiano, iv-167 : gran compassione era vedere...
e levi sei ». forteguerri, iv-167 : questi egli è un vecchio stantio,
via in terza fortissimo. vittorini, iv-167 : ma qui si va tutto in seconda
umilmente superba. fausto da longiano, iv-167 : gneo patroclo dell'antico legnaggio de'
(un animale). faldella, iv-167 : pure qualche giorno, senza dirlo a
. invar. parabrezza. moravia, iv-167 : carla guardava con stupore la pioggia violenta