l'avevano gettata. d'annunzio, iv-1-27 : talvolta anche gli pareva d'esser
città che deve alzarsi. idem, iv-1-27 : il loro amore cresceva col fieno
nella maestà de'suoi segni. idem, iv-1-27 : talvolta anche gli pareva d'esser
grande cipride, o anadiomène! idem, iv-1-27 : elena fu invasa da una infinita
e per noi insopportabili. d'annunzio, iv-1-27 : la fuga del tempo gli era
/ lasciar questa memoria. d'annunzio, iv-1-27 : la fuga del tempo gli era
fascino del canto. d'annunzio, iv-1-27 : egli alfin obliava; sentiva l'anima
dolce e penetrante. d'annunzio, iv-1-27 : la sua eloquenza era così calda,
: fermo in posta. mazzini, iv-1-27 : scrivete a scipion barlamy, posta
aprendo un corteo. petrarca, iv-1-27 : da man destra, ove gli occhi
acutissimo del rabbioso dolore. d'annunzio, iv-1-27 : talvolta lo assalivano impeti di cupidigia
sopra il suo capo. d'annunzio, iv-1-27 : talvolta anche gli pareva d'esser
sonnolenza lo appesantiva. d'annunzio, iv-1-27 : talvolta lo assalivano impeti di cupidigia
, aria ». d annunzio, iv-1-27 : talvolta lo assalivano impeti di cupidigia quasi
sentimento). d'annunzio, iv-1-27 : la tristezza cresceva, rompendo ogni
sì lunga controversia. d annunzio, iv-1-27 : d'improvviso su da quella specie di
provedere di nuove genti. siri, iv-1-27 : tutto il corpo del parlamento fu poi
da una malattia. d'annunzio, iv-1-27 : egli non si ricordava più di nulla